Abaco

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ABACO DEGLI ELEMENTI ARCHITETTONICI

1.0 Introduzione

2.0 Elementi Architettonici

2.1 Cornicioni

2.2 Soglie

2.3 Aperture/infissi/elementi oscuranti

2.4 Parapetti

1 Arch. Giovanni A. Spano – Abaco degli elementi Architettonici - Lottizzazione San Nicola - Olbia
1.0 INTRODUZIONE

L’abaco degli elementi architettonici di riferimento è parte


essenziale del piano di lottizzazione in oggetto;
Esso costituisce strumento progettuale per ogni tipo d’intervento
da attuarsi sugli edifici posti all’interno della lottizzazione
stessa ed ha valore prescrittivo.
L’abaco affronta otto temi rappresentativi del patrimonio
architettonico e culturale della città. Ogni tema costituisce un
mattone elementare o, come nel caso degli ultimi argomenti,
la trama attraverso la quale sviluppare la composizione.
Gli argomenti trattati sono:
Cornicioni

Soglie

Aperture/Infissi

Cornici

Elementi oscuranti

Parapetti

Manti di copertura

Abbaini

Ogni argomento è trattato attraverso una descrizione e delle


rappresentazioni grafiche di dettaglio tecnico. Per ognuno sono
riportate diverse varianti. I temi sono trattati in modo da
garantire univocità al riconoscimento dei caratteri tecnici e
formali d’ogni elemento. Lo scopo e quello di assicurare un
linguaggio qualificato e sufficientemente vario alla gestione
degli interventi.

2 Arch. Giovanni A. Spano – Abaco degli elementi Architettonici - Lottizzazione San Nicola - Olbia
Negli interventi edilizi non è ammesso l’impiego di elementi, o
varianti agli stessi, che non siano riconosciuti all’interno
dell’abaco.
Aspetti dimensionali

La pratica operativa proposta, per la definizione dimensionale di


ogni singolo elemento, prevede due tipi di percorso: uno di
sintesi e l’altro “filologico”.
La duplice possibilità si prefigge l’obiettivo di non ridurre il
“tipo architettonico” a rigido modulo geometrico ma cerca di
conservarne identità e riconoscibilità attraverso piccoli
scostamenti dal modello.
Sono questi che danno tutta la gamma di sfumature che, assieme
percepite, formano l’insieme armonico ricercato.

1. Percorso di sintesi

E’ il percorso tradizionale. Consiste nella applicazione delle


misure, fisse o espresse in forma di ambito, rintracciabili, ove
queste esistano, all’interno dell’Abaco degli Elementi
Architettonici di Riferimento. Ad esempio, nel caso della
dimensione prospettica del vano finestra, si potrà utilizzare la
gamma delle possibili dimensioni definite nell’abaco dei fori
riportato in appendice.

2. Percorso “filologico”

Si basa sul presupposto che un tipo architettonico non è mai


identificabile con parametri dimensionali fissi, indeformabili e
da applicarsi per ogni contesto territoriale funzionale o storico.
Si applica quando non esista nella normativa un parametro
dimensionale, o quando, pur esistendo, si intenda utilizzare una
misura diversa più affine agli intenti progettuali prefissi.

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In alternativa, o come scelta, il progettista potrà quindi
individuare una determinata dimensione di un elemento
architettonico rilevandone l’esistenza nell’ambito del territorio
comunale e dimostrando, attraverso elaborati grafici, descrittivi
e fotografici, la sussistenza dei seguenti
requisiti:
a. riconoscimento dell’identità tipologica e funzionale, del
manufatto edilizio sul quale è inserito l’elemento oggetto di
analisi. Verifica dell’integrità fisica e della originalità
storica dell’elemento, al fine di assicurare la corretta
definizione e qualificazione del modello. Raffronto e verifica
della compatibilità dell’elemento prescelto con l’edificio oggetto
di intervento.
La fase di studio è completata da un momento più propriamente
progettuale tenuto conto che, alle dimensioni rilevate nel modello
di riferimento sono ammesse modifiche nell’ambito di un intervallo
compreso da un più o meno 5% delle misure principali:

b. localizzazione e dettagliata rappresentazione dell’elemento.


Formulazione della proposta dimensionale alternativa evidenziata
nella sua eventuale applicazione d’insieme.

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2.0 ELEMENTI ARCHITETTONICI

2.1 Cornicioni

I cornicioni di coronamento degli edifici sono gli elementi in


aggetto rispetto alle pareti, che unitamente agli elementi
verticali articolano l’edificio stesso e concludono in alto la
costruzione. Possono essere realizzati con lastre di pietra locale
sagomate, con assito in legno semplice o decorato a rivestimento
della travatura di copertura oppure quest’ultima può essere
lasciata a vista. Dimensione massima dell’aggetto: per
cornicioni di copertura dei terrazzi cm 150, per gli altri
cornicioni cm 70. Nelle coperture a due falde: aggetto massimo del
cornicione inclinato cm 25.

Di seguito sono riportate le tipologie di cornicioni:

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Cornicione in Cls a Vista Tipo A

Fig.1

Cornicione in cls faccia a vista con canale di gronda interno;

Caratterizzato dalla capacità di essere utilizzato sia per


coperture piane, parzialmente piane che inclinate, garantendo una
uniformità globale del coronamento dell’edificio in presenza di
diverse tipologie di copertura, inoltre la parte superiore del
cornicione può essere realizzata sia in rame (come nell’esempio)
sia in materiale lapideo (vedi abaco materiali di rivestimento)

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con la predisposizione di opportuni “rompi goccia” al fine di
evitare nel tempo il progressivo degrado del cornicione stesso.

Cornicione in Cls a Vista Tipo B

Fig.2

Copertura a falda, con cornicione in cls faccia a vista con canale


di gronda esterno;

Tipologia utilizzata prevalentemente nelle costruzioni della zona,


caratterizzato dalla possibilità di utilizzare casseri sagomati di
varie forme e dimensioni; a tale proposito il disegno della

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cornice dovrà essere caratterizzato dalla massima sobrietà,
limitando al massimo il numero delle lesene e delle parti curve.
La dimensione globale del cornicione così realizzato dovrà avere
delle dimensioni opportunamente proporzionate alla facciata di
riferimento. Non potranno essere utilizzate forme geometriche
diverse all’interno dello stesso fabbricato.

Cornicione in Cls a Vista Tipo C

Fig.3

Copertura a falda, con cornicione in cls faccia a vista con canale


di gronda interno e rivestimento in rame;

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Come per la tipologia “A” la tipologia di cornicione in oggetto
garantisce l’utilizzo uniforme per vari tipi di copertura;
a differenza della tipologia precedente, risulta preponderante
l’utilizzo dell’elemento in rame che può comunque essere
sostituito con della lamiera preverniciata con colorazioni
compatibili con quelle individuate nell’abaco dei colori.

2.2 Soglie

Soglie, intese come elemento di rifinitura dei coronamenti,


cornicioni, terrazzi, aggetti, infissi, aperture etc.

Tali elementi assumono particolare rilevanza in un tipo di


architettura caratterizzata da un attenzione al dettaglio che ne
garantisce la qualità architettonica stessa. La semplicità dei
volumi proposti nelle tipologie viene arricchita proprio da una
serie di particolari di pregio, come nel caso specifico le soglie.

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Fig.1 caratteristiche soglie parapetti in muratura

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Fig.2 caratteristiche soglie attacco parapetti (ringhiere)

Fig.3 caratteristiche soglie sporti e aggetti

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2.3 Aperture/infissi/sistemi di scuramento

Altrettanto importante risulta la definizione, sia dei colori, ma


anche della tipologia degli infissi e dei sistemi di oscuramento
esterni. La definizione di tali elementi viene, nella maggior
parte dei casi tralasciata sia al momento della realizzazione.

Nella predisposizione di tale studio tipologico, ci sembra


doveroso affrontare tale definizione preliminarmente, al fine di
“utilizzare” tali elementi per una caratterizzazione importante
del fabbricato stesso. Le finestrature e i sistemi di oscuramento
diventano così elementi cardine del lessico architettonico;

ed in particolare è espressamente vietato l’utilizzo di infissi


montati a filo esterno dell’imbotte dell’apertura;

Come riportato negli elaborati allegati, ed in particolare


nell’abaco dei colori, sono definite le caratteristiche
tipologiche degli infissi stessi.

E’ previsto l’uso sia del legno, sia dell’alluminio che delle


materie plastiche; rimane comunque vincolante la colorazione opaca
dei serramenti.

Non sono previsti elementi “estranei” a vista, tipo cassonetti,


persiane a filo esterno di imbotte etc. fig. 1

E’ prevista invece l’installazione di scurini interni, brise-


soleil, e serrande scorrevoli con cassonetto interno.

Sono altresì previsti sistemi di oscuramento a scomparta, o


comunque raccolti nello spessore dell’imbotte. Fig. 3/4

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Fig. 1 Particolare cassonetto interno

Fig. 2 Particolare posizionamento infisso sullo spigolo interno dell’imbotte.

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Fig. 3 Particolare sistemi di oscuramento a scomparsa

Fig. 4 Particolare sistemi di oscuramento raccolti nell’imbotte della finestra.

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2.4 Parapetti

Vengono differenziati, come riportato nelle tipologie, nel primo


caso come elementi pieni in muratura e nel secondo caso come
elementi “trasparenti” in acciaio.

Per quanto riguarda la prima tipologia possono essere sia


rivestiti in intonaco sia in materiali lapidei, con le
caratteristiche riportate nell’abaco dei colori e dei
rivestimenti.

Nel secondo caso, in acciaio, vengono definiti attraverso le


figure ed i particolari successivi; in ogni caso è espressamente
vietata la realizzazione di parapetti in elementi di alluminio.

La tipologia dei parapetti dovrà obbligatoriamente seguire una


uniforme distribuzione nei vari utilizzi all’interno delle
strutture.

Fig. 1 Parapetti esterni

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