Uni 7129 92
Uni 7129 92
Uni 7129 92
1 Generalità
1.1 Scopo
La presente norma ha lo scopo di fissare i criteri per la progettazione, l’installazione, la messa in servi-
zio e la manutenzione degli impianti domestici e similari per l’utilizzazione dei gas combustibili di-
stribuiti per mezzo di canalizzazioni.
Nel corso della norma viene fatto riferimento alle seguenti norme:
UNI 5192 - Raccordi di ghisa malleabile filettati secondo UNI ISO 7/1
UNI 6507 - Tubi di rame senza saldatura per distribuzione fluidi - Dimensioni, prescrizioni e prove
UNI 7140 - Apparecchi a gas per uso domestico - Portagomma e fascette
UNI 8050 - Raccordi a giunzione capillare per tubi di rame
UNI 8849 - Raccordi di polietilene (PE50), saldabili per fusione mediante elementi riscaldanti, per con-
dotte per convogliamento di gas combustibili - Tipi, dimensioni e requisiti
UNI 8850 - Raccordi di polietilene (PE50) saldabili per elettrofusione per condotte interrate per con-
vogliamento di gas combustibili - Tipi, dimensioni e requisiti
UNI 8863 - Tubi senza saldatura e saldati di acciaio non legato, filettabili secondo UNI ISO 7/1
UNI 9034 - Condotte di distribuzione del gas con pressioni massime di esercizio ² 5 bar - Materiali e si-
stemi di giunzione
UNI 9099 - Tubi d’acciaio per tubazioni interrate o sommerse - Rivestimenti esterni in polietilene ap-
plicati per estrusione
UNI 9165 - Reti di distribuzione del gas con pressioni massime di esercizio ² a 5 bar - Progettazione, co-
struzione e collaudo
UNI 9264 - Prodotti finiti di elastometri - guarnizioni di tenuta ad anello per condotte di gas e loro ac-
cessori - Requisiti prove
UNI 9731 - Camini - Classificazione in base alla resistenza termica - Misure e prove
UNI 9736 - Giunzione di tubi e raccordi di PE in combinazione fra loro e giunzioni miste metallo - PE
per gasdotti interrati - Tipi, requisiti e prove
UNI 9891 - Apparecchi a gas per uso domestico - Tubi flessibili di acciaio inossidabile a parete continua
UNI ISO 7/1 - Filettature di tubazioni per accoppiamento a tenuta sul filetto - Designazione, dimensio-
ni e tolleranze
UNI ISO 50 - Tubazioni - Manicotti di acciaio, filettati secondo UNI ISO 7/1
UNI ISO 228/1 - Filettature di tubazioni per accoppiamento non a tenuta sul filetto - Designazione, di-
caldaie
mensioni e tolleranze
UNI ISO 3419 - Raccordi da saldare di testa di acciaio non legato o legato
UNI ISO 4145 - Raccordi di acciaio non legato, filettati secondo ISO 7/1
UNI ISO 4437 - Tubi di polietilene (PE) per condotte interrate per distribuzione di gas combustibili -
Serie metrica - Specifica
PRONTUARIO TECNICO
UNI ISO 5256 - Tubi di acciaio per tubazioni interrate o immerse - Rivestimento esterno e interno a
base di bitume o di catrame
CEI 64-8 - Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alter-
nata e a 1500V in corrente continua.
2 Impianti interni
2.1 Dimensionamento dell’impianto
2.1.1 Generalità
Le sezioni delle tubazioni costituenti l’impianto (vedi appendice A) devono essere tali da garantire
una fornitura di gas sufficiente a coprire la massima richiesta, limitando la perdita di pressione fra il
contatore e qualsiasi apparecchio di utilizzazione a valori non maggiori di:
– 0,5 mbar per i gas della 1ª famiglia (gas manifatturato)
– 1,0 mbar per i gas della 2ª famiglia (gas naturale)
– 2,0 mbar per i gas della 3ª famiglia (GPL)
Qualora a monte del contatore sia installato un regolatore di pressione, si ammettono perdite di cari-
co doppie di quelle sopra riportate.
2.2 Materiali
2.2.1 Tubazioni
Le tubazioni che costituiscono la parte fissa degli impianti possono essere di:
– acciaio
– rame
– polietilene
17,2 21,3 26,9 33,7 42,4 48,3 60,3 76,1 88,9 2,0 2,3 2,3 2,9 2,9 2,9 3,2 3,2 3,6 13,2 16,7 22,3 27,9 36,6 42,5 53,9 69,7 81,7
Per tubazioni di acciaio con saldatura longitudinale, se interrate, occorre prevedere tubi aventi carat-
teristiche uguali a quelle dei tubi usati per pressione massima di esercizio p ² 5 bar (UNI 9034)
12,0 14,0 15,0 16,0 18,0 22,0 28,0 35,0 42,0 54,0 1,0 1,0 1,0 1,0 1,0 1,5 1,5 1,5 1,5 2,0 10,0 12,0 13,0 14,0 16,0 19,0 25,0 32,0 39,0 50,0
Per le tubazioni di rame interrate lo spessore non deve essere minore di 2,0 mm.
caldaie
20,0 25,0 32,0 40,0 50,0 63,0 75,0 90,0 110,0 3,0 3,0 3,0 3,0 3,0 3,6 4,3 5,2 6,3 14,0 19,0 26,0 34,0 44,0 55,8 66,4 79,6 97,4
2.3 Impianti
2.3.1.1 È vietato installare impianti per gas aventi densità relativa maggiore di 0,80 in locali con pavi-
mento al di sotto del piano di campagna.
2.3.1.2 Le tubazioni possono essere collocate in vista, sotto traccia ed interrate. Devono comunque es-
sere osservate le prescrizioni qui di seguito riportate.
2.3.1.4 Nell’attraversamento di muri pieni, muri di mattoni forati e pannelli prefabbricati, la tubazio-
ne non deve presentare giunzioni o saldature e deve essere protetta con tubo di guaina passante mu-
caldaie
Tubo
Intercapedine sigillata
Guaina
20 mm
Fig. 2
È inoltre vietata la collocazione delle tubazioni del gas nelle canne fumarie, nei condotti per lo scari-
co delle immondizie, nei vani per ascensori o in vani e cunicoli destinati a contenere servizi elettrici e
telefonici.
2.3.1.6 È ammessa la curvatura a freddo dei tubi di acciaio con e senza saldatura e dei tubi di rame, pur-
ché l’angolo compreso fra i due tratti di tubo sia uguale o maggiore di 90° ed il raggio di curvatura, mi-
surato sull’asse dei tubi, non sia minore di:
– Dieci volte il diametro per De ² 60,3 mm;
– Trentotto volte il diametro per De > 60,3 mm.
Nel caso di tubazioni di polietilene sono ammessi cambiamenti di direzione utilizzando le caratte-
ristiche di flessibilità del tubo, purché il raggio di curvatura non sia minore di 20 volte il diametro
del tubo stesso.
2.3.1.7 A monte di ogni derivazione di apparecchio di utilizzazione e cioè a monte di ogni tubo flessi-
bile o rigido di collegamento fra l’apparecchio e l’impianto interno deve sempre essere inserito un ru-
binetto di intercettazione, posto in posizione visibile e facilmente accessibile.
Se il contatore è situato all’esterno dell’abitazione bisogna anche inserire un analogo rubinetto im-
mediatamente all’interno dell’alloggio, in posizione facilmente accessibile.
Da quanto sopra sono peraltro esclusi i contatori installati in un balcone facente parte dell’appartamento.
caldaie
2.3.1.8 I punti terminali dell’impianto, compresi quelli ai quali è previsto il successivo allacciamento degli
apparecchi di utilizzazione, devono essere chiusi a tenuta con tappi filettati o sistemi equivalenti.
2.3.1.9 È vietato usare tubi, rubinetti, accessori, ecc., rimossi da altro impianto già funzionante.
PRONTUARIO TECNICO 2.3.2 Tubazioni in vista
2.3.2.1 Le tubazioni in vista installate nei locali ventilati devono avere giunzioni saldate o filettate; nei
locali non ventilati, cioè privi di aperture rivolte verso l’esterno, giunzioni unicamente saldate.
2.3.2.2 Le tubazioni in vista devono avere andamento rettilineo verticale ed orizzontale ed essere op-
portunamente ancorate per evitare scuotimenti, vibrazioni ed oscillazioni.
Gli elementi di ancoraggio devono essere distanti l’uno dall’altro non più di 2,5 m per i diametri sino
a 33,7 mm e di 3,0 metri per i diametri maggiori.
2.3.2.3 Le tubazioni in vista devono essere collocate in posizione tale da impedire urti e danneggia-
menti e, ove necessario, protette.
Le tubazioni sotto traccia possono essere installate nelle strutture in muratura (nei pavimenti, nelle
pareti perimetrali, nelle tramezze fisse, nel solaio) purché vengano posate con andamento rettilineo
verticale ed orizzontale e siano rispettate le seguenti condizioni:
m
mettere l’individuazione del percorso (anche disegni), ad
m
0
20
eccezione dei tratti terminali per l’allacciamento delle
apparecchiature, i quali devono peraltro avere la minore
lunghezza possibile (v. fig. 3).
200 mm
2.3.3.2 L’intera tubazione sotto traccia deve essere anne-
gata in malta di cemento (1:3) di spessore non minore di
20 mm operando come segue:
– realizzata la traccia, si procede alla stesura di uno strato
di almeno 20 mm di malta di cemento, sul quale va col-
locata la tubazione;
– dopo la prova di tenuta dell’impianto (vedere 2.4), la
tubazione deve essere completamente annegata in 200 mm
malta di cemento.
Zona per tubazioni sotto traccia
2.3.3.3 Tutti i rubinetti e le giunzioni filettate devono esse- Fig. 3
re a vista od inseriti in scatole ispezionabili non a tenuta.
2.3.3.4 Le tubazioni sotto traccia non possono essere installate sulle pareti esterne dei muri perimetrali
e nelle intercapedini comunque realizzate.
2.3.3.5 Può essere evitata la formazione della traccia solo per le tubazioni a pavimento, sempre che
le stesse siano poggiate direttamente sulla caldaia del solaio e ricoperte con almeno 20 mm di malta
cemento.
2.3.4.1 Le tubazioni interrate devono avere sul loro percorso riferimenti esterni in numero sufficiente
a consentirne, in ogni tempo, la completa individuazione.
2.3.4.2 Tutti i tratti interrati delle tubazioni metalliche devono essere provvisti di un adeguato rivesti-
mento protettivo contro la corrosione secondo norme UNI ISO 5256 e UNI 9099 ed isolati, mediante
giunti dielettrici, da collocarsi fuori terra, nella immediata prossimità delle risalite della tubazione.
2.3.4.3 Le tubazioni devono essere posate su un letto di sabbia lavata, di spessore minimo 100 mm, e
ricoperte, per altri 100 mm, di sabbia dello stesso tipo. Per le tubazioni in polietilene è inoltre neces-
sario prevedere, a circa 300 mm sopra la tubazione, la sistemazione di nastri di segnalazione.
caldaie
2.3.4.4 L’interramento della tubazione, misurato fra la generatrice superiore del tubo ed il livello del
terreno, deve essere almeno pari a 600 mm.
Nei casi in cui detta profondità non possa essere rispettata occorre prevedere una protezione della tu-
bazione con tubi di acciaio, piastre di calcestruzzo, o con uno strato di mattoni pieni.
PRONTUARIO TECNICO
2.3.4.5 Le tubazioni interrate in polietilene devono essere collegate alle tubazioni metalliche prima
della loro fuoriuscita dal terreno e prima del loro ingresso nel fabbricato.
2.3.4.6 Nel caso di parallelismi, sovrappassi e sottopassi fra i tubi del gas ed altre canalizzazioni pree-
sistenti, la distanza minima, misurata fra le due superfici affacciate, deve essere tale da consentire gli
eventuali interventi di manutenzione su entrambi i servizi.
Prima di mettere in servizio un impianto di distribuzione interna di gas, e quindi, prima di collegarlo
al contatore e che siano allacciati gli apparecchi, l’installatore deve provarne la tenuta.
Se qualche parte dell’impianto non è vista, la prova di tenuta deve precedere la copertura della tubazione.
La prova va effettuata con le seguenti modalità:
– si tappano provvisoriamente tutti i raccordi di alimentazione degli apparecchi ed il collegamento al
contatore, e si chiudono i relativi rubinetti;
– si immette nell’impianto aria od altro gas inerte, fino a che sia raggiunta una pressione di almeno
100 mbar;
– dopo il tempo di attesa necessario per stabilizzare la pressione (comunque dopo un tempo non mi-
nore di 15 min), si effettua una prima lettura della pressione, mediante un manometro ad acqua od
apparecchio equivalente, di sensibilità minima di 0,1 mbar (1 mm H2O);
– trascorsi 15 min dalla prima, si effettua una seconda lettura: il manometro non deve accusare nessu-
na caduta di pressione visibile fra le due letture.
Se si verificassero delle perdite, queste devono essere ricercate con l’ausilio di soluzione saponosa o
prodotto equivalente, ed eliminate; le parti difettose devono essere sostituite e le guarnizioni rifatte.
È vietato riparare dette parti con mastici, ovvero cianfrinarle.
Eliminate le perdite, occorre rifare la prova di tenuta dell’impianto.
2.5.1 Ubicazione
2.5.1.1 Gli apparecchi di cottura devono sempre scaricare i prodotti della combustione in apposite
cappe, che devono essere collegate a camini, canne fumarie, o direttamente all’esterno.
In caso non esista la possibilità di applicazione della cappa, è consentito l’impiego di un elettroventilato-
re, installato su finestra o su parete affacciate sull’esterno, da mettere in funzione contemporaneamente
all’apparecchio, purché siano tassativamente rispettate le norme inerenti la ventilazione, di cui in 3.4.
2.5.1.2 Gli apparecchi di tipo B (per la classificazione degli apparecchi vedere 4.1) per la produzione di
acqua calda sanitaria, muniti di tubo di scarico dei prodotti della combustione non possono essere instal-
lati nelle camere da letto; è consentita la loro ubicazione nei locali uso bagno o doccia purché il volume
degli stessi sia almeno di 1,5 m3 per ogni kW di portata termica installata e comunque non minore di 20 m3.
2.5.1.3 Gli apparecchi di tipo B per riscaldamento ambienti e quelli combinati (riscaldamento ambien-
ti più produzione di acqua calda sanitaria), muniti di tubo di scarico dei prodotti della combustione,
non possono essere installati nelle camere da letto e nei locali uso bagno o doccia.
Gli apparecchi di tipo B non possono essere installati neppure nei locali nei quali siano presenti cami-
ni aperti (caminetti) senza afflusso di aria propria.
2.5.1.4 Sono esclusi da quanto sopra gli apparecchi di tipo C, a tiraggio sia naturale che forzato.
2.5.1.5 Gli scaldaacqua istantanei di portata termica sino a 11 kW, gli apparecchi ad accumulo fino ad
una capacità utile di 50 l di acqua ed una portata termica di 4,65 kW, gli apparecchi indipendenti per
il riscaldamento ambientale sino ad una portata termica di 3,5 kW e tutti gli altri apparecchi a gas
aventi una portata termica fino a 2,9 kW (apparecchi di tipo A), esclusi gli apparecchi di cottura, pos-
sono essere installati senza condotto di scarico per i prodotti della combustione, purché vengano ri-
spettate le condizioni contenute nel D.M. 30/10/1981 e le seguenti:
– siano muniti di dispositivo di sicurezza per l’accensione e contro lo spegnimento e di controllo del-
l’atmosfera ambiente;
– non siano installati in locali bagno o camera da letto, e comunque in locali di volume inferiore a 12 m3;
caldaie
– la portata termica complessiva di detti apparecchi, se installati in un unico locale, non deve, in ogni
caso, essere maggiore di 15 kW, ed il volume del locale deve essere almeno di 1,5 m3 per ogni kW di
portata termica complessivamente installata;
– nei locali in cui funzionano detti apparecchi è necessario prevedere non una, ma due aperture di ven
tilazione (vedere 3.1.4).
PRONTUARIO TECNICO 2.5.1.6 Gli apparecchi previsti per l’installazione all’esterno degli edifici, ferme restando tutte le altre
modalità di installazione, dovranno essere protetti con coperture idonee a salvaguardarli dagli agen-
ti atmosferici e dalle condizioni ambientali, in conformità a quanto previsto nelle istruzioni a corredo
del costruttore.
2.5.2 Installazione
2.5.2.1 L’installatore deve controllare che ogni apparecchio di utilizzazione sia idoneo per il gas con
cui viene alimentato.
2.5.2.2 I dispositivi di sicurezza o di regolazione automatica degli apparecchi non devono, durante
tutta la vita dell’impianto, essere modificati, se non dal costruttore o dal fornitore.
2.5.2.3 Gli apparecchi fissi e quelli ad incasso devono essere collegati all’impianto con tubo metallico
rigido e raccordi di cui 2.2.2.1 e 2.2.2.2., oppure con un tubo flessibile di acciaio inossidabile a parete
continua, di cui alla norma UNI 9891.
Le guarnizioni di tenuta devono essere conformi a UNI 9264.
Le stufe fino a 3,5 kW, le cucine ed i fornelli possono essere collegati con tubi flessibili non metallici per
allacciamento, di cui alla UNI 7140.
2.5.3.1 I tubi flessibili non metallici, di cui alla citata UNI 7140, devono essere messi in opera in modo che:
– in nessun punto raggiungano temperature maggiori di 50°C;
– non siano soggetti a sforzi di trazione e di distorsione;
– non presentino strozzature e siano facilmente ispezionabili lungo tutto il percorso;
– non vengano a contatto con corpi taglienti, spigoli vivi e simili. Inoltre i tubi flessibili di tipo norma-
le devono essere fissati solidamente ai portagomma mediante fascette di sicurezza, di cui alla UNI
7141. Qualora una o più di tali condizioni non possa essere rispettata, bisognerà ricorrere ai tubi me-
tallici rigidi o flessibili.
2.5.3.2 I tubi flessibili metallici ondulati devono essere messi in opera in modo che la loro lunghezza, in
condizioni di massima estensione, non sia maggiore di 2000 mm.
Per la messa in servizio dell’impianto occorre procedere alle seguenti operazioni e controlli:
– aprire finestre e porte ed evitare la presenza di fiamme libere o scintille;
– procedere allo spurgo dell’aria contenuta nell’impianto interno;
– controllare che non vi siano fughe di gas. Durante 10 min il contatore non deve segnare alcun pas-
saggio di gas: in caso contrario le fughe devono essere individuate con soluzione saponosa o prodot-
to equivalente ed eliminate, ripetendo successivamente il controllo.
Per la messa in servizio degli apparecchi di utilizzazione occorre, ad impianto attivato e con i rubinet-
ti dello stesso aperti, procedere a:
– controllare che non vi siano fughe di gas con i dispositivi di intercettazione degli apparecchi in chiu-
sura. Durante 10 min il contatore non deve segnare alcun passaggio di gas: in caso contrario le fughe
devono essere individuate con soluzione saponosa o prodotto equivalente, ripetendo successivamen-
te il controllo;
– accendere i bruciatori e controllarne la regolazione; verificare il buon funzionamento degli appa-
recchi e degli eventuali dispositivi di sicurezza secondo le norme specifiche fissate per ciascun tipo di
apparecchio, nonché secondo le istruzioni fornite dal costruttore;
– verificare la corretta ventilazione dei locali come specificato nel punto 3:
– verificare l’efficienza dei dispositivi di evacuazione dei prodotti della combustione.
Per gli apparecchi a tiraggio naturale tale verifica va effettuata:
caldaie
2.7.2.1 Se un rubinetto non è facilmente manovrabile, nel senso che sia anomalo lo sforzo necessario
per effettuare le manovre di apertura e di chiusura, occorre controllare la lubrificazione e la regolazio-
ne delle parti mobili.
2.7.2.2 L’eventuale sostituzione di un rubinetto comporta la ripetizione della prova di tenuta dell’im-
pianto.
La verifica dello stato di conservazione di un tubo flessibile non metallico consiste nel controllare che:
– non siano stati superati i termini di scadenza (5 anni) secondo quanto previsto dalla UNI 7140;
– non appaiano screpolature, tagli ed abrasioni, né tracce di bruciature o di surriscaldamento sulla su-
perficie del tubo, né sulle estremità dello stesso in corrispondenza del portagomma e delle fascette
strungitubo di sicurezza o dei raccordi filettati;
– non appaia deteriorato ed invecchiato il materiale di cui il tubo è costituito: pertanto il tubo stesso
dovrà mantenere la normale elasticità e non risultare né indurito né eccessivamente plastico. Nessuna
particolare verifica si rende necessaria nel caso siano impiegati tubi flessibili di acciaio inossidabile a pa-
rete continua, o tubi metallici rigidi, se non il controllo della superficie, dei raccordi filettati e delle re-
lative guarnizioni.
Il controllo del funzionamento degli apparecchi di utilizzazione viene effettuato con il gas distribuito,
alla pressione di erogazione, secondo le istruzioni fornite dal costruttore per ciascun tipo di apparecchio.
Vedere 2.6.2
2.7.6 Tiraggio
Vedere 2.6.2
Per qualunque lavoro di modifica si deve procedere come se si trattasse di nuovo impianto.
Inoltre, per qualunque lavoro di ampliamento dell’impianto che comporti un aumento della portata di
gas, è necessaria l’autorizzazione preventiva dell’Azienda distributrice.
PRONTUARIO TECNICO 3 Ventilazione dei locali
3.1 Generalità
Avvertenze sulla indispensabilità della ventilazione, sui mezzi per realizzarla previsti in questa norma,
sull’importanza di non impedirne il funzionamento devono essere contenute nei libretti di istruzione
degli apparecchi di tipo A, B e di cottura. L’apparecchio stesso dovrà portare un’etichetta con la scrit-
ta: “Attenzione: Questo apparecchio può essere installato e funzionare solo in locali permanente-
mente ventilati secondo la norma UNI 7129”.
È indispensabile che nei locali in cui sono installati apparecchi a gas (di tipo A o B, o apparecchi di cot-
tura) possa affluire almeno tanta aria quanta ne viene richiesta dalla regolare combustione di 1 m3 di
gas richiede circa i seguenti volumi d’aria:
Per gli apparecchi con dispositivo rompitiraggio-antivento i valori dei volumi di aria vengono mag-
giorati secondo le caratteristiche del dispositivo.
Gli apparecchi stagni, a tiraggio naturale o forzato (apparecchi di tipo C), non hanno alcuna necessità
di prelevare aria di combustione dal locale in cui sono installati.
Gli apparecchi a gas di sui al D.M. 30/10/1981 (vedere 2.5.1.5.) hanno necessità non di una, ma di due
aperture, ciascuna della sezione minima di 100 cm2 , di cui una per l’afflusso dell’aria comburente e di
ventilazione, secondo quanto indicato in 3.2.1., e l’altra per lo scarico dei prodotti della combustione,
situata nella parte alta di una parete esterna.
Tali aperture devono rispondere ai seguenti requisiti (vedere esempio di realizzazione in fig. 4):
a) avere sezione libera totale netta di passaggio di almeno 6 cm2 per ogni kW di portata termica in-
stallata, con un minimo di 100 cm2;
b) essere realizzata in modo che le bocche di apertura, sia all’interno che all’esterno della parete, non
possano venire ostruite (vedere fig. 5);
c) essere protette ad esempio con griglie, reti metalliche, ecc., in modo peraltro da non ridurre la se-
zione utile sopra indicata;
d) essere situate ad una quota prossima al livello del pavimento e tali da non provocare disturbo al cor-
caldaie
retto funzionamento dei dispositivi di scarico dei prodotti della combustione; ove questa posizione
non sia possibile si dovrà aumentare almeno del 50% la sezione delle aperture di ventilazione.
PRONTUARIO TECNICO
Particolare A
Fig. 4
Particolare A
Nel caso di adduzione di aria comburente mediante condotti, il tiraggio disponibile, prodotto dal-
l’apparecchio di utilizzazione installato e dal relativo sistema di evacuazione dei prodotti della com-
bustione, deve essere maggiore della somma delle resistenze offerte dai condotti (resistenze di attri-
to, resistenze per eventuali cambiamenti di direzione, strozzature, ecc.)
I condotti di ventilazione possono avere andamento orizzontale e verticale: i tratti ad andamento
orizzontale devono avere peraltro una lunghezza ridotta al minimo.
I raccordi fea tratti ed andamento diverso devono essere realizzati senza restringimenti di sezione a
spigoli vivi.
L’angolo di raccordo fra gli assi di due tratti successivi di condotto non deve essere minore di 90°.
La bocca di immissione nel locale da ventilare deve essere collocata in basso ed in posizione tale da non
interferire con lo scarico dei prodotti della combustione e deve essere protetta da una gliglia o dispo-
sitivi similari.
Anche nel caso di adduzione dell’aria comburente mediante condotti collettivi ramificati, la somma
delle resistenze offerte da detti condotti (resistenze di attrito, resistenze per eventuali cambiamenti
di direzione, strozzature, ecc.) può essere al massimo pari al 10% del tiraggio disponibile, prodotto dai
vari apparecchi di utilizzazione installati ai vari piani e dal relativo sistema di evacuazione dei prodot-
ti della combustione.
PRONTUARIO TECNICO I condotti di ventilazione collettivi ramificati devono
inoltre avere solo andamento verticale con fluzzo ascen-
dente (vedere Fig. 6).
La bocca di immissione nel locale da ventilare deve essere
collocata in basso ed in posizione tale da non interferire
con lo scarico dei prodotti della combustione e deve esse- 5
re protetta da una griglia o dispositivi similari.
B B
3.3 Ventilazione naturale indiretta
4
L’afflusso dell’aria può essere ottenuto da un locale adia- A
cente purché:
– il locale adiacente sia dotato di ventilazione diretta, 3
conforme ai commi a), b), e c) del punto 3.2.1.;
– nel locale da ventilare siano installati solo apparecchi
raccordati a condotti di scarico; 2
– il locale adiacente non sia adibito a camera da letto o
non costituisca parte comune dell’immobile;
– il locale adiacente non sia un ambiente con pericolo di 1
incendio, quali rimesse, garage, magazzini di materiali
combustibili, ecc.;
– il locale adiacente non sia messo in depressione rispetto P.T.
al locale da ventilare per effetto di tiraggio contrario (il
tiraggio contrario può essere provocato dalla presenza
nel locale, sia di altro apparecchio di utilizzazione fun- Presa d’aria dall’esterno
zionante a qualsivoglia tipo di combustibile, sia di un ca-
minetto, sia di qualunque dispositivo di aspirazione, per i Fig. 6
quali non sia stato previsto un ingresso di aria);
– il flusso dal locale adiacente sino a quello da ventilare possa avvenire liberamente attraverso aper-
ture permanenti, di sezione netta complessivamente non minore di quella indicata in 3.2.1.
Tali aperture potranno anche essere ricavate maggiorando la fessura fra porta e pavimento (vedere Fig. 7).
Nei locali in cui sono installati apparecchi a gas può rendersi necessaria, oltre che l’immissione di aria
comburente, anche l’evacuazione dell’aria viziata, con conseguente immissione di una ulteriore pari
caldaie
fino a 50 1 140
oltre 50 fino a 100 1 280
oltre 100 dino a 150 1 420
Nota 1 - Se l’elettroventilatore è installato in un locale senza aperture, l’afflusso dell’aria ad esso necessaria dovrà avve-
nire tramite un condotto di ventilazione, oppure indirettamente da un locale adiacente, munito di adeguata apertura.
Se in quest’ultimo locale è installato un apparecchio a gas, l’aria di ventilazione necessaria sarà quella per l’apparecchio
aumentata di quella necessaria per la presenza dell’elettroventilatore.
Nota 2 - La portata effettiva di un elettroventilatore è in funzione del volume dell’ambiente da ventilare, tenendo pre-
sente che per un locale uso cucina il ricambio orario di aria è di 3 + 5 volte il suo volume.
A seconda del modo in cui avviene l’evacuazione dei prodotti della combustione, gli apparecchi a gas
si distinguono in:
Tipo A apparecchi previsti per non essere ecollegati ad un condotto o ad un dispositivo speciale di eva-
cuazione dei prodotti della combustione verso l’esterno del locale in cui sono installati;
Tipo B apparecchi previsti per essere collegati ad un condotto di evacuazione dei prodotti della com-
bustione verso l’esterno del locale: l’aria comburente è prelevata direttamente nell’ambiente dove gli
apparecchi sono installati;
Tipo C apparecchi nei quali il circuito di combustione (presa dell’aria comburente, camera di combu-
stione) è stagno rispetto al locale in cui sono sono installati.
Gli apparecchi di tipo B e di tipo C possono essere a tiraggio naturale o a tiraggio forzato.
Gli apparecchi a gas, muniti di attacco per il tubo di scarico dei fumi, devono avere un collegamento
diretto a camini o canne fumarie di sicura efficienza; solo in mancanza di questi è consentito che gli
stessi scarichino i prodotti della combustione direttamente all’esterno, purchè siano rispettate le pre-
scrizioni di cui in 4.3.4.
Il raccordo degli apparecchi ad un camino o ad una canna fumaria avviene a mezzo di canali da fumo.
I canali da fumo devono essere collegati al camino od alla canna fumaria nello stesso locale in cui è in-
stallato l’apparecchio, o, tutt’al più, nel locale contiguo, e devono rispondere ai seguenti requisiti:
caldaie
4.3.1.1 Essere a tenuta e realizzati in materiali adatti per resistere nel tempo alle normali sollecitazio-
ni meccaniche, al calore ed all’azione dei prodotti della combustione e delle loro eventuali condense.
In qualsiasi punto del canale da fumo e per qualsiasi condizione esterna, la temperatura dei fumi deve
essere superiore a quella dei punto di rugiada;
PRONTUARIO TECNICO 4.3.1.2 Essere collegati a tenuta: se vengono impiegati materiali a tale scopo, questi devono essere re-
sistenti al calore ed alla corrosione;
4.3.1.3 Essere collocati in vista, facilmente smontabili ed installati in modo da consentire le normali di-
latazioni termiche;
4.3.1.4 Per gli apparecchi con scarico verticale, essere dotati di un tratto verticale di lunghezza non mi-
nore di due diametri, misurati dall’attacco del tubo di scarico;
4.3.1.5 Avere, dopo il tratto verticale, per tutto il percorso rimanente, andamento ascensionale, con
pendenza minima del 3%. La parte ad andamento sub-orizzontale non deve avere una lunghezza
maggiore di 1/4 dell’altezza efficace H del camino o della canna fumaria, e comunque non deve avere
una lunghezza maggiore di 2.500 mm [vedere Fig. 8 a)], salvo verifica secondo il metodo generale di
calcolo di cui alle norme UNI vigenti;
4.3.1.6 Avere cambiamenti di direzione in numero non superiore a tre, compreso il raccordo di imboc-
co al camino e/o alla canna fumaria, realizzati con angoli interni maggiori di 90°.
I cambiamenti di direzione devono essere realizzati unicamente mediante l’impiego di elementi curvi;
Pendenza
min 3%
Pendenza min 3%
2Ø
a) b)
4.3.1.10 Non avere dispositivi di intercettazione (serrande): se tali dispositivi fossero già in opera devo-
no essere eliminati;
4.3.1.11 Distare almeno 500 mm da materiali combustibili e/o infiammabili; se tale distanza non potes-
se essere mantenuta occorre provvedere ad una opportuna protezione specifica al calore;
4.3.1.12 Ricevere lo scarico di un solo apparecchio di utilizzazione; è consentito convogliare nello stes-
so canale da fumo un massimo di due apparecchi, purchè siano rispettate le seguenti condizioni:
a) i due apparecchi abbiano una portata termica diversa al massimo del 30% l’uno rispetto all’altro e
siano installati nello stesso locale;
b) la sezione della parte di canale da fumo comune ai due apparecchi sia almeno uguale alla sezione del ca-
nale da fumo dell’apparecchio di maggior portata moltiplicata per ,il rapporto Pc / P1 essendo Pc la somma
delle portate termiche dei singoli apparecchi e P1 la portata termica più elevata, cioè:
Sc ³ S1 • Pc ³ P1
ovvero:
Dc ³ D1 • Pc ³ P1
dove [(Fig. 10 a)]:
Sc = sezione del condotto comune;
S1 = sezione del condotto dell’apparecchio di maggior portata;
Dc = diametro del condotto comune;
D1 = diametro del condotto dell’apparecchio di maggior portata;
esempio:
P1 = 25 kW D1 = 120 mm
P2 = 18 kW
Pc = 25+18 = 43 kW
quindi:
Dc ³ D1 • Pc / P1 = 120 43 / 25 = 157 mm
Due apparecchi, con le limitazioni di cui al punto a) precedente, possono essere anche raccordati di-
rettamente allo stesso camino od alla stessa canna fumaria: in tal caso la distanza verticale intercor-
rente fra gli assi degli orifizi di imbocco deve essere di almeno 250 mm [(vedere Fig. 10 b)].
Non è invece consentito convogliare nello stesso canale da fumo lo scarico di apparecchi a gas e quel-
lo di altri generatori di calore funzionanti con combustibili diversi.
È pure vietato convogliare nello stesso canale da fumo lo scarico di apparecchi a gas ed i canali prove-
nienti da cappe sovrastanti gli apparecchi di cottura.
Sc
Pc
S2
250 mm min.
S1
P2
P1
caldaie
Fig. 10 a) Fig. 10 b)
PRONTUARIO TECNICO 4.3.2 Canne fumarie/camini
4.3.2.1 Generalità
Una canna fumaria/camino per l’evacuazione nell’atmosfera dei prodotti della combustione di appa-
recchi a tiraggio naturale deve rispondere ai seguenti requisiti:
– essere a tenuta dei prodotti della combustione, impermeabile e termicamente isolata/o (secondo
quanto prescritto dalla norma in proposito);
– essere realizzato in materiale adatto a resistere nel tempo alle normali sollecitazioni meccaniche, al
calore e all’azione dei prodotti della combustione e delle loro eventuali condense;
– avere andamento verticale ed essere priva/o di qualsiasi strozzatura in tutta la sua lunghezza;
– essere adeguatamente coibentata/o per evitare fenomeni di condensa o di raffreddamento dei
fumi, in particolari se posta/o all’esterno dell’edificio od in locali non riscaldati;
– essere adeguatamente distanziata/o, mediante intercapedine d’aria o isolanti opportuni, da mate-
riali combustibili e/o infiammabili;
– avere al di sotto dell’imbocco del primo canale da fumo una camera di raccolta di materiali solidi ed
eventuali condense, di altezza pari almeno a 500 mm.
L’accesso a detta camera deve essere garantito mediante un’apertura munita di sportello metallico di
chiusura a tenuta d’aria;
– avere sezione interna di forma circolare, quadrata o rettandolare: in questi ultimi due casi gli ango-
li devono essere arrotondati con raggio non inferiore a 20 mm; sono ammesse tuttavia anche sezioni
idraulicamente equivalenti;
– essere dotato alla sommità di un comugnolo, rispondente ai requisiti di cui in 4.3.3;
– essere priva/o di mezzi meccanici di aspirazione posti alla sommità del condotto;
– in un camino che passa entro od è addossato a locali abitati non deve esistere alcuna sovrappressione.
Comignolo o
4.3.2.2 Camini singoli
Altezza minima
aspiratore al di sopra
statico dell’ultimo Le dimensioni interne di alcuni tipi di camini singoli sono
apparecchio = 3 m
contenute nei prospetti 1, 2, 3 e 4 dell’appendice C. Tali
prospetti coprono il campo di potenza termica nominale
10-30 kW (corrispondente a circa 12-35 kW di portata ter-
collettore mica) e il campo di temperatura di uscita dei fumi dell’ap-
Condotto
6 secondario parecchio da 100°C a 190°C, e prevedono l’impiego di ca-
1. mini coibentati di refrattario e/o muratura e metallici; essi
sono impiegabili entro i limiti delle condizioni generali e
5 2. particolari di applicabilità, rappresentative di situazioni
3.
costruttive ed impiantistiche correnti, contenute nella
stessa appendice. Nel caso che i dati effettivi di impianto
4 non rientrino nelle condizioni di applicabilità o nei limiti
4.
Fumi delle tabelle si dovrà procedere al calcolo con i dati effet-
Aria tivi di impianto per tutte le posizioni dei prospetti in cui
3 5.
non sono indicate le dimensioni delle sezioni. Per gli ap-
parecchi che possono funzionare a potenza termica mini-
2 ma la temperatura della parete interna allo sbocco del ca-
mino sia maggiore della temperatura di rugiada dei fumi.
5. Aria
anche ai seguenti:
– il canale da fumo che unisce l’apparecchio utilizzatore alla c.c.r. deve immettersi nel condotto se-
condario immediatamente sopra l’elemento deviatore. L’elemento deviatore deve raccordarsi al col-
lettore con un angolo non minore di 135° [(vedere Fig. 12 b)];
PRONTUARIO TECNICO
Condotto secondario
Soletta
Intercapedine o isolamento
a
Controcanna di rivestimento
Collettore
S S1
C C2 C1
S S2
2° apparecchio
NO SI
Fig. 13 a) Fig. 13 b)
Canne fumarie collettive ramificate
da due immissioni per piano
4.3.3 Comignoli
Dicesi comignolo il dispositivo posto generalmente a coronamento di un camino o di una canna fu-
maria collettiva ramificata atto a facilitare la dispersione dei prodotti della combustione.
Esso deve soddisfare i seguenti requisiti:
– avere sezione utile di uscita non minore del doppio di quella del camino o della canna fumaria col-
lettiva ramificata sul quale è inserito;
– essere conformato in modo da impedire la penetrazione nel camino o nella canna fumaria della
pioggia e della neve;
– essere costruito in modo che, anche in caso di venti di ogni direzione ed inclinazione, venga comun-
que assicurato lo scarico dei prodotti della combustione.
Distanza
0,50 m
Distanza >5 m ²5 m
0,50 m
Volume
tecnico
a) tetto piano
0,50 m oltre il colmo
Distanza >1,85 m
Distanza
²1,85 m
0,50 m
Zona di
1 m min.
reflusso
15°
caldaie
Distanza
²1,30 m
0,80 m
Zona di
1,20 m min.
reflusso
30°
c) tetto a 30°
0,50 m oltre il colmo
Distanza >1,30 m
Distanza
²1,50 m
1,50 m
Zona di
reflusso
2 m min.
45°
caldaie
d) tetto a 45°
Fig. 15
PRONTUARIO TECNICO
Distanza
²1,20 m
2,10 m
Zona di
2,60 m min.
reflusso
°
60
e) tetto a 60°
Fig. 15
Gli apparecchi di tipo B a tiraggio naturale, previsti per essere raccordati ad un camino o ad una canna
fumaria, possono scaricare i prodotti della combustione direttamente all’esterno, tramite condotto
attraversante le pareti perimetrali dell’edificio.
Lo scarico avviene in tal caso a mezzo di un condotto di scarico, cui, all’esterno, é collegato un termi-
nale di tiraggio.
Il condotto di scarico deve rispondere ai medesimi requisiti elencati in 4.3.1 per i canali da fumo, con
le seguenti ulteriori indicazioni:
- deve avere la parte ad andamento sub-orizzontale ridotta al minimo e comunque di lunghezza, nella
parte interna all’edificio, non maggiore di 1000 mm; per gli apparecchi a scarico verticale non più di
due cambiamenti di direzione e per gli apparecchi a scarico posteriore o laterale non più di un cam-
biamento di direzione, con angoli interni maggiori di 90° e realizzati unicamente mediante elemen-
ti curvi;
- deve ricevere lo scarico di un solo apparecchio;
- deve avere il tratto finale, cui dovrà essere applicato il terminale di tiraggio, non a filo della parete
esterna dell’edificio, ma sporgente da questa per una lunghezza di almeno due diametri;
- deve essere protetto con tubo guaina metallico nel tratto attraversante i muri: la guaina deve essere
chiusa nella parte rivolta verso l’interno dell’edificio ed aperta verso l’esterno.
Il terminale di tiraggio deve essere realizzato con dispositivi che consentano la corretta evacuazione
caldaie
2 Ø min.
2 Ø min.
Pendenza
1,5 m min.
1,5 m min.
min. 3%
Pendenza
2Ø
1 m max. min. 3%
Ø
1 m max.
Fig. 16 a
2 Ø min.
2 Ø min.
Pendenza
1,5 m min.
³3Ø
Ø
min. 3%
1,5 m min.
³3Ø
Pendenza
³3Ø
2Ø
1 m max. min. 3%
³3Ø
Ø
1 m max.
Fig. 16 b
In Fig. 16 c) viene riportato uno schema (non costruttivo) di terminale, con il quale si smaltiscono in
atmosfera i prodotti della combustione provenienti dall’apparecchio a gas e, nel contempo, si ot-
tiene un modesto ricambio di aria (comunque l’ambiente deve essere ventilato secondo quanto in-
dicato in 3).
Altri dispositivi possono essere adottati purché:
Fig. 17
* I terminali sotto un balcone praticabile devono essere collocati in posizione tale che il percorso totale dei fumi, dal punto di
uscita dal terminale al loro sbocco dal perimetro esterno del balcone, compresa l’altezza della eventuale balaustra di protezio-
ne, non sia inferiore a 2.000 mm.
** Nella collocazione dei terminali dovranno essere adottate distanze non minori di 500 mm per la vicinanza di materiali sensi-
bili all’azione dei prodotti della combustione (ad esempio, gronde e pluviali in materiale plastico, sporti in legname, ecc.) a
meno di non adottare adeguate misure schermanti nei riguardi di detti materiali.
*** Riducibili a 400 mm per apparecchi da riscaldamento installati sotto il vano finestra.
4.4.1 Generalità
caldaie
Si intende per apparecchio a tiraggio forzato un apparecchio in cui l’evacuazione dei prodotti della
combustione avviene tramite un dispositivo meccanico (ventilatore) facente parte integrante dell’ap-
parecchio.
Un apparecchio a tiraggio forzato deve essere specificatamente costruito a tale scopo: é pertanto vie-
tata la trasformazione di un apparecchio a tiraggio naturale in uno a tiraggio forzato.
PRONTUARIO TECNICO
4.4.2 Evacuazione dei prodotti della combustione
Gli apparecchi a tiraggio forzato non devono essere allacciati ad una canna fumaria collettiva ramifi-
cata. Lo scarico di ogni apparecchio a tiraggio forzato deve essere quindi canalizzato o verso un pro-
prio camino, o direttamente all’esterno.
a) b) c)
* Gli apparecchi di portata termica minore di 4 kW non sono obbligatoriamente soggetti a limitazioni per quel che riguarda
il posizionamento dei terminali, fatta eccezione per i punti O e P.
** I terminali sotto un balcone praticabile devono essere collocati in posizione tale che il percorso totale dei fumi dal punto
di uscita degli stessi dal terminale al loro sbocco dal perimetro esterno del balcone, compresa l’altezza della eventuale balau-
stra di protezione, non sia inferiore a 2.000 mm.
*** Nella collocazione dei terminali dovranno essere adottate distanze non minori di 500 mm per la vicinanza di materiali sen-
caldaie
sibili all’azione dei prodotti della combustione (ad esempio, gronde e pluviali in materiale plastico, sporti in legname, ecc.) a
meno di non adottare adeguate misure schermanti nei riguardi di detti materiali.
˙ I terminali devono essere in questo caso costruiti in modo che il flusso dei prodotti della combustione sia il più possibile ascen-
sionale ed opportunamente schermato agli effetti della temperatura.
PRONTUARIO TECNICO
4.5 Apparecchi di tipo C a tiraggio naturale
Diffusore
Entrata aria
Apparecchio
Condotto aria
Refrattario
Condotto fumi
Rivestimento
di calcestruzzo
Condotto di scarico
Apparecchio
caldaie
4.7 Scarico dei prodotti della combustione di apparecchi a tiraggio sia naturale che forzato
entro spazi chiusi a cielo libero
Negli spazi chiusi a cielo libero (pozzi di ventilazione, cavedi, cortili e simili) chiusi su tutti i lati, é con-
sentito lo scarico diretto dei prodotti della combustione di apparecchi a gas a tiraggio naturale o for-
zato e portata termica oltre 4 e fino a 35 kW, purché vengano rispettate le condizioni seguenti:
a) il lato minore in pianta deve essere di lunghezza maggiore o uguale a 3,5 m;
b) il numero di colonne di terminali di scarico K che é possibile installare (intendendo per colonna una
serie di terminali sovrapposti, contenuti entro una fascia verticale di 0,6 m di larghezza) deve essere
minore od uguale al rapporto fra la superficie in pianta dello spazio a cielo libero, in m2, e l’altezza in
metri, della parete più bassa delimitante detto spazio;
c) sulla stessa verticale non devono coesistere scarichi di impianti termici e prese d’aria di impianti di
condizionamento ambienti.
Negli spazi a cielo libero adibiti ad uso esclusivo di impianti di ventilazione forzata o condizionamen-
to dell’aria, é fatto assoluto divieto di installare terminali di scarico a tiraggio naturale o forzato di
qualunque tipo di apparecchio a gas, in quanto tecnicamente incompatibili fra loro.
Esempio:
Spazio a cielo libero delimitato da 4 stabili di 7 piani (di altezza totale pari a h = 24 m) e dell’area di:
A = 3,5 x 8 = 28 m2
– condizioni a) e c) rispettate
– condizioni b)
K = A/h = 28/24 = 1,16
Pertanto nello spazio a cielo libero con area pari a quella sopraindicata ed altezza di 7 piani potrà es-
sere installata una sola colonna di terminali [(vedere Fig. 23a)] e quindi solo 7 apparecchi con scarico
all’esterno, ciascuno di portata termica non maggiore di quanto indicato nelle norme.
Affinché sia possibile l’installazione di una seconda colonna di terminali (K = 2) si deve avere:
1) per h = 24m:
A = h x K = 24 x 2 = 48 m2 [(vedere Fig. 23 b)]
2) per A = 28 m2
h = A/K = 28:2 = 14 m (4 piani)
caldaie
PRONTUARIO TECNICO Colonna Colonne di
terminali
24 m
24 m
m
4m
3,5
8m 12 m
a) b)
Fig. 23
caldaie
PRONTUARIO TECNICO
APPENDICE A
Esempio:
Supponiamo di utilizzare un gas naturale avente potere calorifico superiore Hs = 38162 kJ / m3 e pote-
re calorifico inferiore Hi = 34425 kJ / m3, con densità all’aria d = 0,6. Si debba dimensionare un impian-
to interno, in tubo di acciaio, per alimentare i seguenti apparecchi (vedere figura):
4,0
B E
C
1,8
3,0
4,0
F
G L
D 0,4
A
2,5
H M
caldaie
N.B.- La cucina e la stufa sono collegate all’impianto con attacco rigido di piccola lunghezza.
Nel calcolo delle lunghezze non si è tenuto conto dell’impiego di tubi flessibili per il collegamento di
questi due apparecchi.
PRONTUARIO TECNICO
Tratto AC
– portata (Q) = 10,0 m3/h
– lunghezza effettiva del tronco AC = 3,0
– lunghezza totale del tronco (misurata fra il contatore
e l’apparecchio più lontano alimentato dal tronco) = 11,0 m
– lunghezza virtuale del tronco (lunghezza totale maggiorata
delle lunghezze equivalenti ai cambiamenti di direzione:
gomito in B = 1,5 m, ti in C = 2,0 m,
curva in E = 0,5 m, croce in F = 4,0 m,
curva in L = 0,5 m, curva in M = 0,5 m,
rubinetto in M = 0,8 m, ipotizzando che i diametri
necessari siano compresi fra 22,3 e 53,9 mm) = 20,8 m
Dal prospetto A III, relativo alle tubazioni di acciaio, si ottiene, in corrispondenza dei valori approssi-
mati per eccesso della lunghezza virtuale e della portata, il valore del diametro interno:
Di = 36,6 mm (1 1/4”)
in modo analogo si procede per gli altri tratti di impianto:
Tratto CF
– portata (Q) = 8,0 m3/h
– lunghezza effettiva tronco CF = 4,0 m
– lunghezza totale = 11,0 m
– lunghezza virtuale = 20,8 m
– Di = 36,6 mm (1 1/4”)
Tratto FM
– portata (Q) = 3,5 m3/h
– lunghezza effettiva tronco FM = 4,0 m
– lunghezza totale = 11,0 m
– lunghezza virtuale = 20,8 m
– Di = 27,9 mm (1”)
Tratto CD
– portata (Q) = 2,0 m3/h
– lunghezza effettiva tronco CD = 1,8 m
– lunghezza totale = 4,8 m
– lunghezza virtuale = 10,6 m
– Di = 22,3 mm (3/4”)
Tratto FG
– portata (Q) = 3,5 m3/h
– lunghezza effettiva tronco FG = 0,4 m
– lunghezza totale = 7,4 m
– lunghezza virtuale = 17,7 m
– Di = 22,3 mm (3/4”)
Tratto F1
– portata (Q) = 1,0 m3/h
– lunghezza effettiva tronco F1 = 2,5 m
– lunghezza totale = 9,5 m
– lunghezza virtuale = 18,8 m
– Di= 16,7 mm (1/2”)
Se al termine del calcolo, si sono trovati diametri diversi da quelli utilizzati per il calcolo delle lun-
ghezze virtuali, occorre rifare tutto il dimensionamento con un secondo tentativo. Nei prospetti che
seguono vengono forniti i valori delle portate di gas possibili in funzione dei diametri interni delle tu-
bazioni e delle lunghezze delle stesse, per i gas della prima, della seconda e della terza famiglia e per
tubazioni in acciaio e in rame, che sono i materiali più ricorrenti.
Per le tubazioni in polietilene occorrerà rifarsi alla formula utilizzata per il dimensionamento degli im-
caldaie
Lm Portata m3/h
2 1,69 3,23 7,13 13,18 27,72 41,75 80,04 161,62 246,99
100 0,18 0,35 0,77 1,42 2,98 4,49 8,59 17,34 26,75
Prospetto A III
Portate in volume (m3/h a 15°C) per gas naturale, densità 0,6,
calcolate per tubazioni di acciaio, con perdita di carico di 1,0 mbar
Lm Portata m3/h
2 3,09 5,89 13,04 24,13 50,82 76,58 145,15 288,70 441,42
100 0,34 0,64 1,42 2,62 5,50 8,28 15,86 32,02 49,42
PRONTUARIO TECNICO
Prospetto A IV
Portate in volume (m3/h a 15°C) per miscele di G.P.L., densità 1, 69,
calcolate per tubazioni di acciaio, con perdita di carico di 2,0 mbar
Lm Portata m3/h
2 2,61 4,99 11,05 20,45 43,07 64,90 122,79 244,25 373,47
100 0,29 0,55 1,20 2,22 4,67 7,02 13,45 27,15 41,91
Prospetto A V
Portate in volume (m3/h a 15°C) per gas manifatturato, densità 0,85,
calcolate per tubazioni di rame, con perdita di carico di 0,5 mbar
Lm Portata m3/h
Lm Portata m3/h
Prospetto A VII
Portate in volume (m3/h a 15°C) per miscele di GPL, densità 1,69,
calcolate per tubazioni di rame, con perdita di carico di 2,0 mbar
Lm Portata m3/h
APPARECCHI DI TIPO A
Muniti di dispositivi di sicurezza per l’accensione
e contro lo spegnimento e di controllo dell’atmosfera ambiente
Legenda
Fumi Bruciatore
A Aria Ventilatore
caldaie
PRONTUARIO TECNICO APPARECCHI DI TIPO B
Con prelievo aria comburente direttamente
del locale ove sono installati
B11 B11
caldaie
PRONTUARIO TECNICO
B121
Legenda
Dispositivo
Aria Ventilatore
rompitiraggio - antivento
caldaie
caldaie PRONTUARIO TECNICO
B132
B122
B132
B122
PRONTUARIO TECNICO
APPARECCHI DI TIPO C
Con prelievo aria comburente direttamente
dall’esterno
Tipo C11 Tipo C31 Tipo C12 Tipo C13 Tipo C22 Tipo C23 Tipo C32 Tipo C33
Legenda
Dispositivo
Aria Ventilatore
rompitiraggio - antivento
PRONTUARIO TECNICO
C23
C22
C23
caldaie PRONTUARIO TECNICO
caldaie PRONTUARIO TECNICO
C33
C32
C33
C32
PRONTUARIO TECNICO
APPARECCHI DI COTTURA
(punto 2.5.1.1)
caldaie
PRONTUARIO TECNICO APPENDICE C
Prospetto CI
DIMENSIONI INTERNE DI CAMINI SINGOLI DI REFRATTARIO E/O MURATURA COIBENTATI
Apparecchi a gas di tipo B a tiraggio naturale con bruciatore di tipo atmosferico ·
Temperatura dei fumi dopo il dispositivo rompitiraggio antivento 140°C ² tw < 190°C ·
Dimensioni interne del camino: altezza efficace H (m), diametro interno D (cm)
(sezione circolare) o lato interno L (cm) (sezione quadrata)
Pn m R D L D L D L D L D L D L D L D L D L
kW kg/h m K/W
2
cm cm cm cm cm cm cm cm cm
> 0,22 12 12 12 12 12 10 - - - - - - - - - - - -
> 0,22 12 12 12 12 12 10 12 - 10 - - - - - - - - -
> 0,22 14 12 12 12 12 12 12 - 12 - - - - - - - - -
> 0,22 14 14 14 12 12 12 12 12 12 12 12 - - - - - - -
> 0,22 14 14 14 14 12 12 12 12 12 12 12 - - - - - - -
> 0,22 16 14 14 14 14 14 14 14 14 14 14 12 14 - - - - -
> 0,22 16 16 16 16 14 14 14 14 14 14 14 12 14 12 - - - -
> 0,22 16 16 16 16 14 14 14 14 14 14 14 14 14 - 14 - - -
> 0,22 16 16 16 16 14 14 14 14 14 14 14 14 14 14 14 14 - -
* La potenza termica nominale (o potenza utile) è obbligatoriamente riportata sulla targa dell’appa-
recchio
caldaie
PRONTUARIO TECNICO
Nota - L’impiego del prospetto è ammesso se tutti i dati effettivi di impianto rientrano nei limiti ripor-
tati nelle condizioni particolari e nelle condizioni generali di applicabilità.
Apparecchio
– apparecchio a gas di tipo B a tiraggio naturale con bruciatore di tipo atmosferico;
– temperatura dei fumi dopo il dispositivo rompitiraggio antivento 140°C ² tw < 190°C;
– portata in massa dei fumi m (kg/h) dopo il dispositivo rompitiraggio antivento a base del dimensio-
namento (vedere prospetto seconda colonna);
– pressione di alimentazione necessaria per il generatore Pw ² 4 Pa.
Camino
– di refrattario e/o muratura, coibentato;
– rugosità della parete interna r ² 2 mm;
– resistenza termica di parete 0,22 m2 K/W < R ² 0,65 m2 K/W oppure R > 0,65 m2 K/W;
– sviluppo del fabbricato ² 10%.
Nota - Per poter impiegare il prospetto, i dati relativi alla temperatura e alla portata in massa dei fumi
e alla pressione di alimentazione del generatore, per l’apparecchio, e alla rugosità della parete e alla
resistenza termica di parete, per il camino, devono preventivamente essere controllati con i dati di-
chiarati dal costruttore dell’apparecchio e dal fornitore del camino.
caldaie
PRONTUARIO TECNICO Prospetto C II
DIMENSIONI INTERNE DI CAMINI SINGOLI DI REFRATTARIO E/O MURATURA COIBENTATI
Apparecchi a gas di tipo B a tiraggio naturale con bruciatore di tipo atmosferico -
Temperatura dei fumi dopo il dispositivo rompitiraggio antivento 100°C ² tw < 140°C -
Dimensioni interne del camino: altezza efficace H (m), diametro interno D (cm)
(sezione circolare) o lato interno L (cm) (sezione quadrata)
Pn m R D L D L D L D L D L D L D L D L D L
kW kg/h m K/W
2
cm cm cm cm cm cm cm cm cm
> 0,22 - - - - - - - - - - - - - - - - - -
> 0,22 14 - 12 - - - - - - - - - - - - - - -
> 0,22 14 14 14 14 12 - - - - - - - - - - - - -
> 0,22 14 14 14 14 14 12 - - - - - - - - - - - -
> 0,22 14 14 14 14 14 12 - - - - - - - - - - - -
> 0,22 16 16 16 14 14 14 - - - - - - - - - - - -
> 0,22 16 16 16 14 14 14 14 - - - - - - - - - - -
> 0,22 16 16 16 16 16 14 14 14 14 14 - - - - - - - -
> 0,22 18 16 16 16 16 14 16 14 - - - - - - - - - -
* La potenza termica nominale (o potenza utile) è obbligatoriamente riportata sulla targa dell’appa-
recchio
caldaie
PRONTUARIO TECNICO
Nota - L’impiego del prospetto è ammesso se tutti i dati effettivi di impianto rientrano nei limiti ripor-
tati nelle condizioni particolari e nelle condizioni generali di applicabilità (vedere in calce e a pag. 56).
Apparecchio
– apparecchio a gas di tipo B a tiraggio naturale con bruciatore di tipo atmosferico;
– temperatura dei fumi dopo il dispositivo rompitiraggio antivento 100°C ² tw < 140°C;
– portata in massa dei fumi m (kg/h) dopo il dispositivo rompitiraggio antivento a base del dimensio-
namento (vedere prospetto seconda colonna);
– pressione di alimentazione necessaria per il generatore Pw ² 4Pa
Camino
– di refrattario e/o muratura coibentato;
– rugosità della parete interna r ² 2mm;
– resistenza termica di parete 0,22 m2 K/W < R ² 0,65 m2 K/W oppure R > 0,65 m2 K/W;
– sviluppo esterno del fabbricato ² 10%
Nota - Per poter impiegare il prospetto, i dati relativi alla temperatura e alla portata in massa di fumi
e alla pressione di alimentazione del generatore, per l’apparecchio, e alla rugosità della parete e alla
resistenza termica di parete, per il camino, devono preventivamente essere controllati con i dati di-
chiarati dal costruttore dell’apparecchio e dal fornitore del camino.
caldaie
PRONTUARIO TECNICO PROSPETTO C III
DIMENSIONI INTERNE DI CAMINI SINGOLI METALLICI COIBENTATI
Apparecchi a gas di tipo B a tiraggio naturale con bruciatore di tipo atmosferico -
Temperatura dei fumi dopo il dispositivo rompitiraggio antivento 140°C ² tw < 190°C
Dimensioni interne del camino: altezza efficace H (m), diametro interno D (cm)
Pn m R D D D D D D D D D
kW kg/h m2K/W cm cm cm cm cm cm cm cm cm
12,5 40,5 > 0,37 11,3 11,3 11,3 11,3 11,3 11,3 - - -
15,0 48,6 > 0,37 13,0 13,0 11,3 11,3 11,3 11,3 11,3 - -
17,5 57,7 > 0,37 13,0 13,0 13,0 11,3 11,3 11,3 11,3 11,3 -
20,0 64,8 > 0,37 13,0 13,0 13,0 13,0 13,0 11,3 11,3 11,3 -
22,5 72,9 > 0,37 15,0 15,0 13,0 13,0 13,0 13,0 13,0 13,0 13,0
25,0 81,0 > 0,37 15,0 15,0 15,0 13,0 13,0 13,0 13,0 13,0 13,0
27,5 89,1 > 0,37 15,0 15,0 15,0 15,0 13,0 13,0 13,0 13,0 13,0
30,0 97,2 > 0,37 15,0 15,0 15,0 15,0 13,0 15,0 13,0 13,0 13,0
* La potenza termica nominale (o potenza utile) è obbligatoriamente riportata sulla targa dell’appa-
recchio
Nota - L’impiego del prospetto é ammesso se tutti i dati effettivi di impianto rientrano nei limiti ripor-
tati nelle condizioni particolari e nelle condizioni generali di applicabilità (vedere in calce e a pag. 56).
Apparecchio
– apparecchio a gas di tipo B a tiraggio naturale con bruciatore di tipo atmosferico;
– temperatura dei fumi dopo il dispositivo rompitiraggio antivento 140°C ² tw < 190°C;
– portata in massa dei fumi m (kg/h) dopo il dispositivo rompitiraggio antivento a base del dimensio-
namento (vedere prospetto seconda colonna);
– pressione di alimentazione necessaria per il generatore Pw ² 4 Pa.
Camino
– di materiale metallico, coibentato;
– rugosità della parete interna r ² 1 mm;
– resistenza termica di parete R > 0,37 m2 K/W;
– sviluppo all’esterno del fabbricato ² 100%.
caldaie
Nota - Per poter impiegare il prospetto, i dati relativi alla temperatura e alla portata in massa dei fumi
e alla pressione di alimentazione del generatore, per l’apparecchio, e alla rugosità della parete e alla
resistenza termica di parete, per il camino, devono preventivamente essere controllati con i dati di-
chiarati dal costruttore dell’apparecchio e dal fornitore del camino.
PRONTUARIO TECNICO
Prospetto C IV
DIMENSIONI INTERNE DI CAMINI SINGOLI METALLICI COIBENTATI
Apparecchi a gas di tipo B a tiraggio naturale con bruciatore di tipo atmosferico -
Temperatura dei fumi dopo il dispositivo rompitiraggio antivento 100°C ² tw <140°C -
Dimensioni interne del camino: altezza efficace H (m), diametro interno D (cm)
Pn m R D D D D D D D D D
kW kg/h m2K/W cm cm cm cm cm cm cm cm cm
20,0 64,8 > 0,37 15,0 13,0 13,0 13,0 13,0 13,0 - - -
22,5 72,9 > 0,37 15,0 15,0 15,0 13,0 13,0 13,0 - - -
25,0 81,0 > 0,37 18,0 15,0 15,0 15,0 13,0 13,0 - - -
27,5 89,1 > 0,37 18,0 15,0 15,0 15,0 15,0 15,0 - - -
30,0 97,2 > 0,37 18,0 18,0 15,0 15,0 15,0 15,0 15,0 - -
* La potenza termica nominale (o potenza utile) è obbligatoriamente riportata sulla targa dell’appa-
recchio
Nota - L’impiego del prospetto è ammesso se tutti i dati effettivi di impianto rientrano nei limiti ripor-
tati nelle condizioni particolari e nelle condizioni generali di applicabilità (vedere in calce e a pag. 56)
Apparecchio
– apparecchio a gas di tipo B a tiraggio naturale con bruciatore di tipo atmosferico;
– temperatura dei fumi dopo il dispositivo rompitiraggio antivento 100°C ² tw < 140°C;
– portata in massa dei fumi m (kg/h) dopo il dispositivo rompitiraggio antivento a base del dimensio-
namento (vedere prospetto seconda colonna);
– pressione di alimentazione necessaria per il generatore Pw ² 4Pa.
Camino
– di materiale metallico, coibentato;
– rugosità della parete interna r ² 1 mm;
– resistenza termica di parete R > 0,37 m2 K/W;
– sviluppo all’esterno del fabbricato ² 100%;
caldaie
Nota- Per poter impiegare il prospetto, i dati relativi alla temperatura e alla portata in massa dei fumi
e alla pressione di alimentazione del generatore, per l’apparecchio, e alla rugosità della parete e alla
resistenza termica di parete, per il camino, devono preventivamente essere controllati con i dati di-
chiarati dal costruttore dell’apparecchio e dal fornitore del camino.
PRONTUARIO TECNICO Condizioni generali di applicabilità
Luogo di installazione
– pressione di alimentazione necessaria per l’aria comburente: PL ² 4 Pa*;
– temperatura aria esterna TL ² 15°C;
– altezza geodetica ² 200 m sul livello del mare.
Apparecchio
– combustibile gas naturale.
Canale da fumo
– di lamiera non coibentata - interno al fabbricato;
– resistenza termica di parete Rv ³ 0 m2 K/W;
– somma delle resistenze concentrate S j ² 2,2
(corrispondente per esempio a 2 curve a 90° RIDv = 1,5 a 1 imbocco a 90° ed a 1 variazione di sezione);
– altezza efficace del canale da fumo Hv ³ 3,5 Dv;
– diametro del canale da fumo Dv = D o L del camino;
– lunghezza del canale da fumo: Lv ² 1 m per H < 10 m
Lv ² 2 m per H ³ 10 m
Camino
– lunghezza non maggiore dell’altezza efficace H.
Rappresentazione schematica
caldaie
* La ventilazione del locale deve essere realizzata secondo le prescrizioni di cui in 3 della presente norma.