Piccolomini Lezione 1
Piccolomini Lezione 1
Piccolomini Lezione 1
Piccolomini
Lezione 1, 1 ottobre 2019
Sbobinatrice: Rolle Carlotta
Revisionatrice: Marrelli Francesca
La patologia chirurgica si divide in diverse branche, a questa parte del corso compete quella
dell’apparato digerente.
INTESTINO TENUE
Il tubo digerente va dalla bocca al canale anale. Esiste un esame che permette di studiare il tempo
di transito intestinale grazie all’ingestione di marcatori radioopachi che poi controllo con un RX
diretta dell’addome. L’RX diretta addome è un esame necessario per vedere tutto il profilo
intestinale grazie a un fascio di raggi che attraversa la persona in due proiezioni: Antero-
Posteriore e Latero-Laterale. Al giorno d’oggi questo esame si esegue solo in posizione supina,
una volta sia supina che in piedi. In chirurgia, la RX diretta addome è l’esame che non si sbaglia
mai a richiedere.
A livello della VIC l’ileo entra dentro il cieco e a questo livello si localizza preferibilmente il morbo
di Crohn (che è in realtà una panenterite), chiamato per questo ileite regionale.
• la sierosa
• la sottomucosa
I vasi appartengono al meso, si trovano esternamente e poi penetrano all’interno per nutrire gli
strati muscolari (trasversale e longitudinale) per arrivare alla sottomucosa. La mucosa è sollevata
in tante pliche necessarie per aumentare la superficie di assorbimento dell’intestino e su questa ci
sono i villi. I villi assorbono ciò che si è mangiato e ridotto ai minimi termini dall’intestino.
C’è poi un’arteria, una vena e il capillare (questo serve per nutrire il villo
e assorbire le sostanze nutritive); l’orletto a spazzola, che dopo la
terapia antibiotica viene ridotto ai minimi termini; la fibra nervosa.
FUNZIONI
- Assorbente: attiva il passaggio nel sangue e nella linfa dei prodotti della digestione e di
altre sostanze ingerite (acqua, sali e vitamine).
STRUTTURE NERVOSE
Quotidianamente nel canale alimentare vengono secreti 8L di succhi digestivi: saliva, secrezione
gastrica, succhi intestinali, bile e succhi pancreatici. Dal chimo acido dello stomaco si passa al
duodeno dove il pH è basico e il chimo diventa chilo; andando avanti tutti gli alimenti vengono
ridotti ottenendo monosaccaridi, amminoacidi, acidi grassi in modo tale da permetterne il
riassorbimento. L’intestino tenue riprende e completa questi processi digestivi iniziati dallo
stomaco e dal duodeno. Alcuni alimenti (a. grassi a catena lunga e colesterolo) hanno bisogno
della linfa per essere assorbiti, prima di arrivare nel sangue.
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Azione endocrina: esempio tiroide – ormone prodotto, riversato nel sangue che agisce su siti a distanza.
Principali patologie dell’intestino:
1. Diverticolo di Meckel
2. Tumori
3. Carcinoidi
4. Volvolo
5. Invaginazione
1. DIVERTICOLO DI
MECKEL
Complicazioni:
- Cordone fibroso che trattiene l’ansa intestinale, che quasi stenotizza, in regione
ombelicale.
- Fistola vera e propria – è una comunicazione anomala tra due zone che prima non
comunicavano (per esempio nel morbo di Crohn si possono avere fistole anali).
La presentazione clinica può essere caratterizzata più spesso da emorragie (25-50%) acute o
croniche recidivanti, per ulcerazione della mucosa ileale adiacente alla mucosa gastrica
eterotopica. Altre complicanze sono ostruzione, intussuscezione. Quest’ultima è una complicanza
anatomica in cui il meso viene ridotto e compresso all’interno della piega tra intestino ed
intestino, si ha una compressione dei vasi venosi: aumento di volume, aumento di pressione
all’interno della struttura del mesentere e ischemia indotta dalla parte arteriosa, quindi va
incontro a necrosi. Altre complicazioni sono: infiammazione, perforazione. L’occlusione
determina un aumento di volume e di pressione, flogosi all’interno quindi rottura e necrosi
cellulare.
QUADRO CLINICO
- Raramente sintomatico dopo i 10 anni, più spesso l'emorragia colpisce i bambini al di sotto
dei 2 anni, mentre l'ostruzione è più comune negli adulti.
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Def. INFIAMMAZIONE: meccanismo di difesa con cui il nostro organismo cerca di proteggersi da traumi, ferite,
scottature o infezioni (Treccani)
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Def. INFEZIONE: processo infettivo che può rimanere circoscritto al punto di penetrazione dei germi infettanti o, in
seguito al passaggio dei microbi nel sangue, può generalizzarsi e provocare talora focolai suppurativi in varie parti del
corpo (Treccani)
- La meckelite rappresenta il 20% dei casi sintomatici, il quadro clinico può essere confuso
con una appendicite acuta con dolore localizzato in fossa iliaca destra, febbre ed
innalzamento degli indici di flogosi.
I tumori nel diverticolo del Meckel sono rari, presentandosi con incidenza di 0,5-1,9%. Possono
essere benigni (lipoma, amartoma) o maligni: carcinoidi, tumori mesenchimali come
il GIST (Gastro-Intestinal Stromal Tumor – origina dalle cellule Cajal) e il leiomiosarcoma,
adenocarcinomi (da cellule ghiandolari, sono la maggior parte) e tumore desmoplastico a piccole
cellule rotonde (rari).
DIAGNOSI
Quadro clinico: nel bambino si presenta con dolore e sanguinamento: dolore addominale
periombelicale, appendicolare fino all’occlusione intestinale o peritonite; rilevazione di sangue
nelle feci.
Diagnostica:
- La scintigrafia con tecnezio consente di marcare i globuli rossi e serve per localizzare la
sede del sanguinamento;
Terapia chirurgica: resezione del diverticolo, grazie alla resezione della porzione di tessuto ai lati
oppure interrompendo la continuità intestinale. Si completa con una sutura manuale a punti
staccati su un piano totale o su più piani (strato muscolare e sottomucoso).
Rare, nonostante il tenue costituisca l’80% di tutto l’intestino. Rappresentano il 5% delle neoplasie
gastrointestinali, 1-2% di tutti i tumori maligni4 del tubo digerente.
Età media di insorgenza 50-60aa, a salire. Più frequente nel sesso maschile. Segue una particolare
distribuzione geografica: è più frequente tra i Maori della Nuova Zelanda e gli indigeni Hawaiani, è
particolarmente bassa in India, Romania e nell’Europa dell’Est. A partire dagli anni ’80 sembra
essere in aumento per correlazione con AIDS e linfomi.
DIAGNOSI
- Preoperatoria possibile nel 20-50% dei pazienti sintomatici, perché già in stato di
neoplasia avanzata (come nel caso del carcinoma all’esofago: se il paziente ha disfagia
siamo oltre il limite dell’operabilità, è indice di una stenosi che occlude al 60% e
proliferazione attorno i linfonodi).
- Esame seriato con bario somministrato per os. Non è un esame ad elevata sensibilità, ma
mi permette di identificare la localizzazione.
- Clisma del tenue con solfato di bario per vedere progressione nel tubo digerente.
- Enteroscopia laddove si può arrivare. Attraverso un endoscopio si risale da ICV per 10-
15cm all’interno dell’ileo.
- Videocapsula.
- TC/RMN.
- Diagnosi intra-operatoria.
ES: paziente di 40aa con sarcoma trovato in laparoscopia esplorativa per effettuare una biopsia, si
è passati poi a laparotomia open. La neoplasia aveva un calibro di 8-10cm, la diagnosi è stata
tardiva nonostante
gli innumerevoli
accertamenti.
(Immagine)
Distribuzione di
neoplasie benigne e
maligne del 1975,
casistiche importanti effettuate su una vasta popolazione, ma a Siena sono solo 1 o 2 all’anno.
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Il tumore che ha la frequenza più alta di mortalità è il polmone; il pancreas, anche se operato, dà prognosi di vita
limitata. Anche se oggi si studiano le abitudini di vita (sport, vita sedentaria) di fatto questa loro azione sui tumori non
si comprende tanto, per questo interviene la genetica.
TUMORI BENIGNI – MANIFESTAZIONI CLINICHE:
- Sintomi vaghi ed aspecifici: per esempio paziente con pancia gonfia presente per mesi o
anni prima dell’intervento chirurgico.
- Dispesia, anoressia e generale malessere fino a compromissione dello stato generale con
perdita di peso e cachessia neoplastica.
- La maggior parte dei pazienti sono asintomatici (diagnosi effettuata in sede autoptica, per
casuale riscontro durante laparotomia o esame radiologico del tubo digerente prossimale,
quello che viene comunemente chiamato incidentaloma – ad esempio: cisti renali,
angioma epatico riscontrati con ecografia casuale).
Non esiste un quadro preciso per identificare queste malattie, non hanno un quadro di
presentazione patognomico. Bisogna pensarci quando escludiamo altre patologie dopo aver fatto
l’iter diagnostico specifico.
Spesso sintomatici:
- Ostruzione (15-35%) da infiltrazione del tumore che diffonde in tutta la cavità fino a dare
quadri di carcinosi
- Diarrea e mucorrea connessi con alcune condizioni di produzione del muco da ghiandole
adenocarcinoidi
- Evidenza di massa palpabile (leiomioma) – ES: paziente con massa palpabile all’addome
perché era molto magro, si manda a fare un’analisi del digerente credendo che ci fosse una
neoplasia, invece era il morbo di Crohn (diagnosi differenziale).
(Immagine a dx) RX al bario del digerente (quando il
paziente non vuole fare di prima istanza ad esempio
l’endoscopia del duodeno.) Ci sono le haustrature del
colon, bulbo duodenale e stomaco, intestino tenue con
le pliche conniventi più larghe di 2 cm e la zona di
transizione, dove c’è la neoplasia.
TERAPIA
Resezione con asportazione dei linfonodi regionali poiché possono essere causa di
recidiva, sono utili per la stadiazione dopo asportazione del tumore
Resezione palliativa, si riduce la massa per poi affidarsi alle cure di un oncologo
PROGNOSI
50% dei pazienti operati per tumori maligni ha lesioni non suscettibili di resezione
curativa;
gli adenocarcinomi hanno una prognosi peggiore, del 15-20%, rispetto ai leiomiomi e
linfomi (25-35%).
3. CARCINOIDI
Originano dalle cellule enterocromaffini (cellule di Kulchitsky) nelle cripte di Lieberkuhn, che sono
depressioni accanto ai villi intestinali. Sono dette anche cellule argentaffini a causa della
colorabilità, descritte per la prima volta nel 1888. Oberndorfer coniò il termine Karzinoide per
indicare l’aspetto simile a quello di un carcinoma con la presunta mancanza di potenziale maligno,
infatti i carcinomi hanno una ridotta aggressività. Sono stati descritti in numerosi organi tra cui più
comunemente i polmoni, i bronchi e il tratto gastrointestinale. Da noi i più diffusi sono
nell’appendice.
Colpisce soprattutto la V decade di vita, sono classificati sulla base della loro origine embriologica
o delle sostanze che secernono.
L’appendice è la localizzazione più comune, seguita dal piccolo intestino, negli ultimi 60 cm di ileo.
Esiste un’analogia con il diverticolo.
In assenza di sindrome da carcinoide i sintomi dei pazienti affetti da questi tumori sono gli stessi
dei pazienti affetti da tumori dell’intestino mesenteriale (con ostruzione, sanguinamento,
metastasi):
SINDROME DA CARCINOIDE
Rara, presente in meno del 10% dei pazienti con carcinoide. La sindrome è più comunemente
associata ai carcinoidi del tubo digerente, in particolare quelli dell’intestino tenue.
La maggior parte dei pazienti con sindrome da carcinoide ha una metastatizzazione epatica
massiva, può dare anche fibrosi retroperitoneale.
SINTOMATOLOGIA
Asma.
Angiografia
TC
TERAPIA
● Se si arriva in tempo, terapia chirurgica. Per i tumori primitivi con diametro <1 cm senza
l’evidenza di metastasi ai linfonodi regionali, resezione intestinale segmentaria;
● Se le lesioni sono >1cm, con tumori multipli o con metastasi ai linfonodi regionali
(indipendentemente dalle dimensioni del tumore primitivo) è necessario effettuare
un’ampia resezione dell’intestino e del mesentere.
ES: Intervento di plastica erniaria – il professore ha trovato accanto all’appendice una piccola
tumefazione che ha scambiato per un linfonodo, ma invece era un carcinoide. Allora, procedendo
per via chirurgica, lo rimuove. Nel follow-up il professore non ha mai trovato valori alterati di
markers tumorali.
4. VOLVOLO
Si verifica prevalentemente a carico del sigma, perché ha un meso libero, e soprattutto in caso
dolicomegasigma. A volte può avvenire su altri organi, per esempio stomaco o colon destro, più
raro.
Se avviene sul suo meso è detto mesenterico assiale, invece se avviene solo sulla parte intestinale
è detto organo assiale.
SINTOMATOLOGIA
Dolore
DIAGNOSI
Rx diretta addome
5. INVAGINAZIONE INTESTINALE
Si può definire come l’erniazione di un tratto intestinale nell’intestino stesso, più frequente a
carico di ileo terminale e cieco e tipica dei bambini che passano all’alimentazione dopo lattazione.
La sofferenza vascolare è dovuta alla compressione dei vasi mesenterici del cilindro invaginato.
In prima istanza verrebbe da pensare a una endoscopia, ma in queste condizioni conduce alla
possibilità di una perforazione dell’intestino; talvolta, però, si può rimuovere il volvolo con la
manovra endoscopica. Nel quadro di invaginazione intestinale non sappiamo a che livello si è
arrivati con la necrosi.
FISIOPATOLOGIA
Si ritiene, peraltro, che anche l’alterazione della normale attività peristaltica dovuta a
una lesione della parete intestinale possa essere responsabile di tale evenienza.
Il presente elaborato non è un documento ufficiale fornito dal docente, ma appunti estrapolati dalla lezione
che non intendono sostituire l’essenzialità della lezione stessa.