Allopurinolo 300 ST
Allopurinolo 300 ST
Allopurinolo 300 ST
3. FORMA FARMACEUTICA
Compresse divisibili.
Le compresse sono rotonde biconvesse, di color pesca, con impresse le diciture “AL” e “300” separate da una linea di
frattura su uno dei due lati.
4. INFORMAZIONI CLINICHE
ALLOPURINOLO DOC Generici è indicato solo negli adulti per le principali manifestazioni cliniche di deposito di acido
urico/urato. Queste comprendono: gotta articolare, tofi e/o interessamento renale per precipitazione di cristalli o per
urolitiasi.
Tali situazioni si manifestano nella gotta, nella litiasi uratica e nella nefropatia acuta da acido urico e nelle malattie
neoplastiche e mieloproliferative con alto turnover cellulare, nelle quali si hanno alti livelli di urato, o spontaneamente o in
conseguenza di terapia citotossica. ALLOPURINOLO DOC Generici è indicato inoltre per la prevenzione ed il
trattamento della litiasi ossalocalcica in presenza di iperuricemia e/o iperuricuria.
Anziani
Nei pazienti anziani particolare attenzione andrà posta nel mantenere il dosaggio al minimo necessario al mantenimento
di normali livelli sierici ed urinari di acido urico.
Vedere le raccomandazioni sulla dose al paragrafo Raccomandazioni posologiche nei disturbi renali (vedere anche il
paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni per l’uso).
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Clearance della creatinina Dose
>20 ml/min 300 mg/die
Tra 10 e 20 ml/min 100-200 mg / die
<10 ml/min 100 mg/die o a più lunghi intervalli
Se è disponibile un monitoraggio della concentrazione di ossipurinolo nel plasma, la dose deve essere regolata per
mantenere i livelli plasmatici di ossipurinolo al di sotto di 100 micromoli/litro (15,2 microgrammi/ml).
Modo di somministrazione
ALLOPURINOLO DOC Generici va preso preferibilmente sempre alla stessa ora del giorno, dopo un pasto al fine di
aumentare la tollerabilità a livello gastrointestinale. Se la dose giornaliera supera i 300 mg e vi è evidente intolleranza
gastrointestinale, può essere opportuno suddividere le somministrazioni.
4.3 Controindicazioni
- Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
- Nel trattamento degli attacchi acuti di gotta.
- Bambini e adolescenti fino a 18 anni per la presenza del colorante giallo tramonto FCF (E110).
Allopurinolo deve essere sospeso immediatamente quando si verificano rash cutaneo od altri segni e sintomi di
ipersensibilità. Allopurinolo deve essere interrotto immediatamente e definitivamente ai primi segni d’intolleranza.
L’iperuricemia asintomatica non è generalmente considerata di per sè una indicazione all’uso di allopurinolo. Modifiche
dietetiche e nell’assunzione di fluidi, unitamente al trattamento della condizione di base, possono correggere l’uricemia.
Qualora gli attacchi acuti si sviluppino nei pazienti durante la terapia con allopurinolo, il trattamento deve essere
continuato alla stessa dose mentre l'attacco acuto deve essere trattato con un adeguato agente antiinfiammatorio.
L’allopurinolo non deve essere prescritto ai pazienti trattati con azatioprina o 6-mercaptopurina a meno che la dose di tali
farmaci non venga ridotta a un quarto della dose prescritta precedentemente (vedere paragrafo 4.5).
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Tra i pazienti in cui la disfunzione renale è aumentata dopo l'inizio della terapia con ALLOPURINOLO DOC Generici,
erano presenti malattie concomitanti quali mieloma multiplo o insufficienza cardiaca congestizia. L'insufficienza renale è
anche frequentemente associata con la nefropatia gottosa e raramente con reazioni di ipersensibilità associata a
ALLOPURINOLO DOC Generici.
L'allopurinolo e il suo metabolita attivo primario ossipurinolo, sono eliminati dal rene. Per questo motivo alterazioni nella
funzione renale hanno effetti profondi sul dosaggio.
I pazienti in terapia per ipertensione o insufficienza cardiaca, per esempio con diuretici o inibitori ACE, possono avere
una concomitante insufficienza della funzionalità renale, pertanto in questi pazienti l’allopurinolo deve essere impiegato
con cautela.
In pazienti con diminuita funzionalità renale o con malattie concomitanti che possono ripercuotersi sulla funzionalità
renale come l'ipertensione o il diabete mellito va periodicamente controllata la funzione renale, in particolare l'azotemia e
la creatininemia o la clearance della creatinina ed eventualmente riadattato il dosaggio di ALLOPURINOLO DOC
Generici.
In pazienti in terapia con ALLOPURINOLO DOC Generici è stata riscontrata depressione midollare. La maggior parte di
questi pazienti assumeva terapie concomitanti in grado di produrre questo effetto.
Ciò è avvenuto ad una distanza dall'inizio della terapia con ALLOPURINOLO DOC Generici variabile tra 6 settimane e 6
anni.
Raramente singoli pazienti in terapia con il solo ALLOPURINOLO DOC Generici possono sviluppare depressione
midollare di grado variabile, a carico di una o più linee cellulari.
Deposito di xantine
In condizioni in cui la velocità di formazione di urati risulti notevolmente aumentata (per es. patologie maligne e relativi
trattamenti, sindrome Lesch-Nyhan) la concentrazione assoluta di xantine nelle urine potrebbe, in rari casi, aumentare in
modo insufficiente per consentire il deposito nel tratto urinario. Questo rischio può essere ridotto mediante un'adeguata
idratazione al fine di ottenere una diluizione ottimale delle urine.
Ristagno di calcoli renali di acido urico: una terapia adeguata con allopurinolo induce la dissoluzione di grossi calcoli
nella pelvi renale dovuti all'acido urico, con una possibilità remota di ristagno nell'uretere.
Nel trattamento della gotta renale e dei calcoli dovuti all'acido urico, il volume di urina prodotto dovrebbe essere di
almeno 2 litri al giorno e il pH urinario deve rientrare in un intervallo compreso fra 6,4 e 6,8 per evitare la teorica
possibilità di formazione di calcoli di xantina e contribuire a prevenire la precipitazione di urati in pazienti che assumono
concomitante terapia uricosurica.
Allele HLA-B*5801
È stato dimostrato che l’allele HLA-B*5801 è associato al rischio di sviluppare la sindrome da ipersensibilità correlata
all’allopurinolo e la SJS/TEN. La frequenza dell’allele HLA-B*5801 varia ampiamente tra le varie etnie: fino al 20% nella
popolazione Han Cinese, circa il 12% nella popolazione Coreana e 1-2% negli individui di origine Giapponese o
Europea. L’uso della genotipizzazione, come strumento di screening per la decisione di iniziare o meno un trattamento
con allopurinolo, non è stato stabilito. Se il paziente è un portatore noto di HLA-B*5801, l’uso di allopurinolo può essere
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considerato se si ritiene che i benefici superino i rischi. È richiesta una vigilanza aggiuntiva per segnali di sindrome da
ipersensibilità o SJS/TEN ed il paziente deve essere informato della necessità di interrompere immediatamente il
trattamento al primo apparire di sintomi.
In caso di sofferenza muscolare, è opportuno intraprendere un dosaggio dei livelli di CPK e di altri indicatori di danno
muscolare. L’alterazione di questi parametri comporta la sospensione della terapia.
Gli alimenti a elevato contenuto di purine (per esempio le frattaglie, come animelle, rene, cervello, fegato, cuore e lingua,
come pure l’estratto di carne) e di alcol (in particolare la birra, in quanto questo comporta l’assunzione di guanosina, un
ribonucleoside che eleva marcatamente il livello di acido urico) devono essere evitati.
Vidarabina (adenina arabinoside): le evidenze indicano che l'emivita plasmatica della vidarabina aumenta in presenza di
allopurinolo. Quando i due prodotti vengono utilizzati insieme è necessario esercitare particolare attenzione per
riconoscere un aumento degli effetti tossici.
Salicilati e agenti uricosurici: l'ossipurinolo, il maggiore metabolita dell'allopurinolo e di per sé terapeuticamente attivo,
viene escreto attraverso i reni in modo simile agli urati. Pertanto i farmaci con attività uricosurica come probenecid o dosi
elevate di salicilato possono accelerare l'escrezione dell'ossipurinolo. Questo può ridurre l'attività terapeutica
dell'allopurinolo, ma la sua rilevanza deve essere valutata caso per caso.
La concomitante somministrazione di agenti uricosurici e alloprurinolo è stata associata ad una diminuzione
nell'escrezione di ossipurine (ipoxantina e xantina) e ad un aumento nell'escrezione di acido urico rispetto a quelle
osservate con il solo allopurinolo.
Nonostante fino ad oggi non vi siano dimostrazioni cliniche della precipitazione renale di ossipurine in pazienti in terapia
con allopurinolo, da solo o associato a farmaci uricosurici, questa possibilità va tenuta presente, caso per caso.
Clorpropamide: se l'allopurinolo viene somministrato in concomitanza con la clorpropamide in caso di ridotta funzionalità
renale può insorgere un aumento del rischio di prolungamento dell’ attività ipoglicemizzante in quanto l’allopurinolo e la
clorpropamide possono competere per l'escrezione nel tubulo renale.
Anticoagulanti cumarinici: sono stati riportati rari casi di aumento dell’effetto di warfarin e di altri anticoagulanti cumarinici
se somministrati con allopurinolo, pertanto tutti i pazienti che ricevono anticoagulanti devono essere monitorati
attentamente.
Fenitoina: l'allopurinolo può inibire l'ossidazione epatica della fenitoina tuttavia non è stata dimostrata la rilevanza clinica.
Teofillina: sono stati segnalati casi di inibizione del metabolismo della teofillina. Il meccanismo di interazione può essere
spiegato con il fatto che la xantina ossidasi è coinvolta nella biotrasformazione della teofillina nell'uomo. I livelli di
teofillina devono essere monitorati nei pazienti che iniziano o devono assumere dosi più elevate di allopurinolo.
Ampicillina/Amoxicillina: in pazienti che assumono ampicillina o amoxicillina insieme all'allopurinolo, è stato segnalato un
aumento della frequenza di eruzioni cutanee rispetto ai pazienti che non assumono entrambi i farmaci. La causa
dell'associazione riportata non è stata stabilita. Tuttavia, nei pazienti che assumono allopurinolo si raccomanda di
utilizzare, ove disponibile, una terapia alternativa all'ampicillina o all'amoxicillina.
Ciclofosfamide, doxorubicina, bleomicina, procarbazina, mecloretamina: in pazienti con malattie neoplastiche (eccetto la
leucemia) è stato descritto, in presenza di allopurinolo, un aumento della depressione midollare di ciclofosfamide e di
altri agenti citotossici . Tuttavia, in uno studio controllato su pazienti con linfoma in terapia combinata l'allopurinolo non
ha aumentato la tossicità midollare di ciclofosfamide, doxorubicina, bleomicina, procarbazina e/o mecloretamina
(mustina cloridrato).
Ciclosporina: i casi segnalati indicano che le concentrazioni plasmatiche di ciclosporina possono aumentare nel corso
del trattamento concomitante con allopurinolo. Pertanto, qualora i due farmaci vengano somministrati
contemporaneamente si deve tenere presente la possibilità di un aumento della tossicità della ciclosporina
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Didanosina: in volontari sani e nei pazienti affetti da HIV che assumono didanosina, i valori plasmatici di Cmax e AUC di
didanosina sono risultati pressoché raddoppiati con il trattamento concomitante di allopurinolo (300 mg al giorno) senza
interferire sull'emivita terminale. In generale la somministrazione concomitante di questi 2 farmaci non è raccomandata.
Qualora l'uso concomitante fosse inevitabile, può essere necessario ridurre la dose di didanosina e i pazienti devono
essere tenuti sotto stretta sorveglianza.
Captopril: con la somministrazione concomitante di allopurinolo e captopril, può aumentare il rischio di reazioni cutanee,
in particolare nei casi di insufficienza renale cronica.
Diuretici tiazidici: le segnalazioni circa il fatto che l'uso concomitante di allopurinolo e diuretici tiazidici può contribuire
all'aumento della tossicità da allopurinolo in alcuni pazienti sono state revisionate nel tentativo di stabilire il meccanismo
e il rapporto di causa-effetto.
La revisione delle descrizioni dei casi clinici indica che la maggior parte dei pazienti ricevevano diuretici tiazidici per
ipertensione e che spesso non erano state effettuate valutazioni che escludevano alterazioni della funzionalità renale
secondarie a nefropatia ipertensiva.
Nei pazienti in cui l'insufficienza renale era documentata, comunque, la raccomandazione di diminuire la dose di
allopurinolo, non era stata osservata.
Nonostante non sia stato stabilito un meccanismo o un rapporto di causa-effetto, è opportuno controllare la funzione
renale in pazienti in terapia con allopurinolo e diuretici tiazidici, anche in assenza di insufficienza renale e il dosaggio va
ulteriormente diminuito nei pazienti in terapia combinata se si rileva una diminuita funzionalità renale.
Tolbutamide: è stato dimostrato che la conversione della tolbutamide a metaboliti inattivi è catalizzata dalla xantino-
ossidasi del fegato di ratto. L'eventuale rilievo sul piano clinico di queste osservazioni non è noto.
Gravidanza
Non vi sono prove sufficienti sulla sicurezza dell'allopurinolo in gravidanza sebbene sia stato ampiamente usato per molti
anni senza che si siano manifestate conseguenze negative apparenti. Gli studi condotti sulla tossicità riproduttiva negli
animali hanno prodotto risultati contrastanti (vedere paragrafo 5.3).
L'allopurinolo deve essere usato nel corso della gravidanza solo se non esistono alternative più sicure e qualora la
malattia stessa comporti rischi per la madre o per il feto.
Allattamento
I dati indicano che l’allopurinolo e l’ossipurinolo vengono escreti nel latte materno. Sono state rilevate concentrazioni pari
a 1,4 mg/litro di allopurinolo e 53,7 mg/litro di ossipurinolo nel latte materno di donne che assumevano allopurinolo in
dosi di 300 mg/die. Tuttavia, non essendoci dati disponibili riguardo agli effetti dell'allopurinolo o dei suoi metaboliti sul
lattante, la somministrazione di allopurinolo ad una madre che allatta va effettuata con cautela.
La decisione in merito alla sospensione dell'allattamento al seno o della sospensione/rinuncia alla terapia con
allopurinolo deve tenere in considerazione i vantaggi dell'allattamento al seno per il bambino e i vantaggi della terapia
per la donna.
Poiché sono stati segnalati casi di reazioni avverse come vertigini, sonnolenza e atassia in pazienti che assumevano
allopurinolo, tali pazienti devono prestare attenzione prima di mettersi alla guida, usare macchinari o svolgere attività
pericolose finché non siano sicuri che l'allopurinolo non influisca negativamente sulla loro capacità.
L'incidenza degli effetti indesiderati può variare a seconda della dose somministrata e se il farmaco viene somministrato
in associazione con altri agenti terapeutici.
Le categorie di frequenza assegnate alle reazioni avverse al farmaco riportate di seguito sono delle stime: per la maggior
parte delle reazioni non sono disponibili dati idonei per il calcolo dell'incidenza. Le reazioni avverse al farmaco
individuate attraverso la sorveglianza post-commercializzazione sono da considerare rare o molto rare. Per la
classificazione della frequenza è stata usata la seguente convenzione:
Le reazioni avverse associate ad allopurinolo sono rare nella totalità della popolazione trattata e sono per la maggior
parte di lieve entità.
L'incidenza delle reazioni avverse è maggiore in presenza di patologie renali e/o epatiche.
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Infezioni ed infestazioni
Molto raro: foruncolosi.
Disturbi psichiatrici
Molto raro: depressione.
Patologie dell’occhio
Molto raro: cataratta, disturbi della vista, alterazioni maculari.
Patologie cardiache
Molto raro: angina, bradicardia.
Disturbi vascolari
Molto raro: ipertensione.
Patologie gastrointestinali
Non comune: vomito, nausea, diarrea.
Molto raro: ematemesi ricorrente, steatorrea, stomatite, alterazioni dell'alvo, emorragia gastrointestinale.
Sono stati riportati casi di nausea e vomito nei primi studi clinici. Per aumentare la tollerabilità a livello gastrointestinale,
l'allopurinolo deve essere assunto dopo un pasto.
Patologie epatobiliari
Non comune: aumento asintomatico dei valori di funzionalità epatica.
Raro: epatite (compresa necrosi epatica ed epatite granulomatosa).
La disfunzione epatica è stata riportata senza prove evidenti di ipersensibilità più generalizzata.
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Le reazioni cutanee sono le più comuni e possono verificarsi in qualsiasi momento nel corso del trattamento.
Possono essere pruriginose, maculopapulari, talvolta con formazione di scaglie, a volte purpuriche e raramente
esfoliative. Qualora si verificassero tali reazioni, sospendere immediatamente la somministrazione di allopurinolo. Una
volta guarite le reazioni lievi, se si desidera, è possibile reintrodurre l'allopurinolo a basso dosaggio (per es. 50 mg/die)
aumentandolo gradualmente. Se l’eruzione cutanea si ripresenta, l'allopurinolo deve essere sospeso in modo
permanente in quanto si potrebbero verificare reazioni di ipersensibilità più gravi (vedere paragrafo Disturbi del sistema
immunitario).
Il rischio di gravi reazioni cutanee come la SJS e la TEN non è costante nel tempo ma appare essere limitato alle prime
8 settimane di trattamento ed è maggiore nei pazienti che assumevano 200 mg o più di allopurinolo. In questo periodo il
rischio stimato in eccesso di queste gravi reazioni cutanee è di 1,5 casi/settimana per milione di pazienti esposti al
farmaco.
Sono stati segnalati casi di angioedema con e senza segni e sintomi di una reazione di ipersensibilità più generalizzata.
Sono stati inoltre segnalati: diarrea, gastrite, dispepsia, dolori addominali intermittenti, epatomegalia, ittero,
iperbilirubinemia, neuriti, insufficienza renale, miopatie, epistassi, ecchimosi, angioite necrotizzante, pericardite, disturbi
vascolari periferici, tromboflebiti, vasodilatazione, ipercalcemia, iperlipemia, pancreatite emorragica, aumento di volume
delle ghiandole salivari, edema della lingua, anoressia, broncospasmo, asma, faringite, rinite, irite, congiuntivite,
ambliopia, paralisi, neurite ottica, confusione, capogiro, paralisi agli arti inferiori, diminuzione della libido, tinnito, insonnia,
enuresi notturna, nefrite.
Durante la fase iniziale di terapia con alloprurinolo, come con gli uricosurici, possono verificarsi attacchi acuti di gotta
articolare. Pertanto è consigliabile un trattamento preventivo, per almeno un mese, con un antiinfiammatorio o colchicina
(vedere paragrafo. 4.2 e paragrafo. 4.4).
Quando la formazione di urati è aumentata, (p.e. neoplasie e relativa terapia) si può avere precipitazione di xantina nel
tratto urinario (vedere paragrafo. 4.4).
In pazienti che hanno sviluppato gotta clinica in seguito a glomerulonefrite cronica o pielonefrite cronica è stata
osservata albuminuria. L'apporto di liquidi dovrebbe essere tale da assicurare un adeguato volume urinario.
Sono stati osservati cristalli di xantina nel tessuto muscolare di pazienti in terapia con allopurinolo: ciò non sembra
tuttavia avere significato clinico.
4.9 Sovradosaggio
Sintomi e segni
Sono stati segnalati casi di ingestione fino a 22,5 g di allopurinolo senza effetti avversi. Sono stati segnalati sintomi e
segni compresi nausea, vomito, diarrea e vertigini in un paziente che aveva ingerito 20 g di allopurinolo. Si è avuta
remissione a seguito di misure di supporto generali.
Trattamento
Un assorbimento massiccio di allopurinolo può portare a un’inibizione notevole dell'attività della xantina ossidasi che non
dovrebbe avere effetti negativi a meno che non riguardino medicinali concomitanti, in particolare con la 6-mercaptopurina
e/o azatioprina. Un'adeguata idratazione per mantenere una diuresi ottimale facilita l'escrezione dell'allopurinolo e dei
suoi metaboliti. Se ritenuto necessario si può ricorrere all'emodialisi.
5. PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
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Meccanismo di azione
L'allopurinolo è un inibitore della xantina ossidasi. L'allopurinolo e il suo metabolita principale, l'ossipurinolo, riducono il
livello di acido urico nel plasma e nelle urine inibendo la xantina ossidasi, l'enzima catalizzatore dell'ossidazione
dell'ipoxantina in xantina e della xantina in acido urico.
Effetti farmacodinamici
Oltre all'inibizione del catabolismo delle purine in alcuni pazienti iperuricemici, ma non tutti, la biosintesi ex novo delle
purine viene depressa tramite l'inibizione a feedback della ipoxantina guanina fosforibosil trasferasi. Altri metaboliti
dell'allopurinolo comprendono l'allopurinolo-riboside e l'ossipurinolo-7 riboside.
Assorbimento
L'allopurinolo è attivo se somministrato per via orale e viene assorbito rapidamente dal tratto gastrointestinale superiore.
Gli studi hanno rilevato la presenza di allopurinolo nel sangue a distanza di 30-60 minuti dalla somministrazione. La
biodisponibilità stimata varia dal 67% al 90%. In generale i livelli massimi di allopurinolo nel plasma si verificano
approssimativamente a distanza di 1,5 ore dalla somministrazione per via orale dell'allopurinolo, ma diminuiscono
rapidamente e sono scarsamente rilevabili dopo 6 ore. I livelli plasmatici massimi di ossipurinolo si verificano
generalmente dopo 3-5 ore dalla somministrazione per via orale dell'allopurinolo e sono molto più prolungati.
Distribuzione
L'allopurinolo è scarsamente legato alle proteine plasmatiche e pertanto si ritiene che le variazioni del legame proteico
non alterino la clearance in modo significativo. Il volume di distribuzione apparente dell'allopurinolo è di circa 1,6 litri/kg, il
che indica un assorbimento relativamente ampio da parte dei tessuti. Le concentrazioni di allopurinolo nei tessuti non
sono state riportate nell'uomo, ma è probabile che l'allopurinolo e l'ossipurinolo siano presenti in concentrazioni più
elevate nel fegato e nelle mucose intestinali in cui l'attività della xantina ossidasi è elevata.
Metabolismo
Il 20% circa dell'allopurinolo ingerito viene escreto nelle feci nell'arco di 48 – 72 ore. L'allopurinolo viene eliminato
principalmente per conversione metabolica in ossipurinolo mediante la xantina ossidasi e l'aldeide ossidasi, con meno
del 10% del farmaco immodificato escreto nelle urine. L'allopurinolo ha un'emivita plasmatica da 0,5 a 1,5 ore circa.
L'ossipurinolo è un inibitore meno potente della xantina ossidasi rispetto all'allopurinolo, tuttavia l'emivita plasmatica
dell'ossipurinolo è di gran lunga maggiore. Le stime variano da 13 a 30 ore nell'uomo. Pertanto, con una singola dose
orale giornaliera di allopurinolo, si ottiene una inibizione efficace della xantina-ossidasi per 24 ore. I pazienti con
funzionalità renale normale accumuleranno l'ossipurinolo fino al raggiungimento dello stato stazionario plasmatico . Tali
pazienti, che assumono 300 mg di allopurinolo al giorno presentano generalmente concentrazioni plasmatiche di
ossipurinolo pari a 5-10 mg/litro.
L'ossipurinolo viene eliminato immodificato nelle urine ma ha un'emivita di eliminazione lunga in quanto subisce il
riassorbimento tubulare. I valori riportati per l'emivita di eliminazione variano da 13,6 a 29 ore. Le elevate discrepanze
nei suddetti valori possono essere dovute alle differenze fra i disegni degli studi e/o alla clearance della creatinina nei
pazienti.
Teratogenicità
Uno studio nei topi cui sono state somministrate dosi interperitoneali pari a 50 o 100 mg/kg, al 10° o 13° giorno di
gestazione ha evidenziato anomalie del feto, tuttavia in uno studio simile sui ratti trattati con dosi pari a 120 mg/kg, al 12°
giorno di gestazione non si sono osservate anomalie. Ampi studi condotti su dosi elevate di allopurinolo somministrate
per via orale nel topo fino a 100 mg/kg/die, nel ratto fino a 200 mg/kg/die e nel coniglio fino a 150 mg/kg/die dall'8° fino al
16° giorno di gestazione non hanno evidenziato effetti teratogeni.
Uno studio in vitro con l'impiego di ghiandole salivari del feto del topo poste in coltura per la rilevazione di effetti
embriotossici ha indicato che l'allopurinolo non dovrebbe causare embriotossicità senza causare anche tossicità
materna.
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In uno studio condotto con alte dosi di allopurinolo intraperitoneale nel topo, si sono osservate anormalità fetali, ma in
ulteriori studi con allopurinolo per via orale, effettuati nel ratto e nel coniglio, non si è osservata alcuna anormalità.
Da esperimenti su animali è risultato che l'applicazione a lungo termine di dosi elevate di allopurinolo ha comportato la
formazione di precipitati di xantina (urolitiasi) con conseguenti mutamenti morfologici negli organi urinari.
Non si dispone di ulteriori dati non clinici considerati pertinenti per la sicurezza clinica oltre quelli inclusi in altre sezioni
del presente RCP.
Mutagenesi
Studi di citogenesi hanno dimostrato che l’allopurinolo non induce aberrazioni cromosomiche in cellule ematiche umane
in vitro a concentrazioni fino a 100 microgrammi/ml ed in vivo a dosi fino a 600 mg/die per un periodo medio di 40 mesi.
L’allopurinolo non produce composti nitrosi in vitro, nè influisce negativamente sulla trasformazione linfocitaria in vitro.
L’evidenza degli studi biochimici e degli altri studi citologici è fortemente suggestiva che l’allopurinolo non possiede effetti
negativi sul DNA in qualsiasi stadio del ciclo cellulare e non è mutageno.
Cancerogenesi
In topi e ratti trattati con allopurinolo fino a 2 anni non è stata dimostrata evidenza di cancerogenesi.
6. INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
Lattosio monoidrato
Amido di mais
Povidone
Sodio amido glicolato (tipo A)
Acido stearico (micronizzato)
Colorante giallo tramonto FCF (E110).
6.2 Incompatibilità
Non pertinente.
3 anni.
Il medicinale non utilizzato e i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale
vigente.
ALLOPURINOLO DOC Generici Adulti 300 mg compresse – 30 compresse divisibili – AIC 043337029
Luglio 2015.