Specifiche Tecniche

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Asse 1 “Sostenibilità ambientale ed attrattività culturale e turistica”

Obiettivo specifico 1.b “Rischi naturali”


Obiettivo operativo 1.6 “Prevenzione dei rischi naturali e antropici”
Attività c - D.G.R. n. 434/2011

Dipartimento per le Politiche Territoriali


Direzione Generale per i Lavori Pubblici e la Protezione Civile

Ampliamento e potenziamento
della rete radio regionale di comunicazioni in emergenza
a supporto del sistema di protezione civile
PRIMO STRALCIO
(intervento ex punto 2, sub 3, D.G.R. n. 368/2013)

SPECIFICHE TECNICHE E FUNZIONALI

Responsabile Unico del Procedimento e Responsabile o.o. 1.6

Giulivo Italo
Giunta Regionale della Campania
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Direzione generale per i lavori pubblici e la protezione civile
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Indice
1.  INTRODUZIONE ............................................................................................................................. 3 
2.  TERMINALE PONTE RADIO DIGITALE PLURICANALE SDH ...................................................... 3 
3.  ATTIVITA’ DI AGGIORNAMENTO HW e SW DELLE TRATTE SDH ESISTENTI PER
AMPLIAMENTO DELLA CAPACITA’ A 2XSTM-1 .......................................................................... 4 
4.  STAZIONE MULTIPLEX ADM ........................................................................................................ 4 
5.  TERMINALE PONTE RADIO DIGITALE PLURICANALE PDH ...................................................... 5 
6.  STAZIONE MULTIPLEX PCM ........................................................................................................ 6 
7.  STAZIONE DI ENERGIA................................................................................................................. 7 
8.  RIDIFFUSORE SIMULCAST BICANALE ........................................................................................ 7 
9.  DIGITALIZZAZIONE DMR DELLE RETI SEMIREGIONALI ......................................................... 10 
10.  DISPOSITIVO PER REALIZZARE LA FUNZIONALITA’ DI GESTIONE VPN PROTETTA .......... 11 
11.  TERMINALI VEICOLARI, PORTATILI E PER POSTI FISSI ......................................................... 11 
12.  CONSOLLE RADIO-TELEFONICA ............................................................................................... 13 
13.  ADEGUAMENTO E COMPLETAMENTO DEI SISTEMI DI TELECONTROLLO DELLE RETI .... 14 
14.  ADEGUAMENTO E AMPLIAMENTO DELLA CENTRALE RADIO-TELEFONICA ....................... 14 
15.  SHELTER ...................................................................................................................................... 14 
16.  TRALICCIO ................................................................................................................................... 15 
17.  ADDESTRAMENTO DEL PERSONALE ....................................................................................... 15 
18.  SPECIFICHE TECNICHE DEGLI APPARATI PER I VIGILI DEL FUOCO ................................... 16 
19.  CARATTERISTICHE RADIOELETTRICHE E CONDIZIONI DI FORNITURA .............................. 41 
20.  ALLEGATO 1 - SPECIFICHE TECNICHE DEGLI APPARATI PER I VIGILI DEL FUOCO .......... 50 
21.  ALLEGATO 2 – FREQUENZE RADIO UTILIZZATE DAGLI APPARATI PER I VIGILI DEL
FUOCO ......................................................................................................................................... 67 

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1. INTRODUZIONE

Scopo del presente elaborato è descrivere le caratteristiche tipologiche, tecnico-costruttive


e funzionali degli apparati che dovranno costituire l’ampliamento e potenziamento della
rete di radiocomunicazioni PMR regionale di Protezione Civile, con specifico riferimento al
primo stralcio funzionale del progetto.
Si tratta di caratteristiche minime che devono essere obbligatoriamente rispettate dalla
soluzione proposta dal fornitore, pena l’esclusione dalla gara, come stabilito nella
determina a contrarre, nell’ambito delle clausole contrattuali speciali ex art. 51 della L.R.,
n. 3/2007, da riportare esplicitamente nel bando di gara.
Per ogni apparato, sistema e/o categoria funzionale di operazioni e/o interventi, viene
riportata, con specifico riferimento al primo stralcio funzionale del progetto, la descrizione
delle attività da compiere, anche in relazione all’installazione, ivi compresa la
predisposizione e (ri)funzionalizzazione dei collegamenti, all’implementazione, al
collegamento con l’impianto elettrico e quello di messa a terra, nei siti necessari, alla
configurazione, attivazione, collaudo e integrazione dei nuovi apparati e/o sistemi in
progetto nella rete di radiocomunicazioni PMR (Professional Mobile Radio) regionale
oggetto dell’ampliamento e del potenziamento.
Per quanto non dettagliato, in relazione ad altri aspetti tecnologici e/o relativi
all’esecuzione dei lavori e delle opere, si rinvia al capitolato speciale descrittivo e
prestazionale, ulteriore elaborato predisposto ai fini della redazione del progetto.

2. TERMINALE PONTE RADIO DIGITALE PLURICANALE SDH

I terminali ponte radio digitale pluricanale SDH dovranno essere in grado di supportare
una capacità di traffico pari a STM-1, configurabile ed espandibile a 2xSTM-1
compatibilmente con la normativa vigente.

In base alle caratteristiche del collegamento, i terminali ponte radio dovranno poter
operare nelle seguenti gamme di frequenza:
‰ 6.42 ÷ 7.11 GHz
‰ 12.75 ÷ 13.25 GHz
‰ 17.70 ÷ 19.70 GHz

Ciascuna tipologia di terminale dovrà essere strutturata in due sezioni, una da montare
all’esterno (ODU) ed una da montare all’interno (IDU), tale da poter essere alloggiata in
armadi rack 19”.

Saranno preferibili le soluzioni che prevedono il montaggio della sezione ODU


direttamente sul retro della antenna a parabola utilizzata.

I terminali ponte radio SDH dovranno essere alimentati a –48Vcc e consentire:


‰ la programmazione e configurazione dei principali parametri RF tramite apposito
applicativo SW sia da remoto che localmente
‰ il supporto automatico di controllo della potenza (ATPC) in un range di 20dB a step di 1
dB
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I terminali ponte radio SDH dovranno rendere disponibili almeno le seguenti interfacce:
‰ interfacce flusso STM-1 (elettrico o ottico) per collegamento al multiplex ADM
‰ interfaccia di supervisione ethernet con protocollo SNMP per la gestione delle
segnalazioni di telecontrollo dell’apparecchiature. Saranno valutate favorevolmente le
apparecchiature in grado di trasportare tali segnalazioni su canali di supervisione al di
fuori della banda netta
‰ interfacce on/off per la gestione di allarmi/segnalazioni
‰ connettore per collegamento all’antenna parabolica
‰ interfaccia canale di servizio

Di seguito sono riportate le caratteristiche generali:


Configurazione 1+0 espandibile
Alimentazione -48 Vdc – 15%, + 20%
Capacità di trasporto 155 Mbit/s espandibile
Stabilità in frequenza ± 5 ppm
Modulazione 32/128 BCM
Canalizzazione 56 MHz (32 BCM)
28 MHz (128 BCM)
Selezione dei canali programmabile via software
Protezione ODU IP65
Temperatura di funzionamento IDU -5°C÷+50°C
Temperatura di funzionamento ODU -35°C÷+55°C

I terminali in ponte radio dovranno essere completi di idoneo sistema di antenna


parabolica di caratteristiche e dimensioni tali da garantire la massima affidabilità e
disponibilità del collegamento radio.

3. ATTIVITA’ DI AGGIORNAMENTO HW e SW DELLE TRATTE SDH ESISTENTI


PER AMPLIAMENTO DELLA CAPACITA’ A 2XSTM-1

Dovranno essere aggiornate le apparecchiature terminale ponte radio SDH STM-1 e


multiplex ADM attuali per essere in grado di supportare l’espansione della capacità fino a
2xSTM-1 per la attuazione della configurazione della rete primaria.

Tali attività di aggiornamento dovranno comprendere anche l’adeguamento dei sistemi di


antenna parabolica per garantire la massima affidabilità e disponibilità del collegamento
radio con la nuova capacità di trasporto.

4. STAZIONE MULTIPLEX ADM

La stazione multiplex ADM dovrà essere realizzata in meccanica rack 19” modulare in
configurazione ridondata per la sezione di alimentazione e dell’unità add&drop STM-1, che
rappresenta l’interfaccia tra il ponte radio SDH e la stazione multiplex PCM.
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La stazione multiplex ADM dovrà essere alimentata a –48Vcc e consentire:


‰ la programmazione e configurazione tramite apposito applicativo SW sia da remoto che
localmente
‰ il supporto di meccanismi SNCP (sub network connection protection) per la protezione
ad anello
‰ il supporto di meccanismi MSP (Multiplex Section Protection)
‰ la funzionalità di cross-connect di tipo “non bloccante”
‰ la funzionalità di add&drop
‰ la gestione di funzionalità di livello-2 come ad esempio VLAN – virtual LAN secondo lo
standard IEEE 802.1q, con controllo di flusso secondo lo standard IEEE 802.1x .

La stazione multiplex ADM dovrà essere equipaggiata con:


‰ interfacce flusso STM-1 per la connessione con i terminali ponte radio SDH presenti in
sito;
‰ interfacce flussi aggregati E1 secondo la Raccomandazione G.703/G.704 per la
gestione di 16 flussi;
‰ almeno 2 interfacce Ethernet 10/100BaseT per la connessione con le utenze di sito;
‰ interfaccia Ethernet 100 Base-FX;
‰ interfaccia di Supervisione Ethernet con protocollo SNMP per la gestione delle
segnalazioni di telecontrollo dell’apparecchiature;
‰ interfacce on/off per la gestione di allarmi/segnalazioni.

5. TERMINALE PONTE RADIO DIGITALE PLURICANALE PDH

I terminali ponte radio digitale pluricanale PDH dovranno essere in grado di supportare
una capacità di traffico minima di 10Mbit/s, configurate per operare con capacita’ fino a
60Mbit/s in relazione alla loro allocazione nella rete, e predisposti per espandere la
capacita’ almeno fino a 100Mbit/s, compatibilmente con la normativa vigente.

In base alle caratteristiche del collegamento, i terminali ponte radio dovranno operare su
frequenze licenziate e concesse ad uso esclusivo dal Ministero dello Sviluppo Economico
- Dipartimento per le Telecomunicazioni nelle bande di seguito elencate:
‰ 7.11 ÷ 7.90 GHz
‰ 12.75 ÷ 13.25 GHz
‰ 17.70 ÷ 19.70 GHz

Ciascuna tipologia di terminale dovrà essere strutturata in due sezioni, una da montare
all’esterno (ODU) ed una da montare all’interno (IDU), tale da poter essere alloggiata in
armadi rack 19”.

I terminali ponte radio PDH saranno alimentati a -48 Vdc (-15%, +20%) e dovranno
rendere disponibili almeno due interfacce elettriche Ethernet 10/100/1000BaseT per la
connessione con le utenze di sito e con il sistema di supervisione con protocollo SNMP
per la gestione delle segnalazioni di telecontrollo dell’apparecchiature.

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I terminali ponte radio PDH dovranno anche essere equipaggiati anche di interfaccia E1 a
2 Mbit/sec.

I terminali ponte radio PDH dovranno:


‰ consentire la modulazione adattativa, per garantire la migliore prestazione del
collegamento di tratta in qualsiasi condizione
‰ attuare il supporto automatico di controllo della potenza (ATPC)
‰ consentire la gestione completa del sincronismo (Synchronous Ethernet, IEEE 1588v2
PTP)
‰ essere dotati di switch integrato per la gestione di funzionalità di livello-2 come ad
esempio VLAN – virtual LAN secondo lo standard IEEE 802.1Q VLAN/VLAN stacking
Q-in-Q, controllo di flusso secondo gli standard: IEEE 802.1d STP (Spanning Tree
Protocol), IEEE 802.1v RSTP (Rapid Spanning Tree Protocol), IEEE 802.1ag OAM
(Operation, Administration and Maintenance) / ITU-T Y.1731 / IEEE 802.3 ah, IEEE
802.3ad LACP - Link Aggregation Control Protocol o Line Trunking o Link Aggregation,
IEEE 802.3at PoE+ (Power over Ethernet)
‰ essere conformi allo Standard MEF9 per le funzionalita’ di servizio e allo Standard
MEF14 per le performance di servizio
‰ essere telecontrollabili via SNMP e consentire la programmazione e configurazione dei
principali parametri RF tramite apposito applicativo SW sia da remoto che localmente 
 
I terminali in ponte radio dovranno essere completi d’idoneo sistema di antenna parabolica
di caratteristiche e dimensioni tali da garantire la massima affidabilità e disponibilità del
collegamento radio.

A completamento della fornitura dovranno essere previste tutte le attività di installazione,


configurazione, attivazione, collaudo e integrazione nella rete oggetto dell’ampliamento,
comprensiva dei collegamenti con impianto elettrico e di messa a terra di sito.

6. STAZIONE MULTIPLEX PCM

La stazione multiplex PCM dovrà essere realizzato in meccanica rack 19” modulare,
alimentata a –48Vcc (–15%, +20%) e dovrà consentire le seguenti funzionalità:
‰ Add / Drop che consiste nella capacità di inserire/estrarre i tributari di interesse dal
flusso E1 a 2 Mbit/sec
‰ Cross-connect che consiste nella capacità di gestire una matrice di interconnessione
dei flussi in ingresso ed in uscita

La stazione multiplex PCM dovrà essere equipaggiata con


‰ almeno due interfacce digitali di flusso aggregato E1 secondo la Raccomandazione
G.703/G.704 per la connessione al multiplex ADM ed eventualmente al terminale ponte
radio;
‰ almeno due interfacce 4W+E/M per la connessione ai Ridiffusori presenti in sito della
rete oggetto dell’ampliamento e per la predisposizione al collegamento con altri
apparati per future applicazioni.

La stazione multiplex PCM dovrà rendere disponibili anche le seguenti segnalazioni:


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‰ corretto funzionamento del flusso E1


‰ indicazione LOS (Loss of Signal)
‰ indicazione LOF (Loss of Frame) oppure LOFAS (Loss of Frame per Multitrama)
oppure BER superiore ad una soglia prefissata
‰ indicazione AIS (Alarm Indication Signal)

7. STAZIONE DI ENERGIA

Nei siti di transito della rete di trasporto primaria o periferica dovrà essere prevista una
stazione di energia 220Vca/-48Vcc.
La stazione di energia dovrà essere realizzata in architettura modulare ed è costituita da:
‰ un rack 19” in grado di alloggiare moduli di potenza completi di led luminosi che
indicano lo stato di funzionamento dell’apparato, nonché la presenza di uno stato di
allarme
‰ un modulo di controllo a microprocessore
‰ moduli raddrizzatore ciascuno con capacità almeno di 1.500W; dovrà essere possibile
prevedere fino a 3 moduli raddrizzatori

La stazione di energia dovrà essere completa di gruppo batterie di emergenza 48Vcc di


almeno 420Ah adatte all’uso professionale ad alta affidabilità.

Nei siti Ridiffusori bicanali connessi alla rete tramite collegamenti monocanali UHF potra’
essere prevista una stazione di energia 220Vca/12Vcc, realizzata in architettura modulare
e costituita da unita’ modulari aventi ciascuna potenza di almeno 800W e completa di
gruppo batterie di emergenza 12Vcc aventi capacita’ complessiva di almeno 420Ah

8. RIDIFFUSORE SIMULCAST BICANALE

I ridiffusori simulcast bicanali aggiuntivi dovranno essere compatibili ed integrarsi nella rete
di radiocomunicazioni PMR regionale di Protezione Civile oggetto dell’ampliamento al fine
di rendere più estesa e capillare la copertura radioelettrica del territorio.

A tal fine le stazioni aggiuntive dovranno, in particolar modo, garantire le seguenti


funzionalità:
‰ il riferimento di sincronizzazione dovrà essere generato dalla stazione master
principale e dovrà essere sempre presente quando il canale radio è occupato
‰ il voting, ovvero l’unità di scelta del segnale migliore di rete con eventuale priorità,
dovrà essere attuata in tecnica interamente digitale con controllo basato su DSP
(Digital Signal Processing)
‰ l’equalizzazione dovrà essere di tipo bidirezionale (segnale in accesso ed in ridiffusione
alla rete oggetto dell’ampliamento) e dovrà essere attuata in tecnica digitale con
controllo basato su DSP (Digital Signal Processing) sia sulla fase che sull’ampiezza dei
segnali con l’obiettivo di minimizzare il degrado del segnale transitante in rete e
ridiffuso sul territorio
‰ protezione dei link di collegamento verso la stazione master della rete oggetto
dell’ampliamento
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Per la sincronizzazione sono ammesse soluzioni che adottano sincronismi esterni ma in


tal caso gli stessi dovranno essere ridondati in tutte le componenti (oscillatori ad alta
stabilita’, ricevitori GPS, antenna GPS, ecc.).

In relazione alla località di installazione, andranno previste le seguenti tipologie di


stazione:
A) ridiffusore simulcast bicanale completo di link UHF
B) ridiffusore simulcast bicanale completo di interfaccia verso la dorsale in ponte radio
pluricanale

La stazione bicanale dovrà essere costituita da due stazioni ripetitrici identiche e


completamente indipendenti, ognuna destinata ad uno dei due canali radio, istituzionale e
volontari.

Tutte le stazioni dovranno essere:


‰ costituite da apparecchiature progettate e costruite per il loro uso specifico e non
ricavate da assemblaggi ed interfacciamenti di apparati progettati per altri usi come
ad esempio stazioni mobili veicolari o portatili oppure simili
‰ equipaggiate di dispositivi integrati di telecontrollo utilizzanti il protocollo standard
SNMP.

Le stazioni devono avere una struttura in rack standard 19” con unità modulari che
svolgono ciascuna delle macrofunzioni; le unità modulari devono essere facilmente
estraibili e sostituibili, frontalmente e/o posteriormente in caso di guasto, al fine di
semplificare le operazioni di manutenzione.

Le stazioni saranno equipaggiate di indicazioni ottiche al fine di aiutare gli operatori nella
diagnostica della stazione stessa.

Di seguito sono richiamate le principali componenti delle stazioni ridiffusore simulcast


bicanale, costituito per ogni canale radio dalle seguenti componenti:
‰ livello radio ricetrasmittente sincronizzato full duplex in gamma VHF di diffusione
‰ livello radio ricetrasmittente sincronizzato full duplex in gamma UHF di tratta valle,
in caso di Ridiffusore configurato come master secondario
‰ livello radio ricetrasmittente sincronizzato full duplex in gamma UHF di tratta monte,
in caso di equipaggiamento per connessioni monocanali e nel caso di connessione
ridondata
‰ eventuale livello full duplex di connessione via IP (o via 4W+E/M con la stazione
multiplex PCM)
‰ dispositivo di sincronizzazione dei ricevitori e trasmettitori
‰ dispositivo di sincronizzazione dei ricevitori e trasmettitori controllato dal riferimento
generato dal master principale
‰ dispositivo di equalizzazione bidirezionale dei segnali
‰ dispositivo voting di selezione del segnale migliore, in caso di Ridiffusore
configurato come master secondario
‰ dispositivo di riconfigurazione in locale
‰ dispositivo di protezione di accesso

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‰ posto locale di servizio destinato alle attività di manutenzione e di controllo, dotato


di altoparlante con regolazione del volume, microfono con PTT esterno e display,
che consenta di:
• effettuare comunicazioni in fonia sia di tipo analogico che di tipo digitale DMR
(sia su Timeslot 1 che su Timeslot 2)
• monitorare la presenza di eventuali disturbi e/o interferenze sul canale radio
tramite l’ascolto in altoparlante del segnale audio demodulato in FM
• impostare le frequenze radio VHF di ridiffusione e UHF di collegamento
monocanale (RX e TX);
• visualizzare le seguenti misure: livello segnale ricevuto (dBm); potenza RF in
trasmissione (dBm);
‰ sistema di alimentazione a -48Vcc oppure a 12Vcc
‰ dispositivo di telecontrollo dei parametri di funzionamento della stazione basato su
protocollo standard SNMP (Simple Network Management Protocol), in grado di
operare garantendo in ogni caso almeno una comunicazione fonia sulla rete
‰ morsettiera con le seguenti segnalazioni locali di tipo digitale:
• allarme per tensione di alimentazione di ingresso ridiffusore troppo bassa
• allarme per tensione di alimentazione di ingresso ridiffusore troppo alta
‰ morsettiera con le seguenti segnalazioni locali di tipo analogico 
• misura tensione ingresso ridiffusore
• misura corrente ingresso ridiffusore
‰ sistemi di filtraggio composti da duplexer e circolatori VHF ed UHF, in caso di
equipaggiamento per connessioni monocanali
‰ sistemi di antenna VHF e UHF, in caso di equipaggiamento per connessioni
monocanali

La fornitura dell’apparecchiatura comprenderà la programmazione dei parametri


funzionali, la configurazione degli indirizzi di rete e di telecontrollo, l’integrazione ed i
cablaggi negli armadi e con i sistemi di energia, l’integrazione con altri sottosistemi.

Le principali caratteristiche tecniche del Ridiffusore simulcast sono:


‰ Banda di Frequenze VHF di diffusione: 136÷174MHz
‰ Banda di Frequenze UHF di link monocanale (ove presente) monte e/o valle:
400÷470MHz
‰ Banda di commutazione: frequenze programmabili in tutta la larghezza di banda
‰ Generazione di frequenza: a sintesi programmabile
‰ Canalizzazione: 12.5 kHz
‰ Passo di sintesi: 5/6.25 kHz
‰ Modulazione diffusore:
• digitale 4FSK
• analogica
‰ Potenza RF nominale: programmabile fino a 25 W
‰ Sensibilità Rx:
• Modulazione analogica: <= -116 dBm @ 20 dB SINAD psofo
• Modulazione 4FSK: <= -118 dBm, BER= 5 x 10-2
‰ Temperatura di funzionamento:-30°C ÷ +60°C

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Il dispositivo di telecontrollo dovrà consentire il monitoraggio almeno delle seguenti


segnalazioni (uscita):
‰ segnalazione on/off di scarsa potenza trasmettitore di ridiffusione
‰ segnalazione on/off di scarsa potenza trasmettitore di tratta UHF (ove presente)
‰ segnalazione on/off di “fuori sincronismo"
‰ segnalazione di ricevitore inibito
‰ segnalazione di trasmettitore inibito
‰ segnalazione on/off di apertura porta armadio
‰ segnalazione della mancanza di tensione di alimentazione da rete

Dovranno inoltre essere disponibili i seguenti comandi (ingresso):


‰ comando on/off di spegnimento trasmettitore (uno per ciascun trasmettitore sia di
ridiffusione che di tratta – ove presente)
‰ comando on/off di spegnimento ricevitore (uno per ciascun ricevitore sia di
ridiffusione che di tratta – ove presente)
‰ abilitazione/disabilitazione della chiave elettronica di accesso
‰ comando da remoto di programmazione del ritardo assoluto con passi di 1 km

Dovra’ altresi’ essere possibile, allo scopo di supportare i gestori e manutentori della rete,
telecontrollare i parametri di:
‰ campo interferente, per monitorare la presenza e permanenza di segnali interferenti
su un Ridiffusore
‰ impegno stazione, per monitorare il grado di utilizzo di un Ridiffusore
‰ indicazione della provenienza del segnale in accesso alla rete che e’ stato scelto
dal voting come segnale migliore di rete; cio’ sia in modalita’ analogica che digitale
DMR (sia su Timeslot 1 che su Timeslot 2).

I parametri di configurazione delle reti, nonché tutti i parametri di telecontrollo dovranno


essere visualizzabili e programmabili localmente tramite apposito software di
configurazione.

L'apparecchiatura di telecontrollo abbinata ad ogni stazione ripetitrice periferica controllerà


i parametri dei singolo ponte e li invierà alla SORU sia a fronte di una interrogazione che in
modo spontaneo (allarmi programmati).

I Ridiffusori simulcast configurati come Master Principale e Master Secondario dovranno


essere equipaggiati di ricevitore UHF di tratta aggiuntivo per consentire il collegamento in
rete anche dei Ridiffusori trasportabili.

9. DIGITALIZZAZIONE DMR DELLE RETI SEMIREGIONALI

La digitalizzazione DMR dovrà prevedere le seguenti attività sui ridiffusori simulcast della
rete radiomobile PMR regionale oggetto dell’ampliamento:
‰ aggiornamento HW delle stazioni per l'interfacciamento alle stazioni multiplex PCM
della rete di trasporto in ponte radio pluricanale digitale che dovrà essere condotto
massimizzando l’integrazione delle componenti aggiuntive con la stazione ripetitrice

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‰ aggiornamento SW delle stazioni per la digitalizzazione DMR e l’attivazione della


modalita’ di funzionamento dual-mode analogico/digitale
‰ attività di riprogrammazione e riarticolazione delle attuali stazioni ripetitrici master
secondario bicanale esistenti in master principale delle reti provinciali
‰ attività di configurazione ed attivazione dell'aggiornamento che consisterà
principalmente in:
• caricamento dei parametri di modulo e set-up di stazione
• verifiche funzionalità RF
• verifica funzioni di telecontrollo
• programmazione e attivazione della stazione stessa nell’ambito della nuova
architettura di rete
• equalizzazione delle tratte di collegamento alla stazione master
• prove di collegamento di tratta
• prove di copertura circolare VHF
• collaudo di stazione, test e misure radioelettriche
• collegamento degli apparati ai sistemi di antenna
• verifica delle connessioni di alimentazione ed alla presa di terra.

10. DISPOSITIVO PER REALIZZARE LA FUNZIONALITA’ DI GESTIONE VPN


PROTETTA

I dispositivi previsti dovranno implementare capacità avanzate di:


‰ Firewall inspection fino a 3.4Gbps
‰ Full Deep Packet Inspection fino a 500Mbps
‰ Application Inspection fino a 1.1Gbps
‰ Anti-malware Inspection fino a 600Mbps
‰ VPN throughput fino a 1.5Gbps
‰ Connessioni al secondo fino a 20.000
‰ Site-to-site tunnel fino a 800
‰ Routing grazie al supporto di protocolli, anche di tipo multicast, tra cui: RIP v1/v2,
OSPF, BGP, ….
‰ sicurezza, assicurando la gestione di Secure-VPN basate su meccanismi di cifratura. In
particolare dovrà essere fornita l’implementazione standard SHA-1 per l’autenticazione
degli utenti e gli algoritmi DES, 3DES e AES (128, 192, 256-bit) per la cifratura
‰ Instradamento VPN basato su RIP, OSPF, …
‰ Firewalling di tipo stateful inspection e con protezione contro virus e malware
‰ Interfacce RJ45 1GbE: minimo 12.

Sono previste inoltre le attività di configurazione ed attivazione del sistema.

11. TERMINALI VEICOLARI, PORTATILI E PER POSTI FISSI

Le apparecchiature ricetrasmittenti impiegate per veicolari, portatili e posti fissi, dovranno


assicurare, oltre a tutte le funzionalità previste dai test di interoperabilità DMR, anche i
servizi di messaggistica, radiolocalizzazione e di protezione delle comunicazioni.

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Le apparecchiature terminali dovranno possedere le seguenti caratteristiche tecniche


minime:
‰ Banda di frequenze VHF: 136÷174MHz
‰ Banda di commutazione: frequenze programmabili in tutta la larghezza di banda
‰ Canalizzazione: 12.5 kHz
‰ Modulazione: digitale 4FSK e analogica
‰ Modalita’ operativa: analogica e DMR Tier II
‰ Potenza RF nominale:
• Posto fisso: programmabile fino a 25 W
• Veicolare: programmabile fino a 10 W
• Portatile: almeno 4W
‰ Sensibilità in ricezione:
• Modulazione 4FSK: 0,25microV con 5% BER
• Modulazione analogica: 0,3microV a 12dB Sinad
‰ Temperatura di funzionamento:-30°C ÷ +60°C

I terminali veicolari saranno equipaggiati con:


‰ Ricetrasmettitore VHF
‰ Frontalino di controllo con display a 4 linee di testo e icone a colori
‰ Tastiera numerica e tasti funzione
‰ 4 tasti programmabili
‰ Microfono con PTT
‰ Altoparlante integrato
‰ Ricevitore GPS integrato
‰ Antenna bibanda VHF e GPS
‰ Cavo di alimentazione 12Vcc
‰ Kit di montaggio

I terminali portatili saranno equipaggiati con:


‰ Ricetrasmettitore VHF
‰ Tastiera completa e dispaly alfanumerico 5 linee a colori
‰ Tastiera numerica e tasti funzione
‰ Microfono ed altoparlante integrato
‰ Ricevitore GPS integrato
‰ Antenna UHF e GPS
‰ Batteria ricaricabile ad alta capacità da almeno 2000mAh
‰ Custodia rigida in pelle con passante per cintura girevole
‰ Clip per cintura
‰ Caricabatteria da tavolo

I terminali per posto fisso saranno equipaggiati con:


‰ Ricetrasmettitore VHF
‰ Frontalino di controllo con display a 4 linee di testo e icone a colori
‰ 4 tasti programmabili
‰ Microfono da tavolo con PTT
‰ Supporto da tavolo con Altoparlante
‰ Supporto alimentatore caricabatteria 220Vca/12Vcc

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‰ Alimentatore/caricabatteria
‰ Batteria di emergenza 12Vcc
‰ Antenna VHF

I terminali per il sistema pilota UHF saranno identici a quelli VHF ma dovranno poter
operare anche in modalita’ DMR Tier IIII

12. CONSOLLE RADIO-TELEFONICA

La consolle radio-telefonica dovrà consentire agli operatori di attuare comunicazioni in


fonia con tecnologia VoIP – Voice over IP di tipo radio e telefoniche.

La consolle sarà dotata di display LCD e dovrà essere corredata di accessori audio idonei
tra cui un microfono da tavolo con PTT ed un microtelefono.

La consolle radio-telefonica integrata si connetterà via LAN, eventualmente mediante


ponte radio con la Centrale radio telefonica presente presso la SORU o con quella
prevista nella Centrale operativa secondaria.

La consolle sara’ equipaggiata di un software applicativo che, tramite un’unica interfaccia


utente, permetta su tutti i canali radio gestiti le seguenti funzionalita’:
‰ gestione fonia radio/telefonica
• monitorare e ascoltare tutte le conversazioni in atto sulle reti, comprese quelle
che non coinvolgono direttamente la centrale operativa;
• controllo del volume di riproduzione;
• selezione dei canali radio sui quale operare in modalità parla/ascolta;
• trasmissione su più canali radio selezionati mediante pressione del tasto di PTT;
• ascolto lante di più canali radio selezionati in connessione punto-multipunto di
sola ricezione. L'ascolto avverrà in con modalità “somma di fonie”
• effettuare chiamate telefoniche
• gestire integrazioni radio-radio
• effettuare comunicazioni riservate cifrate con terminali DMR
‰ gestione del traffico radio DMR e delle funzionalità telefoniche
• invio e ricezione di chiamate individuali e di gruppo con identificazione su
display del mittente e del destinatario della chiamata;
• ricezione di chiamate di emergenza con identificazione su display del mittente
della chiamata
• invio e ricezione di messaggi di testo;
• controllo visivo dello stato di impegno dei canali radio
• visualizzazione del traffico radio del canale radio selezionato
• gestione chiamata generale, di allerta e di emergenza
• comandi di ascolto ambientale e di disabilitazione/abilitazione terminale
‰ gestione della radiolocalizzazione di tutte le unità mobili DMR portatili e veicolari
equipaggiate di ricevitore GPS, assicurando:

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• la visualizzazione della posizione dei mezzi su cartografia nei più comuni


formati, sia vettoriali che raster, oltre che su mappe aggiornate da Google Earth;
• la possibilita’ di richiesta puntuale di posizione da parte dell’operatore di centrale
• la possibilita’ di attivare su uno o piu’ terminali dell’invio temporizzato della
posizione su comando inviato dall’operatore di centrale
• la ricostruzione da storico del percorso del terminale effettuato da uno o più
apparati contemporaneamente;
‰ gestione missione

13. ADEGUAMENTO E COMPLETAMENTO DEI SISTEMI DI TELECONTROLLO


DELLE RETI

Tali attività dovranno prevedere:


‰ aggiornamento applicativo SW di telecontrollo e diagnostica della apparecchiature
della rete di trasporto primaria, periferica e di accesso, che sarà funzionalmente
integrato nel SW attuale.
‰ aggiornamento applicativo SW di telecontrollo e diagnostica dei ridiffusori simulcast,
a seguito dell’attività di riarticolazione in reti provinciali e dell’aggiunta di nuove
stazioni che sarà funzionalmente integrato nel SW attuale. L’applicativo di
telecontrollo dovrà essere basato sul protocollo SNMP

14. ADEGUAMENTO E AMPLIAMENTO DELLA CENTRALE RADIO-TELEFONICA

Tali attività dovranno prevedere:


‰ relativamente alla fonia, per la gestione dei 10 canali radio provinciali DMR:
• ampliamento della attuale centrale radio-telefonica
• adeguamento dell’unità matrice
• adeguamento del sistema di registrazione
‰ relativamente al sistema di traffico radio e di localizzazione:
• la gestione delle segnalazioni DMR sui canali provinciali
• adeguamento database dei terminali radio operanti sul territorio
‰ l’implementazione del software di supporto agli operatori per la gestione del servizio

15. SHELTER

Si tratta di una struttura metallica leggera prefabbricata modulare, intercambiabile e


trasferibile, che opportunamente allestita dei rispettivi impianti ausiliari, sarà idonea
all’alloggiamento degli apparati di telecomunicazione della rete oggetto dell’ampliamento.
La costruzione del prefabbricato sarà realizzata in osservanza di tutte le normative in
materia ed con una perfetta esecuzione a “regola d’arte” di tutte le sue parti.

Lo Shelter dovrà essere di tipo “walk-in” e realizzato con componenti strutturali modulari in
acciaio, lega leggera od alluminio, allestito con le necessario infrastrutture passacavo

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(canalette in pvc o metalliche, scalette portacavi, passante stagno) ed i seguenti apparati


accessori:
‰ quadro di arrivo rete
‰ impianto elettrico
‰ predisposizione per collegamento ad impianto di messa a terra
‰ sistema di condizionamento, ventilazione e recinzione
‰ pratiche edilizie finalizzate all’ottenimento dei permessi

Il modulo costruttivo del prefabbricato è dimensionato in modo tale da ricavare un solo


vano a pianta rettangolare di dimensioni esterne di almeno 200 x 300 x 260 cm.

Tutti i materiali costituenti il prefabbricato dovranno essere:


‰ del tipo autoestinguente, non propagante l’incendio
‰ trattati in modo da garantire la massima inalterabilità nel tempo anche in condizioni
ambientali particolarmente difficili

Dovranno essere previste, inoltre:


‰ una tettoia di protezione in corrispondenza della porta di accesso
‰ una idonea fondazione per sopportare tutti i carichi trasmessi dal prefabbricato
realizzata in calcestruzzo armato del tipo a platea
‰ un efficace impianto di smaltimento delle acque piovane

16. TRALICCIO

Il traliccio dovrà essere del tipo a sezione quadrata e a forma tronco piramidale; è tuttavia
possibile proporre anche tralicci a sezione costante quadrata o altra forma purchè in grado
di soddisfare le esigenze di supporto antenne.

Il traliccio avrà altezza di 12 metri e dovrà essere completo di:


‰ rastrelliera portacavi verticale
‰ ballatoi di lavoro e/o riposo
‰ scala di salita esterna costruita in sicurezza
‰ bulloneria e accessori

I tralicci saranno fondati su plinti in cemento armato, aventi pianta quadrata o rettangolare.

17. ADDESTRAMENTO DEL PERSONALE

L’Aggiudicatario dovrà effettuare l’addestramento all’utilizzo ed al controllo completo del


sistema per almeno 15 unità di personale della protezione civile regionale.
La durata del corso dovrà essere di almeno 10 giorni per 4 ore pro die, da effettuarsi entro
30 giorni dalla data di ultimazione dei lavori e forniture.
Sarà previsto, inoltre, accanto al periodo di addestramento in aula, un idoneo periodo di
addestramento sui luoghi di ubicazione del sistema.
Dovrà essere messo a disposizione il materiale didattico (cartaceo ed elettronico) di
supporto, necessario per lo svolgimento della sessione di addestramento che si terrà in
aula presso locali messi a disposizione dalla Amministrazione appaltante.
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Date e luoghi saranno successivamente concordati tra la Amministrazione appaltante e


l’Aggiudicatario.

18. SPECIFICHE TECNICHE DEGLI APPARATI PER I VIGILI DEL FUOCO


18.1. PREMESSA
Il Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco (CNVVF) dispone di reti radio dislocate sul territorio
nazionale predisposte per la copertura radio a livello Nazionale, regionale e provinciale.
Le reti radio Regionali e provinciali, di tipo analogico sono reti monocanale simulcast
isofrequenziali che ridiffondono il segnale a 73 Mhz.
In alcune aree metropolitane oltre alle suddette reti sono impiegate anche reti simulcast
isofrequenziali che ridiffondono il segnale a 400 Mhz.
La struttura tipica di rete è costituita da un master al quale vengono collegati vari satelliti
attraverso Link UHF.
Le reti regionali e provinciali possono inoltre essere connesse, all’occorrenza , con il
C.O.N. (Centro Operativo Nazionale) presso il Viminale attraverso una dorsale
monocanale (dorsale nazionale) costituita da apparati analogici funzionati in banda UHF
opportunamente dislocati sul territorio nazionale.
Sulle reti regionali, oltre alle comunicazioni in fonia, transitano i dati a basso bit/rate
trasmessi dalle centraline di radioattività collocate su tutto il territorio nazionale.
E’, infine, in esercizio una dorsale nazionale in ponte radio, denominata CRUN, il cui
scopo è quello di realizzare: una rete Wan per le esigenze del CNVVF; un canale VHF a
copertura nazionale (Ch.100); l’interconnessione di tutti i canali provinciali e regionali
presso il C.O.N. ed il TLC Nazionale.
L’intendimento è quello di migliorare la potenza e la qualità del servizio radio attraverso la
migrazione dei ripetitori dalla attuale modulazione analogica a quella digitale in tecnologia
DMR senza dover modificare la restante parte di infrastruttura (sistemi di antenna, sistemi
di alimentazione).
Particolare attenzione è stata posta alla esigenza di utilizzare apparecchiature e
funzionalità standardizzate prevedendo l’aderenza:
‰ alle normative europee in termini di uso efficiente dello spettro radio, della
compatibilità elettromagnetica e della sicurezza
‰ allo standard europeo ETSI DMR integrato con i test di interoperabilità definiti dalla
DMR association.
‰ alla standardizzazione SNMP per il monitoraggio e la supervisione delle
apparecchiature
‰ alla connettività standard IP, E1, 4W+E&M tra i ripetitori e le Centrali Operative
‰ all’integrazione VoIP con protocollo standard SIP per quanto riguarda l’integrazione
in Centrale Operativa.
La migrazione dovrà avvenire senza sospensione del servizio e mantenendo la piena
compatibilità di funzionamento con il sistema ad oggi in servizio; per tale motivo i nuovi
sistemi dovranno essere in tecnologia bi-standard analogico/digitale.
I nuovi sistemi dovranno inoltre poter essere interconnessi alla dorsale in ponte radio
nazionale CRUN per consentire le comunicazioni radio con il C.O.N. e per poter essere
telecontrollate dal Centro TLC Nazionale di Roma.

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Infine, in considerazione del fatto che le reti del CNVVF, come già esposto, coprono vaste
zone di territorio (provincie e regioni), le nuove reti dovranno essere particolarmente
curate al fine di minimizzare le zone di equicampo.

Il presente capitolo definisce i requisiti per la “Fornitura di una rete isofrequenziale


sincrona in tecnologia D.M.R. (Digital Mobile Radio)” indicando le caratteristiche
tecniche minime di cui la rete dovrà essere dotata.
Fornisce inoltre indicazioni sul funzionamento delle reti attualmente in esercizio presso il
Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, di seguito indicato con l’acronimo CNVVF.

ll Sistema Radio deve assicurare le comunicazioni del personale addetto alla gestione
delle emergenze, che può trovarsi ad operare in condizioni di estremo pericolo ed in
assenza di altri supporti di comunicazione. Le caratteristiche fondamentali del Sistema
devono pertanto essere le seguenti:
a) Disponibilità immediata delle comunicazioni; gli operatori dovranno poter accedere
alle risorse di comunicazione anche in modo semplice (PTT) senza necessità di
comporre numeri o effettuare altre operazioni manuali. Il canale di comunicazione
dovrà attivarsi in frazioni di secondo.
b) le comunicazioni saranno prevalentemente a “canale aperto”; ciò permette a tutti gli
operatori impegnati in un intervento di essere costantemente informati sugli eventi.
c) la qualità delle comunicazioni dovrà permettere la massima intelligibilità in ogni
condizione di funzionamento, sia nelle zone di sovrapposizione (equicampo) che
nelle aree a scarsa copertura elettromagnetica.
d) la copertura radio deve mirare al 100% del territorio, comprese gallerie, foreste e
zone poco abitate; lo scopo del sistema radio è di supportare un basso traffico
(pochi canali contemporanei) ma con la massima capillarità e sicurezza nella
copertura. Potranno essere impiegati, in interventi in zone particolari, dispositivi
quali trasponder o ripetitori compatti.
e) la rete deve garantire, oltre che la qualità della copertura in diffusione, la massima
copertura in accesso, sia in modalità analogica che digitale; a tal fine le stazioni
dovranno implementare le più recenti tecniche e algoritmi di ricezione atti a
garantire la continuità delle comunicazioni da parte di terminali a bassa potenza
(portatili), da mezzi in movimento in presenza di cammini multipli (fading) e in
generale in condizioni di campo vicine alla soglia.
f) le infrastrutture radio dovranno poter operare anche in assenza di risorse esterne
come GSM/linee telefoniche e in generale collegamenti ad uso pubblico, in quanto
potrebbero risultare non disponibili in caso di calamità.
g) le infrastrutture radio dovranno sopportare prolungati periodi di assenza di
alimentazione primaria.
h) la struttura del Sistema deve essere flessibile, in grado di collegare reti che coprono
aree differenti per permettere il coordinamento di più unità provenienti da zone
limitrofe.
i) tutte le comunicazioni dovranno essere rese disponibili al Centro Operativo
Nazionale (C.O.N.) presso il Viminale e presso il Centro di Telecomunicazioni
Nazionale per permettere il coordinamento degli interventi di massima gravità ed il
telecontrollo delle reti.
j) le apparecchiature devono essere il più possibili semplici nell’uso, facili da
mantenere e da riconfigurare, anche dal campo, da parte del Personale Tecnico del
CNVVF.
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k) tutti i protocolli utilizzati dovranno essere standard aperti, senza privative che ne
impediscano la realizzazione da parte di Aziende che vorranno concorre alla
realizzazione del Sistema; a tal proposito le Aziende fornitrici, senza alcun costo
aggiuntivo, dovranno fornire il dettaglio dei protocolli utilizzati.

Come già accennato nella premessa, l’intendimento è quello di introdurre e integrare le


nuove tecnologie digitali mantenendo e migliorando le prestazioni e la qualità del servizio
radio, attraverso la migrazione progressiva dei ripetitori e dei terminali, dalla attuale
modulazione analogica a quella digitale in tecnologia DMR secondo lo standard ETSI TS
102 361-1;2;3;4. Questa tecnologia, oltre a rispondere in modo ottimale alle esigenze
esposte nei paragrafi precedenti, consente un notevole risparmio di risorse, mantenendo
le attuali frequenze in uso e il completo riutilizzo dell’infrastruttura (es.: posizione dei siti,
sistemi di antenna, sistemi di alimentazione, link monocanali in UHF), la compatibilità con
le migliaia di terminali analogici esistenti in gamma 70MHz, nonché la conservazione del
consolidato schema di funzionamento sincrono.
Le apparecchiature della rete radio dovranno anche consentire la connessione diretta a
reti basate su protocolli IP, che, data la grande diffusione, assicurano una migliore
compatibilità con i dispositivi standard di rete, sono più facili da gestire, garantiscono
un’elevata ridondanza e permettono l’utilizzo di applicativi di reperibilità commerciale.
La migrazione tra l’attuale sistema analogico e quello digitale, dato l’elevato numero di
apparati in esercizio, sarà graduale. Esso dovrà avvenire senza sospensione del servizio e
mantenendo la piena compatibilità di funzionamento del sistema attualmente in uso; per
tale motivo i nuovi sistemi dovranno essere in tecnologia bi-standard analogico/digitale.
Durante il periodo di transizione dovrà essere conservata l’operatività di base dei terminali
più avanti descritta in dettaglio. Le nuove stazioni fornite dovranno quindi possedere
caratteristiche funzionali identiche a quelle esistenti, per consentire alle Stazioni Radio
Fisse e Mobili VF una perfetta analogia operativa sul territorio nazionale:
‰ deve essere garantita la modalità di accesso in rete (NORMALE/SPECIALE) tramite
toni sub-audio
‰ deve essere garantita la possibilità di variare la configurazione di rete, per es. unire
due reti o attivare la comunicazione con il C.O.N., tramite le sequenze di toni
codificate (selettive analogiche) già in uso.
18.2. STANDARD DI RIFERIMENTO
Le apparecchiature costituenti la nuova rete dovranno essere conformi alle seguenti
normative:

ETSI TS 102 361-1: the DMR air interface protocol


ETSI TS 102 361-2: the DMR voice and generic services and facilities
ETSI TS 102 361-3: the DMR data protocol
ETSI TS 102 361-4: the DMR trunking protocol
ETSI TR 102 398: DMR General System Design

ETSI EN 300-086: per le comunicazioni analogiche in fonia


ETSI EN 300-113: per la trasmissione dati;
ETSI ETS 300-230: per le segnalazioni selettive analogiche

EN 60950-1 Apparecchiature per la tecnologia dell’informazione

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EN 301 489-1 Electromagnetic compatibility and Radio spectrum Matters (ERM);


EN 301 489-5 Electromagnetic compatibility and Radio spectrum Matters (ERM);

IPV4 o IPV6 Internet Protocol

VOIP Protocol secondo i seguenti riferimenti:

RFC 3550: RTP A Transport Protocol for Real-Time Applications,


RFC 3261: SIP Session Initiation Protocol,
RFC 4566: SDP Session Description Protocol

Direttiva 2002/95/CE – RoHs (limiti di concentrazione Pb/Hg/Cd/Cr/PBB/PBDE)

Standard GPS - NMEA ($GPGGA)

Contestualmente alla consegna dei campioni di gara, dovranno essere prodotte le


certificazioni che attestino l’immissione sul mercato delle apparecchiature come previsto
dalla Direttiva Europea 1999/05/CE recepita in Italia con D.lgs n° 269 del 09.05.2001.

18.3. MODALITA’ DI FUNZIONAMENTO DELLE RETI


La rete dovrà funzionare sia in modalità analogica che in modalità digitale con
canalizzazione 12.5 KHz; la scelta di funzionamento dovrà poter essere impostata tramite
configurazione locale e/o remota in almeno due modi:
‰ Automatico: in questa modalità la rete ridiffonderà il segnale analogico se il segnale
ricevuto è analogico, il segnale digitale se il segnale ricevuto è digitale
‰ Manuale: in questa modalità la rete potrà essere “forzata” a funzionare in modalità
digitale od in modalità analogica.

Nella modalità analogica, la rete funzionerà con modulazione FM/PM e dovranno essere
rispettati, in modo coerente con le reti simulcast in esercizio, i protocolli e le indicazioni
riportate nell’Allegato 1.
Per quanto riguarda la modalità digitale, il funzionamento dovrà essere con modulazione
4FSK e dovranno essere rispettati i protocolli di accesso/diffusione VHF alla rete previsti
dallo standard DMR con bit rate fino 9600 bps lordi complessivi.
Il funzionamento in modalità analogica e/o digitale dovrà essere garantito anche sulle
tratte di collegamento UHF tra i ripetitori.

18.4. REQUISITI FONDAMENTALI DELLE APPARECCHIATURE


Tutti i ricetrasmettitori che compongono il sistema radio, Diffusori,Circolari, Dorsali e Link,
dovranno essere in tecnologia bi-standard analogico/digitale DMR. Le comunicazioni
verranno automaticamente trasportate con il formato corretto a seconda dell’impostazione
di rete (solo analogico / misto analogico e DMR / solo DMR).

Relativamente alle sezioni dorsale e link, ad oggi utilizzate nel collegamento della dorsale
nazionale monocanale come dettagliato al successivo punto 9 ” interconnessione delle reti

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regionali e provinciali alla dorsale nazionale monocanale analogica”, potranno essere


forniti apparati analogici o in tecnologia bi-standard analogico/digitale DMR.

Le reti del CNVVF, come già esposto, coprono vaste zone di territorio (provincie e regioni),
per cui è richiesta una particolare cura al fine di minimizzare i disturbi che si possono
produrre nelle zone di equicampo. Dato che la modulazione DMR è più vulnerabile dei
sistemi analogici ai disturbi che si possono produrre nelle zone di sovrapposizione, è
necessario che le apparecchiature siano state progettate espressamente per il servizio
simulcast DMR in modo da poter garantire la massima precisione nella ridiffusione dei
segnali. Per questo motivo non sono accettate soluzioni che utilizzino ricetrasmettitori in
associazione a qualsivoglia dispositivo esterno di sincronizzazione / equalizzazione /
voting di altra derivazione: le stazioni ripetitrici dovranno essere nativamente dotate di tutti
i sistemi necessari (HW e SW) per la sincronizzazione, l’equalizzazione, la
compensazione dei ritardi e quant’altro necessario al corretto funzionamento della rete in
modalità sincrona.

La ridiffusione del segnale dovrà essere garantita sia in gamma VHF (1-2) che in gamma
UHF (1–2).

La rete deve garantire la migliore qualità delle comunicazioni nelle situazioni più difficili,
per esempio provenienti da mezzi in movimento, che possono essere compromesse dalle
riflessioni multiple (fading), o da terminali portatili che operano con limitata potenza
trasmessa e bassa efficienza d’antenna. A tal fine, sui ricevitori dei diffusori, sarà
predisposta l’implementazione della tecnica di ricezione in diversità di spazio (soft
diversity), come avviene nella maggior parte dei sistemi digitali mobili (GSM, TETRA,
UMTS, ecc).

Il sincronismo della rete dovrà essere completamente digitalizzato e realizzato tramite


tecniche DSP (Digital Signal Processing). La sincronizzazione potrà avvenire da
riferimento ricavato con GPS o con altre tecniche che sfruttino un segnale generato dal
Master. Nel caso di sincronismo da satellite (GPS) si dovrà prevedere una
sincronizzazione di riserva nel caso in cui si perda il riferimento del GPS.

La rete dovrà disporre di tutti i dispositivi per l’equalizzazione automatica del segnale
audio sia in fase che in ampiezza in modo da ottenere sempre la migliore qualità di
comunicazioni al variare delle condizioni di esercizio. L’equalizzazione della rete dovrà
prevedere anche la possibilità di inserimento dei ritardi introdotti dai vari apparati nonché
le distanze in linea d’aria nei collegamenti a RF.

Le apparecchiature dovranno poter utilizzare indifferentemente sia collegamenti IP che


collegamenti con link monocanali in gamma UHF(3-4/5-6). In entrambi i casi è richiesto il
funzionamento misto analogico/DMR. Si preferiscono apparecchiature nativamente basate
su IP e su Sistemi Operativi standard, in grado di integrarsi, a livello di Centro Operativo,
con dispositivi VoIP che utilizzano protocolli standard SIP/RTP-IP.

Le apparecchiature dovranno essere corredate da un sistema che ne permetta il controllo


di dettaglio (frequenze, potenze RF, livelli, ecc.) da remoto attraverso le vie di
comunicazione disponibili: IP, link monocanale UHF(3-4/5-6) e accesso da Circolare in
VHF(1-2)/UHF(1-2).
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Nel funzionamento in modalità analogica le apparecchiature dovranno essere compatibili


con i protocolli in uso nel CNVVF, e riportati in Allegato 1.

In ambito digitale dovranno essere creati dei protocolli, che non siano proprietari e che
dovranno essere facilmente replicabili sia su sistemi informatici (telecontrollo-pc) sia sui
terminali DMR in dotazione al CNVVF. I suddetti protocolli dovranno essere facilmente
modificabili ed integrabili anche da parte del personale specialista VVF opportunamente
formato.

Le apparecchiature dovranno poter riutilizzare, le infrastrutture esistenti quali armadi, filtri


RF, sistemi d’antenna e relative connessioni, sistemi di alimentazione.

Considerata la particolarità del servizio svolta, le apparecchiature oggetto di fornitura


dovranno essere:
‰ di elevata affidabilità, predisposte alla ridondanza a livello di rete (es.: Master di
back-up)
‰ robuste, leggere e compatte per facilitarne il trasporto e l’impiego nei siti e nelle
situazioni disagevoli
‰ con minima richiesta di operazioni per la messa in servizio e per la manutenzione
‰ utilizzare protocolli standard e garantire la maggior interoperabilità con i sistemi
attualmente in commercio come indicato nel paragrafo “STANDARD DI
RIFERIMENTO”
‰ facilmente upgradabili, possibilmente da remoto
‰ a basso consumo per permetterne l’alimentazione tramite pannelli solari, evitare
problemi di surriscaldamento nei siti, garantire la massima autonomia e durata nel
tempo.

18.5. STRUTTURA E FUNZIONAMENTO DELLA RETE


La rete dovrà essere costituita, in analogia alle attuali reti in esercizio, da ripetitori quali
Master principale, Master secondari, satelliti e stazioni intermedie che verranno dislocati
sul territorio per assicurarne la copertura radioelettrica.
I ripetitori (master, master secondari e satelliti e rinvii), afferenti ad una specifica rete,
dovranno operare, in modo sincronizzato, il segnale di comunicazione sulla medesima
frequenza e nella gamma 70MHz (VHF 1-2) oppure nella gamma 400 Mhz (UHF 1-2).
Nell’Allegato 2 viene riportata la tabella dei canali in uso nel CNVVF e le relative frequenze
di TX ed RX nonché le frequenze utilizzate per i link di collegamento tra i ripetitori.
Il segnale, trasmesso dai terminali (mobili o fissi) presenti sul territorio, una volta ricevuto
(in analogico o in digitale) da uno o più ricevitori della rete, sarà inviato al master il quale
provvederà ad eseguire la scelta del segnale migliore (voting) ed a rinviarlo nuovamente ai
satelliti per la ridiffusione sul territorio.
I ripetitori dovranno essere dotati di tutti i sistemi necessari (HW e SW) per la
sincronizzazione, l’equalizzazione, il voting, la compensazione dei ritardi e quant’altro
necessario al corretto funzionamento della rete.

Si descrivono, di seguito, brevemente gli apparati che costituiscono una rete:

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Il MASTER PRINCIPALE rappresenta l'unità centrale di governo di tutto il sistema di


comunicazione radio oltre a poter essere esso stesso un punto di ridiffusione del segnale
radio. Tutte le comunicazioni della rete radio fanno capo al Master e saranno riportate,
tramite la Dorsale Nazionale, alla Centrale Operativa Nazionale.

IL MASTER SECONDARIO ha il compito di collegare un gruppo di satelliti quando questi


non sono in visibilità radioelettrica con il master principale. Il Sub-Master eseguirà la
selezione del migliore segnale proveniente dai propri satelliti e lo invierà verso il Master
principale. Il master secondario ed io satelliti da questo gestiti sono “visti” dal master
principale come un unico satellite.

I SATELLITI possono essere considerati delle propaggini del Master atte a collegare le
Stazioni Radio VF che operano nella zona. Il complesso Master + Satelliti si comporta
come una unica grande Sezione di Diffusione Locale.

LE STAZIONI RIPETITRICI INTERMEDIE saranno previste quando i Satelliti non sono in


perfetta visibilità con il Master. L'apparecchiatura provvederà al Rinvio dei segnali (andata
e ritorno), senza modificarne le caratteristiche.

LA STAZIONE CAPO-MAGLIA esegue il controllo della Rete con procedura automatica /


manuale, a mezzo di apparecchiature che consentano di:
‰ monitorare il traffico radio,
‰ controllare il funzionamento dei Ripetitori,
‰ eseguire l'interconnessione delle Dorsali,
‰ memorizzare tutte le variazioni di stato che si manifestano nei vari impianti,
compresi gli allarmi.

18.6. ACQUISIZIONE TRATTAMENTO E RIDIFFUSIONE DEI SEGNALI RADIO


I segnali trasmessi sul canale VHF(1) o UHF(1) dalle Stazioni Radio Fisse e Mobili dei
Comandi VF, saranno ricevuti da uno o più Satelliti e poi convogliati al Master, attraverso
una singola frequenza portante UHF(3-4/5-6) o tramite collegamento IP predisposto
dall’Amministrazione. Il Master seleziona il miglior segnale ricevuto (BF0) e lo rinvia in
modo circolare ai Satelliti, a mezzo di una singola frequenza portante UHF(3-4/5-6) e/o
tramite collegamento IP. Il dispositivo per la scelta del segnale BF0 deve avere una
dinamica di commutazione di 30 dB circa, con isteresi di 3 dB. La commutazione dei
segnali provenienti da due satelliti diversi (es.: uno collegato UHF e l’altro IP) non deve
produrre echi o glich dovuti al differente percorso per raggiungere il Master. In
funzionamento digitale DMR, il sistema di scelta confronterà ogni singolo pacchetto (burst)
di 30ms ricevuto scegliendo, a parità di priorità, il pacchetto con minor rumore (massima
verosimiglianza).

I segnali, per eliminare accumuli di rumore o di errori, devono essere rigenerati dopo ogni
tratta radio:
‰ in ricezione sul Diffusore del Satellite e del Master principale/Master secondario,
provenienti dalle Stazioni Radio Fisse e Mobili dei Comandi VF
‰ in ricezione sul Circolare del Master principale/Master secondario, provenienti dai
Satelliti

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‰ in ricezione sul link e sulla dorsale del Master, proveniente dalle Capomaglia o dalle
dorsali di altre reti
‰ in ricezione sul link dei Satelliti e dei Master secondario, provenienti dal Master
principale

La rigenerazione deve essere effettuata per semplice demodulazione e filtraggio in banda


audio nel caso di segnali analogici, mentre nel caso di segnali DMR è richiesta la
correzione degli errori eventualmente accumulati nel percorso radio e la ricostruzione del
protocollo. Non sono ammesse soluzioni tipo up/down converter, senza
rigenerazione/correzione locale.
I Satelliti ridiffondono il segnale BF0 verso le Stazioni Radio della zona con i trasmettitori
sincronizzati sul canale VHF(2) o UHF(2). La frequenza e il riferimento di tempo dei
trasmettitori saranno regolati con continuità a mezzo di un segnale di riferimento comune a
tutti i Satelliti e Master.
Nella Rete saranno previsti dei dispositivi di equalizzazione dei segnali BF ricevuti e
trasmessi, per compensare le variazioni di ampiezza e di fase che si manifestano nei vari
apparati: Master, Satelliti ed eventuali Stazioni Ripetitrici Intermedie. Il dispositivo di
equalizzazione deve consentire anche la compensazione dei ritardi dei segnali BF e DMR
dovuti alla diversa lunghezza delle tratte Satelliti / Master.
Al fine di poter impiegare link IP con ritardi particolarmente elevati, la rete dovrà poter
essere configurata in modo da poter assicurare il corretto funzionamento delle
comunicazioni/dati con Round Trip Delay almeno fino a 1000 ms.

18.7. DESCRIZIONE DI DETTAGLIO DEGLI APPARATI COSTITUENTI LA


RETE

IL MASTER PRINCIPALE
Il Master principale è l’apparato deputato al governo della rete, oltre ad essere esso stesso
un punto di ridiffusione del segnale radio (Master ridiffondente).
La sincronizzazione della rete è eseguita attraverso di esso tramite un segnale controllato
in tempo e in frequenza.
il Master Principale seleziona il miglior segnale ricevuto da tutte le sue periferiche e lo ridiffonde
verso le Stazioni Radio VF (fisse e mobili), a mezzo dei Satelliti e dei Master Secondari.

I ripetitori (master, master secondari e satelliti e rinvii) dovranno poter essere collegati al
master principale nelle seguenti modalità:
‰ Link in RF nella gamma UHF, sintonizzabile in Rx e Tx nella gamma UHF(3-4/5-6),
in funzione dell’equipaggiamento del ripetitore Master Principale al quale sono
collegati
‰ Link via cavo
• Interfaccia Ethernet in accordo con IEEE 802.3 (Link IP)
• Interfaccia standard a 4 fili + E&M (opzionale)
• Interfaccia E1 standard ITU-T G703/G.704 (opzionale)

Questa sezione del master verrà individuata nel proseguo del documento come sezione
“Circolare BF0”.

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Nel caso di collegamento in Link RF nella gamma UHF la sezione “Circolare BF0” è
costituita da una portante uguale per tutti i satelliti e/o master secondari collegati, mentre
ogni satellite e/o master secondario ritrasmetterà verso il master principale con frequenze
nella stessa gamma, ma ognuna diversa dall’altra.
Dovrà essere garantita la possibilità, nell’ambito della stessa rete, di poter eseguire un
collegamento di tipo ibrido tra quelli precedentemente esposti (link RF e link via cavo)
senza avere malfunzionamenti nelle comunicazioni.

Ogni master primario dovrà essere in grado di:


‰ gestire almeno 16 ripetitori di diffusione VHF nel caso di collegamento in IP, e
almeno 8 ripetitori via link RF UHF (e/o via link E1 e/o 4fili+E+M)
‰ ridiffondere il segnale VHF o UHF per il collegamento con i terminali fissi e mobili
operanti sul territorio (veicolari, portatili, Comandi Provinciali, Distaccamenti,
Laboratori Regionali)
‰ Interfacciarsi con la dorsale pluricanale digitale CRUN per consentire il
collegamento con il Centro TLC Nazionale e con il C.O.N.
‰ Interfacciarsi con la dorsale nazionale monocanale analogica, per consentire
l’interconnessione della rete con le reti analogiche esistenti, Regionali e provinciali,
e con il C.O.N. i cui protocolli sono esplicitati nell’Allegato 1.

Nel caso di malfunzionamento del master, tutti gli apparati ridiffusori dovranno poter
funzionare con richiusura in locale (autoponte).

Nel caso di reti collegate solo con link IP, un qualsiasi apparato della rete dovrà poter
essere configurato per poter diventare Master di riserva.

Il Master Principale dovrà essere quindi costituito da:


‰ Una sezione “Circolare BF0” che permette il collegamento con gli altri Satelliti e/o
Master Secondari e/o Rinvii della rete radio, siano essi collegati tramite link RF UHF
e/o tramite link via cavo
‰ Una sezione RF di ridiffusione VHF o UHF
‰ Una sezione di interfacciamento con la dorsale CRUN come descritto nel paragrafo
“INTERCONNESSIONE DELLE RETI ALLA DORSALE CRUN”
‰ Una sezione di interfacciamento con la dorsale nazionale monocanale analogica,
come descritto nel paragrafo “INTERCONNESSIONE DELLE RETI REGIONALI E
PROVINCIALI ALLA DORSALE NAZIONALE MONOCANALE ANALOGICA”

Nel caso di collegamenti di tratta realizzati a RF o di tipo Misto (RF+Link IP), la rete deve
poter funzionare sia in modalità “portante continua” che in modalità “portante comandata”.
In altri termini, se la rete è configurata, tramite telecontrollo e/o programmazione locale, in
modalità continua si avranno le tratte in TX ed RX continua, se la rete è configurata in
modalità “portante comandata”, le tratte si attiveranno solo quando la rete riceverà un
segnale di comunicazione da parte di un terminale (attraverso la pressione del PTT).
In questa ultima configurazione non ci dovranno essere ritardi tali da compromettere la
comunicazione in ricezione da parte di un altro terminale.

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IL MASTER SECONDARIO
Il master secondario ha il compito di collegare un gruppo di satelliti quando questi non
sono in visibilità ottica con il master principale, o quando si supera il limite di satelliti
gestibili da quest’ultimo.
Il master secondario, insieme con i satelliti gestiti, costituiscono una sottorete che è vista
dal master principale come un satellite.
Il master secondario eseguirà il voting dei segnali ricevuti dai satelliti gestiti ed invierà il
migliore al master principale.
In assenza del master principale a causa di malfunzionamento, egli stesso genererà il
segnale di riferimento per la sincronizzazione dei satelliti a “valle”.

Il master secondario dovrà essere quindi costituito da:


‰ una Sezione Link duplex per il collegamento diretto con il Master Principale
‰ una Sezione RF di ridiffusione VHF o UHF
‰ una Sezione “Circolare BF0” che permette il collegamento con gli altri Satelliti della
sottorete radio, siano essi collegati tramite link RF UHF e/o tramite link via cavo.

Analogamente al master principale, il master secondario dovrà disporre dei seguenti


collegamenti sia per la sezione Link duplex che per la sezione “Circolare BF0”:
‰ Link in RF nella gamma UHF sintonizzabile in Rx e Tx nella gamma UHF(3-4/5-6)
‰ Link via cavo
• Interfaccia Ethernet in accordo con IEEE 802.3 (Link IP)
• Interfaccia standard a 4 fili + E&M (opzionale)
• Interfaccia E1 standard ITU-T G703/G.704 (opzionale)

Nel caso di collegamento in RF nella gamma UHF la sezione “Circolare BF0” è costituita
da una portante uguale per tutti i satelliti collegati al master secondario, mentre ogni
satellite ritrasmetterà verso il master con frequenze nella stessa gamma ma ognuna
diversa dall’altra.

Dovrà essere garantita la possibilità, nell’ambito della stessa rete, di poter eseguire un
collegamento di tipo ibrido tra quelli precedentemente esposti (link RF e link via cavo)
senza avere malfunzionamenti nelle comunicazioni.

Ogni master secondario dovrà essere in grado di:


‰ gestire almeno 16 ripetitori di diffusione VHF o UHF nel caso di collegamento in IP,
e almeno 8 ripetitori via link RF UHF (e/o via link E1 e/o 4fili+E+M)
‰ ridiffondere il segnale VHF o UHF per il collegamento con i terminali fissi e mobili
operanti sul territorio (veicolari, portatili, Comandi Provinciali, Distaccamenti,
Laboratori Regionali)

Il Master Secondario in mancanza del segnale di sincronismo proveniente dal Master deve
poter funzionare, se così previsto in fase di installazione, come ponte Circolare.

LE STAZIONI SATELLITE
Le stazioni Satellite sono le apparecchiature destinate ad assicurare il servizio di
radiocomunicazioni alle Stazioni Radio VF fisse e mobili operanti sul territorio.

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Ogni Satellite è collegato al Master Principale/Secondario tramite:


‰ Link in RF nella gamma UHF sintonizzabile in Rx e Tx nelle gamme UHF(3-4/5-6)
‰ Link via cavo
• Interfaccia Ethernet in accordo con IEEE 802.3 (Link IP)
• Interfaccia standard a 4 fili + E&M (opzionale)
• Interfaccia E1 standard ITU-T G703/G.704 (opzionale)

Nel caso di connessione via link RF, il Satellite sarà formato da due Sezioni a Radio
Frequenza, di tipo sincronizzato:
‰ la prima Sezione servirà per l'acquisizione dei segnali trasmessi dalle Stazioni
Radio dei Comandi VF, e sarà formata da un ricevitore VHF o UHF connesso con
un trasmettitore UHF (3-4/5-6) che trasferisce i segnali al Master
‰ la seconda Sezione servirà per la ridiffusione del segnale BF0 rinviato dal Master e
sarà formata da un ricevitore UHF UHF (3-4/5-6) connesso con un trasmettitore
VHF o UHF.

Nel caso di connessione tramite link via cavo, il Satellite sarà formato da una sola Sezione
a Radio Frequenza di tipo sincronizzato in gamma VHF o UHF.

Il Satellite in mancanza del segnale di sincronismo proveniente da Master deve poter


funzionare, se così previsto in fase di installazione, come ponte Circolare (autoponte).
In questa situazione, alla fine di una comunicazione, il satellite dovrà ridiffondere un tono
di risposta diverso da quello utilizzato nel normale funzionamento della rete che dovrà
essere udibile nei terminali. Tale avviso deve essere inviato anche nelle comunicazioni in
modalità DMR.

LA STAZIONE DI RINVIO
La stazione di rinvio è l’apparecchiatura destinata a collegare via link RF un satellite di una
rete quando questo non è in visibilità ottica con il master.
Sarà costituita da due sezioni ricetrasmittenti di tipo sincronizzato interconnesse tra loro
ed operanti in gamma UHF (3-4/5-6) in relazione configurazione di rete.

18.8. INTERCONNESSIONE DELLE RETI REGIONALI E PROVINCIALI ALLA


DORSALE NAZIONALE MONOCANALE ANALOGICA
La dorsale nazionale consente di interconnettere i master regionali e provinciali tra loro e
con la sala operativa presente presso il Viminale (C.O.N.).
Attraverso l’interconnessione, le comunicazioni che transitano nella rete vengono
trasportate sino al C.O.N. sia per l’ascolto sia per intervenire nella comunicazione.
L’interazione lato C.O.N. avviene tramite una stazione fissa in modalità Half duplex mentre
lato rete regionale/provinciale avviene a livello del sito master.
Per consentire tale modalità operativa, il master, oltre che dalla sezione “Circolare BF0” e
delle sezioni di ridiffusione VHF, sarà corredato anche da ulteriori due sezioni
funzionanti a RF in banda UHF in gamma UHF(3-4/5-6), come di seguito specificato:
‰ Sezione Iª Dorsale
Questa sezione dovrà funzionare in modalità half duplex con impostazione di due
frequenze (Tx ed Rx)
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‰ Sezione IIª Dorsale (o Link)


Questa sezione dovrà poter funzionare in due modalità:
• Half duplex
• Duplex (funzionalità nodale)

Le sezioni Iª Dorsale e la IIª Dorsale dovranno poter essere interconnesse tra di loro
nonché con la sezione “Circolare BF0” della stazione Master Principale.

In particolare l’interconnessione dovrà consentire le seguenti combinazioni:


‰ A=Circolare + Iª Dorsale
‰ B=Circolare + IIª Dorsale
‰ C=Iª Dorsale + IIª Dorsale
‰ D=Circolare + IªDorsale + IIª Dorsale

Una delle quattro combinazioni potrà rimanere inserita per DEFAULT.


In questo caso l'invio di un comando per una nuova connessione si sommerà con il
Default, dando luogo ad una combinazione di tipo D.

Normalmente lo stato di Default viene prefissato durante l'installazione dell'apparato, ma


questa condizione si deve poter escludere o modificare anche con il Telecomando.
Pertanto il Default Corrente può derivare sia dal Default Prefissato che dal Default
Telecomandato.
L'indicazione del Default Corrente si ottiene con l'interrogazione.

Il Reset Generale ed il comando di accensione dell'apparato, riattivano sempre il Default


Prefissato al momento dell'installazione.

Il Master sarà munito di timeout per il distacco automatico delle interconnessioni tra le
varie Sezioni:
il Timer Rx, deve intervenire dopo 3' di ricezione nulla
il Timer Tx, deve intervenire dopo 3' di emissione continua

I Timers non devono agire né sulla connessione Circolare-Link né sulle connessioni


inserite per Default. Inoltre i Timers devono potersi escludere e reinserire con il
telecomando.

Nell'apparato sarà previsto un dispositivo che consenta di attivare il trasmettitore Dorsale,


anche in presenza di segnale all'ingresso del proprio ricevitore. Il dispositivo servirà a
sezionare una parte della Rete d'Interconnessione nel caso che resti bloccata da un
Ripetitore in emissione continua.

La forzatura del trasmettitore della Dorsale avrà la durata di 3' e sarà effettuata con
apposito codice inviato a mezzo della Sezione Circolare. In questo intervallo di tempo
verrà trasmesso il codice per neutralizzare il Ripetitore che bloccava il funzionamento della
Rete d'Interconnessione.

Per rendere efficace il procedimento è necessario che le Dorsali dei vari Ripetitori siano in
grado di ricevere i segnali di comando, anche quando si trovano in emissione continua.

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Nell’allegato 1 si riportano le caratteristiche delle stazioni analogiche attualmente in


esercizio e le cui funzionalità devono essere assicurate anche dalle nuove stazioni.

Al fine di consentire l’interoperabilità con le reti esistenti, nelle sezioni I Dorsale e II


Dorsale, fermo restando il fatto che consentano la modalità analogico/Digitale, le
comunicazioni dovranno inizialmente essere settate per funzionare in modalità analogica.

Quando l’interconnessione prevede anche il coinvolgimento della sezione “Circolare BF0”


del Master Principale, in tale sezione le comunicazioni dovranno avvenire, tramite
opportuni comandi:
‰ in modalità digitale DMR sullo Slot 1
‰ in modalità digitale DMR sullo Slot 2
‰ in modalità analogica a canale aperto

La comunicazione in analogico provenienti dalla I Dorsale e/o dalla II Dorsale, quando si


prevede l’interconnessione con la sezione “Circolare BF0” possono essere “inviate” per
default in modalità digitale sul TS1.

Attraverso l’interconnessione sopra descritta, il C.O.N. dovrà essere in grado di ascoltare il


traffico radio sia in modalità analogica che in modalità digitale.
Parimenti il C.O.N. potrà effettuare comunicazioni sia in modalità analogica che in
modalità digitale.

18.9. INTERCONNESSIONE DELLE RETI ALLA DORSALE CRUN


La dorsale CRUN è costituita da una serie di ponti radio pluricanali a microonde in
tecnologi PDH con diversa capacità.
La dorsale è costituita da un canale di comunicazione ripartito in una Wan ed una serie di
flussi E1.
I flussi E1 sono utilizzati per il collegamento delle rete regionali e provinciali presso il
C.O.N. ed il TLC Nazionale, nonché per il collegamento dei satelliti del canale di
ridiffusione a 73 Mhz (ch 100) verso il master principale.
La sala di telecontrollo del sistema ha sede presso il TLC Nazionale di Roma.

I ponti radio a microonde ed i multiplex attualmente utilizzati sono caratterizzati in


particolare dalle seguenti porte di comunicazione:
‰ Interfaccia E1 a 2Mbit/s (ITU-T G703/G704)
‰ Interfaccia Ethernet, livello 2, in accordo con IEEE 802.3
‰ interfaccia 4 fili + E&M

Presso la sede del TLC nazionale di Roma è presente una Centrale Operativa che svolge
le funzioni di:
‰ telecontrollo (monitoraggio e supervisione) SNMP di apparecchiature connesse via
dorsale CRUN:
• ponti radio pluricanali a microonde
• multiplex PCM
• apparecchiature per il canale radio 100 (master, master secondari, rinvii, satelliti)
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• reti ECOS provinciali e regionali esistenti interconnesse alla rete CRUN


‰ telecontrollo reti ECOS provinciali e regionali esistenti raggiungibili tramite la
dorsale nazionale monocanale
‰ gestione contemporanea della fonia e del traffico radio (selettive, messaggistica e
localizzazione) CCIR/FFSK transitanti su tutte le reti regionali e provinciali, esistenti
ed interconnesse alla rete CRUN, e sul canale radio 100

Presso la sede del C.O.N. di Roma è presente una Centrale Operativa che svolge le
funzioni di:
‰ gestione contemporanea della fonia e del traffico radio (selettive, messaggistica e
localizzazione) CCIR/FFSK transitanti su tutte le reti regionali e provinciali, esistenti
ed interconnesse alla rete CRUN, e sul canale radio 100
‰ gestione della fonia transitante sulle reti regionali e provinciali analogiche attestate
alla dorsale nazionale monocanale, a seguito di comando di interconnessione.

Le interfacce tra la dorsale CRUN e le apparecchiature di Centrale Operativa sono:


‰ E1 e 4 fili + E&M per quanto riguarda il traffico radio (voce, selettive, messaggistica,
localizzazione)
‰ Ethernet per quanto riguarda il telecontrollo SNMP
‰ Ethernet e traffico radio (voce, selettive, messaggistica, localizzazione)

Collegamento delle reti Regionali e provinciali

Si possono avere due tipologie di collegamento, dipendentemente dall’ubicazione del


master regionale/provinciale rispetto al sito di dorsale.

Se il master si trova nel medesimo sito, il collegamento dovrà avvenire nei seguenti Modi:
‰ Tramite interfaccia Ethernet per il collegamento del C.ON. e del TLC Nazionale,
prevedendo protocolli basati sullo standard SIP per le comunicazioni, sia digitali
DMR che analogiche, ed IP per la trasmissione dati digitali DMR
‰ Tramite interfaccia E1 a 2Mbit/s (o 4 fili + E&M), del C.ON. e del TLC Nazionale; il
collegamento dovrà prevedere oltre che la modalità analogica anche quella digitale
DMR indipendente su ciascun Time Slot con chiamata generale.

Se i master si trovano distanti, il collegamento potrà avvenire in uno dei seguenti Modi:
‰ Link in RF nella gamma UHF, sintonizzabili in Rx e Tx nelle gamme UHF(3-4/5-6)
‰ Tale link dovrà poter operare in dual mode (Analogico/Digitale) in coerenza con il
resto del sistema.
‰ Link IP, anche a RF nelle gamme SHF, diventando di fatto un prolungamento della
dorsale pluricanale a microonde CRUN

Anche in questi casi, lato dorsale CRUN, dovranno essere utilizzate le interfacce Ethernet
ed E1 (o 4 fili + E&M) per il collegamento con le sedi del CON e del TLC Nazionale

18.10. FUNZIONALITÀ RICHIESTE


I collegamenti sopra descritti sono preliminari alle funzionalità legate al servizio di
interconnessione della rete regionale ed in particolare:
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‰ Per la rete interconnessa dovranno essere assicurate, sia in modalità analogica che
digitale
‰ La comunicazione in Tx ed RX del C.O.N. e del TLC Nazionale, per i servizi voce,
messaggistica e localizzazione a seguito di selezione della rete da parte
dell’operatore
‰ La comunicazione in Tx ed RX con tutte le altre reti regionali/provinciali connesse
alla dorsale CRUN.
‰ L’interconnessione con i sistemi telefonici
‰ Il telecontrollo dei parametri come indicato nel paragrafo “Sistemi di telecontrollo”
‰ Il transito dei dati a basso bit/rate (fino a 9600 bit/s in modalità digitale DMR e
almeno fino a 1200bit/s in modalità analogica)
‰ La localizzazione dei mezzi/apparati dotati di Gps

18.11. INTEROPERABILITA’ CON I SISTEMI DI TELEFONIA


Le nuove reti dovranno consentire l’interconnessione con i sistemi di telefonia
maggiormente diffusi ivi compresi i sistemi Voip attraverso l’utilizzo di opportuni gateway
da posizionare presso le sale di telecontrollo.

Presso il TLC nazionale, che costituisce il nodo principale della dorsale CRUN, dovrà
essere previsto un gateway IP con interfaccia trunk SIP per realizzare l’interfacciamento
telefonico.
Tale configurazione deve consentire comunicazioni tra apparati radio DMR operanti sulla
Rete ed utenti telefonici attestati al PABX esistente presso la sala di telecontrollo.

Opzionalmente dovrà essere proposta anche un’interfaccia 2 fili analogica verso il PABX
nel caso in cui quest’ultimo non disponga di interfaccia VoIP SIP.

Allo stesso modo, presso i laboratori regionali, dove verrà installata la stazione Capo-
Maglia si dovrà prevedere un gateway telefonico VoIP con interfaccia standard SIP atto a
consentire le comunicazioni tra apparati radio DMR operanti sulla Rete ed utenti telefonici
attestati al PABX esistente presso la sala di telecontrollo del Laboratorio Radio regionale.
Per questa funzionalità potranno essere utilizzate, o la sezione link o la sezione circolare
del master, oppure un collegamento IP ove disponibile.

Opzionalmente dovrà essere proposta anche un’interfaccia 2 fili analogica verso il PABX
nel caso in cui quest’ultimo non disponga di interfaccia VoIP SIP.

Attraverso le suddette configurazioni dovrà essere possibile, in modalità digitale DMR su


ciascun time slot della rete radio collegata:
‰ La chiamata automatica individuale da un terminale radio DMR verso un terminale
telefonico
‰ La chiamata automatica individuale da un terminale telefonico verso un terminale
radio DMR
‰ La chiamata automatica da un terminale telefonico verso un gruppo di terminali
radio DMR.

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In tutti i casi l’utente telefonico, durante la comunicazione, non dovrà effettuare alcuna
operazione per gestire il PTT.

La chiusura della chiamata eseguita, sia lato utente telefonico che lato rete, deve liberare
il canale radio evitando impegni del canale non desiderati.

Dovrà inoltre essere previsto un time out programmabile (ad es. tra un minuto e 10 minuti)
che abbatta la comunicazione in corso, nella eventualità di un impegno eccessivo della
rete ed un secondo time out più breve che intervenga in caso di assenza di fonia.

18.12. SINCRONIZZAZIONE DELLA RETE


Il sincronismo della rete dovrà essere completamente digitalizzato e realizzato tramite
tecniche DSP (digital signal processor).
La sincronizzazione potrà avvenire o con riferimento ricavato con GPS o con un
riferimento generato e trasmesso dal segnale Master.
Nel caso di sincronismo da GPS si dovrà prevedere una sincronizzazione di riserva nel
caso in cui si perda il riferimento del GPS.
La precisione in frequenza per la sincronizzazione dovrà essere <1Hz.

18.13. EQUALIZZAZIONE DELLA RETE


La rete dovrà disporre di tutti i dispositivi per l’equalizzazione automatica del segnale per
compensare le variazioni di ampiezza e di fase che i segnali subiscono nel transitare nei
vari apparati (Master Principale, Master Secondari, Satelliti, dorsale CRUN ed eventuali
Stazioni Ripetitrici Intermedie), in modo da ottenere sempre la migliore qualità di
comunicazioni al variare delle condizioni di esercizio.
In particolare, in modalità analogica, l’equalizzazione dei segnali tra due stazioni radio
della stessa rete, dovrà essere sia in salita che in discesa e dovrà rispettare i seguenti
parametri:
‰ Banda di equalizzazione BF 60 ÷ 3000 Hz
‰ Massimo errore in ampiezza ± 0.5 dB
‰ Massimo errore di fase 5°
‰ Massimo errore di ritardo assoluto ± 10 µs

L’equalizzazione della rete dovrà prevedere anche la possibilità di inserimento dei ritardi
introdotti dai vari apparati nonché le distanze in linea d’aria nei collegamenti a RF.
In particolar modo quest’ultima operazione dovrà poter essere eseguita con passi di 1 Km
nel range 1 ÷ 300 Km sia in locale sia tramite telecontrollo.

18.14. SELEZIONE DEL SEGNALE MIGLIORE (VOTING)


La rete dovrà disporre di tutti i dispositivi per la selezione del segnale migliore (voting) da
ridiffondere, sia in modalità analogica che DMR; in modalità digitale DMR la selezione del
segnale migliore dovrà essere indipendente per ogni Time Slot.

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18.15. CODICI DI IDENTIFICAZIONE DEI PONTI RADIO


I ripetitori attualmente in uso nelle reti del CNVVF sono identificati, in modo univoco,
attraverso un codice numerico di tre cifre che viene utilizzato, in modalità analogica per il
telecontrollo delle reti.
In tale ambito, i protocolli sono indicati nell’Allegato 1.
Analogamente, dovrà essere possibile identificare il ripetitore in modalità digitale,
preferibilmente utilizzando lo stesso codice numerico.

18.16. SISTEMA DI TELECONTROLLO


I parametri di funzionamento dei ripetitori costituenti la rete dovranno essere controllati
dalla Stazione Capo-Maglia (presso i laboratori regionali) via RF e dal TLC nazionale via
dorsale CRUN.

Sia la Stazione Capo-Maglia che il TLC nazionale potranno, in via opzionale, poter
effettuare il telecontrollo via rete radiomobile pubblica tramite accesso al gateway
voce/dati GSM/UMTS/WiFI previsto a corredo della stazione Master Principale.

Il telecontrollo dovrà utilizzare uno solo dei due timeslot lasciando l’altro timeslot
disponibile per le comunicazioni operative allo scopo di permettere anche l’attivazione di
interrogazioni cicliche dei Ripetitori costituenti la Rete.

Pertanto, sulle componenti RF monocanali della rete, sia di diffusione VHF che di tratta
UHF, i segnali di telecontrollo dovranno utilizzare la modulazione 4FSK (DMR).

Le segnalazioni ed i comandi ricevuti ed inviati da e verso il singolo ripetitore dovranno


esser conformi al protocollo standard SNMP (Simple Network Management Protocol)
prevedendo quindi che tutte i parametri controllati siano trasformati in un albero gerarchico
di variabili MIB (Management Information Base) interrogate e/o modificate, in conformità al
protocollo SNMP, utilizzando comandi (GET, SET ecc).
I ripetitori dovranno inoltre segnalare in maniera automatica eventuali malfunzionamenti
mediante invio di messaggi spontanei (TRAP SNMP).

La Stazione Capo-Maglia dovrà poter controllare minimo 15 Reti, collegandosi alla singola
rete in UHF e/o in VHF. In particolare dovrà:
‰ controllare il funzionamento dei Ripetitori,
‰ eseguire l'interconnessione delle Dorsali,
‰ memorizzare tutte le variazioni di stato che si manifestano sulle Reti

La Stazione Capo-Maglia sarà equipaggiata con ricetrasmettitori UHF/VHF e postazione


informatizzata e, oltre ad eseguire il controllo delle Reti, dovrà consentire le comunicazioni
a voce. Sarà pertanto equipaggiata dei seguenti organi o dispositivi:
‰ impostazione canali (Rx/Tx)
‰ regolazione del volume BF
‰ microfono di servizio.

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La Stazione Capo-Maglia e la Centrale Operativa del TLC nazionale dovranno essere


equipaggiate di un software applicativo di telecontrollo che dovrà possedere almeno le
seguenti caratteristiche:
‰ Disporre di un Sw compatibile con i più recenti sistemi operativi
‰ Essere in lingua italiana
‰ Essere di facile utilizzo
‰ Consentire l’invio di SMS e/o mail che informino sul tipo di anomalia rilevata
‰ Essere protetto con password di identificazione preferibilmente su più livelli di
responsabilità (es Amministratore,Operatore,utente)
‰ Rendere disponibili file di log (ad es. con estensione .csv) che riportino in sequenza
cronologica gli allarmi e le operazioni eseguite sulla rete e da quale operatore.
‰ Attivare interrogazioni cicliche dei ripetitori costituenti la rete
‰ Rendere disponibile l’indicazione della provenienza del segnale, in accesso alla
rete, che il Master Principale ha scelto come segnale migliore di rete.
Tale indicazione (detta provenienza) dovrà:
• riguardare tutte le sezioni di ridiffusione VHF delle stazioni master, master
secondari e satelliti costituenti la rete
• essere specifica per le comunicazioni analogiche, per quelle DMR su Time Slot
1 e per quelle DMR su Time Slot 2
• essere attivabile/disattivabile da telecontrollo.

Il telecontrollo dovrà disporre di una grafica che consenta una rappresentazione sinottica
della rete o delle reti che si intendono telecontrollare a livello di apparato.
I comandi di settaggio o di interrogazione della rete, una volta selezionato l’apparato,
dovranno essere inviati tramite la selezione degli stessi sullo schermo.

Il telecontrollo dovrà consentire la modifica, da remoto, dei parametri caratteristici del


ripetitore in particolar modo:
‰ della frequenze di RX e TX di ridiffusione e di tratta
‰ dei codici di protezione (toni o color code)
‰ Parametri di equalizzazione (es Ritardi, Km di tratta)
‰ La modifica della modalità di funzionamento della rete:
• solo analogico,
• solo digitale DMR
• analogico e digitale DMR
‰ La modifica della priorità tra analogico e digitale DMR (in quest’ultimo caso la
priorità dovrà essere data alla voce rispetto ai dati)
‰ La attivazione/disattivazione della indicazione della provenienza del segnale in
accesso alla rete che il Master Principale ha scelto come segnale migliore di rete
‰ La attivazione/disattivazione del sistema di ventilazione del ripetitore, con possibilità
di forzarne l’accensione ed eventualmente impostare la soglia di accensione dello
stesso
‰ Il reset della stazione
‰ Lo spegnimento e la riaccensione temporizzata dell’apparato
‰ La modifica della potenza di TX
‰ La possibilità di spegnimento ed accensione dei Trasmettitori e dei ricevitori
‰ Modifica dell’indirizzo IP e/o del codice della stazione

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‰ Per l’interconnessione delle sezioni Iª Dorsale e IIª Dorsale (operanti in analogico e


presenti presso il sito Master Principale) con il master della rete, dovranno essere
garantiti tutti i comandi/segnalazioni riportati nell’Allegato 1.
‰ La attivazione/disattivazione della funzionalità analogica di “identificazione ogni 30
secondi” come prescritto nell’Allegato 1
‰ La selezione della modalità analogica Servizio Normale e Servizio Speciale di
funzionamento della rete,come prescritto nell’Allegato 1
‰ Riprogrammazione della stazione in locale (tramite USB e/o RJ45) anche da
remoto in caso di stazione raggiungibile direttamente via IP.

Il telecontrollo dovrà inoltre consentire la lettura istantanea dei seguenti parametri minimi:
‰ Frequenza di tratta e di ridiffusione
‰ Codici di protezione attivi (toni o color code)
‰ Temperatura di esercizio
‰ Potenza del segnale ricevuto
‰ Potenza di trasmissione
‰ Potenza riflessa (ROS)
‰ Tensione di alimentazione
‰ Assorbimento di corrente
‰ Identificazione del Ridiffusore (Satellite e livelli di ridiffusione del Master Principale e
dei Master Secondari) impegnato nella ricezione
‰ Quali sezioni sono interconnesse o meno
‰ Campo interferente (contatore, azzerabile , relativo a tentativi di accesso non
autorizzati)
‰ Impegno RBS in RX (indicatore temporale, azzerabile, di impegno di un ripetitore)
‰ Impegno rete in RX/TX (indicatore temporale, azzerabile, di impegno di una rete)
‰ Indicazione per RBS votata (indicatore temporale, azzerabile, di voting di ogni
RBS)

Il sistema di telecontrollo dovrà poter gestire i seguenti allarmi spontanei:


‰ Allarme assenza rete
‰ Allarme effrazione sito
‰ Allarme tensione batteria bassa
‰ Allarme temperatura
‰ Allarme per potenza ridotta del trasmettitore

Dovrà essere possibile configurare il ripetitore per poter inviare gli allarmi anche tramite
messaggi DMR ad indirizzi di gruppo o individuali definiti in fase di configurazione.

18.17. ZONE DI EQUICAMPO


La rete, dovrà essere dotata di tutti i sistemi HW e/o SW atti a ridurre al minimo le possibili
condizioni di equicampo.
Tale condizione può infatti pregiudicare le comunicazioni soprattutto in modalità DMR
rispetto alle attuali comunicazioni in modalità analogica.

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18.18. FUNZIONALITA’ GENERALI DEL SISTEMA


A livello di prestazioni operative, il sistema radio dovrà permettere le seguenti funzionalità:
‰ Due conversazioni in contemporanea ed indipendenti in modalità digitale nella
banda 12.5 KHz
‰ Una conversazione in modalità analogica con occupazione dell’intera banda di 12.5
KHz
‰ Chiamata individuale e di gruppo
‰ Chiamata di emergenza
‰ Chiamata telefonica
‰ L’invio e la ricezione di messaggi di testo a contenuto libero
‰ L’invio e la ricezione di messaggi di stato/precodificati
‰ trasmissione dei dati di radiolocalizzazione per apparati terminali mobili dotati di
ricevitore GPS
‰ L’invio e la ricezione di messaggi di telemetria
‰ L’attivazione dell’ascolto ambientale da remoto
‰ Abilitazione/disabilitazione apparato da remoto
‰ Cifratura delle comunicazioni
‰ Registrazione del terminale alla rete

In modalità sia analogica che digitale, i collegamenti UHF tra i Ripetitori dovranno essere
protetti da accessi indesiderati.

18.19. MANUTENZIONE DEI RIPETITORI


La manutenzione dei ripetitori, in condizioni di normale esercizio deve essere, in termini di
esecuzione e ripristino, ridotta al minimo.
Tutti i parametri di funzionamento, dovranno essere modificati in modo automatico dalla
stazione stessa (autocalibrazione).
Non sono consentiti sistemi che necessitano di tarature manuali periodiche (es. trimmer,
compensatori).
La stazione dovrà essere corredata di un dispositivo, con volume regolabile, per
consentire il monitoraggio del traffico radio, sia di un PTT per consentire di comunicare sul
canale, sia in modalità analogica che in modalità digitale DMR su entrambi i Time Slot.
In quest’ultimo caso selezionando il time slot e possibilmente l’ID o il gruppo di
destinazione.
Tramite il medesimo dispositivo dovrà essere possibile aver accesso immediato almeno a:
‰ visualizzazione del livello potenza in trasmissione in dBm
‰ visualizzazione del livello di campo ricevuto in dBm
‰ visualizzazione della tensione di alimentazione
‰ selezione del canale operativo (frequenze Tx ed Rx, Toni Pilota, color code,
selezione potenza alta/bassa)

Sui moduli dovranno essere presenti degli indicatori luminosi (led) che mostrino lo stato di
funzionamento del cassetto

Nel caso di intervento per guasto la stazione dovrà:


‰ Disporre di moduli facilmente estraibili dalla parte frontale dell’apparato

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‰ Consentire la riprogrammazione dei moduli tramite PC e SW compatibili con i


sistemi operativi maggiormente diffusi tramite interfaccia di tipo commerciale: cavo
USB/ethernet, wifi (Opzionale)
‰ I moduli in uso, in funzione dello specifico utilizzo, dovranno poter essere facilmente
scambiati tra le varie tipologie di stazione (eventualmente con la semplice
operazione di riprogrammazione del modulo stesso).

18.20. CARATTERISTICHE GENERALI DEI RIPETITORI


Gli apparati utilizzati per la realizzazione della rete dovranno possedere caratteristiche
elettriche e meccaniche tali da assicurare il collegamento radio anche nelle più severe
condizioni di utilizzo.

CONDIZIONI DI FUNZIONAMENTO
Il ripetitore e più in generale la rete dovrà funzionare correttamente nelle seguenti
condizioni anche simultanee:
‰ Temperatura ambiente compresa almeno tra -20°C e +55° C
‰ Umidità relativa del 95% con temperatura ambiente di 40°C
‰ Tensione di alimentazione variabile tra 11 e 14 Vcc (negativo a massa)

Inoltre gli apparati non dovranno subire danni permanenti se durante il loro utilizzo si
verificano le seguenti condizioni:
‰ Variazioni notevoli dell’impedenza del carico dei trasmettitori (antenna aperta ed
antenna in cortocircuito per almeno 10’)
‰ Induzione di segnali molto intensi all’ingresso dei ricevitori (livello massimo
+10dbm)

CARATTERISTICHE MECCANICHE
Gli apparati dovranno possedere le seguenti caratteristiche meccaniche:
‰ Struttura modulare
‰ Alloggiabili su rack 19’’

I ripetitori saranno sistemati in cabine metalliche che, qualora richieste, dovranno:


‰ Contenere tutti i dispositivi facenti parte della stazione (Ricetrasmettitori, duplexer
UHF swith TX/RX, eventuale alimentatore 230V,swith ethernet) ad esclusione del
duplexer VHF
‰ Consentire l’estrazione dell’appartato dalla parte frontale
‰ Essere trattate e verniciate onde evitare la formazione di ruggine
‰ Essere dotate di apposite maniglie laterali per il trasporto, non sporgenti dalla
sagoma della cabina
‰ Essere dotate di sportelli removibili (sul fronte e sul retro), e dotate di serratura, al
fine di evitare manomissioni
‰ Essere dotate di ventilazione forzata per l’estrazione dell’aria calda che entrerà in
funzione con temperatura di 45°C. Il sistema di ventilazione dovrà poter essere
escluso/inserito tramite telecontrollo.
‰ Evitare la penetrazione dall’alto di liquidi
‰ Evitare la possibilità di accesso da parte di piccoli roditori

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‰ Sul piano inferiore della cabina saranno applicati distanziatori in materiale isolante

ALIMENTAZIONE DEI SISTEMI E PROTEZIONI


Le apparecchiature dovranno poter essere alimentate a 12 Vcc (13.2 V nominali) con
negativo a massa.

La sezione di alimentazione a 12Vcc dovrà inoltre essere in grado di spegnere


l'apparecchiatura quando la tensione di alimentazione scende a 10,8 Volt oppure quando
supera i 15.6 V.
L'apparecchiatura dovrà riaccendersi quando la tensione risale a 12.5 Volt oppure
ridiscende a (14 V).
I cavi di alimentazione saranno protetti, in partenza, da fusibili di adeguato amperaggio.
Gli apparati dovranno essere protetti nel caso di collegamento inverso della tensione di
alimentazione.

I Ripetitori opereranno anche a 230Vca (con funzionalità anche di caricabatteria) mediante


specifico equipaggiamento, nella garanzia del rispetto delle normative RTTE e delle
seguenti condizioni ambientali:
‰ Temperatura ambiente compresa almeno tra -20°C e +55° C
‰ Umidità relativa del 95% con temperatura ambiente di 40°C
‰ Tensione di alimentazione variabile tra 90Vca÷260Vca
‰ Corrente massima verso una batteria ricaricabile esterna pari ad almeno 25A per
assicurare la carica più rapida della stessa.

SISTEMA DI ACCOPPIAMENTO D’ANTENNA


I ricetrasmettitori duplexer UHF (1-2/3-4/5-6) dovranno essere corredati di un apposito
sistema di antenna così composto:
Filtro duplexer con almeno 80db di isolamento tra TX ed RX , con perdite di inserzione
minori di 1,8 db che garantiscano una banda di almeno 2Mhz senza taratura.
Isolatore con almeno 20 db di direttività e perdite inferiori a 1,5 db su una banda di almeno
10 Mhz .

ASSORBIMENTI DEI SISTEMI


Particolare attenzione deve essere posta al consumo energetico delle apparecchiature.
Tale aspetto infatti consente una notevole di riduzione dei costi di esercizio consentendo
di fatto:
‰ Una riduzione dei costi legati alle utenze elettriche
‰ Una ridurre dei costi legati al condizionamento degli ambienti dove verranno
alloggiate le apparecchiature
‰ La riduzione delle capacità delle batterie tampone
‰ Migliore rendimento dei sistemi alimentati ad energia solare
‰ La minore usura delle apparecchiature

CONNESSIONI DEGLI APPARATI


Per consentire l’installazione gli apparati dovranno essere dotati delle seguenti
connessioni minime:

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a) Master principale 

Connessioni che preferibilmente dovranno trovarsi sul pannello posteriore


‰ Connettore di alimentazione 12Vcc
‰ Connettore (*) per RX del ridiffusore Vhf/Uhf
‰ Connettore BNC per RX del ridiffusore Vhf/Uhf in diversity (Opzionale)
‰ Connettore (*) per TX del ridiffusore Vhf/Uhf
‰ Connettore (*) per TX/RX Iª Dorsale
‰ Connettore (*) per TX/RX IIª Dorsale
‰ Connettore (*) per TX/RX per le tratte
‰ Connettore (*) per TX/RX per eventuale Link RF UHF di interconnessione CRUN
‰ Connettori BNC o SMA per il sezionamento del segnale RF ricevuto da dorsale per
consentire l’inserimento di filtri esterni.
‰ Connettore RJ45 per Porta Ethernet
‰ Connettori microcoassiale 1.0/2.3 per Porta G703 (opzionale)
‰ Connettore RJ45 per Interfacce standard a 4 fili +E&M (opzionale)
‰ Connettore 230Vca in caso di alimentazione da rete (opzionale)
‰ bullone di massa

(*) si specifica che il connettore del cavo di antenna è una attacco tipo N maschio

Connessioni che preferibilmente dovranno trovarsi sul pannello anteriore


‰ Connettore per la riprogrammazione dell’apparato (USB/RJ45)
‰ Connettore per un posto operatore per la fonia

b) Apparati di dorsale nazionale monocanale 

Connessioni che preferibilmente dovranno trovarsi sul pannello posteriore


‰ Connettore di alimentazione 12Vcc
‰ Connettori (*) per TX/RX Iª Dorsale
‰ Connettori (*) per TX/RX IIª Dorsale
‰ bullone di massa

(*) si specifica che il connettore del cavo di antenna è una attacco tipo N maschio

Connessioni che preferibilmente dovranno trovarsi sul pannello anteriore


‰ Connettore per la riprogrammazione dell’apparato
‰ Connettore per un posto operatore per la fonia

c) Apparati di dorsale CRUN  

Connessioni che preferibilmente dovranno trovarsi sul pannello posteriore


‰ Connettore di alimentazione 12Vcc
‰ Connettore (*) per TX/RX per eventuale Link RF UHF di interconnessione CRUN
‰ Connettori RJ45 per Porta Ethernet

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‰ Connettori microcoassiale 1.0/2.3 per Porta G703 o connettori RJ45 per Interfacce
standard a 4 fili +E&M
‰ bullone di massa

(*) si specifica che il connettore del cavo di antenna è una attacco tipo N maschio

Connessioni che preferibilmente dovranno trovarsi sul pannello anteriore


‰ Connettore per la riprogrammazione dell’apparato
‰ Connettore per un posto operatore per la fonia

d) Master secondario 

Connessioni che preferibilmente dovranno trovarsi sul pannello posteriore


‰ Connettore di alimentazione 12Vcc
‰ Connettore (*) per RX del ridiffusore Vhf/Uhf
‰ Connettore BNC per RX del ridiffusore Vhf/Uhf in diversity (Opzionale)
‰ Connettore (*) per TX del ridiffusore Vhf /Uhf
‰ Connettore (*) per TX/RX Link verso Master Principale
‰ Connettore (*) femmina per TX/RX per le tratte
‰ Connettore RJ45 per Porta Ethernet
‰ Connettori microcoassiale 1.0/2.3 per Porta G703 (opzionale)
‰ Connettore RJ45 per Interfacce standard a 4 fili +E&M (opzionale)
‰ Connettore 220Vca in caso di alimentazione da rete (opzionale)
‰ Bullone di massa

(*) si specifica che il connettore del cavo di antenna è una attacco tipo N maschio

Connessioni che preferibilmente dovranno trovarsi sul pannello anteriore


‰ Connettore per la riprogrammazione dell’apparato (USB/RJ45)
‰ Connettore per un posto operatore per la fonia(opzionale)

e) Satellite con link RF UHF 

Connessioni che preferibilmente dovranno trovarsi sul pannello posteriore


‰ Connettore di alimentazione 12Vcc
‰ Connettore (*) per RX del ridiffusore Vhf/Uhf
‰ Connettore BNC per RX del ridiffusore Vhf/Uhf in diversity (Opzionale)
‰ Connettore (*) per TX del ridiffusore Vhf/Uhf
‰ Connettore (*) per TX/RX Link verso Master Principale/Secondario
‰ Connettore 220Vca in caso di alimentazione da rete (opzionale)
‰ Bullone di massa

(*) si specifica che il connettore del cavo di antenna è una attacco tipo N maschio

Connessioni che preferibilmente dovranno trovarsi sul pannello anteriore


‰ Connettore per la riprogrammazione dell’apparato (USB/RJ45)

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‰ Connettore per un posto operatore per la fonia

f) Satellite con link IP 

Connessioni che preferibilmente dovranno trovarsi sul pannello posteriore


‰ Connettore di alimentazione 12Vcc
‰ Connettore (*) per RX del ridiffusore Vhf/Uhf
‰ Connettore BNC per RX del ridiffusore Vhf/Uhf in diversity (Opzionale)
‰ Connettore (*) per TX del ridiffusore Vhf/Uhf
‰ Connettori RJ45 per Porta Ethernet
‰ Connettori microcoassiale 1.0/2.3 per Porta G703 (opzionale)
‰ Connettori RJ45 per Interfacce standard a 4 fili +E&M (opzionale)
‰ bullone di massa
‰ Connettore 220Vca in caso di alimentazione da rete opzionale

(*) si specifica che il connettore del cavo di antenna è una attacco tipo N maschio

Connessioni che preferibilmente dovranno trovarsi sul pannello anteriore


‰ Connettore per la riprogrammazione dell’apparato (USB/RJ45)
‰ Connettore per un posto operatore per la fonia

g) Rinvio 

Connessioni che preferibilmente dovranno trovarsi sul pannello posteriore


‰ Connettore di alimentazione 12Vcc
‰ Connettore (*) per TX/RX link di monte
‰ Connettore (*) per TX/RX link di valle
‰ Connettore 220Vca in caso di alimentazione da rete (Opzionale)
‰ Bullone di massa

(*) si specifica che il connettore del cavo di antenna è una attacco tipo N maschio

Connessioni che preferibilmente dovranno trovarsi sul pannello anteriore


‰ Connettore per la riprogrammazione dell’apparato (USB/RJ45)
‰ Connettore per un posto operatore per la fonia

h) Porte ausiliarie 

Su tutti gli apparati dovranno essere rese disponibili almeno le seguenti connessioni I/O
esterne per il telecontrollo:
‰ 4 ingressi digitali ON/OFF
‰ 4 uscite digitali ON/OFF
‰ Almeno 1 ingresso analogico
‰ 1 presa seriale RS232 (Opzionale)

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18.21. DOCUMENTAZIONE, MANUALISTICA ED ACCESSORI


Tutte le apparecchiature dovranno essere corredate da manuali di uso e manutenzione in
lingua italiana.
I manuali di uso e manutenzione dovranno anche essere corredati di schemi elettrici.
Dovranno essere inoltre forniti i manuali per la programmazione degli apparati.
Dovranno essere forniti, a corredo di ogni rete fornita, tutti gli utensili , cavi , adattatori
prolunghe e quant’altro necessario per la manutenzione delle apparecchiature.
I manuali potranno essere forniti anche in formato elettronico (files PDF)

19. CARATTERISTICHE RADIOELETTRICHE E CONDIZIONI DI FORNITURA


Di seguito si riportano le caratteristiche radioelettriche che devono avere gli apparati
ricetrasmittenti con le relative condizioni di fornitura.

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19.1. CARATTERISTICHE RADIOELETTRICHE DEGLI APPARATI


RICETRASMITTENTI

Ricevitore VHF/UHF diffusore

Banda di funzionamento: da 73,000 a 74,600 MHz


oppure
da 410 a 470 MHz
Impedenza di ingresso: 50 ohm
Canalizzazione 12.5 KHz
Canale di lavoro: A sintesi di frequenza programmabile a passi di 6.25
KHz su tutta la banda
Precisione di frequenza: ±1 ppm
demodulazione (analogica): di fase con deviazione di frequenza nominale di 1,5 KHz
a 1000Hz, compreso Tono Pilota di ±0,250 KHz
demodulazione (digitale): 4FSK 9,6 Kbit/s
sensibilità: <-115 dBm per 20 dBpsfo SINAD per demodulazione di
fase
< -118 dBm con BER = 5% per demodulazione 4FSK
Sensibilità con ricezione
in diversity (opzionale): >2dB migliore rispetto alla sensibilità del singolo
ricevitore
Banda di accettazione ±4 KHz
selettività: -60 dB a ±12,5 KHz
responso spurio: -70 dB su qualsiasi frequenza
intermodulazione: -70 dB
desensibilizzazione: < 3 dB, con segnali RF di 1 mV, distanti ±0,5 MHz,
rispetto alla frequenza di ricezione
sblocco silenziatore: a 20 dB SINAD del segnale ricevuto con isteresi di 3 dB
tra le condizioni Aperto/Chiuso, con soglie di attacco e
stacco regolabile
livello di uscita BF: -10 dBm su 600 ohm, a 1000 Hz con modulazione di
±1,5 KHz
distorsione: < 3% con segnale BF a -10 dBm, 1000 Hz
risposta elettrica BF: -6 dB/ottava, da 100 a 3000 Hz, con tolleranza di +1 -3
dB
rumore di fondo: -43 dB rispetto al livello della deviazione nominale
limitazione: < 3 dB di variazione della potenza di uscita BF, con
segnale d'ingresso RF variabile da 2 µV a 1 mV
radiazioni spurie: 2 nW massimo, su qualsiasi frequenza

Trasmettitore VHF/UHF circolare

banda di funzionamento: da 73,000 a 74,600 MHz


oppure
da 410 a 470 MHz
Impedenza di uscita: 50 ohm
Canalizzazione 12.5 KHz
canali di lavoro: A sintesi di frequenza programmabile a passi di 6.25
KHz su tutta la banda
precisione di frequenza: ±1 ppm
scorrimento di frequenza: < 1 Hz fra i trasmettitori dei vari Ridiffusori
potenza di uscita RF: almeno 25 W regolabili
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emissioni spurie: 0,25 µW massimo, su qualsiasi frequenza


potenza canale adiacente: -60 dBc per canalizzazioni a 12,5 KHz
modulazione (analogica): di fase con deviazione di frequenza nominale di ±1,5
KHz a 1000Hz, più Tono Pilota di ±0,250 KHz
modulazione (digitale): 4FSK @ 9,6 kbit/s
distorsione < 3% con deviazione ±1,5 KHz a 1000 Hz
risposta di modulazione: +6 dB/ottava, da 100 a 3000 Hz, con tolleranza di +1 -3
dB.
deviazione massima: ±2,5 KHz per canalizzazioni a 12,5 KHz, con incremento
del segnale modulante di 20 dB, compreso Tono Pilota
livello d'ingresso BF: -10 dBm su 600 ohm
rumore di fondo: -43 dB rispetto al livello di deviazione nominale
tempo di energizzaz.: < =1,5 ms per avere in uscita potenza e frequenza ai
valori nominali

Ricevitore UHF tratta/link CRUN

banda di funzionamento: da 866 a 868 MHz e da 915 a 922 MHz


oppure
da 410 a 470 MHz
Canalizzazione: 12,5KHz
Impedenza di ingresso: 50 ohm
canali di lavoro: ottenuto per sintesi di frequenza programmabile a passi
di 6,25 KHz
precisione di frequenza: ±1 ppm
demodulazione (analogica): di fase con deviazione di frequenza nominale di 1,5 KHz
a 1000Hz, compreso Tono Pilota di ±0,250 KHz
demodulazione (digitale): 4FSK 9,6 Kbit/s
sensibilità: <-115 dBm per 20 dBpsfo SINAD per demodulazione di
fase
< -118 dBm con BER = 5% per demodulazione 4FSK
Banda di accettazione ±4 KHz
selettività: -60 dB a ±12,5 KHz
responso spurio: -70 dB su qualsiasi frequenza
intermodulazione: -70 dB
desensibilizzazione: < 3 dB, con segnale RF di 1 mV, distanti ±10 MHz
rispetto alla frequenza di ricezione
sblocco silenziatore: a 20 dB SINAD del segnale ricevuto con isteresi di 3 dB
tra le condizioni Aperto/Chiuso, con soglie di attacco e
stacco regolabile
livello di uscita BF: -10 dBm su 600 ohm, a 1000 Hz con modulazione di
±1,5 KHz
distorsione: < 3 % con segnale BF a -10 dBm, 1000 Hz
rumore di fondo: -43 dB rispetto al livello della potenza nominale
limitazione: < 3 dB di variazione della potenza d'uscita BF, con
segnale d'ingresso RF variabile da 2 µV a 1 mV
radiazioni spurie: 2 nW max su qualsiasi frequenza

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Trasmettitore UHF tratta/link CRUN

banda di funzionamento: da 862 a 868 MHz e da 915 a 921 MHz


oppure
da 410 a 470 MHz
Canalizzazione: 12,5KHz
Impedenza di uscita: 50 ohm
canali di lavoro: ottenuto per sintesi di frequenza programmabile a passi
di 6,25 KHz
precisione di frequenza: ±1 ppm
potenza di uscita RF: almeno 10 W regolabili
emissioni spurie: 0,25 µW, su qualsiasi frequenza
potenza can. adiac.: -60 dBc
modulazione (analogica): di fase con deviazione di frequenza nominale di ±1,5
KHz a 1000Hz, più Tono Pilota di ±0,250 KHz
modulazione (digitale): 4FSK @ 9,6 kbit/s
distorsione: < 3% con deviazione ±1,5 KHz a 1000 Hz
risposta di modulazione: +6 dB/ottava, da 100 a 2700 Hz, con tolleranza di +1 -3
dB
deviazione massima: ±2,5 KHz per canalizzazioni a 12,5 KHz, con incremento
del segnale modulante di 20 dB, compreso Tono Pilota
livello d'ingresso BF: -10 dBm su 600 ohm
rumore di fondo: -43 dB rispetto al livello di deviazione nominale
tempo di energizzaz.: < =1,5 ms per avere in uscita potenza e frequenza ai
valori nominali

Ricevitore UHF Iª Dorsale e IIª Dorsale

banda di funzionamento: da 862 a 868 MHz e da 915 a 921 MHz


oppure
da 410 a 470 MHz
Canalizzazione: 12,5KHz
Impedenza di uscita: 50 ohm
canali di lavoro: ottenuto per sintesi di frequenza programmabile a passi
di 6,25 KHz
precisione di frequenza: ±1 ppm
demodulazione (analogica): di fase con deviazione di frequenza nominale di 1,5 KHz
a 1000Hz, compreso Tono Pilota di ±0,250 KHz
sensibilità: <-115 dBm per 20 dBpsfo SINAD per demodulazione di
fase
Banda di accettazione ±4 KHz
selettività: -60 dB a ±12,5 KHz
responso spurio: -70 dB su qualsiasi frequenza
intermodulazione: -70 dB
desensibilizzazione: < 3 dB, con segnale RF di 1 mV, distanti ±10 MHz
rispetto alla frequenza di ricezione
sblocco silenziatore: a 20 dB SINAD del segnale ricevuto con isteresi di 3 dB
tra le condizioni Aperto/Chiuso, con soglie di attacco e
stacco regolabile
livello di uscita BF: -10 dBm su 600 ohm, a 1000 Hz con modulazione di
±1,5 KHz
distorsione: < 3 % con segnale BF a -10 dBm, 1000 Hz
rumore di fondo: -43 dB rispetto al livello della potenza nominale
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limitazione: < 3 dB di variazione della potenza d'uscita BF, con


segnale d'ingresso RF variabile da 2 µV a 1 mV
radiazioni spurie: 2 nW max su qualsiasi frequenza

Trasmettitore UHF Iª Dorsale e IIª Dorsale

banda di funzionamento: da 862 a 868 MHz e da 915 a 921 MHz


oppure
da 410 a 470 MHz
Canalizzazione: 12,5KHz
Impedenza di uscita: 50 ohm
canali di lavoro: ottenuto per sintesi di frequenza programmabile a passi
di 6,25 KHz
precisione di frequenza: ±1 ppm
potenza di uscita RF: almeno 10 W regolabili
emissioni spurie: 0,25 µW, su qualsiasi frequenza
potenza can. adiac.: -60 dBc
modulazione (analogica): di fase con deviazione di frequenza nominale di ±1,5
KHz a 1000Hz, più Tono Pilota di ±0,250 KHz
distorsione: < 3% con deviazione ±1,5 KHz a 1000 Hz
risposta di modulazione: +6 dB/ottava, da 100 a 2700 Hz, con tolleranza di +1 -3
dB
deviazione massima: ±2,5 KHz per canalizzazioni a 12,5 KHz, con incremento
del segnale modulante di 20 dB, compreso Tono Pilota
livello d'ingresso BF: -10 dBm su 600 ohm
rumore di fondo: -43 dB rispetto al livello di deviazione nominale
tempo di energizzaz.: < 50 ms per avere in uscita potenza e frequenza ai
valori nominali

19.2. CONDIZIONI DI PROVA


Le prove per il controllo delle caratteristiche radioelettriche dell'apparato, verranno
eseguite con temperatura ambiente di: - 20, + 20, + 50°C.
Le prove di funzionamento in ambiente caldo-umido, verranno eseguite mantenendo
l'apparato in camera climatica alla temperatura di 40°C e con umidità relativa del 95%.

DEGRADAZIONI TEMPORANEE AMMESSE

Con temperatura ambiente di -20 e di +55°C, e contemporanea variazione della tensione


di alimentazione da 11 a 14 Volt, sono ammesse le seguenti degradazioni temporanee
delle caratteristiche di funzionamento dell'apparato, rispetto ai valori previsti alla
temperatura di + 20°C e tensione di alimentazione di 12,5 Volt.

‰ TRASMETTITORE
• potenza di uscita RF: 3 dB
• distorsione e rumore di fondo: 6 dB
• risposta elettrica mod.: 3 dB

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‰ RICEVITORE
• sensibilità: 6 dB
• selettività: 3 dB
• sblocco silenziatore: 6 dB
• potenza di uscita BF: 3 dB
• distorsione e rumore di fondo: 6 dB
• risposta elettrica BF: 3 dB

PRECISIONI DELLE MISURE

La seguente tabella indica i valori di tolleranza ammessi nelle misure radioelettriche:


‰ Tensione continua: 1 %
‰ tensione di rete in c.a.: 1 %
‰ frequenza di rete in c.a.: ± 0,5 %
‰ tensione e potenza alle BF: ± 0,5 dB
‰ distorsione e rumore alle BF: ± 1 dB
‰ frequenza acustica: ± 0,1 %
‰ frequenza radio: ± 10 Hz
‰ tensione e potenza alle RF: ± 2 dB
‰ intensità di campo alle RF: ± 2 dB
‰ impedenza dei carichi fittizi, dispositivi di accoppiamento, cavi, spine, attenuatori,
ecc.: ± 5 %
‰ impedenza interna dei generatori ed ingresso dei ricevitori: ± 5 %
‰ temperatura: ± 1°C
‰ umidità relativa: ±5%

19.3. COMPOSIZIONE DELLE FORNITURE


La composizione delle Reti dipende essenzialmente dalle dimensioni e dalla
conformazione orografica delle zone in cui saranno impiegate. Pertanto l'Amministrazione
preciserà le apparecchiature con i relativi equipaggiamenti, le frequenze di lavoro ed i
codici di Telecontrollo della Rete oggetto della fornitura.

Dalla fornitura sono escluse le antenne, i cavi coassiali ed i filtri VHF a cavità, mentre sono
compresi tutti i filtri UHF ad eccezione di quelli per le sezione Iª Dorsale.
La Ditta fornitrice dovrà consegnare le apparecchiature imballate per la spedizione,
complete di tutti gli accessori per il normale funzionamento.

Il master primario dovrà essere fornito completo di:


‰ sezione RF di ridiffusione VHF in gamma 70Mhz
‰ sezione “Circolare BF0” UHF in gamma 400Mhz/900Mhz per il collegamento con 4
satelliti e/o master secondari e/o rinvii connessi via link RF in gamma
400Mhz/900Mhz la sezione dovrà essere fornita completa di duplexer e circolatore
e Splitter per 8 ricevitori.
‰ sezione di interfacciamento via IP con la dorsale CRUN per la connessione con
stazioni Master Secondari e Satelliti e con le Centrali Operative di Roma (TLC e
C.O.N.)
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‰ sezione di interfacciamento per il collegamento con la dorsale nazionale


monocanale tramite livelli RF 400Mhz/900Mhz per la Iª Dorsale e la IIª Dorsale.

Il master secondario dovrà essere fornito equipaggiato di:


‰ sezione RF di ridiffusione VHF in gamma 70Mhz
‰ sezione “Circolare BF0” UHF in gamma 400Mhz/900Mhz per il collegamento con 4
satelliti connessi via link RF in gamma 400Mhz/900Mhz; la sezione dovrà essere
fornita completa di duplexer e circolatore Splitter per 8 ricevitori
‰ sezione di link RF in gamma 400Mhz/900Mhz e link IP per il collegamento con il
Master Principale; la sezione dovrà essere fornita completa di duplexer e
circolatore.
‰ sezione di interfacciamento via IP con la dorsale CRUN per la connessione con
stazioni Master Principale e Satelliti

Il rinvio dovrà essere fornito completo di:


‰ sezione di link RF per il collegamento con il Master Principale in gamma
400Mhz/900Mhz; la sezione dovrà essere fornita completa di duplexer e circolatore
‰ sezione di link RF per il collegamento con una stazione satellite in gamma
400Mhz/900Mhz; la sezione dovrà essere fornita completa di duplexer e circolatore.

Il satellite dovrà essere fornito completo di:


‰ sezione di link RF per il collegamento con il Master Principale/Master
Secondario/Rinvio in gamma 400Mhz/900Mhz; la sezione dovrà essere fornita
completa di duplexer e circolatore
‰ sezione RF di ridiffusione VHF in gamma 70Mhz
‰ sezione di interfacciamento via IP con la dorsale CRUN per la connessione con
stazioni Master Principale o Master Secondario

Gli apparati d’interfaccia con la dorsale nazionale monocanale, dovranno essere forniti
completi di:
‰ sezione RF Iª Dorsale in gamma 400Mhz/900Mhz; la sezione dovrà essere fornita
senza filtri UHF
‰ sezione RF IIª Dorsale in gamma 400Mhz/900Mhz; la sezione dovrà essere fornita
senza filtri UHF
‰ sezione di interfacciamento per il collegamento con il Master Principale.

Gli apparati d’interfaccia con la dorsale pluricanale CRUN, dovranno essere forniti
completi di:
‰ sezione di link RF in gamma 400Mhz/900Mhz/IP per il collegamento con il CRUN
completa di interfaccia con la stazione Master Principale; la sezione dovrà essere
fornita completa di duplexer e circolatore
‰ sezione di link RF in gamma 400Mhz/900Mhz/IP per il collegamento con il CRUN
completa di interfaccia con la dorsale CRUN per la connessione con le Centrali
Operative di Roma; la sezione dovrà essere fornita completa di duplexer e
circolatore

La Capo-Maglia dovrà essere fornita completa di:


‰ sezione RF UHF in gamma 900Mhz e 400Mhz per il collegamento con il Master
Principale;
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‰ sezione RF VHF in gamma 70Mhz senza filtri


‰ sezione di interfacciamento con un gateway telefonico VoIP con Pabx SIP
‰ PC con sistema operativo Windows e licenza software applicativo di gestione
telecontrollo/telecomando

19.4. CAMPIONI DI GARA


Le Ditte partecipanti alla gara dovranno presentare una campionatura degli apparati offerti,
costituita da: un Master Principale completo di apparti di dorsale nazionale monocanale e
di interfacciamento alla dorsale CRUN, un Satellite con link RF UHF, con monografie,
disegni e schemi elettrici completi.

La Commissione potrà, a proprio insindacabile giudizio, esaminare i campioni di gara per


accertarne la rispondenza alle prescrizioni del presente Capitolato Tecnico.

Tutte le caratteristiche riportate nel presente Capitolato Tecnico hanno carattere di


requisito obbligatorio.

Le apparecchiature saranno predisposte con le frequenze di seguito indicate.

MASTER PRINCIPALE RIDIFFONDENTE


Ricevitore 444.xxxx MHz BF dal Satellite
Trasmettitore 434.yyyy MHz BF0 al Satellite
Ricevitore 73.3000 MHz BF dalle Stazioni Radio VF
Trasmettitore 74.1000 MHz BF0 alle Stazioni Radio VF

APPARATI DI INTERFACCIA CON LA DORSALE NAZIONALE MONOCANALE


Ricevitore 444.zzzz MHz BF Iª Dorsale
Trasmettitore 434.kkkk MHz BF Iª Dorsale
Ricevitore 444.jjjj MHz BF IIª Dorsale
Trasmettitore 434.mmmm MHz BF IIª Dorsale

SATELLITE
Ricevitore 73.3000 MHz BF dalle Stazioni Radio VF
Trasmettitore 74.1000 MHz BF0 alle Stazioni Radio VF
Ricevitore 434.yyyy MHz BF0 dal Master Principale
Trasmettitore 444.xxxx MHz BF al Master Principale

STAZIONE CAPO-MAGLIA
BF dai Ridiffusori (Master Principale,
Ricevitore 74.1000 MHz
Satellite)
BF ai Ridiffusori (Master Principale,
Trasmettitore 73.3000 MHz
Satellite)
Ricevitore 434.mmmm MHz BF dal Link (IIª Dorsale)
Trasmettitore 444.jjjj MHz BF al Link (IIª Dorsale)

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Le stazioni Master Principale, Capo-Maglia e gli apparati di dorsale nazionale monocanale


saranno alimentate a 12Vcc. La stazione Satellite sarà equipaggiata di alimentatore
220Vca con funzionalità di caricabatteria.

Per tutte le funzionalità, le caratteristiche tecniche e gli equipaggiamenti descritti in offerta,


l’offerente dovra’ consentire all’Amministrazione di verificarne la rispondenza con quanto
dichiarato in offerta tecnica, predisponendo i necessari strumenti di verifica qualora non
facenti parte della fornitura stessa.

L’offerente dovra’ rendere disponibili all’Amministrazione gli strumenti di verifica, qualora


non facenti parte della fornitura stessa, per permettere di verificare la rispondenza dei
campioni di gara con quanto dichiarato in offerta tecnica.

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20. ALLEGATO 1 - SPECIFICHE TECNICHE DEGLI APPARATI PER I VIGILI DEL


FUOCO

NOTE INFORMATIVE RIGUARDANTI IL FUNZIONAMENTO DELLE RETI DEL CNVVF

Gli Apparati Radio RT Fissi e Mobili dei Comandi impiegano il Tono Pilota (A/B), sia per
accedere ai Ripetitori che per selezionare il tipo di Servizio in Rete:
SERVIZIO NORMALE = trasmissione VOCE, Tono Pilota (A)
SERVIZIO SPECIALE = trasmissione DATI, Tono Pilota (B)

Le reti isofrequenziali fornite saranno impostate per default in SERVIZIO NORMALE.

Gli Apparati Radio in dotazione ai Reparti VF sono muniti di dispositivi per la generazione
e la decodifica del Tono Pilota a due frequenze (A/B), selezionate a mezzo di un Criterio
Esterno (CE), che sarà applicato alla presa micro o attraverso programmazione interna
insieme al segnale modulante. Pertanto:

Inserendo nella presa il Microtelefono (CE = 0 Vcc) o abilitando opportunamente da


programma, l'apparato radio si predispone al funzionamento in SERVIZIO NORMALE,
ovvero:
- il trasmettitore genera il Tono (A),
- il ricevitore decodifica sia il Tono (A) che il Tono (B).
‰ Ricevendo segnali con il Tono (A) l'apparato funziona in modo regolare.
‰ Ricevendo segnali con il Tono (B) in fonia l'apparato inibisce sia l'uscita BF in
altoparlante che il comando di trasmissione (PTT). Quest’ultimo si riabilita con 3" di
ritardo, rispetto alla caduta del Tono (B); sul display dell’apparato comparirà un
messaggio in cui sia evidenziata la ricezione in tono “B”.
‰ Ricevendo segnali con il Tono (B) in Trasmissione Dati l'apparato inibisce l'uscita
BF in altoparlante mantenendo abilitato il comando di trasmissione (PTT); sul
display dell’apparato comparirà un messaggio in cui sia evidenziata la ricezione di
trasmissione dati.
‰ Ricevendo segnali senza tono o con tono diverso da (A) o (B) l’apparato segnala la
presenza di portante inibendo l’uscita BF ma mantenendo abilitato il comando di
trasmissione (PTT); sul display dell’apparato comparirà un messaggio in cui sia
evidenziata la ricezione senza tono subaudio.

Inserendo nella presa il Modem (CE = +5 Vcc) o abilitando opportunamente da


programma, l'apparato si predispone al funzionamento in SERVIZIO SPECIALE, ovvero:
- il trasmettitore genera il tono (B),
- il ricevitore decodifica sia il tono (A)che il Tono (B).
‰ Ricevendo segnali con il Tono (B) l'apparato funziona in modo regolare.
‰ Ricevendo segnali con il Tono (A) l'apparato inibisce l'uscita BF in altoparlante ma
non il comando di trasmissione (PTT) ); sul display dell’apparato comparirà un
messaggio in cui sia evidenziata la ricezione in tono “A”.
‰ Ricevendo segnali senza tono o con tono diverso da (A) o (B) l’apparato segnala la
presenza di portante inibendo l’uscita BF ma mantenendo abilitato il comando di

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trasmissione (PTT) ); sul display dell’apparato comparirà un messaggio in cui sia


evidenziata la ricezione senza tono subaudio.

Il funzionamento in Servizio Speciale oltre ad essere impiegato per la trasmissione di brevi


messaggi digitali, è usato anche per il controllo degli apparati delle Reti Isofrequenziali.
Attivando il modem interno (CE = +5 Vcc) l'apparato si predispone al funzionamento in
TRASMISSIONE DATI, ovvero:
- il trasmettitore genera il tono (B),
- il ricevitore è predisposto per decodificare sia il Tono (A) che il Tono (B).
‰ Ricevendo segnali con il Tono (B) l'apparato funziona in modo regolare.
‰ Ricevendo segnali con il Tono (A) l'apparato deve abilitare l'uscita BF in altoparlante
e interrompere la trasmissione dei dati. La Trasmissione dati si riabilita con 5” di
ritardo dalla fine della ricezione in fonia. Il funzionamento in Servizio Speciale oltre
ad essere impiegato per la trasmissione di messaggi digitali, è usato anche per il
controllo delle Reti di collegamento del C.N.VV.F.

FREQUENZE SUB AUDIO usate per il Tono Pilota

Tono (A) = 141.3 Hz nella Sezione Circolare = Serv. Normale


" (B) = 167.9 Hz " " " = " Speciale
Tono (D1) = 107.2 Hz nelle Sezioni Dorsale/Link
" (D2) = 114.8 Hz " " "
" (D3) = 127.3 Hz " " "
" (D4) = 136.5 Hz " " "
" (D5) = 146.2 Hz " " "
" (D6) = 156.7 Hz " " "

La modulazione sarà regolata con il tono più alto, per una deviazione di:

0,250 KHz nei trasmettitori canalizzati a 12.5 KHz (Sez. Circ., Dors./Link)

FREQUENZE AUDIO usate per i Comandi e le Segnalazioni

1 = 1124 Hz R=E = 2110 Hz


2 = 1197 Hz G=C = 2247 Hz
3 = 1275 Hz X1 = 873 Hz
4 = 1358 Hz X2= B = 930 Hz
5 = 1446 Hz X3= D = 991 Hz
6 = 1540 Hz X4 = 1055 Hz
7 = 1640 Hz X5= A = 2400 Hz
8 = 1747 Hz F = Senza Tono
9 = 1860 Hz
0 = 1981 Hz

La modulazione sarà regolata con il tono più alto, per una deviazione di:
1,5 KHz nei trasmettitori canalizzati a 12.5 KHz (Sez. Circ., .Dors./ Link)

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BREVE DESCRIZIONE DELLE RETI ANALOGICHE VVF

Le Reti Isofrequenziali del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco sono costituite da un
Ripetitore Principale (Master), collegato a stella con Ripetitori Periferici (Satelliti), con
eventuali Stazioni Ripetitrici Intermedie, con Stazione Capo Maglia (Telecontrollo).

Il MASTER rappresenta l'unità centrale di governo di tutto il sistema di comunicazione,


per cui su tale apparato sano concentrati i dispositivi "intelligenti" che determinano il
funzionamento della Rete. Inoltre il Master è munito delle seguenti Apparecchiature
Ausiliarie:
- Sezione Dorsale per l'interconnessione con altre Reti.
- Sezione Link per il collegamento con la Stazione Capo Maglia.
- Sezione Diffusore Locale per la ridiffusione dei segnali nella propria area di copertura
Tutte le comunicazioni della rete radio che fanno capo al Master, saranno riportate, tramite
la Dorsale Nazionale, alla Centrale Operativa Nazionale.

I MASTER SECONDARI hanno il compito di collegare un gruppo di satelliti quando questi


non sono in visibilità ottica con il master principale. Il Master secondario eseguirà la
selezione del migliore segnale proveniente dai propri satelliti e lo invierà verso il Master
principale. Invierà quindi il migliore segnale di rete, proveniente dal Master Principale, ai
propri Satelliti e al suo Diffusore Locale. In caso di mancanza di collegamento con il
Master Principale, il Sub-Master si comporterà come Master Principale per il suo gruppo di
Satelliti provvedendo a generare tutte le segnalazioni necessarie.

I SATELLITI possono essere considerati delle propaggini del Master atte a collegare le
Stazioni Radio VF che operano nella zona. Il complesso Master + Satelliti si comporta
come unica grande Sezione Circolare. Infatti:
- i Satelliti ricevono e trasferiscono al Master i segnali trasmessi dalle Stazioni Radio
VF,
- il Master seleziona il miglior segnale ricevuto e lo ridiffonde verso le Stazioni Radio VF,
a mezzo dei Satelliti.

LE STAZIONI RIPETITRICI INTERMEDIE sono previste quando i Satelliti non sono in


perfetta visibilità con il Master. L'apparecchiatura provve al Rinvio dei segnali (andata e
ritorno), senza modificarne le caratteristiche.

LA STAZIONE CAPO-MAGLIA esegue il controllo della Rete con procedura automatica /


manuale, a mezzo di apparecchiature che consentono di:
- monitorizzare il traffico radio,
- controllare il funzionamento dei Ripetitori,
- eseguire l'interconnessione delle Dorsali,
- memorizzare tutte le variazioni di stato che si manifestano nei vari impianti, compresi
gli allarmi.

ACQUISIZIONE TRATTAMENTO E RIDIFFUSIONE DEI SEGNALI RADIO

I segnali trasmessi sul canale VHF(1) dalle Stazioni Radio Fisse e Mobili dei Comandi VF,
sono ricevuti da uno o più Satelliti e poi convogliati al Master, attraverso una singola
frequenza portante UHF(3-4/5-6). Il Master seleziona il miglior segnale ricevuto (BF0) e lo
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rinvia in modo circolare ai Satelliti, a mezzo di una singola frequenza portante UHF(3-4/5-
6). Il dispositivo per la scelta del segnale BF0 deve avere una dinamica di commutazione
di 30 dB circa, con isteresi di 3 dB.

I Satelliti ridiffondono il segnale BF0 verso le Stazioni Radio della zona con i trasmettitori
sincronizzati sul canale VHF(2). La frequenza dei trasmettitori sarà regolata con continuità
a mezzo di un segnale di riferimento comune a tutti i Satelliti, ed in maniera che lo
scorrimento relativo fra le portanti sia inferiore a 1 Hz. Il riferimento è costituito dalla
portante UHF(3-4/5-6) del segnale BF0, inviato dal Master con elevata precisione (1ppM).

Nella Rete sono previsti dei dispositivi di equalizzazione dei segnali BF ricevuti e
trasmessi, per compensare le variazioni di ampiezza e di fase che si manifestano nei vari
apparati: Master, Satelliti ed eventuali Stazioni Ripetitrici Intermedie. Il segnale ridiffuso
(BF0) non deve subire variazioni superiori a 1 dB in ampiezza e 10° in fase, per le
frequenze da 300 a 2700 Hz. Il dispositivo di equalizzazione consente la compensazione
dei ritardi dei segnali BF dovuti alla diversa lunghezza delle tratte Satelliti / Master.
La compensazione è regolabile a passi di 10 Km fino a 300 Km.

Per i segnali muniti di Tono Pilota (A/B), il Satellite ed il Master risultano trasparenti.

CARATTERISTICHE TIPICHE DEL MASTER

Il master sarà costituito da tre Sezioni ricetrasmittenti: Circolare, Dorsale e Link. La


Sezione Link svolgerà anche le funzioni di 2ª Dorsale, oppure di Sezione Nodale. Pertanto
il Master potrà assumere le seguenti configurazioni:

- Ripetitore Terminale con Circolare + Dorsale + Link


- Ripetitore Intermedio con Circolare + 1ª Dors. + 2ª Dors.
- Ripetitore Nodale con Circolare + Dorsale + Nodale

Nella configurazione come RIPETITORE TERMINALE le Sezioni ricetrasmittenti del


Master svolgeranno le funzioni appresso indicate:

- la Sezione CIRCOLARE funzionerà in duplex UHF (3-4/5-6) per collegare attraverso i


Satelliti le Stazioni Radio dei Comandi VF. Il Master dispone della sezione di ricezione
necessaria per acquisire i segnali BF dai Satelliti, e di un trasmettitore per rinviare ad
essi il segnale migliore (BF0). La Sezione Circolare si potrà connettere con le Sezioni
Dorsale e Link.
- la Sezione DIFFUSORE LOCALE è equivalente, dal punto di vista funzionale, ad un
Satellite posto nello stesso sito del Master ed è sempre collegato alla Sezione
Circolare. Funzionerà in duplex VHF(1-2) o UHF(1-2) mandando i segnali ricevuti alla
Sezione Circolare per la selezione del miglior segnale e ridiffondendo il segnale
migliore selezionato dal Master in modo sincrono con gli altri Satelliti presenti nella
rete.
- la Sezione DORSALE funzionerà in half duplex a due frequenze UHF(3-4/5-6) ed è
impiegata per l'interconnessione della dorsale nazionale monocanale.
- la Sezione LINK funzionerà in duplex UHF(3-4 5-6) ed è utilizzata dalla Stazione
Capo-Maglia per conoscere la provenienza del segnale BF0 (con apposito comando) o
per connettere la Rete al Terminale Telefonico.
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Nella configurazione come RIPETITORE INTERMEDIO la Sezione Link diventa 2ª Dorsale


funzionante half duplex a due frequenze UHF(3-4/5-6). L'apparecchiatura è impiegata per
lo sviluppo Lineare della dorsale nazionale monocanale. La 2ª Dorsale si potrà connettere
con la 1ª Dorsale e con il Circolare.

Nella configurazione come RIPETITORE NODALE la Sezione Link diventa un Ripetitore


funzionante in duplex UHF (3-4/5-6), che è usato come Nodo Secondario per lo sviluppo
Stellare della dorsale nazionale monocanale. La sezione Nodale si potrà connettere con la
1ª Dorsale e con il Circolare.

Le interconnessioni tra le varie Sezioni del Master saranno comandate dalle Stazioni
Capo-Maglia. Combinazioni possibili:
- A = Circolare + 1ª Dorsale
- B = Circolare + 2ª Dorsale (Nodale / Link)
- C = 1ª Dorsale + 2ª Dorsale (Nodale)
- D = Circolare + 1ª Dorsale + 2ª Dorsale (Nodale/Link)

Una delle quattro combinazioni potrà rimanere inserita per DEFAULT.


In questo caso l'invio di un comando per una nuova connessione si sommerà con il
Default, dando luogo ad una combinazione di tipo D.
Viceversa il comando di disconnessione dovrà ripristinare la condizione precedente
all’invio di un comando.

Normalmente lo stato di Default viene prefissato durante l'installazione dell'apparato, ma


questa condizione si deve poter escludere o modificare anche con il Telecomando.
Pertanto il Default Corrente può derivare sia dal Default Prefissato che dal Default
Telecomandato.
L'indicazione del Default Corrente si ottiene con l'interrogazione.

Il Reset Generale riattiva sempre il Default Prefissato al momento dell'installazione.

Il Master dovrà essere munito di interruttori temporizzati per il distacco automatico delle
interconnessioni tra le varie Sezioni:
- il Timer Rx, deve intervenire dopo 3' di ricezione nulla
- il Timer Tx, deve intervenire dopo 3' di emissione continua

I Timers non devono agire né sulla connessione Circolare-Link né sulle connessioni


inserite per Default.
Inoltre i Timers devono potersi escludere e reinserire con il telecomando.

Nell'apparato dovrà essere previsto un dispositivo che consenta di attivare il trasmettitore


della Dorsale, anche in presenza di segnale all'ingresso del proprio ricevitore. Il dispositivo
servirà a sezionare una parte della Rete d'Interconnessione nel caso che resti bloccata da
un Ripetitore in emissione continua.

La forzatura del trasmettitore della Dorsale avrà la durata di 3' e sarà effettuata con
apposito codice inviato a mezzo della Sezione Circolare. In questo intervallo di tempo

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verrà trasmesso il codice per neutralizzare il Ripetitore che bloccava il funzionamento della
Rete d'Interconnessione.

Per rendere efficace il procedimento è necessario che le Dorsali dei vari Ripetitori siano in
grado di ricevere i segnali di comando, anche quando si trovano in emissione continua

La Sezione Circolare del Master sarà abilitata con il telecomando per una delle
seguenti modalità di funzionamento:

SERVIZIO NORMALE = entrano solo i segnali muniti di Tono Pilota (A/B),


il segnale con TP(A) esce con TP(A)
il segnale con TP(B) esce con TP(B)

SERVIZIO SPECIALE = entra ed esce soltanto il segnale munito di TP (B)

I segnali ricevuti dalla Sezione Circolare del master saranno ritrasmessi dalle Sezioni 1°
Dorsale e 2° Dorsale (Nodale/Link), sempre con il TP(D).

I segnali ricevuti dalle Sezioni 1ª Dorsale e 2ª Dorsale (Nodale/Link), saranno ritrasmessi


dalla Sezione Circolare con:
- TP(A) quando il Master è in Servizio Normale
- TP(B) quando il Master è in Servizio Speciale

I decodificatori di TP(D) delle Sezioni 1ª Dorsale e 2ª Dorsale (Nodale Link si devono poter
escludere e inserire con il Telecomando.

Nel caso di riavvio dell’apparato si deve riabilitare il TP(D) che era stato inserito per
default, sia nella sezione di Rx che in quella di Tx.

I comandi di trasmissione delle varie Sezioni dovranno agire in un tempo non superiore a
250 mSec, con l'azione contemporanea del Criterio di Portante e del Tono Pilota.

I dispositivi devono funzionare anche con segnali RF di 0.5 µV applicati all'ingresso dei
ricevitori, e con isteresi di 2 dB circa tra le condizioni aperto / chiuso. Inoltre deve esistere
la possibilità di escludere e riattivare i trasmettitori del Master a mezzo del telecomando.

Ad ogni fine trasmissione la Sezione Circolare deve emettere un segnale acustico della
durata di 500 mSec, a due frequenze: 750 Hz, modulato a 0,375 KHz per la
canalizzazione a 12,5 KHz, per indicare l’interconnessione esclusa; 1500 Hz, modulato a
0,750 KHz per canalizzazioni a 12,5 KHz per indicare l’interconnessione inserita

Il segnale di fine trasmissione deve cessare nel momento in cui giunge una nuova
portante e quindi può durare meno di 500 mSec. Inoltre deve avere il Tono Pilota (A/B),
già inserito nel collegamento appena terminato.

In assenza di comunicazioni radio, la Sezione Circolare deve emettere ogni 30" un Codice
di Identificazione costituito da 4 toni da 50 mSec, con il numero della Rete Sincro (xxx)
seguito dalla lettera B.

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F X X X B

300 200

Il codice avrà una pre-emissione di 300 mSec, durata complessiva 500 mSec, sempre con
il Tono (A), senza segnale di fine trasmissione (750/1500 Hz).

L'emissione del Codice di Identificazione si deve poter escludere e ripristinare con il


Telecomando.

Le funzioni della Rete sono controllate dalla Stazione Capomaglia a mezzo di segnali di
Telecomando costituiti da 6 toni sequenziali di 100 mSec e con una pre-emissione di 1500
mSec.

Formato del codice di telecomando:

1°, 2°, 3° Tono = numero del ripetitore (X X X)


4° Tono = chiave accesso ripetit. (A/C)
5°, 6° Tono = tipo di operazione com. (Y Y)

F 1 2 3 4 5 6
*----------------------1500----------------------*----- 600 --------*
Pre-emissione Codice Telecomando

La durata complessiva della trasmissione è quindi di 2100 mSec.

I Codici usati per le normali operazioni hanno la chiave di accesso alla Rete (4° Tono) con
la lettera "C".
I Codici Speciali hanno la lettera "A", e possono essere impiegati solo dal personale
autorizzato.

Il Master riceve il segnale di Telecomando a mezzo delle Sezioni Circolare 1ª Dorsale, 2ª


Dorsale (Nodale/Link), esegue l'operazione richiesta e dopo 800 mSec emette una
segnalazione di risposta che compare solo sulla via dalla quale è pervenuto il comando.
La risposta sarà costituita da un Tono acustico della durata di 3", seguito da un codice
digitale con 8 toni da 50 mSec, che consente di visualizzare lo stato della Rete sul Display
della Stazione Capo-Maglia.

Il Tono acustico di 3" potrà avere due frequenze:


- 750 Hz per indicare la disattivazione di una funzione
- 1500 Hz per indicare la riattivazione di una funzione

il codice digitale fornirà maggiori informazioni:


1°, 2°, 3° Tono = numero della Rete (XXX)
4° Tono = chiave per Stazione C.M. (B)
5°, 6°, 7°, 8° Tono = stato della Rete (ZZZZ)
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X X X AC Y Y
--*---------600-------------*--

Codice di Telecomando
acquisito dal Ripetit.
R ispos ta for nita da l R ip e titore
750 / 1500 Hz X X X B Z Z Z Z
*--800-*----------------3000--------------*--------------400--------------------*
Ritardo Tono Acustico Codice Digitale

Nell'intervallo tra l'acquisizione del codice di telecomando e la fine del codice di risposta, il
Ripetitore non deve accettare altri comandi ( T = 0,8 + 3 + 0,4 = 4,2 Sec ).

La Segnalazione di risposta, a seguito di interrogazione eseguita tramite la sezione


Circolare, sarà emessa con il TP (A/B) che era stato usato dalla Stazione Capo-Maglia
per l'invio del codice di comando.
Le Stazioni Capomaglia possono trasmettere verso la Rete codici di: interrogazione
/ comando.
La ricezione di questi stimola il Ripetitore ad inviare una segnalazione che potrà contenere
un codice di risposta specifica, oppure un codice di risposta complessiva (zzzz) indicante
lo stato delle funzioni operative essenziali della Rete.

TABELLA dei Codici di Comando e Risposta

COMANDO TIPO DI OPERAZIONE RISPOSTA NOTE


xxx C 10 Interc. Circ. + Dors EX xxx B zzzz (*)
xxx C 11 " " + " IN xxx B zzzz
xxx A 11 DEFAULT Circ. + Dors IN xxx B zzzz sost. Precedente
DEFAULT
xxx C 12 Timer Rx Dors EX xxx B zzzz
xxx C 13 " " " IN xxx B zzzz (*)
xxx C 14 Servizio Normale IN xxx B zzzz esclude Speciale
xxx C 15 " Speciale IN xxx B zzzz esclude Normale
xxx C 16 Non utilizzato
xxx C 17 Interrogazione (risposta 8Toni) IN xxx B zzzz
xxx A 18 Trasmettitori EX xxx B 6018 Tutti Esclusi
xxx A 19 " IN xxx B 6019 Tutti Inser (*)
xxx A 20 Non utilizzato
xxx A 21 Non utilizzato
xxx A 22 Decoder TP Rx Dors EX xxx B zzzz (*)

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xxx A 23 " " " " IN xxx B zzzz


xxx A 24 Identificazione In (ogni 30") EX xxx B zzzz (*)
xxx A 25 " " " IN xxx B zzzz
xxx C 26 Interc. Circ + Link (2ª Dors.) EX xxx B zzzz (*)
xxx C 27 " " + " " IN xxx B zzzz
xxx A 27 DEFAULT Circ. + Link (2ª IN xxx B z sost. Precedente
Dors.)
xxx C 28 Timer RX Link (2ª Dors) EX xxx B zzzz
xxx C 29 " " " " IN xxx B zzzz (*)
xxx C 30 Interc. Dors. + Link (2ª Dors.) EX xxx B zzzz (*)
xxx C 31 " " + " " IN xxx B zzzz
xxx A 31 DEFAULT Dors. + Link (2ª IN xxx B zzzz sost. Precedente
Dors.)
xxx C 32 Interc. Circ. + Dors.+ Link (2ª EX xxx B zzzz (*)
Dors.)
xxx C 33 " " + " + " " IN xxx B zzzz
xxx A 33 DEFAULT Circ. + Dors.+ IN xxx B zzzz sost. Precedente
Link(2ª Dors)
xxx A 34 Decoder TP Rx Link (1ª EX xxx B zzzz (*)
Dors)
xxx A 35 “ “ " " " IN xxx B zzzz
xxx C 37 Interrogazione (risposta 6 toni) IN xxx B ..zz

xxx A 39 Forzatura Tx 2ª Dorsale IN xxx B 6039 per 3"


xxx A 40 Forzatura Tx 1ª Dorsale IN xxx B 6040 per 3"
xxx A 41 Interrog. Tipo App. e IN xxx B7TVV ved.note 1-2
Vers.Eprom
xxx A 42 Interrog. Vers.Eprom (6 Toni) IN xxx B 7 VV ved.nota 2
xxx A 43 Interrog.Stato DEFAULT Interc. IN xxx B 600N ved.nota 4
xxx A 44 Timer Tx 1ª Dorsale EX xxx B 6044
xxx A 45 " " " IN xxx B 6045 (*)
xxx A 46 Timer Tx 2ª Dorsale EX xxx B 6046
xxx A 47 " " " IN xxx B 6047 (*)
xxx A 48 Interrog. Sezione Link / Nodo IN xxx B 6048 config. Link
xxx B 6049 config. Nodo
xxx C 50 Distacco Sezione Circolare EX xxx B zzzz Com. Singolo
xxx C 51 " " 1ª Dorsale EX xxx B zzzz Com. Singolo
xxx C 52 " " 2ª Dorsale EX xxx B zzzz Com. Singolo
xxx A 53 Interrog. Tensione Batteria IN xxx B 61cc ved.nota 3
xxx A 54 Esclusione DEFAULT EX xxx B 6054
Interconness
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xxx A 55 Inserimento " " IN xxx B 6055 (*)


xxx A 96 Blocco dei Comandi EX xxx B 6096 (*)
xxx A 97 " " " IN xxx B 6097
xxx A 98 RESET Generale IN xxx B 6099 Con spegnimento e
riavvio
xxx A 99 Non utilizzato

− NOTE

(*) = funzioni inserite dopo aver eseguito il comando di Reset

1 = T = (0-9) Tipo App. (1=SRT, 2=SRN, 3=SRT-DLN, 4=MST-DLN,5=MST-SEC)


2 = VV = (00-99) Versione Eprom\Software (34=Vers:3.4)
3 = CC = (00-45) Tensione di Batteria (25=12.5 Volt)
4 = N = (0-3/5/6/7) DEFAULT Corrente
0 = Nessuna connessione
3 = Circolare + 1ª Dorsale
5 = Circolare + 2ª Dorsale (Nodale/Link)
6 = 1ª Dorsale + 2ª Dorsale (Nodale)
7 = Circolare + 1ª Dorsale + 2ª Dorsale (Nodale)
xxx B 6999 = codice di risposta convenzionale fornito dal Ripetitore, in seguito alla
ricezione di un comando (YY) non previsto.
xxx B zzzz = codice di risposta normale fornito dal Ripetitore, per il comando di una
funzione già in atto.

Il codice di risposta complessiva (xxxBzzzz) consente di visualizzare sulla Stazione Capo-


Maglia lo stato delle funzioni operative essenziali della Rete. In particolare:

Il 5° TONO riguarda la Sezione CIRCOLARE e può assumere valore da 0 a 5, per indicare


gli Stati relativi al:
- Servizio Normale / Speciale;
- Interconnessione con altre Sezioni 1ª Dorsale / 2ª Dorsale (Nodo, Link)

N. SERV.NOR SERV.SPE SERV.AGEV INTERC.


M. C. .

0 IN -- -- --
1 IN -- -- IN
2 -- IN -- --
3 -- IN -- IN
4 -- -- -- --
5 -- -- -- --

N. 4 e 5 non più utilizzati

Il 6° TONO riguarda la Sezione 1ª DORSALE e può assumere un valore da 0 a 8 per


indicare gli Stati relativi al:
- Decoder RX;
- Timer RX;
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- Interconnessione con le Sezioni Circolare / 2ª Dorsale (Nodo/Link)


- Attivazione dell'apparato 1ª Dorsale.

N. DECODER TIMER Rx INTERC ATTIVAZ.


Rx

0 IN -- -- IN
1 IN -- IN IN
2 IN IN -- IN
3 IN IN IN IN
4 -- -- -- IN
5 -- -- IN IN
6 -- IN -- IN
7 -- IN IN IN
8 -- -- -- --

Il 7° TONO riguarda la Sezione 2ª Dorsale (Nodale/Link) e può assumere un valore da 0


a 8, per indicare gli Stati relativi al:
- Decoder RX;
- Timer RX;
- Interconnessione con le Sezioni Circolare / 1ª Dorsale
- Attivazione 2ª Dorsale (Nodo/Link).

N. DECODER TIMER Rx INTERC. ATTIVAZ.


Rx

0 IN -- -- IN
1 IN -- IN IN
2 IN IN -- IN
3 IN IN IN IN
4 -- -- -- IN
5 -- -- IN IN
6 -- IN -- IN
7 -- IN IN IN
8 -- -- -- --

L' 8° TONO riguarda varie funzioni del Master, e può assumere un valore da 0 a 7 per
indicare gli Stati relativi al:

- identificazione ogni 30";


- configurazione come Ripetitore Intermedio
- configurazione come Ripetitore Terminale / Nodale.
E' previsto un codice d'interrogazione specifico (xxx A 48) per distinguere le funzioni del
Ripetitore Term./ Nodo

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N. IDENT.30" INTERMED TERM/NOD


O

0 -- IN --
1 IN IN --
2 -- -- IN
3 IN -- IN
4 -- -- --
5 -- -- --
6 -- -- --
7 -- -- --

N. 4-5-6-7 non sono più utilizzati

In generale , il codice di risposta specifica indica, con il Tono 5 - 6 - 7 – 8, lo stato di una


particolare funzione:
- esclusione / inserimento trasmettitori,
- forzatura del trasmettitore della Sezioni Dorsale / Link,
- tipo di apparato installato,
- distinzione delle configurazioni: Stazione Terminale/Nodale,
- versione del programma di gestione dell'apparato,
- tensione di alimentazione dell'apparato,
- Default corrente,
- disattivazione / attivazione Default,
- disattivazione / attivazione Timer Tx,
- blocco dei comandi,
- Reset Generale.

Il Master sarà munito di un Generatore di Toni a frequenze variabili, per l'indicazione


continua della provenienza del segnale ridiffuso (BF0). La segnalazione sarà di tipo
analogico e verrà trasmessa dalla Sezione Link verso la Stazione Capo-Maglia.
Il Generatore si potrà escludere e reinserire a mezzo del Telecomando.

Frequenze dei Toni di Provenienza:


Tono 310 Hz = Provenienza BF0 dal 1° Satellite
" 330 Hz = " " " 2° "
" 350 Hz = " " " 3° "
" 375 Hz = " " " 4° "
" 400 Hz = " " " 5° "
" 425 Hz = " " " 6° "
" 450 Hz = " " " 7° "
" 480 Hz = " " " 8° "

La modulazione sarà regolata con il tono più alto (480 Hz) per una deviazione di frequenza
0,125 KHz per canalizzazioni a 12,5 KHz.

Quando il Master riceverà il comando (xxxA98) inviato alla Stazione Capo-Maglia su


Circolare / Dorsale / Link, questo si dovrà resettare togliendo la tensione di alimentazione
per il tempo necessario all’effettivo reset del master e comunque non oltre i 30 Sec.
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Il Master (come i Satelliti) sarà controllato dalla Stazione Capo-Maglia a mezzo di


codici costituiti da 5 toni sequenziali da 100 mSec, e con una pre-emissione di 1500
mSec.

Formato del codice di telecomando:

1° Tono = Prefisso (R)


2° e 3° Tono = numero della Rete (X X)
4° e 5° Tono = tipo di operazione (Y Y)

F 1 2 3 4 5
*-----------------------1500-----------------------*-----500-------*
Pre-emissione Codice Telecomando

I codici per il controllo del Master e dei Satelliti saranno inviati preferibilmente in UHF e
con il Tono Pilota (B).

Il Master (come i Satelliti) appena riceve il codice di comando, esegue l'operazione


richiesta e poi emette una segnalazione di risposta costituita da 37 toni da 50 mSec, con
una pre-emissione di 1500 mSec, che consente di visualizzare lo stato del Ripetitore sul
Display della Stazione C.Maglia.

R X X Y Y
*--------500----------*

Codice di Telecomando
acquisito dal Ripetit.
R ispos ta for nita da l R ip e titore

F R X X Y Y B 7 8 9 37
*-------------1500----------------*---------------------------------1850-----------------------------------*
Pre-emissione Codice Digitale
Durante la trasmissione della segnalazione di risposta, il Ripetitore non deve accettare altri
comandi
(T = 1500 + 1850 = 3350 mSec)
La Sezione Circolare deve emettere la segnalazione di risposta sempre con il tono Pilota
(B), anche se il comando era stato inviato con il TP (A).

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TABELLE DEI CODICI DI INTERROGAZIONE E DI COMANDO DEL MASTER

Cod R xx 09 = Interrogazione per lo stato dei Ricevitori


" R xx C9 = " " la Tensione di alimentazione

Cod. R xx D1 = Comando Ricev. UHF 1° SAT Escluso


" R xx A1 = " " " " " Inserito
" R xx D2 = " " " 2° " Escluso
" R xx A2 = " " " " " Inserito
" R xx D3 = " " " 3° " Escluso
" R xx A3 = " " " " " Inserito
" R xx D4 = " " " 4° " Escluso
" R xx A4 = " " " " " Inserito
" R xx D5 = " " " 5° " Escluso
" R xx A5 = " " " " " Inserito
" R xx D6 = " " " 6° " Escluso
" R xx A6 = " " " " " Inserito
" R xx D7 = " " " 7° " Escluso
" R xx A7 = " " " " " Inserito
" R xx D8 = " " " 8° " Escluso
" R xx A8 = " " " " " Inserito
" R xx D9 = " Ventilazione forzata Escluso
" R xx A9 = " " Inserito

Il Master risponde all'interrogazione (o al comando) con la trasmissione di un messaggio


costituito da 37 Toni da 50 mSec, per segnalare:
- il numero del Ripetitore
- lo stato dei ricevitori UHF
- gli allarmi.

Gli allarmi che si manifestano nel Ripetitore danno luogo a segnalazioni spontanee con
pre-emissione di 1500 mSec. In particolare sarà previsto:
- allarme per potenza ridotta del Trasmettitore BF0
- allarme per mancanza di Rete di alimentazione .
- allarme per insufficienza batteria (11 Volt)
- allarme per effrazione

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TABELLA DEI CODICI DI RISPOSTA E DI ALLARME DEL MASTER

TONO FREQ. TIPO DI SEGNALAZIONE


1 R Prefisso
2 X Numero della Rete (1ª cifra)
3 X Numero " " (2ª cifra )
4 0 Cod.MST (1ª cifra)
5 9 Cod. " (2ª cifra )
6 B Separatore
7 C/D Rx UHF 1° SAT C=Ex D= In
8 700 tempo di separazione in msec.
9 C/D Rx UHF 2° SAT C=Ex D= In
10 700 tempo di separazione in msec
11 C/D Rx UHF 3° SAT C=Ex D= In
12 700 tempo di separazione in msec
13 C/D Rx UHF 4° SAT C=Ex D=In
14 700 tempo di separazione in msec
15 C/D Rx UHF 5° SAT C=Ex D=In
16 700 tempo di separazione in msec.
17 C/D Rx UHF 6° SAT C=Ex D=In
18 700 tempo di separazione in msec
19 C/D Rx UHF 7° SAT C=Ex D=In
20 700 tempo di separazione in msec
21 C/D Rx UHF 8° SAT C=Ex D=In
22 700 tempo di separazione in msec
23 C/D Segn. disponibile C=Ex D=In
24 700 tempo di separazione in msec
25 C/D ALL. Pot.Tx C=Ex D=In
26 700 tempo di separazione in msec
27 C/D ALL. Rete C=Ex D=In
28 700 tempo di separazione in msec
29 C/D ALL. Batt. C=Ex D=In
30 700 tempo di separazione in msec
31 C/D ALL. Effraz. C=Ex D=In
32 700 tempo di separazione in msec
33 C/D Ventilazione C=Ex D=In
34 700 tempo di separazione in msec
35 C/D ALL. Disp. C=Ex D=In
36 700 tempo di separazione in msec .
37 D Fine

TABELLE DEI CODICI DI INTERROGAZIONE E DI COMANDO DEI SATELLITI

1° SAT Cod. R xx 01 = Stati Cod. R xx C1 = Tens.Alim


2° " " R xx 02 = " " R xx C2 = " "
3° " " R xx 03 = " " R xx C3 = " "
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4° " " R xx 04 = " " R xx C4 = " "


5° " " R xx 05 = " " R xx C5 = " "
6° " " R xx 06 = " " R xx C6 = " "
7° " " R xx 07 = " " R xx C7 = " "
8° " " R xx 08 = " " R xx C8 = " "

N SATELLITE Cod. R xx N0 = Comando Ricev. VHF Escluso


" " " R xx N1 = " " " Inserito
" " " R xx N2 = " Trasm. VHF Escluso
" " " R xx N3 = " " " Inserito
" " " R xx N4 = " Ventilazione Escluso
" " " R xx N5 = " " Inserito
" " " R xx N6 = " Ritardo 10 Km Escluso
" " " R xx N7 = " " " " Inserito
" " " R xx N8 = " Ritardo 20 Km Escluso
" " " R xx N9 = " " " " Inserito
" " " R xx NA = " Ritardo +/- Escluso
" " " R xx NB = " " " " Inserito
Con N = 1÷ 8 al quarto tono rappresenta il numero del satellite

TABELLA DEI CODICI DI RISPOSTA E DI ALLARME DEI SATELLITI

TONO FREQ. TIPO DI SEGNALAZIONE

1 R Prefisso
2 X N. Rete (1ª cifra)
3 X N. Rete (2ª cifra )
4 0 Cod. Sat (1ª cifra)
5 1 Cod. Sat (2ª cifra )
6 B Reset
7 C/D Rx VHF C=Ex D= In
8 700 Sep..
9 C/D Tx VHF C=Ex D= In
10 700 tempo di separazione in msec..
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25 C/D Misura Pot. TX C=Ex D= In


26 700 Sep.
27 C/D Assenza Rete C=Ex D= In
28 700 Sep.
29 C/D Misura Batteria C=Ex D= In
30 700 Sep.
31 C/D Assenza Sincro C=Ex D= In
32 700 Sep.

33 C/D All. Effraz. C=Ex D= In

34 700 Sep.

35 C/D Ventilazione C=Ex D= In

36 700 Sep.

37 D Fine

Codici d'interrogazione del RINVIO


Rxx00 per la prima Stazione
Rxx0A " " seconda "
Rxx0B " " terza "
Rxx0C " " quarta "
Rxx0D " " quinta "

I codici di risposta riguardano solo gli allarmi e sono analoghi a quelli dei Satelliti.

Codici d'interrogazione per la tensione di alimentazione:


RxxC0 per la prima Stazione
RxxCA " " seconda "
RxxCB " " terza "
RxxCC " " quarta "
RxxCD " " quinta "

I codici di Risposta sono analoghi a quelli dei Satelliti.

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21. ALLEGATO 2 – FREQUENZE RADIO UTILIZZATE DAGLI APPARATI PER I


VIGILI DEL FUOCO

Frequenze radio usate nei Ripetitori del CNVVF

VHF (1) = 73.000 – 73.800 MHz con canalizzazione 12,5 KHz (Rx)
VHF (2) = 73.800 – 74.600 MHz " " 12,5 KHz (Tx)
UHF (1) = 411.000 – 414.000 MHz " " 12,5 KHz (Tx)
UHF (2) = 421.100 – 424.000 MHz " " 12,5 KHz (Rx)
UHF (3) = 434.500 – 435.000 MHz " " 12,5 KHz (Rx/Tx)
UHF (4) = 444.500 – 445.000 MHz " " 12,5 KHz (Rx/Tx)
UHF (5) = 862.000 – 868.000 MHz " " 12,5 KHz (Rx/Tx)
UHF (6) = 915.000 – 921.000 MHz " " 12,5 KHz (Rx/Tx)

La modulazione sarà regolata con tono 1000 Hz, per una deviazione di 1,5 Khz

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