Il Drago - Schwarz Tagliato 2

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IL DRAGO - Evgenij Schwarz

Personaggi

Il drago
Lancellotto
Charlemagne archivista
Elsa sua figlia
Il borgomastro
Heinrich suo figlio
Il gatto
L'asino
Primo tessitore
Secondo tessitore
Il cappellaio
Il liutaio
Il fabbro
Prima amica di Elsa
Seconda amica di Elsa
Terza amica di Elsa
La sentinella
Il giardiniere
Primo cittadino
Secondo cittadino
Prima cittadina
Seconda cittadina
Il bambino
Il venditore ambulante
Il carceriere
Lacchè
Guardie
Cittadini

ATTO PRIMO

Una cucina spaziosa e comoda, molto pulita, con una grande stufa in fondo. Il pavimento è di pietra,
lucido. Davanti alla stufa, su una poltrona, sonnecchia il gatto.

LANCELLOTTO (entra, si guarda intorno, chiama) Signor padrone! Signora padrona! Ehi, di
casa! Non c'è nessuno... La casa deserta, la porta aperta, le finestre spalancate. Meno male che sono
una persona onesta altrimenti adesso mi toccherebbe tremare, guardarmi intorno, scegliere la roba

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più preziosa e darmela a gambe. Invece ho tanta voglia di riposare. (Si siede) Aspetteremo. Signor
gatto! Torneranno presto i suoi padroni? Eh? Sta zitto?

IL GATTO Sto zitto.

LANCELLOTTO E perché, si può saperlo?

IL GATTO Quando sei sul morbido e al calduccio è più saggio dormire e tacere, mio caro.

LANCELLOTTO Via, dimmi, dove sono i tuoi padroni?

IL GATTO Sono usciti. Il che mi fa un grandissimo piacere.

LANCELLOTTO Non gli vuoi bene?

IL GATTO Gli voglio bene con ogni pelo della mia pelliccia, con le zampe e con i baffi, ma
un'immane sciagura li minaccia. Respiro soltanto quando non li ho sotto gli occhi.

LANCELLOTTO Cosa mi dici? Li minaccia una disgrazia? Quale? Stai zitto?

IL GATTO Sto Zitto.

LANCELLOTTO Perché?

IL GATTO Quando sei sul morbido e al calduccio è più saggio dormire e tacere che rimestare un
futuro spiacevole. Miau!

LANCELLOTTO Gatto, tu mi spaventi. La cucina è cosi accogliente e il fuoco è acceso con tanta
cura! Non voglio credere che una disgrazia minacci questa casa simpatica e ariosa. Gatto, che cosa è
successo? Rispondi!

IL GATTO Lasciami dormire, forestiero.

LANCELLOTTO Senti, gatto, tu non mi conosci. Io sono tanto lieve che vado per il mondo come
una piuma. Mi immischio facilmente negli affari altrui. Per questo ho riportato diciannove ferite
leggere, cinque gravi e tre mortali. Ma sono ancora vivo perché sono lieve, si, come una piuma, ma

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anche testardo come un mulo. Dimmi, gatto, che cosa è successo qui da voi. Forse salverò i tuoi
padroni. Non sarebbe la prima volta. Su, parla. Come ti chiami?

IL GATTO Mariuccia.

LANCELLOTTO Credevo che fossi un maschio.

IL GATTO Sono un maschio, ma la gente a volte è cosi disattenta! I miei padroni si meravigliano
ancora che io non abbia mai fatto gattini. Dicono: " Ma è possibile, Mariuccia? " Cari, poveri
padroni! Adesso non dico più una parola.

LANCELLOTTO Dimmi almeno chi sono i tuoi padroni.

IL GATTO II signor archivista Charlemagne e la sua unica figlia, la cara, buona, dolce Elsa che ha
delle zampine tanto tenere.

LANCELLOTTO Chi è minacciato dalla sventura?

IL GATTO Lei e di conseguenza noi tutti!

LANCELLOTTO E che cosa la minaccia? Su, dimmelo!

IL GATTO Miau! Sono già quattrocento anni che nella nostra città si è stabilito un drago.

LANCELLOTTO Un drago? Magnifico!

IL GATTO Ha imposto un tributo alla città. Ogni anno si sceglie una ragazza e noi, senza neanche
fare un miagolio, gliela diamo. Lui se la porta nella sua grotta e non la rivediamo più. Dicono che
muoia di ribrezzo. Frr! Vattene via, vattene via! Fff!

LANCELLOTTO A chi Io dici?

IL GATTO Al drago. Si è scelto la nostra Elsa, quel maledetto ramarro! Ffff!

LANCELLOTTO Quante teste ha?

IL GATTO Tré.

LANCELLOTTO Mica male. E quante zampe?

IL GATTO Quattro.

LANCELLOTTO Be', non sono mica poi tante. Con gli artigli?

IL GATTO Si. Cinque artigli per ogni zampa. E ogni artiglio " è grande come un corno di cervo.

LANCELLOTTO Davvero? E sono affilati, questi artigli?

IL GATTO Come coltelli.

LANCELLOTTO Chiaro. E sputa fiamme?

IL GATTO Certo.

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LANCELLOTTO Vere?

IL GATTO Le foreste s'incendiano.

LANCELLOTTO Aha. È coperto di scaglie?

IL GATTO Naturalmente.

LANCELLOTTO Robuste?

IL GATTO Direi.

LANCELLOTTO Quanto?

IL GATTO Nemmeno il diamante le scalfisce.

LANCELLOTTO Chiaro. Me lo immagino. Ed è grosso?

IL GATTO Come una chiesa.

LANCELLOTTO Aha, capisco. Grazie, gatto.

IL GATTO Si batterà con lui?

LANCELLOTTO Vedremo.

IL GATTO La scongiuro, lo sfidi a combattimento. Il drago naturalmente la ucciderà, ma finché la


cosa non si risolve, si potrà starsene sdraiati davanti alla stufa e sognare che per un caso o per un
miracolo, in qualche modo forse, chi sa mai, potrebbe darsi che sia lei invece ad ucciderlo.

LANCELLOTTO Grazie, gatto.

IL GATTO Vengono.

LANCELLOTTO Se almeno lei mi piacesse, ah se mi piacesse! È una cosa che aiuta tanto...
(Guarda alla finestra) Mi piace! Gatto, è una ragazza molto simpatica. Ma che cosa vedo, gatto?

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Sorride! E tranquillissima. E anche suo padre sorride allegramente. Mi hai raccontato delle trottole,
eh?

IL GATTO No. La cosa più triste in tutta questa storia è che loro sorridono. Zitto. Buon giorno!
Mettiamoci a cenare, cari amici!

Entrano Elsa e Charlemagne.

LANCELLOTTO Buon giorno, cortese signore e bellissima signorina.

CHARLEMAGNE Buon giorno, giovanotto.

LANCELLOTTO La vostra casa mi sembrava cosi invitante, la porta era aperta, in cucina ardeva
il fuoco, e io sono entrato senza aspettare l'invito. Perdonate.

CHARLEMAGNE Niente scuse. La nostra casa è aperta per tutti.

ELSA Mi era parso che lei... avesse paura di me.

LANCELLOTTO No, no... Non è niente.

CHARLEMAGNE Si sieda, amico mio. Io amo i viandanti. Probabilmente perché non sono mai
uscito di città. Da dove viene?

LANCELLOTTO Dal Sud.

CHARLEMAGNE E ha avuto molte avventure lungo il cammino?

LANCELLOTTO Ah, più di quanto ne desiderassi.

ELSA Lei dev'essere stanco. Si sieda. Perché sta in piedi?

LANCELLOTTO Grazie.

CHARLEMAGNE Da noi si potrà riposare. La nostra è una città tranquillissima. Qui non succede
mai nulla.

LANCELLOTTO Mai?

ELSA Certo.

LANCELLOTTO Ma... e il drago?

CHARLEMAGNE Ah, è questo... Vede, noi ci siamo talmente abituati. Sono già quattrocento anni
che vive da noi.

LANCELLOTTO Ma... mi hanno detto che sua figlia...

ELSA Signor viandante...

LANCELLOTTO Mi chiamo Lancellotto.

ELSA Signor Lancellotto, perdoni, non è che voglia farle un'osservazione, ma la prego di non dire
una parola a questo proposito.

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LANCELLOTTO Perché?

ELSA Perché non c'è nulla da fare.

LANCELLOTTO Ma la città non gli si è ribellata?

CHARLEMAGNE Si che si è ribellata.

LANCELLOTTO E allora?

CHARLEMAGNE Lui ha bruciato i sobborghi e ha fatto impazzire metà degli abitanti col suo
fumo velenoso. È un grande guerriero.

LANCELLOTTO Loro sanno che cos'è il libro dei lamenti? Allora glielo racconto. A cinque anni
di cammino da qui, sulle Montagne Nere, c'è una grotta immensa. Nella grotta c'è un libro scritto a
metà. Nessuno lo tocca, ma ogni giorno una pagina si aggiunge a quelle già scritte. Chi scrive è il
mondo! Le montagne, le erbe, le pietre, le piante, i fiumi vedono quel che fanno gli uomini.
Conoscono tutti i delitti dei delinquenti, tutte le pene di chi soffre senza colpa. Di ramo in ramo, di
goccia in goccia, di nube in nube i lamenti giungono alla grotta sulle Montagne Nere e il libro

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s'ingrossa. Se questo libro non esistesse, le piante seccherebbero di tristezza e l'acqua si farebbe
amara. E questo libro è scritto per me. Io sfiderò il drago!

Si sente un sibilo, un fracasso, un urlo, un ruggito crescente. I vetri tremano. Alle finestre
s'accendono bagliori d'incendio.

IL GATTO Lupus in fabula.

L'urlo e il sibilo cessano di colpo. Bussano con forza alla porta.

CHARLEMAGNE Avanti! Prego!

L’UOMO Salve, ragazzi! Ciao, Elsa, piccola mia! Avete un ospite, vedo. Chi è?

CHARLEMAGNE Un pellegrino, uno di passaggio.

L’UOMO Cosa? Fa' il tuo rapporto a voce alta, in modo chiaro, da soldato.

CHARLEMAGNE È un pellegrino!

L’UOMO Non è uno zingaro?

CHARLEMAGNE Ma che cosa dice! È una persona cosi simpatica.

L’UOMO Cosa?

CHARLEMAGNE È una persona simpatica.

L’UOMO Bene. Pellegrino! Perché non mi guardi? Perché fissi la porta?

LANCELLOTTO Aspetto che entri il drago.

L’UOMO Ah ah! Il drago sono io.

LANCELLOTTO Lei? Ma se mi hanno detto che ha tre teste, gli artigli e una statura gigantesca!

IL DRAGO Oggi sono venuto qui senza cerimonie, alla buona.

CHARLEMAGNE II signor drago vive da tanto tempo tra gli uomini che a volte si trasforma
anch'esso in essere umano e viene a farci visita da amico.

IL DRAGO Si, noi siamo davvero amici, caro Charlemagne. Per ognuno di voi anzi io sono più di
un amico. Sono l'amico della vostra infanzia. Anzi l'amico d'infanzia di vostro padre, di vostro
nonno, del vostro bisnonno. Ricordo il vostro bisnonno coi calzoni corti. Per mille diavoli! Una
lacrima involontaria. Ah ah! Il forestiero sgrana gli occhi. Non ti aspettavi da me simili sentimenti,
non è vero? Rispondi! È tutto confuso, figlio d'un cane. Su, su, non è niente. Ah ah! Elsa! Dammi

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la zampina. (Elsa tende la mano al drago). Bricconcella. Birichina. Che zampina calda. Su il
musetto! Sorridi. Cosi. Che cos'hai, pellegrino? Eh?

LANCELLOTTO Ammiro.

IL DRAGO Bravo. Ecco una risposta chiara. Ammira pure. Da noi altri si vive alla buona. Da
soldati. Un, due, canta cheti passa!

LANCELLOTTO Grazie, ho già mangiato abbastanza.

IL DRAGO Non importa, mangia. Perché sei venuto?

LANCELLOTTO Per affari.

IL DRAGO Eh?

LANCELLOTTO Per affari.

IL DRAGO Per quali affari? Su, dillo. Eh? Forse ti aiuterò. Perché sei venuto qui?

LANCELLOTTO Per ucciderti.

IL DRAGO Più forte!

ELSA No, no! Sta scherzando. Vuole che le dia ancora la mano, signor drago?

IL DRAGO Che cosa?

LANCELLOTTO Ti sfido a combattimento. Mi senti, drago? (Il drago tace e si fa paonazzo). Ti


sfido a combattimento per la terza volta, mi senti?

Si ode un ruggito assordante, terribile, triplice, che fa tremare i vetri. Questo ruggito disumano,
nonostante la sua potenza, non è privo di una certa musicalità. A ruggire è il drago, che stringe i
pugni e pesta i piedi per terra.

IL DRAGO (smette a un tratto di ruggire. Con calma) Stupido. Be', perché stai zitto? Hai paura?

LANCELLOTTO NO.

IL DRAGO NO?

LANCELLOTTO NO.

IL DRAGO Bene. II suo nome è Lancellotto?

LANCELLOTTO Sì.

IL DRAGO Discende dal noto cavaliere errante Lancellotto ?

LANCELLOTTO È un mio lontano parente.

IL DRAGO Accetto la sua sfida. I cavalieri erranti non sono poi altro che zingari. Bisogna
distruggerli.

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LANCELLOTTO Se ci riuscirà.

IL DRAGO Ho annientato ottocentonove cavalieri, nove-centocinque persone di denominazione


incerta, un vecchio ubriaco, due pazzi, due donne - la madre e la zia di una ragazza che avevo scelto
- e un ragazzo di dodici anni, fratello di quella stessa ragazza. Inoltre ho distrutto sei armate e
cinque bande ribelli. Si sieda, la prego.

LANCELLOTTO (siede) Grazie.

IL DRAGO Sa in che giorno sono venuto al mondo?

LANCELLOTTO In un giorno disgraziato.

IL DRAGO In un giorno di terribile combattimento. Quel giorno Attila venne sconfitto.


S'immagina quanti soldati bisognò accoppare per questo? La terra era inzuppata di sangue. A
mezzanotte le foglie sugli alberi erano diventate brune. All'alba enormi funghi neri - i cosiddetti
sepolcrini - erano cresciuti ai piedi degli alberi. E dietro ai funghi di sotto terra uscii io. Io sono il
figlio della guerra. Io sono la guerra. Il sangue degli unni morti scorre nelle mie vene. Un sangue
gelido. In combattimento io sono freddo, calmo e preciso. (Alla parola " preciso " il drago fa un
lieve movimento con la mano. Si sente uno schiocco secco. Dall'indice del drago esce un getto di

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fuoco che accende la pipa ormai carica di Lancellotto). Lei è contro di me, quindi è contro la
guerra?

LANCELLOTTO Ma che dice! È tutta la vita che combatto.

IL DRAGO Lei qui è forestiero, ma noi altri fin dai tempi più antichi abbiamo imparato a capirci.
Tutta la città lo guarderà con orrore e si rallegrerà della sua morte. L'aspetta una fine ingloriosa.
Comprende?

LANCELLOTTO NO.

IL DRAGO Vedo che lei è sempre deciso.

LANCELLOTTO Ancora di più.

IL DRAGO Lei è un degno avversario.

LANCELLOTTO Troppo gentile.

IL DRAGO Con lei combatterò sul serio.

LANCELLOTTO Benissimo.

IL DRAGO II che vuoi dire che la ucciderò immediatamente. Adesso. Qui.

LANCELLOTTO Ma io sono disarmato.

IL DRAGO E lei vuole che io le dia il tempo di armarsi? No. Ho detto che combatterò con lei sul
serio. L'attaccherò all'improvviso, adesso...

LANCELLOTTO Ha paura di me?

IL DRAGO Non so che cosa sia la paura.

LANCELLOTTO Allora perché ha tanta fretta ? Mi dia tempo fino a domani. Mi troverò le armi e
ci incontreremo sul campo.

Con un balzo il gatto vola dalla finestra. Da lontano sbuffa.

IL GATTO Racconterò tutto a tutti, vecchio ramarro.

Il drago da in un altro ruggito potente come il primo, ma questa volta si avvertono chiaramente
rantoli, gemiti e scoppi di tosse convulsa. A ruggire è un mostro immane, antico, malefico.

IL DRAGO (smettendo improvvisamente di ruggire) D'accordo. Ci batteremo domani, come lei ha


chiesto.

Esce rapidamente e, non appena la porta gli si è rinchiusa dietro, si odono sibili, rombi, fragori. Le
pareti tremano, la luce s'accende e si spegne, poi tutto il fracasso si smorza, allontanandosi.

Una pausa.

ELSA Perché ha fatto tutto questo? Non è poi tanto terribile morire giovani. Tutti invecchiano e tu
invece no.

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LANCELLOTTO Ma che cosa sta dicendo? Rifletta! Anche gli alberi sospirano quando vengono
abbattuti.

ELSA Io invece non mi lamento.

LANCELLOTTO E non le rincresce di lasciare le sue amiche? Ma e la sua città? Non le spiace di
abbandonarla?

ELSA Ma è proprio per la mia città che muoio.

LANCELLOTTO Ed essa accoglierà con indifferenza il suo sacrificio?

ELSA No, no! Domenica io cesserò di vivere e fino a martedi la città sarà immersa nel lutto.

LANCELLOTTO Ed è tutto?

ELSA Che cos'altro si può fare?

LANCELLOTTO Uccidere il drago.

ELSA È impossibile.

LANCELLOTTO II drago ha distorto la sua anima, avvelenato il suo sangue è ottenebrato la sua
vista. Ma noi metteremo tutto a posto.

ELSA Non ce n'è bisogno. Se quello che lei dice di me è vero, per me è meglio morire. Entra di
corsa il gatto.

IL GATTO Otto gatte mie amiche e quarantotto miei gattini hanno fatto di corsa il giro della città
annunciando l'imminente tenzone. Miau! Sta correndo qui il borgomastro!

LANCELLOTTO II borgomastro? Magnifico!

Entra di corsa il borgomastro.

IL BORGOMASTRO Buon giorno, Elsa. Dov'è il forestiero?

LANCELLOTTO Sono io.

IL BORGOMASTRO Prima di tutto, la prego, parli piano, se è possibile senza gesticolare, si


muova con dolcezza e non mi guardi negli occhi.

LANCELLOTTO Perché?

IL BORGOMASTRO Perché i miei nervi sono in uno stato terribile. Soffro di tutte le malattie
nervose e psichiche del mondo e di altre tre finora sconosciute. Crede che sia facile fare il
borgomastro col drago?

LANCELLOTTO Ucciderò il drago e allora sarà più facile.

IL BORGOMASTRO Piò facile? Ah ah! Più facile! (Ha un attacco epilettico. Beve dell'acqua. Si
calma) È una disgrazia che lei abbia osato sfidare il signor drago. Tutto andava così bene. Il signor
drago col suo prestigio teneva in pugno il mio aiutante, un briccone senza pari, e tutta la sua banda
di mugnai. Adesso andrà tutto in malora. Il signor drago, tutto preso dai preparativi del

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combattimento, trascurerà l'amministrazione comunale alla quale aveva appena cominciato a
prestare attenzione.

LANCELLOTTO Ma lo vuole capire, sciagurato, che io salverò la città! .

IL BORGOMASTRO La città? Ah ah! La città! Ah ah! (Beve dell'acqua e si calma) II mio


aiutante è un tale briccone che io sacrificherei due città pur di distruggerlo. Meglio cinque draghi
che quel serpe del mio aiutante. La scongiuro, se ne vada.

LANCELLOTTO Non me ne andrò.

IL BORGOMASTRO Grazie tante! Adesso mi piglia un attacco di catalessi. (Sta immobile con
UH amaro sorriso sulle labbra).

LANCELLOTTO Ma io salverò tutti! Cerchi di capire! (Il borgomastro tace). Non capisce?

Il borgomastro continua a tacere. Lancellotto lo spruzza con un po' d'acqua.

IL BORGOMASTRO No, non posso capirla. Chi le chiede di battersi col drago?

LANCELLOTTO Tutta la citta lo vuole.

Lancellotto si allontana dalla finestra.

IL BORGOMASTRO Vede! Se lei è una persona umana e civile deve sottomettersi alla volontà
popolare.

LANCELLOTTO Neanche per sogno!

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ATTO SECONDO

La piazza principale della città. A destra, il municipio con una torretta sulla quale sta una
sentinella. Nel centro, un enorme e tetro edificio marrone senza finestre, con un gigantesco portone;
di .ghisa alto quanto la parete dalle fondamenta al tetto. Sopra il portone c'è una scritta a caratteri
gotici: " È severamente vietato l'ingresso ". A sinistra, la larga muraglia di una antica fortezza. Nel

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mezzo della piazza c'è un pozzo col parapetto di legno intagliato e la tettoia. Heinrich, senza livrea,
con il grembiule, pulisce gli ornamenti di rame del portone.

HEINRICH Vedremo, vedremo, ha detto il drago; vedremo, vedremo, ha ruggito il vecchio dra-
drà; il vecchio dragoncino ha tuonato: vedremo, corpo di bacco, e noi davver vedrem! (Entra Elsa).
Elsa!

ELSA Sì, sono io. Mi hai fatto chiamare?

HEINRICH Sf. Che peccato che sulla torre ci sia la sentinella. Se non fosse per questo increscioso
impedimento ti abbraccerei e ti bacerei.

ELSA E io ti darei uno schiaffo.

HEINRICH Ah, Elsa, Elsa! Sei sempre stata un po' troppo virtuosa. Ma questo tisi addice. Dietro
la tua modestia si nasconde qualche cosa. Dra-drà ha buon fiuto per le ragazze. Si è sempre scelto le
birichine più promettenti. E Lancellotto non ha ancora cercato di farti la corte?

ELSA Sta' zitto.

HEINRICH Del resto è impossibile. Se al tuo posto ci fosse una vecchia scema, lui si batterebbe lo
stésso. Non gli importa chi deve salvare. È fatto cosi. Non ha neppure guardato che faccia hai!

ELSA Ci siamo appena conosciuti.

HEINRICH Non è una scusa.

ELSA Mi hai fatto chiamare soltanto per dirmi questo?

HEINRICH Oh no. Volevo chiederti se vuoi sposarmi.

ELSA Smettila!

HEINRICH Non sto scherzando. Sono autorizzato a comunicarti che se sarai ubbidiente e in caso
di necessità ucciderai Lancellotto, per ricompensa dra-drà ti lascerà libera.

ELSA Non voglio.

HEINRICH Lasciami finire. Al tuo posto sarà scelta un'altra, una ragazza del tutto sconosciuta del
popolino. Tanto è designata per l'anno venturo. Scegli che cosa è meglio: una mortestupida o una
vita piena di tali delizie che finora le hai viste solo in sogno e cosi di rado da far persino rabbia.

ELSA Ha paura!

HEINRICH Chi? Dra-drà? Conosco tutte le sue debolezze. E un tiranno, un soldataccio, un


parassita, tutto quello che vuoi, ma non un vigliacco.

ELSA Ieri minacciava e oggi mercanteggia.

HEINRICH È merito mio.

ELSA Tuo?

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HEINRICH Sono io il vero vincitore del drago, se proprio vuoi saperlo. Io posso ottenere tutto. Ho
aspettato l'occasione e finalmente è venuta. Non sono tanto stupido da cederti a un altro, chiunque
esso sia.

ELSA Mio dio! Le guance mi bruciano come se ci fossimo baciati. Che vergogna! Mi ha quasi
convinta... Ecco chi sono!... Ma si. Tanto meglio. Basta! In tutta la città non c'è una ragazza più
ubbidiente di me.

Lancellotto esce dal municipio.

LANCELLOTTO Elsa! Che felicità vederla!

ELSA Perché?

LANCELLOTTO Ah, cara la mia signorina, oggi per me è una giornata cosi dura che l'anima
esige almeno un minuto di riposo. E, quasi a farlo apposta, ecco che l'incontro.

ELSA È stato alla seduta?

LANCELLOTTO Sì

ELSA Perché l'hanno convocata?

LANCELLOTTO Mi hanno offerto dei soldi perché rinunciassi al duello.

ELSA E lei che cosa ha risposto?

LANCELLOTTO Ho risposto: poveri stupidi! Ma parliamo d'altro. Oggi, Elsa, lei è ancora più
bella di ieri. È un segno sicuro che lei mi piace davvero. Crede che la libererò?

ELSA No.

LANCELLOTTO Non mi offendo. Il che vuol dire che lei mi piace proprio.
Entra di corsa l’amica di Elsa.
AMICA DI ELSA Eccomi qui! Io sono la migliore amica di Elsa. Fin dall'infanzia siamo vissute
d'amore e d'accordo. Elsa era la più intelligente, la più brava, e voleva bene a tutti. Se le chiedevi un
favore - fare un rammendo, risolvere un problema - non diceva mai di no. E ti consolava, quando ti
pareva di essere la ragazza più infelice del mondo.
Non sono in ritardo? È vero che lei si batterà col drago?
Signor Lancellotto, non può trovarmi un posto sul tetto del municipio? Se lo chiede lei non le
diranno di no. Ho una gran voglia di vedere bene il duello.
Ecco che si è offeso. Lei crede che l'abbia fatto apposta a impedirgli di dire addio a Elsa. E invece
no, e’ stato Heinrich che mi ha ordinato di non lasciarvi soli finché il signor drago non lo
permetterà... mi ha ordinato di chiacchierare...

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Charlemagne esce dal municipio.

CHARLEMAGNE La seduta si è chiusa, signor Lancellotto. E’ stata presa una decisione riguardo
alle sue armi. Ci perdoni. Abbia pietà di noi, poveri assassini, signor Lancellotto.

Suonano le trombe. Dal municipio escono di corsa i servi che stendono tappeti e dispongono
poltrone. Una poltrona grande e sfarzosa è collocata al centro. Le poltrone a destra e a sinistra sono

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più semplici. Esce il borgomastro circondato dai mèmbri della giunta. È molto allegro. Heinrich, in
livrea di gala, è con loro.

IL DRAGO (Tutti escono. In scena restano Lancellotto, il drago e il gatto che sonnecchia
acciambellato sul muro della fortezza). Come va la salute?

LANCELLOTTO Benissimo, grazie.

IL DRAGO E queste catinelle per terra che cosa sono?

LANCELLOTTO Le armi.

IL DRAGO È un'idea dei miei Uomini?

LANCELLOTTO Si.

IL DRAGO Ah, che furfanti. Si è offeso?

LANCELLOTTO NO.

IL DRAGO Storie. Io ho il sangue freddo, ma mi sarei offeso anch'io. Ha paura?

LANCELLOTTO NO.

IL DRAGO Storie, storie. I miei uomini sono terribili. Di simili non se ne trova da nessuna parte.
Sono opera mia. Li ho fatti io.

LANCELLOTTO Eppure sono uomini.

IL DRAGO Esteriormente.

LANCELLOTTO Non è vero.

IL DRAGO Se tu vedessi le loro anime, oh, allora si che tremeresti.

LANCELLOTTO NO.

IL DRAGO Te la daresti a gambe. Non vorresti morire per degli esseri deformi. Sono io, mio caro,
che li ho conciati così. A regola d'arte. Le anime umane, mio caro, sono piene di vitalità. Se tagli in
due un corpo, l'uomo crepa. Ma se squarci un'anima, diventa docile e basta.

LANCELLOTTO È la sua fortuna.

IL DRAGO Perché?

LANCELLOTTO La gente si spaventerebbe se vedesse con i propri occhi come lei ha ridotto la
sua anima. Affronterebbero la morte, ma non resterebbero in schiavitù. Chi le darebbe da vivere
allora?

IL DRAGO Per tutti i diavoli, forse lei ha ragione. Be', allora cominciamo?

LANCELLOTTO Cominciamo.

IL DRAGO Prima dica addio alla ragazza per cui affronta la morte.

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Il drago va nel palazzo, Lancellotto si avvicina al Gatto

LANCELLOTTO Allora, gatto, che cosa volevi miagolarmi di piacevole?

IL GATTO Guarda davanti a Te, caro Lancellotto. In una nube di polvere c'è un asinelio. Tira
calci. Cinque uomini cercano di convincere il testardo. Adesso io canto loro una canzoncina.

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(Miagola) Vedi, quel testardo corre verso di noi. Ma vicino al muro s'impunterà di nuovo, tu allora
parla con gli asinaio. Eccolo.

Dietro il muro c'è la testa dell'asino che si ferma in un nuvolo di polvere. I cinque asinai gli gridano
contro. Heinrich attraversa di corsa la piazza.

HEINRICH (all asinaio) Che cosa fai qui?

ASINAIO Porto la merce al mercato, vostro onore.

HEINRICH Che merce?

ASINAIO Tappeti, vostro onore.

HEINRICH Andate, andate. Non ci si può fermare vicino al palazzo!

ASINAIO L'asino s'è impuntato, vostro onore.

HEINRICH Andate via, presto! (Corre nel palazzo).

ASINAIO Buon giorno, signor Lancellotto. Io sono vostro amico, signor Lancellotto.
(Tossicchiano insieme

LANCELLOTTO Che bel tappeto!

ASINAIO Si, è un tappeto di ottima qualità. (Sottovoce) È un tappeto volante.

LANCELLOTTO Magnifico!

ASINAIO io sono anche cappellaio. Fabbrico i migliori cappelli e berretti del mondo, Sono famoso
in tutta la città. Ho lavorato tutta la notte per lei, signore, e intanto piangevo come un bambino per il
gran dispiacere.

LANCELLOTTO Come mai?

ASINAIO Si tratta di un modello tragico, tutto speciale. È un berretto magico che rende invisibile.

LANCELLOTTO Magnifico!

IL GATTO Quando comincerà la tenzone, io e l'asinello ci nasconderemo nel granaio dietro il


palazzo perché la fiamma non mi bruci il pelo. Se ci sarà bisogno, chiamaci.

LANCELLOTTO Grazie. (Si mette sul tappeto. Prende le armi, posa ai piedi lo strumento
musicale. Afferra il berretto magico, se lo infila e scompare),

IL GATTO Ha fatto un bel lavoro. E’ un artigiano in gamba. Sei ancora qui, caro Lancellotto?

VOCE DI LANCELLOTTO No. Mi sto sollevando a poco a poco. Arrivederci, amici.

IL GATTO Arrivederci, mio caro.

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AMICA DI ELSA La guerra dura già da dieci minuti. Perché Lancellotto non si arrende? Lo sa che
tanto il drago nessuno lo vince. Ho dimenticato i guanti in casa di Elsa! Ma non fa niente. Sono cosi
stanca di questa guerra che non m'importa più di nulla.

HEINRICH Ascoltate il bollettino della giunta comunale. Il combattimento volge al termine.


L'avversario ha perso la spada. La sua lancia è spezzata. Nel tappeto volante è stata rilevata la
presenza di una tarma che a velocità inaudita sta annientando le forze aeree del nemico. Spintosi
lontano dalle sue basi, l'avversario non è in grado di rifornirsi di naftalina e cerca di acchiappate la
tarma con le mani, il che lo priva della necessaria capacità di manovra. Il signor drago non annienta
il nemico solo perché gli piace la guerra. Egli non è ancora sazio di imprese gloriose ne è pago dei
prodigi del suo valore. Ascoltate il bollettino della giunta comunale. Lancellotto sfinito ha perso
tutto ed è stato fatto parzialmente prigioniero. Le sue altre parti combattono disordinatamente. Tra
l’altro il signor Drago per ragioni di salute ha esonerato dal servizio militare una sua testa e l’ha
collocata nella riserva. (con voce melliflua) Ascoltate, per piacere, il bollettino. Sui vari fronti non
si segnala nulla, ma proprio nulla degno di rilievo. Tutto procede benissimo. Si dichiara lo stato
d'assedio. Chiunque diffonderà voci tendenziose (minaccioso) sarà decapitato senza pietà. Capito?
E adesso tutti a casa! Guardie, fate sgomberare la piazza! (La piazza si vuota).

Escono.

PRIMA TESTA Perché, perché l'ho colpito con la seconda zampa sinistra? & con la seconda di
destra che dovevo colpirlo.

SECONDA TESTA Ehi, qualcuno! Tu, Muller! Tu che mi baciavi la coda ogni volta che mi
incontravi. Ehi! Tu mi regalasti una pipa con tre cannelli e la dedica: " Tuo per sempre ". Dove sei,
Anna Maria Fe-derica Weber? Tu dicevi di essere innamorata di me e portavi sul seno, in un

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sacchetto di velluto, i pezzetti di un mio artiglio. Da tanto tempo avevamo imparato a capirci Dove
siete? Datemi dell'acqua. Il pozzo è vicino. Un sorso! Mezzo sorso! Almeno da inumidire le labbra.

PRIMA TESTA Fatemi cominciare da capo! Vi schiaccerò tutti!

SECONDA TESTA Una goccia!

TERZA TESTA Bisognava farsi almeno un'anima fedele. Ma il materiale era di cattiva qualità.

SECONDA TESTA Silenzio! Sento che accanto c'è qualcuno. Si sta avvicinando. Dammi un po'
d'acqua.

VOCE DI LANCELLOTTO Non ce la faccio!

Sulla piazza appare Lancellotto. È in piedi sul tappeto volante, si appoggia alla spada incurvata. In
mano ha il berretto magico. Ai piedi giace lo strumento musicale.

PRIMA TESTA Hai vinto per caso! Se ti avessi colpito con la zampa destra...

SECONDA TESTA Comunque, addio!

TERZA TESTA Mi consola il fatto che ti lasciò anime bruciate, anime bacate, anime morte...
Comunque, addio!

SECONDA TESTA Vicino a me c'è soltanto un uomo; colui che mi ha ucciso! Ecco come è finita
la vita!

TUTT’E TRE LE TESTE (in coro) È finita la vita. Addio! (Muoiono).

LANCELLOTTO Sono morte, ma io sto male. Le mani non mi obbediscono. E sento di continuo
una voce che mi chiama: "Lancellotto, Lancellotto". Una voce conosciuta. Una voce melanconica.
Non ho voglia di andare. Ma bisognerà farlo anche questa volta. Ma io sto malissimo. Sono ferito
mortalmente. Ma il drago è ucciso, e già respiro meglio. Elsa! Non mi sorriderai, non mi bacerai,
non domanderai: " Lancellotto, che ti succede? Perché sei così triste? Perché ti gira la testa? Perché
ti dolgono le spalle? Chi ti chiama con tanta insistenza: Lancellotto, Lancellotto? " È la morte che
mi chiama, Elsa. Sto morendo. £ molto triste, non è vero? (Lo strumento musicale risponde). È un
vero peccato. Tutti si sono nascosti. Come se la vittoria fosse una disgrazia. Aspetta, morte. Tu mi
conosci. Più d'una volta ti ho guardato negli occhi e non mi sono mai nascosto. Non ruggirò! Ti
sento. Lasciami pensare ancora un momento. Si sono tutti nascosti. Già. Ma adesso nelle loro case a
poco a poco stanno tornando in sé. Le loro anime si raddrizzano. Stanno bisbigliando: " Perché
abbiamo nutrito e ossequiato questo mostro? Per colpa nostra adesso in piazza muore un uomo,
tutto solo. Ma d'ora innanzi saremo più avveduti! Che tremenda battaglia s'è svolta in ciclo per
causa nostra! Come respira a fatica il povero Lancellotto. No, basta, basta! Per la nostra debolezza
sono morti i più forti, i più bravi, i più impazienti. È possibile non recare offesa a chi è inerme e
indifeso. È possibile avere pietà del prossimo. Non temete. Abbiate pietà del prossimo. Abbiate
pietà e sarete felici. Parola d'onore, è la verità, la pura verità, la più pura verità che ci sia al mondo.
Ecco tutto. Me ne vado. Addio. (Lo strumento musicale risponde).

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ATTO TERZO

Una sala arredata con sfarzo nel palazzo del borgomastro. In secondo piano, ai lati della porta,
tavoli semicircolari imbanditi. Davanti ad essi, al centro, un tavolino su cui giace un grosso libro

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rilegato in oro. Quando si alza il sipario l'orchestra sta suonando. Il gruppo dei cittadini urla con lo
sguardo rivolto alla porta.

Suona la musica. Entra il borgomastro.

HEINRICH Vostra eccellenza, signor presidente di questa libera città! Durante il mio turno di
guardia non si sono verificati incidenti! I nostri concittadini si sono ricordati che un anno fa lei
uccise il drago e sono accorsi qui per festeggiarla.

IL BORGOMASTRO La schiavitù ormai appartiene al regno dei ricordi

HEINRICH È arrivato il padre della felice fidanzata, il signor archivista Charlemagne.

IL BORGOMASTRO Dunque, Charlemagne, lei avrà già capito perché l'abbiamo mandata a
chiamare. Ma dalle ordinanze affisse in città lei e sua figlia avranno saputo che oggi è il giorno del
matrimonio di Elsa.

CHARLEMAGNE Si, lo sappiamo, signor presidente.

IL BORGOMASTRO Noi, uomini di stato, non abbiamo tempo di fare dichiarazioni d'amore con i
fiori, i sospiri e roba del genere. Noi non chiediamo. Noi ordiniamo. Ah ah! È una cosa
comodissima. Elsa è felice?

CHARLEMAGNE NO.

IL BORGOMASTRO Ma non mi dica storie... Certo che è felice. E lei?

CHARLEMAGNE Io sono disperato, signor presidente.

IL BORGOMASTRO Che ingratitudine! Io ho ucciso il drago...

CHARLEMAGNE Mi scusi, signor presidente, ma non posso crederle.

IL BORGOMASTRO Si che può!

CHARLEMAGNE Parola d'onore, non posso.

IL BORGOMASTRO Può, può. Se ci credo io, a maggior ragione può crederci lei.

CHARLEMAGNE NO.

IL BORGOMASTRO Ma perché? Bene. Le offro il posto di mio primo aiutante.

CHARLEMAGNE Non Voglio.

IL BORGOMASTRO Storie. Si che lo vuole.

CHARLEMAGNE NO.

IL BORGOMASTRO Non stia a mercanteggiare non abbiamo tempo da perdere, noi. Basta. Lei è
d'accordo.

CHARLEMAGNE NO.

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IL BORGOMASTRO Ma insomma che cosa vuole?

CHARLEMAGNE Vogliamo una cosa sola: che ci lasci in pace, signor presidente.

IL BORGOMASTRO Questa è buona : ci lasci in pace ! E se io non voglio lasciarvi in pace?

CHARLEMAGNE Perché ci tormenta? Io ho imparato a pensare, signor presidente, e questo è già


una tortura. Adesso si aggiunge il matrimonio. C'è da diventar matti. Ah, dio mio, come siamo
impotenti ! £ terribile che la nostra città sia docile e tranquilla come prima.

IL BORGOMASTRO Che assurdità: sta dicendo? Perché è terribile?

CHARLEMAGNE No. Oggi abbiamo fatto una passeggiata nel bosco e abbiamo parlato di tutto
minuziosamente. Domani, non appena Elsa non ci sarà più, morirò anch'io.

IL BORGOMASTRO Come non ci sarà più? Che sciocchezze

mi sta dicendo?

CHARLEMAGNE Non crederà davvero che Elsa possa sopravvivere a queste nozze?

IL BORGOMASTRO E perché no? Sarà una magnifica festa, piena d'allegria.

HEINRICH Ma anche lei è felice.

CHARLEMAGNE No. Io sono una persona anziana e cortese e mi è difficile dirglielo in faccia.
Ma glielo dirò lo stesso. Questo matrimonio per noi è una grande sventura.

HEINRICH A contrattare con lui c'è da rovinarsi i nervi.

IL BORGOMASTRO Senta, carissimo. Non riceverà un soldo di più di quanto le è stato offerto!

CHARLEMAGNE Mi permetta di andare, signor presidente.

IL BORGOMASTRO Vada pure. Ma si ricordi una cosa. Primo: alle nozze si compiaccia di essere
allegro, gioviale e spiritoso. Secondo: niente morti! Si sforzi di vivere fino a quando farà piacere a
me. Riferisca questo a sua figlia. Terzo: d'ora innanzi mi chiami " vostra eccellenza ".

HEINRICH Per quattrocento anni abbiamo qui registrato i nomi delle povere ragazze destinate al
drago. Quattrocento pagine sono piene. E per la prima volta, nella quattrocentounesima scriveremo
il nome della fortunata che andrà in moglie al prode che ha annientato il mostro. (Applausi).
Fidanzato, rispondimi con tutta sincerità. Acconsenti a prendere in moglie la qui presente ragazza?

IL BORGOMASTRO Per il bene della mia città sono pronto a tutto.

HEINRICH Applausi.

AMICA DI ELSA Elsa, cara, cerca di essere allegra. Se no mi metto a piangere e mi rovino le
ciglia che oggi mi sono venute proprio bene. Dopo tutto è meglio lui che il drago... Almeno ha delle
mani e dei piedi, e poi è senza scaglie. Anche se è il presidente, in fondo è un uomo. Sai quanto

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bene puoi fare alla gente! Per esempio, puoi chiedere al tuo fidanzato di licenziare il capufficio di
mio Papà. Allora Papà prenderà il suo posto, avrà uno stipendio doppio e noi saremo proprio felici !

HEINRICH Scrivani, registrate. Attento, tu! Se fai una macchia, tè la faccio leccare! Cosi va bene!
Ecco fatto! Ah, scusate! È rimasta una piccola formalità. Fidanzata! Tu, naturalmente, acconsenti a
diventare la moglie del signor presidente di questa libera città. (Pausa). Su, ragazza, rispondi.
Acconsenti?...

ELSA No.

HEINRICH Benissimo. Scrivete che acconsente.

ELSA Non scrivete!

Gli scrivani indietreggiano.

HEINRICH Elsa, lasciaci lavorare.

IL BORGOMASTRO Ma, mio caro. Elsa non da alcun fastidio. Quando una ragazza dice " no "
vuol sempre dire " si ". Procedete, scrivani!

ELSA No! Strapperò quésto foglio dal registro e lo calpesterò!

IL BORGOMASTRO Queste esitazioni e queste lacrime verginali sono davvero commoventi.


Ogni fanciulla prima del matrimonio deve piangere un po', ma poi restano tutte soddisfatte. Adesso
la prenderemo per le manine e faremo quello che si deve fare. Scrivani...

ELSA Lasciatemi dire almeno una parola! Per favore!

HEINRICH Elsa!

IL BORGOMASTRO Non gridare, figliolo. Tutto procede normalmente. La fidanzata chiede la


parola. Concediamogliela e cosi liquidiamo la parte ufficiale. Non importa, non importa, parli pure,
tanto qui sono tutti dei nostri.

ELSA Amici miei! Perché mi uccidete? È orribile, come in un sogno. Quando un brigante leva su
di tè il pugnale, puoi ancora salvarti. Qualcuno può ucciderlo o gli si può sfuggire... Ma se è il
pugnale del brigante che ti si getta addosso per colpirti? E sé la sua corda si mette a strisciare come
un serpente per legarti mani e piedi? Se la tendina della sua finestra, la semplice tendina, ti si butta
addosso per tapparti la bocca? Che direte allora? Io credevo che voi obbediste al drago così come il
pugnale obbedisce al brigante. E invece anche voi, amici miei, siete dei briganti! Non ve ne faccio
colpa perché voi non sapete quello che fate, ma vi prego: tornate m voi! Possibile che il drago non
sia morto, ma, come spesso gli succedeva, si sia trasformato in uomo? Solo che questa volta si è
moltiplicato in un gran numero di uomini che, tutti insieme, adesso mi uccidono. Non uccidetemi

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Aprite gli occhi! Dio mio, che tristezza... Spezzate la ragnatela che vi avvolge. Possibile che
nessuno mi voglia difendere?

LANCELLOTTO Buon giorno. Elsa.

ELSA Lancellotto! (Corre verso di lui) Siediti, ti prego, siediti. Entra. Sei proprio tu?

LANCELLOTTO Si, Elsa.

ELSA Hai le mani calde. E i capelli ti sono cresciuti. O mi sbaglio? Il mantello però è lo stesso.
Lancellotto! (Lo fa sedere dietro il tavolino che sta nel centro della stanza). Riposati un po' e poi ce
ne andremo. Papà! È arrivato, Papà! Proprio come quella sera. Quando ancora una volta credevamo
che non ci rimanesse altro che morire in silenzio. Lancellotto!

LANCELLOTTO Allora, mi vuoi sempre bene?

ELSA Papà, senti? Quante volte abbiamo sognato che lui sarebbe entrato e mi avrebbe chiesto:
Elsa, mi vuoi sempre bene? E io avrei risposto: Si, Lancellotto! E poi avrei detto: Dove sei stato
tutto questo tempo?

LANCELLOTTO Lontano lontano, sulle Montagne Nere.

ELSA Sei stato molto malato?

LANCELLOTTO Si, Elsa. Ero ferito a morte.

ELSA Chi ha avuto cura di tè?

LANCELLOTTO La moglie di un taglialegna. Una donna tanto cara e simpatica. Si offendeva


però quando nel delirio la chiamavo sempre " Elsa ".

ELSA Allora sentivi la mia mancanza?

LANCELLOTTO Certo.

ELSA E io quanto ho sofferto! Era una continua persecuzione.

IL BORGOMASTRO Chi la perseguitava? È impossibile. Perché non è venuta da noi a sporgere


querela? Avremmo preso tutte le misure del caso!

LANCELLOTTO So tutto, Elsa.

ELSA Tutto?

LANCELLOTTO Sì.

ELSA E come?

LANCELLOTTO Sulle Montagne Nere, poco lontano dalla capanna del taglialegna, si trova una
caverna immensa. Nella caverna c'è un libro, il libro dei lamenti, che ormai è quasi tutto scritto.

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Nessuno lo tocca, ma ogni giorno una pagina si aggiunge alle altre. Chi scrive è il mondo! Là sono
registrate tutte le infamie dei delinquenti, tutte le pene di chi soffre senza colpa.

Heinrich e il borgomastro si dirigono in punta di piedi verso la porta.

ELSA E hai letto anche di noi?

LANCELLOTTO Sì, Elsa. Ehi, voi due! Assassini! Non muovetevi!

IL BORGOMASTRO Perché questo tono?

LANCELLOTTO Perché non sono più quello di un anno fa. Vi ho liberati e voi che cosa avete
fatto?

IL BORGOMASTRO Santo cielo! Se non si è contenti di me, do le dimissioni e me ne vado.

LANCELLOTTO Lèi non andrà da nessuna parte!

HEINRICH Giustissimo. Durante la sua assenza s'è comportato in un modo veramente


inconcepibile. Posso darle l'elenco completo dei suoi delitti che non risultano ancora nel libro dei
lamenti, ma si trovano in fase di progettazione.

LANCELLOTTO Sta' zitto, tu!

HEINRICH Ma scusi! A voler essere obiettivi, io personalmente non ho nessuna colpa. Mi hanno
insegnato cosi.

LANCELLOTTO A tutti è stato insegnato cosi. Ma tu, canaglia, perché hai voluto diventare il
primo della classe?

HEINRICH Andiamo via, Papà. Qui si comincia a dire parolacce.

LANCELLOTTO No, tu resti qui. Sai, Elsa, è già un mese che sono tornato.

ELSA E non sei venuto da me!

LANCELLOTTO Sono venuto, ma col berretto magico, di buon mattino. Ti ho baciata adagio
adagio per non svegliarti. Poi sono andato in giro per la città. Ho visto cose terribili. Leggerle nel
libro era penoso, ma vederle con i propri occhi è stato ancora peggio. Elsa, io non sono più quello di
prima, Vedi.

ELSA Si ma io ti amo ancora di più

LANCELLOTTO Non ce ne potremo andare?

ELSA Non importa anche a casa si può essere felici!

LANCELLOTTO Mi attende un lavoro minuzioso, peggio del ricamo. In ciascuno di loro


bisognerà uccidere il drago!

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