Tesi - "Tra Musica e Magia"
Tesi - "Tra Musica e Magia"
Tesi - "Tra Musica e Magia"
Ghedini” - CUNEO
Anno Accademico 2017/2018
DIPLOMA ACCADEMICO di I LIVELLO in CHITARRA JAZZ
ALASIA CHRISTIAN
Insegnamento: Teorie e tecniche della comunicazione audiovisiva e multimediale
Docente: Giacomo Albert
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INTRODUZIONE
“Harry Potter e la pietra filosofale” è il film che ha dato il via a una delle saghe più
amate della cinematografia del nuovo millennio. Grazie a questa saga, J.K. Rowling,
l’autrice dei libri, è diventata una delle donne più ricche ed influenti del mondo.
Partendo da una storia, da molti definita “infantile”, ha costruito un vero e proprio
mondo magico, capace di accogliere a se grandi e piccoli, segnando in modo
indelebile intere generazioni.
La Warner Bros comprò i diritti del libro nel 1999 per un valore riportato di 1 milione di
sterline e la produzione ebbe inizio nel Regno Unito nel 2000. La regia del film fu
affidata a Chris Columbus, scelto dall’autrice tra una lista di nomi che comprendevano
Steven Spielberg e Rob Reiner. J.K. Rowling insistette affinché l’intero cast del film fosse
britannico o irlandese, così da mantenere l’integrità culturale del libro. Nonostante ciò,
acconsentì anche all’inserimento di attori francesi e dell’est europa per i film successivi.
Tra i nomi della produzione vi sono Steve Kloves come sceneggiatore, David Heyman
come produttore, con le musiche di John Williams.
Il film rappresenta il primo episodio di una serie di ben 8 film usciti negli anni successivi,
seguita da 2 successivi episodi legati al mondo magico di Harry Potter più un sequel
come opera teatrale. Legata all’intera produzione cinematografica dei film, sono stati
realizzati nel corso degli anni diversi altri media, quali videogiochi per diverse
piattaforme, portali sul web interamente dedicati alla saga gestiti dall’autrice stessa,
oltre che a diverse collaborazioni con industrie come la Mattel e la LEGO per la
produzione di giocattoli.
Lungo gli anni, sono usciti molti libri di analisi e critica sull’intera storia, puntando ad
ottenere un’analisi più attenta dei messaggi che l’autrice vuole comunicare, andando ad
approfondire diversi aspetti emotivi dei personaggi e la filosofia che si sviluppa dietro
l’intera trama.
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LA SAGA
J.K. Rowling iniziò a scrivere la storia del primo romanzo della serie nei primi
anni 90’. In 5 anni, tracciò l’intera storia di tutti i personaggi e i loro intrecci. Nel 1995,
terminò il manoscritto di “Harry Potter e la pietra filosofale” e lo propose a ben dodici
differenti case editrici, ma tutte lo rifiutarono etichettando il romanzo come “fin troppo
lungo”. Nel 1997, la Bloomsbury, casa editrice sconosciuta, accettò il manoscritto,
avviando l’evento letterario più importante degli ultimi decenni. Il successo del primo
episodio della saga superò enormemente le più rosee aspettative, raccogliendo i
consensi di un pubblico di lettori di tutte le fasce d’età. Se poi si considera che l’autrice
era praticamente sconosciuta, priva di qualunque appoggio editoriale e alla sua prima
esperienza di pubblicazione, non si può fare a meno di restare allibiti dinanzi alle
proporzioni del fenomeno stesso. Al primo romanzo, ne seguirono altri sei: “Harry
Potter e la camera dei segreti”, “Harry Potter e il prigioniero di Azkaban”, “Harry
Potter e il Calice di fuoco”, “Harry Potter e l’Ordine della Fenice”, “Harry Potter e il
Principe mezzosangue” ed infine “Harry Potter e i Doni della Morte”. Il successo
aumentò in modo esponenziale libro dopo libro, arrivando con l’ultimo capitolo, a
vendere 11 milioni di copie in 24 ore, solo in Gran Bretagna e Stati Uniti (circa 20 copie
al secondo). Si arrivò a toccare le 72 milioni di copie in un fine settimana, facendo
diventare l’ultimo capitolo della saga, il libro più venduto nella storia dell’editoria.
Dopo l’uscita dell’ultimo capitolo, l’autrice ha dichiarato di voler scrivere una serie di
opere di carattere enciclopedico d’allegare alla saga originale, tra cui troviamo: “Il
Quidditch attraverso i secoli”, “Le fiabe di Beda e il Bardo” e “Animali fantastici: dove
trovarli”. Nell’Ottobre 2015, 8 anni dopo l’uscita dell’ultimo capitolo, l’autrice annuncia
un nuovo capitolo della saga: “Harry Potter e la Maledizione dell’erede”, scritto come
opera teatrale, in collaborazione con Jack Thorne.
La produzione cinematografica dell’intera saga di Harry Potter ha visto il
susseguirsi d’importanti registi, attori, sceneggiatori e compositori. Da 7 romanzi, ne
sono scaturiti 8 film, omonimi ai libri, spezzando però l’ultimo capitolo in “Harry Potter
e i Doni della Morte - Pt.1” e “Harry Potter e i Doni della Morte - Pt.2”. Dai volumi
legati al mondo magico, sono nati altri 2 film: “Animali Fantastici: dove trovarli” e
“Animali Fantastici: i crimini di Grinderwald”. Limitandoci all’analisi della saga
principale, alla regia si sono susseguiti: Chris Columbus (HP1, HP2), scelto per dirigere
tutti i film della saga, ma egli rifiutò sentendosi “consumato” dai primi film, spostandosi
nella posizione di produttore; Alfonso Cuaròn (HP3); Mike Newell (HP4); David Yates
(HP5, HP6, HP7-8), regista che diresse più film della saga dopo Columbus. Tutti questi
registi si sono sostenuti a vicenda. Chris Columbus ha elogiato lo sviluppo dei
personaggi nei film, mentre Alfonso ammirava la “poesia silenziosa” dei film di Yates;
Mike Newell ha osservato che ciascun regista aveva un eroismo diverso e Yates vede i
primi quattro film con “doveroso rispetto”. Daniel Radcliffe, interprete di Harry, ha
detto di Yates: “ha preso il fascino dei film di Chris, il fascino visivo di tutto ciò che
Alfonso ha fatto, il mondo britannico del film diretto da Mike Newell e ha aggiunto il
suo senso di realismo”.
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La Trama della saga
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Harry Potter e la Pietra Filosofale
Il primo capitolo della saga si apre con la consegna di Harry agli zii. Il professor
Albus Silente, la professoressa Minerva McGranitt e il custode Rubeus Hagrid, arrivano
sulla strada Privet Dirve per consegnare il bambino che è sopravvissuto. Harry cresce a
casa degli zii, Vernon e Petunia (sorella di Lily, la mamma di Harry), e con il cugino
Dudley che è totalmente l’opposto di Harry. Qualche giorno prima del suo undicesimo
compleanno, Harry riceve una misteriosa lettera che però non riesce a leggere a causa
dell’opposizione dello zio Vernon. Giorno dopo giorno, le lettere, consegnate da
misteriosi gufi, aumentano e la famiglia degli zii è costretta a trasferirsi in una piccola
casetta su un’isola. La sera del compleanno di Harry, piomba in casa Hagrid,
terrorizzando completamente tutta la famiglia, per consegnare di persona la lettera al
ragazzo. Qui, Harry scopre di essere un mago e di essere stato ammesso alla Scuola di
Magia e Stregoneria di Hogwarts. Harry decide di andare via con Hagrid, lasciando i
suoi zii, per intraprendere una nuova vita. Il giorno successivo Harry entra per la prima
volta all’interno del mondo magico, varcando la soglia di Diagon Alley, un quartiere
magico nel centro di Londra. Qui, Harry provvede a comprare tutto ciò che gli servirà
per l’anno scolastico ad Hogwarts, compreso un animale: una civetta bianca di nome
Edvige. Alla stazione di King’s Cross, Harry viene aiutato a trovare il binario 9 e 3/4
da quello che diventerà il suo migliore amico: Ron Weasley. Entrambi, una volta saliti
sul treno fanno una nuova conoscenza: Hermione Granger, una brillante ragazzina. I
tre diventeranno migliori amici e affronteranno insieme tutte le avventure della storia.
Arrivati ad Hogwarts, Harry viene smistato dal cappello parlante nella casata dei
Grifondoro, sede dei più coraggiosi, dove già erano stati smistati i suoi genitori. Lungo
lo sviluppo della storia, Harry intensifica i legami con i 2 co-protagonisti, impara i primi
incantesimi e conosce tutti i professori. In particolare, non è molto ben visto dal
professor Piton, il professore di pozioni, che fin da subito sembra odiare Harry. Ad
Hogwarts, Harry diventa cercatore nella squadra di Quidditch di Grifondoro,
scoprendo di avere le stesse passioni di suo padre. Harry inizia a far luce sul proprio
passato, venendo a conoscenza che in realtà i suoi genitori sono stati assassinati da un
malvagio mago oscuro: Lord Voldemort. Voldemort, dopo l’assassinio di Lily e James (i
genitori di Harry), cercò di uccidere anche Harry, al tempo neonato, ma non ci riuscì:
gli lasciò solo una cicatrice. La maledizione gli rimbalzò contro, uccidendolo. Da quel
momento, Harry Potter passò alla storia come il “bambino sopravvissuto”, in quanto fu
l’unico mago a resistere alla maledizione. Harry fu sempre all’oscuro di tutto ciò. Nel
corso dell’anno, Harry e i suoi amici vengono a scoprire che all’interno della scuola è
custodita la pietra filosofale: una preziosissima pietra magica in grado di rendere
immortale chi la usi. Tutti e 3 sono convinti che il professor Piton voglia rubarla e
consegnarla a Voldemort per farlo rinascere e prendere la sua vendetta su Harry. Dopo
diverse prove che il trio deve affrontare, Harry arriva all’ultima prova per ottenere la
pietra e lì vi trova il professor Raptor, il professore di difesa contro le arti oscure che fin
dall’inizio dell’anno aveva cercato di evitarlo. Harry scopre che, in realtà, ciò che è
rimasto di Voldemort si è legato a Raptor, suo devoto seguace. Dopo uno scontro tra
Raptor ed Harry, il male viene sconfitto ed Harry si risveglia in infermeria. Il professor
Silente gli spiega che, per il bene di tutti, la pietra filosofale è stata distrutta e gli offre
maggiori spiegazioni su come abbia sconfitto Raptor e sul fatto che Voldemort cercherà
altre vie per tornare. L’anno si conclude con la vittoria della coppa delle case da parte
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di Grinfondoro grazie al coraggio dimostrato dai 3 protagonisti. Il racconto termina con
il loro ritorno nel mondo dei babbani (coloro che non hanno poteri magici).
I personaggi
I personaggi che vengono presentati nel libro sono davvero moltissimi. Nella
versione cinematografica, infatti, molti non vengono neanche citati, a causa della loro
poco rilevanza all’interno dell’intreccio principale.
Il protagonista è chiaramente Harry Potter. Harry viene presentato all’inizio della
storia come un personaggio fortemente passivo, costretto a sottostare alle volontà degli
zii, incapace di reagire, quasi privo di personalità. Quando viene a conoscenza della
sua vera identità, sembra che qualcosa cambi radicalmente in lui. Fin dalle sue prime
esperienze ad Hogwarts, dimostra come in realtà sia molto deciso nelle sue scelte,
coraggioso e gentile verso il prossimo. Proprio come il padre, non ha una particolare
inclinazione per il rispetto delle regole scolastiche, tanto che spesso si trova in
punizione perché è guidato dalla sua curiosità. Questo aspetto va a sottolineare un
altro elemento fondamentale della personalità del protagonista: la grande voglia di
conoscere il proprio passato. Harry è fortemente desideroso di conoscere tutto ciò che
lo riguarda, da essere la vita dei suoi genitori, o il raccogliere informazioni sul loro
assassino. Ed è proprio questo che lo porta a fare delle esperienze senza curarsi delle
regole o della propria incolumità.
Harry è sempre affiancato dai suoi due migliori amici: Ron ed Hermione. Ron è
un ragazzo molto umile, proveniente da una povera famiglia di maghi, molto gentili a
cui Harry s’affezionerà moltissimo. Hermione, invece, è figlia di babbani (non maghi)
ed è una ragazzina molto studiosa e intelligente. Insieme, questi due personaggi
aiutano Harry ad affrontare tutte le sue avventure nel corso della storia.
Particolare importanza va al corpo docente della scuola, tra cui troviamo il
preside, Albus Silente, che rappresenta la voce della saggezza, della bontà e
dell’umorismo, incarnando le caratteristiche del buon maestro. Un altro personaggio di
grande importanza è Severus Piton, il professore di pozioni. Egli si presenta come il
professore più severo di tutti, incapace di amare e provare compassione. Per tutto lo
svolgere della storia, Harry è convinto che sia lui a voler rubare la pietra filosofale,
mentre al termine, scoprirà che Piton ha sempre cercato di proteggerlo dal malvagio
professor Raptor, insegnante di difesa contro le arti oscure. Hagrid e Minerva
McGranitt, sono 2 personaggi che sono molto affezionati al protagonista. Entrambi
provano molta compassione per lui e cercano di aiutarlo in tutti i modi, benché una sia
una professoressa e Hagrid il guardiacaccia della scuola.
Un altro personaggio che influisce sulla vita del protagonista è sicuramente
Draco Malfoy, un ragazzino coetaneo di Harry, perfido, vigliacco e affamato di potere.
Lungo tutta la storia si sviluppa un’intensa rivalità tra i due, a partire da quando Harry
decide di non accettare la sua amicizia.
A decorare la storia vi sono tutta una serie di altri personaggi secondari, come la
famiglia Weasley, i compagni di scuola di Harry, le creature fantastiche, i fantasmi e il
custode della scuola.
L’antagonista principale della saga, Lord Voldemort, compare solamente sul finire
della storia, in quanto è rimasto sempre celato ad Harry dalla figura di Raptor.
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La colonna sonora
La colonna sonora all’interno della saga di Harry Potter ha sempre avuto una
grande valenza emotiva, oltre che un perno di collegamento tra i diversi film: essa
rappresenta un vero e proprio punto di riferimento per l’intero mondo magico che ruota
attorno ad Harry Potter.
A lavorare sulla colonna sonora dell’intera saga furono diversi compositori, il
primo dei quali fu John Williams. Egli si occupò di musicare i primi 3 film, mentre dopo
di lui, si susseguirono Patrick Doyle, Nicholas Hooper e Alexandre Desplat.
Una cosa importante che va sottolineata è che, all’interno dei film, i personaggi
principali non hanno quasi mai dei veri e propri temi musicali che li rappresentano, ma
vi sono tutta una serie di brani che rievocano dei particolari stati emotivi e sentimentali,
oppure sono legati a situazioni particolari. Lungo tutta la saga, solamente per alcuni
personaggi stravaganti vengono utilizzati dei temi identificativi con le loro personalità.
La melodia più identificativa del mondo di Harry Potter è sicuramente “Hedwig’s
Theme”, composta da John Williams. “Edvige aveva bisogno di una melodia delicata,
leggera, e così ho pensato alla celesta, che è un
piccolo strumento a tastiera: è come un mini-
pianoforte e si suona come un pianoforte, ma ogni
sua nota sembra prodotta da una campana. Ha un
pedale come il pianoforte, ma se suoni cinque note
veloce e tieni schiacciato il pedale ottieni una
bellissima sfumatura”1: così John Williams spiega
l’adozione della celesta per la registrazione di
quello che è diventato il tema più famoso di tutta la
saga. Nei primi 3 film, l’ “Hedwig’s Theme”
compare ben 36 volte: 24 di queste solo nel primo
film (16 prima che Harry arrivi ad Hogwarts).
L’incessante ripetizione di questa melodia fa si che
venga impressa in modo indelebile nella testa dello
spettatore, ma per capirne a fondo il significato,
bisogna soffermarsi sui momenti della storia in cui
viene utilizzato questo tema. Questo motivo è usato
soltanto in momenti di coraggio o sicurezza: l’
“Hedwig’s Theme” significa speranza. Questo tema
è centrale in tutta la storia di Harry Potter e
attraversa in modo particolare tutti i film. Se si
prende in analisi tutta la saga, si nota come la
ripetizione di questo tema venga sempre meno, proprio come la speranza. Man mano
che la storia procede, Harry si trova di fronte a delle situazioni sempre più oscure: la
perdita di amici, la morte di persone a lui care e il risorgere del suo nemico. Questo
provoca gradualmente una perdita di speranza che arriva allo spettatore grazie all’uso
estremamente abile della colonna sonora e, in particolare, dell’ “Hedwig’s Theme”.
Basti pensare che nell’ultimo film, “Harry Potter e i Doni della Morte - Pt.2”, che è
l’episodio più scuro della saga, questo tema viene utilizzato solamente 4 volte, a volte
1Intervista a John Williams tratta da uno speciale sulla colonna sonora del film al link https://www.youtube.com/
watch?v=dh-gEcgVH_4
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senza neanche essere terminato. Ad esempio, quando Ron ed Hermione entrano nella
Camera dei Segreti, il compositore Alexandre Desplat ripropone il tema suonato dal
suo strumento originale, la celesta, ma viene bruscamente interrotto: come se questo
motivetto e la speranza che esso si porta dietro, fossero state danneggiate. L’ultima
volta che lo spettatore ascolterà l’”Hedwig’s Theme” sarà nel brano “Harry’s
Sacrifice”, brano dedicato ad una delle ultime scene del capitolo conclusivo della saga,
quando Harry accetta il fatto che deve abbracciare la morte per poter sconfiggere
Voldemort e decide di andare a morire. Questa è la fine della speranza ed è l’ultima
volta che compare questo tema. Nonostante ciò l’ “Hedwig’s Theme” viene usato in
ogni apertura di film, ma ad ogni film viene modificato in un altro tema, spesso più
oscuro. Questo tema compare ancora, in modo più celato, legato a delle particolari
situazioni. Una di queste è sicuramente il Professor Allock, presente solo nel secondo
capitolo della saga. Se si prende in analisi il “Lockhart’s Theme” (tema legato al
personaggio di Allock) e se lo si alza di un tono, si ottiene una versione distorta di
“Hedwig’s Theme”. Con questo, John Williams vuole comunicarci alcuni aspetti della
personalità del personaggio. Mentre l’ “Hedwig’s Theme” parla di coraggio e
speranza, la melodia del professor Allock parla
dell’arrogante ed eccessiva sicurezza di sé,
tipica del personaggio, rivelando la vera natura
di anti-eroe che verrà scoperta solo alla fine del
film.
Come detto in precedenza, sono rari i
casi dove si trovi un tema legato a un
personaggio specifico, bensì i brani sono
collegati a degli avvenimenti in particolare che
circondano la vita di Harry e cercano di
spiegare il suo stato sentimentale. Questo si
vede chiaramente anche solo dai titoli della
tracklist di “Harry Potter e la Pietra Filosofale”
Tracklist:
1 Prologue – 2:12
2 Harry's Wondrous World – 5:21
3 The Arrival of Baby Harry – 4:25
4 Visit to the Zoo and Letters from Hogwarts – 3:23
5 Diagon Alley and the Gringotts Vault – 4:06
6 Platform Nine-and-Three-Quarters and the Journey to Hogwarts – 3:14
7 Entry into the Great Hall and the Banquet – 3:42
8 Mr. Longbottom Flies – 3:35
9 Hogwarts Forever! and the Moving Stairs – 3:47
10 The Norwegian Ridgeback and a Change of Season – 2:47
11 The Quidditch Match – 8:29
12 Christmas at Hogwarts – 2:56
13 The Invisibility Cloak and the Library Scene – 3:16 nb
16 The Chess Game – 3:49
17 The Face of Voldemort – 6:10
18 Leaving Hogwarts – 2:14
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19 Hedwig's Theme – 5:11
Come si può chiaramente notare dai titoli, tutte queste composizioni sono
dedicate a delle situazioni particolari e non a dei singoli personaggi. Ogni brano
racchiude al suo interno l’analisi sentimentale del protagonista e della scena, trattandosi
di una musica fortemente empatica. Tutti i brani presenti nella colonna sonora sono
extradiegetici, tranne “Fluffy’s Harp”. Questo brano viene ascoltato quando Harry, Ron
ed Hermione arrivano ai piedi della botola, sotto la quale è nascosto il passaggio per
arrivare alla pietra filosofale. Alla guardia della botola, vi è una creatura fantastica di
nome “Fluffy” (Fuffi, in italiano) che è un cane gigante a tre teste. I 3 eroi sono ormai a
conoscenza dell’unico modo di calmare la bestia, ma entrando nella stanza
s’accorgono che vi è già stato qualcuno prima di loro. Infatti, l’arpa magica, che si
trova in un angolo della stanza, sta suonando e il cane è ormai addormentato. Qui
possiamo udire il tema di “Fluffy’s Harp”. Si tratta dell’unica scena del film avente della
musica diegetica.
Analisi Scene
Come ogni episodio della saga, il film si apre con il classico logo della Warner
Bros, il quale, con il passare degli anni di Harry ad Hogwarts cambierà continuamente
aspetto. Pian piano che si procede nei film, il simbolo storico della Warner Bros passa
da essere perfetto, lucido, come lo è sempre stato, a un logo oscuro, rovinato e
arrugginito, simbolo dell’arrivo dell’oscurità film dopo film. In contemporanea alla
presentazione del logo, è subito udibile l’ “Hedwig’s Theme” per la prima volta in
assoluto. Qui il tema viene solo presentato e manca di un successivo sviluppo.
Scomparso il logo degli studios, s’inizia ad udire una breve melodia della
celesta, strumento simbolo dell’ “Hedwig’s theme”. La scena si apre sul cartello stradale
di “Privet Drive” con sopra appollaiato un gufo, animale che nel corso della storia
verrà facilmente affiancato alle arti magiche. La scena si sviluppa di notte sotto le
delicate note della celesta, ma ad un tratto, in seguito ad un cambio d’inquadratura,
compare nella nebbia una figura umana, facilmente riconducibile ad un mago, dato
l’aspetto fisico e il vestiario, fortemente legati al mondo magico nell’immaginario
collettivo. Il suo arrivo sulla scena è sottolineato da delle rapide note degli archi. La
parte degli archi sottolinea tutta la camminata del mago anziano, passando attraverso
anche ad una nuova figura sulla scena: un gatto. La musica termina solo al momento in
cui il mago si ferma al centro della strada.
L’attenzione qui si sposta sullo strano oggetto che il mago tiene in mano. Fin da
subito potrebbe assomigliare ad un banale accendino, ma in seguito alla sua apertura,
ci si rende conto che è un oggetto mai visto. Si tratta di un deluminatore, un oggetto che
ritornerà utile nell’ultimo capitolo della saga. La sua natura viene subito svelata quando
il mago lo alza al cielo e lo attiva. Improvvisamente la luce dei lampioni della strada
viene risucchiata dall’oggetto magico. Questo fatto viene sottolineato da delle rapide
sequenze da parte degli archi, in continuo crescendo d’intonazione e con l’aggiunta di
voci, lampione dopo lampione, fino ad arrivare all’ultimo. Dopo aver risucchiato
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l’ultima luce, il mago chiude l’oggetto magico e qui possiamo di nuovo udire l’
“Hedwig’s Theme”. Fin da questo momento, lo spettatore inizia ad associare
inconsciamente questo tema ad un qualcosa di magico.
Per i pochi secondi successivi, la musica si fa più lieve per mettere in primo piano
le prime parole del film. Il mago si rivolge al gatto che fino a quel momento poteva
sembrare solo un elemento decorativo della scena. Nel momento in cui si scopre che in
realtà dietro al gatto si nasconde un altra persona, la musica riprende nuovamente con
un nuovo crescendo con voci ed archi, simile alla tensione creata precedentemente, fino
ad interrompersi quasi bruscamente per lasciare spazio alle parole di Minerva
McGranitt, la quale rivela anche l’identità del mago: Albus Silente. Si tratta di due
personaggi chiave della storia, entrambi professori della scuola di Hogwarts. Per i
secondi successivi la musica scende d’intensità, limitandosi a svolgere la funzione di un
semplice sottofondo musicale, lasciando il discorso tra i 2 personaggi in primo piano.
Qui si scopre che è in arrivo un nuovo personaggio, Hagrid, insieme ad un bambino.
Proprio mentre vengono rivelati questi nuovi dettagli, gli archi insistono su una singola
nota, quasi per mantenere alta la tensione.
Il discorso tra i due viene interrotto dall’udito di un suono che sembra un unione
tra un motore di una moto e quello di un aereo. Accompagnati da un crescendo degli
archi e dalla ripresa per una nuova volta dell’ “Hedwig’s Theme”, i due personaggi si
girano e avvistano una luce proveniente dal cielo che viaggia nella loro direzione.
Nuovamente abbiamo la presenza del tema conduttore in un momento magico. Questa
volta l’”Hedwig’s Theme” viene proposto quasi nella stesura integrale, a differenza
delle altre volte in cui è comparso fino a questa scena. Dopo l’atterraggio della moto
volante sulla strada, il tema termina nel momento esatto in cui si può vedere il nuovo
personaggio in faccia. Immediatamente, Hagrid prende parola e la musica ritorna al
ruolo di sottofondo, ma con un’intensità diversa rispetto al momento di sottofondo
precedente. La musica si fa più incalzante e viene ancora una volta ripreso il tema
principale, ma stavolta viene dilatato come durata. La musica, con la dilatazione dell’
“Hedwig’s Theme” accompagna tutta la scena da quando Hagrid cede il bambino tra le
braccia di Silente a quando egli arriva sul pianerottolo di casa dei parenti del piccolo,
sostenendo il discorso tra la professore e Silente. Qui vengono rivelate diverse cose sul
piccolo bambino, tra le quali la sua fama, la sua natura di mago e il fatto che i suoi
parenti siano dei babbani. Il tema principale svanisce gradualmente appena prima che
Silente lasci il bambino davanti alla porta della casa.
Appena dopo un piccolo momento di compassione da parte di Hagrid, vi è un
brusco cambio d’inquadratura che porta l’attenzione sulla lettera che Silente deposita
sopra il bambino. In questo momento, inizia l’ “Hedwig’s Theme” suonato con il suo
strumento originale: la celesta. In seguito alle parole di Silente, lo spettatore viene
messo a conoscenza del nome del bambino e l’inquadratura inizia un brusco zoom
sulla cicatrice di Harry. Il tutto è sottolineato dal crescendo degli archi e delle voci per
poi sfociare nella presentazione del titolo del film, dove il tema principale viene affidato
agli ottoni orchestrali. Il tutto svanisce gradualmente con l’accensione della lampadina
nel sottoscala della casa degli zii e si capisce come ci si trovi in altri anni, quando ormai
Harry è già ragazzino.
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Analisi dettagliata
Presentazione del logo della Si ascolta per la prima volta l' “Hedwig's
00:00-00:14
Warner Bros Theme”
Apertura della scena su cartello di Inizia una lieve melodia misteriosa con la
Privet Drive e spostamento celesta che accompagna lo spostamento
00:15-00:29
dell'inquadratura verso il bosco. Il dell'inquadratura verso il bosco e il volo del
gufo spicca il volo gufo.
L'inquadratura si sofferma
L'orchestra sottolinea l'ultimo avvenimento
01:01-01:04 sull'ultimo lampione e Silente
magico e gradualmente scende di volume.
risucchia l'ultima luce rimasta.
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I due personaggi si voltano perché
vengono interrotti da un rumore, Irrompe nella scena il suono di un aereo in
01:42-01:44
simile a quello di un aeroplano in picchiata
picchiata.
Silente lascia sulla soglia della Il tema scompare e viene trasformato in una
02:45-03:05 porta il piccolo Harry e si rivolge musica più evocativa, sempre eseguita dal
ad Hagrid flauto, ma arricchita da altri strumenti.
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Analisi scena n°2: Il racconto del bambino sopravvissuto
A questo punto della storia, Harry ha già avuto le sue prime esperienze con il
mondo magico. Poche scene prima, Harry è arrivato a Diagon Alley, quartiere nascosto
all’interno di Londra. Harry è già venuto a conoscenza di nuovi dettagli riguardo al suo
passato. Dopo la visita alla Gringott (la banca dei maghi), il ragazzo ha scoperto che i
suoi genitori gli avevano lasciato un grande patrimonio così da permettergli di
frequentare la scuola e comprare tutto ciò di cui avesse bisogno. Durante questo
viaggio, ha fatto conoscenza con i folletti, creature magiche che non aveva mai visto.
Tutta questa parte è sottolineata dal brano “Diagon Alley and the Gringott’s Vault”,
dove sono presenti diversi temi utilizzati in queste scene. Dopo la visita alla banca,
Harry si reca da Olivander, il venditore di bacchette, per comprare la sua prima
bacchetta magica. Qui viene ascoltato per la prima volta il tema legato all’ antagonista
della storia (e dell’intera saga): Voldemort. Il tema è presentato agli ottoni e viene
ripreso più volte lungo tutto il film; ogni volta che si parla di Voldemort, oppure si fa
riferimento alla sua presenza. La prima scena dove compare Voldemort è subito dopo
quella del negozio delle bacchette. Harry si trova al Paiolo Magico insieme ad Hagrid
e, divorato dalla curiosità sul suo passato, inizia a porgli delle domande su che cosa sia
successo al mago che ha ucciso i suoi genitori.
La scena si apre all’interno del locale e si possono facilmente udire alcuni rumori
di fondo: il più evidente è il bruciare della fiamma. I due personaggi iniziano a parlare
indisturbati dal resto della clientela del locale e molte informazioni vengono rivelate, tra
cui anche il nome di Voldemort. A quel punto, però, non vi è nessun innesto musicale:
tutto rimane in quiete. La musica entra in scena solamente quando Hagrid inizia il
racconto. Ad un tratto si sente un suono che fa capire allo spettatore che è difronte ad
un flashback. L’orchestra parte subito sovrapponendo i diversi timbri degli strumenti, ma
lasciando in evidenza gli ottoni: strumenti che verranno ricondotti al tema di Voldemort.
La melodia suonata dagli ottoni ricorda l’ “Hedwig’s Theme”, il quale però è
modificato, sia a livello melodico che ritmico. Con un attento ascolto, si possono
individuare alcune somiglianze tra i 2 temi, ma solo in alcuni punti. Si può ascoltare una
cellula melodica e ritmica molto simile alla parte conclusiva dell’ “Hedwig’s Theme”. La
melodia prosegue, accompagnando tutto il flashback che raffigura Voldemort, e spesso
vengono aggiunti dei suoni esterni a sottolineare alcuni avvenimenti: l’apertura della
porta; lo sfondare la porta della camera di Harry; il lancio dell’incantesimo su Lily;
l’urlo di Lily. A fare da sottofondo continuo vi è sempre il fruscio del vento ed alcuni
tuoni. La musica cambia quando Voldemort punta la bacchetta verso Harry. A quel
punto l’atmosfera si fa più calma e si possono ascoltare pochissime note suonate con la
celesta, lo strumento dell’ “Hedwig’s Theme”. Ad un tratto, si sente lo stesso suono che
aveva introdotto il racconto e lo spettatore è riportato nel presente. Qui inizia un
tappeto di archi con un breve ostinato che fa da sottofondo alle parole di Harry ed
Hagrid. Dopo poco tempo, la musica si scurisce grazie all’arrivo dei violoncelli che
fanno da passaggio al tema di Voldemort, suonato dagli ottoni (come era già stato
suonato da Olivander). Il tema sottolinea tutte le successive parole di Hagrid, ma
quando egli inizia a far riferimento alla caduta di Voldemort e al fatto che Harry sia
stato l’unico in grado di fermarlo, il tema sfuma gradualmente per far spazio all’
“Hedwig’s Theme” che porta alla conclusione della scena.
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Analisi dettagliata
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APPENDICE
La colonna sonora e i messaggi nascosti
Durante lo svolgimento del film, l’”Hedwig’s Theme” non è il solo tema che
ricorre più spesso. In molte scene del film, ricorrono spesso alcuni spezzoni del brano
“Leaving Hogwarts”, il quale viene proposto nei momenti di gioia e di pace interiore
del personaggio principale. La prima scena in cui compare questo tema è quasi ad
un’ora dall’inizio. Harry è appena arrivato ad Hogwarts ed è stato smistato nella casa
dei Grifondoro. Il tema compare durante la prima notte che il protagonista passa al
castello, mentre, preso dall’eccitazione da non riuscire a dormire, guarda dalla finestra
del suo dormitorio insieme ad Hedwige. Harry finalmente si sente a casa (sensazione
che non aveva mai provato dagli zii) ed il tutto è sottolineato dal tema di “Leaving
Hogwarts”. Il tema è suonato dagli archi con, a volte, alcuni interventi degli archi o
della celesta. Si tratta di un tema decisamente distensivo e viene spesso usato anche nei
momenti di transizione all’interno del film. Un’ altra scena significativa dove compare
questo tema è quando Harry trova lo Specchio delle Brame. Una volta davanti allo
specchio, Harry rivede per la prima volta i suoi genitori e tutto questo provocano in lui
un grande senso di gioia e nostalgia che vengono sottolineati dall’uso di questo tema. Il
titolo del brano fa sicuramente riferimento alla scena finale del film, ma come si è visto,
compare in diverse scene del film.
Sia “Leaving Hogwarts” che l’ “Hedwig’s Theme”, compaiono nei primi 3 film
musicati da John Williams. Ad esempio, i primi due temi che compaiono in di “Harry
Potter e la Camera dei segreti” (episodio successivo della saga), sono proprio questi
due. L’ “Hedwig’s Theme” viene utilizzato durante la presentazione del titolo del film, il
quale, pian piano sfuma, lasciando spazio al tema di “Leaving Hogwarts” il quale fa da
sottofondo per tutta la prima scena del film mentre Harry sfoglia il libro dei suoi
genitori. Ed è proprio nel secondo film che compare una versione distorta dell’
“Hedwig’s Theme”, la quale è legata al personaggio di Gilderoy Allock, mago codardo
e approfittatore.
In questa situazione, si nota come, durante la saga di Harry Potter, la colonna
sonora sia sempre stata di primaria importanza in quanto veicolo di preziose
informazioni. I compositori, fin partendo da John Williams, hanno sempre cercato di far
trapelare dei messaggi nascosti che avrebbero potuto anticipare il vero carattere di
alcuni personaggi. Un esempio è sicuramente questo. Un altro tema che cerca di
mettere lo spettatore davanti ad un oggetto chiave della storia è quello che situò sentire
quando Harry, nel primo film, scende nei sotterranei della Gringott e vede per la prima
volta la Pietra Filosofale. Tutto ciò è sottolineato da un tema molto tetro, suonato dagli
ottoni. Lo stesso tema lo si sente quando Harry arriva davanti allo specchio delle brame
alla fine del primo film, oppure quando entra all’interno del diario di Tom Riddle nel
secondo episodio della saga. Lo stesso discorso vale per il tema legato al mantello
dell’invisibilità all’interno del primo film: lo stesso tema si trova quando Harry scopre le
potenzialità magiche del diario di Riddle nel secondo film. In entrambi i casi siamo di
fronte ad una situazione in cui Harry sperimenta un’oggetto magico nuovo, spesso
legato alla storia del suo antagonista.
Con il proseguire della saga e con l’alternarsi dei diversi compositori, questi temi
sono scomparsi, tranne l’”Hedwig’s Theme”, il quale è presente in tutti i film, anche se,
come detto in precedenza, man mano che si procede verso la fine della saga, il tema
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compare sempre meno volte. Nonostante ciò, tutti i compositori successivi hanno cercato
di mantenere viva questa connessione tra colonna sonora e messaggi. Uno dei più
evidenti è sicuramente l’adozione del “Lily’s Theme”. Si tratta di un brano dove il tema
è intonato da una voce femminile ed è legato al personaggio della mamma di Harry:
Lily. All’interno del capitolo finale della saga, il tema viene ascoltato 3 volte: due di
queste sono legate al personaggio di Piton. In questo modo, il compositore vuole farci
intuire che tra i 2 personaggi vi è una connessione, ancor prima che essa venga svelata.
Desplat ha alluso al legame tra Lily e Piton ancor prima che Harry ne venisse a
conoscenza. Questo modo di rivelare messaggi celati è utilizzato anche da John
Williams. Nel terzo film, quando i 3 eroi arrivano ad Hogwarts, il classico discorso del
preside è anticipato da un canto del coro della scuola. Il brano scelto da Williams ha il
testo tratto dalla cantilena delle 3 streghe di “Macbeth” di Shakespeare. Il testo ha
come temi principali proprio quello della morte, quello della profezia e quello del
paradosso: 3 temi centrali in questo terzo capitolo della saga. Un ultimo esempio può
essere tratto da “Harry Potter e il Principe Mezzosangue” dove, dopo l’apertura del
film con poche note dell’ “Hedwig’s Theme”, il compositore devia la melodia in un
nuovo tema, sottolineando alcune scene che alludono ai sentimenti di affetto che Silente
prova per Harry. La stessa melodia è udibile alla fine del film, proprio in occasione
della morte del preside. Al termine del film, i sentimenti di amore ed affetto sono rivolti
a Silente stesso dopo la sua morte. Questo tema ricompare ancora nell’ultimo capitolo
della saga, quando si vede il ricordo di Piton. Ormai il tema è diventato simbolo di quei
sentimenti e lo spettatore lo ricollega subito all’amore tra Piton e Lily.
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CONCLUSIONI
FONTI
SITOGRAFIA:
BIBLIOGRAFIA:
- “Guida completa alla saga di Harry Potter”; Cosi Francesca e Repossi Alessandra;
Vallardi, 2008
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