Appunti Storia Moderna Completi

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GUERRE ITALIANE

Sono un ciclo di 8 conflitti che vanno dal 1492 al 1559 (ma possiamo dire dalla fin del XV secolo
alla metà del XVI) che coinvolsero alcune delle potenze europee, i cosiddetti nuovi stati nazionali
Francia, Spagna, Austria.

Cause: l'Italia era politicamente frammentata, un'area vulnerabile e divenne terra di conquista per
queste nuove monarchie forti, questi nuovi stati nazionali. Questa frammentazione politica era
dovuta al pesante lascito della civiltà comunale del periodo medioevale, fiorente certo, ma con una
pluralità di centri di potere tutti radicati nei rispettivi territori, nessuno abbastanza forte da prendere
il sopravvento sugli altri.

Un altro motivo della frammentazione italica dello stato della Chiesa. Un potere pontificio così
ingombrante da non permettere ad una particolare dinastia (Sforza, Savoia, Medici).
Macchiavelli puntò l'indice contro la Chiesa come principale responsabile di questa
frammentazione.

I primi ad arrivare (1494) furono i francesi con Carlo VIII (della dinastia dei Valois).
Le guerre italiane si conclusero con la pace di Cateau Cambresis (1559). Una pace importante
importante perché sancisce l'epoca della Egemonia Spagnola in Italia.

EGEMONIA SPAGNOLA IN ITALIA

Non tutta l'Italia ma dominazione diretta su Napoli, Sicilia, Sardegna, Milano (1535 con l'estinzione
della dinastia degli Sforza), Stato dei presidi (Toscana).

La chiave di questa egemonia è il possesso spagnolo dello stato dei presidi era un presidio, un
sistema difensivo con sette, otto fortezze situate tra l'isola d'Elba e il promontorio dell'Argentario,
perché chi lo aveva controllava tutto il Tirreno. Lo stato dei presidi era conosciuto come “le
manette d'Italia”. Si parla di Egemonia, perché anche se non erano territori conquistati dagli
spagnoli, gli altri stati sentivano il fiato sul collo.

Due fasi da ricordare di questa egemonia:

1 (1559-1610): intenso sviluppo economico e demografico. Crebbero Napoli, Venezia, Roma,


Palermo. Economicamente crebbe più per riflesso degli Spagnoli grazie alle colonie americane. La
società italiane ne trasse vantaggio, anche dall'incremento del prezzo dei cereali. L'Italia era uno dei
Granai d'Europa. Ma fu un fuoco di paglia, una cosiddetta Estate di San Martino. Quella crescita
cominciò ad arrestare sino a trasformarsi in crisi.

2 (1610-1713) Lento e inarrestabile declino. Fattori di questo declino: L'Italia paga un conto
salato alla progressiva americanizzazione e orientalizzazione del commercio europeo. L'Italia al
centro del Mediterraneo era il cuore pulsante del commercio. Ma ora il commercio sta prendendo
altre vie e strade e il Mediterraneo viene marginalizzato. La crisi della Spagna si riflette sul nostro
paese. Inoltre i metalli preziosi dei Nuovi Mondi che hanno arricchito la società spagnola,
subiscono ora un processo di inflazione che si ripercuoterà anche in Italia.
LO STATO MODERNO

Una nuova forma politica che emerse nell'Europa tra Medioevo ed Età Moderna.
Lo stato medioevale era disomogeneo, discontinuo. Parliamo di dimensione “nazionale”, perché era
omogenea, più estesa e continua, ma all'interno ancora diversificata. Uno stato mosaico. Con più
lingue e culture.
Questo avvenne grazie alle iniziative di grandi dinastie che attraverso conquiste militari,
successione ereditarie o unioni matrimoniali riuscirono ad espandere i loro domini sino alle
frontiere naturali, limite estremo non più superabile.

Quattro dinastie: I Valois in Francia; Gli Aragona-Castiglia nella Penisola Iberica; gli Asburgo
nei domini austriaci e nel Sacro Romano Impero; i Tudor in Inghilterra.

I Valois (1328-1598) ascesero al trono in un quadro politico relativamente frammentato. Carlo VII
strappò all'Inghilterra l'Aquitania (1450) e la Normandia. Luigi XI annesse gli stati angioini e
conquistò militarmente parte dello Stato borgognone (1482). Carlo VIII assorbì la Bretagna per
effetto del matrimonio con la duchessa Anna (1491). Francesco I annesse gli Stati borbonici (1527).
Così la Francia agli inizi del '500 era estesa e racchiusa entro precise frontiere naturali:

• Il fiume Reno: frontiera naturale con Paesi Bassi e Sacro Romano Impero
• I monti Pirenei: frontiera naturale con la Penisola Iberica
• Catena Alpina: frontiera naturale con Italia e Svizzera
• Oceano Atlantico: frontiera naturale con lo storico rivale inglese

La monarchia intraprese sin dai primi anni del cinquecento una energica campagna livellatrice
finalizzata ad eliminare le differenze tra i vari territori annessi. Cosa che proseguì con i Borbone
(1328-1789) e Luigi XIV, il re Sole (sempre borbone) (1643-1715). Differenze che comunque
continuarono a rimanere radicate sino alla rivoluzione francese del 1789.

Difatti lo stato mosaico francese aveva al nord la lingua d'oil e al sud la lingua d'oc. Francesco I
nel 1539 impose il Moyen Francais (lingua d'oil) come lingua ufficiale per gli atti legali. Tentativo
vano perché solo il 50% della popolazione sarebbe stata in grado di comprenderlo. L'altra metà
avrebbe continuato a parlare gli antichi dialetti occitani (oc) e altre importanti minoranze bretony,
catalane, basche e fiamminghe. Questo sino alle soglie della rivoluzione francese.

Uno stato mosaico per una società mosaico., quello francese, con diversi sistemi legali: a nord
prevalenza del diritto consuetudinario, a sud prevalenza del diritto Romano. Particolarismo
giuridico e territoriale, amministrativo. Ogni provincia ha una sua frontiera doganale e gradi di
autonomia differenti.

Riassumendo:Non esisteva una identità nazionale intesa come oggi. Lo stato Moderno non è uno
Stato nazionale in senso stretto, lo sarà dall'Ottocento in poi, ma creò l'identità nazionale e non il
contrario, cioè il prodotto di una nuova identità nazionale. L'identità nazionale fu creata
forzatamente in tre secoli di Stato Moderno.

Gli Asburgo furono contemporaneamente sovrani ereditari della monarchia asburgica e sovrani
elettivi del Sacro Romano Impero. Sono due dimensioni ben distinte.

Erano una delle monarchie più antiche e quindi prestigiose. Il loro motto era AEIOU: Austria est
imperare orbi universo: è destino dell'Austria dominare tutto l'universo.
Il loro territorio si componeva di:

1. Un nucleo storico: trasmesso per via patrimoniale: Austria (arciducato); Stiria, Tirolo e
Carinzia (ducati). Gli Asburgo erano arciduchi d'Austria. Sovrani d'Austria e degli altri
ducati. Territorio omologato culturalmente, coesa e di lingua tedesca.

2. Eredità Borgognona: frutto del matrimonio dell'arciduca Massimiliano I con Maria di


Borgogna (1477) figlia di Carlo il Temerario e alla morte di lei (1482), Massimiliano I ne
ereditò i possedimenti.

3. La componente boemo-danubiana: erano due monarchie elettive (regno di Boemia e regno


di Ungheria) e le rispettive diete elessero come sovrano l'arciduca asburgico Ferdinando I
(1526). Poi nel contesto della guerra dei trent'anni si ribellarono all'influenza asburgica e
dovettero subire come punizione la trasformazione delle rispettive corone da elettive ad
ereditarie.

Quello asburgico era uno stato polinazionale dove condividevano fianco a fianco popolazione
diversissime. Una realtà molto più frammentata di quella francese.

SACRO ROMANO IMPERO

Era nato nel Medioevo. E alla fine del '400 si limitava all'area germanica. Era formalmente uno
stato unitario. Aveva delle istituzioni unitarie: la corona imperiale e la dieta imperiale. Era un'unica
entità ma in realtà una confederazione di stati, staterelli indipendenti. Solo formalmente
riconoscevano l'autorità superiore dell'impero. Ma in realtà non era così. Erano oltre 350 Stati e
Staterelli. Caratterizzato da un doppio livello di sovranità. Non era chiaro se dovesse prevalere
l'autorità del Sacro Romano imperatore o degli Staterelli.

Il ruolo di Sacro Romano Imperatore non era ereditario ma per elezione.


Erano solo 7 gli elettori: 3 principi ecclesiastici (Treviri, Magonza, Colonia); 4 principi laici.

Era consuetudine che venisse eletto un Asburgo, l'Arciduca d'Austria, per tradizione e prestigio.
Ci fu un'unica deviazione verso la metà del '700 quando i principi elettori decisero di eleggere il
duca di Baviera Carlo VII, ma solo perché non c'erano al momento eredi maschi, solo Maria Teresa
D'Austria, ma non fu voluta dai principi.
Un sovrano elettivo era più debole di uno ereditario perché non doveva rendere conto a nessuno.
Invece essendo elettivo, i candidati facevano promesse che finivano per limitarne l'azione.

3 momenti che indeboliranno l'unità dello SRI:

• Riforma di Lutero (1517) e la pace di Augusta (1555) interrompono le idee asburgiche di


creare in Germania una forma di Stato unitario. Rottura dell'unità religiosa del Sacro
Romano Impero (cattolici da un parte e luterani dall'altra).

• Una seconda riforma protestante con Calvino dopo la Guerra dei Trent'anni e la Pace di
Westphalia (1648) abbiamo il consolidamento delle libertà germaniche dallo SRI.

• Aggressione prussiana della Slesia (1740) durante Maria Teresa D'Austria.


Come reagisce la monarchia asburgica a questa impossibilità di contenere le libertà germaniche, a
creare un forte stato coeso e unitario?
Cerca nuove direttrici di espansione verso il sud. Sono due:

Direttrice danubiana. Doveva però fare i conti con l'Impero Ottamano che aveva assediato Vienna
nell'estate del 1683 e solo l'intervento di Giovanni Sobieski, principe di Polonia aveva scacciato gli
ottomani.
Da quel momento comincia la controffensiva asburgica, espandendosi verso Sud, sino alla Pace di
Passarowits (1718) sino ad essere definita nell'Ottocento Monarchia Austro-Ungarica.

Direttrice italiana: Con l'estinzione degli Asburgo-Spagna (1700) e la successiva Guerra di


Successione Spagnola, gli austriaci strappano territori italiani agli spagnoli con la pace di Rastatt
(1714) ma per poco tempo(sino al 1734).
Stiamo parlando del Regno di Napoli e il regno di Sicilia. Ottengono anche il Ducato di Milano,
Paesi Bassi e Transilvania.
Si evince il carattere polinazionale della monarchia asburgica.

SPAGNA

La Spagna nel medioevo era un mosaico di Stati e staterelli. Pochi regni cristiani, molti califfati
arabi. Quelli cattolici si uniscono per respingere gli arabi, La Reconquista. Sino al 1492 dove i
conquistano Grenadae espellendo gli arabi dalla penisola iberica.
Verso la metà del '400 abbiamo tre grandi regni Cristiani:

1. Il complesso politico-territoriale retto dalla corona portoghese

2. Il complesso politico-territoriale retto dalla corona castigliana ( Andalusia, Galizia, Mursia)

3. Il complesso politico-territoriale della corona aragonese (Valencia, Sicilia, Sardegna,


Napoli, Catalogna)

Matrimonio tra Ferdinando d'Aragona e Isabella di Castiglia (1469).


Nel 1580 per effetto di una crisi dinastiche, la corona Portoghese finì per essere unita nel complesso
delle corone Spagnole. Ci resterà sino al 1640.

La Spagna era quindi una realtà politica estesa continua, racchiusa entro frontiera naturali:
Oceano Atlantico (frontiera naturale col nord europa)
Mar Mediterraneo (frontiera naturale con Impero Ottomano)
Pirenei (frontiera naturale con la Francia)

Ora è uno Stato Moderno. L'inquisizione spagnola (1478) fu una delle prime istituzioni ad operare
uniformemente su tutti i territori spagnoli. Espulsi nel 1492 anche gli ebrei. Qualunque differenza e
diversità dello stato moderno viene annullata o espulsa: opera livellatrice.

In realtà il complesso aragonese e castigliano, fu un'Unione Personale (da distinguere dall'unione


politica) cioè uniti soltanto nella persona del sovrano, ma conservano la propria distinta attività
politica e legislativa. È solo un'unione di due corone. La Spagna era molto simile al Sacro Romano
Impero per la variegata confederazione di entità politico-territoriali ma con una importante
differenza: lo SRI prevedeva un doppio livello di sovranità (Sacro Romano Imperatore e Principe
Territoriale) in Spagna era un unico monarca. Quindi era una realtà più solida, più coesa.
FRANCIA

La Francia era comunque un regno unitario nonostante la disomogeneità (la Spagna erano
sostanzialmente due regni e disomogenei). La Spagna era più simile allo SRI. Era una
confederazione. Ma maggiore era la solidità spagnola rispetto a quella dello SRI perché
quest'ultimo prevedeva un doppio livello di sovranità, in Spagna era un unico sovrano.

Ora un passaggio fondamentale:


Nel 1516 le corone spagnole finiscono in mano ad un principe della casa Asburgo, Carlo V.
Questo accadde perché oltre ad essere un Asburgo, un nipote per via paterna dell'imperatore
Massimiliano I, era anche nipote per via materna di Ferdinando e Isabella. Questo avvenne perché
Giovanna di Castiglia, figlia di Ferdinando d'Aragona e Isabella di Castiglia era ritenuta pazza e
quindi incapace di governare. Si prese anche dal nonno l'eredità austriaca e borgognone. Sul suo
impero non tramontava mai il sole (per via delle colonie americane).

Carlo V viene indicato nei libri di storia come l'ultimo imperatore medioevale. Aveva una
formazione borgognona (attuale Belgio) e decise di aprire la sua corte a figure provenienti dai
diversi territori che componevano il suo impero. La corte di Carlo V era quindi cosmopolita e
itinerante. Una corte che si spostava da Madrid, Vienna, Milano, Napoli, questo per non far sentire
ne centro ne periferica le varie componenti territoriali.

Abdica nel (1555) sconfitto dai principi territoriali tedeschi dovette riconoscere uno Ius
Reformandi in favore della religione luterana. Carlo V non voleva la rottura con la Chiesa
romana.

Abdicò a favore:
• Del fratello Ferdinando lasciandogli l'eredità austriaca
• Del figlio Filippo, concedendogli le eredità spagnole e borgognone (prima la borgogna era
austriaca, ora, passa quindi sotto l'influenza spagnola ma le Province Unite si ribellarono nel
1566 rendendosi indipendenti)
Da ora in poi dobbiamo distinguere tra Asburgo-Spagna e Asburgo-Austria

La Spagna intraprende una azione livellatrice delle differenze politico-territoriali con Filippo II. Fu
un regno lungo che durò tutta la seconda metà del '500.
Azione livellatrice spagnola da Filippo II in poi:

• Filippo IV con L'Union de armas (1626) accentrerà ancora di più il potere obbligando i
regni a contribuire alle ingenti spese militari della guerra dei trent'anni. Filippo II non
accetta di dover trattare singolarmente con le singole realtà territoriali. Tutti devono
contribuire e riconoscere in toto la corona.
• Filippo V con i Decretos De Nueva Planta (1706-1716) imposizione agli aragonesi della
lingua e delle istituzioni castigliane. Filippo V non era più un Asburgo ma un Borbone.
L'ultimo fu Carlo II morto nel 1700, rimasto senza eredi, era anche nipote di Luigi XIV. Fu
una successione contestata dalle potenze europee e causa della Guerra di Successione
Spagnola (1700-1713) dalla quale la Spagna uscì sconfitta, ottenne la conferma di Filippo V
di Borbone ma dovette rinunciare a tutti i possedimenti italiani che passarono in blocco
all'Austria.

Riassumendo:
• Periodo castigliano-aragonese (1469-1516) sino alla morte di Ferdinando d'Aragona
• Periodo asburgico (1516-1700) Da Carlo V alla morte di Carlo II.
• Periodo borbonico (1700-oggi) da Filippo V che era nipote di Luigi XIV ad oggi
INGHILTERRA

L'Inghilterra nel 1400 possedeva anche dei territori francesi, arriva anche ad attaccare Parigi nel
1429. Normandia e Aquitania, successivamente perse durante la Guerra dei cent'anni,
rispettivamente nel 1450 e 1453. Gli restano le isole della manica e Calais.

L'Inghilterra moderna nasce per mezzo di una riduzione territoriale, uno stato insulare,
imprimendole una nuova dimensione nazionale.Una base territoriale meno estesa ma più continua
ed omogenea.

I normanni conquistarono l'Inghilterra nel 1066 imponendo governi forti capaci di imporsi in tutte
le periferie del regno.

Mutamenti dinastici:

• Tudor: dal 1485 con Enrico VIII sino ad Elisabetta I (1603) che muore senza eredi diretti
e trasmette il trono ad un ramo collaterale alla dinastia scozzese degli Stuart, già re di
Scozia, quindi un altro caso di Unione Personale. Tra i due paesi diventerà Unione Politica
nel1707 con l'Act of Union, unione con la Scozia e parliamo di un'unica entità politica:
Gran Bretagna (unico Parlamento, unico sistema legale, ma due Chiese diverse, Anglicana e
Presbiteriana).

• Stuart: dal 1603 con Giacomo I già re di Scozia sino ad Anna Stuart che anche lei
trasferisce corona ad un ramo collaterale, gli Hannover

• Hannover: 1714 un principe territoriale tedesco, Giorgio I (non sapeva parlare una parola di
inglese). Quindi, in questo caso, Un'unione Personale tra Inghilterra e Hannover.

Ora gli Hannover regnano ancora e si chiamano Windsor. Il cambio nome avvenne per non
immedesimarsi con nemico tedesco durante la Seconda Guerra Mondiale.

***

Facciamo una parentesi sul requisito di Sovranità tra le caratteristiche dello Stato Moderno:
La sovranità secondo Jean Bodin nel suo Sei libri sullo Stato (1576) viene definita come Summa
Potestas , potestà suprema subordinata solo a Dio e alle leggi di natura).

Un'altra definizione: La sovranità è un potere originario (non derivante da altro potere), supremo
(superiore rispetto a qualunque altra persona fisica o giuridica presente nello stato), indipendente
(da qualunque possibile soggetto esterno).
Questa condizione di indipendenza o di sovranità esterna si afferma con il Rovesciamento della
prospettiva medioevale: lo stato non era mai stato indipendente né dall'impero né dall'autorità
pontificia. L'autorità imperiale era limitata alla sola area tedesca e l'autorità papale era percepita
come un'indebita ingerenza, una intromissione.

Una delle caratteristiche più importanti del passaggio dal medioevo allo Stato moderno è
l'Antiromanismo: il fenomeno che porta con sé la tendenza alla territorializzazione o localizzazione
della Chiesa ovvero imporre maggior controllo sulle gerarchie ecclesiastiche locali. Sempre più
autonomi da Roma e subordinate alle influenze regie.
Le esperienze più radicali son state le Riforme e gli Scismi.

I sovrani che si staccano da Roma ribadiscono la loro indipendenza e si dichiara capo supremo della
Chiesa, Superiorem non recognoscens. Esempio:

• Svezia 1527 (Gustavo III Vasa)


• Inghilterra 1534 (Enrico VIII Tudor)
• Danimarca 1536 (Cristiano III Oldenburg)

Esperienze meno radicali: il re continuava a riconoscere l'autorità spiriturale del pontefice, ma


togliendo al pontefice prerogative giurisdizionali:

• Diritto di Placet: controllo sulle nomine ecclesiastiche. Se al re non piace, lo cambi

• Exequatur: assenso regio alla pubblicazione di atti dell'autorità ecclesiastica. Se quella bolla
non mi piace non rientra nell'ordinamento giuridico del mio regno.

• Appello ad Abusu: giudizio di ultimo grado su controversie dei tribunali ecclesiastici.

Esempi storici:

• Concordato di Bologna stipulato dal re di Francia Francesco I (1516) autonoma. Chiesa


gallicana francese.

• Patronato regio: totale estromissione della Chiesa romana nelle colonie spagnole. Gestite
direttamente da Ferdinando D'Aragona.

Teniamo presente che non c'è nessun processo di secolarizzazione né di laicizzazione. In storia
moderna secolarizzazione e laicizzazione sono due termini banditi.

Nel medioevo, i contenziosi, le controversie tra gli Stati venivano risolte dall'Impero e dal Papato.
Ora lo Stato Moderno è chiamato a sbrigarsela da solo.
Nel 1494 con il Trattato di Tordessilas: tutte le terre al di qua del 46°meridiano erano zone di
influenza spagnola; al di là di influenza portoghese. L'accordo si basava sulla bolla papale Inter
Coetera (1493) di Papa Alessandro VI. Sono gli ultimi splendori di arbitrato papale nelle decisioni
tra nazioni.

Nell'età moderna cambia la guerra:


• Nascono gli eserciti professionali permanenti. Nel medioevo erano eserciti mercenari, non
si poteva contare, quindi, sulla fedeltà. Ora gli eserciti sono sotto diretto controllo del
Sovrano, dello stato.
• Utilizzo della polvere da sparo. In realtà impiegato anche nella guerra dei Cent'anni nel
300, ma ora impiegate a tutto spiano ed ebbero un peso decisivo nella espugnazione turca di
Costantinopoli (1453) e la vittoria portoghese al largo di Diu (1509). Ariosto e il concilio
Laterano V condannano la polvere da sparo, che distrugge l'etica cavalleresca.
• Nasce la Diplomazia; nel medioevo la diplomazia era affidata ad ambasciatori ad hoc. Ora
le rappresentanze diplomatiche sono permanenti.
• Novità totale è invece il Diritto Internazionale: un corpus di norme finalizzate a
regolamentare i rapporti tra gli Stati. Lo Stato come soggetto politico. Nacque forse nel
1625 dal libro De Iure Belli Ac Pacis di Ugo Grozio, un giurista olandese
Altra prerogativa dello Stato Moderno era la forma di governo monarchica tendenzialmente
assolutistica. Il potere regio nell'età moderna era concepito sempre di più come un potere
ereditario e di origine divina.

I paesi dove invece permane la monarchia elettiva son quelli che nel corso dell'età moderna
subiscono un debole e inesorabile indebolimento. Pensiamo al Sacro Romano Impero e la Polonia.
Laddove vi è una elezione del sovrano c'è un conflitto permanente per ottenere il potere regio. Farsi
eleggere significava ottenere il consenso, fare promesse e quindi limitare l'azione del potere regio.

Ora i regni si succedono per eredità e parliamo di Concezione patrimonialistica del potere regio.
La legge che regola la discendenza, la successione al trono è la Legge Salica.
Tanto che capitavano cose come i re bambini, incapaci di gestire il regno. Grandi guerre sono
scoppiate proprio durante queste crisi dinastiche per gli appetiti delle Grandi Potenze.
Esempi:
• Guerre di religione francesi (1562-1598) Francesco II ha 15 anni e Carlo IX ne ha 10
• Francia delle Fronde (1648-50) Luigi XIV ne ha 5

Nacque l'idea del Diritto divino dei re. In realtà non c'era stata civiltà che avesse cullato questa
idea dell'origine divina del sovrano.
Differenza tra diritto divino e origine divina:

• Origine divina: era un dono di Dio alla comunità politica e terrena, cioè ad un soggetto
collettivo che a sua volta aveva delegato un re o un principe. Quindi un potere divino ma
delegato e perciò il re era Responsabile nei confronti della comunità politica.
• Diritto divino dei re: Ora invece si ritiene che Dio avesse dato direttamente al Sovrano il
potere della spada e quindi il re era politicamente irresponsabile nei confronti di qualunque
autorità terrena. I re erano visti come discendenti dei patriarchi dell'Antico Testamento
(Concezione Patriarcalistica)

Perché re Assoluto? Legibus Solutus (sciolto dalle leggi). Un re che accentra nelle sue mani tutte le
funzioni del governo che sono:

• Ius gladi (amministrazione della giustizia). Vengono istituiti tribunali regi.

• Tuitio regni (difesa). L'aristocrazia viene smilitarizzata, il re afferma un monopolio della


forza fisica.

• Fiscalità (imporre/esigere i tributi). Per la fiscalità il re comincia a reclamarne il monopolio.


I sovrani prima per imporre nuove tasse dovevano convocare le assemblee rappresentative
(Parlamento, Stati Generali, Cortes). Era necessario convocare il Parlamento che accettava
le tasse ma nella formula del Do Ut Des, ovvero, noi ti paghiamo ma tu dovrai fare o non
fare. Ovviamente questo condizionamento, questa limitazione delle prerogative regie entra
in crisi con la Guerra, perché ovviamente essa comportava dei costi che venivano coperti
con nuove tassazioni. Uno Stato Moderno è perennemente in Guerra e non può ogni volta
essere condizionato dal Parlamento. Quindi i sovrani iniziano ad essere scavalcati.

Lo Stato Moderno produsse la guerra, la guerra produsse lo Stato Moderno


(Charles Tilly)

3 esempi di Stato Moderno: Spagna di Filippo II; Francia di Luigi XIV; Russia di Pietro Il
Grande
***
ESPANSIONE EUROPEA NEL MONDO

Soltanto l'Europa era stata cartografata. Fuori dall'Europa conoscevano le regione dell'Africa
settentrionale e le Vie della seta raccontate da Marco Polo nel Milione nel 1298. Si ignorava
l'esistenza delle Americhe e dell'Oceania. Il traffico europeo si limitava alle rotte del Mediterraneo,
dell'Atlantico settentrionale, il Mare del nord e Baltico. Lo stretto di Gibilterra, le colone d'Ercole
venivano indicate come il limite invalicabile, Non Plus Ultra.

Tra il 1480 e il 1780 la conoscenza cambiò radicalmente. Scoperte America e poi Oceania. Si scoprì
che tutti gli oceani erano collegati tra loro e furono aperti al traffico europeo.

Ciò produsse un impatto enorme sulla società europea:

• Arricchimento della dieta europea con nuove specie vegetali ad alto tasso nutritivo
(pomodoro, mais, patata, fagioli manioca) che fu necessaria a garantire lo sviluppo della
civiltà industriale.
• Prodotti voluttuari come il tabacco, il cacao, lo zucchero.
• Comparsa della sifilide in Europa, esisteva già ma aumentò come una epidemia.

Grande impatto ebbe la scoperta della alterità da sé. Per secoli l'uomo europeo aveva creduto in
un'umanità sempre uguale, così come nell'insegnamento biblico. Ora l'uomo europeo scopre che per
esempio uomini e donne si accoppiano liberamente, che esiste il cannibalismo, eccetera. L'idea di
una natura umana unica e immutabile cominciò a sgretolarsi con conseguente crisi dell'approccio
creazionista.

Inizialmente la cultura europea si sforzò di negare la diversità che sembrava a negare l'immutabilità
e univocità della natura umana (e i valori umani).

Per negare questa differenze lo si assimilò all'europeo con queste ipotesi :


• indios discendenti da Atlantide;
• indios come discendenti di una tribù di Israele che l'Antico Testamento dava per disperse;
• indios discendenti di visigoti, gaelici o dei galli sbarcati sin dall'VIII secolo dopo Cristo;
• indios come sottospecie umana (homuncoli) crudeli e antropofagi destinati per volontà
divina alla schiavitù.

Il Papa Paolo III, nella bolla Sublimus Dei (1537), riconobbe gli indios come esseri umani titolari
di diritti di natura. Ma in realtà la volontà della Chiesa era ritagliarsi uno spazio per la
cristianizzazione delle popolazioni indigene. Quindi non era una vera e propria difesa dei diritti
degli amerindi.

Progressivamente la cultura europea si arrese all'evidenza e fu riconosciuta la mutabilità e pluralità


della natura umana. I diritti di natura era una idea invalicabile per il potere regio, la natura
dell'uomo.

Il diritto di natura: un diritto connaturato all'uomo in quanto tale. Il diritto alla propria vita, ai
propri beni. La società politica non poteva fare altro che riconoscerli e difenderli. All'indomani
della scoperta dell'alterità questo ideale comincia a vacillare e Jean Bodin neli suoi Sei libri della
repubblica (1576) scrive che “i diritti naturali limitano la corona, ma il loro contenuto non è più
certo”.
Più semplicemente: siccome non siamo più sicuri di cosa sia la natura umana, ora il sovrano gode
di una libertà di azione molto maggiore rispetto al passato.
Nasce l'Utopia Politica: i resoconti dei primi spagnoli sbarcati nelle Antille riferivano non solo di
abitudini crudeli e cannibalismo ma decantavano la mitezza del clima, il rigoglio della vegetazione
e il candore dei nativi (il buon selvaggio).
Thomas More scrive Utopia (1516) dove racconta di una società ideale, pura, senza proprietà
privata, con mezzi di produzione condivisi, governo di rappresentanza, eccetera.

Perché lo sviluppo geografico avviene solo nella seconda metà del '400?

1. Conquista Turca di Costantinopoli (1453). Crea il bisogno di creare una via alternativa
per le Indie Orientali, l'antica via della Seta di cui parlò Marco Polo nel Milione, da dove
provenivano i maggiori traffici di spezie e seta e beni primari per il soddisfacimento della
popolazione europea è ora chiusa, bloccata dal nemico turco
2. Rivoluzione culturale e scientifica del Rinascimento. Si sviluppano gli strumenti
necessari alla navigazione oceanica (bussola, sestante, caravella, studio scientifico dei venti
e delle correnti). In prima linea sulle competenze vi erano Spagna e Portogallo. Questo era
dovuto proprio alla civiltà araba (matematica, goniometria, trigonometria, strumenti per la
navigazione). Gli arabi a loro volta avevano appreso queste conoscenze dall'antica sapienza
indiana.
3. Avvento dello Stato Moderno. Tutti i viaggi di esplorazione erano finanziati dai sovrani.

Possiamo dividere in 3 fasi questa espansione europea nel mondo:

1. 1480-1522. I protagonisti furono Spagnoli e Portoghesi. Entrambi spinti per arrivare alle
Indie Orientali, aggirando il blocco Ottomano nel Mediterraneo orientale. L'esito fu:
controllo portoghese del mercato delle spezie e la conquista spagnola delle Americhe.
[Un carico di noce moscata, nel '400, poteva valere più di un carico d'oro questo perché erano un condimento, un
digestivo, uno status symbol, ma soprattutto si riteneva che fosse un antibatterico per conservare gli alimenti]

• I Portoghesi con Diaz doppiarono il capo di Buona Speranza (apice meridionale del
continente africano) nel 1487 e da lì si poteva procedere verso oriente.

• Anche Vasco de Gama dieci anni dopo, arrivò al capo di Buona Speranza, risalì sino
grossomodo al Corno d'Africa e salpò verso l'India creando un asse fiorente di commercio
con le Indie Orientali.

• Gli Spagnoli, con Colombo, si erano illusi di aver raggiunto le Indie Orientali. Poi con
Magellano (1519-22), che doppiò lo stretto che prese il suo nome (apice meridionale del
continente americano), gli spagnoli si rassegnarono che in mezzo c'era l'America. Si
rassegnò alle vie orientali colonizzando le Americhe.
Conseguenze: marginalizzazione del Mediterraneo. Inevitabile crisi e declino economico,
sociale e politico di regioni italiane come la Gloriosa Repubblica Veneziana

2. 1580-1630. I protagonisti ora sono inglesi, francesi, olandesi. I cosiddetti terzi arrivati.
L'obiettivo è sempre lo stesso: arrivare ad oriente, individuare un passaggio a Nord-Ovest
per superare il continente americano da Nord rispetto al Sud di Magellano che era una rotta
troppo lunga. Ma non fu mai trovato perché, pur esistendo, non c'erano navi rompighiaccio
adatte alla navigazione. Cosa fecero allora? Iniziarono a sfidare le autorità spagnole con le
cosiddette Guerre di Corsa: guerra combattuta semi-clandestinamente con impiego di
naviglio privato. Il pirata agisce per proprio conto, il corsaro su mandato del governo (la
cosiddetta lettera di corsa). Il fine era politico: predazione a fini istituzionali. Francis Drake
agiva per conto di Elisabetta I (seconda metà del '500), considerato un eroe nazionale.
Con la Pace di Utrecht (1713) fu messa al bando la guerra di corsa.
3. 1740-1790.Non sono più le corti a finanziare. I viaggi sono finanziati dalle Società
Scientifiche non per la ricchezza ma per allargare le conoscenze. Es: Royal Society di
Londra. Conoscere il Pacifico. Il primo europeo a scoprire l'Australia fu
James Cook (1768-71). Fu inviato dalla Royal Society a Tahiti per osservare il transito del
pianeta Venere. Di ritorno da Tahiti, azzardò una navigazione verso Sud e trovò Nuova
Zelanda e Australia.
Durante le traversate oceaniche ci si ammalava di scorbuto (grave carenza di vitamine) e
questo portò lo studio e la messa a punto di un efficace rimedio contro di esso, ovvero,
somministrare estratti di frutti, soprattutto arance.
Alla fine del Settecento, l'espansione europea era ormai estesa a tutto il mondo, a livello di
coste che furono esplorate e cartografate, ma mancavano le esplorazioni dell'entroterra, basti
pensare che le sorgenti del Nilo furono scoperte solo nel 1892.

IMPERI COLONIAL-COMMERCIALI DEL CINQUE-SEICENTO

La Spagna aveva una popolazione di 7 milioni di persone mentre il Portogallo meno di 2 milioni.
Questa differenza segna le diverse modalità di agire sulle colonie dei due regni:

• Portogallo: Impero commerciale, basato su negoziazione diplomatica, accordi bilaterali,


creazione di empori commerciali e basi militari in loro difesa. Un impero marittimo
consistente nel controllo di rotte oceaniche e di approdi extraeuropei.

• Spagna: conquista militare e colonizzazione con la nascita di un nuovo ceto coloniale


stabilmente insediato nei territori d'oltremare. Un impero territoriale con la fondazione di
città, piantagioni, eccetera.

Scendiamo nel dettaglio:

Impero commerciale Portoghese inizia nel 1499 (approdo a Calicut di Vasco de Gama- 1557
occupazione portoghese di Macao): impero marittimo; Il Portogallo conquistò, ma
fondamentalmente si insediò senza l'impiego della forza. Si affermarono negoziando e contrattando.
Combatterono nel 1509 nella Battaglia di Diu, dove con Alfonso Albuquerque sconfisse una
potente coalizione formata da Impero Ottomano, Egitto, Venezia, Ragusa e i portoghesi diventarono
dominatori dell'Oceano Indiano.

La Casa Da India, agenzia governati, situata a Lisbona, fu istituita nel 1501 con lo scopo di
promuovere e regolamentare i commerci con le Indie. Il controllo doveva essere monopolistico.
Tutte le merci dovevano passare per il porto di Lisbona. Questa istituzioni custodiva e aggiornava il
Padrao cioè le carte nautiche di cui erano dotate le navi portoghesi. Il vertice dell'impero era in
Europa mentre la centrale operativa era nelle Indie a Goa, definitivamente strappata agli ottomani
nel 1509. Questo loro impero marittimo durò sostanzialmente sino agli anni venti e trenta del XVII
secolo con l'arrivo degli olandesi.
Caposaldi dell'impero commerciale portoghese:

• Costa del Malabar. Ricca di pepe, pietre preziose e coloranti naturali come l'indaco.
• Penisola di Malacca non era ricca di merci ma aveva importanza strategica poiché era la
porta di accesso all'arcipelago delle Molucche, tramite uno stretto, la gemma splendente di
questo impero, principale porto di esportazione di spezie (Chiodi di garofano, canfora per
lassativi, cardiotonici, balsami, eccetera).
• Isola di Timor conquistata nel 1515 per il legno di sandalo che commerciavano tantissimo
in Cina per produrre arredi, ventagli. Insomma il mercante portoghese è duttile, commercia
non solo per Europa ma anche fare profitti in loco.
• Macao (1553) dove importavano droghe, seta profumi, porcellane.
• Nagasaki in Giappone nel 1571 costituirono un emporio permanente, concessa da un
feudatario, un signore locale convertitosi al cristianesimo.

Solo i portoghesi potevano vendere prodotti giapponesi ai cinesi e prodotti cinesi ai giapponesi,
perché i rispettivi imperatori avevano tassativamente vietato il commercio tra i due paesi e i
portoghesi riuscirono ad infilarsi in questo interstizio proponendosi come Mercanti di
intermediazione. I portoghesi furono attivi anche nel mercato delle concubine giapponesi e le
rivendevano in Asia.
I portoghesi in Africa si insediarono nella costa orientale africana a Sofala alla foce del fiume
Zambesi e dall'Angola, nella costa occidentale, a Luanda esportavano schiavi neri che rivendevano
agli spagnoli. Più aumentava l'impero spagnolo, più aumentava il commercio degli schiavi neri.
I Portoghesi arrivarono anche in Brasile. Qui i portoghesi ebbero un altro approccio. Il Brasile è
l'unico vero caso di insediamento coloniale portoghese. Esisteva un contratto, chiamato Asiento,
con cui i portoghesi erano i fornitori ufficiali di schiavi neri africani per le colonie spagnole in
America. Questo sino alla Pace di Utrecht (1713) che risolveva La guerra di Successione Spagnola,
dove l'asiento fu assegnato agli inglesi.
Fondarono nel 1549 la città di Bahia. Esportavano merci, oro, zucchero. Il Brasile era il più
importante produttore mondiale di oro e zucchero.

Con lusosfera è l'insieme di quei paesi di lingua lusitana, portoghese.

Impero territoriale spagnolo: impero coloniale in senso stretto. Controllato dagli spagnoli stessi.
Dal 1492 (Colombo) al 1532 (Spedizione di Pizzarro in Perù). Inizialmente si insediarono
a San Salvador (Bahamas). I
Inizialmente si insediarono nell'isola di Hispaniola. L'espansione fu opera dei conquistadores
(bande di esploratori-soldati) erano nobili decaduti dopo la fine della Reconquista.
Si affidavano a San Giacomo evocato da Santiago Matamoros che diventa Santiago MataIndio
(sterminatore di Indigeni). Erano una miscela esplosiva di abilità militare, fanatismo religioso e
brama di ricchezza.

3 spedizioni importanti: A differenza dei Portoghesi ci fu uno scontro di civiltà tra spagnoli e
autoctoni.

• Nunez de Balboa 1513 attraversa l'istmo panamense con avvistamento del'Oceano Pacifico.
Si insinua il sospetto che non ci si trovasse nelle Indie Orientali.

• Hernan Cortez 1519 (conquista del Messico e distruttore della civiltà atzeca con la
Battaglia di Tenochtitlan (1521). Ideologia della Reconquista: Santiago MataIndios

• Francisco Pizzarro 1531 (conquista del Perù)


I perni del sistema coloniale spagnolo:

• Consejo de Indias (1524) Istituito da Carlo V, era il vertice della piramide, organo supremo
governativo, emanazione diretta della corona, presieduto dal re stesso

• Patronato Regio era un principio in base al quale spettava al re il controllo di tutti gli affari
ecclesiastici riguardanti le colonie, con esclusione di qualsiasi altra autorità, compresa quella
pontificia)

• Casa de Contratacion (1503) Una agenzia governativa introdotta da Isabella di Castiglia


per promuovere e regolare il commercio con il Nuovo Mondo, controllava il commercio, le
merci in transito, riscuoteva le dogane e autorizzava i viaggi nelle colonie e custodiva tutti
gli aggiornamenti delle mappe con le nuove scoperte. Custodiva il Padron Real che era la
stessa cosa del Padrao portoghese. La sede era Siviglia sino al 1717, poi Cadice.

• Vice-regni gli spagnoli affluirono massicciamente nelle colonie, un quinto della


popolazione spagnola e questi organi si occupavano di amministrare la società coloniale
spagnola.

• Encomienda significa affidamento. Erano simili ai feudi, ma con delle differenze:

1. il feudatario riceveva la terra la governava e in cambio assisteva il re in caso di


guerra.
l'encomendero, l'affidatario, riceveva un segmento di popolazione indigena e usava
questi come forza lavoro. In cambio egli si impegnava ad evangelizzare gli indigeni.

2. il feudo era ereditario e ben presto si era reso autonomo dal re.
l'encomienda no, ritornava al re. Era una scelta per evitare qualsiasi devoluzione
economica. Se l'encomendero non era fedele, i suoi eredi non avrebbero preso il
potere. Divenne ereditaria nel 1545 con Leggi di Burgos ma ormai gli indios erano
quasi estinti.

Risorse dell'impero coloniale spagnolo: Metalli preziosi. Intorno alle metà del '500 più della metà
dell'argento veniva dal Messico. Zucchero , caffè, tabacco utilizzato come panacea per tutti i mali
oltre che come svago.

Ad una fase di arricchimento seguì una di inflazione dovuta alla eccessiva quantità di metalli
preziosi arrivati e allo “spagnolismo” cioè nessuno voleva lavorare ma vivere di rendita.

Gli Spagnoli ebbero,inoltre, una appendice nell'arcipelago nelle Filippine (1564) che permise
scambi con la Cina che era quasi monopolio di commercio portoghese.
RIFORMA LUTERANA

Movimento religioso dei primi del' 500. Un'epoca in cui la vita terrena era concepita come una mera
fase transitoria in preparazione della vita dopo la morte.
L'indulgenza era una istituzione che prevedeva la remissione delle pene del purgatorio accettando
pene ulteriori in Terra per andare direttamente in Paradiso. Con il passaggio a Chiesa Stato, e
quindi, necessità di strumenti di fiscalità, le indulgenze vennero vendute.

Luteroera un teologo, uno studioso della Bibbia, pubblicò, non è vero che affisse, pubblicò, le sue
95 tesi nel 1517. In realtà a Lutero non interessava della vendita delle indulgenze ma la sua
obiezione era sull'indulgenza in sé che riteneva un approccio sbagliato al problema della
giustificazione.

La Chiesa Cattolica ritiene che l'uomo può giustificarsi agli occhi di Dio per la nostra salvezza
eterna, poiché abbiamo il libero arbitrio e scegliamo il bene. Le porte del Paradiso, dopo il peccato
originale, è stato riaperto grazie al sacrificio di Gesù. La giustizia divina è retributiva perché
ricompensa i meritevoli, coloro che attraverso la loro condotta terrena si sono giustificati agli occhi
di Dio.

Lutero invece riteneva che nessuno può giustificarsi agli occhi di Dio. L'uomo è malvagio. Non
possiamo fare niente per meritare il Paradiso. È Dio che lo decide. Non esiste il libero arbitrio.
Esiste il servo arbitrio. Non possiamo fare niente se non morire e aspettare la decisione di Dio che
non dipende dal nostro comportamento in vita: è una predestinazione che abbiamo prima
addirittura di essere nati, punto e basta. Siamo totalmente passivi rispetto a Dio.Totale passività
dell'uomo rispetto a Dio. Anche la stessa fede non è da ricercare ma è un dono gratuito di Dio ci da.

• Sola Fide significa predestinazione. Questa idea di Lutero svaluta l'intermediazione


ecclesiastica tra Dio e l'uomo. Non ti salverai se compirai i precetti che ti dice il parroco,
devi instaurare un dialogo diretto con Dio nell'interpretazione personale della Bibbia.

• Sola Scriptura è un altro precetto luterano secondo il quale conta solo ciò che tu apprendi
dalla Bibbia, Scritturalismo Protestante.

Ovviamente il termine Protestante è spregiativo nell'ottica Romana, i seguaci di Calvino si


facevano chiamare Evangelici, coloro che ritornano alle fonti, alle scritture, rifiutando tutto ciò che
non è testimoniato nella Bibbia.

Tutto ciò che non è scritto nella Bibbia non ha valenza (Purgatorio; Limbo; culto delle Reliquie;
della Vergine e dei Santi) conta solo il battesimo e l'eucarestia poiché segnalati nelle scritture.
Anche il sacerdozio è universale; qualunque battezzato è sacerdote di sé stesso. Per questa ragione
Lutero traduce la Bibbia dal latino al volgare
Esiste ovviamente il sacerdozio nel luteranesimo, ma c'è distinzione solo in termine di ruolo e mai
in termini spirituali tra chierico e laico.

Carlo V, imperatore del Sacro Romano Impero e fervente cattolico, si oppose alla rottura luterana
ma Lutero fu appoggiato da alcuni principi territoriali tedeschi del Sacro Romano Impero.
Nel 1521 fu scomunicato dal papa Leone X ma venne protetto da Maurizio di Sassonia.

Con questa protezione dei principi terrritoriali, Lutero si guardò bene dall'appoggiare la rivolta dei
contadini (1524-25) che avevano letto per la prima volta la Bibbia in volgare e si riconobbero nel
passo dell'egualitarismo evangelico “date da mangiare e bere agli assetati” e, in oltre 300 mila,
assaltarono le regge degli aristocratici feudali tedeschi.
Lutero non solo condannò questa rivolta, anzi, istigò i principi a soffocarla e reprimerla nel sangue
e nel 1525 scrive “Contro le empie e scellerate bande dei contadini”.
I contadini bollati come cani rabbiosi e strumento del diavolo; questo scritto è importante perché
formula il nucleo teorico della sua visione: Obbligo dell'obbedienza passiva: tu devi obbedire a
quel principe punto e basta. Perché quel principe lo ha messo Dio e quindi stai disobbedendo a Lui.

Confessione augustana (1530 ) è la prima esposizione ufficiale dei principi del protestantesimo.
Sono 21 articoli di fede. Il luteranesimo si confessionalizza. Diventa dogmatico. Carlo V tentò di
evitare questa frattura che sgretolava il Sacro Romano Impero ma non riuscì e abdicò in favore del
fratello Ferdinando, per quanto riguardo i domini asburgici ereditari e la corona di Sacro Romano
Imperatore, mentre Spagna e Paesi Bassi andarono al figlio Filippo II. La rottura si risolse nel
1555 con La pace di Augusta, basata su due principi:

Ius reformandi: diritto di scegliere se essere cattolico o luterano. Sancito ma riservato solo ai
principi territoriali. Mentre per tutti gli altri vale la regola del proprio principe quindi...

Cuius Regio Eius Religio: quella che è la religione del tuo principe sarà anche la tua. Se non ti va
hai il diritto di emigrare ma lo puoi fare nel giro di 24 ore.

RIFORMA CALVINISTA

Calvino nasce a Noyon nel 1509 nel nord della Francia. Fu seguace delle idee luterane in gioventù
e attirò i sospetti dei cattolici francesi. Fuggì in Svizzera nel 1335 e nel 1536 scrive il suo
capolavoro Christianae religionis institutio. Calvino nello stesso anno approda a Ginevra (la
Svizzera era una confederazione di città stato), i ginevrini approvano e con delle Ordonnance
ecclesiastiques (1541) rinnovano le ordinanze religiose seguendo gli insegnamenti calvinisti.

Calvino aderisce ai due pilastri della visione luterana: Sola fide ( l'uomo oggetto passivo della
grazia, fatalismo); Sola scriptura: la Bibbia unica autorità per il fedele.

Calvino sviluppa rispetto a Lutero alcune visioni del tutto originali che spiegano la concreta
esperienza storica delle comunità calviniste:

Obbligo morale della santificazione: Calvino riteneva che l'insegnamento luterano nell'enfatizzare
l'irresistibilità della grazia e la passività dell'uomo davanti a Dio, aveva messo in ombra
l'importanza di obbedire ai comandamenti della seconda tavola della legge, quella della legge
morale. Infatti alcuni sedicenti seguaci di Lutero sostenevano che siccome non si poteva fare niente
per modificare la grazia, e che Dio non si interessa, io posso trasgredire qualunque legge morale
della seconda tavola della Legge.

Anti-nomiani: ricordiamo Johann Agricola. Alcune sette radicali arrivarono persino a concepire il
peccato come palingenesi cioè nuova nascita (fare il male affinché venga il bene), ad esempio i
Ranters inglesi, praticavano l'amore libero, rifiutavano di scoprirsi il capo davanti ad un
aristocratico, scorreggiavano e ruttavano in pubblico.

Per evitare, dunque, questi eccessi, Calvino si inventò l'obbligo morale della santificazione: fintanto
che sei in questa terra devi santificarti ai comandamenti della II tavola della legge. Benché oggetto
passivo della grazia, dunque, l'uomo era oggetto attivo della santificazione. Seguire
scrupolosamente l'esempio di Gesù. Dove dunque il luteranesimo è una religione della passivita
dell'uomo davanti a Dio,
• Luteranesimo: religione della passività dell'uomo davanti a Dio. Un'esperienza di fede tutta
interiorizzata. Obbedienza passiva al sovrano, poiché voluto da Dio.
• Il calvinismo: è una religione della militanza attiva perché il fedele è chiamato a compiere
atti concreti che lo identificano come seguace di Gesù e per imporre l'osservanza della legge
morale lo Stato doveva essere retto con ferrea disciplina religiosa e col primato della legge
su quella civile. Una teocrazia.

Ecco quindi che a Ginevra al al vertice della piramide c'è un Consiglio degli anziani atto a
disciplinare la cittadinanza alla legge morale. Un supremo organo al vertice della Chiesa che si
colloca anche al vertice del governo.

Doppia predestinazione: Lutero rifiutò sempre di spiegare cosa sarebbe accaduto a coloro i quali
non erano stati predestinati al paradiso. Calvino invece parla chiaramente di Inferno. Un Dio non
sempre buono, vendicativo.

A Posteriori Probatio: La fortuna terrena, benché non valga niente agli occhi di Dio, è una prova,
un segnale sulla Terra del favore divino nei tuoi confronti.
Max Weber nell'Etica protestante e lo spirito del capitalismo (1904-5) ne parla per comprendere le
motivazione dello sviluppo capitalista.

Ricezionismo in ambito eucaristico:

• Cattolici: transustanziazione cioè reale conversione dell'ostia nel corpo e nel sangue di
Cristo. l'ostia trasmette universalmente la grazia. L'altare in pietra e il sacerdote sono sempre
separati dai fedeli, il rito dell'eucarestia viene compiuto di spalle dal celebranti. L'altare è
sempre circondato da una balaustra.

• Luterani: consustanziazione cioè pane e vino rimangono sia pane e vino che corpo e sangue
di Cristo.

• Calvinisti: approccio ricezionista cioè l'ostia benedetta trasmette la grazia soltanto ai puri di
cuore. Non significa che ritengano una bugia che Gesù non sia nell'ostia ma che Gesù non ti
trasmette nessuna grazia se tu non sei puro. Nessun altare in pietra o balaustra ma una
semplice tavola in legno con tutti i fedeli assieme intorno alla tavola a celebrare. Mancano
anche i crocifissi e le immagini sacre perché il sacro non si può rappresentare, i calvinisti
sono Iconoclasti.

Diritto di ribellione: mentre i luterani ponevano enfasi sull'obbligo di obbedienza passiva nei
confronti dell'autorità civile, i calvinisti affermano il diritto della ribellione nei confronti del tiranno
nemico della vera fede.

In realtà anche Lutero fu costretto a difendere il diritto di ribellione dei principi nei confronti
dell'imperatore, però la differenza è che dal 1555 con la Pace di Augusta i luterani furono religione
ufficiale dell'establishment tedesco e le comunità luterane si appiattirono sull'esaltazione
dell'obbedienza.
Mentre la storia più travagliata dell'affermazione calvinista:
• esclusi dalla pace di Augusta
• perseguitati in Inghilterra da Bloody Mary e nella Scozia di Maria Stuarda sino al 1559
quando i calvinisti presero il potere
• nei Paesi Bassi di Filippo II sino al 1556 quando le Province Settentrionali si resero
indipendenti
• nella Francia di Caterina dei medici col massacro di San Bartolomeo portò i suoi teologi ad
affermare il diritto di ribellione.

Il diritto di ribellione, per il calvinismo moderato spettava ai nobili idealizzati da Calvino come
Efori o Tribuni della plebe. Per i radicali spettava ad ogni suddito, il diritto/dovere di uccidere il
re tiranno. Parliamo di Monarcomachia.

La dottrina del diritto divino dei re nacque in risposta alla Monarcomachia.

RIFORMA INGLESE

Più che riforma parliamo di Scisma: una chiesa staccata da Roma ma profondamente cattolica.
Fu una riforma imposta dall'alto e nazionale al contrario di quella luterana e calvinista che furono
transnazionali e imposte dal basso.

Enrico VIII Tudor non era un riformatore né un teologo e prima dello strappo con Roma si oppose
strenuamente al luteranesimo nel 1521 pubblicando anche una Assertio septem sacramentorum e fu
proclamato dal papa Leone X, Difensore della fede.

E anche dopo l'Atto di Supremazia (1534), avrebbe continuato a perseguitare i luterani sino al
1536 dove iniziò ad accostarsi ai luterani e introdusse la Sola Fide e la consustanziazione. Poi in
vecchiaia si pente di nuovo e cambia di nuovo ripristinando la devozione alla Vergine e i Santi, il
celibato ecclesiastico e la transustanziazione e un anno prima della morte nel 1547 arrivò a proibire
la lettura privata della Bibbia che era uno dei capisaldi della dottrina luterana.

Gli eventi:

1. Enrico VIII voleva divorziare da Caterina d'Aragona poiché non riusciva a dargli un erede
maschio. I figli morivano tutti. In principio Caterina aveva sposato il fratello maggiore di
Enrico, Arturo. Enrico VIII pensava di essere vittima di una maledizione divina. Nel
Levitico infatti si diceva che “se un uomo sposa la moglie di suo fratello commette una
impurità, egli rimarrà senza figli”. Carlo VIII credeva di essere vittima di una maledizione
divina.

2. Chiede al papa Paolo III il divorzio ma il papa non accetta, non tanto per l'indissolubilità
del sacramento del matrimonio, ma per il fatto che la moglie, Caterina d'Aragona, era zia di
primo grado, sorella della madre dell'Imperatore Carlo V e non poteva offenderla.

3. Enrico VIII si fa proclamare capo supremo della sua Chiesa per autoannullarsi il matrimonio
e convolare a nozze con la sua amante Anna Bolena (sarà madre di Elisabetta I). Si pongono
le basi per la nascita, mezzo secolo dopo della futura Chiesa Anglicana.
Il passaggio a Chiesa Anglicana passa attraverso la storia dei tre figli di Enrico VIII, tre figli di 3
diversi letti:

1. Edoardo VI(1547-53), figlio del terzo matrimonio con Jane Seymour. Edoardo introdusse
innovazioni filo-calviniste. Introdusse diverse innovazioni ma morì troppo presto e salì al
trono la sua sorellastra, fervente cattolica...

2. Maria la Sanguinaria (1553-58), unica figlia viva al primo matrimonio con Caterina
d'Aragona. Smantellò violentemente (purghe mariane) le innovazioni calviniste del fratello
per un ritorno al cattolicesimo. Anche lei morì prematuramente lasciando il regno a...

3. Elisabetta I (1558-1608) figlia del secondo matrimonio con Anna Bolena. regno
lunghissimo, governo di natura compromissoria. Elisabetta chiude definitivamente con il
papa. Fu scomunicata da Pio V (scomunicare un sovrano significava esporlo alle azioni
violente di sudditi che attraverso quella scomunica venivano sciolti dal vincolo di lealtà ed
obbedienza).

Elisabetta voleva riformare la Chiesa ma temeva l'impostazione della Chiesa presbiteriana,


cioè calvinista scozzese perché era una chiesa organizzata in maniera parlamentarista, dal
basso. Era una chiesa di tipo assembleare in cui ogni autorità veniva dal basso. Elisabetta
aveva paura che questo tipo di organizzazione potesse debordare a livello politico. Allora
si inventò una via di mezzo tra matrice cattolica e modello calvinista.

Fece adottare una nuova confessione di fede , i 39 Articoli di fede (1563) che conservavano
il vecchio modello ecclesiastico cattolico monocratico e dall'alto verso il basso. Una sorta di
via media tra Ginevra e Roma. In sintesi, una chiesa compromissoria e inclusiva.

• Cattolica dal punto di vista dell'organizzazione ecclesiastica


• Calvinista dal punto di vista della dottrina con diversi tratti della liturgia cattolica

LA CONTRORIFORMA

• Il Luteranesimo alla metà del '500 aveva convertito metà della popolazione tedesca.
Luterana anche Svezia (1527) e Danimarca (1536).

• Il Calvinismo, partito da Ginevra (1541) inizia a fare proseliti in Francia, Paesi Bassi, Isole
Britanniche.

Il termine Controriforma nasce in ambito luterano e quindi esclusivamente critico nei confronti
della Chiesa Cattolica da Johann Putter (1776). Chiesa Cattolica considerata responsabile
dell'avvento sulla scena europea di nuovi strumenti di controllo dell'opinione religiosa e di
repressione del dissenso.
Questi strumenti sono Inquisizione (1542) e Indice dei libri proibiti (1559).

In realtà il termine Controriforma è riduttivo, ci fa considerare il rinnovamento della Chiesa


Cattolica semplicemente come una reazione violenta nei confronti delle chiese riformate e non una
pregressa volontà della Chiesa di riformarsi.
Inquisizione:Facciamo partire questa congregazione, questo ministero con Paolo III e la sua Licet
ab Initio (1542) dove si dava agli inquisitori il potere di ricercare coloro che si allontanavano dalla
retta via o aiutasse gli eretici.

In realtà l'inquisizione c'era stata anche nel medioevo, ma era una mera procedura legale, e non c'era
una magistratura professionale specializzata. Con questa nuova inquisizione abbiamo ora un
tribunale permanente e centralizzato che opera sotto il controllo diretto della curia pontificia.
Questo tribunale si ispirava all'Inquisizione spagnola del 1478 per volontà di Ferdinando d'Aragona
e Isabella di Castiglia.

Differenze:

• Inquisizione Spagnola (1478): Per cacciare ebrei e moriscos (Reconquista). Essa non può
muovere un dito fuori dai territori del re di Spagna. Si tratta di un tribunale politico, voluto
dalla monarchia, composto prevalentemente da magistrati laici. Operò quindi nei territori
monarchici di Spagna, Sicilia e Sardegna.

• Inquisizione Romana (1542): istituita per dare la caccia ai luterani e agli eretici in generale.
Ha giurisdizione su tutti i battezzati con rito cattolico per i reati di eresia, quindi in tutti i
territori di fede cattolica. Essa è un tribunale religioso composto da magistrati ecclesiastici.
Dal punto di vista operativo l'Inquisizione Romana riuscì ad essere operativa solo negli
Stati dell'Italia centro-settentrionale (Stato Pontificio, Ducato di Savoia, Milano, Granducato
di Toscana, Repubblica di Venezia, Ducato di Parma, Ducato di Modena). Mentre nel regno
di Napoli e nella Repubblica di Lucca la giurisdizione fu affidata a vescovi e Roma si
limitava ad inviare un Ministro dell'inquisizione.

In Portogallo operò l'Inquisizione Portoghese (1536)


in Francia furono istituite le Camere Ardenti che perseguitarono gli Ugonotti(1535).

L'inquisizione era una congregazione cardinalizia, un dicastero ministeriale che non fu uno dei tanti
ma venne proiettato dal papa Sisto V come uno dei vertici dello Stato della Chiesa sotto la guida
diretta del pontefice. Alla fine del '500 furono sconfitte le Eresie Manifeste cioè quelle eresie del
teologo che afferma principi e dottrine in contrasto con l'insegnamento impartito dall'autorità
ecclesiastica concentrandosi sulle Eresie Inconsapevoli. Che cosa sono?

Comportamenti pratici, condotte pratiche quali concubinaggio, adulterio, sodomia, magia


bianca che se ripetuta dal fedele, dopo un primo ammonimento ufficiale da parte della
Chiesa, venivano considerate come Affermazioni di Principio, affermare, cioè, la liceità
di quella condotta, e quindi andando sulla strada dell'eresia.
L'inquisizione si trasforma da baluardo dell'ortodossia a tribunale della moralità
quotidiana.

Nel '600 vengono portati avanti processi inquisitoriali contro alcuni filosofi e scienziati dei tempi
che non si sono espressi in tema di fede ma le cui idee sono in contrasto con le idee cattoliche: ad
esempio Giordano Bruno,che parlava di infiniti mondi e infiniti universi e una visione panteistica
della natura, processato e bruciato vivo in piazza dei miracoli. Lo stesso per il frate domenicano
Tommaso Campanella fautore di un approccio allo studio della natura basato sui sensi e sulla
ragione, fu sottoposto a torture come il supplizio della veglia e il cavalletto; fu assolto perché si
finse pazzo. Anche Galileo Galilei (1633) con le sue concezioni Eliocentriche; processato e
costretto ad abiurare.
Si sviluppa il Nicodenismo: pratica dissimulatoria consistente nell'uniformarsi solo esteriormente
agli insegnamenti imposti con metodi violenti dalla Chiesa. Espressione presa dal Vangelo dove si
racconta di Nicodemo, il fariseo che di giorno esterna adesione al giudaismo e di notte va ad
ascoltare Gesù.

L'indice dei libri proibiti: detto anche indice paolino (1559) poiché voluto da Paolo IV.
Era l'elenco dei testi giudicati pericolosi per la fede, fu estremamente severo e proibiva di alcuni
autori tutta l'opera e tutte le traduzione in volgare della Bibbia. Includeva interi generi letterari
(magia, astrologia). Anche il De Monarchia di Dante, il Decamerone di Boccaccio, l'Orlando
Furioso di Ariosto.
Cinque anni dopo nel 1564 ci fu un secondo indice, indice tridentino poiché successivo al Concilio
di Trento che prevedeva l'espurgazione solo di alcuni passaggi, ritenuti proibiti, delle opere. Nasce
il fenomeno dell'Autocensura: gli intellettuali prima ancora di venire indicati tra le opere non
adatte si autocensurano. Nota la Gerusalemme Liberata (1575) che dopo varie edizioni divenne
Gerusalemme Conquistata (1593).
L'indice dei libri proibiti fu istituzionalizzato tramite una congregazione incaricata di governare in
maniera razionale ed efficiente la censura.
L'ultimo indice fu di Pio XII nel 1948 e soppresso nel 1966 con il Concilio Vaticano II.

C'è da dire che coercizione e repressione segnarono profondamente anche le esperienze delle Chiese
Protestanti Ad esempio Michele Serveto autore del controverso sulla materia trinitaria, De trinitatis
erroribus (1531) fu condannato al rogo in effige dall'Inquisizione Romana e braccato anche da
quella spagnola, cercò rifugio a Ginevra ma Calvino lo fece condannare al rogo.
Lo studioso Jedin parlando della Controriforma ci dice che non fu una reazione, una semplice
risposta a Lutero, ma di un'accellerazione di un processo di rinnovamento in corso già da prima.
Anzi la Controriforma, secondo molti studi, si sarebbe occupata più di Persuasione e Dissuasione
rispetto alla Costrizione e Repressione. Come? Ad esempio con il Sacramento della Confessione.
Uno strumento di formazione ma anche informazione sui fedeli. Venne quindi potenziato il
sacramentodella confessione, passando da obbligo annuale a prassi sempre più frequente.

La Compagnia di Gesù (1540), I Gesuiti erano i più apprezzati come confessori. Perché?
• Erano confessori itineranti, non sapevano niente di te, non conoscevano la tua famiglia né i
tuoi affetti, era quindi più facile farlo con loro rispetto che col proprio parroco.
• I Gesuiti potevano sciogliere, solo loro, dal peccato di eresia, privilegio dato solo
dall'Inquisizione.
• Inoltre i Gesuiti distinguono i Casi di Coscienza. Distinguono i motivi e le gravità dei vari
casi, fondano la casistica e l'interpretazione della norma etica per una soluzione più
favorevole al peccatore.
Nel confessionale il gesuita era più un medico della coscienza afflitta che un giudice della
coscienza errata. Raccomandano la pratica mensile o persino settimanale della confessione.
La stessa interpretazione della norma etica, per quanto fosse rassicurante e consolatoria
finiva per alimentare dubbi di coscienza e induceva il fedele ad accostarsi più
frequentemente alla confessione.

Un altro strumento di persuasione sono le Missioni, le attività missionarie e si distinsero, anche in


questo campo i Gesuiti. Cinquecento e Seicento furono un'epoca di fioritura di missioni cattoliche
(India, Giappone, Cina, Brasile, Paraguay, Africa, Canada). Anche le zone periferiche (Alpi,
Apennini, Sardegna) in cui il cristianesimo si è intrecciato di riti pagani e occorre evangelizzare con
le Missioni dell'interno. I Gesuiti utilizzarono nelle loro missioni il metodo dell'Accomodamento:
adattare il messaggio cristiano alle abitudini e credenze del popolo in cui si cerca di portare Cristo.
Ad esempio in Cina i Gesuiti permettono durante la messa il culto degli antenati che faceva parte
del Confucianesimo ma viene innestato nel cattolicesimo per favorire l'evangelizzazione.
CONCILIO DI TRENTO
Trento era un principato ecclesiastico e l'estrema propaggine meridionale del Sacro Romano Impero
un chiaro gesto di apertura verso i luterani che comunque si rifiutarono perché non volevano
sottostare al primato pontificio e alla decisione di escludere il laicato.

Fu interrotto tante volte perché si combattevano le Guerre italiane e le guerre di Carlo V contro i
principi ribelli del Sacro Romano Impero. Le sessioni del Concilio di Trento si concentrarono in tre
fasi (1545-47; 1551-52; 1563-64) comprendenti un arco di 21 anni, in un clima di aspre rivalità
interna alle gerarchie cattoliche: veniva utilizzata l'accusa di eresia come strumento di lotta politica.

Paolo IV, Giampietro Carafa grande utilizzatore dell'accusa di eresia come strumento di lotta
politica, fu l'autore, come abbiamo visto, dell'indice dei libri proibiti, istruì processi contro i
vescovi spirituali favorevoli ad un rinnovamento della Chiesa Cattolica. Sferrò un dura attacco alla
Ecclesia Viterbensis, un cenacolo spiritualista comprendente pezzi della Curia Romana e artisti
come Michelangelo Buonarroti. Fautore anche di drastici provvedimenti antiebraici e persecuzione
violenta dei cosiddetti ebrei apostati, cioè ebrei convertiti al Cristianesimo che però continuano a
praticare alcuni riti inerenti all'ebraismo, ad esempio circoncisione.

I deliberati dottrinali del Concilio di Trento:

• Condanna del principio luterano della Sola Fide. Ribadita la concezione della giustizia
divina come giustizia retributiva. Riaffermata l'importanza del libero arbitrio per la salvezza
eterna.

• Condanna del principio della Sola Scriptura. Occorre il prete per arrivare a Dio. Viene
ribadito il latino come lingua ufficiale del culto. Riaffermato il valore della tradizione con
difesa di quelle forme non presenti nella Bibbia: purgatorio, culto della Vergine e dei Santi,
culto di immagini e reliquie.

I deliberati disciplinari:
Lotta contro la corruzione dei costumi ecclesiastici. Provvedimenti mirati a combattere
l'assenteismo, il concubinaggio, gli abusi sessuali, le pratiche sodomitiche. Uno dei più noti
provvedimenti fu la Bolla Contra sollicitantes (1561) emanata da Pio IV con scomunica immediata
senza neanche un processo (Latae Sententiae), per combattere la Sollicitatio ad Turpia cioè l'atto
abominevole di quei parroci che abusavano del potere in confessionale per estorcere favori sessuali
alle loro parrocchiane (sollicitatio ad turpia).

• Riaffermato l'obbligo del celibato ecclesiastico

• Introdotto l'obbligo di residenza per i preti nelle loro parrocchie

• Introdotto l'obbligo della visita per i vescovi (devono controllare le parrocchie)

• Introdotto il divieto di cumulo dei benefici (orto destinato al nutrimento del parroco, ne
può avere solo uno, non accumularli).

• Istituiti i seminari per la professionalizzazione del clero cattolico. Istituito il Catechismo


Tridentino (1566) un manualetto ad uso dei sacerdoti, contenente in forma semplificata la
dottrina del Concilio di Trento, questo favorì la divulgazione uniforme della nuova
ortodossia tridentina. Fu scritto da Carlo Borromeo.

LA PRIMA DIFFUSIONE CALVINISTA


Anche la Riforma calvinista, come quella luterana, travalicò i suoi ambiti territoriali. Parliamo di
Riforme transnazionali, al contrario di quella Anglicana che ebbe carattere nazionale. Ebbe una
capacità di diffusione maggiore anche tra culture molto diverse tra loro.

Due fasi di diffusione:

• Prima fase (1540-70) Francia e nord europa


• Seconda fase (1570-1600) alcune regioni del Sacro Romano Impero

Scozia, assunsero la denominazione di Presbiteriani.


Francia, assunsero la denominazione di Ugonotti
Paesi Bassi, assunsero varie denominazioni tra cui Arminiani
Inghilterra, assunsero la denominazione di Puritani

Laddove il calvinismo arrivò procurò fermento politico:

1. Riforma scozzese (1559) Non ci soffermeremo nel dettaglio.

2. Guerre civili francesi (1562-98)

3. Rivoluzioni olandese (1566-79)

4. Rivoluzione inglese (1642-49)

1) Guerre civili francesi (1562-98):


Un ciclo di otto guerre civile che si susseguirono quasi ininterrottamente dal 1562 al 1598.
La più importante fu l'ottava e ultima la cosiddetta Guerra dei 3 Enrichi(1585-98).

La Francia era uscita sconfitta da quelle Guerre Italiane e con la pace di Cateau Cambresis
(1559) abbiamo un primato spagnolo in Europa. Muore nello stesso anno Enrico II di Valois, e
lascia una grave crisi dinastica di re bambini: Francesco II (14 anni), Carlo IX (9 anni). La reggente
al trono, che compensa parzialmente a questa crisi dinastica col suo carisma, è la moglie di Enrico
II, Caterina de' Medici.

La crisi dinastica si risolse temporaneamente con l'ascesa di un terzo figlio di Caterina, Enrico III,
ma era debole e malato e lascio il regno senza eredi e non diede mai l'impressione di imporre una
guida forte ad un Regno, quello francese, ormai profondamente lacerato, diviso da una frattura
religiosa che si era aperta sin dalla metà del '500. C'era un fattore politico, la debolezza
istituzionale, la debolezza della monarchia e un fattore religioso: la diffusione del Calvinismo.

Nel 1555 il Calvinismo è, infatti, una realtà ben tangibile in Francia, testimoniata dalla prima chiesa
calvinista a Parigi. Nel 1560, 1/8 della popolazione francese era calvinista, prevalentemente nelle
grandi città. Anche alcuni principi, soprattutto i Borbone erano del partito ugonotto. Caterina de'
Medici era ovviamente cattolica. Nel 1562 ci fu la Strage di Vassy ma soprattutto nel 1572 con la
Strage di S.Bartolomeo, 30 mila ugonotti vennero massacrati per ordine di Caterina de' Medici. Il
papa Gregorio XIII celebrò questa strage e ordinò un giubileo.

Nacque, sullo sdegno di questo massacro, l'ideologia della monarcomachia, per cui ogni fedele
doveva uccidere il re tiranno per rispettare il volere di Dio. È il Calvinismo radicale: infatti Calvino
aveva indicato come uccisori del tiranno soltanto le guide della popolazione, ora gli Ugonotti
dicono che è dovere di ciascun singolo individuo.

Idea formulata nel capolavoro di Francois Hotman, giurista ugonotto intitolata Francogallia
(1573), scritta all'indomani del massacro di San Bartolomeo, ma soprattutto nel libretto Vindiciae
contra Tyrannos (1579) opera anonima ma, oggi, attribuita al giurista ugonotto Philippe Duplessis-
Mornay.

C'era anche un terzo partito, i cosiddetti Politiques, partito che sembra allungare la sua ombra sul
sovrano Enrico III, sono personaggi di corte, giuristi e letterati fautori di una monarchia forte,
assolutistica, in grado di elevarsi dalle parti e imporre una pace attraverso anche concessioni di
tolleranza religiosa. Grande esponente fu Jean Bodin autore del noto Sei libri sullo Stato (1576).

Si arriva in questo quadro alla Guerra dei 3 Enrichi(1585-98) :

Alla reggenza c'era Enrico III Valois, i rivali erano Enrico di Guisa, capo della Lega Cattolica ed
Enrico di Borbone, capo del partito ugonotto. Rispettivamente nel 1588 e 1589 vennero assassinati
Enrico di Guisa e Enrico III con estinzione dei Valois. E la reggenza passò inaspettatamente in
mano ad Enrico di Borbone, che sarà sovrano con il nome di Enrico IV.

Dovette però, in base alla Legge di cattolicità della corona, che permetteva solo ai sovrani cattolici
di cingere la corona francese, abiurare il calvinismo, lo fece. abiurò dunque il Calvinismo nel 1593
e fu incoronato nel 1594.
“Parigi val bene una messa”, frase probabilmente apocrifa attribuita ad Enrico IV.

Si convertì, ma uno dei suoi primi atti fu il famoso Editto di Nantes(1598) con il quale riconferma
la legge di cattolicità della corona, ma concedeva la tolleranza agli Ugonotti che diventarono prima
minoranza religiosa e liberi di praticare il culto in alcune aree del paese e potessero accedere alle
cariche pubbliche pur obbligati a pagare le decime al clero cattolico.

Concesse le Places de Surete, sistemi di difesa a presidio dei luoghi di culto. Fu il primo editto che
inventa la tolleranza in Europa anche se non va confuso con la moderna libertà di coscienza e ne
beneficiava solo una particolare minoranza e a certe condizioni.

In generale il dissenso religioso continua ad essere un male in sé, era visto come un un peccato.
La Pace di Augusta non era la stessa cosa perché la libertà di fede era territorializzata.

L'editto di Nantes restò in vigore per un secolo nel quale venne eroso con l'Editto di Ales (1629)
voluto da Luigi XIII, figlio di Enrico IV di Borbone che smantellò i presidi in difesa del culto
ugonotto.
Poi tutta una serie di editti discriminatori sino a Luigi XIV che con l'Editto di Fontainebleu(1685)
revoca la tolleranza religiosa per gli Ugonotti.

2) Rivoluzione Olandese (1566-79):


Fu un'altra delle importanti ricadute della diffusione calvinista. Le province settentrionali dei Paesi
Bassi nella seconda metà del Cinquecento si ribellarono alla corona spagnola dando vita a una
Repubblica Indipendente chiamata Province Unite.

Piccolo flashback:
Nel medioevo i Paesi Bassi erano appartenuti al composito Stato borgognone, stato cuscinetto tra
Francia e Sacro Romano Impero, una parte era stata conquistata e annessa dalla Francia, mentre
un'altra parte, i Paesi Bassi era entrata nell'orbita asburgica per effetto del matrimonio tra
Massimiliano I d'Asburgo e la figlia dell'ultimo duca di Borgogna che muore dopo pochi anni dal
matrimonio lasciando l'eredità a Massimiliano I e quindi al suo successore Carlo V.

I Paesi Bassi, dopo l'entrata nell'orbita spagnola, staccandosi dall'orbita asburgica, per via
dell'abdicazione di Carlo V che le aveva date al figlio Filippo II, si erano trovati i un contesto a loro
completamente estraneo. I Paesi Bassi si erano ritrovati catapultati in una realtà a loro estrane
economicamente e socialmente:

• I PB erano economicamente evoluti, mentre la Spagna si basava su forme economiche


tradizionali. Avevano i porti di Amsterdam e Anversa tra i più trafficati di Europa ed era un
importante centro finanziario. Una civiltà urbana, progredita, evoluta. La Spagna aveva una
popolazione prevalentemente rurale priva della conoscenza della rotazione delle colture che
si applicava nelle Fiandre.

• I PB, con Erasmo da Rotterdam erano alfieri della tolleranza religiosa. L'impero di Carlo V
esprimeva bene questa filosofia, lui era un borgognone, nato a Gand, un fiammingo e la sua
corte era itinerante, cosmopolita e rispettosa delle identità e autonomie locali, una cultura
che si esprimeva attraverso un impero policentrico e una corte itinerante. Filippo II di
Spagna era un sovrano totalmente spagnolo e cattolicissimo che aspirava ad appiattire le
differenze con principi di assolutismo e con i valori della controriforma e che certamente
non era disposto ad accettare che Le provincie settentrionali si fossero convertite al
calvinismo.

Filippo II mise dei viceré spagnoli allontanando la nobiltà locale pur pretendendo il pagamento dei
tributi e cercò di reintrodurre il cattolicesimo perseguitando i dissidenti religiosi.
La Rivoluzione Olandese si apre nel 1566 con una violenta rivolta iconoclasta poiché il calvinismo
predicava l'obbligo di distruggere le immagini sacre, poiché la Bibbia lo testimoniava con l'ira di
Mosé che trovò il suo popolo intento ad adorare i vecchi idoli; anche il crocifisso andava distrutto
per lo stesso motivo. I calvinisti assaltano e distruggono centinaia di chiese e di monasteri.

Nel 1579 le Province calviniste si strinsero nell'Unione di Utrecht e nel 1581 con l'Atto di Abiura,
che si ispirava al capolavoro ugonotto Vindiciae contra tyrannos (1579), si rendono indipendenti.
In questo Atto abbiamo:

• Accusa a Filippo II.

• Proibizione dell'uso del sigillo regio in tutti gli atti legali e dell'effige del sovrano sulle
monete.

• Scioglimento dei magistrati dal giuramento di fedeltà a Filippo II e ne stabiliva uno nuovo in
favore delle Province Ribelli.

Nel 1587 si costituiscono in Repubblica delle Province Unite. Erano un'anomalia. Perchè? Perché
le Repubbliche esistevano già ma normalmente erano città stat, come ad esempio La Repubblica di
Venezia. Mentre qui è una Repubblica federale in uno Stato territorialmente esteso che includeva
un forte elemento monarchico nella figura dello Statholder, un comandante militare che in tempo di
guerra aveva così tante prerogative da diventare un re senza corona.

Le Province meridionali, a maggioranza cattolica, rimasero fedeli a Filippo II e resteranno spagnole


sino al 1713 con la Pace di Utrecht.

Il XVII secolo come Secolo d'oro Olandese.


Grandi università, scoperte scientifiche come il pendolo, il microscopico, utilizzo dell'ingegneria
idraulica applicata a mulini a vento e ai Polder (lembi di terra strappate alle acque).

I fattori della potenza economica olandese:

• La borsa di Amsterdam. Uno dei fulcri del capitalismo europeo. Sono finanziatori di
commerci transocenanici.

• La flotta mercantile era specializzata nel commercio d'intermediazione: gli olandesi non
avevano un'economia di esportazione ma ebbero l'idea di esportare per terzi tramite un
contratto di Nolo e lucrando sullo stoccaggio delle merci, rivendute al momento del rincaro.

• Compagnia privilegiata: soggetto privato collettivo che fa traffici nel mondo e gode della
protezione governativa in cambio di una rappresentanza degli interessi governativi nei vari
paesi dove traffica. La prima storica compagnia privilegiata fu la Compagnia delle Indie
orientali (1602) definita la prima multinazionale moderna. Essa decretò la fine dell'impero
marittimo portoghese, l'Estado da India.

Riuscirono a penetrare da protagonisti nell'impero delle Indie, l'impero marittimo del Portogallo.
Una penetrazione che cominciò dalla costa orientale della penisola indiana (1625) e che poi
culmina, nel giro di pochi decenni, dapprima nella caduta di Malacca (1641) e quindi
nell'insediamento olandese nelle Molucche (primo centro mondiale di produzione di spezie) e poi
culmina nella Conquista Portoghese del Capo di Buona Speranza (1652) fondando Città del
Capo e assicurandosi definitivamente la rotta per le Indie Orientali e subentrando ai portoghesi
anche nella tratta degli schiavi

3) Rivoluzione Inglese (1642-49):


Altra importante ricaduta della diffusione Calvinista.
Fu una sanguinosa guerra civile che terminò con la disfatta di Carlo I e fu processato e giustiziato
inaugurando una lunga parentesi repubblicana destinata a protrarsi per un decennio.

Fattore politico:
La crisi del vecchio equilibrio istituzionale tra la monarchia e il parlamento.
Sia Enrico VIII (1509-1547) che Elisabetta I (1558-1603) erano riusciti a rafforzare il potere regio
senza calpestare le prerogative parlamentari.

Le finanze regie si dividevano in:


Entrate ordinarie: soldi che confluivano nel tesoro regio senza essere contrattate col parlamento.
Ad esempio i dazi doganali, le rendite dei beni delle terre appartenenti al demanio regio e i diritti di
origine feudali.

Entrate staordinarie: quando le entrate ordinarie non erano sufficienti a garantire il funzionamento
della macchina regia venivano fatte quelle straordinarie e andavano contrattate col parlamento. E
l'istituzione parlamentare usava questo potere ottenendo concessioni, do ut des, affinché la
monarchia facesse qualcosa in cambio. La monarchi con le entrate straordinarie, convocando il
parlamento, si esponeva a questo tipo di contrattazione, indebolendo il proprio raggio di azione.

Grazie allo Scisma dalla Chiesa Romana di Enrico VIII, l'Atto di supremazia (1534), la monarchia
si era emancipata da questo condizionamento politico. Si era infatti dotata di entrate ordinarie
superiori.
Infatti sopprimendo gli ordini monastici aveva confiscato tutti i beni di questi ultimi. La monarchia
era ora autonoma e non entrava in conflitto con il parlamento che veniva convocato molto più
raramente.

Un altro contributo al rafforzamento del potere regio era provenuto anche dalla Nuova dimensione
insulare dell'Inghilterra moderna. Dopo la Guerra dei Cent'anni aveva perso Aquitania e Normandia
e non aveva più interessi da difendere nel continente Europeo. Era infatti soprattutto per le spese
militari che i sovrani europei erano costretti a chiedere tributi straordinari e quindi convocare le
assemblee rappresentative.

Elisabetta I in mezzo secolo di regno convocò il parlamento appena dieci volte. Un regno insulare
che non si lasciava coinvolgere dalle vicende europee ed era ben difeso dal mare.
Esemplare l'esempio dell'Invencible Armada inviata da Filippo II (1588) che aveva sposato Maria
La Sanguinaria e da allora aveva reclamato la corona inglese; la sua flotta fu ripetutamente sconfitta
e decimata dagli inglesi e dagli eventi atmosferici avversi,

Passaggio da Tudor a Stuart:


Alla morte di Elisabetta I Tudor cambia la dinastia regnante poiché lei non aveva lasciato eredi.
L'erede più diretto è Giacomo VI Stuart (1603-1625) re di Scozia che diviene Giacomo I Stuart, re
d'Inghilterra. Pubblicò uno dei manifesti della teoria del diritto divino dei re e la conseguente
irresponsabilità del sovrano nei confronti di nessuna autorità terrena.

Attenzione: Tra Inghilterra e Scozia non c'è un'unione politica ma un'unione personale: due regni
diversi e ben distinti si uniscono soltanto nella persona del sovrano conservando ciascuno la
propria distinta autonoma fisionomia (diverse istituzioni, diverse leggi).

Il regno, alla sua morta pasdsa nelle mani del figlio, Carlo I (1625-1649) sino ad essere, come
vedremo, giustiziato alla fine della Rivoluzione Puritana.

Le entrate ordinarie con Giacomo I avevano continuato a crescere e anche le dogane avevano
aumentato il loro gettito ma il continuo rialzo dei prezzi aveva innescato una spirale infattiva che
aveva eroso il valore reale del denaro influendo negativamente sulla finanza regia ed erano
aumentate le spese dello Stato.

Lo sfarzo della corte, l'ampliamento degli impianti amministrativi ma, soprattutto, gli interventi
militari voluti dai due Stuart. Giacomo I, all'inizio della Guerra dei Trent'anni Giacomo I aveva
inviato un corpo di spedizione in Germania per aiutare i ribelli del Palatinato(1625) e pochi anni
dopo Carlo I aveva voluto soccorrere, con un corpo di spedizione, gli Ugonotti a La Rochelle
(1627-29) e la monarchia aveva dovuto ricorrere al Parlamento per finanziare questi interventi.

Per sottrarsi ai condizionamenti del Parlamento la corona inglese aveva iniziato ad imporre tributi
unilateralmente, tassazioni arbitrari, cioè imponeva le tasse senza il consenso del Parlamento. Un
esempio di tassazione arbitraria fu la Ship Money. Essa era una tassa già di prerogativa regia ma
poteva essere imposta solo alle città costiere in tempo di guerra. Ma Carlo I la impose in pace e alle
città dell'entroterra, anzi lo fece in misura significativamente superiore.

Fattore religioso:
Ci fu la rottura del compromesso religioso elisabettiano con il tentativo di estromettere le
componenti filo-calviniste. Nei 39 articoli di fede, Elisabetta aveva, accettato la sola fide, sola
scriptura calvinista conservando però l'organizzazione ecclesiastica (dall'alto) e tratti della liturgia
di matrice cattolica. Il principio era quello della comprehensiveness (inclusività) della Chiesa
inglese.

Giacomo I aveva iniziato a perseguitare i gruppi più spiccatamente filo-calvinisti. Il vascello


Mayflower (1620) trasportò questi gruppi radicali perseguitati da Carlo I nelle americhe (I padri
pellegrini). Erano i Padri Fondatori. Sul Mayflower fu siglato il patto di mutua assistenza
considerato l'embrione della Costituzione americana. In realtà era una alleanza.

Carlo I fece di peggio: rase al suole e provò tutte le componenti filo-calviniste della Chiesa
nazionale inglese utilizzando l'Arminianesimo, una corrente religiosa che rivaluta l'importanza della
condotta umana per la salvezza eterna ed enfatizzano il ruolo della Chiesa terrena come
intermediatrice tra Dio e l'uomo.

Assegnò tutte le cariche più importanti agli esponenti della componente arminiana del clero
anglicano. William Laud nel 1633 viene nominato arcivescovo di Canterbury con l'umiliazione
delle componenti filo-calviniste come l'obbligo di indossare i paramenti sacri durante la funzione
religiosa mentre i calvinisti non volevano indossare poiché la Bibbia non ne parlava.

Fu inoltre obbligato l'altare in pietra con una balaustra e sappiamo che i calvinisti volevano solo un
tavolo in legno. Tutte queste umiliazioni portarono per la prima volta alla nascita di un ethos
puritano: il classico modo di vestire sobrio e scarno. Si ribellarono contro la corona dando vita ad
un Esercito (chiamati Teste Rotonde perché non hanno parrucche, nessun orpello) sotto il comando
del generale puritano Oliver Cromwell.

Era un Esercito di Nuovo Modello: i gradi erano conferiti non per privilegio di nascita ma per i
meriti concretamente acquisiti sul campo di battaglia e inoltre i soldati combattevano non solo per
ragioni politiche ma per un preciso dovere verso Dio (erano calvinisti dopotutto). I soldati puritani
dove conquistavano distruggevano le balaustre.

La battaglie che decise il conflitto fu quella di Naseby (1645) che vide la vittoria dell'esercito
puritano di Cromwell. Nel 1649 ci fu il processo e la decapitazione del re Carlo I. Questo è
importante perché per la prima volta si mette in discussione quell'idea del diritto divino del re visto
come irresponsabile di fronte al popolo. Un episodio che provocò sconcerto e indignazione
nell'opinione pubblica di tutta l'Europa.

Proclamato il Commonwealth (repubblica) (1649-1660) con la soppressione della monarchia e


della House of Lords cioè la parte aristocratica del parlamento.
Viene riformata la Chiesa nazionale inglese in senso presbiteriano con la soppressione
dell'episcopato (cioè la figura del vescovo).

Fu un periodo più autoritario degli ultimi due sovrani. Il parlamento fu ripetutamente epurato e
addomesticato ai voleri della nuova oligarchia puritana. Il commonwealth nel 1653 divenne un
Protettorato con a capo Cromwell come Lord protettore.
Fu colonizzata l'Irlanda a discapito degli Irlandesi con repressioni sanguinose. Un terzo della
popolazione irlandese fu ucciso o deportato. Nacque l'odio viscerale della popolazione irlandese
verso l'Inghilterra.

Il parlamento inglese emanò il Navigation Act (fatto durante la repubblica) era un provvedimento
contro la potenza commerciale olandese perché stabiliva che le navi straniere potessero attraccare in
Inghilterra solo se le merci che trasportavano erano provenienti dal paese di provenienza e
ovviamente questo sfavoriva gli olandesi che guadagnavano essendosi specializzati nel trasporto per
paesi terzi. Ovviamente gli olandesi reagirono e ci furono tre guerra anglo-olandesi (1672).

Restaurazione:
Sul fronte politico la restaurazione ci fu in parte:
Nel 1660 Carlo II Stuart, figlio primogenito di Carlo I Stuart (decapitato), restaurò la monarchia in
un clima di ampio consenso politico. L'interregno repubblicano era stata vista come un'epoca
repressiva e di caos. Ripristino di House of Lord (rappresentanza degli aristocratici) e i poteri di
prerogativa del re (convocare e sciogliere il Parlamento, sciogliere la legge e dispensare dalla
legge ). Ma non vennero reintrodotti i diritti feudali e questo indebolì l'autonomia del sovrano
perché perdeva un'entrata ordinaria ed era costretto a convocare il Parlamento indebolendo la
propria autonomia politica.

Sul fronte religioso la Restaurazione fu totale:


• Ripristino dell'episcopato con espulsione dei ministri di culto filo-calvinisti sino a proibire
l'insegnamento nelle scuole
• Nel 1672 ci fu il Test Act: i titolari di uffici e cariche nelle amministrazioni regie e nelle
corporazioni cittadine dovevano affrontare l'esame eucaristico (mangiare un'ostia
consacrata)

Nel 1679 fu introdotto un atto formale, l'Habeas Corpus Act attraverso cui l'autorità giudiziaria
ordinava all'autorità di polizia di dichiarare il motivo di un arresto. Il diritto per l'imputato di
conoscere le ragioni per le quali è stato arrestato. È importante perché per la prima volta si afferma
l'illegittimità dell'arresto arbitrario.
Gli ultimi anni di Carlo II furono segnati dal ritorno delle tensioni politico-religiose. Carlo II non
aveva eredi e il fratello, Giacomo Stuart, avrebbe ereditato ma era noto che fosse un fervente
cattolico.
La società inglese si divise in due schieramenti:

• WHIGS contrari a Giacomo Stuart, profondamente anticattolici


• TORIES favorevoli a Giacomo Stuart, anticattolici ma fautori dell'ereditarietà della corona

Giacomo ascese al trono come Giacomo II assumendo provvedimenti a favore dei sudditi cattolici.
Ad esempio Dichiarazione d'Indulgenza (1687) che sospendeva le leggi penali contro i dissidenti
cattolici. Giacomo arrivò a battezzare il suo primo erede al trono, lasciando così intendere che ci
sarebbe stata una serie di re cattolici. E perse così anche l'appoggio del partito dei Tories.

La chiesa anglicana stessa, prima alleata del sovrano, si ribellò apertamente a Giacomo II che in
tutta risposta fece imprigionare l'arcivescovo di Canterbury e altri sei vescovi nella Torre di Londra
suscitando un'ondata di sdegno in tutta la nazione.
La Gloriosa Rivoluzione (1688)
Nel 1688 alcune autorevoli personalità invocarono lo Statholder (comandante in capo dell'esercito)
d'Olanda ad invadere le isole britanniche per ripristinare la legalità violata. Giacomo II fuggì
abbandonò l'Inghilterra.

Non si sa se Giacomo II fu deposto o avesse abdicato, ciò che era chiaro ed evidente è che il trono
era vacante e il Parlamento decise di concedere la corona a Guglielmo d'Orange e sua moglie Maria
Stuart (figlia del re fuggiasco Giacomo II) e insieme cinsero congiuntamente la corona.

Con esattezza si tratta di una lieve modifica dinastica in quanto Guglielmo d'Orange sposa Maria
Stuart che è pure sua cugina di primo grado in quanto il padre di lei, Giacomo II, è anche zio di
primo grado Gugliemo d'Orange.

Le conseguenze della Gloriosa Rivoluzione furono molto più importanti e durature del periodo
dell'Interregno. Perché?

1. Nel cingere la corona i due sovrani giurarono di rispettare la Carta dei diritti, Bill of
Rights.Essa introduceva nell'ordinamento inglese una novità assoluta: Limitava i diritti
del sovrano di dispensa e sospensione. Essi dovevano essere approvati dal
Parlamento. Si sancisce, quindi, il primato della legge che è al di sopra del sovrano.
Rule of Law.

2. Accettando il ruolo di sovrano della corona inglese, Guglielmo II, che era ancora lo
Statholder d'Olanda, pretese e ottenne che l'Inghilterra entrasse in guerra al suo fianco.
Infatti nello stesso periodo infuriavano le guerre scatenate dal Re di Francia, Luigi XIV,
con l'obbiettivo di annettersi le Province Unite le quali avevano chiamato a raccolta tutte
le altre grandi potenze europee a partire dagli Asburgo di casa d'Austria sotto la guida di
Guglielmo d'Orange che era a capo di una coalizione che comprendeva La Repubblica
delle Province Unite, la monarchia Asburgica, tantissimi Stati protestanti del Sacro
Romano Impero, il ducato di Savoia eccetera e ora lo Statholder voleva che anche
l'Inghilterra partecipasse. L'Inghilterra pur di scongiurare il ritorno di Giacomo II si
rassegnò a spezzare il suo plurisecolare isolamento dalle vicende europee, entrando in
conflitto con la Francia (Guerra dei Nove anni 1688-97).

Perché la fine del plurisecolare isolamento che vedrà l'Inghilterra, da questo momento e per tutto il
Settecento, protagonista dei principali scontri europei produsse un impatto ancora più grande?
Perché GUERRA significa TASSE e quindi significa accettare la collaborazione con il parlamento
che da quel momento sarebbe stato convocato ogni anno diventando di fatto una istituzione
permanente, nonostante esso non fosse una regola della Bill of Rights ma era l'unico modo per
sostenere i pesanti costi del conflitto.

Questa forma di governo che nasce dalla Gloriosa Rivoluzione possiamo definirla
MONARCHIA LIMITATA perché la corona non è più autonoma finanziariamente e deve
sottostare ai condizionamenti del parlamento. Ne parla John Locke ne I trattati del governo civile.
Altra importante conseguenza è l'emanazione del Toleration Act (1689) che stabiliva un regime di
tolleranza religiosa a favore dei filo-calvinisti moderati, che potevano praticare il loro culto purché
a porte aperte, in luoghi formalmente autorizzati e censiti in un apposito registro diocesano. Ne
erano esclusi calvinisti radicali, cattolici e atei. Lo afferma anche John Locke che ribadisce che
cattolici e atei non erano accettabili in una moderna società civile. Perché non gli atei? Perché per
loro giurare sulla Bibbia non aveva alcun valore e quindi privo di assumere obblighi, impegni.
Perché no il cattolico? Perché dava fedeltà a due sovrani. Quello di Stato e il Papa.
Nel 1707 abbiamo Act of Union (1707), unione politica con la Scozia, dando vita ad un nuovo
soggetto unitario. Un solo regno, un solo parlamento, una sola corona.
Uno dei rari casi in storia moderna di unione politica. PERO' IMPERFETTA PERCHE' VI ERANO
DUE TIPI DI CHIESE:
QUELLA DI INGHILTERRA ERA UNA CHIESA EPISCOPALE MENTRE QUELLA SCOZZESE
ERA PRESBITERIANA.
Ricordiamo che invece l'UNIONE PERSONALE: quando due regni si uniscono Solo nella figura
del sovrano. Pensiamo ad Inghilterra e Scozia nel 1603 uniti nella persona dello stesso sovrano
(Giacomo I Stuart poi Carlo I Stuart, poi Carlo II Stuart eccetera).

Estinzione dinastia Stuart: nel 1714 Anna Stuart morì senza eredi diretti. Gli altri Stuart erano
tutti cattolici e furono quindi esclusi. Si cercò la più vicina linea di eredi protestanti e primo in
linea di successione era il principe territoriale dello Hannover (Luterano) e cinse la corona come
Giorgio I. Tra Gran Bretagna e Hannover abbiamo quindi una UNIONE PERSONALE.

LA SECONDA DIFFUSIONE CALVINISTA

Essa partì da Ginevra e si diffuse in due grandi fasi, la prima che abbiamo analizzato e ha compreso
le Guerre civili francesi (1562-98), la Rivoluzione Olandese (1566-79) e la Rivoluzione Inglese
(1642-49).

La seconda diffusione calvinista (1570-1600) in alcune regioni del Sacro Romano Impero. In
particolare quelle regioni attraversate da grandi fiumi che erano importanti vie di comunicazione:

• Valle del Reno (Palatinato, Renania, Nassau, Wesphalia, Assia-Cassia)


• Valli dell'Elba, Sprea, Oder (Brandeburgo)
• Valle della Moldava (Boemia)
• Valle del Danubio (Ungheria)

Il Calvinismo si diffonde a tutti gli strati della popolazione, dai più bassi ai più alti sino ai vertici.
Uno dei più importanti fu Federico III nel 1561, conte del Palatino e Grande Elettore e anche e nel
1613 anche Giovanni Sigismondo (anche lui Grande Elettore). Questo scuoteva il Sistema
augustano (Pace di Augusta 1555) basato sulla difficile convivenza tra cattolici e luterani. Solo
cattolici e luterani ed escludeva certamente la componente calvinista che disturba non solo i
cattolici ma anche i luterani.

Una spallata decisiva alla tenuta del sistema augustano provenne dall'ascesa al trono del nuovo
arciduca, l'ultracattolico Ferdinando II (1619), con un regno improntato ai valori della
Controriforma. Quindi, semaforo rosso alla diffusione calvinista ma anche una aspirazione forte a
revocare lo Ius Reformandi (metà cinquecento) ai luterani.

Siamo alla vigilia dell'ultima grande guerra di religione, forse il conflitto più sanguinoso combattuto
nel corso dell'età moderna: La guerra dei trent'anni (1618-48).

LA GUERRA DEI TRENT'ANNI (1618-48)


Abbiamo due fronti:
• Fronte Cattolico capeggiato da Ferdinando II che aspira ad imporre il cattolicesimo a tutto
il Sacro Romano Impero e innescare al suo interno un processo di livellamento,
appiattimento che era lo stesso fine degli altri sovrani assolutistici. Un'unità religiosa
nell'impero avrebbe creato, secondo Ferdinando II, un popolo più addomesticabile.
Alleati aveva gli Stati cattolici del Sacro Romano Impero e gli Asburgo-Spagna che
intervengono in ossequio ad un patto di famiglia con gli Asburgo-Austria, ma soprattutto per
risolvere la questione olandese, riacciuffare le province settentrionali indipendenti dal 1579.

• Fronte Evangelico in una fase iniziale solo gli Stati Calvinisti, poi anche quelli luterani
(nonostante mal sopportassero i calvinisti), poi nel 1625 Danimarca, nel 1630 la
Svezia e nel 1635, incredibilmente, la cattolicissima Francia (vedremo il perché).

La miccia che fece accendere il conflitto fu la Defenestrazione di Praga, l'atto di sfida dei Boemi,
convertitisi massicciamente al calvinismo, che invitati dall'imperatore Ferdinando II a riconvertirsi
al cattolicesimo, scaraventarono fuori dalle finestre del palazzo reale di Praga, i messi inviati
dall'imperatore. Inoltre i boemi nel 1619 giunsero persino a deporre Ferdinando II ed elessero come
loro re Federico V, calvinista, conte Palatino (che era nella zona occidentale dello SRI, mentre la
Boemia in quella centrale-orientale). Boemi e Palatini combatteranno insieme

Inizialmente il fronte Boemo-Palatino viene pesantemente sconfitto dall'esercito del Sacro Romano
Impero, Battaglia della Montagna Bianca (1620).
Dal 1620 al 1630 abbiamo una pesante e sanguinosa ricattolicizzazione e germanizzazione della
Boemia. Tutte le elites boeme vengono marginalizzate dai posti di governo e sostituite da persone di
provenienza austriaca. E inoltre, per punizione, la corona boema diventa ereditaria: prima i boemi
avevano il privilegio di poter eleggere il proprio re e adesso devono subirlo passivamente.
Sorte migliore non tocca al Palatinato che cade nel 1622, Assedio e Caduta di Heidelberg, e anche
loro subiscono la mortificazione della deportazione a Roma della Biblioteca Palatina (una delle più
prestigiose d'Europa).

In questo momento, di fronte all'umiliazione imposta dai cattolici del Sacro Romano Impero, nasce,
per la prima volta, un sentimento di fratellanza tra luterani e calvinisti e intervengono Danimarca e
soprattutto Svezia (1630), che sono luterane, ribaltando completamente l'andamento del conflitto. Il
re di Svezia Gustavo Adolfo guidò personalmente l'esercito sbaragliando gli eserciti di Spagna e
Austria.

Motivi di questo successo?


• Gli svedesi combattevano agilmente in inverno.
• I soldati erano armati con artiglieria leggera più maneggevole.
• Ricorso a formazioni di combattimento nuove. (numero di moschettieri maggiore dei
picchieri, mentre per gli altri eserciti come quello spagnolo e austriaco si faceva il contrario)

Nel 1635 la Francia decise di intervenire ma, clamorosamente, a favore degli Stati Protestanti.
Perché?
La Francia ambiva a rompere l'accerchiamento asburgico. Una vittoria austriaca in questa guerra
avrebbe potuto innescare un processo di costruzione di uno Stato forte (come era infatti nelle mire
di Ferdinando II) e avrebbe costretto la Francia a guardarsi ad occidente dagli spagnoli e a oriente
da uno SRI accentrato, rinforzato. Il grande ispiratore dell'intervento francese fu, ancora più
sorprendentemente, il primo ministro di Luigi XIII, il cardinale Richelieu.

Un cardinale cattolico che preme il re per un intervento in favore delle forze protestanti?
È uno degli esempi più significativi di quella Ragion di Stato teorizzata da Machiavelli nel Principe
agli inizi del '500: il fine giustifica i mezzi. La politica ha una sua ragione autonoma dalla morale.
La Francia dunque interviene ribaltando ancora di più le sorti del conflitto che si risolse nel 1648
con la Pace di Westphalia. Rimase aperto soltanto il fronte dei Pirenei tra Francia e Spagna che
continuarono a combattersi sino al 1659 con la Pace dei Pirenei.

Con la Pace di Westphalia nasce un nuovo assetto politico-religioso:

• Viene esteso lo Ius Reformandi anche al Calvinismo.


• Viene attenuata e limitata la regola del Cuius Regio Eius Religio (si apre uno spiraglio
all'idea di coesistenza tra diversità religiose).
• Affermazione delle libertà dei vari Stati tedeschi dall'imperatore e quindi crisi irreversibile
dello SRI come soggetto politico unitario.

Altre conseguenze della Guerra dei Trent'anni:

Gravissimo impoverimento demografico tedesco (si ridusse mediamente di un quinto della


popolazione). La popolazione tedesca scese da 20 a 16 milioni (-20%).
La Guerra dei Trent'anni considerata l'ultima guerra di religione e la prima vera guerra totale per il
coinvolgimento massiccio dei civili.

Per colmare questo buco demografico, diversi principi territoriali cercarono di attrarre nuovi sudditi
che venivano invitati a trasferirsi anche se professanti un'altra fede, con la promessa di poter godere
di un regime di tolleranza religiosa.

Allo stesso scopo alcuni principi decisero di estendere la tolleranza anche a denominazioni religiose
non legalmente riconosciute dal trattato di Wesphalia ad esempio i mennoniti olandesi.

Editto di Potsdam (1685) emanato dal sovrano della Prussia-Brandeburgo all'indomani della
revoca, da parte del re di Francia, Luigi XIV, dell'Editto di Nantes che tollerava gli Ugonotti che
ora son costretti alla diaspora e vengono invitati in Prussia-Brandeburgo a prevalenza luterana a
stanziare lì. Alla fine del '600 un quarto della popolazione berlinese era straniera.

Conseguenze del conflitto per la Spagna:


• Grave crisi interna dovuta ai costi della guerra che comportarono un inasprimento delle tasse
mal digerito dal Paese.
• Il Portogallo nel 1640 aveva persino riacquistato la propria indipendenza.
• La Catalogna e la società napoletana (rivolta di Masaniello) si era ribellata al fiscalismo
Castigliano.
• Nel 1648 la Spagna dovette riconoscere formalmente l'indipendenza delle Province Unite.
• Crisi e declino della società iberica culminante nell'estinzione degli Asburgo-Spagna nel
1700 con Carlo II.
Conseguenze del conflitto per la Francia:
• Uscì vincitrice dal conflitto con gli Asburgo.
• Rafforzò ed estese la sua influenza politica nello SRI (considerata garante delle libertà
germaniche).
• Ascesa al rango di massima potenza europea
Anche la Svezia, che vinse il conflitto divenne una potenza egemone nel Baltico, ma, già agli inizia del '700 avrebbe
dovuto fare i conti con l'avvento della Russia che cercava uno sbocco verso occidente.
CONSOLIDAMENTO ASSOLUTISTICO NELLA FRANCIA DEI SEICENTO

Dalla conclusione della Guerra dei Trent'anni (1648) la Francia inizia ad emergere come Potenza
egemone in Europa, potenza economica, militare e culturale: il francese diventa la lingua dei
“salotti buoni” e della diplomazia internazionale; del teatro con Moliere; della filosofia con
Cartesio e Pascal e della cultura illuminista con Montesquieu, Voltaire e soprattutto con
L'Encyclopedie di Diderot.

I principali artefici della monarchia assoluta in Francia:

• Richelieu: primo ministro favorito di Luigi XIII


• Mazzarino: sostituì Richelieu alla sua morte
• Luigi XIV: il sovrano che alla morte di Mazarino decise, invertendo una consuetudine, di
non volere un primo ministro, ma provvedendo in prima persona agli affari del governo

Precisazione:
In Francia gli Stati Generali erano il corrispettivo del Parlamento inglese o delle Cortes spagnole
ovvero un'assemblea, principale interlocutore della Monarchia, di rappresentanti del:

• Clero
• Nobiltà
• Terzo Stato

Una presenza che nel passaggio dal Medioevo allo Stato Moderno è stata emarginata. Non venivano
più convocati. Perché?

Gli Stati Generali venivano convocati dallo corona, solo quando necessario, per fronteggiare
circostanze straordinarie, come in particolare l'imposizione di nuove tasse secondo il principio del
Do Ut Des che consentiva di condizionare il potere regio.

La convocazione era un momento importantissimo in cui si svolgevano le elezioni dei Deputati del
Terzo Stato e gli elettori compilavano i Cahiers des Doleances elenchi dove venivano riportati
richieste, aspettative degli elettori, erano istruzioni scritte alle quali i deputati dovevano attenersi
per fare pressione su Sovrano.

Il problema è che in Inghilterra il sistema della contrattazione parlamentare poteva reggere perché
era isolata dagli sconvolgimenti politico-militari dell'Europa, mentre i sovrani di quest'ultima erano
perennemente in guerra e ciò accresceva i bisogni finanziari della monarchia e iniziarono a dotarsi
di sistemi finanziari indipendenti in modo tale da non dover ricorrere alle rappresentanze e farle
cadere in prescrizione, esautorarle, però attenzione: mai formalmente soppressi.

Ad esempio Luigi XIII (1610-43) convocò una sola volta (1614) durante il suo regno Gli Stati
Generali e doveva rimanere l'ultima.

Da quel momento in poi fu il re a stabile unilateralmente il brevetto della taglia e, altrettanto


unilateralmente, attraverso un consiglio di ministri a lui fedeli provvede a ripartirlo tra le diverse
generalità (le circoscrizioni fiscali).

Oltre questo monopolio fiscale abbiamo un monopolio della forza:


I vecchi eserciti feudali sono scomparsi da tempo e, all'indomani della Fronda dei Principi (1649-
1651), l'aristocrazia francese viene totalmente smilitarizzata e, quindi, incapace di ribellarsi al
Sovrano.
C'è, inoltre, l'attuazione di un monopolio della giustizia attraverso l'esautoramento delle giustizie
particolari voluto da Richelieu e Mazzarino: infatti, oltre la giustizia del Re, c'era una giustizia del
tribunale cittadino, del feudatario, della corporazione e le varie parti potevano rivolgersi a questo o
a quel tribunale. Nel '600 si afferma in Francia il Principio dei casi reali secondo cui alcune materie
come la lesa maestà, la falsificazione di moneta, la sedizione, l'eresia, il sacrilegio, l'omicidio, la
rapina, eccetera dovevano ricadere sotto la competenza esclusiva del Sovrano.

Si afferma anche il Principio della prevenzione secondo cui il convenuto in giudizio poteva
appellarsi alla giustizia del Sovrano.

Tristemente note sono le Lettres de cachet (cachet significa sigillo reale) ovvero degli ordini, delle
sentenze e giudizi del Re contro le quali non ci si poteva appellare e non c'era alcun processo per
difendersi o conoscere le ragioni di tale pena. Utilizzate dalla Monarchia per condannare
all'imprigionamento, al confino, o alla deportazione nelle colonie. Simbolo di una monarchia
assoluta.

Un altro importante contributo di Richelieu fu la fondazione dell'Academie Francaise (1635):


Un efficace strumento di un accentramento assolutistico che presupponeva il livellamento delle
differenze anche culturali. Fondata per dare regole certe alla lingua francese e renderla pura e
capace di affrontare temi come le arti e le scienze. Fu un significativo passo avanti nella direzione
tracciata da Francesco I che aveva imposto il Moyen Francais (1539) come lingua ufficiale per gli
atti legali.

Possiamo parlare di Monarchia Assoluta?


Nonostante l'esautoramento degli Stati Generali, nella Francia di Richelieu il Re non era comunque
libero di fare e disfare la legge a proprio piacimento, non era cioè davvero Legibus Solutus.

Quali sono questi limiti?


• Legge Divina (dieci comandamenti). Non poteva fare una legge ad esempio che era ok
uccidere

• Leggi di Natura (vita, libertà, proprietà)

• Leggi fondamentali del regno (es: cattolicità della corona, legge salica, inalienabilità del
dominio regio)

Ma chi o che cosa poteva imporre al Re il rispetto di questi limiti?


Risposta: I Parlamenti. Non erano assemblee politiche o rappresentative.

Essi verificavano la costituzionalità della legge regia attraverso questi 2 diritti:

1. Diritto di Registrazione: affinché un editto diventasse legge doveva essere registrato dai
Parlamenti

2. Diritto di Rimostranza: Se un Parlamento giudicava l'editto non conforme alla legge


divina, di natura o alle leggi fondamentali del Regno, poteva respingerlo.

Il re poteva comunque imporre la registrazione Lit de justice (letto di giustizia, scranno dove stava
il re), ma raramente si spingeva a tanto perché forzare la mano ai Parlamenti poteva significare
crisi politiche dagli esiti imprevedibili.
I Parlamenti non erano assemblee politiche rappresentative.

In origine erano dei tribunali preposti a garantire l'amministrazione politica secondo le leggi del
sovrano, uno strumento, quindi, di accentramento del potere. Ogni città del regno aveva un
parlamento, il primo a Parigi nel 1250.

I Parlamentari erano sostanzialmente dei magistrati. Avevano due toghe: una nera da lavoro e una
rossa per le grandi occasioni, come ad esempio l'approvazione di una legge reale. Indossare la toga
nera da lavoro in presenza del Sovrano era un simbolo di riottosità, di contrarierà dei magistrati.
Guardando i quadri ci si può accorgere se la situazione era tesa o meno durante queste assemblee.

Come è possibile, quindi, che I Parlamenti da semplice strumento di accentramento assolutistico a


strumento di controllo regio e, in sostanza politicizzazione della loro funzione?

La magistratura dipendente dal potere regio si era resa col tempo sempre più autonoma:
questi uffici erano unilateralmente conferiti e revocati dal sovrano dal punto di vista della
competenza professionale e, sopratutto della lealtà politica.

Questo vincolo di dipendenza si era allentato a causa del:

• Venalizzazione degli uffici di giudicatura. Per far fronte ai costi della guerra si vendevano
gli uffici di magistratura. Entravano moltissimi soldi nelle casse del Sovrano che però
facevano perdere al re la possibilità di licenziare quei magistrati poco preparati ma
soprattutto i poco leali.

• Ereditarietà della carica di magistrato. Pratica chiamata Paulette (1604) dal ministro
Charles Paulet di Enrico IV di Borbone. Anche in questo caso voleva essere un sistema
apparentemente brillante per rimpinguare il tesoro regio. Ovvero istituì una tassa in base
alla quale il magistrato versa ogni anno 1/60 del valore della carica e alla sua morte avrebbe
definitivamente acquistato quella carica anche per il proprio figlio con studi di magistratura.
Ovviamente tutti i magistrati pagano regolarmente questa tassa per fare ereditare la carica ai
propri figli e il re si ritrova a non aver più alcun controllo sulla magistratura.

Schematicamente:

• Venalizzazione il re perde il diritto di licenziare i magistrati

• Ereditarietà il re perde anche il diritto di nominare i magistrati,

Quindi il re si ritrova con una magistratura non automaticamente a suo favore. La monarchia ha
perduto ogni controllo sulla magistratura che è una vera e propria casta, Nobiltà di Toga e da
indipendente aveva potuto così alzare la voce e impadronirsi del potere di controllo della
costituzionalità della legge regia.

Che cosa fu la Fronda Parlamentare (1648-49)?


La reazione della magistratura contro il tentativo del ministro Mazzarino di abrogare la Paulette.
Costrinsero alla fuga la famiglia di Luigi XIV, ancora bambino, dalla furia dei magistrati e dei
sudditi che avevano sobillato contro la corona.
Il contributo, di Luigi XIV allo sviluppo del modello assolutistico francese:

Da bambino, durante la fronda dei Parlamentari, aveva sviluppato una profonda diffidenza nei
confronti dei “togati”.
Alla morte di Mazzarino (1661) decise di tenere personalmente le redini del governo:

• Riaffermò l'origine divina del suo potere regio,


• Lascià la Paulette però revocò il Diritto di Registrazione e quindi i Parlamenti furono
ridotti al silenzio.

Nella cultura politica del tempo la monarchia era distinta dal dispotismo. Per dispotismo si
intendeva il sovrano asiatico titolare di un potere di vita e di morte sui propri sudditi. Nella
monarchia assoluta il sovrano era visto come un buon padre di famiglia, il paterfamilias del diritto
romano, infatti aveva sì poteri assoluti sui figli, ma non ne poteva abusare. Come il paterfamilias,
quindi, il re doveva essere giusto verso i propri sudditi.

I grandi aristocratici furono fatti convergere a Versailles (1682), in una sorta di città nella città, con
l'illusione di poter vivere all'ombra del re e l'illusione di poter controllarlo. In realtà erano stati fatti
convergere lì per essere meglio controllati.

***
Luigi XIV divenne re nel 1643 all'età di 5 anni. In attesa che diventasse maggiorenne, l'esercizio
delle prerogative regie dovette essere affidato a un Consiglio di Reggenza presieduto dalla madre,
Anna D'Austria.

La reggenza terminò nel 1651, quando Luigi raggiunse la maggiore età. Ma il sovrano decise do
continuare ad avvalersi dei servigi dell'esperto ministro Mazzarino, che rimase alla guida del
Governo. Alla morte di Mazzarino, nel 1661, il re decide di governare personalmente il regno.
Un regno straordinariamente lungo protrattosi per ben 72 anni (1643-1715).

Piccola pausa dalla narrazione per distinguere bene tra Re, reggenti e ministri:

• Re: titolare del potere regio. Se il re è sprovvisto della capacità legale (cioè il potere di
disporre della propria sfera giuridico-patrimoniale) e i minorenni lo sono, il re rimane
comunque titolare del potere regio, ma deve essere affiancato da un

• Reggente che lo eserciterà per il sovrano. Se il re è provvisto di capacità legale può


governare personalmente oppure può delegare il disbrigo degli affari del governo ad uno o
più

• Ministri: coloro cioè a cui è delegato il disbrigo degli affari del governo. Ma attenzione!
Non si sostituisce al re e non esercita le prerogative, ma si limita a governare in suo nome e
per suo conto.

Dicevamo, Luigi XIV assunse personalmente la guida del governo nel 1661 alla morte di
Mazzarino. Si circonda comunque di abili collaboratori e di personalità influenti a corte. Ad
esempio Colbert e Louvoy ed altri, ma quello che manca è un favorito, un vero primo ministro a cui
delegare il disbrigo degli affari del governo.
Il re doveva essere il perno della complessa macchina governativa.
Il re sole: tutti gli organi del governo, sia centrale che periferico dipendevano direttamente e
strettamente dal sovrano. Tutti sono personalmente nominati e licenziati dal sovrano ed esercitano
le loro funzioni a stratto contatto con il re, dal

• Controllore generale delle finanze (materia economica) al

• Cancelliere (custode del sigillo regio) ai

• Quattro segretari di Stato (Guerra, Marina e Colonie, Affari esteri e Casa Reale)

e sono ovviamente pianeti che ruotano intorno alla stella del Sovrano, gli Organi collegiali: l'Alto
consiglio delle finanze, Consiglio di Spacci, eccetera, e sono, ancora una volta pianeti che ruotano
intorno alla sua figura i cosiddetti Intendenti. Sono un'invenzione di Luigi XIV, sorta di prefettI
ante-litteram istituitI col compito di consentire il controllo diretto e pervasivo delle province che
vengono organizzate come Intendenze sotto lo stretto controllo del Sovrano.

Ovviamente questo accentramento non era perfetto, incontrava dei limiti. La Francia non diventò
mai uno Stato davvero unitario, ma restò sempre un Mosaico di Territori e di province assai diversi
tra loro per lingua, cultura, usi e istituzioni.

Disomogeneità:

• Linguistiche e culturali: ancora agli inizi del XVIII secolo solo metà della popolazione
sarebbe stata in grado di capire e di esprimersi correttamente in Moyen Francais (Oil) voluto
da Francesco I per gli atti ufficiali. Mentre l'altra metà continuava a parlare gli antichi
dialetti occitani (oc), con presenza anche di minoranze bretoni, catalane, basche e
fiamminghe.
• Politiche e istituzionali: monarchia assolutistica il cui potere si dispiegava in maniera
difforme da regione a regione. Diversi gradi di autonomia dal centro. Quelle province di più
remota acquisizione, i cosiddetti:

• Pays D'Election, avevano perduto ogni autonomia e subivano


passivamente l'imposizione di tasse. La tassa della taglia era personale
cioè sul reddito complessivamente inteso, non era negoziabile e la sua
ripartizione interna e riscossione erano affidate ad organismi che
includevano figure elette localmente.

I paesi, invece, di più recente acquisizione, chiamati

• Pays D'etat, conservavano gli Stati Provinciali (assemblee


rappresentative su base locale) che intervenivano nella contrattazione
dei tributi. Qui la Taglia era reale, cioè sulla proprietà fondiaria e il re
doveva negoziare con gli Stati Sociali e riscossa da funzionari eletti,
anche in questo caso, localmente.

I Paesi “ultimi arrivati” (spesso per effetto di una conquista militare) erano chiamati:

• Pays D'Imposizion ed avevano un ceto locale totalmente


estromesso dagli apparati amministrativi. La taglia era reale,
non doveva essere negoziata dal Sovrano e la sua ripartizione e
riscossione era affidata a intendenti regi.
Durante Luigi XIV la Francia era attraversata ancora da dogane interne. La parte settentrionale del
Paese, i cosiddetti Pays de 5 grosses fermes, prevedeva la piena unione doganale, qui le merci
potevano transitare da una provincia all'altra senza essere soggette a imposizione doganale.

Invece nelle Provinces reputees etrangeres, le merci arrivano dopo aver subito molti dazi. Questo
era un ostacolo piuttosto gravoso alla libera circolazione delle merci.
Poi c'erano delle province considerati dal punto di vista doganale paesi stranieri (es: la Savoia),
Provinces de l'etranger effectif, e godevano di un regime di libero scambio con l'estero.
Insomma un vero Stato Mosaico.

Politica economica di Luigi XIV:


Il controllore generale delle finanze era Jean-Baptiste Colbert. Si parla di Colbertismo cioè di un
indirizzo di politica economica che era in realtà una variante del Mercantilismo, cioè la visione,
più che la teoria, secondo la quale la prosperità di un paese dipendeva soprattuto dalla prevalenza
delle esportazioni sulle importazioni. Un paese che importava più che esportare era un paese che si
stava impoverendo.
Secondo questo approccio lo Stato doveva sostenere le esportazioni con interventi diretti:
promuovendo o sovvenzionando le manifatture nazionali in modo che venisse importato il meno
possibile ed esportato maggiormente. E sostenere indirettamente tramite azioni di disturbo ai
danni delle potenze economiche rivali imponendo dazi sulle merci provenienti dall'estero,
sottraendo maestranze alle potenze economiche rivali e invitate a stabilirsi in Francia e altri
interventi popolazionisti: sottrarre agli altri Paesi segmenti importanti di popolazione proponendo
terreni).
Colbert sulla base di ciò elabora le linee d'intervento politico-economiche:

• Impulso al commercio interno: Riordinamento delle dogane interne, inventa i Pays de 5


grosses fermes. Realizzato il Canal Royal de Longuedoc, la più grande opera di ingegneria
idraulica sino a quel momento, un canale che collegava il Mar Mediterraneo al mar
Atlantico attraverso il fiume Garonna senza circumnavigare la penisola Iberica, un
complesso progetto di chiuse, ponti e canali realizzato dall'ingegner Pierre Paul Riquet.

• Spinta al commercio transoceanico: Espansione Coloniale. La Francia rafforza la sua


presenza nelle Antille, in Canada, in Lousiana). Viene potenziata la marina mercantile e
abbiamo la creazione e rilancio delle Compagnie Privilegiate: Delle Indie Orientali
(Oceano Indiano); delle Indie Occidentali (America centro-meridionale); Del Levante
(Mediterraneo orientale e Ottomano); Del Senegal (coste africane); Del Nord (mari boreali
che erano un monopolio olandese).
Durante il regno di Luigi XIV il traffico marittimo prosperò tanto da richiedere
l'emanazione di un codice di navigazione Ordonnance de la marine (1681).

• Sostegno all'industria nazionale: Dazi sulle merci d'importazione. Una sorta di Donald
Trump. Crea le manifatture reali: delle manifatture di proprietà della corona e protette dal
sovrano che godevano di agevolazioni fiscali, sovvenzioni, monopoli e la limitazione delle
libertà personali dei maestri artigiani francesi a cui era proibito espatriare. Mentre erano
accolte e incentivate ad immigrare in Francia le maestranze straniere come ad esempio i
maestri vetrieri veneziani. Furono adottati minuziosi regolamenti fatti applicare con
disciplina militare da aspettori che effettuavano anche severi controlli di qualità, che
potevano arrivare sino all'amputazione della mano destra.

• Rafforzamento dell'esercito e flotta militare. Nasce il consiglio per la marina e per le


colonie. Vengono fondate le accademie navali e si creano opere di fortificazione delle coste
soprattutto nelle coste della Manica.
Politica religiosa di Luigi XIV:

• Rilancio della tradizione gallicana francese: una Chiesa autonoma grazie al Concordato
di Bologna (1516). Luigi XIV rimarcò l'autonomia della Chiesa Gallicana attraverso il
conferimento, fatto da lui in prima persona, del berretto cardinalizio al nunzio apostolico
Filippo Antonio Gualtiero. Era prassi che fosse l'Elemosiniere del papa a farlo e il fatto che
lo faccia il Sovrano, sottolinea la rinnovata volontà di autonomia della Chiesa francese.

• Volontà di uniformare il culto: presupposto necessario all'accentramento assolutistico.


Questo si rivelò una sciagura per gli Ugonotti. Luigi XIV nel 1681 scatenò le Dragonnades,
le guardie scelte del Sovrano, dei fanatici in divisa, che venivano inviati, spediti a quattro
angoli del Regno, con l'obbligo per i calvinisti di ospitarli nelle loro case e con il potere di
vita e di morte avevano l'obbligo di persuadere i calvinisti a riconvertirsi al cattolicesimo,
ovviamente non andavano per il sottile.
Una escalation di violenza che culminò nel 1685 dove revoca l'Editto di Nantes con quello
di Fontainebleu. Cominciò la diaspora calvinista dalla Francia, gran parte diretti verso
Inghilterra e Repubblica delle Province Unite e anche nello SRI, in particolare nella
Prussia-Brandeburgo con l'Editto di Potsdam (1685) di Federico Guglielmo, erano una
manodopera valida e qualificata.
Non solo i Calvinisti ma anche i Giansenisti fecero le spese di questo livellamento
religioso. Chi erano? Cattolici con una sensibilità particolare, austera, refrattaria
all'esteriorità del culto, condivideva alcuni valori col protestantesimo: non insistere troppo
sulle opere terrene fatte per la salvezza, insistere invece sul rapporto diretto con Dio con le
letture private della Bibbia. Manzoni lo era. I provvedimenti contro di loro furono presi
provvedimenti restrittivi e poi persecutori, in particolare il convento Port Royale des
Champs che dovette prima subire nel 1709 l'espulsione dei frati e delle monache e poi
pochi mesi dopo la demolizione degli edifici. Nel 1713, poco prima di morire, Luigi XIV
decise di accogliere nell'ordinamento politico del suo regno quella Bolla Unigentus,
emanata dal papa Clemente XI che sconfessava il giansenismo e obbligava qualunque
cattolico a ricevere la confessione con un bigliettino con cui il tuo parroco, che ti conosceva
sin da bambino, attestava che non eri giansenista.

Politica estera di Luigi XIV:


L'obbiettivo dell'espansionismo francese erano i Paesi Bassi, sia quelle province cattoliche e
spagnole, sia quelle che nella seconda metà del cinquecento si erano rese indipendenti con la
Repubblica delle Province Unite.
Su quelli spagnoli reclama il diritto ad averli in quanto aveva sposato Maria Teresa, figlia
primogenita del re di Spagna Filippo IV e secondo un'antica norma quei paesi sarebbero dovuto
essere trasmessi non al primogenito maschio ma al primogenito in assoluto quindi a sua moglie.
Luigi XIV quindi diceva che quei paesi non erano una proprietà di Carlo II (figlio non primogenito
di Filippo IV ma della moglie.
Contro la Repubblica delle Province Unite invece erano guerre di aggressione e basta, senza alcuna
giustificazione dal punto di vista del diritto successiorio.

Le sue guerre:

1. Guerra di devoluzione contro la Spagna (1672-78)


2. Guerra d'Olanda (1672-78)
3. Guerra dei nove anni (1688-97) che ricordiamo fu contro Guglielmo D'Orange
4. Guerra di successione spagnola (1700-13)
Intesa con l'impero Ottomano: in funzione anti-asburgica, con lo scopo di neutralizzare il più
potente alleato della piccola repubblica olandese. Era una intesa già portata avanti da Francesco I.
Durante l'assedio di Vienna (1683) da parte dell'impero Ottomano, l'unica nazione che stette a
guardare fu quella di Luigi XIV che auspicava la caduta austriaca.

La più importante delle guerre di Luigi XIV fu la Guerra di successione Spagnola (1700-13/14).
Causa: estinzione degli asburgo-spagna. L'ultimo fu Carlo II che indicò come suo successore il
principe francese Filippo d'Angiò che era anche un nipote di Luigi XIV. Una successione contestata
dagli Asburgo-Austria che reclamavano il trono per sé, per il figlio dell'imperatore Leopoldo I,
Carlo.

Sostanzialmente la paura era che il nuovo sovrano di Spagna era nipote del re di Francia e quindi si
paventava che Francia e Spagna si ritrovassero unite nella persona di uno stesso sovrano.
Era una paura abbastanza ovvia anche perché Filippo cinse la corona di Spagna come Filippo V ma
lo fece con una cerimonia a Versailles (1700).

Il dissidio non si ricompose. Ci fu un sanguinoso conflitto con questi schieramenti:

Francia, Spagna, Baviera VS la Grande Alleanza o Lega di Augusta (già alleati nella Guerra
dei 9 anni) : Asburgo-Austria, Province Unite, Inghilterra, Prussia-Brandeburgo, Savoia.

Conclusioni:
Pace di Utrecht (1713). Filippo V riconosciuto re di Spagna ma con l'obbligo di rinunciare a ogni
futura pretesa sulla corona francese.
Con questa pace comincia il periodo borbonico della Spagna. Una vittoria quella spagnola, tuttavia
limitata: perché per il riconoscimento della corona la Spagna dovette cedere:

• all'Austria: Paesi Bassi e possedimenti italiani (Milano, Napoli, Sardegna)


• alla Savoia: la Sicilia. Che era un regno e la dinastia sabauda che aveva un ducato ora
ascende alla dignità regia.
• all'Inghilterra: Gibilterra e Minorca e anche l'asiento e il Vascello di Permissione, cioè il
privilegio di poter inviare annualmente alle colonie spagnole una nave carica di merci
inglesi. Fu importantissimo perché significava aprire una breccia al sistema monopolistico
spagnolo dalla quale sarebbe passato un potente contrabbando.

Anche la Francia pagò un prezzo salato dovendo cedere all'Inghilterra i territori nordamericani di
Terranova, dell'Acadia e della Baia di Hudson.

La presenza francese nel Nord America viene ridimensionata all'attuale zona canadese e in
Louisiana in favore degli inglesi e successivamente spazzati via anche dalla Lousiana a metà del
XVIII secolo nel corso della Guerra dei Sette Anni.

Con la Pace di Rastadt (1714) la Francia riconobbe i possedimenti asburgici in Italia (Milano,
Napoli, Sardegna) e i Paesi Bassi spagnoli agli Asburgo-Austria.

Conseguenze del conflitto:


• Tramonto della Spagna come potenza mondiale
• Fine egemonia italiana in Italia
• Fine espansionismo francese pur rimanendo la massima potenza europea
• Acquisizione del titolo regio da parte dei Savoia (i sabaudi scambiano il regno Sicilia con il
regno di Sardegna e la Sicilia ritorna agli austriaci).
• Inghilterra prima potenza coloniale ed egemone nelle colonie

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