Misure Di Deformazione Meccanica
Misure Di Deformazione Meccanica
Misure Di Deformazione Meccanica
Estensimetri
Misure estensimetriche sono misure che riguardano la deformazione. Le deformazioni locali di
struttura sono proporzionali agli sforzi locali. Misurare le deformazioni permette di stimare gli
sforzi e misurare altre grandezze (stimo la forza in funzione alla deformazione). La deformazione
è la variazione di lunghezza per unità di lunghezza, lo sforzo invece è il prodotto tra la
deformazione e il modulo elastico di Young. La deformazione è adimensionale. La misura di
deformazione superficiale viene eseguita mediante dei trasduttori chiamati estensimetri.
Vediamo ora le caratteristiche di un estensimetro:
• La costante di taratura dell'estensimetro deve essere stabile e non variare nel tempo, per
effetti termici o altri fattori ambientali
• Deve misurare la deformazione locale e non quella media, quindi deve misurare lo
spostamento relativo tra due punti molto vicini
• Deve avere una buona risposta in frequenza, si desidera una misura istantanea e quindi una
misura rapida
• Deve essere economicamente accessibile per permetterne un largo impiego poiché molto
spesso non si analizzano le deformazioni in un unico punto della struttura, ma in molti punti
Esistono diversi tipi di estensimetri:
• Meccanici = sfruttano il principio della leva meccanica
• Ottici = sfruttano il principio della leva ottica
• Acustici = sfruttano variazioni di frequenza propria di una corda con la tensione
• A resistenza elettrica = sfruttano la variazione di resistenza di un conduttore con la
deformazione
𝜌𝐿
𝑅=
𝐴
La resistenza dipende quindi da due fattori che sono legati alla deformazione: lunghezza e
sezione del conduttore. La resistenza dipende però anche dalla resistività che dipende da una
serie di elementi quali la temperatura. L'estensimetro è un filo che,
anziché avere un'unica linea, è costituita da un filo fatto a griglia. Il filo
dell'estensimetro è montato su del materiale plastico che rappresenta
l'appoggio e prende il nome di supporto. È importante sottolineare che
gli estensimetri misurano dolo deformazioni superficiali nella sola
direzione della griglia. Generalmente hanno valori di resistenza nominale
pari a 120 o 350 Ω e hanno una base, cioè la lunghezza di un filo della
griglia o meglio è la lunghezza dei fili sensibili della deformazione,
compresa tra gli 0,6 e gli 200 mm. I punti di inversione di direzione del filo nella griglia sono fatti
con un materiale più spesso perché la resistenza elettrica di tratti grossi è molto molto piccola e
quindi il suo effetto è trascurabile sulla resistenza complessiva calcolata. I terminali
dell’estensimetro possono essere fissati alla piazzola o possono essere a filo. Generalmente sui
supporti vengono messi dei segni di riferimento che indicano la mezzeria dello strumento in
ambo le dimensioni così da poterlo posizionare nel
migliore modo possibile. estensimetri elettrici vengono
realizzati con la fotoincisione. Estensimetri con fili inclinati
servono per misurare deformazioni torsionali.
Sensibilità dell’estensimetro
Definiamo la sensibilità come il rapporto tra l’uscita e l’ingresso di un sistema di
misura. Nel nostro caso si definisce sensibilità del singolo estensimetro la
grandezza adimensionale che indica il rapporto tra la variazione di resistenza
relativa e la deformazione:
∆𝑅/𝑅 ∆𝑅/𝑅
𝑘= =
∆𝐿/𝐿 𝜀
Ponti di Wheatstone
La variazione di resistenza elettrica dell’estensimetro è in genere molto
limitata e dunque difficile da misurare con precisione. Si utilizza quindi un
circuito, chiamato Ponte si Wheatstone che permette di leggere anche le più
piccole variazione della resistenza elettrica. Di fatto è un circuito elettrico
romboidale che viene realizzato chiudendo in una maglia 4 resistenze, una
delle quali è proprio l’estensimetro cioè, appunto, una resistenza variabile.
Una diagonale di questo rombo viene alimentata con una tensione E,
mentre l’altra diagonale permette di effettuare la misura o di corrente o di
tensione. Nel disegno a fianco la diagonale DB è alimentata dalla tensione E,
mentre la diagonale AC permette di effettuare la misura desiderata.
Se le resistenze sono identiche, la tensione di alimentazione E comporterà una caduta di
potenziale pari a 𝐸/2 sulle quattro resistenze: notiamo che le resistenze 𝑅1 e 𝑅3 sono in serie
così come 𝑅2 e 𝑅4 . La differenza di potenziale tra A e C sarà dunque nulla e quindi non verrà
misurata nessuna corrente. Se le quattro resistenze invece non sono uguali si creerà una
differenza di potenziale tra i capi AC che comporterà una certa quantità di corrente passante
nella diagonale di misura. Tale variazione di corrente non è lineare. Condizione necessaria e
sufficiente alla linearità è la condizione di azzeramento del ponte:
𝑅1 𝑅4 = 𝑅2 𝑅3 → 𝐼5 = 0
Nel caso di azzeramento del ponte non si ha corrente circolante nella diagonale di misura. Se il
ponte non è inizialmente bilanciato e una delle resistenze subisce una variazione, la tensione, o
corrente, di uscita non è proporzionale alla variazione di quella resistenza. Se invece si parte
dalla condizione di ponte bilanciato si ha linearità tra le variazioni di resistenza e la corrente, o
tensione, vista sulla diagonale di misura.
La misura della resistenza grazie all’uso del ponte può essere effettuata in due diversi modi:
1. Misura per deflessione o sbilanciamento (effettuata con il voltmetro) = si misura la tensione
sulla diagonale di misura. In questo caso il ponte, partendo da una situazione bilanciata, ha
un legame lineare tra ∆𝑅1 e ∆𝑉5:
1 𝐸 ∆𝑅1
∆𝐼5 =
𝑅5 4 𝑅1
𝐸 ∆𝑅1
∆𝑉5 =
4 𝑅1
Vediamo ora quali sono i passi necessari per effettuare tale misura:
- Si parte dal ponte azzerato
- Si carica il ponte
- Si misura la variazione di tensione
- Si ricava la variazione dell’estensimetro che è pari alla variazione della resistenza
2. Misure per azzeramento (effettuata con il galvanometro) = si misura la questa variazione
della resistenza 𝑅2 necessaria a riportare il ponte in una situazione di equilibrio. Si ha una
situazione di non equilibrio perché, partendo da una situazione bilanciata, è stato
modificato il valore di una resistenza e ciò genera un passaggio di corrente nella diagonale
di misura perché avrà una tensione diversa da 0:
𝐸∆𝑅1
∆𝐼5 =
2𝑅1 2 + 𝑅2 𝑅1
Vediamo ora quali sono i passi necessari per effettuare tale misura:
- Si parte dal ponte azzerato
- Si carica e si legge una corrente sulla diagonale di misura
- Si modifica una resistenza, diversa dall'estensimetro, in modo da annullare la corrente
circolante
- La variazione di resistenza applicata è pari alla variazione subita dell'estensimetro
È importante sottolineare che a causa del doppio azzeramento le misure per azzeramento si
prestano solo per misure statiche e non dinamiche. Tipicamente il metodo di misura più
utilizzato è quello per deflessione.
L’alimentazione E influenza, ovviamente, la misura della tensione sulla diagonale: maggiore la
tensione di alimentazione maggiore sarà la corrente passante nel ponte. Ciò comporta però un
problema di surriscaldamento. Proprio per questo motivo i valori tipici dell’alimentazione sono
compresi tra 1 e 5 V.
Esistono diverse configurazione di ponte:
• 1/4 di ponte: una sola resistenza è un estensimetro
• Mezzo ponte: due lati contigui sono estensimetri e due sono resistente normali contigue
• Ponte intero: si hanno quattro estensimetri
Se sono uguali tra loro le variazioni su lati contigui si possono eliminare gli effetti
indesiderati perché la tensione è nulla:
𝜀𝑑𝑖 = (𝛼 − 𝛼𝑒 )∆𝑇
𝑅 = 𝑅0 (1 + 𝛽∆𝑇)
∆𝑅/𝑅 𝑅 − 𝑅0 𝛽∆𝑇
𝜀𝛼,𝜌 = = =
𝑘 𝑅0 𝑘 𝑘
𝛽
𝜀𝑎 = ( + (𝛼 − 𝛼𝑒 )) ∆𝑇
𝑘
Estensimetri compensatori
Per compensare gli effetti della variazione di temperatura è possibile usare gli
estensimetri compensatori. Questo è un estensimetro elettrico, uguale a
quello incollato sul pezzo da misurare, ma applicato su una porzione di
materiale non sollecitato. Il pezzo non sollecitato deve essere dello stesso
materiale del pezzo da misurare ed essere sottoposto alle stesse variazioni
termiche del pezzo da misurare. In questo modo gli effetti termici si applicano
a entrambi i pezzi: quello da misurare e quello scarico. Essendo i 2 estensimetri
collegati su due lati contigui del ponte di Wheatstone, gli effetti si sottraggono.
L’estensimetro sul pezzo da misurare rileva sia le deformazioni meccaniche, sia
quelle termiche. L’estensimetro compensatore rileva solo le deformazioni
termiche. La differenza fra i 2 estensimetri permette di misurare solo le
deformazioni meccaniche, compensando quelle termiche.
Collegamenti tra estensimetri e centralina
I collegamenti degli estensimetri alla centralina sono importanti per la qualità della misura, in
particolare quando la lunghezza dei cavi di collegamento non è trascurabile. Infatti la resistenza
elettrica dei cavi influenza la misura, soprattutto quando le variazioni termiche inducono
variazioni di resistenza elettrica sui cavi, e quindi inducono delle variazioni della lettura che non
sono dovute a deformazioni. Vediamo ora diversi casi:
1. Compensatore vicino = se l’estensimetro di misura (R4) è lontano dal ponte, si deve tener
conto delle resistenze dei cavi. Il problema non è la resistenza dei cavi (RL) ma la variazione
della resistenza RL con la temperatura. Infatti se cambia la temperatura, si modifica RL
(variazione di resistività) e quindi si ha una variazione della lettura del ponte, che non
dipende dalla deformazione di R4 ma solo dalla temperatura. In questo caso si hanno
dunque variazioni di resistenza dei cavi ∆𝑅𝐿 non compensate. Inoltre si può notare che RL
sono in serie alla resistenza dell’estensimetro e dunque si ha minor variazione percentuale
di resistenza:
∆𝑅𝐿 + ∆𝑅𝑒𝑠𝑡 ∆𝑅𝑒𝑠𝑡
≠
𝑅𝐿 + 𝑅𝑒𝑠𝑡 𝑅𝑒𝑠𝑡
𝐸 ∆𝑅2 𝐸
𝑉𝐿 = ( ) = (𝑘𝜀𝐸𝐿 )
4 𝑅2 4
Dove signum() è una funzione che vale 1 se il segno dell’argomento è positivo e che vale -1 se il
segno dell’argomento è negativo.
Una volta demodulato il segnale si applica un filtro passa-basso che rimuove le late frequenze
dovute alla modulante; ciò permette di passare dal segnale modulato al segnale rappresentativo
della deformazione.