Libro Attivare Il Potenziale D'apprendimento
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Libro Attivare Il Potenziale D'apprendimento
25 INDICAZIONI Livello 1
101 INDICAZIONI Livello 2
Al lettore verrà subito in mente: manca una mano di neve che tenda le corde e
ne faccia uscire, brillanti, le note. Le note, come le capacità umane, sono lì; manca
un mediatore che le attivi, le stimoli e le costruisca nel processo di educare.
L’elaborazione del programma ARPA per lo sviluppo del pensiero segue
imperativi propri di molti Paesi nei quali si cerca di far progredire un’educazione
al passo con i tempi. A questo si aggiunge la considerazione dell’azione educativa,
dell’educatore e degli studenti, come realtà in costante evoluzione. Per educare si
richiede un paradigma teorico che serva da supporto a qualsiasi tipo di organizza-
zione. La società, i genitori, i sistemi e lo stesso contesto richiedono che si diffe-
renzino i ruoli, che le risposte date abbiano una consistenza interna per garantire
la serenità di chi lascia un figlio nelle mani di educatori professionisti.
La concezione più interessante del momento attuale, sia per la sua modalità che
per il suo contenuto, è quella di considerare l’educatore come mediatore e l’alunno
come mediato. La mediazione è una costante nella storia del pensiero educativo che
oggi recupera una forza speciale e, soprattutto, un contenuto specifico. La forza si
trasforma in esigenza storica per le caratteristiche della nostra società, che richiede
persone flessibili, con strutture di pensiero e di personalità, creative, definite nella
loro autonomia personale e nel loro elevato grado di socializzazione. Per questo, il
contenuto di ARPA si configura a partire dalle correnti cognitiviste dell’insegna-
re/apprendere; dal modello di persona proposto dalla psicologia umanista e dallo
schema assiologico necessario per la nostra cultura.
Uno dei campi nel quale l’educatore attuale deve porre le sue basi è quello
della psicologia cognitiva, per la novità dei suoi apporti all’insegnamento e al-
l’apprendimento. Secondo Bruner (1978) è un’autentica rivoluzione e risposta alle
domande tecnologiche della rivoluzione post-industriale. Come lui, ci sono molti
autori che si sono pronunciati a favore del «costruttivismo», lasciando da parte
le pretese conduttiste di spiegare meccanicamente i processi dell’apprendimento.
Binet, Piaget, Barlett, Vygotskij, Feuerstein si addentrano nei processi della cono-
scenza, a volte per spiegarli e altre per assisterli in modo sistematico.
La psicologia cognitiva si è fatta valere con due concetti fondamentali sulla
persona: la sua struttura e la sua organicità. Essa spiega come l’organismo totale
della persona non sia uno stato, ma un processo dominato dalla sua natura che
cambia, che matura nella misura in cui acquisisce strutture e conoscenze adeguate
alle strutture previe.
L’intelligenza, per esempio, non si considera più come un prodotto determinato,
ma si vede come un processo che si può costruire o modificare in modo strutturale:
non si tratta solo di insegnare molti contenuti, ma di aiutare a elaborare la struttura
del pensiero per assicurare che ogni tappa si realizzi in modo adeguato.
I docenti, di conseguenza, non prestano attenzione unicamente ai prodotti
dell’insegnare/apprendere, ma si concentrano sui processi di acquisizione della
conoscenza. Questa conseguenza, nonostante sia generica, origina un cambiamento
nuovo nell’impostazione teorica e nei sistemi di insegnamento.
Uno dei cambiamenti più significativi nella psicologia e nella pedagogia attuali
si focalizza sull’intelligenza. Oggi ci interessa di più il dinamismo dell’intelligenza,
i suoi processi, i suoi indici di modificazione, la relazione esistente fra le variabili
che facilitano o rendono difficile il suo funzionamento. Questo equivale a dire che
ci occupiamo del pensiero.
Vogliamo sviluppare il pensiero partendo dai livelli inferiori fino ad arrivare
alla struttura delle capacità superiori, delle operazioni mentali, così come delle
strutture di organizzazione della conoscenza. Nello stesso tempo vogliamo aiu-
tare a prendere «coscienza riflessiva», a elaborare leggi e principi che si possano
poi trasferire ai concetti spontanei per arricchirli con la categoria di «scientifici».
Questo è il processo induttivo, potente strumento per conoscere e per sviluppare
il pensiero. Il compito è doppio:
1. Strutturare i contenuti è condizione basilare per favorire l’apprendimento. Non
ci sono contenuti che di per sé assicurino la formazione di strutture mentali,
poiché qualsiasi contenuto può raggiungere questa formazione a condizione di
essere esso stesso strutturato e presentato come tale allo studente. I contenuti si
presentano strutturati in tre categorie: procedimenti o insiemi di azioni ordinate
per il raggiungimento di abilità, metodi e strategie da parte degli alunni, concetti
dati sotto forma di fatti, situazioni, simboli, relazioni di sistemi concettuali
e qualsiasi simbolizzazione della nostra cultura e attitudini o formazione di
abitudini comportamentali stabili basate su criteri e valori interiorizzati come
regole di vita.
Il curricolo, pertanto, diventa qualcosa di più della definizione di programmi;
implica intenzioni educative esplicite, pianificazione e sistematizzazione di
saperi, guide metodologiche, adattamenti costanti agli studenti e all’ambiente,
nonché attenzione alle differenze individuali.
2. Strutturare i processi mentali, le attitudini e le motivazioni degli studenti, i loro
schemi di conoscenza, nell’attenzione individualizzata all’interno di un contesto
di interazione e socializzazione.
Da sempre… la mediazione
Il profilo dell’educatore
Senza uscire dalle linee teoriche che abbiamo enucleato, raccogliamo in modo
sintetico i tratti del profilo dell’educatore:
1. La prima caratteristica che si richiede all’educatore di oggi riguarda la compo-
nente cognitiva della sua azione pedagogica. Ha il compito di stabilire uno stile
pedagogico che dimostri la sua fiducia nella natura dell’individuo, che cambia ed
è attiva. In più, ha la necessità di ri-orientare la sua attenzione verso i processi di
apprendimento, facendo in modo che gli studenti siano abili nell’identificazione
dei dati, nell’elaborazione di strategie, nella creazione di abitudini di lavoro
e personali. Le conoscenze non sono più fini a se stesse, ma si trasformano in
mezzi per strutturare la persona, sapendo che, dalla conoscenza e dal costrutto
che nasce dal suo possesso, possono formarsi i comportamenti.
2. Il suo lavoro è centrato sulla metacognizione: aiutare gli studenti a prendere
coscienza dei propri processi e attività mentali e personali. È l’abilità di con-
versare con se stessi in merito al proprio processo di apprendimento. Le attività
di investigare, analizzare, formulare, controllare, ecc. proposte per l’insegna-
mento attuale hanno un carattere «coscientizzatore» del proprio essere e della
padronanza personale.
3. Se l’individuo è capace di «imparare a imparare», l’educatore può utilizzare que-
sta forza personale per aiutarlo a configurare la sua struttura personale; partire
dalla situazione degli studenti, trasmettere conoscenze in armonia con la struttura
mentale di colui che le riceve, per rendere gli apprendimenti significativi.
4. La definizione più corretta dell’insegnante è quella di mediatore: mediatore tra i
contenuti e gli studenti, affinché i contenuti vengano presentati in forma strutturata
e siano strutturanti per la mente e le conoscenze degli studenti. Inoltre, media-
tore dei significati culturali e vitali che il sapere porta con sé. Come mediatore,
seleziona contenuti, elabora disegni, arricchisce il bagaglio di strategie, invita gli
studenti a inserirsi nella cultura come padroni delle proprie capacità e a conoscere
il significato che questa cultura occupa nella configurazione dei popoli.
5. Altro tratto importante di questo profilo è quello dell’ottimismo pedagogico.
La funzione dell’educatore è formare persone e, per questo, fa in modo che
ogni studente elabori un’immagine positiva di se stesso. Questo lo ottiene se
ha fiducia nella sua persona e la esprime non solo con i più dotati, ma anche
con coloro che non manifestano le capacità che si desiderano.
Si tratta di formare individui liberi e capaci di impegno; persone creative
grazie alla posta in gioco di tutto il potenziale di apprendimento e di maturazione
che portano con sé. Questo ottimismo si proietta, ugualmente, sull’aspettativa di
poter elaborare — per l’educazione — una società democratica, capace di convi-
vere, rispettosa di diritti e doveri.
Ogni scheda propone attività che abbracciano tre ambiti: quello cognitivo,
quello affettivo e quello relazionale. La tabella 1 indica dove si possono trovare
le attività inerenti a una determinata capacità cognitiva (ad esempio confrontare,
classificare, ecc.).
Le capacità affettiva e di partecipazione indicate nelle tabelle successive
(tabelle 2 e 3) sono trasversali a tutte le attività proposte e vengono richiamate al-
l’attenzione del mediatore all’interno delle schede con le indicazioni metodologiche
nella colonna dove compaiono le costanti (si veda il paragrafo Orientamenti
metodologici).
TABELLA 1
Contestualizzazione
ATTIVITÀ
AREA TEMATICA CONTENUTI
ARPA 1 ARPA 2
Oggetti fra loro. Introdurre Copertina, 8, 14, 17, 19, Copertina, 6, 8, 11, 15,
Mettere in relazione criteri di relazione. 21, 26, 28, 29, 37, 69, 16, 20, 25, 32.
71.
Relativamente al proprio 15, 17, 30, 43, 45, 60, 11, 23, 27, 35, 48, 57,
Orientarsi nello spazio corpo (psicomotorio e rap- 61, 62, 71. 64, 65, 69, 72.
presentativo).
Colori, forme, lettere e Base per tutti gli esercizi. Base per tutti gli esercizi.
Identificare
oggetti.
Quello che accade, fatti 2, 4, 5, 6, 11, 14, 24, 32, 1, 3, 10, 13, 19, 25, 37,
Descrivere semplici. 36, 47, 49, 63, 65. 41, 50, 59, 67.
Differenziare Individuare caratteristi-
che.
Oggetti per i loro tratti in 1, 4, 7, 9, 16, 26, 29, 32, 5, 8, 13, 14, 28, 37, 38,
Confrontare comune. 35, 40, 47, 48, 53, 58, 41, 51, 63.
63, 67, 69.
A partire dai criteri dati. 9, 12, 13, 27, 34, 39, 9, 21, 31, 33, 44, 45, 46,
Classificare 41, 50, 54, 56, 57, 63, 53, 54, 62, 68.
66, 70.
Rappresentare Oggetti, par ticolari degli Requisito di molti eser- 5, 12, 17, 22, 23, 34,
mentalmente stessi. cizi. 35, 38, 39, 43, 60, 61,
64, 65.
Codificare Con parole, segni, gesti. 2, 27, 28, 42, 53, 58, 6, 21, 28, 29, 33, 45,
67. 51, 60.
Raccogliere informazioni in Sugli elementi, parti, carat- Requisito di molti eser- 9, 10, 26, 47, 50, 56,
modo sistematico teristiche dei vari oggetti. cizi. 59.
Seriare Elementi da semplici a più 8, 21, 28, 34, 51, 55, 3, 7, 16, 27, 34, 42.
complessi. 62, 64.
Analizzare e sintetizzare Le parti dell’oggetto, rela- 6, 16, 22, 23, 37, 43, 6, 18, 29, 30, 32, 39, 43,
zionarle. 44, 52, 55, 59, 60, 64, 46, 48, 52, 63.
65, 70.
Pensare in modo ipotetico Fare ipotesi su compor- 31, 46, 61, 68. Copertina, 3, 12, 16, 18,
Prevedere risultati tamenti o soluzioni sem- 24, 36, 49, 58, 66, 70,
plici. 71.
Dedurre A partire da dati; relazioni Requisito di molti eser- 4, 31, 39, 41, 47, 52,
concrete. cizi. 62, 70.
Dimostrare attenzione Attività di seguire tracce, fi- 3, 5, 7, 10, 20, 24, 33, Copertina, 1, 2, 15, 22,
continua e discontinua gure, dettagli, in situazioni 36, 42, 49, 50, 51, 62, 23, 26, 34, 56, 59, 63,
cambianti. 66. 69, 72.
Ricordare A partire da disegni, pa- 9, 25, 38. 7, 19, 30, 40, 44, 53,
role e associazioni di en- 61, 68.
trambi.
TABELLA 2
Capacità affettiva – integrazione personale
Prendere decisioni Di fronte a compiti che richiedono decisioni. Attività individuali o a coppie.
Avere iniziativa
Scoprire sentimenti, percepirli Sulle capacità, di soddisfazione, di dubbio, in se stessi e nei propri compa-
ed esprimerli gni.
Mostrare mentalità aperta Espressione ed ascolto. Attività per verbalizzare e ascoltare risposte.
TABELLA 3
Capacità di partecipazione
Valorizzare le regole Distinguere «con o senza» regole. Decisioni del gruppo; modelli proposti.
Fase percettiva
– Orientare la percezione e scoprire i dati che si presen- – Si suggeriscono domande tipo come aiuto per fare in
tano nel compito. modo che il mediatore orienti questa prima fase.
– Aiutare gli studenti a elaborare ipotesi su cosa fanno, – Si tratta di orientare la percezione, la focalizzazione,
come e, inoltre, sugli obiettivi del compito. la capacità di fare collegamenti.
– Favorire la padronanza e l’anticipazione di comporta- – La percezione deve essere dinamica, organizzata: dare
menti e strategie per realizzare i compiti. risposte il più possibile complete e ordinate.
– Regolare la forma delle istruzioni tenendo presente il
livello di lettura degli studenti.
Fase attiva
– Una volta assicurata la comprensione del compito, ci si – Le domande della fase attiva si fanno in modo per-
dedica a un tempo di lavoro, personale o a coppie. sonale, su come lavora lo studente, come riesce a
– Ci sono compiti solamente orali, non scritti, in cui orientare la sua percezione, come valuta gli errori.
interviene tutto il gruppo. – Il mediatore deve realizzare un’osservazione sistema-
– Il mediatore attiva l’osservazione dei processi di lavoro, tica di ognuno dei suoi studenti.
verbalizzazione, ecc.
Fase sociale
– Dopo il tempo dedicato al lavoro, segue il tempo per – Le domande sono essere orientate a:
l’interazione: identificare le risposte, il loro numero e • ottenere risposte corrette
precisione; prendere coscienza di come si sono svolti • esprimere verbalmente i processi di lavoro
i compiti. • portare esempi in cui si capisca che gli studenti
abbiano compreso quello che fanno.
Fase significativa
– Ricontrollare le fasi precedenti: obiettivo iniziale, – Si formulano le domande che portano al riassunto
ecc. finale, all’apprendimento significativo.
– Dare tempo per rinforzare ciò che è più significativo:
strategie, vocabolario, ecc.
– Generalizzare: principi, regole, leggi che possiamo
formulare partendo dalla lezione.
– Vedere quale applicazione può avere in altri ambiti
curricolari o della vita, ovvero il trasferimento di si-
gnificati.
COSTANTI
Mediazione Consapevolezza
– La mediazione è la costante essenziale di tutto il Analizzare le modalità di svolgimento dell’attività.
metodo.
Trasferire i compiti
– Si segnalano uno o due criteri per ogni lezione riguar-
danti lo stile di relazione che il mediatore adotterà per Si elencano alcune applicazioni alla vita quotidiana.
lo sviluppo dei ragazzi. Vocabolario
Capacità Si suggerisce quello adeguato a ogni scheda.
– Si suggeriscono le capacità mentali che si vogliono Messaggi
sviluppare e anche alcune funzioni cognitive necessarie
Si avviano gli studenti alla coscienza riflessiva.
per il buon funzionamento mentale.
– Si indica qualche attitudine o capacità affettiva, perso-
nale o sociale, poiché parti essenziali per lo sviluppo
degli studenti e della loro evoluzione cognitiva.
Dove lo metto?
L IV
FASI DOMANDE
Fase percettiva
Dati che si presentano: Che cosa c’è nell’esercizio? Che cosa dice il testo? Sono
– Dodici disegni da raggruppare secondo tre criteri: gio- tutti giocattoli o tutta frutta? Dite tre caratteristiche di ogni
cattoli, abiti e frutta. oggetto. Qual è quella che li riassume tutti? Giocattoli, abiti,
frutta. Come dobbiamo proseguire? Osservare il disegno, il
Elaborare ipotesi: suo numero e scriverlo sui carrelli della parte inferiore.
– Nominare gli oggetti disegnati e dire che cosa sono.
– Mettere in relazione gli oggetti con il loro numero e
scriverlo nel gruppo.
Obiettivi del compito:
– Imparare a classificare a partire da criteri dati.
– Dedurre gli elementi del gruppo.
Fase attiva
Tempo di lavoro personale: Come lo stai facendo? Che cosa sono i numeri 2 e 9? C’è
– Focalizzare la mediazione sulla modalità di organizzare qualche caratteristica che ci permette di metterli assieme?
il compito, per verificare che gli alunni utilizzino la clas- Che cosa hanno in comune questi oggetti? C’è qualcosa
sificazione. che non sia frutta, né giocattoli, né abiti? No. Tutti gli ele-
– Comunicare il criterio oggetto di mediazione: importan- menti si possono classificare.
za di classificare per altri esercizi.
Fase sociale
Tempo di interazione: Per prima cosa, leggiamo le risposte, cioè i numeri che sono
– Valutare le risposte: ordine e precisione. stati scritti in ogni carrello. Ci può essere un giocattolo fra
– Avere un’attenzione particolare per gli alunni con diffi- gli abiti? Perché? (Uso delle caratteristiche.) E un frutto fra
coltà a cogliere i criteri di classificazione. gli abiti? È stato importante individuare ciò che hanno in
– Aiutare gli alunni a valutare le caratteristiche comuni, per comune? Perché? Per sapere il criterio.
arrivare al criterio che è più astratto.
Fase significativa
– Rivedere le fasi precedenti. Applicazioni:
– Dedicare tempo per consolidare quanto appreso. Lingua italiana e letteratura: parti di un racconto (principio,
– Rivedere l’obiettivo iniziale. sviluppo, finale).
– Generalizzare: principi, regole, leggi per classificare Matematica: numeri pari e dispari; cardinali, ecc.
bene.
Trasferimento di significati:
– Semplici applicazioni ai propri compiti.
COSTANTI
Mediazione: Consapevolezza:
– Mediare la loro capacità di fare bene un lavoro ogni volta – Ritornare a come si è realizzato il compito.
che lo fanno con ordine. Trasferire i compiti:
– Evidenziare il significato dell’attività, poiché servirà loro
per molti compiti. – Ci concentriamo su ciò che è comune per classificare,
come negli esempi citati.
Capacità:
Vocabolario:
– Classificare, identificare, differenziare e confrontare.
– Codificare. – Appartenere, elemento, criterio, codice, classificare.
– Aumentare la fluidità nel trovare caratteristiche delle Messaggi:
cose. – Un elemento può stare solo in un gruppo.
– Sapere che ogni risposta data è una decisione perso- – Tutti gli elementi di un gruppo hanno le stesse caratte-
nale. ristiche.
– Riconoscersi capaci di prendere decisioni.
Metti in ordine
L IV
FASI DOMANDE
Fase percettiva
Dati che si presentano: Come si intitola l’esercizio? Che cosa significa? Che
– Esercizi per ordinare sequenze. qualcosa è in disordine. Vediamo chi scopre qualcosa in
disordine in questo esercizio: il gatto, la dimensione, ecc.
Elaborare ipotesi: Che cosa impariamo con questo? A organizzare le cose
– Dedurre, a partire dall’osservazione, cosa si deve fare: secondo un criterio come la dimensione, la posizione, il
ordinare le serie. numero di petali, il numero di volte che compare la lettera
Obiettivi del compito: a. A cosa ci servono queste attività? Per ordinare ciò che
è disordinato.
– Percepire le serie e il loro ordine.
– Seguire istruzioni e codificare.
Fase attiva
Tempo di lavoro personale: Quali numeri hai messo al gatto più piccolo e a quello più
– Osservare le modalità individuali di svolgimento del grande? Perché? Qual è il criterio di ordinamento? La di-
compito e di percezione dei dettagli. mensione. (Prestare un’attenzione speciale all’acquisizione
– Aiutare gli alunni a prendere decisioni da soli o, se non dei concetti segnalati: questo è un indicatore dell’utilizzo
ci riescono, aumentando la mediazione o lavorando a del potenziale di apprendimento.) Anche nei punti 2, 3 e
coppie. 4 ci sono serie? Come hai fatto questa attività?
Fase sociale
Tempo di interazione: Chi ci dice una risposta? Nell’attività 1, per esempio, l’or-
– Valutare le risposte. dine è: 1, 4, 3, 5, 2. Come abbiamo scoperto ognuna delle
– Aiutare gli alunni con difficoltà a trovare il criterio della risposte? Scriviamo i criteri: la dimensione nell’attività 1,
serie: questo è basilare per il pensiero ipotetico. la posizione nell’attività 2, il numero nella 3 e nella 4.
– Fare ipotesi: se questo è il minore, se le zampe sono più Spiegate con precisione qualcuna delle serie. Cambiamo
alzate, ecc. l’ordine per verificare.
– Fare in modo che usino i concetti.
Fase significativa
– Far riferimento a fasi precedenti. Chi ricorda l’obiettivo del compito? Imparare a ordinare
– Dedicare del tempo alla fase di comprensione del com- delle sequenze. Lo abbiamo raggiunto? Che cosa ci è
pito. mancato per raggiungerlo? In quale attività hai incontrato
– Rivedere l’obiettivo iniziale. più difficoltà? Come l’hai risolta?
– Generalizzare: principi, regole, leggi che noi stessi pos-
siamo scoprire ed elaborare.
Trasferimento di significati:
– Semplici applicazioni ai propri compiti.
COSTANTI
Mediazione: Consapevolezza:
– Mediare l’intenzionalità e l’importanza di considerare – Riflettere su come si è realizzato il compito.
ogni elemento per ordinarlo. Trasferire i compiti:
– Mediare la necessità di precisione nell’osservazione dei
dettagli delle serie. – Matematica, conoscenza dell’ambiente.
Capacità: Vocabolario:
– Differenziare i compiti secondo un criterio (concetto). – Posizione, serie, concetto, criterio, sviluppo, disordine.
– Scoprire relazioni. Messaggi:
– Individuare con chiarezza. – Per ordinare qualcosa, ho bisogno di un criterio: gran-
– Usare il vocabolario appropriato. dezza, posizione, ecc.
– Sviluppare il pensiero ipotetico. – Quello che è in ordine, si impara meglio.
– Sviluppare l’attitudine critica dando importanza ai det-
tagli che regolano le sequenze.
Colori numerati
L IV
FASI DOMANDE
Fase percettiva
Dati che si presentano: Cosa vediamo nell’esercizio? Quattro numeri e quattro
– Numeri corrispondenti a colori; figure numerate da colo- colori. Facciamo insieme l’esercizio 1 e dopo leggiamo le
rare. altre attività in modo che sappiamo cosa fare. Quali sono
le parole che ci indicano cosa dobbiamo fare? Colora i qua-
Elaborare ipotesi: drati, colora gli spazi. Quale sarà quindi la cosa importante?
– Seguire le indicazioni a partire dalla codificazione. Come proseguiremo?
Obiettivi del compito:
– Seguire istruzioni con esattezza.
– Favorire il pensiero deduttivo.
Fase attiva
Tempo di lavoro personale: Sai già bene il nome di ogni colore? Cosa hai fatto? Quali
– Verificare la comprensione individuale delle istruzioni e numeri dicono cosa colorare? Va bene? Me lo puoi spie-
della modalità per svolgere il compito. gare? Confronta i risultati con un compagno: sono uguali?
– Mettere in relazione due modalità di informazione. Che disegno è uscito?
Tempo di condivisione:
– Passare la scheda compilata a un compagno per control-
lare reciprocamente il risultato.
Fase sociale
Tempo di interazione: Si potrebbero fare altre figure nell’esercizio 3? Ci hanno
– Valutare le risposte. indicato di colorare solo alcune zone. Ipotesi: se guardiamo
– Prestare attenzione specialmente all’uso corretto di i numeri 1 dell’ultimo esercizio, vediamo qualche figura?
codifica e decodifica. Ora stiamo usando l’immaginazione.
– Seguire gli alunni con difficoltà.
– Favorire le risposte esplicite, chiare e precise.
Fase significativa
– Rivedere come hanno lavorato, facilità o difficoltà, pro- Cosa è stato importante? Concentrarsi sui numeri, sui colori
cessi. e sulle istruzioni. In quali altre occasioni lo facciamo?
– Rivedere l’obiettivo iniziale. Applicazioni:
– Generalizzare: principi, regole, sul modo di fare bene i
compiti. Conoscenza dell’ambiente: i colori hanno un significato
sulle mappe e negli atlanti.
Trasferimento di significati:
– Compiti in cui debbano seguire istruzioni, completare,
ecc.
COSTANTI
Mediazione: Consapevolezza:
– Condividere soluzioni, processi ed emozioni di fronte a – Rivedere come si è svolto il compito: passaggi.
un esercizio che è riuscito bene. Trasferire i compiti:
Capacità: – Si vedano le Applicazioni.
– Differenziare le diverse modalità di istruzione. Vocabolario:
– Controllare il comportamento: leggere prima di fare.
– Rappresentare mentalmente colori e numeri corrispon- – Codice, completare, dedurre, corrispondere, orientarsi.
denti. Messaggi
– Incoraggiare il lavoro ordinato e sistematico. – Se metto bene in relazione le cose, affronterò meglio i
– Fare congratulazioni sincere a un compagno per il lavoro compiti.
che ha svolto. – Quando il mio compagno fa qualcosa bene, devo con-
gratularmi con lui.
Domande
L IV
FASI DOMANDE
Fase percettiva
Dati che si presentano: Cosa significa il termine «domanda»? Quando le perso-
– Disegni a partire dai quali ci chiediamo cosa mettere in ne chiedono? Oggi faremo domande per scoprire cosa
relazione. pensa un’altra persona. Cosa vediamo nel compito? Un
disegno. Descrivete bene quello che vedete nel disegno.
Elaborare ipotesi: Per sapere cosa pensa l’altro, abbiamo bisogno che ci dia
– Indovinare attraverso domande cosa pensa un’altra delle indicazioni.
persona.
Obiettivi del compito:
– Sviluppare il pensiero ipotetico e divergente.
– Stimolare la creatività per rendere fluida l’elaborazione
di domande.
Fase attiva
Tempo di lavoro personale: Suggerimenti
– Svolgere il compito con tutto il gruppo classe. – L’insegnante pensa a qualcosa in relazione a un disegno
Tempo di condivisione: e la scrive su un foglio che poi nasconde.
– A turno, gli alunni pongono domande libere fino ad
– Condividere mentre si cerca di indovinare attraverso arrivare a quello che l’insegnante ha scritto.
domande quello che l’altro pensa. – Si possono ripetere le attività in piccoli gruppi.
Fase sociale
Tempo di interazione: Mettere in rilievo l’originalità e il fatto che è importante
– Valutare le domande insistendo sulla varietà e sulla chia- farsi delle domande. Ripetiamo alcune frasi che ha pensato
rezza. l’insegnante o qualche compagno. Qualcuno non ha potuto
– Prestare speciale attenzione all’uso corretto dei termini dire alcuna frase né fare domande?
e al linguaggio.
– Seguire gli alunni con blocchi nella comunicazione.
– Favorire le domande logiche, in relazione agli oggetti.
Fase significativa
– Rivedere come hanno lavorato gli alunni, la loro atten- Abbiamo indovinato o abbiamo dedotto? Dedurre non è
zione, l’autocontrollo. indovinare. Cosa è stato importante? In quali altre occasioni
– Rivedere l’obiettivo iniziale. è importante fare domande?
– Generalizzare: principi, regole sulla produzione mentale. Applicazioni:
Trasferimento di significati: Matematica: cosa dice, cosa chiede il problema?
– Compiti in cui possano essere creativi; importanza di farsi Conoscenza dell’ambiente: perché l’aria, le nuvole, i
sempre delle domande. mari…?
COSTANTI
Mediazione: Consapevolezza:
– Tutti abbiamo bisogno di chiedere per sapere di più e – Mettere in rilievo l’importanza di porsi domande.
per poter comunicare con le persone. Trasferire i compiti:
Capacità: – Si vedano le Applicazioni precedenti.
– Comprendere il problema. Vocabolario:
– Seguire indizi logici.
– Sviluppare il pensiero ipotetico. – Domanda, immaginare, dedurre, distinto, logico, illogico,
– Avere un pensiero divergente, creativo. comune.
– Prestare attenzione alle relazioni possibili. Messaggi:
– Ipotizzare relazioni. – Se mi faccio molte domande, troverò molte risposte e
– Sentirsi liberi di chiedere per poter arrivare a sapere cosa imparerò tutto quello che voglio.
pensano gli altri.
FASI DOMANDE
Fase percettiva
Dati che si presentano: Come si intitola la scheda? Cosa sappiamo già per fare
– Quattro bambini con numeri diversi. meglio il compito? Partiamo dalla colonna a e mettiamo
i simboli dentro i quadratini (maggiore, minore o uguale).
Elaborare ipotesi: Cosa impareremo con questo? A distinguere i segni e
– Dedurre quello che si deve fare. imparare cosa significano. A cosa ci serve? Assicurarsi che
Obiettivi del compito: gli alunni comprendano correttamente come svolgere
l’esercizio c.
– Percepire le differenze numeriche.
– Riconoscere e discriminare i segni.
Fase attiva
Tempo di lavoro personale: Somma i numeri di Giovanni e di Ines. Quanto risulta? Cosa
– Svolgere individualmente ogni esercizio e verificare vuol dire Paolo + Paolo? 1+1. È importante la dimensione
singolarmente i risultati. dei bambini? No, solo il numero che portano.
– Incoraggiare gli alunni a prendere decisioni.
Fase sociale
Tempo di interazione: Chi ci legge come ha completato l’esercizio? Perché hai
– Valutare le risposte. messo > o < ? Perché va bene? Hai tralasciato qualche se-
– Seguire gli alunni con difficoltà a comprendere il criterio gno? Perché? Cosa potremmo mettere? Ci possono essere
in base al quale si collocano i simboli. risposte diverse? No, è una regola dei numeri. Abbiamo
– Variare ipotesi se cambiamo il criterio. risolto mentalmente prima di scrivere?
Fase significativa
– Rivedere le fasi precedenti. Chi ricorda perché abbiamo fatto questo compito? Per im-
– Dare del tempo alla fase di comprensione del compito. parare il significato dei simboli. Ci siamo riusciti? Se c’è una
– Rivedere l’obiettivo iniziale. risposta diversa cosa significa? Abbiamo fatto un errore.
– Generalizzare: principi, regole, leggi per concentrarsi sulle Cosa si fa allora? E se il disegno fosse stato il risultato di una
cose importanti. gara? Gianni sarebbe il vincitore perché ha guadagnato più
Trasferimento di significati: punti. Cosa ci insegna questo?
– Semplici applicazioni ai propri compiti.
COSTANTI
Mediazione: Consapevolezza:
– Far comprendere l’importanza della riflessione di fronte – Rivedere come si è svolto il compito.
a compiti che forniscono istruzioni particolarmente Trasferire i compiti:
complesse e articolate.
– Mediare il senso di competenza degli alunni. – Quantità esatte e quantità stimabili.
Capacità: Vocabolario:
– Differenziare i segni a partire dalle quantità. – Confrontare, segno, esatto, criterio, regola.
– Confrontare. Messaggi:
– Rappresentare mentalmente. – Se memorizzo i numeri nella mia mente, li imparo me-
– Usare fonti d’informazione. glio.
– Sviluppare i processi sommativi. – Prima di dire che una cosa è uguale, minore o maggiore,
– Imparare bene le regole basilari delle addizioni. devo confrontarla con qualcos’altro.
– Sviluppare la motivazione personale.
© 2007, Martínez Beltrán, Attivare il potenziale di apprendimento – Volume 1, Trento, Erickson ◆ 163
2
LO 71
EL
Creare racconti
L IV
FASI DOMANDE
Fase percettiva
Dati che si presentano: Ci ricorda qualcosa questa attività? Guardiamo solo i dise-
– Vignette corredate da un testo al quale manca una con- gni: di cosa tratterà ogni racconto? Proviamo a inventarne
clusione. uno prima di leggerlo basandoci solo sulle immagini. Nel
leggere ogni racconto, cosa dobbiamo fare? In quanti modi
Elaborare ipotesi: può terminare un racconto?
– Dedurre che si devono completare i racconti.
Obiettivi del compito:
– Sviluppare il pensiero ipotetico e divergente.
– Stimolare tratti di creatività: fluidità e originalità.
Fase attiva
Tempo di lavoro personale: Suggerimenti:
– Realizzare l’attività con tutta la classe. – Leggere il primo racconto.
Tempo di condivisione: – Dare un tempo per pensare a coppie.
– Rispondere ad alta voce.
– Confrontare le proprie risposte con quelle dei compagni: – Fare la stessa cosa nell’altro racconto.
notare la diversità e apprezzare la ricchezza creativa.
Fase sociale
Tempo di interazione: Dare importanza all’originalità e introdurre il significato
– Valutare le conclusioni insistendo perché siano articolate dell’assurdo: questa cosa è possibile solo nel racconto.
e fantasiose. Adesso leggiamo il racconto con il finale di qualche compa-
– Prestare speciale attenzione all’uso corretto dei termini gno. Qualcuno non ha potuto leggere le sue conclusioni?
e al linguaggio.
– Seguire gli alunni con blocchi nella comunicazione.
– Favorire le risposte diverse, meno frequenti: originalità.
Fase significativa
– Rivedere come hanno lavorato gli alunni: la loro atten- Come ci sentiamo dopo di aver completato i racconti?
zione, l’autocontrollo. Perché? Cosa è stato importante? Cosa manca per creare
– Rivedere l’obiettivo iniziale. qualcosa di nuovo? Immaginazione, osservare, scrivere
– Generalizzare: principi, regole, leggi sulla produzione con esattezza, rischiare un po’ per creare qualcosa di
mentale. originale.
Trasferimento di significati:
– Compiti nei quali possano essere creativi ed essere av-
vantaggiati dall’essere diversi.
COSTANTI
Mediazione: Consapevolezza:
– Far comprendere l’importanza della creatività, anche alla – Qual è stata la cosa più bella in questo compito? Ci sen-
luce della felicità che produce. tiamo più felici nel ripetere cose o nel fare qualcosa di
– Mediare la consapevolezza che ogni giorno possiamo fare nuovo?
qualcosa di nuovo e ricevere gratificazioni dalle novità. Trasferire i compiti:
Capacità: – Si vedano le Applicazioni precedenti.
– Percepire il problema. Vocabolario:
– Memorizzare in modo stabile e continuativo.
– Avere un pensiero ipotetico. – Completare, adeguato, inadeguato, originale, abbon-
– Sviluppare il pensiero divergente, creativo. danza.
– Esigere risposte coerenti con il racconto. Messaggi:
– Non discriminare le risposte dei compagni: si analizzano – Tutti possiamo essere inventori e creatori.
solamente per la loro adeguatezza al racconto.
174 ◆ © 2007, Martínez Beltrán, Attivare il potenziale di apprendimento – Volume 1, Trento, Erickson
1
LO 13
EL
Dove lo metto?
L IV
1 5 4
6 10 2 3
11 9 12
7 8
190 ◆ © 2007, Martínez Beltrán, Attivare il potenziale di apprendimento – Volume 1, Trento, Erickson
1
LO 21
EL
Metti in ordine
L IV
Ordina con dei numeri questi gatti secondo la dimensione. Al più piccolo
corrisponde il numero 1 e al più grande il numero 5.
L’asino alza le zampe per dare un calcio. Quello che ha le zampe più in alto
è il numero 5, mentre l’1 non si è mosso. Ordinali da 1 a 5, seguendo questo
ragionamento.
Il fiore con meno petali corrisponde alla bambina numero 1, quello che ha
più petali alla bambina numero 4. Sapendo questo, ordina le figure da 1 a 4.
198 ◆ © 2007, Martínez Beltrán, Attivare il potenziale di apprendimento – Volume 1, Trento, Erickson
1
LO 67
EL
Colori numerati
L IV
3 1
1 4
3 2 3
2
Colora gli spazi segnati con i numeri 2 e 4 usando i codici che appaiono
nell’attività 1.
1 1 1 1
1 4 4 1
4 1
1 4 2
1 4 4 1 1
4 1 4 4 1 1
1 4 1
1
Quale figura si ottiene? …………………………………………………………………………………………………
244 ◆ © 2007, Martínez Beltrán, Attivare il potenziale di apprendimento – Volume 1, Trento, Erickson
1
LO 68
EL
Domande
L IV
© 2007, Martínez Beltrán, Attivare il potenziale di apprendimento – Volume 1, Trento, Erickson ◆ 245
1
LO
EL
1 So contare
Pesce
Bottiglia
Busta
Gelato
Casa
Berretto
3 So confrontare
1 2 3 4 5 6
250 ◆ © 2007, Martínez Beltrán, Attivare il potenziale di apprendimento – Volume 1, Trento, Erickson
1
LO
EL
L IV
2 4 6
5 Cosa ho imparato?
© 2007, Martínez Beltrán, Attivare il potenziale di apprendimento – Volume 1, Trento, Erickson ◆ 251
2
LO 60
EL
Inserisci i
simboli:
> maggiore
< minore
= uguale
© 2007, Martínez Beltrán, Attivare il potenziale di apprendimento – Volume 1, Trento, Erickson ◆ 313
2
LO 71
EL
Creare racconti
L IV
I due racconti che seguono sono incompleti. Immagina una conclusione per
ognuno e dopo raccontala ai compagni.
Il gatto viaggiatore
Il signor gatto viaggia felice con gli altri
passeggeri, quando una signora a un certo
punto lo fissa e gli dice:
– Che bel gatto! Che ben vestito! Che
bellissima cravatta!
Gli altri passeggeri però, che non sono per
niente abituati a viaggiare con un animale, si
lamentano dicendo:
– Non vogliamo viaggiare con un animale,
andiamo dal capostazione a protestare!
Cosa accade?
324 ◆ © 2007, Martínez Beltrán, Attivare il potenziale di apprendimento – Volume 1, Trento, Erickson
2
LO
EL
Completa le serie:
A a 7 a 10 a 13 a 16 a 19 ………… …………
1. …………………………………………………………………………………
2. …………………………………………………………………………………
3. …………………………………………………………………………………
4. …………………………………………………………………………………
3 Ho imparato a classificare.
1 2 3 4 5 6
326 ◆ © 2007, Martínez Beltrán, Attivare il potenziale di apprendimento – Volume 1, Trento, Erickson
2
LO
EL
L IV
4 Ho imparato a organizzare.
12
• Il signore con i capelli neri è Giovanni .
8 9 10 11
• I due alla sinistra del disegno sono
Giuseppe ed Eleonora .
• Il rosso senza occhiali è Enrico .
• Fra Luigi e Giovanni c’è Giusi .
5 Cosa ho imparato?
Ho imparato a riflettere.
Ho imparato a ………………………………………………… .
© 2007, Martínez Beltrán, Attivare il potenziale di apprendimento – Volume 1, Trento, Erickson ◆ 327