Medioevo MUSICAprofana

Scarica in formato pdf o txt
Scarica in formato pdf o txt
Sei sulla pagina 1di 47

Schema diapositive

Schema diapositive
 Gli strumenti musicali
 Il liuto
 Menestrelli  La viella
 Trovatori  La ghironda
 Trovieri  Il salterio
 L’arpa
 Minnesinger
 I flauti
 La musica dei trovatori
 La tromba
 I canti goliardici
 I corni
 La musica strumentale  Il cornetto
 Le danze  Lo chalemie
Mappa musica profana del medioevo
 La cornamusa
 L’organo
Mappa strumenti musicali del medioevo  Le percussioni
La musica profana
del Medioevo
Unità didattica
di Educazione Musicale
Classe seconda

Istituto Comprensivo di Moretta


Insegnante: Bernardino Cagliero
Schema diapositive

Obiettivi del nostro lavoro


 Conoscere le caratteristiche della
musica profana del medioevo.

 Comprendere l’importanza che


essa ha avuto nello sviluppo della
musica occidentale.

 Conoscere alcune figure di


musicisti che hanno caratterizzato
questo periodo storico.

 Conoscere gli strumenti musicali


che venivano utilizzati nel
medioevo.
Schema diapositive

I menestrelli
 La musica è sempre stata presente in
tutte le attività dell’uomo.

 Feste, banchetti, spettacoli teatrali,


cerimonie profane o sacre, preghiere,
danze, sono sempre state
accompagnate dal canto e dal suono
degli strumenti musicali.

 Nei primi secoli del medioevo artisti


ambulanti giravano nelle piazze dei
paesi per offrire alla gente del luogo i
loro spettacoli. I menestrelli andavano narrando per contrade e
villaggi storie leggendarie, evocando con il
canto un mondo favoloso caro alla fantasia
 Questi artisti, chiamati “giullari” o popolare.
“menestrelli”, erano ben accolti anche
nei castelli dove venivano invitati per
allietare le feste di corte.
Schema diapositive

I menestrelli
 Erano cantori, abili suonatori, danzatori,
acrobati e buffoni.

 Spesso provenivano da luoghi lontani


ed erano a conoscenza di avvenimenti
che potevano suscitare curiosità ed
interesse.

 In un mondo privo ancora di mezzi di


informazione essi costituivano
un’insostituibile fonte di notizie e, in un
certo senso, anche di cultura. lotte e battaglie di ogni genere…

 Per le loro musiche utilizzavano vari tipi


di strumenti musicali, molti dei quali
sono gli antenati degli strumenti attuali.
Schema diapositive

I menestrelli
 Fino all’anno Mille la musica profana (cioè
la musica non destinata alle cerimonie
religiose) era per lo più affidata a questi
artisti vagabondi.

 Le loro canzoni erano basate su semplici


melodie ripetute e narravano storie di eroi
e condottieri:
 Carlo Magno e i suoi paladini contro gli
infedeli Saraceni.
 Re Artù e i cavalieri della tavola rotonda.
 Le spedizioni dei Crociati in Terra Santa.
gesta eroiche compiute
 Le melodie di queste canzoni erano per amore di una nobile dama…
spesso improvvisate sul momento, quindi
nessuno si preoccupava di scriverle

 Per questo motivo esse non sono giunte


fino a noi
Schema diapositive

I trovatori
 Attorno all’anno Mille si assiste ad un generale
risveglio di civiltà.

 La vita esce dal mondo chiuso del feudo e


anima le città che diventano centri di produzioni
e di commercio.

 L’arte e la cultura trovano nuove vie di sviluppo.

 Nella Francia del Sud (in Provenza) a partire


dal XII secolo nasce una nuova figura di poeta-
musicista: Il trovatore.

 I trovatori erano per lo più di origine nobile e


amavano dilettarsi nella poesia e nella musica
componendo versi e a volte anche la melodia
sulla quale cantarli.
Schema diapositive

I trovatori
 Essi frequentavano le corti aristocratiche
dedicando la loro arte soprattutto alle
signore.
 Alla nobile dama il trovatore si dichiarava
fedele servo: l’amore devoto e un
po’astratto era infatti l’argomento
principale delle sue canzoni.

 Egli si esprimeva nella lingua d’Oc, una


lingua romanza (derivata dal latino) ancora
oggi in uso presso le popolazioni occitane.

 Il primo trovatore di cui si ha notizia è


Guglielmo di Aquitania, vissuto dal 1071 al
1127.

 Fra i trovatori di cui ci resta qualche


esempio musicale ricordiamo:
 Raimbaut de Vaqueiras
 Bernart De Ventadour
Schema diapositive

I trovieri
 Nel nord della Francia lo stile dei trovatori
fu ripreso dai trovieri nella lingua d’Oil (la
lingua che darà origine al francese
moderno).
 Con i trovieri si accentuò il carattere
aristocratico di queste musiche.

 Fra di essi troviamo addirittura dei re,


come il famosissimo Riccardo cuor di
leone.

 Il più conosciuto tra i trovieri è però Adam


de la Halle (1237 – 1287), autore del
celebre teatro musicale “Il gioco di Robin e
Marion”.

 Nei secoli XII e XIII la schiera di trovatori e


trovieri aumenta notevolmente (si
conoscono le opere di almeno trecento
artisti).
Schema diapositive

I minnesänger
 Il canto dei trovatori fu particolarmente
apprezzato in Germania dove ispirò i
nobili Minnesänger.

 Questi “cantori dell’amore cortese”


erano poeti e musicisti di corte.

 Le loro canzoni si ispiravano alla poesia


d’amore cavalleresco.

Miniatura del 1315 raffigurante un


minnesänger con un gruppo di strumentisti
Schema diapositive

La musica dei trovatori


 A differenza di quella dei menestrelli, la
musica dei trovatori solitamente veniva
scritta, e questa è una conferma della
sua origine colta.

 Complessivamente sono giunte fino a


noi 264 melodie di trovatori e quasi
2000 di trovieri.

 Dal punto di vista musicale queste


melodie risentono dell’influsso del canto
gregoriano, il genere musicale più
diffuso a quel tempo, del quale
conservano l’andamento monodico.
Schema diapositive

La musica dei trovatori


 Di tutte le melodie dei trovatori che
conosciamo è possibile solo interpretare
l’altezza delle note, non il ritmo.

 Il ritmo, nella notazione dell’epoca, non era


ancora precisato di conseguenza occorre
ricavarlo dall’andamento metrico del testo
poetico.

 Non abbiamo notizie precise sugli strumenti


musicali usati per accompagnare i canti.

 Le miniature medioevali raffigurano i


trovatori quasi sempre con strumenti a corde
quali la viella, il liuto e vari tipi di arpa.
Schema diapositive

I canti goliardici
 Con il sorgere della civiltà
comunale, nelle città i costumi si
erano evoluti ed erano cambiate le
abitudini e il modo di vivere.

 Accanto ai valori dello spirito


acquistavano ora maggior
importanza anche i valori terreni, le
cose di questo mondo.

 Si aprono scuole e università che


favoriscono il diffondersi della
cultura al di fuori dell’ambiente
della Chiesa.
Schema diapositive

I canti goliardici
 Nell’ambiente universitario nasce un
genere di musica particolarmente
scanzonato e irriverente: i canti
goliardici.

 Gli autori di questi canti erano i “clerici


vagantes”, giovani studenti che si
spostavano da una scuola all’altra
attratti dalla fama di un grande maestro
o dal desiderio di avventura e novità.

 Di questi canti sono giunti fino a noi


pochi esempi, i più celebri dei quali
sono i “Carmina Burana”.
Schema diapositive

I carmina burana
 I Carmina Burana risalgono alla prima metà del
XIII secolo.

 Sono stati tramandati in un manoscritto rinvenuto


nel 1803 presso il monastero benedettino tedesco
di Benediktbeuren (il nome carmina burana
significa infatti “Canti di Beuren”).

 Questi canti, scritti in un buffo latino mescolato


con la lingua volgare, hanno contenuti e caratteri
diversi.

 Esaltano la passione amorosa, il vino e il


divertimento in genere e spesso ironizzano,
anche in modo blasfemo, sui temi religiosi.

 La musica, scritta con una notazione


approssimativa, trova ispirazione sia dalle
melodie dei trovatori che dai canti gregoriani. In taberna quando sumus
Schema diapositive

La musica strumentale

 La musica strumentale ha origini ancora


oscure:
 Sembra che all’inizio gli strumenti fossero usati
per sostituire o raddoppiare le voci.
 In seguito si cominciò a scrivere brani solo per
strumenti.

 Una delle forme più antiche di musica per


strumenti è l’estampie, che risale al XIII
secolo.
 Il nome pare che derivi dal provenzale
“estampida”: poesia che veniva cantata con
un accompagnamento strumentale.

Anonimo francese del XIII sec.


"La quinte estampie real"
Schema diapositive

La musica strumentale
 Una delle estampie più famose
è “Il lamento di Tristano”, di
autore ignoto.

 Questo brano è suddiviso in due


parti:
 “Il lamento”, di andamento lento
e cantabile, in tempo ternario.
 “La rotta”, con andamento più
veloce e brillante, in tempo
binario.

 Non sappiamo esattamente con


quali strumenti venissero
eseguite queste musiche:
probabilmente venivano suonate
utilizzando strumenti diversi a
Il lamento di Tristano
seconda delle occasioni.
Schema diapositive

Le danze
 La danza costituiva uno dei
divertimenti preferiti nel medioevo.

 Nelle piazze il flauto diritto,


accompagnato dal tamburello, dava
vita a danze allegre e vivaci come il
saltarello.
 Il saltarello è una danza di origine
italiana eseguita con passi
saltellati.

 Altre forme di danza, come


l’estampida e il rondeau avevano
anche un testo cantato.
Saltarello (XIV sec.)
 Nelle sale dei castelli e dei palazzi si
preferivano invece danze più
Adam de la Halle - Rondeau
aggraziate e lente.
« Je muir, je muir d'amourete
Schema diapositive

Gli strumenti musicali


 Nei primi secoli del cristianesimo gli
strumenti musicali erano stati vietati
nella musica sacra.

 Essi non erano ritenuti degni di essere


usati per accompagnare i canti religiosi,
che dovevano essere eseguiti dalle sole
voci.

 Con l’affermarsi della musica profana gli


strumenti musicali cominciano a
diffondersi.

 Menestrelli, giullari, trovatori li


utilizzavano come accompagnamento
per le loro canzoni e danze.
Schema diapositive

Gli strumenti musicali


 Tra gli strumenti ad arco i più diffusi erano
la viella e la ribeca.

 Si usavano strumenti a fiato come


trombe, flauti, corni, chalemie e cornamuse.

 Strumenti a corde pizzicate come


il liuto, l’arpa e il salterio.

 Strumenti a percussione come


il tamburello, i tamburi, i cimbali e le campane.

 Il primo strumento ad essere usato


nell’accompagnamento dei canti religiosi fu
l’organistrum o ghironda.

 Dal XIII secolo si afferma invece l’organo, che


diventerà lo strumento principe della musica sacra.
Schema diapositive

Il liuto

 Il liuto è uno strumento a


corde pizzicate.

 Esso è costituito:
 Da una cassa di risonanza
a forma di mezza pera.

 Da un manico sul quale


sono tese le corde in
budello (da 6 a 13) che
vengono pizzicate
direttamente con le dita.

 Dal cavigliere (che forma


un angolo rispetto al
manico).
Schema diapositive

Il liuto
 Le origini di questo strumento sono
molto antiche.

 Nell’VIII secolo, in Asia centrale, il


liuto prese la sua forma definitiva.
 In questo periodo la cassa dello
strumento era costituita da un
unico blocco di legno scavato.

 Attraverso le vie di commercio


orientali il liuto fu portato in Spagna.
 Qui divenne uno degli strumenti Questa illustrazione delle
fondamentali della musica arabo- “Cantigas de Sancta Maria”
andalusa. (metà del XIII secolo) è una delle
prime rappresentazioni del liuto
nella civiltà occidentale
Schema diapositive

Il liuto
 Dal XIV secolo il liuto si
espande per tutto l’Occidente.

 Dal XV al XVII secolo diventa


uno degli strumenti più usati
durante le feste di corte per
accompagnare canti o danze.
 La possibilità di eseguire più
suoni contemporaneamente lo
rende uno strumento adatto
per la musica polifonica.

 Nei secoli successivi il liuto


viene pian piano abbandonato,
Rubens Peter Paul (1577-1640) sostituito da strumenti dotati di
“Uomo che suona il liuto”. maggiore sonorità.

Quant la doulce jouvencelle


Schema diapositive

La viella
 In Europa non si hanno
testimonianze di strumenti ad
arco prima del X secolo.

 A partire da questo periodo


essi cominciano però ad
apparire nelle varie
rappresentazioni iconografiche
(dipinti, disegni, statue).

 Nel XIII secolo gli strumenti ad


arco in uso in Europa erano
principalmente la ribeca e la
viella
Viella medioevale a 5 corde
Schema diapositive

La viella

 Con il nome di “vielle ad arco”


si intende un gruppo di
strumenti a corda strofinata.

 Ognuno di essi si differenzia


per forma e dimensione ma
sono tutti suonati strofinando
un archetto sulle corde.

Ribeca

Musica medioevale per ribeca e flauto dolce Danse real e chanson de croisade
(arpa, viella, liuto e voce) – Sec. XIII
Schema diapositive

La ghironda
 La ghironda e' uno strumento
musicale a corde sfregate.

 Il funzionamento e' simile a


quello di uno strumento ad
arco, come il violino, dove al
posto dell'archetto si usa una
ruota che sfrega sotto le
corde.
Schema diapositive

La ghironda
ruota
 La ruota e' posta in
movimento da una manovella
che sporge dall'estremità
posteriore della cassa, e che
e' normalmente azionata dalla
mano destra del suonatore.

 Esistono corde ad
intonazione fissa (bordoni) ed
altre che, attraverso una tastiera
tastiera esterna che ne regola
la tensione, hanno il compito
di produrre la melodia.

manovella bordoni
Schema diapositive

La ghironda
 La ghironda e' uno strumento a
corde di origini antichissime,
tuttora usato in molti paesi
europei per l'esecuzione di
musiche delle tradizioni popolari.

 Durante il medioevo
accompagnava i canti liturgici
nelle abbazie e nei monasteri.
 Un trattato del X° secolo parla
della ghironda, chiamandola
"organistrum“.
Schema diapositive

La ghironda
 Sostituita nel XIII° secolo dall'organo
nell'uso religioso, la ghironda diventa
la compagna dei menestrelli
ambulanti.

 Infine diventa lo strumento dei


mendicanti e dei ciechi (veniva
chiamata infatti "viola da orbi").

 A partire dal 1800 si diffonde in


ambito occitano e nelle nostre zone,
come accompagnamento e sostegno
ritmico delle danze popolari.

Musica occitana Fandango (due ghironde)


Schema diapositive

Il salterio
 Il salterio è un particolare tipo di
chitarra.
 Si differenzia da essa per la
forma, ma il principio di
funzionamento è lo stesso.
 Le corde, più o meno lunghe,
possono essere in metallo o in
budello.
 Esse sono tese sopra una cassa
di risonanza piatta e vengono
pizzicate generalmente con l’aiuto
di un plettro.
 A volte le corde possono essere
percosse utilizzando un piccolo
martello.
Salterio
Schema diapositive

L’arpa
 L’arpa è senza dubbio il più
antico strumento a corde.

 Era già conosciuta dagli Egizi


che la rappresentarono in
numerosi dipinti.

 Dell’arpa medioevale non ci


rimane alcun modello originale
 Possiamo ricostruirne l’aspetto
solo attraverso le
rappresentazioni iconografiche.

 Il numero di corde variava da 21


a 28 ed erano costruite in
budello o, più raramente, in
Arpa
metallo.
Schema diapositive

I flauti
 Nell’iconografia medioevale vengono
spesso rappresentati suonatori di
flauto.

 Oltre ai tradizionali flauti diritto


(chiamato anche “dolce” o “a becco”) e
traverso esistono strumenti di diverso
tipo:
 Il flauto in corno
 Il flauto doppio
 Il flauto a tre fori (galoubet)

 Alcuni di essi sono ancora utilizzati


nella musica popolare di alcune
nazioni, in particolare dell’Europa
centrale.

Santa Maria Strela di Dio


Schema diapositive

I flauti

Flauto dolce tenore Flauto dolce sopranino

Flauto dolce soprano: “Saltarello”

Flauto dolce contrabbasso Trio di flauti a becco: “La plus belle et douce figure”
Schema diapositive

I flauti

Flauto doppio e liuto

Flauto in corno

Flauto doppio: “Mes cuers est emprisonnes”

Trio di flauti in corno

Flauto doppio
Schema diapositive

I flauti

Il galoubet si è diffuso in Europa nel


Medievo e Rinascimento.
Questo flauto ha tre fori e si suona solo con
la mano sinistra, lasciando libera la destra,
che viene utilizzata generalmente per
percuotere un tamburo.
Malgrado il numero ridotto di fori, il
galoubet ha un'estensione di un'ottava e
mezza.
Variando l'intensità del soffio, si possono
ottenere più note con la stessa diteggiatura.

I legni più utilizzati per la fabbricazione del


galoubet sono l'ebano, il bosso, il
palissandro e l'olivo.
Questo strumento è oggi utilizzato nella
musica occitana Galoubet “Polka piquet”
Galoubet e tamburo
Galoubet “Se chanto”
Schema diapositive

La tromba
 La tromba era conosciuta , con il nome di
“tuba” fin dal tempo dei romani.

 La tromba medioevale, chiamata “buccina”,


era innanzi tutto uno strumento di segnale.
 Essa veniva suonata dagli araldi durante le
cerimonie o nei tornei cavallereschi.
Suonatori di buccina
 Era formata da un lungo tubo diritto e aveva
una gamma molto limitata di suoni.

 A partire dal XIV secolo appaiono le prime


trombe a “coulisse”.
 La coulisse permette di modificare la
lunghezza del tubo per ottenere un maggior
numero di suoni.

Suono di due buccine

Tromba a coulisse
Schema diapositive

I corni
 Sono strumenti di diverse
dimensioni costruiti utilizzando
corna di vari tipi di animali.

 Venivano in genere utilizzati


come richiamo durante le
battute di caccia. L’olifante era una tromba intagliata in una zanna di elefante.
A causa del suo prezzo era riservata alla nobiltà

 Le possibilità musicali di questi


strumenti erano limitate e
l’intonazione molto
approssimativa.

 Alcuni modelli di corno erano


dotati di fori e potevano
suonare semplici melodie.
Schema diapositive

Il cornetto
 Il cornetto è uno strumento a
fiato di origine molto antiche.

 Era costituito da un tubo di


legno o avorio leggermente
ricurvo, terminante con
un’apertura a sezione
ottagonale.
 Erano presenti 6 fori e
un’imboccatura simile a quella
della tromba.

 Nel 1500 nasce il basso del


cornetto, dal tubo ripiegato ad
S che gli farà assumere il
nome di “serpentone”.
Serpentone
Schema diapositive

Lo chalemie
 Lo chalemie è uno strumento ad
ancia doppia importato dall’Oriente
in Europa al tempo dei Crociati.
 Può essere considerato l’antenato
del moderno oboe.

 Venne utilizzato nella musica


militare e nelle cerimonie, nelle Particolare dell’imboccatura
processioni e nella musica di danza. ad ancia doppia dello
chalemie
 Dallo chalemie derivarono altri
strumenti:
 La bombarda
 Lo chalumeau
 La dulciana (che darà origine al
fagotto)
 Il cromorno
Suono dello chalemie
Schema diapositive

Lo chalemie

Famiglia di cromorni

Imboccatura
del cromorno

Bombarde Chalumeau
Schema diapositive

La cornamusa
 La cornamusa è uno strumento a fiato
conosciuto fin dal medioevo.

 È costituita da:
 Una sacca di pelle di pecora che viene
riempita d’aria soffiando attraverso una
canna.
 Una o più canne sonore ad ancia
semplice o doppia.

 Una di queste canne è dotata di fori


per permettere l’esecuzione di più
note.

 Le altre canne sono ad intonazione


fissa e producono un unico suono che
serve da accompagnamento
(bordone).
Suono della cornamusa
Schema diapositive

L’organo portativo
 L’organo portativo è uno strumento
ad aria, di piccola taglia, molto
leggero e facilmente trasportabile ma
dal suono molto limitato.

 L’esecutore con il braccio sinistro


attiva la riserva d’aria (mantice)
mentre con la mano destra suona una
piccola tastiera.
 Il suono è prodotto dal passaggio
dell’aria nelle canne.

 Le origini dell’organo risalgono


all’impero romano.

 Durante il medioevo viene utilizzato


prevalentemente nella musica
profana.
Schema diapositive

L’organo positivo
 A partire dal XIV secolo si iniziano a
costruire organi di taglia più grande.

 Questi strumenti non sono più


trasportabili (portativi) ma diventano fissi
(positivi).

 Acquistano un maggior numero di canne


e, di conseguenza, devono disporre di
una riserva d’aria più grande.

 Il mantice aumenta di dimensioni e per


azionarlo si deve utilizzare un’altra
persona.

 L’esecutore rimane così libero di


suonare con entrambe le mani.
Schema diapositive

L’organo positivo
 Nei secoli successivi l’organo diventa
sempre più imponente (centinaia, a
volte migliaia di canne).

 Esso viene utilizzato prevalentemente


per la musica religiosa.

 L’organo portativo scompare


progressivamente dopo il XV secolo.

Organo della chiesa parrocchiale di Moretta

Organo: Preambulum “Piae Cantiones”


Schema diapositive

Le percussioni
 Gli strumenti a percussione hanno
avuto un ruolo molto importante nella
musica del medioevo.

 Nelle miniature dell’epoca ne sono


raffigurati di vari tipi:
 Carillon di campane
Il carillon è costituito da una serie di campane di
 Tamburo bonzo che venivano suonate per mezzo di piccoli
 Tamburello basco martelli.
 Cimbali (piatti)
 Triangolo

 La loro funzione era, come del resto


anche ai giorni nostri, di
accompagnamento ritmico sia al canto
che agli altri strumenti melodici.

Cimbali
Schema diapositive

Le percussioni

Tamburo Tamburello basco Triangolo


Schema diapositive

Schema diapositive
 Gli strumenti musicali
 Il liuto
 Menestrelli  La viella
 Trovatori  La ghironda
 Trovieri  Il salterio
 L’arpa
 Minnesinger
 I flauti
 La musica dei trovatori
 La tromba
 I canti goliardici
 I corni
 La musica strumentale  Il cornetto
 Le danze  Lo chalemie
Mappa musica profana del medioevo
 La cornamusa
 L’organo
Mappa strumenti musicali del medioevo  Le percussioni

Potrebbero piacerti anche