Il 0% ha trovato utile questo documento (0 voti)
7 visualizzazioni1 pagina

Barocco

Scarica in formato docx, pdf o txt
Scarica in formato docx, pdf o txt
Scarica in formato docx, pdf o txt
Sei sulla pagina 1/ 1

Barocco

Una perla imperfetta e irregolare, qualcosa di anomalo e bizzarro, un ragionamento astruso e poco chiaro. Che
l’origine della parola sia portoghese, francese o latina, qualsiasi etimo legato alla parola “Barocco” porta in sé
una accezione negativa. Ancora oggi l’aggettivo “baroccheggiante” indica comunemente uno spazio architettonico, un
arredamento e persino una forma di abbigliamento sovraccarichi di accessori appariscenti e sfarzosi, qualcosa che si
connota come eccessivo, di cattivo gusto.
È con questo bagaglio linguistico, in modo più o meno consapevole, che in genere si approccia allo studio della più
importante, vasta e straordinaria corrente artistica dell’età moderna. Si parte cioè da un giudizio spesso pre-
costituito e si tendono a liquidare centocinquant’anni di storia e di cultura, come il periodo dell’eccesso nelle
decorazioni e della povertà di contenuti. L’adozione del termine Barocco, e quindi la condanna, risale alla fine del XVIII
secolo da parte degli intellettuali neoclassici, coloro che appunto si danno anima e corpo allo studio del mondo antico,
che promuovono con ogni mezzo la rivalutazione dei principi estetici dell’arte greca, con i suoi canoni di armonia,
proporzione e perfezione. Tutto ciò che si allontana da questi principi è quindi, secondo quest’ottica fortemente
selettiva, da stigmatizzare e scartare senza appello.
2Caratteristiche del Barocco
Questo linguaggio artistico scaturisce e si afferma nella città di Roma all’inizio del XVII secolo per poi diffondersi in
molte altre città italiane e presentare significative manifestazioni anche in Spagna e in Francia fino alla metà del
secolo successivo. Un “contagio” quindi ad amplissimo spettro sia nello spazio che nel tempo, che segna il passaggio a
una nuova visione dell’uomo, del suo rapporto con lo spazio, con la natura e con l’antichità classica. Il Rinascimento,
attraverso uno studio sistematico del mondo antico aveva riproposto una rappresentazione della figura
umana proporzionata e anatomicamente corretta e, intorno a quest’uomo vitruviano, aveva costruito uno spazio
razionale, misurabile, certo, un universo con limiti precisi in cui muoversi con padronanza e sicurezza, dove la visione
prospettica centrale stabiliva punti di riferimento razionali e inequivocabili. Il Barocco è un’arte in movimento, un’arte
in cui le opere sono attraversate da un impeto dinamico che non si ferma alle opere stesse ma che, come una
corrente vitale, si trasferisce sull’osservatore. Nei dipinti il centro prospettico unico si perde, si moltiplica e costringe
chi osserva a inseguirlo. Nei gruppi scultorei lo spettatore è spinto a compiere sempre un passo in più, alla ricerca di
un ulteriore dettaglio, alla ricerca di un nuovo e inaspettato punto d’osservazione. Le architetture avvolgono,
accolgono, creano giochi illusionistici, assorbono la luce e la riflettono con l’alternanza di superfici concave e convesse.
Allo stesso tempo però l’opera non perde la sua unità e la sua compattezza materica, non si frammenta, non perde di
senso. C’è sempre infatti, in questo percorso dinamico un punto in cui essa si può cogliere nella sua interezza, nel suo
insieme, prima che la corrente spinga di nuovo alla ricerca di nuovi dettagli, alla scoperta di nuovi scorci. Basti pensare
all’imponente colonnato di piazza San Pietro, in cui le due ali letteralmente si protendono e abbracciano senza
chiudersi, in cui ad ogni passo la selva di colonne crea zone di profondità con l’alternarsi ritmico di chiari e di scuri, fino
al centro ideale dell’ellisse in cui la fuga radiale compie un perfetto allineamento.  Tipicamente barocco è infine
il senso di unità delle arti. Se non è certo una novità il fatto che artisti di genio pratichino con disinvoltura la pittura, la
scultura e l’architettura, lo è la ricerca di un’opera d’arte globale, in cui i tre linguaggi si fondano senza soluzione di
continuità, anche quando essa nasce dalla collaborazione di mani diverse.

Potrebbero piacerti anche