Storia Della Critica D'arte - Slides

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STORIA DELLA CRITICA

D'ARTE
DOCENTE GIAN PIERO NUCCIO

LEZIONE INTRODUTTIVA

Anno Accademico 2019/2020


Esiste una massa enorme di materiale di studio.
Ma questa è solo, per lo più, storia.

Se si vuole entrare nelle idee e nei valori concettuali o spirituali dell’arte e nei
rapporti che stabilisce con le altre discipline (filosofia, storia, letteratura…) occorre
altro. E allora ci si accorge che quest’altro è caratterizzato da grande eterogeneità
sia contenutistica che metodologica.

Il problema sta nel fatto che questa grande massa di documentazione (specie in
rete) si riduce di molto quando si cerca un giudizio scientificamente fondato, ma
spesso manca persino la coscienza che un simile giudizio sia necessario. Si pensa
che, per frequentare decentemente l’arte, sia sufficiente attenersi ai fatti, che l’arte si
sente o non si sente, e che siano sufficienti quei generici schemi (perfezione e
armonia per l’arte classica, ricerca della realtà scientifica nel positivismo, concetto
nel contemporaneo…), ma le idee latitano.

Fino al sec. XIX compreso la critica tentennò (pur con le lodevoli eccezioni che
vedremo) fra lo storicismo, la tradizione accademica, la legge morale
considerando cioè l’arte attraverso una concezione deterministica in cui perdeva
ogni autonomia e libertà.
Immaginazione e creatività

Invece chi voglia seriamente affrontare la critica della storia dell’arte deve compiere un
percorso un po’ più articolato.

Intanto si deve riferire alla storia dell’estetica (Baumgarten…1750), storia perché non
deve riferirsi né ad un solo libro, né ad un solo autore per orientarsi correttamente fra
varie opinioni.

Compito dell’estetica è di cercare (fino ad oggi non è stato trovato) il comune attributo per
cui le opere di poesia, pittura, scultura ma anche musica, letteratura siano da considerarsi
opere d’arte, cioè di definire, per quanto possibile, l’idea di arte.
Baumgarten, Alexander Gottlieb (pr. Godìt): la sua fama è legata soprattutto ad un
opuscolo giovanile (1735), nel quale per la prima volta appare il nome di «estetica».

Fu ancora Baumgarten a introdurre il termine «gnoseologia» per indicare la teoria


della conoscenza, che egli divise in due parti: la logica, riguardante la conoscenza
intellettuale, e l’estetica appunto, che è sia «scienza della conoscenza sensibile»,
sia «teoria delle arti liberali» e «gnoseologia inferiore (Arti liberali era
l'espressione con la quale, durante il Medioevo, s'intendeva il curriculum di studi
seguito dai chierici prima di accedere agli studi universitari. Più in generale le arti
liberali erano quelle attività dov'era necessario un lavoro prettamente intellettuale, a
fronte delle "arti meccaniche" che richiedevano lo sforzo fisico). Trivio: grammatica,
retorica, dialettica. Quadrivio:aritmetica, geometria, astronomia, musica.

L’estetica di Baumgarten è incentrata intorno al concetto della poesia come


conoscenza legata al corpo, non ratio ma analogo rationis, e che perciò si
differenzia dalla conoscenza ch’è della ragione, I due discorsi possono però contenere
anche parti dell’altro. La poesia conosce soltanto l’individuale, le immagini e i fantasmi,
ciò che costituisce il mondo del verisimile. Anche il meraviglioso appartiene alla sfera
della poesia e così i sogni. La pittura, rappresentando fantasmi, è simile alla poesia.
La poesia e l’arte costituiscono una forma inferiore della più alta conoscenza
scientifica o razionale, e la bellezza (che è perfezione della conoscenza sensitiva) è
solo l’apparenza della perfezione, congiunta com’è alla imperfezione della facoltà
sensitiva.
Un primo metodo (l’osservazione) non ha prodotto risultati perché nessun comune
attributo si è trovato nelle forme, nelle parole, nei colori e nei suoni.

Un secondo metodo (l’introspezione) ha dato buoni frutti.

Essa consiste nella meditazione sull’attività mentale dell’uomo quando crea arte.
Un uomo che pensa, produce opere filosofiche o scientifiche.
Un uomo che usa la sua volontà per agire realizza opere morali, politiche o simili.
Certo volontà e pensiero sono insiti anche in un’opera d’arte, ma non sono essi che
fanno sì che un’opera sia opera d’arte.

La creazione artistica si fonda sopra una differente attività umana. L’organo


dell’attività umana che produce arte è ciò che comunemente si chiama
immaginazione, creatività, fantasia.. L’opera d’arte rivela ciò che della realtà si
sottrae alla conoscenza della ragione. (vedi “Le scarpe di Van Gogh” nella dispensa
di introduzione).
Poiché la prima esperienza del mondo esteriore è data dai sensi, l’immaginazione
è quell’attività mentale che realizza la sintesi delle esperienze dei sensi. Quindi
all’origine dell’opera d’arte troviamo sensazioni e sentimento. Ma non bastano a
realizzare l’opera d’arte. L’artista deve uscire dalla sua esperienza sensoria e
mentale, distinguere se stesso dal mondo dei suoi sensi e dei suoi sentimenti e
contemplare quel mondo. A quel punto entrerà nel mondo della creazione d’arte.
Realtà oggettiva e soggettiva dell’albero.

Mondrian – L'albero rosso - 1908 Mondrian – L'albero grigio - 1911


Mondrian – Alberi in fiore - 1912 Mondrian – Composizione blu grigio rosa
1913
Mondrian – Composizione giallo blu rosso
1937
Compito dell’immaginazione è creare una forma, forma essendo l’ordine
mentale assegnato all’esperienza sensoria e alla vita del sentimento.

Creatività non è imitazione (mela) o invenzione (telefono).

Concreto e astratto. Conoscenza scientifica (legata alla ragione e alla verità),


mistica (legata alla dedizione all’universale), artistica (conoscenza
dell’individuale). Sensi e sentimenti sono diversi in ogni uomo perciò ogni opera
d’arte è unica.
Non esiste la forma perfetta.

Gusto (Tendenza, Stile) Anche chi si ribella, per il fatto stesso di ribellarsi
partecipa al suo tempo. Una certa tendenza critica distingue arte (assoluto) da
gusto (relativo). L’artista ha preferenze, atteggiamenti, ideali che però nell’opera
d’arte vengono trasformati dalla creatività.
Fino a quando il critico si attarda su schemi e simboli sta nel processo ri-
costruttivo dell’opera, per alcuni proverà simpatia (pregi), per altri antipatia (difetti)
e fin qui si muoverà nel mondo del gusto.
Ma, quando troveranno nell’immaginazione del critico una loro armonia, il giudizio
critico sarà compiuto e si muoverà nel mondo dell’arte.

Se l’artista sceglie una tecnica (olio, marmo, calcografia..) e li metterà in rapporto


con la sua visione e il suo modo di sentire la religione, le sue conoscenza
scientifiche, la sua visione del sociale si troverà inserito in un processo, non in un
risultato. Si troverà cioè inserito in una tendenza. Quindi gusto, stile, tendenza
sono relativi, contingenti, se si aggiunge la creatività si raggiunge l’arte che è un
assoluto.

Già nel ‘700 però si identificava il gusto con la facoltà di ogni artista di scegliere
quello che gli pare ottimo per il suo modo di operare quindi perfezione non
assoluta ma relativa. Il Gusto (giudicare) contrapposto al genio (produrre).

L’estetica moderna non distingue buon gusto da cattivo gusto: l’importante è che
contribuisca alla creatività.
Raffaello
Sintesi di compostezza e vitalità, equilibrio e naturalezza, classicismo antico e modernità
rinascimentale, rigorosa architettura dell’insieme e minuziosa cura dei dettagli

San Sebastiano - 1510 Sposalizio della Vergine - 1504


Ingres
Gran disegnatore, svolge una ricerca scultorea e costruttiva, attenzione maniacale alla
composizione, attenzione sempre volta al classicismo, pittore della borghesia dell’800

La contessa Haussonville - 1845


Gesù consegna le chiavi a Pietro - 1825
Renoir

Ricerca ossessiva della luce

Moulin de la Galette - 1876

Le due sorelle - 1881


Quindi l' arte come eterna creatività umana e gusto come preferenza contingente.

La critica si deve staccare da:

Mimesi, imitazione della natura, retinicità


Bellezza, B. Croce ha escluso il concetto di bellezza

Storia dell’arte e critica d’arte Si dice che la storia è testimone e non giudice.
Ma anche il testimonio ha bisogno di giudicare per comprendere. E il critico deve fare
la storia dell’opera d’arte per comprendere, altrimenti giudica senza comprendere. La
scissione fra storia e critica è un errore. Giudizio artistico = coincidenza fra il
concetto universale di arte e l’intuizione della singola opera d’arte.
La personalità dell’artista e le cosiddette leggi dell’arte.

Per personalità dell’artista si intende l’uomo nel suo momento creativo. Ma sono
proprio le “leggi dell’arte” ad avere un carattere contingente ed effimero. Non ci sono
pregi e difetti in Delacroix.

Beaudelaire ha detto che non disegnava meno bene di Ingres, ma disegnava in


modo diverso.

Per dire che disegnava meno bene significa astrarre il disegno da Delacroix e quindi
svuotarlo di ogni valore d’arte.
Delacroix – Morte di Sardanapalo - 1827

Delacroix – La Libertà che guida il popolo


1830
Proporzioni
Tempio egizio ha proporzioni diverse di quelle di un tempio greco, e un in tempio dorico le
proporzioni sono diverse di quelle di un tempio corinzio.
Sezione aurea Se un artista adotta la sezione aurea farà un’opera in cui ciò che vi è di
artistico non sarà la sezione aurea per sé stessa, ma l’espressione di quel desiderio, il
concetto per il quale ha scelto quella soluzione.

SEGMENTO AUREO
Sin dai tempi più antichi, dagli egiziani ai più moderni Il segmento totale C sta al segmento più lungo A come
frattali, esiste una proporzione divina (o sezione aurea) che quest'ultimo A sta al segmento più corto B
è stata presa in considerazione per ottenere una dimensione
armonica delle cose. Dalla geometria all'architettura, dalla C:A = A:B
pittura alla musica, fino alla natura del creato possiamo
osservare come tale rappresentazione corrisponda ad un
rapporto che è stato definito pari a 1,618...(numero d'oro)

Fu nell'Ottocento che alla "Divina proporzione" venne dato il


nome di "Sezione aurea".
Il Greco e Modigliani Abbiamo sempre parlato di proporzioni rispetto all’arte greca. Ma
se un artista rinuncia alle proporzioni e adotta proporzioni non normali rispetto alla
tradizione occorre indagare su quale sia la ragione intima delle sue sproporzioni.

El Greco – Cristo in Croce - 1587-96 Modigliani – Paul Alexandre - 1911


Leonardo e il sorriso. Nelle pitture di Leonardo i volti sono spesso sorridenti e per
molto tempo gli scrittori hanno creduto nell’animo lieto di Leonardo, fino a che
Stendhal si è accorto che L. esprimeva nelle sue pitture un animo triste che
esprimeva con lo sfumato, la continua nuance (variazioni intermedie del colore)e il
contrasto del sorriso non è che un’accentuazione della sua tristezza.

Poesia e letteratura; arte e gusto. La Poesia è sintesi di individuale e


universale, di finito e infinito, la letteratura è soltanto individuale e finita. Ma la
poesia è solo una parentesi nella vita quotidiana. Questa distinzione nell’arte
figurativa non c’è.

Arte assoluta e “arte interessante”. Moltissime opere, pur non essendo arte
perfetta e assoluta, non sono prive di ogni valore, anzi sono “interessanti”. Sono
documenti storici dei sentimenti, delle idee e presentano i cosiddetti valori
“illustrativi” oppure preparano le grandi opere (precursori) o continuano l’opera del
maestro (scolari o seguaci). Fondo oro/fondo prospettico. In entrambi i casi si
sono creati capolavori: nessuno dei due è esigenza dell’arte, ma del gusto, delle
idee. Storia dell’arte # storia del gusto. Storia dell’arte = storia del gusto + genio =
storia della critica
L’esigenza di una storia della critica.

Quindi dall’estetica si trae coscienza della nozione di arte in universale, dalla critica
si trae conoscenza dei rapporti assunti nei secoli tra quel concetto e le singole opere
d’arte.

L’oggetto del corso è il giudizio artistico.

Perché un corso (o un ciclo di conversazioni) divenga omogeneo è necessario


precisare con esattezza il suo oggetto. Il nostro compito sarà analizzare i giudizi che
nei vari momenti storici sono stati dati alle diverse opere d’arte perché il compito
della critica si accentra nel giudizio. Senza il rifiuto della imitazione della natura e la
definizione della natura spirituale (o concettuale) dell’arte, mai Beaudelaire avrebbe
potuto intendere il disegno di Delacroix diverso, anziché scorretto. Il perfezionamento
delle idee critiche, cioè la critica delle idee precedenti è condizione essenziale. Il
progresso non avviene per linee continue, ma a salti. Quindi coinvolgeremo
costantemente storia dell’estetica, storia dell’arte e, quando servirà, storia
dell’umanità.

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