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N O R M A I T A L I A N A C E I

a PROGETTO
lic
Progetto Data Scadenza Inchiesta

C. 1259 19-06-2020
Data Pubblicazione

bb
2020-04
Classificazione

CEI 106-…

pu
Titolo

Guida CEM
Guida alla valutazione dell’esposizione ai campi elettrici, magnetici ed
elettromagnetici (CEM) fra 0 Hz e 300 GHz nei luoghi di lavoro

sta
Title

EMF Guide
Guide to the assessment of exposure to electric, magnetic and electromagnetic fields
(EMF) from 0 Hz to 300 GHz at workplaces
hie
nc
ni
oi
ett
og

1
Pr

CEI COMITATO ELETTROTECNICO ITALIANO


AEIT FEDERAZIONE ITALIANA DI ELETTROTECNICA, ELETTRONICA, AUTOMAZIONE, INFORMATICA E TELECOMUNICAZIONI
CNR CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE
Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

1 INDICE

a
2 1 Scopo e campo di applicazione............................................................................................ 2

lic
3 2 Riferimenti normativi ............................................................................................................. 2
4 3 Termini, definizioni e acronimi .............................................................................................. 6
5 4 Istruzioni per la lettura della guida ..................................................................................... 12

bb
6 5 Cenni sui CEM ................................................................................................................... 13
7 6 Esposizione professionale e non professionale ai cem ..................................................... 15
8 6.1 Tipologie di esposizione e limiti applicabili ................................................ 15
9 6.2 Esposizioni indebite ................................................................................. 15
10 7 Lavoratori particolarmente sensibili al rischio CEM ........................................................... 17

pu
11 8 Significato e articolazione dei limiti .................................................................................... 19
12 8.1 Limiti per l’esposizione di carattere professionale ..................................... 19
13 8.1.1 Effetti non Termici ......................................................................... 20
14 8.1.2 Effetti Termici ............................................................................... 26
15 8.2 Limiti per l’esposizione di carattere non professionale ............................... 30

sta
16 9 Esposizioni localizzate ....................................................................................................... 35
17 10 Media spaziale dell’induzione magnetica in presenza di campi pulsati ............................. 37
18 10.2 Media spaziale dell’indice di esposizione ......................................................... 37
19 11 Superamento dei limiti e deroghe ...................................................................................... 40
hie
20 11.1 Superamento dei limiti per gli effetti sensoriali .......................................... 40
21 11.1.1 Condizioni per il superamento dei VA per gli effetti sensoriali ......... 40
22 11.1.2 Condizioni per il superamento dei VLE per gli effetti sensoriali ....... 43
23 11.2 Deroghe ................................................................................................... 45
24 12 Obblighi del datore di lavoro............................................................................................... 46
nc

25 13 Processo di valutazione del rischio CEM ........................................................................... 50


26 13.1 Fonti per la valutazione del rischio ............................................................ 50
27 13.2 Processo di valutazione del rischio ........................................................... 52
28 13.2.1 Contenuti della Relazione Tecnica di supporto al documento di
ni

29 valutazione del rischio CEM .......................................................... 56


30 14 Comunicazione del superamento dei limiti .......................................................... 57
31 15 Misure tecniche e organizzative finalizzate alla mitigazione del rischio CEM ....... 58
32 16 Zonizzazione dei luoghi di lavoro e segnaletica .................................................. 59
oi

33 16.1 Zonizzazione ............................................................................................ 59


34 16.2 Segnaletica .............................................................................................. 60
35 17 Informazione e formazione dei lavoratori e dei rappresentanti dei lavoratori per la
36 sicurezza ........................................................................................................... 63
ett

37 18 Sorveglianza sanitaria ....................................................................................... 64


38 Allegato A Lavoratori particolarmente sensibili al rischio CEM ................................ 66
39 Allegato B Controllo del movimento all’interno di un campo magnetico statico ......... 78
40 Allegato C Esposizione simultanea a frequenze multiple e sorgenti multiple ............ 81
og

41 Allegato D Microscariche ....................................................................................... 97


42 Allegato E Misure tecniche ed organizzative di mitigazione nel settore della
43 radiodiffusione (Broadcast) .................................................................................... 105
44
Pr

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Progetto
C. 1259:2020-04 – Scad. 19-06-2020
Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

GUIDA CEM

a
45

46 Guida alla valutazione dell’esposizione ai campi elettrici, magnetici ed

lic
47 elettromagnetici (cem) fra 0 hz e 300 ghz nei luoghi di lavoro

48 1 Scopo e campo di applicazione

bb
49 La presente Guida Applicativa è stata predisposta dal Gruppo di Lavoro “Esposizione
50 umana ai campi elettromagnetici”, istituito nell’ambito del Comitato Tecnico 106, al fine
51 di fornire un supporto a tutti i soggetti coinvolti a vario titolo nella valutazione dei rischi
52 e identificazione dell’esposizione dei lavoratori ai campi elettromagnetici, ai sensi del
53 Titolo VIII, Capo IV del D.Lgs. 81/2008, Testo Unico in materia di salute e sicurezza

pu
54 sul lavoro, come modificato ed integrato dal D.Lgs.159/2016, che attua la Direttiva
55 2013/35/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 giugno 2013, sulle
56 disposizioni minime di sicurezza e di salute relative all’esposizione dei lavoratori ai
57 rischi derivanti dagli agenti fisici (campi elettromagnetici) (ventesima direttiva
58 particolare ai sensi dell’art. 16, par. 1, della direttiva 89/391/CEE) e che abroga la
59 direttiva 2004/40/CE, di seguito per brevità richiamato come TUS.

sta
60 L’art. 209 del TUS individua le norme tecniche del Comitato elettrotecnico italiano (CEI)
61 come riferimento per la valutazione dei rischi e l’identificazione dell’esposizione. In tal
62 senso, il CEI ha redatto la Guida Applicativa al fine di fornire un supporto operativo nella
63 valutazione dei rischi e identificazione dell’esposizione dei lavoratori ai campi elettrici,
64 magnetici ed elettromagnetici (CEM) nel campo di frequenza da 0 Hz fino a 300 GHz. [1]
hie
65 La Guida integra i contenuti della norma CEI EN 50499 “Procedura per la valutazione
66 dell’esposizione dei lavoratori ai campi elettromagnetici”, con la disciplina sulla
67 protezione dalle esposizioni ai CEM ai sensi della legislazione nazionale vigente,
68 proponendo un approccio applicativo semplificato per la valutazione dei rischi associati
69 da parte di tutti i soggetti, interni ed esterni, coinvolti nell’organizzazione e gestione della
70 salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, inclusi coloro che non hanno specifiche
71 conoscenze e competenze tecniche in materia di CEM.
nc

72 A titolo esemplificativo, ma non esaustivo, si riportano tra i destinatari della Guida: datori
73 di lavoro (DL), responsabili del servizio di prevenzione e protezione (RSPP), addetti al
74 servizio di prevenzione e protezione (ASPP), medici competenti (MC), rappresentanti dei
75 lavoratori per la sicurezza (RLS), lavoratori, consulenti.
ni

76 La presente Guida Applicativa si applica a tutti gli ambienti di lavoro come definiti dal
77 TUS [1].

78 2 Riferimenti normativi
oi

79 I sottoelencati documenti, ai quali viene fatto riferimento, sono indispensabili per


80 l’applicazione della presente Guida. Per quanto riguarda i riferimenti datati, si applica
81 esclusivamente l’edizione citata. Per quanto riguarda i riferimenti non datati, si applica
82 l’ultima edizione del documento al quale viene fatto riferimento
ett

Pubblicazione Data Titolo Norma CEI


Raccomandazione del Limitazione dell’esposizione della –
Consiglio delle popolazione ai campi elettromagnetici
Comunità europee, da 0 Hz a 300 GHz (1999/519/CE)”.
12 luglio 1999 G.U.C.E. L 199 del 30 luglio 1999
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Progetto
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a
Pubblicazione Data Titolo Norma CEI
– – Direttiva 2013/35/UE del Parlamento –
Europeo e del Consiglio del 26 giugno

lic
2013 sulle disposizioni minime di
sicurezza e di salute relative
all’esposizione dei lavoratori ai rischi
derivanti dagli agenti fisici (campi

bb
elettromagnetici) (ventesima direttiva
particolare ai sensi dell’art. 16, par: 1,
della direttiva 89/391/CEE) e che abroga
la direttiva 2004/40/CE. G.U.U.E L179/1
del 26 giugno 2013

pu
Decreto legislativo – Testo coordinato con il D.Lgs. 3 agosto –
9 aprile 2008 n.81 2009, n. 106 − “Attuazione dell’art.1
della legge 3 agosto 2007, n. 123, in
materia di tutela della salute e della
sicurezza nei luoghi di lavoro”. Gazzetta
Ufficiale n. 101 del 30 aprile 2008 -
Suppl. Ordinario n. 108 − Decreto

sta
integrativo e correttivo: Gazzetta
Ufficiale n. 180 del 05 agosto 2009 -
Suppl. Ordinario n. 142/L e s.m.i.
Decreto Legislativo – “Attuazione della direttiva 2013/35/UE –
1 agosto 2016, n. sulle disposizioni minime di sicurezza e
159 di salute relative all’esposizione dei
hie
lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti
fisici (campi elettromagnetici) e che
abroga la direttiva 2004/40/CE”. G.U.
Serie generale n.192 del 18.8.2016
Legge 22 febbraio – Legge quadro sulla protezione dalle –
2001, n.36 esposizioni a campi elettrici, magnetici
ed elettromagnetici”. G.U. n. 55 del 7
nc

marzo 2001
Decreto del – Fissazione dei limiti di esposizione, dei –
Presidente del valori di attenzione e degli obiettivi di
Consiglio dei qualità per la protezione della
ni

Ministri 8 luglio popolazione dalle esposizioni a campi


2003 elettrici, magnetici ed elettromagnetici
generati a frequenze comprese tra
100 kHz e 300 GHz”. G.U. n. 199 del
28agosto 2003
oi

Decreto del – “Fissazione dei limiti di esposizione, dei –


Presidente del valori di attenzione e degli obiettivi di
Consiglio dei Ministri qualità per la protezione della
8 luglio 2003 popolazione dalle esposizioni ai campi
elettrici e magnetici alla frequenza di
ett

rete (50 Hz) generati dagli elettrodotti”.


G.U. n. 200 del 29 agosto 2003
CEI 211-6 – Guida per la misura e per la valutazione –
dei campi elettrici e magnetici
nell’intervallo di frequenza 0 Hz –
og

10 kHz, con riferimento all’esposizione


umana
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C. 1259:2020-04 – Scad. 19-06-2020
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sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

a
Pubblicazione Data Titolo Norma CEI
CEI 211-7 – Guida per la misura e per la valutazione –
dei campi elettromagnetici nell’intervallo

lic
di frequenza 10 kHz – 300 GHz, con
riferimento all´esposizione umana
EN 50413 – Norma di base sulle procedure di misura 106-20
e di calcolo per l'esposizione umana ai

bb
campi elettrici, magnetici ed
elettromagnetici (0 Hz-300 GHz
EN 50499 2019 Procedura per la valutazione 106-23
dell'esposizione dei lavoratori ai campi
elettromagnetici

pu
CEI EN 50527-1 – Procedura per la valutazione 106-33
dell'esposizione ai campi elettromagnetici
dei lavoratori con dispositivi medici
impiantabili attivi”. Parte 1: Generalità
EN 50527-2-2 2018 Procedura per la valutazione 106-42
dell’esposizione ai campi elettromagnetici

sta
dei lavoratori con dispositivi medici
impiantabili attivi – Parte 2-2: Valutazione
specifica per lavoratori con defibrillatori
cardiaci impiantati (ICDs)
EN 50527-2-3 – Procedure for the assessment of the –
exposure to electromagnetic fields of
hie
workers bearing active implantable
medical devices
EN 50647 2017 Basic standard for the evaluation of –
workers' exposure to electric and
magnetic fields from equipment and
installations for the production,
nc

transmission and distribution of electricity


IEC 61786-1 2013 Misura di campi magnetici in corrente 106-35
continua e di campi elettrici e magnetici in
corrente alternata con frequenze da 1 Hz
a 100 kHz con riferimento all'esposizione
ni

umana. Parte 1 – Requisiti degli strumenti


di misura
IEC 61786-2 – Measurement of DC magnetic, AC –
magnetic and AC electric fields from 1 Hz
oi

to 100 kHz with regard to exposure of


human beings – Part 2: Basic standard for
measurements
IEC 62209-1 2016 Procedure di misura per la valutazione del 106-17
tasso di assorbimento specifico
ett

dell'esposizione umana ai campi a


radiofrequenza causati da dispositivi di
comunicazione tenuti in mano o installati sul
corpo Procedure di misura per la valutazione
del tasso di assorbimento specifico
dell'esposizione umana ai campi a
og

radiofrequenza causati da dispositivi di


comunicazione tenuti in mano o installati sul
corpo
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sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

a
Pubblicazione Data Titolo Norma CEI
IEC 62209-2 2010 Esposizione ai campi a radiofrequenza 106-26
provenienti da dispositivi di comunicazione

lic
senza fili tenuti in mano o montati sul corpo -
Modelli umani, strumentazione e procedure –
Parte 2: Procedura per determinare il tasso di
assorbimento specifico (SAR) per dispositivi

bb
portatili di comunicazione senza fili usati
molto vicini al corpo umano (gamma di
frequenza: 30 MHz - 6 GHz)
IEC 62226-1 2004 Esposizione ai campi elettrico e 106-10
magnetico nell'intervallo delle frequenze

pu
basse e intermedie - Metodi di calcolo
della densità di corrente e del campo
elettrico interno indotti nel corpo umano –
Parte 1: Aspetti generali
IEC 62226-2-1 2004 Esposizione ai campi elettrici e magnetici 106-9
nell'intervallo delle frequenze basse e
intermedie - Metodi di calcolo della densità di

sta
corrente e del campo elettrico interno indotti
nel corpo umano - Parte 2-1: Esposizione ai
campi magnetici - Modelli 2D
IEC 62226-3-1 2007 Esposizione ai campi elettrici e magnetici 106-18
+A1 2016 nell'intervallo delle frequenze basse e
intermedie - Metodi di calcolo della densità di
hie
corrente e del campo elettrico interno indotti
nel corpo umano – Parte 3-1: Esposizione ai
campi elettrici - Modelli analitici e numerici 2D
IEC 62232 2017 Determinazione della intensità di campo 106-37
elettromagnetico a radiofrequenza (RF), della
densità di potenza e del tasso di
nc

assorbimento specifico (SAR) per valutare


l’esposizione umana in prossimità di stazioni
radio base
IEC 62311 2019 Assessment of electronic and electrical –
equipment related to human exposure
ni

restrictions for electromagnetic fields (0


Hz to 300 GHz)

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oi
ett
og
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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

87 3 Termini, definizioni e acronimi

a
88 Di seguito si riportano le definizioni e gli acronimi utilizzati nella Guida.

lic
89 TERMINI E DEFINIZIONI

90 3.0
91 Assorbimento specifico di energia (SA)

bb
92 È l’energia assorbita per unità di massa di tessuto biologico e si esprime in joule per
93 kilogrammo (Jkg -1 ). Questa grandezza è utilizzata per la definizione dei limiti per gli effetti
94 sensoriali derivanti da esposizioni a microonde pulsate.

95 3.1
96 Campi elettromagnetici (CEM)

pu
97 Campi elettrici e magnetici statici, campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici
98 variabili nel tempo con frequenze fino a 300 GHz, [ICNIRP 1998] [19].
99 3.2
100 Carica elettrica (Q)
101 È la grandezza impiegata per la scarica di scintille ed è espressa in coulomb (C).

102 3.3

sta
103 Corrente attraverso gli arti (IL)
104 È la corrente che attraversa gli arti di una persona a seguito del contatto con un oggetto
105 in un campo elettromagnetico di frequenza compresa tipicamente tra 10 MHz e 110 MHz,
106 o del flusso di correnti capacitive indotte nel corpo esposto. È espressa in ampere (A).

107 3.4
108 Corrente di contatto (IC)
hie
109 È la corrente stabile che scorre nel corpo quando una persona è in contatto continuo con
110 un oggetto conduttore a un potenziale diverso dal corpo, all’interno di un campo
111 elettromagnetico. È espressa in ampere (A). Tale corrente si manifesta al termine del
112 transitorio di primo contatto, durante il quale si può verificare una scarica elettrica con
113 correnti transitorie associate.
nc

114 3.5
115 Densità di potenza (S)
116 È la grandezza impiegata come valore limite di esposizione (VLE) nel caso delle
117 frequenze molto alte, per le quali la profondità di penetrazione nel corpo è modesta. Si
118 tratta della potenza radiante incidente perpendicolarmente a una superficie, divisa per
119 l’area della superficie in questione; è espressa in watt per metro quadrato (W m -2 ).
ni

120 3.6
121 Esposizione
122 È la condizione di una persona soggetta a CEM o a correnti di contatto e indotte, di
123 origine artificiale [3]
oi

124 3.7
125 Induzione magnetica (B)
126 È una grandezza vettoriale che determina una forza che agisce sulle cariche in
127 movimento. È espressa in tesla (T). Nello spazio libero e nei materiali biologici
ett

128 l’induzione magnetica e l’intensità del campo magnetico sono intercambiabili in base alla
129 seguente equivalenza: intensità di campo magnetico (H) pari a 1 A m -1 = induzione
130 magnetica (B) pari a 4π 10 –7 T (approssimativamente 1,25 tesla).

131 3.8
132 Intensità di campo elettrico (E)
og

133 È una quantità vettoriale che corrisponde alla forza esercitata su una particella carica
134 indipendentemente dal suo movimento nello spazio. È espressa in volt per metro
135 (V m -1 ). È necessario distinguere tra il campo elettrico ambientale rispetto al campo
136 elettrico indotto all’interno del corpo a seguito dell’esposizione ai CEM.
Pr

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Progetto
C. 1259:2020-04 – Scad. 19-06-2020
Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

137 3.9

a
138 Intensità di campo magnetico (H)
139 È una grandezza vettoriale che, insieme all’induzione magnetica, specifica un campo

lic
140 magnetico in qualunque punto dello spazio. È espressa in ampere per metro (A m -1 ).

141 3.10
142 Lavoratori particolarmente sensibili al rischio
143 Lavoratori esposti a rischi specifici, con particolare riferimento a soggetti portatori di dispositivi

bb
144 medici impiantati (DMI) attivi o passivi o dispositivi medici portati sul corpo, nonché alle lavoratrici
145 in stato di gravidanza e ai minori [1].

146 3.11
147 Limiti di base (LB)
148 Limitazioni all'esposizione ai CEM variabili nel tempo, che si fondano direttamente su

pu
149 effetti accertati sulla salute e su considerazioni di ordine biologico [1]. Concettualmente
150 sono analoghi ai Valori Limite di Esposizione (VLE).

151 3.12
152 Limite di esposizione
153 Valore di campo elettrico, magnetico ed elettromagnetico, considerato come valore di
154 immissione, definito ai fini della tutela della salute da effetti acuti, che non deve essere

sta
155 superato in alcuna condizione di esposizione della popolazione e dei lavoratori [3][1].

156 3.13
157 Livelli di riferimento (LR)
158 Livelli indicati ai fini pratici della valutazione dell'esposizione in modo da determinare se siano
159 probabili eventuali superamenti dei limiti di base [18]. Concettualmente sono analoghi ai
160 Valori di Azione (VA).
hie
161 3.14
162 Obiettivi di qualità
163 Valori di campo elettrico, magnetico ed elettromagnetico, definiti dallo Stato ai fini della
164 progressiva minimizzazione dell'esposizione [3].

165 3.15
nc

166 Tasso di assorbimento specifico di energia (SAR)


167 Si tratta del valore mediato, su tutto il corpo o su alcune parti di esso, del tasso di
168 assorbimento di energia per unità di massa del tessuto corporeo ed è espresso in watt
169 per kilogrammo (W kg -1 ). Il SAR riferito a tutto il corpo (a corpo intero) è una grandezza
170 ampiamente accettata per porre in rapporto gli effetti termici avversi (sanitari)
ni

171 all’esposizione alle radiofrequenze (RF). Oltre al valore del SAR mediato a corpo intero,
172 sono necessari anche valori del SAR locale per valutare e limitare la deposizione
173 eccessiva di energiain parti ristrette del corpo conseguenti a particolari condizioni di
174 esposizione, quali ad esempio il caso di un individuo esposto a radiofrequenza (RF) di
175 frequenze di pochi MHz (ad esempio provenienti da riscaldatori dielettrici) e di individui
oi

176 esposti nel campo vicino di un’antenna)[1].

177 3.16
178 Valore di attenzione
179 Valore di campo elettrico, magnetico ed elettromagnetico, considerato come valore di
180 immissione, che non deve essere superato negli ambienti abitativi, scolastici e nei luoghi
ett

181 adibiti a permanenze prolungate [3].

182 3.17
183 Valore di azione (VA)
184 Livelli operativi stabiliti per semplificare il processo di dimostrazione della conformità ai
og

185 pertinenti VLE e, ove appropriato, per prendere le opportune misure di protezione o
186 prevenzione [1]]
Pr

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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

187 3.18

a
188 Valore efficace (RMS, root mean square)
189 Il valore efficace per un campo sinusoidale è il valore di picco diviso per √2.

lic
190 3.19
191 Valori limite di esposizione (VLE)
192 Valori stabiliti sulla base di considerazioni biofisiche e biologiche, in particolare sulla
193 base degli effetti diretti acuti e a breve termine scientificamente accertati, ossia gli effetti

bb
194 termici e la stimolazione elettrica dei [1].

195 3.20
196 VLE relativi agli effetti sanitari (VLE sanitari, VLEsan)
197 VLE al di sopra dei quali i lavoratori potrebbero essere soggetti a effetti nocivi per la
198 salute, quali il riscaldamento termico o la stimolazione del tessuto nervoso o muscolare

pu
199 [1].

200 3.21
201 VLE relativi agli effetti sensoriali (VLE sensoriali, VLEsens)
202 VLE al di sopra dei quali i lavoratori potrebbero essere soggetti a disturbi transitori delle
203 percezioni sensoriali e a modifiche minori nelle funzioni cerebrali [1].

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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

204 ACRONIMI

a
AF Alta frequenza

lic
ASPP Addetto al servizio di prevenzione e protezione
B Induzione magnetica
BC Broadcast, trasmissioni

bb
BF Bassa frequenza
BT effetti a breve termine, effetti acuti
CEI Comitato Elettrotecnico Italiano
CEM Campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici

pu
CMS Campo magnetico statico
CENELEC Comité européen de normalisation en électronique et en
électrotechnique, Comitato europeo di normazione elettrotecnica
DL datore di lavoro
DMI Dispositivo medico impiantato

sta
DMIA Dispositivo medico attivo
DMP Dispositivo medico passivo
DPCM Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica
Italiana
hie
DVR Documento di Valutazione dei Rischi
E Intensità di campo elettrico
E int Intensità di campo elettrico interno
EMC Electromagnetic Compatibility, compatibilità elettromagnetica
H Intensità di campo magnetico
nc

IC Corrente di contatto
IL Corrente attraverso gli arti
IE Indice di esposizione
ni

ICNIRP International Commission on Non-Ionizing Radiation Protection,


Commissione Internazionale per la Protezione dalle Radiazioni Non
Ionizzanti
LA Livello di azione
oi

LB Limite di base
LQ Legge Quadro 36/01-Legge Quadro sulla protezione dalle esposizioni
ai campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici
LR Limite di riferimento
ett

LT Effetti a lungo termine (long term effects)


OMS Organizzazione Mondiale della Sanità
MC Medico Competente
OdV Organo di Vigilanza territorialmente competente
og

Q Carica elettrica
205
Pr

9
Progetto
C. 1259:2020-04 – Scad. 19-06-2020
Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

a
QE Quoziente di esposizione
QET Quoziente di esposizione

lic
RF Radiofrequenza
RLS rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza
RSPP responsabile del servizio di prevenzione e protezione

bb
SNC Sistema nervoso centrale
SNP Sistema nervoso periferico
SSL Salute e sicurezza sul lavoro
TUS Testo Unico sulla Sicurezza, D.Lgs.81/2008 e s.m.i. come modificato

pu
ed integrato dal D.lgs. 159/2016 che attua la Direttiva 2013/35/UE
UNI Ente Italiano di Normazione
VA Valore di azione
VA inf Valore di azione inferiore
VA sup Valore di azione superiore

sta
VLE Valore limite di esposizione
VLE sens Valore limite di esposizione sensoriale
VLE san Valore limite di esposizione sanitario
206
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ni
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Progetto
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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

a
207 CORRISPONDENZE TERMINOLOGICHE

208 Essendoci differenze terminologiche tra i vari atti normativi per chiarezza, in primo luogo,

lic
209 si riporta una tabella sinottica con la terminologia utilizzata dalle diverse legislazioni per
210 definire i limiti:

211 Tabella 1

bb
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sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

214 4 Istruzioni per la lettura della guida

a
215 Al fine di mantenere una struttura snella e di facile consultazione, nella presente Guida

lic
216 si fornisce una trattazione generale sintetica e al contempo rigorosa degli argomenti,
217 mentre l’approfondimento di alcuni argomenti specifici è demandato agli allegati della
218 Parte 19. Nella Parte 20 sono invece riportate alcune schede operative di supporto alla
219 valutazione dell’esposizione a specifiche sorgenti CEM.

bb
220 Per una trattazione approfondita delle caratteristiche fisiche dei CEM, delle modalità di
221 misura e di calcolo, nonché di altri temi specifici, si rimanda alle pertinenti norme tecniche
222 nazionali (CEI) ed alle norme tecniche e linee guida internazionali (ICNIRP, CENELEC,
223 IEC), alle Guide pratiche non vincolanti della Commissione europea [37] e alle
224 informazioni reperibili presso banche dati scientificamente riconosciute (ad esempio
225 Portale Agenti Fisici) [37].

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sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

227 5 Cenni sui CEM

a
228 I CEM presenti nell’ambiente possono essere di origine naturale o antropica.

lic
229 Le caratteristiche fisiche dei CEM variano notevolmente in base alla frequenza. Alle Effetti diretti:
230 frequenze inferiori a 100 kHz le componenti elettrica e magnetica dei CEM possono sensoriali e
231 essere considerate indipendenti. Alle frequenze superiori a 10 MHz le due componenti sanitari
232 si possono, invece, ritenere espressione di un unico fenomeno fisico identificato con il

bb
233 termine di campo elettromagnetico, sicché, in determinate condizioni, dalla conoscenza
234 di una componente si può risalire all’altra.

235 Nella gamma di frequenze oggetto della presente Guida (0 Hz – 300 GHz) l’energia
236 associata ai CEM non è in grado di causare ionizzazione (alterazione dei legami chimici
237 e delle strutture atomiche) di atomi e molecole nei sistemi biologici, pertanto i CEM

pu
238 rientrano tra gli agenti fisici identificati come “radiazioni non ionizzanti”.

239 Secondo una tipica classificazione in funzione della frequenza, adottata dall’
240 International Commission on Non-Ionizing Radiation Protection (ICNIRP), si possono
241 definire:

242  campi statici e campi variabili nel tempo fino a 1 Hz (campi quasi statici);

sta
243  campi a bassa frequenza (1 Hz – 100 kHz);
244  campi a frequenze intermedie (100 kHz – 10 MHz);
245  campi ad alta frequenza (10 MHz – 300 GHz).
246 Tale classificazione è strettamente connessa ai meccanismi di interazione dei CEM con
247 il corpo umano e ai relativi effetti, anch’essi dipendenti dall’intervallo di frequenze di
hie
248 esposizione.

249 Gli effetti scientificamente accertati associati all’esposizione ai CEM riconosciuti


250 dall’ICNIRP sono gli effetti acuti per i quali è ben definito il meccanismo d’interazione e
251 in relazione a cui è possibile individuare soglie di insorgenza.
nc

252 Gli effetti acuti si distinguono in effetti di tipo diretto, derivanti dall’interazione diretta Effetti acuti:
253 del campo con i tessuti biologici, ed effetti di tipo indiretto, che sono rappresentati dalle diretti e
254 conseguenze per la salute e per la sicurezza che possono derivare dall’interazione dei indiretti
255 CEM con oggetti ed elementi presenti nell’ambiente di lavoro (ad esempio oggetti
256 ferromagnetici, substrati infiammabili e/o esplosivi, ecc.), nonché con dispositivi medici
257 impiantati (DMI) o indossati sul corpo (di tipo attivo e passivo) ed elementi metallici
ni

258 inclusi nel corpo (ad esempio schegge, piercing, tatuaggi, ecc.).

259 Pertanto, i soggetti portatori di dispositivi medici o inclusi metallici, insieme ad altre Effetti su
260 tipologie di lavoratori (ad esempio donne in gravidanza e minori), rientrano nella particolari
categorie di
261 categoria dei lavoratori particolarmente sensibili al rischio CEM [Cfr. Cap 7], per la
lavoratori
oi

262 quale deve essere condotta una valutazione specifica del rischio e devono essere attuate
263 specifiche misure di prevenzione e protezione nonché di sorveglianza sanitaria [Cfr.
264 Cap.18]

265 Tra gli effetti di tipo indiretto vanno ascritte le correnti di contatto e le correnti indotte. Correnti di
contatto
ett

266 Le correnti di contatto, I C , sono correnti circolanti nel corpo per effetto del contatto con
267 un oggetto conduttore (per es. una struttura metallica) che, pur non essendo direttamente
268 in tensione, in presenza di un campo elettrico si trova a un potenziale diverso da quello
269 del corpo del lavoratore.
og

270 Le correnti indotte, I L , sono costituite dal flusso di elettroni indotto all’interno dei tessuti Correnti
271 (soprattutto muscoli e nervi) quando il corpo è immerso in un campo elettromagnetico di indotte
272 frequenza e intensità tali da penetrare lo strato cutaneo superficiale fino alle fibre
273 muscolari e nervose.
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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

274 Gli effetti di tipo diretto che i CEM, a livello biologico, possono indurre in un soggetto a

a
275 causa dell’esposizione, dipendono da un insieme di fattori tra cui la modalità di Effetti diretti:
276 esposizione, l’intensità e la frequenza del campo. Tali effetti sono classificati in due sanitari e
sensoriali

lic
277 categorie: effetti sanitari, ovvero effetti che possono comportare un rischio per la salute,
278 ed effetti sensoriali, ovvero effetti che di per sé non comportano un rischio per la salute
279 ma che possono generare disturbi temporanei (che cessano o diminuiscono al termine
280 dell’esposizione e la cui entità può variare considerevolmente da soggetto a soggetto) e
281 influenzare le capacità cognitive o altre funzioni cerebrali o muscolari.

bb
282 Nel campo delle basse frequenze (f < 100 kHz), gli effetti diretti associati all’esposizione
Effetti diretti:
283 ai CEM sono relativi alla possibile stimolazione degli organi sensoriali, nervi e muscoli non termici e
284 (effetti non termici). Nel campo delle alte frequenze (f > 10 MHz) gli effetti diretti sono termici
285 relativi alla possibile generazione di fenomeni di riscaldamento dei tessuti (effetti
286 termici). Alle frequenze intermedie (100 kHz − 10 MHz) si associano sia effetti di

pu
287 stimolazione sia effetti di tipo termico.

288 In relazione all’esposizione ai campi elettrici statici, gli unici effetti accertati sono Campi elettrici
289 riconducibili ai fenomeni di micro-scariche. statici

290 Con riferimento all’esposizione ai campi magnetici statici, per campi di induzione
Campi
291 magnetica di intensità superiore ai 2 T si possono manifestare effetti di stimolazione degli

sta
magnetici
292 organi sensoriali e del sistema nervoso centrale (SNC) e periferico (SNP) simili a quelli statici e quasi
293 generati dai campi a bassa frequenza [21] [21] [22] nel caso in cui un individuo si muova statici
294 all’interno del campo. Tali effetti possono verificarsi anche in caso di esposizione a campi
295 magnetici lentamente variabili nel tempo fino a 1 Hz (campi magnetici quasi statici).
296 Campi magnetici statici con induzione magnetica superiore a 7-8 T possono esercitare
297 forze sulle cariche elettriche ioniche in movimento del sangue [20].
hie
298 La direttiva 2013/35/UE [14], recepita nel TUS attraverso il D.Lgs.159/2016 [2], fa
Effetti a lungo
299 riferimento esclusivamente agli effetti acuti associati all’esposizione ai CEM poiché termine
300 attualmente non si dispone di prove scientifiche accertate dell’esistenza di un nesso
301 causale fra l’esposizione ai CEM ed i possibili effetti a lungo termine, compresi i possibili
302 effetti cancerogeni. Qualora emergessero dati scientifici accertati in merito a possibili effetti a
303 lungo termine, la Direttiva sarà oggetto di una revisione che riguardi tali effetti.
nc

304 È tuttavia da rilevare che, in ambito nazionale, la Legge Quadro 36/2001 (LQ) − che
305 tutela la salute dei lavoratori e della popolazione dalle esposizioni ai CEM [3] − e i relativi
306 decreti attuativi (DPCM 8/7/2003) [4] [5] ulteriormente modificati dal decreto legge
307 179/2012 [6] – che recepiscono l’insieme completo delle restrizioni stabilite dalla
308 Raccomandazione Europea 1999/519/CE [18] − fissano ulteriori misure di cautela ai
ni

309 fini della protezione da possibili effetti a lungo termine e della progressiva
310 minimizzazione dell'esposizione che, in ambito lavorativo, si applicano alle esposizioni
311 di tipo non professionale.

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sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

313 6 Esposizione professionale e non professionale ai cem

a
314 La Legge Quadro 36/2001 (LQ) [3], sulla protezione dei lavoratori e della popolazione Esposizione ai

lic
315 dall’esposizione ai CEM (0 Hz – 300 GHz) definisce (art.3, c.2, lettere f e g) come:666 CEM

316 f) esposizione dei lavoratori e delle lavoratrici: ogni tipo di esposizione dei lavoratori e
317 delle lavoratrici che, per la loro specifica attività lavorativa, sono esposti a campi
318 elettrici, magnetici ed elettromagnetici (esposizioni di carattere professionale);

bb
319 g) esposizione della popolazione: ogni tipo di esposizione ai campi elettrici, magnetici
320 ed elettromagnetici, ad eccezione dell’esposizione di cui alla lettera f) e di quella
321 intenzionale per scopi diagnostici o terapeutici (esposizioni di carattere non
322 professionale);
323 Di conseguenza sono da intendersi esposizioni di carattere professionale quelle

pu
324 strettamente correlate e necessarie alle finalità del processo produttivo [3].

325 6.1 Tipologie di esposizione e limiti applicabili


326 A tutte le categorie di lavoratori si applicano le disposizioni generali del TUS, [1]
327 mentre i limiti di esposizione da adottare dipendono dalla tipologia di esposizione.

328 Sulla base della definizione della LQ, si deve intendere come esposizione di carattere

sta
Definizioni e
329 professionale al rischio CEM la specifica attività lavorativa che preveda, per esigenze limiti applicabili
330 strettamente correlate e necessarie alle finalità del processo produttivo,
331 l’esposizione a livelli di CEM superiori ai limiti per la popolazione fissati dalla normativa
332 nazionale vigente (§8.2).

333 In relazione alle tipologie di esposizione individuate dalla LQ, si distinguono i seguenti
hie
334 due casi a cui si applicano limiti di esposizione differenti:

335 1) esposizioni di carattere professionale, a cui si applicano le disposizioni specifiche


336 ed i limiti di esposizione stabiliti dal TUS [1], Titolo VIII, Capo IV e Allegato XXXVI
337 (cfr. § 8.1);
338 2) esposizioni di carattere non professionale, a cui si applicano le disposizioni
339 generali del TUS [1] e i limiti fissati dalla legislazione nazionale vigente (DPCM
nc

340 8/7/2003 [4] [5] per l’esposizione della popolazione, ulteriormente modificati dal
341 decreto legge 179/2012 [6]) che recepisce l’insieme completo delle restrizioni
342 stabilite dalla Raccomandazione Europea 1999/519/CE e fissa specifici limiti di
343 esposizione nonché ulteriori restrizioni in relazione al tempo di permanenza (valori
344 di attenzione e obiettivi di qualità) per due specifiche categorie di sorgenti CEM
ni

345 riconducibili agli elettrodotti operanti alla frequenza di rete (50 Hz) e ai sistemi fissi
346 delle telecomunicazioni e radiotelevisivi (100 kHz – 300 GHz) (cfr. § 8.2).
347 La tipologia di esposizione è pertanto determinata dalla specifica attività svolta dal
348 lavoratore in relazione alla finalità del processo produttivo. Ne consegue che, in funzione
349 dell’attività svolta, a uno stesso lavoratore potranno applicarsi i limiti di esposizione
oi

350 stabiliti dal TUS ovvero i limiti per la popolazione.

351 Per i lavoratori particolarmente sensibili al rischio CEM è richiesta, invece, una
352 valutazione specifica del rischio e possono essere applicate ulteriori restrizioni
353 (Cfr. Cap. 7 e allegato A).
ett

354 Il DL dovrà prioritariamente individuare e segnalare le aree in cui sono superati i limiti di
355 esposizione per la popolazione e, per i luoghi in cui vi sia una permanenza prolungata
356 (non inferiore alle 4 h giornaliere), verificare il rispetto dei valori di attenzione e degli
357 obiettivi di qualità (Cfr. Cap.16).
og

358 6.2 Esposizioni indebite


359 Sono da intendersi esposizioni indebite quelle in cui il lavoratore è esposto per ragioni
360 non professionali (cioè non strettamente correlate e necessarie alle finalità del processo
361 produttivo o del luogo in cui deve lavorare) a CEM di intensità superiore ai limiti vigenti
362 per la protezione della popolazione.
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sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

363 Le esposizioni indebite possono essere di due tipologie:

a
Caso a
Esposizione
364 a) le esposizioni indebite riconducibili a sorgenti che non ricadono sotto la gestione riconducibile a
365 del DL devono essere contenute, a carico del proprietario o esercente della sorgente,

lic
sorgente che non
366 entro i limiti vigenti per la protezione della popolazione. In ogni caso, il DL valuta il ricade sotto la
367 rischio e, qualora ravvisi un superamento dei limiti, richiede al proprietario o gestione del DL.
368 esercente di ricondurre le emissioni entro le restrizioni di legge, eventualmente Il DL valuta il
rischio. Il gestore
369 ricorrendo all’organo di controllo; deve provvedere.

bb
370 b) le esposizioni indebite riconducibili a sorgenti che ricadono sotto la gestione del Caso b
Esposizione
371 DL, in quanto proprietario o esercente, devono essere ricondotte entro i limiti vigenti riconducibile a
372 per la protezione della popolazione, anche attraverso modifiche tecniche od sorgente che
373 organizzative. Come regola generale da seguire in sede di progettazione e ricade sotto la

pu
374 organizzazione dei luoghi di lavoro, la sorgente deve trovarsi a una distanza tale da gestione del DL.
375 garantire il rispetto delle restrizioni di legge. Il DL valuta il
rischio e provvede
376

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sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

377 7 Lavoratori particolarmente sensibili al rischio CEM

a
378 Sono da considerare soggetti con possibili controindicazioni e/o particolarmente sensibili

lic
379 al rischio associato alle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici
380 (CEM) quelli appartenenti alle categorie elencate nella Tab. 2. Per tali lavoratori, le
381 disposizioni miranti ad eliminare o ridurre i rischi stabilite dal TUS (di cui all’ art. 182)
382 potrebbero non garantire un’adeguata tutela della salute e sicurezza. Pertanto l’art. 183
383 del TUS stabilisce che il datore di lavoro debba adattare le misure di prevenzione e

bb
384 protezione alle esigenze di tali lavoratori.

385 Nell’Allegato A della presente Guida si trova un approfondimento sulle diverse categorie
386 di lavoratori particolarmente sensibili al rischio CEM. Nella colonna di destra delle
387 specifiche categorie.

pu
388 Tabella 2 – Categorie di lavoratori particolarmente sensibili al rischio CEM
389 (Cfr. Parte 19, Appendice A)

ESEMPI PARAGRAFO
CATEGORIE
(Elenco non esaustivo) ALLEGATO A
Stimolatori cardiaci, defibrillatori
cardiaci, impianti cocleari,

sta
impianti nel tronco encefalico,
Lavoratori portatori di dispositivi
protesi dell’orecchio interno, A.1
medici impiantati attivi (DMIA)
neurostimolatori, codificatori della
retina, pompe impiantate per
l’infusione di farmaci
Protesi articolari, chiodi, piastre,
viti, clip chirurgiche, clip per
hie
aneurisma, stent, protesi valvolari
Lavoratori portatori di dispositivi
cardiache, anelli per
medici impiantati passivi (DMIP) A.2
annuloplastica, impianti
con proprietà ferromagnetiche
contraccettivi metallici e tipi di
dispositivi medici impiantabili
attivi
Portatori di corpi o elementi
inclusi contenenti parti Schegge, piercing, tatuaggi con
A.2
nc

ferromagnetiche o parti metalliche pigmenti metallici


conduttive
Lavoratori portatori di dispositivi Pompe esterne per infusione di
A.3
medici indossati sul corpo ormoni o farmaci
Lavoratrici in stato di gravidanza
A.4
ni

e minori
Lavoratori che assumono farmaci
Gruppi di lavoratori non specificati
particolari per patologie mediche A.5
come particolarmente a rischio
riconosciute

390 La valutazione del rischio deve tener conto dei lavoratori particolarmente sensibili,
oi

391 in modo che il datore di lavoro, avvalendosi della collaborazione del medico
392 competente (MC), adatti le misure finalizzate alla riduzione ed eliminazione dei
393 rischi alle esigenze specifiche di questi lavoratori, per i quali si potrebbe
394 determinare una maggiore suscettibilità agli effetti dell’esposizione ai CEM.
ett

395 Al fine di garantire la tutela dei lavoratori particolarmente sensibili al rischio, è necessario
396 che gli stessi, sensibilizzati attraverso le misure di prevenzione come informazione e
397 formazione – obbligatorie per tutti i lavoratori – siano edotti dei possibili rischi derivanti
398 dall’esposizione ai CEM, e siano quindi in grado di informare circa la loro condizione il
399 MC, che verificherà le condizioni di idoneità alla mansione ed effettuerà la sorveglianza
400 sanitaria del lavoratore. Nel caso delle lavoratrici, esse sono tenute a comunicare lo stato
og

401 di gravidanza, non appena ne vengano a conoscenza, al DL oltre che al MC.


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sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

402 In generale, l'adesione ai limiti e ai livelli di riferimento per l’esposizione della

a
403 popolazione fissati dalla Raccomandazione 1999/519/CE dovrebbe fornire un
404 elevato livello di protezione rispetto agli effetti accertati sulla salute che possono

lic
405 derivare dall'esposizione ai CEM. Tuttavia, ciò non evita necessariamente i problemi
406 di interferenza o gli effetti sul funzionamento di dispositivi medici attivi quali, ad esempio,
407 stimolatori cardiaci e defibrillatori, impianti cocleari e di altro tipo. Infatti, la
408 Raccomandazione precisa che “i problemi di interferenza con gli stimolatori cardiaci
409 possono verificarsi per valori inferiori ai livelli di riferimento raccomandati ed

bb
410 esigono quindi precauzioni adeguate, che esulano comunque dall'ambito di
411 applicazione della presente raccomandazione e sono contemplate nel contesto della
412 normativa sulla compatibilità elettromagnetica e sui dispositivi medici”.

413 Con riferimento ai lavoratori portatori di dispositivi medici impiantati passivi o di


414 corpi ed elementi metallici inclusi, il rischio da esposizione ai CEM è associato a

pu
415 possibili forze meccaniche di dislocazione (per esposizioni a campi magnetici statici)
416 o ad effetti di riscaldamento (per esposizioni a campi elettrici, magnetici ed
417 elettromagnetici variabili nel tempo) a cui potrebbero essere sottoposti tali dispositivi, se
418 contenenti parti ferromagnetiche o parti metalliche conduttive.

419 Le ulteriori restrizioni relative ai casi specifici, per i quali i limiti della Raccomandazione
420 1999/519/CE potrebbero non risultare adeguati, sono trattate nell’approfondimento,

sta
421 Parte 19, Allegato A della presente guida. In particolare:

422  nel caso di esposizioni a campi magnetici statici o quasi statici (fino ad 1 Hz) le
423 ulteriori restrizioni per l’induzione magnetica sono riportate nella Tab.2a.
424 Tabelle 2a – Restrizioni per l’induzione magnetica per esposizioni di breve
425 durata a campi magnetici statici e quasi statici (0−1 Hz)
hie
CEI EN 50527-1 TUS - VA

Rischio di interferenze con DMIA < 1 mT 0,5 mT

3 mT
Rischio di attrazione e propulsivo
(sorgenti > 100 mT)
nc

426  per i lavoratori portatori di DMIA, nel caso di esposizioni a campi ad alta frequenza,
427 la norma CEI EN 50527-1 stabilisce che il confronto con i livelli di riferimento della
428 Raccomandazione 1999/519/CE deve essere condotto su base istantanea (ossia
429 senza includere alcuna media temporale), al fine di prevenire il rischio di possibili
430 interferenze sul funzionamento dei DMIA stessi.
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sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

a
431 8 Significato e articolazione dei limiti
432 I limiti a cui fare riferimento per la valutazione dell’esposizione del lavoratore variano a

lic
433 seconda che l’esposizione si configuri come esposizione di carattere professionale o
434 esposizione di carattere non professionale (Cfr. Cap.6). Infatti, nel primo caso occorrerà
435 riferirsi ai limiti di esposizione stabiliti dal TUS, mentre nel secondo caso occorrerà
436 riferirsi ai limiti per la protezione della popolazione fissati dalla legislazione nazionale
437 vigente.

bb
438 In virtù di quanto esposto, il capitolo 8 è costituito da due paragrafi:

439  § 8.1 è dedicato al significato e all’articolazione dei limiti per l’esposizione


440 professionale, distinguendo i limiti per gli effetti non termici (§ 8.1.1) da quelli per

pu
441 gli effetti termici (§ 8.1.2).
442  § 8.2 è dedicato al significato e all’articolazione dei limiti per l’esposizione di
443 carattere non professionale.
444 Per i lavoratori particolarmente sensibili al rischio CEM è richiesta una valutazione
445 specifica del rischio e possono essere applicate ulteriori restrizioni (cfr. Cap.7).

sta
446 8.1 Limiti per l’esposizione di carattere professionale
447 I limiti per l’esposizione dei lavoratori ai CEM statuiti dal TUS [1] nel Titolo VIII (Agenti
448 fisici), Capo IV (Campi elettromagnetici) e nell’Allegato XXXVI si articolano in due
449 categorie:

450  Valori limite di esposizione (VLE)


hie
451  Valori di azione (VA).
452 Nel caso di esposizioni a campi multisorgente o multifrequenza (campi non sinusoidali, Campi non
453 ovvero campi caratterizzati da molteplici armoniche in frequenza), la valutazione sinusoidali e
454 dell’esposizione si basa di norma sul metodo della somma spettrale nel caso in cui le metodo del picco
455 sorgenti sono indipendenti (sorgenti con fase non coerente) o nel caso in cui le relazioni ponderato
456 di fase tra le componenti spettrali hanno una rilevanza trascurabile, come avviene nel
nc

457 regime degli effetti termici (alte frequenze). Poiché le relazioni di fase assumono, invece,
458 rilevanza nel regime degli effetti non termici (basse frequenze), in tal caso la valutazione
459 dell’esposizione è, di norma, basata sul metodo del picco ponderato (weighted peak,
460 WP) sia nel caso di campi non sinusoidali (le cui frequenze sono armoniche di una sola
461 sorgente) sia nelle situazioni in cui le sorgenti non sono indipendenti (sorgenti con fase
462 coerente).
ni

463 Sia il metodo della somma spettrale sia il metodo del picco ponderato conducono alla
464 determinazione di un indice adimensionale, il cui valore deve essere inferiore ad 1 o a
465 100 se espresso in percentuale, al fine di garantire il rispetto delle prescrizioni normative
466 (Cfr. Parte 19, Allegato C). Possono essere, altresì, applicate procedure di valutazione
oi

467 alternative scientificamente provate e convalidate purché conducano a risultati


468 comparabili.

469 Valori Limite di Esposizione (VLE)


470 I VLE sono valori riferiti a grandezze interne al corpo umano (grandezze dosimetriche)
ett

Significato ed
471 e, pertanto, nella maggior parte dei casi, non sono direttamente misurabili con la
articolazione dei
472 strumentazione utilizzata per le misure ambientali di campo ma possono essere valutati Valori Limite di
473 attraverso calcoli dosimetrici che richiedono competenze tecnico-scientifiche Esposizione
474 specialistiche. I VLE sono ricavati, introducendo opportuni margini di sicurezza, sulla
475 base delle relazioni scientificamente accertate tra effetti biofisici diretti acuti ed
og

476 esposizione ai CEM. I VLE sono riportati nelle Parti II e III dell’Allegato XXXVI del TUS
477 e le grandezze in cui sono espressi sono differenti per i diversi intervalli di frequenza in
478 funzione degli effetti diretti cui si riferiscono.
Pr

19
Progetto
C. 1259:2020-04 – Scad. 19-06-2020
Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

479 I limiti si articolano in VLE per la protezione dagli effetti sanitari (VLE san ) che potrebbero

a
480 determinare effetti nocivi per la salute e VLE per la protezione dagli effetti sensoriali
481 (VLE sens ) che potrebbero determinare disturbi transitori delle percezioni e costituire un

lic
482 rischio per la sicurezza nell’esecuzione delle procedure di lavoro.

483 Pertanto, il rispetto dei VLE garantisce la tutela del lavoratore dai possibili rischi per la
484 salute e la sicurezza associati agli effetti acuti dei CEM.

bb
485 Valori di Azione (VA)
486 I VA sono valori operativi espressi in termini di grandezze fisiche direttamente misurabili
Significato ed
487 con la strumentazione utilizzata per le misurazioni di campo ambientale (grandezze articolazione dei
488 radiometriche). Essi sono stati stabiliti per semplificare il processo di dimostrazione della Valori di Azione
489 conformità ai pertinenti VLE e/o per adottare le misure di prevenzione e protezione, come

pu
490 specificato nel TUS [1]. I VA sono derivati dai VLE attraverso considerazioni dosimetriche
491 a ritroso basandosi sulle condizioni di esposizione nel peggior caso di accoppiamento ed
492 introducendo opportuni margini di sicurezza.

493 I VA sono intesi come valori massimi calcolati o misurati nello spazio occupato dal corpo
494 del lavoratore. Essi sono utilizzabili solo quando si può ragionevolmente far riferimento
495 a condizioni di esposizione uniforme a corpo intero o di un distretto del corpo (ad es.

sta
496 arto). In caso di esposizioni molto localizzate, determinate da sorgenti distanti pochi
497 centimetri dal corpo, occorre verificare la conformità ai VLE, caso per caso, mediante
498 dosimetria (Cfr. Cap.9).

499 Sono, inoltre, definiti ulteriori VA ai fini della prevenzione e protezione da possibili rischi
500 derivanti dagli effetti indiretti dell’esposizione ai CEM e, pertanto, per essi non sono
501 definiti i corrispettivi VLE.
hie
502 Il rispetto dei VA garantisce il rispetto dei pertinenti VLE. Il superamento dei VA medesimi
503 non implica necessariamente il superamento dei corrispondenti VLE, tuttavia implica
504 l’obbligo di adottare le pertinenti misure tecniche ed organizzative di prevenzione e
505 protezione di cui all’art. 210 del TUS.

506 8.1.1 Effetti non Termici


nc

507 Nell’allegato XXXVI, Parte II del TUS [1] sono definiti i VLE e i VA relativi agli effetti non
508 termici (stimolazione elettrica) di tipo sanitario e sensoriale.

509 Valori Limite di Esposizione (VLE)


ni

510 Con riferimento agli effetti non termici:

511  i VLE san proteggono dall’insorgenza di stimolazione elettrica di tutti i tessuti del Valori Limite di
512 sistema nervoso centrale e periferico (CNS e PNS) all’interno del corpo, compresa Esposizione per
513 la testa; gli Effetti NON
Termici
oi

514  i VLE sens sono correlati agli effetti del campo elettrico sul sistema nervoso centrale
515 (SNC) nella testa e a modifiche minori nelle funzioni cerebrali.
516 I pertinenti VLE sono riportati nelle tre tabelle A1, A2 e A3 dell’allegato XXXVI, Parte II
517 del TUS in funzione della frequenza del campo a cui il lavoratore è esposto.
ett

518 La Tab. A1 definisce i VLE per l’induzione magnetica esterna (B 0 ) per frequenze
519 comprese tra 0 e 1 Hz la cui misurazione non è influenzata dalla presenza del soggetto
520 esposto.

521 Le Tab. A2 e A3 definiscono i VLE per l’intensità di campo elettrico interno (E int ) relativi,
og

522 rispettivamente, agli effetti sanitari a frequenze comprese tra 1 Hz e 10 MHz e agli effetti
523 sensoriali a frequenze comprese tra 1 Hz e 400 Hz.
Pr

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Progetto
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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

a
524 Valori di Azione (VA)

525 Con riferimento agli effetti non termici, i VA si articolano in valori inferiori (VA inf ) e valori Valori di Azione

lic
526 superiori (VA sup ): per gli Effetti
NON Termici
527  i VA inf proteggono dall’insorgenza di stimolazione elettrica di tutti i tessuti del
528 sistema nervoso centrale e periferico (CNS e PNS) all’interno del corpo, compresa
529 la testa.

bb
530  i VA sup sono correlati agli effetti del campo elettrico sul sistema nervoso centrale
531 (SNC) nella testa.
532 Il rispetto dei VA inf assume significati diversi a seconda che si faccia riferimento al campo
533 elettrico o al campo magnetico.

pu
534 I VA inf per il campo elettrico ambientale, VA inf (E), oltre a garantire il rispetto dei VLE, VA inf (E)
535 sono stabiliti al fine di prevenire scariche elettriche nell’ambiente di lavoro - effetto
536 indiretto non considerato dai VLE.

537 I VA sup per il campo elettrico ambientale, VA sup (E), garantiscono anch’essi il rispetto dei VA sup (E) 
538 VLE sens , ma non assicurano l’assenza di scariche elettriche a meno che non siano

sta
539 intraprese specifiche misure di protezione. 1

540 Con riferimento al campo magnetico ambientale, i VA inf per l’induzione magnetica VA inf (B) VA inf (B)
541 garantiscono, per le frequenze al di sotto di 400 Hz, il rispetto dei VLE sens , mentre per le
542 frequenze al di sopra di 400 Hz coincidono con i VA sup (B). I VA sup (B) garantiscono il
543 rispetto dei VLE san , ma non dei VLE sens . Per l’esposizione localizzata degli arti, i VA arti (B) VA sup (B)
544 garantiscono il rispetto dei VLE san relativi alla stimolazione elettrica dei tessuti
hie
545 limitatamente agli arti, tenuto conto del fatto che il campo magnetico presenta un
546 accoppiamento più debole negli arti che nel corpo intero. Questi valori possono essere
547 utilizzati in caso di esposizione strettamente confinata agli arti, restando ferma la
548 necessità di valutare il rispetto dei VA su tutto il corpo del lavoratore.

549 Il VA arti non è applicabile nel caso in cui un lavoratore tenga lo strumento vicino al corpo VA arti
550 durante l’utilizzo. In questo caso le valutazioni possono essere condotte solo attraverso
nc

551 calcoli dosimetrici e, ai fini della verifica della conformità, ci si dovrà riferire ai VLE (Cfr.
552 Cap.9).

553 Per le correnti di contatto (I C ), la conformità ai VA(I C ) garantisce che le conseguenze VA(I C )
554 (microscariche, ustioni) derivanti dal contatto con un oggetto conduttore siano ridotte a
ni

555 valori tollerabili, non potendo sempre essere del tutto eliminate.

556 Sono, inoltre, definiti VA per l’induzione magnetica esterna di campi magnetici statici
557 VA(B 0 ) ai fini della prevenzione da effetti e rischi indiretti. VA(B 0 )

558 I VA sono intesi come valori massimi calcolati o misurati nello spazio occupato dal corpo
oi

559 del lavoratore.


ett
og

(1) TUS, Art. 210, c. 5: Nei casi di cui all’art. 208 c.3 e 4, sono adottate misure di protezione specifiche
quali l’informazione e la formazione dei lavoratori a norma dell’art.210-bis, l’uso di strumenti tecnici e la
protezione individuale, da realizzarsi anche mediante la messa a terra degli oggetti di lavoro, il collegamento
elettrico dei lavoratori con gli oggetti di lavoro nonché, se del caso e a norma degli articoli 75, 76 e 77, con
l’impiego di scarpe e guanti isolanti e di indumenti protettivi
Pr

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Progetto
C. 1259:2020-04 – Scad. 19-06-2020
Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

560 Il valore efficace (RMS) si utilizza per i campi sinusoidali. Nel caso di campi non

a
561 sinusoidali, la valutazione dell’esposizione si basa di norma sul metodo del picco
562 ponderato (Cfr. Allegato C § 3.1.1 – B). Possono essere applicate procedure di

lic
563 valutazione alternative scientificamente provate convalidate purché conducano a risultati
564 comparabili.

565 Di seguito sono riportate le tabelle sinottiche 3 e 4 relative, rispettivamente, ai VLE e


566 ai VA per gli effetti non termici, con i riferimenti alle corrispondenti tabelle

bb
567 dell’Allegato XXXVI, Parte II del TUS, nonché alle condizioni di esposizione, al significato
568 protezionistico ed eventuali note o precisazioni.

pu
sta
hie
nc
ni
oi
ett
og
Pr

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l
Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire

bb
modifiche, anche sostanziali

569 Tabella 3 – VALORI LIMITE DI ESPOSIZIONE (VLE) – EFFETTI NON TERMICI

pu
TIPO DI EFFETTO
TABELLE
ALLEGAT INTERVALLO DI CONDIZIONE DI
GRANDEZZA FISIC SIGNIFICATO PROTEZIONISTICO/ NOTE
O XXXVI. FREQUENZA ESPOSIZIONE
PARTE II SENSORIALE SANITARIO

sta
Condizioni di lavoro
2 I VLE relativi agli effetti sensoriali sono connessi a
I VLE per le normali
disturbi dell’organo di equilibrio umano (vertigini e
frequenze inferiori altri effetti fisiologici) risultanti principalmente da
a 1 Hz sono limiti Esposizione movimenti in un campo magnetico statico.
8
Induzione per il campo localizzata degli arti
magnetica magnetico statico,
A1 0 – 1 Hz esterna B 0 Il VLE relativo agli effetti sanitari è applicabile su
la cui misurazione
non è influenzata base temporanea durante il turno di lavoro, ove
[T]

hie
dalla presenza giustificato dalla prassi o dal processo. Le condizioni
Condizioni di lavoro
del soggetto 8 di lavoro controllate prevedono l’adozione di misure
controllate
esposto. di prevenzione quali il controllo dei movimenti al fine
di prevenire possibili effetti sensoriali e
l’informazione dei lavoratori.

1 Hz ≤ f< 3 kHz Campo elettrico interno 1,1 I VLE relativi agli effetti sanitari sono correlati alla
(in situ) stimolazione elettrica di tutti i tessuti del sistema
A2 nervoso centrale e periferico all’interno del corpo,

nc
3 kHz ≤ f ≤ 10 compresa la testa.
3,8 × 10 -4 f
MHz E int [V m -1 ]
I VLE relativi agli effetti sensoriali sono correlati agli
effetti del campo elettrico sul sistema nervoso
centrale nella testa, cioè fosfeni retinici e modifiche
minori e transitorie di talune funzioni cerebrali.
f è la frequenza espressa in Hertz [Hz].
ni
Campo elettrico interno
I VLE sono valori di picco in termini temporali che
(in situ) sono pari ai valori efficaci (RMS) moltiplicati per √2
A3 1 Hz ≤ f < 10 Hz 0,7 / f
per i campi sinusoidali. Nel caso di campi non
E int [V m -1 ] sinusoidali, la valutazione dell’esposizione si basa di
norma sul metodo del picco ponderato. Possono
essere applicate procedure di valutazione alternative
oi

scientificamente provate convalidate purché


conducano a risultati comparabili.

570
ett

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Progetto
C. 1259:2020-04 – Scad. 19-06-2020
l
Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire

bb
modifiche, anche sostanziali

571 Tabella 4 – VALORI DI AZIONE (VA) – EFFETTI NON TERMICI

Per i lavoratori particolarmente sensibili al rischio si applicano ulteriori restrizioni (Cfr. Cap. 7 e Parte 19, Allegato A)

pu
VA
T ABELLE G RANDEZZA F ISICA VA INF VA SUP E SPOSIZIONE
ALLEGATO I NTERVALLO DI
(C AMPI ( VALORI ( VALORI L OCALIZZATA DEGLI S IGNIFICATO PROTEZIONISTICO / N OTE
XXXVI . F REQUENZA
A MBIENTALI ) EFFICACI ) EFFICACI ) A RTI
PARTE II
( VALORI EFFICACI )
4 4
1 Hz ≤ f < 25 Hz 2,0 × 10 2,0 × 10 ll rispetto dei VA inf (E)

sta
25 Hz ≤ f < 50 Hz 5,0 × 10 /f 5
2,0 × 10 4 garantisce il rispetto dei VLE sanitari e sensoriali
permette di prevenire le scariche elettriche nell’ambiente di lavoro;
50 Hz ≤ f < 1,64 kHz 5,0 × 10 5 /f 1,0 × 10 6 /f
Il rispetto dei VA sup (E)
1,64 kHz ≤ f < 3 kHz 5,0 × 10 5 /f 6,1 × 10 2
garantisce il rispetto dei VLE sanitari e sensoriali
Intensità di campo non assicura la prevenzione delle scariche elettriche nell’ambiente di
B1 elettrico lavoro.
E [V m -1 ]

hie
f è la frequenza espressa in Hertz [Hz].
3 kHz ≤ f ≤ 10 MHz 1,7 × 10 2 6,1 × 10 2 I VA sono valori di picco in termini temporali che sono pari ai valori
efficaci (RMS) moltiplicati per √2 per i campi sinusoidali. Nel caso di
campi non sinusoidali, la valutazione dell’esposizione si basa di
norma sul metodo del picco ponderato. Possono essere applicate
procedure di valutazione alternative scientificamente provate
convalidate, purché conducano a risultati comparabili.

nc
ll rispetto dei VA inf (B)
nell’intervallo di frequenza 1 Hz – 400 Hz garantisce il rispetto dei
pertinenti VLE sens ;
al di sopra dei 400 Hz, coincidendo con i VA sup (B), garantisce il
rispetto dei pertinenti VLE san .
ni
Induzione ll rispetto dei VA sup (B) garantisce il rispetto dei VLE sanitari, ma non
B2 1 Hz ≤ f < 8 Hz magnetica 2,0 × 10 5 /f 2 3,0 × 10 5 /f 9,0 × 10 5 /f di quelli sensoriali;
B [T] I VA arti (B) garantiscono il rispetto dei VLE sanitari relativi alla
stimolazione elettrica dei tessuti limitatamente agli arti, tenuto conto
del fatto che il campo magnetico presenta un accoppiamento più
debole negli arti che nel corpo. Questi valori possono essere
oi

utilizzati in caso di esposizione strettamente confinata agli arti,


restando ferma la necessità di valutare il rispetto dei VA su tutto il
corpo del lavoratore.

572
ett

24
Progetto
C. 1259:2020-04 – Scad. 19-06-2020
l
Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire

bb
modifiche, anche sostanziali

VA − CORRENTI DI CONTATTO I C
(valori efficaci)

pu
fino a 2,5 kHz 1,0
B3 Corrente di Tali correnti derivano dal contatto con un oggetto conduttore (per es.
contatto una struttura metallica) che, pur non essendo direttamente in
2,5 kHz ≤ f < 100 kHz stazionaria I C 0,4 × f [kHz] tensione, in presenza di un campo elettrico si trova a una tensione
[mA] diversa dal corpo del lavoratore.
100 kHz ≤ f ≤ 10 000 kHz 40

sta
VA PER L’INDUZIONE MAGNETICA DI CAMPI MAGNETICI STATICI

Valore di azione per prevenire il rischio di interferenza con


0,5 dispositivi medici impiantati attivi, ad esempio stimolatori
cardiaci.
B4 Induzione

hie
magnetica Valore di azione per prevenire il rischio di attrazione e propulsivo
0 Hz – 1 Hz
esterna B 0 nel campo periferico di sorgenti di campo magnetico statico ad alta
[mT] intensità (> 100 mT).
3
Si applica a dispositivi medici impiantati passivi o inclusi metallici se
contenenti materiali ferromagnetici o conduttivi (per es. piercing,
schegge, ecc.) al fine di prevenire il rischio di torsioni o spostamenti.

573

nc
ni
oi
ett

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Progetto
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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

574 8.1.2 Effetti Termici

a
575 Nell’Allegato XXXVI, Parte III del TUS [1] sono definiti i VLE e i VA relativi agli effetti
576 termici.

lic
577 Valori limite di esposizione (VLE)

578 Con riferimento agli effetti termici, i VLE relativi agli effetti (VLE san ) per esposizione a VLE san
579 campi elettromagnetici a frequenze comprese tra 100 kHz e 300 GHz proteggono dal 100 kHz-300 GHz

bb
580 riscaldamento termico dei tessuti o organi.

581 Nel campo di frequenze compreso tra 300 MHz e 6 GHz sono inoltre definiti i VLE relativi VLE san
582 agli effetti sensoriali uditivi (VLE sens ), derivanti dall’esposizione della testa a campi 300 MHz – 6 GHz
583 elettromagnetici impulsivi a microonde.

pu
584 I pertinenti VLE sono riportati nelle tre tabelle A1, A2 e A3 dell’Allegato XXXVI, Parte III Valori Limite di
585 del TUS in funzione della frequenza del campo a cui il lavoratore è esposto. Esposizione per gli
Effetti Termici:
586 La Tab. A1 definisce i VLE san per le frequenze comprese tra 100 kHz e 6 GHz. Essi sono  SAR [W kg -1 ]
587 riferiti alla potenza assorbita per unità di massa di tessuto corporeo, (tasso di  SA [mJ kg -1 ]
 S [W m -2 ]
588 assorbimento specifico, SAR [W kg -1 ]) derivante da esposizione a CEM.

sta
589 La Tab. A2 definisce il VLE sens per le frequenze comprese tra 0,3 GHz e 6 GHz. Esso è
590 riferito all’assorbimento di energia per unità di massa (assorbimento specifico di
591 energia, SA [mJ kg -1 ]) all’interno della testa, derivante dall’esposizione a campi
592 elettromagnetici impulsivi a microonde.

593 La Tab. A3 definisce i VLE san per esposizione a campi elettromagnetici per le frequenze
594 comprese tra 6 GHz e 300 GHz. Essi sono riferiti alla densità di potenza di onda
hie
595 elettromagnetica (S [W m -2 ]) incidente sulla superficie corporea.

596 Si noti che nell’intervallo di frequenza compreso tra 100 kHz e 10 MHz (le così dette
597 frequenze intermedie) gli effetti non-termici e gli effetti termici coesistono. In tale
598 intervallo, pertanto, deve essere verificato il rispetto sia dei limiti per gli effetti non
599 termici (stimolazione elettrica) sia dei limiti per gli effetti termici.
nc

600 Valori di azione (VA)

601 Per le frequenze comprese tra 100 kHz e 300 GHz, i VA sono relativi a valori ambientali VA
602 imperturbati del campo elettrico (E [V m -1 ]) e dell’induzione magnetica (B [T]), intesi come 100 kHz-300 GHz
603 valori massimi calcolati o misurati sul posto di lavoro nello spazio occupato dal corpo del
ni

604 lavoratore o parti specifiche di questo.

605 Per le frequenze comprese tra 6 GHz e 300 GHz è, inoltre, definito un VA relativo alla
606 densità di potenza ambientale (S [W m -1 ]). Il VA(S) viene a coincidere con il VA
607 corrispondente VLE(S), essendo espresso nella medesima unità di misura, sebbene 6 GHz – 300 GHz
oi

608 quest’ultimo, in quanto grandezza dosimetrica, sia relativo alla densità di potenza
609 incidente sulla superficie corporea.

610 I VA(E) e VA(B) consentono una valutazione semplificata della conformità ai pertinenti
611 VLE. A seguito della valutazione dei rischi, qualora risulti che i VA sono superati, il DL,
612 a meno che la valutazione, dimostri che i pertinenti VLE non sono superati e che possono
ett

613 essere esclusi rischi relativi alla sicurezza, elabora ed applica un programma d’azione
614 che comprenda misure tecniche e organizzative intese a prevenire esposizioni superiori
615 ai VLE relativi agli effetti sensoriali e ai VLE relativi agli effetti sanitari. In caso di
616 esposizione a una sorgente molto localizzata, distante pochi cm dal corpo, il campo
617 elettrico interno (in situ) e la conformità ai VLE possono essere determinati, caso per
og

618 caso, mediante dosimetria (Cfr. Cap.9).


Pr

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Progetto
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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

619 Per le frequenze fino a 110 MHz, che includono la banda di frequenza delle trasmissioni

a
620 radio in modulazione di frequenza (FM), il contatto con un oggetto conduttore in un
621 campo elettromagnetico può determinare effetti indiretti come scosse o correnti indotte

lic
622 attraverso gli arti. Al fine di prevenire tali effetti, sono definiti i seguenti VA:

623  VA per le correnti di contatto stazionarie, VA(I C ) [mA], per le frequenze comprese tra
624 100 kHz e 10 MHz, al fine di prevenire il rischio di scosse e ustioni che potrebbero
625 verificarsi nel caso in cui un lavoratore venga a contatto con un oggetto conduttore

bb
626 a potenziale diverso dal corpo;
627  VA per le correnti indotte attraverso gli arti, VA(I L ) [mA], per le frequenze comprese
628 tra 10 MHz e 110 MHz, al fine di prevenire l’induzione di correnti attraverso gli arti, a
629 seguito del contatto con un oggetto in un campo elettromagnetico, che può
630 incrementare l’esposizione oltre i VLE per il SAR localizzato.

pu
631 Di seguito sono riportate le tabelle sinottiche 5 e 6 relative, rispettivamente, ai VLE e
632 ai VA per gli effetti termici, con i riferimenti alle corrispondenti tabelle
633 dell’Allegato XXXVI, Parte III del TUS, nonché alle condizioni di esposizione, al
634 significato protezionistico ed eventuali note o precisazioni.

sta
hie
nc
ni
oi
ett
og
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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire

bb
modifiche, anche sostanziali

635 Tabella 5 – VALORI LIMITE DI ESPOSIZIONE (VLE) – EFFETTI TERMICI

pu
TABELLE TIPO DI EFFETTO
ALLEGATO INTERVALLO DI CONDIZIONE DI
GRANDEZZA FISICA SIGNIFICATO PROTEZIONISTICO/ NOTE
XXXVI. FREQUENZA SENSORIALE SANITARIO ESPOSIZIONE
PARTE III
Esposizione a corpo I VLE san proteggono dal riscaldamento termico dei
0,4
intero tessuti od organi derivante dall’esposizione a campi
elettromagnetici.
Esposizione
I VLE san riferiti al SAR (potenza assorbita per unità di

sta
10 localizzata di testa e
tronco massa di tessuto corporeo) sono relativi a valori mediati
Tasso di assorbimento per ogni periodo di sei minuti.
specifico
A1 100 kHz ≤ f< 6 G Hz Il rispetto dei VLE san sul SAR per l’esposizione
SAR [W kg -1 ] localizzata deve essere assicurato in termini di valore
Esposizione medio su ogni elemento di massa pari a 10 g di tessuto
20 contiguo con proprietà elettriche approssimativamente
localizzata degli arti
omogenee; il massimo valore di SAR così ricavato deve
essere impiegato per la verifica di conformità con il

hie
pertinente VLE.
Il VLE sens è finalizzato alla prevenzione degli effetti
Assorbimento specifico Esposizione della uditivi provocati dall’esposizione della testa a microonde
locale di energia testa a campi pulsate.
A2 0,3 GHz ≤ f ≤ 6 GHz 10
elettromagnetici
SA [mJ kg ]-1
pulsati Esso è riferito all’energia assorbita per ogni massa di 10
g di tessuto all’interno della testa.

nc
I VLE san proteggono dal riscaldamento termico dei
tessuti od organi derivante dall’esposizione a campi
elettromagnetici.
I VLE san riferiti alla densità di potenza S sono relativi a
valori mediati su intervalli temporali diversi in funzione
della frequenza: tra 6 e 10 GHz sono mediati per ogni
Densità di potenza
periodo di sei minuti, al di sopra di 10 GHz sono mediati
ni
incidente sulla su periodi di 68/f 1,05 minuti (dove f è la frequenza in
A3 6 GHz ≤ f ≤ 300 GHz superficie corporea 50
GHz) per tenere conto della graduale diminuzione della
profondità di penetrazione con l’aumento della
S [W m -2 ]
frequenza.
Il rispetto del VLE su S deve essere garantito in termini
di valore medio per ogni superficie corporea esposta di
oi

20 cm 2 con la condizione aggiuntiva che la densità di


potenza mediata su ogni superficie di 1 cm 2 non superi il
valore di 1000 Wm -2 .

636
ett

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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire

bb
modifiche, anche sostanziali

637 Tabella 6 – VALORI DI AZIONE (VA) – EFFETTI TERMICI

Per i lavoratori particolarmente sensibili al rischio si applicano ulteriori restrizioni (Cfr. Cap. 7 e Parte 19, Allegato A)

pu
G RANDEZZA F ISICA
C AMPI AMBIENTALI VA (I C ) per VA (I L ) per la
VA (E) per VA (B) per la corrente corrente
T ABELLE
I NTERVALLO DI l’intensità del l’induzione VA (S) per la di contatto indotta in
ALL . XXXVI S IGNIFICATO PROTEZIONISTICO / N OTE
F REQUENZA campo elettrico magnetica densità di stazionaria qualsiasi arto
PARTE III
[V m -1 ] [T] potenza [mA] [mA]
(valore (valore [Wm -2 ] (valore (valore

sta
efficace) efficace) efficace) efficace)
100 kHz ≤ f < 1 MHz 610 I VA (E) e VA (B) derivano dai VLE relativi al SAR e dalla
2,0 × 10 6 / f 40 densità di potenza. Il VA (S) viene a coincidere con il
1 MHz ≤ f <10 MHz 6,1 × 10 8 / f
B2 corrispondente VLE.
10 MHz ≤ f ≤ 100 MHz
100 I [VA (E)] 2 , [VA (B)] 2 e [VA (I L )] 2 devono essere mediati per ogni
100 MHz ≤ f ≤110 MHz 61 0,2 periodo di 6 minuti.
110 MHz ≤ f < 400 MHz I VA (S) sono relativi a valori mediati su intervalli temporali
diversi in funzione della frequenza: tra 6 e 10 GHz sono mediati

hie
400 MHz ≤ f < 2 GHz 3 × 10 -3 f 1/2 1,0 × 10 -5 f 1/2
per ogni periodo di 6 minuti, al di sopra di 10 GHz sono mediati
2 GHz ≤ f < 6 GHz su periodi di 68 / f 1,05 minuti (dove f è la frequenza in GHz) per
tenere conto della graduale diminuzione della profondità di
penetrazione con l’aumento della frequenza.
I VA (E) e VA (B) corrispondono ai valori del campo imperturbati,
e sono intesi come valori massimi calcolati o misurati sul posto
di lavoro nello spazio occupato dal corpo del lavoratore o parti di
questo. In specifiche condizioni di esposizione non uniforme

nc
B1 possono essere utilizzati criteri relativi alla media spaziale dei
campi misurati.
Il rispetto del VA (S) deve essere garantito in termini di valore
medio per ogni superficie corporea esposta di 20 cm 2 , con la
140 0,45 condizione aggiuntiva che la densità di potenza mediata su ogni
6 GHz ≤ f ≤ 300 GHz 50 superficie di 1 cm 2 non superi il valore di 1000 Wm -2 .
ni
Nel caso di segnali impulsivi a radiofrequenza, la densità di
potenza di picco mediata sull’ampiezza dell’impulso non deve
superare di 1000 volte il rispettivo VA (S).
Per campi a frequenze multiple (campi non sinusoidali) l’analisi
è basata sulla sommatoria dei contributi, descritta nelle norme
tecniche di riferimento (Guida Parte 19, Allegato C).
oi

In caso di esposizione a una sorgente molto localizzata, distante


pochi cm dal corpo, il campo elettrico interno (in situ) e la
conformità ai VLE possono essere determinati caso per caso
mediante dosimetria.

638
ett

29
Progetto
C. 1259:2020-04 – Scad. 19-06-2020
Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

639 8.2 Limiti per l’esposizione di carattere non professionale

a
640 Per le ragioni illustrate nel capitolo 6, alle esposizioni non professionali si applicano le
641 disposizioni generali del TUS [1] e i limiti per la popolazione fissati dalla legislazione

lic
642 nazionale vigente.

643 Nel caso di esposizioni a campi multisorgente o esposizioni a campi multifrequenza


644 (campi non sinusoidali, ovvero campi caratterizzati da molteplici armoniche in
645 frequenza), la valutazione dell’esposizione si basa di norma sul metodo della somma

bb
646 spettrale, come indicato nell’Allegato IV alla Raccomandazione Europea 1999/519/CE
647 [18]. Il metodo conduce alla determinazione di un indice adimensionale, il cui valore deve
648 essere inferiore ad 1 o a 100 se espresso in percentuale, al fine di garantire il rispetto
649 delle prescrizioni normative (Cfr. Parte 19, Allegato C).

pu
650 Il metodo della somma spettrale non considera le relazioni di fase delle diverse
651 componenti spettrali che tuttavia assumono rilevanza nel caso del regime degli effetti
652 non termici (basse frequenze). In questi casi la valutazione basata sul metodo della
653 somma spettrale fornisce risultati estremamente conservativi. Ai fini di una valutazione
654 più realistica si potrebbe considerare la possibilità di adottare il metodo del picco
655 ponderato anche per le esposizioni di carattere non professionale alle basse frequenze.

sta
656 Essendo la tipologia di esposizione determinata dalla specifica attività svolta dal
657 lavoratore, ne consegue che a uno stesso lavoratore, in funzione dell’attività svolta,
658 potranno applicarsi i limiti di esposizione stabiliti dal TUS piuttosto che i limiti per la
659 popolazione.

660 Per i lavoratori particolarmente sensibili al rischio CEM si applicano ulteriori


661 restrizioni e si richiede una valutazione specifica del rischio (cfr.Cap.7).
hie
662 I limiti per l’esposizione della popolazione e per le esposizioni non professionali sono
663 definiti dalla Legge quadro 22 febbraio 2001 n. 36 “Legge quadro sulla protezione dalle
664 esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici” [3] e dai relativi decreti
665 attuativi:

666  DPCM 8 luglio 2003 “Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e
nc

667 degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi
668 elettrici e magnetici alla frequenza di rete (50 Hz) generati dagli elettrodotti” [5] (di
669 seguito richiamato come DPCM BF);
670  DPCM 8 luglio 2003 “Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e
671 degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni a campi
ni

672 elettrici, magnetici ed elettromagnetici generati a frequenze comprese tra 100 kHz e
673 300 GHz” [4] (di seguito richiamato come DPCM AF);
674  I due DPCM, recepiscono (rispettivamente negli artt. 3 e 4) l’insieme delle restrizioni
675 per la popolazione definite dalla Raccomandazione 1999/519/CE [18], che si
676 articolano in limiti di base (LB) e livelli di riferimento (LR), fatta eccezione per le
oi

677 categorie di sorgenti riconducibili agli elettrodotti operanti alla frequenza di rete
678 (50 Hz) e ai sistemi fissi delle telecomunicazioni e radiotelevisivi (100 kHz – 300 GHz).
679 Per le suddette categorie di sorgenti, i medesimi DPCM fissano specifiche restrizioni
680 in termini di:

ett

681 limite di esposizione, valore di campo elettrico, magnetico ed elettromagnetico,


682 considerato come valore di immissione, definito ai fini della tutela della salute da
683 effetti acuti, che non deve essere superato in alcuna condizione di esposizione;
684  valore di attenzione, valore di campo elettrico, magnetico ed elettromagnetico,
685 considerato come valore di immissione, che non deve essere superato negli ambienti
og

686 abitativi, scolastici e nei luoghi adibiti a permanenze non inferiori a quattro ore
687 giornaliere; esso costituisce misura di cautela ai fini della protezione da possibili
688 effetti a lungo termine;
Pr

30
Progetto
C. 1259:2020-04 – Scad. 19-06-2020
Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

689  obiettivi di qualità, sono criteri localizzativi, standard urbanistici, prescrizioni e

a
690 incentivazioni per l'utilizzo delle migliori tecnologie disponibili, indicati dalle leggi
691 regionali, nonché valori di campo elettrico, magnetico ed elettromagnetico definiti ai

lic
692 fini della progressiva minimizzazione dell'esposizione ai CEM.
693 Nel DPCM BF, l’obiettivo di qualità si intende come mediana dei valori dell’induzione
694 magnetica calcolati o misurati nell'arco delle 24 ore nelle normali condizioni di esercizio.
695 Esso si applica nella progettazione di nuovi elettrodotti operanti alla frequenza di 50 Hz

bb
696 in corrispondenza di aree gioco per l'infanzia, di ambienti abitativi, di ambienti scolastici
697 e di luoghi adibiti a permanenze non inferiori a quattro ore, e nella progettazione dei
698 nuovi insediamenti e delle nuove aree di cui sopra in prossimità di linee ed installazioni
699 elettriche già presenti nel territorio.

700 Nel DPCM AF e s.m.i., gli obiettivi di qualità si intendono come media nell’arco delle

pu
701 24 ore dei valori di immissione dei campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici generati
702 a frequenze comprese tra 100 kHz e 300 GHz, calcolati o misurati all'aperto nelle aree
703 intensamente frequentate. Il DPCM AF [4] è stato modificato da successivi decreti. Le
704 modifiche più sostanziali, sono contenute nel Decreto Legge 18 ottobre 2012, n. 179
705 recante “lteriori misure urgenti per la crescita del Paese” (c.d. Decreto Crescita 2.0),
706 coordinato con la legge di conversione 17 dicembre 2012, n. 221- Art. 14 comma 8” (G.U.
707 n. 294 del 18 dicembre 2012) [6], e riguardano:

sta
708  le tecniche di rilevazione, misurazione e calcolo previsionale dei livelli di esposizione;
709  una più approfondita e puntuale definizione dei luoghi nei quali si applicano i valori
710 di attenzione (2) ;
711  il mandato ad ISPRA, ARPA, APPA di predisporre tre Linee Guida, che definiscano
712 rispettivamente:
hie
713 1) i parametri che tengono conto della variabilità temporale delle trasmissioni
714 nell’arco delle 24 ore e modalità di fornitura dei dati di impianto da parte dei
715 gestori agli Enti di controllo (definiti nel c.d. Decreto ALFA24 [8]);
716 2) l’assorbimento degli edifici di cui i calcoli previsionali dovranno tenere conto
717 (definito nel c.d. Decreto Assorbimenti [7]);
nc

718 3) la definizione di “pertinenze esterne” nelle quali trova applicabilità il valore di


719 attenzione (definite nel c.d. Decreto Pertinenze [9], che nell’Allegato 1 riporta una
720 sintesi di tutte le modifiche successive del DPCM AF).
721 Le Tab. 7−9 riportano schematicamente l’insieme delle restrizioni per l’esposizione della
722 popolazione e le esposizioni di carattere non professionali applicabili, ai sensi della
ni

723 legislazione nazionale vigente, sulla base dell’intervallo di frequenza, della tipologia di
724 sorgente e della durata dell’esposizione.

725 Nello specifico, la Tab. 7 riporta l’articolazione dei limiti di esposizione, valori di
726 attenzione e obiettivi di qualità definiti dai due DPCM 8 luglio 2003 per le esposizioni alle
oi

727 sorgenti riconducibili agli elettrodotti e ai sistemi fissi di telecomunicazione


728 radiodiffusione.

729 Le Tab. 8 e 9 riportano, rispettivamente, i limiti di base (LB) e i livelli di riferimento (LR)
730 definiti dalla Raccomandazione 1999/519/CE per le esposizioni non riconducibili alle
ett

731 suddette categorie di sorgenti.


og

(2) Altre modifiche minori, piccole cancellazioni ed aggiunte, sono state introdotte con la Legge 11-11-2014 N.
164: Conversione in legge, con modificazioni, del Decreto-Legge 12 settembre 2014 – Art. 6 comma 5 [12].
Pr

31
Progetto
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l
Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire

bb
modifiche, anche sostanziali

732 Tabella 7 – Articolazione dei limiti per l’esposizione della popolazione e le esposizioni di carattere non professionali applicabili
733 ai sensi della legislazione nazionale vigente –

pu
Per i lavoratori particolarmente sensibili al rischio si applicano ulteriori restrizioni (Cfr. Cap. 7 e Parte 19, Allegato A)
I NTERVALLO DI C AMPO ELETTRICO C AMPO MAGNETICO D ENSITÀ DI POTENZA S IGNIFICATO PROTEZIONISTICO / N OTE
SORGENTI
F REQUENZA (valore efficace) (valore efficace) (valore efficace)
SORGENTI NON
RICONDUCILI ALLE TAB . 8 – Limiti di Base (LB)
0 Hz − 300 GHz
CATEGORIE DI CUI SOTTO TAB . 9 – Livelli di Riferimento (LR)
(R IF . R ACC .1999/519/CE)

sta
Limite di esposizione
100 [T] Valore di campo elettrico e campo magnetico, considerato
come valore di immissione definito ai fini della tutela della
5 [kVm -1 ] valore di induzione salute da effetti acuti.
magnetica
Il limite non deve essere superato in alcuna condizione di
esposizione.
Valore di attenzione

hie
Valore di immissione, definito a titolo di misura di cautela
ELETTRODOTTI

10 [T] per la protezione da possibili effetti a lungo termine,


valore di induzione eventualmente connessi con l’esposizione ai campi
(Rif. DPCM BF e s.m.i.)

magnetica magnetici generati alla frequenza di rete (50 Hz).


Si applica nelle aree giuoco per l’infanzia, in ambienti
mediana su 24 h per abitativi, in ambienti scolastici e nei luoghi adibiti a
permanenze ≥ 4 h permanenze non inferiori a 4 ore giornaliere.
50 Hz Il valore è da intendersi come mediana dei valori nell’arco

nc
delle 24 ore nelle normali condizioni di esercizio.
Obiettivo di qualità
Valori definito ai fini della progressiva minimizzazione
dell’esposizione ai campi elettrici e magnetici generati
dagli elettrodotti operanti alla frequenza di rete (50 Hz).
3 [T] Si applica nella progettazione di nuovi elettrodotti in
ni
valore di induzione corrispondenza di aree giuoco per l’infanzia, di ambienti
magnetica abitativi, di ambienti scolastici e di luoghi adibiti a
mediana su 24 h per permanenze non inferiori a quattro ore giornaliere e nella
permanenze ≥ 4 h progettazione di nuovi insediamenti e delle nuove aree di
cui sopra in prossimità di linee ed installazioni elettriche
già presenti nel territorio.
oi

Il valore è da intendersi come mediana dei valori nell’arco


delle 24 ore nelle normali condizioni di esercizio.

734
ett

32
Progetto
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l
Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire

bb
modifiche, anche sostanziali

SORGENTI I NTERVALLO DI Campo E LETTRICO C AMPO MAGNETICO D ENSITÀ DI POTENZA


Significato protezionistico/ Note
F REQUENZA (valore efficace) (valore efficace) (valore efficace)

pu
SISTEMI FISSI DELLE TELECOMUNICAZIONI 0.1 < f ≤ 3 MHz 60 [Vm -1 ] 0,2 [A m -1 ] Limiti di esposizione
Valori di campo elettrico, magnetico ed elettromagnetico,
considerati come valore di immissione, definiti ai fini
3 < f ≤ 3000 MHz 20 [Vm -1 ] 0,05 [A m -1 ] 1 [W m -2 ] della tutela della salute da effetti acuti, che non devono
essere superati in alcuna condizione di esposizione.
Sono da intendersi come valori rilevati ad un'altezza di
3 < f ≤ 300 GHz 40 [Vm -1 ] 0,01 [A m -1 ] 4 [W m -2 ] 1,5 m sul piano di calpestio e mediati su qualsiasi
intervallo di sei minuti.

sta
Valori di attenzione
E RADIOTELEVISIVI

Si assumono a titolo di misura di cautela per la


protezione da possibili effetti a lungo termine per le
esposizioni ai campi elettromagnetici generati da
0,10 [W m -2 ] sorgenti fisse con frequenza compresa tra 100 kHz e 300
(Rif. DPCM AF e s.m.i.)

6 [Vm -1 ] 0,016 [A m -1 ] GHz all’interno di edifici adibiti a permanenze non

hie
(3 MHz – 300 GHz) inferiori alle 4 ore giornaliere e nelle pertinenze esterne
utilizzate come luoghi abitabili quali balconi, terrazzi e
cortili, esclusi i lastrici solari.
Sono da intendersi come valori rilevati a un’altezza di
1,5 m dal piano di calpestio come media dei valori
nell'arco delle 24 ore.

100 kHz < f ≤ 300 GHz

nc
Obiettivi di qualità
Definiti come valori di immissione, calcolati o misurati
all'aperto nelle aree intensamente frequentate, ai fini
0,10 [W m -2 ] della progressiva minimizzazione delle esposizioni ai
6 [Vm -1 ] 0,016 [A m -1 ] campi elettromagnetici generati da sorgenti fisse con
ni
(3 MHz – 300 GHz) frequenza compresa tra 100 kHz e 300 GHz.
Sono da intendersi come valori rilevati a un’altezza di
1,5 m dal piano di calpestio come media dei valori
nell'arco delle 24 ore.
oi

735
ett

33
Progetto
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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

a
736 Tabella 8 – Articolazione dei Limiti di Base (LB) per l’esposizione della popolazione e le
737 esposizioni di carattere non professionale applicabili alle esposizioni da sorgenti NON
738 riconducibili agli elettrodotti e ai sistemi fissi delle telecomunicazioni e radiotelevisivi

lic
739 (Raccomandazione 1999/519/CE)

Densità di SAR
corrente [W kg -1 ]
Induzione Densità di
Intervallo di [mA m -1 ]
magnetica potenza S

bb
frequenza (valore mediato localizzato
[mT] efficace) localizzato [Wm -2 ]
sul corpo (testa e
(arti)
(*) intero tronco)

0 40
>0–1 Hz 8

pu
1–4 Hz 8/f
4–1000 Hz 2
1000 Hz–100 kHz f/500
100 kHz–10 MHz f/500 0,08 2 4
10 MHz–10 GHz 0,08 2 4

sta
10 GHz–300 GHz – – – 10
(*) I LB per la densità di corrente si prefiggono di proteggere dagli effetti sanitari da esposizione acuta dei
tessuti del SNC nella testa e nel torace. Poiché i limiti di base si riferiscono agli effetti sul SNC, sono
pssibili intensità di corrente più elevate in tessuti coroprei diversi dal SNC a parità di condizioni di
esposizione. Data la non omogeneità elettrica del corpo, le densità di corrente devono essere calcolate
come media su una sezione di 1 cm 2 perpendicolare alla direzione della corrente
hie
740 Tabella 9 – Articolazione dei Livelli di Riferimento (LR) per l’esposizione della
741 popolazione e le esposizioni di carattere non professionale applicabili alle esposizioni
742 da sorgenti NON riconducibili agli elettrodotti e ai sistemi fissi delle telecomunicazioni
743 e radiotelevisivi (Raccomandazione 1999/519/CE)

Per i lavoratori particolarmente sensibili al rischio si applicano ulteriori restrizioni


(Cfr. Cap. 7 e Parte 19, Allegato A)
nc

Densità di Corrente
Intensità Corrente
Intensità di potenza ad di
Intervallo di di campo Campo B indotta
campo H onda piana contatto
frequenza E [T] attraverso gli
[A m -1 ] equivalente IC
[V m -1 ] arti I L [mA]
Sequ [W m 2 ] [mA]
0–1 Hz 3,2 × 104 4 × 104
ni

1–8 Hz 10000 3,2 × 1047f 2 4 × 104/f 2


8–25 Hz 10000 4000/f 5000/f 0,5
0.025–0.8 kHz 250/f 4/f 5/f
0.8–2,5 kHz
250/f 5 6,25
oi

2,5–3 kHz 0,2 f


3–100 kHz [f in kHz]
87 5 6,25
100–150 kHz
0.15–1 MHz 87 0,73/f 0,92/f 20
ett

1–10 MHz 87/f 1/2 0,73/f 0,92/f


45
(inteso a
limitare il SAR
10–110 MHz localizzato su
28 0.073 0,092 2 qualsiasi
periodo di
og

6 minuti)
110–400 MHz
400–2000 MHz 1375 f 1/2 0,0037 f 1/2 0,0046 f 1/2 f/200
2–300 GHz 61 0,16 0,20 10
744
Pr

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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

a
745 9 Esposizioni localizzate
746 Per “esposizioni localizzate” si intendono quelle situazioni in cui il lavoratore deve

lic
Definizione di
747 operare a contatto fisico con la sorgente (ad esempio nell’uso di un elettrobisturi, di una esposizione
748 saldatrice, TMS-stimolazione transcranica, ecc.) o si trovi in una condizione di campo localizzata
749 vicino (per il significato si consulti un manuale di elettrotecnica). Tali esposizioni sono di
750 carattere professionale e, pertanto, i limiti da rispettare sono quelli stabiliti dal TUS.

bb
751 Le condizioni di campo uniforme, con cui sono derivati i VA, spesso non corrispondono
752 alla reale esposizione, soprattutto nel caso di sorgenti in bassa frequenza o, più in
753 generale, quando ci si trova in condizioni di campo vicino. In questi casi, il soggetto
754 immerso nel campo è esposto a livelli variabili tra un valore massimo e minimo. Inoltre,
755 a pari valore di campo esterno, la direzione del campo potrebbe differire nei diversi punti

pu
756 del corpo umano generando così un diverso effetto.

757 In prima analisi, a titolo cautelativo, è possibile considerare il valore massimo di campo
758 esterno misurato o calcolato all’interno del volume occupato dal soggetto esposto e
759 confrontarlo con i pertinenti VA. Se il VA viene rispettato, il processo di valutazione del
760 rischio può considerarsi concluso e non sono necessarie ulteriori azioni. Questo
761 approccio ha il vantaggio di essere molto semplice da applicare ma, allo stesso tempo,

sta
762 risulta molto conservativo in quanto, implicitamente, si considera che il soggetto sia
763 esposto ad un campo uniforme di valore pari a quello massimo.

764 Qualora tale approccio conduca ad una valutazione non conforme dell’esposizione, è
765 possibile procedere alla valutazione dell’esposizione mediante dosimetria, cioè
766 avvalendosi di codici di calcolo e di modelli numerici del corpo umano, ovvero di
767 misurazioni dosimetriche in fantocci dielettrici (3) . Nello specifico, viene detto che
hie
768 “Qualora si tratti di una sorgente molto localizzata, distante pochi centimetri dal corpo, il
769 campo elettrico interno (in situ), e la conformità ai VLE, possono essere determinati caso
770 per caso mediante dosimetria (TUS, Allegato XXXVI, Parte III, nota B1-3 alla Tab: B1).
771 Tale metodologia permette di considerare la reale distribuzione spaziale del campo
772 esterno prodotto dalla sorgente e le effettive grandezze dosimetriche indotte nel corpo
773 umano.
nc
ni
oi
ett
og

(3) I fantocci dielettrici sono costituti da materiali che riproducono le proprietà dielettriche del corpo umano
a determinate frequenze (tipicamente superiori a 10 MHz).
Pr

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Progetto
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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

a
774 ESEMPIO DI APPLICAZIONE DEL CALCOLO DOSIMETRICO

775 Caso semplificato di un dispositivo per la ricarica wireless operante alla frequenza di Dispositivo di

lic
776 85 kHz. ricarica
wireless
f=85 kHz

bb
pu
Figura A Figura B Figura C

sta
777
778 Figura 1 – Ricarica wireless alla frequenza di 85 kHz

779 In Fig. 1-A sono mostrate due spire quadrate rappresentanti, rispettivamente, la bobina
780 trasmittente e quella ricevente. Nella stessa figura si mette in evidenza che l’induzione
781 magnetica generata nel volume occupato dal modello umano varia sia in termini di
hie
782 modulo che di direzione.

783 In Fig. 1-B sono rappresentati i valori del modulo dell’induzione magnetica (B mod ) nel
784 corpo umano e si nota che il valore massimo di induzione magnetica, pari a 184 T, si
785 rileva in prossimità dei piedi.

786 In Fig. 1-C viene riportata la distribuzione del modulo del campo elettrico (E mod ) indotto
nc

787 nel corpo umano. Il valore massimo calcolato è pari a 5.3 V/m.

788 Considerando che alla frequenza di 85 kHz i limiti da applicare sono quelli relativi agli Conclusione
789 effetti non termici, riassunti nelle tabelle 3 e 4 di questa Guida, per cui VA inf è pari a Si supera il
790 100 T ed il relativo VLE san è pari a 32,3 V m -1 , si conclude che in condizioni di VAinf ma è
ni

791 esposizione localizzata, pur risultando superati in modo significativo i valori di azione rispettato il VLE
792 (184 T > 100 T), è possibile che i valori limite di esposizione siano rispettati
793 ampiamente (5,3 V m -1 < 32,3 V m -1 ).

794 Dal punto di vista metodologico, in presenza di esposizione localizzata, nel calcolo o
oi

795 nella misura può essere adottata la media spaziale del campo (Cfr. Cap.10).

796
ett
og
Pr

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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

a
797 10 Media spaziale dell’induzione magnetica in presenza di campi pulsati
798 In presenza di esposizioni localizzate, per rendere meno conservativa l’analisi del rischio

lic
799 da esposizione ai campi elettromagnetici, viene suggerita la media spaziale del campo.
800 Parlando di esposizione in bassa frequenza, questo processo consiste nel misurare o
801 calcolare l’induzione magnetica in più punti dello spazio (considerati rappresentativi) e
802 farne la media. Sebbene questo procedimento sia semplice da seguire per campi a
803 singola frequenza, per sorgenti multi-frequenza o pulsati potrebbero servire dei

bb
804 chiarimenti.

805 10.2 Media spaziale dell’indice di esposizione


806 A titolo di esempio, nella norma CEI EN 62822-2 [31] relativa a saldatrici ad arco si fa
807 riferimento in più punti alla possibilità di eseguire la media spaziale dell’induzione

pu
808 magnetica. Come mostrato in Fig. 2 viene suggerito di mediare l’induzione magnetica,
809 nonostante nel contesto delle saldatrici ad arco il campo sia pulsato.

sta
hie
nc
ni

810
811 Figura 2 – estratto della norma CEI EN 62822-2 sulle saldatrici ad arco

812 Campi multi-frequenza o pulsati vanno analizzati con metodi adatti a considerare tutto il
813 contenuto armonico: ad una forma d’onda di induzione magnetica è possibile associare
oi

814 un indice di esposizione espresso in per-unità o percentuale.

815 I metodi attualmente proposti per l’analisi di forme d’onda più complesse nelle normative
816 tecniche e nelle linee guida sono tutti lineari. Questa osservazione è molto importante
817 perché permette di applicare la sovrapposizione degli effetti all’indice di esposizione
ett

818 (normalmente fornito da strumenti di misura commerciali) invece che alle forme d’onda
819 di induzione magnetica (raramente fornite da strumenti commerciali).

820 In conclusione, in presenza di forme d’onda complesse, è possibile considerare la media


821 spaziale degli indici di esposizione in maniera del tutto equivalente alla media spaziale
822 dell’induzione magnetica.
og
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Progetto
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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

823 Esempio

a
824 A titolo di esempio si consideri la spira rappresentata in Fig. 3 (esempio di elettrodi di

lic
825 una saldatrice) percorsa dalla corrente rappresentata in Fig. 4.

bb
pu
Figura 3 – Spira di dimensioni 700 mm x Figura 4 – Corrente impressa nella spira.
300 mm con due punti di ispezione. Valore massimo 15 kA e fronte di salita

sta
Blu punto 1. Arancione punto 2. (rise time) pari a 10 ms.

826 Nei punti di ispezione rappresentati in Fig. 3 (blu punto 1 e arancione punto 2) si possono
827 registrare le forme d’onda di campo (proporzionali alla corrente) rappresentate in Fig. 5.
828 Viene calcolata anche la media aritmetica delle due curve e riportata in nero. A questo
829 punto la valutazione dell’esposizione a tali forme d’onda complesse può essere effettuata
830 applicando il metodo del picco ponderato:
hie
831 1) nel punto 1 (curve in blu)
832 2) nel punto 2 (curve in arancione)
833 3) alla media dei valori di campo (curve in nero)
834 Si procede poi a confrontare la curva del caso 3 con la media degli indici di esposizione
nc

835 ottenuti ai punti 1 e 2. Le suddette analisi sono state eseguite al variare del rise time
836 (fronte di salita) considerando valori che vanno da 1 ms a 10 ms.

837 I risultati sono mostrati in Fig. 6 in cui gli indici di esposizione sono espressi in per-unità.
838 Risulta evidente che mediare le forme d’onda di induzione magnetica ed applicare il
ni

839 metodo del picco ponderato è del tutto equivalente ad applicare il metodo del picco
840 ponderato e mediare gli indici di esposizione.
oi
ett
og
Pr

38
Progetto
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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

a
lic
bb
pu
841
842
843 sta
Figura 5 – Campo nel punto 1 (blu) e nel punto 2 (arancione). In nero viene
rappresentato il valore di campo medio ottenuto come media aritmetica delle
hie
844 curve blu e arancione.
nc
ni
oi

845
ett

846 Figura 6 – indici di esposizione: punto 1, punto 2, media dell'induzione


847 magnetica, media degli indici di esposizione.
og
Pr

39
Progetto
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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

11 Superamento dei limiti e deroghe

a
848

849 Il DL assicura che l’esposizione di carattere professionale dei lavoratori ai CEM non

lic
850 superi i VLE san e i VLE sens (TUS, Allegato XXXVI). Il rispetto dei VLE deve essere
851 dimostrato ricorrendo alle procedure di valutazione dell’esposizione di cui all’art. 209 del
852 TUS, che prevedono la misurazione e il calcolo quando non sia possibile giustificare o
853 stabilire il rispetto dei VLE sulla base di informazioni facilmente accessibili.

bb
854 Qualora non si intenda ricorrere a calcoli dosimetrici per la verifica del rispetto dei
855 pertinenti VLE, è possibile verificare il rispetto dei pertinenti VA sulla base di misurazioni
856 ambientali (Cfr. Cap. 8.1).

857 Nel caso in cui l’esposizione superi i VA, il DL, a meno che dimostri che i pertinenti VLE
858 non sono superati e che possono essere esclusi rischi per la sicurezza, elabora ed

pu
859 applica un programma di azione che comprenda misure tecniche ed organizzative intese
860 a prevenire esposizioni superiori ai VLE sens e VLE san (artt. 208-210 del TUS). Qualora,
861 nonostante i provvedimenti presi, si verifichi il superamento dei VLE sens o dei VLE san , il
862 DL deve adottare misure immediate per riportare l’esposizione al di sotto dei VLE,
863 nonché individuare e registrare le cause del superamento.

864 Laddove si siano verificati superamenti accidentali e non previsti dei VLE sens o dei Superamento

sta
865 VLE san , il DL dovrà provvedere all’aggiornamento della valutazione dei rischi e del accidentale e
866 relativo documento, indicando le misure di prevenzione e protezione più appropriate ai non prevedibile
867 fini del contenimento dell’esposizione entro i pertinenti limiti.

868 11.1 Superamento dei limiti per gli effetti sensoriali


869 A determinate condizioni, ove giustificato dal processo produttivo o dalla pratica, la
hie
870 legislazione consente il superamento previsto e programmato dei limiti relativi agli Superamento
871 effetti sensoriali. L’art. 208 del TUS specifica, nel comma 4, le condizioni in cui è previsto e
programmato
872 consentito il superamento dei VA inf per gli effetti non termici (TUS, Allegato XXXVI,
873 Parte II) e, nel comma 5, definisce le condizioni in cui è consentito il superamento dei
874 VLE sens per gli effetti non termici e per gli effetti termici (TUS, Allegato XXXVI, Parte II e
875 Parte III).
nc

876 Nel caso di superamento dei VA inf o dei VLE sens , il DL dovrà fornire ai lavoratori e agli
877 RLS le informazioni e la formazione specifiche integrative (Cfr.Cap.17) in relazione al
878 risultato della valutazione dei rischi e, se necessario, effettuare la comunicazione
879 all’Organo di Vigilanza preposto secondo le modalità illustrate nel capitolo 14.
ni

880 11.1.1 Condizioni per il superamento dei VA per gli effetti sensoriali Condizioni per il
881 Ai sensi dell’art. 208, comma 4 del TUS, l’esposizione può superare i VA inf , relativi agli superamento dei
882 effetti sensoriali non termici (Cfr. Tab.4 o Allegato XXXVI, Parte II), ove giustificato VA inf (art. 208,
comma 4)
883 dal processo produttivo o dalla pratica.
oi

884 Con riferimento all’esposizione ai campi elettrici, il superamento dei VA inf (E) per gli Condizioni per il
885 effetti non termici è possibile purché siano contemporaneamente rispettate le seguenti superamento del
886 condizioni: VA inf (E)

887  non siano superati i pertinenti VLE san ;


ett

888  siano evitate eccessive scariche elettriche e correnti di contatto, attraverso misure
889 specifiche di prevenzione e protezione quali:
890 o formazione/informazione specifica dei lavoratori e degli RLS;
891 o uso di strumenti tecnici e per la protezione individuale da realizzarsi anche
892 mediante la messa a terra degli oggetti di lavoro, il collegamento elettrico dei
og

893 lavoratori con gli oggetti di lavoro, nonché con l’impiego di scarpe, guanti isolanti
894 e indumenti protettivi.
Pr

40
Progetto
C. 1259:2020-04 – Scad. 19-06-2020
Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

895 Nella Tab. 10 si riporta il prospetto dei VA inf (E) relativi agli effetti sensoriali non termici,

a
896 per i quali può essere consentito il superamento ai sensi del comma 4.a (TUS, art. 208)
897 nonché dei pertinenti limiti che devono essere rispettati obbligatoriamente.

lic
898 Tabella 10 – Requisiti per il superamento dei VA inf (E) relativi agli effetti non
899 termici

Superamento possibile se giustificato da pratica o processo produttivo

bb
(TUS, art. 208, comma 4.a)
Intervallo di frequenze 0 Hz – 10 MHz
Allegato XXXVI - Parte II
VAinf (E) superabile … …purché rispettati
Intervallo di frequenza

pu
VAinf (E) VLE san (E) VA(I C )
[V m -1 ] [V m -1 ] [mA]
(Tab. B1) (Tab. A2) (Tab. B3)
0 ≤ f < 1 Hz
1 ≤ f < 25 Hz 2 × 10 4
25 ≤ f < 50 Hz 1,0

sta
< 1,1
5
50 ≤ f < 1,64 kHz 5 × 10 /f
1,64 ≤ f< 2,5 kHz
2,5 ≤ f< 3 kHz
0,4 f
3 kHz ≤ f < 100 kHz
2 -4
1,7 × 10 3,8 × 10 f
100 kHz ≤ f < 10 MHz 40
hie
900 Con riferimento all’esposizione ai campi magnetici, il superamento dei VA inf (B) per gli Condizioni per il
901 effetti non termici è possibile purché: superamento del
VA inf
902  il superamento dei VA inf (B) e l’eventuale superamento dei pertinenti VLE sens sia
903 solamente temporaneo in relazione al processo produttivo;
904  non siano superati i pertinenti VLE san ;
nc

905  il DL aggiorni, se necessario, la valutazione dei rischi e le misure di prevenzione;


906  siano state fornite ai lavoratori e agli RLS informazioni sulle situazioni di rischio
907 inerenti la possibilità di sensazioni e sintomi transitori dovuti ad effetti sul SNC o
908 SNP.
ni

909 Nell’intervallo di frequenza 1 Hz – 400 Hz, i VA inf (B) assicurano il rispetto dei pertinenti VA inf (B)
910 VLE sens definiti a protezione dagli effetti sensoriali che possono insorgere nel lavoratore, 1 Hz – 400 Hz
911 il cui superamento deve essere solo temporaneo. Al di sopra dei 400 Hz, i VA inf (B)
912 coincidono con i VA sup (B), i quali assicurano il rispetto dei pertinenti VLE san .
oi
ett
og
Pr

41
Progetto
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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

913 Nella Tab. 11 si riporta un prospetto dei VA inf (B) relativi agli effetti non termici, per i

a
914 quali può essere consentito il superamento (TUS, art. 208, comma 4.b) nonché dei
915 pertinenti limiti che devono essere rispettati obbligatoriamente.

lic
916 Tabella 11. – Requisiti per il superamento dei VA inf (B) relativi agli effetti non
917 termici

Superamento possibile purché temporaneo in relazione al processo produttivo

bb
(TUS, art. 208, comma 4.b)
Intervallo di frequenze 1 Hz – 10 MHz

Allegato XXXVI – Parte II

VAinf (B) superabili…

pu
…purché sia rispettato
Intervallo di
frequenza
VAinf (B) VLE sens (Eint) VLE san (Eint)
[T] [V m -1 ] [V m -1 ]
(Tab.B2) (Tab.A3) (Tab.A2)

1 ≤ f < 8 Hz 2 × 10 5
0,7/f
8 ≤ f < 10 Hz

sta
2,5 × 10 /f
10 ≤ f < 25 Hz 0,07
1,1
25 ≤ f < 300 Hz 1000
0,0028 f
300 Hz ≤ f < 400 Hz
3 × 105/f
400 Hz ≤ f < 3kHz
hie
3 kHz ≤ f < 10MHz 100 3,8 × 10-4 f

918
nc
ni
oi
ett
og
Pr

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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

919 11.1.2 Condizioni per il superamento dei VLE per gli effetti sensoriali

a
920 Ai sensi dell’art. 208, comma 5 del TUS, l’esposizione può superare i VLE sens relativi Condizioni per il
921 agli effetti non termici per l’induzione magnetica esterna (B 0 ) per frequenze comprese superamento dei

lic
922 tra 0 e 1 Hz (TUS Allegato XXXVI, Parte II, Tab. A1), i VLE sens per il campo elettrico VLE sens (art. 208,
923 interno (E int ) per frequenze comprese tra 1 Hz e 400 Hz (Allegato XXXVI, Parte II, comma 5)
924 Tab. A3) e, con riferimento agli effetti termici, i VLE sens per i campi pulsati a microonde
925 nell’intervallo compreso tra 300 MH e 6 GHz (Allegato XXXVI, Parte III, Tab. A2) (Cfr.
926 Tab.3) ove giustificato dal processo produttivo o dalla pratica, purché siano

bb
927 rispettate contemporaneamente le seguenti condizioni:

928  il superamento sia solamente temporaneo in relazione al processo produttivo e siano


929 esclusi rischi per la sicurezza;
930  non siano superati i pertinenti VLE san relativi agli effetti non termici (All. XXXVI,

pu
931 Parte II) e quelli relativi agli effetti termici (All. XXXVI, Parte III) (Cfr. Tab.3);
932  nel caso di superamento dei VLE sens per l’induzione magnetica esterna (B 0 )
933 nell’intervallo di frequenze comprese tra 0 e 1 Hz (All. XXXVI-Parte II, Tab.A1) siano
934 state prese misure specifiche di protezione, quali il controllo dei movimenti (Cfr.
935 Parte 19, Allegato B);
936  nell’ipotesi in cui il lavoratore riferisca la comparsa di sintomi transitori, il datore di

sta
937 lavoro aggiorni, se necessario, la valutazione dei rischi e le misure di prevenzione. I
938 sintomi transitori possono comprendere:
939 o percezioni ed effetti sensoriali nel funzionamento del SNC, nella testa, indotti da
940 campi magnetici variabili nel tempo;
941 o effetti indotti da campi magnetici statici, quali vertigini e nausea;
hie
942  siano state fornite ai lavoratori informazioni sulle situazioni di rischio in relazione alla
943 possibilità di sensazioni e sintomi transitori dovuti a effetti sul SNC o SNP.
944 Nella Tab. 12 si riporta un prospetto dei VLE sens relativi agli effetti non termici (TUS,
945 Allegato XXXVI, Parte II, Tabb. A1 e A3) e dei VLE sens relativi agli effetti termici (TUS,
946 Allegato XXXVI, Parte II, Tab. A2), per i quali può essere consentito il superamento (TUS,
947 art. 208, comma 5) nonché dei pertinenti limiti che devono essere rispettati
nc

948 obbligatoriamente (Cfr. Tab.3).


ni
oi
ett
og
Pr

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l
Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire

bb
modifiche, anche sostanziali

949 Tabella 12 – Condizioni per il superamento dei VLE sens relativi agli effetti non termici (Tab.3 o TUS, Allegato XXXVI, Parte II) e di quelli relativi
950 agli effetti termici (Tab. 5 o TUS, Allegato XXXVI, Parte II)

pu
Art. 208 comma 5 - VLE sens
Intervallo di frequenze 0 Hz – 6 GHz

VLE sens superabili…. …se rispettato VLE san

Allegato XXXVI Allegato XXXVI

sta
Intervallo di frequenze Parte II Parte III Parte II Parte III
VLE sens (B 0 ) VLE sens (E int ) VLE sens (SA) VLE san (B 0 ) VLE (E int ) VLE san (SAR) VLE san (SAR) VLE san (SAR) VLE san (S)
[T] [V m -1 ] [mJ kg -1 ] [T] [V m -1 ] [W kg -1 ] [W kg -1 ] [W kg -1 ] [W m -1 ]
(Tab.A1) (Tab.A3) (Tab.A2) (Tab.A1) (Tab.A2) (Tab.A1) (Tab.A1) (Tab.A1) (Tab.A3)

2
(condizioni di

hie
lavoro non 8
controllate)
0 ≤ f < 1 Hz (condizioni di
8 lavoro
controllate)
(esposizione
localizzata
arti)
1 Hz ≤ f < 10 Hz 0,7 / f

nc
10 Hz ≤ f < 25 Hz 0.07
1,1
25 Hz ≤ f ≤ 400 Hz 0,0028 f
400 Hz ≤ f <3 kHz
ni
3 kHz ≤ f < 100 kHz
3 × 10 -4 f
100 kHz ≤ f < 10 MHz
10
20
10 0,4 (testa e
(arti)
300 MHz ≤ f ≤ 6 GHz (nella testa - (corpo intero) tronco)
campi pulsati
oi

a microonde)
6 GHz ≤ f ≤ 300 GHz 50

951
ett

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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

a
952 11.2 Deroghe
953 In presenza di specifiche circostanze debitamente motivate, documentate e soltanto per
954 il periodo in cui rimangono tali, il DL può richiedere deroghe al rispetto dei VLE al

lic
955 Ministero del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministero della salute,
956 secondo criteri e modalità da definirsi con uno specifico decreto. Il DL è tenuto a
957 informare tempestivamente l’RLS della richiesta di deroga. Il ricorso all’Istituto della
958 deroga trova la sua motivazione nell’opportunità di salvaguardare situazioni, al momento

bb
959 non prevedibili, che potrebbero verificarsi in futuro.

960 Le deroghe possono essere richieste, ove giustificato dal processo produttivo o dalla
961 pratica, qualora non sia possibile rispettare le condizioni statuite per il superamento dei
962 VLE per gli effetti sensoriali (Cfr. § 11.1.2) o qualora non sia possibile rispettare i VLE
963 relativi agli effetti sanitari.

pu
964 L’eventualità di deroga al rispetto dei VLE nell’uso clinico della Risonanza Magnetica
965 (RM) e nella ricerca correlata è ascritta al suddetto regime generale, con un ulteriore
966 richiamo all’utilizzo delle apparecchiature di RM in condizioni di sicurezza ai sensi del
967 D.lgs. 46/1997 e s.m.i. concernente “Attuazione della direttiva 93/42/CEEE, concernente
968 i dispositivi medici”.

sta
969 Nello specifico, al fine di prevenire abusi dello strumento normativo, l’autorizzazione Condizioni per la
970 della deroga è subordinata al rispetto rigoroso delle seguenti condizioni: richiesta di deroga

971  dalla valutazione del rischio, effettuata conformemente a quanto richiesto dall’art.
972 209 del TUS, risulti dimostrato che i VLE siano superati;
973  tenuto conto dello stato dell’arte, risultino applicate tutte le misure tecnico-
hie
974 organizzative per il contenimento delle esposizioni;
975  le circostanze giustifichino debitamente il superamento dei VLE;
976  si sia tenuto conto del luogo di lavoro, delle attrezzature di lavoro e delle pratiche di
977 lavoro;
978  il DL dimostri che i lavoratori siano sempre protetti contro gli effetti nocivi per la salute
979 e i rischi per la sicurezza, avvalendosi in particolare di norme e orientamenti
nc

980 comparabili, più specifici e riconosciuti a livello internazionale


981  nel caso di installazione, controllo e uso, sviluppo e manutenzione degli apparati di
982 risonanza magnetica (RM) per i pazienti nel settore sanitario o della ricerca correlata,
983 il DL dimostri che i lavoratori siano sempre protetti dagli effetti nocivi per la salute e
ni

984 dai rischi per la sicurezza, assicurando in particolare che siano seguite le istruzioni
985 per l’uso in condizioni di sicurezza fornite dal fabbricante ai sensi del D.Lgs.46/97 e
986 s.m.i. concernente “Attuazione della direttiva 93/42/CEE, concernente i dispositivi
987 medici”.
988
oi
ett
og
Pr

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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

a
989 12 Obblighi del datore di lavoro
990 Il DL, in virtù del TUS, è obbligato a valutare tutti i rischi cui sono esposti i lavoratori

lic
991 nell’ambiente di lavoro in cui operano ed in funzione delle mansioni attribuite (TUS,
992 artt.17-28) in collaborazione con l’RSPP e il MC, previa consultazione del RLS.

993 Con riferimento alla valutazione dei rischi da esposizione ai CEM, oltre agli obblighi
994 generali (TUS, art.18), il DL valuta e, quando necessario, misura o calcola i livelli dei

bb
995 CEM ai quali sono esposti i lavoratori, in modo da identificare, elaborare ed adottare le
996 opportune misure tecniche e organizzative di prevenzione e protezione. Tali misure sono
997 volte a prevenire qualsiasi rischio per lavoratori, nonché gli effetti sulla salute e la
998 sicurezza dei lavoratori particolarmente sensibili al rischio CEM, tra cui i soggetti
999 portatori di dispositivi medici impiantati attivi o passivi e di dispositivi medici portati sul

pu
1000 corpo, le lavoratrici in stato di gravidanza e i minori. La valutazione dei rischi è riportata
1001 sul documento di valutazione dei rischi (DVR) e può includere una giustificazione del DL
1002 secondo cui la natura e l’entità dei rischi non rendono necessaria una valutazione dei
1003 rischi più dettagliata (Cfr. Cap.13).

1004 La valutazione, la misurazione e il calcolo devono essere effettuati tenendo anche conto Indicazioni per
1005 delle guide pratiche della Commissione europea, delle pertinenti norme tecniche del la valutazione
del rischio

sta
1006 Comitato elettrotecnico italiano (CEI), delle specifiche buone prassi individuate o
1007 emanate dalla Commissione consultiva permanente e delle informazioni reperibili presso TUS, art. 209
1008 le banche dati INAIL o delle Regioni. La valutazione, la misurazione e il calcolo devono
1009 essere effettuati, inoltre, tenendo conto delle informazioni sull’uso e delle indicazioni per
1010 la sicurezza rilasciate dai fabbricanti o dai distributori delle attrezzature, ovvero dei livelli
1011 di emissione indicati in conformità alla legislazione europea, ove applicabili, alle
1012 condizioni di esposizione sul luogo di lavoro o sul luogo di installazione.
hie
1013 A seguito della valutazione dei livelli dei CEM (Cfr. Cap.13), qualora risulti che sono Misure di
1014 superati i VA, il datore di lavoro può elaborare ed applicare un programma di azione che prevenzione e
1015 comprenda misure tecniche ed organizzative volte a ridurre l’esposizione ed effettuare protezione
TUS, art.210
1016 di nuovo la valutazione a valle della loro implementazione oppure, in alternativa, valutare
1017 e, quando necessario, calcolare se i VLE sens e VLE san siano stati superati. Alcune misure
1018 tecniche e organizzative intese a ridurre le esposizioni sono descritte nel Cap. 15.
nc

1019 La valutazione dovrà essere effettuata e riprogrammata almeno ogni 4 anni avvalendosi
1020 di personale qualificato nell’ambito del servizio di prevenzione e protezione in possesso Periodicità della
1021 di specifiche conoscenze in materia. I dati ottenuti dalla valutazione possono essere valutazione del
1022 registrati in una Relazione Tecnica (Cfr.§ 13.2.1) che costituisce parte integrante del rischio
ni

1023 documento di valutazione del rischio. La valutazione dei rischi è aggiornata ogni qual TUS, art.  181  c.2  
1024 volta si verifichino mutamenti che potrebbero renderla obsoleta, ovvero quando i risultati
1025 della sorveglianza sanitaria rendano necessaria la sua revisione (ad esempio nei casi in
1026 cui il lavoratore riferisca la comparsa di sintomi ascrivibili all’esposizione ai campi
1027 elettromagnetici).
oi

1028 Con riferimento alla qualifica del personale a cui affidare la valutazione del rischio CEM, Personale
1029 al momento non vi sono requisiti legislativi che la definiscano. Un’indicazione utile è qualificato per la
1030 fornita nella FAQ D.1 delle Indicazioni operative redatte dal Coordinamento Tecnico per valutazione del
rischio CEM
1031 la sicurezza nei luoghi di lavoro delle Regioni e delle Province autonome che si riporta
1032 nel riquadro sottostante.
ett
og
Pr

46
Progetto
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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

a
La dicitura “personale qualificato” definisce correntemente un operatore che
abbia sostenuto un corso di qualificazione conclusosi con una valutazione
positiva e documentabile dell’apprendimento. In assenza di qualsiasi riferimento

lic
su durata e contenuti del corso e sui soggetti autorizzati alla valutazione ed
all’espressione della certificazione finale, si suggerisce di giudicare il “personale
qualificato” essenzialmente sulla base del curriculum: è opportuno a tal fine
richiedere di documentare un curriculum specifico nel settore, comprovante la
partecipazione ad almeno un corso teorico-pratico sulla materia e/o l’aver svolto
una tesi di laurea o un master o un PHD attinente la valutazione del rischio CEM,

bb
ovvero l’aver effettuato valutazioni del rischio CEM per conto di aziende/enti o
istituti nel rispetto delle norme di buona tecnica e di buona prassi.
Nei casi in cui, ai fini della valutazione del rischio siano richieste competenze di
misura e di calcolo dei CEM, è da tenere presente che la valutazione
dell’esposizione a CEM mediante misurazione o calcolo è solitamente complessa
e richiede competenze specialistiche.

pu
Se è necessario effettuare una valutazione con misurazioni o calcolo, i datori di
lavoro devono accertarsi che i fornitori di servizi dispongano delle competenze,
dell’esperienza e degli strumenti adeguati per effettuare la valutazione. Qualora
siano richieste misurazioni specifiche di CEM, il personale incaricato delle
misurazioni dovrà utilizzare apparecchiature e metodologie appropriate (FAQ
B.1), e dovrà produrre una relazione tecnica conforme a quanto indicato dalle
norme di buona tecnica applicabili.
Indicazioni sui requisiti di questa figura professionale che potrebbero orientare
la scelta del datore di lavoro sono contenute nel documento “Requisiti di

sta
conoscenza, abilità e competenza del personale qualificato per la valutazione dei
rischi da esposizione a campi elettromagnetici (0Hz-300 GHz) nei luoghi di lavoro
redatto a cura della CIIP (2018) (Consulta Interassociativa Italiana per la
Prevenzione) e disponibile sul sito web della Consulta medesima. www.ciip-
consulta.it.

1033 Oltre a quanto riportato nelle disposizioni generali del TUS per l’effettuazione della Elementi per la
valutazione del
1034 valutazione del rischio (TUS, artt. 28, 29, 181), il DL, nello specifico delle sorgenti CEM
hie
rischio CEM
1035 individuate, deve considerare in particolare: TUS, art.209

1036 a) il livello, lo spettro di frequenza, la durata e il tipo dell’esposizione, inclusa la


1037 distribuzione sul corpo del lavoratore e sul volume del luogo di lavoro;
1038 b) il tipo di esposizione, se di carattere professionale/non professionale, ed i pertinenti
1039 VLE e VA con cui confrontarsi;
nc

1040 c) gli effetti biofisici diretti;


1041 d) tutti gli effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori particolarmente sensibili al
1042 rischio; eventuali effetti sulla salute e la sicurezza di lavoratori esposti a rischio
1043 particolari, con particolare riferimento a soggetti portatori di dispositivi medici
1044 impiantati, attivi o passivi e di dispositivi medici portati sul corpo, alle lavoratrici in
ni

1045 stato di gravidanza e i minori (Cfr. Parte 19, allegato A);


1046 e) qualsiasi effetto indiretto quale:
1047  interferenza con attrezzature e dispositivi medici elettronici compresi stimolatori
1048 cardiaci e altri impianti o dispositivi medici portati sul corpo;
oi

1049  rischio di attrazione e propulsivo per oggetti ferromagnetici nel campo periferico
1050 di sorgenti di campi magnetici statici di elevata intensità (> 100 mT);
1051  innesco di dispositivi elettro-esplosivi (detonatori);
1052  incendi ed esplosioni dovuti all’accensione di materiali infiammabili a causa di
ett

1053 scintille prodotte da campi indotti, correnti di contatto o scariche elettriche,


1054 cosiddette microscariche (Cfr. Parte 19, Allegato D);
1055 f) l’esistenza di attrezzature di lavoro alternative progettate per ridurre i livelli di
1056 esposizione ai campi elettromagnetici;
og

1057 g) la disponibilità di azioni di risanamento volte a minimizzare i livelli di esposizione ai


1058 campi elettromagnetici;
1059 h) le informazioni adeguate raccolte nel corso della sorveglianza sanitaria;
1060 i) le informazioni fornite dal fabbricante delle attrezzature;
Pr

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Progetto
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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

a
1061 j) le altre informazioni pertinenti relative a salute e sicurezza;
1062 k) il controllo dei movimenti all’interno di un campo magnetico statico di elevata intensità
1063 (Cfr. Parte 19, Allegato B);

lic
1064 l) le esposizioni localizzate (Cfr. Cap.9);
1065 m) le sorgenti multiple di esposizione (Cfr. Parte 19, Allegato C);
1066 n) l’esposizione simultanea a campi di frequenze diverse (Cfr. Parte 19, Allegato C).

bb
1067 Il DL, nella valutazione del rischio CEM, dovrà tener conto di tutte le sorgenti: sia quelle Responsabilità
1068 che ricadono sotto la propria gestione, sia quelle che ricadono sotto la gestione di altri sulle sorgenti ed
1069 DL, evitando, sempre e comunque, di far incorrere i propri lavoratori in esposizioni esposizioni indebite
1070 indebite (Cfr. § 6.2).

pu
1071 A seguito del censimento delle sorgenti di CEM e della valutazione dei rischi, il DL Zonizzazione
1072 effettuerà la zonizzazione dell’ambiente di lavoro (Cfr. Cap. 16.1). L’estensione della
1073 zona sarà decisa dal DL in base a valutazioni di opportunità: ad esempio, se una sorgente
1074 è confinata in una stanza, il DL potrà decidere di estendere la zona a tutto l’ambiente
1075 della stanza stessa, anche se il superamento dei limiti è circoscritto ad una piccola
1076 porzione dello stesso ambiente prossima alla sorgente, e apporre la pertinente
1077 segnaletica (Cfr. § 16.2) sulla porta di ingresso.

sta
1078 Si ribadisce che il DL adotta le misure elaborate alle esigenze dei lavoratori appartenenti
1079 a gruppi particolarmente sensibili al rischio e, se del caso, effettua valutazioni individuali
1080 dei rischi nei confronti dei lavoratori che, anche a seguito della specifica formazione,
1081 hanno informato il MC di eventuali condizioni che determinano particolare sensibilità al
1082 rischio CEM (Cfr. Cap.7), tra cui le lavoratrici in stato di gravidanza.
hie
1083 Nel caso in cui, nonostante tutte le misure di prevenzione e protezione elaborate ed
1084 adottate, siano superati i VLE sens e i VLE san e non sia stata richiesta e /o autorizzata la
1085 deroga, ovvero nel caso in cui siano stati superati i VLE sens e non sia possibile soddisfare
1086 le condizioni statuite per il loro superamento (Cfr. § 11.1.2), il DL adotta misure
1087 immediate per riportare le esposizioni al di sotto dei pertinenti VLE. Inoltre, il DL è tenuto
1088 ad individuare e registrare le cause occorse e provvede all’aggiornamento della
nc

1089 valutazione del rischio e delle misure di prevenzione e protezione al fine di evitare un
1090 nuovo superamento, revisionando il Documento di Valutazione dei Rischi CEM.

1091 L’eventuale aggiornamento della valutazione dei rischi deve essere considerato anche
1092 nel caso in cui il lavoratore riferisca la comparsa di sintomi transitori quali percezioni ed
1093 effetti sensoriali, tra cui i disturbi sull’organo dell’equilibrio (ad es. vertigini e nausea)
ni

1094 indotti dal movimento del soggetto esposto all’interno di un campo magnetico statico, gli
1095 effetti sul SNC nella testa (ad es. fosfeni) per le esposizioni a campi magnetici a
1096 frequenze comprese tra 1 Hz e 400 Hz, e gli effetti uditivi provocati da esposizioni della
1097 testa a campi elettromagnetici pulsati a frequenze comprese tra 300 MHz e 6 GHz.
oi

1098 Nel caso in cui siano superati i VA, se il DL dimostra che non sono superati i pertinenti Comunicazione
1099 VLE e che possono essere esclusi rischi per la sicurezza, non è tenuto ad effettuare all’Organo di
1100 alcuna comunicazione all’Organo di vigilanza territorialmente competente di detti Vigilanza
TUS, art. 208,
1101 superamenti. Viceversa, il DL dovrà provvedere alla comunicazione nei modi descritti nel comma 6
1102 Cap.14.
ett

1103 In presenza di specifiche circostanze documentate e soltanto per il periodo in cui Deroghe
1104 rimangono tali, il DL può richiedere deroghe al rispetto dei VLE. Le condizioni e le TUS, art.212
1105 modalità per la richiesta della deroghe sono illustrate al par. 11.2.

1106 Oltre a quanto stabilito dalle disposizioni generali del TUS per l’informazione e la
og

1107 formazione per lavoratori (TUS, artt.36, 37, 184), il DL garantisce che i lavoratori che I nformazione e
1108 potrebbero essere esposti ai rischi derivanti dalle esposizioni ai CEM sul luogo di lavoro formazione
1109 ed i loro rappresentanti (RLS) ricevano le informazioni e la formazione necessarie (TUS, TUS, art.210 bis
1110 art. 210-bis) in relazione al risultato della valutazione dei rischi (Cfr. Cap.17).
Pr

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Progetto
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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

a
1111 Il DL ha, inoltre, l’obbligo di inviare i lavoratori sottoposti alla sorveglianza sanitaria alla Sorveglianza
1112 visita medica entro le scadenze previste dal programma di sorveglianza sanitaria. I sanitaria
1113 lavoratori esposti al rischio CEM per motivi di carattere professionale (Cfr. Cap. 6) e i TUS, art.211

lic
1114 lavoratori particolarmente sensibili al rischio (Cfr. Cap. 7) dovranno essere sottoposti a
1115 sorveglianza sanitaria, di norma annualmente o con periodicità inferiore decisa dal MC.

1116 La sorveglianza andrà garantita al lavoratore anche nei casi in cui lo stesso segnali effetti
1117 indesiderati o inattesi sulla salute, ivi compresi effetti sensoriali, nonché nel caso in cui

bb
1118 sia stata rilevata un’esposizione superiore ai VLE (Cfr. Cap. 8).

1119

pu
sta
hie
nc
ni
oi
ett
og
Pr

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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

a
1120 13 Processo di valutazione del rischio CEM

lic
1121 La valutazione del rischio CEM viene effettuata secondo i criteri stabiliti dal DL (art. 28,
1122 c.2, lett.a) in collaborazione con l’RSPP e il MC, previa consultazione del RLS. Nella
1123 maggior parte delle situazioni, ai fini della valutazione può essere sufficiente il ricorso
1124 alle informazioni disponibili dalla letteratura e dalle banche dati scientificamente
1125 riconosciute, tenendo conto delle pertinenti norme tecniche e delle specifiche buone

bb
1126 prassi, nonché delle informazioni sull’uso e delle indicazioni per la sicurezza rilasciate
1127 dai fabbricanti o dai distributori delle attrezzature, ovvero dei livelli di emissione indicati
1128 in conformità alla legislazione europea, ove applicabili alle condizioni di esposizione sul
1129 luogo di lavoro e sul luogo di installazione.

1130 Qualora non sia possibile stabilire con certezza il rispetto dei VLE sulla base di

pu
1131 informazioni facilmente accessibili, per la valutazione dell’esposizione si dovrà ricorrere
1132 a misurazioni o calcoli, da effettuarsi tenendo conto delle relative incertezze secondo la
1133 buona prassi metrologica e le indicazioni delle pertinenti norme tecniche.

1134 La valutazione, la misurazione e il calcolo non devono necessariamente essere effettuati


1135 in luoghi di lavoro accessibili al pubblico, ove si sia già proceduto ad una valutazione
1136 conformemente alle disposizioni relative alla limitazione dell’esposizione della

sta
1137 popolazione ai CEM, purché risultino rispettate le restrizioni per la popolazione fissate
1138 dalla legislazione vigente e siano esclusi rischi relativi alla sicurezza (Cfr. § 8.2).

1139 La valutazione, la misurazione e il calcolo non devono necessariamente essere effettuati


1140 ove siano utilizzate dai lavoratori, conformemente alla loro destinazione d’uso,
1141 esclusivamente attrezzature destinate al pubblico e conformi alle pertinenti norme di
hie
1142 prodotto dell’Unione europea.

1143 13.1 Fonti per la valutazione del rischio


1144 Da un punto di vista gerarchico, ai fini della valutazione del rischio bisognerà anzitutto Legislazione italiana
1145 fare riferimento al dettato legislativo. Per tutte le tipologie di esposizione si applicheranno  TUS
1146 le disposizioni generali statuite nel TUS, inoltre:  LQ 36/2001
 DPCM AF
nc

 DPCM BF
1147  alle esposizioni di carattere professionale si applicheranno le disposizioni specifiche
1148 ed i limiti stabiliti nell’Allegato XXXVI Parte II e III del TUS (Cfr. § 8.1)
1149  alle esposizioni di carattere non professionale si applicheranno i limiti per la
1150 popolazione fissati dalla legislazione nazionale vigente (Cfr. § 8.2).
ni

1151 Ai fini della valutazione, il DL si può avvalere delle informazioni e delle indicazioni fornite
1152 dalla letteratura e dalle banche dati scientificamente riconosciute, nonché dalle pertinenti
1153 norme tecniche e specifiche buone prassi, di seguito riportate:

1154  le guide pratiche redatte in ambito della Commissione Europea, tra cui la Guida non
oi

1155 vincolante di buone prassi per l’attuazione della direttiva 2013/35/UE relativa ai CEM (Guida Guida europea
1156 non vincolante); la guida, sviluppata per aiutare i datori di lavoro ad ottemperare agli obblighi
1157 previsti dalla direttiva 2013/35/UE, è realizzata in maniera modulare per essere utilizzata a
1158 fascicoli secondo le necessità ed è costituita da tre volumi riportati nella figura seguente:
ett
og
Pr

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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

a
lic
bb
1159
1160 Guida non vincolante di buona prassi (Non binding guide)

1161  le pertinenti norme tecniche europee di cui, ad esempio, si segnalano:

pu
1162 o CEI EN 50499 - Procedura per la valutazione dell'esposizione dei lavoratori ai
1163 CEM
1164 o EN 50413 - Norma di base sulle procedure di misura e di calcolo per l'esposizione
1165 umana ai CEM (0 Hz-300 GHz)
1166 o EN 50527-1 – Procedura per la valutazione dell’esposizione ai campi
1167 elettromagnetici dei lavoratori con dispositivi medici impiantabili attivi- Parte 1:

sta
1168 Generalità
1169 o EN 50527-2-1 – Procedura per la valutazione dell’esposizione ai campi
1170 elettromagnetici dei lavoratori con dispositivi medici impiantabili attivi – Parte 1:
1171 valutazione specifica per lavoratori con stimolatore cardiaco (pacemaker)
1172 o EN 50527-2-2 - Procedura per la valutazione dell’esposizione ai campi
hie
1173 elettromagnetici dei lavoratori con dispositivi medici impiantabili attivi – Parte 2:
1174 valutazione specifica per lavoratori con defibrillatore cardiaco impiantato (ICDs)
1175 o EN 50527-2-3 - Procedure for the assessment of the exposure to electromagnetic
1176 fields of workers bearing active implantable medical devices - Part 2-3: Specific
1177 assessment for workers with implantable neurostimulators, in fase di
1178 pubblicazione
nc

1179  le pertinenti norme tecniche del Comitato elettrotecnico italiano (CEI) tra cui, ad
1180 esempio:
1181 o CEI 221-6 – Guida per la misura e per la valutazione dei campi elettrici e
1182 magnetici nell’intervallo di frequenza 0 Hz – 10 kHz, con riferimento
1183 all’esposizione umana
ni

1184 o CEI 211-7 - Guida per la misura e per la valutazione dei campi elettromagnetici
1185 nell’intervallo di frequenza 10 kHz – 300 GHz, con riferimento all’esposizione
1186 umana
1187  le specifiche indicazioni operative emanate dal Coordinamento Tecnico
oi

1188 Interregionale della Prevenzione nei Luoghi di Lavoro


ett

1189
og
Pr

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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

a
1190  le informazioni reperibili presso banche dati dell’INAIL o delle regioni, come ad
1191 esempio nel Portale Agenti Fisici (PAF) e nel portale WebNIR – Campi
1192 elettromagnetici.

lic
bb
1193
1194  le informazioni sull’uso e sulla sicurezza rilasciate dai fabbricanti o dai distributori

pu
1195 delle attrezzature, ai sensi del D. Lgs. 17/2010 che recepisce la Direttiva 2006/46/CE,
1196 cosiddetta Direttiva Macchine, ovvero dei livelli di emissione indicati in conformità
1197 alla legislazione europea, ove applicabili alle condizioni di esposizione sul luogo di
1198 lavoro o sul luogo di installazione.
1199 Si consideri, ad esempio, la famiglia di Norma UNI EN 12198, Parte 1, 2 e 3 sulla
1200 Sicurezza del macchinario-Valutazione e riduzione dei rischi generati dalle radiazioni
1201 emesse dal macchinario, che individua tre categorie di classificazione delle

sta
1202 macchine in funzione dei livelli di emissione di CEM, in relazione alle quali sono
1203 indicate le restrizioni e le protezioni necessarie, nonché le informazioni e
1204 formazione necessarie (Tab. 13).
1205 Tabella 13 – (tratta dalla norma UNI EN 12198)
1206 Classificazione delle macchine in funzione dei livelli di emissione CEM
hie
Categoria Restrizione e protezione Informazione

Nessuna informazione
0 Nessuna restrizione
necessaria

Possono essere necessarie la


Su pericoli, rischi ed effetti
1 limitazione dell’accesso e misure di
secondari
nc

protezione

Restrizioni speciali e misure di Anche la formazione può


2
protezione sono essenziali essere necessaria

1207 13.2 Processo di valutazione del rischio


ni

1208 Il processo di valutazione del rischio di esposizione ai CEM è effettuato per fasi, partendo Censimento delle
1209 dall’identificazione delle sorgenti, censimento delle sorgenti. sorgenti

1210 La valutazione non deve essere effettuata nei luoghi aperti al pubblico, ove si sia già
1211 proceduto con una valutazione conformemente alle disposizioni relative alla limitazione
1212 dell’esposizione della popolazione ai CEM, purché risultino rispettate le restrizioni per la
oi

1213 popolazione, fissate dalla legislazione nazionale vigente (Cfr.§8.2) e siano esclusi rischi
1214 relativi alla sicurezza. Inoltre, la valutazione non deve essere effettuata nei luoghi di
1215 lavoro ove siano utilizzate dai lavoratori esclusivamente attrezzature destinate al
1216 pubblico, rispondenti alle pertinenti norme di prodotto dell’Unione europea,
1217 conformemente alla loro destinazione d’uso.
ett

1218 Una volta individuate le sorgenti, il DL dovrà acquisire e riportare sul DVR tutti i dati
1219 caratterizzanti le emissioni e le modalità di utilizzo, anche attraverso la consultazione dei Acquisizione
1220 manuali di uso e manutenzione dei dispositivi/attrezzature/impianti oggetto dell’indagine caratteristiche
1221 forniti dal fabbricante/distributore. Si sottolinea l’importanza di subordinare l’acquisto del emissive
1222 dispositivo/attrezzatura/impianto alla fornitura dei relativi manuali che devono riportare,
og

1223 per legge, le informazioni necessarie alla corretta installazione, al corretto utilizzo e alla
1224 corretta manutenzione degli stessi.
Pr

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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

a
1225 Ai fini della valutazione, pertanto, il DL si potrà avvalere anzitutto delle informazioni
1226 fornite dal fabbricante/distributore e contenute nel libretto di installazione, uso e
1227 manutenzione, obbligatori in virtù del D.Lgs. 17/2010 [10]. Le informazioni fornite dal

lic
1228 fabbricante/distributore contengono, inoltre, indicazioni sulle condizioni di utilizzo degli
1229 apparecchi/macchine al fine di limitare l’esposizione ai CEM durante l’impiego degli
1230 stessi.

1231 In combinazione, il DL si può avvalere anche di dati già disponibili in letteratura

bb
1232 (pubblicazioni, banche dati, guide pratiche, ecc.) e, se necessario, potrà ricorrere alla
1233 misurazione e/o al calcolo dei livelli di esposizione ai campi elettromagnetici.

1234 Gli apparati dovranno essere installati, utilizzati e manutenuti conformemente a quanto
1235 indicato dal fabbricante/distributore nel manuale di uso e manutenzione.

pu
1236 In base al risultato del censimento delle sorgenti, in conformità alla norma CEI EN 50499
1237 [25], si può ricadere in uno dei due seguenti casi:

1238  sorgenti così dette giustificabili, ovvero conformi a priori (Tab. 1 della norma Sorgenti giustificabili
1239 CEI EN 50499) ai livelli di riferimento per l’esposizione della popolazione di cui alla
1240 Raccomandazione 1999/519/CE [18]. Per queste sorgenti non sono necessarie
1241 ulteriori valutazioni o approfondimenti indipendentemente del numero di apparati

sta
1242 elettrici presenti nel posto di lavoro (salvo valutazione specifica per i lavoratori
1243 particolarmente sensibili al rischio) purché siano installate, utilizzate e manutenute
1244 conformemente a quanto indicato dal produttore/fornitore nel libretto di uso e
1245 manutenzione.
1246  le sorgenti così dette non conformi a priori (Tab. 2 della norma CEI EN 50499), per Sorgenti non
1247 cui l’esposizione può superare i livelli di riferimento per l’esposizione della conformi a priori
hie
1248 popolazione di cui alla Raccomandazione 1999/519/CE [18]. Tali sorgenti
1249 necessitano di ulteriore valutazione.
1250 Per le sorgenti giustificabili (Tab. 1 della norma CEI EN 50499), la valutazione del rischio
1251 si conclude, fatto salvo (Cfr. § 8.2):

1252  l’obbligo di verifica delle ulteriori restrizioni statuite dalla legislazione nazionale
nc

1253 vigente (DPCM 8/7/2003 AF e BF) [4] [5].


1254  l’obbligo di condurre una valutazione specifica per i lavoratori particolarmente
1255 sensibili a rischio (Cfr. Cap. 7). Per gli apparati/condizioni espositive conformi a priori
1256 ai livelli di riferimento per la popolazione della Raccomandazione 1999/519/CE, la
1257 norma tecnica CEI EN 50527-1 [26] stabilisce, in caso di lavoratori portatori di DMIA
ni

1258 (ad es. pacemaker e defibrillatori), una distanza di separazione tra la sorgente CEM
1259 e il DMIA di 15 cm al fine di prevenire possibili interferenze sul funzionamento del
1260 DMIA stesso. Qualora ciò non sia possibile, si dovrà condurre una valutazione
1261 specifica secondo la procedura descritta nell’allegato A della norma CEI EN 50527-1.
oi

1262 Per le sorgenti non conformi a priori, per le quali è necessario un ulteriore
1263 approfondimento (Tab. 2 della norma CEI EN 50499), si procede con una valutazione
1264 specifica dell’esposizione attraverso calcoli o misure che permettano innanzitutto di
1265 determinare i perimetri delle aree di rispetto dei pertinenti limiti (Zonizzazione,
1266 Cfr. Cap.16).
ett

1267 Per le esposizioni di carattere professionale, la conformità ai limiti potrà essere


1268 assicurata confrontandosi direttamente con i VLE, mediante valutazioni dosimetriche,
1269 attraverso calcoli o misurazioni, oppure verificando, attraverso calcoli o misurazioni
1270 ambientali, la conformità ai pertinenti VA tenendo conto di quanto illustrato nei Cap. 8 e
1271 11.
og
Pr

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sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

a
1272 Per le esposizioni di carattere non professionale, la conformità dovrà essere verificata
1273 confrontandosi con le restrizioni per l’esposizione della popolazione fissati dalla
1274 legislazione nazionale vigente (Cfr. § 8.2). Essa recepisce l’insieme delle restrizioni della

lic
1275 Raccomandazione 1999/519/CE, fatta eccezione per le categorie di sorgenti riconducibili
1276 agli elettrodotti operanti alla frequenza di rete (50 Hz) 5[5] e ai sistemi fissi delle
1277 telecomunicazioni e radiotelevisivi (100 kHz – 300 GHz) 4 per le quali sono fissati
1278 specifici limiti di esposizione e ulteriori restrizioni (valori di attenzione e obiettivi di
1279 qualità) in relazione alle caratteristiche del luogo e al tempo di permanenza. 

bb
1280 Pertanto, per le esposizioni di carattere non professionale alle sorgenti non riconducibili
1281 agli elettrodotti e ai sistemi fissi delle telecomunicazioni e radiotelevisivi, la conformità
1282 ai limiti potrà essere assicurata confrontandosi direttamente con i LB della
1283 Raccomandazione 1999/519/CE, attraverso valutazioni dosimetriche, oppure

pu
1284 verificando, attraverso calcoli o misurazioni ambientali, la conformità ai pertinenti LR
1285 della medesima Raccomandazione. Invece, per le sorgenti riconducibili agli elettrodotti
1286 e ai sistemi fissi delle telecomunicazioni e radiotelevisivi, la conformità dovrà essere
1287 verificata, attraverso calcoli o misurazioni ambientali, rispetto ai pertinenti limiti di
1288 esposizione e alle ulteriori restrizioni (valori di attenzione e obiettivi di qualità) in
1289 relazione alle caratteristiche del luogo e al tempo di permanenza.

sta
1290 Nel caso di esposizioni simultanee a frequenze multiple o sorgenti multiple, bisognerà Esposizioni
1291 tener conto dell’effetto combinato dei diversi contributi. Un effetto combinato si verifica simultanee a
1292 quando c’è contemporaneità di esposizione a più componenti che agiscono sui tessuti frequenze o
sorgenti multiple
1293 biologici mediante il medesimo meccanismo di interazione: effetti di elettrostimolazione
1294 (dominanti sotto i 100 kHz, possibili fino a 10 MHz) o effetti di assorbimento di energia
1295 con rialzo termico (dominanti sopra i 10 MHz, possibili a partire da 100 kHz). In questi
1296 casi la valutazione dell’esposizione è da compiersi mediante una somma pesata sui
hie
1297 pertinenti valori limite riscontrati per ogni componente in frequenza (Cfr. Parte 19,
1298 Allegato C).

1299 Nel caso di campi non sinusoidali, la valutazione dell’esposizione va effettuata di Campi non
1300 norma applicando il metodo del picco ponderato (Cfr. Parte 19, Allegato C, § 3.1.1-B). Il sinusoidali
1301 metodo del picco ponderato tiene conto sia dell’ampiezza che delle fasi delle componenti
1302 spettrali che formano il segnale. La forma d’onda del segnale misurato è ponderata da
nc

1303 VA dipendenti dalla frequenza; l’ampiezza di picco della forma d’onda ponderata fornisce
1304 l’indice di esposizione. Al fine di garantire la conformità ai limiti, il valore dell’indice deve
1305 essere inferiore a 1, ovvero inferiore a 100 se espresso in valore percentuale.

1306 In base alla valutazione del rischio, nel documento di valutazione dei rischi, il DL indica
ni

1307 le disposizioni e le misure adottate miranti ad eliminare o ridurre i rischi. In tal senso il
1308 DL elabora ed applica un programma d’azione che comprenda misure tecniche e
1309 organizzative intese a prevenire esposizioni superiori VLE sens e ai VLE san (Cfr. Cap.12).

1310 Nei confronti dei lavoratori particolarmente sensibili al rischio, Il DL dovrà sempre
1311 eseguire una valutazione specifica in collaborazione con il MC (Cfr. Cap. 7).
oi

1312 Le metodologie di misura esulano dalla presente Guida. Si consiglia di riferirsi alle Norme
1313 CEI, in particolare alle CEI 211-6 e CEI 211-7, e alle pertinenti norme CENELEC
1314 armonizzate.
ett

1315 Nel caso in cui siano superati i VA inf per il campo elettrico (E) e, quindi, possano Dispositivi di
1316 verificarsi scariche elettriche, oltre l’informazione e la formazione, il DL dovrà prevedere protezione collettiva
1317 l’uso di strumenti tecnici e la protezione individuale, da realizzarsi anche mediante la e individuale
1318 messa a terra degli oggetti di lavoro, il collegamento elettrico con gli oggetti di lavoro,
1319 nonché, se del caso, con l’impiego di scarpe e guanti isolanti e di indumenti protettivi.
og

1320 Nel caso in cui siano superati i VLEsens per l’induzione magnetica esterna (B 0 ) per le
1321 frequenze comprese tra 0 e 1 Hz, il DL dovrà adottare misure di protezione specifiche,
1322 quali il controllo dei movimenti (Cfr. Parte 19, Allegato B).
Pr

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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

a
1323 Qualora i VLE sens e i VLE san siano superati, il DL adotta misure tecnico-organizzative
1324 immediate di prevenzione e protezione per riportare l’esposizione al di sotto dei VLE. Le
1325 cause del superamento dei VLE sens e VLE san devono essere individuate e registrate

lic
1326 dal DL e, di conseguenza, egli dovrà modificare o adottare le misure di prevenzione e
1327 protezione per evitare un nuovo superamento.

1328 Il DL dovrà mettere in campo le misure tecniche miranti a prevenire non solo gli effetti Misure tecniche:
1329 diretti ma anche gli eventuali effetti indiretti provocati dalla presenza di un oggetto in un effetti indiretti

bb
1330 campo elettromagnetico che potrebbero essere causa di un pericolo per la salute e la
1331 sicurezza, quali:

1332 o rischio di attrazione e propulsivo di oggetti ferromagnetici all’interno di campi


1333 magnetici statici;

pu
1334 o innesco di dispositivi elettro-esplosivi (detonatori);
1335 o incendi ed esplosioni dovuti all’accensione di materiali infiammabili a causa di
1336 scintille prodotte da campi indotti, correnti di contatto o scariche elettriche;
1337 o correnti di contatto.
1338 In seguito alla valutazione dei livelli di esposizione, tra le misure organizzative Misure organizzative
1339 finalizzate al contenimento dell’esposizione entro i pertinenti limiti, il DL prevede  zonizzazione

sta
1340 nell’ambiente lavorativo una zonizzazione, cioè una suddivisione dell’ambiente di lavoro  segnaletica
1341 in zone specifiche (Cfr. § 16.1)

1342 Nei luoghi di lavoro in cui i lavoratori possono essere esposti ai livelli di CEM che
1343 superano le restrizioni per l’esposizione della popolazione fissate dalla legislazione
1344 vigente (Cfr. § 8.2) e, il per il campo magnetico statico, il VA per l’induzione magnetica
hie
1345 relativo al rischio di interferenza con il DMIA (Cfr. § 8.1.1, Tab.4) va apposta l’apposita
1346 segnaletica (Cfr. § 16.2). Le aree in questione sono, inoltre, delimitate e l’accesso alle
1347 stesse è limitato in maniera opportuna a tutela specifica di eventuali lavoratori
1348 particolarmente sensibili al rischio CEM (Cfr. Cap.7).

1349 Il DL dovrà garantire, inoltre, l’adeguata informazione e formazione dei lavoratori e dei Informazione e
1350 loro rappresentanti (RLS) e, con riferimento al rischio specifico derivante formazione
nc

1351 dall’esposizione ai CEM, si chiede che questi ricevano le informazioni e la formazione


1352 necessarie in relazione al risultato della valutazione dei rischi, con in particolare
1353 riguardo:

1354  agli eventuali effetti indiretti dell’esposizione;


ni

1355  alla possibilità di sensazioni e sintomi transitori dovuti a effetti sul sistema nervoso
1356 centrale o periferico
1357  alla possibilità di rischi specifici nei confronti di lavoratori appartenenti a gruppi
1358 particolarmente sensibili al rischio, quali i soggetti portatori di dispositivi medici o di
1359 protesi metalliche, le lavoratrici in stato di gravidanza e i minori.
oi

1360 In base alle risultanze della valutazione, potrà essere richiesto al DL di dare Comunicazio
1361 comunicazione all’Organo di vigilanza territorialmente competente (Cfr. Cap. 14). ne all’OdV

1362 In presenza di specifiche circostanze − debitamente motivate, documentate e soltanto Istituto della
1363 per il periodo in cui rimangono tali − in cui non sia possibile rispettare i VLE sens o i VLE san ,
ett

deroga
1364 il DL deve richiedere una deroga secondo le modalità descritte nel § 11.2.

1365 La valutazione del rischio dovrà essere aggiornata con una periodicità almeno
1366 quadriennale e ogni qual volta si verifichino mutamenti che potrebbero renderla obsoleta: Periodicità della
1367 ad esempio, in caso di modifiche di installazioni o di condizioni di funzionamento, in caso valutazione
og

1368 sia accertata la presenza di sorgenti di emissione esterne, quando i risultati della
1369 sorveglianza sanitaria rendano necessaria la sua revisione o qualora fosse modificata la
1370 normativa vigente. I dati ottenuti dalla valutazione, misurazione e calcolo dei livelli di
1371 esposizione costituiscono parte integrante del documento di valutazione del rischio.
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a
1372 13.2.1 Contenuti della Relazione Tecnica di supporto al documento di valutazione
1373 del rischio CEM
1374 La relazione tecnica a supporto della valutazione del rischio di esposizione dei lavoratori

lic
1375 al rischio di esposizione CEM dovrebbe contenere almeno i seguenti punti:

1376  finalità della valutazione, indicando le condizioni espositive/sorgenti che rientrano


1377 nell’incarico professionale;

bb
1378  censimento delle sorgenti CEM: elenco con i dati caratteristici fisici utili alla
1379 valutazione (fornitori, letteratura), la modalità di funzionamento;
1380  gruppo omogeneo dei lavoratori che sono potenzialmente esposti;
1381  riferimenti normativi applicabili;

pu
1382  strumenti e metodologie di valutazione e di misura;
1383  descrizione della strumentazione da campo utilizzata per le misure;
1384  descrizione dell’ambiente di lavoro, planimetria con localizzazione delle sorgenti e
1385 delle attività lavorative;
1386  individuazione delle sorgenti giustificabili;

sta
1387  valutazione approfondita delle sorgenti non giustificabili attraverso misure e/o calcoli,
1388 se necessario;
1389  protocollo sanitario adottato nel caso siano state effettuate misure;
1390  per ogni sorgente/esposizione una tabella riassuntiva in cui si riportino il punto di
1391 misura, la grandezza valutata, l’esposizione stimata o misurata, le eventuali
1392 prescrizioni;
hie
1393  zonizzazione dell’area da segnalare sia nell’ambiente di lavoro che nella relazione,
1394 apponendo i confini sulla planimetria dell’ambiente di lavoro;
1395  conclusioni;
1396  certificati di taratura degli strumenti di misura utilizzati, allegati alla relazione tecnica.
nc

1397
ni
oi
ett
og
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a
1398 14 Comunicazione del superamento dei limiti

lic
1399 Ai fini della conformità delle esposizioni professionali dei lavoratori ai CEM, si considera Art. 208, c.3-TUS
1400 che i VLE siano rispettati e che siano esclusi rischi per la salute e la sicurezza qualora il
1401 DL dimostri che i pertinenti VA non sono superati.

1402 Nelle condizioni per cui la legislazione consente il superamento dei VA inf (TUS, art.208, Art. 208, c.6-TUS

bb
1403 c.4) e dei VLE sens (TUS, art. 208 c.5) (Cfr. Cap. 11), il DL deve adottare le specifiche Superamento
1404 misure di prevenzione e protezione affinché non siano superati VLE san e siano esclusi previsto e
1405 rischi per la sicurezza, e deve comunicare all’organo di vigilanza (OdV) territorialmente programmato
1406 competente (TUS, art. 208 c.6) il superamento dei valori. L’OdV si identifica con le
1407 Aziende Sanitarie del Servizio Sanitario Nazionale. Le condizioni per il superamento,
1408 previsto e programmato, dei limiti relativi agli effetti sensoriali sono descritte nel § 11.1.

pu
1409 Il DL deve comunicare le situazioni di noto e sistematico potenziale superamento dei
1410 VA inf e dei VLE sens , ove giustificati dalla pratica o dal processo produttivo, e non il loro
1411 superamento occasionale dovuto a circostanze non prevedibili. In quest’ultimo caso il DL
1412 dovrà procedere ad aggiornare la valutazione del rischio inserendo le misure di
1413 prevenzione affinché tali situazioni non si ripetano (Cfr. Cap.12 e 13).

sta
1414 La comunicazione dovrà essere inviata a conclusione della valutazione del rischio agli
1415 uffici dell’OdV territorialmente competente per la sede dell’impianto nei quali, sulla base
1416 della valutazione del rischio, si prevede tale superamento. Lo stesso superamento dovrà
1417 essere documentato all’interno del Documento di Valutazione del Rischio CEM.

1418 La comunicazione all'OdV dovrà avvenire mediante una relazione tecnico- Modalità di
1419 protezionistica contenente almeno i seguenti elementi:  comunicazione
hie
1420 a) le motivazioni per cui ai fini della pratica o del processo produttivo è necessario
1421 il superamento temporaneo dei VA inf o dei VLE sens ;
1422 b) il livello di esposizione dei lavoratori e l'entità del superamento;
1423 c) il numero di lavoratori interessati sulla base della mansione assegnata (se non
nc

1424 disponibile un numero esatto, dovrà essere fornita una stima);


1425 d) le tecniche di valutazione utilizzate;
1426 e) le specifiche misure di protezione adottate;
1427 f) le azioni adottate in caso di sintomi transitori;
ni

1428 g) le informazioni fornite ai lavoratori e agli RLS sulle situazioni di rischio.


1429 La relazione deve dimostrare e documentare la conformità ai VLE san e può essere
1430 condotta anche attraverso la verifica di conformità ai pertinenti VA sup .
oi

1431
ett
og
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sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

a
1432 15 Misure tecniche e organizzative finalizzate alla mitigazione del rischio
1433 CEM

lic
1434 L’esigenza di ridurre l’intensità dei CEM presenti in un ambiente di lavoro ha l’obiettivo
1435 di contenere l’esposizione dei lavoratori entro livelli che assicurino la protezione dai
1436 possibili rischi per la salute e la sicurezza.

1437 L’esposizione nell’ambiente di lavoro deriva dall’interazione tra una sorgente, che genera

bb
1438 CEM, e il lavoratore che si trova nell’area in cui si desidera diminuire il livello di
1439 esposizione. Pertanto, le strategie di riduzione dell’esposizione agiscono su tre livelli:

1440 1) riduzione dell’intensità delle emissioni o modifica delle caratteristiche di emissione


1441 della sorgente;

pu
1442 2) eventuale utilizzo di schermature che riducono l’intensità delle emissioni agendo
1443 sull’accoppiamento elettromagnetico tra sorgente e lavoratore;
1444 3) protezione del lavoratore.
1445 Tra le misure generali di tutela, l’art.15 del TUS indica la priorità della protezione
1446 collettiva rispetto alle misure di protezione individuale. In alcune situazioni, tuttavia,
1447 misure tecniche od organizzative che consentano un’adeguata protezione collettiva

sta
1448 potrebbero non essere attuabili. In questi casi può essere necessario ricorrere a
1449 dispositivi di protezione individuale (DPI), tenendo sempre presente che il DPI non dovrà
1450 ostacolare l’espletamento delle attività lavorative o introdurre ulteriori rischi.

1451 In relazione alla tutela specifica dal rischio CEM, l’art. 210 del TUS elenca in particolare,
1452 le seguenti misure tecniche (T) ed organizzative (O) da applicare:
hie
1453 a) altri metodi di lavoro che implicano una minore esposizione ai CEM (T/O);
1454 b) scelta di attrezzature che emettano CEM di intensità inferiore, tenuto conto del lavoro
1455 da svolgere (T);
1456 c) misure tecniche per ridurre l'emissione dei CEM, incluso se necessario l'uso di
1457 dispositivi di sicurezza, schermature o di analoghi meccanismi di protezione della
1458 salute (T);
nc

1459 d) appropriati programmi di manutenzione delle attrezzature di lavoro, dei luoghi e delle
1460 postazioni di lavoro (T);
1461 e) progettazione e struttura dei luoghi e delle postazioni di lavoro (O);
ni

1462 f) limitazione della durata e dell’intensità dell'esposizione (O);


1463 g) disponibilità di adeguati dispositivi di protezione individuale (T);
1464 h) misure appropriate al fine di limitare e controllare l'accesso, quali segnali, etichette,
1465 segnaletica al suolo e barriere (O);
oi

1466 i) in caso di esposizione a campi elettrici, misure e procedure volte a gestire le scariche
1467 elettriche (microscariche) e le correnti di contatto mediante mezzi tecnici e mediante
1468 la formazione dei lavoratori (T).
1469 Mentre le misure organizzative per gestire i rischi derivanti da esposizioni ai CEM
1470 possono essere valide per più settori, le misure tecniche da adottare andranno valutate
ett

1471 in relazione alla specifica sorgente e all’ambiente di lavoro cui ci si riferisce.

1472 In Appendice E, a titolo di esempio, si riportano le misure tecniche ed organizzative nel


1473 settore delle trasmissioni (broadcast).

1474
og
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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

a
1475 16 Zonizzazione dei luoghi di lavoro e segnaletica
1476 16.1 Zonizzazione

lic
1477 La zonizzazione è una procedura organizzativa che si esplica mediante l’individuazione
1478 di specifiche zone all’interno di un ambiente di lavoro, entro le quali si ricade in una ben
1479 precisa condizione espositiva. Tale operazione è finalizzata anche ad un’eventuale
1480 restrizione all’accesso ai lavoratori e visitatori, che può essere parziale (interdizione al

bb
1481 pubblico o a specifiche categorie di lavoratori) oppure totale. Qualora non sia possibile
1482 applicare le restrizioni è inutile procedere alla zonizzazione e, a fronte del superamento
1483 dei limiti, è necessario prendere altri provvedimenti al fine di contenere l’esposizione.
1484 L’estensione della zona sarà decisa dal DL in base a valutazioni di opportunità: ad
1485 esempio, se una sorgente è confinata in una stanza, il DL potrà decidere di estendere la
1486 zona a tutto l’ambiente della stanza stessa, anche se il superamento dei limiti è

pu
1487 circoscritto ad una piccola porzione dello stesso ambiente prossima alla sorgente, e
1488 apporre la pertinente segnaletica sulla porta di ingresso.

1489 L’approccio generale per la zonizzazione è descritto dalla norma CEI EN 50499 e può
1490 considerarsi adattabile sia a singole sorgenti ben definite, localizzabili e caratterizzate
1491 fisicamente, sia ad ambienti in cui coesistono diverse sorgenti. Nel secondo caso,
1492 qualora non tutte le sorgenti rientrino tra quelle giustificabili (Cfr. § 13.2 e Tab. 1 della

sta
1493 norma CEI EN 50499), i confini delle zone dovranno essere determinati attraverso una
1494 valutazione specifica dell’esposizione mediante calcoli o misure al fine di determinare i
1495 perimetri delle aree di rispetto dei pertinenti limiti.

1496 L’individuazione delle zone deve essere determinata nelle condizioni di lavoro e di
1497 esercizio della strumentazione/apparecchiatura/macchina/impianto sorgente di CEM che
1498 determinano la massima condizione di esposizione, in conformità alle indicazioni del
hie
1499 produttore/distributore contenute nel manuale di uso e manutenzione.  

1500 Tenendo conto di quanto illustrato nella norma CEI EN 50499, le zone suggerite sono le
1501 seguenti:

1502  Zona 0 (accessibile al pubblico e a tutti i lavoratori). Luogo di lavoro in cui i livelli
1503 di esposizione sono conformi alle restrizioni per la popolazione fissate dalla
nc

1504 legislazione nazionale vigente (Cfr.§ 8.2) ovvero in cui tutte le apparecchiature
1505 presenti nel luogo di lavoro sono conformi a priori (Tab.1, CEI EN 50499) e, per il
1506 campo magnetico statico, è rispettato il VA per l’induzione magnetica relativo al
1507 rischio di interferenza con i DMIA (pari a 0,5 mT). Per i portatori di DMIA devono
1508 essere rispettate le distanze di separazione dalle sorgenti giustificabili di CEM
ni

1509 indicate dalla Tab. 1 della norma CEI EN 50527-1.


1510  Zona 1a (accesso limitato ai soli lavoratori esposti per motivi di carattere
1511 professionale). Luogo di lavoro in cui i livelli di esposizione possono essere superiori
1512 alle restrizioni per la popolazione fissate dalla legislazione nazionale vigente ma
1513 sono conformi ai VA inf o ai VLE sens , se applicabili (condizioni di lavoro non
oi

1514 controllate);
1515  Zona 1b (accesso limitato ai soli lavoratori esposti per motivi di carattere
1516 professionale). Luogo di lavoro in cui i livelli di esposizione sono conformi ai VA sup
1517 o ai VLE san ma possono risultare superiori ai VLE sens o ai VA inf . Possono essere
ett

1518 richieste misure di controllo per assicurare che il superamento dei VLE sens sia solo
1519 temporaneo (condizioni di lavoro controllate). Nel caso di superamento dei VA inf per
1520 il campo elettrico dovranno essere prese misure di protezione specifiche per il
1521 controllo delle microscariche. Nel caso di superamento dei VLE sens dovranno essere
1522 adottate misure di protezione specifiche, quali il controllo dei movimenti;

og

1523 Zona 2 (accesso vietato o limitato ai soli lavoratori esposti per motivi di
1524 carattere professionale). Luogo di lavoro in cui i livelli di esposizione possono
1525 risultare superiori ai VLE san e devono essere prese misure correttive per ridurre
1526 l’esposizione o vincolare o limitare l’accesso. Se ciò non è possibile, è obbligatorio
1527 richiedere una deroga secondo le modalità descritte nel § 11.2.
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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

a
1528 Si ricorda che le restrizioni per l’esposizione della popolazione potrebbero non essere
Lavoratori
1529 sufficientemente cautelative per i lavoratori particolarmente a rischio. In particolare,
particolarmente
1530 per i portatori dei DMIA, i problemi di interferenza o gli effetti sul funzionamento dei DMIA sensibili al rischio

lic
1531 possono verificarsi per esposizioni ai CEM a valori inferiori ai LR della Raccomandazione
1532 1999/519/CE [18] ed esigono, quindi, precauzioni adeguate (Cfr. Parte 19, Allegato A).
1533 Di conseguenza la zona 0 potrebbe non essere sufficientemente cautelativa nei confronti
1534 dei lavoratori particolarmente sensibili al rischio CEM.

bb
1535 Il perimetro da cui inizia la Zona 1 - ovvero dell’area di lavoro ove i livelli di esposizione
1536 possono risultare superiori alle restrizioni per la popolazione e ai VA di 0,5 mT per il
1537 campo magnetico statico relativo al rischio di interferenza con i DMIA – dovrà essere
1538 delimitato e segnalato con cartelli, conformi alle normative vigenti in materia di
1539 segnaletica di sicurezza, che indichino la presenza di CEM (Cfr. § 16.2).

pu
1540 Il processo di zonizzazione dell’ambiente di lavoro proposto dalla norma CEI EN 50499 Zonizzazione: 
1541 prevede che per l’esposizione della popolazione si applichi l’insieme delle restrizioni  elettrodotti (50 Hz)
1542 della Raccomandazione 1999/519/CE del Consiglio. Tuttavia, per alcune tipologie di  sistemi fissi delle
1543 sorgenti (4) , la legislazione nazionale ha introdotto limiti di esposizione più restrittivi dei telecomunicazioni e
1544 LR della Raccomandazione ed ulteriori restrizioni (valori di attenzione e obiettivi di radiotelevisivi
1545 qualità) a titolo di misura di cautela per la protezione da possibili effetti a lungo termine  (100 kHz – 300 GHz)

sta
1546 negli ambienti adibiti a permanenze non inferiori alle 4 ore giornaliere (Cfr.§.8.2). In tal
1547 senso il DL potrà valutare un’ulteriore suddivisione della zona 0 definita dalla CEI EN
1548 50499, al fine di distinguere i luoghi idonei a permanenze prolungate (rispondenti ai valori
1549 di attenzione o agli obiettivi di qualità oltre che conformi ai limiti di esposizione) dai luoghi
1550 in cui, pur rimanendo l’esposizione contenuta entro i limiti di esposizione stabiliti per la
1551 popolazione, potrebbero non essere rispettati i valori di attenzione o gli obiettivi di
1552 qualità. Quindi, alcuni luoghi, rientranti nella Zona 0, potrebbero risultare non idonei a
hie
1553 permanenze prolungate da parte di popolazioni/visitatori esterni e di lavoratori non
1554 esposti per motivi di carattere professionale. A tale proposito, si vedano gli esempi di
1555 zonizzazione proposti nelle schede Elettrodotti a 50 Hz (Cfr. Parte 20, S.2) e Stazione
1556 radiobase per telefonia mobile (Cfr. Parte 20, S.5).

1557 16.2 Segnaletica


nc

1558 Nei luoghi di lavoro in cui i livelli di esposizione ai CEM possono essere superiori alle
1559 restrizioni per la popolazione fissate dalla legislazione nazionale vigente e, per il campo
1560 magnetico statico, al VA di 0,5 mT per il rischio di interferenza con i DMIA, deve essere
1561 affissa apposita segnaletica sui CEM e l’accesso agli stessi deve essere limitato in
1562 maniera opportuna.
ni

1563 L’utilizzo di ulteriore segnaletica può essere previsto per la protezione da rischi specifici
1564 come, ad esempio, nel caso di superamento dei VA inf per il campo elettrico al fine di
1565 individuare chiaramente le zone in cui potrebbero verificarsi microscariche e può essere
1566 necessario adottare specifici DPI.
oi

1567 La segnaletica di salute e sicurezza da utilizzare deve essere conforme ai requisiti del
1568 TUS, Titolo V, Allegati da XXIV a XXXII.

1569 Nel TUS sono riportati solo alcuni segnali ma è possibile utilizzare anche la segnaletica
1570 contenuta nella UNI EN ISO 7010.
ett

1571 Di seguito si riporta la segnaletica, relativa ai CEM, indicata dal TUS e dalla norma UNI
1572 EN ISO 7010.
og

(4) Campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete (50 Hz) generati dagli elettrodotti e campi elettrici,
magnetici ed elettromagnetici generati da sorgenti fisse di telecomunicazioni e radiotelevisive tra 100
kHz e 300 GHz (DPCM BF e AF)
Pr

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sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

a
1573 Segnaletica indicata dal TUS

lic
Il segnale indica la presenza di campi elettromagnetici che
potrebbero mettere il lavoratore in condizioni di esposizione

bb
non accettabili

pu
Il segnale indica la presenza di campi magnetici statici che
potrebbero mettere il lavoratore in condizioni di esposizione
non accettabili

sta
1574 hie
nc
ni
oi
ett
og
Pr

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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

a
1575 Segnaletica UNI EN 7010

lic
Il segnale indica la presenza di campi elettromagnetici che
potrebbero mettere il lavoratore in condizioni di esposizione
non accettabili

bb
Il segnale indica la presenza di campi magnetici statici che
potrebbero mettere il lavoratore in condizioni di esposizione

pu
non accettabili

sta
Divieto di ingresso per portatori di DMIA
hie
Divieto di ingresso per portatori di DMIP
nc

Divieto di indossare materiale metallici


ni

Divieto dell’uso del cellulare o ricetrasmisttenti


oi

Obbligatorio indossare calzature antistatiche


ett
og

Obbligatorio leggere le istruzioni


Pr

1576 62
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a
1577 17 Informazione e formazione dei lavoratori e dei rappresentanti dei
1578 lavoratori per la sicurezza

lic
1579 Le disposizioni generali del TUS (artt.36, 37 e 184), stabiliscono che il DL debba
1580 garantire a ciascun lavoratore una formazione sufficiente ed adeguata in materia di
1581 salute e sicurezza. La durata, i contenuti minimi e le modalità della formazione sono
1582 definiti mediante Accordi in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le
1583 Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano.

bb
1584 A tutti i lavoratori dovrebbe essere impartita una formazione di base che includa cenni
1585 sulla natura dei CEM, sulle modalità di esposizione e sui meccanismi di interazione con
1586 l’essere umano in relazione sia agli effetti diretti (sensoriali e sanitari) sia agli effetti
1587 indiretti, nonché sulle condizioni che inducono particolare sensibilità al rischio CEM, sulla

pu
1588 zonizzazione e sulla segnaletica di salute e sicurezza, sui DPI e sulla sorveglianza
1589 sanitaria. Scopo di tale formazione dovrebbe essere anche quello di rendere consapevoli
1590 dei possibili rischi derivanti dall’esposizione ai CEM i lavoratori appartenenti a gruppi
1591 particolarmente sensibili al rischio (Cfr. cap.7) e di renderli edotti della necessità di
1592 comunicare il loro stato al MC, di modo che questi aggiorni la valutazione d’idoneità alla
1593 mansione specifica e disponga un’eventuale sorveglianza sanitaria. Inoltre, ciò
1594 consentirà al DL di effettuare una valutazione specifica del rischio a riguardo di tali

sta
1595 lavoratori, avvalendosi della collaborazione del MC, e di adottare le misure
1596 tecniche/organizzative per rendere il luogo di lavoro idoneo al lavoratore particolarmente
1597 sensibile al rischio.

1598 In aggiunta a quanto previsto dalle disposizioni generali, il TUS stabilisce l’obbligo per il
1599 DL di garantire sia nei confronti dei lavoratori che svolgono attività che comportino
1600 esposizioni di carattere professionale ai CEM sia nei confronti dei loro RLS
hie
1601 un’informazione e una formazione specifiche in relazione al risultato della valutazione
1602 dei rischi, con particolare riguardo agli eventuali effetti indiretti dell’esposizione, alla
1603 possibilità di sensazioni e sintomi transitori dovuti a effetti sul SNC o SNP e alla
1604 possibilità di rischi specifici nei confronti di lavoratori appartenenti a gruppi
1605 particolarmente sensibili al rischio, quali i soggetti portatori di dispositivi medici o di
1606 protesi metalliche e le lavoratrici in stato di gravidanza [art. 210-bis].
nc

1607 Laddove la pratica o il processo produttivo possa determinare il superamento, a


1608 determinate condizioni, dei VA inf o dei VLE sens (Cfr. §. 11.1), dovranno altresì essere
1609 fornite ai lavoratori una formazione e un’informazione specifiche in relazione ai possibili
1610 effetti sensoriali.
ni

1611 Tra i contenuti della formazione specifica in merito alle esposizioni ai CEM rientrano ad
1612 esempio:

1613  approfondimento sugli effetti legati all’esposizione dei CEM


1614  l’illustrazione delle sorgenti di interesse presenti nell’ambiente di lavoro e loro
oi

1615 caratteristiche;
1616  la distinzione delle diverse tipologie di esposizione e, di conseguenza, limiti da
1617 applicare;
1618  l’individuazione delle attività che possono comportare esposizione di carattere
ett

1619 professionale;
1620  la zonizzazione e il relativo significato;
1621  la procedura di accesso alle zone, le autorizzazioni e la segnaletica;
1622  le procedure e le norme comportamentali idonee a ridurre al minimo l’esposizione;
og

1623  l’illustrazione delle misure organizzative e tecniche di tutela.


Pr

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Progetto
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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

18 Sorveglianza sanitaria

a
1624

1625 A valle del processo di valutazione dei rischi (Cfr. Cap.12), il DL è tenuto a sottoporre

lic
1626 alla sorveglianza sanitaria i lavoratori esposti a rischi specifici, secondo le modalità
1627 stabilite nel TUS e secondo il protocollo istituito dal MC.

1628 La sorveglianza sanitaria per i lavoratori esposti per ragioni professionali viene effettuata
1629 periodicamente, di norma una volta all’anno ovvero con periodicità inferiore, decisa dal

bb
1630 MC con riferimento ai lavoratori particolarmente sensibili al rischio, secondo un
1631 protocollo stabilito dal MC.

1632 In assenza di indicatori biologici di esposizione/dose ai CEM, né degli indicatori di effetto


1633 biologico precoce (a differenza dei casi di esposizione a diversi agenti tossici industriali),
1634 la sorveglianza sanitaria ha l’obiettivo di individuare i lavoratori particolarmente sensibili

pu
1635 al rischio CEM e di indagare l’eventuale comparsa di effetti correlabili all’esposizione. La
1636 sorveglianza sanitaria costituisce, altresì, un’importante occasione per fornire
1637 un’informativa generale sui possibili rischi derivanti dalle esposizioni ai CEM e
1638 sulle condizioni che possono comportare una particolare sensibilità al rischio. Ciò
1639 può avvenire in occasione della visita pre-assuntiva o preventiva, e si dovrà ripetere
1640 durante gli accertamenti periodici. Indicazioni generali su aspetti della sorveglianza
1641 sanitaria possono essere reperite a livello europeo nella “Guida non vincolante di buone

sta
1642 prassi per l’attuazione della direttiva 2013/35/UE relativa ai campi elettromagnetici” voll.
1643 1, 2 e 3 [37]. Indicazioni più specifiche e coerenti con la legislazione italiana sono
1644 riportate nelle “Linee guida per la sorveglianza sanitaria dei lavoratori esposti a radiazioni
1645 non ionizzanti” AIRM-SIMLI [41], ultima revisione in vigore.

1646 Il DL deve garantire un controllo medico e, se necessario, una sorveglianza sanitaria


1647 appropriati nel caso in cui sia stata rilevata un’esposizione superiore ai VLE sens o
hie
1648 superiore ai VLE san o nel caso in cui un lavoratore segnali effetti indesiderati o inattesi
1649 sulla salute, ivi compresi effetti sensoriali. La percezione di sintomi transitori non
1650 comporta di per sé inidoneità alla mansione. Tuttavia, qualora il MC riceva segnalazione
1651 da un lavoratore di sintomi ascrivibili all’esposizione ai CEM, è opportuno che
1652 approfondisca con il lavoratore le circostanze di manifestazione dei sintomi e la loro
1653 ricorrenza, al fine di escludere quelle non ascrivibili allo svolgimento dell’attività
nc

1654 lavorativa. Le informazioni raccolte saranno trascritte dal MC nella cartella sanitaria e di
1655 rischio del lavoratore. I dati così raccolti dovranno essere oggetto di una periodica analisi
1656 da parte del MC al fine di valutare la necessità di avviare valutazioni più approfondite
1657 delle situazioni che hanno determinato il manifestarsi dei sintomi ascrivibili
1658 all’esposizione ai CEM. Le risultanze dovranno confluire, in forma di dati anonimi e
1659 collettivi, nella relazione annuale sull’andamento degli infortuni, delle malattie
ni

1660 professionali e della sorveglianza sanitaria fornita dal MC in sede di riunione periodica
1661 (TUS, art. 35).

1662
oi
ett
og
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sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

a
lic
bb
pu
1663 PARTE 19
1664 ALLEGATI

sta
hie
nc
ni
oi
ett
og
Pr

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sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

Allegato A

a
1665
1666
1667 Lavoratori particolarmente sensibili al rischio CEM

lic
1668 Il TUS, nelle disposizioni generali relative all’esposizione agli agenti fisici (titolo VIII,
1669 capo I), identifica come lavoratori particolarmente sensibili al rischio le donne in stato
1670 di gravidanza e i minori e, con specifico riferimento all’esposizione ai CEM (titolo VIII,
1671 capo IV), i portatori di dispositivi medici impiantati attivi o passivi, e i portatori di

bb
1672 dispositivi medici portati sul corpo.

1673 Sulla base degli effetti biofisici riportati dagli studi scientifici e clinici, la Guida Pratica
1674 Non Vincolante della Commissione Europea identifica ulteriori categorie di soggetti da
1675 ritenersi particolarmente sensibili al rischio da esposizione ai CEM, tra cui i portatori di

pu
1676 corpi o elementi inclusi contenenti parti ferromagnetiche o parti metalliche
1677 conduttive (ad es. schegge, piercing, tatuaggi con pigmenti metallici) nonché gruppi di
1678 lavoratori non specificati come particolarmente a rischio (ad es. lavoratori che
1679 assumono farmaci particolari per patologie mediche riconosciute).

1680 La valutazione del rischio deve tener conto dei lavoratori particolarmente sensibili,
1681 in modo che il datore di lavoro, avvalendosi della collaborazione del medico

sta
1682 competente (MC), adatti le misure finalizzate alla riduzione ed eliminazione dei
1683 rischi alle esigenze specifiche di questi lavoratori, per i quali si potrebbe
1684 determinare una maggiore suscettibilità agli effetti dell’esposizione ai CEM.

1685 Al fine di garantire la tutela dei lavoratori particolarmente sensibili al rischio, è necessario
1686 che gli stessi, sensibilizzati attraverso le misure di prevenzione come informazione e
1687 formazione obbligatorie per tutti i lavoratori, siano edotti dei possibili rischi derivanti
hie
1688 dall’esposizione ai CEM e siano quindi in grado di informare circa la loro condizione il
1689 MC, che verificherà le condizioni di idoneità alla mansione ed effettuerà la sorveglianza
1690 sanitaria del lavoratore. Nel caso delle lavoratrici, esse sono tenute a comunicare lo stato
1691 di gravidanza, non appena ne vengano a conoscenza, al DL oltre che al MC.

1692 In generale, l'adesione ai limiti e ai livelli di riferimento per l’esposizione della


1693 popolazione fissati dalla Raccomandazione 1999/519/CE dovrebbe fornire un
nc

1694 elevato livello di protezione rispetto agli effetti accertati sulla salute che possono
1695 derivare dall'esposizione ai CEM. Tuttavia, ciò non evita necessariamente i problemi
1696 di interferenza o gli effetti sul funzionamento di dispositivi medici attivi quali, ad esempio,
1697 stimolatori cardiaci e defibrillatori, impianti cocleari e di altro tipo. Infatti, la
1698 Raccomandazione precisa che “i problemi di interferenza con gli stimolatori cardiaci
ni

1699 possono verificarsi per valori inferiori ai livelli di riferimento raccomandati ed


1700 esigono quindi precauzioni adeguate, che esulano comunque dall'ambito di
1701 applicazione della presente raccomandazione e sono contemplate nel contesto della
1702 normativa sulla compatibilità elettromagnetica e sui dispositivi medici”.

1703 Nella Tab. A.1 è riportata una descrizione sintetica delle diverse categorie di lavoratori
oi

1704 particolarmente sensibili al rischio CEM, nonché alcuni esempi e i riferimenti ai paragrafi
1705 specifici di questa appendice.
ett
og
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sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

1706 Tabella A.1 –Categorie di lavoratori particolarmente sensibili al rischio CEM

a
CATEGORIE ESEMPI PARAGRAFO

lic
Stimolatori cardiaci, defibrillatori
cardiaci, impianti cocleari, impianti nel
Lavoratori portatori di dispositivi tronco encefalico, protesi dell’orecchio
A.1
medici impiantati attivi (DMIA) interno, neurostimolatori, codificatori
della retina, pompe impiantate per
l’infusione di farmaci

bb
Protesi articolari, chiodi, piastre, viti,
clip chirurgiche, clip per aneurisma,
Lavoratori portatori di dispositivi
stent, protesi valvolari cardiache, anelli
medici impiantati passivi (DMIP) A.2
per annuloplastica, impianti
con proprietà ferromagnetiche
contraccettivi metallici e tipi di
dispositivi medici impiantabili attivi

pu
Portatori di corpi o elementi inclusi
Schegge, piercing, tatuaggi con
contenenti parti ferromagnetiche o A.2
pigmenti metallici
parti metalliche conduttive
Lavoratori portatori di dispositivi Pompe esterne per infusione di ormoni
A.3
medici portati sul corpo o farmaci
Lavoratrici in stato di gravidanza e
A.4

sta
minori
Lavoratori che assumono farmaci
Gruppi di lavoratori non specificati
particolari per patologie mediche A.5
come particolarmente a rischio
riconosciute

1707 Con riferimento ai lavoratori portatori di dispositivi medici impiantati attivi (DMIA)
1708 (Cfr. § A.1) e passivi (DMIP) (Cfr. § A.2) nonché ai lavoratori portatori di corpi o
hie
1709 elementi metallici inclusi (Cfr. § A.2), il rischio da esposizione ai CEM è associato, in
1710 relazione alle caratteristiche del campo (intensità e frequenza), a possibili forze
1711 meccaniche di dislocazione (esposizione a campi magnetici statici) o a effetti di
1712 riscaldamento (esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici
1713 variabili nel tempo) a cui potrebbero essere sottoposti tali dispositivi, se contenenti parti
1714 ferromagnetiche o parti metalliche conduttive. Per i DMIA (Cfr. § A.1) e per i dispositivi
1715 medici portati sul corpo (Cfr. § A.3) sussiste altresì il rischio associato a possibili
nc

1716 effetti indiretti di interferenza elettromagnetica con il normale funzionamento degli


1717 stessi.

1718 Ulteriori indicazioni sulle condizioni che possono determinare una particolare sensibilità
1719 al rischio associato all’esposizione ai CEM sono riportate nelle Linee guida per la
1720 sorveglianza sanitaria dei lavoratori esposti a radiazioni non ionizzanti dell’Associazione
ni

1721 Italiana di Radioprotezione Medica. Ulteriori approfondimenti e indicazioni operative sulla


1722 valutazione del rischio per le diverse categorie di lavoratori particolarmente sensibili al
1723 rischio CEM sono reperibili nelle specifiche sezioni delle FAQ sui Campi elettromagnetici
1724 disponibili sul Portale Agenti Fisici (PAF).
oi

1725 A.1 Lavoratori portatori di dispositivi medici impiantati attivi


1726 I lavoratori portatori di dispositivi medici impiantati attivi (DMIA) – ad esempio stimolatori
1727 cardiaci, defibrillatori cardiaci, impianti cocleari, impianti nel tronco encefalico, protesi
1728 dell’orecchio interno, neurostimolatori, codificatori della retina, pompe impiantate per
ett

1729 l’infusione di farmaci − rientrano tra i soggetti particolarmente sensibili al rischio di


1730 esposizione ai CEM, per i quali i problemi d’interferenza o gli effetti sul
1731 funzionamento dei DMIA possono verificarsi per esposizioni ai CEM a valori
1732 inferiori ai livelli di riferimento (LR) della Raccomandazione 1999/519/CE per la
1733 popolazione.
og

1734 Per valutare l’idoneità alla mansione del lavoratore portatore di DMIA, il MC, anche sulla
1735 base delle informazioni fornite dal medico o dalla struttura curante del paziente ovvero
1736 dal produttore del dispositivo, eseguirà una visita approfondita che potrà fornire
1737 indicazioni sulle sue caratteristiche ed in particolare sui livelli di immunità e le tipologie
1738 di possibili malfunzionamenti.
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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

1739 Tutti i DMIA immessi sul mercato dopo il 1 gennaio 1995 devono rispettare i requisiti

a
1740 essenziali della direttiva 90/385/CEE sui dispositivi medici impiantabili attivi. A partire
1741 dal 2007 tale direttiva, unitamente alla direttiva 93/42/CEE sui dispositivi medici, è stata

lic
1742 integrata all’interno di una unica direttiva, la direttiva 2007/47/CE. A decorrere dal 26
1743 maggio 2020 è applicato il nuovo Regolamento 2017/745 del Parlamento europeo e del
1744 Consiglio europeo sui dispositivi medici, entrato in vigore il 25 maggio 2017, che abroga
1745 la direttiva 90/385/CEE sui dispositivi medici impiantabili attivi e la direttiva 93/42/CEE
1746 sui dispositivi medici.

bb
1747 Per quanto riguarda i campi elettromagnetici, la direttiva 2007/47/CE stabilisce che i
1748 dispositivi medici siano progettati e fabbricati in modo da eliminare o ridurre al minimo i
1749 rischi connessi con condizioni ambientali ragionevolmente prevedibili, in particolare i
1750 rischi connessi con i campi magnetici, le influenze elettriche esterne, le scariche
1751 elettrostatiche. Nella pratica questo si traduce nell’applicazione, da parte dei fabbricanti

pu
1752 dei dispositivi, di specifiche norme tecniche armonizzate (EN45502-1 e la serie
1753 EN45502-2-X di norme particolari), i cui requisiti di immunità elettromagnetica sono
1754 derivati dai livelli di riferimento della Raccomandazione 1999/519/CE per la protezione
1755 della popolazione.

1756 Le norme suddette non valutano però l’immunità dei dispostivi a segnali associati a
1757 sorgenti particolari presenti negli ambienti di lavoro, per i quali rimandano ad analisi

sta
1758 ulteriori da effettuarsi direttamente con il costruttore del dispositivo, con il datore di
1759 lavoro e con il medico curante (ad esempio per la possibilità di impostazioni non standard
1760 per il DMIA).

1761 La norma tecnica CEI EN 50527-1 descrive la procedura generale di valutazione del
1762 rischio dell'esposizione sul luogo di lavoro ai CEM nell’intervallo di frequenza da 0 Hz a
1763 300 GHz, per i lavoratori portatori di DMIA. La norma specifica come effettuare una
hie
1764 valutazione generale del rischio e come determinare se sia necessario procedere con
1765 un’ulteriore valutazione dettagliata. La norma fornisce, inoltre, una tabella contenente
1766 una lista di apparati/condizioni espositive conformi a priori/giustificabili ai LR per la
1767 popolazione della Raccomandazione 1999/519/CE. Al fine di garantire l’immunità dei
1768 DMIA, il confronto con i LR della Raccomandazione 1999/519/CE deve essere su
1769 base istantanea, cioè senza includere alcuna media temporale.
nc

1770 La Tab. A.2 − tratta dalla Tab. 1 della norma CEI EN 50527-1:2017− definisce una lista
1771 di apparati/condizioni espositive che si assume determinino esposizioni ai CEM
1772 contenute entro i LR per la popolazione della Raccomandazione 1999/519/CE (valori su
1773 base istantanea), purché siano utilizzati come specificato nella colonna “Eccezione e
1774 Note” della stessa tabella.
ni
oi
ett
og
Pr

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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

1775 Tabella A.2 – Apparecchiature/condizioni di esposizione conformi a priori ai i

a
1776 livelli di riferimento per la popolazione della Raccomandazione 1999/519/CE e
1777 relative eccezioni per i portatori di DMIA

lic
1778 (tratta dalla norma CEI EN 50527-1:2017)

Indicazione del luogo


Esempi di apparecchiature Eccezioni e note
di lavoro
Esclusa l’illuminazione per scopi

bb
Qualsiasi luogo Apparecchi di illuminazione industriali che utilizzi microonde o
radiofrequenze.
Purché non contengano apparecchiature
di radiotrasmissione, quali RadioLAN,
Bluetooth o Telefonia Mobile. In caso di
loro inclusione nelle apparecchiature,

pu
seguire le raccomandazioni che ne
limitano l’uso ricevute con il DMIA, o
seguire la procedura di valutazione
descritta nell’allegato A della norma CEI
Computer e apparecchiature EN 50527-1.
Qualsiasi luogo
informatiche
Dischi rigidi (diversi da dischi rigidi allo
stato solido) di computer portatili e dischi
rigidi esterni dovrebbero essere trattati

sta
come apparecchiature in grado di
produrre campi magnetici statici e
andrebbero utilizzati solo mantenendo
una distanza di separazione di almeno 15
cm dal DMIA.
Seguire le raccomandazioni, che ne
limitano l’uso, ricevute con il DMIA o
seguire la procedura di valutazione
hie
descritta nell’allegato A della norma CEI
EN 50527-1.
Computer e apparecchiature Dischi rigidi (diversi da dischi rigidi allo
Qualsiasi luogo informatiche comprese quelle stato solido) di computer portatili e dischi
per le comunicazioni senza fili rigidi esterni dovrebbero essere trattati
come apparecchiature in grado di
produrre campi magnetici statici e
andrebbero utilizzati solo mantenendo
nc

una distanza di separazione di almeno 15


cm dal DMIA.
Qualsiasi luogo Macchine per ufficio Esclusi gli smagnetizzatori di nastri.
Seguire le raccomandazioni, che ne
limitano l’uso, ricevute con il DMIA o
ni

seguire la procedura di valutazione


descritta nell’allegato A della norma CEI
Telefoni cellulari, smart phones EN 50527-1.
Qualsiasi luogo
e telefoni senza fili
Ad esempio, per gli stimolatori e i
defibrillatori cardiaci, la distanza di
interferenza tra la sorgente e il DMIA è di
oi

15 cm per potenze di picco fino a 2W.


Seguire le raccomandazioni, che ne
limitano l’uso, ricevute con il DMIA o
Qualsiasi luogo Radio ricetrasmittenti seguire la procedura di valutazione
descritta nell’allegato A della norma CEI
EN 50527-1.
ett

Seguire le raccomandazioni, che ne


limitano l’uso, ricevute con il DMIA o
seguire la procedura di valutazione
descritta nell’allegato A della norma
Stazioni base per telefoni CEI EN 50527-1.
Qualsiasi luogo senza fili DECT e WLAN
Ad esempio, per gli stimolatori e i
og

(es. Wi-Fi)
defibrillatori cardiaci, la distanza di
interferenza tra la sorgente e il DMIA
è di 15 cm per potenze di picco fino a
2W.
1779
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sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

a
Indicazione del luogo
Esempi di apparecchiature Eccezioni e note
di lavoro
Le aree contenenti tali apparecchiature
Apparecchiature di

lic
Qualsiasi luogo sono considerate conformi senza ulteriori
comunicazione e reti cablate
valutazioni.
Le aree contenenti tali apparecchiature
sono considerate conformi senza ulteriori
valutazioni.

bb
Utensili elettrici mobili e Tuttavia, il lavoratore portatore di DMIA
Qualsiasi luogo
portatili non deve utilizzare gli utensili senza che
sia stata effettuata una ulteriore
valutazione in conformità all’Allegato A
della norma CEI EN 50527-1.
Le aree contenenti tali apparecchiature

pu
sono considerate conformi senza ulteriori
valutazioni.
Utensili riscaldanti portatili (es.
Qualsiasi luogo pistole incollatrici, pistole Tuttavia, il lavoratore portatore di DMIA
riscaldanti) non deve utilizzare gli utensili senza che
sia stata effettuata una ulteriore
valutazione in conformità all’Allegato A
della norma CEI EN 50527-1.
I grandi caricabatteria (per uso

sta
professionale) necessitano di ulteriori
valutazioni.
Caricabatteria per uso
Qualsiasi luogo Per i caricatori che utilizzano
domestico
accoppiamento induttivo o di prossimità
sono necessarie ulteriori informazioni da
parte del produttore.
Le aree contenenti tali apparecchiature
sono considerate conformi senza ulteriori
hie
valutazioni.
Apparecchiature elettriche per Tuttavia, il lavoratore portatore di DMIA
Qualsiasi luogo
giardinaggio non deve utilizzare gli utensili senza che
sia stata effettuata una ulteriore
valutazione in conformità all’Allegato A
della norma CEI EN 50527-1.
Se l’apparecchiatura utilizza trasmissioni
nc

senza fili, seguire le raccomandazioni che


ne limitano l’uso ricevute con il DMIA o
seguire la procedura di valutazione
descritta nell’allegato A della norma CEI
EN 50527-1.
Dischi rigidi (diversi da dischi rigidi allo
ni

stato solido) di computer portatili e dischi


Qualsiasi luogo Apparecchiature audio e video rigidi esterni dovrebbero essere trattati
come apparecchiature in grado di
produrre campi magnetici statici e
andrebbero utilizzati solo mantenendo
una distanza di separazione di almeno 15
cm dal DMIA.
oi

Altoparlanti e auricolari vanno considerati


come apparecchiature che producono
campi magnetici statici.
Apparecchiature portatili a Le aree contenenti tali apparecchiature
Qualsiasi luogo batteria, esclusi trasmettitori a sono considerate conformi senza ulteriori
radiofrequenza valutazioni.
ett

In generale non vi sono restrizioni all’uso.


Apparecchiature elettriche per Per lavoratori che si trovino in prossimità
Qualsiasi luogo di grandi apparecchiature elettriche per il
il riscaldamento di ambienti
riscaldamento industriale sono necessarie
ulteriori informazioni dal produttore.
og

Alcune apparecchiature non elettriche


possono includere campi magnetici statici
Tutte le apparecchiature non elevati (per esempio magneti permanenti).
Qualsiasi luogo
elettriche In questo caso deve essere condotta una
valutazione in conformità all’Allegato A
della norma CEI EN 50527-1.

1780
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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

a
Indicazione del luogo
Esempi di apparecchiature Eccezioni e note
di lavoro
Le apparecchiature in grado di produrre

lic
nella regione occupata dal DMIA una
densità di flusso magnetico B > 1 mT
possono influenzare il comportamento del
DMIA stesso. Tale limite di picco di 1 mT
Tutte le apparecchiature che si applica anche ai campi magnetici
Qualsiasi luogo producono campi magnetici “quasi statici” nella gamma di frequenza

bb
statici compresa tra 0 Hz e alcuni Hz.
Il TUS, fissa un valore di azione (VA) per
l’induzione magnetica di campi magnetici
statici di 0.5 mT per i rischi di interferenza
con DMIA attivi, quali ad esempio gli
stimolatori cardiaci.

pu
Reti di alimentazione elettrica I criteri indicati nella colonna centrale allo
nei luoghi di lavoro e circuiti di scopo di dimostrare che i campi sono
distribuzione e trasmissione di sufficientemente bassi da non interferire
elettricità che attraversano o con i DMIA, mirano a dimostrare che le
scavalcano i luoghi di lavoro. esposizioni sono inferiori ai LR per la
L’esposizione ai campi elettrici popolazione stabiliti dalla
e magnetici è considerata Raccomandazione 1999/519/CE ( 55)
separatamente.
Per quanto riguarda i campi magnetici,

sta
Per quanto attiene tutte le linee aeree rispettano tale criterio
all’esposizione ai campi ma, per quanto riguarda i campi elettrici,
magnetici, i seguenti sono solo le linee con tensione nominale fino a
conformi: 150 kV lo rispettano. Tuttavia, in una
– qualsiasi installazione linea aerea con tensione superiore a
elettrica con una corrente 150 kV, il campo elettrico è,
nominale di fase non generalmente, ma non sempre, inferiore
superiore a 100 A; al LR per la popolazione ( 66).
hie
– qualsiasi circuito singolo in Il par. C.2 della norma CEI EN 50527-1
un’installazione con una contiene maggiori informazioni al riguardo
corrente nominale di fase e, di conseguenza, non è prescritta una
non superiore a 100 A; valutazione del rischio per un luogo di
– qualsiasi circuito i cui lavoro sorvolato da una linea aerea se si
conduttori siano vicini tra applica una delle seguenti condizioni:
Qualsiasi luogo loro e abbiano una corrente – le misure nel luogo di lavoro indicano il
nc

netta non superiore a 100 A; mancato superamento del LR del


– sono compresi tutti i campo elettrico per la popolazione;
componenti delle reti che – se i calcoli del campo elettrico nel
rispettano i criteri luogo di lavoro derivante dalla linea
precedenti (compreso il aerea (es. fornito dall’operatore di
cablaggio, gli apparecchi di linea) indicano il mancato superamento
manovra, i trasformatori, del LR del campo elettrico per la
ni

ecc.); popolazione;
– qualsiasi conduttore aereo – se in nessun punto del luogo di lavoro
nudo in sottostazioni di la linea aerea che passa al di sopra si
qualunque tensione. trova a una distanza dal suolo inferiore
Per quanto attiene alla a 16 m (per linee tra 291 kV e 420 kV),
esposizione ai campi elettrici, i 11 m (per linee tra 226 kV e 290 kV),
oi

seguenti sono conformi: 9 m (per linee tra 151 kV e 225 kV) o


qualsiasi altezza (per linee tra 0 KV e
– qualsiasi circuito di cavi 150 KV);
sotterraneo o isolato a
qualunque tensione – quando il luogo di lavoro è in un
nominale; interno;
– qualsiasi conduttore aereo Questo si applica quando un lavoratore
ett

non isolato di tensione portatore di DMIA è al livello del suolo (in


nominale non superiore a piedi o seduto, ecc.) e non quando è al di
110 kV; sopra del livello del suolo.

1781
og

(5) Alla frequenza di 50 Hz, i Livelli di Riferimento della Raccomandazione 1999/519/CE coincidono con i
limiti di esposizione per gli elettrodotti fissati dal DPCM 8/7/2003 BF.
(6) A livello nazionale, in relazione agli elettrodotti a 50 Hz, valgono i limiti di cui al DPCM 8/7/2003 BF, che
prevedono in particolare il rispetto al suolo dei limiti di esposizione, coincidenti con i LR della
Raccomandazione (oltre che, a titolo di misura precauzionale, ulteriori restrizioni per il campo magnetico
in relazione alle esposizioni di lunga durata).
Pr

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Progetto
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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

a
Indicazione del luogo
Esempi di apparecchiature Eccezioni e note
di lavoro
– qualsiasi linea aerea non Nelle aziende di fornitura elettrica alcuni

lic
superiore a 150 KV sopra il luoghi di lavoro possono trovarsi in
luogo di lavoro prossimità di apparecchiature di
– qualsiasi linea aerea a alimentazione elettrica, nel qual caso è
qualunque tensione sopra possibile il superamento dei LR per la
l’edificio se il luogo di lavoro popolazione della Raccomandazione
è in un interno 1999/519/CE. La valutazione del rischio

bb
per il lavoratore portatore di DMIA deve
considerare i livelli di campo a cui il
lavoratore può essere esposto, nonché la
sensibilità all’interferenza dello specifico
DMIA in relazione alle sue caratteristiche
tecniche.
Nelle aree in cui si possono determinare

pu
“esposizioni transitorie” al di sopra dei LR
per la popolazione si rimanda al par.
D.4.6 della norma CEI EN 50527-1 per
maggiori informazioni al riguardo.
Purché non contengano apparecchiature di
radiotrasmissione, quali RadioLAN,
Bluetooth o Telefonia Mobile. In caso di
Strumentazione, apparecchi di
loro inclusione nelle apparecchiature,

sta
Qualsiasi luogo misura, di controllo e di
seguire le raccomandazioni che ne limitano
automazione
l’uso ricevute con il DMIA o la procedura di
valutazione descritta nell’allegato A della
norma CEI EN 50527-1.
Sono escluse le apparecchiature per
riscaldamento a induzione.
Sono comprese le apparecchiature
hie
professionali, quali i cuocivivande, le
lavatrici, forni a microonde, ecc, utilizzati
in ristoranti, negozi, ecc.
Qualsiasi luogo Elettrodomestici Per gli elettrodomestici contenenti
apparecchiature di radiotrasmissione (CS,
RadioLAN, Bluetooth o Telefonia Mobile),
seguire le raccomandazioni che ne
limitano l’uso ricevute con il DMIA o la
nc

procedura descritta nell’allegato A della


norma CEI EN 50527-1.
Seguire le raccomandazioni che ne
limitano l’uso ricevute con il DMIA o la
Qualsiasi luogo Trasmettitori azionati a batteria
procedura descritta nell’allegato A della
norma CEI EN 50527-1.
ni

Mantenersi all’esterno della distanza di


interferenza come descritto nella
valutazione in conformità all’Allegato A
Qualsiasi luogo Antenne di stazioni radio base della norma CEI EN 50527-1.
Se viene specificata una distanza di
oi

interferenza da una autorità competente,


questa deve essere rispettata.
Se i luoghi di lavoro sanitari comprendono
campi magnetici o elettrici statici o
Tutte le apparecchiature variabili nel tempo, possono essere
mediche che non utilizzano necessarie precauzioni operative.
ett

Luoghi di lavoro sanitari sorgenti di campi


elettromagnetici per scopi Per le apparecchiature indicate in altri
terapeutici o diagnostici punti della presente tabella, utilizzate nei
luoghi di lavoro sanitari, vedasi la sezione
corrispondente.
1782
og
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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

a
Indicazione del luogo
Esempi di apparecchiature Eccezioni e note
di lavoro
In alcune circostanze, i livelli di

lic
riferimento (LR) possono essere superati
Si considera che i luoghi di
pur rispettando i limiti di base (LB) della
lavoro aperti al pubblico e
Raccomandazione 1999/519/CE. Tali
conformi ai limiti di esposizione
circostanze si verificano di solito in aree
contenuti nella
Luoghi di lavoro aperti localizzate vicino alle apparecchiature
Raccomandazione del
al pubblico (trattati nel che emettono CEM, quindi l’esposizione
Consiglio Europeo

bb
par. 4.6 della Direttiva transitoria in tali zone può essere
1999/519/CE siano conformi
2013/35/UE) ammessa. In caso di dubbi, ulteriori linee
senza ulteriori valutazioni
guida possono essere ottenute dai
purché la conformità sia
costruttori del dispositivo o
valutata rispetto ai livelli di
dell’emettitore, dai consulenti medici o
riferimento derivati.
consultando la Norma specifica del
dispositivo corrispondente.

pu
Alcune apparecchiature immesse sul
mercato europeo possono essere
conformi alla Raccomandazione
1999/519/CE pur non avendo ottenuto il
marchio CE, per esempio, se fanno parte
di un’installazione.
Le aree contenenti tali apparecchiature
Apparecchiature con marchio
sono considerate conformi senza ulteriori

sta
CE immesse sul mercato
valutazioni, purché la conformità sia
europeo in conformità con la
valutata rispetto ai livelli di riferimento
Raccomandazione
derivati (Limiti di base, LB).
1999/519/CE come richiesto
Qualsiasi luogo dalle Direttive pertinenti, in In alcune circostanze, i livelli di
particolare in conformità con le riferimento possono essere superati pur
relative norme tecniche rispettando i LB della raccomandazione.
armonizzate elencate nella Tali circostanze si verificano, di solito, in
Gazzetta Ufficiale dell’Unione aree localizzate vicino alle
hie
Europea. apparecchiature con marchio CE, quindi
l’esposizione transitoria in tali zone può
essere ammessa. In caso di dubbi,
ulteriori linee guida possono essere
ottenute dai costruttori del dispositivo o
dell’emettitore, dai consulenti medici o
consultando la Norma di prodotto
specifica del dispositivo corrispondente.
nc

1783 Se tutti gli apparati/condizioni espositive individuati in un ambiente di lavoro rientrano nella
1784 Tab. A.2, e sono utilizzati come specificato nella colonna “Eccezione e Note” della tabella
1785 stessa, il processo di valutazione del rischio, per il lavoratore particolarmente sensibile al
1786 rischio, può essere considerato concluso e non sono necessarie ulteriori azioni. Tuttavia,
ni

1787 qualora il fabbricante del DMIA fornisca specifiche raccomandazioni o limitazioni all’uso di
1788 apparecchiature presenti nel luogo di lavoro, queste devono essere tenute in
1789 considerazione nella valutazione del rischio. Normalmente, le raccomandazioni si
1790 articolano nell’indicazione di una distanza minima di separazione tra un’apparecchiatura e
1791 il DMIA.
oi

1792 Con riferimento alle esposizioni a campi magnetici statici o quasi statici (fino a
1793 qualche Hz) la norma CEI EN 50527-1 consiglia di non superare il livello di 1 mT per
1794 l’induzione magnetica se non per esposizioni di breve durata. Il TUS fissa, invece, un
1795 valore di azione (VA) di 0.5 mT per l’induzione magnetica di campi magnetici statici
1796 per i rischi di interferenza con DMIA attivi, quali ad esempio gli stimolatori cardiaci
ett

1797 (Tab. 4 o Allegato XXXVI, Parte II, Tab. B4). Al fine di minimizzare i rischi per i lavoratori
1798 portatori di DMIA, si raccomanda pertanto di non superare il VA di 0.5 mT per l’induzione
1799 magnetica di campi magnetici statici o quasi statici.
og
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sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

1800 Tabella A.3 – Restrizioni per l’induzione magnetica per esposizioni di breve

a
1801 durata a campi magnetici statici o quasi statici (0−1 Hz)

lic
CEI EN 50527-1 TUS - VA

DMIA < 1 mT 0,5 mT

3 mT
Rischio di attrazione e propulsivo
(sorgenti > 100 mT)

bb
1802 Qualora le apparecchiature/condizioni espositive del luogo di lavoro non siano
1803 comprese nell’elenco riportato nella Tab. A.2 ovvero qualora non siano rispettate le
1804 indicazioni riportate nella colonna “Eccezione e Note” della tabella stessa o non siano
1805 rispettate le raccomandazioni specifiche del fabbricante del DMIA, è necessario che il
1806 DL conduca una valutazione specifica del rischio, acquisendo i manuali del dispositivo

pu
1807 e/o le informazioni dal fabbricante, avvalendosi della collaborazione del MC e del
1808 lavoratore portatore del DMIA. Se per il DMIA oggetto della valutazione vi è una
1809 norma specifica della serie EN 50527-2-X, andrà seguito il processo di valutazione
1810 del rischio indicato dalla norma di riferimento. Qualora per il DMIA non vi sia una
1811 norma specifica, ai fini della valutazione del rischio andrà seguita la procedura
1812 descritta nell’allegato A della norma CEI EN 50527-1.

sta
1813 Il processo di valutazione del rischio dovrà terminare con l’individuazione delle aree di
1814 accesso (continuativo/transitorio) o di interdizione per il lavoratore portatore di DMIA e/o
1815 con l’adeguamento della postazione di lavoro o dell’attività lavorativa.

1816 A.2 Lavoratori portatori di dispositivi medici impiantati passivi (DMIP) o


1817 di corpi inclusi contenenti parti ferromagnetiche o parti metalliche
hie
1818 conduttive
1819 I lavoratori portatori di dispositivi medici impiantati passivi (DMIP) o corpi inclusi
1820 contenenti parti ferromagnetiche o parti metalliche conduttive devono essere considerati
1821 lavoratori particolarmente sensibili al rischio di esposizione ai CEM.

1822 Numerosi DMIP possono contenere parti metalliche con proprietà ferromagnetiche. Tra
nc

1823 questi si annoverano protesi articolari, chiodi, piastre, viti, clip chirurgiche, clip per
1824 aneurisma, stent, protesi valvolari cardiache, anelli per anuloplastica, impianti
1825 contraccettivi, nonché alcune tipologie di DMIA. Se questi dispositivi contengono
1826 materiali ferromagnetici, questi possono subire effetti di torsione o dislocazione in
1827 presenza di campi magnetici statici intensi. Le stesse considerazioni si possono
1828 estendere al caso di portatori di inclusi metallici nel corpo (ad esempio schegge,
ni

1829 otturazioni dentali, piercing, tatuaggi con pigmenti ad elevato contenuto di ferro).

1830 Il TUS fissa un VA di 3 mT per l’induzione magnetica di campi magnetici statici


1831 (Allegato XXXVI, Parte II, Tab. B4 o Tab.4) al fine di prevenire il rischio di attrazione e
1832 propulsivo nel campo periferico di sorgenti di campo magnetico statico ad alta intensità
oi

1833 (> 100 mT). Tale VA può essere considerato indicativamente valido per prevenire l’azione
1834 di tipo meccanico esercitata dal campo magnetico statico su impianti ferromagnetici non
1835 attivi o su inclusi ferromagnetici.

1836 Nel caso di esposizioni a campi elettrici o magnetici variabili nel tempo, gli impianti
1837 o inclusi metallici possono perturbare il campo elettrico indotto nel corpo del soggetto
ett

1838 esposto, creando regioni localizzate di campi elevati a causa della maggiore conducibilità
1839 elettrica del metallo rispetto al tessuto biologico. In linea di principio, gli impianti metallici
1840 potrebbero essere riscaldati induttivamente, determinando infiammazioni locali o, in caso
1841 di esposizioni di intensità particolarmente elevata, lesioni termiche dei tessuti circostanti.
1842 Il riscaldamento induttivo dipenderà pertanto dalla frequenza e intensità del campo,
og

1843 nonché dalle dimensioni e dalla massa dell’impianto o dell’incluso metallico. Poiché la
1844 penetrazione del campo nel corpo diminuisce all’aumentare della frequenza, è da
1845 ritenere limitata o nulla l’interazione tra i CEM ad alta frequenza e la maggior parte degli
1846 impianti metallici collocati entro una massa di tessuto circostante (ad esempio, le
1847 protesi).
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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

1848 D’altro canto, è da supporre che gli elementi metallici inclusi in prossimità della superficie

a
1849 del corpo (ad esempio, piercing o tatuaggi con pigmenti contenenti metallo) siano
1850 maggiormente suscettibili a fenomeni locali di riscaldamento induttivo. Allo stato attuale

lic
1851 delle conoscenze, tuttavia, vi sono pochissimi dati disponibili in letteratura su cui basare
1852 una valutazione dei rischi, né risulta possibile individuare soglie di manifestazione dei
1853 sintomi o entità di eventuali effetti in relazione all’esposizione ai CEM variabili nel tempo
1854 per i lavoratori portatori di DMIP o di corpi inclusi contenenti parti ferromagnetiche.

bb
1855 In generale, secondo la Guida Non Vincolante della Commissione Europea, la conformità
1856 ai LR della Raccomandazione 1999/519/CE per la popolazione dovrebbe fornire
1857 un’adeguata protezione per i lavoratori portatori di impianti o inclusi metallici. Condizioni
1858 di esposizione a livelli di campo più intensi dovrebbero essere consentite solo in seguito
1859 a specifiche valutazioni, condotte nell’ambiente di lavoro secondo specifiche norme di
1860 prodotto e/o sulla base di indicazioni fornite dal fabbricante, nonché sulla base delle

pu
1861 caratteristiche del dispositivo passivo, quali dimensione, forma, tipologia di materiali e
1862 posizione nel corpo del lavoratore.

1863 Come indicazione di buona prassi, in occasione della sorveglianza sanitaria da parte
1864 del MC, si suggerisce di raccogliere eventuali segnalazioni da parte di lavoratori portatori
1865 di DMIP o inclusi metallici in merito al manifestarsi di sintomi ascrivibili all’esposizione ai
1866 CEM, al fine di indagare sulle circostanze di accadimento e su eventuali ricorrenze.

sta
1867 A.3 Lavoratori portatori di dispositivi medici portati sul corpo
1868 I lavoratori portatori di dispositivi medici portati sul corpo (ad esempio pompe esterne
1869 per infusione di ormoni o farmaci) rientrano tra i soggetti particolarmente sensibili al
1870 rischio di esposizione ai CEM. Tali dispositivi possono essere attivi o passivi, e, se non
1871 possono essere rimossi dal lavoratore senza pregiudicarne lo stato di salute, debbono
hie
1872 essere trattati come i dispositivi impiantati, pertanto valgono le stesse osservazioni
1873 presentate per i DMIA e per gli inclusi ferromagnetici passivi (Cfr. § A1, § A2).

1874 I dispositivi medici portati sul corpo rientrano nel campo di applicazione della direttiva
1875 concernente i dispositivi medici (direttiva 93/42/CEE modificata dalla direttiva
1876 2007/47/CE). Per tali dispositivi, le considerazioni relative alla valutazione del rischio
nc

1877 sono analoghe a quelle applicabili per i DMIA relativamente all’interferenza con
1878 altre apparecchiature mediche elettroniche (Cfr. § A.1).

1879 I fabbricanti ottengono la conformità ai requisiti essenziali della direttiva concernente i


1880 dispositivi medici (direttiva 93/42/CEE modificata dalla direttiva 2007/47/CE)
1881 fabbricando i propri prodotti nel rispetto di un’appropriata norma armonizzata.
ni

1882 Per quanto riguarda l’immunità alle interferenze elettromagnetiche che i costruttori
1883 devono garantire, la norma principale è la IEC 60601-1-2. La norma specifica i requisiti
1884 generali e le prove per la sicurezza di base e le prestazioni essenziali dei dispositivi
1885 medici elettronici rispetto alle emissioni e disturbi elettromagnetici. La norma comprende
oi

1886 una guida per la determinazione dei livelli di prova dell’immunità per ambienti particolari,
1887 gli orientamenti sulla gestione dei rischi per la sicurezza di base, le prestazioni essenziali
1888 relative ai disturbi elettromagnetici e le indicazioni sull’identificazione dei criteri di
1889 accettazione o rifiuto dei livelli di immunità. Inoltre, la norma richiede al fabbricante di
1890 considerare la compatibilità elettromagnetica (EMC) come parte delle fasi di ideazione e
ett

1891 sviluppo del dispositivo, sia in riferimento alle interferenze verso e con altri dispositivi
1892 sia nei riguardi dei disturbi previsti nell’ambiente circostante.
og
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sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

A.4 Lavoratrici in stato di gravidanza e minori

a
1893

1894 Il D.Lgs. 151/2001 [12], inerente le lavoratrici in stato di gravidanza e i minori,

lic
1895 considerando il prodotto del concepimento come membro della popolazione −
1896 impostazione che trova riscontro nel TUS (art. 183) − stabilisce che l’esposizione delle
1897 lavoratrici in stato di gravidanza adibite a mansioni che espongono a campi
1898 elettromagnetici non può eccedere i limiti di esposizione per la popolazione fissati
1899 dalla legislazione nazionale vigente. Tali limiti sono stabiliti dai due D.P.C.M 8 luglio

bb
1900 2003 (alta e bassa frequenza) attuativi delle disposizioni della Legge 36/01. Per un
1901 approfondimento sui limiti per l’esposizione non professionale si rimanda alla sezione
1902 8.2 della presente guida.

1903 Con riferimento ai lavoratori minorenni, allo stato attuale non esistono dati di letteratura
1904 che supportino in modo consistente l’evidenza di un rischio particolare a seguito di

pu
1905 esposizioni a campi elettromagnetici per i bambini e gli adolescenti entro i limiti previsti
1906 per la popolazione generale, sebbene alcuni studi suggeriscano la possibilità di una
1907 maggiore suscettibilità. In relazione a considerazioni di natura precauzionale,
1908 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (International EMF Project 1996) raccomanda di
1909 ridurre l'esposizione di bambini e adolescenti ai campi elettromagnetici. Il D.Lgs.
1910 345/1999, di attuazione della direttiva 94/33/CE relativa alla protezione dei giovani sul
1911 lavoro, stabilisce che i giovani devono essere protetti dai rischi specifici dovuti a

sta
1912 mancanza di esperienza, assenza di consapevolezza dei rischi esistenti o virtuali o al
1913 loro sviluppo non ancora completato. Coerentemente con tale approccio, il TUS
1914 identifica i minori come lavoratori appartenenti a gruppi particolarmente sensibili
1915 al rischio (art.183). Da un punto di vista pratico il problema della valutazione del rischio
1916 da esposizione a CEM per i lavoratori minorenni è probabilmente limitato, poiché è da
1917 ritenere che nella maggioranza delle attività ad alta esposizione non siano impiegati
hie
1918 minori. Qualora fossero presenti lavoratori minorenni, essi dovrebbero essere adibiti a
1919 mansioni che non comportino il superamento dei limiti di esposizione per la
1920 popolazione generale stabiliti dalla legislazione nazionale vigente (Cfr. § 8.2).

1921 A.5 Gruppi di lavoratori non specificati come particolarmente a rischio


1922 La Guida pratica non vincolante della Commissione europea evidenzia che i datori di
nc

1923 lavoro devono essere consapevoli che potrebbero esservi gruppi di lavoratori non
1924 specificati come particolarmente a rischio, quali ad esempio i lavoratori che
1925 assumono farmaci particolari per patologie mediche (acquisite o congenite)
1926 riconosciute.

1927 Sulla base degli studi scientifici e clinici attualmente disponibili, non sussistono evidenze
ni

1928 in merito a condizioni fisiopatologiche (acquisite o congenite) che configurino una


1929 potenziale maggiore sensibilità agli effetti diretti dei CEM, cioè a condizioni in grado di
1930 ridurre la soglia di stimolazione delle strutture nervose (in particolare della funzione
1931 neurosensoriale e neuromuscolare) nel caso di esposizioni alle basse frequenze, o in
1932 grado di determinare una ridotta soglia di tolleranza al riscaldamento di organi e tessuti
oi

1933 nel caso di esposizioni alle alte frequenze.

1934 Tuttavia, alcune condizioni patologiche, pur non essendo riconoscibili come a maggior
1935 suscettibilità rispetto agli effetti avversi dell’esposizione ai CEM, meritano una
1936 considerazione particolare da parte del MC addetto alla sorveglianza sanitaria dei
ett

1937 lavoratori esposti a CEM. Tra le condizioni da considerare con una maggiore attenzione
1938 vi sono alcune patologie sistemiche e del sistema nervoso centrale che, in caso di
1939 esposizione a livelli elevati di campi magnetici statici o a bassa frequenza quali, ad
1940 esempio, quelli indotti dalla Risonanza Magnetica, potrebbero comportare una maggiore
1941 suscettibilità alla stimolazione a carico di strutture nervose e della funzione
1942 neurosensoriale con possibile comparsa di effetti, tra cui in particolare la vertigine e i
og

1943 fosfeni, e a carico del sistema cardiovascolare con possibile incremento della pressione
1944 arteriosa e del ritmo cardiaco; tali effetti, qualora si verificassero, potrebbero in alcuni
1945 casi costituire un potenziale rischio per la sicurezza.
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sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

1946 I risultati ad oggi disponibili provenienti della ricerca scientifica in quest’ambito non

a
1947 evidenziano, tuttavia, un rischio aumentato laddove le esposizioni siano contenute entro
1948 i VA per le esposizioni professionali ai CEM fissati dal TUS.

lic
1949 Ulteriori approfondimenti e indicazioni per il MC sono fornite dalle Linee guida per la
1950 sorveglianza sanitaria dei lavoratori esposti a radiazioni non ionizzanti dell’Associazione
1951 Italiana di Radioprotezione Medica (AIRM).

bb
1952 Il MC potrà raccogliere eventuali segnalazioni da parte di lavoratori con patologie
1953 acquisite o congenite in merito al manifestarsi di sintomi ascrivibili all’esposizione ai
1954 CEM, al fine di indagare sulle circostanze di accadimento e su eventuali ricorrenze, ed
1955 eventualmente disporre una sorveglianza sanitaria.

pu
sta
hie
nc
ni
oi
ett
og
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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

a
1956 Allegato B
1957
Controllo del movimento all’interno di un campo magnetico statico

lic
1958

1959 INTRODUZIONE
1960 Il presente allegato tratta il controllo dei movimenti allo scopo di limitare i possibili effetti

bb
1961 indotti dal movimento di un lavoratore in un campo magnetico statico (CMS) di elevata
1962 intensità.

1963 La monografia dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sui possibili effetti sulla
1964 salute associati all’esposizione ai campi statici riporta possibili effetti biologici associati
1965 ai campi elettrici a bassa frequenza (fino a qualche Hz) indotti nel corpo dal movimento

pu
1966 in un gradiente spaziale di CMS o da campi magnetici variabili lentamente nel tempo di
1967 intensità superiore a 2−4 T [20]. Tra i possibili effetti vi sono la stimolazione del sistema
1968 nervoso periferico (SNP) con eventuale eccitazione muscolare, del sistema nervoso
1969 centrale (SNC) con possibile manifestazione di fosfeni (cioè sensazioni visive simili a
1970 lampi di luce, causate dai campi elettrici e correnti indotti nella retina), e infine del
1971 sistema vestibolare, che può causare nausea e vertigini.

sta
1972 Tali effetti possono essere classificati in due categorie: effetti che comportano un rischio
1973 per la salute (effetti sanitari) a carico del SNP, ed effetti di minore importanza (effetti
1974 sensoriali) a carico del SNC e del sistema vestibolare. Questi ultimi sono di natura
1975 transitoria e non pericolosi di per sé, ma possono provocare fastidio o disagio e, di
1976 conseguenza, possono implicare potenziali rischi per la sicurezza in funzione del tipo di
1977 attività svolta dal lavoratore e dell’ambiente in cui essa viene svolta. La loro entità,
1978 peraltro, varia considerevolmente da soggetto a soggetto (Cfr. Cap.7).
hie
1979 Nelle linee guida ICNIRP del 2009 sull’esposizione ai CMS [21][21] si precisa che “le I CNIRP 2009
1980 informazioni attuali non indicano alcun serio effetto sanitario a seguito di un’esposizione Campi magnetici
1981 acuta a un campo magnetico statico fino a 8 T di individui fermi”, ma che tali esposizioni statici: approccio
1982 possono determinare effetti fastidiosi quali, ed esempio, vertigini o fosfeni durante il flessibile ai limiti
1983 movimento della testa o del corpo. Su queste premesse, l’ICNIRP nelle linee guida sui
nc

1984 CMS ha introdotto per la prima volta un approccio flessibile sull’adozione dei limiti,
1985 raccomandando per le esposizioni professionali i valori limite per l’induzione magnetica
1986 (B) di 2 T per la testa e il tronco e di 8 T per gli arti. Il limite di 2 T è stato fissato allo
1987 scopo di prevenire non solo gli effetti sanitari, ma anche gli effetti sensoriali associati al
1988 movimento del soggetto all’interno del CMS. Le Linee guida ICNIRP ritengono giustificate
1989 esposizioni fino a 8 T anche della testa e del tronco nelle attività lavorative per cui si
ni

1990 rendano necessarie esposizioni al di sopra di 2 T, purché l’ambiente sia “controllato”,


1991 ovvero siano messe in atto adeguate procedure di lavoro per limitare gli effetti sensoriali
1992 indotti dal movimento, tra cui il controllo dei movimenti al fine di prevenire possibili
1993 effetti sensoriali.
oi

1994 Le problematiche protezionistiche connesse con l’esposizione professionale nei reparti


1995 di Risonanza Magnetica, insieme agli aggiornamenti dei limiti per l’esposizione ai CEM ICNIRP 2010 
1996 a frequenze comprese tra 1 Hz e 100 kHz introdotti dalle Linee Guida ICNIRP del 2010
1997 [22], hanno rivestito un ruolo fondamentale nel processo di sospensione, e successiva
1998 revisione, della direttiva 2004/40/CE sulla protezione dei lavoratori dall’esposizione ai
ett

1999 CEM tra 0 e 300 GHz che ha portato all’abrogazione della direttiva del 2004 con la
2000 pubblicazione della direttiva 2013/35/UE [14].

2001 Successivamente alla promulgazione della direttiva 2013/35/UE, l’ICNIRP ha pubblicato ICNIRP 2014 
2002 nel 2014 le linee guida che trattano della limitazione delle esposizioni ai campi elettrici
2003 indotti dal movimento del corpo umano nel CMS e dai campi magnetici variabili nel tempo
og

2004 a frequenze inferiori a 1 Hz [22].


Pr

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Progetto
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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

a
2005 Anche a seguito della pubblicazione delle linee guida ICNIRP del 2014, negli ultimi anni
2006 diversi studi si sono focalizzati sulla caratterizzazione dell’esposizione professionale ai
2007 CMS e degli effetti indotti dal movimento in CMS di elevata intensità, con particolare

lic
2008 riferimento alle esposizioni dei lavoratori dei reparti di Risonanza Magnetica [44] [45]
2009 [46] [47].

2010 Quadro normativo

bb
2011 Con riferimento all’esposizione ai CEM, il TUS adotta sostanzialmente le disposizioni e i TUS
2012 limiti della direttiva 2013/35/UE e, quindi, quanto stabilito dalle Linee Guida ICNIRP Definizioni e limiti
2013 pubblicate fino al 2013. Per quanto concerne i CMS e i campi magnetici quasi statici
2014 (0−1 Hz), i VLE per l’induzione magnetica esterna (B 0 ) per frequenze comprese tra 0 e 1
2015 Hz sono riportati nell’allegato XXXVI al TUS, Parte II, Tab. A1 (Cfr. Tab.3).

pu
2016 I suddetti limiti si articolano in VLE relativi agli effetti sensoriali (2 T per le “condizioni
2017 di lavoro normali”, 8 T per la “esposizione localizzata degli arti”) e VLE relativo agli effetti
2018 sanitari (8 T per “condizioni di lavoro controllate”). Il VLE relativo agli effetti sanitari in
2019 condizioni di lavoro controllate è applicabile su base temporanea durante il turno di
2020 lavoro, ove giustificato dalla prassi o dal processo, purché siano adottate misure di
2021 prevenzione quali il controllo dei movimenti e l’informazione ai lavoratori.

sta
2022 Parimenti, la norma CEI 60601-2-33 [28], raccomanda di limitare la velocità di movimento CEI 60601-2-33
2023 in un gradiente spaziale di CMS allo scopo di proteggere il lavoratore dagli effetti indotti
2024 dal moto.

2025 Al fine di condurre una valutazione più esaustiva dell’esposizione in relazione ai possibili ICNIRP 2014
2026 effetti indotti dal movimento in un CMS, sarebbero da tenere in considerazione, ancorché Movimenti in
2027 non vincolanti, le Linee Guida ICNIRP del 2014 [22]. Nelle suddette linee guida, le
hie
campo magnetico
2028 restrizioni sono definite in termini di limiti di base (LB) e livelli di riferimento (LR) in luogo, statico: approccio
2029 rispettivamente, dei VLE e VA definiti nel TUS (Cfr. Tab. 1 per le corrispondenze dei flessibile ai limiti
2030 limiti e § 8.2).

2031 Nelle linee guida ICNIRP del 2014 viene riproposto l’approccio flessibile sui limiti: in
2032 particolare, come riassunto nella successiva Tab. B.1, è raccomandato un LB per le
nc

2033 esposizioni controllate, da applicare negli ambienti di lavoro dove l’accesso è limitato ai
2034 lavoratori opportunamente istruiti circa gli effetti che possono derivare dall’esposizione,
2035 e dove i lavoratori siano in grado di controllare i loro movimenti al fine di prevenire effetti
2036 sensoriali fastidiosi. In tutti gli altri contesti lavorativi, si applicano invece i LB per le
2037 esposizioni non controllate.
ni

2038 Limitatamente agli effetti di stimolazione del SNP e all’induzione di fosfeni, ai LB, relativi
2039 ad una grandezza fisica interna al corpo umano quale il campo elettrico interno
2040 (E int , [V m -1 ]) indotto dall’esposizione al campo magnetico esterno, corrispondono dei LR
2041 definiti su una grandezza “radiometrica”, più facilmente misurabile in assenza del corpo
2042 esposto, quale la derivata temporale dell’induzione magnetica (dB/dt, [T s -1 ]). Si noti che,
oi

2043 mentre i LB per l’effetto sanitario di stimolazione del SNP dovrebbero essere rispettati
2044 anche in condizioni controllate di esposizione, i LB per l’effetto sensoriale di induzione
2045 di fosfeni dovrebbero essere rispettati solo in condizioni di esposizione non controllata.

2046 Per quanto riguarda gli altri effetti sensoriali transitori (vertigini e nausea), i LB sono
ett

2047 definiti su grandezze esterne al corpo (proporzionali alla variazione dell’induzione


2048 magnetica) e non vi è, pertanto, la necessità di corrispondenti LR. Tali LB, essendo
2049 relativi ad effetti sensoriali, dovrebbero essere rispettati solo in condizioni di esposizioni
2050 non controllate.

2051
og
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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

a
2052 Tabella B.1 – Limiti di base (basic restrictions) e livelli di riferimento (reference
2053 levels) raccomandati dall’ICNIRP nelle linee guida del 2014 (Tabella tratta da 22)

lic
bb
pu
sta
2054
2055 Indicazioni per il controllo dei movimenti nel campo magnetico statico

2056 Il movimento in un CMS di intensità superiore a 2 T, pari al VLE sens per l’induzione
2057 magnetica esterna (B 0 ) in “condizioni di lavoro normali” (Tab.3 o TUS, allegato XXXVI,
hie
2058 Parte II, Tab. A1), può produrre una serie di effetti biologici che, ancorché transitori,
2059 possono potenzialmente implicare rischi per la sicurezza in funzione del tipo di attività
2060 svolta dal lavoratore e dell’ambiente in cui essa viene svolta.

2061 Le linee guida ICNIRP del 2014 [22] raccomandano specifiche restrizioni all’esposizione Restrizioni per il
2062 per il controllo dei movimenti nel CMS e per le esposizioni ai campi magnetici variabili controllo dei
2063 nel tempo fino a 1 Hz. In particolare, il LB raccomandato per la prevenzione degli effetti movimenti nel
nc

2064 di nausea e vertigini (seconda colonna della Tab. B.1) è riferito alla variazione CMS
2065 dell’induzione magnetica percepita dal soggetto in movimento (B) ed è pari ad una
2066 massima variazione di 2 T in qualsiasi periodo di 3 s. Tale restrizione si aggiunge al
2067 VLE sens (B 0 ) di 2 T in “condizioni di lavoro normali” fissato dal TUS.
ni

2068 In due studi recenti [46] [47], è stato dimostrato che il LB sul modulo della variazione
2069 dell’induzione magnetica percepita dal soggetto in movimento nel CMS (|B| in qualsiasi
2070 periodo di 3 s) può non essere rispettato anche se l’induzione magnetica esterna (B 0 ) è
2071 minore di 2 T. Ciò si può verificare, ad esempio, qualora il soggetto compia una rotazione
2072 di 180° in un punto dello spazio in cui il modulo di B 0 sia superiore a 1 T.
oi

2073 Pertanto, al fine di prevenire eventuali effetti di nausea e vertigini nei soggetti in Limite cautelativo
2074 movimento in un CMS di elevata intensità, si suggerisce di considerare il limite per le esposizioni
2075 cautelativo di 1 T per il modulo dell’induzione magnetica esterna. “non controllate”

2076 Laddove si verifichino esposizioni a CMS con induzione magnetica esterna superiore a
ett

2077 1 T, attraverso un’adeguata formazione/informazione e/o la pratica, i lavoratori possono


2078 imparare a controllare i propri movimenti, limitandone l’estensione e la velocità attraverso
2079 il CMS, in particolare con riferimento ai movimenti di rotazione della testa. In tal modo è
2080 possibile mitigare i possibili effetti sensoriali indotti dal movimento nel CMS.

2081
og
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sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

Allegato C

a
2082
2083
2084 Esposizione simultanea a frequenze multiple e sorgenti multiple

lic
2085 INDICE
2086 Allegato C Esposizione simultanea a frequenze multiple e sorgenti multiple .............. 81

bb
2087 C.1 Introduzione ................................................................................................... 82
2088 C.2 Processo generale .......................................................................................... 82
2089 C.3 Esposizione simultanea a campi multifrequenza .............................................. 83
2090 C.3.1 Gamma di frequenza compresa tra 1 Hz e 10 MHz (effetti di

pu
2091 stimolazione) ..................................................................................... 83
2092 C.3.2 Gamma di frequenza compresa tra 100 kHz e 300 GHz
2093 (effetti termici) .................................................................................. 87
2094 C.4 Esposizione simultanea a sorgenti multiple ...................................................... 90
2095 C.4.1 Termini e definizioni .......................................................................... 90
2096 C.4.2 Approccio del quoziente di esposizione totale (QET) .......................... 90

sta
2097 C.4.3 QE per una singola apparecchiatura o sorgente ................................. 91
2098 C.4.4 Combinazione dei QE di diverse apparecchiature in un quoziente di
2099 esposizione totale (QET) ................................................................... 93
2100 C.4.5 Esempio di esposizione multipla utilizzando valutazioni separat
2101 del QET ............................................................................................ 95
hie
2102
nc
ni
oi
ett
og
Pr

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sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

a
2103 C.1 Introduzione
2104 Il presente Allegato tratta le esposizioni simultanee a campi provenienti da più sorgenti,

lic
2105 a campi con elevato contenuto armonico o campi non sinusoidali, presentando un metodo
2106 conservativo per dimostrare la conformità ai limiti fissati dalla legislazione vigente. Il
2107 metodo proposto è coerente con le equazioni descritte dalle Linee Guida dell’ICNIRP del
2108 2010 [21] e dalla Raccomandazione del Consiglio Europeo 1999/519/CE [18].

bb
2109 C.2 Processo generale
2110 Quando si verificano esposizioni simultanee a campi multifrequenza (non sinusoidali)
2111 determinati da un’unica sorgente o a campi provenienti da più sorgenti, si deve
2112 considerare la possibilità che i loro effetti si sommino. Ai fini dell'additività, i calcoli

pu
2113 devono essere eseguiti separatamente per ciascun regime di frequenza in relazione agli
2114 effetti sul corpo: effetti di stimolazione alle basse frequenze ed effetti termici alle alte
2115 frequenze.

2116 In conformità con i principii stabiliti dalle Linee guida ICNIRP [19] [21], vi sono due regimi Sommatoria in
funzione del regime
2117 diversi di sommatoria dipendenti dalla frequenza: di frequenza

2118  1 Hz÷10 MHz, per la protezione dagli effetti di stimolazione (effetti non termici)

sta
2119  100 kHz÷300 GHz, per la protezione dagli effetti termici.
2120 Le esposizioni ai campi con frequenze inferiori a 100 kHz non dovrebbero mai essere
2121 sommate con le esposizioni ai campi con frequenze superiori a 10 MHz, poiché si
2122 riferiscono a effetti biofisici di natura diversa (Cfr. cap. 5), né dovrebbero essere
2123 combinate le esposizioni per regimi diversi di sommatoria ai campi con frequenze
hie
2124 comprese tra 100 kHz e 10 MHz.

2125 Se le sorgenti sono indipendenti (sorgente con fase non coerente) dovrebbe essere Sorgenti indipendenti:
2126 presa in considerazione la possibilità che gli effetti di tali esposizioni possano cumularsi. metodo della somma
spettrale
2127 In questo caso la valutazione dell’esposizione si basa sul metodo della somma
2128 spettrale, basato sulla somma dei valori efficaci di picco delle ampiezze delle
2129 componenti spettrali, ognuna normalizzata rispetto al pertinente valore limite alla
nc

2130 corrispondente frequenza. Ciò presuppone che le diverse componenti spettrali


2131 raggiungano il valore di picco contemporaneamente, non considerando le relazioni di
2132 fase tra le componenti spettrali. Tale metodo, pertanto, fornisce sempre una valutazione
2133 cautelativa. Poiché le relazioni di fase hanno una rilevanza trascurabile dal punto di vista
2134 degli effetti termici, nel caso di esposizioni multi-frequenza o multi-sorgente a campi ad
ni

2135 alte frequenze (effetti termici) la valutazione dell’esposizione si basa sul metodo della
2136 somma spettrale pura, ovvero senza tener conto delle fasi. Per tenere conto degli effetti
2137 dei segnali instabili, la durata della misura deve essere sufficientemente lunga per poter
2138 individuare, con una ragionevole probabilità, il valore di picco nel caso peggiore.

2139 Nelle situazioni nelle quali le sorgenti non sono indipendenti (sorgenti con fase coerente)
oi

Sorgenti non
2140 la valutazione basata sul metodo della somma spettrale risulta, di fatto, molto cautelativa indipendenti:
2141 e il TUS raccomanda la valutazione basata sul metodo del picco ponderato con metodo del picco
2142 filtraggio nel dominio del tempo (Cfr. § 3.1.1 - parte B, e § 4.3.2 - parte B). Tale metodo ponderato
2143 combina opportunamente i diversi contributi spettrali, pesando ognuno in rapporto al
2144 valore limite alla frequenza corrispondente, tenendo conto in modo appropriato anche
ett

2145 delle rispettive fasi. In alternativa, possono essere applicate altre procedure di
2146 valutazione scientificamente provate e validate purché conducano a risultati
2147 approssimativamente equivalenti e comparabili (ad es. il metodo del picco ponderato con
2148 filtraggio nel dominio della frequenza). Le norme IEC 62311:2019 [33] e CEI EN 50413
2149 [24] forniscono ulteriori linee guida per tali casi.
og

2150 Il risultato della valutazione dell’esposizione, condotta sulla base del metodo della
2151 somma spettrale o del metodo del picco ponderato, fornisce un indice di esposizione (IE) Indice di esposizione
IE
2152 che, ai fini della verifica di conformità ai limiti, deve essere non superiore a 1 se calcolato
2153 in termini frazionari, ovvero non superiore a 100 se calcolato in termini percentuali.
Pr

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sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

a
2154 Per le esposizioni multifrequenza, le equazioni di sommatoria spettrale per il calcolo
2155 dell’IE sono sviluppate nel par. 3. Per le esposizioni multi-sorgente, la valutazione
2156 della conformità ai limiti è basata sul calcolo di un quoziente di esposizione (QE),

lic
2157 concettualmente analogo all’IE delle esposizioni multifrequenza, le cui equazioni di
2158 calcolo sono riportate nel par. 4.

2159 Se non sono superati i VA (esposizione di carattere professionale) ovvero i LR (7)


2160 (esposizione della popolazione e/o esposizione di carattere non professionale) in

bb
2161 conformità alle equazioni di sommatoria spettrale, anche i VLE (esposizione
2162 professionale) ovvero i LB (esposizione della popolazione e/o esposizione non
2163 professionale) non sono superati. Se sono superati i VLE ovvero i LB, in conformità alle
2164 equazioni ICNIRP di sommatoria, ciò non significa necessariamente un superamento
2165 effettivo dei VLE o dei LB. In tali casi possono essere necessarie ulteriori valutazioni per

pu
2166 verificare la conformità in funzione dei VLE o dei LB, avvalendosi di altre procedure di
2167 valutazione quali, ad esempio, quelle fornite dalle norme CEI 50499 [25], CEI EN 50413
2168 [24], CEI EN 62311 [33] IEC 60990 [34], IEC TR 63167 [36] e dalla famiglia di norme
2169 IEC 62226 [35].

Nota bene.
La formula per il calcolo dell’indice di esposizione relativo al LR,

sta
utilizzata ai § 3.1.2 e 3.2.2, per la corrente di contatto riportata
nell’allegato 4 alla Raccomandazione 1999/519/CE riprende la
formula riportata dalle linee guida ICNIRP del 1998, che contiene un
refuso per le frequenze fino a 10 MHz. L’ICNIRP ha pubblicato nel
1999 una versione emendata delle linee guida, in cui tale refuso è
stato corretto. Nella presente Guida si riporta, pertanto, la formula
hie
corretta
2170

2171 C.3 Esposizione simultanea a campi multifrequenza


2172 C.3.1 Gamma di frequenza compresa tra 1 Hz e 10 MHz (effetti di stimolazione)
2173 La valutazione basata sulla sommatoria spettrale pura (senza includere alcuna
nc

2174 informazione sulla fase) comporta quasi sempre una sovrastima dell’esposizione per i
2175 campi a banda larga (non sinusoidali) costituiti da componenti armoniche a frequenze
2176 più elevate o da rumore. Essa risulta, pertanto, sempre cautelativa, giacché le diverse
2177 componenti del campo non hanno necessariamente la stessa fase. Ignorare la relazione
2178 di fase equivale a presumere che le componenti del campo siano tutte in fase.
ni

2179 C.3.1.1 Esposizioni professionali


2180 A. Metodo della somma spettrale

2181 All’interno dell’intervallo di frequenze tra 1 Hz e 10 MHz, il VLE è l’intensità di campo CAMPI
oi

2182 elettrico all’interno del corpo umano. L’approccio più semplice per dimostrare il rispetto MULTIFREQUENZA
2183 dei VLE è quello di verificare il rispetto dei VA riportati nella Tab.4 oppure TUS, Senza includere la
2184 Allegato XXXVI, Parte II, Tab. B1 e B2 [1]. fase
ett
og

(7) Si ricorda che per le categorie di sorgenti CEM riconducibili agli elettrodotti operanti alla frequenza di
rete (50 Hz) e ai sistemi fissi delle telecomunicazioni e radiotelevisivi (100 kHz – 300 GHz) si applicano
i limiti fissati dalla legge quadro 36/2001 e dai relativi decreti attuativi (DPCM 2003 AF, BF e s.m.i.)
(Cfr. Cap.6).
Pr

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sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

a
2185 Per la verifica del rispetto dei VA inf (E) per l’intensità del campo elettrico ambientale
2186 (Tab. 4 oppure TUS, Allegato XXXVI, Parte II, Tab. B1) dovrà essere applicata la
2187 seguente disequazione:

lic
𝐸 𝐸
2188 1
𝐸, 𝑎

bb
2189 dove
2190 Ei è l’intensità (valore efficace imperturbato) del campo elettrico ambientale [V m -1 ] alla
2191 i-esima frequenza;
2192 E I,i è il VA inf (E) per l’intensità del campo elettrico ambientale [V m -1 ] alla i-esima
2193 frequenza come indicato nella Tab. B1 dell’Allegato XXXVI , Parte II del TUS;

pu
2194 a è pari a 170 [V m -1 ].

2195 Per la verifica del rispetto dei VA sup (E) per l’intensità del campo elettrico ambientale Verifica VA sup (E)
2196 (Tab.4 oppure TUS, Allegato XXXVI, Parte II, Tab.B1) dovrà essere applicata la seguente
2197 disequazione:
.

sta
𝐸 𝐸
2198 1
𝐸, 𝑏
.

2199 dove
2200 Ei è l’intensità (valore efficace imperturbato) del campo elettrico ambientale [V m -1 ] alla
2201 i-esima frequenza;
hie
2202 E S,i è il VA sup (E) per l’intensità del campo elettrico ambientale [V m -1 ] alla i-esima
2203 frequenza come indicato nel TUS, Allegato XXXVI, Parte II, Tab. B1;
2204 b è pari a 610 [Vm -1 ].
2205 Per la verifica del rispetto dei VA inf (B) per il campo magnetico ambientale (Tab.4 Verifica VA inf (B)
2206 oppure TUS, Allegato XXXVI, Parte II, Tab. B2) dovrà essere applicata la seguente
nc

2207 disequazione:

𝐵 𝐵
2208 1
𝐵, 𝑐
ni

2209 dove
2210 Bi è l’intensità dell’induzione magnetica ambientale [μT] alla i-esima frequenza;
2211 B I,i è il VA inf (B) per l’induzione magnetica ambientale [μT] alla i-esima frequenza come
2212 indicato nella Tab. B2 della Parte II dell’Allegato XXXVI al TUS;
oi

2213 c è pari a 100 µT.


2214 Per la verifica del rispetto dei VA sup (B) per il campo magnetico ambientale (Tab.4 Verifica VA sup (B)
2215 oppure TUS, Allegato XXXVI, Parte II, Tab. B2) dovrà essere applicata la seguente
2216 disequazione:
ett

𝐵 𝐵
2217 1
𝐵, 𝑐

2218 dove
og

2219 Bi è l’intensità dell’induzione magnetica ambientale [μT] alla i-esima frequenza;


2220 B S,i è il VA sup (B) per l’induzione magnetica ambientale [μT] alla i-esima frequenza come
2221 indicato nella Tab. B2 della Parte II dell’Allegato XXXVI del TUS;
2222 c è pari a 100 µT.
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a
2223 Per la verifica del rispetto dei VA (B) per l’esposizione localizzata degli arti (Tab.4 V erifica VA(B)
2224 oppure TUS, Allegato XXXVI, Parte II, Tab. B2) per il campo magnetico ambientale dovrà Per esposizione
2225 essere applicata la seguente disequazione: localizzata degli

lic
arti
𝐵 𝐵
2226 1
𝐵, 𝑑

bb
2227 dove
2228 Bi è l’intensità dell’induzione magnetica ambientale [μT] alla i-esima frequenza;
2229 B A,i è il VA relativo all’esposizione localizzata degli arti per l’induzione magnetica
2230 ambientale [μT] alla i-esima frequenza come indicato nella Tab.4 oppure TUS,
2231 Allegato XXXVI, Parte II, Tab. B2;

pu
2232 d è pari a 300 µT.
2233 Per la verifica del rispetto dei VA per le correnti di contatto (Tab.4 oppure TUS, Verifica VA (I C )
2234 Allegato XXXVI, Parte II, Tab. B3), si applica la seguente disequazione:

𝐼 𝐼
2235 1

sta
𝐼, 𝑒

2236 dove
2237 Ii è la corrente di contatto [mA] alla i-esima frequenza
2238 I Ci è il VA (I C ) per la corrente di contatto [mA] alla i-esima frequenza come indicato nella
2239 Tab.4 oppure nel TUS, Allegato XXXVI, Parte II,Tab. B3.
hie
2240 e è pari a 40 mA.
2241 B. Metodo del picco ponderato nel dominio del tempo
CAMPI
2242 In caso di segnali non sinusoidali, una valutazione più accurata dell’esposizione MULTIFREQUENZA
2243 dovrebbe considerare anche le informazioni sulla fase, applicando il metodo del picco Con inclusione
nc

2244 ponderato come specificato nella Parte II dell’Allegato XXXVI al TUS [1]. della fase

2245 Il metodo del picco ponderato consiste nel sommare i contributi spettrali della grandezza
2246 considerata pesando ciascuna componente spettrale in rapporto al pertinente limite (VA o
2247 VLE) alla frequenza corrispondente e tenendo conto in modo appropriato anche delle
2248 rispettive fasi. L’ampiezza della forma d’onda del segnale misurato (nel caso di confronto
ni

2249 con i VA) o calcolato (nel caso di confronto con i VLE) è ponderata dai pertinenti limiti
2250 dipendenti dalla frequenza tramite una funzione basata sul filtraggio nel dominio del tempo.
2251 Il TUS ammette anche altre procedure di valutazione scientificamente provate e
2252 convalidate, purché conducano a risultati approssimativamente equivalenti e comparabili.
oi

2253 L’ampiezza di picco della forma d’onda ponderata fornisce l’indice di esposizione (IE). Al Indice di esposizione 
2254 fine di garantire la conformità ai limiti, il valore di IE, calcolato nel dominio del tempo IE 
2255 come descritto dalla seguente equazione, deve essere inferiore a 1 se calcolato in termini
2256 frazionari, ovvero inferiore a 100 se calcolato in termini percentuali
ett

𝐴
2257 𝐼𝐸 𝑐𝑜𝑠 2𝜋𝑓 ∙ 𝑡 𝜃 𝜑 1
𝐿

2258 dove
2259 Ai è l’ampiezza del campo ambientale alla i-esima frequenza di emissione f [Hz];
og

2260 Li è il pertinente limite di esposizione (VA o VLE) alla i-esima frequenza di emissione f [Hz];
2261 t è il tempo [s];
2262 θi è l’angolo di fase del campo alla i-esima frequenza di emissione f [Hz];
2263 φi è l’angolo di fase del filtro alla i-esima frequenza di emissione f [Hz]
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a
2264 C.3.1.2 Esposizioni non professionali
2265 Per le esposizioni non professionali si applicano i limiti per la protezione della
2266 popolazione della legislazione vigente (Cfr. § 8.2), cioè i limiti del DPCM BF [5], che

lic
2267 recepisce le restrizioni della Raccomandazione del Consiglio 1999/519/CE e fissa
2268 ulteriori restrizioni per le esposizioni ai campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete
2269 (50Hz) generati dagli elettrodotti.

bb
2270 Con riferimento alla stimolazione elettrica, che è significativa da 1 Hz a 10 MHz, il LB è Verifica dei livelli di
2271 stabilito limitando la densità di corrente J [mA m -2 ] indotta all’interno del corpo umano riferimento − LR
2272 (Allegato II alla Raccomandazione 1999/519/CE) [18]. L’approccio più semplice per
2273 dimostrare il rispetto dei LB prevede di verificare il rispetto dei pertinenti LR, riportati
2274 nella Tab. 2 dell’Allegato III alla Raccomandazione 1999/519/CE.

pu
2275 Per la verifica del rispetto dei LR relativi ai campi ambientali, per le frequenze fino a 10
2276 MHz i livelli dei campi ambientali devono essere sommati in base alle seguenti formule
2277 (Allegato IV alla Raccomandazione 1999/519/CE):

𝐸 𝐸
2278 1
𝐸, 𝑎

sta
𝐻 𝐻
2279 1
𝐻, 𝑏

2280 dove
2281 Ei è l’intensità (valore efficace imperturbato) del campo elettrico ambientale [V m -1 ] alla
hie
2282 i-esima frequenza di emissione f [Hz];
2283 E L,i è il LR dell'intensità del campo elettrico ambientale [V m -1 ] di cui alla Tab. 2
2284 dell’allegato III della Raccomandazione 1999/519/CE alla corrispondente frequenza;
2285 Hj è l'intensità del campo magnetico ambientale [A m -1 ] alla j-esima frequenza di
2286 emissione f [Hz];
nc

2287 H L,j è il LR dell'intensità del campo magnetico ambientale [A m -1 ] di cui alla Tab. 2
2288 dell’allegato III della Raccomandazione 1999/519/CE alla corrispondente frequenza;
2289 a è pari a 87 V m -1 (Raccomandazione 1999/519/CE)
2290 b è pari a 5 A m -1 (corrispondente a 6,25 μT per l’induzione magnetica)
2291 (Raccomandazione 1999/519/CE)
ni

2292 Allo scopo di evitare i rischi dovuti alle correnti di contatto da oggetti conduttori, per le
2293 frequenze fino a 10 MHz si raccomandano LR addizionali per le correnti di contatto,
2294 riportati nella Tab. 3 dell’Allegato III alla Raccomandazione 1999/519/CE [18].
oi

2295 Per la verifica del rispetto dei LR per la corrente di contatto, per le frequenze fino a
2296 10 MHz si deve applicare la seguente formula:

𝐼
2297 1
𝐼,
ett

2298 dove
2299 lk è la componente della corrente di contatto [mA] alla k-esima frequenza di
2300 emissione f [Hz];
og

2301 I C,k è il LR per la corrente di contatto [mA] di cui alla Tab: 3 dell’allegato III della
2302 Raccomandazione 1999/519/CE alla corrispondente frequenza.
Pr

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Progetto
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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

a
2303 C.3.2 Gamma di frequenza compresa tra 100 kHz e 300 GHz (effetti termici)
2304 Nella gamma di frequenza compresa tra 100 kHz e 300 GHz (effetti termici) le relazioni
2305 di fase tra le diverse componenti spettrali di fatto non hanno rilevanza, in quanto gli effetti

lic
2306 relativi all’esposizione sono dovuti al riscaldamento dei tessuti indotto dalla deposizione
2307 di energia. Pertanto, la valutazione dell’esposizione a segnali multifrequenza si effettua Somma spettrale
2308 attraverso la somma spettrale quadratica dell’ampiezza dei campi misurati o calcolati alle quadratica o
2309 diverse frequenze normalizzati rispetto ai pertinenti VA alle corrispondenti frequenze, lineare

bb
2310 ovvero attraverso la somma spettrale lineare dei valori, misurati o calcolati, del tasso di
2311 assorbimento specifico (SAR) o densità di potenza (S) o, nel caso di campi pulsati,
2312 dell’assorbimento specifico (SA), normalizzati rispetto ai pertinenti VLE alle
2313 corrispondenti frequenze.

2314 C.3.2.1 Esposizioni professionali

pu
2315 All’interno dell’intervallo di frequenze tra 100 kHz e 6 GHz, il VLE per gli effetti sanitari
2316 (VLE san ) è il tasso di assorbimento specifico, cioè la potenza assorbita per unità di massa
2317 di tessuto corporeo (SAR [W kg -1 ]) derivante da esposizione a campi elettromagnetici.

2318 Per le frequenze tra 300 MHz e 6 GHz, il VLE per gli effetti sensoriali (VLE sens ) connesso
2319 alla prevenzione di effetti uditivi provocati da esposizioni della testa a microonde
2320 pulsate è l’energia assorbita per ogni massa (10 g) di tessuto all’interno della testa (SA,

sta
2321 [mJ kg -1 ]).

2322 Per le frequenze superiori a 6 GHz, il VLE san è la densità di potenza (S, [W m -2 ]) della
2323 radiazione elettromagnetica incidente sulla superficie corporea.

2324 Per queste gamme di frequenze, sono definiti i relativi VA riportati nella Tab.6 oppure Verifica dei Valori
di Azione - VA
2325 nelle tabelle B1 e B2 nella parte III dell’Allegato XXXVI al TUS [1].
hie
2326 Per la verifica del rispetto dei VA per l’intensità del campo elettrico ambientale (Tab.6 Verifica VA (E)1
2327 oppure TUS, Allegato XXXVI, Parte III, Tab. B1) dovrà essere applicata la seguente
2328 disequazione:

𝐸
nc

2329 1
𝐸,

2330 dove
2331 Ei è l’intensità (valore efficace imperturbato) del campo elettrico ambientale [V m -1 ] alla
ni

2332 i-esima frequenza mediato per ogni periodo di sei minuti;


2333 E L,i è il VA per l’intensità del campo elettrico [V m -1 ] alla i-esima frequenza come indicato
2334 nella Tab.6 oppure TUS, Allegato XXXVI, Parte III, Tab. B1.
2335 Per la verifica del rispetto dei VA (B) per l’induzione magnetica ambientale (Tab.6 Verifica VA (B) 
oi

2336 oppure TUS, Allegato XXXVI, Parte III, Tab. B1) dovrà essere applicata la seguente
2337 disequazione:

𝐵
2338 1
𝐵,
ett

2339 dove
2340 Bi è l’intensità dell’induzione magnetica ambientale alla i-esima frequenza [µT] mediata
2341 per ogni periodo di sei minuti;
og

2342 B L,i è il VA per l’induzione magnetica [μT] alla i-esima frequenza come indicato nella
2343 Tab.6 oppure TUS, Allegato XXXVI, Parte III, Tab. B1.
Pr

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Progetto
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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

a
2344 Per la verifica del rispetto dei VA per le correnti indotte attraverso gli arti VA (I L ) e le Verifica VA (I L )
2345 correnti di contatto VA (I C ), riportati nella Tab.6 oppure Tab. B2 nella parte III VA (I C )
2346 dell’Allegato XXXVI al TUS [1], si applicano, rispettivamente, le due seguenti

lic
2347 disequazioni:

𝐼
2348 1
𝐼,

bb
𝐼 𝐼
2349 1
𝑏 𝐼,

2350 dove

pu
2351 li è la componente della corrente indotta attraverso l’arto [mA] alla frequenza i-esima;
2352 I A,i è il VA per la corrente indotta attraverso l'arto [mA] alla frequenza i-esima come
2353 indicato nella Tab.6 oppure nella Tab. B2 della parte III dell’allegato XXXVI al TUS;
2354 lj è la componente della corrente di contatto [mA] alla frequenza j-esima;
2355 I C,j è il VA per la corrente di contatto [mA] alla frequenza j-esima come indicato nella

sta
2356 Tab. B2 della parte III dell’allegato XXXVI al TUS.

2357 3.2.2 Esposizioni non professionali

2358 Per le esposizioni non professionali si applicano i limiti per la protezione della
2359 popolazione della legislazione vigente (Cfr. § 8.2), ovvero i limiti del DPCM AF [4], che
hie
2360 recepisce le restrizioni della Raccomandazione del Consiglio 1999/519/CE e fissa
2361 ulteriori restrizioni per le sorgenti riconducibili ai sistemi fissi radiotelevisivi e di
2362 telecomunicazione.

2363 All’interno dell’intervallo di frequenze tra 100 kHz e 10 GHz, il LB per gli effetti termici è
2364 la potenza assorbita per unità di massa di tessuto corporeo (SAR, [W kg -1 ]), derivante
2365 da esposizione a CEM.
nc

2366 Per le frequenze superiori a 10 GHz, il LB per gli effetti termici è la densità di potenza (S
2367 [W m -2 ]) della radiazione elettromagnetica incidente sulla superficie corporea.

2368 L’approccio più semplice per dimostrare il rispetto dei pertinenti LB è quello di verificare Verifica dei Livelli di
2369 il rispetto dei relativi LR riportati nella Tab. 2 dell’Allegato III alla Raccomandazione Riferimento − LR
ni

2370 1999/519/CE [18].


oi
ett
og
Pr

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Progetto
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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

a
2371 Per gli effetti termici, a partire da 100 kHz, i livelli di campo devono soddisfare le due
2372 seguenti disequazioni:

lic
𝐸 𝐸
2373 1
𝑐 𝐸,

2374 e

bb
𝐻 𝐻
2375 1
𝑑 𝐻,

2376 dove

pu
2377 Ei è l’intensità (valore efficace imperturbato) del campo elettrico ambientale [V m -1 ] alla
2378 i-esima frequenza;
2379 E L,i è il livello di riferimento dell'intensità del campo elettrico [V m -1 ] di cui alla Tab. 2
2380 dell’Allegato III del TUS;
2381 Hj è l'intensità del campo magnetico [A m -1 ] alla frequenza j-esima;

sta
2382 H L,j è il livello di riferimento dell'intensità del campo magnetico [A m -1 ] di cui alla Tab. 2
2383 dell’allegato III del TUS;
1/2
2384 c è pari a 87 / f [V m -1 ];
2385 d è pari a 0,73 / f [V m -1 ].
2386 Allo scopo di evitare i rischi dovuti alle correnti di contatto e alle correnti indotte
hie
2387 attraverso gli arti, per le frequenze fino a 110 MHz si raccomandano LR addizionali per Verifica LR(I L )
2388 le correnti di contatto da oggetti conduttori e per le correnti indotte attraverso gli arti, LR (I C )
2389 riportati nella Tab. 3 dell’Allegato III alla Raccomandazione 1999/519/CE [18].

2390 Per la verifica del rispetto dei LR per la corrente indotta su un arto e per la corrente di
2391 contatto si devono applicare, rispettivamente, le due seguenti disequazioni:
nc

𝐼
2392 1
𝐼,

𝐼
ni

2393 1
𝐼,

2394 dove
2395 li è la componente della corrente indotta attraverso l'arto [mA] alla frequenza i-esima;
oi

2396 I L,i è il livello di riferimento per la corrente indotta attraverso l'arto, pari a 45 mA,
2397 dell’Allegato III alla Raccomandazione 1999/519/CE ;
2398 lj è la componente della corrente di contatto [mA] alla frequenza j-esima;
2399 I C,j è il livello di riferimento per la corrente di contatto [mA] alla frequenza j-esima di cui
ett

2400 alla Tab. 3 dell’Allegato III.


og
Pr

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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

a
2401 C.4 Esposizione simultanea a sorgenti multiple
2402 L’approccio proposto nel seguente paragrafo è coerente con le indicazioni riportate

lic
2403 nell’Allegato D alla norma tecnica CEI EN 50499:2019 [25].

2404 C.4.1 Termini e definizioni


2405 C.4.1.1 Quoziente di esposizione (QE)

bb
2406 In caso di esposizione simultanea a sorgenti multiple, si considera per ciascuna sorgente
2407 che contribuisce all’esposizione un quoziente di esposizione (QE). Esso è definito come
2408 sommatoria sulla gamma di frequenze dei quozienti calcolati come rapporto tra il livello
2409 di esposizione a una data frequenza (misurato, calcolato o ricavato da dati disponibili) e
2410 il relativo limite di esposizione a quella frequenza:

pu
𝐿𝑖𝑣𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑑𝑖 𝑒𝑠𝑝𝑜𝑠𝑖𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒
2411 𝑄𝐸
𝐿𝑖𝑚𝑖𝑡𝑒 𝑑𝑖 𝑒𝑠𝑝𝑜𝑠𝑖𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒

2412 Il QE può essere riferito ai VA o ai VLE per l’esposizione di carattere professionale,


2413 ovvero ai LR o LB per l’esposizione della popolazione o l’esposizione di carattere
2414 non professionale. Esso può essere espresso in termini frazionari (QE) o percentuali

sta
2415 (QE % = QE*100 %) attraverso le equazioni descritte nei paragrafi seguenti.

2416 C.4.1.2 Quoziente di esposizione totale (QET)


2417 Si definisce quoziente di esposizione totale (QET) il risultato della sommatoria dei
2418 quozienti di esposizione (sia quelli basati sui VA o LR, sia quelli basati sui VLE o LB)
2419 dell’apparecchiatura che causa l’esposizione in un qualsiasi luogo specifico. Esso può
2420 essere espresso in termini frazionari (QET) o percentuali (QET %).
hie
2421 C.4.2 Approccio del quoziente di esposizione totale (QET)
2422 Si tratta di un approccio semplificato di tipo cautelativo per dimostrare la conformità delle
2423 condizioni di esposizione simultanea a sorgenti multiple. Il QET è il risultato della
2424 sommatoria dei QE attribuiti alle singole apparecchiature o sorgenti.
nc

2425 L’approccio del QET consente al DL di eseguire una semplice sommatoria dei contributi
2426 generati da diverse apparecchiature, anche se le valutazioni delle singole
2427 apparecchiature sono state condotte su basi diverse (VA o VLE, ovvero LR o LB) rispetto
2428 a diversi limiti di esposizione (esposizione di carattere professionale, esposizione della
2429 popolazione o esposizione non di carattere professionale).
ni

2430 L’approccio del QET non è obbligatorio, ma rappresenta un metodo semplificato per
2431 dimostrare la conformità ai VLE fissati dall’Allegato XXXVI al TUS [1], ovvero ai LB della
2432 Raccomandazione 1999/519/CE [18]. Il DL può anche avvalersi di altre procedure di
2433 valutazione quali, ad esempio, quelle fornite dalle norme CEI EN 50413:2019 [24] o IEC
2434 EN 62311:2019 [33], ovvero di altri metodi di valutazione appropriati.
oi

2435 L’approccio del QET è rivolto alla sommatoria delle esposizioni da sorgenti multiple. La
2436 sommatoria per il calcolo del QET non dovrebbe includere i dispositivi o le sorgenti
2437 giustificate riportate nella Tab. 1 della norma EN 50499:2019 [25], che quindi non
2438 concorrono al calcolo del QET.
ett

2439 L’approccio del QET può essere utilizzato solo per dimostrare la conformità della
2440 condizione di esposizione ai pertinenti limiti di esposizione, ma non per dimostrare la
2441 non conformità.
og
Pr

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Progetto
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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

a
2442 C.4.3 QE per una singola apparecchiatura o sorgente
2443 C.4.3.1 Conseguimento o calcolo del QE per una singola apparecchiatura o
2444 sorgente

lic
2445 Il QE o le informazioni sul livello specifico di esposizione possono essere ottenute
2446 direttamente dai fornitori dell’apparecchiatura. Solitamente esse sono indicate per una o
2447 più distanze specifiche, che rappresentano l’uso normale dell’apparecchiatura
2448 interessata o l’impiego definito nelle rispettive istruzioni d’uso tra cui la corretta

bb
2449 manutenzione. Dovrebbero essere presi in considerazione anche i contributi del
2450 cablaggio e altri aspetti di un’installazione, per i quali potrebbe essere necessario
2451 definire QE separati.

2452 Potrebbero inoltre essere disponibili al pubblico informazioni su tipi comuni di


2453 apparecchiature. È opportuno accertarsi che queste informazioni siano state ottenute da

pu
2454 una fonte affidabile come, ad esempio, da una pubblicazione sottoposta a un gruppo di
2455 revisori, da un’autorità nazionale o internazionale, oppure da una fonte il cui uso possa
2456 essere giustificato dal datore di lavoro.

2457 Qualora dalle informazioni disponibili risulti solo che l’apparecchiatura rispetta i limiti di
2458 esposizione ai CEM per i lavoratori specificati nell’allegato XXXVI al TUS [1], il QE deve QE=1
2459 essere ipotizzato pari a 1, in modo da rappresentare le condizioni del caso peggiore.

sta
2460 Analogamente, qualora dalle informazioni disponibili risulti solo che l’apparecchiatura
QE=0 
2461 rispetta i limiti di esposizione per la popolazione (esposizione non di carattere
2462 professionale) riportati nella Raccomandazione del Consiglio 1999/519/CE,
2463 l’apparecchiatura dovrebbe essere inclusa tra le sorgenti conformi a priori riportate nella
2464 Tab. 1 della norma CEI EN 50499 [25], e il QE deve essere ipotizzato pari a 0.
hie
2465 Se non sono disponibili informazioni sul QE per una specifica apparecchiatura, esso può
2466 essere calcolato dai livelli di emissione misurati.

2467 C.4.3.2 Calcolo del QE per una singola apparecchiatura o sorgente dalle
2468 emissioni misurate o dai livelli di esposizione − effetti di stimolazione
2469 (1 Hz – 10 MHz)
nc

2470 Il QE di un singolo apparato o sorgente può essere calcolato mediante uno dei due
2471 approcci descritti nei paragrafi seguenti.

2472 Il primo approccio prevede una valutazione basata sulla sommatoria dei QE senza
2473 includere alcuna informazione sulla fase. Ciò comporta quasi sempre una sovrastima
ni

2474 dell’esposizione per i campi non sinusoidali costituiti da molteplici componenti


2475 armoniche.

2476 Il secondo approccio, basato sul metodo del picco ponderato, prevede una sommatoria
2477 che considera anche le informazioni sulla fase e, quindi, consente una valutazione più
2478 accurata dell’esposizione.
oi

2479 A. Metodo della sommatoria dei QE

2480 Il QE di un singolo apparato o sorgente per le basse frequenze QE BF , calcolato sulla


2481 base della valutazione condotta rispetto ai diversi limiti di esposizione (VA o VLE, ovvero
ett

2482 LR o LB) è definito dalla seguente equazione:

𝐹
2483 𝑄𝐸
𝐹,
og

2484 dove
2485 Fi è il livello di esposizione (intensità di campo o corrente o densità di corrente) alla i-
2486 esima frequenza di emissione f (Hz);
2487 F L,i è il pertinente limite di esposizione a quella frequenza.
Pr

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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

a
2488 B. Metodo del picco ponderato nel dominio del tempo

2489 Nelle situazioni nelle quali le sorgenti non sono indipendenti (sorgenti con fase coerente)

lic
2490 una valutazione più accurata dell’esposizione dovrebbe considerare anche le
2491 informazioni sulla fase. Il metodo del picco ponderato andrebbe applicato come
2492 specificato nella Parte II dell’Allegato XXXVI al TUS [1]. L’ampiezza della forma d’onda
2493 del segnale misurato è ponderata da VA ovvero VLE dipendenti dalla frequenza. La
2494 funzione peso dovrebbe avere una risposta in frequenza (funzione di trasferimento WL) Funzione peso

bb
WL i
2495 che corrisponde con la risposta in frequenza del pertinente limite di esposizione
2496 (funzione VL), così che la sommatoria e la ponderazione delle componenti spettrali
2497 avvengano nel dominio del tempo.

1
2498 𝑊𝐿

pu
√2 𝑉𝐿

2499 dove:
2500 WL i è la funzione peso del filtro alla i-esima frequenza di emissione f [Hz];
2501 VL i è il pertinente limite di esposizione alla i-esima frequenza di emissione f [Hz].

sta
2502 Il QE di un singolo apparato o sorgente, per le basse frequenza QE BF , calcolato sulla QE BF  
2503 base della valutazione condotta con il metodo del picco ponderato nel dominio del tempo
2504 secondo i pertinenti limiti di esposizione (VA o VLE), è definito dalla seguente equazione:

2505 𝑄𝐸 𝑚𝑎𝑥 𝑊𝐿 ∙ 𝐹 cos 2𝜋𝑓 ∙ 𝑡 𝜃 𝜑


hie
2506 dove:
2507 Fi è l’ampiezza del campo alla i-esima frequenza di emissione f [Hz], espresso in
2508 valore di picco (cioè il valore efficace dell’i-esima componente armonica moltiplicato
2509 per √2);
2510 WL i è la funzione peso del filtro alla i-esima frequenza di emissione f [Hz];
nc

2511 VL i è il pertinente limite di esposizione alla i-esima frequenza di emissione f [Hz].


2512 t è il tempo [s];
2513 θi è l’angolo di fase del campo alla i-esima frequenza di emissione f [Hz];
ni

2514 φi è l’angolo di fase del filtro i-esima frequenza di emissione f [Hz].


oi
ett
og
Pr

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sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

a
2515 C.4.3.3 Calcolo del QE per una singola apparecchiatura o sorgente
2516 dalle emissioni misurate o dai livelli di esposizione − effetti termici
2517 (100 kHz – 300 GHz)

lic
2518 Il QE di un singolo apparato o sorgente, alle alte frequenza QE AF , sulla base della QE AF  
2519 valutazione condotta rispetto ai diversi limiti di esposizione (VA o VLE, ovvero LR o LB),
2520 è definito da una delle seguenti equazioni:

bb
𝐹
2521 𝑄𝐸
𝐹,

2522 oppure

pu
𝑆
2523 𝑄𝐸
𝑆,

2524 dove:
2525 Fi è il livello di esposizione (intensità di campo o densità corrente) alla i-esima
2526 frequenza di emissione f [Hz];

sta
2527 F L,i è il pertinente limite di esposizione a quella frequenza;
2528 Si è il livello di esposizione (densità di potenza o tasso d’assorbimento specifico) alla
2529 i-esima frequenza di emissione f [Hz];
2530 S L,i è il pertinente limite di esposizione a quella frequenza.

2531 C.4.4 Combinazione dei QE di diverse apparecchiature in un quoziente di


hie
2532 esposizione totale (QET)
2533 Il QET totale per le esposizioni simultanee a sorgenti multiple è il risultato della
2534 sommatoria dei QE calcolati per le singole apparecchiature o sorgenti che contribuiscono
2535 all’esposizione.

2536 Il calcolo del QET può essere condotto secondo due approcci con due diversi livelli di
2537 complessità:
nc

2538  calcolo del QET totale sull’intera banda di frequenza (0 Hz – 300 GHz) trascurando
2539 le diverse basi fisiologiche dell’esposizione ai CEM (valutazione semplice, vedasi
2540 successivo § 4.4.1);
2541  calcolo separato dei QET nella gamma delle basse frequenze − in cui sono presenti
ni

2542 gli effetti di stimolazione (vedasi successivo § 4.4.2) − e nella gamma delle alte
2543 frequenze − in cui sono presenti gli effetti termici (vedasi successivo § 4.4.3) −,
2544 nonché nella gamma delle frequenze intermedie − in cui sono presenti sia gli effetti
2545 di stimolazione che quelli termici (successivo § 4.4.4).
oi

2546 Il primo approccio, unico QET, calcolato sull’intera banda di frequenza, semplifica
2547 notevolmente la valutazione dei contributi provenienti da sorgenti diverse; esso può
2548 essere utilizzato per dimostrare rapidamente la conformità ai pertinenti limiti di
2549 esposizione se i livelli di esposizione associati a ciascuna sorgente sono molto al di sotto
2550 dei relativi limiti (VA, VLE, ovvero LR, LB). Tale semplificazione potrebbe tuttavia
ett

2551 risultare penalizzante in molti casi, per cui sarebbe consigliabile il calcolo separato dei
2552 QET per le alte e per le basse frequenze.

2553 I vantaggi del calcolo separato dei QET per le basse e le alte frequenze risiedono nel
2554 fatto che ciò rappresenta un’approssimazione più accurata.
og

2555 I risultati della sommatoria per la valutazione del QET sono sempre cautelativi,
2556 giacché i contributi delle diverse sorgenti di esposizione non hanno
2557 necessariamente la stessa fase.
Pr

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sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

a
2558 C.4.4.1 Valutazione semplice del QET sull’intera banda di frequenza
2559 (0 Hz – 300 GHz)
2560 Nella sua forma più semplice e cautelativa, la valutazione del QET si effettua sommando

lic
2561 i singoli QE di ogni sorgente o apparecchiatura che contribuisce all’esposizione a
2562 prescindere dal regime di frequenza. La relativa equazione è riportata di seguito:

bb
2563 𝑄𝐸𝑇 𝑄𝐸

2564 dove:
2565 N è il numero totale di apparecchiature o sorgenti;

pu
2566 QE n è il QE della n–esima apparecchiatura o sorgente, convertito in una frazione
2567 decimale, riferito a un qualsiasi metodo di valutazione.
2568 Per esempio, si consideri una situazione nella quale un lavoratore subisce l’esposizione
2569 di quattro apparecchiature: il QE di ognuna è, rispettivamente, 25%, 0,1, 1/20 e 1/25. Esempio 1
2570 La conversione di tali valori in frazioni decimali e il calcolo determinerebbero un
2571 QET = 0,25 + 0,1 + 0,05 + 0,04 = 0,44. In alternativa, la conversione delle stesse
2572 potrebbe essere espressa in valori percentuali (QET=25%+10%+5%+4%=44%)

sta
2573 Come secondo esempio si consideri una situazione nella quale un lavoratore subisce Esempio 2
2574 l’esposizione di quattro apparecchiature, il cui QE è, rispettivamente, 0,6, 0,3, 0,2 e 0,1.
2575 In questo caso il QET è pari a 1,2.

2576 La semplice equazione sopraindicata per la valutazione del QET produce un risultato
hie
2577 molto cautelativo. Essa è riportata per svolgere facili valutazioni di semplici situazioni di
2578 esposizione. Qualora tale equazione determini un QET superiore a 1, non significa
2579 necessariamente che l’esposizione sia superiore ai limiti, significa solo che è necessario
2580 svolgere una valutazione più complessa.

2581 Per una determinazione più realistica del QET non è appropriato sommare tra loro
2582 esposizioni a diversi regimi di frequenze, i cui limiti sono basati su effetti di natura diversa
nc

2583 (effetti di stimolazione alle basse frequenze ed effetti termici alle alte frequenze). I regimi
2584 a frequenze diverse dovrebbero essere valutati separatamente.

2585 C.4.4.2 Valutazione alle basse frequenze − effetti di stimolazione (1 Hz – 10 MHz)


2586 Il QET alle basse frequenze, QET BF , è definito dalla seguente equazione, sulla base della
ni

2587 valutazione condotta rispetto ai diversi limiti di esposizione (VA o VLE per le esposizioni
2588 professionali, ovvero LR o LB per le esposizioni non professionali):

2589 𝑄𝐸𝑇 𝑄𝐸 , , 𝑄𝐸 , ,
oi

2590 dove:
2591 N è il numero di apparecchiature o sorgenti valutate secondo i VA (ovvero
2592 secondo i LR);
ett

2593 M è il numero di apparecchiature o sorgenti valutate secondo i VLE (ovvero


2594 secondo i LB);
2595 QE VA,BF,n è il QE della n-esima apparecchiatura o sorgente, convertito in una frazione
2596 decimale, valutato secondo i VA (ovvero secondo i LR);
2597 QE VLE,BF,m è il QE della m-esima apparecchiatura o sorgente, convertito in una frazione
og

2598 decimale, valutato secondo i VLE (ovvero secondo i LB).


2599 Al fine di garantire la conformità della condizione di esposizione ai pertinenti limiti di
2600 esposizione, il QET BF dovrebbe essere non superiore a 1. Qualora risulti un QET BF
2601 superiore a 1, non significa necessariamente che l’esposizione sia superiore ai limiti,
2602 bensì che è necessario svolgere una valutazione più complessa.
Pr

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Progetto
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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

a
2603 La stessa apparecchiatura non dovrebbe essere valutata come QE VA,BF,n e allo stesso
2604 tempo come QE VLE,BF,m , in quanto QE VA,BF,n e QE VLE,BF,m sono modi diversi di valutare la
2605 stessa emissione in relazione, rispettivamente, ai VA (o i LR) o ai VLE (o i LB).

lic
2606 C.4.4.3 Valutazione alle alte frequenze − effetti termici (100 kHz – 300 GHz)
2607 Il QET alle alte frequenze, QET AF , è definito dalla seguente equazione, sulla base della
2608 valutazione condotta rispetto ai diversi limiti di esposizione (VA o VLE per le esposizioni

bb
2609 professionali, ovvero LR o LB per le esposizioni non professionali):

2610 𝑄𝐸𝑇 𝑄𝐸 , , 𝑄𝐸 , ,

pu
2611 dove:
2612 N è il numero di apparecchiature o sorgenti valutate secondo i VA (ovvero
2613 secondo i LR);

2614 M è il numero di apparecchiature o sorgenti valutate secondo i VLE (ovvero


2615 secondo i LB);

sta
2616 QE VA,AF,n è il QE della n-esima apparecchiatura o sorgente, convertito in una frazione
2617 decimale, valutato secondo i VA (ovvero secondo i LR);

2618 QE VLE,AF,m è il QE della m-esima apparecchiatura o sorgente, convertito in una frazione


2619 decimale, valutato secondo i VLE (ovvero secondo i LB).

2620 Al fine di garantire la conformità della condizione di esposizione ai pertinenti limiti di


hie
2621 esposizione, il QET AF dovrebbe essere non superiore a 1. Qualora risulti un QET AF
2622 superiore a 1, non significa necessariamente che l’esposizione sia superiore ai limiti,
2623 bensì che è necessario svolgere una valutazione più complessa.

2624 La stessa apparecchiatura non dovrebbe essere valutata come QE VA,AF,n e allo stesso
2625 tempo come QE VLE,AF,m ,, in quanto QE VA,BF,n e QE VLE,BF,m sono modi diversi di valutare la
2626 stessa emissione in relazione, rispettivamente, ai VA (o i LR) o ai VLE (o i LB).
nc

2627 C.4.4.4 Valutazione alle frequenze  intermedie (100 kHz − 10 MHz) 


2628 In questo caso sono presenti sia gli effetti di stimolazione che quelli termici. Pertanto,
2629 devono essere condotte entrambe le valutazioni descritte nei precedenti § 4.2.2 e § 4.2.3.
2630 I risultati di ciascuna valutazione, QET BF e QET AF , rimangono indipendenti e non devono
ni

2631 essere sommati tra loro. Ciascuno, però, deve essere non superiore a 1.

2632 C.4.5 Esempio di esposizione multipla utilizzando valutazioni separate del QET
2633 In questo esempio, un lavoratore è esposto contemporaneamente a CEM provenienti da Esempio 3
2634 cinque diverse apparecchiature.
oi

2635 L’apparecchiatura A è una macchina industriale che emette solo CEM a bassa frequenza,
2636 con un QE di 0,4. Quindi QE BF,A = 0,4 e non vi è contributo ad alta frequenza (QE AF,A = 0).

2637 L’apparecchiatura B è un sistema di comunicazioni ad alta frequenza, con un QE di 0,35,


ett

2638 calcolato dal valore del SAR. Quindi QE AF,B = 0,35 e non vi è contributo a bassa
2639 frequenza (QE BF,B = 0).

2640 L’apparecchiatura C è un piccolo trasponditore di monitoraggio che emette solo campi


2641 ad alta frequenza a un basso livello di emissione corrispondente a un QE di 0,1, in
2642 base ai valori di azione. Quindi QE AF,C = 0,1 e non vi è contributo a bassa frequenza
og

2643 (QE BF,C = 0).


Pr

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Progetto
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sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

a
2644 Per l’apparecchiatura D non sono forniti dettagli o informazioni sulla frequenza, ma il
2645 suo QE % dichiarato è del 25 % in base ai valori di azione. Quindi QE BF,D = 0,25 e il
2646 QE AF,D = 0,25 2 = 0,0625.

lic
2647 L’apparecchiatura E è una sorgente riportata nella Tab. 1 della norma CEI EN 50499,
2648 cioè una sorgente che risulta conforme a priori ai limiti per la popolazione. Quindi QE BF,E
2649 = 0 e QE AF,E = 0.

bb
2650 Ne consegue che:

2651 QET BF = 0,4 + 0,25 + 0 = 0,65

2652 e

pu
2653 QET AF = 0,35 + 0,1 + 0,25 2 + 0 = 0,35 + 0,1 + 0,0625 + 0 = 0, 5125

sta
hie
nc
ni
oi
ett
og
Pr

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Progetto
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sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

a
2654 Allegato D
2655
Microscariche

lic
2656

2657 Le infrastrutture elettriche ad alta tensione (stazioni elettriche, cabine primarie ed


2658 elettrodotti in alta tensione) generano elevati livelli di campo elettrico nelle loro
2659 immediate vicinanze dove vi può essere presenza di persone. Questi campi elettrici

bb
2660 possono causare, attraverso accoppiamento capacitivo, un innalzamento del potenziale
2661 elettrico delle persone o di altri oggetti conduttivi che si trovino in vicinanza.

2662 Quando il corpo umano viene a contatto con un oggetto che si trova a un diverso
2663 potenziale elettrico si manifestano le correnti di contatto I C . In tal caso, si assiste a due

pu
2664 fenomeni successivi: dapprima la scarica transitoria (scossa o microscarica) e poi, a
2665 contatto avvenuto, la corrente di contatto stazionaria.

2666 La carica di un oggetto conduttore da parte di un campo elettrico o elettromagnetico fa


2667 sì che delle correnti elettriche attraversino un corpo umano che sia a contatto di
2668 quell’oggetto. Viceversa, la carica del corpo umano da parte di un campo elettrico o
2669 elettromagnetico provoca il passaggio di corrente tra il corpo stesso e un oggetto
2670 conduttore collegato a terra quando i due vengono a contatto. L’intensità e la

sta
2671 distribuzione spaziale di queste correnti dipendono dalla frequenza, dalle dimensioni
2672 dell’oggetto, dalla corporatura della persona e dall’area di contatto. Scariche transitorie
2673 (microscariche) possono verificarsi, invece, quando un individuo e un oggetto conduttore
2674 esposti a un campo intenso vengono a trovarsi in stretta vicinanza.

2675 Una situazione tipica è costituita dagli operatori addetti alle attività di gestione e Sottostazioni
hie
2676 manutenzione all’interno di sottostazioni elettriche all’aperto (“open-air”). Questi elettriche
2677 lavoratori si trovano ad operare in presenza di un campo elettrico che li “carica” e, quindi, all’aperto
2678 quando vengono a contatto con un oggetto collegato elettricamente a terra (quadri,
2679 sostegni, ecc.), possono essere soggetti, dapprima, a una scarica e, successivamente a
2680 contatto avvenuto, a una corrente di contatto stazionaria.

2681 Nell’intervallo di frequenze fino a 10 MHz, la corrente elettrica che viene scambiata tra
nc

2682 un oggetto posto nel campo e il corpo dell’individuo può dar luogo alla stimolazione dei
2683 muscoli e/o dei nervi periferici. All’aumentare dell’intensità della corrente, questi effetti
2684 possono manifestarsi come semplice percezione, scosse elettriche dolorose e/o ustioni,
2685 incapacità di rilasciare l’oggetto, difficoltà di respirazione e, a correnti molto alte,
2686 fibrillazione ventricolare. I valori di soglia per questi effetti dipendono dalla frequenza e
ni

2687 assumono valori inferiori alle frequenze comprese tra 10 e 100 Hz. Le soglie per la
2688 stimolazione dei nervi periferici rimangono basse fino a frequenze di diversi kHz.

2689 Scariche elettriche possono verificarsi quando un individuo si trova, senza toccarlo, nelle
2690 immediate vicinanze di un oggetto a diverso potenziale elettrico. Il livello di campo
2691 elettrico che viene indicato come soglia per provocare una sensazione di disturbo è
oi

2692 stimato attorno a 2÷3.5 kV m -1 .

2693 Elevate correnti di contatto possono dar luogo a contrazioni muscolari che, oltre i 9 mA
2694 a frequenze di 50/60 Hz, provocano paralisi dei muscoli (tetanizzazione) e la
2695 conseguente incapacità di rilasciare la presa dal conduttore carico.
ett
og
Pr

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Progetto
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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

a
2696 In Tab: D.1 sono riportati i valori delle correnti di soglia per vari effetti indiretti di campi
2697 a 50/60 Hz.

lic
2698 Tabella D.1 – Intervalli delle correnti di soglia per effetti indiretti
2699 compresi quelli in bambini, donne e soggetti maschili

Correnti di soglia
Effetto
[mA]

bb
Percezione del contatto 0,2 ÷ 0,4
Dolore nel punto di contatto (dito) 0,9 ÷ 1,8
Scossa dolorosa / inibizione del rilascio 8 ÷ 16
Scossa grave / difficoltà di respirazione 12 ÷ 23

pu
2700 Il VA per l’intensità del campo elettrico VA inf (E) di 10 kV m -1 definito nella Tab.4 oppure
2701 nel TUS, Allegato XXXVI, Parte II, Tab. B1 per l’esposizione a campi elettrici a 50 Hz
2702 include un margine di sicurezza sufficiente a prevenire effetti di stimolazione derivanti
2703 da correnti di contatto, in tutte le possibili condizioni. Lo stesso Allegato XXXVI introduce
2704 un valore di azione pari a 1 mA (valore efficace) relativo alle correnti di contatto fino a
2705 2.5 kHz. (Tab.3 oppure TUS, Allegato XXXVI, Parte II, Tab. B3)

sta
2706 Cenni sulla fisica del fenomeno

2707 Una serie di conduttori aerei in tensione crea nello spazio circostante un campo elettrico Elettrodotti ad
2708 che dipende dai parametri geometrici dei conduttori e dal terreno circostante e dal valore alta tensione e
2709 e tipo della tensione applicata. Nel seguito di questo allegato si farà riferimento al caso sottostazioni
2710 di conduttori trifase in corrente alternata a frequenza industriale (50 Hz), che è il
hie
2711 caso comune di esposizione al campo elettrico al di sotto di linee elettriche ad alta
2712 tensione e all’interno di sottostazioni.

2713 Una persona, sotto una linea elettrica, può essere rappresentata come un oggetto Persona isolata
2714 conduttore posto in un campo elettrico variabile sinusoidalmente nel tempo. Questa elettricamente
2715 persona è soggetta a fenomeni di induzione elettrica che generano delle tensioni indotte da terra
2716 e la portano ad un diverso potenziale rispetto a terra. Più precisamente, le condizioni
nc

2717 elettriche in cui si viene a trovare un conduttore, perfettamente isolato da terra e


2718 interessato da un campo elettrico dovuto ad una linea elettrica, possono essere, in prima
2719 approssimazione, schematizzate come in Fig. D.2 dove:

2720 C*L è la capacità equivalente dell’oggetto conduttore (essere umano) verso i


2721 conduttori di linea,
ni

2722 CT è la capacità dell’oggetto conduttore (essere umano) verso terra,

2723 I’ è la corrente totale che interessa l’oggetto stesso (essere umano),


oi

2724 V’ è la tensione dell’oggetto conduttore (essere umano) verso terra. In questo caso
2725 la tensione V’ è la massima tensione verso terra alla quale può portarsi l’oggetto
2726 conduttore (essere umano) posto in una certa posizione per effetto del campo
2727 elettrico, mentre la corrente I’, che interessa l’oggetto, è dettata dalla capacità
2728 oggetto-linea e oggetto-terra in serie tra loro.
ett
og
Pr

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Progetto
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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

a
VL~

lic
bb
C*L

pu
I’

Oggetto
V’

sta
conduttore

CT
hie
2729 Figura D.2 – Schema elettrico equivalente semplificato di un individuo esposto
nc

2730 perfettamente isolato, esposto ad un campo elettrico generato da un conduttore


2731 in tensione

2732 Nel caso invece in cui lo stesso oggetto conduttore (che rappresenta una persona)
Persona
2733 presenti un collegamento resistivo con la terra (ad esempio il collegamento stabilito dal collegata
2734 contatto della persona con un oggetto collegato a terra), esso può essere schematizzato
ni

elettricamente a
2735 dal punto di vista elettrico come in Fig. D.3, dove C * L e C T hanno il medesimo significato terra
2736 e valore delle analoghe capacità di Fig: D.2, I’’ è la corrente totale che interessa l’oggetto
2737 e V’’ è la sua tensione assunta verso terra.
oi
ett
og
Pr

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Progetto
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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

a
VL~

lic
bb
C *L

pu
I’’

Oggetto

sta
conduttore
V’’
RT
CT
hie
nc

2738 Figura D.3 – Schema elettrico equivalente semplificato di un individuo connesso


2739 a terra, esposto a un campo elettrico generato da un conduttore in tensione

2740 Si può notare che, nei casi di interesse pratico, e quindi ai fini delle valutazioni
ni

2741 considerate nel presente allegato, si ha generalmente:

2742 C T >>C * L

2743 essendo le distanze tra oggetto e conduttori di linea molto maggiori di quelle tra oggetto
2744 e terra ed essendo inoltre la capacità della configurazione oggetto-linea inferiore a quella
oi

2745 della configurazione oggetto-piano di terra. Ne consegue che l’impedenza verso terra
2746 dell’oggetto è in ogni caso (cioè anche nel caso di oggetto perfettamente isolato da terra)
2747 molto inferiore di quella verso la linea e pertanto il valore della corrente totale che
2748 interessa l’oggetto è limitato in pratica dal solo valore C * L e può essere considerato
2749 praticamente indipendente dalle possibili variazioni dell’impedenza dell’oggetto verso
ett

2750 terra.

2751 La misura della corrente indotta in un individuo esposto può essere, quindi, effettuata
2752 attraverso la misura della corrente che attraversa un collegamento a terra dell’individuo
2753 medesimo, realizzato in modo tale da avere un’impedenza verso terra molto minore di
2754 quella propria dell’individuo stesso.
og
Pr

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sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

a
2755 Effetti sulle persone

2756 Quando una persona viene a contatto con un oggetto metallico collegato a terra in un

lic
2757 campo elettrico (ad esempio una persona che tocca un armadio metallico in una
2758 sottostazione), essa è interessata da due fenomeni successivi: la scarica e la corrente
2759 di contatto I C .

2760 Scarica

bb
2761 In un primo istante si assiste alla scarica di un condensatore di capacità C T , carico ad
2762 una tensione V’ attraverso la resistenza del corpo umano. La scarica dell’energia
2763 immagazzinata dal corpo umano sull’oggetto metallico collegato a terra avviene una sola
2764 volta o più volte consecutivamente a seconda della velocità di avvicinamento del corpo
2765 all’oggetto e del valore della V’.

pu
2766 Allo scopo di meglio chiarire quest’ultimo fenomeno consideriamo ad esempio una
2767 persona che indossi scarpe isolanti che si appresti a toccare con un dito della mano un
2768 oggetto metallico collegato a terra all’interno di una sottostazione. Prima che avvenga il
2769 contatto, la persona si trova ad una tensione sinusoidale di valore massimo V̂ ' A . Quando
2770 il dito della persona arriva ad una distanza dall’oggetto metallico pari alla distanza di

sta
2771 scarica in aria per la tensione V̂ ' A , si ha una prima scarica con conseguente messa a
2772 terra della persona e una drastica diminuzione della sua tensione verso terra. La scarica
2773 non è sostenuta e l’arco in aria si estingue, la persona torna ad essere isolata e la
2774 tensione tende a crescere fino a provocare una nuova scarica e ciò si ripete finché si
2775 stabilisce un contatto franco, ovvero diretto, tra la persona e l’oggetto metallico collegato
2776 a terra.
hie
2777 La possibilità che si manifestino più scariche successive rende tale fenomeno avvertibile
2778 per valori di energia più bassi di quelli per i quali si avverte la scarica di un normale
2779 condensatore.

2780 Un tipico andamento della corrente di contatto è riportato in Fig. D.4 nella quale si vede
2781 come il transitorio abbia durata di circa 100 µs.
nc

2782 Questo tipo di scariche presenta ampiezze di picco maggiori delle correnti di contatto
2783 stazionarie, ma con durate molto brevi (circa 100 µs). Sebbene considerata di nessuna
2784 pericolosità per la salute, questa scarica è molto ben percepibile e causa spesso
2785 sensazioni fastidiose, finanche dolorose. Essa può essere facilmente controllata
2786 adottando comportamenti che prevedano adeguati collegamenti a terra o tecniche di
ni

2787 isolamento elettrico dell’individuo esposto, a seconda dei casi.


oi
ett
og
Pr

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Progetto
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sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

a
lic
bb
pu
sta
hie
nc
ni
oi

2788 Figura D.4 – Esempi di due diverse registrazioni di scariche verso terra di una
2789 persona sottoposta ad un campo elettrico di circa 8 kV m -1 . Sulla scala delle
2790 ordinate 10 V corrispondono a 0,215 A. (Jarmo Elovaara di Fingrid, Finlandia)

2791 Corrente di contatto


ett

2792 Dopo la scarica, a contatto stabilito, il sistema costituito dal corpo umano e dall’oggetto
2793 metallico collegato a terra è interessato da una corrente sinusoidale che, nel caso in cui
2794 la resistenza di messa a terra sia piccola rispetto all’impedenza relativa alla capacità C T
2795 (ipotesi che si verifica se la persona indossa scarpe con suole isolanti), è praticamente
2796 uguale alla corrente I’’ (vedi Figura D.3).
og
Pr

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sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

a
2797 La scarsa letteratura scientifica sull’argomento riporta valori compresi tra 10 e 15 µA per kV m-1
2798 in funzione della tipologia delle diverse operazioni svolte in vicinanza di conduttori in tensione
2799 (l’unico recente articolo sufficientemente esaustivo in letteratura scientifica è quello di Korpinen

lic
2800 et al 48). Vengono riportati valori massimi pari a circa 0,46 mA nei lavori effettuati sui sostegni
2801 di elettrodotti a 400 kV in cui il campo elettrico è elevato (> 40 kV m-1) e molto disuniforme.
2802 Le misure effettuate all’interno di sottostazioni, nelle operazioni effettuate a livello del

bb
2803 suolo, riportano valori di corrente di contatto variabili da 0,1 a 0,2 mA con un campo
2804 elettrico attorno a 15 kV m -1 dell’ordine dei valori massimi di campo elettrico riscontrabili,
2805 ad esempio, in una stazione elettrica a 380 kV.

2806 In ogni caso, quindi, i valori di corrente di contatto a 50 Hz si mantengono sempre ben
2807 al di sotto del valore di azione di 1 mA stabilito nella Tab.3 ovvero dalla Tab. B3 della

pu
2808 Parte II dell’Alleato XXXVI al TUS per le I C allo stato stazionario. Si rammenta che
2809 l’Allegato XXXVI non stabilisce limiti per le scariche iniziali per le quali dovranno essere
2810 adottate opportune precauzioni per limitarne l’intensità.

2811 Mitigazione

2812 I metodi per ridurre la probabilità di comparsa di microscariche possono essere

sta
2813 sostanzialmente raggruppati in tre categorie:

2814 a) riconfigurazione dei conduttori;


2815 b) schermatura;
2816 c) messa a terra.
hie
2817 A questi metodi si aggiungono tutti i metodi di lavoro che, attraverso semplici precauzioni,
2818 consentono di ridurre il fastidio provocato dalle microscariche sulla pelle.

2819 Un’adeguata formazione e informazione del personale consente, inoltre, di eliminare le


2820 situazioni in cui le microscariche possono provocare fastidiose conseguenze. Ad
2821 esempio, la consapevolezza della probabilità di insorgenza di microscariche, permette
2822 all’operatore di avvicinarsi a un oggetto tenendo in mano un arnese metallico riducendo
nc

2823 quindi la densità di corrente locale ed evitando pertanto il fastidio locale generato dalla
2824 scarica.

2825 a) Riconfigurazione dei conduttori


2826 In questa categoria vengono considerati sia l’innalzamento dei conduttori da terra
ni

2827 che consente l’allontanamento degli stessi dalla zona di interesse, con conseguente
2828 riduzione del campo elettrico, sia la riconfigurazione delle fasi.
2829 Innalzamento dei conduttori
2830 Poiché l’insorgenza di microscariche è legata all’intensità del campo elettrico,
2831 l’innalzamento dei conduttori sulla zona di interesse risulta il metodo più semplice a
oi

2832 livello di progetto. Questo metodo comporta, per le linee elettriche, un aumento non
2833 trascurabile dei costi e dell’impatto visivo a causa della necessità di aumentare
2834 l’altezza dei sostegni.
2835 Ottimizzazione delle fasi
ett

2836 La riduzione dei livelli di campo elettrico è ottenibile attraverso la scelta opportuna
2837 della sequenza delle fasi in conduttori (sbarre) adiacenti. Questa metodica può
2838 essere applicata sia alle linee elettriche che ai conduttori di stazione, in fase di
2839 progettazione.
2840 Per le stazioni elettriche ad alta tensione può risultare utile utilizzare conduttori di
og

2841 sbarra della medesima lunghezza per le tre fasi al fine di rendere simmetrici i
2842 terminali delle sbarre ed evitare così la formazione di angoli tra i conduttori.
Pr

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Progetto
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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

a
2843 b) Schermature
2844 L’installazione di schermi collegati a terra tra i conduttori in tensione e le zone di interesse è
2845 di sicura efficacia per la riduzione delle microscariche. Infatti, nell’area coperta dallo

lic
2846 schermo, il campo elettrico è praticamente nullo. La definizione delle caratteristiche degli
2847 schermi, che potranno anche essere realizzati con griglie di conduttori, dovrà tenere in
2848 considerazione eventuali aspetti legati alla sicurezza e alle esigenze di gestione e
2849 manutenzione degli impianti in tensione.

bb
2850 Questo metodo è necessariamente destinato alla riduzione del campo elettrico in aree di
2851 estensione limitata.
2852 c) Messa a terra
2853 Il collegamento a terra dell’operatore attraverso l’utilizzo di calzature e indumenti conduttivi
2854 può ridurre l’insorgenza delle scariche quando queste persone si trovano a operare in

pu
2855 vicinanza di oggetti collegati a terra.
2856 Per gli oggetti metallici paralleli a conduttori in tensione (per esempio recinzioni) il
2857 collegamento a terra riduce il rischio di scariche per le persone che si avvicinano.
2858 Conclusioni

sta
2859 Esistono una vasta gamma di scenari in cui si possono verificare microscariche sia in luoghi di
2860 lavoro che in aree aperte al pubblico. I principali parametri coinvolti sono i livelli di tensione delle
2861 apparecchiature elettriche, la distanza dalla sorgente, la dimensione dell'oggetto, il livello di
2862 accoppiamento capacitivo, le caratteristiche del percorso della scarica e la sua impedenza,
2863 nonché l'area di contatto.
2864 Pur nella consapevolezza che, generalmente, non vi sono pericoli sanitari connessi con le
hie
2865 microscariche, sono stati individuati diversi metodi di mitigazione per controllare le sorgenti di
2866 campo elettrico e gli scenari di insorgenza delle microscariche. A seconda del caso, i costi e
2867 l’impatto della mitigazione sono generalmente bassi, soprattutto nel contesto del costo
2868 complessivo di un progetto. Vale la pena notare che:
2869  il meccanismo di insorgenza delle microscariche è tecnicamente ben descritto ma,
nc

2870 generalmente, non è ben compreso dal pubblico e dai i lavoratori non addetti ai lavori
2871 elettrici. A tal proposito, i programmi formativi e informativi possono offrire modi per
2872 minimizzare il fenomeno;
2873  i metodi di mitigazione per i lavori effettuati in altezza dovrebbero essere considerati
2874 parte delle metodologie di lavoro al fine di evitare di ricorrere a soluzioni non
ni

2875 pianificate adottate all’ultimo momento ricordando che le microscariche, quando si


2876 lavora in altezza, potrebbero generare (indirettamente) incidenti fatali.
2877
oi
ett
og
Pr

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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

Allegato E

a
2878
2879
2880 Misure tecniche ed organizzative di mitigazione nel settore della

lic
2881 radiodiffusione (Broadcast)
2882 Nel settore della radiodiffusione (broadcast) le situazioni di rischio di esposizione dei Caratteristiche
2883 lavoratori ai CEM si verificano in prossimità degli impianti trasmissivi, in particolare sui degli impianti

bb
2884 tralicci, e variano a seconda dei parametri di impianto: frequenze trasmesse, potenze,
2885 diagramma di antenna, altezza del centro elettrico dell’antenna, accesso al traliccio, ecc.
2886 Essendo gli impianti broadcast caratterizzati da una notevole variabilità, le situazioni che
2887 si presentano sono molto variegate ed estremamente complesse.

2888 Gli impianti di trasmissione si trovano spesso in aree tecniche recintate, alle quali

pu
2889 possono accedere solo gli addetti ai lavori. Tuttavia, spesso in queste aree sono presenti
2890 impianti appartenenti ad operatori diversi, e quindi diversi DL, e con caratteristiche di
2891 costruzione estremamente eterogenee. Anche dal punto di vista della gestione del sito
2892 la situazione si presenta piuttosto variegata: alcuni siti appartengono all’operatore
2893 broadcast, che gestisce sia l’impianto sia le trasmissioni e le frequenze, altri impianti
2894 appartengono a gestori che trasmettono per conto di diversi soggetti radiotelevisivi e
2895 spesso anche operatori telefonici.

sta
2896 Per questi motivi, in queste aree, in alcuni casi, possono trovarsi impianti non recintati e
2897 punti non conformi a quanto previsto dalla legislazione vigente non solo per i lavoratori
2898 ma anche per la popolazione.

2899 Considerando il singolo impianto broadcast − con esclusione degli impianti in Onda
2900 Media che rappresentano una categoria a parte − esso è generalmente costituito da un
hie
2901 traliccio sul quale, ad altezze diverse, sono collocate le antenne trasmittenti delle diverse
2902 bande di frequenza per la cui nomenclatura si può fare riferimento alla Tab. 3 della
2903 Raccomandazione ITU-R 431-8 (8) : banda II (FM): 87,5-108 MHz; banda III (VHF): 174-
2904 230 MHz; banda IV (VHF): 470-582 MHz; banda V (UHF): 582-960 MHz. Si evidenzia
2905 che le bande assegnate ai diversi servizi vengono ridiscusse periodicamente a livello
2906 internazionale in ambito ITU (9) , per consentire poi ad ogni Paese di emanare un proprio
2907 piano di allocazione, compito che in Italia è demandato al Ministero dello Sviluppo
nc

2908 Economico attraverso il Piano di Ripartizione Nazionale delle Frequenze (10)

2909 Abitualmente nella parte più elevata del traliccio (spesso non accessibile) si trova un
2910 tronchetto di banda IV e V con le antenne dei multiplex DVB-T (Digital Video
2911 Broadcasting-Terrestrial) mentre ad altezze intermedie si trovano le antenne di banda II
ni

2912 per i segnali FM (Modulazione di Frequenza) e banda III per i segnali radiofonici digitali
2913 DAB+ (Digital Audio Broadcasting). In corrispondenza di tali antenne si può
2914 generalmente passare all’interno del traliccio per accedere verso le parti più alte dello
2915 stesso. I trasmettitori sono di solito collocati all’interno di un edificio o di uno shelter, per
2916 gli impianti di dimensioni più piccole.
oi

2917 È importante ricordare che spesso ad altezza intermedie si trovano ospitati anche sistemi
2918 di antenne trasmittenti relativi ad altri servizi (mobile, IMT, ecc) di cui si dovrà tenere
2919 debitamente conto.
ett

(8) Recommendation ITU-R 431-8 (08/2015) “Nomenclature of the frequency and


wavelength bands used in telecommunications”: https://www.itu.int/dms_pubrec/itu-r/rec/v/R-
og

REC-V.431-8-201508-I!!PDF-E.pdf
(9) International Telecommunication Union (ITU): https://www.itu.int/en/ITU-
R/terrestrial/broadcast/Pages/Bands.aspx

(10) https://www.mise.gov.it/index.php/it/comunicazioni/radio/pnrf - piano-nazionale-di-


ripartizione-delle-frequenze
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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

a
2920 Gli impianti Onda Media sono, per la maggior parte, costituiti da tralicci autoirradianti Mitigazione
2921 sostenuti da stralli (alcuni impianti dispongono, invece, di una antenna a draglia) ai piedi
2922 dei quali si trova la cabina di sintonia, collegati ai trasmettitori (che risiedono nell’edificio)

lic
2923 tramite linee di alimentazione (feeder) in aria. Essendo autoirradianti le aree intorno al
2924 traliccio ed alla cabina di sintonia sono recintate e non vi si può accedere ad impianto
2925 funzionante per ragioni di sicurezza.

bb
2926 La prima misura organizzativa percorribile per mitigare il rischio di esposizione è quella
2927 di recintare l’area nelle quali vengono superati i limiti per la popolazione ed interdire
2928 l’accesso a chiunque non abbia l’autorizzazione, cosa che protegge in primo luogo la
2929 popolazione da rischi di esposizione a valori non consentiti e, in alcuni contesti
2930 particolarmente critici per la molteplicità di impianti presenti, anche da rischi elettrici. È

pu
2931 inoltre obbligatorio apporre chiaramente su tali recinzioni la segnaletica prevista dalla
2932 normativa cogente.
2933 La valutazione dell’esposizione dei lavoratori all’interno dei siti dove sono presenti V alutazione
2934 impianti di radiodiffusione, secondo quanto stabilito dalla Norma generale CEI EN 50499 dell’esposizion
e zonizzazione
2935 25, deve essere effettuata utilizzando la norma specifica in quanto esistente, la
CEI EN 50496:2019 28 di cui è stata pubblicata la versione 2018 (EN) recepita nel 2019

sta
2936
2937 dal CEI, armonizzata alla Direttiva 2013/35/UE e/o procedure aziendali specifiche basate
2938 sulla normativa vigente. Qualora il sito appartenga ad un gestore che ospita numerosi
2939 operatori (di radiodiffusione, telefonici, ecc.) la normativa prevede che il gestore del sito
2940 effettui la zonizzazione utilizzando i dati di impianto forniti dai diversi operatori. Tale
2941 valutazione può essere effettuata tramite misure o previsioni/calcoli e produce una
hie
2942 relazione tecnica in cui viene riportata la Zonizzazione (Cfr. Cap.16), cioè la suddivisione
2943 in aree omogenee in cui il valore massimo dei campi è contenuto al di sotto dei pertinenti
2944 limiti applicabili, secondo quanto definito nella Norma CEI EN 50496:2019 28. Le
2945 informazioni che devono essere fornite nella relazione tecnica sono elencate nella
2946 normativa stessa.
2947 È quindi necessario individuare i lavoratori che, per le loro specifiche mansioni, devono
nc

2948 accedere alle aree in oggetto: per lo più tecnici di manutenzione dell’impianto, Esposizione di 
2949 installatori, addetti alla manutenzione del traliccio o banalmente alla sostituzione dei carattere 
2950 cosiddetti fanaloni, cioè i segnalatori di ostacolo al volo (SOV), ma anche coloro che professionale 
2951 effettuano lo sfalcio dell’erba o le pulizie. In questo contesto bisogna quindi stabilire
2952 quali siano i lavoratori che, in relazione alla specifica mansione, risultano sottoposti ad
ni

2953 esposizione di carattere professionale (Cfr. Cap 6).

2954 Qualora alle suddette aree debba accedere personale la cui mansione non giustifichi
2955 esposizioni di natura professionale, sarà necessario attuare misure tecniche e/o
2956 organizzative per ricondurre l’esposizione entro i limiti per la popolazione fissati dalla
oi

2957 legislazione vigente (Cfr. § 8.2): tali misure possono consistere ad esempio in una
2958 riduzione temporanea della potenza degli apparati trasmittenti, che può essere effettuata
2959 sulla base di valutazioni mediante calcoli/previsioni, o misure.

2960 Per le categorie di lavoratori particolarmente sensibili, è generalmente buona norma


2961 impedire l’accesso ai siti di radiodiffusione. Nel caso ciò fosse assolutamente necessario,
ett

2962 per i lavoratori portatori di dispositivi medici impiantati (AIMD) bisogna operare secondo
2963 quanto previsto dalla relativa normativa (CEI EN 50527-1 e la serie di norme collegata)
2964 (Cfr. Cap.7).
og
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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

2965 Per i lavoratori che invece, per le loro specifiche mansioni, risultano sottoposti ad

a
Accesso dei
2966 esposizioni di natura professionale, è doveroso implementare tutte le misure di lavoratori
2967 prevenzione e protezione previste dalla legislazione (Capo IV del T.U.S) e dalla sottoposti ad

lic
2968 normativa, in particolare della Norma CEI EN 50496:2019-10 28, ad es: esposizione
professionale
2969  sottoporre i lavoratori a sorveglianza sanitaria, come previsto dalla legge;
2970  effettuare un’informazione e formazione più approfondite sui CEM, sui loro possibili
2971 effetti, sui limiti di legge, sulla zonizzazione e sul comportamento da tenere all’interno

bb
2972 del sito per mitigare il rischio;
2973  impedire l’accesso alle aree classificate come zona 2, con ostacoli fisici o controllo
2974 degli accessi, a meno di utilizzo di specifici DPI conformi alla Direttiva 89/686/EEC,
2975 come indicato al § 8.5 della Norma CEI EN 50496:2019 o di eventuali deroghe;

pu
2976  qualora non sia stata verificata la conformità ai VLE di una certa area, essa deve
2977 essere considerata in Zona 2;
2978  segnalare opportunamente il confine ra la Zona 1 e la Zona 2. Si evidenzia che la
2979 Norma CEI EN 50496:2019-10 [28], al par.7.1 precisa che, al di là delle definizioni
2980 fornite sulle diverse zone, la decisione di dove collocare il confine tra le varie zone e
2981 quali azioni intraprendere in corrispondenza di tali confini è demandato al singolo DL;

sta
2982  applicare le misure di prevenzione e protezione indicate nell’art. 208 del TUS
2983 predisponendo la documentazione descritta nella Norma CEI EN 50496:2019[28] al
2984 § 8.4, da fornire ai lavoratori per l’accesso alle Zone 1x ed 1b; (Cfr. Parte 20, Scheda
2985 S.5 per specifica zonizzazione)
2986  qualora si intervenga per lavori di manutenzione sull’impianto è necessario attenersi
2987 a quanto indicato al § 8.6 nella Norma CEI EN 50496:2019[28].
hie
2988 Al fine di mitigare ulteriormente il rischio, il DL può implementare misure di prevenzione
2989 e protezione aggiuntive che permettano, tra l’altro, ai medesimi lavoratori di acquisire
2990 consapevolezza rispetto alle loro condizioni di esposizione come ad es.:
2991  scegliere di fare riferimento ai VA anziché ai VLE: ciò introduce un ulteriore grado di
2992 cautela e semplifica il processo di zonizzazione; fornire planimetrie dell’insediamento
nc

2993 ed eventualmente della torre/traliccio, evidenziando con colori diversi le aree


2994 corrispondenti alle diverse zone, corredate di apposita legenda; tali planimetrie
2995 possono essere collocate nell’impianto stesso in modo che siano facilmente
2996 consultabili dal lavoratore;
2997  fornire eventualmente informazioni specifiche sugli interventi da attuare al fine di
ni

2998 ricondurre le aree classificate come zona 2 (valori superiori ai limiti previsti per i
2999 lavoratori) in zona1 (valori superiori ai limiti previsti per la popolazione ma inferiori ai
3000 limiti previsti per i lavoratori) ad esempio riducendo la potenza di emissione;
3001  dotare i lavoratori di un dosimetro che segnali potenziali superamenti della soglia,
3002 come provvedimento cautelativo, qualora non si conoscano i livelli di esposizione
oi

3003 presenti perché il sito non è stato ancora sottoposto a zonizzazione (secondo quanto
3004 previsto dalla Norma CEI EN 50496:2019-10), o perché ha subito modifiche non
3005 ancora verificate, oppure qualora permangano dubbi su possibili superamenti dei
3006 valori previsti per i lavoratori.
3007 Per quanto riguarda, in particolare, l’accesso alla torre è necessario tenere presente che
ett

Accesso alla
3008 il personale autorizzato ad accedere al traliccio deve avere una abilitazione, formazione torre
3009 specifica e sorveglianza sanitaria specifica anche per i lavori in quota, oltre che per
3010 l’esposizione ai CEM. Come già evidenziato, è buona norma impedire fisicamente
3011 l’accesso al traliccio a personale che non possieda i requisiti, ad es. mediante chiusura
og

3012 con lucchetto della botola per impedire l’accesso e la salita sul traliccio ed apposizione
3013 di opportuna segnaletica.
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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

3014 In generale, si considera che davanti ad un’antenna in funzione (cioè nella direzione del

a
3015 lobo principale del diagramma di radiazione) i VLE per i lavoratori risultino superati e,
3016 pertanto, nel caso in cui sia necessario operare in tale situazione o transitare davanti al

lic
3017 fascio, ad es. con un cestello, è di norma necessario prevedere lo spegnimento dei
3018 trasmettitori corrispondenti.

3019 Considerando invece l’accesso nel back delle antenne, all’interno del traliccio, finché
3020 non sia stata condotta una valutazione più approfondita dell’esposizione o siano state

bb
3021 adottate eventuali misure di contenimento dell’esposizione, è buona norma apporre
3022 l’indicazione di possibile Zona 2 (accesso vietato).

3023 Qualora la zonizzazione abbia evidenziato il superamento dei VLE previsti per i lavoratori
3024 (Zona 2), la Norma CEI EN50496:2019 28, al § 8.2.4 prevede che, in assenza di
3025 specifiche deroghe, deve essere vietato l’accesso a meno di modifiche al trasmettitore o

pu
3026 alle condizioni di accesso.

3027 È buona norma fornire una “scheda di impianto” con i risultati della zonizzazione
3028 effettuata ed una legenda che permetta l’identificazione delle zone in cui il lavoratore
3029 può accedere senza particolari precauzioni. L’utilizzo di un dosimetro personale è
3030 comunque un valido ausilio, in particolare se permette di rilevare e memorizzare i dati di
3031 esposizione anche per eventuali analisi a posteriori. In tali casi può essere predisposto

sta
3032 un “piano di riduzioni”, che può essere messo a punto durante il processo di zonizzazione
3033 stesso, che consenta di riportare i valori delle emissioni entro quelli previsti per la Zona 1,
3034 fornendolo ai lavoratori nella medesima scheda di impianto.

3035 Qualora siano pianificati interventi di lunga durata e le riduzioni di potenza possano
3036 nuocere per lunghi periodi al servizio, si possono contemplare misure alternative come
3037 ad esempio l’installazione di una gabbia di Faraday o ancora l’utilizzo di dispositivi di
hie
3038 protezione conformi al Regolamento UE 425/2016.

3039 Nel caso di impianti Onda Media (300–3000 kHz) è necessario valutare attentamente
3040 un’ampia area intorno all’antenna ed in particolare lungo il cammino dei “feeder” (le linee Impianti Onda
3041 di alimentazione a radiofrequenza che trasportano il segnale dal trasmettitore in Media
3042 antenna), in prossimità di filtri combinatori. In tale area ci si trova quasi sempre in campo
nc

3043 vicino e pertanto si rende necessaria la valutazione sia del campo elettrico che del campo
3044 magnetico. In queste bande i limiti di esposizione sono tuttavia più elevati rispetto a quelli
3045 previsti nelle bande VHF, UHF, nelle quali sono collocati i servizi FM, DAB+ e TV.
ni
oi
ett
og
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Progetto
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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

3046

a
3047 PARTE 20

lic
3048 SCHEDE

bb
3049 S.1. Cavidotti
3050 S.2 Elettrodotti alla frequenza di rete (50 Hz)

pu
3051 S.3 Sorgenti industriali
3052 S.4 Saldatura a resistenza
3053 S.5 Stazione radiobase per telefonia mobile (SRB)
3054 S.6 Apparati di diffusione radiotelevisiva analogici/digitali
3055 S.7 Wi-Fi

sta
3056 S.8 Stazioni di trasformazione rete trasporto
hie
nc
ni
oi
ett
og
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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire

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modifiche, anche sostanziali

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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire

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modifiche, anche sostanziali

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modifiche, anche sostanziali

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modifiche, anche sostanziali

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modifiche, anche sostanziali

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modifiche, anche sostanziali

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modifiche, anche sostanziali

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modifiche, anche sostanziali

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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire

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modifiche, anche sostanziali

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modifiche, anche sostanziali

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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire

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modifiche, anche sostanziali

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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire

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Progetto
C. 1259:2020-04 – Scad. 19-06-2020
l
Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire

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modifiche, anche sostanziali

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3074  
ett

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Progetto
C. 1259:2020-04 – Scad. 19-06-2020
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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire

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modifiche, anche sostanziali

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Progetto
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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire

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modifiche, anche sostanziali

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Progetto
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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire

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modifiche, anche sostanziali

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Progetto
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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire

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Progetto
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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire

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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire

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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire

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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire

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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire

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modifiche, anche sostanziali

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Progetto
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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire

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Progetto
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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire

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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire

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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire

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modifiche, anche sostanziali

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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

a
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3088 PARTE 22
3089 LEGISLAZIONE

sta
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Pr

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Progetto
C. 1259:2020-04 – Scad. 19-06-2020
Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

3090

a
3091 [1] Decreto legislativo 9 aprile 2008 n.81 (D.Lgs. 81/2008) − Testo coordinato con il

lic
3092 D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106 − “Attuazione dell’art. 1 della legge 3 agosto 2007, n.
3093 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”. Gazzetta
3094 Ufficiale n. 101 del 30 aprile 2008 - Suppl. Ordinario n. 108 − Decreto integrativo e
3095 correttivo: Gazzetta Ufficiale n. 180 del 05 agosto 2009 - Suppl. Ordinario n. 142/L
3096 e s.m.i

bb
3097 [2] Decreto Legislativo 1 agosto 2016, n. 159: “Attuazione della direttiva 2013/35/UE
3098 sulle disposizioni minime di sicurezza e di salute relative all’esposizione dei
3099 lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici (campi elettromagnetici) e che abroga
3100 la direttiva 2004/40/CE”. G.U. Serie generale n.192 del 18.8.2016;

pu
3101 [3] Legge 22 febbraio 2001, n.36 “Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a
3102 campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici”. G.U. n. 55 del 7 marzo 2001;
3103 [4] Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 8 luglio 2003 “Fissazione dei limiti
3104 di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione
3105 della popolazione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici
3106 generati a frequenze comprese tra 100 kHz e 300 GHz”. G.U. n. 199 del 28-8-2003;

sta
3107 [5] Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 8 luglio 2003 “Fissazione dei limiti
3108 di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione
3109 della popolazione dalle esposizioni ai campi elettrici e magnetici alla frequenza di
3110 rete (50 Hz) generati dagli elettrodotti”. G.U. n. 200 del 29-8-2003;
3111 [6] Legge 221/2012, Conversione in legge, con modificazioni, del Decreto Legge 18
3112 ottobre 2012, n. 179 recante "Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese" (c.d.
hie
3113 Decreto Crescita 2.0), coordinato con la legge di conversione 17 dicembre 2012, n.
3114 221”. G.U. n. 294 del 18 dicembre 2012. Art. 14 “Interventi per la diffusione delle
3115 tecnologie digitali”. Comma 10, 11 e 12.
3116 [7] Decreto Legge 12 settembre 2014, n. 133: “Misure urgenti per l'apertura dei cantieri,
3117 la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la
3118 esemplificazione burocratica, l'emergenza del dissesto idrogeologico e per la ripresa
nc

3119 delle attività produttive.” CAPO II – “Misure per il potenziamento delle reti
3120 autostradali e di telecomunicazioni.” Art. 6, Comma 5. (c.d. Decreto Assorbimenti)
3121 [8] Decreto 2 dicembre 2014, G.U. n. 296 del 22-12-2014: “Linee guida, relative alla
3122 definizione delle modalità con cui gli operatori forniscono all’ISPRA e alle
3123 ARPA/APPA i dati di potenza degli impianti e alla definizione dei fattori di riduzione
ni

3124 della potenza da applicare nelle stime previsionali per tener conto della variabilità
3125 temporale dell’emissione degli impianti nell’arco delle 24 ore.” (c.d. Decreto ALFA24)
3126 [9] Decreto 7 dicembre 2016, G.U. n. 19 del 24-01-2017: “Approvazione delle Linee
3127 guida, predisposte dall'ISPRA e dalle ARPA/APPA, relativamente alla definizione
oi

3128 delle pertinenze esterne con dimensioni abitabili (c.d. Decreto Pertinenze).
3129 [10] Decreto legislativo del 27 gennaio 2010, n.17, Attuazione della Direttiva 2006/42/CE
3130 relativa alle macchine e che modifica la direttiva 95/16/CE relativa agli ascensori.
3131 Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.41 del 19-02-2010 - Suppl. Ordinario n. 36)
3132 [11] Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 262 “Disposizioni integrative e correttive del
ett

3133 decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 345, in materia di protezione dei giovani sul
3134 lavoro, a norma dell'art. 1, comma 4, della legge 24 aprile 1998, n. 128” (Gazzetta
3135 Ufficiale Serie Generale n. 224 del 25-09-2000).
3136 [12] Decreto Legislativo 26 marzo 2001, n. 151 e s.m.i. Testo unico delle disposizioni
3137 legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità, a norma
og

3138 dell’art. 15 della legge 8 marzo 2000, n. 53. (G.U. 26 aprile 2001 n. 96 - Supplemento
3139 Ordinario n. 93).
Pr

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Progetto
C. 1259:2020-04 – Scad. 19-06-2020
Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

3140 [13] Decreto Legislativo 4 agosto 1999, n. 345 “Attuazione della direttiva 94/33/CE

a
3141 relativa alla protezione dei giovani sul lavoro” (GU Serie Generale n.237 del 08-10-
3142 1999).

lic
3143 [14] Direttiva 2013/35/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 26 giugno 2013
3144 sulle disposizioni minime di sicurezza e di salute relative all’esposizione dei
3145 lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici (campi elettromagnetici) (ventesima
3146 direttiva particolare ai sensi dell’art. 16, par. 1, della direttiva 89/391/CEE) e che

bb
3147 abroga la direttiva 2004/40/CE. G.U.U.E L179/1 del 26-6-2013; Direttiva 90/385/CEE
3148 del Consiglio, del 20 giugno 1990, per il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati
3149 Membri relative ai dispositivi medici impiantabili attivi.
3150 [15] Direttiva 93/42/CEE del Consiglio del 14 giugno 1993 concernente i dispositivi
3151 medici.

pu
3152 [16] Direttiva 2007/47/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 settembre 2007,
3153 che modifica la direttiva 90/385/CEE del Consiglio per il ravvicinamento delle
3154 legislazioni degli Stati membri relative ai dispositivi medici impiantabili attivi, la
3155 direttiva 93/42/CEE del Consiglio concernente i dispositivi medici, e la direttiva
3156 98/8/CE relativa all’immissione sul mercato dei biocidi.
3157 [17] Regolamento (UE) 2017/745 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 aprile

sta
3158 2017, relativo ai dispositivi medici, che modifica la direttiva 2001/83/CE, il
3159 regolamento (CE) n. 178/2002 e il regolamento (CE) n. 1223/2009 e che abroga le
3160 direttive 90/385/CEE e 93/42/CEE del Consiglio.
3161 [18] Raccomandazione del Consiglio delle Comunità europee, 12 luglio 1999:
3162 “Limitazione dell’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici da 0 Hz a
3163 300 GHz (1999/519/CE)”. G.U.C.E. L 199 del 30.7.1999;
hie
3164 [19] ICNIRP: “Guidelines for Limiting Exposure to Time-Varying Electric, Magnetic, and
3165 Electromagnetic Fields (Up to 300 GHz)”. Health Physics, Vol. 74, n.4, 1998;
3166 [20] ICNIRP: “Guidelines on Limits of Exposure to Static Magnetic Fields”. Health
3167 Physics, Vol. 96, n.4, 2009;
3168 [21] ICNIRP: “Guidelines for limiting exposure to time-varying electric and magnetic fields
nc

3169 (1 Hz to 100 kHz)”. Health Physics, Vol. 99, n.6, 2010;


3170 [22] ICNIRP: “Guidelines for limiting exposure to electric fields induced by movement of
3171 the human body in a static magnetic field and by time varying magnetic fields below
3172 1 Hz”. Health Physics, Vol. 106, n.3, 2014;
3173 [23] World Health Organization. Environmental Health Criteria 232. Static Fields. ISBN
ni

3174 9241572329
3175 [24] CEI EN 50413 - Norma di base sulle procedure di misura e di calcolo per
3176 l'esposizione umana ai campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici (0 Hz-300 GHz)
3177 [25] CEI EN 50499:2020 -Procedura per la valutazione dell'esposizione dei lavoratori ai
oi

3178 campi elettromagnetici CEI EN 60601-2-33 - “Apparecchi elettromedicali - Parte 2:


3179 Prescrizioni particolari relative alla sicurezza fondamentale e alle prestazioni
3180 essenziali di apparecchi a risonanza magnetica per diagnostica medica”, 2011.
3181 [26] CEI EN 50527-1:2017 Procedura per la valutazione dell'esposizione ai campi
3182 elettromagnetici dei lavoratori con dispositivi medici impiantabili attivi Parte 1:
ett

3183 Generalità.
3184 [27] CEI UNI EN 45502-1:2018 Impianti per chirurgia - Dispositivi medici impiantabili
3185 attivi Parte1: Requisiti generali per la sicurezza, la marcatura e le informazioni che
3186 devono essere fornite dal fabbricante
3187 [28] CEI EN 50496:2018 Misura dell'esposizione dei lavoratori ai campi elettromagnetici
og

3188 e valutazione del rischio potenziale per siti di diffusione radiotelevisiva


3189 [29] CEI EN 50647:2018 “Basic standard for the evaluation of workers' exposure to
3190 electric and magnetic fields from equipment and installations for the production,
3191 transmission and distribution of electricity
Pr

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Progetto
C. 1259:2020-04 – Scad. 19-06-2020
Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

3192 [30] CEI 60601-2-33. Apparecchi elettromedicali - Parte 2: Norme particolari di sicurezza

a
3193 relative agli apparecchi a risonanza magnetica per diagnostica medica
3194 [31] CEI EN 62822-2 Apparecchiature per saldatura elettrica - Valutazione dei limiti

lic
3195 relativi all'esposizione umana ai campi elettromagnetici (da 0 Hz a 300 GHz) Parte
3196 2: Apparecchiature per la saldatura ad arco
3197 [32] CEI EN 60601-1-2:2018 Medical electrical equipment - Part 1-2: General
3198 requirements for basic safety and essential performance - Collateral Standard:

bb
3199 Electromagnetic disturbances - Requirements and tests
3200 [33] IEC EN 62311:2019 Assessment of electronic and electrical equipment related to
3201 human exposure restrictions for electromagnetic fields (0 Hz to 300 GHz) che
3202 aggiorna la CEI EN 62311:2008
3203 [34] IEC 60990:2016 Methods of measurement of touch current and protective conductor

pu
3204 current
3205 [35] IEC 62226-1:2004 Exposure to electric or magnetic fields in the low and intermediate
3206 frequency range - Methods for calculating the current density and internal electric
3207 field induced in the human body - Part 1: General
3208 [36] IEC TR 63167:2018 Assessment of contact current related to human exposure to
3209 electric, magnetic and electromagnetic fields

sta
3210 [37] Guida non vincolante di buone prassi per l’attuazione della direttiva 2013/35/UE
3211 relativa ai campi elettromagneti. Volume 1 − Guida pratica, Volume 2 − Studi di casi,
3212 Volume 3 − Guida per le PMI. Unione Europea, 2015.
3213 [38] Portale Agenti Fisici (http://www.portaleagentifisici.it).
3214 [39] Coordinamento Tecnico per la sicurezza nei luoghi di lavoro delle Regioni e delle
hie
3215 Province autonome. Decreto legislativo 81/2008, Titolo VIII, Capo I, II, III, IV e V,
3216 sulla prevenzione e protezione dai rischi dovuti all’esposizione ad agenti fisici nei
3217 luoghi di lavoro − Indicazioni operative. Documento n. 1−2009, Revisione 03 –
3218 approvata il 13/2/2014 – con aggiornamenti legislativi e normativi al 2013. Revisione
3219 Titolo VIII-Capo IV: 2019)
3220 [40] FAQ Agenti Fisici – Campi elettromagnetici. Coordinamento Tecnico per la sicurezza
nc

3221 nei luoghi di lavoro delle Regioni e delle Province autonome, in collaborazione con
3222 INAIL e Istituto Superiore di Sanità. “Decreto Legislativo 81/2008 e s.m.i., Titolo VIII,
3223 Capo IV − Protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione a campi
3224 elettromagnetici. Indicazioni operative” (https://www.portaleagentifisici.it/ rev1 del
3225 20.06.2019).
ni

3226 [41] “Linee guida per la sorveglianza sanitaria dei lavoratori esposti a radiazioni non
3227 ionizzanti” dell’Associazione Italiana di Radioprotezione Medica (AIRM).
3228 Pubblicazione AIRM, ultima revisione in vigore.
3229 [42] WebNIR - Strumenti web di ausilio alla valutazione dell'esposizione occupazionale
oi

3230 ai campi elettromagnetici Portale sviluppato nell'ambito del progetto ex bando INAIL
3231 Bric-2016 (P4-ID30) Strumenti web di ausilio alla valutazione del rischio da
3232 esposizione a campi elettromagnetici - anche in riferimento ai portatori di dispositivi
3233 medici impiantabili attivi - e a radiazioni ottiche artificiali (http://webnir.ifac.cnr.it/)
3234 [43] Atti dBA Incontri 2016 – Campi elettromagnetici nei luoghi di lavoro. Legislazione,
ett

3235 Valutazione, Tutela


3236 [44] Laakso I, Kannala S, Jokela K. Computational dosimetry of induced electric fields
3237 during realistic movements in the vicinity of a 3 T MRI scanner. Phys Med Biol. 2013;
3238 21: 2625–2640.
3239 [45] Schaap K, De Vries YC, Goulet EC, Kromhout H. Work-related factors associated
og

3240 with occupational exposure to static magnetic stray fields from MRI scanners. Magn
3241 Reson Med. 2016; 75:2141–2155.
3242 [46] R. Falsaperla D. Andreuccetti, G.M. Contessa, V. Lopresto, R. Pinto, A. Polichetti,
3243 M. Tomaiuolo, N. Zoppetti, “Campi magnetici statici negli ambienti di lavoro:
Pr

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Progetto
C. 1259:2020-04 – Scad. 19-06-2020
Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

3244 problematiche legate al movimento e approcci alla valutazione dell’esposizione”, Atti

a
3245 del XXXVI Convegno nazionale di radioprotezione AIRP, 28-20 ottobre 2015, Matera
3246 (ISSN: 1591-3481).

lic
3247 [47] Andreuccetti, D., Biagi, L., Burriesci, G., Cannatà, V., Contessa, G.M., Falsaperla,
3248 R., Genovese, E., Lodato, R., Lopresto, V., Merla, C., Napolitano, A., Pinto, R.,
3249 Tiberi, G., Tosetti, M., Zoppetti, N. “Occupational exposure in MR facilities due to
3250 movements in the static magnetic field”, Medical Physics, 44 (11), pp. 5988-5996,

bb
3251 2017. DOI: 10.1002/mp.12537.
3252 [48] Korpinen, Elovaara, Kuisti (2009): “Evaluation of Current Densities and Total
3253 Contact Currents in Occupational Exposure at 400 kV Substations and Power Lines”.
3254 Bioelectromagnetics, 30, 3, Date: April 2009, pp. 231-240.
3255

pu
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Progetto
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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

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sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

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Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali

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Progetto
C. 1259:2020-04 – Scad. 19-06-2020
a PROGETTO
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Comitato Tecnico Elaboratore
CT 106 – Esposizione umana ai campi eletromagnetici

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Altre norme di possibile interesse sull’argomento

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Progetto Via Saccardo, 9


C. 1259:2020-04 – Scad. 19-06-2020 20134 Milano
Totale Pagine 152 Tel. 02.21006.1
Fax 02.21006.210
[email protected]
w w w .c e iw e b. i t

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