Esempi Di Soluzioni
Esempi Di Soluzioni
Esempi Di Soluzioni
pietro zoppetti
October 2022
1 15/10/2022
1.1 Engel 5-E9 (d)
• Possiamo notare che, presi sei vertici distinti del poligono, all’interno del
grafo completo da loro composto viene a crearsi uno e un solo triangolo che
non abbia nessun vertice coincidente con i sei menzionati prima, infatti:
– imposte le condizioni della tesi se si collegano i vertici opposti dell’esagono
i tre segmenti andranno a formare un triangolo interno all’esagono,
in quanto questo sarà convesso
– per formare un triangolo che rispetti queste condizioni le tre diagonali
che lo delimitano (in quanto non può essere delimitato da un lato)
non devono avere vertici in comune
– Un’ovvia condizione, ovvero che le diagonali delimitanti il triangolo
si devono incontrare all’interno dell’esagono, ci porta ad affermare
che non ci può essere più di una di queste che colleghi due vertici che
non siano opposti, ma questo non è possibile a meno che tutte e tre
non siano diagonali con come estremi vertici opposti
Quindi possiamo concludere che T0 = n6 .
1
– per dimostrarlo, consideriamo innanzitutto i 5 triangoli delimitati
da due archi uscenti dallo stesso nodo (che non colleghino due nodi
adiacenti) e dall’unico altro non avente nessun nodo con gli altri due,
e notiamo che possiedono le caratteristiche elencate prima
– è facile dimostrare che non ne esistono altri, dato che la legge di for-
mazione impone che due archi dei tre delimitanti il triangolo debbano
uscire dallo stesso nodo, in quanto altrimenti questo non potrebbe
avere un vertice coincidente con un nodo, e se il terzo arco avesse
nodi in comune con gli altri due avremmo che almeno 2 vertici del
triangolo sarebbero coincidenti con 2 nodi.
– nessun arco può collegare due nodi adiacenti, siccome non si interseca
con nessuna diagonale che non abbia un nodo in comune con questo
stesso
Quindi possiamo concludere che T1 = 5 n5
2
2 18/10/2022
2.1 USAMO 4 2018
a1 + k, a2 + 2k, . . . , ap + pk
k a1 a2 ... ap
1 a1 + 1 a2 + 2 ... ap + p
2 a1 + 2 a2 + 4 ... ap + 2p
3 a1 + 3 a2 + 6 ... ap + 3p
... ... ... ... ...
p a1 + p a2 + 2p ... ap + p2
E per ogni
riga uniamo con un arco i termini congruenti mod p; risulteremo
avere p2 archi in tutta la tabella.
• Se quindi riusciamo a dimostrare che nel caso in cui gli archi siano dis-
tribuiti equamente per ogni riga in ognuna di queste abbiamo almeno p2
termini distinti dimostriamo la tesi di conseguenza.
• Questo fatto è però certamente vero per ogni p > 2, infatti se distribuiamo
gli archi equamente per ogni riga risultano esserci p−1 2 coppie di termini
uguali per ognuna di queste, ma:
– Immaginiamo quindi che nessuna coppia abbia termini in comune
con le altre in ogni riga: avremmo in tal caso p+1 2 termini distinti
all’interno di ogni riga e la tesi sarebbe dimostrata;
– Si può immaginare adesso che fra gli insiemi di termini uguali in una
riga ce ne sia uno con più di 2 elementi: in tal caso
il numero di archi
totali nella riga sarebbe ≥ p+1 2+q
≥ 22 , dove q è un
2 in quanto 2
intero maggiore di 0, pertanto la tesi sarebbe dimostrata anche in
questo caso.
• Per quanto riguarda il caso per cui p = 2 la tesi è ovviamente verificata.
3
2.2 USAMO 2022 1
4
3 19/10/2022
3.1 Es. 70 Cap. 13 Halliday
∆ag = ∆Fg ∆R
si trasforma in
dag = a′ (50Rh ) · dR
′
Sappiamo che a(x) = G M GM
r 2 ⇒ a (x) = −2 r 3 .
Detto questo, è solo questione di calcolare il risultato.
4 20/10/2022
4.1 BMO 2016 3
5
• Possiamo affermare che il polinomio f (x) sarà positivo all’interno dell’intervallo
[x0 , +∞) per un certo x0 ∈ R, in quanto il coefficiente direttivo del poli-
nomio è positivo, e la somma algebrica dei termini successivi a quello
n
di
−1
grado massimo in f (x0 ) sarà sicuramente maggiore di −(x0 − 1) xx00 −1 che
a sua volta è minore in valore assoluto rispetto a xn0 considerando x0 − 1
maggiore di tutti i coefficienti del polinomio, dove n = deg{f (x)};
• possiamo inoltre affermare che f (p) < p per qualsiasi p primo tale che
f (p) ∈ Z+ , in quanto altrimenti l’ipotesi non sarebbe verificata; dato che
però questa disuguaglianza deve valere per ogni p maggiore di un certo
valore, deve valere deg{f (x)} ≤ 1, siccome qualsiasi funzione polinomiale
di grado maggiore di 1 con coefficiente direttivo assume valori arbitraria-
mente grandi.
• Abbiamo quindi che f (x) = x − a ∨ 1.
• Analizzando il primo caso, sappiamo che (x − a)! ≡ − 21 (mod p) ≡ (p − 3)!
– L’ultima uguaglianza viene direttamente dal teorema di Wilson, per
cui (p − 1)! ≡ −1(mod p) per ogni primo p; dato che (p − 3)! ≡
(p−1)! 1
(p−2)·(p−1) ≡ − 2
5 21/10/2022
5.1 Putnam 2001 A5
6
• Da quanto detto prima viene direttamente che a ≡ 1 (mod 3) siccome
altrimenti si raggiungerebbe una contraddizione; questo fatto e l’ultima
equivalenza mostrata nel punto precedente portano a (a+1)n ≡ 1 (mod 3),
che è vero se e solo se n è pari.
• Consideriamo ora l’espressione al primo membro dell’equazione data mod-
ulo a + 1: dato che n è pari, an+1 − (a + 1)n ≡ −1 (mod a + 1), pertanto
a + 1 | 2002
• Fra i sedici divisori di 2002 le uniche coppie di questi che sono consecutivi
sono (1, 2), (13, 14)
6 22/10/2022
6.1 British Mathematical Olympiad 1988 4
1 2 3
Per x, y, z ∈ N, risolvere x + y − z =1
7
∗ Per x = 2 otteniamo z = 18 che è una soluzione accettabile,
scrivibile come (x, y, z) = (2, 3, 18)
– Per y = 2 otteniamo z = 3x ∀x ∈ Z+ , che è una soluzione ovviamente
valida.
z
– Per y = 1 otteniamo x = 3−z >0⇒0<z<3:
∗ Per z = 1 otteniamo x = 12 , che è una soluzione non accettabile.
∗ Per z = 2 otteniamo x = 2, che porta all’ultima soluzione ac-
cettabile, ovvero (x, y, z) = (2, 1, 2)
7 23/10/2022
7.1 Iran 3rd round 2017 Numbers theory final exam P3
y ≡ z m (mod p)
x ≡ z n (mod p)
8
7.2 IMO Shortlist 2015 N3
9
8 25/10/2022
8.1 Problema del MONT
sentare l’esponente della potenza di uno dei due termini del binomio stesso
all’interno di uno dei monomi della scrittura estesa (quindi 0 ≤ q ≤ n).
• Sappiamo che il numero deve essere dispari, in quanto, banalmente, 2r
1 =
2r con r ∈ Z+ , e che inoltre per ogni q pari n · (n − 1) · (n − 2) . . . (n − q + 1)
deve avere come massima potenza di 2 che lo divide la stessa che divide q!
ed in particolare quindi, chiamando 2z la più grande potenza di 2 minore
di n, n · (n − 1) · (n − 2) . . . (n − 2z + 1) deve rispettare la proprietà prima
menzionata, dove q! in questo caso è proprio 2z !.
• Ma siccome questa proprietà deve valere allo stesso modo per q! = (2z −2)!
e quindi per n · (n − 1) · (n − 2) . . . (n − 2z + 3), allora 2z | n − 2z + 1, dato
che n − 2z + 2 è dispari, ma se n − 2z + 1 ≤ n e 2z è la più grande potenza
di 2 minore di n allora n − 2z + 1 = 2z ⇐⇒ n = 2z+1 − 1
9 29/10/2022
9.1 Problema difficult
x2 −y 2 x2 −y 2
• Consideriamo x2n+1 − yn+1
2
= n 4 n ⇒ x2n − yn2 = 04n 0 ⇒ limn→∞ x2n =
2
yn ⇒ limn→∞ xn = yn in quanto siamo sicuri che siano entrambe quantità
positive.
q xn
1+ yn
• Consideriamo poi xyn+1
n+1
= 2 che ricorda la formula trigonometrica
di bisezione del coseno di un angolo, dove possiamo porre xynn = cosα ∧
xn+1 α x0
yn+1 = cos 2 per un certo angolo α, quindi se poniamo y0 = cosθ allora
xn
yn = cos 2θn
10
√ y 2 −x2
• Sappiamo poi che arccos(x) = arcsin 1 − x2 e che ny2 n = 1 − ( xynn )2 e
√ √ n
x2 −y 2 2 −x2
yn y02 −x20
che x2n − yn2 = 04n 0 ⇒ yn
n
= yn ·2n
x √ 2 2 √ 2 2
arccos y0 yn −xn y0 −x0
• Quindi 2n
0
= arccos xn
= arcsin = arcsin x0
yn ·2n ⇒ arccos y0 =
√yn2 2 yn √
y −x y 2 −x2
2n arccos xynn = 2n arcsin ynn n = 2n arcsin yn0·2n 0
√ 2 2
y −x
• L’ultimo membro della catena di uguaglianze per n → +∞ tende a y0n 0
in quanto si può prendere il limite notevole per 21n che tende a 0. Quindi
√ 2 2
y0 −x0
yn = xn = arccos( x0
)
per n → +∞
y0
10 03/11/2022
10.1 Pigeonhole con Kristian
Soluzione
• Proviamo con numeri piccoli: per l’insieme {1,2,3,4} posso prendere S =
{1, 2, 3} ∨ {2, 3, 4} ∨ {3, 4, 1} ∨ {1, 2, 4};
Per l’insieme {1,2,3,4,5,6} S = {1, 2, 3, 4}∨{2, 3, 4, 5}∨{3, 4, 5, 6}∨{1, 3, 4, 5}∨
{1, 4, 5, 6} ∨ {2, 4, 5, 6} ∨ {1, 2, 4, 5} ∨ {1, 2, 4, 6} ∨ {1, 2, 5, 6} ∨ {1, 3, 4, 6} ∨
{1, 3, 5, 6} ∨ {1, 2, 3, 5} ∨ {1, 2, 3, 6} ∨ {2, 3, 5, 6} ∨ {2, 3, 4, 6}
• Notiamo che per ogni S che abbiamo trovato ci sono due numeri consec-
utivi, e quindi coprimi; cerchiamo di dimostrarlo per il caso generale per
assurdo
Nota: la dimostrazione per assurdo consiste nella negazione della tesi,
ovvero ciò che si vuole dimostrare, con l’obiettivo di raggiungere una con-
traddizione dell’ipotesi e quindi un assurdo, determinando quindi una negazione
della negazione della tesi, quindi la tesi risulta vera
– Ipotizziamo che in S possano non esistere elementi consecutivi
11
– Quindi ogni coppia di elementi di S sarà distante di almeno un nu-
mero nell’insieme di partenza
– Da qui possiamo dedurre che sarà necessario lasciare non scelti n
elementi dell’insieme di partenza perché questo accada (dimostrabile
per induzione); ma dovendo sceglierne n + 1 l’insieme di partenza
dovrebbe essere composto da 2n + 1 elementi in totale, ma questo è
ovviamente un assurdo! Infatti gli elementi dell’insieme di partenza
sono per ipotesi 2n
• Quindi, essendo giunti ad una contraddizione della nostra assunzione, pos-
siamo affermare che la prima tesi è vera.
11 06/12/2022
11.1 Il big ritorno con un prob noto
Dimostrare che
P
ϕ(d) = n
d|n
Per n ∈ Z+
12
• Ognuno di questi comparirà ogniqualvolta al numeratore troviamo un nu-
mero della forma k· nd dove k è un numero coprimo con d minore di d stesso;
deduciamo facilmente quindi che ogni divisore di n comparirà esattamente
ϕ(d) volte
• Dato che il numero totale di frazioni è esattamente n la tesi è dimostrata.
Essendo la tesi dimostrata per il caso base, la tesi è dimostrata per in-
duzione per ogni n ∈ Z+
12 08/12/2022
12.1 Dimostrazione che dovevo fare da tempo
13
• Per calcolare la cardinalità dell’insieme S possiamo semplicemente sfruttare
il principio di inclusione esclusione:
n
|Sn | = i≤k pni − i,j≤k pin·pj + i,j,d≤k pi ·pnj ·pd −· · ·+(−1)k+1 p1 ·p2 ·p
P P P
3 ...pk
ϕ(n) = n− i≤k pni + i,j≤k pin·pj − i,j,d≤k pi ·pnj ·pd +· · ·+(−1)k p1 ·p2 ·p
n
P P P
3 ...pk
– P (1) se k è pari
– −P (1) se k è dispari
Notiamo che se poi k è pari P (x) può anche essere scritto come P (x) =
(p1 − x)(p2 − x)(p3 − x) . . . (pk − x) mentre se k è dispari P (x) = −(p1 −
x)(p2 − x)(p3 − x) . . . (pk − x)
n′ n′ n′ k+1 n′
P P P
|Sn′ | = i≤k pi − i,j≤k pi ·pj + i,j,d≤k pi ·pj ·pd −· · ·+(−1) p1 ·p2 ·p3 ...pk =
Da cui
ϕ(n′ ) = pa1 1 pa2 2 pa3 3 . . . pkak ·n−pa1 1 pa2 2 pa3 3 . . . pakk ·|Sn | = pa1 1 pa2 2 pa3 3 . . . pakk (p1 −
1)(p2 − 1)(p3 − 1) . . . (pk − 1)
14
13 09/12/2022
13.1 Dimostro il teorema di Wilson yeee
Teorema di Wilson
Dai risultati ottenuti abbiamo la tesi, difatti dato che ogni elemento in S di-
verso da p − 1 ed 1 ha un inverso moltiplicativo modulo p diverso da sé stesso
e appartenente ad S stesso possiamo concludere che (p − 1)! ≡p (p − 1) ≡p −1
in quanto consideriamo (p − 1)! come il prodotto di tutti gli elementi di S.
15
14 26/01/2022
14.1 Bello cannare i problemi di Geometria
16
• Da questo possiamo esprimere la condizione di tangenza interna e quella
di tangenza con AB col teorema della bisettrice:
AP /AC = BP /BC [1]
• Inseriamo i dati fornitici in altre tre equazioni:
– La prima equazione sarà ovviamente AC = 196 − BC
– Le altre due esprimono la potenza dei punti A e B rispetto a ω:
AP /AC = AC/AD [2]
BP /BC = BC/BE [3]
• Dalle equazioni [1], [2], [3] otteniamo
AC/AD = BC/BE ⇐⇒ AC/BC = AD/BE [4]
• Ma notiamo che l’equazione [1] può essere riscritta come AC/BC =
AP /BP da cui otteniamo, dalla [4],
AD/BE = AP /BP
che è sufficiente ad affermare AB//DE
• Da cui AP /BP = AC/BC = AC/(196 − AC)17/11 ⇐⇒ AC = 119, che
è la soluzione al quesito.
15 30/01/2022
15.1 Lo ho fatto su un post-it, ma giusto per far finta di
aver fatto qualcosa
• Rispetto agli altri problemi questo è molto più easy: si prolunghi P M fino
a che non interseca AC in K.
• Notiamo che i triangoli △M KC, △M P B sono congruenti, valendo ovvi-
amente AC ∥ BP
• Pertanto, dato che, chiamando R la proiezione di P su AC, AR = RC =
RK + KC = AZ + ZR dove Z è la proiezione di B su AC.
Da cui AZ = KR per cui AKBP è un trapezio isoscele
• Da questo si ha la tesi: infatti si verifica facilmente che ∠BP Q = ∠P BQ =
∠CAB
17
16 31/01/2023
16.1 Da oggi scrivo almeno un problema qui ogni giorno
v Anche questo non è difficile, ma ci ho messo un po’ e lo ho trovato carino.
• Chiamiamo α l’angolo ∠ACB: notiamo che la retta AC biseca BH dato
che su di essa giace il diametro perpendicolare al segmento.
Pertanto, tracciando CH notiamo che ∠HCA = α
• Ma ∠BGH e ∠BCH insistono su BH, per cui ∠XGC = ∠CAB = 180◦ −
2α
• Da cui abbiamo che, chiamando M il punto medio di AC,
M P · R/2 = GM · M B
• Sappiamo però, che GCBK, dove K è la seconda intersezione della retta
AC con ω, è ciclico, per cui abbiamo GM · M B = 34 R2 da cui, sostituendo
nell’equazione precedente, abbiamo M C = 32 R, che implica la tesi.
17 23/02/2023
17.1 Non lo ho chiuso, perché stavo a cercare un centro
di omotetia
18
– Da cui la tesi è equivalente a ∡LE ′ M = 2∡ABC
– Supponiamo ora che HC , L ed E ′ siano allineati: se questo fosse vero
avremmo la tesi equivalente a dimostrare ∡HC BHA = 2∡ABC che
è ovviamente vero per simmetria.
– Dimostrare che i tre punti sono allineati è equivalente a mostrare
∠KLHC = ∠CHC E ′ = ∠E ′ HA C = ∠M HA C.
Ma ∠KLHC = ∠LKH, e ∠LKH = ∠M HA C è ovviamente verifi-
cata
Da cui la tesi.
18 25/02/2023
18.1 IMO Shortlist 2000 G3
19
• Notiamo che per dimostrare la tesi è sufficiente trovare tre punti che rispet-
tino le condizioni imposte
• Definiamo quindi D, E, F come i punti di intersezione dei raggi della cir-
conferenza circoscritta ad ABC che congiungono il circocentro del trian-
golo e una delle riflessioni coi lati del triangolo stesso, come in figura.
Non resta ora che dimostrare che le ceviane AD, BE, CF concorrono:
– Si nota come, essendo H il coniugato isogonale di O,
∠OBHC = ∠OHC B = ∠ABC = ∠OHA B
e analogamente
∠CHB E = ∠CHA D = ∠BCA
e
∠AHB E = ∠AHC F = ∠BAC
– Da cui, utilizzando il teorema dei seni sui triangoli △BHC F , △BHA D,
△CHA D, △CHB E, △AHB E, △AHC F per trovare i segmenti BF ,
AF , CD, DB, CE, AE in funzione dei segmenti HC F , HA D, HB E si
può constatare che l’uguaglianza descritta dal teorema di Ceva come
condizione necessaria e sufficiente affinché tre ceviane concorrano è
sempre verificata.
Da cui la tesi
19 29/03/2023
19.1 Giusto per scrivere qualcosa
20
• Abbiamo quindi che P + 2 ha almeno un primo nella sua fattorizzazione
congruo a −1 modulo 4.
• Abbiamo però per costruzione M CD(P + 2, P ) = 1, da cui abbiamo un
assurdo e quindi la tesi.
20 06/04/2023
20.1 POTD 1473
21
∠AF Q per differenza di angoli sicuramente congruenti.
l−BP AQ
l−AQ = BP ⇐⇒
AQ 2(AQ−BP )
⇐⇒ BP = l+AQ−BP
l+BP −AQ = 1 + l−(AQ−BP ) ⇒
AQ AQ
⇒ l BP − (AQ − BP ) BP = l + (AQ − BP ) ⇐⇒
(AQ−BP )l
AQ AQ
( BP + 1)(AQ − BP ) = l( BP − 1) ⇒ (AQ − BP ) = (AQ+BP
BP
) ⇒
BP
⇒ AQ + BP = l
– Ma dato che date queste tre ipotesi si ha sempre uno e un solo tri-
angolo rettangolo che soddisfa la stessa abbiamo la proposizione che
dimostra la tesi.
22
21 08/04/2023
21.1 POTD 1474
• Considero tre punti su tre lati consecutivi, e traccio i due lati del nuovo
poligono da loro definiti: i triangoli formati da due di questi punti consec-
utivi ed il vertice fra di loro saranno tutti simili, per differenza di angoli
sicuramente congruenti.
In particolare è condizione necessaria che, numerati i vertici del poligono
originario da V1 a Vn e i vertici del nuovo poligono da P1 a Pn come
nell’esempio in figura, tutti gli angoli del tipo ∠Vi Pi Pi−1 con i consider-
ato modulo n siano della stessa ampiezza.
• Considero il caso in cui n è pari: ogni valore che rispetta questa condizione
è accettabile, infatti basterà, preso un punto P1 , prendere il successivo sul
lato consecutivo coincidente col suo simmetrico rispetto alla bisettrice. I
triangoli che si verranno a formare saranno tutti simili in quanto isosceli
23
◦
con un angolo ampio n−2 n · 180 , e per differenza di angoli certamente con-
gruenti ogni angolo interno al nuovo poligono sarà della stessa ampiezza.
Siamo poi certi che ciò che si viene a creare sia una linea spezzata chiusa
proprio perché il numero di lati è pari, e pertanto il simmetrico rispetto
alla bisettrice dell’ultimo punto scelto procedendo in senso antiorario sarà
proprio P1 ; se invece n fosse stato dispari il punto cosı̀ costruito sarebbe
stato coincidente col simmetrico di P1 rispetto al punto medio del lato su
cui quest’ultimo giace.
Per poi evitare che il nuovo poligono non sia effettivamente regolare basta
ovviamente scegliere un punto P1 non coincidente con il punto medio del
lato su cui questo giace, affinché i triangoli considerati siano simili ma non
tutti congruenti.
• Considero il caso in cui n è dispari: come affermato sopra non è possibile
ripetere la costruzione illustrata. Per quanto affermato in precedenza,
però, chiamata ai la lunghezza del segmento Vi Pi abbiamo che il successivo
in questa forma sarà lungo l − kai dove l = Vi Vi+1 e k = Pi−1 Vi
ai , che è una
costante (vedi sopra).
Da cui
i−2
ai = (−k)i−1 a1 + (−k)x · l ⇒
P
x=0
n+1−2
⇒ a1 = (−k)n+1−1 a1 + (−k)x · l
P
x=0
• Sostituiamo n = 2m + 1 e otteniamo:
2m
a1 = (−k)2m+1 a1 + (−k)x · l ⇐⇒
P
x=0
1+k2n+1
⇐⇒ a1 = 1+k · l − k 2n+1 · a1 ⇐⇒
2n+1
1+k 2n+1 l
⇐⇒ 1+k · l − (k + 1) · a1 = 0 = 1+k − a1 ⇐⇒
⇐⇒ a1 + ka1 = l
24
21.2 Cese 3 2020
25
• Dato che abbiamo concluso che l’unico caso favorevole è per x → ±∞ di
f (x) non tendente ad infinito ed abbiamo dimostrato la tesi per lo stesso
abbiamo la tesi.
Siano p, q due polinomi: p(x) coincide con q(x) se e solo se p(α) = q(α)
per ogni α ∈ C
p(x) = a · (x − x1 ) · · · (x − xn )
q(x) = b · (x − x1 ) · · · (x − xn )
26
diverso da un intero nonnegativo.
Dato che poi p(a0 ) = b0 avremo p(x) = b0 come unica soluzione per quanto
affermato in precedenza.
• Passo induttivo: Supponiamo la tesi vera per ogni insieme di n+1 coppie
di valori {(a0 , b0 ), (a1 , b1 ), . . . , (an , bn )} e dimostriamola per ogni insieme
di n + 2 coppie di valori {(a0 , b0 ), (a1 , b1 ), . . . , (an , bn ), (an+1 , bn+1 )}:
– Notiamo come ogni insieme
S = {(a0 , b0 ), (a1 , b1 ), . . . , (an , bn ), (an+1 , bn+1 )}
di n + 2 coppie di valori sia generato dall’unione di un insieme
A = {(a0 , b0 ), (a1 , b1 ), . . . , (an , bn )}
di n+1 coppie di valori e di un insieme B = {(an+1 , bn+1 )} contenente
solo una coppia di valori; supposto che esista un polinomio p(x) che
soddisfi la condizione imposta dalla tesi per l’insieme A, allora se
dovesse esistere un polinomio che la soddisfi anche per l’insieme S
questo sarebbe certamente della forma
Q(x) = p(x) + r(x) [1]
Dove r(x) è un polinomio di grado ≤ n + 1
– Notiamo che, per la [1], considerato un certo ai appartenente ad
una delle coppie incluse in A = {(a0 , b0 ), (a1 , b1 ), . . . , (an , bn )} ⊂ S
abbiamo Q(ai ) = p(ai ) + r(ai ) = bi + r(ai ) = bi da cui r(ai ) = 0 per
ogni ai appartenente ad una delle coppie incluse in A.
Q
– Da cui r(x) = k (x − ai ) con k costante dato che r(x) ha
i∈{0,...,n}
grado ≤ n + 1.
Q
– Ma allora, preso p(an+1 ) = h e (an+1 − ai ) = l ovviamente
i∈{0,...,n}
costanti note, abbiamo Q(an+1 ) = h + k · l = bn+1 da cui k è uni-
vocamente determinato, a meno che an+1 non sia uguale ad un altro
ai ; solo in quel caso abbiamo l = 0 e k indeterminato o incognita di
un’equazione impossibile, ma questo per ipotesi non può accadere.
Da cui la tesi
27
21.5 Divisione Euclidea
Siano a(x) e b(x) due polinomi, con deg(a(x)) > 0. Allora esistono e
sono unici due polinomi q(x) e r(x) tali che:
ni m
• Supponiamo bi (x) = bi,j · xj e a(x) = aj · xj : fintanto che ni > m
P P
j=0 j=0
possiamo moltiplicare a(x) per li−1 (x) =
28