La Pira - in Aedificationem Corporis Christi
La Pira - in Aedificationem Corporis Christi
La Pira - in Aedificationem Corporis Christi
In aedificationem
corporis Christi
In aedificationem
corporis Christi
Prefazione di
fr. Gianni Festa, Postulatore Generale
dell’Ordine dei Predicatori
Postfazione di
S.E. il Cardinale Giuseppe Betori,
Arcivescovo di Firenze
www.polistampa.com
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Cito dalla e-mail che la Fondazione mi ha inviata il 15 settembre u.s. nella quale si co-
municava il ritrovamento degli appunti e la proposta di curarne una pubblicazione.
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Ivi.
3
Ivi.
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IN AEDIFICATIONEM CORPORIS CHRISTI
4
p. 7.
5
Sono i capitoli 6, 7, 8, 10 e 11.
6
Giorgio La Pira
6
Idem.
7
Idem. L’intensità del desiderio di La Pira mi ricorda quella di un altro grande fioren-
tino “adottato”, il poeta Mario Luzi che in occasione del Giubileo del 2000 compose
una cantata sacra dal titolo Opus florentinum per celebrare la cattedrale di Santa Maria
del Fiore e la città di Firenze.
7
IN AEDIFICATIONEM CORPORIS CHRISTI
8
Idem.
8
IN AEDIFICATIONEM
CORPORIS CHRISTI
Introduzione
Quando pensai alle cose da dire, vidi, riflettendo, come un libro
formato da tanti capitoli e reso unitario da una finalità sola, da una
ispirazione sola, da una intuizione sola, da una unica idea. Un libro
che si potrebbe intitolare così: In aedificationem corporis Christi.
Non volevo, poi riflettei: nulla è casuale: come un invito a ricapito-
lare: a vedere attorno all’asse di San Procolo come un libro nei capitoli
del quale è scritta tanta parte della storia fiorentina di questi venti anni.
Capitolo primo
Questa è la Messa della domenica a SS. Apostoli ed a Badia:
a) La fedeltà e la gioia con cui si ritorna: sempre nuova da 25 anni!
b) “struttura” della Messa: la “partecipazione” al Sacrificio da
parte di tutti (compartecipazione: canti e preghiere adeguate).
c) la partecipazione alla comunione eucaristica (frequenza dei
sacramenti).
d) la benedizione del pane – ... salus mentis et corporis – (non ven-
gono per un pezzo di pane!).
e) sguardo sul mondo (santi della settimana; avvenimenti della
Chiesa, delle nazioni, dell’Italia, di Firenze; di ciascuno di noi;
senso cioè della cattolicità). Poi a S. Procolo (visite etc.).
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IN AEDIFICATIONEM CORPORIS CHRISTI
Capitolo secondo
Perché nacque (cioè la causa finale)?
Nacque da una intuizione – diciamo così – di un bisogno che ci
parve essenziale nel nostro tempo (anno 1934 e successivi): valore
della persona, valore della comunità, assistenza, ecc.: quella cioè di
centrare la nostra azione di apostolato – che già svolgevamo – sul-
l’Eucarestia (sacrificio e sacramento) e di connettere ad essa, organi-
camente, come nelle prime comunità cristiane, le opere di carità.
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Giorgio La Pira
–I–
In hoc sacramento totum mysterium nostrae salutis comprehenditur …
ideo prae caeteris sacramentis cum majori solemnitate agitur. (Summa
III, 83, 4)
–II–
...Eucarestia est sacramentum totius ecclesiasticae unitatis. [III, 83, 4, 3°]
Unus panis, et unum corpus multi sumus, omnes qui de uno pane et de
uno calice participamus. [I Cor. X, 17]
–III–
Simpliciter loquendo, sacramentum Eucharistiae est potissimum inter alia
sacramenta. [I, 65, 1] … omnia alia sacramenta ordinari videntur ad hoc
sacramentum sicut ad finem. [ibidem]
–IV–
Ex quo patet quod Eucharistia sit sacramentum ecclesiasticae unitatis.
[III, 73, 2]
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IN AEDIFICATIONEM CORPORIS CHRISTI
–V–
... res sacramenti est unitas corporis mystici, sine qua non potest esse
salus. [III, 73, 3]
–VI–
Hoc sacramentum habet triplicem significationem. Unam quidem respec-
tu preteriti, inquantum scilicet est commemorativum dominicae passionis
quae fuit verum sacrificium … et secundum hoc nominatur sacrificium.
Aliam autem significationem habet respectu rei praesentis, scilicet eccle-
siasticae unitatis, cui homines congregantur per hoc sacramentum et
secundum hoc nominatur communio vel synaxis (…) Tertiam signifi-
cationem habet respectu futuri…… est praefigurativum fruitionis Dei,
quae erit in patria. [III, 73, 4]
(Triplice “valore”: sacrificio, comunione, gloria: passato, presente,
futuro: O sacrum convivium in quo Christus sumitur: recolitur memoria
passionis eius, mens impletur gratia et futurae gloriae nobis pignus datur).
Gli avvenimenti della Chiesa [S. Padre] e del mondo visti a questa
luce: come avvenimenti nel corpo mistico di Cristo [la Chiesa, i
popoli e le nazioni].
[III, 8, 3] … membra autem corporis mystici non sunt omnia simul: neque
quantum ad esse naturae, quia corpus Ecclesiae constituitur ex hominibus
qui fuerunt a principio mundi usque ad finem ipsius; neque etiam quan-
tum ad esse gratiae, quia eorum etiam qui sunt in uno tempore, quidam
gratia carent postmodum habituri, aliis eam iam habentibus …… sic ergo
dicendum est quod, accipiendo generaliter secundum totum tempus mundi,
Christus est caput omnium hominum, sed secundum diversos gradus.
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Capitolo terzo
Ma quale era questa azione apostolica nella quale eravamo impe-
gnati? Le conferenze vincenziane e la finalità precisa cui miravano: le
opere di misericordia (corporale e spirituale) come strumenti per custo-
dire ed accrescere in noi la grazia e per “canalizzarla” “(veicolarla)” –
per così dire – agli altri (come Ozanam pensava).
Quindi: la Conferenza come schola divini servitoris (S. Benedetto),
come cantiere per edificare in noi e negli altri il regno di Dio. La “sco-
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Giorgio La Pira
I temi della grazia e della vita interiore (l’acqua viva; la perla preziosa;
il mistero della presenza trinitaria; il Vangelo di S. Giovanni; S. Paolo
etc.). I nostri libri, allora: Cristo vita dell’anima, del Marmion; L’anima del-
l’apostolato dello Chautard; La vita interiore semplificata del Tissot; Francesco
Olgiati; Cristo nei suoi misteri, del Marmion.
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Iniziative connesse
Carceri
catechismi domenicali in diocesi
Ospedali
Esercizi spirituali per professionisti ed artisti a S. Miniato
Esercizi spirituali per professori universitari a S. Miniato
“Frontespizio” (Papini, Bargellini, Lisi, Betocchi, Parigi, Fallacara
etc. e tanti altri)
Conferenza “di Frontespizio” (S. Bernardino)
(P. Cordovani)
(P. Boyer)
(Don Siri)
(Arcivescovo)
(P. Buzzetti)
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Assisi (D.Pignedoli)
(D. Costa etc.)
Camaldoli
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Capitolo quarto
L’azione. Le reti stese: in quale mare? (Ubi Christus non est nomi-
natus!) (sovratutto verso coloro che non appartenevano a “nessuno”:
Dormitorio pubblico; D. Bensi).
Il testo dell’Evangelo (exi cito in plateas .... ut impleatur domus
mea).
Le prime esperienze (invito personale al dormitorio; alle cucine
economiche etc.) (alle porte dei conventi).
Fare delle pietre abbandonate delle pietre vive del Corpo di Cri-
sto a S. Procolo (Priore di Badia e sua carità)
(Don Brignole)
(Gesuiti, domenicani, serviti, etc. etc.)
La crescita rapida il sabato sera; la visita a domicilio; il Rosario
mensile
S. Procolo e Badia
S. Stefano e Badia
SS. Apostoli e Badia
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Liberalismo
socialismo
marxismo comunista
(Instaurare omnia in Cristo)
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Capitolo quinto
Struttura della S. Messa di Badia. Tutti gli ordini rappresentati: i
poveri; i ricchi; gli artisti, (Papini, Michelucci, Lisi, Rosai, Betocchi,
Bargellini, (Calamandrei), Parigi, Conti, Fallacara); i professionisti
(Parigi, Meucci, Cavini, Masini) cioè giudici, avvocati, ingegneri, pro-
fessori; gli industriali; operai; studenti, etc.
Anche: Principî
La rivista: Badia
Tutti gli “ordini” della “civiltà” terrestre, del corpo sociale (operai
e industriali; artisti ed uomini di cultura; studenti ed insegnanti; uomi-
ni della politica e delle attività sociali etc.) rappresentati; ed anche
ebrei, non cattolici.
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Giorgio La Pira
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Capitolo sesto
Come edificare?
Esdra e Nehemia: il tempio prima e poscia la città attorno al tempio.
Centrare sull’Eucarestia: sacramentum ecclesiae unitatis
anche sacramentum unitatis civium
sacramentum corporis mystici
Capitolo settimo
La città, unità organica
il testo di S. Tommaso (funzione e posto del capo nel corpo sociale)
Capitolo ottavo
La città terrena riflesso di quella celeste.
Un popolo (autentico) si radica nel mistero di Dio (l’Arca) di cui
è portatore, da cui trae la sua vocazione, la sua missione (storica) e la
sua responsabilità (storica).
Si scires! Come Israele, che è misura e tipo per tutti i popoli.
L’Arca = l’Eucarestia (si radicano in Cristo, portano Cristo e da
Cristo traggono la vocazione, la missione, e la responsabilità storica).
L’Eucarestia unità delle nazioni.
Capitolo nono
Firenze cristiana (Jesus Christus Rex Florentini populi)
- edificata sull’Eucarestia, sul culto, sulla liturgia (sulla processione
eucaristica)
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C’è continuità
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Giorgio La Pira
Capitolo decimo
L’idea madre: polemica con la società laica, anticristiana: ritorno a
Cristo: edificazione della comunità religiosa e, per riflesso, della comunità
civile della città di Dio (il tempio) e, per riflesso, della città dell’uomo.
In aedificationem corporis Christi.
Capitolo undicesimo
Questa misura eucaristica è la misura per edificare la nuova civiltà
(popoli africani ed asiatici) e per preparare ai popoli che abitano la
città comunista la nuova città cristiana.
Capitolo dodicesimo
In aedificationem corporis Christi
a) le Conferenze di S. Vincenzo: la grazia
b) l’Eucarestia centro unificatore (la S. Messa)
c) espansione di questa unificazione e di questa edificazione
d) asse – in qualche modo – degli avvenimenti cittadini
e) misura per edificare la città nuova (Esdra e Nehemia)
f) unità e bellezza della città, unità e bellezza delle città del
mondo, unità e bellezza delle nazioni
g) S. Procolo, sta!
(sacrificium – communio)
l’Eucarestia (sacrificio e sacramento) come l’asse attorno al quale
si ricompongono i valori
– si riedifica la comunità cristiana (omnia communia) (Atti apostoli)
– si riedifica, di riflesso, la comunità civile
– si esercita la carità autentica, virtù teologale
– si riedifica la civiltà
– si dà l’essenza del cristianesimo.
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Postfazione
«Vedere attorno all’asse di San Procolo come un libro nei capitoli del
quale è scritta tanta parte della storia fiorentina di questi venti anni». È la
persuasione che anima Giorgio La Pira nel vergare queste note, qui
per la prima volta pubblicate, che costituiscono la traccia per un’“auto-
biografia di Firenze”. “Autobiografia”, per una città, è certamente un
antropomorfismo azzardato, ma in questo caso ci troviamo davanti ai
pensieri di colui che, oltre che Sindaco, fu una della “anime” di Firenze,
durante i decenni centrali del XX secolo. La Pira, ovviamente, non
esaurisce la storia cittadina e le sue pagine non riflettono che un fram-
mento temporale, sebbene importante, della coscienza collettiva. Si
tratta, tuttavia, di riconoscere e valorizzare un lascito impegnativo su
cui – ne sono convinto – è possibile reperire risorse importanti per
affrontare le sfide, per tanti versi inedite, che caratterizzano il vissuto
civile ed ecclesiale della Firenze di oggi e non solo.
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Giorgio La Pira
1
Documento sulla “Fratellanza umana per la Pace mondiale e la convivenza comune”, Abu
Dhabi, 4 febbraio 2019.
2
PAPA FRANCESCO, Meditazione al Momento straordinario di preghiera in tempo di epidemia,
Roma, 27 marzo 2020.
3
Giorgio La Pira Sindaco, I, Cultura Nuova Editrice, Firenze 1988, p. 480.
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Giorgio La Pira
In una città che non ha più coscienza del suo riflesso eucaristico
e in cui i cristiani consapevoli del loro “discepolato missionario” sono
minoranza, l’azione missionaria non può che essere svolta da fraternità
cristiane che, ben radicate nel loro territorio, continuamente si ripla-
smano e si “rinfrancano” nella partecipazione comune alla mensa della
4
LUCIANO MARTINI, Premesse teologiche a una politica: Giorgio La Pira, il destino di Israele
e la “geografia della grazia”, in L. MARTINI (ed.), Giorgio La Pira e la vocazione di Israele,
Giunti, Firenze 2005, pp. 105-143.
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Fondazione Giorgio La Pira
Ente Morale eretto con D.M. del 28/03/1996
Via Giorgio La Pira, 5
50121 FIRENZE
Tel. 055/284542
e-mail: [email protected]