21.autismo Diagnosi
21.autismo Diagnosi
21.autismo Diagnosi
Indice
Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente
vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore
(L. 22.04.1941/n. 633)
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Università Telematica Pegaso L’autismo: la diagnosi
1
Aarons M., Gittens T., È autismo? Test di valutazione psicopedagogica, Trento, Erickson, 1990.
2
Crispiani P., Lavorare con l’autismo. Dalla diagnosi ai trattamenti, Bergamo, Edizioni Junior,2001.
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Università Telematica Pegaso L’autismo: la diagnosi
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2 Il quadro sintomatologico
Alla descrizione effettuata dal DSM-IV, si aggiungono altre indagini che, nel loro insieme,
confermano la platea tipica dei sintomi autistici, ma operano un rimando ad aree funzionali che,
quasi sempre, sono deficitarie nei casi di disturbo generalizzato dello sviluppo, quali l’intelligenza e
il linguaggio3.
Ritardo mentale e logopatie sono infatti frequentemente associati alla sindrome autistica,
tuttavia l’insieme dei tratti comportamentali risulta piuttosto interessato dalla diversità evolutiva che
connota l’autismo, nel quale dunque va anzitutto rilevato uno sviluppo qualitativamente diverso e,
come tale osservato e riconosciuto.
2.1. La sensorialità
3
Schopler E., Mesibov G.B., Apprendimento e cognizione nell’autismo, Milano, McGraw-Hill, 1998.
4
Crispiani P., op.cit.,p.3.
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2.2. La comunicazione
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2.3. Il gesto
Anche la comunicazione gestuale è affetta da deficit, essa infatti si presenta equivoca, lenta e
inespressiva. Essi non riescono a compensare le insufficienze verbali, anche se si possono
apprezzare delle diversità specifiche fra le tipologie di gesti, infatti in molti soggetti autistici
permane relativamente preservato il gesto di richiesta di oggetti o atti mentre è poco presente il
gesto di condivisione quindi è personalizzata l’intenzione dichiarativa rispetto a quella richiesta
In fine si può asserire che la condizione autistica consente un sufficiente o normale utilizzo
del gesto strumentale, finalizzato alla prassi immediata, mentre appare deficitario il gesto espressivo
più connotato sul piano comunicativo e del rango emotivo-affettivo.
La pratica del linguaggio dei segni come la LIS non migliorano la condizione del soggetto e
non è semplice da apprendere né capace di compensare il deficit comunicativo.
2.4. La socialità
Il comportamento relazionale per quanto deficitario, lascia ampie tracce nella sua singolare
capacità di percepire l’adulto e di rispondere alla sua presenza, quindi di accettare il contatto e farsi
toccare, di rispondere ai richiami, di interagire con i familiari ecc.
Sebbene si notino tratti di chiusura relazionale è possibile individuare alcune forme
comunicative alternative o diverse, che il soggetto attiva o cerca di attivare, come gesti, grida,
aggressioni, lanci di oggetti, ecc.
È quindi da rifiutare il paradigma originario che rimanda all’idea di un essere umano
cognitivamente attivo ma privo delle funzioni emotive, affettive e relazionali ovvero una sorta di
umanità non sociale, in realtà non sostenibile che contraddirebbe al senso stesso della natura umana
da sempre riconosciuta come sociale e politica5.
Nei soggetti autistici è comunque altamente deficitario il gioco cooperativo e il lavoro di
gruppo.
5
Crispiani P., op.cit.,p.3.
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Alcuni di questi strumenti rendono in termini più esaurienti il quadro delle condotte primarie
e secondarie osservabili nel soggetto autistico.
Molti organismi internazionali raccomandano la precocità nell’osservazione di quei segnali
che, se congiunti, possono allertare l’attenzione dei genitori e dei clinici e condurre nei modi
pertinenti, alla diagnosi precoce.
Anche non riconoscendo particolare credito alla diagnosi di autismo durante l’infanzia,
opportune rilevazioni possono registrare la presenza di deficit comportamentali in qualche modo
riconducibili allo spettro autistico.
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1. Il ritardo evolutivo;
2. Presenza di condotte atipiche.
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Crispiani P., op.cit.,p.3.
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Il TEST CH.AT
Test Esito
Durante la visita il bambino ha realizzato un contatto Si NO
oculare con voi?
Ottenete l’attenzione del bambino e indicando con la mano Si NO
un oggetto interessante all’altro lato della stanza
esclamate: “ ehi, guarda c’è un …(nome dell’oggetto)!!!!
Controllate l’espressione del bambino: rivolge lo sguardo
verso l’oggetto che avete indicato?
NOTE: per assegnare si a questo test accertatevi che il
bambino abbia effettivamente guardato l’oggetto indicato e
non solamente la vostra mano.
Date al bambino un bicchierino e una bottiglietta vuota e Si NO
chiedetegli “sai versare l’acqua?”
Il bambino accenna l’azione di versare o bere?
NOTE: Potete assegnare Si a questo test anche se
osservate un altro esempio di richiesta o azione in altro
gioco conosciuto dal bambino
Chiedete al bambino: “Dov’è la luce?” o “Fammi vedere la Si NO
luce”
Il bambino punta il suo dito verso la luce?
Se non conosce ancore la parola luce potete usare un altro
oggetto di sua conoscenza, sempre al di fuori della sua
portata.
NOTE: potete assegnare SI a questo test, assicuratevi che
il bambino vi abbia guardato in faccia all’incirca verso il
momento in cui indicava.
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G) Domande
E)
C)
A) Domande al
al genitore
genitore oo guida
guida all’osservazione
all’osservazione clinica
40) Al bambino piace essere dondolato o fatto saltellare sulle ginocchia?
27)
14)
1)
41) Si interessa agli altri bambini?
28)
15)
2)
42) Gli piace arrampicarsi sui mobili o sulle scale?
29)
16)
3)
43) Si diverte a fare giochi tipo nascondino?
30)
17)
4)
44) Ogni tanto gioca a “far finta” di preparare da
31)
18)
5) da mangiare
mangiare oo altro?
altro?
45) Ogni tanto usa il dito per indicare o chiedere?
32)
19)
6)
46) Ogni tanto usa il dito per indicare interesse in qualcosa?
33)
20)
7)
47) È in grado di giocare in modo appropriato con i giocattoli, oltre che metterli in bocca
34)
21)
8)
o manipolarli o farli cadere?
48) Il bambino porge ogni tanto oggetti al genitore per faglie vedere?
35)
22)
9)
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Scala Bretonneau
B) Sintomi associati
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Disfunzioni percettive
Ipo.iper sensibilità, affermata comunque da alcuni approcci teorici;
Disturbo dell’integrazione sensoriale, ovvero della capacità di organizzare sinergicamente le percezioni,
quindi di adattarsi agli ambienti;
Mancato controllo dello stimolo sensoriale (toccare cibi, feci e sostanze odoranti);
Autostimolazione sensoriale.
Disturbi psicologici
Disturbi dell’emotività, in particolare:
Assenti o scarse emozioni
Mancato controllo della reattività emozionale;
Non percezione delle emozioni altrui;
Riso inappropriato;
Assenza di paura ai pericoli reali;
Ansia-collera immotivate;
Diffidenza;
Negativismo.
Disturbi dell’affettività, in particolare:
Interessi ripetitivi e stereotipati;
Gamma di interessi notevolmente ristretta;
Insistenza su un interesse;
Scarse relazioni oggettuali e umane.
Alterazioni psichiche, in particolare:
Disturbi del Sé;
Sofferenza;
Fissità del pensiero;
Polarizzazione del pensiero (su parti, dettagli e aspetti);
Interazione di condotte motorie, gestuali e verbali;
Stati di isolamento.
Sono rarissimi i casi di prestazioni intellettive normali o superiori, come nel caso degli idiot savants.
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Ritardo linguistico, nella misura di circa il 20% dei casi, in particolare a carico di:
Ritardo di parola (scorretta pronuncia di parole);
ritardo di struttura frasistica (scorretta o incompleta costruzione dell’enunciato);
Afasia/Disfasia, ritardo complessivo del linguaggio;
Audio mutismo con esclusione dei casi di mutismo elettivo, si rileva che gran parte degli autistici non
parla;
Difficoltosa comprensione di domande semplici, istruzioni e scherzi;
Compromessa capacità di iniziare a sostenere una conversazione;
Monotonia del ritmo e del tono;
Accentuazioni di tipo interrogatorio in fasi alternative;
Inversione pronominale;
Metaforicità improvvisa e inusuale;
Espressioni eccentriche e bizzarre;
Stereotipie e ripetizioni, ecolalia;
Gioco
mancanza o notevole compromissione dei giochi spontanei, di simulazione, di imitazione, di
immaginazione;
presenza di gioco decontestualizzato;
gioco bizzarro perdurante.
Stereotipie
Condotte inadeguate
stereotipie;
condotte ripetitive e routinarie, abitudinarie o rituali;
manierismi motori, gesto finalistico ripetuto, far ruotare oggetti;
attaccamento ad oggetti;
persistente interesse per oggetti che ruotano;
ecolalia;
emissione improvvisa di suoni sgradevoli;
imitazione errata di condotte e modelli;
resistenza ai cambiamenti dell’ambiente, delle persone;
auto e/o etero-aggressività;
apparente insensibilità al dolore; resistenza ad essere abbracciati;
strane abitudini alimentari;
mancanza di igiene.
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DA 0 A 18 MESI
Sofferenza pre-natale;
Iper o ipotonia;
Irritabilità o eccessiva tranquillità;
Scarsa risposta alle stimolazioni;
Scarsa discriminazione di persone ed oggetti;
Scarsa attitudine ad indicare figure ed oggetti;
Ritardo linguistico.
DA 12 A 36 MESI
Iper o ipotonia;
Irritabilità o eccessiva tranquillità;
Scarsa risposta alle stimolazioni;
Scarsa discriminazione di persone ed oggetti;
Scarsa attitudine ad indicare figure ed oggetti;
Ritardo linguistico;
Scarsa comprensione di pericoli, proibizioni, minacce;
Scarso o assente contatto oculare;
Condotte bizzarre, ansiose, crisi reattive;
perdurante isolamento;
stereotipie.
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Bibliografia
Aarons M., Gittens T., È autismo? Test di valutazione psicopedagogica, Erickson, Trento
1990
Crispiani P., Lavorare con l’autismo. Dalla diagnosi ai trattamenti, Edizioni Junior, Bergamo
2001
Schopler E., Mesibov G.B., Apprendimento e cognizione nell’autismo, McGraw-Hill, Milano
1998
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