La Creazione
La Creazione
La Creazione
L'Autore
25 Marzo 2002,
Festa dell'Incarnazione del Verbo.
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BIBLIOGRAFIA
-“BIBBIA DI GERUSALEMME” , Appendici - Tavola Cronologica.
-“GNOSIS E RIVOLUZIONE” , di Orio Nardi (Medjugorje, Milano, 1991).
-“EVOLUZIONISMO E TEMPI LUNGHI?” , un articolo del Prof. Don G. Pace,
(mensile “Chiesa viva”. Giugno 1994).
-“LA GENESI, QUESTA INCOMPRESA”, traduzione etimologica del testo ebraico
a partire dal copto, di Femand Crombette.
-Il quaderno della serie scientifica del CESHE (Toumai, Belgio) “LA FORMATION DE
LA TERRE - LE PEUPLEMENT DE LA TERRE”, de Yves Nourissat, ingegnere
del Politecnico di Parigi).
-Una interessante serie di articoli dell’ingegnere Leonardo Magno, pubblicati sulla
rivista “Il Segno”, di Udine, nel 1990-1991, in cui commenta la sopraccitata opera di
Femand Crombette “La Genesi, questa incompresa”.
-“GIOACCHINO DA FIORE, PROFETA DELL’AVVENTO DELLO SPIRITO”,
un articolo di Antonio Terracciano, pubblicato sulla rivista “Il nostro tempo”, del
27.02.1983.
-“VIENE GESÙ !”, del P. Martino Penasa, OFM Conv. (Edizioni “Segno”, Udine,
1994).
-“ARMONIE DELLA CREAZIONE E DELLA STORIA”, di Gavino Sabadin
(Rebellato, Padova, 1958,)
-“...E I SUOI NON LA RICEVETTERO”, di Carlos Vidal Martinez, (Edizioni
“Segno”, Udine, 1995).
-Dal DIARIO della Serva di Dio Luisa Piccarreta, “la piccola Figlia della Divina
Volontà”, citazioni tratte da capitoli dei Volumi XII (29.01.1919 e 15.14.1919), XVI
(22.03.1924), XVIII (12.11.1925) e XIX (06.05.1926, 15.06.1926 e 20.06.1926).
-Dal libro del Movimento Sacerdotale Mariano “AI SACERDOTI FIGLI PREDILETTI
DELLA MADONNA”, di Don Stefano Gobbi (citazione del Messaggio del
15.08.1991).
4
"LE TUE SENTINELLE ALZANO LA VOCE, INSIEME GRIDANO DI GIOIA,
PERCHÉ VEDONO CON I LORO OCCHI IL RITORNO DEL SIGNORE IN SION"
(Isaia, 52,8)
"Venite, Gesù Nostro Signore! L'umanità non ha la forza di togliere l'ostacolo che essa
stessa ha messo, cercando di impedire il Vostro Ritorno. Venite, Gesù Nostro Signore! Ci
sono tanti segni che l'ora del Vostro Ritorno non è lontana..." (Pio XII, Radio-
messaggio di Pasqua del 1957)
Giovanni Paolo II, parlando del 2000 anniversario della Nascita del Redentore,
disse: "Tale data...ci ricorderà e in modo particolare rinnoverà la consapevolezza della
Verità-chiave della fede: il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi".
(Enciclica "Redemptor Hominis", del 4-3-1979)
"La Chiesa si sta avvicinando alla conclusione del Secondo Millennio, che deve
ricordare, quasi rendere di nuovo presente l’Avvento del Verbo nella, pienezza del
tempo" (Enciclica "Dominum et Vivificantem", del 18-5-1986, n. 61).
Il Papa ancora in una catechesi del 1987 disse: "La Chiesa è la comunità dei piccoli
che il Padre ha liberati dal potere delle tenebre e trasferiti nel Regno del suo Figlio Diletto.
Essa vive in ardente attesa, della venuta Gloriosa del Signore e Salvatore Gesù".
Giovanni Paolo II davanti al Santuario Nazionale Slovacco il 13 Luglio 1995 diede
questo annuncio, che ha un particolare suono profetico: "Nella Notte del Natale del-
l'Anno 2000 risuoneranno dappertutto i canti di gioia. Saluterete Cristo, nato a
Betlemme, come lo salutarono una volta i pastori e i Saggi dell'Oriente: «Ave, Gesù, Figlio
di Maria». Vi guidi la Vergine Santa a quello storico traguardo!"
Nella parrocchia romana di S. Girolamo Emiliani, il 1° Dicembre 1996, il Papa
1
disse: "La prima e la seconda venuta si sono già realizzate. Noi viviamo adesso
nell'attesa della terza venuta di Cristo, nel corso della quale la Creazione e la
Redenzione troveranno il loro definitivo compimento".
Nel discorso al Pontificio Consiglio per le comunicazioni sociali, il 28 Febbraio
1997, il Papa disse: "La sfida consiste in assicurarsi che il mondo sia correttamente
informato sul vero significato dell'Anno 2000, l'anniversario della Nascita di Gesù Cristo.
Il Giubileo non può essere la celebrazione di un evento passato, per quanto straordinario
esso sia. Deve essere la celebrazione di una Presenza viva e un invito a rivolgerci verso la
seconda Venuta del nostro Salvatore, quando Egli stabilirà una volta per tutte il suo
Regno di giustizia, d'amore e di pace. Che Maria, che duemila anni fa offrì al mondo il
Verbo Incarnato, guidi gli uomini e le donne dei mass-media verso Colui che è "la vera
Luce che illumina ogni uomo" (Gv.1,9; cf. "Tertio Millennio adveniente", n. 59).
All'Angelus del 8 Dicembre 1997, festa dell'Immacolata, il Papa disse: "L'umanità
della nostra epoca, che si prepara ad entrare nel terzo millennio, trova nell'Immacolata il
modello dell'attesa e la Madre della speranza... Lei ci insegna a rivolgerci verso
l'avvenire, sapendo che Dio viene verso di noi; noi siamo chiamati a prepararci a
questo incontro nella preghiera e nell'attesa vigilante. Guardando Lei, la Vergine della
Sapienza, impariamo ad essere pronti a comparire davanti a Cristo nell'ora del suo
Ritorno glorioso. Che Maria ci aiuti ad andare all'incontro del Signore con una fede
viva, una speranza gioiosa e una carità attiva".
1
- La prima venuta di Gesù fu la sua Nascita, la seconda fu la sua Risurrezione. La terza, in questo
caso, è alla fine dei tempi, quale Re glorioso.
5
. INDICE .
1 - LA CREAZIONE SECONDO LA RIVELAZIONE DIVINA
2 - PRIMA DI ESSERE UN PROBLEMA DI SCIENZA È UN PROBLEMA DI FEDE
3 - PANORAMICA DEL PENTATEUCO
4 - EVOLUZIONISMO E TEMPI LUNGHI?
Dal caos al cosmo per caso, in tempi lunghi
Datazioni assolute dalla radioattività
Tempi lunghi smentiti dai fatti
Pesci e uccelli
Fissità delle specie
Giovinezza della terra
5 - LO SCHEMA DELLA CREAZIONE
6 - L' OPERA DELLA CREAZIONE DELL' UOMO
7 - L' IMMAGINE E LA SOMIGLIANZA
8 - SETTE "GIORNI" = SETTE MILLENNI
9 - LE TRE ETÀ O TEMPI DELLA STORIA
10 - I TRE PERIODI O CICLI DI DUEMILA ANNI
11 - LA STORIA DELL' UMANITÀ IN CHIAVE SPIRITUALE E TEOLOGICA
12 - CRONOLOGIA DELL' ANTICO TESTAMENTO
I primi duemila anni – Prima età dell'umanità
13 - CRONOLOGIA DELL' ANTICO TESTAMENTO
I secondi duemila anni – Seconda età dell'umanità
14 - PREPARAZIONE ALL' INCARNAZIONE
e preparazione al Regno della Divina Volontà
15 - LA CHIESA RIVIVE NELLA SUA STORIA TUTTE LE TAPPE DELLA VITA DI
GESÙ CRISTO
16 - CRONOLOGIA DEL NUOVO TESTAMENTO
I terzi duemila anni – Terza età dell'umanità
17 - PANORAMICA DELLE PRINCIPALI CONCORDANZE DEI TRE PERIODI
DI DUEMILA ANNI
18 - DOVE ANDIAMO ?
19 - "LA FINE DEI TEMPI"
1°, La Venuta del Signore come Re
2°, La Venuta del Regno di Dio
3°, La domanda: Quando verrà il Regno di Dio?
4°. La risposta: Come sarà il Regno? In che consiste il suo Regno?
5°, Quali sono i tempi di Dio?
6°, La fine dei tempi d'attesa e l'inizio del tempo tanto atteso.
7°, La fine dei tempi sarà un evento o una serie di eventi? Un istante o un periodo?
8°, Qual è il senso della Presenza materna di Maria nel mondo?
20 - LE PARUSIE DEL SIGNORE
EPILOGO
BIBLIOGRAFIA
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LA SINFONIA DELLA CREAZIONE E DELLA STORIA
2
- “È Dio che suscita in noi il volere e l’agire, secondo i suoi benevoli disegni” (Filippesi, 2,13 )
7
a Dio –costituendosi perciò in Angeli santi e in angeli ribelli o demoni–, in un certo
senso non fanno parte della storia della Salvezza dell’uomo e qui non li teniamo in
conto, sebbene prendono parte in essa “dal di fuori”. I santi Angeli hanno una
precisa missione: “Non sono essi tutti spiriti incaricati di un ministero, inviati per
servire coloro che devono entrare in possesso della salvezza?” (Ebrei, 1,14)
6. Detto questo, aggiungiamo che la Creazione non si è spostata in nulla, da come Dio
la volle e la fece: nessuna delle sue leggi sapientissime è stata cambiata o annullata;
nessun essere è venuto all’esistenza diverso da come Dio lo ha voluto; non manca né
una stella, né un atomo, né una goccia di acqua, né un giorno del mondo.
7. Soltanto l’uomo, per inganno del demonio invidioso, si è mutato con il peccato, si è
pervertito, si è degradato ed è uscito dal proprio posto, da come Dio lo aveva creato;
come un osso fuori posto, che fa male a sé stesso e a quelli che gli stanno vicino...
L'uomo non proviene dalle caverne, ma è caduto in esse.
8. L’uomo, avendo rifiutato la Volontà di Dio per fare la propria (in ciò consiste il
peccato), ha coinvolto, ha trascinato con sé, ha sottomesso tutte le cose e le realtà
della Creazione alla caducità, al disordine, alla corruzione (Rom. 8,18-23); e tutto
l’Universo, tutto il Creato è rimasto eclissato e come coperto di lutto a causa del
peccato.
9. Allo stesso modo che nell’uomo, anche nella Creazione è avvenuto uno sconvol-
gimento dell'ordine, dell’armonia e della bellezza, che sono la firma di Dio. Le cose
create visibili, pur essendo materiali, prima del peccato dell’uomo erano “elevate”,
“spiritualizzate”, come Dio le aveva fatto. Esse mostravano all’uomo, ancora
innocente, che erano fatte soltanto di Amore di Dio, con somma magnificenza e
varietà, ed erano come “veli” che coprivano la presenza regale della Divina Volontà.
10. Inoltre possiamo dire che la Creazione esprime e racconta il suo Creatore; perciò
essa è piena della sua Gloria. La Creazione è un inesauribile libro meraviglioso, che
Dio ha scritto per i suoi figli. La Creazione è la prima fonte della Rivelazione, è la
prima testimonianza della Verità e presenta dappertutto la firma del suo Autore ed il
messaggio del suo Amore.
11. La Creazione è allo stesso tempo, in modo misterioso, limitata ed infinita. È
limitata, perché è creata; è infinita, perché è specchio di Dio Creatore.
12. La Creazione è assolutamente distinta dal suo Creatore. Dio trascende infinitamente
le sue creature. Le creature non fanno parte di Dio. Il mondo non è Dio e Dio non è
il mondo. Dio non è “qualcosa”, di cui noi facciamo parte, ma è “Qualcuno”. Dio
non ha riversato nelle sue creature parte del proprio Essere, ma un riflesso delle sue
perfezioni: le creature non hanno qualche cosa di quello che è Dio, ma di come Dio
è. L’uomo è “divino” per origine e per vocazione, non per natura.
13. La Creazione è limitata e, al tempo stesso, paradossalmente, infinita nelle sue
cinque dimensioni: le tre dimensioni dello spazio (lunghezza, larghezza e altezza), la
quarta dimensione o tempo, e la quinta, che possiamo chiamare “eternità creata”
(per distinguerla dall’Eternità Increata, che è propria di Dio); questa non consiste in
un susseguirsi di momenti o frazioni temporali senza fine, ma nella perpetua
conservazione di ogni atto di esistenza in quel preciso “spazio-tempo” nel quale
avviene. Ciò significa che ogni atto di esistenza di ogni essere creato, per quanto a
noi possa sembrare privo di trascendenza e fugace, dal momento che ha avuto
8
esistenza, è definitivo, è indistruttibile 3, è frutto di una decisione eterna di Dio e non
può dissolversi nel nulla.
14. La Creazione, così come è narrazione ed espressione della Gloria di Dio, delle sue
Perfezioni e del suo Amore, è al tempo stesso narrazione ed espressione di come è
l’uomo creato da Dio: Poiché, se il Verbo Divino è l’Immagine increata del Padre,
l’uomo è la sua immagine creata. Infatti, l’uomo riassume in sé l’Universo spirituale
e quello materiale, come pure il macrocosmo e il microcosmo. Infine, l’uomo è
considerato da Dio come persona individuale e come la intera umanità (famiglia,
comunità, popolo, pluralità armonica di persone, concepita da Dio come una perfetta
unità, ad immagine della SS. Trinità).
Per tutto ciò, con la narrazione del primo capitolo del primo libro della Sacra
Scrittura (il libro della Genesi), l’Autore Divino (e chi, se non solo Lui, poteva farlo?)
ci rivela:
- L’opera della creazione del mondo, nei cosiddetti sei “giorni” o, più precisamente,
secondo un’altra traduzione, “generazioni”.
- L’opera della creazione di ogni uomo, in quello che potremmo chiamare sei “atti” o
“passi” (sebbene siano simultanei).
- E l’opera della creazione dell’umanità in sei millenni: “Una cosa però non dovete
perdere di vista, carissimi –ci avverte San Pietro, dandoci anche una chiave per
l’interpretazione–: davanti al Signore un giorno è come mille anni e mille anni
sono come un giorno...” (2 Pe. 3,8).
Tre sono le opere di Dio “ad extra”, cioè, esterne al suo proprio Essere Divino.
Sono opere comunitarie della SS. Trinità, sebbene ogni opera ha come “protagonista”
una delle Tre Divine Persone, alla quale viene attribuita:
- Al Padre: la Creazione.
- Al Figlio: la Redenzione.
- Allo Spirito Santo: la Santificazione.
Queste tre opere hanno una loro dinamica: escono dal Padre per ritornare al Padre.
Tutte e tre costituiscono il Regno di Dio, la cui negazione è il regno rivale, il peccato.
Queste tre opere sono il regno di Dio “in fieri”, cioè, in processo di realizzarsi: si
sviluppano nell’arco dei sei “giorni”. Quando arriverà il settimo, allora si compirà il
Regno di Dio, allora sarà giunto, si manifesterà, trionferà, e tutta la gloria che è uscita
da Dio nella Creazione ritornerà in pienezza a Lui, per mezzo della sua creatura,
l'uomo, perché finalmente la Volontà di Dio si compirà sulla terra allo stesso modo
come si compie in Cielo.
Questo “mistero della sua Volontà” si trova totalmente in Gesù Cristo: Egli è
l’opera della Creazione, Egli è l’Autore della Redenzione, Egli è la finalità della
Santificazione.
Gesù Cristo è il Re di questo Regno eterno della Divina Volontà. E come questo
mistero è occulto in Dio (Ef 3,9), così il suo Regno è formato in Cristo, occulto in Lui e
si manifesterà nella sua seconda Venuta (Lc 19,11-27).
3
- Scompariranno eternamente soltanto i peccati che saranno stati perdonati.
9
2 – PRIMA DI ESSERE UN PROBLEMA DI SCIENZA
È UN PROBLEMA DI FEDE
Nessuno di noi era presente nell’atto inaugurale della Creazione. Nemmeno abbia-
mo visto il vero “film” della Creazione. Nessun essere umano, per quanto scienziato
sia. Soltanto Colui che ha realizzato ogni cosa e che ha fatto “il film” di quello che ha
fatto, ce lo può raccontare.
Come spiegare il mondo? Come ha cominciato ad esistere? Poiché evidentemente ha
avuto un inizio, dal momento che ogni essere esistente nel mondo ce l’ha. L’Universo
non è qualcosa in più o qualche cosa di diverso degli esseri che lo formano.
“I miti pagani, le divinità antropomorfe, sono fantasie che non spiegano nulla.
Neppure possiamo rassegnarci allo scetticismo, perché la ragione ha le sue esigenze e
capacità. Si tratta, in radice, di un dilemma: il cosmo si è fatto da sé o è stato fatto?” 4
L’intelligenza umana riesce a comprendere facilmente che dal nulla non esce
qualche cosa. È questo il limite più lontano al quale arriva da sola: è una constatazione
negativa. Per poter accedere ad una certezza positiva ha bisogno di lasciarsi portare per
mano dalla fede divina. Senza la testimonianza di Dio, che non può ingannarsi né
ingannarci, noi non potremmo sapere chi siamo, né quale sia la nostra vera origine ne il
nostro destino, né chi ci ha generati né perché, né a che cosa è dovuto il mondo o come
è stato fatto... Questa testimonianza Dio l’ha dato: è la Divina Rivelazione, che non
offende la nostra intelligenza, ma la aiuta in quello che essa, da sola, non è capace; non
va contro di essa, ma in suo favore, essendo opera sua ed infinitamente superiore ad
essa. Se la Creazione è la prima Rivelazione di Dio, era necessaria la Rivelazione come
tale (cioè, la Rivelazione scritta per mezzo di Mosè) per comprenderla.
Ma di fronte all’autentica Rivelazione di Dio, il nemico suo e nostro –il demonio–
ha messo in circolazione fm dall’inizio, fin dalla tentazione ad Eva, una “rivelazione”
spuria, falsa. Questa corrente di negazioni, questa corrente di menzogne che, come un
fiume, il vecchio serpente ha vomitato “dalla sua bocca”, con l’intento di travolgere la
Donna (Maria e al tempo stesso la Chiesa) (cfìr. Apoc. 12,15), va percorrendo in modo
crescente tutta la storia, è andato crescendo come un parassita all’ombra della vera
Rivelazione. Questa corrente multiforme è nota come “la gnosi”. Si tratta di un’imi-
tazione contraffatta di quella; e così come la Rivelazione Divina può essere accolta
soltanto con la Fede soprannaturale, così “la gnosi” si presenta come un’altra fede di
segno opposto, sebbene mascherandosi spesso con gli attributi del “sapere” e della
“scienza”.
“La gnosi 5 non è un sistema unitario di idee, ma un aggregato proteiforme di
interpretazioni incentrate in un nucleo portante di controverità che emergono in ogni
sua versione. Parliamo di controverità, perché la gnosi nasce in una situazione
polemica con la Rivelazione di Dio all’umanità. Rivelazione affidata alla ragione,
prima ancora che al profetismo ebraico e cristiano. Fin dalle origini del mosaismo,
infatti, si determinò una corrente gnostico parassitario che ne pervertiva i contenuti.
Così pure fin dalle origini del cristianesimo si determinò una corrente gnostico
pseudocristiana, impegnata a corromperne l’evangelicità.
4
- Da "Gnosis e rivoluzione", di Orio Nardi (Medjugorje, Milano, 1991)
5
- Ibid. pag. 8.
10
Ma la gnosi è anteriore all’ebraismo e al cristianesimo.
Scrutando ulteriormente i fondali filosofici della gnosi e del pensiero ebraico-
cristiano, ci imbattiamo nella loro contrapposizione genetica, che perdura intatta fino
ad oggi. Gnosi e Rivelazione ebraico-cristiana sono in perfetto antitesi fino dalle ra-
dici, ossia fino all’interpretazione cosmogonica (sull’origine del mondo e dell’uomo).
Esiste infatti un dilemma di fondo tra creazione e autogenesi del cosmo. Anche se si
ammette l’evoluzione, rimane il problema delle origini di ciò che si evolve; e anche
ammettendo l’eternità della materia, il quesito della sua orìgine rimane. Negato il Dio
sussistente in forza della pienezza dell’essere, ossia, l’Esse Subsistens, rimane sempre
su ogni sua alternativa l’incalzante quesito: «E questo donde viene?».
Già gli egiziani hanno risolto il problema con la risposta alternativa del Nulla: il
Nulla sta alle origini del cosmo, che dal Nulla si autogenera, passando gradualmente
dal caos alle più alte perfezioni. Questa idea passa alla kabbala ebraica e attraverso
vicende storiche complesse raggiunge il pensiero moderno nell’immanentismo hege-
liano e nei suoi derivati.
Dal fatto che la cosmogenesi gnostico si fonda sul Nulla si deduce la sua indole
«magica», che ben corrisponde all’ambiente saturo di magia, l’Egitto, in cui si è
sviluppata, in opposizione al realismo del pensiero ebraico-cristiano, che ha come
fondamento l’Essere, rivelatosi a Mosè per liberare il popolo ebraico dalla schiavitù
egiziana come Jahvè, ossia «Colui che È».
L’Essere o il Nulla originario: ecco il dilemma di fondo che fa da spartiacque tra
la Rivelazione Divina e la gnosi. Intorno a questi due poli antitetici si aggregano le
rispettive deduzioni come costanti inseparabili dei due opposti sistemi fondamentali:
- teismo oppure panteismo:
- creazione o autogenesi dal nulla;
- distinzione essenziale tra Creatore e creatura, oppure identità di natura, quindi
emanatismo panteistico;
- Dio persona o dio impersonale cosmico;
- dipendenza da una legge oggettiva o autonomia morale.
Intorno ai due sistemi si coagulano normalmente, per affinità concettuale, altre idee:
- sacralità della persona e sua priorità sul gruppo, o subordinazione della persona al
tutto sociale e priorità del gruppo sulla per sona (socialismo);
- vita eterna o dissolvimento nel pleroma originario;
- purificazione per via di pentimento personale o per via di metempsicosi, nirvana,
ecc.
(...) Percorrendo la storia della gnosi nei suoi vari stadi si potrà verifìcare come
tutte le acque ideologiche e culturali tendono a cadere su questo o quel versante,
secondo che le avrà trascinate l’opzione fondamentale tra Dio o il suo avversario: è
assai significativo che la gnosi appaia costantemente imparentata con “il Serpente
rivelatore”: “Dio sa che qualora mangiaste del frutto proibito, si aprirebbero i vostri
occhi e diverreste come Dio, conoscendo il bene e il male” (Gen. 3,3-5). E non è
casuale che le teogonie fondate sul Nulla ricadano coerentemente nel Nulla, ossia
manifestino la loro inconsistenza. Non per nulla la corrente gnostico illuministica, che
domina la nostra epoca –a detta degli stessi eredi della gnosi– si dissolve oggi nel
nihilismo. Non è un criterio indifferente, questo, per individuare da che parte sia la
11
Verità. E siccome Satana non è solo menzognero, ma anche omicida, la gnosi appare
abitualmente segnata, nella storia, della spregiudicatezza verso l’uomo, soprattutto nei
ricorrenti socialismi (cinese, azteco, manicheo, taborita, marxista, sinarchico, ecc.). È
un altro criterio di discernimento tra verità ed errore.
3 – PANORAMICA DEL PENTATEUCO
“Pentateuco” significa “i cinque libri”: sono questi i primi cinque libri della Bibbia,
attribuiti a Mosè. Per gli ebrei costituiscono “la Legge” (la “Torah”). In essi la
Rivelazione Divina ci presenta la storia sacra dell'umanità, dall'inizio fìno al Patriarca
Abramo, e la storia dell’antico Popolo di Dio, Israele, dalla chiamata o vocazione del
suo fondatore. Abramo, fino alla morte del suo liberatore e legislatore, Mosè.
Vediamo lo schema del “Pentateuco”, indicando tra parentesi il numero di capitoli
di ogni libro. È da notare la struttura parallela di Esodo e Numeri, così come di Levitico
e Deuteronomio.
Genesi - Dal 1°al 11°: la Creazione del mondo e dell’umanità
(50 cap.)
(Da Adamo ad Abramo)
- Dal 12° al 50°: il Popolo di Dio:
Abramo — Isacco — Giacobbe — Giuseppe
Esodo (40) Mosè (1-12): Fino all’uscita dal l’Egitto.
Preparazione per andare nel deserto.
(13-18): Fino all’arrivo al monte Sinai, all’incontro con Dio.
(19-40): L’Alleanza con Dio e la Legge.
Levitico (27) Mosè (1-10): Leggi del culto.
(11 -17): Leggi di purificazione.
(18-27): Leggi di santità.
(26): Benedizioni e maledizioni.
Numeri (36) Mosè ( 1 -10): Preparazione per uscire dal deserto.
(11-20): Dal Sinai a Cades, dopo l’incontro con Dio.
(21-36): Da Cades a Moab.
Deuteronomio (34) Mosè: Quattro discorsi di Mosè al popolo.
Per il nostro breve studio, ci fermiamo al primo libro, GENESI ( "Le origini").
LA GENESI rivela l’origine e la storia più antica dell’umanità, dal punto di vista di
Dio e del suo Progetto Divino. Quel libro è stato scritto con lo scopo di portarci a quel
misterioso punto di vista di Dio e per suscitare in noi quel medesimo desiderio Suo.
LA GENESI contiene l’inizio della storia della Salvezza, che è l’unica prospettiva
autentica della storia. Se venisse tolto l’inizio, come irreale, la Salvezza e la Verità
sarebbero cancellate dalla storia e dalla nostra vita. In essa i protagonisti sono due: il
Creatore e la sua creatura. Dio e l’uomo. Perciò è storia sacra.
LA GENESI da risposta definitiva alle questioni basilari dell’esistenza: Che cosa è
l’uomo? Qual è la sua origine? Qual è il suo destino? Perché esiste il dolore e la morte?
Che deve fare l’uomo?, ecc., a partire dalle quali Dio ci rivela in modo indubbio Chi è
Lui e chi siamo noi, che cosa Egli vuole da noi e che dobbiamo noi fare rispetto a Lui.
LA GENESI è il primo dei 73 libri della Bibbia, il cui contenuto abbraccia intera-
mente la storia, dall’inizio del mondo fino alla fine del mondo. Ma risulta meraviglioso
12
vedere come il contenuto intero della Bibbia si trova in sintesi o in “embrione” già nel
primo capitolo di questo primo libro.
E questo è il suo schema panoramico:
Le origini del mondo e dell’umanità Le origini del popolo di Dio o popolo d’Israele
7
- Dalla traduzione etimologica del testo biblico de “LA GENESI, QUESTA INCOMPRESA”, di F.
Crombette, risulta che lo smembramento del continente iniziale, unico, avvenne esattamente nello
spazio di tre mesi, alla fine del Diluvio. Il meccanismo del Diluvio si spiega dal precipitare sulla
terra l’anello acquoso che le girava attorno (come gli anelli di Saturno): si tratta di quello che la
Genesi chiama “le acque di sopra il firmamento”, il che fu accompagnato dal riversarsi sulla Terra,
totalmente, le acque del grande oceano che circondava il continente unico iniziale, dalla forma
regolare “di un fiore di otto petali” ("le acque del basso”). (Dal quaderno della serie scientifica del
CESHE “La formation de la terre - Le peuplement de la terre”, de Yves Nourissat, ingegnere del
Politecnico di Parigi)
8
- La repentina inclinazione dell’asse della Terra fu conseguenza dei peccato dell’uomo. A partire da
quel momento e fino al Diluvio sono state calcolate sette glaciazioni a intervalli regolari (in
coincidenza con i periodi di macchie solari); allo stesso tempo, in altrettante regioni del continente
unico, ebbero luogo violente fasi di attività orogenica e vulcanica, che insieme con le glaciazioni
rimodellarono la geografia della Terra, prima di smembrarsi nel Diluvio, dando luogo agli attuali
continenti. (Ibidem).
17
come è dimostrato anche dalle impronte straordinariamente nitide di brontosauro e di
uomo, impresse nei medesimi strati gessosi lungo il letto del Paluxy River, nel Texas.
Quel brontosauro e quell’uomo furono contemporanei, poiché se il gesso si fosse
solidificato, dopo aver ricevuto le impronte del brontosauro, e fosse ridiventato di
nuovo plastico dopo lungo tempo per ricevere le impronte dell’uomo, le impronte del
brontosauro sarebbero andate perdute. La Terra è molto più giovane di quello che
dicono gli evoluzionisti.
Nella crosta terrestre circola l’elettricità, che fa della Terra un gigantesco magnete,
generante attorno a sé un corrispondente campo magnetico. La forza di tale campo
magnetico va però decrescendo di anno in anno. Fatta l’ipotesi che tale decremento
avvenga, secondo un ritmo invariabile, nel giro di 4.000 anni tale magnetismo terrestre
non ci sarà più. Viceversa, 20.000 anni fa, la corrente elettrica circolante nella periferia
della Terra avrebbe generato un calore tale da dissolvere quella che è ora la crosta
terrestre. Il che vuol dire che la Terra, quale è ora, con una crosta solida, non può avere
più di 20.000 anni.
Ogni anno cadono sulla Terra molte migliaia e forse anche qualche milione di
tonnellate di polvere meteorica; così che se la Terra avesse l’età che le assegnano gli
evoluzionisti, dovrebbe essere ricoperta di uno strato rilevante di polvere meteorica,
non meno della Luna; ma così non è. Anche sulla Luna gli astronauti non trovarono che
uno straterello di circa 2 cm. di polvere meteorica, mentre, a conti fatti, assegnata alla
Luna un’età di 4 miliardi di anni, tale polvere avrebbe dovuto avere uno spessore dai 15
ai 55 metri.
L’ossessione dei tempi lunghi induce certi evoluzionisti a ricoprirsi di ridicolo
nell’atto stesso in cui si atteggiano a maestri, come quando collocano nel paleolitico
una selce con un solo lato scheggiato ad arte, e nel neolitico una selce con ambo i lati
scheggiati ad arte, e tra il paleolitico e il neolitico fanno scorrere alcuni millenni;
mentre quel tale che scheggiò la selce da un lato, potette scheggiarne anche l’altro lato
subito il mattino seguente, per adattarla, pur senza avere l’intelligenza di Salomone, al
lavoruccio che aveva in mano!
9
- “A proposito delle origini dell’homo sapiens, ricerche recenti le riportano a dimensioni bibliche di
circa 10.000 anni fa (v. il volume di biologia per universitari La vita sulla terra, a cura di E.O.
WILSON e collaboratori, edito dall’Università di Harvard –che è tutto dire!– e in italiano da
Zanichelli, Bologna 1977, p. 880)” (da “Gnosi e rivoluzione”, p. 23). "Tu però rimani saldo in
quello che hai imparato e di cui sei convinto, sapendo da chi l’hai appreso, e che fin dall'infanzia
conosci le Sacre Scritture: queste possono istruirti per la salvezza, che si ottiene per mezzo della
fede in Cristo Gesù. Tutta la Scrittura infatti è ispirata da Dio e utile per insegnare, convincere,
correggere e formare alla giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni
opera buona” (2 Tim. 3,14-16)
18
L’OPERA DELLA CREAZIONE DEL MONDO
Primo “Giorno”: LA LUCE (E Dio separò la luce dalle tenebre). Luce materiale,
energia radiante, che inondò l’Universo vuoto e che poi si concentrò in milioni e
miriadi di galassie e di stelle, in mezzo alle quali mise il Sole. “Luce” sono inoltre gli
Angeli, dei quali una parte, ribellandosi contro Dio per superbia, divennero “tenebre”,
cioè demoni, che Dio divise e separò dagli Angeli fedeli. In quel momento dell’inizio
incominciò il Giudizio.
Secondo “Giorno”: LE ACQUE (e Dio divise le acque al di sopra e le acque di
sotto, che chiamò mare). Le prime giravano come un gigantesco velo acquoso, oltre
l’atmosfera, al modo degli anelli di Saturno e di qualche altro pianeta. La forza della
loro rotazione le teneva “in orbita”, formando così un meraviglioso arcobaleno perenne
e filtrando gli ardori del Sole, per cui la Terra godeva una costante primavera. Tra le
acque superiori e quelle inferiori, alle quali diede il nome di “mare”, Dio distese il
firmamento o atmosfera, che chiamò “cielo”. Quando molto più tardi Dio fermò la
rotazione, allora precipitò sulla terra tutta quella enorme massa d’acqua, calcolata
equivalente a tutta l’acqua “del basso”, concentrata in un unico oceano, il futuro
Pacifico, e avvenne il Diluvio.
Terzo “Giorno”: LA TERRA (E Dio separò la terra dal mare e rivestì e ornò la
terra di vegetazione, di alberi e piante). La terra –come risulta da ricomporre l’unità
primitiva dei vari continenti– aveva la forma regolare di un fiore ad otto petali, essendo
il centro il luogo di quella che fu più tardi la città di Gerusalemme. Poco più a nord
spiccava la montagna più alta (allora) della Terra, il monte Ararat, dal quale nascevano
quattro fiumi, che scorrevano verso i quattro punti cardinali (i quattro fiumi del
Paradiso).
Quarto “Giorno”: IL SOLE, LA LUNA e LE STELLE nel cielo o firmamento
(per separare il giorno dalla notte, per segnalare e indicare i tempi e per illuminare,
riscaldare e fecondare la terra). Fu il momento in cui gli astri furono accesi e fatti
splendenti sopra la Terra. 10
Quinto “Giorno”: Gli esseri viventi delle acque (I PESCI) e dell’aria (GLI
UCCELLI).
Sesto “Giorno”: Gli esseri viventi della terra (GLI ANIMALI TERRESTRI)
ed infine L’UOMO.
Settimo “Giorno”: L’Opera di Dio fu terminata “e Dio riposò di tutte le sue
Opere il Settimo Giorno” (Ebrei, 4,4).
Perché scriviamo questa frase della lettera agli Ebrei? Perché no, invece, la frase
della Genesi, 2,2-3, dove non si dice che Dio “riposò” ma che “cessò” di ogni suo
lavoro? Perché la lettera agli Ebrei, 3,7–4,11, ci offre una preziosa chiave d’inter-
pretazione dei “sette giorni” della Creazione.
Si tratta di giorni –comunque sia, periodi di tempo di un passato remoto– o sono
qualcosa che ancora ci riguarda? Diciamolo fin d’adesso: “i sette giorni” dell’inizio
10
- Queste affermazioni d’indole scientifica sono tratte da una interessante serie di articoli
dell’ingegnere Leonardo Magno, pubblicati sulla rivista “Il Segno”,, di Udine, nel 1990-1991, in
cui commenta la sopraccitata opera di Femand Crombette “La Genesi, questa incompresa”.
19
della storia non sono terminati ancora! Sono l’intera storia dell’umanità. In questo
modo scopriamo una cosa meravigliosa: che tutta la Rivelazione, che tutta la Sacra
Scrittura si trova condensata e racchiusa, come abbiamo detto, nei primi tre capitoli,
addirittura nel primo capitolo di essa, della Genesi!
Leggiamo, dunque, Ebrei 3,7–4,11:
“Per questo, come dice lo Spirito Santo: «Oggi, se udite la sua voce, non indurite i
vostri cuori come nel giorno della ribellione, nel giorno della tentazione nel deserto
(...) Così ho giurato nella mia ira: Non entreranno nel mio riposo». Guardate perciò,
fratelli, che non si trovi in nessuno di voi un cuore perverso e senza fede che si
allontani dal Dio vivente. Esortatevi piuttosto a vicenda ogni giorno, finché dura
quest'oggi, perché nessuno di voi si indurisca sedotto dal peccato. Siamo diventati
infatti partecipi di Cristo, a condizione di mantenere salda sino alla fine la fiducia che
abbiamo avuto da principio. Quando pertanto si dice: «Oggi, se udite la sua voce, non
indurite i vostri cuori come nel giorno della ribellione», chi furono quelli che, dopo
aver udito la sua voce, si ribellarono? (...) E a chi giurò che non sarebbero entrati nel
suo riposo, se non a quelli che non avevano creduto? In realtà vediamo che non vi
poterono entrare a causa della loro mancanza di fede. Dobbiamo dunque temere che,
mentre ancora rimane in vigore la promessa di entrare nel suo riposo, qualcuno di
voi ne sia giudicato escluso. Poiché anche a noi, al pari di quelli, è stata annunciata
una buona novella: purtroppo però a quelli la parola udita non giovò in nulla, non
essendo rimasti uniti grazie alla fede con coloro che avevano ascoltato. Infatti,
possiamo entrare in quel riposo solo noi che abbiamo creduto, secondo ciò che Egli ha
detto: «Sicché ho giurato nella mia ira: Non entreranno nel mio riposo!» Questo,
benché le opere di Dio fossero compiute fin dalla fondazione del mondo. Si dice
infatti in qualche luogo a proposito del settimo giorno: «E Dio si riposò nel settimo
giorno da tutte le opere sue». E ancora nel passo del Salmo: «Non entreranno nel mio
riposai». Poiché dunque risulta che alcuni debbono ancora entrare in quel riposo e
quelli che per primi ricevettero la buona novella non entrarono a causa della loro
disobbediema. Egli fìssa di nuovo un giorno, un oggi, dicendo per mezzo di Davide
dopo tanto tempo come è stato già riferito: «Oggi, se udite la sua voce, non indurite i
vostri cuori!». Se Giosuè infatti li avesse introdotti in quel riposo. Dio non avrebbe
parlato, in seguito, di un altro giorno. È dunque riservato ancora un riposo sabbatico
per il popolo di Dio. Chi è entrato infatti nel suo riposo, riposa egli pure dalle sue
opere, come Dio dalle proprie. Affrettiamoci dunque ad entrare in quel riposo, perché
nessuno cada nello stesso tipo di disobbedienza”.
È chiaro, perciò, che “fin dalla fondazione del mondo” la Creazione è già fatta, o
meglio, “le sue Opere” sono compiute. In effetti, la storia del genere umano incomincia
alla fine della sesta “generazione” (il sesto “giorno”). Dopo aver creato l’uomo. Dio
non ha continuato creando altri esseri, ma conserva e moltiplica quelli già creati. In ciò
consiste il riposo.
Dio è riposo perfetto mentre opera, mentre è infinita la sua attività, perché Egli è la
Pace. In Dio non esiste m prima e un dopo, un’attività seguita da un riposo.
Dio è l’Eterno, è l’Alfa e l’Omega, e nella sua Eternità sono eternamente presenti
tutti i tempi della storia del mondo. Nessuno dei giorni, nemmeno il più breve istante
20
stabilito da Dio, può mancare o scomparire nel nulla. Essendo stato voluto da Dio, esso
è collocato in un Atto eterno. Ma, allo stesso tempo. Dio si mette dalla parte dell’uomo
(mediante l’Incarnazione), per vedere le cose dal punto di vista dell’uomo, dalla pro-
spettiva del tempo. Perciò ha promesso che sarà con noi tutti i giorni fino alla fine del
mondo (Mt. 28,20). Ugualmente ha promesso: “Vado a prepararvi un posto; quando
sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con Me, perché siate
anche voi dove sono Io” (Gv 14,2-3). Qualche volta ha voluto sfogarsi, affinché pos-
siamo noi intuire il dramma del suo Cuore: “O generazione incredula, fino a quando
sarò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi?” (Mc. 9,19). E ha detto: “Sono venuto
a portare Fuoco sulla terra, e come vorrei che fosse già acceso!” (Lc. 12,49).
Pertanto, dalla prospettiva del tempo. Dio “non vede l’ora” di vedere realizzato tutto
il suo Progetto eterno, di vedere compiuta la sua Volontà, perché Egli è “il Dio con
noi”. Quello che dipende soltanto da Lui è per Lui facilissimo. Gli basta dire: “Sia
fatto!”, “Fiat!”, e tutto è fatto... Ma quello che dipende anche dall’uomo, oh, quando è
faticoso? Chissà quanti interventi straordinari della Grazia, quanti prodigi della sua
Misericordia, ma pure, purtroppo, quanti colpi della sua Giustizia e perfino, quando è
necessario (e tante volte lo è) togliendo di mezzo le creature che si oppongono e chia-
mando altre al loro posto! Poiché i suoi decreti sacrosanti sono infallibili; i tempi
decretati può a noi sembrare che ritardano, ma non è così, arrivano inesorabilmente (2
Pt. 3,9-10).
Arriverà il tempo stabilito da Dio Padre (Atti, 1,7) e verrà il suo Regno, si compirà
finalmente la sua Volontà sulla terra come in Ciclo. Dio avrà la sua Creazione e avrà
finalmente la sua creatura, come Egli la fece, come Egli la sognò.
In Gesù Cristo e in Maria, il Padre vede realizzato il suo Ideale eterno. In Essi, Dio
sorride! Ma negli altri figli, nelle altre creature. Dio non sorride ancora, e in tanti altri
Dio piange. E chi piange non regna, non riposa ancora.
11
- Nel Padrenostro diciamo perciò: “Che sei nei cieli”, vale a dire, ogni tuo figlio è per Te, o Padre,
un Cielo speciale in cui Ti compiaci di dimorare.
22
L’intelligenza, dono del Figlio di Dio perché conosciamo il Padre; la memoria, dono
dello Spirito Santo per ricordare (“ri-cordare” = avere sempre presente, sempre nel
cuore) tutto quello che per noi ha fatto il Figlio; la volontà, dono del Padre, perché
sintonizziamo nel volere con il Volere dello Spirito Santo.
La volontà è, tra le facoltà spirituali, quella attiva. L’intelligenza è facoltà passiva
per sé stessa. E così come l’anima rappresenta il principio vitale, allo stesso modo la
volontà è il principio di vita morale, del comportamento libero e responsabile,
spirituale e meritorio.
“Le acque superiori” possono raffigurare la Volontà Divina. Esse sono pure,
avvolgono la Terra senza toccarla, la purificano e rinnovano quando cadono come
Giustizia (il Diluvio), la fecondano e vivificano cadendo come pioggia di Grazia e di
Misericordia. “Le acque inferiori” (il mare) simboleggiano, in questo caso, la volontà
umana. Circondano la terra, “fondata sulle acque”; non sono potabili, né si può vivere
in esse: consentono all’uomo, soltanto, di passarvi sopra o attraverso, viaggiando verso
il suo traguardo, verso il suo porto di destinazione.
In mezzo ad esse. Dio ha formato “il firmamento o cielo”, simbolo della nostra
anima in quanto spirituale, cosciente nella propria intelligenza e per tanto responsabile
nelle proprie decisioni: dirigersi verso “l’alto” oppure verso “il basso”.
Terzo passo: LA TERRA. Rappresenta la natura umana e, in modo specifico, il
corpo. E così come la terra fu creata per essere la dimora e il paradiso (“giardino di
delizie”) dell’uomo, così l’uomo è stato creato per essere, nel corpo e nell’anima, la
dimora, il tempio vivo, il paradiso terrestre di Dio. In questo modo, superando positi-
vamente l’uomo la prova della sua fede. Dio stesso si fa Dimora e Paradiso celeste
dell’uomo.
Quarto passo: “Nel cielo” dell’anima (cioè, nel nostro spirito) Dio ha messo:
- IL SOLE della sua Divinità.
- LA LUNA della SS. Umanità di N. Signore Gesù Cristo
- E LE STELLE delle sue divine virtù.
Quinto passo: “Nel mare”, ossia, nell’anima come principio di vita, nella volontà
dell’uomo (principio della sua vita morale). Dio ha voluto che vivessero in libertà
innumerevoli “PESCI”. E non a caso i cristiani videro nel pesce (nella parola greca e
nella sua figura) un simbolo di Gesù Cristo. In altre parole. Dio vuole che l’uomo sia
fecondo come Lui, popolando la sua anima di tante Vite Divine, di tante Vite di Gesù
quanti sono gli atti che deve compiere, vivificati dalla Volontà Divina. Ma l’uomo, col
peccato, ha popolato il suo mare di mostri (il “Leviatan”) anziché di pesci (figura di
Cristo). Perciò dalla volontà umana sorge “la bestia del mare” (Apoc. 13).
“Nel cielo”, cioè, nel nostro spirito. Dio vuole che dimori “LA COLOMBA”,
simbolo dello Spirito Santo. Ma a causa del peccato, lo spirito dell’uomo –e in modo
specifico la sua mente– è diventato dimora di ogni sorta di uccelli rapaci, “di ogni
uccello impuro e aborrito” (Apoc. 18,2).
Sesto passo: “Nella terra” dell’uomo, nel suo corpo. Dio ha messo gli istinti e le
passioni, a modo di greggi e di ANIMALI mansueti, docili ed utili, affinché fossero
risorse e potenze al servizio dell’uomo, che doveva dominarli. Ma a causa del peccato
23
sono diventati ribelli, selvatici e feroci, pericolosi (cfr. Apoc. 6,8; Isaia, 11,6-9). Dalla
mente tutta intenta alle cose della terra e delle passioni disordinate dell’uomo sorge “la
bestia della terra, che ha l’aspetto di un agnello, ma parla come un drago”, venendo in
aiuto dell’altra bestia (cfr. Apoc.13,11). In questo modo, da parte di Dio è rimasta
completata la creazione dell’uomo, di ogni uomo. Così è stato creato l’uomo “ad
immagine” di Dio.
Settimo passo: Questo passo fu e sarà di nuovo il compiacimento di Dio nel suo
Figlio dilettissimo, fattosi Uomo, e quindi nell’uomo; e fu e di nuovo sarà IL RIPOSO
DI DIO nell’uomo e dell’uomo in Dio, nel loro possesso a vicenda. La creazione
dell’uomo si deve ancora completare da parte dell’uomo. Si completerà in quel
“FIAT” Divino, che la creatura deve pronunciare con la vita in risposta al “FIAT” di Dio.
In questo modo l’uomo sarà di nuovo “a somiglianza” di Dio, come Gesù Cristo e la
sua SS. Madre, “a lode della sua Gloria” (Ef 1,14; 1 Gv 3,2).
7 – L’ IMMAGINE E LA SOMIGLIANZA
“E Dio disse: «Facciamo l’uomo a Nostra immagine, a Nostra somiglianza, e
domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie
selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». E Dio creò l’uomo a Sua
immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina lo creò” (Gen. 1,26-27).
“Immagine” e “somiglianza” non sono la stessa cosa.
La “Bibbia di Gerusalemme” spiega in una nota: “Somiglianza: sembra attenuare il
senso di «immagine», escludendo la parità. II termine concreto «immagine» implica
una similitudine fìsica, come tra Adamo e suo figlio (5,3). Questo rapporto con Dio
separa l’uomo dagli animali. Suppone inoltre una similitudine generale di natura:
intelligenza, volontà, potenza; l’uomo è persona. Prepara una rivelazione più alta:
partecipazione di natura per mezzo della Grazia”.
Abbiamo fatto prima un breve accenno a questa differenza, dicendo che l’opera
della creazione dell’uomo da parte di Dio è già fatta (ed essa ha come fondamento e
come culmine, come principio e fine, l’Incarnazione del Verbo), ma che da parte
dell’uomo deve essere ancora completata.
Infatti, Dio vuole che ogni uomo stia attento alla sua voce, che accolga la sua Divina
Parola e le dia compimento nella propria vita, che sia il suo interlocutore e confidente,
il suo fedele collaboratore nell’opera della creazione dello stesso uomo. È famosa la
frase di Sant’Agostino: “Colui che ti ha creato senza di te, non ti salverà senza di te”.
Vale a dire: Colui che senza chiederti permesso ti ha dato l’esistenza, l’essere, non
vuole elevarti, edificarti, portarti alla tua pienezza senza la tua collaborazione e la tua
corrispondenza alla sua Grazia. In un certo senso siamo co-creatori di noi stessi, della
nostra vita, della nostra eterna gloria o disgrazia. Dio ci ha dato questa responsabilità.
Può sembrare misterioso dire che l’uomo, dando la risposta di un “Fiat” Divino al
“Fiat” Divino di Dio, ritornerà ad essere di nuovo simile a Dio, “a somiglianza Sua”,
come Gesù Cristo e Maria. Non è un’idea nostra, ma dello stesso San Giovanni, nella
sua prima lettera, 3,2: “Carissimi, noi fin d’ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo
non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando Egli si sarà manifestato, noi
saremo simili a Lui, perché Lo vedremo come Egli è”.
24
Facciamo attenzione: forse si è già conclusa la Rivelazione?
Quello che è stato completato è la Sacra Scrittura, che incomincia con le parole “In
principio”, sia nell'Antico che nel Nuovo Testamento, ma non finisce con la parola
“Fine”, bensì con questa promessa: “Sì, vengo presto! Amen. Vieni, Signore Gesù”,
“Maranatha”.
Dio ha finito di parlare? Il Padre Celeste sì, nel senso che ha inviato nel mondo la
sua Divina Parola, suo Figlio. Ma il Figlio ha terminato? No; Egli è sempre con noi fino
alla consumazione dei secoli. Egli è la Divina Parola e non può restare in silenzio; Egli
vive ed è Risorto.
Per tanto ci viene rivelato che c’è qualche cosa di molto importante che ancora
–diceva San Giovanni– non è stato rivelato e che, più della stessa Creazione, attende
con impazienza, come nelle doglie del parto, il momento in cui deve essere manifestato.
Queste parole di Giovanni significano inoltre che avremo di nuovo quella somi-
glianza con Dio che Adamo aveva fin da quando fu creato innocente e che perdette con
il peccato; somiglianza che noi non possiamo immaginare che cosa sia, perché, pur
essendo figli di Dio, non la abbiamo ancora..., nonostante la Redenzione! È evidente.
Ma che vuoi dire essere “a immagine e somiglianza di Dio” ?
Alcuni anni fa, in una comunità religiosa c’era una bella immagine del Bambino
Gesù. Tanto Gli rassomigliava, che una volta, nella penombra di una chiesa qualcuno lo
scambiò per un bambino vero, in braccio ad una delle religiose. Ma un giorno di Natale
finì tragicamente: cadde per terra e il pezzo più grosso che rimase fu la testa, per giunta
ammaccata e graffiata... Che peccato! Ma ecco che uno dei Padri, che era un buon
artista, riparò l’immagine con tanto amore e pazienza, radunando i frammenti dispersi,
riconciliando ognuno col suo corrispondente ed incollandoli, più che col gesso, con
tanto amore e lacrime. Prima di chiudere l’ultimo squarcio, quello del cuore, tutti i
religiosi misero all’interno della statua immaginette o fotografie con i loro nomi e
preghiere... La divina Immagine era stata riparata e, oserei dire, quasi meglio di prima.
Fin qui arriva la storia.
Ma adesso vediamo l’immensa differenza che c’è tra questa immagine del Celeste
Bambino e Gesù stesso... Immaginiamo adesso che Gesù ritorna, che prende nelle sue
mani Questa sua immagine redenta, cioè, riparata, e che alitandole il viso le dice:
“Vivi!”, e la statuetta lascia di essere di gesso e si anima, diventa di carne e ossa: un
altro Gesù! Che meraviglia! Questa volta è veramente “carne della sua carne ed osso
delle sue ossa” (Gen 2,23). Finalmente Gesù ha qualcuno che è come Lui, a somi-
glianza sua, perché, oltre a rassomigliarlo nelle sue fattezze e riflettere la sua Natura,
questa creatura vive totalmente come Lui; pensa, conosce, ama e soffre come Lui; sa
pregare, adorare, lodare e ringraziare esattamente come Lui; parla e si comporta in tutto
come Lui; vive la stessa vita interiore di Gesù. Le sue azioni, anche le più povere
azioni umane, non sono più umane, ma divine, perché sono fatte da una Volontà
Divina, che dà loro un valore infinito ed una portata universale ed eterna. Soltanto così
può compiersi la parola del Signore: “siate dunque perfetti come il Padre Celeste è
perfetto” (Mt 5,48).
Qualcuno forse sta pensando: Ma chi ha sognato una cosa del genere? L’ha sognata
Dio! E i sogni di Dio si compiono infallibilmente. Anzi, questo sogno ha già comin-
ciato a compiersi precisamente in Gesù Cristo e nella sua Madre Santissima.
25
Anche Adamo ed Eva avevano ricevuto per grazia la somiglianza con Dio, ma la
perdettero col peccato, acquistando invece, sia essi che i loro discendenti, una certa
somiglianza con il padre della menzogna, tutte le volte che si pecca e si rimane nel
peccato.
Dio ha fatto l’uomo a Sua immagine, affinché l’uomo sia a Sua somiglianza.
Noi siamo immagine creata di Dio nel nostro proprio essere, nella nostra natura,
allo stesso modo come il Verbo Divino è l’Immagine increata e “consustanziale” del
Padre, “irradiazione della sua gloria e impronta della sua sostanza” (Ebrei, 1,3).
L’uomo sarebbe stato come Dio, avrebbe conservato la somiglianza divina nella
propria vita, se fosse stato fedele, se non fosse uscito dall’ambito della Volontà di Dio,
facendo la propria volontà.
Tutta la storia dell’umanità non è altro che la storia dei rapporti tra la Volontà
Divina e la volontà umana.
Entrambe erano state raffigurate da quelle due misteriose piante del giardino del-
l’Eden (piante simboliche, ma proprio per questo reali!): “l’Albero della Vita, in mezzo
al giardino, e l’albero della conoscenza del bene e del male” (Gen. 2,9), che è quello
del quale Dio avvertì l'uomo di non mangiare, poiché il suo frutto è la morte.
Un figlio è immagine di suo padre; qualsiasi altra cosa fatta da questi, tutt’al più,
non sarebbe altro che un’opera sua. Nella nostra natura, nel nostro essere spirituale
siamo immagini di Dio. La nostra volontà, intelligenza e memoria sono –già lo
abbiamo detto– un dono specifico delle Tre Divine Persone, una dote naturale, cioè,
costitutiva della nostra natura.
Inoltre Dio diede all’uomo un dono infinitamente superiore a qualsiasi altro dono di
natura (un dono soprannaturale), affinché vivesse a somiglianza dì Dio, come vive Dio,
per poter operare, agire, regnare come Dio suo Padre, con Dio e in Dio. Perciò Dio lo
chiamò con vocazione eterna (cfr. Ef. 1,4) a possedere la Volontà Divina; ed Essa,
vivendo e regnando nell’uomo (“in mezzo al giardino”) lo costituiva come vero re,
in tutto simile a suo Padre, Dio. Per tanto. Dio creò l’uomo a Sua immagine, affinché
vivesse a Sua somiglianza. Dio lo fece come Lui, affinché vivesse come Lui. L’uomo
non proviene dalle caverne, ma a causa del peccato è caduto nelle caverne.
La Redenzione di Cristo ha messo in salvo l’uomo, immagine di Dio. Ma Dio “non
riposa” ancora, fino a quando non vedrà “messa in salvo” la sua adorabile Volontà in
mezzo alle sue creature. Il Piano di Salvezza non è soltanto per mettere in salvo
l’uomo, ma l’intero Progetto divino, poiché la finalità di Dio non può essere sem-
plicemente l’uomo, ma Dio stesso. Perciò il mondo non può finire fino a quando tutta
l’Opera della Creazione non Gli abbia dato tutta la gloria, per mezzo dell’uomo; fino a
quando non ritornerà a Lui come uscì dalle sue mani, bella e riordinata, avendo
raggiunto il suo scopo supremo e soddisfatto il suo eterno Ideale.
La seconda Venuta di Cristo, con potenza e gloria, metterà in salvo la somiglianza
divina nell’uomo, anzi, sarà “la rivelazione dei figli di Dio” (Rom. 8,19), ci renderà
“simili a Lui, perché Lo vedremo così come Egli è” (l Gv. 3,2).
In questa vita, in questo mondo, l’uomo sarà sempre in tempo di prova, in regime di
fede e non ancora di visione; ma la Fede, anche se non è ancora la visione beatifica che
ci renderà eternamente felici nella Gloria, non è oscurità, né tanto meno cecità, ma vera
Luce, che dà vita e che illumina. È la sola cosa che consente di vedere nel buio, come i
26
visori a raggi infrarossi, in attesa del Giorno.
Le parole “così come Egli è” ci dicono che Gesù Cristo ci ha dato duemila anni
perché conosciamo la sua adorabile Umanità, quello che Egli ha fatto esteriormente, e
soltanto qualcosa appena di ciò che in Lui è infinitamente più grande, la sua Vita
interiore, vissuta totalmente nella Volontà del Padre.
“FIAT”
dice il Figlio Gesù
Cristo insieme
al Padre.
Così diranno i figli
del Regno.
A somiglianza
L’immagine RASSEGNAZIONE - OBBEDIENZA - ABBANDONO
di Dio, l’uomo non vive
di Dio nell’uomo per timore più di volontà umana,
restò ferita, perdendo per interesse ma vive per grazia nella
la somiglianza = per amore Volontà della SS. Trinità
CRISTO CRISTO
REDENTORE RE
17
- Ibidem, pag. 170-171.
36
l'inimicizia (...) Egli è venuto ad annunziare pace a voi che eravate lontani e pace a
coloro che erano vicini. Per mezzo di Lui possiamo presentarci, gli uni e gli altri, al
Padre in un solo Spirito” (Ef. 2,14-18).
Questi tre periodi coincidono nella durata: 2.000 anni ognuno. Basta prendere i
numeri di anni che ci indica la Bibbia (come vedremo), nei tempi ai quali la storia
sicura dell’uomo non arriva. Per il momento notiamo un piccolo fatto oggettivo, che
risulta semplicemente sorprendente: se facciamo la somma dei numeri degli anni di
nascita dei patriarchi, così come si trovano nel libro del Genesi (capitoli 5 e 11,10-32),
troviamo che ABRAMO nacque 1948 anni dopo la creazione dell’uomo, ADAMO. Eb-
bene, il moderno stato ebraico, che ha il nome d’Israele, è stato costituito precisamente
l’anno 1948 dell’Era Cristiana! Lascio al lettore ogni commento. E di “coincidenze”
come questa ce ne sono altre.
Aggiungiamo che, oltre alla durata, i tre periodi di 2.000 anni presentano un
parallelismo storico, evidente soprattutto se si confronta la storia del ciclo ebraico e
del ciclo cristiano, del quale il primo risulta essere figura, profezia e preparazione. 18
D’altronde, la prima lettera ai Corinzi (10,11) ce lo conferma dicendo: “Tutte queste
cose accaddero a loro (agli antichi) come esempio, e sono state scritte per ammo-
nimento nostro, di noi per i quali è arrivata la fine dei tempi”.
La Creazione dell’umanità si deve compiere in tre atti creativi di Dio:
- La creazione dell'uomo. ADAMO, con la sua prova e la sua caduta;
- l’Incarnazione (creazione) dell’Uomo-Dio, GESÙ CRISTO, con la Redenzione;
- e infine, la Nuova Creazione dell’uomo, al quale Dio da di nuovo in Cristo la
somiglianza divina perduta (cfr. 1 Gv. 3,2) nel compimento e manifestazione del suo
Regno, culmine dell’opera della Santificazione.
Abbiamo già visto un capitolo degli scritti di Luisa Piccarreta, dove il Signore
spiega l’ordine della sua Provvidenza e i suoi tre interventi straordinari per
rinnovare l’umanità e il mondo:
-Nei primi duemila anni mediante l’acqua del Diluvio (1656 anni dopo l’inizio
dell’umanità).
-Nei secondi duemila, manifestando il Signore la sua SS. Umanità, mediante il suo
Sangue (la Redenzione, alla fine di questo periodo).
-E nei terzi duemila (e siamo al termine), manifestando il Signore la vita interiore
della sua adorabile Umanità nell’ambito eterno e infinito della Volontà del Padre;
quindi, mediante il fuoco: “Sono venuto a portare il Fuoco sulla terra, e come vorrei
che fosse già acceso!” (Lc. 12,49). È questo l’Amore Eterno, il Fuoco dello Spirito
Santo per coloro che Lo accolgono.
Negli ultimi decenni lo Spirito Divino sta soffiando con potenza a partire dalla sua
Chiesa, per un radicale rinnovamento dell’uomo. Radicale significa che deve essere
fatto a partire dalla radice, dal cuore dell’uomo, che è la sua volontà.
Si tratta di una multiforme corrente di vitalità nuova e feconda, che inonderà tutta la
Chiesa in tutte le sue espressioni e in tutti i suoi membri, secondo le indicazioni
18
- Molto eloquente e utile è, al riguardo, il libro di Gavino Sabadin “Armonie della Creazione e della
Storia” (Rebellato 1958, Padova).
37
dell’ultimo Concilio. Si tratta di una preparazione provvidenziale per una nuova
straordinaria Pentecoste, profetizzata da mistici e santi del nostro tempo, per
esempio, le “Serve di Dio” Conchita Cabrera e Marta Robin, tra gli altri.
41
.
CRONOLOGIA DEI PRIMI DUEMILA ANNI DELL’ UMANITÀ
CRONOLOGIA ESATTA RIASSUNTA DALLA BIBBIA
data integralmente e dimostrata in “La rivelazione della Rivelazione” (di Fernand Crombette)
DATA DI NASCITA PERSONAGGI
O DELL’ EVENTO
(a. Cristo) (dagli origini)
-4004 a.C. 1°) ADAMO (visse 930 anni, morì nel 930)
-3904 Il peccato originale
-3903 a.C. Caino
Adamo a 130 anni generò
-3874 a.C. (130) 2°) SET (visse 912 anni, morì nel 1042)
A 105 anni generò
-3769 a.C. (235) 3°) ENOS (visse 905 anni, morì nel 1140)
A 90 anni generò
-3679 a.C. (325) 4°) CAINAN [KÉNAN] (visse 910 anni, morì nel 1235)
A 70 anni generò
-3609 a.C. (395) 5°) MALALÉEL [MAHALALEEL] (visse 895 anni, morì nel 1290)
A 65 anni generò
-3544 a.C. (460) 6°) JARED (visse 962 anni, morì nel 1422)
A 165 anni generò
-3382 a.C. (622) 7°) ENOC (visse 365 anni, e Dio lo portò via nel 987)
A 65 anni generò
-3317 a.C. (687) 8°) MATHUSALEM (visse 969 anni, morì nel 1656)
A 187 anni generò
-3130 a.C. (874) 9°) LAMECH (visse 777 anni, morì nel 1651)
A 182 anni generò
-2948 a.C. (1056) 10°) NOÈ (visse 950 anni, morì nel 2006, il -1998 a.C.)
A 500 anni generò
-2448 a.C. (1556) CAM
-2447 a.C. (1557) 11°) SEM (visse 600 anni, morì nel 2157, il 1847 a.C.)
-2446 a.C. (1558) JAFET
-2348 (19 aprile) (1656) Diluvio (quando Noè aveva 600 anni)
-2347 (18 aprile) (1657) (fine)
Sem a 100 anni (“due anni dopo il Diluvio”) generò
-2346 a.C. (1658) 12°) ARPACSAD (visse 438 anni, morì nel 2097)
A 35 anni generò
-2311 a.C. (1693) 13°) SELACH (visse 433 anni, morì nel 2127)
A 30 anni generò
-2281 a.C. (1723) 14°) EBER (visse 464 anni, morì nel 2188)
A 34 anni generò
-2247 a.C. (1757) 15°) FELEG (visse 239 anni, morì nel 1997)
A 30 anni generò
-2217 a.C. (1787) 16°) REU \(visse 239 anni, morì nel 2027)
A 32 anni generò
-2185 a.C. (1819) 17°) SERUG (visse 230 anni, morì nel 2050)
A 30 anni generò
-2155 a.C. (1849) 18°) NACOR (visse 148 anni, morì nel 1998)
A 29 anni generò
-2126 a.C. (1878) 19°) TERACH (visse 205 anni, morì nel 2084)
A 70 anni generò
-1946,5 a.C. (1948) 20°) ABRAMO (visse 175 anni, fino al 2124 )( 1771 a.C.)
(Aveva 75 anni quando Dio lo chiamò
-1871,5 a.C. (2024) e dopo qualche mese arrivò alla Terra Promessa)
42
13 – CRONOLOGIA DELL’ANTICO TESTAMENTO
I SECONDI DUEMILA ANNI – SECONDA ETÀ DELL’UMANITÀ
(La Legge naturale scritta - Legge di timore per i servi)
IL TERZO MILLENNIO (DELLA TERRA)
Il terzo millennio va da ABRAMO a DAVIDE
“Vattene dal tuo paese, dalla tua terra e dalla casa di tuo padre, verso la terra che
Io t’indicherò” disse Dio ad Abramo. Era come dirgli: “Esci dalla tua patria e vieni alla
mia; esci dalla casa, dalla misera capanna di tuo padre Adamo, la dimora del tuo esilio,
e avviati verso la mia Dimora, verso la mia Reggia, dove abita il tuo Dio. Adamo se ne
andò, ma Io ti attendo: alla Fine dei tempi la tua discendenza, i figli della tua fede
arriveranno e vi prenderanno possesso di nuovo”:
“Per fede Abramo, chiamato da Dio, obbedì partendo verso un luogo che doveva
ricevere in eredità, e partì senza, sapere dove andava. Per fede soggiornò nella terra
promessa come in una regione straniera, abitando sotto le tende, come anche Isacco e
Giacobbe, coeredi della medesima promessa. Egli aspettava infatti la Città dalle salde
fondamenta, il cui architetto e costruttore è Dio stesso (...) Nella fede morirono tutti
costoro, pur non avendo conseguito i beni promessi, ma avendoli solo veduti e salutati
di lontano, dichiarando di essere stranieri e pellegrini sulla terra. Chi dice così, infatti,
dimostra di essere alla ricerca di una patria. Se avessero pensato a quella da cui erano
usciti, avrebbero avuto possibilità di ritornarvi; ora invece essi aspirano a una
migliore, cioè a quella celeste. Per questo Dio non disdegna di chiamarsi loro Dio: ha
preparato infatti per loro una Città”. (Ebrei, 11,8-10. 13-16).
Dio, dunque, promise una terra al suo popolo, mentre gli assegnava una terra
geografica, figura della “Terra” santa e soprannaturale. Da Abramo e Sarà discende
il popolo d’Israele, che è figura e preparazione della Chiesa.
Tra i tanti popoli della terra, tra i tanti eventi della storia, dove si posa lo sguardo del
Signore? Nel suo popolo, Israele. Invece, “tutte le nazioni sono un nulla davanti a Lui,
come niente e vanità sono da Lui ritenute” (Is. 40.17). E perché mai? Perché il Signore
ha detto: “Da te Mi uscirà Colui che deve essere il dominatore in Israele” (Michea,
5,1). Se a Dio interessa particolarmente questo popolo, è soltanto a motivo del Messia
promesso, del Figlio di Dio fatto uomo.
Perciò, del Terzo Millennio, questi sono i fatti e i personaggi che interessano,
insieme alla loro cronologia:
- ABRAMO (che nacque 1948 anni dopo l’inizio della storia e visse 175 anni, fino al
2124, cioè, il 1771 avanti Cristo). Verso il 2023 o il 2024 arrivò alla Terra promessa
(Teniamo in gran conto questa data, che ritroveremo ancora e risulterà molto signi-
ficativa).
Dio stabilì con Abramo un’Alleanza il cui contenuto è l’annuncio o promessa, per
la seconda volta, del Messia Redentore, “nel quale sarebbero state benedette tutte le
nazioni della terra”.
- ISACCO (dal 2049 al 2229 dopo Adamo, cioè, dal 1845 al 1665 a.C.)
Il sacrifìcio di Isacco fu figura del Sacrifìcio di Cristo.
- GIACOBBE (dal 2109 al 2256 dell’era di Adamo, cioè dal 1785 al 1638 a.C.)
43
- I DODICI PATRIARCHI emigrarono in Egitto con il loro padre GIACOBBE, quando
questi aveva 130 anni (pertanto l’anno 1656 a.C.)
- Il popolo d’ISRAELE, qualche tempo dopo la morte del Patriarca GIUSEPPE, che fu
il primo ministro del Faraone, si vide oppresso e ridotto in schiavitù in Egitto. Il
soggiorno in Egitto fu di 430 anni (Esodo, 12,40); perciò, fino al 1226 a.C.
- MOSÈ (dal 1306 al 1186 a.C.)
- L’ESODO o USCITA dalla terra della schiavitù verso la Terra promessa (40 anni nel
deserto, dal 1226 al 1186 a.C.). Esso fu “LA PASQUA” di Dio, facendo un giudizio di
separazione: salvezza per il suo popolo e castigo per il popolo oppressore (la morte dei
primogeniti); di conseguenza fu “LA PASQUA” del suo popolo, “passando” attraverso il
mare Rosso, dalla schiavitù alla libertà. In quella Pasqua Dio rinnovò con il popolo,
rappresentato da MOSÈ come mediatore, l’antica Alleanza stabilita con i Patriarchi:
Dio rivelò il suo Essere e la sua Volontà come il Cammino (la Legge).
- GIOSUÈ conquista la terra di Canaan (vi impiegò 10 anni), che in questo modo fu
abitata dagli ebrei. Questo fu dal 1186 al 1176 a.C.)
- A ciò seguì l’oscuro periodo dei GIUDICI (Otoniel, Barak e Debora, Ehud,
Gedeone, Ieftè, Elòn, Abdon, Sansone e Samuele), che in vari momenti governarono
Israele.
- L’ultimo, SAMUELE, unse o consacrò come re SAUL, il quale regnò dal 1030 al
1010 a.C.
- DAVIDE fu il suo successore e regnò dal 1010 al 970 a.C. Con lui Dio rinnovò la
stessa promessa fatta ad Abramo: Dio gli farà “una Casa”, un Discendente, il Figlio di
Davide, Gesù Cristo, che sarà Re per sempre, in eterno. La conquista della TERRA
culmina nella conquista del centro della terra, Gerusalemme, l’anno 1000 a.C.
50
dell’uomo, dopo quattromila anni una Donna Vergine fu causa del suo rimedio, perché
facendo nascere da Lei la mia Umanità unita al Verbo Eterno, ridonò il rimedio alla
rovina dell’uomo caduto.
Ora che il rimedio dell’uomo è formato, deve restare solo la mia Volontà senza il
suo pieno compimento, mentre Essa tiene il suo atto primo tanto nella Creazione
quanto nella Redenzione? Ecco perché dopo altri duemila anni abbiamo scelto
un’altra vergine, come trionfo e compimento della nostra Volontà. Sicché Essa,
formando il suo Regno nell’anima tua e facendosi conoscere, con la sua conoscenza ti
ha dato la mano per elevarti a vivere nell’unità della sua Luce, in modo da formare la
tua vita in Essa e da formare la sua Vita in te. E avendo formato in te il suo dominio,
forma la connessione per comunicare il suo dominio alle altre creature.
E come con lo scendere Io, il Verbo, nel seno dell’Immacolata Vergine, non rimasi
per Lei sola, ma formai il connesso di comunicazione per le creature e mi diedi a tutti e
come rimedio di tutti, così succederà di te, che, con l’aver formato in te il suo Regno, il
mio Volere Supremo forma le comunicazioni per farsi conoscere dalle creature.
Tutto ciò che ti ho detto su di Esso, le conoscenze che ti ho dato, il modo e il come
del vivere nel mio Volere, il farti conoscere come vuole e sospira che l’uomo ritorni
nelle sue braccia, che rientri nel suo principio del Volere Eterno, donde ne uscì, sono
tutte vie di comunicazione, vincoli d’unione, trasmissione di luce, venticello per fargli
respirare l’aria della mia Volontà e quindi disinfettare l’aria della volontà umana,
vento impetuoso da espugnare e sradicare le volontà più ribelli. Ogni conoscenza che ti
ho dato sulla mia Volontà contiene una potenza creatrice e il tutto sta nell’uscire fuori
queste conoscenze, che la potenza che contengono saprà fare breccia nei cuori, per
sottoporli al suo dominio” (15 Giugno 1926).
“Figlia mia, sebbene sei piccola e neonata nella mia Volontà e vivi nel Regno del
mio Volere, la tua piccolezza è il mio trionfo; e quando ti vedo operare in Esso, Io mi
trovo nel Regno della mia Volontà come un re che ha sostenuto una lunga guerra e,
siccome il suo ideale era la vittoria, nel vedersi vittorioso si sente rinfrancato della
sanguinosa battaglia, degli stenti sofferti e delle ferite tuttora impresse nella sua
persona; e il suo trionfo viene formato nel vedersi circondato dalle conquiste che ha
fatto. Il re vuole guardare tutto; il suo sguardo vuole bearsi nel regno conquistato e,
trionfante, sorride e fa festa.
Tale sono Io. Il mio ideale nella Creazione era il Regno della mia Volontà
nell’anima della creatura. Il mio primo scopo era di fare dell’uomo altrettante
immagini della Trinità Divina, in virtù del compimento della mia Volontà su di lui; ma,
sottraendosi l’uomo da Essa, Io perdetti il mio regno in lui e per ben seimila anni ho
dovuto sostenere una lunga battaglia; ma, per quanto lunga, non ho smesso il mio
ideale né il mio primo scopo, né lo smetterò. E se venni nella Redenzione, venni per
realizzare il mio ideale e il mio primo scopo, cioè il Regno della mia Volontà nelle
anime. Tanto è vero che, per venire, formai il mio primo Regno del Volere Supremo nel
Cuore della mia Mamma Immacolata. Fuori del mio Regno, mai sarei venuto sulla
terra. Onde soffrii stenti e pene, restai ferito e infine ucciso. Ma il Regno della mia
Volontà non fu realizzato. Gettai le fondamenta, vi feci dei preparativi, ma la battaglia
sanguinosa tra la volontà umana e la Divina ha continuato ancora. Onde, mia piccola
figlia, quando ti vedo operare nel Regno della mia Volontà –e, come operi, il suo
51
Regno si stabilisce sempre più in te–, Io mi sento vittorioso nella mia lunga battaglia e
tutto intorno a Me si atteggia a trionfo e a festa. Le mie pene, gli stenti, le ferite mi
sorridono e la mia stessa morte mi ridona la vita della mia Volontà in te. Sicché Io mi
sento vittorioso della Creazione e della Redenzione; anzi, entrambe servono per
formare alla Neonata della mia Volontà i lunghi giri, i rapidi voli, le interminabili
passeggiate nel Regno della mia Volontà, ed Io perciò ne meno trionfo e, beandomi,
seguo col mio sguardo tutti i passi e gli atti della mia piccola Figlia...” (20 Giugno
1926).
54
Costantino (Editto di Milano, anno 313). Nel Concilio di Nicea (anno 325) viene
espressa la formula della nuova Legge, “il Credo”, che è la sintesi di tutta la Divina
Rivelazione. Ma adesso si vive meno la Fede e si ragiona di più, e quindi pullulano le
eresie. I Santi Padri e Dottori guidano la Chiesa. Altri Concili aggiungono nuova luce
alle verità basilari della Fede cristiana: specialmente quello di Costantinopoli (anno
381), dal quale abbiamo ricevuto “il Credo” della Messa e la dottrina sullo Spirito
Santo, e il Concilio di Efeso (anno 431), che precisò le due nature, umana e divina, di
Cristo, il quale è una sola Persona, la Persona Divina del Figlio; e pertanto Maria è vera
Madre di Dio, come la riconnobbe Elisabetta.
Tra i cristiani sono molti quelli che sempre di più sentono la necessità di vivere
separati, da soli o in comunità, per vivere senza distrazioni l’esortazione ad essere santi:
nasce così il monachesimo (la vita monastica). Allo stesso tempo, in parte della
Gerarchia, all’autorità spirituale di governo della Chiesa si va aggiungendo facilmente
il potere e la gloria, al modo proprio del mondo (dottrina “delle due spade”). E così è
come “la bestia del mare”, che è del mondo, va entrando nella Chiesa.
-Quarto periodo: IL SOLE. Incomincia con l’Impero Romano-Germanico
(Carlomagno, anno 800), ma presto sorge il conflitto tra i Papi e i Re (Papa Gregorio
VII, 1045-1085; Papa Innocenzo II, 1198-1216). È il periodo di massimo splendore
della Chiesa, come potere e gloria umana; ma è allora, precisamente, quando il Signore
parla a San Francesco di Assisi, dicendogli: “Francesco, va’ e riedifica la mia Chiesa,
che, come vedi, è tutta in rovina” (anno 1205).
-Quinto periodo: “LA BESTIA DEL MARE”. È il potere materiale del mondo negli
ultimi sforzi per dominare la Chiesa. Scompare l’Impero della Cristianità e sorgono i
regni delle nazioni. Si accentua la decadenza e i vari scismi religiosi. Lo scisma di
Oriente, che era incominciato nel 1054, diventa definitivo; quattro secoli dopo, la
capitale dell’Impero Bizantino, Costantinopoli, è conquistata dai turchi, nel 1453. La
Sede Apostolica si trasferisce da Roma ad Avignon, in Francia. È “l’esilio di Avignon”,
che durò 72 anni.
-Sesto periodo: “LA BESTIA DELLA TERRA”. È il potere intellettuale del mondo, che
intraprende la sua azione subdola per corrompere la Fede e lo spirito della Chiesa.
Preceduto da altri “riformatori” (Huss, Zwinglio, Calvino, ecc.), Lutero avvia “la
Riforma” protestante, separandosi dalla Chiesa Cattolica. Nel 1517 sopprime la Messa
come Sacrificio.
La Madonna di Guadalupe (12 Dicembre 1531) chiede che le sia edificato un
Tempio, “il suo Tempio”. Ciò autorizza a pensare, tra le varie possibili interpretazioni
e senza tuttavia escluderle 22, che a partire da allora sia scattato, per la seconda volta e
duemila anni dopo, il conto alla rovescia della profezia delle “Settanta settimane” di
Daniele, 9,20-27. Questa profezia indica un doppio traguardo: la Redenzione e la
venuta del Regno di Dio:
“Settanta settimane sono fissate per il tuo popolo e per la tua santa Città:
a) - per mettere fine all’empietà, mettere i sigilli ai peccati, espiare l’iniquità, b) - e per
portare una Giustizia eterna, suggellare visione e profezia e ungere il Santo dei santi”.
22
- Si veda “...E I SUOI NON LA RICEVETTERO”, di Carlos Vidal Martínez (Ed. “Segno”, Udine).
55
Nell’ipotesi che “le settimane” fossero –tra l’altro– di anni, i 490 anni (7x70)
arriverebbero fino alla fine del 2021. Nel frattempo si procede alla costruzione
materiale della Basilica di San Pietro, portata a termine sotto il pontificato di Sisto V
(1585-1590), ossia, dopo le prime sette “settimane”, mentre nel contempo viene
intrapresa la vera riforma della Chiesa, la sua ricostruzione spirituale, a partire dal
Concilio di Trento (1547-1563).
“La bestia che ha l’aspetto di un agnello, ma che parla come un drago” (la ragione
umana senza Dio) conduce verso “l’apostasia delle nazioni”: alla Rivoluzione Fran-
cese (1789) con i suoi effetti: “Libertà” (Liberalismo-razionalismo),“Eguaglianza”
(Marxismo-comunismo), “Fraternità” (Modernismo-progressismo) e alla Rivoluzione
Russa (1917).
Ma “la Bestia” porta anche verso una progressiva distruzione dell’uomo nell’anima
e nel corpo, distruzione della famiglia e della società, e persino della terra stessa: le due
spaventose guerre mondiali, con tutte le altre innumerevoli guerre locali e rivoluzioni
(Si diceva una volta: “Dove passano le idee, vent’anni dopo passano i cannoni”); i vari
razzismi, pulizie etniche, sterminio in massa di intere popolazioni, applicazione dei
piani neomalthusiani per “il controllo della natalità”, con più di cinquanta milioni di
aborti ufficiali all’anno; le leggi in favore del divorzio, dell’aborto, della omosessualità,
della pornografia, dell’eutanasia; sette di ogni sorta, sincretismo religioso, occultismo e
magia, la “New Age”, ecc. E il peccato più esecrabile che si intravvede in preparazione:
la sfida a Dio come Creatore dell’uomo e Padrone della vita, mediante la clonazione
umana, la frabbricazione dell’uomo in laboratorio… E quel miraggio d’infondere
un’anima è la grande occasione che satana attende per il suo progetto d’imitare
l’Incarnazione del Figlio di Dio… (cfr. il Segreto di La Salette).
Ma allo stesso tempo Nostro Signore prosegue l’edificazione del suo “Tempio” spi-
rituale, nel suo Tempio, che è la Chiesa. Preceduto ed accompagnato da una molti-
tudine di Santi e di mistici, di rivelazioni private, da una crescente presenza assi-
stenziale della sua Madre SS. e da una sorprendente attività dello Spirito Santo nella
Chiesa, Gesù dà l’annuncio del suo Regno, nella sua nuova Venuta gloriosa.
Lo Spirito Santo ha suscitato una nuova generazione di anime meravigliose in
quest’ultimo secolo: per esempio, in Francia, S. Teresa di Lisieux (la piccolezza e la
fiducia filiale in Dio), la Beata Elisabetta della Trinità, Suor Josefa Menéndez (il Cuore
di Gesù), Madre Eugenia Elisabetta Ravasio (il Padre Celeste), Martha Robin (la Croce
e la gioia)...; in Messico, Conchita Cabrera di Armida e Mons. Luis María Martínez
(“l’Incarnazione Mistica”); in Polonia, Santa Faustina Kowalska (la Divina
Misericordia); in Italia, Suor Elena Guerra (il rinnovamento del mondo e della Chiesa
nello Spirito Santo), Suor Benigna Consolata (la Misericordia e l’Amore), Madre
Esperanza Alhama (l’Amore Misericordioso)... e un lungo eccetera 23, che preparano e
annunciano il tempo nuovo dell’abbandono fiducioso, del trionfo della Misericordia
Divina e dell’Amore filiale, del Sacro Cuore di Gesù e del Cuore Immacolato di Maria,
della “nuova Pentecoste”...
23
- Senza dimenticare figure gigantesche, come il San Pio da Pietrelcina o la Beata Madre Teresa di
Calcutta, perché qui soltanto parliamo di apporti specifici di dottrina spirituale attraverso anime
mistiche.
56
È “lo spirito nuovo” che prepara la rivelazione suprema della Divina Volontà, “il
Cuore” della Santissima Trinità, che Dio vuole dare di nuovo ai suoi figli come “il
Dono dei doni”, il vivere nel suo Volere Divino.
Per rivelare la sua Divina Volontà come Vita di Dio e dei suoi figli e dare inizio al
suo Regno, che cioè “sia fatta la sua Volontà, come in Cielo, così in terra”, il
Signore ha chiamato come confidente e depositaria di quest’ultimo sfogo del suo
Amore la Serva di Dio Luisa Piccarreta (1865-1947), alla quale ha dato il nome di “la
piccola Figlia della Divina Volontà”, costituendola capostipite della nuova generazione
che vivrà in questa Volontà Sovrana di Dio. Non è senza motivo, perciò, che fin dal
1925 la Chiesa abbia stabilito la Festa di Cristo Re.
In altre parole, alla fine del sesto periodo del sesto “Giorno” di mille anni (2 Pt. 3,8),
finalmente e in modo arcano, Dio sta realizzando la creazione dell’uomo “a sua
immagine e somiglianza”, a immagine e somiglianza di Gesù e di Maria, preparando
così la manifestazione del “Regno di Dio e la sua Giustizia” o Santità.
Concludiamo questa panoramica del nostro tempo, estremamente sintetica, con
parole attribuite alla SS. Vergine, prese dal libro “Ai Sacerdoti figli prediletti della
Madonna”, del sacerdote Don Stefano Gobbi (Messaggio del 15.8.1991):
“La nuova era, che Io vi annuncio, coincide con il pieno adempimento della
Divina Volontà, così che finalmente si realizzi quanto Gesù vi ha insegnato a
domandare al Padre Celeste: Sia fatta la tua Volontà come in Cielo così in terra. È il
tempo in cui dalle creature si compie il Divino Volere del Padre, del Figlio e dello
Spirito Santo. Dal perfetto adempimento del Divino Volere viene rinnovato tutto il
mondo, perché Dio vi trova come il suo nuovo giardino dell’Eden, in cui può abitare
in amorevole compagnia con le sue creature”.
Davvero, “laddove è abbondato il peccato, ha sovrabbondato la Grazia” (Rom.
5,20). Non è da stupirsi, dunque, che alla fine di questo millennio avvenga lo scontro
definitivo tra il Regno di Dio, che arriva, e il regno del demonio, che da parte sua
prepara la manifestazione “dell’uomo d’iniquità”, del “figlio della perdizione”, il
quale è anche a sua somiglianza. “Questo secolo è stato lasciato in potere di Satana –è
stato detto a Medjugorje–, ma sta arrivando alla fine”.
E ad Amsterdam, nella Giornata Mondiale di Preghiera della Signora di tutti i
Popoli, nel 1998, abbiamo raccolto queste parole pubbliche del Cardinale A. M.
Stickler: “La Chiesa sta arrivando alla soglia del Terzo Millennio, che sarà senza
dubbio quel Millennio di cui parla l’Apocalisse, nel quale Satana sarà incatenato”.
La Chiesa sta entrando in quel misterioso tempo conclusivo della sua Passione, della
sua Corredenzione, perché accanto alla sua Madre e Corredentrice deve prendere parte
nel suo trionfo, quel trionfo promesso da Dio nel Paradiso...
“O stolti e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti! Non bisognava che il
Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?” (Lc. 24,25-26).
57
17 – PANORAMICA DELLE PRINCIPALI CONCORDANZE
DEI TRE PERIODI DI DUEMILA ANNI
ADAMO ABRAMO GESÙ CRISTO
1- Dopo il peccato originale, 1- La seconda Promessa del 1- Per la terza volta: l’Annun-
Dio fede la prima Annunciazio- Messia: “In Lui saranno bene- ciazione a Maria e l’Incarna-
ne del Messia Redentore: la dette tutte le nazioni della zione del Verbo.
Vittoria della Donna Immacola- terra”.
ta e della sua Discendenza. Vocazione di Abramo, che Il Figlio di Dio esce dalla
Adamo esce dal Paradiso ter- Dio chiama a uscire dalla sua “Casa” del Padre Celeste per
restre (in realtà, Dio si ritira dal terra e dalla casa di suo padre, venire sulla terra e farsi Uomo.
Paradiso, espulso dalla volontà per andare alla terra che Egli gli
dell’uomo) darà, (anno 2023 dagli origini).
2- Nascita di Abele. 2- Nascita di Isacco. 2- Nascita di GESÙ CRISTO.
3- Sacrificio di Abele, ucciso da 3- Sacrificio di Isacco sul monte 3- Sacrifìcio di Cristo, sullo
Caino. Moria. stesso monte (il Calvario).
4- La maledizione di Caino. 4- Distruzione di Sodoma e Go- 4- Distruzione di Gerusalemme.
morra.
5- Separazione tra i figli di Set e 5- Separazione del popolo ebrai- 5- Separazione dei cristiani dai
quelli di Caino. co dai gentili. giudei.
6- Persecuzione dei figli di 6- Persecuzione degli israeliti, 6- Persecuzione dei cristiani
Caino contro i figli di Set. Gli resi schiavi in Egitto, dove vis- nell’Impero Romano durante i
omicidi di Lamec (quinta gene- sero 430 anni. primi tre secoli.
razione da Caino).
7- Enos incomincia ad invocare 7- Dio ascolta le invocazioni del 7- Dio libera i cristiani per mez-
il nome del Signore (Gen.4, 26). popolo d’Israele e invia come zo di Costantino. Dio lo chiama
liberatore Mosè. Dio lo chiama con un segno nel cielo: la Croce
dal roveto ardente. Uscita pro- (“IN HOC S1GNO VINCES”).
digiosa dall’Egitto, passando a Vittoria sul rivale Massenzio.
piedi il mar Rosso, dalla schia- Editto del 313 in favore dei
. vitù alla libertà. cristiani.
8- Enoch “camminò con Dio”. 8- I Giudici. 8- I Dottori della Chiesa.
9- Enoch fu rapito da Dio, dopo 9- Apogeo di Israele durante il 9- Apogeo del potere della cri-
una vita esemplare di 365 anni regno di Davide e di Salomone stianità (impero Romano-Ger-
(come i giorni di un anno so- (tra il 1010 e il 931 a. Cristo). manico) con Carlo Magno (anno
lare) (nel 987 dopo Adamo). Costruzione del Tempio. 800) e della Chiesa e il Papato,
con Gregorio VII (1045-1085) e
con Innocenzo II (1198-1216).
10- Espansione dei primi popoli 10- Espansione di Salomone 10- Espansione europea verso
verso oriente. verso Oriente. Oriente, a partire dalle Crociate
(1099).
11- Decadenza generale, per es- 11- Decadenza generale, per es- 11- Decadenza generale. La
sersi mescolati “i figli di Dio” sersi mescolati gli ebrei con i Chiesa si divide con lo scisma
(discendenza di Set) con i di- cananei. Alla morte di Salomo- d’Oriente (I054): la Chiesa Cat-
scendenti di Caino. ne, il regno si divide: Giuda tolica (Roma) e la Chiesa Orto-
(Gerusalemme) e Israele (Sama- dossa (Costantinopoli o Bisan-
ria). zio)
12- Noè (che significa “Costui 12- I Profeti Elia, Eliseo, Amos, 12- I grandi ordini religiosi di
ci consolerà”, Gen. 5,29) “fu Michea, Geremia, ecc. si oppon- San Francesco, San Domenico,
trovato giusto” (Gen. 7,1) e per gono ai re; il monte Carmelo. dei Carmelitani. I Papi si oppon-
mezzo suo si rifece l’umanità. gono ai re e agli imperatori.
58
13- Noè intraprende la costru- 13- Ricostruzione del Tempio di 13- Costruzione della basilica di
zione dell’arca. Gerusalemme (dopo la distru- San Pietro (1490-1581) e inizia
zione) e leggi di Esdra. la ricostruzione spirituale con il
Concilio di Trento (1547-1563).
14- Corruzione e degenerazione 14- Ellenismo pagano in Pale- 14- “L’illuminismo”. Il re di
dell’umanità. stina. Corruzione di molti giu- Francia, Luigi XIV, disse: “Do-
dei. po di me, il diluvio”.
15- Il Diluvio (1656). 15- Persecuzione di Antioco IV 15- La Rivoluzione Francese
Epifane, che profana il Tempio, (1789-1793). Un simulacro del-
collocando una statua di Giove la “dea Ragione” è messo nella
Capitolino. cattedrale di Parigi.
16- La terra è ripopolata dopo il 16- La “Diaspora” o dispersione 16- Colonie europee in tutto il
Diluvio. dei giudei emigranti. mondo.
17- La torre di Babele (1787). 17- Israele è incorporato da 17- “La Società delle nazioni”;
Augusto nell’Impero Romano progetti di mondialismo, O.N.U.
18- Dittature e paganesimo in 18- Dominio romano, dominio 18- Dittature totalitarie in Rus-
Babilonia. dei pagani. sia, Germania, Italia, ecc.
19- Nascita di ABRAMO, padre 19- Fine dello stato ebraico, 19- La Dichiarazione di Balfour
del popolo eletto e fondatore dopo l’uccisione di Aristobulo, (1917), per la ricostituzione del-
della nazione ebraica (anno sostituito da Erode; culmina con la nazione ebraica e dello stato
1948 dopo le origini). la distruzione di Gerusalemme d’Israele, con il ritorno dei giu-
(anno 70 d.C.) dei da tutto il mondo in Pale-
stina (1948 d.C.)
20- Discordia tra Sara, la madre 20- Dispersione dei giudei, che 20- Guerre tra giudei e arabi (tra
di Isacco, e Agar, la schiava fuggono dalla Palestina, occupa- i discendenti di Isacco e di
egiziana, che fugge nel deserto ta a poco a poco dagli antichi Ismaele). I giudei s’impadroni-
con suo figlio Ismaele. ismaeliti. Incomincia “il tempo scono di Gerusalemme (1967) e
delle nazioni” (Lc. 21, 24). finisce cosi “il tempo delle
nazioni”.
Dopo questa panoramica molto sintetica dei tre cicli della storia dell’umanità,
possiamo vedere il parallelismo molto più stretto tra i venti secoli di storia d’Israele e i
seguenti venti secoli della storia della Chiesa. A noi basta appurare una serie di fatti
storici indiscutibili, dei quali sappiamo le date: fatti del Antico Testamento che hanno
avuto la loro corrispondente ripetizione dopo duemila anni, in alcuni casi in modo
approssimato e in altri esatto. Vediamo alcuni:
1 - La nascita del figlio promesso ad Abramo e la nascita del Figlio di Dio promesso
(Isacco) (GESÙ CRISTO)
2 - Il sacrificio di Isacco e il Sacrificio di CRISTO, coincidendo persino il
luogo (il monte Moria = il Calvario, sotto il
quale una tradizione ebraica dice di trovarsi la
tomba di ADAMO).
3 - La fede di Abramo, sulla quale Dio appoggia e la fede di Pietro, sulla quale Dio fonda in modo
il suo Progetto e il suo popolo incrollabile la sua Chiesa.
4 - L’antica Alleanza, con il segno efficace della e la nuova ed eterna Alleanza nel Sangue di
circoncisione Cristo, con il segno efficace del Battesimo.
5 - I dodici Patriarchi d’Israele e i dodici Apostoli della Chiesa.
6 - Gli ebrei, senza libertà e prigionieri in Egitto e i cristiani, senza libertà e perseguitati nell’Im-
(gli ebrei soggiornarono in Egitto 430 anni, pero Romano, durante un tempo simile (i cri-
sebbene nei primi tempi furono solo ospiti), stiani furono perseguitati durante più di 250
anni).
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7 - La teofania o manifestazione di Dio sul monte e la manifestazione dello Spirito Santo a Penteco-
Sinai. Promulgazione della Legge antica, di ste, con segni simili. Promulgazione della nuo-
timore, va Legge d’amore (lo stesso Spirito Santo).
8 - La liberazione dall’Egitto, mediante prodigi e E la liberazione dal peccato (la Redenzione), me-
castighi (le dieci piaghe, l’ultima delle quali fu diante la Morte del Figlio Unigenito e al tempo
la morte di tutti i primogeniti maschi). stesso Primogenito di Dio.
Questa fu la Pasqua antica. La nuova Pasqua.
9 - Il passaggio del mar Rosso (attraverso l’acqua, e il passaggio (nel Battesimo) attraverso “il mar
figura del Battesimo futuro), rosso” del Sangue di Cristo.
10 - Israele è guidato dai Giudici, al tempo delle e la Chiesa è illuminata e guidata dai Santi Padri
invasioni di popoli rapaci, e Dottori, che la difendono nelle invasioni dei
vari popoli barbari e, soprattutto, delle ricor-
renti eresie.
11 - La monarchia d’Israele, che inizia con Saul e l’impero cristiano medievale, che inizia con
(anno 1030 a.C.), Carlo Magno (anno 800).
12 - Lo scisma d’Israele, che si divise in due e lo scisma d'Oriente, in cui si divise la Chiesa
regni contrapposti (Israele e Giuda) (anno 930 (Roma contro Bisanzio, cattolici contro orto-
a.C.) dossi) (Il patriarca Fozio, nel 962, e Michele
Cerulario, nel 1054).
13 - La caduta del regno d’Israele (Samaria) sotto e la caduta di Costantinopoli o Bisanzio sotto il
il dominio di Assiria (anno 721 a.C.) potere dei turchi (1453).
14 - La distruzione di Gerusalemme (anno 587 e la caduta del potere e del prestigio della Santa
a.C.), alla quale seguì l’esilio di 70 anni in Sede, alla quale seguì l’esilio dei Papi ad
Babilonia (fino al 537 a.C.). Avignon (Francia), durante 72 anni (dal 1305
al 1377).
15 - La protesta e opposizione dei samaritani alla e la protesta di Lutero, che sopprime la Messa co-
ricostruzione di Gerusalemme e del Tempio. me Sacrificio di Cristo, riducendola a “Cena”
(anno 1517).
16 - Il re di Persia Artaserse I invia Esdra con e la Madonna di GUADALUPE chiede che Le sia
pieni poteri in Palestina, per riedificare edificato “un Tempio” (la sua Chiesa)
Gerusalemme e il Tempio (anno 458 a.C.) (Dicembre 1531)
Incomincia così, per due volte, a distanza di duemila anni, il conto alla rovescia della profezia delle
“Settanta settimane” (Daniele, 9,20-27), secondo una tra le varie possibili interpretazioni:
La prima volta, fino alla REDENZIONE la seconda volta, fino al trionfo del REGNO DI DIO
(dal 458 a.C. fino al 33 d.C.) (dal 1531 si arriverebbe fino al 2021-2022).
17 - Israele passa attraverso fasi alterne di rico- e la Chiesa passa attraverso fasi simili, nei secoli
struzione e di demolizione, sotto il dominio in cui si succedono gli imperi delle nazioni.
delle nazioni: sotto i persiani, i greci e i romani
18 - I romani entrano in Palestina e in Gerusalem- e i giudei costituiscono il nuovo stato d’Israele
me (anno 53 a.C.) e la distruggono nell’anno nel 1948 e conquistano Gerusalemme nel 1967,
70 d.C. Inizia così “il tempo delle nazioni”. e termina così “il tempo delle nazioni”.
18 – DOVE ANDIAMO?
Nei capitoli precedenti, seguendo lo schema dei “sei Giorni o generazioni” del
primo capitolo della Genesi, abbiamo esposto la creazione del mondo, dell’uomo e
dell’umanità. Abbiamo visto inoltre che la Creazione è lo sviluppo di “un Progetto
divino manifestato nella Fede” (1 Tim. 1,4). Il centro e la culminazione del Progetto è
Gesù Cristo, il Verbo Incarnato, Immolato e Glorificato.
Dal decreto divino dell’Incarnazione deriva tutta l’opera della Creazione. Dal suo
Sacrificio (“si fece ubbidiente fino alla morte e morte di Croce”) deriva l’opera della
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Redenzione e la nostra salvezza. Dalla sua gloriosa Resurrezione deriva la nostra
Giustificazione o Santificazione.
Ma queste tre opere di Dio hanno forse raggiunto il loro traguardo, hanno ottenuto il
loro scopo? Sono forse ormai pienamente realizzate?
“...Questo, benché le opere di Dio fossero compiute fin dalla fondazione del
mondo. Si dice infatti in qualche luogo a proposito del settimo giorno: «E Dio si riposò
nel settimo giorno da tutte le opere sue». E ancora nel passo del Salmo: «Non
entreranno nel mio riposo!» Poiché dunque risulta che alcuni debbono ancora entrare
in quel riposo e quelli che per primi ricevettero la buona novella non entrarono a
causa della loro disobbedienza, Egli fissa di nuovo un giorno, un oggi, dicendo per
mezzo di Davide dopo tanto tempo come è stato già riferito: «Oggi, se udite la sua
voce, non indurite i vostri cuori!». Se Giosuè infatti li avesse introdotti in quel riposo.
Dio non avrebbe parlato, in seguito, di un altro giorno. È dunque riservato ancora un
riposo sabbatico per il popolo di Dio. Chi è entrato infatti nel suo riposo, riposa egli
pure dalle sue opere, come Dio dalle proprie”. (Ebrei, 4,3-10).
Fin qui, dunque, abbiamo contemplato la storia dell’umanità come la si vede alla
luce della Rivelazione, della testimonianza di Dio, che ne è l’Autore, sia alla luce del
Vecchio Testamento, sia alla luce della storia della Chiesa. In un parola, era possibile
farlo, perché era il passato. Ma il futuro, chi potrebbe raccontarlo, come se lo avesse
già visto?
Nonostante la difficoltà, abbiamo dei dati sicuri, fondati sulla Parola del Signore.
Innanzi tutto, che il Signore darà compimento alla sua grande promessa: che deve
venire il suo Regno, e ciò sarà quando la sua Volontà si compirà sulla terra come si
compie in Cielo. Che noi, che ormai siamo figli di Dio, saremo (di nuovo) simili a Lui,
quando Egli si manifesterà (questo è il significato di “Parusia”), perché Lo vedremo
così come è (cfr. 1 Gv. 3,2)... E a chi dicesse: “Ah, ma questo s’intende come qualcosa
per l’aldilà, per il Cielo”, Giovanni risponde: “Affinché come è Lui, siamo anche noi, in
questo mondo” (1 Gv. 4,17).
Non sappiamo il giorno né l’ora, per la semplice ragione che non dipende soltanto
da Dio, ma anche dalla libera risposta degli uomini, che Dio possa anticipare o ritardare
la sua manifestazione, secondo le parole di San Pietro. “...Quali non dovete essere voi...
attendendo e affrettando la venuta del Giorno di Dio...!” (2 Pt. 3,12). Quindi può
oscillare entro certi margini, a motivo della nostra risposta. Ma, nonostante questo, il
Signore ci ha indicato numerosi “segni dei tempi”. Possiamo tuttavia supporre, come
legittima ipotesi e seguendo la logica dei Seimila anni trascorsi, che il Settimo
Millennio sia “il Millennio” per antonomasia, di cui parla l’Apocalisse, 20. Senza
dimenticare che non ci deve muovere la curiosità di una vana speculazione presuntuosa,
ma quell’amore che fa sospirare lo Spirito e la Sposa: “Maranatha! Vieni, Signore
Gesù!” (Apoc. 22,20).
E quel Millennio, nonostante il nome, ben potrebbe essere di una durata molto più
grande, secondo spiega il Signore negli scritti di Luisa Piccarreta: perlomeno quanto è
durato l’esilio del suo Volere Divino, espulso dalla terra, a causa del peccato... Una
questione di giustizia.
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Quel “Millennio” sarà quello del riposo (Ebrei, 3,7-4,11), il riposo che troveranno, a
vicenda, Dio nella sua creatura e la creatura in Dio; cioè, quando l’uomo ritornerà
“nell’ordine, al suo posto e nello scopo per cui fu creato” 24 da Dio. Riposo vuoi dire
la piena soddisfazione di avere raggiunto il proprio scopo o ideale. Significa che non
esiste più il rischio di non ottenerlo, che è finita la fatica e l’amarezza; significa la gioia
e la pace di pensare finalmente nella Mente di Dio e Dio nella mente della creatura, di
amare in modo divino nell’Amore stesso di Dio e Dio nell’amore della creatura, poiché
esso è ormai lo stesso Amore divino... Per questo San Paolo dice: “Finché arriviamo
tutti all’unità della Fede e della conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomo
perfetto, nella misura che conviene alla piena maturità di Cristo” (Ef. 4,13). Perciò,
“la Creazione stessa attende con impazienza la rivelazione dei figli di Dio” (Rom.
8,19).
Quando? Durante il tempo che seguirà “la Fine dei tempi” (cfr., Apoc. 10,1-7) e
prima della “Fine del mondo” (Apoc. 20,11-15), il tempo chiamato “Millennio”.
Siamo all’inizio del terzo millennio dopo Cristo e la Chiesa si sta preparando alla
gloria del terzo... C’è sempre un “terzo giorno” nel quale Gesù è ritrovato, dopo averlo
perduto, nel quale Gesù risorto ritorna ai suoi che sono nel lutto e nell’afflizione.
Ma allo stesso tempo siamo arrivati ormai alla fine del “sesto Giorno”, quando Dio,
dopo tanti preparativi, fece l’uomo. Qui si tratta della creazione dell’uomo “ad
immagine e somiglianza di Dio”, secondo il modello insuperabile di Gesù e di Maria.
Vorrei presentare a questo punto, commentandolo, un brano tratto dagli scritti della
Serva di Dio Luisa Piccarreta, che ritengo molto significativo, dato che in esso ci
sarebbe probabilmente un’indicazione, per quanto a prima vista possa sembrare velata
e abbastanza misteriosa, “una chiave” per comprendere i tempi del compimento del
Decreto divino:
"...Ora, mentre ciò dicevo, mi sono trovata fuori di me stessa, in braccio ad un
Sacerdote; però, mentre la persona pareva Sacerdote, la voce mi sembrava di Gesù; e
questi mi ha detto: «Faremo una via lunghissima; sii attenta a quello che vedi». E
camminavamo senza toccare la terra; però prima io portavo Lui in braccio, ma
siccome m’inseguiva un cane, come se mi volesse mordere, io avevo paura. Perciò, per
togliermi la paura, abbiamo cambiato posizione: Lui portava me. Ed io Gli ho detto:
«Perché non lo avete fatto prima? Mi avete fatto prendere tanta paura ed io non Vi
dicevo nulla, perché credevo che fosse necessario che Vi portassi io. Ora sono
contenta, ché essendo io portata in braccio non mi potrà fare più nulla...» Ed io
dicevo: «Mi porta in braccio Gesù». E quello ripeteva: «Porto tra le mie broccia
Gesù». Ma quel cane seguiva tutto il nostro cammino; solo che si è preso un mio
piede in bocca, ma senza che me lo mordesse... Onde il cammino è stato lungo, ed io
domandavo spesso: «Quanta altra via ci resta?»
E Lui: «ALTRE 100 MIGLIA». Poi, domandato di nuovo, ha detto: «ALTRE 30»,
e così, finché siamo giunti in città...
Ed ora, chi può dire ciò che lungo la via si vedeva? Dove paesi ridotti ad un
mucchio di pietre, dove luoghi allagati e paesi sommersi dalle acque, dove stra-
ripavano i mari, dove i fiumi, dove si aprivano voragini di fuoco... Mi sembrava che
24
- Queste parole fanno parte del titolo, dato da Gesù, ai volumi scritti da Luisa Piccarreta.
62
tutti gli elementi si mettevano d’accordo tra loro per nuocere alle umane generazioni e
formavano sepolture per seppellirle. Quello che si vedeva di più lungo la via e che più
metteva spavento e raccapriccio era il vedere i mali delle creature. Tutto era tenebre
che uscivano da loro, ma tenebre fitte, accompagnate da un’afa marcia e velenosa;
erano tante le tenebre, che molte volte non si poteva discernere che punto fosse. Tutto
sembrava finzione, doppiezza, e se qualche bene vi era, era tutto superficiale ed
apparente, ma dentro covavano i vizi più brutti ed ordivano le trame più insidiose, da
dispiacere maggiormente il Signore, più che se apertamente facessero il male; e questo
in tutte le classi di persone, che è tarlo che rode tutta la radice del bene. In altri punti
si vedevano rivoluzioni, uccidere le persone a tradimento... Ma chi può dire tutto ciò
che si vedeva?
Onde io, stanca di vedere tanti mali, ripetevo spesso: «E quando finiremo questa
lunga via?». E Quello che mi portava, tutto pensoso, rispondeva: «Un altro poco, non
hai visto tutto ancora»...” (22 Marzo 1924).
Senz’animo di insegnare niente che la Chiesa non insegni, offro al criterio e al buon
senso di chi legge la mia riflessione, essendo ognuno libero di apprezzarla o disprez-
zarla. Ciò che ha scritto Luisa, chi lo accoglie e chi lo rifiuta, lo fa a proprie spese. Non
è in gioco la Fede della Chiesa, insisto, ma lo fa a proprie spese...
Evidentemente, Gesù si mostra a Luisa nelle sembianze di un sacerdote, dal
momento che lei è un’anima vittima. In questo nuovo ufficio a cui il Signore la chiama,
lei deve ripercorrere la lunga e faticosa strada che tutti i giusti e i santi hanno dovuto
percorrere: la lunga via di tutti i secoli. Ma lei deve percorrere, non solo la strada di
qualcuno, ma di tutti. E la va percorrendo come tutti l’hanno percorsa: al passo suo,
essendo lei protagonista del cammino, benché portando Gesù in sé...
Il cane rappresenta il demonio, che però non può più farle del male quando
invertono la posizione, cioè, quando è Gesù che cammina portando lei in braccio. In
questa semplice immagine è detta la novità straordinaria che il Signore le affida. Tanto
è vero, che, mentre lei è felice di essere portata da Gesù, “quel Sacerdote” dice: “Porto
tra le mie braccia Gesù”.
A questo punto, la nostra domanda: “Quanto manca ancora?” E la misteriosa
risposta: «ALTRE 100 MIGLIA». Mai usato questo vocabolo, in nessun’altra parte
degli scritti di Luisa.
Questo è tipico nel Signore. A Daniele, che domandava: “Che cosa sono 70 anni
predetti da Geremia?”, gli fu risposto: “Semplice: 70 anni significano 70 settimane”. Da
restare a bocca aperta. Sotto queste parole si nascondono misure di tempo misteriose.
Sarebbe come misurare la stessa cosa in centimetri o in pollici.
“Poi, domandato di nuovo, ha detto: ALTRE 30”, e a questo punto viene sponta-
neo un pensiero, per ipotesi: e se la parola “miglie” nascondesse la parola “anni”?
In questa ipotesi, 100 anni dopo ci porterebbero al 2024, dato che il brano è del 22
Marzo del 1924. E poi, quando disse che mancavano “altre 30”, potrebbe indicare 30
anni prima di quella data, cioè il 1994, come potrebbe essere anche il 2054... Ebbene,
nella prima ipotesi, che ritengo sicuramente la più probabile, “l’arrivo in città”
sarebbe nel 2024, la stessa data in cui Abramo arrivò alla terra promessa!
Senza trascurare il fatto che nel 2025 sarà il centenario della proclamazione della
festa di Cristo Re.
63
Seconda “coincidenza”, che avalla la nostra ipotesi: nella festa di Cristo Re del
1994, “30 miglia prima del traguardo”, fu aperta la causa di beatificazione di Luisa e fu
così messa ufficialmente alla luce nella Chiesa...
La Santa Chiesa è da venti secoli sulla terra; tuttavia, in quel vero “rinnovamento”
che Dio le ha preparato, essa “discende” dal Ciclo come Sposa dell’Agnello e Madre
dei viventi. E così si manifesterà gloriosa, quando avrà compiuto la perfetta imitazione
di Cristo, dopo la presente purificazione. Allora le sarà data “una veste di lino puro
splendente: la veste dì lino sono le opere giuste dei santi” (Apoc. 19,8).
È il Corpo Mistico di Cristo, che dopo la sua Passione –un fatto misterioso, ormai in
atto– e dopo un profondo decadimento 25, all’alba del terzo Giorno (il terzo dopo la
Redenzione) risusciterà glorioso, per vivere il tempo del suo trionfo, del trionfo di Dio
sulla terra, prima di concludersi la storia e finire il tempo della prova, della fede e del
merito. Un periodo già prefigurato in quei quaranta giorni nei quali Gesù Risorto si
trattenne con i suoi discepoli, apparendo loro spesso e parlando loro del Regno di Dio
(Atti, 1,3), prima di salire in Cielo.
Sarà la realizzazione dell’Ideale di Dio, del suo Decreto eterno, dello scopo della
Creazione e della Redenzione, la pienezza della Santificazione: sarà “il Millennio”
dell’Apocalisse, “il secolo futuro” di Isaia. Incomincerà dopo “la grande tribolazione”
(Mt 24,21; Ap. 7,14) o purificazione della “Fine dei tempi” e si concluderà con “la Fine
del mondo” (intesa come fine della storia dell’uomo, “viatore” o in cammino sulla
terra). Finirà con la resurrezione universale dei corpi e con il Giudizio finale.
Non potrà arrivare l’ultimo dei giorni senza che tutta la Creazione sia stata restituita
al Creatore, bella, santa, gloriosa, trasformata in omaggio perfetto di lode, di gloria, di
ringraziamento e di amore, nell’ordine in cui Dio la volle e la stabilì. È il compito
amorevole dell’uomo –re e sacerdote della Creazione–, avendo raggiunto la pienezza
della sua età in Cristo 26. L’opera della Creazione sarà completa e terminata quando
l’uomo, accogliendo la Divina Volontà come Vita propria, se ne servirà per dare al
Padre tutti gli omaggi che a Lui sono dovuti da parte di ogni cosa creata e di ogni
creatura, di tutte le generazioni; per dargli tutto il ricambio che dovuto al suo Amore,
e ciò sia fatto in modo universale e divino.
Gesù Cristo lo ha fatto per tutti; perciò Egli è “l’Erede”. Alla Giustizia Divina
potrebbe bastare questo, ma l’Amore vuole che “tanti altri Gesù” lo ripetano di nuovo.
Così sarà messo in salvo il dono della Creazione, per quello che dipende dai destinatari
del dono. E perciò noi, “secondo la sua promessa, attendiamo Nuovi Cieli e una Terra
nuova, nei quali avrà perpetua dimora la Giustizia” (2 Pt.3,13).
25
- II Signore disse: “La Bambina non è morta, ma dorme”, e ridevano di Lui. Ma Egli scacciò fuori i
piagnoni, prese con Sé Pietro, Giacomo e Giovanni e i genitori della bambina e disse: “Thalita
qum”, “Alzati, bambina!”
26
- “…Finché arriviamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di
uomo perfetto, nella misura che conviene alla piena maturità di Cristo” (Ef. 4,13).
64
19 – “LA FINE DEI TEMPI”
Che cosa è? È lo stesso che la fine del mondo? I tempi di che cosa?
Quali eventi debbono accadere in rapporto ad essa? Sarà qualche fatto specifico
che segnerà una svolta o piuttosto un certo periodo da traversare?
Ha qualche rapporto con la seconda Venuta di Gesù come RE?
Che c’entra con la “Parusìa”?
Dove si colloca “la fine dei tempi” nel Disegno di Dio?
Ha a che vedere con “il Millennio” di Pace, di cui parla l’Apocalisse?
È forse un segno il moltiplicarsi della presenza materna di Maria nel mondo...?
“E di nuovo verrà nella gloria per giudicare i vivi e i morti,
e il suo Regno non avrà fine” (dal Credo)
“Annunciamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione,
nell’attesa della tua Venuta”
“…nell’attesa che si compia la beata speranza e venga il Nostro Salvatore
Gesù Cristo” (dalla liturgia della Messa)
1°, LA VENUTA DEL SIGNORE COME RE
“... Gesù disse ancora una parabola, perché era vicino a Gerusalemme ed essi
credevano che il Regno di Dio dovesse manifestarsi da un momento all’altro. Disse
dunque: Un Uomo di nobile stirpe (Gesù) partì per un paese lontano (il Cielo, il giorno
dell’Ascensione) per ricevere il titolo di Re e poi ritornare. Chiamati dieci servi,
consegnò loro dieci mine, dicendo: ‘Impiegatele fino al mio ritorno’. Ma i suoi
cittadini Lo odiavano e Gli mandarono dietro una ambasceria a dire: ‘Non vogliamo
che Costui venga a regnare su di noi’. Quando fu di ritorno, dopo aver ottenuto il
titolo di Re (la Chiesa già ha stabilito la festa di Cristo Re, a conclusione di tutto
l’anno liturgico, nel 1925), fece chiamare i servi ai quali aveva consegnato il denaro,
per vedere quanto ciascuno avesse guadagnato (...) E quei miei nemici che non vole-
vano che diventassi loro Re, conduceteli qui e uccideteli davanti a Me”. (Lc 19,11-27)
“Avendogli assoggettato ogni cosa (il Padre al Figlio), nulla ha lasciato che non Gli
fosse sottomesso. Tuttavia al presente non vediamo ancora che ogni cosa sia a Lui
sottomessa (ancora sulla terra non regna). Però, quel Gesù, che fu fatto di poco
inferiore agli angeli, lo vediamo ora coronato di gloria e di onore (nel Cielo) a causa
della morte che ha sofferto...” (Ebrei, 2,8-9)
“(Gesù) al contrario, avendo offerto un solo sacrificio per i peccati, si è assiso alla
destra di Dio, aspettando ormai soltanto che i suoi nemici vengano posti sotto i suoi
piedi” (aspettando il tempo in cui deve regnare). (Ebrei, 10,12-13).
“Cristo, dopo essersi offerto una volta per tutte allo scopo di togliere i peccati di
molti, apparirà una seconda volta, senza alcuna relazione col peccato, a coloro che
L’aspettano per la loro salvezza” (Ebrei, 9,28).
“... E così possano giungere i tempi della consolazione da parte del Signore ed Egli
mandi quello che vi aveva destinato come Messia, cioè Gesù. Egli deve essere accolto
65
in Cielo fino ai tempi della restaurazione di tutte le cose, come ha detto Dio fin
dall’antichità, per bocca dei suoi santi profeti” (Atti, 3,20-21).
2°, LA VENUTA DEL REGNO DI DIO
“Interrogato dai farisei: Quando verrà il Regno di Dio?, Gesù rispose: Il Regno di
Dio non viene in modo da attirare l’attenzione, e nessuno dirà: ‘Eccolo qui’ o ‘Eccolo
là’. Perché il Regno di Dio è in mezzo a voi” (cioè, il Regno di Dio era già presente e
perfetto in Gesù e in Maria). (Lc.17, 20-21).
Alla domanda “Quando?”, Gesù risponde sul modo, sul “come”. Questa seconda
cosa è ancora più importante. Infatti, non ha senso chiedere “quando”, se non si sa che
cosa è. Se una persona è dentro casa, con porte e finestre ben chiuse e le persiane ben
abbassate, e domanda “Quando sarà giorno?”, la risposta logica sarà: “E a che ti serve
saperlo, se non t’importa della luce? Apri le finestre e al momento giusto lo capirai da
solo”. Per chi dorme, è lo stesso che siano le tre del mattino, o le sette, o le dieci. Per
lui il giorno non esiste.
3°, LA DOMANDA: QUANDO VERRÀ IL REGNO DI DIO?
Dalla notte non si passa istantaneamente al giorno: tra questi due periodi lunghi ce
n’è un altro, molto più breve, che prepara e annuncia il giorno. Prima vengono le prime
luci dell’alba, poi aumenta la luce ed è l’aurora, poi le nuvole lontane si tingono di
rosa e si accendono i colori e, finalmente, appare il Sole. Ma poi ci vuole ancora tempo
prima che si senta il suo calore e raggiunga il suo pieno meriggio. Chi è sveglio assiste
a tutto questo e sa che il Sole è sul punto di apparire da un momento all’altro. Chi vive
in alto, sulla montagna, lo vede arrivare prima che lo veda chi è in fondo valle. La
sentinella deve essere la prima a vederlo, per avvertire.
“Come son belli sui monti i piedi del messaggero di lieti annunzi, che annunzia la
pace, messaggero di bene che annunzia la salvezza, che dice a Sion: «Regna il tuo
Dio». Senti? Le tue sentinelle alzano la voce, (sono i tanti santi, mistici e veggenti del
nostro tempo), insieme gridano di gioia, poiché vedono con i loro occhi il ritorno del
Signore in Sion” (Isaia, 52,7-8).
“Mi metterò da sentinella in piedi sulla fortezza a spiare, per vedere che cosa mi
dirà, che cosa risponderà ai miei lamenti. Il Signore rispose e mi disse: Scrivi la
visione e incidila bene sulle tavolette, perché la si legga facilmente. È una visione che
attesta un termine, parla di una scadenza e non mentisce; se indugia, attendila, perché
certo verrà e non tarderà” (Abacuc, 1,3).
Significa che Dio ha stabilito ad ogni suo decreto un limite di attesa, che può essere
in certo modo anticipato o affrettato, un tempo che può essere accorciato, ma oltre il
quale Dio interverrà: “Quali non dovete essere voi nella santità della condotta e della
pietà, attendendo e affrettando la venuta del giorno di Dio, nel quale i cieli si
dissolveranno e gli elementi incendiati si fonderanno!” (2 Pietro, 3,12).
“... E se quei giorni (i giorni della “grande tribolazione”, che precederanno “il
giorno di Dio”) non fossero abbreviati, nessun vivente si salverebbe; ma a causa degli
eletti quei giorni saranno abbreviati” (Mt. 24,22).
66
Quando verrà questo Regno? Il Signore non ha scarseggiato nel dare indica-
zioni (“i segni dei tempi”). Il Signore non risponde dando una data, ma descrivendo
una situazione, perché non interessa soddisfare la nostra curiosità, ma stimolare il
nostro desiderio.
“Sentinella, quanto resta della notte? Sentinella, quanto resta della notte? La
sentinella risponde: Viene il mattino (quando è venuto Gesù al mondo), poi ancora la
notte (quando Gesù se n’è andato); se volete domandare, domandate; convertitevi,
venite!” (È inutile voler sapere, se non c’è la conversione) (Isaia, 21,11-12).
Per questo Gesù ha voluto nascere a mezzanotte, non alla fine della notte, indicando
così che la sua Venuta come Redentore doveva dividere la notte e la storia in due parti:
prima di Lui e dopo di Lui. “Mentre un profondo silenzio avvolgeva tutte le cose e la
notte era a metà del suo corso, la tua Parola onnipotente dal Cielo, dal tuo trono
regale... discese in quella terra di sterminio” (Sap. 18,14-15).
Anche la sua Venuta come Re troverà il mondo impreparato, sprofondato nella
notte: “... Poiché lo Sposo tardava, si assopirono tutte e dormirono. A mezzanotte si
levò un grido: «Ecco lo Sposo, andategli incontro!»”. (Mt. 25,6). “Ma il Figlio
dell’Uomo, quando verrà, troverà fede sulla terra?” (Lc. 18,8). “Anche voi tenetevi
pronti, perché il Figlio dell’Uomo verrà nell’ora che non pensate” (Lc. 12,40).
“La notte è avanzata, il giorno è vicino. Gettiamo via perciò le opere delle tenebre
e indossiamo le armi della Luce”. È evidente, purtroppo, che il peccato dilaga nel
mondo, con tutte le sue conseguenze di male, nonostante che la Redenzione di Cristo
abbia cancellato tutti i peccati davanti al Padre. È evidente, purtroppo, che Dio ancora
non regna nel mondo (Rom. 13,12).
Per questo ci ha insegnato la sua preghiera, il Padrenostro, affinché essa ottenga
finalmente che venga il suo Regno, e ciò significa:
- che ancora deve venire (infatti non diciamo “il tuo regno, che è già venuto”)
- e che si deve realizzare in questo mondo (non diciamo “andiamo al tuo Regno”)
Quando verrà il Signore come Re? Dobbiamo chiarire, a questo punto, che la
prima Venuta di Gesù, come Redentore del mondo, fu nella sua Incarnazione. La
“Parusìa” invece significa la sua Venuta o ritorno glorioso, ed è triplice:
– Nel momento del suo ritorno ai suoi, dopo essere risuscitato;
– alla “fine dei tempi”, per dare compimento al Regno di Dio,
– e alla fine del mondo, per fare il Giudizio finale.
Per la prima Venuta di Gesù, nella sua Incarnazione, il segno decisivo fu quando,
rivolgendosi per mezzo di un Angelo a Maria, Le diede l’Annuncio dell’Incarnazione.
Quando fece conoscere in quale modo doveva venire al mondo.
La stessa cosa avviene per quanto riguarda la sua nuova Venuta come Re. Il segno
decisivo che indica la sua imminenza è l’aver fatto conoscere in che consiste il suo
Regno e come lo vuole realizzare. Questa grazia Gesù l’aveva riservata proprio per
questo nostro tempo.
Dalla notte al giorno si passa in modo graduale, attraverso un periodo, sebbene sia
relativamente breve. D’altronde, l’apparire o manifestarsi del Sole avviene in un
preciso istante. Tuttavia, le tenebre non vogliono ricevere la Luce e si oppongono con
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tutte le forze. L’ora di Dio sarà preceduta dall’ora e dal potere delle tenebre. Si tratta
della “grande tribolazione”, di quei giorni appunto che saranno accorciati (come ha
detto il Signore in Mt. 24,21-22) per amore degli eletti, altrimenti anch’essi peri-
rebbero.
Che cosa avviene nel corso di questa “grande tribolazione”?
Lo scontro decisivo tra il Regno di Dio, che arriva, che sta per manifestarsi, e il
regno del peccato, di satana, che vorrebbe opporre resistenza e si sta perciò manife-
stando sempre più in tutta la sua bruttezza e malvagità, ma sarà spazzato via.“Regno
contro regno” (Mt. 24,7): all’interno del mondo e all’interno stesso della Chiesa,
all’interno di ogni uomo.
Avverrà così la purificazione del mondo, quello che l’Apocalisse chiama “la
grande Babilonia”, e anche della Chiesa, che come Corpo Mistico “completerà nella
sua carne quello che manca ai patimenti di Cristo” (Col. 1,24). Sarà questa la
Passione della Chiesa, a cui seguirà il trionfo della sua Resurrezione e della “nuova
Pentecoste”. La Passione della Chiesa sarà la culminazione dell’opera di Redenzione di
Cristo, l’estrema manifestazione della Divina Misericordia. Poi seguirà la manifesta-
zione del Regno di Dio e la sua Giustizia o Santità.
Lo scontro tra il demonio e la Donna vestita di Sole, Maria, e la vittoria di Lei con la
sua Discendenza (come era stata promessa da Dio fin dal Paradiso, in Gen. 3,14),
avverrà allora, come è descritto in Apoc. 12. Questo Trionfo del Cuore Immacolato
di Maria sarà, nel contesto della Passione della Chiesa, il ripetersi in modo ancora più
“strepitoso” delle parole del Figlio suo morente sulla Croce duemila anni prima:
“Donna, ecco i tuoi figli; figli, ecco la vostra Madre”. Avverrà proprio nel momento
che l’inferno crederà di avere vinto sulla Chiesa.
Il diavolo tirerà fuori allora, nel suo furore, il massimo strumento di cui sarà capace:
la coppia “Anticristo–Falso Profeta” (la potenza materiale e la potenza intellettuale). È
lì che si colloca “l’abominio della desolazione nel Luogo Sacro”, di cui parlò il profeta
Daniele (8,12-14; 9,27; 12,11), con la cessazione del Sacrificio quotidiano.
Daniele indica dei numeri precisi di giorni, per dire quanto tempo ciò deve durare
(2.300 sere e mattine) e quant’altro ci sarà ancora, di purificazione del Santuario (1.290
giorni)... Questo basta a metterci in guardia di fronte a molte profezie private come
quelle che davano come certo che “prima dell’anno 2.000” tutto sarebbe accaduto.
Non c’è che dire, se la profezia si riferiva specificatamente al “Trionfo del Cuore
Immacolato di Maria”, per esempio, perché penso che l’Atto di Affidamento del Terzo
Millennio a Maria, compiuto dal Papa il 7 Ottobre 2000, sia proprio l’inizio di questo
Trionfo. Ma immaginare che con il Giubileo del 2.000 si doveva entrare del tutto nel
tempo nuovo di un mondo radicalmente rinnovato, nel Millennio nel quale “Satana
sarà incatenato nell’inferno”, era fuori della realtà, al meno se teniamo conto di tutti i
dati che ci dà la Sacra Scrittura. Non c’era materialmente il tempo. Alcune cose dove-
vano certo accadere; ma si tratta di un insieme di cose molto complesse e articolate.
La purificazione del mondo (delle nazioni), sembra che si deve svolgere in due fasi:
la prima, essenzialmente per mano degli stessi uomini; la seconda invece verrà diret-
tamente da Dio. Nell’intervallo di relativa pace (non-guerra), avverrà probabilmente la
manifestazione dell’Anticristo, appunto, per un breve momento del suo regno nel
mondo. “Il mistero dell’iniquità è già in atto, ma è necessario che sia tolto di mezzo chi
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finora lo trattiene (sicuramente, il Romano Pontefice). Solo allora sarà rivelato
l’empio e il Signore Gesù lo distruggerà con il Soffio della sua bocca (lo Spirito
Santo) e lo annienterà all’apparire della sua Venuta” (2 Tes.2,7-8).
Quindi, “la Fine dei Tempi” è un periodo crepuscolare. Ma sarà sicuramente segnato
da qualche evento specifico e inconfondibile, in una determinata data. Il “quando” è
per noi impossibile a sapersi, sebbene da molti segni lo riteniamo molto vicino. Così:
- Nel radiomessaggio di Pasqua del 1957, Papa Pio XII disse: “Venite, Gesù, Nostro
Signore! Ci sono tanti segni che l’ora del vostro Ritorno non è lontana…”
- A Suor Lucia di Fatima, la Madonna disse: “Tu non puoi venire per adesso al
Cielo, ma devi rimanere sulla terra, perché prima dovrai vedere il Trionfo del mio
Cuore Immacolato”. Non sappiamo fio a che punto queste parole siano testuali, ma il
concetto è stato confermato. Ad ogni modo, Suor Lucia era vivente al momento in cui
Giovanni Paolo II affidò il Terzo Millennio a Maria, segno del suo trionfo.
- Nelle apparizioni di Garabandal (Spagna, 1961-1965), la Madonna disse quando
morì il Papa Giovanni XXIII: “Ancora tre Pontefici, e dopo sarà la fine dei tempi”.
- Il Pontificato di Giovanni Paolo II è stato quello corrispondente al penultimo nome
o motto della celebre e mai smentita profezia di San Malachia, Vescovo di Armagh
(Irlanda) e amico di San Bernardo, che con altrettanti brevi frasi latine elenca tutti i
pontificati fino all’ultimo papa, Pietro II. L’attuale Papa Benedetto XVI potrebbe essere
il penultimo, ed infine “Pietro Romano”.
- Non meno interessante è ancora sapere che Giovanni Paolo II volle fare il suo
primo viaggio apostolico nel Messico, dalla Madonna di Guadalupe. Ebbene, Lei ha nel
suo manto 46 stelle e si dà “il caso” che Giovanni Paolo II è stato il 46.mo a partire
dall’allora Pontefice regnante. Viene da pensare che l’ultima stella della notte sia stato
proprio lui, poiché si avvicina il Giorno. Non per nulla, il motto che nella profezia di
San Malachia designa il suo Pontificato è “De Labore Solis” (i travagli o le fatiche del
Sole), Giovanni Paolo II. Il giorno della sua nascita ci fu un’eclissi di sole, e un’altra il
giorno del suo funerale. Caso o segno?
8°. QUAL È IL SENSO DELLA PRESENZA MATERNA DI MARIA NEL MONDO?
Le apparizioni mariane nel mondo, o meglio, le sue “assistenze materne alla Chiesa”
sono il segno, tra l’altro, del compimento di queste parole di Apocalisse, 11,19: “Si
aprì allora il Santuario di Dio (la Divina Volontà) nel Cielo e apparve nel santuario
l’Arca dell’Alleanza ” (che è Maria).
Ciò significa che la Vergine SS. sarà contemplata nella pienezza della Verità che La
riguarda: la Vergine Maria nella Divina Volontà!
E si vedrà in quel Cielo, splendente di gloria divina, al momento culminante della
seconda Venuta gloriosa di suo Figlio come Re (Apoc,12,1-2 e 5).
Il capitolo 12 dell’Apocalisse è il compimento della promessa di Dio in Genesi,
3,15: “Porrò inimicizia tra te e la Donna, tra la tua discendenza e la Sua. Essa ti
schiaccerà la testa, mentre tu cercherai di morderle il calcagno”.
Cioè, quella promessa divina nell’Inizio dei tempi si compirà “alla Fine dei
tempi”. Ma si compirà nel modo come leggiamo in Gv.19,25-27: “Presso la Croce di
Gesù stavano sua Madre, Maria di Cleofa, sorella di sua Madre, e Maria di Magdala.
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Gesù allora, vedendo la Madre e lì accanto a lei il discepolo che Egli amava, disse alla
Madre: ‘Donna, ecco il tuo figlio!’ Poi disse al discepolo: ‘Ecco la tua Madre!’. E da
quel momento il discepolo la prese nella sua casa”.
Questo significa che
1°, il Trionfo di Maria sarà la realizzazione piena della sua Maternità divina verso gli
uomini (come la nostra pietosa Madre).
2°, Questa Maternità si manifesterà nel contesto della Passione della Chiesa.
3°, Maria appare in questo modo come Madre della Chiesa.
4°, Maria appare inoltre come Modello e Figura della Chiesa, la quale prenderà parte
nel suo Trionfo e trionferà insieme con Lei (Maria Corredentrice e Regina insieme
con suo Figlio Redentore e Re; e la Chiesa è a sua volta, in modo diverso,
corredentrice e regina).
La presenza materna di Maria, il moltiplicarsi delle sue manifestazioni è per un
doppio motivo: richiamarci alla Redenzione e prepararci al Regno che si avvicina. È
ripeterci ancora, come a Cana: “Fate tutto quello che mio Figlio vi ha detto e vi dirà” e
prepararci ad accogliere suo Figlio che viene. È l’antica e la nuova evangelizzazione.
Ma oltre le sue parole, la sua Presenza è un segno per la Chiesa, nel momento che
essa, come l'antico popolo d'Israele, sta a punto di traversare il “Giordano” per
entrare nella “terra promessa”. Questo Giordano, che appare come una barriera
insuperabile, è quella misteriosa frontiera della “Fine dei tempi”.
E Maria è l’Arca dell’Alleanza che ci precede e ci indica la via: “Quando vedrete
l’Arca dell’Alleanza del Signore vostro Dio e i sacerdoti leviti che la portano, voi vi
muoverete dal vostro posto e la seguirete; ma tra voi ed essa vi sarà la distanza di
circa duemila cubiti: non avvicinatevi. Così potrete conoscere la strada dove andare,
perché prima d’oggi non siete passati per questa strada” (Giosuè, 3,3-4).
La Donna vestita di Sole annuncia che i suoi figli saranno come Lei, vestiti di Sole!
Riassumendo:
“La Fine dei tempi” è un concetto che fa evidente riferimento alla Sacra Scrittura:
- È il compimento del “tempo delle nazioni” (Lc. 21,24), al quale seguirà la conver-
sione finale di Israele (Rom. 11,25-26), quando ritornerà il Signore (Mt. 23,38-39).
- È il tempo della Venuta gloriosa del Signore come Re (Lc. 19,12). “Re dei re”
(Ap. 19,16): Re che tutti fa regnare.
- È “la fine dei tempi” della grande tribolazione (Mt. 24,21).
- È “la fine dei tempi” in confronto alla “pienezza dei tempi” (Gal. 4,4).
- È “la fine dei tempi” d’attesa stabiliti dal Padre Celeste, affinché i suoi figli lascino
di essere minorenni, ancora con mentalità di servi e trattati come tali, e raggiungano
come figli la pienezza dell’età in Cristo (Gal. 4,1-4).
- È “la fine dei tempi” d’attesa, in cui si compirà “il Mistero di Dio” come fu
annunciato ai Profeti (Apoc. 10,6-7). Questo “Mistero della sua Volontà” si è già
compiuto in Cristo e in Maria “nella pienezza dei tempi” (Ef. 1,9-10), e in noi si dovrà
compiere “alla fine dei tempi”.
- È una frontiera, la fine di un periodo e l’inizio di un altro assolutamente nuovo: il
compimento del Regno di Dio, della sua Volontà Adorabile, “come in Cielo, così in
terra”, affinché “come è Lui, così siamo anche noi, in questo mondo” (1 Gv. 4,17).
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20 – “LE PARUSIE DEL SIGNORE”
Il Signore è “Colui che viene”, ma è allo stesso tempo “l’Emmanuele”, il “Dio con
noi”. Dobbiamo distinguere “Avvento” e “Parusia”.
“Avvento”,cioè, arrivo. È la venuta del Signore che celebriamo a Natale, l’Incar-
nazione del Verbo. Questa venuta fu in modo umile e nel dolore, per affratellarsi con
l’uomo peccatore e redimerlo. Invece “Parusia” vuol dire: farsi presente, manife-
stazione trionfale. Questa venuta è gloriosa, per regnare.
Normalmente, con “la prima venuta” pensiamo all'Incarnazione e, per contrap-
posizione ad essa parliamo di una “seconda venuta”, senza distinguere in essa i vari
momenti o tempi.
- La prima venuta gloriosa: LA RISURREZIONE di Gesù a Pasqua. Terminò con la
sua Ascensione.
- La seconda venuta gloriosa: alla FINE DEI TEMPI (Apoc. 10,6-7) o fìne di un
mondo, quello di “Babilonia” (Mt. 24; 1 Tes .4,15 ss.; Apoc. 19).
- La “terza” venuta gloriosa (non è propriamente tale): al momento della resurre-
zione universale, del Giudizio finale e quindi alla FINE DEL MONDO (Mt 25; 1 Cor.
15,51; Ap. 20,11-15; Gv 5,27-29)
Prima della Redenzione era in vigore il regime dell’Antica Alleanza o del regno
terreno d’Israele, spesso dominato da altri regni del mondo. Con la Redenzione è
incominciato il regime della Nuova ed Eterna Alleanza o del Regno dei Cieli. È
incominciato con la morte di Cristo per accogliere i redenti e si è manifestato con la
venuta gloriosa del Signore Risorto a Pasqua.
Occorre precisare però, che quando Gesù rispose ai farisei dicendo: “Il Regno di
Dio non viene in modo spettacolare, poiché il Regno di Dio è in mezzo a voi” (Lc.
17,20 ss.), non poteva significare che questo Regno fosse in loro, ma precisamente in
Gesù e, come unica eccezione, in sua Madre, perché in loro vive e regna la Volontà del
Padre (Gv.5,30; 12,49-50; 14,10...). E quando il giorno dell’Ascensione il Re salì in
Cielo –e in seguito, il giorno della sua Assunzione, se ne andò la Regina– portarono
con sé il Regno di Dio compiuto, che Essi possedevano, e la povera Creazione restò di
nuovo muta e come “nelle doglie del parto” (Rom. 8,19-23). Lo dimostra la preghiera
della Chiesa: “Venga il tuo Regno!”
Che cosa è stata stabilita sulla terra? Quella parte del Regno di Dio che è la
Redenzione: il Regno della Redenzione. È come la pianta, come l’Albero della Vita, che
deve produrre il frutto al suo tempo. Il Verbo Divino, incarnandosi, portò con Sé “il
seme” della Divina Volontà e lo seminò nella terra vergine di Maria: Lei divenne sua
Madre. Poi lo annaffiò col proprio Sangue e lo fecondò con il Sole dello Spirito Santo a
Pentecoste, e così nacque la Chiesa, la quale, in questi venti secoli, si è sviluppata come
un albero, i cui rami si estendono ormai in tutta la terra (Mt. 13,31-32). Ha prodotto
innumerevoli fiori, che sono i Santi, mentre “le foglie dell’albero servono a guarire le
nazioni” (Apoc. 22,2): sono per la loro salvezza.
Adesso sta arrivando il tempo dei frutti, il tempo della “primavera della Chiesa” in
cui la Divina Volontà deve regnare sulla terra come regna in Cielo, il tempo in cui Gesù
non più sarà un Re dei servi, di impiegati o di mercenari, ma “Re dei re”, il Re che fa
regnare con Lui tutti i suoi.
73
CARATTERISTICHE
PRIMA PARUSIA SECONDA PARUSIA TERZA PARUSIA
del Signore nella sua FINE DEI TEMPI FINE DEL MONDO
Risurrezione. di separazione dal Volere di Fine della storia dell’uomo
Dio e dei tempi di angoscia. “viatore” sulla terra, in
Fine dell’Antico Manifestazione del suo regime di fede e di prova.
Testamento Regno “come in Cielo, “Nuovi cieli e nuova terra”
e passaggio al Nuovo. cosi in terra”. (non altri, ma nuovi).
“Le Nozze dell’Agnello”. Dopo la sua ultima Venuta,
Con la sua manifestazione, gli uomini, risorti e
Con la Redenzione, il Signore ridarà all’uomo immortali, saranno come
il Signore ha riparato la somiglianza divina gli Angeli nel Cielo
nell’uomo l’immagine di perduta. Dopo questa (Lc. 20,34-36).
Dio. Venuta, gli uomini mortali Finirà “la proiezione del
ancora lavoreranno film” del Regno di Dio: la
(ma non invano) Creazione, la Redenzione e
e procreeranno la Santificazione, ma ciò
(per una lunga vita) non vuol dire che sarà
(Isaia, 65,17-25). distrutto o che scomparirà.
I – PRESENTANO UN CERTO TIPO DI RISURREZIONE
LA RISURREZIONE PERSONALE “LA PRIMA RISURREZIONE”: “LA SECONDA RISURREZIONE”
DI GESÙ CRISTO dalla sua - di anime che risuscitano: dei (della carne) (1 Cor. 15,24).
Morte Redentrice (1 Cor. 15,23) superstiti fedeli (Ap.20,4-6); ep- Risurrezione universale di tutti,
pure erano spiritualmente vìve! buoni e cattivi, con i loro corpi:
Risurrezione fìsica del Corpo di - Non si può escludere che molti - per la Vita (e saranno glorifi-
Cristo e glorificazione del corpo santi e martiri della “grande cati o trasformati),
di Maria, Assunta in Cielo. Tribolazione” possano risuscita- - o per la dannazione, “la morte
Risurrezione morale o spiri- re con i loro corpi glorificati (1 seconda” (dunque, non saranno
tuale delle anime dei fedeli alla Cor. 15,23). trasformati).
Vita della Grazia. - La risurrezione della Chiesa, Questo è secondo l Cor. 15,
Alla morte del Signore risuscita- Corpo Mistico di Cristo; risurre- 49-52 (soprattutto il v. 51): “Vi
rono anche molti corpi di Santi zione spirituale alla Vita della dichiaro un mistero: tutti mori-
morti e dopo la sua Risurrezione Divina Volontà. È possibile che remo, ma non tutti saremo tra-
entrarono nella Città Santa e si ripeta, ma è sicuramente ipo- sformati” (traduzione ufficiale
apparvero a molti, come segno e tesi discutibile, la risurrezione della Bibbia Vulgata).
testimonianza di essa (Mt. 27, corporale di alcuni, special- Allora sarà eliminata la morte.
52-53). mente dei martiri.
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APPENDICE
LA STORIA DEL MONDO CORRISPONDE ALLA SANTA MESSA
La vera Storia del mondo è come ci risulta dalla testimonianza divina. Dio è il
Creatore e il Regista della Storia, che è precisamente la storia dei rapporti tra Dio e
l’uomo ed è quindi Storia Sacra. Non è soltanto “la storia della Salvezza”, ma, più
ancora, la storia del meraviglioso Progetto del Padre.
La celebrazione della Santa Messa o dell’Eucaristia ha come centro, momento o atto
essenziale la Consacrazione: il Signore si rende presente in modo fisico e sacramen-
tale, vero Dio e vero Uomo, come Vittima che, in nome nostro, si offre al Padre.
Tutto quello che la precede è la preparazione ad essa; tutto quello che segue è la
conseguenza, che è la Comunione. In essa Gesù si offre a noi.
Lo stesso schema lo troviamo nella Storia: al centro di essa è venuta “la Pienezza
dei Tempi” (Gal. 4,4): l’Incarnazione del Verbo e la nostra Redenzione. La Storia
appare così divisa in due parti: prima di Cristo e dopo Cristo. Così nella Storia troviamo
un inizio, un momento centrale (che ci porta ad un momento culminante) e una
conclusione:
- L’inizio è la creazione del mondo -Corrisponde all’inizio della Messa.
o inizio dei tempi.
- Il momento centrale: “la Pienezza dei tempi”. -Corrisponde alla Consacrazione.
- Il momento culminante: “la fine dei tempi”. -Corrisponde alla Comunione.
- E la conclusione è “la fine del mondo”. -Corrisponde al termine della Messa.
Sarebbe abbastanza soggettiva questa considerazione, se non ci fosse una precisa
coincidenza oggettiva: che la Consacrazione che avviene in ogni Messa è proprio
quella che fece Gesù nella sua ultima Cena. Quindi, il punto preciso di riferimento per
considerare l’intera Storia come una Messa è questo: il Sacrificio del Signore, reso
sacramentalmente presente da Lui nell’ultima Cena e consumato visibilmente alcune
ore dopo sul Calvario.
Così, nella Messa, le parole della Consacrazione sono le stesse dette allora da Gesù,
con le quali essa non è “rappresentata”, ma “ripresentata” (cioè, resa presente, e
questo è il significato di “memoriale”), e il gesto dell’elevazione dell’Ostia e del Calice
corrispondono all’elevazione di Gesù in Croce: “Annunciamo la tua Morte, Signore,
proclamiamo la tua Risurrezione, in attesa della tua Venuta”.
Proprio a motivo di questa attesa vorremmo capire in quale momento storico
viviamo, a che punto della “Messa” della Storia ci troviamo…
Per tanto, confrontiamo questa con la celebrazione liturgica:
La Creazione del mondo
Dio “esce fuori” (ad extra) del suo proprio Si accendono le luci e il Sacerdote esce
Essere Divino nel fare la Creazione. e baccia l’altare.
Dio disse “Fiat lux”.
La Creazione. Antifona d’ingresso
LA CREAZIONE DELL’UOMO ? “Nel nome del Padre, del Figlio
Inizio dei tempi o della Storia. e dello Spirito Santo”
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Il Peccato originale. Atto penitenziale:
“Riconosciamo i nostri peccati… Io confesso…”
La Promessa divina della Redenzione “Dio Onnipotente abbia misericordia di noi,
e della vittoria sul demonio. perdoni i nostri peccati e ci conduca alla Vita
Eterna. Amen”
L’umanità va degenerando Kyrie: “Signore, pietà…”
nella corruzione. Il Diluvio.
L’umanità riparte con Noè: “Gloria a Dio nell’alto dei cieli,
“L’uomo vivente è la gloria di Dio” e pace in terra…”
L’alleanza. Abramo arriva alla terra promessa Preghiera della “colletta”
La Rivelazione dell’Antico Testamento, LETTURE,
in un dialogo tra Dio e gli uomini,
SALMO
va orientata verso Gesù Cristo.
La fede dei Patriarchi e VANGELO
(in primo luogo, di Abramo) Il “Credo”
L’Esodo – La Legge di Dio – Il tempio.
Tutto l’atteggiamento spirituale dell’Antico
Testamento si esprime nel culto dei sacrifici
ed offerte a Dio. L’Offertorio
L’Immacolata Concezione. Inizio solenne del Prefazio
“Il Signore sia con voi!” “In alto i nostri cuori!”
“Rendiamo grazie a Dio!”
La vita della SS. Vergine Maria. Il Prefazio, eco lontana del “Magnificat”
L’INCARNAZIONE DEL VERBO DIVINO “Santo, Santo, Santo…
NELLA PIENEZZA DEI TEMPI Benedetto Colui che viene nel nome del Signore!”
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(La Comunione tra la Volontà Divina
e l’umana, formando un solo Volere:
il Regno di Dio sulla terra come in Cielo) (Segue l’adorazione, il ringraziamento,
È il tempo del “MILLENNIO”, il silenzioso riposo nello Spirito)
durante il quale Satana sarà incatenato
e tutta la Creazione rinnovata
Alla fine seguirà una breve ma intensa Preghiera finale
prova contro la Chiesa, alla quale porrà
fine l’ultima manifestazione di Nostro
Signore, con la conseguente risurrezione
universale, il Giudizio finale e “Il Signore sia con voi!”
LA FINE DELLA STORIA
O “FINE DEL MONDO” “Vi benedica Dio Onnipotente…”
“La storia è finita: andate alla Pace” “La Messa è finita, andate in pace”
EPILOGO
79