Stereopsi 5-37 PDF
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TESI DI LAUREA
Relatore: Laureando:
Prof.ssa Dominga Ortolan Frizzarin Federico
Matricola: 1031741
Anno Accademico
2014-2015
INDICE
0. PREMESSA 5
1. LA MOTILITA’ OCULARE 7
1.1. LA FISIOLOGIA DELLA MOTILITA’ OCULARE 7
1.1.1. I MUSCOLI EXTRAOCULARI 7
1.1.2. IL CONTROLLO NERVOSO DEI MOVIMENTI OCULARI 8
1.1.3. IL NISTAGMO 10
1.2. MOTILITA’, EQUILIBRIO E POSTURA 11
1.2.1. LA PROPRIOCEZIONE 11
1.2.2. IL SISTEMA VESTIBOLARE 12
1.2.3. IL COLLICOLO SUPERIORE 13
1.2.4. L’INTEGRAZIONE DEL SEGNALE VISIVO-UDITIVO-MOTORIO 14
1.3. MOTILITA’ E PROBLEMI DI APPRENDIMENTO 15
1.3.1. I TEST DI VALUTAZIONE DELLA MOTILITA’ 15
1.3.2. DISFUNZIONI OCULOMOTORIE 19
2. LA VISIONE BINOCULARE 20
2.1. GENERALITA’ 20
2.2. I VANTAGGI DELLA VISIONE BINOCULARE 22
2.3. ANOMALIE DELLA VISIONE BINOCULARE 22
3. VISUAL TRAINING 28
3.1. PRINCIPI DI FUNZIONAMENTO DEL VT, COME PUO’ ESSERE UTILE? 28
3.2. STRUMENTI PER LA RIEDUCAZIONE VISIVA E RELATIVO UTILIZZO 30
3.2.1. PEN LIGHT 30
3.2.2. MARSDEN BALL 30
3.2.3. CORDA DI BROCK 31
3.2.4. FIPPER PRISMATICO 32
3.2.5. HART CHART 32
3.2.6. KING DEVICK SACCADIC TEST 32
3.2.7. VISUAL TRACING 33
3.2.8. ROTATOR 33
3.2.9. PROGRAMMI PER IL COMPUTER 34
3.3. PROGRAMMA INDICATIVO DI VT PER I PROBLEMI DI VB BASATO
SULLA MOTILITA’ 34
4. CONCLUSIONI 37
0. PREMESSA
training.
Quindi quando uno stimolo entra nel nostro campo visivo, la retina peri-
ferica lo porta alla nostra attenzione e per poterlo guardare nel migliore
Ogni tipo di movimento deve seguire quattro leggi del movimento oculare:
che possono prendere gli assi visivi: l’asse anteroposteriore deve com-
molto limitate.
metrico dell’occhio.
5
permette di ottenere movimento con minor fatica.
da fare è:
zione. A loro volta sono divisi in inseguimenti, saccadi e REM (rapid eye
movement);
netici, i quali agiscono assieme per fissare la posizione degli occhi rispetto
quotidianità.
6
1. LA MOTILITA’ OCULARE
I muscoli extraoculari sono sei per occhio: il retto laterale, il retto mediale,
Medial rectus
movements are mediated by the medial
Lateral Lateral
rectus rectus
and lateral rectus muscles, while verti-
cal movements are mediated by the
Tutti e sei i muscoli sono differenti per lunghezza, spessore, tragitto e area di
oblique
Midbrain
Cranial
nerve III
Caudal midbrain
Cranial
Trochlear
sforzo: mentre si fissa l’infinito fisico i movimenti oculari verticali sono do-
(sguardo a terra). Mentre si legge invece l’interazione dei muscoli per il mo-
7
vimento è più complessa: sguardo in alto-muscoli obliqui inferiori, sguardo
cente, sesto nervo cranico che innerva il muscolo retto laterale; il trocleare,
tore, terzo nervo cranico che innerva i restanti muscoli extraoculari oltre al
posturali.
tuato nella parte posteriore del lobo frontale, i quali comunicano attraverso
casi sono riflessi brevi che raccolgono impulsi da differenti zone del corpo
8
Superior rectus Superior rectus
Medial rectus
movements are mediated by the medial
Lateral Lateral
rectus rectus
and lateral rectus muscles, while verti-
cal movements are mediated by the
superior and inferior rectus and the
Inferior Inferior superior and inferior oblique muscle
Right oblique oblique Left groups.
Inferior Inferior
rectus rectus
Lateral
oculare. Supponendo che uno stimolo colpi-
rectus
Inferior
Inferior
rectus
sca la retina in una zona periferica in modo
oblique
Cranial
nerve III
Caudal midbrain
Cranial
nerve IV no la scarica elettrica iniziando la saccade,
piezza, mentre la direzione è data dal tipo di muscolo attivato. Non è tutto
così scontato considerando che gli occhi sono due. La direzione è regolata
dagli interneuroni dei due centri di sguardo, i quali sono responsabili del mo-
nucleo interstiziale anteriore, NIA). Quindi per i movimenti secondo gli assi si
verifica l’attivazione di uno solo dei due centri, per i movimenti obliqui invece
laterale? La FRPP innerva le cellule del nucleo abducente dello stesso lato
9
scolo antagonista la decontrazione.
superiore che unisce più informazioni esterne per creare una mappa topogra-
se aree delle saccadi, solo che non si conosce ancora il meccanismo esatto. È
chiaro però che i neuroni delle aree visive striate ed extra striate permettono
1.1.3 NISTAGMO
scosse, se si presenta con ritmi bifasici e velocità differenti. Può variare anche
10
che può scomparire da solo nel tempo, diviso in nistagmo delle estreme posi-
zioni di sguardo, presente nel 50% della popolazione quando osserva l’estre-
quello acquisito a causa di deficit refrattivi molto elevati presenti alla nascita.
1.2.1 PROPRIOCEZIONE
nello spazio e lo stato di contrazione dei propri muscoli, anche senza il sup-
del livello di contrazione del muscolo scheletrico, dando così informazioni sul-
sono i meccanocettori presenti nei muscoli del collo, i quali sono collegati al
nazioni nervose sono a livello centrale del fuso e vengono stimolate mec-
terminazioni nervose fusali possono essere divise in primarie, che danno ri-
velocità e direzione degli arti), e secondarie, che danno una risposta lenta in
11
letto la posizione degli occhi all’interno del bulbo, sia a occhi chiusi che ad
Fig.The3 -intimate
Anatomia del sistema vestibolare
Dale Purves,
beyond
relationship between the cochlea and the labyrinth goes
George
their common J. Augustine,
embryonic David
origin. Indeed, Fitzpatrick,
the cochlear and vestibular ri, che sono a loro volta strettamente
William
spaces areC. Hall,joined
actually Anthony-Samuel
(see Figure 13.1), and La Mantia,ionic environ-
the specialized
ments of the vestibular end organ parallel those of the cochlea. The membra-
modo il cervello riesce a far collaborare lo sguardo con i movimenti del collo
canals next to the utricle. Within each ampulla, the vestibular hair cells
extend their hair bundles into the endolymph of the membranous labyrinth.
As in the cochlea, tight junctions seal the apical surfaces of the vestibular
hair cells, ensuring that endolymph selectively bathes the hair cell bundle
nello spazio .
the absence of stimulation,[10]
with the result that hair cells tonically release
sacculo rispondono alle accelerazioni lineari della testa, mentre i canali ri-
12
i canali semicircolari hanno una scarica costante nella frequenza. Appena si
verifica una rotazione della testa le cellule cigliate (recettori del movimento
conseguenza modificando posizione degli Right eye Left eye Figure 13.10 Connections underlying
the vestibulo-ocular reflex. Projections
Abducens
nucleus
capacità di rilevazione dei movimenti, sia come velocità che come ampiezza,
che ogni punto del collicolo sia associato a un’area dello spazio circostan-
13
te. Lo strato superiore riceve informazioni dalla retina, lo strato intermedio
somatico. In questo modo ogni punto del collicolo associa i tre differenti tipi
verso motoneuroni che controllano i movimenti del collo, quelli degli occhi
che, oltre ad aver già ricevuto parte delle informazioni direttamente dalle
vie afferenti, riceve anche l’informazione completa dal cervello. Le vie af-
vimenti richiesti dalla situazione. Una volta che il cervelletto riceve queste
14
1.3 MOTILITA’ E PROBLEMI DI APPRENDIMENTO
I test da eseguire per la valutazione della motilità sono molti e differenti per
primo caso si occlude un occhio del soggetto e lo si fa seguire una mira tenu-
cerchio per ogni direzione. In entrambi i casi si ricorda al paziente di non muo-
zione del soggetto nei test precedenti; sommando i punti si ottiene un pun-
15
teggio da confrontare con una scala che valuta la precisione del movimento.
- CORDA DI BROCK: è una corda sottile che passa attraverso tre palline di
getto dovrebbe vedere 2 corde che incrociano sulla pallina (o 4 che partono
da essa), e due palline per ognuna presente sulla corda. Se così non fosse il
soggetto potrebbe vedere due palline del colore di quella che fissa o le corde
che non incrociano esattamente sulla pallina fissata (o prima o dopo). Queste
raggi infrarossi. Gli occhiali sono collegati a un computer che valuta le saccadi
in associazione una tabella di risultati che dà un valore alle capacità del sog-
16
ito da più tabelle che si differenziano per difficoltà. Ogni tabella è costituita
ovvero 1-10-2-9-…, una volta terminata la prima riga su passa alla seconda
tuito da più tabelle (un pretest, due tabelle per la valutaazione verticale e
una per quella orizzontale) che permette di valutare la motilità nell’atto della
tutte le tabelle per considerare superato il test, e avrà una valutazione basata
- NSUCO: Questo tipo di test, nato nella northestern state università college
test eseguiti sono di tre tipi: 5 sbalzi di fissazione orizzontali, inseguimenti visivi
rotatori da completare due volte, inseguimenti visivi. Ad ogni test viene dato
17
TABELLA II - Assegnazione dei punteggi al test NSUCO
PUNTEGGIO
2 2 balzi
3 3 balzi
4 4 balzi
5 5 balzi
2 Refissazioni 5<x<10
3 Refissazioni 3 o 4 volte
5 Senza refissazioni
5 Niente imprecisioni
18
1.3.2 DISFUNZIONI OCULOMOTORIE
movimento diviso in due parti, una prima parte inesatta con uno stop e
stop oltre al bersaglio e poi torna indietro con una correzione. A questi
Nella maggior parte dei casi il problema viene riscontrato a livello della
arriverà in quel punto. Anche questo problema può avere origini nervose
19
2. LA VISIONE BINOCULARE
2.1 GENERALITA’
le due fovee siano rivolte verso lo stesso oggetto in modo da poter com-
parare le due immagini. L’immagine finale viene vista dal soggetto come
Questa capacità può essere verificata con il test del prisma verticale: met-
e implica che sia presente percezione simultanea. Avviene già al livello del
20
prima immagine rude delle due che arrivano dagli occhi. Tale capacità si ac-
quisisce nell’infanzia. Può essere valutata tramite il test del filtro rosso, che
so non è presente fusione. È proprio a questo livello che può esserci sop-
circa 30Hz. Questa oscillazione è detta rivalità retinica. Quando poi prevale
una delle due immagini sull’altra abbiamo una dominanza. Questa rivalità
laterale che sfrutta la leggera disparità retinica dei due occhi per ottenere
mento. Quindi quando si fissa un punto nello spazio i due occhi vedono due
immagini differenti a causa del fatto che gli stimoli sono proiettati in pun-
21
punti viene chiamato oroptero. Quest’insieme ha forma di un cerchio pas-
sante per tre punti quali i due occhi e l’oggetto fissato, che poi viene fatto
spaziare verticalmente, ottenendo così un pseudo angolo solido con due cen-
tri. Tutto ciò che è all’interno dell’oroptero sarà visto singolo dal soggetto,
mentre tutto ciò che sta all’esterno di esso sarà visto doppio, cioè dà origine
L’unione delle immagini dei due occhi permette di ottenere un’immagine che
è di 110°, 60° partendo dal naso sono visti da entrambi gli occhi, gli ultimi 40°
22
fissa l’oggetto interessato mentre l’altro è leggermente spostato. Questa
ve uno spazio attorno all’oroptero, con tolleranze che variano dal centro,
dove sono inferiori, alla periferia, dove sono più ampie. Al di fuori di que-
23
esoforia quando gli occhi tendono a fissare un punto più vicino di quello
di riferimento e exoforia quando gli occhi fissano più lontano del punto di
Alle forie sono associati i problemi di vergenza, che vanno valutati in asso-
altro, più avanti o più indietro. È proprio qui che nascono i problemi di visione
Come predetto, però, al variare del piano di vergenza deve variare anche
messa a fuoco dell’occhio: per mantenere il fuoco sulla retina quando si av-
24
alla convergenza dei bulbi e alla miosi (contrazione dello sfintere della pupil-
Queste anomalie della visione binoculare sono suddivise nelle seguenti con-
dizioni:
da vicino converge prima del punto interessato. Si crea così uno sforzo ec-
piano di convergenza.
25
un Ac/A elevato. Il soggetto riferisce che un occhio devia verso l’esterno e
fotofobia.
crea un Ac/A basso. Il soggetto quindi riferirà di avere problemi nella visio-
diplopia.
sta e fotofobia.
bruciore, visione offuscata, mal di testa e eventuale diplopia sia nella visione
verificarsi a livello di forie e vergenze. Ogni volta che muoviamo gli occhi
26
anche l’accomodazione. Esiste infatti la possibilità di avere un problema di
l’accomodazione fra due piani. Il soggetto quindi faticherà nel lavoro pro-
27
3. VISUAL TRAINING
dal punto di vista anatomico e fisiologico e che sia già compensata refrattiva-
va a lavorare soltanto sui muscoli estrinseci e sul sistema visivo, ma per via
priocettivo [27] .
ovvero della situazione in cui a livello sinaptico arrivano più potenziali d’azio-
sinaptico dovrà produrre più neurotrasmettitore perché, dato che non tutto
28
sinaptico è più elevata. La plasticità a breve termine si riscontra anche in feno-
tempo, come per esempio il vestirsi: appena si indossano gli abiti si percepi-
siasi azione neuronale che attiverebbe la stessa risposta, come, per esempio,
breve termine), nella quale il sistema recluta altre sinapsi sensoriali provocan-
maggiore [29].
29
3.2 STRUMENTI PER LA RIEDUCAZIONE VISIVA
3.2.1. Pen light: è una penna con la punta a lampadina. Oltre che essere
usata per la valutazione della pupilla, può essere sfruttata per esercizi di
sionista. È chiaro che questo metodo viene usato nei casi in cui il sogget-
differenti metodi di lavoro. Con la penlight l’esercizio può essere reso più
spegnendo la luce, perché si crea così uno stimolo che crea meno attenzio-
di marsden [30].
30
eventuali fastidi creati da problemi di visione binoculare. Arrivati a com-
pedana propriocettiva per avere una grande difficoltà nel controllo dell’e-
3.2.3. Corda di brock: già descritta nei strumenti diagnostici, può es-
in modo che si renda conto della convergenza che esercita. Una volta
31
3.2.4. Flipper prismatico: è un bastoncino a cui sono attaccati una coppia
tere, fino a quando il soggetto non otterrà una buona padronanza del
di acuità 20/60, fino ad arrivare binocularmente con una mira di 20/20 [33].
getto terrà una tabella in mano mentre l’altra verrà appesa al muro. La con-
che può essere completato esistono molti modi di rendere questo esercizio
test di king devick per lavorare sulle saccadi. È costituito da più tabel-
32
le di differente difficoltà che richiedono l’ap-
monoculare.
Come per il visual tracing, questo esercizio comprende già varie dif-
33
guimenti, saccadi, oculomotricità). Comunque la velocità di rotazione
siche [37]
.
TO SULLA MOTILITA’
34
cerchio è quello dell’integrazione, dove le capacità prettamente vi-
contemporaneamente [38]
.
non può raggiungere livelli ottimali. Allo stesso modo non è possi-
35
TABELLA III - Programma VT per anomalie della VB
apprendimento
36
menti. Chiunque può far eseguire dei test, solo il professionista può
4. CONCLUSIONI
siamo arrivati a capire che una buona motilità oculare comporta non
della VB.
della VB, partendo da esercizi semplici per arrivare a quelli più com-
37
NOTE BIBLIOGRAFICHE
[14] Mitchell Sheimann, Bruce Wick; Clinical management of binocular vision, pag 25-32
[15] Mitchell Sheimann, Bruce Wick; Clinical management of binocular vision, pag 194
[16] Mitchell Sheimann, Bruce Wick; Clinical management of binocular vision, pag 29
[17] Mitchell Sheimann, Bruce Wick; Clinical management of binocular vision, pag 27
38
[18] Mitchell Sheimann, Bruce Wick; Clinical management of binocular vision, pag 224
[19] Mitchell Sheimann, Bruce Wick; Clinical management of binocular vision, pag 703-704
[20] Mitchell Sheimann, Bruce Wick; Clinical management of binocular vision, pag 702-703
[21] Mitchell Sheimann, Bruce Wick; Clinical management of binocular vision, pag 47-48
[22] Mitchell Sheimann, Bruce Wick; Clinical management of binocular vision, pag 372-376
[23] Anto Rossetti, Pietro Gheller; Manuale di optometria e contattologia, pag 154-157
[24] Anto Rossetti, Renato Battistin, Sergio Cappa, Valerio Cavalli, Daniela Comuzzi,
Francesco Sala, Donato Serretiello, Monica Tabacchi, Fabrizio Zeri; Lenti e occhiali,
[25] Anto Rossetti, Pietro Gheller; Manuale di optometria e contattologia, pag 159-169
[26] Mitchell Sheimann, Bruce Wick; Clinical management of binocular vision, pag 234-362
[27] Pilar Plou Campo; Basi neurofisiologihce del Vision Training; AlOeO, Torino, 2015
[28] Dale Purves, George J. Augustine, David Fitzpatrick, William C. Hall, Anthony-Sa-
[29] Dale Purves, George J. Augustine, David Fitzpatrick, William C. Hall, Anthony-Sa-
[30] Andrea Pirotta; Basi neurofisiologihce del Vision Training; AlOeO, Torino, 2015
[31] Andrea Pirotta; Basi neurofisiologihce del Vision Training; AlOeO, Torino, 2015
[32] Andrea Pirotta; Basi neurofisiologihce del Vision Training; AlOeO, Torino, 2015
[33] Mitchell Sheimann, Bruce Wick; Clinical management of binocular vision, pag 221
[34] Mitchell Sheimann, Bruce Wick; Clinical management of binocular vision, pag 222
[35] Mitchell Sheimann, Bruce Wick; Clinical management of binocular vision, pag 224-225
[36] Mitchell Sheimann, Bruce Wick; Clinical management of binocular vision, pag 225
[37] Mitchell Sheimann, Bruce Wick; Clinical management of binocular vision, pag 226-231
39
BIBLIOGRAFIA
• Maria Cristina Zandonella Necca; Occhi felici; Fabbrica dei segni editore, 2014;
• Anto Rossetti, Renato Battistin, Sergio Cappa, Valerio Cavalli, Daniela Comuzzi, Pietro
Gheller, Antonio Madesani, Giuseppe Migliori, Luciano Parenti, Alcide Peterle, Sal-
vatore Pintus, Maurizio Possenti, Giammario Reverdy, Francesco Sala, Donato Ser-
retiello, Monica Tabacchi, Fabrizio Zeri, Lenti & occhiali, manuale di ottica oftalmica;