Specifiche Tecniche
Specifiche Tecniche
Specifiche Tecniche
Ampliamento e potenziamento
della rete radio regionale di comunicazioni in emergenza
a supporto del sistema di protezione civile
PRIMO STRALCIO
(intervento ex punto 2, sub 3, D.G.R. n. 368/2013)
Giulivo Italo
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Indice
1. INTRODUZIONE ............................................................................................................................. 3
2. TERMINALE PONTE RADIO DIGITALE PLURICANALE SDH ...................................................... 3
3. ATTIVITA’ DI AGGIORNAMENTO HW e SW DELLE TRATTE SDH ESISTENTI PER
AMPLIAMENTO DELLA CAPACITA’ A 2XSTM-1 .......................................................................... 4
4. STAZIONE MULTIPLEX ADM ........................................................................................................ 4
5. TERMINALE PONTE RADIO DIGITALE PLURICANALE PDH ...................................................... 5
6. STAZIONE MULTIPLEX PCM ........................................................................................................ 6
7. STAZIONE DI ENERGIA................................................................................................................. 7
8. RIDIFFUSORE SIMULCAST BICANALE ........................................................................................ 7
9. DIGITALIZZAZIONE DMR DELLE RETI SEMIREGIONALI ......................................................... 10
10. DISPOSITIVO PER REALIZZARE LA FUNZIONALITA’ DI GESTIONE VPN PROTETTA .......... 11
11. TERMINALI VEICOLARI, PORTATILI E PER POSTI FISSI ......................................................... 11
12. CONSOLLE RADIO-TELEFONICA ............................................................................................... 13
13. ADEGUAMENTO E COMPLETAMENTO DEI SISTEMI DI TELECONTROLLO DELLE RETI .... 14
14. ADEGUAMENTO E AMPLIAMENTO DELLA CENTRALE RADIO-TELEFONICA ....................... 14
15. SHELTER ...................................................................................................................................... 14
16. TRALICCIO ................................................................................................................................... 15
17. ADDESTRAMENTO DEL PERSONALE ....................................................................................... 15
18. SPECIFICHE TECNICHE DEGLI APPARATI PER I VIGILI DEL FUOCO ................................... 16
19. CARATTERISTICHE RADIOELETTRICHE E CONDIZIONI DI FORNITURA .............................. 41
20. ALLEGATO 1 - SPECIFICHE TECNICHE DEGLI APPARATI PER I VIGILI DEL FUOCO .......... 50
21. ALLEGATO 2 – FREQUENZE RADIO UTILIZZATE DAGLI APPARATI PER I VIGILI DEL
FUOCO ......................................................................................................................................... 67
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1. INTRODUZIONE
I terminali ponte radio digitale pluricanale SDH dovranno essere in grado di supportare
una capacità di traffico pari a STM-1, configurabile ed espandibile a 2xSTM-1
compatibilmente con la normativa vigente.
In base alle caratteristiche del collegamento, i terminali ponte radio dovranno poter
operare nelle seguenti gamme di frequenza:
6.42 ÷ 7.11 GHz
12.75 ÷ 13.25 GHz
17.70 ÷ 19.70 GHz
Ciascuna tipologia di terminale dovrà essere strutturata in due sezioni, una da montare
all’esterno (ODU) ed una da montare all’interno (IDU), tale da poter essere alloggiata in
armadi rack 19”.
I terminali ponte radio SDH dovranno rendere disponibili almeno le seguenti interfacce:
interfacce flusso STM-1 (elettrico o ottico) per collegamento al multiplex ADM
interfaccia di supervisione ethernet con protocollo SNMP per la gestione delle
segnalazioni di telecontrollo dell’apparecchiature. Saranno valutate favorevolmente le
apparecchiature in grado di trasportare tali segnalazioni su canali di supervisione al di
fuori della banda netta
interfacce on/off per la gestione di allarmi/segnalazioni
connettore per collegamento all’antenna parabolica
interfaccia canale di servizio
La stazione multiplex ADM dovrà essere realizzata in meccanica rack 19” modulare in
configurazione ridondata per la sezione di alimentazione e dell’unità add&drop STM-1, che
rappresenta l’interfaccia tra il ponte radio SDH e la stazione multiplex PCM.
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I terminali ponte radio digitale pluricanale PDH dovranno essere in grado di supportare
una capacità di traffico minima di 10Mbit/s, configurate per operare con capacita’ fino a
60Mbit/s in relazione alla loro allocazione nella rete, e predisposti per espandere la
capacita’ almeno fino a 100Mbit/s, compatibilmente con la normativa vigente.
In base alle caratteristiche del collegamento, i terminali ponte radio dovranno operare su
frequenze licenziate e concesse ad uso esclusivo dal Ministero dello Sviluppo Economico
- Dipartimento per le Telecomunicazioni nelle bande di seguito elencate:
7.11 ÷ 7.90 GHz
12.75 ÷ 13.25 GHz
17.70 ÷ 19.70 GHz
Ciascuna tipologia di terminale dovrà essere strutturata in due sezioni, una da montare
all’esterno (ODU) ed una da montare all’interno (IDU), tale da poter essere alloggiata in
armadi rack 19”.
I terminali ponte radio PDH saranno alimentati a -48 Vdc (-15%, +20%) e dovranno
rendere disponibili almeno due interfacce elettriche Ethernet 10/100/1000BaseT per la
connessione con le utenze di sito e con il sistema di supervisione con protocollo SNMP
per la gestione delle segnalazioni di telecontrollo dell’apparecchiature.
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I terminali ponte radio PDH dovranno anche essere equipaggiati anche di interfaccia E1 a
2 Mbit/sec.
La stazione multiplex PCM dovrà essere realizzato in meccanica rack 19” modulare,
alimentata a –48Vcc (–15%, +20%) e dovrà consentire le seguenti funzionalità:
Add / Drop che consiste nella capacità di inserire/estrarre i tributari di interesse dal
flusso E1 a 2 Mbit/sec
Cross-connect che consiste nella capacità di gestire una matrice di interconnessione
dei flussi in ingresso ed in uscita
7. STAZIONE DI ENERGIA
Nei siti di transito della rete di trasporto primaria o periferica dovrà essere prevista una
stazione di energia 220Vca/-48Vcc.
La stazione di energia dovrà essere realizzata in architettura modulare ed è costituita da:
un rack 19” in grado di alloggiare moduli di potenza completi di led luminosi che
indicano lo stato di funzionamento dell’apparato, nonché la presenza di uno stato di
allarme
un modulo di controllo a microprocessore
moduli raddrizzatore ciascuno con capacità almeno di 1.500W; dovrà essere possibile
prevedere fino a 3 moduli raddrizzatori
Nei siti Ridiffusori bicanali connessi alla rete tramite collegamenti monocanali UHF potra’
essere prevista una stazione di energia 220Vca/12Vcc, realizzata in architettura modulare
e costituita da unita’ modulari aventi ciascuna potenza di almeno 800W e completa di
gruppo batterie di emergenza 12Vcc aventi capacita’ complessiva di almeno 420Ah
I ridiffusori simulcast bicanali aggiuntivi dovranno essere compatibili ed integrarsi nella rete
di radiocomunicazioni PMR regionale di Protezione Civile oggetto dell’ampliamento al fine
di rendere più estesa e capillare la copertura radioelettrica del territorio.
Le stazioni devono avere una struttura in rack standard 19” con unità modulari che
svolgono ciascuna delle macrofunzioni; le unità modulari devono essere facilmente
estraibili e sostituibili, frontalmente e/o posteriormente in caso di guasto, al fine di
semplificare le operazioni di manutenzione.
Le stazioni saranno equipaggiate di indicazioni ottiche al fine di aiutare gli operatori nella
diagnostica della stazione stessa.
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Dovra’ altresi’ essere possibile, allo scopo di supportare i gestori e manutentori della rete,
telecontrollare i parametri di:
campo interferente, per monitorare la presenza e permanenza di segnali interferenti
su un Ridiffusore
impegno stazione, per monitorare il grado di utilizzo di un Ridiffusore
indicazione della provenienza del segnale in accesso alla rete che e’ stato scelto
dal voting come segnale migliore di rete; cio’ sia in modalita’ analogica che digitale
DMR (sia su Timeslot 1 che su Timeslot 2).
La digitalizzazione DMR dovrà prevedere le seguenti attività sui ridiffusori simulcast della
rete radiomobile PMR regionale oggetto dell’ampliamento:
aggiornamento HW delle stazioni per l'interfacciamento alle stazioni multiplex PCM
della rete di trasporto in ponte radio pluricanale digitale che dovrà essere condotto
massimizzando l’integrazione delle componenti aggiuntive con la stazione ripetitrice
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Alimentatore/caricabatteria
Batteria di emergenza 12Vcc
Antenna VHF
I terminali per il sistema pilota UHF saranno identici a quelli VHF ma dovranno poter
operare anche in modalita’ DMR Tier IIII
La consolle sarà dotata di display LCD e dovrà essere corredata di accessori audio idonei
tra cui un microfono da tavolo con PTT ed un microtelefono.
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15. SHELTER
Lo Shelter dovrà essere di tipo “walk-in” e realizzato con componenti strutturali modulari in
acciaio, lega leggera od alluminio, allestito con le necessario infrastrutture passacavo
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16. TRALICCIO
Il traliccio dovrà essere del tipo a sezione quadrata e a forma tronco piramidale; è tuttavia
possibile proporre anche tralicci a sezione costante quadrata o altra forma purchè in grado
di soddisfare le esigenze di supporto antenne.
I tralicci saranno fondati su plinti in cemento armato, aventi pianta quadrata o rettangolare.
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Infine, in considerazione del fatto che le reti del CNVVF, come già esposto, coprono vaste
zone di territorio (provincie e regioni), le nuove reti dovranno essere particolarmente
curate al fine di minimizzare le zone di equicampo.
ll Sistema Radio deve assicurare le comunicazioni del personale addetto alla gestione
delle emergenze, che può trovarsi ad operare in condizioni di estremo pericolo ed in
assenza di altri supporti di comunicazione. Le caratteristiche fondamentali del Sistema
devono pertanto essere le seguenti:
a) Disponibilità immediata delle comunicazioni; gli operatori dovranno poter accedere
alle risorse di comunicazione anche in modo semplice (PTT) senza necessità di
comporre numeri o effettuare altre operazioni manuali. Il canale di comunicazione
dovrà attivarsi in frazioni di secondo.
b) le comunicazioni saranno prevalentemente a “canale aperto”; ciò permette a tutti gli
operatori impegnati in un intervento di essere costantemente informati sugli eventi.
c) la qualità delle comunicazioni dovrà permettere la massima intelligibilità in ogni
condizione di funzionamento, sia nelle zone di sovrapposizione (equicampo) che
nelle aree a scarsa copertura elettromagnetica.
d) la copertura radio deve mirare al 100% del territorio, comprese gallerie, foreste e
zone poco abitate; lo scopo del sistema radio è di supportare un basso traffico
(pochi canali contemporanei) ma con la massima capillarità e sicurezza nella
copertura. Potranno essere impiegati, in interventi in zone particolari, dispositivi
quali trasponder o ripetitori compatti.
e) la rete deve garantire, oltre che la qualità della copertura in diffusione, la massima
copertura in accesso, sia in modalità analogica che digitale; a tal fine le stazioni
dovranno implementare le più recenti tecniche e algoritmi di ricezione atti a
garantire la continuità delle comunicazioni da parte di terminali a bassa potenza
(portatili), da mezzi in movimento in presenza di cammini multipli (fading) e in
generale in condizioni di campo vicine alla soglia.
f) le infrastrutture radio dovranno poter operare anche in assenza di risorse esterne
come GSM/linee telefoniche e in generale collegamenti ad uso pubblico, in quanto
potrebbero risultare non disponibili in caso di calamità.
g) le infrastrutture radio dovranno sopportare prolungati periodi di assenza di
alimentazione primaria.
h) la struttura del Sistema deve essere flessibile, in grado di collegare reti che coprono
aree differenti per permettere il coordinamento di più unità provenienti da zone
limitrofe.
i) tutte le comunicazioni dovranno essere rese disponibili al Centro Operativo
Nazionale (C.O.N.) presso il Viminale e presso il Centro di Telecomunicazioni
Nazionale per permettere il coordinamento degli interventi di massima gravità ed il
telecontrollo delle reti.
j) le apparecchiature devono essere il più possibili semplici nell’uso, facili da
mantenere e da riconfigurare, anche dal campo, da parte del Personale Tecnico del
CNVVF.
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k) tutti i protocolli utilizzati dovranno essere standard aperti, senza privative che ne
impediscano la realizzazione da parte di Aziende che vorranno concorre alla
realizzazione del Sistema; a tal proposito le Aziende fornitrici, senza alcun costo
aggiuntivo, dovranno fornire il dettaglio dei protocolli utilizzati.
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Nella modalità analogica, la rete funzionerà con modulazione FM/PM e dovranno essere
rispettati, in modo coerente con le reti simulcast in esercizio, i protocolli e le indicazioni
riportate nell’Allegato 1.
Per quanto riguarda la modalità digitale, il funzionamento dovrà essere con modulazione
4FSK e dovranno essere rispettati i protocolli di accesso/diffusione VHF alla rete previsti
dallo standard DMR con bit rate fino 9600 bps lordi complessivi.
Il funzionamento in modalità analogica e/o digitale dovrà essere garantito anche sulle
tratte di collegamento UHF tra i ripetitori.
Relativamente alle sezioni dorsale e link, ad oggi utilizzate nel collegamento della dorsale
nazionale monocanale come dettagliato al successivo punto 9 ” interconnessione delle reti
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Le reti del CNVVF, come già esposto, coprono vaste zone di territorio (provincie e regioni),
per cui è richiesta una particolare cura al fine di minimizzare i disturbi che si possono
produrre nelle zone di equicampo. Dato che la modulazione DMR è più vulnerabile dei
sistemi analogici ai disturbi che si possono produrre nelle zone di sovrapposizione, è
necessario che le apparecchiature siano state progettate espressamente per il servizio
simulcast DMR in modo da poter garantire la massima precisione nella ridiffusione dei
segnali. Per questo motivo non sono accettate soluzioni che utilizzino ricetrasmettitori in
associazione a qualsivoglia dispositivo esterno di sincronizzazione / equalizzazione /
voting di altra derivazione: le stazioni ripetitrici dovranno essere nativamente dotate di tutti
i sistemi necessari (HW e SW) per la sincronizzazione, l’equalizzazione, la
compensazione dei ritardi e quant’altro necessario al corretto funzionamento della rete in
modalità sincrona.
La ridiffusione del segnale dovrà essere garantita sia in gamma VHF (1-2) che in gamma
UHF (1–2).
La rete deve garantire la migliore qualità delle comunicazioni nelle situazioni più difficili,
per esempio provenienti da mezzi in movimento, che possono essere compromesse dalle
riflessioni multiple (fading), o da terminali portatili che operano con limitata potenza
trasmessa e bassa efficienza d’antenna. A tal fine, sui ricevitori dei diffusori, sarà
predisposta l’implementazione della tecnica di ricezione in diversità di spazio (soft
diversity), come avviene nella maggior parte dei sistemi digitali mobili (GSM, TETRA,
UMTS, ecc).
La rete dovrà disporre di tutti i dispositivi per l’equalizzazione automatica del segnale
audio sia in fase che in ampiezza in modo da ottenere sempre la migliore qualità di
comunicazioni al variare delle condizioni di esercizio. L’equalizzazione della rete dovrà
prevedere anche la possibilità di inserimento dei ritardi introdotti dai vari apparati nonché
le distanze in linea d’aria nei collegamenti a RF.
In ambito digitale dovranno essere creati dei protocolli, che non siano proprietari e che
dovranno essere facilmente replicabili sia su sistemi informatici (telecontrollo-pc) sia sui
terminali DMR in dotazione al CNVVF. I suddetti protocolli dovranno essere facilmente
modificabili ed integrabili anche da parte del personale specialista VVF opportunamente
formato.
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I SATELLITI possono essere considerati delle propaggini del Master atte a collegare le
Stazioni Radio VF che operano nella zona. Il complesso Master + Satelliti si comporta
come una unica grande Sezione di Diffusione Locale.
I segnali, per eliminare accumuli di rumore o di errori, devono essere rigenerati dopo ogni
tratta radio:
in ricezione sul Diffusore del Satellite e del Master principale/Master secondario,
provenienti dalle Stazioni Radio Fisse e Mobili dei Comandi VF
in ricezione sul Circolare del Master principale/Master secondario, provenienti dai
Satelliti
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in ricezione sul link e sulla dorsale del Master, proveniente dalle Capomaglia o dalle
dorsali di altre reti
in ricezione sul link dei Satelliti e dei Master secondario, provenienti dal Master
principale
IL MASTER PRINCIPALE
Il Master principale è l’apparato deputato al governo della rete, oltre ad essere esso stesso
un punto di ridiffusione del segnale radio (Master ridiffondente).
La sincronizzazione della rete è eseguita attraverso di esso tramite un segnale controllato
in tempo e in frequenza.
il Master Principale seleziona il miglior segnale ricevuto da tutte le sue periferiche e lo ridiffonde
verso le Stazioni Radio VF (fisse e mobili), a mezzo dei Satelliti e dei Master Secondari.
I ripetitori (master, master secondari e satelliti e rinvii) dovranno poter essere collegati al
master principale nelle seguenti modalità:
Link in RF nella gamma UHF, sintonizzabile in Rx e Tx nella gamma UHF(3-4/5-6),
in funzione dell’equipaggiamento del ripetitore Master Principale al quale sono
collegati
Link via cavo
• Interfaccia Ethernet in accordo con IEEE 802.3 (Link IP)
• Interfaccia standard a 4 fili + E&M (opzionale)
• Interfaccia E1 standard ITU-T G703/G.704 (opzionale)
Questa sezione del master verrà individuata nel proseguo del documento come sezione
“Circolare BF0”.
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Nel caso di collegamento in Link RF nella gamma UHF la sezione “Circolare BF0” è
costituita da una portante uguale per tutti i satelliti e/o master secondari collegati, mentre
ogni satellite e/o master secondario ritrasmetterà verso il master principale con frequenze
nella stessa gamma, ma ognuna diversa dall’altra.
Dovrà essere garantita la possibilità, nell’ambito della stessa rete, di poter eseguire un
collegamento di tipo ibrido tra quelli precedentemente esposti (link RF e link via cavo)
senza avere malfunzionamenti nelle comunicazioni.
Nel caso di malfunzionamento del master, tutti gli apparati ridiffusori dovranno poter
funzionare con richiusura in locale (autoponte).
Nel caso di reti collegate solo con link IP, un qualsiasi apparato della rete dovrà poter
essere configurato per poter diventare Master di riserva.
Nel caso di collegamenti di tratta realizzati a RF o di tipo Misto (RF+Link IP), la rete deve
poter funzionare sia in modalità “portante continua” che in modalità “portante comandata”.
In altri termini, se la rete è configurata, tramite telecontrollo e/o programmazione locale, in
modalità continua si avranno le tratte in TX ed RX continua, se la rete è configurata in
modalità “portante comandata”, le tratte si attiveranno solo quando la rete riceverà un
segnale di comunicazione da parte di un terminale (attraverso la pressione del PTT).
In questa ultima configurazione non ci dovranno essere ritardi tali da compromettere la
comunicazione in ricezione da parte di un altro terminale.
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IL MASTER SECONDARIO
Il master secondario ha il compito di collegare un gruppo di satelliti quando questi non
sono in visibilità ottica con il master principale, o quando si supera il limite di satelliti
gestibili da quest’ultimo.
Il master secondario, insieme con i satelliti gestiti, costituiscono una sottorete che è vista
dal master principale come un satellite.
Il master secondario eseguirà il voting dei segnali ricevuti dai satelliti gestiti ed invierà il
migliore al master principale.
In assenza del master principale a causa di malfunzionamento, egli stesso genererà il
segnale di riferimento per la sincronizzazione dei satelliti a “valle”.
Nel caso di collegamento in RF nella gamma UHF la sezione “Circolare BF0” è costituita
da una portante uguale per tutti i satelliti collegati al master secondario, mentre ogni
satellite ritrasmetterà verso il master con frequenze nella stessa gamma ma ognuna
diversa dall’altra.
Dovrà essere garantita la possibilità, nell’ambito della stessa rete, di poter eseguire un
collegamento di tipo ibrido tra quelli precedentemente esposti (link RF e link via cavo)
senza avere malfunzionamenti nelle comunicazioni.
Il Master Secondario in mancanza del segnale di sincronismo proveniente dal Master deve
poter funzionare, se così previsto in fase di installazione, come ponte Circolare.
LE STAZIONI SATELLITE
Le stazioni Satellite sono le apparecchiature destinate ad assicurare il servizio di
radiocomunicazioni alle Stazioni Radio VF fisse e mobili operanti sul territorio.
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Nel caso di connessione via link RF, il Satellite sarà formato da due Sezioni a Radio
Frequenza, di tipo sincronizzato:
la prima Sezione servirà per l'acquisizione dei segnali trasmessi dalle Stazioni
Radio dei Comandi VF, e sarà formata da un ricevitore VHF o UHF connesso con
un trasmettitore UHF (3-4/5-6) che trasferisce i segnali al Master
la seconda Sezione servirà per la ridiffusione del segnale BF0 rinviato dal Master e
sarà formata da un ricevitore UHF UHF (3-4/5-6) connesso con un trasmettitore
VHF o UHF.
Nel caso di connessione tramite link via cavo, il Satellite sarà formato da una sola Sezione
a Radio Frequenza di tipo sincronizzato in gamma VHF o UHF.
LA STAZIONE DI RINVIO
La stazione di rinvio è l’apparecchiatura destinata a collegare via link RF un satellite di una
rete quando questo non è in visibilità ottica con il master.
Sarà costituita da due sezioni ricetrasmittenti di tipo sincronizzato interconnesse tra loro
ed operanti in gamma UHF (3-4/5-6) in relazione configurazione di rete.
Le sezioni Iª Dorsale e la IIª Dorsale dovranno poter essere interconnesse tra di loro
nonché con la sezione “Circolare BF0” della stazione Master Principale.
Il Master sarà munito di timeout per il distacco automatico delle interconnessioni tra le
varie Sezioni:
il Timer Rx, deve intervenire dopo 3' di ricezione nulla
il Timer Tx, deve intervenire dopo 3' di emissione continua
La forzatura del trasmettitore della Dorsale avrà la durata di 3' e sarà effettuata con
apposito codice inviato a mezzo della Sezione Circolare. In questo intervallo di tempo
verrà trasmesso il codice per neutralizzare il Ripetitore che bloccava il funzionamento della
Rete d'Interconnessione.
Per rendere efficace il procedimento è necessario che le Dorsali dei vari Ripetitori siano in
grado di ricevere i segnali di comando, anche quando si trovano in emissione continua.
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Presso la sede del TLC nazionale di Roma è presente una Centrale Operativa che svolge
le funzioni di:
telecontrollo (monitoraggio e supervisione) SNMP di apparecchiature connesse via
dorsale CRUN:
• ponti radio pluricanali a microonde
• multiplex PCM
• apparecchiature per il canale radio 100 (master, master secondari, rinvii, satelliti)
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Presso la sede del C.O.N. di Roma è presente una Centrale Operativa che svolge le
funzioni di:
gestione contemporanea della fonia e del traffico radio (selettive, messaggistica e
localizzazione) CCIR/FFSK transitanti su tutte le reti regionali e provinciali, esistenti
ed interconnesse alla rete CRUN, e sul canale radio 100
gestione della fonia transitante sulle reti regionali e provinciali analogiche attestate
alla dorsale nazionale monocanale, a seguito di comando di interconnessione.
Se il master si trova nel medesimo sito, il collegamento dovrà avvenire nei seguenti Modi:
Tramite interfaccia Ethernet per il collegamento del C.ON. e del TLC Nazionale,
prevedendo protocolli basati sullo standard SIP per le comunicazioni, sia digitali
DMR che analogiche, ed IP per la trasmissione dati digitali DMR
Tramite interfaccia E1 a 2Mbit/s (o 4 fili + E&M), del C.ON. e del TLC Nazionale; il
collegamento dovrà prevedere oltre che la modalità analogica anche quella digitale
DMR indipendente su ciascun Time Slot con chiamata generale.
Se i master si trovano distanti, il collegamento potrà avvenire in uno dei seguenti Modi:
Link in RF nella gamma UHF, sintonizzabili in Rx e Tx nelle gamme UHF(3-4/5-6)
Tale link dovrà poter operare in dual mode (Analogico/Digitale) in coerenza con il
resto del sistema.
Link IP, anche a RF nelle gamme SHF, diventando di fatto un prolungamento della
dorsale pluricanale a microonde CRUN
Anche in questi casi, lato dorsale CRUN, dovranno essere utilizzate le interfacce Ethernet
ed E1 (o 4 fili + E&M) per il collegamento con le sedi del CON e del TLC Nazionale
Per la rete interconnessa dovranno essere assicurate, sia in modalità analogica che
digitale
La comunicazione in Tx ed RX del C.O.N. e del TLC Nazionale, per i servizi voce,
messaggistica e localizzazione a seguito di selezione della rete da parte
dell’operatore
La comunicazione in Tx ed RX con tutte le altre reti regionali/provinciali connesse
alla dorsale CRUN.
L’interconnessione con i sistemi telefonici
Il telecontrollo dei parametri come indicato nel paragrafo “Sistemi di telecontrollo”
Il transito dei dati a basso bit/rate (fino a 9600 bit/s in modalità digitale DMR e
almeno fino a 1200bit/s in modalità analogica)
La localizzazione dei mezzi/apparati dotati di Gps
Presso il TLC nazionale, che costituisce il nodo principale della dorsale CRUN, dovrà
essere previsto un gateway IP con interfaccia trunk SIP per realizzare l’interfacciamento
telefonico.
Tale configurazione deve consentire comunicazioni tra apparati radio DMR operanti sulla
Rete ed utenti telefonici attestati al PABX esistente presso la sala di telecontrollo.
Opzionalmente dovrà essere proposta anche un’interfaccia 2 fili analogica verso il PABX
nel caso in cui quest’ultimo non disponga di interfaccia VoIP SIP.
Allo stesso modo, presso i laboratori regionali, dove verrà installata la stazione Capo-
Maglia si dovrà prevedere un gateway telefonico VoIP con interfaccia standard SIP atto a
consentire le comunicazioni tra apparati radio DMR operanti sulla Rete ed utenti telefonici
attestati al PABX esistente presso la sala di telecontrollo del Laboratorio Radio regionale.
Per questa funzionalità potranno essere utilizzate, o la sezione link o la sezione circolare
del master, oppure un collegamento IP ove disponibile.
Opzionalmente dovrà essere proposta anche un’interfaccia 2 fili analogica verso il PABX
nel caso in cui quest’ultimo non disponga di interfaccia VoIP SIP.
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In tutti i casi l’utente telefonico, durante la comunicazione, non dovrà effettuare alcuna
operazione per gestire il PTT.
La chiusura della chiamata eseguita, sia lato utente telefonico che lato rete, deve liberare
il canale radio evitando impegni del canale non desiderati.
Dovrà inoltre essere previsto un time out programmabile (ad es. tra un minuto e 10 minuti)
che abbatta la comunicazione in corso, nella eventualità di un impegno eccessivo della
rete ed un secondo time out più breve che intervenga in caso di assenza di fonia.
L’equalizzazione della rete dovrà prevedere anche la possibilità di inserimento dei ritardi
introdotti dai vari apparati nonché le distanze in linea d’aria nei collegamenti a RF.
In particolar modo quest’ultima operazione dovrà poter essere eseguita con passi di 1 Km
nel range 1 ÷ 300 Km sia in locale sia tramite telecontrollo.
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Sia la Stazione Capo-Maglia che il TLC nazionale potranno, in via opzionale, poter
effettuare il telecontrollo via rete radiomobile pubblica tramite accesso al gateway
voce/dati GSM/UMTS/WiFI previsto a corredo della stazione Master Principale.
Il telecontrollo dovrà utilizzare uno solo dei due timeslot lasciando l’altro timeslot
disponibile per le comunicazioni operative allo scopo di permettere anche l’attivazione di
interrogazioni cicliche dei Ripetitori costituenti la Rete.
Pertanto, sulle componenti RF monocanali della rete, sia di diffusione VHF che di tratta
UHF, i segnali di telecontrollo dovranno utilizzare la modulazione 4FSK (DMR).
La Stazione Capo-Maglia dovrà poter controllare minimo 15 Reti, collegandosi alla singola
rete in UHF e/o in VHF. In particolare dovrà:
controllare il funzionamento dei Ripetitori,
eseguire l'interconnessione delle Dorsali,
memorizzare tutte le variazioni di stato che si manifestano sulle Reti
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Il telecontrollo dovrà disporre di una grafica che consenta una rappresentazione sinottica
della rete o delle reti che si intendono telecontrollare a livello di apparato.
I comandi di settaggio o di interrogazione della rete, una volta selezionato l’apparato,
dovranno essere inviati tramite la selezione degli stessi sullo schermo.
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Il telecontrollo dovrà inoltre consentire la lettura istantanea dei seguenti parametri minimi:
Frequenza di tratta e di ridiffusione
Codici di protezione attivi (toni o color code)
Temperatura di esercizio
Potenza del segnale ricevuto
Potenza di trasmissione
Potenza riflessa (ROS)
Tensione di alimentazione
Assorbimento di corrente
Identificazione del Ridiffusore (Satellite e livelli di ridiffusione del Master Principale e
dei Master Secondari) impegnato nella ricezione
Quali sezioni sono interconnesse o meno
Campo interferente (contatore, azzerabile , relativo a tentativi di accesso non
autorizzati)
Impegno RBS in RX (indicatore temporale, azzerabile, di impegno di un ripetitore)
Impegno rete in RX/TX (indicatore temporale, azzerabile, di impegno di una rete)
Indicazione per RBS votata (indicatore temporale, azzerabile, di voting di ogni
RBS)
Dovrà essere possibile configurare il ripetitore per poter inviare gli allarmi anche tramite
messaggi DMR ad indirizzi di gruppo o individuali definiti in fase di configurazione.
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In modalità sia analogica che digitale, i collegamenti UHF tra i Ripetitori dovranno essere
protetti da accessi indesiderati.
Sui moduli dovranno essere presenti degli indicatori luminosi (led) che mostrino lo stato di
funzionamento del cassetto
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CONDIZIONI DI FUNZIONAMENTO
Il ripetitore e più in generale la rete dovrà funzionare correttamente nelle seguenti
condizioni anche simultanee:
Temperatura ambiente compresa almeno tra -20°C e +55° C
Umidità relativa del 95% con temperatura ambiente di 40°C
Tensione di alimentazione variabile tra 11 e 14 Vcc (negativo a massa)
Inoltre gli apparati non dovranno subire danni permanenti se durante il loro utilizzo si
verificano le seguenti condizioni:
Variazioni notevoli dell’impedenza del carico dei trasmettitori (antenna aperta ed
antenna in cortocircuito per almeno 10’)
Induzione di segnali molto intensi all’ingresso dei ricevitori (livello massimo
+10dbm)
CARATTERISTICHE MECCANICHE
Gli apparati dovranno possedere le seguenti caratteristiche meccaniche:
Struttura modulare
Alloggiabili su rack 19’’
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Sul piano inferiore della cabina saranno applicati distanziatori in materiale isolante
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a) Master principale
(*) si specifica che il connettore del cavo di antenna è una attacco tipo N maschio
b) Apparati di dorsale nazionale monocanale
(*) si specifica che il connettore del cavo di antenna è una attacco tipo N maschio
c) Apparati di dorsale CRUN
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Connettori microcoassiale 1.0/2.3 per Porta G703 o connettori RJ45 per Interfacce
standard a 4 fili +E&M
bullone di massa
(*) si specifica che il connettore del cavo di antenna è una attacco tipo N maschio
d) Master secondario
(*) si specifica che il connettore del cavo di antenna è una attacco tipo N maschio
e) Satellite con link RF UHF
(*) si specifica che il connettore del cavo di antenna è una attacco tipo N maschio
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f) Satellite con link IP
(*) si specifica che il connettore del cavo di antenna è una attacco tipo N maschio
g) Rinvio
(*) si specifica che il connettore del cavo di antenna è una attacco tipo N maschio
h) Porte ausiliarie
Su tutti gli apparati dovranno essere rese disponibili almeno le seguenti connessioni I/O
esterne per il telecontrollo:
4 ingressi digitali ON/OFF
4 uscite digitali ON/OFF
Almeno 1 ingresso analogico
1 presa seriale RS232 (Opzionale)
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TRASMETTITORE
• potenza di uscita RF: 3 dB
• distorsione e rumore di fondo: 6 dB
• risposta elettrica mod.: 3 dB
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RICEVITORE
• sensibilità: 6 dB
• selettività: 3 dB
• sblocco silenziatore: 6 dB
• potenza di uscita BF: 3 dB
• distorsione e rumore di fondo: 6 dB
• risposta elettrica BF: 3 dB
Dalla fornitura sono escluse le antenne, i cavi coassiali ed i filtri VHF a cavità, mentre sono
compresi tutti i filtri UHF ad eccezione di quelli per le sezione Iª Dorsale.
La Ditta fornitrice dovrà consegnare le apparecchiature imballate per la spedizione,
complete di tutti gli accessori per il normale funzionamento.
Gli apparati d’interfaccia con la dorsale nazionale monocanale, dovranno essere forniti
completi di:
sezione RF Iª Dorsale in gamma 400Mhz/900Mhz; la sezione dovrà essere fornita
senza filtri UHF
sezione RF IIª Dorsale in gamma 400Mhz/900Mhz; la sezione dovrà essere fornita
senza filtri UHF
sezione di interfacciamento per il collegamento con il Master Principale.
Gli apparati d’interfaccia con la dorsale pluricanale CRUN, dovranno essere forniti
completi di:
sezione di link RF in gamma 400Mhz/900Mhz/IP per il collegamento con il CRUN
completa di interfaccia con la stazione Master Principale; la sezione dovrà essere
fornita completa di duplexer e circolatore
sezione di link RF in gamma 400Mhz/900Mhz/IP per il collegamento con il CRUN
completa di interfaccia con la dorsale CRUN per la connessione con le Centrali
Operative di Roma; la sezione dovrà essere fornita completa di duplexer e
circolatore
SATELLITE
Ricevitore 73.3000 MHz BF dalle Stazioni Radio VF
Trasmettitore 74.1000 MHz BF0 alle Stazioni Radio VF
Ricevitore 434.yyyy MHz BF0 dal Master Principale
Trasmettitore 444.xxxx MHz BF al Master Principale
STAZIONE CAPO-MAGLIA
BF dai Ridiffusori (Master Principale,
Ricevitore 74.1000 MHz
Satellite)
BF ai Ridiffusori (Master Principale,
Trasmettitore 73.3000 MHz
Satellite)
Ricevitore 434.mmmm MHz BF dal Link (IIª Dorsale)
Trasmettitore 444.jjjj MHz BF al Link (IIª Dorsale)
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Gli Apparati Radio RT Fissi e Mobili dei Comandi impiegano il Tono Pilota (A/B), sia per
accedere ai Ripetitori che per selezionare il tipo di Servizio in Rete:
SERVIZIO NORMALE = trasmissione VOCE, Tono Pilota (A)
SERVIZIO SPECIALE = trasmissione DATI, Tono Pilota (B)
Gli Apparati Radio in dotazione ai Reparti VF sono muniti di dispositivi per la generazione
e la decodifica del Tono Pilota a due frequenze (A/B), selezionate a mezzo di un Criterio
Esterno (CE), che sarà applicato alla presa micro o attraverso programmazione interna
insieme al segnale modulante. Pertanto:
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La modulazione sarà regolata con il tono più alto, per una deviazione di:
0,250 KHz nei trasmettitori canalizzati a 12.5 KHz (Sez. Circ., Dors./Link)
La modulazione sarà regolata con il tono più alto, per una deviazione di:
1,5 KHz nei trasmettitori canalizzati a 12.5 KHz (Sez. Circ., .Dors./ Link)
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Le Reti Isofrequenziali del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco sono costituite da un
Ripetitore Principale (Master), collegato a stella con Ripetitori Periferici (Satelliti), con
eventuali Stazioni Ripetitrici Intermedie, con Stazione Capo Maglia (Telecontrollo).
I SATELLITI possono essere considerati delle propaggini del Master atte a collegare le
Stazioni Radio VF che operano nella zona. Il complesso Master + Satelliti si comporta
come unica grande Sezione Circolare. Infatti:
- i Satelliti ricevono e trasferiscono al Master i segnali trasmessi dalle Stazioni Radio
VF,
- il Master seleziona il miglior segnale ricevuto e lo ridiffonde verso le Stazioni Radio VF,
a mezzo dei Satelliti.
I segnali trasmessi sul canale VHF(1) dalle Stazioni Radio Fisse e Mobili dei Comandi VF,
sono ricevuti da uno o più Satelliti e poi convogliati al Master, attraverso una singola
frequenza portante UHF(3-4/5-6). Il Master seleziona il miglior segnale ricevuto (BF0) e lo
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rinvia in modo circolare ai Satelliti, a mezzo di una singola frequenza portante UHF(3-4/5-
6). Il dispositivo per la scelta del segnale BF0 deve avere una dinamica di commutazione
di 30 dB circa, con isteresi di 3 dB.
I Satelliti ridiffondono il segnale BF0 verso le Stazioni Radio della zona con i trasmettitori
sincronizzati sul canale VHF(2). La frequenza dei trasmettitori sarà regolata con continuità
a mezzo di un segnale di riferimento comune a tutti i Satelliti, ed in maniera che lo
scorrimento relativo fra le portanti sia inferiore a 1 Hz. Il riferimento è costituito dalla
portante UHF(3-4/5-6) del segnale BF0, inviato dal Master con elevata precisione (1ppM).
Nella Rete sono previsti dei dispositivi di equalizzazione dei segnali BF ricevuti e
trasmessi, per compensare le variazioni di ampiezza e di fase che si manifestano nei vari
apparati: Master, Satelliti ed eventuali Stazioni Ripetitrici Intermedie. Il segnale ridiffuso
(BF0) non deve subire variazioni superiori a 1 dB in ampiezza e 10° in fase, per le
frequenze da 300 a 2700 Hz. Il dispositivo di equalizzazione consente la compensazione
dei ritardi dei segnali BF dovuti alla diversa lunghezza delle tratte Satelliti / Master.
La compensazione è regolabile a passi di 10 Km fino a 300 Km.
Per i segnali muniti di Tono Pilota (A/B), il Satellite ed il Master risultano trasparenti.
Le interconnessioni tra le varie Sezioni del Master saranno comandate dalle Stazioni
Capo-Maglia. Combinazioni possibili:
- A = Circolare + 1ª Dorsale
- B = Circolare + 2ª Dorsale (Nodale / Link)
- C = 1ª Dorsale + 2ª Dorsale (Nodale)
- D = Circolare + 1ª Dorsale + 2ª Dorsale (Nodale/Link)
Il Master dovrà essere munito di interruttori temporizzati per il distacco automatico delle
interconnessioni tra le varie Sezioni:
- il Timer Rx, deve intervenire dopo 3' di ricezione nulla
- il Timer Tx, deve intervenire dopo 3' di emissione continua
La forzatura del trasmettitore della Dorsale avrà la durata di 3' e sarà effettuata con
apposito codice inviato a mezzo della Sezione Circolare. In questo intervallo di tempo
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verrà trasmesso il codice per neutralizzare il Ripetitore che bloccava il funzionamento della
Rete d'Interconnessione.
Per rendere efficace il procedimento è necessario che le Dorsali dei vari Ripetitori siano in
grado di ricevere i segnali di comando, anche quando si trovano in emissione continua
La Sezione Circolare del Master sarà abilitata con il telecomando per una delle
seguenti modalità di funzionamento:
I segnali ricevuti dalla Sezione Circolare del master saranno ritrasmessi dalle Sezioni 1°
Dorsale e 2° Dorsale (Nodale/Link), sempre con il TP(D).
I decodificatori di TP(D) delle Sezioni 1ª Dorsale e 2ª Dorsale (Nodale Link si devono poter
escludere e inserire con il Telecomando.
Nel caso di riavvio dell’apparato si deve riabilitare il TP(D) che era stato inserito per
default, sia nella sezione di Rx che in quella di Tx.
I comandi di trasmissione delle varie Sezioni dovranno agire in un tempo non superiore a
250 mSec, con l'azione contemporanea del Criterio di Portante e del Tono Pilota.
I dispositivi devono funzionare anche con segnali RF di 0.5 µV applicati all'ingresso dei
ricevitori, e con isteresi di 2 dB circa tra le condizioni aperto / chiuso. Inoltre deve esistere
la possibilità di escludere e riattivare i trasmettitori del Master a mezzo del telecomando.
Ad ogni fine trasmissione la Sezione Circolare deve emettere un segnale acustico della
durata di 500 mSec, a due frequenze: 750 Hz, modulato a 0,375 KHz per la
canalizzazione a 12,5 KHz, per indicare l’interconnessione esclusa; 1500 Hz, modulato a
0,750 KHz per canalizzazioni a 12,5 KHz per indicare l’interconnessione inserita
Il segnale di fine trasmissione deve cessare nel momento in cui giunge una nuova
portante e quindi può durare meno di 500 mSec. Inoltre deve avere il Tono Pilota (A/B),
già inserito nel collegamento appena terminato.
In assenza di comunicazioni radio, la Sezione Circolare deve emettere ogni 30" un Codice
di Identificazione costituito da 4 toni da 50 mSec, con il numero della Rete Sincro (xxx)
seguito dalla lettera B.
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F X X X B
300 200
Il codice avrà una pre-emissione di 300 mSec, durata complessiva 500 mSec, sempre con
il Tono (A), senza segnale di fine trasmissione (750/1500 Hz).
Le funzioni della Rete sono controllate dalla Stazione Capomaglia a mezzo di segnali di
Telecomando costituiti da 6 toni sequenziali di 100 mSec e con una pre-emissione di 1500
mSec.
F 1 2 3 4 5 6
*----------------------1500----------------------*----- 600 --------*
Pre-emissione Codice Telecomando
I Codici usati per le normali operazioni hanno la chiave di accesso alla Rete (4° Tono) con
la lettera "C".
I Codici Speciali hanno la lettera "A", e possono essere impiegati solo dal personale
autorizzato.
X X X AC Y Y
--*---------600-------------*--
Codice di Telecomando
acquisito dal Ripetit.
R ispos ta for nita da l R ip e titore
750 / 1500 Hz X X X B Z Z Z Z
*--800-*----------------3000--------------*--------------400--------------------*
Ritardo Tono Acustico Codice Digitale
Nell'intervallo tra l'acquisizione del codice di telecomando e la fine del codice di risposta, il
Ripetitore non deve accettare altri comandi ( T = 0,8 + 3 + 0,4 = 4,2 Sec ).
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− NOTE
0 IN -- -- --
1 IN -- -- IN
2 -- IN -- --
3 -- IN -- IN
4 -- -- -- --
5 -- -- -- --
0 IN -- -- IN
1 IN -- IN IN
2 IN IN -- IN
3 IN IN IN IN
4 -- -- -- IN
5 -- -- IN IN
6 -- IN -- IN
7 -- IN IN IN
8 -- -- -- --
0 IN -- -- IN
1 IN -- IN IN
2 IN IN -- IN
3 IN IN IN IN
4 -- -- -- IN
5 -- -- IN IN
6 -- IN -- IN
7 -- IN IN IN
8 -- -- -- --
L' 8° TONO riguarda varie funzioni del Master, e può assumere un valore da 0 a 7 per
indicare gli Stati relativi al:
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0 -- IN --
1 IN IN --
2 -- -- IN
3 IN -- IN
4 -- -- --
5 -- -- --
6 -- -- --
7 -- -- --
La modulazione sarà regolata con il tono più alto (480 Hz) per una deviazione di frequenza
0,125 KHz per canalizzazioni a 12,5 KHz.
F 1 2 3 4 5
*-----------------------1500-----------------------*-----500-------*
Pre-emissione Codice Telecomando
I codici per il controllo del Master e dei Satelliti saranno inviati preferibilmente in UHF e
con il Tono Pilota (B).
R X X Y Y
*--------500----------*
Codice di Telecomando
acquisito dal Ripetit.
R ispos ta for nita da l R ip e titore
F R X X Y Y B 7 8 9 37
*-------------1500----------------*---------------------------------1850-----------------------------------*
Pre-emissione Codice Digitale
Durante la trasmissione della segnalazione di risposta, il Ripetitore non deve accettare altri
comandi
(T = 1500 + 1850 = 3350 mSec)
La Sezione Circolare deve emettere la segnalazione di risposta sempre con il tono Pilota
(B), anche se il comando era stato inviato con il TP (A).
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Gli allarmi che si manifestano nel Ripetitore danno luogo a segnalazioni spontanee con
pre-emissione di 1500 mSec. In particolare sarà previsto:
- allarme per potenza ridotta del Trasmettitore BF0
- allarme per mancanza di Rete di alimentazione .
- allarme per insufficienza batteria (11 Volt)
- allarme per effrazione
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1 R Prefisso
2 X N. Rete (1ª cifra)
3 X N. Rete (2ª cifra )
4 0 Cod. Sat (1ª cifra)
5 1 Cod. Sat (2ª cifra )
6 B Reset
7 C/D Rx VHF C=Ex D= In
8 700 Sep..
9 C/D Tx VHF C=Ex D= In
10 700 tempo di separazione in msec..
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34 700 Sep.
36 700 Sep.
37 D Fine
I codici di risposta riguardano solo gli allarmi e sono analoghi a quelli dei Satelliti.
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VHF (1) = 73.000 – 73.800 MHz con canalizzazione 12,5 KHz (Rx)
VHF (2) = 73.800 – 74.600 MHz " " 12,5 KHz (Tx)
UHF (1) = 411.000 – 414.000 MHz " " 12,5 KHz (Tx)
UHF (2) = 421.100 – 424.000 MHz " " 12,5 KHz (Rx)
UHF (3) = 434.500 – 435.000 MHz " " 12,5 KHz (Rx/Tx)
UHF (4) = 444.500 – 445.000 MHz " " 12,5 KHz (Rx/Tx)
UHF (5) = 862.000 – 868.000 MHz " " 12,5 KHz (Rx/Tx)
UHF (6) = 915.000 – 921.000 MHz " " 12,5 KHz (Rx/Tx)
La modulazione sarà regolata con tono 1000 Hz, per una deviazione di 1,5 Khz
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