Lezioni Di Fisica 1: Daniele Sette Adriano Alippi Andrea Bettucci
Lezioni Di Fisica 1: Daniele Sette Adriano Alippi Andrea Bettucci
Lezioni Di Fisica 1: Daniele Sette Adriano Alippi Andrea Bettucci
Andrea Bettucci
Daniele Sette Adriano Alippi
Lezioni di Fisica 1 Andrea Bettucci
Meccanica • Termodinamica
Lezioni di Fisica 1
Seconda edizione
Del corso di Fisica noto da decenni come Il Sette, Lezioni nelle sue forme o dimensioni, moltiplicando o riducendo
di Fisica 1 è la prima parte, dedicata alla Meccanica e alla il numero degli oggetti o dei parametri. Quasi ogni ca-
Termodinamica, a essere rinnovata. La revisione dei pro- pitolo, inoltre, presenta una sezione finale di Esercizi di Meccanica • Termodinamica
grammi ha comportato la scelta di contenuti più essen- riepilogo, con problemi sugli argomenti di riferimento, le
ziali rispetto all’edizione di partenza, ma è stata anche cui soluzioni sono raggruppate in fondo al libro. Seconda edizione
l’occasione per introdurre cambiamenti significativi su I temi di avanguardia sono distribuiti lungo i capitoli
Lezioni di Fisica 1
Meccanica • Termodinamica
due fronti: gli esercizi e i temi di avanguardia. e si connettono agli argomenti esposti allargandone il
All’interno dei capitoli, in corrispondenza dei para- contenuto nella direzione delle applicazioni innovative o
grafi di riferimento, sono stati proposti esercizi canoni- dell’estensione dei fenomeni descritti. Sono pensati per
ci, svolti passo passo nella loro formulazione analogica, collegare questa porzione di Fisica classica, la cui evo-
cioè priva di dati numerici. In questo modo, chi studia luzione è in un certo senso terminata quasi un secolo
può provare a vederne possibili variazioni, sostituendo i fa con l’introduzione dei quanti, a formulazioni e visioni
dati noti con quelli da trovare, variando il sistema fisico nuove.
edizione
Seconda
che si scarica gratis da App Store (sistemi operativi
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FISICA
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Daniele Sette Adriano Alippi
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Seconda edizione
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Indice generale
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vi Indice generale
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3.3
Energia cinetica. Teorema del 5.6 Momento d’inerzia 159
lavoro e dell’energia cinetica 94 5.7 Energia cinetica di un corpo
3.4 Campi di forza conservativi 97 rigido libero 163
3.5 Energia potenziale 99 5.8 Statica 165
3.6 Conservazione dell’energia mec- 5.9 Leve. Bilancia 167
canica nel caso di forze conser- Esercizi di riepilogo 169
vative 102
3.7 Energia nell’oscillatore armonico 105 6 Meccanica dei corpi deformabili.
3.8 Energia potenziale di gravitazione108 Elasticità 173
3.9 Energia meccanica di un punto 6.1 Introduzione 173
materiale in campo conservativo 111 6.2 Deformazioni elastiche e plastiche174
3.10 Variazione dell’energia
6.3 Deformazioni di volume e di
meccanica in presenza di forze
scorrimento 175
non conservative 113
6.4 Forze applicate e sforzi 176
3.11 Conservazione dell’energia 114
3.12 Teoria della relatività ristretta 115 6.5 Legge di Hooke. Legge di
Esercizi di riepilogo 118 sovrapposizione 179
6.6 Compressione di volume 181
4 Meccanica dei sistemi di punti 6.7 Deformazione di trazione e di
materiali 121 scorrimento 182
4.1 Introduzione 121 6.8 Origine delle proprietà elastiche
4.2 Centro di massa e moto del nei solidi 187
centro di massa 122 6.9 Sollecitazioni e deformazioni nei
4.3 Quantità di moto di un sistema fluidi. La viscosità dei liquidi 188
e prima equazione cardinale Esercizi di riepilogo 191
della dinamica dei sistemi 125
4.4 Principio di conservazione della 7 Meccanica dei fluidi 193
quantità di moto 127 7.1 Introduzione 193
4.5 Teorema del momento della 7.2 Pressione in un punto di
quantità di moto 129 un fluido 194
4.6 Principio di conservazione del 7.3 Equazioni della statica dei fluidi 196
momento della quantità di moto 131 7.4 Statica dei fluidi pesanti 197
4.7 Teorema del lavoro 7.5 Principio di Pascal 201
e dell’energia cinetica nei sistemi 7.6 Misura delle pressioni 202
di punti 133 7.7 Principio di Archimede 204
4.8 Energia cinetica e moto del 7.8 Dinamica dei fluidi 206
centro di massa 133 7.9 Linee di flusso e di corrente 208
4.9 Energia potenziale 134
7.10 Equazione di continuità 210
4.10 Conservazione dell’energia
7.11 Teorema del lavoro e dell’ener-
meccanica 135
gia cinetica per fluidi ideali.
4.11 Problemi di meccanica
Equazione di Bernoulli 210
dei sistemi 137
4.12 Le leggi di Keplero 138 Esercizi di riepilogo 215
4.13 Processi d’urto 139
8 Onde in mezzi elastici 217
4.14 Urto normale centrale 141
Esercizi di riepilogo 146 8.1 Introduzione 217
8.2 Vari tipi di onde elastiche 219
5 Meccanica dei corpi rigidi 149 8.3 Onde piane longitudinali sinu-
5.1 Introduzione 149 soidali 222
5.2 Cinematica dei corpi rigidi 150 8.4 Velocità di propagazione ed
5.3 Dinamica del corpo rigido 152 equazione delle onde
5.4 Sistemi equivalenti di forze 153 longitudinali 226
5.5 Corpo girevole intorno a un asse 8.5 Trasporto di energia e intensità
fisso 155 di un’onda 229
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c 978.8808.42020.6 Indice generale vii
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APPROFONDIMENTI
Rilevazione dei dati cinematici 36
Oscillatore non lineare. Frequenze armoniche 75
Fionda gravitazionale 104
Relatività ristretta 117
Conservazione del momento della quantità di moto 131
Effetto giroscopico 158
Dinamica non lineare e caos deterministico 180
Le strutture tensintegre 185
Moti turbolenti 209
Effetto Magnus 214
Equazione delle onde di Schrödinger 228
Risonanze 256
Audiogramma normale 260
Cristallografia 278
La temperatura dell’universo 301
I venti nell’atmosfera terrestre 354
Cristalli liquidi 377
Motore termoacustico 385
Pressione della radiazione 429
Il quanto di radiazione 433
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Prefazione
i i
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x Prefazione
c 978.8808.42020.6
per fare queste azioni, che possono apparire elementari e che peraltro
richiederebbero un buon lavoro di calcolatore per trovare una soluzione
all’interno della fisica classica. Ci affidiamo a una conoscenza storica,
prodotta da un allenamento continuo all’interazione col mondo esterno,
per affrontarlo con una corretta consapevolezza del suo funzionamento,
con una intuitiva visione della realtà.
La scienza, quale la intendiamo usualmente e come si è costruita
nell’arco di più secoli, precisa questo modello intuitivo e lo quantifica
per poterlo codificare e trasmettere in modo obiettivo, cioè indipendente
dall’individuo che lo usa. Questo processo è costante e la scienza evolve
estendendo l’oggetto del suo studio a temi sempre nuovi. Talvolta, in
questo processo appaiono iati di grande spessore che chiedono nuove
interpretazioni di quanto fino ad allora costruito: ciò è avvenuto con
l’introduzione dei quanti nella fisica quasi un secolo fa, cosı̀ che venne
naturale chiamare quanto fin allora costruito con l’espressione di “fisica
classica”, quale viene riproposta in questo testo.
Quanto sopra premesso motiva implicitamente sia il contenuto, sia
la modalità di presentazione degli argomenti riportati: il contenuto, per
ciò che riguarda i limiti nella descrizione dei fenomeni, e la modalità,
nel presentare i sistemi fisici nella loro realtà come compiutamente
osservabili. Ciò è largamente sufficiente per una descrizione dei fenomeni
più che aderente a quanto è correntemente osservabile, ed è stata l’unica
via di descrizione del mondo reale fino alla rivoluzione quantistica. Cosı̀
si codificò una serie di argomenti o capitoli della fisica, che ancora oggi
sono universalmente accettati: la meccanica – con la sua estensione
ai fluidi – e la termodinamica, quali sono presentate in questo libro;
l’elettromagnetismo, con la sua estensione all’ottica, quali seguiranno
in un secondo volume. Questa seconda edizione senza discostarsi per
impostazione dalla precedente, ne modifica talune parti, selezionandone
i contenuti ed estendendoli su due specifici fronti: gli esercizi e i
temi di avanguardia.
Nel caso degli esercizi, si è posta particolare attenzione a proporre
all’interno dei capitoli, inframmezzati ai paragrafi di riferimento, alcuni
esercizi canonici, quasi capostipiti di una tipologia estesa, opportu-
namente descritti e risolti, nella loro formulazione analogica, priva di
dati numerici. Si suggerisce a chi studia di seguirne il percorso con
attenzione e, ove fossero presenti nei corsi seguiti le esercitazioni scritte,
di provare a vederne possibili variazioni, invertendo eventualmente i
dati noti con quelli da ritrovare, cambiando il sistema fisico oggetto
del problema nelle sue forme o dimensioni, moltiplicando o riducendo
il numero degli oggetti o dei parametri ecc. Si impara a risolvere i
problemi provando a costruirne di nuovi, quasi si dovessero preparare
per una prova da assegnare ad altri. Per aiutare chi studia a procedere
in questa direzione, è riportata alla fine di quasi ogni capitolo una
serie di problemi sugli argomenti di riferimento, le cui soluzioni sono
raggruppate insieme in fondo al libro.
Nel caso dei temi d’avanguardia, questi sono variamente distribui-
ti tra i capitoli e separati graficamente; vertono su argomenti che si
connettono a quelli del testo allargandone il contenuto, vuoi per ap-
plicazioni innovative, vuoi per estensione dei fenomeni descritti. Essi
sono pensati per collegare questa porzione di fisica classica, come più
sopra si è largamente descritto, a formulazioni o visioni nuove, delle
quali appare opportuno non ignorare oggi la conoscenza.
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(24) ρ 1 v1 S 1 = ρ 2 v2 S 2
i i
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c 978.8808.42020.6 7.11 Teorema del lavoro e dell’energia cinetica per fluidi ideali. Equazione di Bernoulli 211
da cui si ottiene:
p1 v2 p2 v2
(26) z1 + + 1 = z2 + + 2
ρg 2g ρg 2g
L’equazione di Bernoulli esprime il fatto che in ogni sezione del tubo In un tubo di flusso è
di flusso è costante la somma delle
tre altezze: geometrica,
p v2 piezometrica
(27) z+ + = cost
ρg 2g e di arresto
i i
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p0 p0 1 v2
z1 + = z2 + +
ρg ρg 2 g
cioè per la velocità di efflusso, ponendo h = z1 − z2
p
(28) v = 2gh
i i
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c 978.8808.42020.6 7.11 Teorema del lavoro e dell’energia cinetica per fluidi ideali. Equazione di Bernoulli 213
portanza F
resistenza
α
resistenza
condizioni
di stallo α
a) b)
Figura 7.25
Esercizio 7.6
Un serbatoio cilindrico di grande diametro è fermo, poggiato con una base su una
superficie orizzontale. Al suo interno è contenuta acqua la cui superficie libera si
trova ad altezza H rispetto al fondo del contenitore. Un piccolo foro circolare, con
asse orizzontale, deve essere praticato sulla parete laterale del contenitore, ad altezza
h dal fondo, affinché il getto d’acqua uscente dal foro tocchi la superficie orizzontale
alla massima distanza, Dmax , dal contenitore. Si determini h e Dmax trascurando
la viscosità dell’aria sull’acqua in caduta.
Poiché il diametro del foro è piccolo rispetto a quello del serbatoio, l’abbassamento
del livello dell’acqua nel serbatoio è molto lento; di conseguenza, in un intervallo
temporale non eccessivamente, lungo la velocità di uscita dell’acqua dal foro, v, può
considerarsi costante. Se si applica il teorema di Bernoulli alla sezione coincidente
con la superficie libera dell’acqua e alla sezione del tubo di flusso uscente dal foro,
si scriverà (Fig. 7.26):
v2
H =h+ v
2g
La velocità di uscita dell’acqua dal foro, diretta orizzontalmente, è allora H
H
p hh
v = 2g (H − h)
p
Poiché il tempo di volo dell’acqua è t = 2h/g, l’acqua toccherà la superficie D
orizzontale a una distanza dal contenitore pari
p
D (h) = vt = 2 (hH − h2 ) Figura 7.26
i i
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dD (h)
=0
dh
da cui si ricava h = H/2 e Dmax = H.
Esercizio 7.7
Una siringa di forma cilindrica dotata di stantuffo che può scorrere senza attrito, è
disposta orizzontalmente e contiene un volume di acqua V . La siringa possiede un
piccolo foro circolare coassiale con lo stantuffo: l’area della superficie del foro, A,
è molto minore dell’area della superficie dello stantuffo in contatto con l’acqua. Si
determini il lavoro che si deve compiere premendo lo stantuffo in direzione assiale
F v con una forza costante, se si desidera espellere il volume V di acqua dal foro in un
V
tempo t. (Si consideri trascurabile la viscosità dell’acqua.)
D Indicando con F la forza con cui viene premuto lo stantuffo e con h la lunghezza
della colonna d’acqua presente nella siringa (Fig.7.27), il lavoro per espellere il
volume V di acqua dal foro è:
Figura 7.27 L = Fh
Il teorema di Bernoulli applicato tra due punti posti alla stessa quota in prossimità
del foro, uno all’interno della siringa e l’altro fuori, fornisce la relazione
F 1 v2
=
S ρg 2
Fh 1 v2
=
V ρg 2g
da cui
ρV v 2
L = Fh =
2
La velocità v si ricava dalla conservazione della massa d’acqua durante il processo
di espulsione dalla siringa:
V
Avt = V =⇒ v =
At
e quindi
1 ρV 3
L=
2 t2 A2
EFFETTO MAGNUS
Come si è indicato nel testo, l’applicazione del teorema di determina negli sport in cui si usi la palla, qual è la palla
Bernoulli a casi di correnti fluide di quotidiana esperienza ‘tagliata’ nel tennis e negli sport che usino racchette, o
dà luogo a effetti vistosi di forze nascenti sugli oggetti nei tiri da calci di punizione o d’angolo nel calcio, o nei
immersi, dovuti alle variazioni di pressione che si suscitano colpi della pallavolo o pallanuoto. Il fenomeno va sotto il
in regioni in cui è diversa la velocità del fluido. Per i casi nome di effetto Magnus e può aver luogo solo se il fluido
indicati è inessenziale indicare se il fluido scorre rispetto al interessato ha caratteristiche di vischiosità.
corpo o se questo è in moto traslatorio rispetto al fluido. Per una migliore comprensione del fenomeno, si consideri
Un fenomeno nuovo, invece, anch’esso interpretabile in il caso schematico di un corpo cilindrico sufficientemente
base alle variazioni di pressione derivanti da variazioni di lungo da potere cosı̀ ridurre il fenomeno a un caso bidimen-
velocità del fluido, si ha quando oltre al moto traslatorio sionale, qual è rappresentato nella Figura 7.28a. Il cilindro
relativo tra fluido e i corpi immessi, questi siano anche in ruoti attorno al proprio asse e sia immerso in un fluido in
rotazione su sé stessi. È questo il caso ben noto che si moto con componenti della velocità normali all’asse.
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c 978.8808.42020.6 Esercizi di riepilogo 215
ESERCIZI DI RIEPILOGO
7.1 Un contenitore di massa M con all’interno un superficie dell’acqua galleggia un corpo parzialmente
litro d’acqua è posto sopra il piano orizzontale di una immerso, essendo VI il volume immerso. Una massa
bilancia. Nell’acqua è immerso, tramite un filo ine- M = 0,5 kg viene successivamente posata sopra il corpo
stensibile e privo di massa attaccato a una molla idea- parzialmente immerso: il sistema dei due corpi continua
le di costante elastica k, un blocchetto di ferro di a galleggiare e il volume immerso è VI0 = 1,015VI . Si
massa m. Si determini l’allungamento della molla e determini VI .
il peso, espresso in kilogrammi, indicato dalla bilan-
cia. (M = 2 kg, m = 0,5 kg, k = 100 N m−1 ,
rapporto tra la densità dell’acqua e quella del ferro: 7.3 Un recipiente cilindrico di sezione A = 800 cm2 ,
ρA /ρF = 0,126.) poggiato su un piano orizzontale, contiene dell’acqua
sino a un’altezza h = 3 cm. Se vi s’immerge un cubo di
/////////////////// densità ρcorpo = 850 kg m−3 e di lato L eguale al raggio
R della sezione del recipiente cilindrico, si chiede quale
sia la pressione p che questo corpo esercita sul fondo del
recipiente. (Si noti che R < h.)
m
7.4 Una sfera di raggio R = 5 cm fatta di legno (den-
sità legno ρ` = 0,5 g cm−3 ) contiene al suo interno una
cavità completamente riempita di un materiale avente
densità ρc = ρ` /5. Se la sfera viene immersa in un
contenitore di forma cilindrica, di sezione A = 100 cm2 ,
contenente acqua e appoggiato su di un piano orizzon-
tale, si nota che l’acqua nel contenitore si innalza di
7.2 Un contenitore cilindrico contenente acqua è po- una quantità ∆h = 2 cm. Si chiede il volume della
sato su una superficie orizzontale. Inizialmente sulla cavità.
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7.5 Un corpo a forma di cilindro retto fatto di ra- po cilindrico, trascurando i possibili effetti dell’attrito
me avente massa m è tenuto immerso, tramite un filo vischioso.
inestensibile e privo di massa diretto lungo la direzione
dell’asse del cilindro, in un contenitore pieno di acqua. Si
determini la tensione del filo per le seguenti due condizio- 7.9 Un serbatoio cilindrico di sezione A = 4,5 m2 e
ni: a) cilindro completamente immerso con la superficie altezza h = 1,5 m con uno sfiato sulla superficie supe-
di base superiore coincidente con il pelo libero dell’acqua; riore, colmo d’acqua, è poggiato sul piano orizzontale
b) cilindro immerso per metà nell’acqua. (m = 1 kg, di un trattore. Sulla parete, in corrispondenza del fon-
densità del rame ρCu = 8,9 g cm−3 .) do del serbatoio e nella posizione posteriore al trattore,
viene praticato un foro di sezione assai più piccola del-
l’area A. Si chiede quale sia la velocità V di uscita
7.6 Un sottile tubo a forma di cilindro retto lungo dell’acqua dal foro quando il trattore sia fermo o sia
l = 2,0 m è chiuso agli estremi con delle membrane che in moto con accelerazione a = 2,5 m s−2 nel verso di
si rompono se sottoposte a una pressione superiore a marcia avanti.
pmax = 4 × 104 Pa. Il tubo, completamente riempito
d’acqua, viene posto in rotazione con velocità angolare
7.10 Un tubo di lunghezza L = 1,5 m posto in posizio-
costante ω attorno a un asse verticale passante per il
ne verticale è chiuso all’estremità inferiore da un pistone,
centro di una delle due basi e giacente su questa. Si de-
da considerarsi privo di massa, a tenuta scorrevole senza
termini la velocità angolare massima con cui il tubo può
attrito e all’estremo superiore da una membrana recante
ruotare senza che si rompano le membrane di chiusura.
un piccolo foro al centro, di area sensibilmente più picco-
la di quella della sezione del tubo. Dopo aver riempito
7.7 Sullo scafo di un’imbarcazione in navigazione sul completamente con acqua il tubo tra le due basi estreme,
mare vi è un foro circolare di diametro D = 2 cm posto si esercita dall’esterno sul pistone una pressione, senza so-
a una profondità h = 1 m sotto il pelo libero dell’acqua. stanzialmente muovere il pistone, tale da fare uscire l’ac-
Si determini la forza con la quale, dall’interno dello scafo, qua dal foro all’estremità superiore con uno zampillo che
occorre premere il palmo di una mano contro il foro per si eleva di un tratto h = 2,5 m al di sopra della membra-
impedire che l’acqua entri nell’imbarcazione. (Densità na. Si chiede quale sia la pressione con cui viene forzato
dell’acqua di mare ρ = 1,03 g cm−3 .) il pistone.
7.8 Un cilindro omogeneo di legno di densità ρ = 7.11 Un recipiente di forma cubica di lato L pri-
350 kg m−3 , di altezza h = 60 cm è tenuto sospeso vo della copertura superiore è montato sul piano oriz-
con la base inferiore a contatto con la superficie libe- zontale di un autoveicolo che si muove con accelera-
ra dell’acqua contenuta in un recipiente. Rilasciando zione costante a su una strada in pianura. A vei-
libero il corpo, questo scende parzialmente nell’acqua colo fermo la superficie libera è orizzontale a 3/4L
e inizia a oscillare attorno alla posizione di equilibrio; di altezza. Si chiede il valore massimo dell’accele-
si chiede quale profondità massima d al di sotto del- razione consentito affinché l’acqua non debordi dal
la superficie libera raggiunga la base libera del cor- recipiente.
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CAPITOLO 1
d`2
1.1 Rispetto a un sistema di riferimento con origine nel =0 ⇒ 2v12 t̄ − 2v1 d1 + 2v22 t̄ − 2v2 d2 = 0
punto di lancio con l’asse x diretto orizzontalmente, le dt t=t̄
coordinate del punto P di caduta della massa puntiforme v1 d1 + v2 d2
sono: xp = d cos α e yp = −d sin α. ⇒ t̄ =
v12 + v22
1.2 Con riferimento alla figura seguente, le leggi orarie 1.4 Detta v0 la velocità di lancio della massa puntifor-
del moto dei due punti sono: me B, indicando con t l’istante nel quale le due masse
si trovano alla stessa quota d e riferendo il moto delle
x1 (t) = d1 − v1 t e y2 (t) = −d2 + v2 t due masse a un asse y avente direzione e verso di v0 ,
la condizione sui moduli delle velocità dei due punti
Se ` è la distanza tra i due punti, allora: implica
`2 (t) = x21 + y22 = d21 + v12 t2 − 2v1 d1 t + d22 + v22 t2 − 2v2 d2 t |vB (t)| = 3|vA (t)| ⇒ v0 − gt = 3gt ⇒ v0 = 4gt
2
Nell’istante t̄ in cui è minima `, è minima anche ` ; D’altra parte deve essere yA (t) = yB (t), e quindi
quindi: s
1 2 1 2 2 1 h
y h− gt = v0 t− gt ⇒ h = v0 t = 4gt ⇒ t =
d1 2 2 2 g
P1 Poiché yB (t) = d si ha
O v1 x
d2 1 2 2 1 2 7 2
v2
v0 t − gt = d ⇒ 4gt − gt = d ⇒ d= gt
2 2 2
P2
e sostituendo l’espressione di t si ottiene d = 7/8h.
i i
i i
T
γ=
G 7.2 Indicando con m la massa del corpo inizialmente
galleggiante sulla superficie dell’acqua e con ρA la den-
sità di quest’ultima, le condizioni di equilibrio richiedono
τ α
h α che:
d
mg = ρA VI g senza massa M
L
(M + m)g = ρA VI0 g con la massa M
i i
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Nei fluidi perfetti non ci possono essere sforzi di taglio, ma solamente forze di compressione (in
quiete, questa condizione è soddisfatta).
La pressione p = dF/dS in un punto di un fluido non dipende dalla giacitura della superficie
considerata.
Tipi di forza
Forze di volume: in ogni punto sono proporzionali al volumetto (masserella) su cui agiscono
(gravitazionali, peso, inerziali ecc.).
Forze di superficie: in ogni punto sono proporzionali all’area su cui agiscono (dF = pdS).
Condizioni di equilibrio
a. In assenza di forze di volume: p è la stessa, ovunque nel fluido;
b . In presenza di forze di volume, con densità dF/dV :
grad p = dF/dV (equazione della statica dei fluidi)
.
Teorema di Pascal: una variazione ∆p prodotta in un punto si risente inalterata in ogni altro
punto di un fluido in quiete.
Pressione idrostatica: per forze di volume dovute alla gravità, è d F/dV =ρg e si ha
Teorema di Archimede: la risultante delle forze di pressione sulla superficie di un corpo im-
merso in un fluido pesante è verticale, diretta verso l’alto e pari al peso del fluido spostato.
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PER IL RIPASSO
ONDE IN MEZZI ELASTICI
La propagazione del moto oscillatorio della materia è dovuta al legame (interazione) tra le
particelle costituenti. Le onde si propagano con velocità finita.
Tipi di onda
per polarizzazione longitudinali, con A k; trasversali, con A⊥ k (due diverse polarizzazioni);
per geometria del fronte d’onda: piane, sferiche, cilindriche ecc.;
per composizione spettrale: monocromatiche (sinusoidali), complesse (con spettro continuo).
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Lezioni di Fisica 1 Andrea Bettucci
Meccanica • Termodinamica
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grammi ha comportato la scelta di contenuti più essen- riepilogo, con problemi sugli argomenti di riferimento, le
ziali rispetto all’edizione di partenza, ma è stata anche cui soluzioni sono raggruppate in fondo al libro. Seconda edizione
l’occasione per introdurre cambiamenti significativi su I temi di avanguardia sono distribuiti lungo i capitoli
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All’interno dei capitoli, in corrispondenza dei para- contenuto nella direzione delle applicazioni innovative o
grafi di riferimento, sono stati proposti esercizi canoni- dell’estensione dei fenomeni descritti. Sono pensati per
ci, svolti passo passo nella loro formulazione analogica, collegare questa porzione di Fisica classica, la cui evo-
cioè priva di dati numerici. In questo modo, chi studia luzione è in un certo senso terminata quasi un secolo
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