Melodramma
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Melodramma
Il Melodramma
L’Opera (Lirica o in Musica)
Resoconto accademico 1
Il Melodramma è una forma musicale costituita essenzialmente dal
“canto lirico” che si articola su di un testo poetico detto “libretto d’opera”
ed è sostenuto da un supporto strumentale detto “Orchestra lirica”.
Etimologicamente signi ica “dramma cantato”.
“Melos = Canto” e “Drama = azione o vicenda drammatica”
Melodramma = vicenda drammatica rappresentata cantando.
Abbraccia un arco cronologico-temporale di oltre 5 secoli:
dal tardo XVI secolo a ievolendosi e concludendosi nel XX secolo.
Nasce alla ine del 1500 ad opera dei Cameratisti Fiorentini:
Studiosi oltre che di musica anche di ilologia classica e ini intenditori di
poesia.
La più celebre camerata iorentina, cioè riunione di si atti studiosi, è
conosciuta come “Camerata dei Bardi”, i cui appartenenti più importanti:
Ottavio Rinuccini: poeta
Giulio Caccini: musicista
Jacopo Peri: musicista
Vincenzo Galilei: ilologo musicista padre del famoso scienziato Galileo
Si riunivano in casa del conte Giovanni Bardi e discutevano
accademicamente ed esteticamente della musica ad essi contemporanea,
cioè quella polifonica, che in quell’epoca aveva raggiunto l’apogeo.
Il centro focale delle dispute tra di essi era costituito dal rapporto tra il
testo letterario e ciò che lo rivestiva di musica.
Avevano notato che la musica polifonica con le sue molteplici voci,
soprattutto in stile imitativo, so ocava l’intelligenza o la comprensione della
parola, squilibrando quel necessario rapporto tra i due elementi costitutivi
( testo letterario/musica) caratteristico del linguaggio musicale
rinascimentale.
L’equilibrio ricercato era già manifesto nel canto gregoriano. Ma ancor di
più nell’espressione della musica greca.
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Nei suddetti modelli la musica non sopra aceva la parola, bensì la
sottolineava evidenziandone l’espressività.
“Melos” e “Drama” si fondevano letteralmente: Melodramma.
Questi Cameratisti, criticando la musica ad essi contemporanea, si
impegnarono a ricercarla sul modello di quella greca.
La massima forma poetico-musicale greca era stata la “tragedia”.
La tragedia greca si presentò perfetta in quanto sintesi euritmica di tre
arti: Poesia - Musica - Danza.
I tre elementi si fondevano in maniera estremamente equilibrata in
quanto nessuno di essi aveva il sopravvento sugli altri, ma contribuivano in
eguale misura ad essere una sola cosa.
L’intento di questi studiosi-artisti iorentini fu essenzialmente quello di far
rivivere la “Tragedia greca”.
Fase Embrionale
I primi tentativi in tal senso furono fatti da Vincenzo Galilei con le sue
due composizioni monodiche accompagnate:
“ Le Bibliche Lamentazioni di Geremia Profeta”
“Il Canto Dantesco del Conte Ugolino”
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La Grande Occasione
Il matrimonio di Maria de’ Medici con Enrico IV (Re di Francia) celebrato il
6 ottobre del 1600 a Firenze o rì l’occasione o erta per presentare il
prodotto delle interessanti e dotte dispute dei Cameratisti iorentini. Nella
circostanza fu rappresentata l’ “Euridice” di Peri e Rinuccini con la
collaborazione di Giulio Caccini.
A causa del trasferimento del conte Giovanni Bardi da Firenze a Roma, gli
amici si trasferirono in casa di “Jacopo Corsi” (compositore).
Il nuovo stile evidenziato dai componenti della Camerata dei Bardi,
divenuta Camerata dei Bardi-Corsi, fu denominato:
“Recitar Cantando”
Il senso di questa espressione è chiaro: raccontare una vicenda con una
sorta di declamazione intonata che se non è ancora canto spiegato, come
avverrà di lì a breve con l’ Aria d’Opera, non è neppure semplice recitazione,
ma una sorta di “recitativo”.
Il recitar cantando durò ben poco, trasformandosi in “arioso” e poi in
“aria” lasciando una perenne traccia di se nel “recitativo”.
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Elementi di supporto al nuovo stile
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