L'idea Del Theatro - Giulio Camillo
L'idea Del Theatro - Giulio Camillo
L'idea Del Theatro - Giulio Camillo
DEL THEATRO
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DELL’ECCELLEN.
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GIVLIO
KO^^A I ^AMILLO.
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IN FIORENZA
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ALL’ ILLVSTRISS-
SIGNORE IL SIGNOR
DON DIEGO HVRTADO
DI MENDOZZA, AMBASCIA- *
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fiiridai m\€'^uéUàl>reui ofèrma j chetò f;ora
firett4mtntt a eie fare da lui ferjùafè humilmen-
tt intitolo a “Uefira EcceUenzji . Delauale ufficio
quantunqueforfè alcuniJquali troppo fono prelH
agiudicare le anioni altrui, mipotejjèro temerario
chiamare , ujùrpandomiauttorità/òpraceja ch’a
me nulla appartiene’, fiero nondimeno che uoi , il-
^ Hi
temente hdCtoìemdìèJi quelUi ò^ rdchnidndd^^
fhi neìldfua buona gratta , fregando Iddio che k
dccrefcafeticità tir grandezza, ^difrimodjl^
frile J^T)L\ Fiorimi.
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L IDEA DEL
THEATRO DI
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. M. GIVLIO .1
CAMILLO.
P I V amichi , & piu (àui fcrittorj
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IO LIDBA DEL THBATEO
nario è numero perfetto., pcrciocKe contiene l'unòr
B l’altro fclf>,pcr ejjrr fatto di pan ft di
di^ari.ondci
Tolendo dir V irgilio perfèttaniìl^e beati diflc, tcrguei
quaterque . Et Mercurio Triiìnegifto nel Pima ndro^
parlando «Iella creadon del mondo, induce^fcrncHe^
Jimo adomandare. natu ra vnde mana-T
*'unt ? Et Piitaandro rifponde Ex voluntate Dci_^'
.
X
;
DI M. GI.VLIO CAMILLO. li
V
d
01 M. CIGLIO CAMILLO.
poi piacoue à lei , ella donò al mede^mo Mol^, me-
Jlrandogli le molte;^e maraviglie, il chV|^rà quando
noteremo fatti tali , che annichilati ,& di noi^e^i
nulla premendo , potremo con l’ ApoAoIo dire .
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.
k. J1 conuiuioi
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DI M. GlVLIO CAMILLO. ?
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i IL CONVIVIO.
L
fècondogradodclTheatrohauera le porte fiic
I dipinte di vna iilellà imagine,& c^ucfla fàra vn
conuniio*. Finge Homero 1 Oceano far vn conuM
roà tutti i fuoiDei,ne lènza altifsiino mìAerol’al-
tifsimo poeta fece tal fintione ,
intorno alla cptale
Due produt-j
con la gratia di Dio noi ne diremo alcuna colà. tioni di Dio.
Due fono fiate le produttioni che Dio ha fatte , Tu-
ra dentro della cHcnza della Tua diuinita,^laltra di
fuori. La produttion di dentro, che è produttion
!--ii I 1
niente , &
in tempo . Et quefta fu la materia pri-
chao»
ma chiamata altramente chaos,«Sc da Platonici anima Anima dcTme
del mondo,& da Poeti Proteo . Della quale Dio poi «lo Proteo*
:>
yt traflè il cielo,la terra, & tutte le cofè. Et perche Pia-
fon nel Timeocrede qucAa materia prima efSereAata
I gemina,penfb che leggendo Mofè in quel luogo, in
principio creauit Deus catlum & terra , credefìe Dio y*(^niatcriam
kauer fatto due materie>Tuna del cie!o,<& l’altra della c3cli& ter»;.
^
‘ •
ration delle co(è,*fanno i Pilhagorici vna conumera
ftlon Hi lei principii,da quali vogliono che tutte le co
fc prouengano,& Quello chiamano Gamone, que &
ftoètalej. Sol lux lumen Iplendorcalor Generano.
Et per Io Sole incelerò Dio padre , per la luce il figli-
.
I&
DI M. Gl VLIO CAM ILLO. l6
ttlli^dnln
trarcha
Anima che diuerfè colè tante
Vedi, odi leggi,& &
fcriui, &parli,& penfi.
'
Et fe quello Ipirito non IbprauenilTe à far la concili»
tione,i contrarii mai non li accorderebbono. Et in-
torno à do Mercurio nc fa vn libro. Q^d Deus loc
"
li
DI M. GIVLIO CAMILLO. II If
^
per quello s’intendc la materia prima, laqual lcm«
pre li altera perle mutationi occultandoli , dimo- &
ftrandofi , tale efl'cndo , non e confurtantiale , è &
inferma già tanti migliaia danni, per tante muta- &
tioniè da creder, che vada deteriorando , che li &
frulli , &
quando non potrà piu, ne lèguira il giudi-
ciò vniuerlàle. ^
La materia prima veramente dichiamo noi eller ac-
quea, percioche Mofe incontanente che hebbe fatto
mention di quella, come di fopra habbiamo detto del
C ili '
21 LIDEA DSL THEATRO
la materia comune al ciclo, & alla terra, laqualdidè
Zloin idcfl ver
eflcr inane & vacua , ciò è d’ogni forma ,
efplicò per
Eumideft uolo di Dio era ogni colà, diflè. Cibauit eum domi-
filiu.
Virga,idc(l Ma
rito, &
aqua fapientiae lalutaris potauit illum. Et alr
via. troue. Egredictur virga de radice lelse, tìos de ra- &
dice eius afeendet , &
requiefeet fuper eumfpiritus
Domini . Spiritus fapientix & intelle^us ,
elTendo
pur la fapienza della Chochmi,& l’intelletto della Bi
ni. Et altroue anchor Elàia. Donec abluerit Ibrdes
filiorum Sion in fpiritu iudicii,& in fpiritu ardoris.
Doue è da notaresche elfcndo il giudicio del ligliuo
&
(
grado. Orlrcoine in quel luogo , dot/e per Tordi-
'
N.
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D1 Gl VX l'O CA M I LI OV 27
^^iopricelefie fi tratterà di XLfdi&tet> &'di RaphacL^
Nel ccldfte ({.tratterà di e(lb Spie ideila luce , del lu-
, xne, dello l^lcndore & de raggi
Nelle fauole,di Apollo Dio Sc .Aioi appartenentL
.
.
Marte, perciochè anckora il fuoco mHIo è marfiale,
non differente dalFinfernale, che appartiene il Sa-'
4urnodc non in quanto la penna,che le anime pati-
(cono nel marxiale,è temporare,ma quella dell’infèr
,
no & Saturnina
e eterna, conveniente alla tardità
Saturno.
.di *
gione.
Et quefta lòtto Prometheo lignificherà cont/ei^o-
ne , conlèntimeato, annichiiitione , Càntita & Re-
ligione.
Sotto Conuiuio di Saturno faranno due imagini
il
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L'ANTRO. '
^
infìeme, &
apparefle fuori la terra arida)^ fin che per
ledette germinaciue virtù raccolte effa diueniflc fcca
da ,
che fatto diffe . Producattcrra herbam vircn-
il
uiuio.
EtlbttoPrometheocidimoArcra le arti (oprale
acque.
Daphne che (ì craslìnuta in Lauro (ara Simbolo del
bofchiuo Et qui Ci contencra ciò che già nui Theo-
,
•
Sotto Pafiphc negli huominiacomegrande^piccio^:
lo,mezano. )
da efplicare, &
egli impatiente lo tagliò Sotto que^ .
•
L*IDI‘A DIL TKBATRO
Cerbero è (lato dipinto co tre tede à (ìgnidcar le tré
necefsita naturali, che (bno il mangiare, il bere , & il
DI M. 6IVLI0 CAMILLO. ^
a’iDBA DELTHEATRO'
7JO le Tue oua,donandoà K>ro la vita di «^ucnò'/pintd,'
che è nelle Tue rote, del c^l coli parla Ezechiel
Etfpiritus erat in rotis . Qnefta come che ten^a in
vita tutti gliElementi , nondimeno-piu fauorilce il
Eioco, che , &
piu faere che l’acqua',
l’aere pii] &
l’acqua che la terra . Ma (è quella terra che c men fa-
vorita, per la vita & fecondità chele dona quello
{pirito- germina tutto di tante varietà dicofe,chi
debbono far gli altri clementi, la cui fecondità ànoi
la terra eflèr
fauorilce anchor la terra ^ Mercurio nel
mobile. Pimandro dice la terra per niun modo eflere immo*
bile ,
anzi elTere agitata da molti mouimenti , non- '
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. . . ,
che lia piu collo del fuoco che deU’aere . Et tanto piu
che Cicerone dice nel medelimo a ?4. Ardor Carli
qui atther,vel cxlum nominatur.Et a 37. Tenuis
ac perluces, & arquabili calore fulfufus arther A que .
DI M. GIVLIO CAMlLtO. ^
(Òtto i Talari ,
nuocere, incrudelir, veiu]icar(i,i(n
,
pedire.
L’antro di Gioue contener^ cinque imagini.Giunon
fufpefà. 1 due Fori della Lira . IlCaduceo,^ cuipioue
l’oro in grembo, & le tre Gratie
Giunon fufpefàènelConuiuio di Gioue anchora^
doue lignifica l’aere femplice . Et qui lignifiche-
rà i quattro elementi in vniuerlàle , & l’acre in parti-
colare , il quale eflendo diuilò in tre regioni , nella
piu balTa collocheremo rugiada , brina, matina,luce,
freddo , (rclco , caldo , &
nebbia, nella feconda , nu-
bi , venti , tuoni , lampi,fulmini ,
pioua , gragnuola,
& neue.nella terza & alta comete, fuochi correnti,
,
o
.. . . .
DI M. 6ITLI0 CAMILLO. 4t
ftra,&fi^ifica il beneficio compenfato , moftrando
il riceuuto,& celando il dato . 0r quella imagine in
fignilica &
la terra, &
per la corona turrita {lenifica le citta da lei
Ibdenute Quella è tirata da due Leoni nel carro,per
.
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.
DI M. GIVLIO CAMILX'O. 49
Proteo legato à differenza del Proteo gioito che c
nel ComAiuio Lunare ^6 qui è collocato da noi per
quello che apprcll^^ di ra\£l benché qudla legatura
pQ& ejSer magi ca)& naturale pura, nondimeno qui
intendiamo della pura naturale . Dj^i magica,percio~
che la legatura che fa Arijleo di Proteo’ per coi^glio
*
di Cirene£ia madre a pprc^ di Itdmero di Virgi &
dio, è legatura magica. E^gui h abet au res audiendi au
diat,perciochè appartiene al£creto,derquale Jmbbia
mo parlato diibpra Ma la legatura naturale, fi della
.
t
ifo 'LIDEA DEL THEATRO
li qucfta operazione di tornar à far bello il mondo^hSiv
natura malinconica.
ì’andora nell’Antro lignifica afflittion di colè
Sotto Pafiphc afHittiondciriiuomo,d: tutte le fìic
'
male fortune infelicità,ignobilid,pouerta,infìrmi
ta,& il non ottener defìàcrio. y
Sotto i Talari dar afHittione altrui
Ta ima^ine de capelli tagliati alla fanciulla, iquali ve-
demmo in Marte diftefi verfb il cielo , porterà tutte
le colcoppofite,cio c deboli . Ne ciohabbiamo fatto
fenzà auttorita,impercioche Alcefte apprelToEuripi
de non potendo morir della difiderata morte, il man«
dato Mercurio le taglia il capello, ella fi muore. Ec ' &
Nifo non fu da Minos abbattuto fe non poi che la fi-
gliuola innamorata gli tagliò il fatato capello; Ne Di
do apprefTo Virgilio può finir di morire,fè non dapoi
che Iris mandata da Giunone le ha tagliato il capello.
Et il configlio di Virgilio èjcheins per lignificar co
colori gli eleméti, lignifichi gli elemetati. Et il taglia
re il capello fia diflblution di elementi. Iquali mifieri
‘da Poeti fono fiati robati-à propheti , cerne da quel
luogo de capelli tagliati d Sanfone
'Quella imagine lotto Pafiphe lignificherà debilita
^dcirhuo.mp,fianchezza,naturafaIlà & bugiarda,
lòtto i Talari lignificherà debilitar pe^lbna,o
cofa , o mentire .
• ^
,>:b m’r.Pinàl *
iiuÌCOÌifl''i*.j
I '1 *1»
. -i. O 'j-.; fi
rtì i;
& f militudine •
nello Afclepio . O
Afclepi magnum miraculum cft
homo,animaladorandum atque honorandum ,hoc
enim in naturam Dei tranfit , quafiipfè fit Deus^, hoc
demonum genus nouit , ve potè qui cum eifdem or-
-tum elTccognolcat, hochumanae naturac partem in
>fe ip(b delpicit , alterius partis diumitatis confifur.
G iii
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.
DI M. Gl VLIO CAMILLO, 5^
''
ch'eia piu compagna del corpo no-
vicina,€t
Aro èchiamata Nephes,€^c quella altramente detta
.da Mq^ anima vi vens Et qucAa percioche in lei ca
.
^
Jo, da Dauid Si da Pitkagora lume,da Agollino por'
" ^ non
DI ì». GiVtIO CAMILLO. 57
lìon^periorCi^da Platone mentc.)(ki Ariflotere intet
letto agente. Lt^omc la Nephes ha il diavolo,chc
le miniera dimonio per t^atore,cc(élaNc(lamah ha
Dio che le miniflra l'angelo. La poWerella di m^o da*
amendue le parti «limolata. El|è per divina permif
^onej’inchina i farirnione ciJIa Nephes , la Nephef
^ vni&e con la carne,ft la carne col dimonio, éè il tut
to fa trai^to tra£nut;^'one in diavolo per laqual .
J
.
D 1 M. GIVLIO CAMILLO.
dà quello ofcurifsìmo pa0àggio deirApocalifii
Numcrus hominis numcrus belli*» numcrus autctn
berti* Jèxccnti 4èxaginta X«x percioché il numero •
&
modo che nella fua piu alta piu vifibil parte fi veg-
ga il Cancro &
ilLeone,& la tazza in mezo con vna
vergine inchinata A berne. Et ouefta imagine confcr
«era (otto volume pertinente alla humana obliuione
(quale che cflafi fia)co fuoi confeguenti ncceflTarii,co
&
me la ignoranza la rozezza Et quella imagine al- .
cinfti , &
anche lauò piedi nel fuo partir , ciò e gli
i
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DI U. GlVII« C4MIL10. -6$
*
ré /pargendofì, quale ho io veduto nel riuer/ó d’una
antica medaglia. Et la Gru lignifica l'animo vigilan-
te,ilquale già fianco del mondo, de Tuoi inganni» &
per hauer tranquillità vola verfb il Cielo, portando il
Caduceo in bocca , ciò è la pacr & la tranquillità di
lui . Et da piedi le cade la pharetra coirle factte, che
lignificano le cure di quedo mondo A quella imagi .
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DtgnizÉd by I
. .
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L’fDflA DKL THIATKO
la lìngua 'con le] Tue parti, &con(cgucnti,come ì lin-
guaggi , & il paHar ordinato per li (iioi capi ben di-
Ainti , colà tanto marauigliola, quanto li vedrà per U
tagli del filo volume . I membri ordinari! faranno di
due maniere, per hauer Mercurio due cale , ciò è Ge-
mini &Vergine. Et per conto di Gemini haura gli
homeri, le braccia &
le mani per Vergine hauera.
DI M. GIVLIO CilMlLLO. 7!
ftie,(èle compiacciamotdiueniamo beftie . Con gran
'ragione adunque gli etichi hanno finto l'huomo
trasformato in beAia da quella parte io giu . Adun-
que àqucAa imagine darenso natura indinata al ri-
tio , quantunque non lo cférduflc, qual fli quella di
Socrate per la confefsion di lui medeftmo . £t que-
fio dico jperdocheil vitio efèrcitato fi traxtera nc
Talari.
Tantalo (otto il fàfib dinoterà natura timida Gu
ipcfà,& dubio(à,& marauigliofà
T
Vn oro per membrì ellraordmarii hauera il nafò^
la virtù odoratiua , perdoche Venere ha anchora gli
odori Et haura anchora le guance > le labbra , &la
.
,
nono fare lecolè celelli,allc anime noUre raccoglien
doleàloro, lègue che perla diUblutiondi quello lì
verrebbe à quello balcio.Tl chei Theologhi lìmboli
ci volendo aprire hanno lalciato nelle lor fauole,che
Diana (la qual tenendo il regno di tutte le mifure
ibpracelelli,& per lei pallàndo tutti gli indulsi lupe
,
riori, e. vicaria & luogotenente di tutte le cofe fupe-
riori)hanno dnto dico, che quella innamorata di Ea
dimione, cioè dclfanima nollra, la quale li aìpetta fa
iu,de(iderofa di poterlo bafciare mentre fugge , rad-
dormenta di fonno perpetuo (òpra vn monte, ha- &
uendolo addormentato , può nel balciarlo làtiarle
Tue voglie, ilquallbnno perpetuo ligniljcando la
.morte*, quella imagine contenera l’elTer mortale , la
morte, & tutti gli anelli àlei appartenenti come la
.pompa funebre.
Vn T oro. Quefto per membra edraordinarìe ha li-
ra i peli canuti. Se le crefpe.Et per ordinarie per con
.to ai Capricorno le ginocchia, & per Aquario le
gambe.
• K iJ .
DI M. «XVLIO CAMILLO^ 77
•^irslmulatìone, afìutia,o incanno.
Ifiion legato alla Rota lignifica dar,o riccuer nego-^
ciò, fornire, inueftigarcjvigilanza , induftria, diligen-
za, perfeueranza, fatica.
Sotto Venere (àranno lette imagini.
Cerbero lignifica mangiar,berc,dormire.
j
Hercolc purgante le Stalle di Augia, purgare. Se
nettare.
Narcifofarbellojfarinamorarc, far defideror,hr
Iperare.
La fiinciulla col vaiò d’odori,perfumare.
Bacco con l'bafla vellita d’hedera, darli buon tcin-
po,giubibr,ridcr,far ridere ,conlbIar,fàr allegrare.
Tantalo fiotto il fafifojfar vacillar/ar tremar, fiir du
bitar,far temere.
Il Minotauro,operation di vitii.
Sotto il Sole làranno cinque imagini.
La Catena d’oro fignifichem andare al Sole ,pi^ia
re il Sole, Rendere al Sole.
•Gerione vccifio dinoterà 'operàtiohi intorno i nii-
mui,airfiore, all’anno, alle fine parti , & all’età natu^
Talmente.
Jl.GalIo col leone,farluperiore,bonorar,dar luogo.
-ii.c Parche, dar cagione,incominciar ,menarà fine.
Apollo che fiaetta Giunone lignifica manifcftar
|jerlbna,o colà. ‘
. . .
.
4 ,
i D 1 M.: CXTIIO CAIIIILO. -’S)
^nnòjhorologid.
f 11 Gallo col Leone contenera il principato, Se fuoi
'
l'ippartenenti. :
V n Alino ,
per elTer animai Saturnino , Sc nato alle
fatichcjlignihchera venurc,facchini, pillrino, & fer
Ui à quello condannati.
IL FINE.
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