Biografia Dei Medici Illustri Bresciani (1839)
Biografia Dei Medici Illustri Bresciani (1839)
Biografia Dei Medici Illustri Bresciani (1839)
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18. S.ja
Ono noong
ÖSTERR . NATIONALBIBLIOTHEK
BIOGRAFIA
DÉT
ANTONIO SCIIVARDI
decxdentico
Brescia
PER G . VENTURINI TIPOGRAFO
X . DCCC. XXXIX.
Le Biografie degli uomini ilastri sono come simulacri innalzam
al merito degli spiriti esimii di una pazione; e il libro che le contiene
direbbesi un panteon consacrato al genio, al talento , al valore di ona
gente, o schiuso all' ammirazione del mondo, all' esempio dei cootem
porsaei e alla commendazione de' posteri. Misero quel popolo cbe
Biografie non ha ! o è del tutto ignavo e prostrato, o è tanto barbaro
che manca dimezzi per tramundare all' età fatura le prove generose
della mente, del core, della mano de' suoi fgli , o rimansi alle tradi.
zioni che a ogni tratto si alterano e presto si dileguano. Privo di questi
segni della sua grandezza con quai caratteri potrà autenticare la sua
celebrita ? Quale specchio avrà dinanzi per confortarsi se é sventurato,
per risorgere se ë caduto ? Certo le Biografie dei graodi Italiaoi 18
ranno sempre un fuoco, un alimento per tenere in piedi quosta prode
Bazione che signoreggio l' universo ! Saranno on perenne rimprovero
. ebi starsi in colpevoli pigme ozinado, e chi a malvage arti si dona!....
MISSIRINE.
S
ICH
RL
KAISES
HOWIEN
FBI THERS
BTYIG
LE VITE DEI GRANDI MEDICI BRESCIANI
CHE FURONO
IL RACCOGLITORE CONSACRA
QUIETI · ET · MEMORIE
FRANCISCI · ZULIANI · GIBELLINI
DOMO · PADENGHIS
MEDICI · ÆTATIS · SUÆ · PRÆSTANTISSIMI
DOCTORIS · DECURIALIS · LYCEI · MAGNI
I'RÆPOS. · PER PROVINCIAM · SANITATI: TUEND Æ
QUO · PUBLICÆ · VALETUDINIS · VINDICE
CLARENSES · IN · ANNUM · DECIMUM
BRIXIANI · IN · ANNUM · VIGESIMUM · SEXTUM
USI · LÆTATIQUE · SUNT
VIXIT · ANN . · LXII
SCRIPTIS SUIS · INVENTISQUE
DOCTORUM · LAUDES · UBIQUE · MERITUS
EOQUE · NOMINE · IN · SUMMA
PER · EURGPAM · COLLEGIA · COOPTATUS
DECESS. · IN · PACE · K . · IV · FEB .
1806.
tere questa parte d ' Italia operando ciò che non fece
126
patrio cui tanto deve la città e provincia nostra , è
poscia si compose Brescia alla nascente Cisalpina re
pubblica, dopo il trattato di Campo Formio ed alla
italiana ultimato il congresso di Lione. Parve quindi
ricomposto l'ordine e rassodate le cose. Il giovane
Bodei non istette in que' giorni semplice spettatore in
A · RICORDANZA
DELLE · SVENTURE · DELLE · VIRTÙ
DELL' INGEGNO
DI · STEFANO · GIACOMAZZI
MEDICO · E · LETTERATO
APPENDICE
torba
ALBERTI TOMMASO ,medico primario dell' ospedale magg.,
e censore della patria accademia . Coltivatore indefesso
delle mediche discipline, esempio di ogoi sociale virtù ,
egli è degnissimo di essere annoverato fra i primidi
questa appendice, anclıe se l' ordine alfabetico da noi
adottato nol portasse . Le molle sue occupazioni non
gli permettevavo di usare degli studi sì lungameple come
accepnava il suo desiderio; ha scritto però con fina eru .
dizione varj trallati di scienze mediche, ed alcuni
casi più istruttivi riscontrati nella sua pratica , dei
quali arricchi i giornali periodici. Uoo didubbio sesso,
avvenuto in Brescia gli fu cagione di spaziare nel vasto
campo della Storia naturale , della fisiologia e della
legale medicina , combattendo con sana critica i molti
pregiudizi sul preteso umano ermofrodismo creduto
per molti secoli, e che non esiste che nell' immagina.
tiva de' poeti. Nell' incertezza in che si era a que' tempi
di poter trasportare la china-china dalle Americhe per
l'impedito commercio , egli fu il primo a proporre
l' uso della corteccia d ' Ippocaslano , qual febbrifugo
da lui adoperato con felice successo dell' ospedale. -
Epilogò in una memoria letta all' Ateneo : la Storia
della medicina prima che si conoscesse quella dello
Sprengel, richiamando alla mente de' suoi colleghi le
opere ed i sistemi dei padri della medesima. Per lo
insegnamento delle mediche dottrine présentò un Testo
che servir dovea di Codice generale di precetti per la
Medicina , Chirurgia e Farmacia , acciò le appretr.
dessero con maggiore facilità e prestezza gli studiosi
184
- di queste scienze allora che la patria godeva del pri.
vilegio delle scuole ad uso Università. Inoltre pub
blicò colle stampe : Dell' infiammazione dei polmoni
degli animali i più utili all'agricoltura istruendo anche
dei mezzi i più semplici per guarirla. In altro opu .
scolo , sulla febbre gialla , fece conoscere la sua palura
e la maniera di curarla con un 'appendice: Della effio
cacia dei vapori nitrici ne'morbi contagiosi. Nell' an
no 1811 nel quale cessò la comm . sanitaria , venne
pominato primo medico di delegazione provinciale e
per ben due volte che occupò quel posto diede sempre
a vedere di essere possessore di tutte quelle cogni.
zioni che si ricerca in un magistrato sanitario. Fu il
primo ad introdurre fra noi il vaccino. L'ultimo suo
scritto trovasi stampato nelGiornale di pratica medi.
cina compilato dai prof. Brera e Ruggeri a Padova ,
ed ha per titolo : Osservazione sopra una letale effu .
sione di sangue nel torace per ferita dell' aorta , ca .
gionata da interna puntata per una escrescenza di
una vertebra dorsale. – Nacque in Travagliato e mori
in Brescia nell' autunno del 1838.
ALFERI ANTONIO , profess. di medicina pratica verso la metà
del secolo decimo ottavo in Brescia . A Padova fece
stampare dal sig . Sardi: Medicina bis Victrix .
ANTENORI ANTONIO chirurgo. Per una polemica ch ’ebbe con
un suo collega, il quale lo aveva censurato di aver
malamente curato un nobile bresciano , stampò a pro.
pria giustificazione la seguente memoria : Ragioni, dot.
trine e decisivo invito di Antonio Antenori chirurgo
ottungenario di Brescia contro le stampe del dottor
E . Capredoni. Si conserva presso privata libreria
un suo manoscritto che estese in più giovane età
che s' intitola : Saggi di chirurgia pratica , il quale
meriterebbe la stampa per le molte dottrine in esso
coptepute.
AQUATE PAOLO , dott. in medicina nel 1500. Scrisse e stampo
dal Salmo : De Tribus doctrinis ad mentem Galeni ;
; ip Brescia anno 1522.
185
ARNIGIO BARTOLOMEO palo nel 1523, nella più bassa con .
dizione fu uno dei più celebri letterati del suo tem .
po. Suo padre era fabbro- ferrajo, e gli insegnò da prima
questa professione, cui esercitò fino all' età di diciotto
anni. Allora spinto dalla sua inclinazione , cominciò
a dedicarsi allo studio delle lettere , traendo soccorsi
ora da un amico , ora da un altro . Riusci per tal modo,
non senza stento a porsi in istato d' entrare pella Uni.
versità di Padova. Là vi studiò particolarmente la
medicina e dovette i mezzi d ' esservi ricevuto dottore
alla generosità di alcuni Bresciani, i quali conoscevano
in lui talenti naturali ed estraordinarie disposizioni.
Ritornato a Brescia si mise sollo la protezione del
vecchio medico Conforti , il quale gli procurò utili
pratiche; ma alcune delle quali gli riuscirono tanto
male si in ciltà che in campagna, e gli fecero morire
tanti malati, che fu in procinto di essere lapidato, e
non si salvò che colla fuga. Abbandonò allora la me.
dicina, ch' egli aveva coltivata più per necessità che
per passione, e si dedicò alle lettere. Soggiornò per qual.
che tempo a Venezia ed in altre città , dove ebbe gran
numero di allievi.
Era da poco tempo tornato in patria allorchèvenne
con stipendio nominato segretario e professore nell'ac.
cademia degli Occulli , nel quale posto durò fino alla
sua morte avvenuta nel 1577, vittima del contagio di
quell' anno. Io Brescia fece stampare : Meleoria , ovo
vero discorso intorno alle impressioni umide e secche.
A questo trattato, il più antico forse che i moderni
abbiano scritto sopra tali materie, sono aggiunti pro .
nostici perpetui, effemeridi ed altre applicazioni più
o meno arbitrarie della filosofia naturale. Dopo un
anno stampò ancora : Dieci veglie degli ammalati co
slumidell'umana vita ; opera dimorale ch' ebbe grande
riputazione, e che ne conserva abbastanza acciò si
abbia a rimproverare Fontanini per non averla messa
vella sua Biblioteca italiana.
BAGATTA GIUSEPPE di Desenzano , fratello del benemerito
186
abale istitutore di quel collegio e ginnasio;mori nella
cura del tifo petecchiale nel 1816 in Brescia , stampo:
De re medica et praecipue de Haemophtysi. Fece edita
pure un ' epistola diretta al dottor Bonelli: Sulla medi.
cina di Brown , la quale venne dal prof. Frank in .
serita nelle sue opere.
BELACATO LUIGI, professore di niedicina in Padova cor.
rendo il 1600 , al dire del Brocchi nei Commentarj
accademici e dal Peroni nella Bresciana Biblioteca .
Scrisse delle Consullazioni, alcune delle quali furono
altre vuile alle estese dal Trincarelli, in Basilea. Le
lezioni che dettava dalla cattedra vennero pubblicale
colle opere del Welschio in Ulma. Le annotazioni so
pra gli afforismi d ' Ippocrate esistevano manoscritte ·
presso un Pignoria in Padova. ;
BELUSCHI PIETRO . Ricordiamo un uomo, morto nel 1834 .
che condusse sempre una vita singolarmente tranquilla ,
semplice , uniforme, vissuta nella pace domestica e del
pubblico esercizio dell' arte salutare. Fu per ben 40
anni primario dell' ospitale maggiore ; di carattere
franco , pronto e d ' un talto medico squisito , acqui.
stossi grido di buon pratico , il quale non si estese
però oltre i limiti municipali. Libero di pregiudizi e
di prevenzioni studiò la natura ed osservando i fe
pomeni diei morbi e de'medicamenti con discrelo cri
lerio e senza grandi cognizioni si stabili un metodo
di curare facile e semplice, e gli esiti felici che ne
otteneva mostrarono che l'arle salutare ha bisogno più
di osservazione e dibuon senso , che di sistemi e di
erudizione.
BETTERA FELICIANO , vedi la sua accademia , detta degli
Eccitnti.
BIANCIII VINCENZO , nacque in Brescia nell' anno 1748 ,
ebbe la prima educazione alle scuole di Santa Maria
delle Grazie , dirette in allora dai padri Gesuiti. A
ventiquattro anni venne a Padova laurealo dopo aver
udito le lezioni d'un Caldani, della Bona, del Calza
187
Le d' un Sografi. Ripatriato fu per un trienoio medi.
co-assistente nel maggiore nosocomio, finito il quale si
diede a praticare l' arte per la città , ove già bella
aspettazione era di lui sorta. Straniero a tutti quei
politici sconvolgimenti che segnalarono il finire del
secolo decimo ottavo, rifiutò impieghi che gli vennero
offerti, non volendo occuparsi che della medicina e
del ben' essere della sua famiglia . Si conservano presso
(alla medesima varii trattati di clipico argomento che
lo fanno conoscere quanto fosse versato nella me.
dica scienza. Mori d'apoplessia fulminante il 9 aprile
del 1813.
BOCCALINI FRANCESCO di Asola , medico , filosofo e lelte.
rato del secolo XVI. Scrisse : Apologia adversus aliquot
Donati Mutii in Hipocratem et Galenum convitia . Al.
tra: De secanda vena in praegnantibus, Epistola .
• Terza : De causis pestilentiae , Venetiis 1556 in 4 .°
BONARDI DIOMEDE , esercente la medicina in Brescia nel
e ne stampò nel 1490 le seguenti : Galieni pergamen
sis opera edita studio Diomede Bonardi phisico Bri
xiensis.
BONDIOLI GIUSEPPE di Saló . Ha un trattato sopra leHowrferite
oi
in generale , e diverse memorie di pratica chirurgiaa .. I
BONDONI S. P. medico -condotto in Bogliacco. Fece inserire
nell' opera del Roncalli unamemoria che trattava della
Nosomatologia e della Terapia de'morbi dominanti
nella Benacense riviera .
BONELLI ALESSANDRO medico - pralico in Brescia , socio
della bresciana accademia e di quella di Venezia . Dopo
aver per alcuni anni ( laureato che fu in Padova )
insegnato filosofia nelle patrie scuole si ridusse alla
beata quiele domestica ed agli ufficii delmedico mi.
nistero. Nell' anno primo dell' istituzione del patrio
Aleneo vi lesse le seguenti memorie : Sui motivi che
hanno rilardato i progressi delle mediche scienze –
Sulla sanguina circolazione e sui scopritori della
medesima – Analisi della dottrina Browniana , in
188
risposta alle critiche del dottor Mocini di Lonato .
Questa gli meritò encomii de' celebrati maestri ed il
diploma della veneta società , il quale essendo esteso
da un Aglietti mi compiaccio di trascriverlo . » La so
cietà di medicina in Venezia desiderosa di riunirsi
ip fratellevole corrispondenza coi professori di medi.
cina più riputati dello stalo , coll' oggetto di rivol.
gere e di concentrare allo scopo unico di utilità e di
opor pazionale gli sludj e le cognizioni di tutte, ha
col consenso unanime de' suoi membri qui residenti
elello V . S . in sucio corrispondente . -
Spera la società che accogliendo voi in buona parle
questo pop equivoco testimonio della sua estimazione
ch ' ella vi porge , vorrete altresì concorrere coi vostri
studj e colle vostre applicazioni al più pronto e fa .
cile adempimento di quel piapo ch ' ella si è proposto ,
e ch ' è unicamente diretto all' incremento ed alla glo .
ria della medicina nazionale. -
BONO BERNARDO , professore , medico attuale del nostro mag
giore ospedale, e dell' accademia di agraria e di fisicą
membro; uegli alti della quale si leggono gli estratti delle
seguenti memorie : Relatio excerpta ex literis de quo:
dam aegrolo singulis paroxismis sanguinem loco urie
nae excernente Singolar. Visionem depravatam ,
et vitae prolungationem per respirationem alterati
deris - De scorbulo nostrarum regionum advena
exotico, observaliones - De respiratione secundum
exoticorum mentem sermo abortivus. .
BRESCIANI DOMENICO salodiense, chirurgo e membro del ,
l'accademia di scienze , lettere ed arti del diparti.
mento del Mella. Non si occupò che di letterarj ar.
gomenti, specialmente pel teatro,
BRESCIANO GIROLAMO. Fatti i suoi primi sludj in Saló ,
sua patria , procedette a Padova i medici - Nell' ac.
cademia benacense fiorente del secolo XVI lesse olire
diverse memorie di letterario argomento, le seguenti:
Nova medicina , in qua mullorum errores in hac
praestantissima facullale delegunlur - Phisiologiae
189
lib . 11 quibus naturae miracula miro ordine et doce
trina explicantur. . .
BUCCIO CARLO . Bagolino, nella Valsabbia , lo vide a nascere
11 17 dicembre 1941; ebbe i primi erudimenti nelle
lettere in Brescia dai padri somaschi , e l' onore della
laurea in medicina dell' antica scuola patavina. Col.
tivo con massimo trasporto la matematica e la fisica,
e massimamente la parte 'migliore della medesima,
l' elettricità . Con questa tentò di voler spiegare il più
grande arcano della natura , il più celato, il più stu .
diato e che fu sorgente di tante ipotesi, voglio dire
quello della generazione. Anche nell' altro scritto che
stampò sulla malattia appartenente più alla teologia
che alla nostra scienza , degli ossessi, voleva che il
diavolo di cui si credevano invasi non fosse che fluido
elettrico .
Nell' archivio del bresciano Ateneo trovansi le se.
guenti memorie , alcune manoscriite , altre stampate ,
delle quali ne diede conto ne' Commentarii il chia .
rissimo abate Bianchi, segretario del medesimo e mae.
stro nostro desideratissimo: Lettere demologiche -
Sugli agenti della vegetazione , inscritta negli appali
del benemerito Filippo Re. — Esame critico sul sistema
medico di Brown - Sulla predizione deiterremoti —
Sulla nobiltà dell'agricoltura s Osservazioni sulla
coltura e sull' uso del grano -turco - Origine e ca.
ratteri della pellagra e mezzi per estirparla - Sulla
perfeltibilità della medicina - La medicina è un 'arte
puramente congetturale – Sull' influenza dell'elete
tricità nella vegetazione - Sulla riproduzione degli
animali e parlicolarmente dell' uomo - Dell' uso me.
dico dell' elellricilà e del galvanismo - Sul freddo
c sulle variazioni baromelriche. Dopo si ritirò nella
terra di Concesio , nella quale mori.
CALEGARI STEFANO di Carpenedolo ,medico-pratico e scrit.
lore. Di tutto quello che si occupò non abbiamo alle
stampe che tre epistole inserite nell' opera Roncalliana
col sitolo : Consulti medici - Del danno che eagio.
190
nano le' paludi cogli effluvii - De motu cordis et
meningium - Sull' innesto del vajuolo . . i
CALZA VEGLIA Nob. VINCENZO , dottore collegiato . Fu que
gli che confutò i medici Valdagno e Donzellini sul.
l' uso della triaca nelle febbri pestilenziali. Vedi
l' elogio del Donzellini.
CAPREDONI ERCOLE, il critico del sopra nominalo Antenori.
Stampò : La verità smascherata contro A. 4 . intorno
: alla cura delle ferite di bresciano caval. – L ' inno
cenza trionfante , apologia prima - La verilà trion
fante , apologia seconda ; senza nome di stampatore.
CASALI VINCENZO da Brescia. Fu allievo del Da -Monte,
veronese , il primo professore alla clinica dell' I. R .
Università di Padova , della quale il nostro concit.
tadino stampò a Parigi la storia , un cento e più
anni prima di quella De la Boe.
CASTELLANI prof. GAETANO . Diede opera agli studi di me.
dicina dell' università di Bologna ove palesò un in
gegno assai pronto a progredire in ogni ramo di co .
gnizioni. Ma chiamato dalla fama e dalla dottrina
dell' illustre Nannoni a Firenze ( la città jutellettuale ,
le Psiche del medio evo , cara al cuore ed alla ima.
ginazione ) ivi fu addottorato in ambo le scienze e si
lodò dell' amicizia del maestro , la quale essendo nala
in animi gentili e colti sempre continuò. Dopo aver
intrapreso per acquistar maggior esperienza varj viaggi
per l' Italia e Francia , si coodusse finalmente a Bre
scia ove introdusse una nuova chirurgia , formando
una puova epoca alla medesima.Nominalo chirurgo pri
nrario nello spedale maggiore ebbe a lottare fortemente
contro i pregiudizi sanzionati dall'ignoranza risguar.
danle la chirurgia di que' tempi, col riformare i chi.
rurgici apparati e col diminuire e semplificare la fa.
ragine de' rimedj adoperati nel nosocomio. Richiamò
i suoi colleghi allo studio della guida delle mediche
scienze , l' anatomia, ed amalgamando la medicina alla
chirurgia ( dell' imporlanza della quale sivede al pre
sente sulle università ) lesse una memoria all' acca.
191
demia , della quale era censore, indicando la maniera
di applicare i sistemi medici ai chirurgici, massima.
mente il browniano, come faceva uno Scarpa ed un
Monteggia , ed i metodi più semplici per operare. Con
altro scrillo insegnò pure quali studj erano pecessarj
a sapersi a chi vuol essere esperlo e dotto chirurgo .
Instituite anche fra poi le scuole ad uso università
veone eletto clinico-operatore ed a professore di ana
tomia umana , ne' quali ufficj procacciossi molto onore
e profitto agli alunni. Tradusse e commentò l' opera
analomica di L . Caldani , facendola servire di testo
agli sludiosi, unendovi le proprie osservazioni. Voltò in
italiano il Trattato delle malattie degli occhi del prof.
Tannin arricchendola di molte correzioni ed aggiunte .
Mandò memorie in dono alle socielà scientifiche di
Firenze , Bologna e Venezia , delle quali era socio cor.
rispondente , ed articoli onde accrescere la messe ai
giornalisti. — Interessantissimo è l' opuscolo che fece
di pubblico diritto : Sull' abuso di seppellire i morti
in citlà, dal cui danno fu conosciuta la necessità nell'anno
1810 di erigere cimiteri fuori dell' abitato , onde non
infettare l' aria delle mefitiche esalazioni de' corpi pu .
trefatti. - Fu in appresso preside della commissione
sanitaria provinciale .
Mozi pieno di anni e dimeriti l'anno 1823, e venne
sepolio in uno de' colombaj nella popolata città degli
esiinti , dove la seguente iscrizione Morcelliana ri.
corda a' posteri la sua memoria e quanto ei fu .
CASTELLANI
KAIET
IACOB
ANVS
BRTX.F
CVRRICVL
STVDIOR
ACADEM
EXEGIT
BONON
LAVDE
CELEB
FLOR
ITAL
QVI
CVM
ETIN.·•
INSTITVTORIBVS
MASCANIO
NANNONI
ATQVE
VV
CC.·
FREQVENT
EXERCEND
NOSOCON
LAVREA
CAVSSA
DONAT
GALL
ITAL
ART
SVÆ
ACIN.:·,
SAPIENTERQVE
HVMANITER
COLVIT
CLINIC.
OPORTVNVM
AMPLIFIC
PERFIC
ART
ETIN.
NOVISSIME
INVENT
QVIDQVID
PATRIA
REDVX
NOSOCOMIVM
INVEXIT
BRIX
IN.
SVSPEXERUNT
PATRIA
SENSIT
CIVES
CVIVS.IN.
SOLLERT
CONSIL,
SVMPTIBVS.
COERCEND
PRÆPOSIT
PROVINC
DOCTOR
TVEND
DEGVR
SANIT
LICEI
PER
AC.R·
MVNERIBVS
OMNIBVS
INTEGRE
FVNCT
US.
COOPTATVS
MERITVS
SCRIPTIS
DOCTOR
LAVDES
ATQVE
MVLTA
INVENT
COLLEG
SAPIEN
ITAL
PER
IN•.,
AMOENITATE
PROBATIS
INTEGRIT
CHARVS
MORVM
APPRIM
CIVIB
ANIM
AC.,
MDCCCXXIII
DECESS
AETAT
LXXUI
MAII
PACE
NON
SVÆ
AN
IN.·
COEMETERIO
SEPVLTVS
SVADENTE
EXTRVCTO
PATRIÆ
CHAR
IPSO
HOC
ESTIN.·,
MORTVVS
SERVAVIT
INCOLVM
INFICER
VIVVS
Qvos
NE.
DESIDERATISSIMO
BENEFACT
HEREDES
TITVLO
VANAM
CVM.
GRATI
ANIMI
SENSV
PP.,
193
CATTANEO GIAMMARIA di Salò,medico-pratico in Venezia,
indi archiairo all' I. R . Corte di Vienna, dalla quale
venne fatto cavaliere. Scrisse e stampò deila malattia
del re d ' Ungheria , ' e sopra diversi altri argomenti
scientifici e letterarj, che conservansimanoscritti presso
i congiunti. Mori nell' anno 1531.
CAVALLI FRANCESCO , lettore alla cattedra di medicina in
Padova, prima che questa università venisse chiusa
durante la guerra di Cambrai. Grande conoscitore di
lingue esotiche e dell'astrologia giudiziaria secondo i
pensamenti di Pietro d 'Abano. Vedi Manuzio e Tira
boschi. Nei consiglj di Antonio Germisone trovasi
l'unica memoria intitolata : De animali theriacam ,
iudicando la formazione di quell' antico rimedio .
CICOGNINI GIULIO , medico .condotto in Pontevico e socio
dell' accademia Mazzuchelli , nella quale lesse : Dela
l'epidemia bovina, istoria , parere e rimedj, stampata
poi dal Sabio in Brescia nel 1747. . .
COMINCIOLI GIACOMO da Gargnano, riviera benacense . Com .
pito l' accademico arringo si portò a Milano alla di.
sciplina dell' insigne medico Alessandro Sacco, leto .
tore di anatomia in quel grande spedale. Ripatriato;
ebbe la condotta medica del suo paese. Nell' anno 1734
morì dopo aver failo stampare in Venezia : Phlebolo .
miae usus, et abusus, nec non remedia ministrandi
ratio ad examinis lancem revocata --- Epislolae quae
dam medica-theoretico -praticae : in Trento 1717.
COMPARONI di Vestone, Valsabbia, lo storico del suo paese.
Il di lui figlio Giacomo, socio degli atenei di Brescia
e di Salò compose : Meditazioni teorico-pratiche sopra
la nuova dottrina di Brown - Due disserlazioni so
pra il modo di aumentare il bestiame nelle nostre
conlrade e particolarmente i bovi e le pecore - - Della
elettricità animale - Sopra il freddo preso per la
sola privazione del calorico - Sopra gli effetti del
caldo e del freddo sui corpi animati.
CONFORTI GIROLAMO , medico superiore al suo tempo, pro
fessò medicina in patria con italica fama. Fu medico
13
194
sonsulente dei duchi farnesi ; non scrisse che gul
vino : De vino mordaci. Brescia 1570.
. . CORNALBA MATTIA . Nacque in Chiari nell' anno 1683 ai
7 di novembre, figlio unico della sua famiglia. Venne
educato uelle umane lettere da un suo zio religioso e
nella filosofia nel seminario di Bergamo; a Padova
ottenne la laurea pelle scienze filosofiche e mediche, Re.
duce fra ' suoi ebbe la condotta del coinune di Rodiano,
villaggio poco distante da Chiari. - Non si dilettò che
a scrivere poesia , come si legge nelle raccolte stam .
pate in pubblici eventi e per domestiche circostanze.
CURZIO NICOLO ', pubblico precettore io Padova. Vende eletto
pochi anni dopo il Donzellini , sebbene da nessun
scrittore bresciano sia nominato. Il Vanderliniler vei
suoi scritti medici fa cendo del suo metodo nell' arte
di guarire , e nella biblioteca del Possevini si trova
stampalo il Metodo di consultare , dettalo quando
istruiva dalla cattedra , del quale il raccoglitore ne
parla con molta stima. Il trattato sui medicamenti lie
nitivi e purganti fu stampato in Ghissa per cura di
Gio. Tessen nel 1614 . La sua cattedra durò cinque
lustri, e mori nel 1576 .
DELFRATE GIULIO di Calvisano , professore emerito di me.
dicina pratica degli spedali di Brescia, morlo d 'apo.
plessia il giorno 28 febbrajo 1839.
DUSINI LODOVICO di Rovato , medico erudito , professore
di clinica in patria , socio dell' accademia ecc.
Non di rado uomini di sommo sapere, di esemplari
costumi,e di una vita tutla impiegata all’egra umanità ,
scendono quasi inosservati nella tomba, senza che nè
di fiori nè di pianto si consoli , nè una penna consacri
uno scritto alla loro memoria ; così avvenne del Du
sini. – Nato in questa terra beata per aver dato la
culla al Raffael Bresciano ( il Morello ) , al teologo
Taglielli, allo storico Cozzandi, ailetterati Lazzaroni,
ai medici Bettera e Guadagni, si trasferi alla città
.. . ove venue educato dai figli dell'Ojola . In Paduva ed in
: : . Bulogua studiò la medicina. Ritornato dagli sludj lissò
195
stanza in Brescia. Ecco quanto disse di lui il padre
Guzzago. » Il solo nome del prof. Desini bastar po.
trebbe per un elogio , nè certo si può imprendere a raš
gionare delle sue mediche cure senza seritirsi come
preso da quella riverenza che a tanto uomo è do.
vuta . Oltre alla maravigliosa upione di tutte le so .
ciali virtù da rendersi da tutti desiderato , egli era di
acuto ingeguo e desideroso delle piis severe e nobili
discipline. Ma lo studio nel quale si qualificò si è
l' arte salutare da lui esercitata con tal fama da ga.
reggiare coi più valenti professori del suo tempo » .
Benemerito col sostenere con molto zelo la pubblica
istruzione a vantaggio della gioventù , col promuovere
fra poi ogni sorta di letteratura , ed in particolare per
essersi prestato con tutto sapere alla direzione degli
spedali, nulla omettendo per compire e per volgere a
comune utilità i suoi studj. Mori improvvisamente
il 27 gennajó 1806 con lutto universale , e nella chiesa
delle scuole dipartimentali ebbe solenni esequie ed
onorato avello .
EMILI Nob. MARCANTONIO , professore di medicina e ver .
satissimo in altri stud; sì filosofici che letterarj. Vedi
Roncalli ed il suo elogio .
FABENI LELIO , già medico -attuale dell'ospitale di Chiari. I
medici clarensi ebbero fama come i letterati descritti
parlando delle accademie . Cominciamo col nominare
un Bajetto (oltre quelli notati in apposito articolo ) che
fioriva nel 1500 : Un Martinengo , archiatro del duca
Ubaldo II di Urbino: Un Ronco filosofo e medico che
pubblicò nell' anno 1600 : Sinedrio psel dicatico , ovo
vero Collegio de'Medicastri. I professori De Rociis ,
- l' accademico Sbardolini, e l' esperlo e dolto chirurgo
Migliavacca che scrisse operette di molto merito :
D ' una disfagia Esofagea - Sopra le rotture incom .
plete della corda magna ; ipventò anche un nuovo
metodo per la cura della fistola lacrimale , e resesi
oltremodo benemerito colla dissertazione che pub .
. blicò contro labuso delle nutrici mercenárie : --- Ma
196
al tempo però che il Fabeni si stabili in Chiari la
medicina non si praticava secondo gli ammaestramenti
delle università , giacchè confessa ya ch ' era ridotta a
misero stato. Coi risultati ollenuti in quell'ospedale
nell' anno 1811 fece conoscere aimedici vece bj la ri.
forma della medica scienza , mercè i lavori di sommi
italiani, e specialmente dell' immortale Rasori. I pra.
tici Basetti e Salvetti cooperarono essi pure al rislau .
ramento della nuova medicina in quel paese.
FENAROLI CARLO , fratello del vivente venerando ponagenario
Ginmbattista professore emerito di chirurgia dei patrii
ospedali. Percorsi ch ' ebbe il Carlo gli studj letterarj
in un collegio a Firenze, si iniziò ne'medici, uelle
bresciane scuole, ed a Padova sotto gli auspicii d ' in.
signi precettori venue laureato . lo Brescia pratico
l' arle nelle sale del maggiore ospedale dirette dal
medico-pratico Bono. Fu per undici lustri in condotta
al suo paese di Gussago ed a Cellalica , indizio certo
che alla somina perizia dell' arte associava ancbe le
doti del cuore .
FERRARI OGNIBENE, medico collegiato e pratico valente nel
secolo XVI. Scrisse sopra Ipocrale : De regulis me.
dicinae - De arte medica infantium , lib . IV . - De
aphorismismorum particulae, lib . lres; io Brescia nel.
l' anno 1577.
GABRIELE da Brescia, cosi appellato delle sue opere , medico
pratico di grido in Venezia durante il quindicesimo
secolo .
GALLO ANDREA , lenuto da alcuni scrittori per tridentino ,ma
il Cozzandi e Roncalli affermano che è bresciano . Fu
archiatro dell' arciduca d' Austria del secolo sestode.
cimo. Pubblicò in Brescia ed in Lipsia : Fascis de
peste et perineomoniae pestilentiali cum sputo sangui.
nis , feb. pestilentialis elc . - Consilia medica 1601.
GALLUCCI GIAMPAOLO di Salò , accademico unanime e cou.
corde ed uno de' fondatori della seconda accademia di
Venezia instituita li 21 giugno 1593. Oltre l' essere
molto versato nella medica scienza lo era moltissimo
197
anche nell' astronomia , cosmografia e cronologia, come
ne fanno non dubbia testimonianza i varj trattati
che stampò in Venezia.
GALLUZZI, medico salodiense. Nell' anno 1488 ; al dire del.
l' Alidosi nella sua storia della pontificia università
di Bologna, leggeva medicina in quella scuola , ed era
rettore magnifico degli scolari oltramontani. .
GLISENTI ANTONIO di Vestone, medico e paturalista,morto
Dell' anno 1576 . In Venezia diede alle stampe: Trat
· tato del reggimento del vivere, e delle cose necessarie
per conservarst sani nei tempi pestilenziali - Il some
mario delle cose che dispongono i corpi a patire la
corruzione pestilenziale.
GRAZIOLI ANDREA di Toscolano, medico di alta ed italica
riputazione. Brunati nel suo dizionarietto degli uo.
mini illustri della riviera, cosi si esprime all' articolo
di questo professore. » Studiò in Padova nella filo
sofia e nella scienza medica , e ottenutane la laurea
quivi vi tenne pratica della medesima.Nel 1553 però
egli se ne era già partito, anzi medicava in Desenzano,
come nara egli stesso , e poi non so quanto dopo, nel
mantovano per cinque anni. Nell'anno 1567 egli si
ridusse puovamente in Desenzano, chiamatovi a curare
la pestilenza delle pelecchie ivi allora dominante: pel
che egli e messer Pietro Giudici chirurgo, riuscirono
così felicemente , che mercè la cura e diligenza loro ,
quella passò con poca mortalità di popolo, comenarra
il Grataroli. Dopo la dimora di qualche anno fatla in
Desenzano anche dopo la fine di quel morbo, il Gra
zioli fu medico a Montagoana, dove egli compose poi
e diede alla luce il suo discorso della peste , che gli
portò tanta fama e lo mostra doltissimo e sapien
tissimo dell' arte medica . Essa contiene utilissimespe.
culazioni intorno la natura , le cagioni e la curazione
della peste , con un catalogo di tutte le pestilenze più
notabili de' passati tempi» . Del merito di quest'opera,
cosi ragiona il chiarissimo dott. Francesco Zane di
Salò in una sua Accademica lezione manoscritta
198
Riguardo il merito intrinseco vi spiega una scelta ed
assai vasta erudizione nel chiamare ad esame tutte le
opinioni allora dominanti intorno a tale argomento ;
ragiona con molta profondità ed assennatezza intorno
alle cause che possono aver dato origine a quella epi.
demia : e ciò ch ' è più assai da stimarsi , propone un
assai ragionato metodo di cura, In effetto trattava egli
quella sua peste , che già non doveva per avventura
essere altro che un vero tifo petecchiale quasi nel
modo istesso che si tratterebbe attualmente dai mi.
gliori nostri medici un' eguale malattia. Il salasso fatto
con mano prudente e nel principio del male , massi.
me nei soggetti di temperamento sanguino , ed i de.
primenti tolti dalla classe dei più blaodi purgativi
erano i suoi prediletti rimedj. Egli non ristelte dal
ricorrere al salasso , malgrado , per quanto asserisce ,
vi si mostrasse contrario il gran Fracastoro , che fu
da lui più volte consultato intorno a lale malattia .
Non manca per altro di tributare nel resto a quel
l' uomo sommo le dovute lodi. Che poi il Graziolo ab.
bia seguito nella cura delle febbri che allora domina.
vano in Desenzano, i migliori precetti dell' arte sep .
pure non si deve anzi dirlo autore di molti , lo si
può argomentare anche dall' esito di che si è detto di
sopra sulla narrazione del Gralarolo. » Altro merito
daremo al nostro clinico d' essere stalo il primo a
prescrivere i lazzaretti.
Si occupò anche il Graziolo delle opere di Avicenna,
fatica improba, sebbene in queste sue ioterpretazioni
del medico arabo si trovano disposte in miglior or.
dine , espresse con molta più eleganza di latività e
più conformi al testo originale, che non lo furono per
Jo avanti, senza però avere la speranza che alcuno
si metla a studiarle. Le opere di Avicenna , dice lo
Sprengel, non potevano aver soga che nei secoli della
più caliginosa barbarie , non in quelli della lor
: rente greca medicina pe fra le moderne ingentilite ua,
zioni.
- 199
GUADAGNI GIANFRANCESCO. Pece un brillantissimo corso
di studj nell' università di Bologna solto ai celebrati
professori Galeazzi e Beccari.Ivi ancora giovanetto si
distinse nella fisica esperimentale e nelle matematiche.
Ricevuta la laurea si trasferi a Padova alla scuola del
Vallisnieri, di poi a Roma, « Napoli, a Firenze ed a
Torino; e conversando colle società dei dotti di quelle
capitali, acquistò un buon corredo di cognizioni. Ebbe
molto genio per le belle lettere , ed è stato membro
dell'adunanza Mazzuchelli ed accademico erraple. Lesse
in queste accademie le seguenti dissertazioni, le quali
videro poi la luce alcuni appi dopo in un volume
assieme agli atti dell' accadeinia : Sopra i diversi sio
stemi delmondo — Sulle aurore boreali - Riflessioni
intorno all'ulililà dell' inneslo – Istoria e diario dela
l'innesto del vnjuolo . Morte lo tolse dell'età di no.
vant' anni in Brescia nel 1794.
LANCETTA TROILO di Maderno, conte del romano impero,
creato da Ferdinando re de' romani, fu medico cele .
bre in Venezia , dove anche, secondo la narrazione di
alcuni storici, curò la pestilenza del 1630, della quale
poi ragionò in un suo libro . É questo ed altri di me.
diche dottripe e di altro genere diede alle slampe tutti
scritti in pessimo stile, ma importanti per la scienza,
specialmente riguardata nel tempo in cui fioriva l'ag
tore: Della pestilenza comune a'bruti e del contagio
mortale dell' uomo, con dialogo attinente alla missione
del sangue al taglio della vena. Cou alıro dialogo parla
del finimento naturale del contagio ; di quest' ultima ne
parla anche Haller : Raccolta medica ed astrologica ,
divisa in due discorsi : 1.° per ippocrate contro Ga
lero : Dellabuso comune di cavar sangue col salasso
alle febbri — 2.° Ippocrate ed Aristotile contro gli
astrologi giudiciarj in generale come per uso di me.
dicina .
LOCATELLI GIACOMO nalo in Cannelo , in allora diocesi
bresciana, fu educato nelle umane lettere a Brescia,
ove dimora tutt' ora parte della sua famiglia . Fu ines
200
dico archiatro di Ferdinando arciduca d'Austria a Mi.
lano, e da Napoleone vepre fatto cavaliere della co.
rona ferrea. Di questo insigne medico faremo upa bio .
grafia storico -critica a parte quando siavranno raccolte
maggiori notizie .
MACERANI POMPEO , pub . ord . precettore in Padova nel .
l'anno 1544. L' elenco de' bresciani professori a quella
scuola si accrescerebbe di molti nomise volessimo re .
gistrare tutti gli altri che sono stati promossi a cat.
tedre di minore rilievo. Tale era quella dove si spie
gava il terzo libro del canone di Avicenna , in cui
lessero Marco Frascati del 1525 , Valentino Peschiera
del 1529 , Mario Bossi nel 1530 , Paolo Giugni nel
1531, Roberto Robertini nel 1541, G . Vacchelli nel
1542 , Scipione Carli nel 1556 , Alvise Bellacati ecc.
Di quanta poca importanza fosse questa calledra si è
lecito argomentarlo dall' onorario che le era ingiunto
che non oltrapassava talvolta i 10 fiorini all'annoll
Il governo d'allora la risguardava come una scuola
di addestramento per formare medici sagaci ad occu.
pare cattedre più sublimi.
MALVEZZI Nob. GIACOMO , dottore collegiato di medicina,
Nell' anno 1412 fuggi da vile dalla patria perchè quivi
infieriva la peste. Fu il priino bresciano ad occuparsi
d'una storia municipale , e la sua cronaca è ripor.
tala dal Muralori nella sua opera : Dell' Italiana leto
teratura .
MARENDA GIAMPIETRO , professore in Padova e medico
consulente della corte austriaca. Pubblico: Evacuandi
ratio tribus in libris luculenter perslicta - Consilia
medica etc.
MARTINENGO CELSO da Chiari, medico laureato dalla scuola
di Pavia , nella quale fu anche uno de' rettori della
medesima. Iudi recatosi dinuovo in palria vi esercito
la scienza per molti anni. Ecco come scrisse di lui il
Cozzandinella sua libreria bresciana. - Il Martinengo
fu medico di chiarissima fama, di rara e squisita virtù,
fu chiamato da Guido Ubaldo II duca d' Urbino alla
201
sua cura, e lo servi fedelmentemolti anni. Sulla sua
tomba leggesi:
CELSO .MARTINENGO . PHISICO
PRESTANTISSIMO
OVI . XIX . ETATIS . SVÆ . ANNO
RECTORIS . TICINENSIS . GYMNASII
INSIGNIA · CONSECVTVS . DEINDE . IN
PATRIA . AD . XXXX . VSQVE
MEDICINAM . EXERCENS . OBIIT.
Non scrisse di medicina che il seguente trattato: De
praevidentis morborum eventibus, lib. tres , dedicato .
al duca di Savoja suo mecenale.
MAȘINO GIAMBATTISTA . Il Roncalli nella Europea medi.
cina, ed il Brocchi nella Relazione accademica del.
i l' anno 1812 così parlano di questo dolto medico.
Nacque nel 1677 in Brescia, nella quale ebbe l' edu .
cazione alla scuola di G . Bornati a quel tempo in
gran fama. Nell'università di Padova studiò le mee
diche scienze , e venne alle medesime laureato . In
Brescia oltre all' esercizio pratico della medicina si
occupava anche a dare lezioni di matematica fino a
che venne chiamato ad insegnar l'arte medica nelle
scuole medesime ove era stato studente. Egli seguiva
i sistemi predominanti del suo secolo, ed erano quelli
di Borelli e di Bellini, Jatro-meccanici, come ne fanno
conoscere le sue opere stain pate : La meccanica delle
malattie de' solidi, dedotta dal moto del sangue
Istituzioni medico -meccaniche, nelle quali spiega le
funzioni dell' organismo si in istato sano che niorboso
é gli effetti dei varj farmaci , e della diversa figura
delle molecole costituenti – Sulla respirazione del
feto nell'utero malerno - Congetture fisico-mecca
niche intorno la figura delle particelle componenti il
ferro , edite in Brescia nel 1714 - È quest' ultima
la più ragguardevole produzione del Masino, benchè
- quasi negletta e dissimulata dagli stranieri. Fa cono.
202
BRESCIANE ACCADEMIE
OTOY
La comunanza più nobile, più santa ,
piữe frulluosa che esser possá in
fra gli uomini è certamente quella
ch ' è stretta dall'amore della vera
sapienza. -
G . SALERI
Presidente dell'Alenco .
: : ACCADEMIA MEDICA ..
: DETTA DEGLI ECCITATI. .
ACCADEMIA DE FILOSOFICI
DELLA NATURA E DELL ' ARTE .
DELLE ACCADEMIE
SPARSE PER LA PROVINCIA.
REZZATO.
SALÓ.
Diverse furono le accademie che i coltivatori diogni
leggiadra ed utile disciplina, istituirono in questa terra
223
aprica . Jacopo Bonfadio , al dire dell'abate Brunati,
del citato dizionarietto degli uomini illustri della Riviera,
fu il primo a concepirue l' idea . G . M . Voltolina mise
poi in esecuzione il disegno del Bonfadio istituendo nel
1564 l'accademia degli Unanimi, la quale durò 40 anni.
A questa ne succedettero altre in diverse epoche e con
diverse denominazioni; verbigrazia la Modesta, quella
degli Ingegnosi, degli Industriosi, di Teologia mo
rale istituita dal proposto Conter ecc. alle quali erano
aggregati distinti ingegni italiani. Le memorie del
l' istitutore Conter, come quelle de' socj vendero rac
colte da quel buon scrittore di cose patrie , abate Sam .
buca, ma non so se siano fatte di pubblico diritto .
Correndo il secolo XVIII quella bell'anima del conte
Bettoni, volle istituire anche in questo comune un' ac
cademia agraria simile a quella che splendidamente
ORZINUOVI.
Castello di qualche rinomanza per la lega ghibel.
lina , pei fatti d ' armi che ivi successero , e pei molti
illustri uomini a cui diede i natali. L ' accademia
istituita nell'anno 1585 appellavasi = De' Nascenti,
nella quale gli orceanici si esercitavano nelle lettere e
pelle lingue e la filosofia aristotelica spiegavano e sta
diavano con molto calore, al dire del Corniani, nella sto
ria di questo paese che gli prestò la culla. L ' emblema .
della società era la Fenice colle parole Aeternitati.
224
: .. . CHIARI.
Sebbene sia illustre questo suolo per aver dato
vita a molti letterati , pure non incominciò ad avere
accademie che oltre la metà dello scorso secolo . Ciò
sarà avvenuto per essersi quasi tutti i migliori inge
- gni condotti lontani dalla patria a coprire luminosi
impieghi im
come lo accerta il padre Luzzago biografo
i
dei medesimi.
Gli abati Faglia e Ricci furono i primi ad ordi
nare adunanze fino ai bei tempi del Morcelli, il quale
toroato da Roma e creato proposto di quella chiesa , ra
dunava nella sua casa i più svegliati intelletti della sua
patria , alla quale lasciò , morendo, la sua numerosa e
scelta libreria. . .
PALAZZOLO.
La nobile ed antica famiglia Duranti, originaria di
questa borgata fu in ogni tempo la promotrice de'belli
studj. Il penultimo rampollo della medesima , il conte
e cavaliere Durante , discreto poeta e buon letteratơ ,
raccoglieva sempre nel proprio palazzo i più distioti
scrittori della sna età , e specialmente nelle ferie au
tunnali teneva scelte pubbliche adunanze di questi
dotti, ed è per questo che la gioventù del paese veniva
stimolata ad applicarsi agli utili studj. Ed ecco ve
nirne fuori un Rosa ed un Gorini professori in Pavia ,
diversi maestri nel bresciano seminario, ottimi parrochi,
canonici alla cattedrale, i celebri due cantori Bianchi,
ed un Galignani estensore d ' un giornale a Parigi e
fondatore del più grande gabinetto letterario di Europa.
225
ATENEO DI BRESCIA
- 00 : 00
SOCJ.
. I soci attivi assistono alle sessioni, vi leggono scritti
scientifici e letterarj; vi espongono produzioni d 'arti;
discutono gli argomenti proposti dal presidente o da
un socio qualuuque, ed hanno voto in tutte le delibe
razioni e nomine.
· I socj onorarj godono di tutti i privilegi degli at
tivi; fuor quello del voto e delle cariche. ! . . . ,
Be un socio attivo reca il suo domicilio fuori della
provincia bresciana si scrive fra gli onorarj; restituen .
dosi in essa stabilmente rientra alla prima vacanza nella
classe degli attivi.. . .
Quando un socio attivo non produca alcun suo la .
voro almanco ogni tre anni senza ragionevole motivo, a
giudizio della Presidenza , passa nell'ordine degli onorarj.
UDITORI.
PRESIDENZA.
CENSURA.
PREMJ.
. L ' Ateveo pubblica ad un tempo determinato un
programma. La risoluzione del quisito in esso conte
nuto è proposta ai dotti d'ogoi nazione. . .
Chi meglio adempie, ma però in modo assolutamente
commendevole , alle condizioni del programma riporta
il premio d ' una medaglia d ' oro del valore di 500
lire italiane , pari ad austriache lire 574 , 71 , e diy
viene per diritto socio d' onore. Il manoscritto premiato
si pubblica colle stampe. . .
I concorrenti entro l' anno successivo alla pubblica
sezione del programma debbono far pervenire alla Pre
sidenza , nei modi prescritti dal programma mede
simo, le loro memorie dettate in lingua latina, ita
liana o francese. .. . . . . . .. . . "
Qualunque de' socj dietro invito del presidente, può
avanzare un quesito ad argomento del programma;
la Censura, giusta l' articolo XXV lettera b , trasceglie
tre de' quesiti avanzati, fra' quali l'Ateneo elegge. .
232
Dispone del premio col ministero della medesima;
a quest'uopo vi aggiugne quel numero d'altri suoi
membri che reputa più couveniente : la Cevsåra cosi
costituita si raccoglie per giudicarne a porma dell' ar
ticolo XXVII.
La Censura in nome dell' Ateneo concede ad ogni
anno tre premj, se par v’ ha laogo , alle scrittore o
produzioni d ’ arti offerte dagli accademici nell'apuo
stesso , porchè assolutamente commendevoli , ne poste
prima ad altro concorso . Consiste il premio nella me
daglia argentea dell’Ateneo e in lire 200 austriache.
Oltre ai tre premj anzidetti può la Censura asse
goarne un secondario consistente nella sola medaglia
d' argento. Essa lo aggiudica dopo i primi premj e
colle medesime vorme. Si dispensano ugualmente leto
tere patenti di onorevole menzione. . .
La Censura premia ogni anno colla medaglia d' ar.
gento una delle memorie o produzioni degli uditori
che siave giudicata degoa.
· Gli scritti e lavori d’arti dell' anno accademico, de
posti nel tempo in cui la Censura si raduva per la
distribuzione de' premj, s' intendono messi al concorso ,
quando non vi sia dichiarazione dell' autore in con
trario. I lavori d’ arti però dovranno essere stati recati
all' aula durante la pubblica esposizione dello stesso
aono' accademico ; e questi per qualche caso straordi
vario potranno esaminarsi anco nell' aula medesima,
purchè l'artista ne faccia conoscere alla presidenza la
necessità all' atto di consegparli per l'anzidetta espo
sizione.
La Censura entro il febbrajo deve avere statuito sui
mentovati premj alle scritture o produzioni d ' arti del
233
precesso anno accademico; e , dove siansi assegnati, il
suo giudizio viene comunicato agli accademici.
La Censura oltre a ciò , per incoraggiare la patria
judustria , dispensa annualmente a qualsiasi aon socio
abitante nella città e provincia bresciana, tre premj a
produzioni, tropati,miglioramenti od introduzioni as
solutamente commendevoli io proposito di agricoltura ,
arti e mestieri. Il primo premio e della medaglia ar.
gentea dell' Ateneo cou lire 200 austriache, il secondo
della stessa medaglia coa simili lire 100 ; il terzo di
lire 50 senza medaglia. Distribuisce inoltre lettere pa
tenti di onorevole menzione. , , :
Le succennate opere dovranno presentarsi all’Ateneo,
e rimanervi per tutto il tempo della pubblica annuale
esposizione, nè potranno essere state poste ad altro con
corso. La Censura , chiusa la pubblica esposizione, si
raduna per l' esame e successivo giudizio.
EDIZIONE DEI COMMENTARJ.
Gli atti dell'anno accademico., dei quali si dice ale
- l' articolo XXX lettera i, riveduti dalla Censura come
all'articolo XXV lettera e, verranno impressi per ore
dine del presidente nell' anno successivo col titolo :
Commentarj dell' Ateneo di Brescia dell'anno . . . ,
Essi comprendono le seguenti materie :
a ) i discorsi del presidente , il compendio degli
scritti e la descrizione delle produzioni;
b ) una menzione particolare de' lavori che ottennero
premio, giusta gli articoli XXXIV , XXXVIII , XXXIX ,
XL e XLIII ;
c ) la stampa per intiero della memoria di cui al.
l' articolo XXXIV , e di quelle che la Censura repu.
tasse di positivo pubblico vantaggio, come all'articolo
XXV lettera e ;
d ) una indicazione di tutte le opere esibite alla pub .
blica esposizione con minuto ragguaglio delle migliori
e più utili, a tenore dell' articolo XLIV ;
e ) la nota dei libri infra l' anno donati all' Ateneo
col nome de'donatori ;
. ) cenni esatti intorno alla storia , alla biografia e
statistica del cadato'anno risguardantiunicamente Bre
scia e sua provincia.
- I commentarj dell' Ateneo sono distribuiti a tutti
gli accademici , agli aditori ed agli istituti scientifici
e letterarj che con esso hando colleganza.
MALOsobe
Quest Opera venne premiata colla grande Medaglia
dell' Alenco .
Österreichische Nationalbibliothek
+ Z185600702