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Autostrade

Nuove tipologie
di guard-rail
lungo la A22
Caratteristiche innovative delle barriere di sicurezza stradale in grado di
assorbire l’energia cinetica di veicoli leggeri e pesanti. Per garantire i
diversi livelli di contenimento necessari lungo un asse viario si effettuano
verifiche di tipo prestazionale, tramite crash test e simulazioni al computer.
Konrad Bergmeister, Andrea Demozzi, Claudia Pifferi, Angelo Villa

ià in sede di costruzione dell'autostrada negli an- zo di pubbliche gare impediva di scegliere un determinato

G ni 60 il problema del sicurvia venne affrontato in


maniera all'epoca innovativa. Ad esempio sui via-
dotti il sicurvia laterale era fissato su montanti HE80
tipo di barriera (brevettato dall'una o dall'altra ditta co-
struttrice) per evitare situazioni di esclusiva e, quindi, l'uni-
ca possibilità di discriminazione era fissare l'energia di con-
a distanza media di 1.50 m ed era costituito da una doppia tenimento ed il conseguente tipo (per le autostrade scelto
lama in acciaio Cor-Ten rinforzata da una trave triangola- fra B1, B2 o B3) di barriera.
re corrente al posto del distanziatore. Ne sarebbe conseguito, a seconda della ditta vincitrice,
La barriera a protezione dello spartitraffico era deci- un proliferare di tipologie diverse, a scapito della gestione
samente superiore al minimo dell'epoca (1968/1974 ) in (pensiamo ai ricambi), dell'unitarietà di immagine dell'au-
quanto costituita da una doppia lama in acciaio Cor-Ten di tostrada ed anche a scapito della sicurezza degli utenti in
altezza minima da terra pari a 65/70 cm. quanto i raccordi fra diversi tipi di barriera rappresentano
Anche l'uso dell'acciaio autopassivante tipo Cor-Ten ol- un elemento di debolezza e di rischio.
tre agli aneddoti (quante telefonate di chi chiedeva perché Per questo motivo alla fine del 1994 il Consiglio di
Autobrennero montava guard-rail già arrugginiti o a chi of- Amministrazione decise, in considerazione della perdu-
friva vernici speciali per recuperare il guard-rail) rispon- rante incertezza normativa sull’argomento e della neces-
deva alla duplice esigenza di aumentare la protezione in am- sità comunque urgente di programmare forti investimen-
bienti molto aggressivi e di migliorare l'inserimento am- ti nel settore per migliorare il livello di sicurezza del-
bientale. l'autostrada, di sviluppare un programma di ricerca mira-
L'aumento della velocità media dei veicoli ma, soprat- to all’adeguamento dei propri sistemi di sicurezza stra-
tutto dell'altezza dei baricentri, ha evidenziato la necessità dale alle caratteristiche del traffico moderno.
di un radicale intervento di adeguamento. Particolarmente significativo è stato l'incontro con il
Dopo la circolare del 1987, rispettata peraltro dalla mag- prof. Vittorio Giavotto del Dipartimento di Ingegneria Ae-
gior parte delle barriere installate in A22, il D.M. 223 del rospaziale del Politecnico di Milano, che già da anni ave-
1992 ha mutato radicalmente l'impostazione del problema va sviluppato metodi di calcolo ed esperienze concre-
trasformandolo da statico in dinamico ed imponendo un'e- te nell'ambito dei problemi di crash.
nergia minima di contenimento, variabile in funzione del- E' significativo che gli ingegneri
la localizzazione della barriera e delle caratteristiche della esperti di strade e quindi in-
strada su cui andava montata. gegneri civili, af-
Permaneva però una grave difficoltà di applicazione del
decreto per la mancanza di barriere omologate, condizio-
ne prevista dallo stesso decreto per la propria opera-
tività.
Inoltre la necessità di affida-
re l'esecuzione di queste
opere per mez-

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2 aerei) e quindi la ricerca ha sviluppato sistemi di studio e di Konrad Bergmeister,
simulazione della realtà in ambito dinamico. Andrea Demozzi,
Nel 1995 l’Autostrada del Brennero ha incaricato il Di- Claudia Pifferi,
partimento di Ingegneria Aerospaziale del Politecnico di Angelo Villa,
Milano di sviluppare un nuovo sistema completo di bar- Autostrada del
riere di sicurezza stradale (guard-rails), in grado di garan- Brennero S.p.A.,
tire tutti i diversi livelli di contenimento necessari lungo Direzione tecnica.
un asse viario di notevole importanza.
Tale attività si è concretizzata prima attraverso la pro- 1. Autostrada del
gettazione della barriera e la simulazione degli impatti per Brennero.
mezzo di idonei programmi di calcolo e la successiva ve-
rifica sperimentale. 2. Barriera centrale
Si sono quindi individuate le principali tipologie e rea- in fase di montaggio.
lizzati i primi prototipi in base alla normativa in vigore (D.M.
n. 223 del 18.02.1992), attivando nel contempo i primi con-
tatti internazionali con i Laboratori di ricerca sull’argomento.
Nell’attività di progettazione, calcolo e verifica speri-
mentale mediante crash-tests, si è fatto riferimento alla nor-
mativa europea sui sistemi di sicurezza stradale (EN 1317),
recentemente recepita anche dalla normativa italiana, come
si illustrerà nel corso della relazione.
Caratteristica principale di queste nuove tipologie di guard-
rail è la capacità di assorbire l’energia cinetica di veicoli sia

frontino i problemi dal punto di vista della "statica" e quin-


di siano tutto sommato scarsamente preparati ad un af-
fronto di tipo dinamico come in realtà sono i problemi
di urto dei veicoli contro elementi - come le barrire - de-
stinati a trattenerli minimizzando gli effetti sugli occu-
panti del veicolo.
Per contro, nell'ambito dell'ingegneria aeronautica è
più normale pensare in termini di minimizza-
zione degli effetti dell'impatto (si pen-
si al miglioramento dei siste-
mi di ancoraggio dei
sedili degli

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Autostrade leggeri che pesanti, contenendo in modo efficace il veicolo pe-
sante e rallentando con gradualità il veicolo leggero, senza dan-
ni importanti per gli occupanti. Si è inoltre realizzato un si-
norme precedenti, infatti, definivano solo caratteristiche
“geometriche” dei sistemi di sicurezza in acciaio.
In particolare:
curvia che anche dal punto di vista estetico rappresenta una a) la Nota Ministeriale del 30.07.1966 determinava delle ca-
evoluzione del precedente, garantendo così una continuità per- ratteristiche dimensionali:
cettiva da parte dell'utente nella fase di sostituzione e quindi • altezza del bordo inferiore del nastro da terra > 25 cm,
una percezione di ordine e armonia nel percorrere la auto- • altezza dell’asse-nastro da terra > 40 e < 50 cm,
strada. È una struttura "trasparente" che non occlude la visi- • altezza del bordo superiore del nastro da terra > 60 cm,
bilità soprattutto sui manufatti e anche questo aumenta la gra- • altezza del nastro > 30 cm.
devolezza del viaggio. Infatti nella tipologia più “pesante” che In base a tali caratteristiche - adeguatamente potenzia-
é la H4b (laterale su manufatti) solo 46 cm su 155 cm di al- te - furono progettate le barriere alla costruzione dell’Au-
tezza totale sono occupati da lame o correnti permettendo a tostrada del Brennero.
chi guida una percezione molto buona del paesaggio. b) La Circolare del Ministero LL.PP. n. 2337/87 determi-
Il piano approvato nel 1994 prevedeva un significativo nava delle caratteristiche di qualità e dimensionali:
investimento sui sicurvia. • acciaio di qualità > Fe 360, zincato a caldo con una quan-
Nell'ambito di tale programma già nel 1996 si sono ese- tità di zinco > 300g/mq,
guite le prime installazioni della tipologia “centrale spartitraf- • nastro: spessore minimo 3 mm, altezza > 300 mm, svi-
fico” - la più urgente - , e nel 1997 si è completata la proget- luppo > 475 mm,
tazione di tutte le tipologie che riguardano un’autostrada: ol- • paletti: spessore minimo 5 mm, lunghezza 1,65m per cen-
tre alla già citata “centrale spartitraffico”, la “laterale su rile- trale e 1,95m per laterale,
vato”, “laterale su viadotto”, “transizioni”, “terminali” e “chiu- • bordo superiore nastro h > 70cm.
sura varchi” nello spartitraffico. Attualmente è in corso di ul- In base a tali criteri è stata impostata la “riqualifica-
timazione la sostituzione del guard-rail centrale spartitraffico zione” negli anni 1990/1993 delle barriere presenti in auto-
e si è già iniziata la sostituzione, in alcuni tratti importanti, di strada.
quello laterale. c) Secondo l’approccio “prestazionale” del D.M. 223/92,
invece, la barriera deve verificare determinati obiettivi, cer-
IL PROGETTO DELLE BARRIERE tificati mediante crash-tests da eseguirsi presso laboratori
DI SICUREZZA STRADALE autorizzati:
Con il D.M. 223/92 e successivi aggiornamenti ed in- • adeguatezza strutturale della barriera, senza distacco di ele-
tegrazioni il problema barriere di sicurezza per la prima vol- menti;
ta viene affrontato da un punto di vista “prestazionale”. Le • contenimento dei veicolo, senza ribaltamento a scaval-

QUADRO NORMATIVO

Il tema “barriere di sicurezza stradale” è stato affrontato dalla 11. Circolare ANAS n. 6477 del 27.05.1998, Circolare n. 17600
normativa nazionale in modo molto intenso e spesso con- del 05.12.1997 – Chiarimenti.
traddittorio: basti pensare che dal 1987 sono state emesse al- 12. D.M. LL.PP. del 03.06.1998, Ulteriore aggiornamento del-
meno 11 disposizioni normative in merito, di cui 9 negli ultimi le istruzioni tecniche per la progettazione, l’omologazione e l’im-
7 anni. piego delle barriere stradali di sicurezza e delle prescrizioni tec-
In particolare alla data odierna la normativa tecnica di riferi- niche per le prove ai fini dell’omologazione.
mento può essere riassunta come segue: 13. D.M. LL.PP. del 11.06.1999, Integrazioni e modificazioni al
1. Nota Ministeriale 30.07.1966, Norme tecniche per barriere decreto ministeriale 3 giugno 1998, recante: “Aggiornamento
di sicurezza in metallo. delle istruzioni tecniche per la progettazione, l’omologazione
2. Bollettino Ufficiale del C.N.R. del 28.07.1980, Norme sulle e l’impiego delle barriere stradali di sicurezza”.
caratteristiche geometriche delle strade extraurbane. Dopo un periodo di incertezza attualmente il quadro normativo
3. Circolare LL.PP. n. 2337 del 10.07.1987, Provvedimenti per si sta finalmente avviando alla definizione in linea con le indi-
la sicurezza stradale. Barriere stradali. Specifica per l’impiego cazioni internazionali.
delle barriere in acciaio. Infatti, gli ultimi aggiornamenti recepiscono in parte il lavoro
4. D.M. LL.PP. del 04.05.1990, Aggiornamento delle norme tec- svolto dal Comitato Tecnico europeo CEN/TC/226 - cui Auto-
niche per la progettazione, l’esecuzione ed il collaudo dei pon- brennero partecipa con un proprio rappresentante - e riporta-
ti stradali. no la normativa nazionale in materia di sicurezza stradale agli
5. D.M. LL.PP. n. 223 del 18.02.1992, Regolamento recante standard europei (normativa tecnica UNI EN 1317).
istruzioni tecniche per la progettazione, l’omologazione e l’im- Si rileva comunque che le norme del 1992 e di conseguenza i
piego delle barriere stradali di sicurezza. successivi aggiornamenti erano condizionati per l'entrata in vi-
6. Circolare LL.PP. n. 2595 del 09.06.1995, Barriere stradali di gore alla omologazione di almeno due tipi di barriera per ogni
sicurezza. Decreto ministeriale 18 febbraio 1992, n. 223. classe, condizione ad oggi ancora non raggiunta.
7. Circolare LL.PP. n. 2357 del 16.05.1996, Fornitura e posa Per la verità il decreto del giugno 1999 stabilisce una validità
in opera di beni inerenti la sicurezza della circolazione stra- delle norme comunque entro 24 mesi dalla propria entrata in
dale. vigore (7/8/1999) anche in mancanza della circolare con la qua-
8. D.M. LL.PP. n. 4621 del 15.10.1996, Aggiornamento del de- le si stabilisce l'avvenuta omologazione di due tipi per ogni de-
creto ministeriale 18 febbraio 1992, n. 223, recante istruzioni stinazione e classe e quindi in ogni caso la norma diventerà co-
tecniche per la progettazione, l’omologazione e l’impiego del- gente nell'agosto del 2001.
le barriere stradali di sicurezza A tale proposito si segnala l'opportunità di una completa iden-
9. Circolare LL.PP. n. 4266 del 15.10.1996, Istituti autorizzati tità fra normativa europea ed italiana, nel quadro della identità
all’esecuzione di prove di impatto in scala reale su barriere stra- dei veicoli, delle norme di circolazione e dei mercati che ormai
dali di sicurezza. caratterizza la realtà europea, ed anche per superare gli osta-
10. Circolare ANAS n. 17600 del 05.12.1997, Progettazione, coli ad una compiuta realizzazione del DM 223 a 9 anni dalla
omologazione e impiego delle barriere stradali di sicurezza. sua pubblicazione (18/2/92).

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camento; • classe N1, contenimento minimo Lc = 44kJ 3. Urto del veicolo


• sicurezza per gli occupanti del veicolo; • classe N2, contenimento medio Lc = 82kJ pesante contro la
• traiettoria di rinvio del veicolo < 1/3 angolo di impatto; • classe H1, contenimento normale Lc = 127kJ chiusura varchi (H2).
• spostamento trasversale totale della barriera da valutare in • classe H2, contenimento elevato Lc = 288kJ
base alla destinazione. • classe H3, contenimento elevatissimo Lc = 463kJ 4. Livello di
In base a tali specifiche prestazionali l’Autostrada del • classe H4, contenimento per tratti ad contenimento.
Brennero ha sviluppato dal 1995 al 1998 un’attività pro- altissimo rischio Lc = 572kJ
gettuale completa, ottenendo la certificazione presso il Il livello di contenimento viene verificato usando veicoli di-
Laboratorio L.I.E.R. di Lione in Francia di tutte le tipo- versi, come da Tab. 1.
logie necessarie a coprire i diversi tipi di installazione pre-
senti in autostrada, ed in particolare (vedi – Scheda tec- TAB. 1 DETERMINAZIONE DEL LIVELLO DI CONTENIMENTO (Lc)
nica): barriera centrale per spartitraffico (H3), barriera la- Classe velocità angolo di impatto massa totale tipo di veicolo codifica
terale da rilevato (H2), barriera laterale da viadotto (H4b), (km/h) (deg) (ton) europea
con e senza cordolo, terminali (P4), transizioni (H2 ---> N1 80 20° 1,5 Autovettura TB31
H4b), chiusura varchi (H3). N2 110 20° 1,5 Autovettura TB32
Le modalità di svolgimento delle prove su scala reale H1 70 15° 10,0 Autocarro TB42
(“crash-tests”) sono definite in modo preciso sia dal D.M. H2 70 20° 13,0 Autocarro/Bus TB51
citato e dai suoi aggiornamenti che dalla normativa tecni- H3 80 20° 16,0 Autocarro TB61
ca UNI EN 1317. H4a 65 20° 30,0 Autocarro TB71
Di seguito si descrivono brevemente i parametri che ven- H4b 65 20° 38,0 Autoarticolato TB81
gono rilevati, con particolari tecniche di misura, durante ta- Fonte: D.M. LL.PP. 3 giugno 1998 e UNI EN 1317
li prove, e che definiscono oggettivamente il comportamento
della barriera. Indice di severità degli impatti (ASI)
Misura la severità dell’urto sugli occupanti delle auto-
Livello di contenimento (Lc) vetture considerati seduti con cinture di sicurezza allacciate:
Rappresenta l’energia cinetica posseduta dal mezzo
all’atto dell’impatto, calcolata con riferimento alla com-
ponente della velocità ortogonale alle barriere:

dove:
• ax(t), ay(t), e az(t) sono le componenti dell’accelerazione
dove: baricentrica mediate su una scala temporale di 50 millise-
M = massa del veicolo (ton) condi;
v = velocità di impatto (m/s) • g è l’accelerazione di gravità (9.81m/s2).
ϕ = angolo di impatto (deg) La valutazione dell’ASI deve essere effettuata per tut-
In base al livello di contenimento la normativa prevede te le classi (tranne la N1) mediante una prova secondo le
una classificazione delle barriere: specifiche riportate in Tab. 2.
4 TAB. 2 DETERMINAZIONE DELL’INDICE DI SEVERITA’ DEGLI IMPATTI (ASI)
Classe Velocità Angolo Massa totale Tipo di Codifica
(km/h) di impatto (kg) veicolo europea
(deg)
tutte le classi
(escluso N1) 100 20° autovettura TB11
Fonte: D.M. LL.PP. 3 giugno 1998 e UNI EN 1317

La normativa tecnica UNI EN 1317 consiglia un indi-


ce ASI minore o uguale ad 1 (severità “A”), ammettendo
comunque un indice ASI fino a 1.4 (severità “B”). Sono inol-

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Autostrade tre dichiarate possibili ulteriori deroghe a tale limite, per zo-
ne in cui il contenimento dei veicoli deve essere categorico.
Il D.M. LL.PP. 3 giugno 1998, invece, fissa per tutte le
IL PROGETTO DELL’INSTALLAZIONE
Fino a questo punto si sono considerati solo gli aspetti
relativi alla progettazione delle diverse tipologie di barrie-
barriere un indice ASI minore o uguale ad 1, ammettendo ra di sicurezza stradale.
un indice ASI fino a 1.4 solo per le barriere destinate a pun- Si ritiene opportuno, ora, affrontare brevemente le pro-
ti particolarmente pericolosi. blematiche relative alla progettazione dell’installazione, cioè
Attualmente l’indice ASI è oggetto di una approfondi- alle modalità di identificazione delle zone da proteggere e
ta discussione in ambito normativo tecnico internazionale; del livello di contenimento opportuno per le stesse zone.
tale indice, infatti, presenta alcuni limiti interpretativi, sia Su tali aspetti la normativa nazionale è molto sintetica,
perché necessita di una delicata strumentazione di rilievo e di fatto offre ampia discrezionalità al progettista, salvo al-
a bordo, sia perché semplifica in un unico parametro un cune indicazioni ritenute cogenti. I riferimenti specifici sul-
evento complesso quale l’urto di un veicolo in svio. l’argomento possono essere riassunti come segue.
Per questo motivo la normativa europea completa la va-
lutazione della severità dell’urto considerando altri ulte- Bollettino Ufficiale del C.N.R. 28 luglio 1980
riori quattro parametri: THIV (Theoretical Head Impact Ve- Prevede che gli spartitraffico siano muniti di barriera di
locity), PHD (Post-impact Head Deceleration), OIV (Oc- sicurezza nel caso di strade con carreggiate separate di-
cupant Impact Velocity), ORA (Occupant Ride-down Ac- stanziate non più di 12 metri.
celeration). Per le scarpate laterali, invece, tale norma prevede l’in-
stallazione di barriere di sicurezza nel caso di:
Larghezza utile del sistema (W) • scarpate di altezza > 3.50m e pendenza ≥ 1/5 e < 2/3;
Misura la distanza tra la posizione iniziale del fronte • scarpate con pendenza ≥ 2/3.
della barriera di sicurezza e la massima posizione dinami-
ca laterale di qualsiasi componente principale del sistema, D.M. LL.PP. n. 223 del 18.02.1992 e successivi
veicolo compreso. aggiornamenti
La normativa prevede una classificazione delle bar- Riporta le indicazioni prescrittive per le installazioni
riere in base al livello di larghezza utile del sistema come da di sicurvia su nuovi assi viari o su adeguamenti importanti
Tab. 3. di assi esistenti.

5. Larghezza utile 5 6
del sistema.

6. Barriera H4 b con
veicolo leggero
prima dell’impatto.

7. Urto del veicolo


pesante contro una
barriera H2.

TAB. 3 CLASSIFICAZIONE IN BASE AL LIVELLO 7


DI LARGHEZZA UTILE (W)
Classe livelli di larghezza
utile W (m)
W1 ≤ 0,6
W2 ≤ 0,8
W2 ≤ 1,0
W4 ≤ 1,3
W5 ≤ 1,7
W6 ≤ 2,1
W7 ≤ 2,5
W8 ≤ 3,5
Fonte: D.M. LL.PP. 3 giugno 1998 e European Standard EN1317
(CEN/TC226/WG1)

Indice di deformazione dell’abitacolo (VCDI) Con questo Decreto il problema della sicurezza stra-
Codifica i danni subiti dal veicolo, mediante un codice che dale viene opportunamente riconsiderato in base alle note-
indica la posizione del danno (fronte/retro, destro/sinistro) e la voli variazioni delle caratteristiche del traffico stradale (in-
quantificazione dello stesso (percentuale di riduzione di alcu- tensità di flusso, velocità, massa) subentrate nell’ultimo de-
ne misure fondamentali dell’abitacolo). Tale parametro, uni- cennio.
tamente ad un’accurata documentazione fotografica delle prin- Le protezioni con barriere di sicurezza sono ritenute ne-
cipali rotture e deformazioni, contribuisce alla formulazione cessarie nei seguenti casi:
del parere finale. La normativa prevede inoltre precise moda- • bordo laterale di tutte le opere d’arte all’aperto (ponti, via-
lità di acquisizione dei parametri sopra riportati, nell’allegato dotti, sovrappassi, muri di sostegno della carreggiata);
“Prescrizioni tecniche per le prove delle barriere e dispositivi • spartitraffico, ove presente;
di sicurezza stradale ai fini dell’omologazione”. • bordo stradale nelle sezioni in rilevato, per scarpate con

30 LE STRADE 1-2/2001
pendenza ≥ 2/3; per pendenze inferiori si demanda al pro- dei veicoli leggeri; 8. Distanza
gettista la valutazione di situazioni di potenziale pericolo- • una seconda in campo plastico, mediante la deformazio- determinante
sità; ne permanente di tutti gli elementi della barriera ed in par- per l’installazione
• ostacoli fissi (pile di ponti, rocce affioranti, alberature, pa- ticolare dei montanti, alla base dei quali si determina una di sistemi di ritenuta
li di illuminazione, supporti per segnaletica, edifici, cortili). cerniera plastica. su autostrade
La normativa tecnica di riferimento non definisce pre- Un ulteriore contributo all’assorbimento dell’energia ci- e superstrade.
cisamente i criteri di scelta delle barriere nelle diverse si- netica è determinato dalla deformazione elasto-plastica del
tuazioni di installazione. Il D.M. sopra citato riporta solo veicolo. 9. Distanze
una tabella di sintesi (vedi Tab. 4) che indica le classi mi- determinanti
nime di barriere da impiegare in funzione: Trasmissione delle forze al terreno massimali per
• del tipo di strada (classificata o assimilata in base al Nuo- La trasmissione al terreno degli sforzi conseguenti al- l’installazione
vo Codice della Strada); l’urto viene garantita dimensionando opportunamente l’in- di sistemi di ritenuta
• del tipo di traffico (I, II o III, a seconda del TGM e della fissione dei montanti (generalmente -1.20 metri da quota lungo strade a
percentuale di traffico pesante); terreno), in modo tale da rendere efficaci le reazioni del ter- traffico misto per
• della destinazione generale delle barriere stesse (sparti- reno per la realizzazione della cerniera plastica alla base de- V=50-80 km/h.
traffico, bordo laterale, bordo ponte). gli stessi montanti (generalmente a -0.20 m da quota terre-
no, in base all’esperienza ma-
TAB 4. IDENTIFICAZIONE DELLE CLASSI MINIME NELLE DIVERSE DESTINAZIONI turata in diversi tipi di terreno).
Tipo di strade Traffico Destinazione barriere Attualmente la profondità di
Spartitraffico Bordo Bordo ponte infissione dei montanti è de-
laterale sunta, di fatto, da considera-
Autostrade (A) e strade I H2 H1 H2 zioni sperimentali e da prove
extra-urbane principali (B) II H3 H2 H3 dal vero; è in fase di sviluppo
III H3-H4 H2-H3 H4 un aggiornamento della nor-
Strade extra-urbane secondarie I H1 N2 H2 mativa tecnica internazionale
(C) e strade urbane di II H2 H1 H2 che intende definire scientifi-
scorrimento (D) III H2 H2 H3 camente il comportamento del
Strade urbane di quartiere (E) I N2 N1 H2 terreno soggetto a forze dina-
e strade locali (F) II H1 N2 H2 miche.
III H1 H1 H2 Sono state fatte prove empi-
Fonte: D.M. LL.PP. 3 giugno 1998 riche sulla infissione dei pa-
letti in sovrastrutture stradali
Rimane quindi a carico del progettista la determinazio- (conglomerato bituminoso + rilevato compattato) per com-
ne delle caratteristiche prestazionali da adottare nelle sin- plessivi cm 70, riferiti a quelle situazioni particolari nelle
gole specifiche situazioni, solo parzialmente elencate dal- quali per la presenza di sottoservizi (canalizzazioni, cavi
la stessa normativa e sopra riportate, nonché la determina- ecc,) non si può raggiungere la profondità di cm 120 stan-
zione di una larghezza di riferimento che individui una pos- dard. Ebbene anche in questi casi la cerniera plastica si for-
sibile fascia di sicurezza, oltre la quale eventuali ostacoli ma a circa 10-20 cm dalla quota del terreno.
presenti non necessitano di protezione.
A tale proposito, in Autostrada del Brennero si è fatto Trasmissione delle forze ai cordoli di manufatti
riferimento alla letteratura internazionale sull’argomento, Nel caso, invece, di intervento su opera d’arte, è ne-
ed in particolare alle norme tecniche svizzere Schweizer cessario rinforzare la struttura dei cordoli dei viadotti o dei
Norm 640 566 (dicembre 1995), che definiscono in modo muri di sostegno, generalmente non dimensionati all’epo-
preciso la “distanza determinante” come la distanza oltre la ca di costruzione per gli sforzi trasmessi dalle moderne bar-
quale non è ritenuta necessaria l’installazione di sistemi di riere di sicurezza. Spesso, inoltre, l’intervento di sostituzione
sicurezza, ed inoltre identificano una casistica più dettagliata del sicurvia riguarda opere fortemente degradate in seguito
di installazioni e di caratteristiche prestazionali richieste. all’attacco combinato dei sali disgelanti (prima causa della
8 9

IL PROGETTO DELLE CONDIZIONI DI VINCOLO corrosione delle armature), della carbonatazione (reazione
chimica fra cemento e anidride carbonica penetrata nel con-
Comportamento meccanico della barriera glomerato) e dei cicli di gelo e disgelo (con accelerazione
La barriera di sicurezza stradale in acciaio può essere del distacco di porzioni di conglomerato).
genericamente schematizzata come una o più “travi” (na- Tali considerazioni hanno portato, di fatto, in Auto-
stro, corrimano, scansaruota) su infiniti “appoggi” (mon- strada del Brennero, alla decisione di prevedere la costru-
tanti). L’assorbimento dell’energia cinetica del veicolo da zione delle eventuali barriere di sicurezza su opere d’arte al-
parte di tale sistema avviene, semplificando, in due fasi: l’interno dei programmi di risanamento e/o ricostruzione
• una prima in campo elastico, a cui si riduce spesso l’urto delle stesse opere. L’installazione di barriere di sicurezza su

LE STRADE 1-2/2001 31
Autostrade SCHEDA TECNICA
Classe (EN1317): H2 - barriera stradale ad alto conteni-
mento.
Crash-tests:
- autovettura, peso 900kg, velocità 100km/h, angolo di
piano viabile impatto 20°;
- pullman, peso 13t, velocità 70km/h, angolo di impatto 20°.
Installazioni: laterale su rilevato, stazioni, svincoli di stazione.
Altezza su piano viabile: cm. 75
Altezza sup. lama su piano viabile: cm. 75
Altezza lama: cm. 31
Profondità di infissione: cm: 120
Larghezza cm: 43.8

Classe (EN1317): H3 - barriera stradale ad alto contenimento.


Crash-tests:
- autovettura, peso 900kg, velocità 100km/h, angolo di impatto 20°;
- camion, peso 16t, velocità 80km/h, angolo di impatto 20°
Installazioni: centrale spartitraffico, pile sovrappassi, laterale ope-
re minori.
Altezza su piano viabile: cm. 125
piano viabile Altezza sup. lama su piano viabile: cm. 75
Altezza lama: cm. 31
Profondità di infissione: cm: 120
Larghezza cm: 43.8

Classe (EN1317): H4b - barriera stradale a contenimento molto


alto.
Crash-tests:
- autovettura, peso 900kg, velocità 100km/h, angolo di impatto
20°;
- autoarticolato, peso 38t, velocità 65km/h, angolo di impatto
piano viabile 20°.
Installazioni: laterale su ponti e viadotti, parallelismo altri assi
viari o ferroviari.
Altezza su piano viabile: cm. 155
Altezza sup. lama su piano viabile: cm. 83
Altezza lama: cm. 31
Profondità di infissione: cm: 25 min. su cordolo
Larghezza cm: 43

Classe (EN1317): H3 - barriera stradale removibile.


Crash-tests:
- camion, peso 16t, velocità 80km/h, angolo di impatto 20°
Installazioni: chiusura varchi nello spartitraffico centrale

piano viabile

Classe (EN1317): P4 – terminale/iniziale di barriera laterale.


Crash-tests:
- autovettura, peso 900kg, velocità 100km/h, impatto frontale
piano viabile disassato;
- autovettura, peso 1500kg, velocità 110km/h, impatto fron-
tale in asse;
- autovettura, peso 1500kg, velocità 110km/h, impatto latera-
le con angolo di 15°;
- autovettura, peso 900kg, velocità 100km/h, impatto laterale
con angolo di 165°;
Installazioni: inizio-fine tratti di barriera di sicurezza laterale

32 LE STRADE 1-2/2001
10 11 10. Barriera H4b con
veicolo pesante
prima dell’impatto.

11. Effetti dell’urto


contro la barriera H2.

12. Particolare del


cordolo per il
montaggio della
barriera H4b su
opera d’arte.

cordoli di opere d’arte, quindi, viene effettuata contestual- Si sottolinea peraltro come rispetto ad altre soluzioni
mente al rifacimento completo dei cordoli stessi, con rinfor- (come i new-jersey in calcestruzzo ) la soluzione studiata
zo del collegamento dei cordoli all’impalcato, previa veri- diminuisce l’energia complessiva ( e quindi lo sforzo ) tra-
fica della struttura dell’opera nel suo complesso. smesso al cordolo in quanto una parte dell’energia dell’im-
Riguardo ai carichi trasmessi dalle barriere di sicurez- patto viene impiegata nella deformazione della barriera e
za alle strutture, preme precisare che si ritiene non adeguato dei montanti.
alle moderne tipologie di sicurvia quanto previsto dall’u-
nico riferimento normativo in vigore, e cioè il D.M. LL.PP. IL PROGETTO DELLA QUALITÀ
4 maggio 1990, Aggiornamento delle norme tecniche per Da ultimo, ma non per importanza, si ritiene utile af-
la progettazione, la esecuzione ed il collaudo dei ponti stra- frontare brevemente la problematica della qualità del ma-
dali. Tale norma, infatti, prevede per il caso di veicolo in teriale che compone la barriera di sicurezza. Questo ar-
svio una forza orizzontale trasversale non inferiore a 4.5 gomento va considerato ancora nella fase progettuale,
ton applicata a 0.60m dal piano viabile, più una forza oriz- in modo tale da essere previsto in Capitolato e verificato
zontale longitudinale di 3.0 ton ripartita su 4 montanti. Nel- in corso d’opera.
la realtà, invece, si è constatato che nella fase centrale del- Si è già accennato al problema della corrosione delle
l’urto contro barriera da ponte il mezzo pesante (nei crash- parti metalliche in ambito stradale: i sali disgelanti sparsi
tests un autoarticolato da 38 tonnellate) tende a disporsi sulle pavimentazioni, le nebbie, l’umidità, i cicli di gelo-di-
in direzione parallela alla barriera ed a plasticizzare con- sgelo intaccano il metallo, anche se protetto, e trovano “ali-
temporaneamente tutti i montanti corrispondenti alla pro- mento” nell’ambiente acido determinato dai gas di scarico
pria lunghezza. Nel caso della barriera stradale tipo “Au- (ossidi ed anidride carbonica). Un ulteriore accelerazione
tobrennero” (montanti HEB100 ogni 1.33m), ciò ha por- del fenomeno può derivare anche da contatti non previsti
tato a calcolare una forza trasmessa distribuita pari a e non protetti fra materiali con potenziali elettrici diversi, e
7.5ton/m applicata a circa 0.60m dal piano viabile e, di con- quindi con caratteristiche di resistenza alla corrosione di-
seguenza, un dimensionamento del cordolo come illustra- verse (“effetto pila”, a scapito del materiale più nobile).
to in figura 12. Nelle barriere di sicurezza si cerca generalmente di por-
re rimedio a tale problema in due modi:
12 a) tramite l’utilizzo di acciaio “autoprotetto” o “autopassi-
vante” (tipo Cor-ten, Resco e simili);
b) tramite la zincatura a caldo dell’acciaio tradizionale
(Fe360, Fe430, Fe510 secondo UNI EN 10025).
L’Autostrada del Brennero ha sempre utilizzato, fin dal-
la costruzione, soprattutto l’acciaio autopassivante, sia per
la resistenza alla corrosione atmosferica che per la partico-
lare colorazione brunita (conseguente allo strato superficiale
di ossidi stabili), meno impattante alla vista dell’acciaio zin-
cato soprattutto in caso di sostituzione di tratti limitati di
barriera per incidenti.
Le particolari caratteristiche meccaniche e di resistenza
alla corrosione derivano, per tale acciaio, dal grano auste-
nitico estremamente fine (= dimensione media dei cristalli
dell’acciaio allo stato austenitico prima dell’ultima tra-
sformazione al raffreddamento) e dall’aggiunta di partico-
lari elementi di lega (cromo, rame e nichel).
Le verifiche da condurre su tale tipo di acciaio sono di
tipo chimico (elementi presenti in lega), meccanico (resi-
stenza caratteristica allo snervamento, resilienza ed allun-
gamento) e fisico (grano austenitico).
Per quanto riguarda l’acciaio tradizionale zincato a cal-
do, le caratteristiche chimiche e meccaniche da rispettare
sono determinate dalla normativa UNI EN 10025. La resi-
stenza alla corrosione, in questo caso, è garantita da una pro-
tezione superficiale ottenuta tramite zincatura. Con questo
termine si identifica un particolare procedimento, molto
complesso, che deve essere eseguito e verificato con at-
tenzione in tutte le sue parti.
Una prima verifica va condotta sul supporto: gli elementi

LE STRADE 1-2/2001 33
Autostrade che concorrono in diversa percentuale a formare l’acciaio
possono influenzare, a seconda del contenuto percentuale,
la reazione fra il ferro e lo zinco, che determina lo strato pro-
semplicistico alle problematiche della sicurezza stradale, in
considerazione delle nuove caratteristiche del traffico mo-
derno (flusso-velocità-massa), del costo sociale determina-
tettivo. Ad esempio, un eccessivo contenuto di silicio nel- to dall’incidentalità stradale, nonché di una maggiore con-
l’acciaio determina un eccesso di spessore e di fragilità del sapevolezza civile maturata sull’argomento.
rivestimento; recenti indagini hanno determinato in A questo proposito - e l'esperienza di ottimizzazione
0.15÷0.25% e 0.03÷0.04% i due ranges ammissibili di con- delle barriere di sicurezza nel corso dei crash-test lo ha
tenuto massimo di silicio. dimostrato in maniera evidente - si sottolinea come la se-
Nel procedimento, inoltre, va curata attentamente la pre- parazione storica e professionale fra progettazione dei
parazione delle superfici da zincare, secondo le seguenti fa- veicoli e progettazione delle strade e degli "accessori"
si: sabbiatura (per eliminare residui bituminosi o di salda- stradali rappresenti un limite alla creazione di un siste-
tura), sgrassaggio in soluzione calda (solitamente a base di ma strada-veicolo che renda massima la sicurezza per l'u-
soda caustica), decapaggio mediante immersione in acido tente.
cloridrico (per eliminare ossidi, ruggine e calamina), flus- Banalmente una barriera che trattiene un autobus, che è
saggio mediante immersione in una soluzione di sali di zin- un veicolo carrozzato e quindi "liscio", non riesce a tratte-
co e di ammonio (per agevolare l’aggrappo), preriscalda- nere un autocarro dello stesso peso che la investa alla stes-
mento e finalmente immersione nello zinco fuso, puro al- sa velocità anche per problemi costruttivi del veicolo (for-
meno al 98%, ad una temperatura variabile dai 440 ai 460°. ma dei mozzi delle ruote anteriori, aggancio dell'asse an-
Lo spessore minimo della zincatura risultante deve es- teriore al telaio, collegamento fra cassone e telaio, asperità
sere pari a 80mm. e spigoli laterali).
Anche in questo caso le caratteristiche chimiche, fisi- Ancora il problema del collegamento fra carico e vei-
che e meccaniche da rispettare sono determinate dalle nor- colo, l'altezza del baricentro sono tutte questioni "subite"
mative tecniche in vigore, reperibili nella letteratura sul- dalla strada e di conseguenza dalla barriera di sicurezza
l’argomento e parzialmente riportate in bibliografia. senza alcuna possibilità di modificare l'impostazione del
In Autobrennero le barriere in acciaio zincato vengono parco circolante.
utilizzate unicamente nell'ambito della ristrutturazione dei L’Autostrada del Brennero ha cercato - per quanto nel-
ponti, per evitare che la colatura rugginosa, tipica dei primi le proprie competenze - di migliorare la sicurezza per l'u-
periodi di esposizione del CORTEN, sporchi i manufatti ap- tente avendo sviluppato un progetto di barriera completo
pena realizzati con effetti estetici sgradevoli. delle varie componenti necessarie:
• laterale,
CONCLUSIONI • centrale,
Il progetto di fornitura ed installazione di barriere di • bordo ponte,
sicurezza stradale va organizzato su più livelli: • varchi,
a) determinazione dei livelli di protezione da garantire lun- • terminali,
go la stessa strada e scelta della tipologia opportuna per le • transizioni.
diverse situazioni; Tale progetto è stato reso operativo attraverso un pro-
b) progetto delle diverse tipologie di barriera previste dal- gramma di installazione già in avanzata fase di esecuzione,
la normativa per la particolare classe di strada su cui si in- tanto è vero che nel 2001 si prevede di completare la sosti-
tende intervenire; tuzione della barriera centrale spartitraffico su tutta l’asta
c) progetto degli interventi su opere d’arte (muri di soste- dal Brennero fino a Modena, mentre dal 1999 è già inizia-
gno, ponti, viadotti) o in terreni particolari (argilla, roc- ta la sostituzione della barriera laterale, sostituzione che si
cia); prevede di completare entro il 2003.
d) progetto, prescrizione di Capitolato e verifica in corso Il continuo confronto far la attività di progettazione e di
d’opera della qualità dei componenti delle barriere e del- installazione ha permesso poi di risolvere i problemi ope-
l’installazione, con individuazione della normativa tecni- rativi e i dettagli costruttivi in modo che riteniamo estre-
13. Tratto ca di riferimento essenziale allo scopo. mamente soddisfacente.
autostradale Attualmente tale attività progettuale complessa si fer- Questo progetto non sarebbe stato possibile senza l'ap-
della A22. ma spesso al punto (b), ritenuto, inoltre, erroneamente di porto determinante del prof. Vittorio Giavotto e del prof.
competenza esclusiva dei produttori di guard-rail, che han- Carlo Caprile del Politecnico di Milano, che hanno curato
13 no oltre alla preoccupazione prestazionale anche la preoc- la progettazione della barriera e la simulazione al computer
cupazione di minimizzare il costo del loro prodotto, preoc- dei crash test.
cupazione non sempre positiva per il risultato finale. Un particolare ringraziamento va alla ditta De Paoli Ezio
Oggi si impone la necessità di cambiare tale approccio & C. di Trento che ha costruito tutti i prototipi degli elementi
da sottoporre alle prove di crash ed ha messo a disposizio-
ne la propria esperienza concreta per il miglioramento de-
gli aspetti operativi e di realizzabilità della barriera stessa
e ai dipendenti della Società che hanno montato i prototi-
pi nel campo prove, spesso con notevole sacrificio ed im-
pegno.
La Società ha deciso di proteggere il proprio lavoro at-
traverso la richiesta e l'ottenimento di un brevetto sul si-
stema nel suo complesso e sui particolari esecutivi più in-
teressanti.
Vi è comunque la piena disponibilità a permettere a tut-
ti i gestori di strade la possibilità di utilizzare gratuitamen-
te la barriera progettata da Autobrennero anche perché lo
scopo di questa attività è quello di migliorare lo standard di
sicurezza non solo dell'Autostrada del Brennero ma di con-
seguenza di tutta la viabilità. ■

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