Ma CNC I Appt 1.2
Ma CNC I Appt 1.2
Ma CNC I Appt 1.2
STD 1
- Goya
- Picasso2000
- Rubens
ALIMENTAZIONE
ELETTRICA
ENCODER
SENSORI
E
FIG. 1
COMANDI
I prodotti descritti in questo manuale sono marcati CE e sono conformi alla direttiva:
Si ricorda che, come affermato da tutte le direttive, la conformità è garantita solo quando il
prodotto è utilizzato per la funzione a cui è destinato, seguendo le prescrizioni del
costruttore. Quindi tutte le indicazioni riguardanti l’uso, le precauzioni, le modalità
d’installazione e le limitazioni devono essere rigorosamente rispettate dall’utilizzatore per
mantenere la conformità: a questo riguardo i successivi capitoli sono particolarmente
importanti, anche se tutte le indicazioni riportate nel manuale d’uso devono essere lette
con attenzione e valutate per ricavarne le informazioni necessarie al corretto utilizzo del
prodotto.
Le dichiarazioni di conformità dei prodotti sono conservate dalla S&h, come costruttore
domiciliato in uno stato CEE, insieme alla documentazione tecnica di costruzione, a
disposizione delle autorità competenti.
Scopo del presente manuale, in abbinamento a quello d’uso, è offrire al personale addetto
alla progettazione e alla verifica della sicurezza dei sistemi uno strumento informativo sulle
caratteristiche, sul funzionamento, sulla modalità e sui limiti di applicazione dei controlli
prodotti dalla S&h. La conoscenza di queste informazioni è essenziale per una corretta
progettazione delle macchine, delle apparecchiature o dei sistemi in cui tali controlli
vengono utilizzati; si raccomanda pertanto di non effettuare alcuna operazione sui controlli
prima di aver acquisito tutte le informazioni contenute in questa appendice e nel manuale
d’uso dei controlli scelti. Qualora alcune parti del manuale risultassero poco chiare o
carenti nei riguardi di qualche situazione applicativa specifica, si prega di rivolgersi
direttamente alla S&h, che può fornire, sulla base dell’esperienza finora maturata,
suggerimenti specifici e chiarimenti. Si ricordi che usi impropri o guasti, in assenza di
adeguate protezioni e dispositivi di sicurezza, possono causare danni economici e rischi
per l’incolumità delle persone, di cui la S&h non potrà essere tenuta responsabile.
Si tenga presente che i controlli S&h possono avere varie applicazioni in condizioni
ambientali e di utilizzo molto diverse tra loro. Per questa ragione il presente manuale si
limita a indicare cautele e regole generali, non potendo prendere in considerazione ogni
possibile caso di applicazione. La S&h è sempre a disposizione per ulteriori chiarimenti, se
necessari.
App. A - 3
CNC – APPENDICE A: NOTE APPLICATIVE PER CNC S&h
Salvo diversa ed esplicita indicazione presente nel manuale d’uso, sia i controllori di moto
sia i loro accessori sono elementi fondamentalmente privi di protezione propria; occorre
pertanto evitare il contatto diretto e indiretto con tali elementi quando le apparecchiature
sono alimentate; i controlli devono pertanto essere alloggiati in armadi elettrici o in
contenitori protettivi che soddisfino ai requisiti normativi previsti per la specifica
applicazione, in modo da non essere accessibili quando sono alimentati. In ogni caso tutti i
controlli prodotti dalla S&h senza eccezioni devono essere alloggiati in contenitori o
armadi elettrici prima di essere utilizzati, anche quando presentano parti che possono
restare accessibili all’operatore durante il funzionamento.
I controlli S&h sono componenti privi di funzione diretta propria e sono destinati a essere
integrati in apparecchiature o in macchine più complesse da parte di un utilizzatore che
deve essere un operatore professionale. L’uso diretto di questi componenti da parte
dell’utente finale è vietato. L'operatore professionale che utilizza questi prodotti deve
essere adeguatamente qualificato sia in generale nel campo delle apparecchiature
elettriche ed elettroniche, sia nel campo specifico dell’applicazione dei controllori di moto e
delle parti a esso collegate (azionamenti, motori, attuatori, sensori, …). È’ responsabilità
di chi progetta l’intero sistema, di cui il controllo fa parte, assicurarsi che il sistema presenti
tutti i necessari requisiti di sicurezza e di affidabilità; egli soltanto infatti è a conoscenza di
tutte le implicazioni tecniche ed economiche che caratterizzano l’applicazione nonché le
normative a cui è soggetta. Si ricorda che è obbligo dell’installatore provvedere alla
certificazione di conformità dell’intero sistema alle normative europee
quanto riguarda la direttiva 89/336/CEE, si vedano i suggerimenti al capitolo relativo.
I terminali di collegamento dei segnali logici e analogici a bassa tensione (+5V, ±10V) di
ingresso e di uscita, in particolare quelli che si connettono con l’azionamento, non sono
galvanicamente separati a bordo del controllo. Valutare pertanto dal punto di vista della
sicurezza della macchina, la possibilità che su questi terminali possano apparire tensioni
pericolose e, ove necessario, inserire l’opportuna separazione galvanica esterna di detti
segnali.
App. A - 4
CNC – APPENDICE A: NOTE APPLICATIVE PER CNC S&h
L’uso dei controlli S&h per funzioni legate alla sicurezza è vietato (EN 60204-1). Devono
inoltre essere previsti sulla macchina gli opportuni sistemi di sicurezza esterni indipendenti
se, per le particolari caratteristiche dell’applicazione, un guasto o un funzionamento non
corretto del controllo possono generare condizioni pericolose.
• collegamento alla rete: non deve essere diretto; deve essere sempre interposto un
trasformatore in grado di offrire sia l’opportuna tensione di alimentazione, sia la
separazione galvanica dalla rete stessa. Il trasformatore deve essere dotato di
schermo collegato a terra tra primario e secondario. Per la corretta alimentazione del
controllo sarà poi necessario prevedere gli opportuni dispositivi di raddrizzamento e di
filtraggio.
App. A - 5
CNC – APPENDICE A: NOTE APPLICATIVE PER CNC S&h
− cavi di collegamento: tutti i cavi utilizzati per il collegamento del controllo devono
essere schermati. Il collegamento della calza di schermo deve essere molto corto
(collegamenti lunghi annullano l’effetto dello schermo). Si consiglia di collegare la calza
direttamente alla carcassa del connettore e di utilizzare connettori con guscio di
protezione metallico (vedi indicazioni specifiche nel manuale d’uso)
− collegamento di terra: vanno distinti 2 punti (barre) di messa a terra indipendenti, uno
per la sezione digitale di comando e uno per la sezione di potenza; il controllo deve
essere collegato al punto di messa a terra della sezione digitale del quadro elettrico,
tramite un cavo (sez. ≥ 4mmq) collegato all’apposito punto di messa a terra del
controllo stesso. I collegamenti di terra tra tutti i componenti dell’impianto devono
essere i più corti possibili
stesso che generano rumore, evitando accoppiamenti tra i fili in entrata e quelli in
uscita dal filtro. Il filtro deve essere opportunamente dimensionato sulla base della
corrente assorbita dall’applicazione, affinché possa svolgere correttamente la sua
funzione.
Dal punto di vista della immunità dei segnali logici di ingresso del controllo a disturbi
esterni si tengano presenti i seguenti normali accorgimenti suggeriti dalla buona tecnica
per il trattamento di segnali logici relativamente veloci:
− qualora la lunghezza dei cavi di segnale superi i 5-6 m usare comandi di tipo “buffer”
anziché comandi a collettore aperto.
R R
VDR
Rp
R
C C
C
Fig. 2
App. A - 7
CNC – APPENDICE A: NOTE APPLICATIVE PER CNC S&h
D R
L VDR
R
Fig. 3
App. A - 8
C NC – A PPENDICE B:
INDICAZIONI S&h PER L A MINIMIZZAZZIONE DEI
DISTURBI ELETTROM AGNETICI
Vi possono essere vari tipi di accoppiamento tra sorgente di disturbo e circuito vittima:
• accoppiamento induttivo
• accoppiamento capacitivo
• accoppiamento per impedenza comune
• accoppiamento mediante radiazione elettromagnetica.
App. B - 2
CNC – APPENDICE B: INDICAZIONI S&H PER LA MINIMIZZAZIONE DEI DISTURBI ELETTROMAGNETICI
H
Linee di flusso
Conduttore vittima
Zt Vn
V
S
S
S : area di esposizione
Il conduttore vittima è interessato per un certo tratto dalla variazione di flusso magnetico
generato da una circolazione di corrente; l’effetto è una tensione di disturbo indotta V.
La tensione di disturbo sarà tanto più elevata quanto:
• maggiore è l’area S.
App. B - 3
CNC – APPENDICE B: INDICAZIONI S&H PER LA MINIMIZZAZIONE DEI DISTURBI ELETTROMAGNETICI
Ck
Conduttore vittima
Zta
V
VsVn
+ Vn Ztb
Figura modificata
Ck : capacità di accoppiamento
App. B - 4
CNC – APPENDICE B: INDICAZIONI S&H PER LA MINIMIZZAZIONE DEI DISTURBI ELETTROMAGNETICI
I2
I1 CNC
V1 V2 L
Z
I 1+ I 2
App. B - 5
CNC – APPENDICE B: INDICAZIONI S&H PER LA MINIMIZZAZIONE DEI DISTURBI ELETTROMAGNETICI
CNC
PLC
I/O PORTA SERIALE
ANALOG / DIGIT ALIMENTAZIONE
R.E.
Radio telefoni, trasmettitori radio televisivi, dispositivi per applicazioni industriali in alta
frequenza producono onde elettromagnetiche che si propagano e la cui energia viene
trasformata in correnti o tensioni di disturbo da dispositivi vittima, interni o esterni al
controllo, che fungono da antenna ricevente.
L’accoppiamento dipende:
App. B - 6
CNC – APPENDICE B: INDICAZIONI S&H PER LA MINIMIZZAZIONE DEI DISTURBI ELETTROMAGNETICI
C ABLAGGIO
Particolare cura va posta nella disposizione degli apparati e dei cavi all’interno o
all’esterno dell’armadio in cui è collocato il controllo, in modo da minimizzare gli
accoppiamenti induttivi e capacitivi.
• cavi di alimentazione
• cavi per segnali I/O di potenza (elettrovalvole, teleruttori)
- 2a categoria:
- 3a categoria:
Man mano che si sale di categoria diminuiscono i livelli delle tensioni in gioco; ciò ha
come conseguenza una maggior suscettibilità al disturbo. Nel seguito si vedrà come
regolarsi nella disposizione dei cavi in relazione alla categoria di appartenenza.
a
Distanziare il più possibile i cavi della 1 categoria dagli altri cavi di segnale, in particolare
tenere le distanze di almeno:
Quando i cavi si devono incrociare, lo devono fare formando un angolo il più possibile
vicino a 90° in modo da evitare accoppiamenti induttivi e minimizzare gli accoppiamenti
capacitivi.
Evitare di disporre parallelamente per lunghe distanze cavi con livelli di tensione diversi,
per esempio cavi a 24 V d.c. con cavi a 220 V a.c.
Separare con divisori (vedi fig.6) i cavi che presentano tensioni continue da quelli che
presentano tensioni alternate.
App. B - 7
CNC – APPENDICE B: INDICAZIONI S&H PER LA MINIMIZZAZIONE DEI DISTURBI ELETTROMAGNETICI
La figura seguente indica con quali criteri disporre i componenti e i cavi all’interno
dell’armadio.
Alimentazione trifase
Sez. di potenza
Unità di alimentaz.
sez. di potenza
Unità di alimentazione
sistemi monofase
Sez. di controllo
Drive Drive Drive
Azionamenti
CNC
PLC
0 1 2
Schede d’interfaccia
ARMADIO
App. B - 8
CNC – APPENDICE B: INDICAZIONI S&H PER LA MINIMIZZAZIONE DEI DISTURBI ELETTROMAGNETICI
E’ bene separare il conduttore di terra dai cavi di alimentazione trifase, evitando di usare la
stessa canaletta; se ciò non è fattibile, dividere i due tipi di cavi con lamine conduttive
come mostrato in fig.6.
M ODALITÀ DI P OS A DE LL A C AV E TTE RI A
Disporre la cavetteria in alloggiamenti separati a seconda della categoria di appartenenza:
Cavi di 1° categoria
(cavi di potenza)
Cavi di 2° categoria
(cavi con segnali digitali)
Cavi di 3° categoria
(cavi con segnali analogici a bassa tensione) Lamina conduttiva
Cavi posti su canalette separate Cavi di categoria diversa posti sulla stessa canaletta
ma separati da lamina conduttiva
La vicinanza del cavo di alimentazione al cavo di ritorno, nella passerella relativa ai cavi
di potenza, minimizza la perturbazione al campo magnetico da questo creato in quanto
le correnti uguali e opposte producono effetti che si annullano a vicenda.
In ogni caso è bene ridurre al minimo le aree racchiuse dai circuiti che più emettono
(circuiti di potenza) o che sono particolarmente suscettibili (circuiti per segnali
analogici), per esempio twistando il cavo di alimentazione o di segnale con il suo ritorno
in modo da ridurre l’area coperta.
App. B - 9
CNC – APPENDICE B: INDICAZIONI S&H PER LA MINIMIZZAZIONE DEI DISTURBI ELETTROMAGNETICI
M ESSA A TERRA
La messa a terra viene trattata in questo paragrafo in relazione alla protezione dai disturbi
(messa a terra funzionale).
I controlli della S&h sono provvisti di appositi fori posti sul rack per il fissaggio mediante viti
alla porta dell’armadio.
Molte volte tale fissaggio meccanico, a meno che non vengano adottati particolari
accorgimenti, non può essere considerato un buon contatto elettrico in quanto l’armadio
presenta una struttura costituita da parti variamente connesse tra di loro, i giunti tra le
varie parti presentano resistenze superiori a quelle di una equivalente sezione di
conduttore perché le parti non sono perfettamente combacianti, per la differenza dei
materiali, per la presenza di fenomeni di ossidazione, ecc., per cui si consiglia di usufruire
di una vite del rack per il collegamento alla terra funzionale mediante cavo ausiliario come
mostrato in fig.7.
Alimentazione trifase
Azionamenti
Drive Drive Drive Relè
Teleruttori Schede d’interfaccia
CNC
PLC
0 1 2
Centro stella
Porta armadio
App. B - 10
CNC – APPENDICE B: INDICAZIONI S&H PER LA MINIMIZZAZIONE DEI DISTURBI ELETTROMAGNETICI
In tale figura è consigliato il collegamento del cavo di terra ausiliario al centro stella della
rete di messa a terra dell’armadio, che deve essere effettuato possibilmente mediante strip
per connessioni a terra (piattine) ad elevata area di contatto (ciò comporta bassa
2
induttanza e bassa resistenza), oppure con cavi di sezione ≥ 6 mm .
E’ bene che le connessioni alle barre di compensazione siano corte e con elevata
superficie di contatto.
La barra di compensazione a cui vanno collegate le calze dei cavi che provengono dal
2
campo (vedi fig.8) va messa a terra con conduttori aventi sezione ≥ 10 mm .
Se si vogliono sfruttare i giunti meccanici come contatto elettrico, le due parti metalliche
che vanno a formare il giunto devono essere elettricamente connesse con piattine o corde
conduttive.
Se è possibile, è bene collegare gli schermi dei cavi provenienti dal campo a barre di
compensazione distinte a seconda del livello di tensione nel cavo, del tipo di segnale
(analogico o digitale) e delle frequenze i gioco, tali barre verranno poi collegate al centro
stella della rete di messa a terra.
La canaletta al cui interno trovano posto i cavi di alimentazione è bene non sia connessa
alla barra di compensazione dell’armadio, in modo da evitare fenomeni di interferenze
all’interno dell’armadio, dovuti ad accoppiamento induttivo tra i cavi collegati alla
morsettiera dell’armadio e il loop costituito dal cavo di terra e dalla passerella.
App. B - 11
CNC – APPENDICE B: INDICAZIONI S&H PER LA MINIMIZZAZIONE DEI DISTURBI ELETTROMAGNETICI
S CHERMATURA
La schermatura ha lo scopo di delimitare spazi all’interno dei quali si desidera contenere le
emissioni generate dal dispositivo stesso oppure spazi all’interno dei quali si vuole evitare
la presenza di perturbazioni generate all’esterno.
Realizzare una buona schermatura significa creare un ambiente il più possibile simile a
una gabbia di Faraday. Si noti che le schermature realizzate con metalli non
ferromagnetici, come rame e alluminio, per quanto efficaci contro le perturbazioni del
campo elettrico e di quello elettromagnetico, sono trasparenti alle perturbazioni del campo
magnetico, quindi non offrono protezione contro gli accoppiamenti induttivi
- isolare con involucri in lamiera tutti i dispositivi che possono fungere da sorgenti di
interferenze, come i trasformatori, collegando i loro involucri alle barre di
compensazione utilizzate per mettere a terra i dispositivi stessi;
- se ci sono cavi di potenza e di segnale all’interno della stessa canaletta, isolare gli uni
dagli altri con separatori metallici come è riportato in fig.6; la canaletta va posta a terra
esternamente all’armadio in modo da evitare accoppiamenti induttivi;
- i contenitori che fanno da schermo spesso devono avere delle aperture necessarie alla
aerazione, al passaggio dei cavi dall’esterno all’interno, alla lettura di indicatori, ecc.;
affinché l’effetto schermante sia compromesso il meno possibile, effettuare aperture in
cui una dimensione sia molto minore dell’altra, tenendo presente che la massima
dimensione della fessura deve essere approssimativamente 20 volte minore della
lunghezza d’onda (λ) del segnale da schermare.
S CHE RMATURA DE I C AV I
Lo scopo della schermatura dei cavi è di assorbire le interferenze elettromagnetiche che
altrimenti darebbero origine a tensioni di disturbo sui cavi di segnale interni alla
schermatura stessa; per fare ciò non è sufficiente utilizzare cavi a doppia schermatura o
con materiale schermante di ottima conduttività, bisogna anche effettuare i collegamenti
delle calze in modo opportuno.
a a
In ogni caso i cavi dei segnali appartenenti alla 2 e 3 categoria dovrebbero essere
sempre schermati, quindi cavi utilizzati per collegare il controllore a encoder, righe
ottiche, trasduttori analogici ed azionamenti di motori o elettrovalvole proporzionali
devono essere tutti schermati.
La dove è possibile, è consigliato l’utilizzo di cavi schermati anche per il collegamento di
ingressi e uscite, specialmente se i cavi percorrono lunghe distanze.
a
I cavi di 3 categoria dovrebbero essere collocati in apposite canalette metalliche con
coperchio e separati dai cavi di categoria inferiore.
La messa a terra della calza del cavo va effettuata da un solo lato per i cavi di segnali
analogici, segnali encoder, segnali I/O, mentre va effettuata da entrambi i lati per i
App. B - 12
CNC – APPENDICE B: INDICAZIONI S&H PER LA MINIMIZZAZIONE DEI DISTURBI ELETTROMAGNETICI
Le calze dei cavi schermati esterni all’armadio devono essere collegati alla barra di
compensazione come mostrato in fig.8, in modo che il tratto di cavo non schermato sia il
più breve possibile. Se si ricorre a un cavo aggiuntivo per portare a terra la calza, esso
deve essere il più corto possibile.
Morsettiera
Morsettiera
Max 5 cm
Cavo schermato
Barra di compensazione
Connessione della calza nel caso di barra Connessione della calza nel caso di barra
di compensazione lontana dalla morsettiera di compensazione vicina alla morsettiera
Fig. 8: Connessioni delle calze dei cavi provenienti dal campo alla barra di
compensazione
Le calze dei cavi schermati interni all’armadio devono essere collegati dalla parte del
controllo, come evidenziato in fig.9.
Non portare la calza sui pin dei connettori che arrivano al controllore.
App. B - 13
CNC – APPENDICE B: INDICAZIONI S&H PER LA MINIMIZZAZIONE DEI DISTURBI ELETTROMAGNETICI
I cavi di 3a categoria devono essere schermati sia all’interno sia all’esterno dell’armadio, le
loro calze devono essere connesse a terra.
In fig.10 sono riportate le modalità consigliate per la connessione delle calze dei cavi dei
segnali analogici relativi ai seguenti casi:
• collegamento al controllo mediante interruzione del cavo per mezzo della morsettiera
dell’armadio.
CONTROLLO CONTROLLO
ARMADIO
CAMPO
App. B - 14
CNC – APPENDICE B: INDICAZIONI S&H PER LA MINIMIZZAZIONE DEI DISTURBI ELETTROMAGNETICI
Enc
La calza va connessa
al guscio del connettore
Azionamento
Drive Drive Drive
0 1 2
barra di compensazione
App. B - 15
CNC – APPENDICE B: INDICAZIONI S&H PER LA MINIMIZZAZIONE DEI DISTURBI ELETTROMAGNETICI
V1 (+)
AGND (-)
Fig. 12: Disposizioni per il collegamento del controllo all’azionamento con ingresso
differenziale
Se non è possibile ottenere un’uscita analogica flottante, perché per esempio si dispone di
un azionamento con ingresso non differenziale, si consiglia di (vedi fig.13):
• aumentare la sezione del cavo che collega il AGND dell’uscita analogica con la Vref
dell’azionamento (collegato a massa),
• aumentare la sezione dei cavi del sistema di messa a terra che collegano la massa del
controllo a quella dell’azionamento,
• allontanare le possibili sorgenti di disturbo dai cavi di messa a terra del controllo e
dell’azionamento, in modo da evitare l’accoppiamento per impedenza comune.
App. B - 16
CNC – APPENDICE B: INDICAZIONI S&H PER LA MINIMIZZAZIONE DEI DISTURBI ELETTROMAGNETICI
V1 (+)
AGND (-)
Azionamento
Aumentare la sezione dei conduttori
Fig. 13: Disposizioni per il collegamento del controllo all’azionamento con ingresso
digitale single ended
App. B - 17
CNC – APPENDICE B: INDICAZIONI S&H PER LA MINIMIZZAZIONE DEI DISTURBI ELETTROMAGNETICI
App. B - 18
CNC – APPENDICE C:
SCELTA DELL’ENCODER
GENERALITÀ .......................................................................................................................................2
TIPI DI ASSI E DEFINIZIONE DEL RAPPORTO DI TRASMISSIONE ...............................................................2
ASSI LINEARI.....................................................................................................................................2
ESEMPI........................................................................................................................................2
ASSI ANGOLARI .................................................................................................................................2
ESEMPIO......................................................................................................................................3
DEFINIZIONE DELLA RISOLUZIONE ........................................................................................................3
SCELTA DEL NUMERO DI TACCHE/GIRO ................................................................................................4
CONTROLLO DELLA FREQUENZA MASSIMA ..............................................................................................4
GENERALITÀ
L'appendice illustra la sequenza di operazioni necessarie per stabilire le caratteristiche
dell'encoder in relazione a quelle dell’applicazione e a quelle del controllo. In tutto il
presente documento si intende che l’albero motore e l’albero dell’encoder sono solidali
e si muovono alla medesima velocità angolare in ogni momento. Nel caso vi sia un
riduttore interposto tra i due elementi, occorrerà tener conto del suo rapporto di
riduzione nei calcoli. La procedura descritta nel seguito deve essere eseguita per ogni
asse con reazione da encoder che l’applicazione include.
ASSI LINEARI
Gli ASSI LINEARI possono essere realizzati a mezzo di trasmissioni telecinetiche, in cui
la parte mobile viene messa in movimento lineare da un mezzo di trasmissione
flessibile (cinghia, fune d’acciaio, catena) a sua volta azionata da un pignone o da una
puleggia calettata sull’albero motore, oppure possono essere realizzati a mezzo di
trasmissioni a vite e chiocciola, nelle quali il movimento lineare è ottenuto grazie alla
movimento assiale relativo delle due parti, che si verifica quando una di esse è messa
in rotazione dal motore e l’altra non può seguirne la rotazione. Tutti gli ASSI LINEARI
sono caratterizzati dall’avere sempre corsa limitata in entrambi i sensi di marcia.
Esempi
1) Asse lineare a trasmissione telecinetica con cinghia dentata.
Diametro primitivo puleggia motrice: 40 mm
Spostamento lineare per un giro: π x 40 mm ≅ 125.664 mm
Rapporto di trasmissione: KT = 125.664 mm/giro
2) Asse lineare a vite e chiocciola.
Passo vite: 5 mm
Rapporto di trasmissione: KT = 5 mm/giro
ASSI ANGOLARI
Gli ASSI ANGOLARI (o polari) sono a tutti gli effetti riconducibili a motoriduttori controllati.
Questi assi possono avere corse limitate, per esempio nel caso di un movimento polare
di un braccio manipolatore, o illimitate, come nel caso di una tavola girevole.Il rapporto
di trasmissione KT in questo caso si ottiene direttamente dal rapporto di riduzione.
App. C - 2
CNC – APPENDICE C: SCELTA DELL’ENCODER
Esempio
Rapporto di riduzione: 1/50
1
Rapporto di trasmissione: KT = 360° x = 7.2°/giro
50
Come regola generale si consideri che la precisione non può mai essere migliore del
doppio della risoluzione, anche quando non vi siano giochi e si utilizzino motori
brushless. Maggiori sono i giochi tra le parti e più lenti sono i motori, peggiore è la
precisione del sistema. È quindi opportuno conservare un certo margine di sicurezza:
per gli assi pilotati in analogica, la risoluzione dell’encoder deve essere scelta da 5 a 10
volte più piccola della precisione richiesta, senza tuttavia dimenticare che maggiore è il
numero di tacche, maggiore è il costo del dispositivo e più alta è la frequenza massima.
Considerazioni opposte si applicano agli assi pilotati in frequenza. In questo caso infatti
la risoluzione dell’asse è definita dallo spostamento elementare del motore, mentre
l’encoder controlla la precisione dell’intero sistema. In questo caso quindi sarà
necessario adottare encoder con risoluzione propria peggiore di almeno un fattore 2
rispetto alla risoluzione dell’asse (esempio: motore 400 step/giro, encoder 200 tacche),
diversamente il motore pendola intorno alla posizione quando dovrebbe restare fermo.
Qualora esistano vincoli che impediscono di adeguarsi a questa regola, si dovrà
ricorrere all’utilizzo della banda morta (vedi appendice F – TARATURA DEGLI ASSI ) per
evitare il pendolamento.
KT R = risoluzione
R = , con KT = rapporto di trasmissione
4xN N = numero di tacche dell’encoder
Il fattore 4 che compare al denominatore tiene conto della moltiplicazione per quattro
degli impulsi encoder che i controlli S&h effettuano al loro interno. Riferendoci
all’esempio 2 alla pagina precedente, dove KT = 5 mm/giro e immaginando di utilizzare
un encoder con 500 tacche, la risoluzione sarà
5 mm/giro
R= = 2.5 µm.
4 x 500/giro
App. C - 3
CNC – APPENDICE C: SCELTA DELL’ENCODER
Poiché 150 non è un valore standard, si potrà scegliere un encoder da 200 o da 300
tacche, ottenendo una risoluzione migliore di quella desiderata.
Al solito il fattore 4 tiene conto della moltiplicazione per quattro degli impulsi encoder
realizzata dal controllo. La costante 60 al denominatore si deve al fatto che ωMAX è
espressa in giri/minuto, mentre fMAX è espressa in cicli/secondo.
Per esempio si immagini un encoder a 1000 tacche montato su un motore che gira al
massimo a 3000 RPM. La massima frequenza sarà
3000 giri/minuto
fMAX = x 4 x 1000/giro = 200 kHz (200000 cicli/secondo)
60
Controllare sempre che la frequenza massima non superi il limite indicato per il
controllo scelto.
Si ricordi che, anche nel caso si preveda di utilizzare il motore a velocità inferiori
al massimo consentito, il calcolo della frequenza massima deve essere fatto sulla
base della massima velocità raggiungibile, perché l’anello di reazione può
sovrapporsi al comando programmato, facendo così assumere al motore velocità
ben superiori a quelle previste su base teorica.
App. C - 4
CNC – APPENDICE D:
INSTALLAZIONE AZIONAMENTI
GENERALITÀ ........................................................................................................................................... 2
CONNESSIONE FISICA ............................................................................................................................. 2
COMANDO IN FREQUENZA................................................................................................................... 3
COMANDO IN TENSIONE...................................................................................................................... 4
CONFIGURAZIONE SOFTWARE................................................................................................................. 6
COMANDO IN FREQUENZA CON EVENTUALE RETROAZIONE DA ENCODER ..................................................... 7
IMPOSTAZIONE PARAMETRI ............................................................................................................. 7
VERIFICA ..................................................................................................................................... 8
COMANDO ANALOGICO UNIPOLARE....................................................................................................... 9
IMPOSTAZIONE PARAMETRI ............................................................................................................. 9
VERIFICA ....................................................................................................................................10
COMANDO ANALOGICO BIPOLARE ........................................................................................................11
IMPOSTAZIONE PARAMETRI ............................................................................................................11
VERIFICA ....................................................................................................................................12
GENERALITÀ
In questa appendice sono riportate le indicazioni per il collegamento degli azionamenti
ai controlli S&h; in commercio esistono due categorie di azionamenti che vengono
comandati con un segnale logico modulato in frequenza, in un caso, oppure con un
segnale analogico modulato in tensione, nell’altro. Dove la scelta dell’uno o dell’altro
tipo di comando comporta varianti, la descrizione sarà separata per i due casi.
CONNESSIONE FISICA
Tutti i controlli S&h dispongono di connettori specializzati che consentono di mantenere
distinti i cavi relativi agli azionamenti rispetto al rimanente delle connessioni. Per
localizzare i punti di connessione, si faccia riferimento alla documentazione d’uso del
controllo scelto.
Tutte le uscite del controllo verso l’azionamento sono di tipo NPN a collettore aperto,
quindi, se il driver non ha le resistenze interne di pull-up, queste devono essere previste
esternamente. Nel trattare segnali ad alta frequenza, si presti particolare attenzione a
non eccedere i 125 mA che l’uscita del controllo può fornire e alla capacità di collettore
del transistor d’uscita: un pull-up di valore troppo elevato può infatti funzionare bene a
frequenze basse e non funzionare affatto al crescere della frequenza. Il pull-up esterno
deve essere collocato in prossimità dell’azionamento ed essere riferito alla corretta
tensione di alimentazione indicata nella documentazione del dispositivo.
Alcuni azionamenti presentano ingressi del tutto incompatibili con l’uscita NPN open
collector verso l’azionamento che caratterizza i controlli S&h. Per quanto attiene ai
segnali che cambiano stato raramente, come “Enable”, è possibile pilotare la bobina di
un relè con l’uscita del controllo e utilizzare gli scambi per pilotare l’azionamento. Per
segnali più critici, come “Dir” e soprattutto “Pulse”, vedere l’appendice “Soluzione dei
Fermo restando che il cavo tra controllo e azionamento deve essere il più corto
possibile e di ottima qualità, si ricordi che, quanto maggiori sono la frequenza o la
risoluzione, tanto più significative sono le attenuazioni e le distorsioni introdotte dal
cavo. A titolo indicativo, si riporta la seguente tabella in cui, in funzione della frequenza,
vengono indicate le lunghezze massime di un cavo con capacità propria di 100 pF/m e
con 4k7 di pull up.
Frequenza Lunghezza
8 kHz 50 m
80 kHz 5m
800 kHz 0.5 m
App. D - 2
CNC – APPENDICE D: INSTALLAZIONE AZIONAMENTI
COMANDO IN FREQUENZA
La figura 1 mostra il collegamento tra il controllo e un azionamento pilotato a mezzo di
un segnale logico modulato in frequenza. In essa si riconoscono i seguenti segnali.
Pulse: E' l’uscita in frequenza del controllo per mezzo della quale viene controllata la
velocità del motore, che è direttamente proporzionale alla frequenza inviata. La
massima frequenza in uscita è specificata nel manuale d’uso del controllo utilizzato
mentre la frequenza che corrisponde alla velocità massima del motore è da ricercare
nella documentazione dell’azionamento.
Dir: È l’uscita di verso che determina il senso di rotazione del motore. Il segno della
differenza algebrica tra la quota a cui si trova l’asse al termine del movimento e la quota
a cui si trova all’inizio di esso definisce il verso di movimento. Per esempio se l’asse si
trova a quota 100mm e deve andare a quota 200mm, la differenza è +100 e il verso del
positivo; se l’asse è in posizione 200mm e deve andare a 0mm, la
differenza è –200 e il verso è negativo. La corrispondenza tra il verso del movimento (+
o -) e lo stato dell’uscita Dir (1 o 0 oppure 0 o 1) è programmabile sul controllo.
CONTROLLO DRIVER
+_VDC
PULSE¤ 3 PULSE
NPN
+_VDC
DIR¤ 8 DIR
NPN +_VDC
ENB¤ (ENABLE)/
DIS ( DISABLE)
7 ENABLE
NPN
+5VDC
4K7
10 nF
NPN
GND_AZN (0V) 5 0V
CHASSIS
App. D - 3
CNC – APPENDICE D: INSTALLAZIONE AZIONAMENTI
Fault: E' un ingresso con pull-up del controllo a cui viene presentato il segnale di
anomalia generato dall'azionamento. In condizione di normale operatività l'uscita Fault
dell'azionamento è chiusa a massa. Benché l’ingresso del controllo sia protetto da
extratensioni a mezzo di una resistenza in serie e dei diodi di clamping verso massa e
verso il +5 V, è bene evitare di presentare a questo ingresso tensioni superiori ai 24 V o
inferiori a 0 V.
GND_AZN: E' la massa (il riferimento delle tensioni) dell’interfaccia tra controllo e
COMANDO IN TENSIONE
la figura 2 mostra il collegamento tra il controllo e un azionamento pilotato a mezzo di
un segnale analogico modulato in tensione. In essa si riconoscono i seguenti segnali.
+VOUT: E' l'uscita analogica il cui valore in tensione è proporzionale alla velocità del
motore. Per alcuni azionamenti essa può assumere valori positivi e negativi (tensione
analogica bipolare) e il segno della tensione definisce il verso di rotazione del motore. In
altri casi l’azionamento accetta solo tensioni positive (tensione analogica unipolare),
mentre il verso del movimento deve essere indicato a mezzo del segnale Dir. Per
questo è possibile programmare il controllo in modo da fornire l’uscita analogica
opportuna.
Il range di tensione generato dal controllo è sempre ±10 V, limitabile con gli opportuni
comandi di programmazione, la sua risoluzione dipende dal controllo utilizzato e le
informazioni relative sono reperibili nel suo manuale d’uso. Occorre invece riferirsi alla
documentazione dell’azionamento per sapere quale tensione corrisponde alla velocità
massima del motore.
Dir: È l’uscita di verso che determina il senso di rotazione del motore. Non sempre
l’azionamento pilotato in tensione presenta questo ingresso. Il segno della differenza
algebrica tra la quota a cui si trova l’asse al termine del movimento e la quota a cui si
trova all’inizio di esso definisce il verso di movimento. Per esempio se l’asse si trova a
quota 100mm e deve andare a quota 200mm, la differenza è +100 e il verso del
positivo; se l’asse è in posizione 200mm e deve andare a 0mm, la
differenza è –200 e il verso è negativo. La corrispondenza tra il verso del movimento (+
o -) e lo stato dell’uscita Dir (1 o 0 oppure 0 o 1) è programmabile sul controllo.
App. D - 4
CNC – APPENDICE D: INSTALLAZIONE AZIONAMENTI
CONTROLLO DRIVER
AO¤ (+VOUT) 6 R EF+
AGND (A N. REF.) 1 R EF -
+_VDC
DIR¤ 8 DIR
NPN +_VDC
ENB¤ (ENABLE)/
DIS (DISABLE)
7 ENABLE
NPN
+5VDC
4K7
FLT¤ (FAULT) 2 FAULT
10 nF
NPN
GND_AZN (0V) 5 0
CHASSIS
Fault: E' un ingresso con pull-up del controllo a cui viene presentato il segnale di
anomalia generato dall'azionamento. In condizione di normale operatività l'uscita Fault
dell'azionamento è chiusa a massa. Benché l’ingresso del controllo sia protetto da
extratensioni a mezzo di una resistenza in serie e dei diodi di clamping verso massa e
verso il +5 V, è bene evitare di presentare a questo ingresso tensioni superiori ai 24 V o
inferiori a 0 V.
GND_AZN: E' la massa (il riferimento delle tensioni) dell’interfaccia tra controllo e
App. D - 5
CNC – APPENDICE D: INSTALLAZIONE AZIONAMENTI
CONFIGURAZIONE SOFTWARE
La configurazione software del controllo ha lo scopo di fornire a esso tutte le
informazioni necessarie alla corretta interpretazione dei segnali che il sistema gli
fornisce nonché quelle necessarie per adattare i suoi segnali d’uscita alle caratteristiche
degli altri elementi del sistema. A questo scopo si usano alcuni dei comandi @. Si può
configurare il controllo a mezzo del display e della tastiera del controllo stesso, quando
ne è dotato, oppure utilizzando il software Bach, per qualsiasi controllo S&h.
E' possibile distinguere tre casi diversi a seconda della modalità di comando
dell’azionamento.
Di seguito sono riportati i parametri da configurare e i relativi comandi per ognuno dei
tre casi. Per maggiori dettagli su questi comandi, consultare il manuale di
programmazione CNC.
Le indicazioni relative alle modalità di verifica della corretta impostazione dei parametri
sono riportate di volta in volta immediatamente dopo la descrizione della sequenza di
impostazione.
Importante:
Per evitare danni a cose e a persone, è consigliabile che la verifica della corretta
impostazione dei parametri sia effettuata, ove possibile, con i motori liberi, cioè non
meccanicamente collegati ai dispositivi da loro messi in movimento.
App. D - 6
CNC – APPENDICE D: INSTALLAZIONE AZIONAMENTI
Impostazione parametri
@31: Definizione direzione azionamento (logica del segnale Dir).
Per il controllo il segnale Dir è attivo quando la direzione del movimento è positiva,
quando la differenza algebrica tra la quota obiettivo e la quota all’inizio del movimento
ha segno positivo. Con la stringa “@31X2” si disabilita l’uscita Dir che non
Per gli atri casi si veda la seguente tabella.
Anche qui la stringa “@32X2” implica che il relativo segnale è disabilitato e quindi
lasciato aperto. Negli altri casi si veda la seguente tabella.
App. D - 7
CNC – APPENDICE D: INSTALLAZIONE AZIONAMENTI
Verifica
Quando si prova il funzionamento di un sistema completo di reazione (segnale di
posizione reale generato da encoder o da righe ottiche), si può incorrere in un problema
di fase opposta tra ciò che il controllo chiede che il sistema effettui e ciò che
quest’ultimo fa realmente: per esempio è sufficiente aver collegato a rovescio i segnali
encoder e il conteggio della quota procede in senso opposto a quello che il controllo si
aspetta. Analoghi problemi si verificano se è stato programmata a rovescio la logica di
funzionamento del segnale “Dir”. L’effetto di una simile situazione è che l’asse va in
fuga alla massima velocità consentita non appena l’azionamento viene abilitato. Non
potendo prevedere in quale direzione si muoverà l’asse, può risultare inefficace anche
l’intervento dell’emergenza da servo error (emergenza da eccesso d’errore
App. D - 8
CNC – APPENDICE D: INSTALLAZIONE AZIONAMENTI
Impostazione parametri
@31: Definizione direzione azionamento (logica del segnale Dir).
Per il controllo il segnale Dir è attivo quando la direzione del movimento è positiva,
quando la differenza algebrica tra la quota obiettivo e la quota all’inizio del movimento
ha segno positivo. Con la stringa “@31X2” si disabilita l’uscita Dir che non
Per gli atri casi si veda la seguente tabella.
Anche qui la stringa “@32X2” implica che il relativo segnale è disabilitato e quindi
lasciato aperto. Negli altri casi si veda la seguente tabella.
Verifica
Quando si prova il funzionamento di un sistema completo di reazione (segnale di
posizione reale generato da encoder o da righe ottiche), si può incorrere in un problema
di fase opposta tra ciò che il controllo chiede che il sistema effettui e ciò che
quest’ultimo fa realmente: per esempio è sufficiente aver collegato a rovescio i segnali
encoder e il conteggio della quota procede in senso opposto a quello che il controllo si
aspetta. Analoghi problemi si verificano se è stato programmata a rovescio la logica di
funzionamento del segnale “Dir”. L’effetto di una simile situazione è che l’asse va in
fuga alla massima velocità consentita non appena l’azionamento viene abilitato. Non
potendo prevedere in quale direzione si muoverà l’asse, può risultare inefficace anche
l’intervento dell’emergenza da servo error (emergenza da eccesso d’errore
App. D - 10
CNC – APPENDICE D: INSTALLAZIONE AZIONAMENTI
Impostazione parametri
@32: Definizione abilitazione azionamento (logica dei segnali Enable o Disable)
Per il controllo l’uscita “Enable” è attiva quando l’azionamento può far muovere l’asse
ed è disattiva quando l’azionamento è disabilitato, per esempio in condizione
d’emergenza. Il contrario vale per l’uscita “Disable”, presente sul controllo Goya.
Anche qui la stringa “@32X2” implica che il relativo segnale è disabilitato e quindi
lasciato aperto. Negli altri casi si veda la seguente tabella.
App. D - 11
CNC – APPENDICE D: INSTALLAZIONE AZIONAMENTI
Verifica
Quando si prova il funzionamento di un sistema completo di reazione (segnale di
posizione reale generato da encoder o da righe ottiche), si può incorrere in un problema
di fase opposta tra ciò che il controllo chiede che il sistema effettui e ciò che
quest’ultimo fa realmente: per esempio è sufficiente aver collegato a rovescio i segnali
encoder e il conteggio della quota procede in senso opposto a quello che il controllo si
aspetta. Analoghi problemi si verificano se è stato programmata a rovescio la polarità
del segnale analogico. L’effetto di una simile situazione è che l’asse va in fuga alla
massima velocità consentita non appena l’azionamento viene abilitato. Non potendo
prevedere in quale direzione si muoverà l’asse, può risultare inefficace anche
l’intervento dell’emergenza da servo error (emergenza da eccesso d’errore
@33: Definizione tipo di uscita analogica e @34: Definizione polarità uscita analogica
Eseguire qualche spostamento dell’asse a mezzo dei comandi manuali o inviando
comandi come “G0X100” seguito da G0X0”, controllando che il senso del movimento
sia quello desiderato. Nel caso l’asse si muova sempre nella stessa direzione, quasi
sicuramente è stato specificato male il parametro @33.
App. D - 12
CNC – APPENDICE E:
COLLEGAMENTO ENCODER
GENERALITÀ ...........................................................................................................................................2
CONNESSIONE FISICA..............................................................................................................................2
CONFIGURAZIONE SOFTWARE .................................................................................................................4
IMPOSTAZIONE PARAMETRI..................................................................................................................5
VERIFICA .........................................................................................................................................6
GENERALITÀ
In questa appendice sono riportate le indicazioni per il collegamento degli encoder ai
controlli S&h; gli encoder in commercio si distinguono per due diversi tipi di uscita:
unipolare o differenziale.
L’uscita unipolare è realizzata con un solo punto di connessione per ogni segnale
generato dall’encoder. Si tratta di un segnale logico che presenta i vantaggi e gli
svantaggi propri di questo tipo di segnali: l’impedenza d’uscita è relativamente elevata e
il circuito d’ingresso è facilmente soggetto a disturbi.
L’uscita differenziale è realizzata con due punti di connessione per ogni segnale
generato. Sui due punti si presentano due segnali logici tra loro opposti in fase. Questa
soluzione consente di sfruttare appieno le prestazioni dei receiver a elevata immunità
ai disturbi di cui i controlli S&h sono equipaggiati.
CONNESSIONE FISICA
In fase d'ordine è necessario indicare la tensione di alimentazione e il tipo di ingresso
(unipolare o differenziale). In commercio sono reperibili encoder alimentati a 5. 12 e 24
V. Alcuni controlli S&h sono in grado di fornire solo l’alimentazione a 5V, altri possono
fornire 5 o 12V, a seconda della configurazione. È comunque sempre possibile, purché
sia stato indicato tra i dati di configurazione precisati in fase d’ordine, alimentare gli
encoder esternamente predisponendo un opportuno alimentatore.
App. E - 2
CNC – APPENDICE E: COLLEGAMENTO ENCODER
ENCODER
5 1
9 6
CONN. A
VASCHETTA
9 POLI FEMMINA
Pin Segnale I/O
1 GND_ENC (0V) -
2 +V ENC (+5V) -
3 ZEd+ I
4 FBd+ I
5 FBd- I
6 -
7 ZEd- I
8 FAd- I
9 FAd+ I
Controllo ENCODER N. ..
Segnale pin
FA~+ 9 +
FA
FA~- 8 -
FB~+ 4 +
FB
F ~-
B 5 -
ZE~+ 3 +
ZE
ZE~- 7 -
+VENC 2 +V
GND_ENC (0V) 1 0
CASE CONNETTORE
App. E - 3
CNC – APPENDICE E: COLLEGAMENTO ENCODER
Controllo ENCODER N. ..
Segnale pin
FA~+ 9
FA
FA~- 8
FB~+ 4
FB
FB~- 5
Z ~+
E 3
ZE
ZE~- 7
+VENC 2 +V
G _E (0V) 1
ND NC 0
CASE CONNETTORE
Controllo ENCODER N. ..
Segnale pin
FA~+ 9
FA
FA~- 8
F ~+
B 4
FB
FB~- 5
ZE~+ 3
ZE
ZE~- 7
+VENC 2 +V
G _E (0V) 1
ND NC 0
CASE CONNETTORE
+VENC ESTERNA
CONFIGURAZIONE SOFTWARE
La configurazione software del controllo ha lo scopo di fornire a esso tutte le
informazioni necessarie alla corretta interpretazione dei segnali che il sistema gli
fornisce. A questo scopo si usano alcuni dei comandi @. Si può configurare il controllo
a mezzo del display e della tastiera del controllo stesso, quando ne è dotato, oppure
utilizzando il software Bach, per qualsiasi controllo S&h.
Nel caso si disponga del programma Bach, l’accesso a tutti i parametri è facilitato dalle
apposite videate di impostazione. Il codice @ corrispondente al parametro su cui si
porta il cursore viene regolarmente presentato nello hint-box (la bandierina gialla di
suggerimento che compare se si lascia fermo il puntatore su un campo sensibile)
relativo al parametro puntato.
App. E - 4
CNC – APPENDICE E: COLLEGAMENTO ENCODER
Importante:
Per evitare danni a cose e a persone, è consigliabile che la verifica della corretta
impostazione dei parametri sia effettuata con gli azionamenti disabilitati e muovendo
manualmente gli alberi degli encoder. Se per qualsiasi ragione ciò non è possibile, si
valuti la possibilità di separare i motori dai dispositivi da loro messi in movimento. Se
neppure questo è possibile, si presti ogni cura a che nessun danno possa derivare da
repentini, inaspettati e incontrollati movimenti dei motori.
Per maggiori indicazioni sui comandi, consultare il manuale di programmazione CNC.
IMPOSTAZIONE PARAMETRI
Per semplicità di esposizione, tutti gli esempi di stringhe che vengono offerti si
riferiscono all’asse X. Va da sé che identiche considerazioni e identiche sintassi
valgono per tutti gli assi presenti. Per tutti i parametri, è possibile specificare il valore
per ogni asse singolarmente oppure per più di un asse. Per esempio la stringa
“@16X1Y0Z2W1” specifica il parametro @16 per tutti e quattro gli assi.
Parametro Effetto
@16X0 Conteggio normale
@16X1 Conteggio inverso
App. E - 5
CNC – APPENDICE E: COLLEGAMENTO ENCODER
VERIFICA
@15: Definizione ingresso di zero encoder
Per la verifica della corretta impostazione di questo parametro si rimanda alla
programmazione dello zero macchina all'interno dell'appendice relativa all’impostazione
dei parametri asse.
App. E - 6
CNC – APPENDICE F:
GENERALITÀ .......................................................................................................................................2
DISATTIVAZIONE DELL’ANELLO DI REAZIONE ........................................................................................3
TUTTI I TIPI DI ASSI.............................................................................................................................3
DEFINIZIONE DELLO STATO ATTIVO DEGLI INGRESSI DI FINECORSA ......................................................3
TUTTI I TIPI DI ASSI.............................................................................................................................3
F INECORSA AVANTI........................................................................................................................4
F INECORSA INDIETRO.....................................................................................................................4
VERIFICA DEL FUNZIONAMENTO DEI FINECORSA ..................................................................................4
DEFINIZIONE DEGLI STATI ATTIVI DEGLI INGRESSO DI ZERO ..................................................................4
ASSI PILOTATI IN FREQUENZA AD ANELLO APERTO ...................................................................................4
VERIFICA DEL FUNZIONAMENTO DELL’INGRESSO DI ZERO......................................................................5
ASSI CON REAZIONE DA ENCODER ........................................................................................................5
DEFINIZIONE DEL SENSO DI CONTEGGIO QUOTE ...................................................................................7
ASSI CON REAZIONE DA ENCODER ........................................................................................................7
DEFINIZIONE CORRISPONDENZA UNITÀ INGEGNERISTICHE/IMPULSI .......................................................7
ASSI PILOTATI PER POSIZIONE .............................................................................................................7
TUTTI GLI ASSI CON REAZIONE DA ENCODER...........................................................................................8
DEFINIZIONE E LIMITAZIONE DELLA FREQUENZA MASSIMA INVIABILE ALL’AZIONAMENTO ......................9
ASSI PILOTATI IN FREQUENZA PER POSIZIONE .........................................................................................9
ASSI PILOTATI IN FREQUENZA PER VELOCITÀ ..........................................................................................9
DEFINIZIONE DEL NUMERO DI DECIMALI UTILIZZATI ...............................................................................9
TUTTI I TIPI DI ASSI.............................................................................................................................9
DEFINIZIONE DEL DOSAGGIO DEL FEED FORWARD..............................................................................10
ASSI PILOTATI PER POSIZIONE............................................................................................................ 10
ASSI PILOTATI PER VELOCITÀ ............................................................................................................. 10
DEFINIZIONE DELLA VELOCITÀ DI START E STOP ................................................................................10
ASSI PILOTATI IN FREQUENZA ............................................................................................................ 10
DEFINIZIONE DELLA DURATA DELLA RAMPA DI ACCELERAZIONE ........................................................11
TUTTI I TIPI DI ASSI........................................................................................................................... 11
ASSI PILOTATI PER POSIZIONE............................................................................................................ 11
ASSI PILOTATI PER VELOCITÀ ............................................................................................................. 12
DEFINIZIONE DEI PARAMETRI DELL’ANELLO DI REAZIONE ...................................................................13
ASSI PILOTATI IN FREQUENZA PER POSIZIONE CON REAZIONE DA ENCODER ............................................... 13
ASSI PILOTATI PER VELOCITÀ ............................................................................................................. 14
MESSA A PUNTO DELLA REAZIONE PROPORZIONALE .......................................................................... 15
MESSA A PUNTO DELLA REAZIONE INTEGRATIVA................................................................................ 16
MESSA A PUNTO DELLA REAZIONE DERIVATIVA.................................................................................. 16
VERIFICA DELLA CORRISPONDENZA TRA SPOSTAMENTO E QUOTE .....................................................17
ASSI PILOTATI IN FREQUENZA AD ANELLO APERTO ................................................................................. 17
ASSI CON REAZIONE DA ENCODER ...................................................................................................... 17
SALVATAGGIO DEI PARAMETRI ..........................................................................................................17
TUTTI I TIPI DI ASSI........................................................................................................................... 17
GENERALITÀ
L'appendice descrive le operazioni da eseguire per ottenere il miglior funzionamento
possibile degli assi controllati. Nel presente documento vengono presi in esame tutti i
parametri che influenzano il funzionamento di un asse e vengono date indicazioni per
assegnare loro i valori più idonei. Sono infine indicate le procedure di verifica del reale
funzionamento del sistema. Le operazioni descritte dovranno essere ripetute per
ciascun asse presente nell’applicazione.
Prima di accingersi alla taratura degli assi è necessario aver collegato elettricamente i
vari componenti e in particolare è necessario aver programmato e verificato i parametri
relativi all’azionamento. Per dettagli su queste operazioni, riferirsi all’appendice D –
INSTALLAZIONE AZIONAMENTI.
Per semplicità di esposizione, tutti gli esempi di stringhe che vengono offerti si
riferiscono all’asse X. Va da sé che identiche considerazioni e identiche sintassi
valgono per tutti gli assi presenti. Per tutti i parametri, è possibile specificare il valore
per ogni asse singolarmente oppure per più di un asse. Per esempio la stringa
“@3X1Y0Z2W1” specifica il parametro @3 per tutti e quattro gli assi.
App. F - 2
CNC – APPENDICE F: TARATURA DEGLI ASSI
Con i comandi @3 e @4 è possibile definire lo stato della linea che causa l’emergenza
secondo le seguenti tabelle. Assegnando il valore 2 al parametro, l’ingresso è
disabilitato nella funzione di finecorsa e quindi può essere tranquillamente utilizzato
come ingresso generico.
Finecorsa avanti
Finecorsa indietro
App. F - 4
CNC – APPENDICE F: TARATURA DEGLI ASSI
Anche il segnale di zero generato dall’encoder può risultare, a seconda di come sono
stati eseguiti i collegamenti, attivo alto o attivo basso.
App. F - 5
CNC – APPENDICE F: TARATURA DEGLI ASSI
Zero
Home
App. F - 6
CNC – APPENDICE F: TARATURA DEGLI ASSI
Poiché il conteggio si può invertire anche solo scambiando tra loro le posizioni dei due
fili di una sola fase encoder, occorre effettuare la verifica del senso di conteggio tutte le
volte che si staccano i fili dell’encoder dai connettori o si sostituisce l’encoder stesso.
Controllare sempre che la frequenza che viene generata alla velocità massima
non superi la frequenza massima che il controllo può ricevere e che è specificata
tra le caratteristiche tecniche del manuale d’uso del controllo scelto.
Dove il primo dei due valori è lo spostamento dell’asse, il secondo è il numero di step
che il motore deve eseguire per ottenerlo. Entrambi i valori devono essere diversi da 0.
Nel caso sia presente un riduttore tra il motore e il dispositivo azionato occorrerà tener
conto del suo rapporto di riduzione nei calcoli.
Nei limiti del possibile i due valori devono essere interi ed esprimere esattamente il
rapporto. Nel caso in esame un passo del motore corrisponde a 1/48 di millimetro, cioè
App. F - 7
CNC – APPENDICE F: TARATURA DEGLI ASSI
Il modo più semplice, se il valore R è per esempio 0.025 mm, è fornire il comando come
“@50X0.025,1”, tuttavia è sicuramente più semplice e sicuro indicare “@50X1,40” che
specifica che un millimetro corrisponde a 40 impulsi encoder. Ci sono inoltre casi in cui
la risoluzione è espressa da numeri periodici: per esempio si immagini un encoder a
300 tacche calettato su una vite avente passo 5 mm. Il valore della risoluzione R
sarebbe 0.00416, con 6 periodico. In questo caso, programmare il parametro come
“@50X0.0041666,1” determina errori da troncamento ed è quindi obbligatorio ricorrere
all’espressione “@50X5,1200”.
Si ricorda qui che tutti i controlli S&h effettuano internamente la moltiplicazione per 4
degli impulsi encoder: nell’esempio precedente infatti si nota che il passo della vite
rimane inalterato, mentre il numero delle tacche dell’encoder viene moltiplicato per 4
per ottenere il corretto numero di impulsi encoder corrispondenti a un giro completo.
Immaginando un motore da 3000 RPM max, con un encoder da 400 tacche calettato
direttamente sull’albero, la frequenza massima si calcola secondo la seguente formula.
Il fattore 4 tiene conto della moltiplicazione per 4 degli impulsi encoder eseguita
internamente dal controllo, mentre la costante 60 compensa la disomogeneità delle
unità di misura tra ω MAX (espressa in giri/minuto primo) e fMAX (espressa in cicli/secondo).
Controllare sempre che la frequenza che viene generata alla velocità massima
non superi la frequenza massima che il controllo può ricevere e che è specificata
tra le caratteristiche tecniche del manuale d’uso del controllo scelto.
App. F - 8
CNC – APPENDICE F: TARATURA DEGLI ASSI
La stringa “@71X3” determina che la trasmissione dei dati relativi all’asse X sia
effettuata con tre cifre decimali, ma ha anche effetto sull’espressione dei dati contenuti
App. F - 9
CNC – APPENDICE F: TARATURA DEGLI ASSI
Nel caso di movimenti interpolati, le velocità di start e di stop vengono calcolate sulla
base dell’asse più lento tra quelli che sono coinvolti nel movimento.
App. F - 10
CNC – APPENDICE F: TARATURA DEGLI ASSI
l dato del parametro è un numero intero di millisecondi compreso tra 0 e 9999 (9.999
secondi). Con il comando “@57X1000” si indica che l’asse X impiega un secondo ad
assumere la velocità massima partendo da fermo.
R x fMA X
TRampa = x 1000
9.8 x ag
R x fMA X
TRampa = x 1000
am/s²
Se non si dispone affatto del dato di accelerazione massima, occorre appurarlo con
procedure empiriche diverse a seconda del tipo di asse, come viene descritto nel
seguito.
App. F - 11
CNC – APPENDICE F: TARATURA DEGLI ASSI
Si può infatti operare partendo da un valore arbitrario alto e scendendo per esempio di
1000 in 1000 fino a quando l’asse si blocca. Poi occorre tornare indietro di un passo e
riprendere a scendere di 100 in 100 e via di seguito, come illustrato nell’esempio
seguente.
@57X5000
G0X2000F100000
Spostamento eseguito
@57X4000
G0X0F100000
Spostamento eseguito
@57X3000
G0X2000F100000
Spostamento eseguito
@57X2000
G0X0F100000
Spostamento eseguito
@57X1000
G0X2000F100000
Motore bloccato
@57X1900
G0X2000F100000
Spostamento eseguito
@57X1800
G0X0F100000
Spostamento eseguito
@57X1700
G0X2000F100000
Spostamento eseguito
@57X1600
G0X0F100000
Motore bloccato
@57X1690
G0X0F100000
Spostamento eseguito
E così via fino a trovare il dato più basso a cui il motore non si blocca. Prima di
eseguire questa procedura, assicurarsi di aver abilitato la limitazione di velocità
con il comando @84,1. Il valore così trovato deve poi essere incrementato del 10%
almeno per garantirsi contro decadimenti del motore, perdite di coppia dovute alle
temperature d’esercizio elevate e altre condizioni che possano in qualsiasi modo
diminuire l’efficienza del sistema.
App. F - 12
CNC – APPENDICE F: TARATURA DEGLI ASSI
Tutte queste difficoltà vengono superate se si dispone del programma BACH: con la
registrazione del movimento infatti è possibile vedere e misurare direttamente
l’andamento della posizione reale dell’asse istante per istante.
Quale che sia il mezzo adottato, la procedura è identica. Si ricordi che il parametro @40
deve essere ancora programmato al valore 0.
1. Programmare il parametro “@57X2047” per ottenere che il controllo possa generare
un gradino che porti la velocità da 0 al massimo senza rampa d’accelerazione.
2. Far eseguire un movimento alla massima velocità. Il movimento deve essere ampio
a sufficienza perché l’asse raggiunga la velocità massima.
3. Rilevare sullo strumento (oscilloscopio o BACH) il tempo in millisecondi per cui
l’asse si è mantenuto in accelerazione.
4. Aumentare il dato rilevato almeno del 10%.
5. Riprogrammare il parametro @57 con il valore risultante.
Velocità teorica
Velocità reale
Tempo di rampa
L’unico parametro critico è @40 il cui valore deve corrispondere all’errore massimo
tollerato nella condizione peggiore, in unità ingegneristiche (per esempio “@40X1”, se
si accetta un errore pari a un millimetro in più o in meno nella posizione dell’asse,
rispetto alla posizione teorica). Si controlli poi sperimentalmente che non si generino
emergenze ingiustificate: se così è occorre aumentare la tolleranza del sistema,
alzando il valore assegnato a @40.
App. F - 13
CNC – APPENDICE F: TARATURA DEGLI ASSI
App. F - 14
CNC – APPENDICE F: TARATURA DEGLI ASSI
Soglia tra 1° e 2°
guadagno prop.
Banda morta
Soglia limite
Emergenza
Errore
Fig. 4: Funzionamento della reazione proporzionale
I controlli S&h prevedono due valori di guadagno della reazione proporzionale,
l’esistenza di una banda intorno al valore di errore nullo in cui la reazione proporzionale
non interviene e una soglia del valore assoluto dell’errore superata la quale viene
applicato il secondo valore di guadagno, come illustrato in figura 1.
La banda morta può essere utile quando si sia stati costretti a utilizzare un encoder
avente risoluzione migliore del motore stepper scelto: assegnando l’opportuno valore a
questo parametro, si evita che il motore continui a pendolare intorno alla posizione su
cui dovrebbe restare immobile.
A titolo d’esempio si riportano due figure in cui vengono confrontati gli andamenti della
velocità teorica e della velocità reale durante e immediatamente dopo la rampa di
accelerazione, nel caso la reazione proporzionale sia troppo elevata e nel caso sia
insufficiente.
App. F - 15
CNC – APPENDICE F: TARATURA DEGLI ASSI
Si ricordi che il range di valori ammessi per tutti i parametri di guadagno è 0 ÷ 2047 e
che l’anello di reazione deve essere abilitato assegnando alla soglia limite (@40) un
valore diverso da 0 e possibilmente più elevato della precisione finale che si desidera
ottenere, onde evitare continue emergenze.
La messa a punto di sistemi che richiedono due valori di guadagno è troppo legata alle
caratteristiche specifiche dell’applicazione per poter essere discussa in questa sede e
va analizzata con cura caso per caso.
App. F - 16
CNC – APPENDICE F: TARATURA DEGLI ASSI
estrema cura che l’attivazione di questo ramo di reazione non peggiori le caratteristiche
di precisione e di stabilità del sistema.
App. F - 17
Cnc - Appendice G:
Specifica tecnica versione speciale CNC S&h per il pilotaggio dei laser
INTRODUZIONE .................................................................................................................................. 2
SCHEMI DI COLLEGAMENTO ............................................................................................................ 4
CONNESSIONE AL GOYA............................................................................................................................. 4
CONNESSIONE A RUBENS (6 ASSI) E PICASSO ........................................................................................ 4
COMANDI PER IL PILOTAGGIO DEL LASER..................................................................................... 6
@52 / %52 DEFINIZIONE RAPPORTO TENSIONE ANALOGICA.................................................................. 6
G68 GESTIONE DISPOSITIVI........................................................................................................................ 7
FREQUENZA D'USCITA E RISOLUZIONE .................................................................................................... 8
ESEMPIO DI USO DEI COMANDI G68 H7 E @52 ......................................................................................... 8
INTRODUZIONE
La presente appendice descrive il collegamento di un laser ai controlli S&h (Goya, Picasso e Rubens) e i
comandi a disposizione per il pilotaggio del laser.
Esistono due differenti modalità di pilotaggio del laser:
• analogica
• mediante PWM (Pulse Width Modulation)
In questa appendice verrà considerato esclusivamente il comando di tipo PWM.
In entrambi i casi l'obiettivo è quello di regolare la potenza del laser. Nel più semplice tipo di comando
analogico, la potenza erogata è proporzionale a una tensione fornita dal controllo, che varia ad esempio
tra 0 e 10 V: in questo modo 0 V corrispondono a potenza 0 e 10V corrispondono al 100% della potenza.
Naturalmente esistono laser che seguono una legge tensione-potenza non lineare o che, al limite, danno
una potenza massima per un valore di tensione diverso dalla tensione massima.
Nel comando di tipo PWM, il segnale fornito dal controllo è di tipo digitale, identificato dalle seguenti
caratteristiche:
Fpwm: Frequenza segnale PWM
Tpwm: Periodo segnale PWM (1/Fpwm)
Dpwm: Duty cycle PWM: rapporto tra tempo segnale a Hpwm volt (Ton) e tempo segnale (Tpwm)
Hpwm: Tensione High segnale PWM
Hpwm
0V
Ton Toff Dpwm= Ton/Tpwm [0..1]
Tpwm=1/Fpwm
La tensione Hpwm viene erogata ciclicamente, secondo un certo periodo (Tpwm). Il rapporto tra il tempo
in cui la tensione è erogata (Ton) e la durata complessiva del ciclo (Tpwm) determina l'effettiva potenza
con cui il laser agisce. Questo rapporto prende il nome di duty cycle. Se ad esempio viene erogata
tensione per metà periodo (mentre per l'altra metà la tensione vale zero), il laser funzionerà al 50% della
potenza.
La lunghezza del periodo influenza invece la risoluzione: infatti il comando della tensione è legato alla
frequenza di clock del controllo, che è fissa. Quanto più il periodo è breve, tanto più la sua durata
contiene pochi cicli di clock, e quindi la risoluzione peggiora. Per contro, periodi lunghi, che hanno
risoluzioni migliori, possono dar luogo a una potenza media erogata dal laser non più costante, ma
affetta da oscillazioni (ripple).
Sul controllo sono disponibili opportuni comandi che permettono di stabilire il Tpwm e il duty cycle; è
inoltre possibile legare quest'ultimo ad altre grandezze gestite dal controllo, quali ad esempio le velocità
degli assi. In questo modo si può ottenere che la potenza del laser sul pezzo da lavorare sia costante,
indipendentemente dalla velocità con cui il laser si muove. In altre parole è possibile aumentare la
potenza erogata nei tratti percorsi con velocità maggiore e diminuirla in quelli percorsi con velocità
minore.
L’associazione è di tipo lineare, cioè: Dpwm = fLin(x) dove fLin è una delle grandezze selezionabili
attraverso il comando @52. La definizione di fLin avviene – sempre attraverso il comando @52 –
identificando due punti P1,P2 nel piano Dpwm,x.
App. G - 2
CNC –Appendice G: comandi per il laser
Lo stadio di comando è dipendente dal controllo e quindi lo è anche la tensione di pilotaggio Hpwm. La
presenza o meno di questa funzione è una opzione del controllo scelto.
I comandi di controllo per il Tpwm e Dpwm sono invece indipendenti dal controllo scelto.
App. G - 3
CNC –Appendice G: comandi per il laser
SCHEMI DI COLLEGAMENTO
Lo schema di collegamento da utilizzare dipende dall'hardware del controllo impiegato. Un primo
schema è valido per il controllo Goya, mentre un secondo vale per Rubens (6 assi) e Picasso.
CONNESSIONE AL GOYA
Sul controllo Goya è disponibile un connettore dedicato all'uscita di tipo PWM. L'uscita è di tipo TTL. Lo
schema del connettore è riportato nella figura seguente.
PWM
CON. CIRCOLARE
7 POLI FEMMINA
X11
PIN SEGNALE
1 NC
2 NC
3 NC
4 NC
5 PWM OUT
6 COM
7 NC
App. G - 4
CNC –Appendice G: comandi per il laser
RUBENS 6X DRIVER
+_VDC
PWM6 3 PWM
NPN
+_VDC
ENB6(ENABLE) 7 ENABL
NPN
+5VDC
FLT6 2 FAULT
NPN
GND AZN 5 0V
CASE
Note: Lo schermo del cavo deve essere collegato al case del connettore del controllo.
E' possibile pilotare gli ingressi optoisolati degli azionamenti utilizzando il +5Vdc
presente sul pin 4 dei connettori.
Se il DRIVER non ha le resistenze di pull-up interne, queste devono essere
previste esternamente.
L’uscita in frequenza di pilotaggio, PWM è di massimo 800 kHz con duty cycle del
50%.
App. G - 5
CNC –Appendice G: comandi per il laser
Caratteristiche
Sorgente Host computer / Programma residente
Attiva Nel blocco programmato
Esecuzione Accodata
Condizioni -
Funzioni compatibili -
Sintassi @ @52 (i)[(g2),(v2) [(g1),(v1)]] (*)
(i) : identificativo
(g1) : giri o velocità primo punto (default = 0)
(v1) : tensione associata primo punto ( default = 0)
(g2) : giri o velocità secondo punto
(v2) : tensione associata secondo punto
Sintassi % %52 (*)
(*) Il comando % serve per la lettura dei parametri, mentre il comando @ serve per la loro impostazione.
Descrizione
Con questa funzione è possibile definire il rapporto tra la velocità di un asse o il n. di giri mandrino (g) e il
valore di tensione (v) che si deve ottenere in uscita.
Il carattere identificativo (i) può assumere i seguenti significati:
' ' => disabilitato (default)
'S' => mandrino (uscita analogica impostata da comando ISO S)
'X' => asse X (uscita analogica proporzionale alla velocità dell’asse X)
'Y' => asse Y (uscita analogica proporzionale alla velocità dell’asse Y)
'Z' => asse Z (uscita analogica proporzionale alla velocità dell’asse Z)
'W' => asse W (uscita analogica proporzionale alla velocità dell’asse W)
'I' => velocità punto in interpolazione (uscita analogica proporzionale alla velocità di interpolazione)
Impostando un solo punto si definisce una caratteristica passante per lo zero (a velocità di rotazione o di
movimento uguale a zero si ha una tensione in uscita di zero volt).
Impostando tutti e due i punti (diversi l’uno dall’altro) si può ottenere una caratteristica non passante per
lo zero (a velocità uguale zero si ha una tensione in uscita diversa da zero).
I parametri v1,v2 identificano una tensione analogica di uscita. Nel caso sia programmata una uscita di
pilotaggio PWM viene creata una corrispondenza tra tensione e duty cycle: Dpwm[%] = v*10.
App. G - 6
CNC –Appendice G: comandi per il laser
Caratteristiche
Sorgente Host Computer / Programma residente
Attiva Nel blocco programmato
Esecuzione Accodata
Condizioni -
Funzioni compatibili -
Sintassi G68 [H(n)(…)]
Descrizione
La funzione G68 permette di attivare o disattivare alcune funzioni interne del controllo, come descritto in
dettaglio nel Manuale di programmazione CNC. Tra le varie funzioni disponibili, una è relativa all'uscita
PWM ed è contraddistinta dal parametro H7. La sintassi è la seguente.
G68 H7, (NO), (PRESCALER), (BITR): GESTIONE DEL DISPOSITIVO OPZIONALE "USCITA PWM"
attiva e disattiva la funzione PWM su un’uscita logica, definendo il periodo e la risoluzione
del segnale che sarà generato. Per quanto attiene alla regolazione del duty cycle, l’uscita
andrà poi gestita come un’uscita analogica, attraverso i comandi di gestione mandrino:
@52 da parte del CNC o gestione uscite analogiche da parte del PLC.
NO specifica il numero dell’uscita. Per Goya, che presenta un connettore apposito per
l’uscita PWM, NO può valere solo 3. Per Picasso 2000 e Rubens, NO può assumere
valori tra 0 e 3, che corrispondono alle uscite da 1 a 4. In ogni caso non potrà essere
gestita più di un’uscita PWM alla volta.
PRESCALER (periodo) e BITR (risoluzione) sono due parametri i cui valori devono essere
ricavati dalla tabella della gestione PWM riportata nel paragrafo seguente.
Se tutti e tre i parametri hanno valore 0, la funzione PWM viene disattivata.
Dopo l'utilizzo del comando G68 H7 è possibile definire il rapporto desiderato tra la velocità degli assi e il
duty cycle del segnale, usando il comando @52.
Nella definizione del rapporto velocità–duty cycle nel campo riferito alle tensioni di uscita si mette la
percentuale di duty cycle, il range definito è 0-10, dove 0 corrisponde allo 0% e 10 al 100%.
La risoluzione del duty cycle viene definita da: 100/2(BITR).
App. G - 7
CNC –Appendice G: comandi per il laser
Ad esempio, supponiamo si necessiti di un segnale PWM che abbia una frequenza (Fpwm) maggiore di
10 kHz. La risoluzione deve essere la più alta possibile (BITR massimo), in quanto questo è sempre
necessario per garantire il migliore controllo del laser.
Cercando nella tabella, dobbiamo trovare la prima frequenza maggiore di 10 kHz. Vediamo che una
frequenza di 10239 Hz è disponibile per alcune coppie di valori (PRESCALER, BITR): (0,10), (1,9), (2,8)
e così via. Dobbiamo scegliere la risoluzione più elevata, e quindi la coppia corretta è PRESCALER=0 &
BITR=10. In questo modo il segnale PWM avrà una frequenza di 10239 Hz con 10 bit di risoluzione, che
assicurano 2^11=1024 possibili valori di duty cycle.
Il comando da inviare sarà quindi G68 H7,0,0,10.
BITR
PRESCALER
16 15 14 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1
0 160 320 640 1280 2560 5120 10239 20479 40957 81914 164K 328K 655K 1311K 2621K 5243K
1 80 160 320 640 1280 2560 5120 10239 20479 40957 81914 164K 328K 655K 1311K 2621K
2 40 80 160 320 640 1280 2560 5120 10239 20479 40957 81914 164K 328K 655K 1311K
3 20 40 80 160 320 640 1280 2560 5120 10239 20479 40957 81914 164K 328K 655K
4 10 20 40 80 160 320 640 1280 2560 5120 10239 20479 40957 81914 164K 328K
5 5 10 20 40 80 160 320 640 1280 2560 5120 10239 20479 40957 81914 164K
6 2.5 5 10 20 40 80 160 320 640 1280 2560 5120 10239 20479 40957 81914
7 0.6 1.3 2.5 5 10 20 40 80 160 320 640 1280 2560 5120 10239 20479
Il tempo Ton minimo dipende dal clock di sistema ed è sempre Tpwm/2^BITR, cioè è circa pari a 95 ns.
G68 H7,3,0,11 ;viene definita la frequenza 5120 Hz con risoluzione 11 bit per l'uscita 3
@52 I0,1 1000,10 ;si definisce che per velocità 0 si vuole un duty cycle del 10% e che per velocità
1000 si vuole un duty cycle del 100%
% Duty-cycle
10
Velocità assi
1000
0