Resistenza Recinzioni
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P.M.T.
RELAZIONE TECNICA
engineering & design STUDIO DI INGEGNERIA
P.M.T.
INDICE
Il calcolo di tale carico viene determinato con la metodologia adottata per le “Norme
tecniche per le costruzioni 2008”.
In base a tali norme la spinta del vento dipende da diversi parametri, in funzione della
zona geografica, dell’altitudine, della rugosità del suolo eccetera.
Milano è distante oltre 30 km dal mare, si trova ad una quota inferiore a 500 metri,
pertanto, secondo la normativa, la categoria di esposizione del sito è la V, la classe di
rugosità del terreno è la A.
Il diametro esterno dei tubi verticali è pari a 40 mm, mentre quelli orizzontali hanno un
diametro esterno pari a 30 mm.
Il pannello viene poi montato (in corrispondenza dei fori centrali) su due blocchi (Figura
2) in calcestruzzo o in plastica di massa rispettivamente pari a 31 kg e 26 kg, orientati
perpendicolarmente ad esso.
H = 2000 mm
L = 3480 mm
L = 680 mm L = 640 mm
3. METODOLOGIA DI CALCOLO
Il vento, la cui direzione si considera di regola orizzontale, esercita sulle costruzioni azioni
che variano nel tempo provocando in generale effetti dinamici.
Per le costruzioni usuali tali azioni sono convenzionalmente ricondotte alle azioni statiche
equivalenti.
Le azioni statiche del vento si traducono in pressioni e depressioni, agenti normalmente alle
superfici sia interne che esterne, degli elementi, che compongono la costruzione.
L’azione del vento sul singolo elemento viene determinata considerando la combinazione più
gravosa della pressione agente sulla superficie esterna e della pressione agente sulla superficie
interna dell’elemento.
Nel caso di costruzioni o elementi di grande estensione, si deve tenere conto delle azioni
tangenziali esercitate dal vento.
L’azione d’insieme esercitata dal vento su di una costruzione è data dalla risultante delle
azioni sui singoli elementi, considerando di regola, come direzione del vento, quella
corrispondente ad uno degli assi principali della pianta della costruzione.
Per costruzioni di forma o tipologia inusuale, oppure di grande altezza o lunghezza, o di
rilevante snellezza e leggerezza, o di notevole flessibilità e ridotte capacità dissipative, il
vento può dare luogo ad effetti la cui valutazione richiede l’applicazione di specifici
procedimenti analitici, numerici o sperimentali adeguatamente comprovati.
Riportiamo qui di seguito i calcoli utilizzati per studiare gli effetti dell’azione del vento sul
pannello, supposto alloggiato nei fori centrali dei blocchi di sostegno.
L’azione del vento per unità di superficie ortogonale (pressione) viene determinata con
l’espressione:
p = qb * ce * cp * cd
dove :
ce = coefficiente di esposizione, dipende dall’altezza della costruzione sul suolo, dalla rugosità
e dalle topografia del terreno, dall’esposizione del sito in cui è situata la costruzione
cp = coefficiente di forma, funzione della tipologia e della geometria della costruzione e del
suo orientamento rispetto alla direzione del vento.
Il suo valore può essere ricavato da dati suffragati da opportuna documentazione o da prove
sperimentali in galleria del vento
cd = coefficiente dinamico. è quello con cui si tiene conto degli effetti riduttivi associati
La velocità di riferimento vb è il valore caratteristico della velocità del vento a 10 m dal suolo
su un terreno di categoria di esposizione II (vedi Tab. 3.3.II), mediata su 10 minuti e riferita
ad un periodo di ritorno di 50 anni.
vb = vb,0 per as ≤ a0
vb = vb,0 + ka (as – a0) per a0 < as ≤ 1500 m
dove:
vb,0, a0, ka sono parametri forniti nella Tab. 3.3.I e legati alla regione in cui sorge la
costruzione in esame, in funzione delle zone definite in Fig. 3.3.1;
as è l’altitudine sul livello del mare (in m) del sito ove sorge la costruzione.
dove:
Il coefficiente di esposizione ce dipende dall’altezza z sul suolo del punto considerato, dalla
topografia del terreno e dalla categoria di esposizione del sito ove sorge la costruzione.
In assenza di analisi specifiche che tengano in conto la direzione di provenienza del vento e
dell’effettiva scabrezza e topografia del terreno che circonda la costruzione, per altezze sul
suolo non maggiori di z = 200 m, esso è dato dalla formula:
dove:
kr , z0 , zmin sono assegnati in Tab. 3.3.II in funzione della categoria di esposizione del sito ove
sorge la costruzione;
ct è il coefficiente di topografia.
via Carducci, 8 – 20090 Segrate pag. 6 di 11
tel. 02 70200220 Fax 02 23663753 [email protected]
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Data la zona geografica scelta per l’ubicazione del pannello, la classe di rugosità del terreno è
la A, mentre la categoria di esposizione del sito è la V.
Il coefficiente di topografia ct è posto generalmente pari a 1, sia per le zone pianeggianti sia
per quelle ondulate, collinose e montane.
ce = 1,479
Il pannello è composto da un insieme di tubi e rete metallica, corpi aventi sezione circolare.
Per i corpi cilindrici a sezione circolare di diametro d e lunghezza h i coefficienti di forma
previsti dalla normativa (D.M. 4/7/’96) sono i seguenti:
L’azione di insieme esercitata dal vento va valutata con riferimento alla superficie proiettata
nel piano ortogonale alla direzione del vento.
Nel nostro caso, cp = 1,2.
A = 0,624 m2
F = p*A = 432,6 N
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4. VERIFICA AL RIBALTAMENTO
Il manufatto, nelle normali condizioni di esercizio, ha la funzione di semplice elemento di
recinzione.
Esso non è progettato per essere destinato a sopportare forze di spinta di una certa entità, a
parte il peso proprio.
Sulla scorta di tali considerazioni, si procede ad una verifica della massima velocità
ammissibile del vento sul pannello, nella condizione di montaggio standard definita con
posizionamento dei montanti in corrispondenza dei fori centrali e moduli in serie.
La verifica viene effettuata nelle condizioni sopra e considerando (in favore della sicurezza) il
pannello montato su basamenti in plastica, più leggeri di quelli in cemento. La situazione è
quella illustrata nella figura qui sotto:
F
1000 mm
640 mm
= =
P
P = 423 N
F = Mr/1000 = 112,8 N
A = 0,624 m2
vb = = 9,42 m /s
Nelle condizioni precedentem ente illustrate e al di sotto di tale velocità del vento, è garantita
la stabilità al ribaltamento del pannello.
5. CONCLUSIONI
1) zone 1,2,3,4,5,6,7 della tabella 3.3.I (praticamente tutta l’Italia, escluso la provincia di
Trieste e le isole ad eccezione di Sicilia e Sardegna)
2) quote inferiori ai 500 metri
3) tutte le ipotesi geom etriche e di vincolo indicate nel paragrafo2 “descrizione della
struttura”
4) pannello posizionato su terreno piano e non sdrucciolevole
si può affermare che, limitatamente alle zone e alle condizioni prescritte, il pannello è in
grado di non ribaltarsi fino ad una velocità massima del vento pari a: