DCA U0035 Del 28.01.2019 PDF

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05/02/2019 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 11 - Supplemento n. 1 Pag.

89 di 397

Regione Lazio
Decreti del Commissario ad Acta

Decreto del Commissario ad Acta 28 gennaio 2019, n. U00035


Revoca del D.C.A. n. U00540 del 13 dicembre 2017 e del D.C.A. n. U00227 del 5 giugno 2018, concernenti
"Riordino delle attività di Chirurgia ambulatoriale". Approvazione delle disposizioni per il riordino della
Chirurgia ambulatoriale. Definizione dei requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi ed individuazione
delle prestazioni erogabili - Disposizioni transitorie. Modifiche ed integrazioni al D.C.A. n. U0008 del
10/02/2011, al DCA U00215 del 15 giugno 2016, al D.C.A. n. U00254 del 4 luglio 2017, al D.C.A. n. U00469
del 7/11/2017 e al D.C.A. U00273 del 4 luglio 2018.
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OGGETTO: Revoca del D.C.A. n. U00540 del 13 dicembre 2017 e del D.C.A. n. U00227 del 5
giugno 2018, concernenti “Riordino delle attività di Chirurgia ambulatoriale”. Approvazione delle
disposizioni per il riordino della Chirurgia ambulatoriale. Definizione dei requisiti strutturali,
tecnologici ed organizzativi ed individuazione delle prestazioni erogabili – Disposizioni transitorie.
Modifiche ed integrazioni al D.C.A. n. U0008 del 10/02/2011, al DCA U00215 del 15 giugno 2016,
al D.C.A. n. U00254 del 4 luglio 2017, al D.C.A. n. U00469 del 7/11/2017 e al D.C.A. U00273 del
4 luglio 2018.

IL PRESIDENTE IN QUALITA’ DI COMMISSARIO AD ACTA

VISTI:
- lo statuto della Regione Lazio;
- la Deliberazione del Consiglio dei Ministri del 10 aprile 2018 con la quale il Presidente della
Regione Lazio Dott. Nicola Zingaretti è stato nominato Commissario ad Acta per la
realizzazione degli obiettivi di risanamento finanziario previsti nel piano di rientro dai disavanzi
regionali nel settore sanitario;
- il Decreto Legislativo n. 502 del 30 dicembre 1992 e successive modificazioni ed integrazioni;
- il Decreto del Presidente della Repubblica 14 gennaio 1997;
- la Legge Regionale 18 febbraio 2002, n.6 e successive modifiche ed integrazioni;
- il Regolamento Regionale 6 settembre 2001, n. 6 e successive modifiche ed integrazioni;
- la Legge Regionale 3 marzo 2003, n. 4, e successive modifiche e integrazioni;
- il Regolamento Regionale 26 gennaio 2007, n. 2, e successive modifiche e integrazioni;
- il Regolamento Regionale 13 novembre 2007, n.13;
- il Decreto del Commissario ad Acta n. U0090 del 10 novembre 2010 concernente
l’approvazione dei requisiti minimi autorizzativi per l’esercizio delle attività sanitarie e socio
sanitarie, con il quale è stato avviato, tra l’altro, il procedimento di accreditamento definitivo;
- il Decreto del Commissario ad Acta n. U0008 del 10 febbraio 2011 che modifica e integra il
Decreto del Commissario ad Acta U0090/2010;
- la Legge Regionale 14 luglio 2014, n. 7 e, in particolare, l’art. 2, commi da 73 a 80;
- la Deliberazione della Giunta Regionale n. 271 del 5/6/2018 concernente “Conferimento
dell’incarico di Direttore della Direzione regionale Salute e Integrazione Sociosanitaria ai
sensi del regolamento di organizzazione 6 settembre 2002, n. 1. Approvazione schema di
contratto” con la quale è stato conferito l’incarico di Direttore della Direzione Regionale Salute
e Integrazione sociosanitaria al Dott. Renato Botti;
- la Legge regionale n. 7 del 22.10.2018, art. 69;

VISTI, altresì:
- l’Intesa Stato Regione del 3 dicembre 2009, concernente il nuovo Patto per la salute ed in
particolare l’art. 6 comma 5, che al fine di razionalizzare ed incrementare l’appropriatezza nel
ricorso ai ricoveri ospedalieri, individua con l’Allegato A, una lista di prestazioni ad alto rischio
di inappropriatezza in regime di day surgery – trasferibili in regime ambulatoriale”;
- l’Intesa tra lo Stato, le Regioni e le Provincie Autonome di Trento e Bolzano del 10 luglio 2014,
Rep. Atti N.82/CSR concernente il Patto per la salute – per gli anni 2014 –2016;
- il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 29 novembre 2001 “Definizione dei
Livelli essenziali di assistenza”;
- il decreto ministeriale 2 aprile 2015 n. 70 “Regolamento recante definizione degli standard
qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera” che riporta
una specifica Appendice relativa alla Chirurgia ambulatoriale;
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- il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 12 gennaio 2017 “Definizione e
aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, di cui all'articolo 1, comma 7, del decreto
legislativo 30 dicembre 1992, n. 502”, pubblicato sulla G.U. n. 65 del 18 marzo 2017;

VISTI, infine:
- la deliberazione della Giunta regionale del 4 agosto 2005, n. 731 “Ripartizione nei livelli di
assistenza del fondo sanitario regionale 2005. Finanziamento del livello assistenziale
ospedaliero per l’anno e definizione del sistema di remunerazione delle prestazioni ospedaliere
dei soggetti erogatori pubblici e privati per l’anno 2005. Finanziamento e definizione del
sistema di remunerazione delle prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale e delle
attività di assistenza riabilitativa territoriale” che ha, tra l’altro, introdotto nel nomenclatore
tariffario regionale dell’assistenza specialistica ambulatoriale gli Accorpamenti di Prestazioni
Ambulatoriali (APA);
- la deliberazione della Giunta regionale del 22 marzo 2006, n. 143 “Ripartizione nei livelli di
assistenza del fondo sanitario regionale 2006. Finanziamento del livello assistenziale
ospedaliero e definizione del sistema di remunerazione delle prestazioni ospedaliere dei
soggetti erogatori pubblici e privati per l’anno 2006. Finanziamento e definizione del sistema di
remunerazione delle prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale e delle attività di
assistenza riabilitativa territoriale” con la quale sono state, tra l’altro, modificate le tariffe degli
APA previste dalla DGR 731/2005;
- il decreto del Commissario ad acta del 10 novembre 2010, n. U0090 concernente
“Approvazione di: "Requisiti minimi autorizzativi per l'esercizio delle attività sanitarie e socio
sanitarie" (All. 1), "Requisiti ulteriori per l'accreditamento" (All. 2), "Sistema Informativo per
le Autorizzazioni e gli Accreditamenti delle Strutture Sanitarie (SAAS) - Manuale d'uso" (All. 3).
Adozione dei provvedimenti finalizzati alla cessazione degli accreditamenti provvisori e avvio
del procedimento di accreditamento definitivo ai sensi dell'art. 1, commi da 18 a 26
(Disposizioni per l'accreditamento istituzionale definitivo delle strutture sanitarie e socio-
sanitarie private), Legge Regionale 10 agosto 2010, n.3” che nell’Allegato 2 definisce i
requisiti ulteriori per l'Accreditamento relativi all’attività di Chirurgia ambulatoriale;
- il decreto del Commissario ad acta del 10 febbraio 2011, n. U0008 concernente “Modifica
dell'Allegato 1 al Decreto del Commissario ad Acta U0090/2010 per: a) attività di
riabilitazione (cod. 56), b) attività di lungodegenza (cod. 60); c) attività erogate nelle Residenze
Sanitarie Assistenziali (RSA) per i livelli prestazionali: R1, R2, R2D e R3 - Approvazione Testo
Integrato e Coordinato denominato "Requisiti minimi autorizzativi per l'esercizio delle attività
sanitarie e socio sanitarie" che nell’Allegato C-3.8a definisce l’attività di Chirurgia
ambulatoriale e stabilisce i requisiti autorizzativi per il Presidio di Chirurgia ambulatoriale;
- il decreto del Commissario ad acta del 4 luglio 2013, n. U00313 concernente “Approvazione
Nomenclatore Tariffario Regionale per Prestazioni di Assistenza Specialistica Ambulatoriale.
DM 18.10.2012” e s.m.i.;
- il decreto del Commissario ad acta dell’11 aprile 2016, n. U00109 concernente “Adozione del
Catalogo Unico Regionale delle prestazioni specialistiche prescrivibili per l'avvio delle
prescrizioni dematerializzate su tutto il territorio della Regione Lazio”;
- il decreto del Commissario ad acta del 15 giugno 2016, n. U00215 concernente “Accorpamenti
di Prestazioni ambulatoriali (A.P.A.). Definizione dei requisiti generali, strutturali,
organizzativi e tecnologi - Disciplina transitoria”;
- il decreto del Commissario ad acta del 4 luglio 2017, n. U000254 concernente “Modifiche e
integrazioni al Decreto del Commissario ad acta n. U00215 del 15.6.2016 concernente
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“Accorpamenti di Prestazioni Ambulatoriali (A.P.A.). Definizione dei requisiti generali,


strutturali, organizzativi e tecnologi – Disciplina transitoria.”;
- il decreto del Commissario ad acta n. 52 del 22 febbraio 2017 di “Adozione del Programma
Operativo 2016-2018 a salvaguardia degli obiettivi strategici di rientro dai disavanzi della
Regione Lazio nel settore sanitario” che per la chirurgia ambulatoriale prevede “l’adeguamento
agli standard previsti dal DM 70/2015: diffusione e raccomandazioni per il trasferimento dal
regime di ricovero a quello ambulatoriale (Chirurgia ambulatoriale APA)”;
- il decreto del Commissario ad Acta n. U00273 del 4 luglio 2018 concernente: “Modifiche e
integrazioni al Decreto del Commissario ad Acta n. U00215 del 15.6.2016, come modificato dal
Decreto del Commissario ad Acta n. U00254 del 4.7.2017, concernente "Accorpamenti di
Prestazioni Ambulatoriali (A.P.A.). Definizione dei requisiti generali, strutturali, organizzativi e
tecnologi – Disciplina transitoria.";
- il decreto del Commissario ad acta del 13 dicembre 2017, n. U00540 concernente “D.M.
70/2015 “Riordino delle Attività di Chirurgia ambulatoriale”;
- il decreto del Commissario ad Acta n. U00227 del 5 giugno 2018 avente ad oggetto: “DCA
U00540 del 13 dicembre 2017 concernente: “DM 70/2015 – “Riordino dell’attività di chirurgia
ambulatoriale”;

CONSIDERATO che:
- con il decreto del Commissario ad acta del 13 dicembre 2017, n. U00540, la Regione ha
normato il settore della Chirurgia Ambulatoriale ispirandosi al principio consolidato secondo il
quale è oggi possibile trattare numerose patologie per le quali in passato era ritenuta necessaria
l’ospedalizzazione, anche in regime ambulatoriale;
- con il decreto del Commissario ad Acta n. U00227 del 5 giugno 2018 sono state apportate
alcune correzioni ad errori materiali contenuti nel DCA 540/2017;

CONSIDERATO che il DCA U00540/2017 ha previsto:


- che l’erogazione di prestazioni di chirurgia ambulatoriale è consentita in strutture ambulatoriali
chirurgiche in possesso di definiti requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi classificate a
seconda del livello di complessità in:
 Presidio chirurgico ospedaliero di TIPO 1 (PC1H)
 Presidio chirurgico ospedaliero di TIPO 2 (PC2H)
 Presidio chirurgico territoriale (PCT)
- che le strutture ambulatoriali chirurgiche sono tenute ad erogare le prestazioni definite dal
Nomenclatore Tariffario per la Specialistica Ambulatoriale secondo gli Allegati (Appendice 2-
4) al DCA 540/2017, come modificato dal DCA 227/2018, distinte in base alla predetta
classificazione;

DATO ATTO che il DCA 540/2018, avendo ridefinito i requisiti autorizzativi per gli ambulatori
chirurgici, ha stabilito al 30 giugno 2018 il termine per la conclusione del percorso di adeguamento
per le strutture che intendono svolgere attività di chirurgia ambulatoriale secondo i nuovi requisiti
approvati e che il successivo DCA n. 227/2018 ha disposto, oltre alla correzione di alcuni errori
materiali, il differimento di tale termine al 31 dicembre 2018, per consentire la risoluzione di alcune
criticità rappresentate dalle stesse Associazioni di Categoria, in particolare, relative al
cronoprogramma per l’adeguamento ai nuovi requisiti autorizzativi;

CONSIDERATO che nonostante il differimento dei termini, le Associazioni di categoria hanno


rappresentato la necessità di rivedere il testo del DCA n. 540/2017 e del DCA n. 227/2018 al fine di
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accogliere integrazioni e modifiche e consentire il superamento di alcune limitazioni per gli


ambulatori territoriali inerenti l’erogabilità di specifiche prestazioni;

RITENUTO che le attuali conoscenze medico-scientifiche suggeriscono di trattare in regime


ambulatoriale molte delle patologie per le quali in precedenza era ritenuto necessario il ricovero
ospedaliero, consentendo così di ridurre l’ospedalizzazione del paziente, in conformità a quanto
disposto anche dal D.M. 70/2015;

RILEVATO che lo stesso legislatore, alla luce delle decisioni adottate nel nuovo D.P.C.M.
12/1/2017, ha ritenuto che molte delle prestazioni in esame possano essere eseguite anche
nell’ambito di strutture di chirurgia ambulatoriale extraospedaliere purché siano garantiti i
medesimi livelli di sicurezza per il paziente e di qualità delle prestazioni rese;

RITENUTO che, anche alla luce della consolidata esperienza di altre Regioni, le nuove tecniche
chirurgiche ed anestesiologiche possano permettere l’esecuzione in regime ambulatoriale anche
extraospedaliero di determinate prestazioni senza pregiudizio della qualità delle cure erogate;

CONSIDERATO che la Regione Lazio, attraverso un gruppo di lavoro tecnico, ha avviato una
ulteriore revisione dei criteri di erogabilità di prestazioni chirurgiche in ambito ambulatoriale
extraospedaliero nonché dei requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi con lo scopo di
superare le attuali criticità rappresentate anche dalle stesse Associazioni di categoria;

CONSIDERATO che, a tal fine, si è reso necessario disporre, ai sensi dell’art. 21 quater, comma 2,
della legge 241/1990 e s.m.i., la sospensione del Decreto del Commissario ad Acta n. 540 del 13
dicembre 2017 e del decreto del Commissario ad Acta n. 227 del 5 giugno 2018 relativi al Riordino
della attività di chirurgia ambulatoriale;

VISTO il Decreto del Commissario ad Acta n. U00488 del 7 dicembre 2018 con il quale è stata
disposta la sospensione dei provvedimenti testé citati per i trenta giorni successivi alla
pubblicazione dell’atto sul Bollettino Ufficiale avvenuta in data 20 dicembre 2018, BURL n. 103;

VISTO l’Allegato documento denominato “Riordino della Chirurgia ambulatoriale”, e relative


Appendici 1,2, 3 e 4 che costituiscono parte integrante e sostanziale del presente provvedimento con
il quale sono definiti i requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi per la nuova apertura dei
presidi di chirurgia ambulatoriale, le norme transitorie e l’elenco delle procedure erogabili divise in
base alla complessità/invasività delle stesse;

RITENUTO che il documento così rielaborato consente il superamento di alcune limitazioni


inerenti l’erogabilità di specifiche prestazioni negli ambulatori territoriali per i quali, allo scopo,
sono stati previsti ulteriori requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi al fine di innalzare il
livello di sicurezza nell’erogazione delle cure;

STABILITO che, l’adeguamento ai nuovi requisiti autorizzativi da parte delle strutture interessate
dovrà essere completato entro il 31 ottobre 2019 e i soggetti già operanti, alla data di entrata in
vigore del presente provvedimento, autorizzati per la chirurgia ambulatoriale e in possesso dei
requisiti di cui all’Allegato documento devono presentare, entro trenta giorni dalla pubblicazione
del presente provvedimento sul BURL, una comunicazione alla Regione Lazio in duplice copia
redatta in forma di autodichiarazione resa ai sensi del D.P.R. 445 del 28 dicembre 2010, attestante
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che nella struttura è presente il presidio di chirurgia ambulatoriale conforme ai requisiti dettati dal
presente provvedimento in uno dei due livelli previsti;

CONSIDERATO che, con il Decreto del Commissario ad Acta n. U00488/2018 si è resa


necessaria anche la sospensione del Decreto del Commissario ad Acta n. U00215 del 15 giugno
2016, come modificato dal Decreto del Commissario ad Acta n. U00254 del 4 luglio 2017 e dal
DCA n. U00273 del 4 luglio 2018 concernenti “Accorpamenti di Prestazioni Ambulatoriali
(A.P.A)” con la medesima decorrenza e per lo stesso periodo;

CONSIDERATO inoltre che il presente provvedimento modifica il Nomenclatore Tariffario


regionale, prevedendo l’abolizione della Branca 80 – Chirurgia ambulatoriale presente solo nella
Regione Lazio e le prestazioni ad essa esclusivamente riconducibili non comprese nel nuovo DPCM
12 gennaio 2017 ad eccezione di alcune prestazioni, mantenute nel DPCM del 12 gennaio 2017, che
vengono tuttavia ricondotte alla branca specialistica 34 – Oculistica, a tariffa vigente, il cui elenco è
riportato nell’Allegato tecnico al presente decreto;

DATO ATTO che il documento “Riordino della Chirurgia ambulatoriale” è stato condiviso con le
Associazioni di categoria nel corso del tavolo di confronto tenutosi in data 17 dicembre 2018;

STABILITO che la complessità e la continua evoluzione della materia suggeriscono l’istituzione di


un Tavolo tecnico permanente per la Chirurgia ambulatoriale – APA (Accorpamenti di prestazioni
Ambulatoriali) che esamini con cadenza almeno trimestrale l’attuazione del presente provvedimento
e formuli alla Direzione proposte migliorative in linea con gli avanzamenti tecnico scientifici;

per i motivi illustrati in premessa, che formano parte integrante e sostanziale del presente
provvedimento

DECRETA

 di revocare il Decreto del Commissario ad Acta n. U00540 del 13 dicembre 2017


concernente “Riordino delle attività di Chirurgia ambulatoriale”;

 di revocare il Decreto del Commissario ad Acta n. U00227 del 5 giugno 2018 concernente
“Riordino delle attività di Chirurgia ambulatoriale” Correzione degli errori materiali e
differimento dei termini;

 di approvare l’Allegato documento denominato “Riordino della Chirurgia ambulatoriale”, e


relative Appendici 1,2, 3 e 4 che costituiscono parte integrante e sostanziale del presente
provvedimento con il quale sono definiti i requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi
per la nuova apertura dei presidi di chirurgia ambulatoriale, le norme transitorie e l’elenco
delle procedure erogabili divise in base alla complessità/invasività delle stesse;

 di modificare il Decreto del Commissario del Acta n. 8 del 10 febbraio 2011 al paragrafo
3.8a. che disciplina i Presidi di Chirurgia ambulatoriale, con le disposizioni di cui
all’Appendice 1 – Parte A del presente provvedimento;
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 di integrare il Manuale di accreditamento allegato al DCA. n. 469 del 7 novembre 2017


con gli ulteriori requisiti per l'Accreditamento dei Presidi di Chirurgia ambulatoriale di
Tipo 2 (PC2) previsti nell’Appendice 1 – Parte B del presente provvedimento;

 di modificare il Nomenclatore Tariffario regionale, prevedendo l’abolizione della Branca 80


– Chirurgia ambulatoriale, presente solo nella Regione Lazio e delle prestazioni ad essa
esclusivamente riconducibili non comprese nel nuovo DPCM 12 gennaio 2017 ad eccezione
di alcune prestazioni, mantenute nel DPCM del 12 gennaio 2017, che vengono tuttavia
ricondotte alla branca specialistica 34 – Oculistica, a tariffa vigente, il cui elenco è riportato
nell’Allegato tecnico al presente decreto;

 di prevedere che l’adeguamento delle strutture alle disposizioni di cui al presente


provvedimento, dovrà essere completato entro il 31 ottobre 2019 e i soggetti già operanti alla
data di entrata in vigore del presente provvedimento, autorizzati per la chirurgia
ambulatoriale e in possesso dei requisiti di cui all’Allegato documento devono presentare,
entro trenta giorni dalla pubblicazione del presente provvedimento sul BURL, una
comunicazione alla Regione Lazio in duplice copia redatta in forma di autodichiarazione resa
ai sensi del D.P.R. 445 del 28 dicembre 2010, attestante che nella struttura è presente il
presidio di chirurgia ambulatoriale conforme ai requisiti dettati dal presente provvedimento
in uno dei due livelli previsti;

 di disporre che il termine ultimo per la conclusione del percorso di adeguamento delle
strutture disciplinate dal Decreto del Commissario ad Acta n. U00215 del 15 giugno 2016,
come modificato dal Decreto del Commissario ad Acta. n. U00254 del 4 luglio 2017 e dal
Decreto del Commissario ad Acta n. U00273 del 4 luglio 2018 concernenti “Accorpamenti di
Prestazioni Ambulatoriali (A.P.A)” è fissato al 31 ottobre 2019;

 di dare mandato alla Direzione Salute e Integrazione socio sanitaria di istituire un Tavolo
tecnico permanente per la Chirurgia ambulatoriale che esamini con cadenza almeno
trimestrale l’attuazione del presente provvedimento e formuli alla Direzione proposte
migliorative in linea con gli avanzamenti tecnico scientifici.

Il presente provvedimento sarà pubblicato sul B.U.R.L.

Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso giurisdizionale innanzi al Tribunale


Amministrativo Regionale del Lazio nel termine di giorni 60 (sessanta) dalla sua pubblicazione
ovvero ricorso straordinario al Presidente della Repubblica entro il termine di giorni 120
(centoventi) dalla sua pubblicazione.

Nicola Zingaretti
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RIORDINO DELLA CHIRURGIA AMBULATORIALE

Premessa

La Regione Lazio ha individuato, quale obiettivo - nell'ambito della pianificazione sanitaria


regionale, in linea con gli indirizzi nazionali - la razionalizzazione della rete ospedaliera
promuovendo il progressivo passaggio dal ricovero ordinario al ricovero diurno e dal ricovero
diurno all'assistenza in regime ambulatoriale. A tal proposito, l'Allegato 6b del DPCM
12/1/2017 “Definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, di cui all'artico lo
1, comma 7, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502” indica 24 prestazioni ad alto
rischio di inappropriatezza in regime di day surgery che possono essere trasferite in regime
ambulatoriale. Inoltre, il DM 70/2015 “Regolamento recante definizione degli standard
qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera” ripor ta una
specifica Appendice relativa alla Chirurgia ambulatoriale.

Il potenziamento della Chirurgia ambulatoriale rappresenta una delle strategie per la


realizzazione di tale intento. L'innovazione tecnologica e l'evoluzione continua delle
conoscenze mediche hanno reso possibile l'effettuazione a livello ambulatoriale di procedure di
tipo diagnostico e terapeutico di maggiore complessità, secondo criteri di appropriatezza ed
efficienza.

Attualmente nella regione Lazio, il DCA n. 08/2011 (Allegato C -3.8a. "Presidi di Chirurgia
ambulatoriale") definisce attività di Chirurgia ambulatoriale "la possibilità clinica,
organizzativa ed amministrativa di effettuare interventi chirurgici ed anche procedure
diagnostiche e/o terapeutiche invasive o seminvasive, senza ricovero, in ambulatorio, che non
prevedono durante la loro esecuzione la perdita di coscienza o di mobilità di segmenti
scheletrici; pertanto devono essere messe in atto tecniche anestesiologiche tali da consentire
all'utente di deambulare al termine dell'atto chirurgico. La Chirurgia ambulatoriale non è
compatibile con l'uso dell'anestesia generale o della sedazione profonda nonché con
l'anestesia loco-regionale ad eccezione fatta per l'anestesia tronculare".

Lo stesso Allegato stabilisce i requisiti minimi autorizzativi per il Presidio di Chirurgia


ambulatoriale, mentre i requisiti ulteriori per l'Accreditamento relativi all’attività di Chirurgia
ambulatoriale sono definiti dal DCA. n. 469 del 7 novembre 2017 che, tra l’altro, ha approvato
il Manuale per l’accreditamento istituzionale delle strutture sanitarie e socio – sanitarie in
attuazione del Patto della Salute 2010 -2012.

Finalità

Il riordino della Chirurgia ambulatoriale si pone l'obiettivo di riqualificare tale ambito di


assistenza e sostenere il processo di deospedalizzazione.

Il provvedimento ha lo scopo di recepire, e contestualizzare nella regione Lazio, la definizione


di Chirurgia ambulatoriale proposta dal DM 70/2015, di definirne l'ambito di applicazione,
individuando i requisiti minimi autorizzativi e quelli ulteriori di accreditamento per i Presidi di
Chirurgia ambulatoriale, nonché un elenco di specifici interventi/procedure ed il rispettivo
livello assistenziale di erogabilità degli stessi.

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Definizione

Con il termine Chirurgia ambulatoriale si intende la possibilità clinica, organizzativa ed


amministrativa di effettuare interventi chirurgici od anche procedure diagnostiche e/o terapeutiche
invasive e semi-invasive praticabili senza ricovero in anestesia topica, locale, loco-regionale e/o
analgesia nonché con vari gradi di sedazione su pazienti accuratamente selezionati, in quanto
procedure comportanti trascurabile probabilità di complicanze.

Le procedure effettuate devono comunque consentire al paziente autonomia motoria e piena vigilanza
entro le due ore successive all’intervento e non necessitare di assistenza continuativa post-intervento.
Pertanto, nel corso di tali procedure devono essere utilizzate metodiche anestesiologiche tali da
consentire all’utente un rapido recupero dello stato di coscienza e della deambulazione.

Si sottolinea l’importanza, per la Chirurgia ambulatoriale, che l’attività sia affidata a personale
medico ed infermieristico esperto e che i pazienti da avviare a tale regime assistenziale siano
accuratamente selezionati sulla base delle condizioni generali, di fattori logistico-ambientali e socio-
familiari; i pazienti devono essere preventivamente informati sul tipo di intervento al quale sono
sottoposti sottoscrivendo un "consenso informato" personalizzato.

Si evidenzia, inoltre, come la scelta di intervenire in un regime assistenziale piuttosto che in un altro
resti, come ogni altro atto medico, responsabilità esclusiva del clinico, il quale potrà scegliere in
assoluta libertà, nel rispetto del consenso informato del paziente, basandosi sui principi di scienza e
coscienza.

Fra i principali elementi di riferimento per la selezione pre-operatoria del paziente, si riportano i
seguenti:

- Condizioni cliniche

Nella scelta del livello organizzativo appropriato per l’effettuazione degli interventi, il medico deve
tener conto in primo luogo della situazione clinica del paziente, che condiziona il rischio operatorio
e l’insorgenza di eventuali complicanze.

Per la selezione pre-operatoria dei pazienti, è indicato l’utilizzo della classificazione dell’American
Society of Anesthesiologists (ASA - Physical Status Classification System) che consente di definire
le categorie dei pazienti in funzione della presenza o meno di alterazioni organiche o funzionali. Il
fattore maggiormente limitante è rappresentato dalla condizione fisica del paziente rilevata e definita
dalla classificazione ASA.

Si individuano i pazienti afferenti alle classi ASA 1 e ASA 2 come possibili candidati alle prestazioni
di Chirurgia ambulatoriale. Qualora la valutazione clinica preoperatoria presenti elementi dissonanti
(ad esempio classe ASA >2 in presenza di interventi di basso impatto chirurgico), si potrà fare
riferimento allo specialista in anestesia che, oltre alla definizione della classe ASA di appartenenza,
proceda alla rilevazione di ulteriori condizioni utili per la valutazione preoperatoria (ad esempio la
morfologia del comparto facciale, tale da compromettere, in caso di complicanza, la potenziale
assistenza respiratoria del paziente; la presenza di una classe I-II di Mallampati, l’esclusione
dei pazienti ad alto rischio di vomito ed inalazione).

2
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MALLAMPATI CLASS

- Condizioni socio-familiari

Per la selezione dei pazienti da sottoporre a Chirurgia ambulatoriale sono da valutare anche le
condizioni socio-familiari e la disponibilità di un familiare o persona di fiducia (opportunamente
individuati e istruiti) in grado di assicurare la presenza, l’assistenza e l’accompagnamento del
paziente nelle 24 ore dopo l’intervento. Inoltre va considerata la distanza del domicilio del paziente
da una sede di Pronto soccorso, per le prime 24 ore dall’intervento.

Classificazione dei presidi di chirurgia ambulatoriale

Si definisce Presidio di Chirurgia Ambulatoriale la struttura collocata in ambiente ospedaliero o


territoriale che possiede i requisiti strutturali, teconologici ed organizzativi riportati nel presente
documento.

In base alla complessità dell’attività erogata, i presidi di chirurgia ambulatoriale sono classificati in due
livelli definiti PC1 e PC2 e per ogni livello sono state individuate le prestazioni eseguibili secondo i
seguenti criteri:
- complessità tecnica/invasività delle prestazioni,
- tecniche e grado di anestesia e sedazione praticabili,
- possibili insorgenze di complicanze cliniche nel paziente,
- gradiente di sicurezza igienico ambientale dell’area operatoria
L’elenco delle prestazioni assegnato per livello è riportato nelle Appendici 2 -3- 4 del presente documento.

Laddove per eseguire la prestazione siano necessarie, per specifiche condizioni cliniche del paziente
tecniche/grado di anestesia/sedazione o altri requisiti differenti da quelli identificati, la stessa
prestazione dovrà essere effettuata nel livello assistenziale più adeguato.

Il presidio che si appresta ad eseguire le prestazioni di chirurgia ambulatoriale, deve essere


autorizzato per le specifiche branche specialistiche; possono pertanto essere erogate solo le
prestazioni afferenti alle relative branche.

La classificazione dei presidi prevede la seguente distinzione:

Presidio di chirurgia ambulatoriale di tipo 1 (PC1)

Rientra in questa tipologia il presidio a collocazione ospedaliera o territoriale in possesso dei requisiti
tecnici, organizzativi e strutturali riportati in Appendice 1 “Parte A” che modifica il DCA. n. 8/2011
nella parte relativa alla Chirurgia ambulatoriale.

3
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Nell’Appendice 1 “Parte B” sono riportati i requisiti ulteriori per l’Accreditamento, che integrano
il DCA n 469/2017 nella parte relativa a “Strutture che erogano prestazioni di assistenza
specialistica ambulatoriale”.

Nella struttura PC1 sono eseguibili interventi in anestesia topica, locale, locoregionale, tronculare,
con una sedazione secondo la scala RASS da 0 a -3 (moderatamente sedato) (vedi tabella -
RASS) che, per complessità dell’atto chirurgico ed anestesiologico, nonché per tipologia dei
pazienti, richiedano di regola un periodo di osservazione breve e non superiore alle due ore dal
termine della procedura. Non è indispensabile l’effettuazione di una visita anestesiologica
preoperatoria.

The Richmond Agitation-Sedation Scale (RASS)

Punteggio Definizione Descrizione Cosa fare

4 Combattivo Chiaramente combattivo, violento,


imminente pericolo per se stesso o per lo staff

3 Molto agitato
Aggressivo, rischio evidente di rimozione cateteri o tubi

2 Agitato Frequenti movimenti afinalistici, OSSERVAZIONE


disadattamento alla ventilazione meccanica DEL PAZIENTE

1 Irrequieto
Ansioso ma senza movimenti aggressivi e vigorosi

0 Sveglio e
tranquillo Comprende i periodi di sonno fisiologico

-1 Soporoso Non completamente sveglio, apre gli occhi allo stimolo


verbale, mantiene il contatto visivo > 10 secondi

-2 Lievemente Brevi risvegli allo stimolo verbale, STIMOLAZIONE


sedato contatto visivo < 10 secondi VERBALE

-3 Moderatamente Movimenti o apertura degli occhi allo stimolo verbale


sedato ( ma senza contatto visivo)

-4 Sedazione Non risposta allo stimolo verbale,


profonda movimenti o apertura occhi alla stimolazione fisica STIMOLAZIONE
FISICA
( TATTILE e/o
-5 Non risvegliabile DOLORIFICA)
Nessuna risposta alla stimolazione tattile/dolorosa

Le prestazioni effettuabili in tale livello sono riportate nell’Appendice 2.

Possono essere eseguite in PC1 le prestazioni effettuabili nei livelli assistenziali di complessità
inferiore.

Presidio di chirurgia ambulatoriale di tipo 2 (PC2)

Rientra in questa tipologia il presidio di chirurgia ambulatoriale a collocazione sia ospedaliera che
territoriale, in possesso dei requisiti tecnici, organizzativi e strutturali riportati in Appendice 1

4
05/02/2019 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 11 - Supplemento n. 1 Pag. 100 di 397

“PARTE 1 - A” che modifica il DCA. n. 8/2011 nella parte relativa alla Chirurgia ambulatoriale.

Nell’Appendice 1 “Parte B” sono riportati i requisiti ulteriori per l’Accreditamento, che integrano
il DCA n 469/2017 nella parte relativa a “Strutture che erogano prestazioni di assistenza
specialistica ambulatoriale”.

In tale struttura sono eseguibili interventi in anestesia topica, locale, locoregionale, tronculare, con
una sedazione secondo la scala RASS da 0 a - 4 (sedazione profonda) che, per complessità dell’atto
chirurgico ed anestesiologico, nonché per tipologia dei pazienti, richiedono di regola un periodo di
osservazione breve e non superiore alle due ore dal termine della procedura.

G l i interventi c h e richiedono la presenza attiva dello specialista in anestesia, al fine della


riduzione del rischio, p r e v e d o n o l’effettuazione di una visita anestesiologica preoperatoria. Le
procedure eseguite in sedazione profonda con impiego di ipnotici (es. propofol) e/o analgesici
oppiacei devono essere eseguite in presenza attiva di un anestesista che si occupi del monitoraggio
del paziente e del controllo delle vie aeree.

Le prestazioni effettuabili in tale livello sono riportate nell’Appendice 3.

Possono essere eseguite in PC2 le prestazioni effettuabili anche nei livelli assistenziali di
complessità inferiore.

Le prestazioni riportate nell’Appendice 4 del presente documento sono effettuabili esclusivamente


nelle strutture di Chirurgia Ambulatoriale PC2 ospedaliere. Per tale tipologia di prestazioni al momento
non si prevede la possibilità di esecuzione in ambito extraospedaliero e saranno oggetto di un percorso
di approfondimento con le competenti società scientifiche per verificare eventuali ambiti e modalità di
erogazione.

Ulteriori prestazioni

Per quanto attiene alle prestazioni di Procreazione medicalmente assistita (PMA), alle prestazioni di
odontoiatria effettuabili negli ambulatori/studi odontoiatrici, alle prestazioni di dialisi e ad altre
prestazioni chirurgiche (comprese quelle extra LEA) non riportate nelle appendici allegate, si rimanda
alle specifiche normative adottate dalla Regione Lazio.

Nelle more di un successivo approfondimento con il Tavolo permanente per la Chirurgia


Ambulatoriale, per gli esami endoscopici, si rimanda alle specifiche normative adottate dalla Regione
Lazio.

Al fine di rendere omogeneo l’elenco delle prestazioni riconducibili alla Chirurgia Ambulatoriale con il
nuovo elenco contenuto nel DPCM 12/1/2017 “Definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di
assistenza, di cui all'articolo 1, comma 7, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502”, le seguenti
prestazioni afferenti unicamente alla branca specialistica “80 – Chirurgia ambulatoriale”, presente nella
sola regione Lazio, vengono eliminate dal Nomenclatore Tariffario ad eccezione di alcune prestazioni
mentenute nel DPCM del 12 gennaio 2017, che vengono tuttavia ricondotte alla branca specialistica 34
- Oculistica a tariffa vigente.

Per le prestazioni afferenti a più branche specialistiche, nelle quali è compresa anche la branca 80, si
procede alla elimazione di quest’ultima.

5
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PRESTAZIONI DI ASSISTENZA SPECIALISTICA AMBULATORIALE BRANCA 80 ELIMINATE DAL


NOMENCLATORE

03.93 COLLOCAZIONE O SOSTITUZIONE DI NEUROSTIMOLATORE SPINALE


03.94 RIMOZIONE DI NEUROSTIMOLATORE SPINALE
04.89 INIEZIONE DI ALTRE SOSTANZE ESCLUSI I NEUROLITICI
08.20 RIMOZIONE DI LESIONE DELLA PALPEBRA NAS
08.36 CORREZIONE DI BLEFAROPTOSI CON ALTRE TECNICHE
08.93 ALTRA DEPILAZIONE DELLA PALPEBRA
08.99 ALTRI INTERVENTI SULLA PALPEBRA
09.49 ALTRE MANIPOLAZIONI DELLE VIE LACRIMALI
09.91 OBLITERAZIONE DEL PUNTO LACRIMALE
10.29 ALTRE PROCEDURE DIAGNOSTICHE SULLA CONGIUNTIVA
10.41 RIPARAZIONE DI SIMBLEFARON CON INNESTO LIBERO
10.42 RICOSTRUZIONE DI CUL DE SAC CONGIUNTIVALE CON INNESTO LIBERO
10.5 LISI DI ADERENZE DELLA CONGIUNTIVA E DELLA PALPEBRA
11.1 INCISIONE DELLA CORNEA
11.41 RIMOZIONE MECCANICA DELLEPITELIO CORNEALE
11.49 ALTRA RIMOZIONE O DEMOLIZIONE DI LESIONE DELLA CORNEA
11.52 RIPARAZIONE DI DEISCENZA DI FERITA POSTOPERATORIA DELLA CORNEA
11.53 RIPARAZIONE DI LACERAZIONE O FERITA DELLA CORNEA CON LEMBO CONGIUNTIVALE
11.59 ALTRA RIPARAZIONE DELLA CORNEA
11.61 CHERATOPLASTICA LAMELLARE CON AUTOINNESTO
11.64 ALTRA CHERATOPLASTICA PERFORANTE
11.92 RIMOZIONE DI IMPIANTO ARTIFICIALE DALLA CORNEA
12.29 ALTRA PROCEDURA DIAGNOSTICA SULLIRIDE SUL CORPO CILIARE SULLA SCLERA E SULLA CAMERA ANTERIORE
12.32 LISI DI ALTRE SINECHIE ANTERIORI
12.33 LISI DI SINECHIE POSTERIORI
12.34 LISI DI ADERENZE CORNEOVITREALI
12.35 COREOPLASTICA
12.42 ASPORTAZIONE DI LESIONE DELLIRIDE
12.43 DEMOLIZIONE DI LESIONE DEL CORPO CILIARE NON ESCISSIONALE
12.44 ASPORTAZIONE DI LESIONE DEL CORPO CILIARE
12.71 CICLODIATERMIA
12.83 REVISIONE DI FERITA OPERATORIA DEL SEGMENTO ANTERIORE DELLOCCHIO NON CLASSIFICATA ALTROVE
14.11 ASPIRAZIONE DIAGNOSTICA DEL CORPO VITREO
14.25 DEMOLIZIONE DI LESIONE CORIORETINICA MEDIANTE FOTOCOAGULAZIONE DI TIPO NON SPECIFICATO
14.26 DEMOLIZIONE DI LESIONE CORIORETINICA CON TERAPIA RADIANTE
14.27 DEMOLIZIONE DI LESIONE CORIORETINICA MEDIANTE IMPIANTO DI SORGENTE RADIOATTIVA
14.35 RIPARAZIONE DI LACERAZIONE DELLA RETINA MEDIANTE FOTOCOAGULAZIONE DI TIPO NON SPECIFICATO
14.6 RIMOZIONE DAL SEGMENTO POSTERIORE DELLOCCHIO DI MATERIALE IMPIANTATO CHIRURGICAMENTE
14.71 RIMOZIONE DEL CORPO VITREO PER VIA ANTERIORE
14.74 ALTRA VITRECTOMIA MECCANICA
15.01 BIOPSIA SU MUSCOLI O TENDINI EXTRAOCULARI
15.09 ALTRE PROCEDURE DIAGNOSTICHE SU MUSCOLI E TENDINI EXTRAOCULARI
INTERVENTI SU DUE O PI MUSCOLI EXTRAOCULARI CHE RICHIEDONO DISTACCO TEMPORANEO DAL BULBO UNO
15.3
O ENTRAMBI GLI OCCHI
15.5 TRASPOSIZIONI DI MUSCOLI EXTRAOCULARI
15.6 REVISIONE DI CHIRURGIA SU MUSCOLO EXTRAOCULARE
15.7 RIPARAZIONE DI LESIONI DEL MUSCOLO EXTRAOCULARE
15.9 ALTRI INTERVENTI SU MUSCOLI E TENDINI EXTRAOCULARI
16.23 BIOPSIA DEL BULBO OCULARE E DELLORBITA
55.41 POSIZIONAMENTO PER VIA PERCUTANEA DI DRENGGIO NEFROSTOMICO

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05/02/2019 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 11 - Supplemento n. 1 Pag. 102 di 397

PRESTAZIONI DI ASSISTENZA SPECIALISTICA AMBULATORIALE BRANCA 80 RICONDOTTE ALLA


BRANCA 34

09.44 INTUBAZIONE DEL DOTTO NASO-LACRIMALE

10.0 RIMOZIONE DI CORPO ESTRANEO DALLA CONGIUNTIVA PER


INCISIONE
11.21 CURETTAGE DELLA CORNEA PER STRISCIO O COLTURA
11.22 BIOPSIA DELLA CORNEA
12.22 BIOPSIA DELLIRIDE
12.31 LISI DI GONIOSINECHIE
12.92 INIEZIONE NELLA CAMERA ANTERIORE

14.24 DEMOLIZIONE DI LESIONE CORIORETINICA MEDIANTE LASER-FOTOCOAGULAZIONE

14.75 INIEZIONE DI SOSTITUTI VITREALI

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Appendice 1 (Parte A)

REQUISITI MINIMI AUTORIZZATIVI DEI PRESIDI DI CHIRURGIA AMBULATORIALE

Per i requisiti di carattere generale si rimanda a quanto contenuto nella Sezione apposita del DCA n. 8/2011
e ss.mm.ii.

Finalità

Con il termine Chirurgia ambulatoriale si intende la possibilità clinica, organizzativa ed


amministrativa di effettuare interventi chirurgici od anche procedure diagnostiche e/o terapeutiche
invasive e semi-invasive praticabili senza ricovero in anestesia topica, locale, loco-regionale e/o
analgesia nonché con vari gradi di sedazione su pazienti accuratamente selezionati, in quanto
comportanti trascurabile probabilità di complicanze.

Si definisce Presidio di Chirurgia Ambulatoriale la struttura collocata in ambiente ospedaliero o


territoriale che possiede i requisiti strutturali, teconologici ed organizzativi di seguito riportati

I presidi di chirurgia ambulatoriale sono classificati in due livelli definiti PC1 e PC2.

Nel presidio PC1 sono eseguibili interventi in anestesia topica, locale, locoregionale, tronculare, con
una sedazione secondo la scala RASS da 0 a -3 (moderatamente sedato) che, per complessità
dell’atto chirurgico ed anestesiologico, nonché per tipologia dei pazienti, richiedano di regola un
periodo di osservazione breve e non superiore alle due ore dal termine della procedura.

Nel presidio PC2 sono eseguibili interventi in anestesia topica, locale, locoregionale, tronculare,
con una sedazione secondo la scala RASS da 0 a - 4 (sedazione profonda) che, per complessità
dell’atto chirurgico ed anestesiologico, nonché per tipologia dei pazienti, richiedono di regola un
periodo di osservazione breve e non superiore alle due ore dal termine della procedura.

PRESIDI DI CHIRURGIA AMBULATORIALE DI TIPO 1 - PC1

Requisiti Strutturali

I locali e gli spazi devono essere correlati alla tipologia ed al volume delle prestazioni erogate.

I Presidi devono essere localizzati in aree facilmente accessibili ai pazienti e ad eventuali mezzi di
soccorso.

La dotazione minima di ambienti per detta attività è la seguente:

- uno spazio attesa, accettazione, attività amministrative (possono rientrare negli spazi comuni);
- una zona/locale preparazione pazienti e spogliatoio;
- un locale chirurgico, non inferiore a 20 mq, dotato di lettino tecnico, lampada scialitica, fissa o mobile, e
carrello anestesia dedicato all'esecuzione delle prestazioni sanitarie;
- un deposito materiali sterili e strumentario chirurgico;
- uno spazio di osservazione per i pazienti che hanno subito l'intervento;
- un locale visita;
- uno spazio/locale per la preparazione del personale sanitario all'atto chirurgico;

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- uno spazio/locale per la sterilizzazione e disinfezione dello strumentario, qualora non esista un servizio
centralizzato di sterilizzazione o l'affidamento a centrali esterne;
- servizi igienici distinti per personale e utenti, di cui almeno uno accessibile alle persone disabili;
- uno spazio spogliatoio per il personale separato dal locale chirurgico;
- una zona/locale separato dal locale chirurgico per il lavaggio e la disinfezione delle apparecchiature che
dovranno poi essere sterilizzate;
- uno spazio/locale per la gestione dei rifiuti speciali. In caso di stoccaggio, locale ad esso esclusivamente
dedicato;
- deposito di materiale pulito;
- uno spazio/locale per deposito di materiale sporco.
Nel caso di esami endoscopici deve essere prevista una sala dedicata di superficie non inferiore a 20 mq
comprensivi del locale per l’endoscopia e di un locale distinto per il lavaggio, disinfezione e sterilizzazione
degli strumenti.

Requisiti Tecnologici
In tutti i locali sono assicurate efficaci condizioni di illuminazione e ventilazione.

Qualora la struttura non usufruisca di un servizio esterno di sterilizzazione, è indispensabile un'autoclave


per la sterilizzazione dello strumentario in regola con le disposizioni relative alla direttiva europea
93/42/CEE, comprese una imbustatrice per strumenti chirurgici e una lavastrumenti.

Nel locale chirurgico devono essere garantite, da apposito impianto di climatizzazione, le seguenti
condizioni microclimatiche:

- ricambi aria/ora 6 v/h ottenuti con aria esterna, senza ricircolo;


- temperatura invernale ed estiva tra i 20° ed i 24°C;
- umidità relativa compresa tra 40 e 60%, ottenuta con umidificatore e regolata da apposito igrometro;
- filtraggio dell'aria al 99,97%.
Deve inoltre essere presente un sistema di alimentazione di emergenza; gruppo di continuità UPS.

La dotazione strumentale deve essere la seguente:

- lo strumentario necessario per l'eventuale ventilazione assistita e per l'intubazione tracheale;


- un lavello con comando non manuale, nel locale/spazio preparazione chirurghi;
- attrezzature idonee in base alle specifiche attività e lettino tecnico, nel locale visita–trattamento;
- frigorifero a temperatura controllata per la conservazione di materiali e farmaci;
- un carrello per la gestione delle emergenze, completo di un cardiomonitor con defibrillatore e unità di
ventilazione manuale e fonte di ossigeno, farmaci di pronto soccorso e un carrello per le medicazioni
con strumentario chirurgico, presenti nell'ambiente chirurgico.

Devono essere utilizzate le seguenti misure barriera: guanti monouso, cuffia, visiere per la protezione
degli occhi, naso e bocca oppure occhiali a lenti larghe e mascherina.

In tali strutture devono, inoltre, essere disponibili un respiratore meccanico e un aspiratore portatile.

9
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Requisiti Organizzativi
La dotazione organica del personale medico ed infermieristico deve essere rapportata alla tipologia ed al
volume degli interventi chirurgici.

Per ogni Presidio è previsto:

- un responsabile, in possesso di specializzazione, e un responsabile dell’attività per specifica branca


specialistica; la funzione di responsabile della struttura può essere svolta anche da uno dei suddetti
responsabili specialisti presenti;
- presenza di almeno un medico appartenente alla disciplina inerente la specifica attività svolta, garantita
per tutta la durata dell’attività dell'ambulatorio; qualora nel Presidio operino più medici, questi sono
tenuti ad esercitare la propria attività esclusivamente nell’ambito delle loro specifiche competenze;
- personale infermieristico e, ove necessario, tecnico, adeguato e specificamente formato in relazione agli
accessi ed alla tipologia dell'attività chirurgica;
- disponibilità anestesista nella struttura;
- per ogni procedura dovranno essere elaborati specifici protocolli di ammissione e cura.
Vengono seguiti protocolli dettagliati per:

- la sanificazione degli ambienti;


- le modalità di pulizia, lavaggio, disinfezione, confezionamento e sterilizzazione di tutti gli strumenti ed
accessori.
Deve essere predisposta una specifica procedura per la preparazione del paziente all'intervento e una
procedura per la sorveglianza del paziente nell'immediato momento post-operatorio.

Le prestazioni effettuate sono registrate e corredate dalle generalità, riferite dall'utente, nella
documentazione sanitaria.

Le registrazioni e le copie dei referti sono conservate secondo le modalità previste dalla normativa
vigente.

Devono esistere:

- procedure per la selezione del paziente


- una procedura per la raccolta del consenso informato
- un protocollo dettagliato per le procedure di verifica del corretto funzionamento dell'autoclave secondo
quanto indicato dalle norme armonizzate alla 93/42/CEE;
- un registro stupefacenti e sostanze psicotrope;
- una procedura per la prima gestione in loco delle complicanze;
- protocolli relativi al comportamento degli operatori in merito ai principali aspetti di sicurezza
ed igienico-ambientali;
- una procedura per la gestione delle emergenze in loco da parte del personale che deve essere
adeguatamente formato;

Inoltre, in caso di presidio non ospedaliero, devono esistere:


- protocolli f o r m a l i z z a t i qualora non sia possibile l’esecuzione di esami in loco (es.
esami istologici, servizi di diagnostica di laboratorio e per immagini) con strutture esterne
autorizzate e/o accreditate per le branche di riferimento;
- un sistema atto ad assicurare la reperibilità dei sanitari (anche telefonica), almeno nelle
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prime 24 ore dall'intervento (comprensiva dei giorni festivi e prefestivi);


- Procedure per la gestione delle emergenze cliniche nell’ambito della rete emergenza-urgenza;
la struttura garantisce la medicalizzazione del trasferimento su mezzo ARES 118 ove ciò si
renda necessario;
- Nel caso di complicanze non gestibili in loco, o di impossibilità di trasferimento del paziente
al proprio domicilio, le strutture garantiscono il trasporto del paziente ad una struttura di
ricovero di riferimento, situata a una distanza percorribile in un tempo che consenta il
trattamento delle complicanze. A tal fine va adottato un protocollo formalizzato per il
raccordo con la struttura di ricovero di riferimento.

I trasferimenti per complicanze ed emergenze devono essere trasmessi dalla struttura alla funzione ASL
di controllo erogatori privati di riferimento con l’indicazione del motivo del ricovero e della struttura
dove è avvenuto entro 24 ore dall’evento.

In presenza di un numero significativo di complicanze/emergenze la ASL territorialmente competente


attiverà una indagine ad hoc, con possibilità di contraddittorio, in esito alla quale potrà eventualmente
procedere alle opportune prescrizioni, fino alla sospensione/revoca della autorizzazione/accreditamento.

PRESIDI DI CHIRURGIA AMBULATORIALE DI TIPO 2 (PC2)

Requisiti Strutturali

I locali e gli spazi devono essere correlati alla tipologia ed al volume delle prestazioni erogate.

Tali Presidi devono essere localizzati in aree facilmente accessibili ai pazienti e ad eventuali mezzi
di soccorso; devono essere dotati di elevatori idonei al trasporto di pazienti in lettiga.

La dotazione minima di ambienti è la seguente:

- spazio attesa, accettazione, attività amministrative (possono rientrare negli spazi comuni);
- servizi igienici distinti per personale e utenti, di cui almeno uno accessibile alle persone disabili;
- locale visita;
- locale spogliatoio per il personale separato dal locale chirurgico;
- locale spogliatoio per i pazienti;
- locale/zona filtro;
- locale/zona preparazione operandi;
- locale per la preparazione del personale sanitario all'atto chirurgico, comunicante con il locale
chirurgico;
- locale chirurgico, non inferiore a 20 mq, con le seguenti caratteristiche:
• pareti costituite da materiale ignifugo, resistenti, non scanalate, lisce, con raccordo
arrotondato al pavimento;
• pavimento antistatico, resistente, levigato e antisdrucciolo;
- spazio osservazione post intervento, attiguo al locale chirurgico;
- deposito materiali sterili e strumentario chirurgico;
- locale per il lavaggio, disinfezione e la sterilizzazione dello strumentario chirurgico;
disinfezione e sterilizzazione possono non essere previste in caso di servizio centralizzato di
sterilizzazione o affidamento a centrali esterne;
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- uno spazio/locale per la gestione dei rifiuti speciali. In caso di stoccaggio, locale ad esso
esclusivamente dedicato;
- deposito di materiale pulito;
- locale per deposito di materiale sporco
Ai fini della differenziazione dei percorsi per sporco o pulito, in alternativa al sistema strutturale,
può essere garantito un sistema organizzativo che consenta la raccolta e la sigillatura in appositi
contenitori puliti del materiale sporco per essere trasferiti all’esterno.

Nel caso di esami endoscopici deve essere prevista una sala dedicata di superficie non inferiore a 20 mq
comprensivi del locale per l’endoscopia e di un locale distinto per il lavaggio, disinfezione e sterilizzazione
degli strumenti.

Requisiti Tecnologici

In tutti i locali sono assicurate efficaci condizioni di illuminazione e ventilazione.

Qualora la struttura non usufruisca di un servizio esterno di sterilizzazione, è indispensabile la


disponibilità di un'autoclave per la sterilizzazione dello strumentario in regola con le disposizioni
relative alla direttiva europea 93/42/CEE, comprese una imbustatrice per strumenti chirurgici, e
una lavastrumenti.

Nel locale chirurgico sono garantite, da apposito impianto di climatizzazione, le seguenti


condizioni microclimatiche:

- Ricambi aria/ora 15 v/h ottenuti con aria esterna, senza ricircolo;


- temperatura invernale ed estiva tra i 20° ed i 24°C;
- umidità relativa compresa tra 40 e 60%, ottenuta con umidificatore e regolata da
apposito igrometro;
- filtraggio dell'aria al 99,97%;
- impianto gas medicali con prese vuoto e ossigeno o altro dispositivo tecnicamente
equivalente.
È presente un sistema di alimentazione di emergenza con gruppo di continuità UPS. La dotazione
strumentale è la seguente:

- lavello con comando non manuale, nel locale preparazione chirurghi;


- attrezzature idonee in base alle specifiche attività specialistiche;
- lettino tecnico, lampada scialitica, aspiratori e carrello anestesia dedicato all'esecuzione delle
prestazioni sanitarie;
- carrello per la gestione delle emergenze cardiopolmonari1, completo di un cardiomonitor
con defibrillatore e unità di ventilazione manuale, farmaci di pronto soccorso e u n
c a r r e l l o per le medicazioni con strumentario chirurgico, presenti nell'ambiente chirurgico;
- frigorifero a temperatura controllata per la conservazione di materiali e farmaci;
- strumentario necessario per l'eventuale ventilazione assistita e per l'intubazione tracheale;
- saturimetro digitale.
Sono utilizzate le seguenti misure barriera: guanti monouso, cuffia, visiere per la protezione degli
occhi, naso e bocca oppure occhiali a lenti larghe e mascherina.

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In tali strutture devono, inoltre, essere disponibili un respiratore meccanico e un aspiratore


portatile.

1 Elettrocardiografo-defibrillatore, pulsossimetro, laringoscopio con set di lame di misura adeguata, pallone ambu e/o va e vieni per

respirazione assistita, set di maschere facciali per respirazione assistita, cannule di Guedel, mandrini per intubazione, pinza di Magill, set di tubi
oro-tracheali di misura adeguata (dal n° 5 al n° 7,5), farmaci per l’emergenza, kit per cricotomia d’urgenza, set per incannulazione venosa
periferica e centrale;

Requisiti Organizzativi

La dotazione organica del personale medico ed infermieristico deve essere rapportata alla tipologia
ed al volume degli interventi chirurgici.

Per ogni Presidio è previsto:

- un responsabile, in possesso di specializzazione, e un responsabile dell’attività per specifica


branca specialistica. Le funzioni di responsabile possono essere svolte anche da uno dei
suddetti responsabili specialisti presenti;

- la presenza di almeno un medico appartenente alla disciplina inerente la specifica attività


svolta, garantita per tutta la durata dell’attività dell'ambulatorio; qualora nel Presidio operino
più medici, questi sono tenuti ad esercitare la propria attività esclusivamente nell’ambito delle
loro specifiche competenze;

- personale infermieristico e, ove necessario, tecnico, adeguato e specificamente formato in


relazione agli accessi ed alla tipologia dell'attività chirurgica;

- la presenza di anestesisti, in numero correlato alla tipologia ed alla complessità degli atti effettuati;

- per ogni procedura dovranno essere elaborati specifici protocolli di ammissione e cura.

Vengono seguiti protocolli specifici per:

- sanificazione degli ambienti;

- pulizia, lavaggio, disinfezione, confezionamento e sterilizzazione di tutti gli strumenti ed


accessori.

È predisposta una specifica procedura per la preparazione del paziente all'intervento ed una procedura
per la sorveglianza del paziente nell'immediato post-operatorio.

Le procedure che richiedano la presenza attiva dell’anestesista (non la sua azione emergenziale)
debbono prevedere un videat anestesiologico preoperatorio.

Le prestazioni effettuate sono registrate e corredate dalle generalità riferite dall'utente nella
documentazione sanitaria.

Le registrazioni e le copie dei referti sono conservate secondo le modalità sancite dalla normativa
vigente. È prevista la conservazione della documentazione clinica (scheda/cartella clinica contenente
gli elementi identificativi del paziente, dati anamnestici, valutazione preoperatoria, consenso
informato, copia della descrizione dell’intervento dal registro operatorio).

13
05/02/2019 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 11 - Supplemento n. 1 Pag. 109 di 397

Al paziente sono fornite istruzioni scritte relativamente al decorso post-operatorio (esempio


trattamenti farmacologici, gestione immediata delle possibili complicanze, controlli).

Al paziente è consegnata una relazione clinica per il medico curante.

Sono disponibili:

- procedure per la selezione del paziente

- procedure per l’informazione sulle modalità e decorso dell’intervento, sul post operatorio e
per la raccolta del consenso informato;

- un protocollo dettagliato per le procedure di verifica del corretto funzionamento


dell'autoclave secondo quanto indicato dalle norme armonizzate alla 93/42/CEE;

- un registro stupefacenti e sostanze psicotrope;

- una procedura per la prima gestione in loco delle complicanze;

- una procedura per la gestione in loco dell’emergenza da parte del personale che deve essere
adeguatamente formato;

Inoltre, in caso di presidio non ospedaliero, devono esistere:


- protocolli f o r m a l i z z a t i qualora non sia possibile l’esecuzione di esami in loco (es.
esami istologici, servizi di diagnostica di laboratorio e per immagini) con strutture esterne
autorizzate e/o accreditate per le branche di riferimento;

- un sistema atto ad assicurare la reperibilità h 24 dei sanitari (anche telefonica), definendo le


modalità secondo le quali è organizzata e le procedure secondo cui sono rese note al paziente
le modalità per attivarla;

- Procedure per la gestione delle emergenze cliniche nell’ambito della rete emergenza-urgenza;
la struttura garantisce la medicalizzazione del trasferimento su mezzo ARES 118 ove ciò si
renda necessario.

- Nel caso di complicanze non gestibili in loco, o di impossibilità di trasferimento del paziente
al proprio domicilio, le strutture garantiscono il trasporto del paziente ad una struttura di
ricovero di riferimento, situata a una distanza percorribile in un tempo che consenta il
trattamento delle complicanze. A tal fine va adottato un protocollo formalizzato per il
raccordo con la struttura di ricovero di riferimento.

I trasferimenti per complicanze ed emergenze devono essere trasmessi dalla struttura alla funzione
ASL di controllo erogatori privati di riferimento con l’indicazione del motivo del ricovero e della
struttura dove è avvenuto entro 24 ore dall’evento.

In presenza di un numero significativo di complicanze/emergenze la ASL territorialmente


competente attiverà una indagine ad hoc, con possibilità di contraddittorio, in esito alla quale potrà
eventualmente procedere alle opportune prescrizioni, fino alla sospensione/revoca della
autorizzazione/accreditamento.

14
05/02/2019 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 11 - Supplemento n. 1 Pag. 110 di 397

DISCIPLINA TRANSITORIA

Per le strutture che erogano prestazioni in regime di ricovero, ospedaliero a ciclo continuativo e
diurno per acuzie, già operanti alla data di entrata in vigore del presente provvedimento, in
considerazione della loro conformazione e le modalità con cui nell’attuale fase sono erogate le
prestazioni di Chirurgia ambulatoria, possono proseguire ad erogare le prestazioni di chirurgia
ambulatoriale secondo le seguenti condizioni.

Prima tipologia
Strutture organizzate con i seguenti servizi:
¾ ricovero ordinario, nelle discipline correlate alle prestazioni di chirurgia ambulatoriale;
¾ ambulatori per visite specialistiche nelle discipline correlate alle prestazioni di chirurgia
ambulatoriale;

Non sono presenti i servizi per lo svolgimento dell’attività chirurgica: “chirurgia ambulatoriale”
(sale chirurgiche dedicate).

Le strutture organizzate secondo il predetto modello possono utilizzare per l’effettuazione degli
interventi di Chirurgia ambulatoriale il reparto operatorio funzionale al ricovero ordinario.

Le strutture organizzate secondo il predetto modello sono autorizzate ad erogare prestazioni di


Chirurgia ambulatoriale e devono trasmettere, entro trenta giorni dalla data di pubblicazione del
presente provvedimento, alla Regione Lazio specifica comunicazione, redatta in forma di
autodichiarazione resa ai sensi del D.P.R. 445 del 28 dicembre 2000.

Nell’ipotesi in cui le strutture non intendano utilizzare la sala operatoria per l’effettuazione degli
interventi di Chirurgia ambulatoriale e scelgano di dotarsi della “chirurgia ambulatoriale” (sale
chirurgiche dedicate), sono autorizzate ad erogare prestazioni di chirurgia ambulatoriale, nelle more
della conclusione del percorso di adeguamento che le strutture stesse dovranno concludere entro e
non oltre il 31.10.2019, e devono trasmettere, entro trenta giorni dalla data di pubblicazione del
presente provvedimento alla Regione Lazio – Direzione Regionale Salute e Integrazione Socio
Sanitaria, in luogo della comunicazione di cui sopra, istanza, in duplice copia, di ampliamento
funzionale e strutturale del presidio di “Chirurgia ambulatoriale” ai sensi di quanto disposto in
materia dal regolamento regionale 2/2007.
In tale ipotesi si applicano i requisiti per il Presidio di Chirurgia ambulatoriale previsti dal presente
provvedimento nonché quelle di cui alla L.R. 4/2003 e regolamento regionale 2/2007.
.
Seconda tipologia
Strutture organizzate con i seguenti servizi:
¾ ricovero ordinario, nelle discipline correlate alle prestazioni di Chirurgia ambulatoriale;
¾ servizi per lo svolgimento dell’attività chirurgia: “chirurgia ambulatoriale” (sale chirurgiche
dedicate);

Non sono presenti ambulatori per visite specialistiche nelle discipline correlate alle prestazioni di
Chirurgia ambulatoriale da erogare.

Le strutture organizzate secondo il predetto modello sono autorizzate ad erogare prestazioni di


Chirurgia ambulatoriale, nelle more della conclusione del percorso di adeguamento che le strutture
stesse dovranno concludere entro e non oltre il 31.10.2019, e devono trasmettere, entro trenta giorni
dalla data di pubblicazione del presente provvedimento, alla Regione Lazio, istanza, in duplice
copia, di ampliamento funzionale della/e disciplina/e correlate alle prestazioni di Chirurgia

15
05/02/2019 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 11 - Supplemento n. 1 Pag. 111 di 397

ambulatoriale da erogare (ambulatori) ai sensi di quanto disposto in materia dalla L.R. 4/2003 e dal
regolamento regionale 2/2007.

Terza tipologia
Strutture organizzate con i seguenti servizi:
¾ ricovero ordinario, nelle discipline correlate alle prestazioni di Chirurgia ambulatoriale.
Non sono presenti:
¾ servizi per lo svolgimento dell’attività chirurgica: “chirurgia ambulatoriale” (sale
chirurgiche dedicate);
¾ ambulatori per visite specialistiche nelle discipline correlate alle prestazioni di Chirurgia
ambulatoriale da erogare.

Le strutture organizzate secondo il predetto modello sono autorizzate ad erogare le prestazioni di


Chirurgia ambulatoriale nella sala operatoria funzionale al ricovero ordinario ma devono adeguare
la propria organizzazione a quella prevista per la seconda tipologia dotandosi di ambulatori per
visite specialistiche nelle discipline mediche correlate alle prestazioni di Chirurgia ambulatoriale da
erogare.

Nell’ipotesi in cui le strutture non intendano utilizzare i servizi del ricovero ordinario, sono
autorizzate ad erogare le prestazioni di Chirurgia ambulatoriale, nelle more della conclusione del
percorso di adeguamento che le strutture stesse dovranno concludere entro e non oltre il 31.10.2019,
e devono trasmettere, entro trenta giorni dalla data di pubblicazione del presente provvedimento,
alla Regione Lazio, istanza, in duplice copia, di ampliamento funzionale della/e disciplina/e
correlate alle prestazioni di Chirurgia ambulatoriale da erogare ai sensi di quanto disposto in
materia dalla L.R. 4/2003 e dal regolamento regionale 2/2007.

Tutte le comunicazioni dovranno essere trasmesse in duplice copia alla Direzione Salute e
Integrazione Socio Sanitaria – Area Autorizzazione, Accreditamento e Controlli.

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05/02/2019 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 11 - Supplemento n. 1 Pag. 112 di 397

Appendice 1 (Parte B)

REQUISITI ULTERIORI PER L’ACCREDITAMENTO

Il presente capitolo integra i requisiti per l’accreditamento per i Presidi di Chirurgia Ambulatoriale
di Tipo 2 (PC2) prevedendo le seguenti ulteriori specifiche:

x Disponibilità/attivazione di un protocollo per la gestione dell’assunzione di solidi e liquidi da


parte del paziente in fase preoperatoria.
x Disponibilità/utilizzo di una check list di sala operatoria in linea con quanto previsto
dalle Raccomandazioni ministeriali in tema di prevenzione e gestione del rischio
clinico in ambito chirurgico.
x Disponibilità/attivazione di protocolli di valutazione del profilo di assistenza
ventilatoria/intubabilità.
x Disponibilità/Attivazione di un protocollo gestionale per le reazioni allergico/anafilattiche.
x Disponibilità/Attivazione di un protocollo per la gestione del dolore postoperatorio, della
nausea e del vomito.

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05/02/2019 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 11 - Supplemento n. 1 Pag. 113 di 397

Appendice 2

Elenco prestazioni erogabili nei Presidi di chirurgia ambulatoriale di tipo 1 (PC1)

Codice Descrizione

RESEZIONE O ASPORTAZIONE DEI NERVI PERIFERICI


04.07.1 Curettage, sbrigliamento, resezione di nervo periferico (o di relativa lesione) Asportazione di neuroma periferico
Escluso: Biopsia di nervo periferico (04.11.1)

ASPORTAZIONE DI LESIONE MAGGIORE DELLA PALPEBRA, NON A TUTTO SPESSORE


08.23
Asportazione che include un quarto o più del margine palpebrale a spessore parziale Xantelasma

ASPORTAZIONE DI LESIONE MAGGIORE DELLA PALPEBRA, A TUTTO SPESSORE


08.24 Asportazione che include un quarto o più del margine palpebrale a tutto spessore
Resezione a cuneo della palpebra

09.11 BIOPSIA DELLA GHIANDOLA LACRIMALE

09.12 BIOPSIA DEL SACCO LACRIMALE

ASPORTAZIONE DI LESIONE DELLA GHIANDOLA LACRIMALE


09.21
Escluso: biopsia della ghiandola lacrimale (09.11)

11.32 ASPORTAZIONE DELLO PTERIGIUM CON INNESTO DELLA CORNEA

11.75.1 CHERATOTOMIA ARCIFORME

11.91 TATUAGGIO DELLA CORNEA

CORREZIONE DEI VIZI DI REFRAZIONE


11.99.2
Con laser ad eccimeri con tecnica di ablazione superficiale (PRK)

CORREZIONE DI ALTERAZIONI CORNEALI


11.99.3
Con laser ad eccimeri (PTK)

CORREZIONE DEI VIZI DI REFRAZIONE


11.99.4
Con laser ad eccimeri con tecnica lasik o lamellare

12.40 RIMOZIONE DI LESIONE DEL SEGMENTO ANTERIORE DELL'OCCHIO, NAS

^ DEMOLIZIONE DI LESIONE DELL' IRIDE, NON ESCISSIONALE


12.41
Demolizione di lesione dell'iride per mezzo di: cauterizzazione crioterapia fotocoagulazione, laser

12.72 CICLOCRIOTERAPIA

14.22 DEMOLIZIONE DI LESIONE CORIORETINICA MEDIANTE CRIOTERAPIA

14.31 RIPARAZIONE DI LACERAZIONE DELLA RETINA MEDIANTE DIATERMIA

14.32 RIPARAZIONE DI LACERAZIONE DELLA RETINA MEDIANTE CRIOTERAPIA

14.59.1 PNEUMORETINOPESSIA

INIEZIONE INTRAVITREALE DI SOSTANZE TERAPEUTICHE


14.75.1
Prestazione comprensiva di visite ed esami diagnostici pre e post procedura

16.22 AGOBIOPSIA ORBITARIA

^ In caso di apertura della camera anteriore il livello passa a PC2

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05/02/2019 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 11 - Supplemento n. 1 Pag. 114 di 397

ALTRA INCISIONE DI TESSUTI PERIANALI


49.02 Undercutting di tessuto perianale
Escluso: Fistulotomia anale (49.11)

49.11 FISTULOTOMIA ANALE EXTRASFINTERICA

CREAZIONE DI FISTOLA CUTANEOPERITONEALE


54.93
Inserzione di catetere permanente per dialisi

CISTOSTOMIA PERCUTANEA
57.17
Escluso: rimozione di sonda cistostomica, Sostituzione di sonda cistostomica, Cistotomia e cistostomia come approccio chirurgico

MIOTOMIA
83.02
Escluso: Miotomia cricofaringea

BORSOTOMIA
83.03 Rimozione di deposito calcareo della borsa
Escluso: Aspirazione percutanea della borsa

ASPORTAZIONE LOCALE DI LESIONE DELLA MAMMELLA


85.21 Rimozione di area fibrosa dalla mammella
Escluso: biopsia della mammella (85.11)

ASPORTAZIONE RADICALE DI LESIONE DELLA CUTE


86.4
Asportazione larga di lesione della cute coinvolgente le strutture sottostanti o adiacenti

INIEZIONE DI ANESTETICO IN NERVO PERIFERICO PER ANALGESIA


04.81.1 Blocco del Ganglio di Gasser e dei suoi rami
Escluso: le anestesie per intervento

INIEZIONE DI ANESTETICO IN NERVO PERIFERICO PER ANALGESIA


04.81.2
Blocco degli intercostali Escluso: le anestesie per intervento

DEMOLIZIONE DI LESIONE DELLA PALPEBRA


08.25
Intervento per blefarocalasi

08.41 RIPARAZIONE DI ENTROPION O ECTROPION CON TERMOCOAGULAZIONE

08.42 RIPARAZIONE DI ENTROPION O ECTROPION CON TECNICA DI SUTURA

RIPARAZIONE DI ENTROPION O ECTROPION CON RICOSTRUZIONE DELLA PALPEBRA


08.44
Riparazione di ectropion con innesto o lembo

09.44 INTUBAZIONE DEL DOTTO NASO-LACRIMALE

09.73 RIPARAZIONE DEI CANALICOLI

10.0 RIMOZIONE DI CORPO ESTRANEO DALLA CONGUINTIVA PER INCISIONE

11.22 BIOPSIA DELLA CORNEA

21.02 CONTROLLO DI EPISTASSI MEDIANTE TAMPONAMENTO NASALE POSTERIORE (E ANTERIORE)

INIEZIONE DI SOSTANZE TERAPEUTICHE AD AZIONE LOCALE NELLA CAVITA' PERITONEALE


54.97
Escluso: Dialisi peritoneale (54.98)

ASPIRAZIONE PERCUTANEA RENALE


55.92
Puntura di cisti renale

75.10.1 PRELIEVO DEI VILLI CORIALI

75.10.2 AMNIOCENTESI PRECOCE

75.10.3 AMNIOCENTESI TARDIVA

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05/02/2019 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 11 - Supplemento n. 1 Pag. 115 di 397

75.33.1 FUNICOLOCENTESI CON RACCOLTA DI CELLULE STAMINALI EMOPOIETICHE

TAMPONAMENTO OSTETRICO DELL' UTERO O DELLA VAGINA


75.8
Medicazione, Tamponamento utero-cervico-vaginale tamponamento cervico-vaginale a scopo emostatico

79.00 RIDUZIONE CHIUSA DI FRATTURA SENZA FISSAZIONE INTERNA IN SEDE NON SPECIFICATA

79.01 RIDUZIONE CHIUSA DI FRATTURA DELL'OMERO SENZA FISSAZIONE INTERNA

RIDUZIONE CHIUSA DI FRATTURA DI RADIO E ULNA SENZA FISSAZIONE INTERNA


79.02
Braccio NAS

RIDUZIONE CHIUSA DI FRATTURA DI CARPO E METACARPO SENZA FISSAZIONE INTERNA


79.03
Mano NAS

79.04 RIDUZIONE CHIUSA DI FRATTURA DELLE FALANGI DELLA MANO SENZA FISSAZIONE INTERNA

RIDUZIONE CHIUSA DI FRATTURA DI TARSO E METATARSO SENZA FISSAZIONE INTERNA


79.07
Piede NAS

79.08 RIDUZIONE CHIUSA DI FRATTURA DELLE FALANGI DEL PIEDE SENZA FISSAZIONE INTERNA

79.70 RIDUZIONE CHIUSA DI LUSSAZIONE IN SEDE NON SPECIFICATA

79.71 RIDUZIONE CHIUSA DI LUSSAZIONE DELLA SPALLA

79.72 RIDUZIONE CHIUSA DI LUSSAZIONE DEL GOMITO

79.73 RIDUZIONE CHIUSA DI LUSSAZIONE DEL POLSO

79.74 RIDUZIONE CHIUSA DI LUSSAZIONE DELLA MANO E DELLE DITA DELLA MANO

ASPORTAZIONE CHIRURGICA DI LESIONE DALLA CUTE NON COINVOLGENTE LE STRUTTURE SOTTOSTANTI PER
PATOLOGIE BENIGNE (es. nevi, lipomi etc.)
86.3.6 Prestazione comprensiva di anestesia, visite ed esami pre e post intervento compreso esame istologico

Escluso: crioterapia di lesione cutanea, asportazione di lesione cutanea mediante cauterizzazione o folgorazione (codici 86.3.1 e 86.3.3)

INNESTO CUTANEO, NAS


86.60
Escluso: costruzione o ricostruzione di pene, trachea, vagina

INNESTO DI CUTE A PIENO SPESSORE NELLA MANO


86.61
Escluso: innesto eterologo, innesto omologo

ALTRO INNESTO DI CUTE NELLA MANO


86.62
Escluso: innesto eterologo, innesto omologo

ALLESTIMENTO E PREPARAZIONE DI LEMBI PEDUNCOLATI


86.71
Allestimento di lembo dal suo letto (autonomizzazione), Taglio parziale di peduncolo o lembo, Sezione di peduncolo di lembo

86.72 AVANZAMENTO DI LEMBO PEDUNCOLATO

TRASFERIMENTO DI LEMBO PEDUNCOLATO SULLA MANO


86.73
Escluso: ricostruzione del pollice o trasferimento di dita

TRASFERIMENTO DI LEMBO PEDUNCOLATO IN ALTRE SEDI


86.74
Trasferimento di: lembo di avanzamento, lembo doppiamente peduncolato, lembo di rotazione, lembo di scorrimento, lembo a tubo

REVISIONE DI LEMBO PEDUNCOLATO


86.75 Sbrigliamento di innesto peduncolato o a lembo Liberazione di tessuto adiposo di innesto peduncolato o a lembo (Assottigliamento di
innesto peduncolato o a lembo)

CORREZIONE DI CICATRICE O BRIGLIA RETRATTILE DELLA CUTE


86.84
Plastica a "Z" della cute della mano e delle dita della mano

CHIUSURA DI FISTOLA OROANTRALE


22.71
Chiusura di fistola del seno nasale

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05/02/2019 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 11 - Supplemento n. 1 Pag. 116 di 397

08.43 RIPARAZIONE DI ENTROPION O ECTROPION CON RESEZIONE CUNEIFORME

BLEFARORRAFIA
08.52
Cantorrafia, Tarsorrafia

08.82 RIPARAZIONE DI LACERAZIONE DELLA PALPEBRA INTERESSANTE IL MARGINE PALPEBRALE, NON A TUTTO
SPESSORE

08.83 ALTRA RIPARAZIONE DI LACERAZIONE DELLA PALPEBRA, NON A TUTTO SPESSORE

08.84 RIPARAZIONE DI LACERAZIONE DELLA PALPEBRA INTERESSANTE IL MARGINE PALPEBRALE, A TUTTO


SPESSORE

INCISIONE DELLA GHIANDOLA LACRIMALE


09.0
Incisione di cisti lacrimale (con drenaggio)

09.71 CORREZIONE DI EVERSIONE DEL PUNTO LACRIMALE

ASPORTAZIONE DI LESIONE O TESSUTO DELLA CONGIUNTIVA


10.31 Asportazione di anello congiuntivale attorno alla cornea
Escluso: biopsia della congiuntiva (10.21)

DEMOLIZIONE DI LESIONE DELLA CONGIUNTIVA


10.32
Escluso: asportazione di lesione (10.31), termocauterizzazione per entropion (08.41)

ALTRI INTERVENTI DI DEMOLIZIONE DELLA CONGIUNTIVA


10.33
Rimozione di follicoli di tracoma

10.4 CONGIUNTIVOPLASTICA

10.6 RIPARAZIONE DI LACERAZIONE DELLA CONGIUNTIVA

11.31 TRASPOSIZIONE DELLO PTERIGIUM

11.39 ALTRA ASPORTAZIONE DELLO PTERIGIUM

11.42 TERMOCAUTERIZZAZIONE DI LESIONI DELLA CORNEA

11.43 CRIOTERAPIA DI LESIONE DELLA CORNEA

SVUOTAMENTO TERAPEUTICO DELLA CAMERA ANTERIORE


12.91
Paracentesi della camera anteriore

CONTROLLO DI EPISTASSI MEDIANTE CAUTERIZZAZIONE (E TAMPONAMENTO)


21.03
Cura completa

21.31 ASPORTAZIONE O DEMOLIZIONE LOCALE DI LESIONE INTRANASALE

BIOPSIA DI STRUTTURE LINFATICHE


40.11
Biopsia di linfonodi cervicali, sopraclaveari o prescalenici Biopsia di linfonodi ascellari

49.45 LEGATURA DELLE EMORROIDI

58.23 BIOPSIA DELL' URETRA

ASPORTAZIONE O ELETTROCOAGULAZIONE DI LESIONE O TESSUTO DELL'URETRA


58.31
Asportazione di caruncola uretrale

64.11 BIOPSIA DEL PENE

OSTEOCLASIA
78.7
Manuale o strumentale

ALTRA INCISIONE DEI TESSUTI MOLLI


83.09 Incisione della fascia, incisione per rimozione di corpi estranei sotto controllo scopico
Escluso: incisione solo di cute e tessuto sottocutaneo (86.01-86.05)

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05/02/2019 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 11 - Supplemento n. 1 Pag. 117 di 397

BIOPSIA DEI TESSUTI MOLLI


83.21
Escluso: biopsia della parete toracica, biopsia di cute e tessuto sottocutaneo (86.11)

ASPORTAZIONE DI LESIONE DELLE FASCE TENDINEE


83.31
Asportazione di ganglio di guaina tendinea, eccetto della mano

MASTOTOMIA
85.0 Incisione della mammella (cute) Mammotomia
Escluso: aspirazione della mammella, rimozione di protesi

SEQUESTRECTOMIA DI OSSO FACCIALE


76.01
Rimozione di frammento osseo necrotico da osso della faccia

RIDUZIONE APERTA DI FRATTURA ALVEOLARE


76.77
Riduzione di frattura alveolare con stabilizzazione dei denti

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05/02/2019 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 11 - Supplemento n. 1 Pag. 118 di 397

Appendice 3

Elenco prestazioni erogabili nei Presidi di chirurgia ambulatoriale di tipo 2 (PC2)

Codice Descrizione

LIBERAZIONE DEL TUNNEL CARPALE


04.43
Prestazione comprensiva di visita anestesiologica e anestesia, esami pre - intervento, visita di controllo e medicazione

LIBERAZIONE DEL TUNNEL TARSALE


04.44 Prestazione comprensiva di visita anestesiologica ed anestesia, esami pre intervento, intervento, medicazioni, rimozione punti e
visita di controllo

RICOSTRUZIONE DELLA PALPEBRA CON LEMBO O INNESTO


08.6
Escluso: quelle associate con riparazione di entropion o ectropion (08.44)

RICOSTRUZIONE DELLA PALPEBRA NON A TUTTO SPESSORE


08.72 Escluso: riparazione di entropion o ectropion con ricostruzione della palpebra (08.44) ricostruzione della palpebra con lembo o
innesto (08.6) Incluso: anestesia, visite e prestazioni pre intervento e post intervento

RICOSTRUZIONE DELLA PALPEBRA A TUTTO SPESSORE


08.74 Escluso: riparazione di entropion o ectropion con ricostruzione della palpebra (08.44) ricostruzione della palpebra con lembo o
innesto (08.6) (Incluso: anestesia, visite e prestazioni pre intervento e post intervento)

ASPORTAZIONE DEL SACCO E DELLE VIE LACRIMALI


09.6
Escluso: biopsia del sacco lacrimale (09.12)

12.22 BIOPSIA DELLIRIDE

12.31 LISI DI GONIOSINECHIE

12.92 INIEZIONE NELLA CAMERA ANTERIORE

INTERVENTO DI CATARATTA CON O SENZA IMPIANTO DI LENTE INTRAOCULARE


13.41
Incluso: impianto di lenti, anestesia, visite e prestazioni pre e post intervento - Non codificabile in associazione a 95.13 "Biometria"

INSERZIONE DI CRISTALLINO ARTIFICIALE A SCOPO REFRATTIVO (IN OCCHIO FACHICO)


13.70.1
Incluso: impianto di lenti anestesia visite e prestazioni pre e post intervento. Non codificabile in associazione a 95.13 "Biometria"

IMPIANTO SECONDARIO DI CRISTALLINO ARTIFICIALE


13.72
Incluso: impianto lenti, anestesia, visite e prestazioni pre e post intervento. Non codificabile in associazione a 95.13 “Biometria”

RIMOZIONE DI CRISTALLINO ARTIFICIALE IMPIANTATO


13.8
Incluso: anestesia, visite e prestazioni pre e post intervento

14.75 INIEZIONE DI SOSTITUTI VITREALI

FLEBECTOMIA (MINISTRIPPING) DI VENE VARICOSE SINGOLA O MULTIPLA DELL' ARTO INFERIORE


38.59.1
Prestazione comprensiva di anestesia, visite ed esami pre e post intervento

INTERVENTI ENDOVASCOLARI SULLE VARICI CON TECNICA LASER


38.59.2
Prestazione comprensiva di esami pre e post intervento, intervento e visita di controllo

ASPORTAZIONE DELLE EMORROIDI


49.46
Prestazione comprensiva di anestesia, visite ed esami pre e post intervento

BIOPSIA PERCUTANEA DELLA COLECISTI E DEI DOTTI BILIARI


51.12
Agobiopsia eco-guidata delle vie biliari

58.47 MEATOPLASTICA URETRALE

63.71 LEGATURA DEI DOTTI DEFERENTI

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05/02/2019 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 11 - Supplemento n. 1 Pag. 119 di 397

CIRCONCISIONE TERAPEUTICA
64.0
Prestazione comprensiva di anestesia, visite ed esami pre e post intervento

DILATAZIONE O RASCHIAMENTO DELL’UTERO


69.09 Prestazione comprensiva di anestesia, visite ed esami pre e post intervento, compreso esame istologico
Escluso: dilatazione e raschiamento per interruzione di gravidanza ed a seguito di parto o aborto

ASPORTAZIONE CHIRURGICA RADICALE DI LESIONE DELLA CUTE COINVOLGENTE LE STRUTTURE


SOTTOSTANTI E/O CON IMPORTANTE ESTENSIONE SUPERFICIALE PER PATOLOGIE NEOPLASTICHE O ALTRE
86.4.7 LESIONI MOLTO ESTESE
Prestazione di anestesia, visite ed esami pre e post intervento compreso esame istologico

ASPORTAZIONE ENDOSCOPICA O DEMOLIZIONE DI LESIONE O TESSUTO DELL'ANO


49.31
Escissione di papilla anale ipertrofica

ALTRA ASPORTAZIONE O DEMOLIZIONE LOCALE DI LESIONE O TESSUTO DELL’ANO


49.39
Asportazione o demolizioni di ragadi anali Escluso: Asportazione o demolizione per via endoscopica (49.31)

SFINTEROTOMIA ANALE
49.59
Divisione di sfintere NAS (interna)

BIOPSIA DELLE STRUTTURE ARTICOLARI, SEDE NON SPECIFICATA


80.30
Biopsia aspirativa

ASPORTAZIONE O DEMOLIZIONE DI TESSUTO DELLA MAMMELLA, NAS


85.20
Incisione di ascesso mammario

BIOPSIA [PERCUTANEA][AGOBIOPSIA] DI MASSA INTRAADDOMINALE


54.24
Escluso: Agobiopsia di tube di Falloppio, ovaio (65.11), peritoneo, legamenti dell' utero, utero (68.16.1)

ASPORTAZIONE O DEMOLIZIONE LOCALE DI LESIONE DELLE OSSA FACCIALI


76.2
Asportazione o marsupializzazione di cisti del mascellare

CATETERIZZAZIONE URETERALE
59.8 Drenaggio del rene con catetere, inserzione di stent ureterale, dilatazione dell'orifizio ureterovescicale
Escluso: Cateterizzazione per estrazione di calcolo renale, pielografia retrograda (87.74)

DRENAGGIO ASCESSO PROSTATICO


60.0
Incisione della prostata. Escluso: drenaggio del tessuto periprostatico

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05/02/2019 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 11 - Supplemento n. 1 Pag. 120 di 397

Appendice 4

Elenco prestazioni erogabili in presidi di chirurgia ambulatoriale ospedalieri


(PC2 ospedalieri)

Codice Descrizione

03.8 INIEZIONE DI FARMACI CITOTOSSICI NEL CANALE VERTEBRALE


Iniezione endorachide di antiblastici

§ INIEZIONE DI ANESTETICO NEL CANALE VERTEBRALE PER ANALGESIA


03.91
Iniezione peridurale Escluso: il caso in cui l'anestesia sia effettuata per intervento

INIEZIONE DI ALTRI FARMACI NEL CANALE VERTEBRALE


§
03.92 Iniezione intratecale [endorachide] di steroidi - Escluso: Iniezione di liquido di contrasto per mielogramma, Iniezione di farmaco
citotossico nel canale vertebrale (03.8)

INIEZIONE NELLA CAVITA' TORACICA


34.92 Pleurodesi chimica, iniezione di agente citotossico o tetraciclina E' richiesto un codice aggiuntivo per eventuale chemioterapico
antitumorale (99.25) Escluso: Iniezione per collasso del polmone

Litotripsia extracorporea del rene, uretere con cateterismo ureterale. Prima seduta. Incluso: visita anestesiologica, anestesia, esami
98.51.1 ematochimici, cistoscopia, ecografia dell'addome inferiore, visita urologica di controllo. Non associabile a 98.51.2

Litotripsia extracorporea del rene, uretere con cateterismo ureterale per seduta successiva alla prima. Incluso: ecografia dell'addome
98.51.2 inferiore, visita urologica di controllo. Non associabile a 98.51.1

Litotripsia extracorporea del rene, uretere e/o vescica. Per seduta. Incluso: ecografia dell'addome inferiore, visita urologica di
98.51.3 controllo

RIPARAZIONE MONOLATERALE DI ERNIA INGUINALE DIRETTA O INDIRETTA


53.00.1
Incluso: Visita anestesiologica, ECG, esami di laboratorio, Visita post-intervento

RIPARAZIONE MONOLATERALE DI ERNIA INGUINALE CON INNESTO O PROTESI DIRETTA O INDIRETTA


53.00.2
Incluso: visita anestesiologica, ECG, esami di laboratorio, visita post intervento

RIPARAZIONE MONOLATERALE DI ERNIA CRURALE CON INNESTO O PROTESI


53.21.1
Incluso: visita anestesiologica, ECG, esami di laboratorio, visita post intervento

RIPARAZIONE MONOLATERALE DI ERNIA CRURALE


53.29.1
Incluso: visita anestesiologica, ECG, esami di laboratorio, visita post intervento

RIPARAZIONE DI ERNIA OMBELICALE CON PROTESI


53.41
Incluso: visita anestesiologica, ECG, esami di laboratorio, visita post intervento

53.49.1 RIPARAZIONE DI ERNIA OMBELICALE - Incluso: visita anestesiologica, ECG, esami di laboratorio, visita post intervento

20.32.1 BIOPSIA DELL'ORECCHIO MEDIO

RIPARAZIONE DI DITO A MARTELLO/ARTIGLIO


77.56
Incluso: visita anestesiologica ed anestesia, esami pre intervento, intervento, medicazioni, rimozione punti, visita di controllo

ARTROSCOPIA SEDE NON SPECIFICATA


80.20
Incluso: visita anestesiologica ed anestesia, esami pre intervento, intervento, medicazioni, rimozione punti, visita di controllo

ARTROPLASTICA DELL'ARTICOLAZIONE METACARPOFALANGEA E INTERFALANGEA


81.72 SENZA IMPIANTO
Incluso: visita anestesiologica ed anestesia, esami pre intervento, intervento, medicazioni, rimozione punti, visita di controllo

§
Per tali prestazioni è prevista l’erogazione anche presso i Centri Spoke di riferimento per la Terapia del dolore individuati con il DCA n. 568 del 27
novembre 2015.

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05/02/2019 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 11 - Supplemento n. 1 Pag. 121 di 397

ARTROPLASTICA DELL'ARTICOLAZIONE CARPOCARPALE E CARPOMETACARPALE SENZA IMPIANTO


81.75
Incluso: visita anestesiologica ed anestesia, esami pre intervento, intervento, medicazioni, rimozione punti, visita di controllo

LISI DI ADERENZA DELLA MANO


82.91 Incluso: riparazione di dito a scatto prestazione comprensiva di visita anestesiologica ed anestesia, esami pre intervento, intervento,
medicazioni, rimozione punti e visita di controllo

AMPUTAZIONE E DISARTICOLAZIONE DI DITA DELLA MANO


84.01
Incluso: visita anestesiologica ed anestesia, esami pre intervento, intervento, medicazioni, rimozione punti, visita di controllo

AMPUTAZIONE E DISARTICOLAZIONE DEL POLLICE


84.02
Incluso: visita anestesiologica ed anestesia, esami pre intervento, intervento, medicazioni, rimozione punti, visita di controllo

AMPUTAZIONE DI DITA DEL PIEDE


84.11
Incluso: visita anestesiologica ed anestesia, esami pre intervento, intervento, medicazioni, rimozione punti, visita di controllo

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