Il Drago - Schwarz Tagliato 2
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Personaggi
Il drago
Lancellotto
Charlemagne archivista
Elsa sua figlia
Il borgomastro
Heinrich suo figlio
Il gatto
L'asino
Primo tessitore
Secondo tessitore
Il cappellaio
Il liutaio
Il fabbro
Prima amica di Elsa
Seconda amica di Elsa
Terza amica di Elsa
La sentinella
Il giardiniere
Primo cittadino
Secondo cittadino
Prima cittadina
Seconda cittadina
Il bambino
Il venditore ambulante
Il carceriere
Lacchè
Guardie
Cittadini
ATTO PRIMO
Una cucina spaziosa e comoda, molto pulita, con una grande stufa in fondo. Il pavimento è di pietra,
lucido. Davanti alla stufa, su una poltrona, sonnecchia il gatto.
LANCELLOTTO (entra, si guarda intorno, chiama) Signor padrone! Signora padrona! Ehi, di
casa! Non c'è nessuno... La casa deserta, la porta aperta, le finestre spalancate. Meno male che sono
una persona onesta altrimenti adesso mi toccherebbe tremare, guardarmi intorno, scegliere la roba
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più preziosa e darmela a gambe. Invece ho tanta voglia di riposare. (Si siede) Aspetteremo. Signor
gatto! Torneranno presto i suoi padroni? Eh? Sta zitto?
IL GATTO Quando sei sul morbido e al calduccio è più saggio dormire e tacere, mio caro.
IL GATTO Gli voglio bene con ogni pelo della mia pelliccia, con le zampe e con i baffi, ma
un'immane sciagura li minaccia. Respiro soltanto quando non li ho sotto gli occhi.
LANCELLOTTO Perché?
IL GATTO Quando sei sul morbido e al calduccio è più saggio dormire e tacere che rimestare un
futuro spiacevole. Miau!
LANCELLOTTO Gatto, tu mi spaventi. La cucina è cosi accogliente e il fuoco è acceso con tanta
cura! Non voglio credere che una disgrazia minacci questa casa simpatica e ariosa. Gatto, che cosa è
successo? Rispondi!
LANCELLOTTO Senti, gatto, tu non mi conosci. Io sono tanto lieve che vado per il mondo come
una piuma. Mi immischio facilmente negli affari altrui. Per questo ho riportato diciannove ferite
leggere, cinque gravi e tre mortali. Ma sono ancora vivo perché sono lieve, si, come una piuma, ma
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anche testardo come un mulo. Dimmi, gatto, che cosa è successo qui da voi. Forse salverò i tuoi
padroni. Non sarebbe la prima volta. Su, parla. Come ti chiami?
IL GATTO Mariuccia.
IL GATTO Sono un maschio, ma la gente a volte è cosi disattenta! I miei padroni si meravigliano
ancora che io non abbia mai fatto gattini. Dicono: " Ma è possibile, Mariuccia? " Cari, poveri
padroni! Adesso non dico più una parola.
IL GATTO II signor archivista Charlemagne e la sua unica figlia, la cara, buona, dolce Elsa che ha
delle zampine tanto tenere.
IL GATTO Miau! Sono già quattrocento anni che nella nostra città si è stabilito un drago.
IL GATTO Ha imposto un tributo alla città. Ogni anno si sceglie una ragazza e noi, senza neanche
fare un miagolio, gliela diamo. Lui se la porta nella sua grotta e non la rivediamo più. Dicono che
muoia di ribrezzo. Frr! Vattene via, vattene via! Fff!
IL GATTO Tré.
IL GATTO Quattro.
LANCELLOTTO Be', non sono mica poi tante. Con gli artigli?
IL GATTO Si. Cinque artigli per ogni zampa. E ogni artiglio " è grande come un corno di cervo.
IL GATTO Certo.
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LANCELLOTTO Vere?
IL GATTO Naturalmente.
LANCELLOTTO Robuste?
IL GATTO Direi.
LANCELLOTTO Quanto?
LANCELLOTTO Vedremo.
IL GATTO Vengono.
LANCELLOTTO Se almeno lei mi piacesse, ah se mi piacesse! È una cosa che aiuta tanto...
(Guarda alla finestra) Mi piace! Gatto, è una ragazza molto simpatica. Ma che cosa vedo, gatto?
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Sorride! E tranquillissima. E anche suo padre sorride allegramente. Mi hai raccontato delle trottole,
eh?
IL GATTO No. La cosa più triste in tutta questa storia è che loro sorridono. Zitto. Buon giorno!
Mettiamoci a cenare, cari amici!
LANCELLOTTO La vostra casa mi sembrava cosi invitante, la porta era aperta, in cucina ardeva
il fuoco, e io sono entrato senza aspettare l'invito. Perdonate.
CHARLEMAGNE Si sieda, amico mio. Io amo i viandanti. Probabilmente perché non sono mai
uscito di città. Da dove viene?
LANCELLOTTO Grazie.
CHARLEMAGNE Da noi si potrà riposare. La nostra è una città tranquillissima. Qui non succede
mai nulla.
LANCELLOTTO Mai?
ELSA Certo.
CHARLEMAGNE Ah, è questo... Vede, noi ci siamo talmente abituati. Sono già quattrocento anni
che vive da noi.
ELSA Signor Lancellotto, perdoni, non è che voglia farle un'osservazione, ma la prego di non dire
una parola a questo proposito.
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LANCELLOTTO Perché?
LANCELLOTTO E allora?
CHARLEMAGNE Lui ha bruciato i sobborghi e ha fatto impazzire metà degli abitanti col suo
fumo velenoso. È un grande guerriero.
LANCELLOTTO Loro sanno che cos'è il libro dei lamenti? Allora glielo racconto. A cinque anni
di cammino da qui, sulle Montagne Nere, c'è una grotta immensa. Nella grotta c'è un libro scritto a
metà. Nessuno lo tocca, ma ogni giorno una pagina si aggiunge a quelle già scritte. Chi scrive è il
mondo! Le montagne, le erbe, le pietre, le piante, i fiumi vedono quel che fanno gli uomini.
Conoscono tutti i delitti dei delinquenti, tutte le pene di chi soffre senza colpa. Di ramo in ramo, di
goccia in goccia, di nube in nube i lamenti giungono alla grotta sulle Montagne Nere e il libro
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s'ingrossa. Se questo libro non esistesse, le piante seccherebbero di tristezza e l'acqua si farebbe
amara. E questo libro è scritto per me. Io sfiderò il drago!
Si sente un sibilo, un fracasso, un urlo, un ruggito crescente. I vetri tremano. Alle finestre
s'accendono bagliori d'incendio.
L’UOMO Salve, ragazzi! Ciao, Elsa, piccola mia! Avete un ospite, vedo. Chi è?
L’UOMO Cosa? Fa' il tuo rapporto a voce alta, in modo chiaro, da soldato.
CHARLEMAGNE È un pellegrino!
L’UOMO Cosa?
LANCELLOTTO Lei? Ma se mi hanno detto che ha tre teste, gli artigli e una statura gigantesca!
CHARLEMAGNE II signor drago vive da tanto tempo tra gli uomini che a volte si trasforma
anch'esso in essere umano e viene a farci visita da amico.
IL DRAGO Si, noi siamo davvero amici, caro Charlemagne. Per ognuno di voi anzi io sono più di
un amico. Sono l'amico della vostra infanzia. Anzi l'amico d'infanzia di vostro padre, di vostro
nonno, del vostro bisnonno. Ricordo il vostro bisnonno coi calzoni corti. Per mille diavoli! Una
lacrima involontaria. Ah ah! Il forestiero sgrana gli occhi. Non ti aspettavi da me simili sentimenti,
non è vero? Rispondi! È tutto confuso, figlio d'un cane. Su, su, non è niente. Ah ah! Elsa! Dammi
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la zampina. (Elsa tende la mano al drago). Bricconcella. Birichina. Che zampina calda. Su il
musetto! Sorridi. Cosi. Che cos'hai, pellegrino? Eh?
LANCELLOTTO Ammiro.
IL DRAGO Bravo. Ecco una risposta chiara. Ammira pure. Da noi altri si vive alla buona. Da
soldati. Un, due, canta cheti passa!
IL DRAGO Eh?
IL DRAGO Per quali affari? Su, dillo. Eh? Forse ti aiuterò. Perché sei venuto qui?
ELSA No, no! Sta scherzando. Vuole che le dia ancora la mano, signor drago?
Si ode un ruggito assordante, terribile, triplice, che fa tremare i vetri. Questo ruggito disumano,
nonostante la sua potenza, non è privo di una certa musicalità. A ruggire è il drago, che stringe i
pugni e pesta i piedi per terra.
IL DRAGO (smette a un tratto di ruggire. Con calma) Stupido. Be', perché stai zitto? Hai paura?
LANCELLOTTO NO.
IL DRAGO NO?
LANCELLOTTO NO.
LANCELLOTTO Sì.
IL DRAGO Accetto la sua sfida. I cavalieri erranti non sono poi altro che zingari. Bisogna
distruggerli.
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LANCELLOTTO Se ci riuscirà.
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fuoco che accende la pipa ormai carica di Lancellotto). Lei è contro di me, quindi è contro la
guerra?
IL DRAGO Lei qui è forestiero, ma noi altri fin dai tempi più antichi abbiamo imparato a capirci.
Tutta la città lo guarderà con orrore e si rallegrerà della sua morte. L'aspetta una fine ingloriosa.
Comprende?
LANCELLOTTO NO.
LANCELLOTTO Benissimo.
IL DRAGO E lei vuole che io le dia il tempo di armarsi? No. Ho detto che combatterò con lei sul
serio. L'attaccherò all'improvviso, adesso...
LANCELLOTTO Allora perché ha tanta fretta ? Mi dia tempo fino a domani. Mi troverò le armi e
ci incontreremo sul campo.
Il drago da in un altro ruggito potente come il primo, ma questa volta si avvertono chiaramente
rantoli, gemiti e scoppi di tosse convulsa. A ruggire è un mostro immane, antico, malefico.
Esce rapidamente e, non appena la porta gli si è rinchiusa dietro, si odono sibili, rombi, fragori. Le
pareti tremano, la luce s'accende e si spegne, poi tutto il fracasso si smorza, allontanandosi.
Una pausa.
ELSA Perché ha fatto tutto questo? Non è poi tanto terribile morire giovani. Tutti invecchiano e tu
invece no.
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LANCELLOTTO Ma che cosa sta dicendo? Rifletta! Anche gli alberi sospirano quando vengono
abbattuti.
LANCELLOTTO E non le rincresce di lasciare le sue amiche? Ma e la sua città? Non le spiace di
abbandonarla?
ELSA No, no! Domenica io cesserò di vivere e fino a martedi la città sarà immersa nel lutto.
LANCELLOTTO Ed è tutto?
ELSA È impossibile.
LANCELLOTTO II drago ha distorto la sua anima, avvelenato il suo sangue è ottenebrato la sua
vista. Ma noi metteremo tutto a posto.
ELSA Non ce n'è bisogno. Se quello che lei dice di me è vero, per me è meglio morire. Entra di
corsa il gatto.
IL GATTO Otto gatte mie amiche e quarantotto miei gattini hanno fatto di corsa il giro della città
annunciando l'imminente tenzone. Miau! Sta correndo qui il borgomastro!
LANCELLOTTO Perché?
IL BORGOMASTRO Perché i miei nervi sono in uno stato terribile. Soffro di tutte le malattie
nervose e psichiche del mondo e di altre tre finora sconosciute. Crede che sia facile fare il
borgomastro col drago?
IL BORGOMASTRO Piò facile? Ah ah! Più facile! (Ha un attacco epilettico. Beve dell'acqua. Si
calma) È una disgrazia che lei abbia osato sfidare il signor drago. Tutto andava così bene. Il signor
drago col suo prestigio teneva in pugno il mio aiutante, un briccone senza pari, e tutta la sua banda
di mugnai. Adesso andrà tutto in malora. Il signor drago, tutto preso dai preparativi del
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combattimento, trascurerà l'amministrazione comunale alla quale aveva appena cominciato a
prestare attenzione.
IL BORGOMASTRO Grazie tante! Adesso mi piglia un attacco di catalessi. (Sta immobile con
UH amaro sorriso sulle labbra).
LANCELLOTTO Ma io salverò tutti! Cerchi di capire! (Il borgomastro tace). Non capisce?
IL BORGOMASTRO No, non posso capirla. Chi le chiede di battersi col drago?
IL BORGOMASTRO Vede! Se lei è una persona umana e civile deve sottomettersi alla volontà
popolare.
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ATTO SECONDO
La piazza principale della città. A destra, il municipio con una torretta sulla quale sta una
sentinella. Nel centro, un enorme e tetro edificio marrone senza finestre, con un gigantesco portone;
di .ghisa alto quanto la parete dalle fondamenta al tetto. Sopra il portone c'è una scritta a caratteri
gotici: " È severamente vietato l'ingresso ". A sinistra, la larga muraglia di una antica fortezza. Nel
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mezzo della piazza c'è un pozzo col parapetto di legno intagliato e la tettoia. Heinrich, senza livrea,
con il grembiule, pulisce gli ornamenti di rame del portone.
HEINRICH Vedremo, vedremo, ha detto il drago; vedremo, vedremo, ha ruggito il vecchio dra-
drà; il vecchio dragoncino ha tuonato: vedremo, corpo di bacco, e noi davver vedrem! (Entra Elsa).
Elsa!
HEINRICH Sf. Che peccato che sulla torre ci sia la sentinella. Se non fosse per questo increscioso
impedimento ti abbraccerei e ti bacerei.
HEINRICH Ah, Elsa, Elsa! Sei sempre stata un po' troppo virtuosa. Ma questo tisi addice. Dietro
la tua modestia si nasconde qualche cosa. Dra-drà ha buon fiuto per le ragazze. Si è sempre scelto le
birichine più promettenti. E Lancellotto non ha ancora cercato di farti la corte?
HEINRICH Del resto è impossibile. Se al tuo posto ci fosse una vecchia scema, lui si batterebbe lo
stésso. Non gli importa chi deve salvare. È fatto cosi. Non ha neppure guardato che faccia hai!
ELSA Smettila!
HEINRICH Non sto scherzando. Sono autorizzato a comunicarti che se sarai ubbidiente e in caso
di necessità ucciderai Lancellotto, per ricompensa dra-drà ti lascerà libera.
HEINRICH Lasciami finire. Al tuo posto sarà scelta un'altra, una ragazza del tutto sconosciuta del
popolino. Tanto è designata per l'anno venturo. Scegli che cosa è meglio: una mortestupida o una
vita piena di tali delizie che finora le hai viste solo in sogno e cosi di rado da far persino rabbia.
ELSA Ha paura!
ELSA Tuo?
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HEINRICH Sono io il vero vincitore del drago, se proprio vuoi saperlo. Io posso ottenere tutto. Ho
aspettato l'occasione e finalmente è venuta. Non sono tanto stupido da cederti a un altro, chiunque
esso sia.
ELSA Mio dio! Le guance mi bruciano come se ci fossimo baciati. Che vergogna! Mi ha quasi
convinta... Ecco chi sono!... Ma si. Tanto meglio. Basta! In tutta la città non c'è una ragazza più
ubbidiente di me.
ELSA Perché?
LANCELLOTTO Ah, cara la mia signorina, oggi per me è una giornata cosi dura che l'anima
esige almeno un minuto di riposo. E, quasi a farlo apposta, ecco che l'incontro.
LANCELLOTTO Sì
LANCELLOTTO Ho risposto: poveri stupidi! Ma parliamo d'altro. Oggi, Elsa, lei è ancora più
bella di ieri. È un segno sicuro che lei mi piace davvero. Crede che la libererò?
ELSA No.
LANCELLOTTO Non mi offendo. Il che vuol dire che lei mi piace proprio.
Entra di corsa l’amica di Elsa.
AMICA DI ELSA Eccomi qui! Io sono la migliore amica di Elsa. Fin dall'infanzia siamo vissute
d'amore e d'accordo. Elsa era la più intelligente, la più brava, e voleva bene a tutti. Se le chiedevi un
favore - fare un rammendo, risolvere un problema - non diceva mai di no. E ti consolava, quando ti
pareva di essere la ragazza più infelice del mondo.
Non sono in ritardo? È vero che lei si batterà col drago?
Signor Lancellotto, non può trovarmi un posto sul tetto del municipio? Se lo chiede lei non le
diranno di no. Ho una gran voglia di vedere bene il duello.
Ecco che si è offeso. Lei crede che l'abbia fatto apposta a impedirgli di dire addio a Elsa. E invece
no, e’ stato Heinrich che mi ha ordinato di non lasciarvi soli finché il signor drago non lo
permetterà... mi ha ordinato di chiacchierare...
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Charlemagne esce dal municipio.
CHARLEMAGNE La seduta si è chiusa, signor Lancellotto. E’ stata presa una decisione riguardo
alle sue armi. Ci perdoni. Abbia pietà di noi, poveri assassini, signor Lancellotto.
Suonano le trombe. Dal municipio escono di corsa i servi che stendono tappeti e dispongono
poltrone. Una poltrona grande e sfarzosa è collocata al centro. Le poltrone a destra e a sinistra sono
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più semplici. Esce il borgomastro circondato dai mèmbri della giunta. È molto allegro. Heinrich, in
livrea di gala, è con loro.
IL DRAGO (Tutti escono. In scena restano Lancellotto, il drago e il gatto che sonnecchia
acciambellato sul muro della fortezza). Come va la salute?
LANCELLOTTO Le armi.
LANCELLOTTO Si.
LANCELLOTTO NO.
LANCELLOTTO NO.
IL DRAGO Storie, storie. I miei uomini sono terribili. Di simili non se ne trova da nessuna parte.
Sono opera mia. Li ho fatti io.
IL DRAGO Esteriormente.
LANCELLOTTO NO.
IL DRAGO Te la daresti a gambe. Non vorresti morire per degli esseri deformi. Sono io, mio caro,
che li ho conciati così. A regola d'arte. Le anime umane, mio caro, sono piene di vitalità. Se tagli in
due un corpo, l'uomo crepa. Ma se squarci un'anima, diventa docile e basta.
IL DRAGO Perché?
LANCELLOTTO La gente si spaventerebbe se vedesse con i propri occhi come lei ha ridotto la
sua anima. Affronterebbero la morte, ma non resterebbero in schiavitù. Chi le darebbe da vivere
allora?
IL DRAGO Per tutti i diavoli, forse lei ha ragione. Be', allora cominciamo?
LANCELLOTTO Cominciamo.
IL DRAGO Prima dica addio alla ragazza per cui affronta la morte.
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Il drago va nel palazzo, Lancellotto si avvicina al Gatto
IL GATTO Guarda davanti a Te, caro Lancellotto. In una nube di polvere c'è un asinelio. Tira
calci. Cinque uomini cercano di convincere il testardo. Adesso io canto loro una canzoncina.
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(Miagola) Vedi, quel testardo corre verso di noi. Ma vicino al muro s'impunterà di nuovo, tu allora
parla con gli asinaio. Eccolo.
Dietro il muro c'è la testa dell'asino che si ferma in un nuvolo di polvere. I cinque asinai gli gridano
contro. Heinrich attraversa di corsa la piazza.
ASINAIO Buon giorno, signor Lancellotto. Io sono vostro amico, signor Lancellotto.
(Tossicchiano insieme
LANCELLOTTO Magnifico!
ASINAIO io sono anche cappellaio. Fabbrico i migliori cappelli e berretti del mondo, Sono famoso
in tutta la città. Ho lavorato tutta la notte per lei, signore, e intanto piangevo come un bambino per il
gran dispiacere.
ASINAIO Si tratta di un modello tragico, tutto speciale. È un berretto magico che rende invisibile.
LANCELLOTTO Magnifico!
LANCELLOTTO Grazie. (Si mette sul tappeto. Prende le armi, posa ai piedi lo strumento
musicale. Afferra il berretto magico, se lo infila e scompare),
IL GATTO Ha fatto un bel lavoro. E’ un artigiano in gamba. Sei ancora qui, caro Lancellotto?
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AMICA DI ELSA La guerra dura già da dieci minuti. Perché Lancellotto non si arrende? Lo sa che
tanto il drago nessuno lo vince. Ho dimenticato i guanti in casa di Elsa! Ma non fa niente. Sono cosi
stanca di questa guerra che non m'importa più di nulla.
Escono.
PRIMA TESTA Perché, perché l'ho colpito con la seconda zampa sinistra? & con la seconda di
destra che dovevo colpirlo.
SECONDA TESTA Ehi, qualcuno! Tu, Muller! Tu che mi baciavi la coda ogni volta che mi
incontravi. Ehi! Tu mi regalasti una pipa con tre cannelli e la dedica: " Tuo per sempre ". Dove sei,
Anna Maria Fe-derica Weber? Tu dicevi di essere innamorata di me e portavi sul seno, in un
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sacchetto di velluto, i pezzetti di un mio artiglio. Da tanto tempo avevamo imparato a capirci Dove
siete? Datemi dell'acqua. Il pozzo è vicino. Un sorso! Mezzo sorso! Almeno da inumidire le labbra.
TERZA TESTA Bisognava farsi almeno un'anima fedele. Ma il materiale era di cattiva qualità.
SECONDA TESTA Silenzio! Sento che accanto c'è qualcuno. Si sta avvicinando. Dammi un po'
d'acqua.
Sulla piazza appare Lancellotto. È in piedi sul tappeto volante, si appoggia alla spada incurvata. In
mano ha il berretto magico. Ai piedi giace lo strumento musicale.
PRIMA TESTA Hai vinto per caso! Se ti avessi colpito con la zampa destra...
TERZA TESTA Mi consola il fatto che ti lasciò anime bruciate, anime bacate, anime morte...
Comunque, addio!
SECONDA TESTA Vicino a me c'è soltanto un uomo; colui che mi ha ucciso! Ecco come è finita
la vita!
LANCELLOTTO Sono morte, ma io sto male. Le mani non mi obbediscono. E sento di continuo
una voce che mi chiama: "Lancellotto, Lancellotto". Una voce conosciuta. Una voce melanconica.
Non ho voglia di andare. Ma bisognerà farlo anche questa volta. Ma io sto malissimo. Sono ferito
mortalmente. Ma il drago è ucciso, e già respiro meglio. Elsa! Non mi sorriderai, non mi bacerai,
non domanderai: " Lancellotto, che ti succede? Perché sei così triste? Perché ti gira la testa? Perché
ti dolgono le spalle? Chi ti chiama con tanta insistenza: Lancellotto, Lancellotto? " È la morte che
mi chiama, Elsa. Sto morendo. £ molto triste, non è vero? (Lo strumento musicale risponde). È un
vero peccato. Tutti si sono nascosti. Come se la vittoria fosse una disgrazia. Aspetta, morte. Tu mi
conosci. Più d'una volta ti ho guardato negli occhi e non mi sono mai nascosto. Non ruggirò! Ti
sento. Lasciami pensare ancora un momento. Si sono tutti nascosti. Già. Ma adesso nelle loro case a
poco a poco stanno tornando in sé. Le loro anime si raddrizzano. Stanno bisbigliando: " Perché
abbiamo nutrito e ossequiato questo mostro? Per colpa nostra adesso in piazza muore un uomo,
tutto solo. Ma d'ora innanzi saremo più avveduti! Che tremenda battaglia s'è svolta in ciclo per
causa nostra! Come respira a fatica il povero Lancellotto. No, basta, basta! Per la nostra debolezza
sono morti i più forti, i più bravi, i più impazienti. È possibile non recare offesa a chi è inerme e
indifeso. È possibile avere pietà del prossimo. Non temete. Abbiate pietà del prossimo. Abbiate
pietà e sarete felici. Parola d'onore, è la verità, la pura verità, la più pura verità che ci sia al mondo.
Ecco tutto. Me ne vado. Addio. (Lo strumento musicale risponde).
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ATTO TERZO
Una sala arredata con sfarzo nel palazzo del borgomastro. In secondo piano, ai lati della porta,
tavoli semicircolari imbanditi. Davanti ad essi, al centro, un tavolino su cui giace un grosso libro
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rilegato in oro. Quando si alza il sipario l'orchestra sta suonando. Il gruppo dei cittadini urla con lo
sguardo rivolto alla porta.
HEINRICH Vostra eccellenza, signor presidente di questa libera città! Durante il mio turno di
guardia non si sono verificati incidenti! I nostri concittadini si sono ricordati che un anno fa lei
uccise il drago e sono accorsi qui per festeggiarla.
IL BORGOMASTRO Dunque, Charlemagne, lei avrà già capito perché l'abbiamo mandata a
chiamare. Ma dalle ordinanze affisse in città lei e sua figlia avranno saputo che oggi è il giorno del
matrimonio di Elsa.
IL BORGOMASTRO Noi, uomini di stato, non abbiamo tempo di fare dichiarazioni d'amore con i
fiori, i sospiri e roba del genere. Noi non chiediamo. Noi ordiniamo. Ah ah! È una cosa
comodissima. Elsa è felice?
CHARLEMAGNE NO.
IL BORGOMASTRO Può, può. Se ci credo io, a maggior ragione può crederci lei.
CHARLEMAGNE NO.
CHARLEMAGNE NO.
IL BORGOMASTRO Non stia a mercanteggiare non abbiamo tempo da perdere, noi. Basta. Lei è
d'accordo.
CHARLEMAGNE NO.
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IL BORGOMASTRO Ma insomma che cosa vuole?
CHARLEMAGNE Vogliamo una cosa sola: che ci lasci in pace, signor presidente.
CHARLEMAGNE No. Oggi abbiamo fatto una passeggiata nel bosco e abbiamo parlato di tutto
minuziosamente. Domani, non appena Elsa non ci sarà più, morirò anch'io.
mi sta dicendo?
CHARLEMAGNE Non crederà davvero che Elsa possa sopravvivere a queste nozze?
CHARLEMAGNE No. Io sono una persona anziana e cortese e mi è difficile dirglielo in faccia.
Ma glielo dirò lo stesso. Questo matrimonio per noi è una grande sventura.
IL BORGOMASTRO Senta, carissimo. Non riceverà un soldo di più di quanto le è stato offerto!
IL BORGOMASTRO Vada pure. Ma si ricordi una cosa. Primo: alle nozze si compiaccia di essere
allegro, gioviale e spiritoso. Secondo: niente morti! Si sforzi di vivere fino a quando farà piacere a
me. Riferisca questo a sua figlia. Terzo: d'ora innanzi mi chiami " vostra eccellenza ".
HEINRICH Per quattrocento anni abbiamo qui registrato i nomi delle povere ragazze destinate al
drago. Quattrocento pagine sono piene. E per la prima volta, nella quattrocentounesima scriveremo
il nome della fortunata che andrà in moglie al prode che ha annientato il mostro. (Applausi).
Fidanzato, rispondimi con tutta sincerità. Acconsenti a prendere in moglie la qui presente ragazza?
HEINRICH Applausi.
AMICA DI ELSA Elsa, cara, cerca di essere allegra. Se no mi metto a piangere e mi rovino le
ciglia che oggi mi sono venute proprio bene. Dopo tutto è meglio lui che il drago... Almeno ha delle
mani e dei piedi, e poi è senza scaglie. Anche se è il presidente, in fondo è un uomo. Sai quanto
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bene puoi fare alla gente! Per esempio, puoi chiedere al tuo fidanzato di licenziare il capufficio di
mio Papà. Allora Papà prenderà il suo posto, avrà uno stipendio doppio e noi saremo proprio felici !
HEINRICH Scrivani, registrate. Attento, tu! Se fai una macchia, tè la faccio leccare! Cosi va bene!
Ecco fatto! Ah, scusate! È rimasta una piccola formalità. Fidanzata! Tu, naturalmente, acconsenti a
diventare la moglie del signor presidente di questa libera città. (Pausa). Su, ragazza, rispondi.
Acconsenti?...
ELSA No.
IL BORGOMASTRO Ma, mio caro. Elsa non da alcun fastidio. Quando una ragazza dice " no "
vuol sempre dire " si ". Procedete, scrivani!
HEINRICH Elsa!
ELSA Amici miei! Perché mi uccidete? È orribile, come in un sogno. Quando un brigante leva su
di tè il pugnale, puoi ancora salvarti. Qualcuno può ucciderlo o gli si può sfuggire... Ma se è il
pugnale del brigante che ti si getta addosso per colpirti? E sé la sua corda si mette a strisciare come
un serpente per legarti mani e piedi? Se la tendina della sua finestra, la semplice tendina, ti si butta
addosso per tapparti la bocca? Che direte allora? Io credevo che voi obbediste al drago così come il
pugnale obbedisce al brigante. E invece anche voi, amici miei, siete dei briganti! Non ve ne faccio
colpa perché voi non sapete quello che fate, ma vi prego: tornate m voi! Possibile che il drago non
sia morto, ma, come spesso gli succedeva, si sia trasformato in uomo? Solo che questa volta si è
moltiplicato in un gran numero di uomini che, tutti insieme, adesso mi uccidono. Non uccidetemi
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Aprite gli occhi! Dio mio, che tristezza... Spezzate la ragnatela che vi avvolge. Possibile che
nessuno mi voglia difendere?
ELSA Lancellotto! (Corre verso di lui) Siediti, ti prego, siediti. Entra. Sei proprio tu?
ELSA Hai le mani calde. E i capelli ti sono cresciuti. O mi sbaglio? Il mantello però è lo stesso.
Lancellotto! (Lo fa sedere dietro il tavolino che sta nel centro della stanza). Riposati un po' e poi ce
ne andremo. Papà! È arrivato, Papà! Proprio come quella sera. Quando ancora una volta credevamo
che non ci rimanesse altro che morire in silenzio. Lancellotto!
ELSA Papà, senti? Quante volte abbiamo sognato che lui sarebbe entrato e mi avrebbe chiesto:
Elsa, mi vuoi sempre bene? E io avrei risposto: Si, Lancellotto! E poi avrei detto: Dove sei stato
tutto questo tempo?
LANCELLOTTO Certo.
ELSA Tutto?
LANCELLOTTO Sì.
ELSA E come?
LANCELLOTTO Sulle Montagne Nere, poco lontano dalla capanna del taglialegna, si trova una
caverna immensa. Nella caverna c'è un libro, il libro dei lamenti, che ormai è quasi tutto scritto.
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Nessuno lo tocca, ma ogni giorno una pagina si aggiunge alle altre. Chi scrive è il mondo! Là sono
registrate tutte le infamie dei delinquenti, tutte le pene di chi soffre senza colpa.
LANCELLOTTO Perché non sono più quello di un anno fa. Vi ho liberati e voi che cosa avete
fatto?
HEINRICH Ma scusi! A voler essere obiettivi, io personalmente non ho nessuna colpa. Mi hanno
insegnato cosi.
LANCELLOTTO A tutti è stato insegnato cosi. Ma tu, canaglia, perché hai voluto diventare il
primo della classe?
LANCELLOTTO No, tu resti qui. Sai, Elsa, è già un mese che sono tornato.
LANCELLOTTO Sono venuto, ma col berretto magico, di buon mattino. Ti ho baciata adagio
adagio per non svegliarti. Poi sono andato in giro per la città. Ho visto cose terribili. Leggerle nel
libro era penoso, ma vederle con i propri occhi è stato ancora peggio. Elsa, io non sono più quello di
prima, Vedi.
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