Gatto
Gatto
Gatto
Parte 2
Don Fabrizio e la sua famiglia si recano nella tenuta di Donnafugata, residenza estiva del
principe. All’arrivo sono accolti da tutto il paese con una cordialità innaturale che faceva
già presagire il decadimento del loro prestigio. Prima di entrare in casa partecipano alla
messa nella chiesa locale, e dopo Don Fabrizio dà un grande ricevimento in cui invita le
personalità più influenti di Donnafugata, fra cui Don Calogero Sedara e la figlia
Angelica, di cui Tancredi si innamora.
Parte 3
Il principe trascorre così a Donnafugata le sue serate cacciando, un rituale che non lo
soddisfa per i risultati della caccia stessa, ma per quelle piccole azioni che deve compiere.
Tancredi, da Caserta, informa con una lettera Don Fabrizio dell’intenzione di sposare
Angelica, e gli chiede di riferirlo al padre della ragazza. Si svolge poi il plebiscito
sull’annessione della Sicilia al Piemonte, vinto all’unanimità. Il Principe e l’organista
Don Ciccio si recano nuovamente a caccia, e parlano così dei risultati del plebiscito. Don
Fabrizio viene a sapere che Don Ciccio ha votato no e che quindi ne sono stati falsati gli
esiti. Infine Don Fabrizio fa venire a casa Don Calogero e chiede per conto di Tancredi la
mano di Angelica.
Parte 4
Uno degli ultimi giorni del soggiorno a Donnafugata torna Tancredi; i Garibaldini si
erano sciolti e lui era entrato nell’esercito del re di Savoia. Dopo alcuni giorni arriva
Angelica, e assieme trascorrono dei bei momenti. Il governo piemontese invia poi a
Donnafugata Chevalley, che offre al principe la carica di senatore del Regno d’Italia, che
viene però rifiutata, ritenendo inutile ogni tentativo di miglioramento della Sicilia; infatti,
le numerose invasioni subite avevano ormai spento nei siciliani quella voglia di cambiare,
ora necessaria.
Parte 5
Padre Pirrone, il sacerdote di casa Salina, torna a San Cono, suo paese nativo. Uomo
poco fedele ai principi cristiani, la sua vita sciatta e monotona era consacrata a concedere
assoluzioni al principe per le sue scappatelle notturne. Una volta arrivato a San Cono,
invece, diventa un piccolo eroe: grazie alla sua astuzia e abilità diplomatica riesce a
risolvere un’intricata questione familiare e a portare così pace in famiglia.
Parte 6
Uno dei momenti più attesi dall’aristocrazia palermitana sono i balli. Questa volta il
principe insiste che ci siano i Sedara, per presentare Tancredi ed Angelica. La festa
comincia, ma il principe si annoia subito, e allora gira per i saloni e si rifugia in una
piccola biblioteca, dove, attirato da un quadro, riflette sulla morte per lui sempre più
vicina. Una luce in questa sua condizione è offerta da Angelica, che concede al principe
un ballo, ultimo viaggio in un mondo, quello dei giovani, che gli sta fuggendo di mano.
Finito il ballo, il principe preferisce tornare a casa a piedi per guardare le stelle, e come
ogni mattina vede il carro di Venere, e chiede ad esso di portargli via la bruttezza della
vita terrena.
Parte 7
Già da tempo Don Fabrizio aveva capito che la vita stava passando e che la morte si stava
avvicinando sempre più. È solo, attorniato da Tancredi, Paolo, Angelica e il nipote
Fabrizietto, ma in fin dei conti è contento: la sua vita è come acqua, che pian piano
evapora formando nuvole nel cielo. I familiari chiamano un prete, ma ad un certo punto
entra una bella donna giovane, la morte, che dopo il corteggiamento accetta. Lo scorrere
dell’acqua della vita, che un tempo era stata vigorosa come un oceano, si interrompe per
sempre, con una morte attesa e invocata, vissuta come liberazione da un’esistenza priva
di senso e vissuta poco.
Parte 8
Parecchi anni dopo, la villa diventa proprietà delle tre figlie di Don Fabrizio, Concetta,
Caterina e Carolina. Il prestigio di casa Salina è sempre meno evidente: rimangono solo
ottimi rapporti con l’arcivescovado. Ormai vecchie, le tre sorelle assistono alla
distruzione delle reliquie custodite nella loro cappella di famiglia, alle quali veniva
affidato il senso della continuità con il passato, e Concetta ordina perfino di buttare via il
corpo impagliato del cane Bendicò, molto caro al principe. Questi atti siglano la
definitiva cancellazione di un’epoca.
2) Narratore
Il narratore è onnisciente e la focalizzazione è mista.
3) Tipologia testuale
La tipologia testuale è lineare. Gli eventi sono legati l’uno all’altro.
4) Fabula o intreccio
Fabula e intreccio nella maggior parte dei casi coincidono, fatta eccezione per alcuni
momenti nel corso della narrazione, quando gli eventi preludono al ricordo di quanto
avvenuto solo poco tempo prima (flashback). Nella parte I, ad esempio, Don Fabrizio,
trovandosi a contemplare la bellezza primaverile del suo giardino, rammenta che appena
un mese prima lo spettacolo non era ugualmente apprezzabile, per via del ritrovamento
nel medesimo luogo del cadavere di un giovane soldato. Sono presenti alcuni flashback.
Il più lungo è quello situato nella parte 5, dove Padre Pirrone è il protagonista di una
rilevante digressione.
5) Tempo
La vicenda si svolge da maggio 1860 a maggio 1910.
6) Durata
La storia dura circa 50 anni con alcuni salti cronologici.
7) Spazio
La storia avviene a Palermo e Donnafugata.
8) Tecniche narrative
Le sequenze sono prevalentemente riflessive, anche se abbondano quelle descrittive.
9) Stile e lessico
Lo stile è direttamente collegato alla varietà degli aspetti dell’opera, poiché l’autore
adegua i suoi toni alle situazioni di ciascun momento. La varietà del linguaggio è dovuta
anche al fatto che Tomasi cerca di adattarlo ai vari personaggi e alle circostanze: così si
ha la parlata napoletana colorita e scherzosa del re di Napoli e quella ironica e
spregiudicata di Tancredi, il linguaggio oratorio di padre Pirrone e le espressioni plebee e
realistiche dei contadini.
10) Personaggi
DON FABRIZIO, IL PRINCIPE: serio e saggio aristocratico siciliano di mezza età, di
origine tedesca. Egli viveva in perpetuo scontento. La moglie di Don Fabrizio è Maria
Stella da cui egli ebbe cinque figli: Paolo, Concetta, Caterina, Carolina e Francesco
Paolo. Nel romanzo si parla soprattutto di Concetta, lasciando agli altri figli un ruolo
secondario.
CONCETTA: giovane non bella, timida e riservata. Figlia del Principe, nel romanzo si
innamora di Tancredi.