DCA U0035 Del 28.01.2019 PDF
DCA U0035 Del 28.01.2019 PDF
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Regione Lazio
Decreti del Commissario ad Acta
OGGETTO: Revoca del D.C.A. n. U00540 del 13 dicembre 2017 e del D.C.A. n. U00227 del 5
giugno 2018, concernenti “Riordino delle attività di Chirurgia ambulatoriale”. Approvazione delle
disposizioni per il riordino della Chirurgia ambulatoriale. Definizione dei requisiti strutturali,
tecnologici ed organizzativi ed individuazione delle prestazioni erogabili – Disposizioni transitorie.
Modifiche ed integrazioni al D.C.A. n. U0008 del 10/02/2011, al DCA U00215 del 15 giugno 2016,
al D.C.A. n. U00254 del 4 luglio 2017, al D.C.A. n. U00469 del 7/11/2017 e al D.C.A. U00273 del
4 luglio 2018.
VISTI:
- lo statuto della Regione Lazio;
- la Deliberazione del Consiglio dei Ministri del 10 aprile 2018 con la quale il Presidente della
Regione Lazio Dott. Nicola Zingaretti è stato nominato Commissario ad Acta per la
realizzazione degli obiettivi di risanamento finanziario previsti nel piano di rientro dai disavanzi
regionali nel settore sanitario;
- il Decreto Legislativo n. 502 del 30 dicembre 1992 e successive modificazioni ed integrazioni;
- il Decreto del Presidente della Repubblica 14 gennaio 1997;
- la Legge Regionale 18 febbraio 2002, n.6 e successive modifiche ed integrazioni;
- il Regolamento Regionale 6 settembre 2001, n. 6 e successive modifiche ed integrazioni;
- la Legge Regionale 3 marzo 2003, n. 4, e successive modifiche e integrazioni;
- il Regolamento Regionale 26 gennaio 2007, n. 2, e successive modifiche e integrazioni;
- il Regolamento Regionale 13 novembre 2007, n.13;
- il Decreto del Commissario ad Acta n. U0090 del 10 novembre 2010 concernente
l’approvazione dei requisiti minimi autorizzativi per l’esercizio delle attività sanitarie e socio
sanitarie, con il quale è stato avviato, tra l’altro, il procedimento di accreditamento definitivo;
- il Decreto del Commissario ad Acta n. U0008 del 10 febbraio 2011 che modifica e integra il
Decreto del Commissario ad Acta U0090/2010;
- la Legge Regionale 14 luglio 2014, n. 7 e, in particolare, l’art. 2, commi da 73 a 80;
- la Deliberazione della Giunta Regionale n. 271 del 5/6/2018 concernente “Conferimento
dell’incarico di Direttore della Direzione regionale Salute e Integrazione Sociosanitaria ai
sensi del regolamento di organizzazione 6 settembre 2002, n. 1. Approvazione schema di
contratto” con la quale è stato conferito l’incarico di Direttore della Direzione Regionale Salute
e Integrazione sociosanitaria al Dott. Renato Botti;
- la Legge regionale n. 7 del 22.10.2018, art. 69;
VISTI, altresì:
- l’Intesa Stato Regione del 3 dicembre 2009, concernente il nuovo Patto per la salute ed in
particolare l’art. 6 comma 5, che al fine di razionalizzare ed incrementare l’appropriatezza nel
ricorso ai ricoveri ospedalieri, individua con l’Allegato A, una lista di prestazioni ad alto rischio
di inappropriatezza in regime di day surgery – trasferibili in regime ambulatoriale”;
- l’Intesa tra lo Stato, le Regioni e le Provincie Autonome di Trento e Bolzano del 10 luglio 2014,
Rep. Atti N.82/CSR concernente il Patto per la salute – per gli anni 2014 –2016;
- il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 29 novembre 2001 “Definizione dei
Livelli essenziali di assistenza”;
- il decreto ministeriale 2 aprile 2015 n. 70 “Regolamento recante definizione degli standard
qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera” che riporta
una specifica Appendice relativa alla Chirurgia ambulatoriale;
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- il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 12 gennaio 2017 “Definizione e
aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, di cui all'articolo 1, comma 7, del decreto
legislativo 30 dicembre 1992, n. 502”, pubblicato sulla G.U. n. 65 del 18 marzo 2017;
VISTI, infine:
- la deliberazione della Giunta regionale del 4 agosto 2005, n. 731 “Ripartizione nei livelli di
assistenza del fondo sanitario regionale 2005. Finanziamento del livello assistenziale
ospedaliero per l’anno e definizione del sistema di remunerazione delle prestazioni ospedaliere
dei soggetti erogatori pubblici e privati per l’anno 2005. Finanziamento e definizione del
sistema di remunerazione delle prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale e delle
attività di assistenza riabilitativa territoriale” che ha, tra l’altro, introdotto nel nomenclatore
tariffario regionale dell’assistenza specialistica ambulatoriale gli Accorpamenti di Prestazioni
Ambulatoriali (APA);
- la deliberazione della Giunta regionale del 22 marzo 2006, n. 143 “Ripartizione nei livelli di
assistenza del fondo sanitario regionale 2006. Finanziamento del livello assistenziale
ospedaliero e definizione del sistema di remunerazione delle prestazioni ospedaliere dei
soggetti erogatori pubblici e privati per l’anno 2006. Finanziamento e definizione del sistema di
remunerazione delle prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale e delle attività di
assistenza riabilitativa territoriale” con la quale sono state, tra l’altro, modificate le tariffe degli
APA previste dalla DGR 731/2005;
- il decreto del Commissario ad acta del 10 novembre 2010, n. U0090 concernente
“Approvazione di: "Requisiti minimi autorizzativi per l'esercizio delle attività sanitarie e socio
sanitarie" (All. 1), "Requisiti ulteriori per l'accreditamento" (All. 2), "Sistema Informativo per
le Autorizzazioni e gli Accreditamenti delle Strutture Sanitarie (SAAS) - Manuale d'uso" (All. 3).
Adozione dei provvedimenti finalizzati alla cessazione degli accreditamenti provvisori e avvio
del procedimento di accreditamento definitivo ai sensi dell'art. 1, commi da 18 a 26
(Disposizioni per l'accreditamento istituzionale definitivo delle strutture sanitarie e socio-
sanitarie private), Legge Regionale 10 agosto 2010, n.3” che nell’Allegato 2 definisce i
requisiti ulteriori per l'Accreditamento relativi all’attività di Chirurgia ambulatoriale;
- il decreto del Commissario ad acta del 10 febbraio 2011, n. U0008 concernente “Modifica
dell'Allegato 1 al Decreto del Commissario ad Acta U0090/2010 per: a) attività di
riabilitazione (cod. 56), b) attività di lungodegenza (cod. 60); c) attività erogate nelle Residenze
Sanitarie Assistenziali (RSA) per i livelli prestazionali: R1, R2, R2D e R3 - Approvazione Testo
Integrato e Coordinato denominato "Requisiti minimi autorizzativi per l'esercizio delle attività
sanitarie e socio sanitarie" che nell’Allegato C-3.8a definisce l’attività di Chirurgia
ambulatoriale e stabilisce i requisiti autorizzativi per il Presidio di Chirurgia ambulatoriale;
- il decreto del Commissario ad acta del 4 luglio 2013, n. U00313 concernente “Approvazione
Nomenclatore Tariffario Regionale per Prestazioni di Assistenza Specialistica Ambulatoriale.
DM 18.10.2012” e s.m.i.;
- il decreto del Commissario ad acta dell’11 aprile 2016, n. U00109 concernente “Adozione del
Catalogo Unico Regionale delle prestazioni specialistiche prescrivibili per l'avvio delle
prescrizioni dematerializzate su tutto il territorio della Regione Lazio”;
- il decreto del Commissario ad acta del 15 giugno 2016, n. U00215 concernente “Accorpamenti
di Prestazioni ambulatoriali (A.P.A.). Definizione dei requisiti generali, strutturali,
organizzativi e tecnologi - Disciplina transitoria”;
- il decreto del Commissario ad acta del 4 luglio 2017, n. U000254 concernente “Modifiche e
integrazioni al Decreto del Commissario ad acta n. U00215 del 15.6.2016 concernente
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CONSIDERATO che:
- con il decreto del Commissario ad acta del 13 dicembre 2017, n. U00540, la Regione ha
normato il settore della Chirurgia Ambulatoriale ispirandosi al principio consolidato secondo il
quale è oggi possibile trattare numerose patologie per le quali in passato era ritenuta necessaria
l’ospedalizzazione, anche in regime ambulatoriale;
- con il decreto del Commissario ad Acta n. U00227 del 5 giugno 2018 sono state apportate
alcune correzioni ad errori materiali contenuti nel DCA 540/2017;
DATO ATTO che il DCA 540/2018, avendo ridefinito i requisiti autorizzativi per gli ambulatori
chirurgici, ha stabilito al 30 giugno 2018 il termine per la conclusione del percorso di adeguamento
per le strutture che intendono svolgere attività di chirurgia ambulatoriale secondo i nuovi requisiti
approvati e che il successivo DCA n. 227/2018 ha disposto, oltre alla correzione di alcuni errori
materiali, il differimento di tale termine al 31 dicembre 2018, per consentire la risoluzione di alcune
criticità rappresentate dalle stesse Associazioni di Categoria, in particolare, relative al
cronoprogramma per l’adeguamento ai nuovi requisiti autorizzativi;
RILEVATO che lo stesso legislatore, alla luce delle decisioni adottate nel nuovo D.P.C.M.
12/1/2017, ha ritenuto che molte delle prestazioni in esame possano essere eseguite anche
nell’ambito di strutture di chirurgia ambulatoriale extraospedaliere purché siano garantiti i
medesimi livelli di sicurezza per il paziente e di qualità delle prestazioni rese;
RITENUTO che, anche alla luce della consolidata esperienza di altre Regioni, le nuove tecniche
chirurgiche ed anestesiologiche possano permettere l’esecuzione in regime ambulatoriale anche
extraospedaliero di determinate prestazioni senza pregiudizio della qualità delle cure erogate;
CONSIDERATO che la Regione Lazio, attraverso un gruppo di lavoro tecnico, ha avviato una
ulteriore revisione dei criteri di erogabilità di prestazioni chirurgiche in ambito ambulatoriale
extraospedaliero nonché dei requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi con lo scopo di
superare le attuali criticità rappresentate anche dalle stesse Associazioni di categoria;
CONSIDERATO che, a tal fine, si è reso necessario disporre, ai sensi dell’art. 21 quater, comma 2,
della legge 241/1990 e s.m.i., la sospensione del Decreto del Commissario ad Acta n. 540 del 13
dicembre 2017 e del decreto del Commissario ad Acta n. 227 del 5 giugno 2018 relativi al Riordino
della attività di chirurgia ambulatoriale;
VISTO il Decreto del Commissario ad Acta n. U00488 del 7 dicembre 2018 con il quale è stata
disposta la sospensione dei provvedimenti testé citati per i trenta giorni successivi alla
pubblicazione dell’atto sul Bollettino Ufficiale avvenuta in data 20 dicembre 2018, BURL n. 103;
STABILITO che, l’adeguamento ai nuovi requisiti autorizzativi da parte delle strutture interessate
dovrà essere completato entro il 31 ottobre 2019 e i soggetti già operanti, alla data di entrata in
vigore del presente provvedimento, autorizzati per la chirurgia ambulatoriale e in possesso dei
requisiti di cui all’Allegato documento devono presentare, entro trenta giorni dalla pubblicazione
del presente provvedimento sul BURL, una comunicazione alla Regione Lazio in duplice copia
redatta in forma di autodichiarazione resa ai sensi del D.P.R. 445 del 28 dicembre 2010, attestante
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che nella struttura è presente il presidio di chirurgia ambulatoriale conforme ai requisiti dettati dal
presente provvedimento in uno dei due livelli previsti;
DATO ATTO che il documento “Riordino della Chirurgia ambulatoriale” è stato condiviso con le
Associazioni di categoria nel corso del tavolo di confronto tenutosi in data 17 dicembre 2018;
per i motivi illustrati in premessa, che formano parte integrante e sostanziale del presente
provvedimento
DECRETA
di revocare il Decreto del Commissario ad Acta n. U00227 del 5 giugno 2018 concernente
“Riordino delle attività di Chirurgia ambulatoriale” Correzione degli errori materiali e
differimento dei termini;
di modificare il Decreto del Commissario del Acta n. 8 del 10 febbraio 2011 al paragrafo
3.8a. che disciplina i Presidi di Chirurgia ambulatoriale, con le disposizioni di cui
all’Appendice 1 – Parte A del presente provvedimento;
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di disporre che il termine ultimo per la conclusione del percorso di adeguamento delle
strutture disciplinate dal Decreto del Commissario ad Acta n. U00215 del 15 giugno 2016,
come modificato dal Decreto del Commissario ad Acta. n. U00254 del 4 luglio 2017 e dal
Decreto del Commissario ad Acta n. U00273 del 4 luglio 2018 concernenti “Accorpamenti di
Prestazioni Ambulatoriali (A.P.A)” è fissato al 31 ottobre 2019;
di dare mandato alla Direzione Salute e Integrazione socio sanitaria di istituire un Tavolo
tecnico permanente per la Chirurgia ambulatoriale che esamini con cadenza almeno
trimestrale l’attuazione del presente provvedimento e formuli alla Direzione proposte
migliorative in linea con gli avanzamenti tecnico scientifici.
Nicola Zingaretti
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Premessa
Attualmente nella regione Lazio, il DCA n. 08/2011 (Allegato C -3.8a. "Presidi di Chirurgia
ambulatoriale") definisce attività di Chirurgia ambulatoriale "la possibilità clinica,
organizzativa ed amministrativa di effettuare interventi chirurgici ed anche procedure
diagnostiche e/o terapeutiche invasive o seminvasive, senza ricovero, in ambulatorio, che non
prevedono durante la loro esecuzione la perdita di coscienza o di mobilità di segmenti
scheletrici; pertanto devono essere messe in atto tecniche anestesiologiche tali da consentire
all'utente di deambulare al termine dell'atto chirurgico. La Chirurgia ambulatoriale non è
compatibile con l'uso dell'anestesia generale o della sedazione profonda nonché con
l'anestesia loco-regionale ad eccezione fatta per l'anestesia tronculare".
Finalità
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Definizione
Le procedure effettuate devono comunque consentire al paziente autonomia motoria e piena vigilanza
entro le due ore successive all’intervento e non necessitare di assistenza continuativa post-intervento.
Pertanto, nel corso di tali procedure devono essere utilizzate metodiche anestesiologiche tali da
consentire all’utente un rapido recupero dello stato di coscienza e della deambulazione.
Si sottolinea l’importanza, per la Chirurgia ambulatoriale, che l’attività sia affidata a personale
medico ed infermieristico esperto e che i pazienti da avviare a tale regime assistenziale siano
accuratamente selezionati sulla base delle condizioni generali, di fattori logistico-ambientali e socio-
familiari; i pazienti devono essere preventivamente informati sul tipo di intervento al quale sono
sottoposti sottoscrivendo un "consenso informato" personalizzato.
Si evidenzia, inoltre, come la scelta di intervenire in un regime assistenziale piuttosto che in un altro
resti, come ogni altro atto medico, responsabilità esclusiva del clinico, il quale potrà scegliere in
assoluta libertà, nel rispetto del consenso informato del paziente, basandosi sui principi di scienza e
coscienza.
Fra i principali elementi di riferimento per la selezione pre-operatoria del paziente, si riportano i
seguenti:
- Condizioni cliniche
Nella scelta del livello organizzativo appropriato per l’effettuazione degli interventi, il medico deve
tener conto in primo luogo della situazione clinica del paziente, che condiziona il rischio operatorio
e l’insorgenza di eventuali complicanze.
Per la selezione pre-operatoria dei pazienti, è indicato l’utilizzo della classificazione dell’American
Society of Anesthesiologists (ASA - Physical Status Classification System) che consente di definire
le categorie dei pazienti in funzione della presenza o meno di alterazioni organiche o funzionali. Il
fattore maggiormente limitante è rappresentato dalla condizione fisica del paziente rilevata e definita
dalla classificazione ASA.
Si individuano i pazienti afferenti alle classi ASA 1 e ASA 2 come possibili candidati alle prestazioni
di Chirurgia ambulatoriale. Qualora la valutazione clinica preoperatoria presenti elementi dissonanti
(ad esempio classe ASA >2 in presenza di interventi di basso impatto chirurgico), si potrà fare
riferimento allo specialista in anestesia che, oltre alla definizione della classe ASA di appartenenza,
proceda alla rilevazione di ulteriori condizioni utili per la valutazione preoperatoria (ad esempio la
morfologia del comparto facciale, tale da compromettere, in caso di complicanza, la potenziale
assistenza respiratoria del paziente; la presenza di una classe I-II di Mallampati, l’esclusione
dei pazienti ad alto rischio di vomito ed inalazione).
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MALLAMPATI CLASS
- Condizioni socio-familiari
Per la selezione dei pazienti da sottoporre a Chirurgia ambulatoriale sono da valutare anche le
condizioni socio-familiari e la disponibilità di un familiare o persona di fiducia (opportunamente
individuati e istruiti) in grado di assicurare la presenza, l’assistenza e l’accompagnamento del
paziente nelle 24 ore dopo l’intervento. Inoltre va considerata la distanza del domicilio del paziente
da una sede di Pronto soccorso, per le prime 24 ore dall’intervento.
In base alla complessità dell’attività erogata, i presidi di chirurgia ambulatoriale sono classificati in due
livelli definiti PC1 e PC2 e per ogni livello sono state individuate le prestazioni eseguibili secondo i
seguenti criteri:
- complessità tecnica/invasività delle prestazioni,
- tecniche e grado di anestesia e sedazione praticabili,
- possibili insorgenze di complicanze cliniche nel paziente,
- gradiente di sicurezza igienico ambientale dell’area operatoria
L’elenco delle prestazioni assegnato per livello è riportato nelle Appendici 2 -3- 4 del presente documento.
Laddove per eseguire la prestazione siano necessarie, per specifiche condizioni cliniche del paziente
tecniche/grado di anestesia/sedazione o altri requisiti differenti da quelli identificati, la stessa
prestazione dovrà essere effettuata nel livello assistenziale più adeguato.
Rientra in questa tipologia il presidio a collocazione ospedaliera o territoriale in possesso dei requisiti
tecnici, organizzativi e strutturali riportati in Appendice 1 “Parte A” che modifica il DCA. n. 8/2011
nella parte relativa alla Chirurgia ambulatoriale.
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Nell’Appendice 1 “Parte B” sono riportati i requisiti ulteriori per l’Accreditamento, che integrano
il DCA n 469/2017 nella parte relativa a “Strutture che erogano prestazioni di assistenza
specialistica ambulatoriale”.
Nella struttura PC1 sono eseguibili interventi in anestesia topica, locale, locoregionale, tronculare,
con una sedazione secondo la scala RASS da 0 a -3 (moderatamente sedato) (vedi tabella -
RASS) che, per complessità dell’atto chirurgico ed anestesiologico, nonché per tipologia dei
pazienti, richiedano di regola un periodo di osservazione breve e non superiore alle due ore dal
termine della procedura. Non è indispensabile l’effettuazione di una visita anestesiologica
preoperatoria.
3 Molto agitato
Aggressivo, rischio evidente di rimozione cateteri o tubi
1 Irrequieto
Ansioso ma senza movimenti aggressivi e vigorosi
0 Sveglio e
tranquillo Comprende i periodi di sonno fisiologico
Possono essere eseguite in PC1 le prestazioni effettuabili nei livelli assistenziali di complessità
inferiore.
Rientra in questa tipologia il presidio di chirurgia ambulatoriale a collocazione sia ospedaliera che
territoriale, in possesso dei requisiti tecnici, organizzativi e strutturali riportati in Appendice 1
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“PARTE 1 - A” che modifica il DCA. n. 8/2011 nella parte relativa alla Chirurgia ambulatoriale.
Nell’Appendice 1 “Parte B” sono riportati i requisiti ulteriori per l’Accreditamento, che integrano
il DCA n 469/2017 nella parte relativa a “Strutture che erogano prestazioni di assistenza
specialistica ambulatoriale”.
In tale struttura sono eseguibili interventi in anestesia topica, locale, locoregionale, tronculare, con
una sedazione secondo la scala RASS da 0 a - 4 (sedazione profonda) che, per complessità dell’atto
chirurgico ed anestesiologico, nonché per tipologia dei pazienti, richiedono di regola un periodo di
osservazione breve e non superiore alle due ore dal termine della procedura.
Possono essere eseguite in PC2 le prestazioni effettuabili anche nei livelli assistenziali di
complessità inferiore.
Ulteriori prestazioni
Per quanto attiene alle prestazioni di Procreazione medicalmente assistita (PMA), alle prestazioni di
odontoiatria effettuabili negli ambulatori/studi odontoiatrici, alle prestazioni di dialisi e ad altre
prestazioni chirurgiche (comprese quelle extra LEA) non riportate nelle appendici allegate, si rimanda
alle specifiche normative adottate dalla Regione Lazio.
Al fine di rendere omogeneo l’elenco delle prestazioni riconducibili alla Chirurgia Ambulatoriale con il
nuovo elenco contenuto nel DPCM 12/1/2017 “Definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di
assistenza, di cui all'articolo 1, comma 7, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502”, le seguenti
prestazioni afferenti unicamente alla branca specialistica “80 – Chirurgia ambulatoriale”, presente nella
sola regione Lazio, vengono eliminate dal Nomenclatore Tariffario ad eccezione di alcune prestazioni
mentenute nel DPCM del 12 gennaio 2017, che vengono tuttavia ricondotte alla branca specialistica 34
- Oculistica a tariffa vigente.
Per le prestazioni afferenti a più branche specialistiche, nelle quali è compresa anche la branca 80, si
procede alla elimazione di quest’ultima.
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Appendice 1 (Parte A)
Per i requisiti di carattere generale si rimanda a quanto contenuto nella Sezione apposita del DCA n. 8/2011
e ss.mm.ii.
Finalità
I presidi di chirurgia ambulatoriale sono classificati in due livelli definiti PC1 e PC2.
Nel presidio PC1 sono eseguibili interventi in anestesia topica, locale, locoregionale, tronculare, con
una sedazione secondo la scala RASS da 0 a -3 (moderatamente sedato) che, per complessità
dell’atto chirurgico ed anestesiologico, nonché per tipologia dei pazienti, richiedano di regola un
periodo di osservazione breve e non superiore alle due ore dal termine della procedura.
Nel presidio PC2 sono eseguibili interventi in anestesia topica, locale, locoregionale, tronculare,
con una sedazione secondo la scala RASS da 0 a - 4 (sedazione profonda) che, per complessità
dell’atto chirurgico ed anestesiologico, nonché per tipologia dei pazienti, richiedono di regola un
periodo di osservazione breve e non superiore alle due ore dal termine della procedura.
Requisiti Strutturali
I locali e gli spazi devono essere correlati alla tipologia ed al volume delle prestazioni erogate.
I Presidi devono essere localizzati in aree facilmente accessibili ai pazienti e ad eventuali mezzi di
soccorso.
- uno spazio attesa, accettazione, attività amministrative (possono rientrare negli spazi comuni);
- una zona/locale preparazione pazienti e spogliatoio;
- un locale chirurgico, non inferiore a 20 mq, dotato di lettino tecnico, lampada scialitica, fissa o mobile, e
carrello anestesia dedicato all'esecuzione delle prestazioni sanitarie;
- un deposito materiali sterili e strumentario chirurgico;
- uno spazio di osservazione per i pazienti che hanno subito l'intervento;
- un locale visita;
- uno spazio/locale per la preparazione del personale sanitario all'atto chirurgico;
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- uno spazio/locale per la sterilizzazione e disinfezione dello strumentario, qualora non esista un servizio
centralizzato di sterilizzazione o l'affidamento a centrali esterne;
- servizi igienici distinti per personale e utenti, di cui almeno uno accessibile alle persone disabili;
- uno spazio spogliatoio per il personale separato dal locale chirurgico;
- una zona/locale separato dal locale chirurgico per il lavaggio e la disinfezione delle apparecchiature che
dovranno poi essere sterilizzate;
- uno spazio/locale per la gestione dei rifiuti speciali. In caso di stoccaggio, locale ad esso esclusivamente
dedicato;
- deposito di materiale pulito;
- uno spazio/locale per deposito di materiale sporco.
Nel caso di esami endoscopici deve essere prevista una sala dedicata di superficie non inferiore a 20 mq
comprensivi del locale per l’endoscopia e di un locale distinto per il lavaggio, disinfezione e sterilizzazione
degli strumenti.
Requisiti Tecnologici
In tutti i locali sono assicurate efficaci condizioni di illuminazione e ventilazione.
Nel locale chirurgico devono essere garantite, da apposito impianto di climatizzazione, le seguenti
condizioni microclimatiche:
Devono essere utilizzate le seguenti misure barriera: guanti monouso, cuffia, visiere per la protezione
degli occhi, naso e bocca oppure occhiali a lenti larghe e mascherina.
In tali strutture devono, inoltre, essere disponibili un respiratore meccanico e un aspiratore portatile.
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Requisiti Organizzativi
La dotazione organica del personale medico ed infermieristico deve essere rapportata alla tipologia ed al
volume degli interventi chirurgici.
Le prestazioni effettuate sono registrate e corredate dalle generalità, riferite dall'utente, nella
documentazione sanitaria.
Le registrazioni e le copie dei referti sono conservate secondo le modalità previste dalla normativa
vigente.
Devono esistere:
I trasferimenti per complicanze ed emergenze devono essere trasmessi dalla struttura alla funzione ASL
di controllo erogatori privati di riferimento con l’indicazione del motivo del ricovero e della struttura
dove è avvenuto entro 24 ore dall’evento.
Requisiti Strutturali
I locali e gli spazi devono essere correlati alla tipologia ed al volume delle prestazioni erogate.
Tali Presidi devono essere localizzati in aree facilmente accessibili ai pazienti e ad eventuali mezzi
di soccorso; devono essere dotati di elevatori idonei al trasporto di pazienti in lettiga.
- spazio attesa, accettazione, attività amministrative (possono rientrare negli spazi comuni);
- servizi igienici distinti per personale e utenti, di cui almeno uno accessibile alle persone disabili;
- locale visita;
- locale spogliatoio per il personale separato dal locale chirurgico;
- locale spogliatoio per i pazienti;
- locale/zona filtro;
- locale/zona preparazione operandi;
- locale per la preparazione del personale sanitario all'atto chirurgico, comunicante con il locale
chirurgico;
- locale chirurgico, non inferiore a 20 mq, con le seguenti caratteristiche:
• pareti costituite da materiale ignifugo, resistenti, non scanalate, lisce, con raccordo
arrotondato al pavimento;
• pavimento antistatico, resistente, levigato e antisdrucciolo;
- spazio osservazione post intervento, attiguo al locale chirurgico;
- deposito materiali sterili e strumentario chirurgico;
- locale per il lavaggio, disinfezione e la sterilizzazione dello strumentario chirurgico;
disinfezione e sterilizzazione possono non essere previste in caso di servizio centralizzato di
sterilizzazione o affidamento a centrali esterne;
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- uno spazio/locale per la gestione dei rifiuti speciali. In caso di stoccaggio, locale ad esso
esclusivamente dedicato;
- deposito di materiale pulito;
- locale per deposito di materiale sporco
Ai fini della differenziazione dei percorsi per sporco o pulito, in alternativa al sistema strutturale,
può essere garantito un sistema organizzativo che consenta la raccolta e la sigillatura in appositi
contenitori puliti del materiale sporco per essere trasferiti all’esterno.
Nel caso di esami endoscopici deve essere prevista una sala dedicata di superficie non inferiore a 20 mq
comprensivi del locale per l’endoscopia e di un locale distinto per il lavaggio, disinfezione e sterilizzazione
degli strumenti.
Requisiti Tecnologici
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1 Elettrocardiografo-defibrillatore, pulsossimetro, laringoscopio con set di lame di misura adeguata, pallone ambu e/o va e vieni per
respirazione assistita, set di maschere facciali per respirazione assistita, cannule di Guedel, mandrini per intubazione, pinza di Magill, set di tubi
oro-tracheali di misura adeguata (dal n° 5 al n° 7,5), farmaci per l’emergenza, kit per cricotomia d’urgenza, set per incannulazione venosa
periferica e centrale;
Requisiti Organizzativi
La dotazione organica del personale medico ed infermieristico deve essere rapportata alla tipologia
ed al volume degli interventi chirurgici.
- la presenza di anestesisti, in numero correlato alla tipologia ed alla complessità degli atti effettuati;
- per ogni procedura dovranno essere elaborati specifici protocolli di ammissione e cura.
È predisposta una specifica procedura per la preparazione del paziente all'intervento ed una procedura
per la sorveglianza del paziente nell'immediato post-operatorio.
Le procedure che richiedano la presenza attiva dell’anestesista (non la sua azione emergenziale)
debbono prevedere un videat anestesiologico preoperatorio.
Le prestazioni effettuate sono registrate e corredate dalle generalità riferite dall'utente nella
documentazione sanitaria.
Le registrazioni e le copie dei referti sono conservate secondo le modalità sancite dalla normativa
vigente. È prevista la conservazione della documentazione clinica (scheda/cartella clinica contenente
gli elementi identificativi del paziente, dati anamnestici, valutazione preoperatoria, consenso
informato, copia della descrizione dell’intervento dal registro operatorio).
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Sono disponibili:
- procedure per l’informazione sulle modalità e decorso dell’intervento, sul post operatorio e
per la raccolta del consenso informato;
- una procedura per la gestione in loco dell’emergenza da parte del personale che deve essere
adeguatamente formato;
- Procedure per la gestione delle emergenze cliniche nell’ambito della rete emergenza-urgenza;
la struttura garantisce la medicalizzazione del trasferimento su mezzo ARES 118 ove ciò si
renda necessario.
- Nel caso di complicanze non gestibili in loco, o di impossibilità di trasferimento del paziente
al proprio domicilio, le strutture garantiscono il trasporto del paziente ad una struttura di
ricovero di riferimento, situata a una distanza percorribile in un tempo che consenta il
trattamento delle complicanze. A tal fine va adottato un protocollo formalizzato per il
raccordo con la struttura di ricovero di riferimento.
I trasferimenti per complicanze ed emergenze devono essere trasmessi dalla struttura alla funzione
ASL di controllo erogatori privati di riferimento con l’indicazione del motivo del ricovero e della
struttura dove è avvenuto entro 24 ore dall’evento.
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DISCIPLINA TRANSITORIA
Per le strutture che erogano prestazioni in regime di ricovero, ospedaliero a ciclo continuativo e
diurno per acuzie, già operanti alla data di entrata in vigore del presente provvedimento, in
considerazione della loro conformazione e le modalità con cui nell’attuale fase sono erogate le
prestazioni di Chirurgia ambulatoria, possono proseguire ad erogare le prestazioni di chirurgia
ambulatoriale secondo le seguenti condizioni.
Prima tipologia
Strutture organizzate con i seguenti servizi:
¾ ricovero ordinario, nelle discipline correlate alle prestazioni di chirurgia ambulatoriale;
¾ ambulatori per visite specialistiche nelle discipline correlate alle prestazioni di chirurgia
ambulatoriale;
Non sono presenti i servizi per lo svolgimento dell’attività chirurgica: “chirurgia ambulatoriale”
(sale chirurgiche dedicate).
Le strutture organizzate secondo il predetto modello possono utilizzare per l’effettuazione degli
interventi di Chirurgia ambulatoriale il reparto operatorio funzionale al ricovero ordinario.
Nell’ipotesi in cui le strutture non intendano utilizzare la sala operatoria per l’effettuazione degli
interventi di Chirurgia ambulatoriale e scelgano di dotarsi della “chirurgia ambulatoriale” (sale
chirurgiche dedicate), sono autorizzate ad erogare prestazioni di chirurgia ambulatoriale, nelle more
della conclusione del percorso di adeguamento che le strutture stesse dovranno concludere entro e
non oltre il 31.10.2019, e devono trasmettere, entro trenta giorni dalla data di pubblicazione del
presente provvedimento alla Regione Lazio – Direzione Regionale Salute e Integrazione Socio
Sanitaria, in luogo della comunicazione di cui sopra, istanza, in duplice copia, di ampliamento
funzionale e strutturale del presidio di “Chirurgia ambulatoriale” ai sensi di quanto disposto in
materia dal regolamento regionale 2/2007.
In tale ipotesi si applicano i requisiti per il Presidio di Chirurgia ambulatoriale previsti dal presente
provvedimento nonché quelle di cui alla L.R. 4/2003 e regolamento regionale 2/2007.
.
Seconda tipologia
Strutture organizzate con i seguenti servizi:
¾ ricovero ordinario, nelle discipline correlate alle prestazioni di Chirurgia ambulatoriale;
¾ servizi per lo svolgimento dell’attività chirurgia: “chirurgia ambulatoriale” (sale chirurgiche
dedicate);
Non sono presenti ambulatori per visite specialistiche nelle discipline correlate alle prestazioni di
Chirurgia ambulatoriale da erogare.
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ambulatoriale da erogare (ambulatori) ai sensi di quanto disposto in materia dalla L.R. 4/2003 e dal
regolamento regionale 2/2007.
Terza tipologia
Strutture organizzate con i seguenti servizi:
¾ ricovero ordinario, nelle discipline correlate alle prestazioni di Chirurgia ambulatoriale.
Non sono presenti:
¾ servizi per lo svolgimento dell’attività chirurgica: “chirurgia ambulatoriale” (sale
chirurgiche dedicate);
¾ ambulatori per visite specialistiche nelle discipline correlate alle prestazioni di Chirurgia
ambulatoriale da erogare.
Nell’ipotesi in cui le strutture non intendano utilizzare i servizi del ricovero ordinario, sono
autorizzate ad erogare le prestazioni di Chirurgia ambulatoriale, nelle more della conclusione del
percorso di adeguamento che le strutture stesse dovranno concludere entro e non oltre il 31.10.2019,
e devono trasmettere, entro trenta giorni dalla data di pubblicazione del presente provvedimento,
alla Regione Lazio, istanza, in duplice copia, di ampliamento funzionale della/e disciplina/e
correlate alle prestazioni di Chirurgia ambulatoriale da erogare ai sensi di quanto disposto in
materia dalla L.R. 4/2003 e dal regolamento regionale 2/2007.
Tutte le comunicazioni dovranno essere trasmesse in duplice copia alla Direzione Salute e
Integrazione Socio Sanitaria – Area Autorizzazione, Accreditamento e Controlli.
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Appendice 1 (Parte B)
Il presente capitolo integra i requisiti per l’accreditamento per i Presidi di Chirurgia Ambulatoriale
di Tipo 2 (PC2) prevedendo le seguenti ulteriori specifiche:
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Appendice 2
Codice Descrizione
12.72 CICLOCRIOTERAPIA
14.59.1 PNEUMORETINOPESSIA
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CISTOSTOMIA PERCUTANEA
57.17
Escluso: rimozione di sonda cistostomica, Sostituzione di sonda cistostomica, Cistotomia e cistostomia come approccio chirurgico
MIOTOMIA
83.02
Escluso: Miotomia cricofaringea
BORSOTOMIA
83.03 Rimozione di deposito calcareo della borsa
Escluso: Aspirazione percutanea della borsa
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79.00 RIDUZIONE CHIUSA DI FRATTURA SENZA FISSAZIONE INTERNA IN SEDE NON SPECIFICATA
79.04 RIDUZIONE CHIUSA DI FRATTURA DELLE FALANGI DELLA MANO SENZA FISSAZIONE INTERNA
79.08 RIDUZIONE CHIUSA DI FRATTURA DELLE FALANGI DEL PIEDE SENZA FISSAZIONE INTERNA
79.74 RIDUZIONE CHIUSA DI LUSSAZIONE DELLA MANO E DELLE DITA DELLA MANO
ASPORTAZIONE CHIRURGICA DI LESIONE DALLA CUTE NON COINVOLGENTE LE STRUTTURE SOTTOSTANTI PER
PATOLOGIE BENIGNE (es. nevi, lipomi etc.)
86.3.6 Prestazione comprensiva di anestesia, visite ed esami pre e post intervento compreso esame istologico
Escluso: crioterapia di lesione cutanea, asportazione di lesione cutanea mediante cauterizzazione o folgorazione (codici 86.3.1 e 86.3.3)
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BLEFARORRAFIA
08.52
Cantorrafia, Tarsorrafia
08.82 RIPARAZIONE DI LACERAZIONE DELLA PALPEBRA INTERESSANTE IL MARGINE PALPEBRALE, NON A TUTTO
SPESSORE
10.4 CONGIUNTIVOPLASTICA
OSTEOCLASIA
78.7
Manuale o strumentale
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MASTOTOMIA
85.0 Incisione della mammella (cute) Mammotomia
Escluso: aspirazione della mammella, rimozione di protesi
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Appendice 3
Codice Descrizione
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CIRCONCISIONE TERAPEUTICA
64.0
Prestazione comprensiva di anestesia, visite ed esami pre e post intervento
SFINTEROTOMIA ANALE
49.59
Divisione di sfintere NAS (interna)
CATETERIZZAZIONE URETERALE
59.8 Drenaggio del rene con catetere, inserzione di stent ureterale, dilatazione dell'orifizio ureterovescicale
Escluso: Cateterizzazione per estrazione di calcolo renale, pielografia retrograda (87.74)
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Appendice 4
Codice Descrizione
Litotripsia extracorporea del rene, uretere con cateterismo ureterale. Prima seduta. Incluso: visita anestesiologica, anestesia, esami
98.51.1 ematochimici, cistoscopia, ecografia dell'addome inferiore, visita urologica di controllo. Non associabile a 98.51.2
Litotripsia extracorporea del rene, uretere con cateterismo ureterale per seduta successiva alla prima. Incluso: ecografia dell'addome
98.51.2 inferiore, visita urologica di controllo. Non associabile a 98.51.1
Litotripsia extracorporea del rene, uretere e/o vescica. Per seduta. Incluso: ecografia dell'addome inferiore, visita urologica di
98.51.3 controllo
53.49.1 RIPARAZIONE DI ERNIA OMBELICALE - Incluso: visita anestesiologica, ECG, esami di laboratorio, visita post intervento
§
Per tali prestazioni è prevista l’erogazione anche presso i Centri Spoke di riferimento per la Terapia del dolore individuati con il DCA n. 568 del 27
novembre 2015.
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