Autorimesse-Testo Coordinato.v4

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Mauro Malizia - Prevenzione Incendi Autorimesse v4 - testo coordinato

TESTO COORDINATO E COMMENTATO – AUTORIMESSE

Testo commentato e coordinato( 1) del DM 1/2/1986. In corsivo grassetto blu sono riportati i
criteri per la concessione di deroghe in via generale di cui alla Lettera Circolare n. P1563/4108
sott. 28 del 29/8/1995(2)(3). In corsivo rosso sono riportati vari commenti e chiarimenti dell’au-
tore.
Con l'entrata in vigore il 7 ottobre 2011 del nuovo regolamento di prevenzione incendi di cui al
D.P.R. 1 agosto 2011, n. 151, le “autorimesse” sono ricomprese al punto 75 dell’allegato I al
decreto che, a differenza di quanto previsto dal vecchio elenco del D.M. 16/2/1982, comprende
anche attività prima non soggette (depositi di mezzi rotabili -treni, tram ecc.- di superficie coperta
> 1.000 m2). Per effetto dei nuovi limiti sono diventate soggette alcune attività prima esenti e
viceversa esenti altre prima soggette, es.:
- Autorimesse con 10 o più autoveicoli, ma con superficie < 300 m2 (prima soggette, ora non più)
- Autorimesse con 9 o meno autoveicoli, ma con superficie > 300 m2 (prima non soggette, ora
soggette con il nuovo regolamento).
In merito ai richiami alle vecchie attività elencate nel DM 16/2/1982, presenti nel testo, si vedano
i chiarimenti forniti con nota DCPREV prot. n. 6959 del 21-05-2013.

CATEGORIA
N. ATTIVITÀ
A B C
Autorimesse pubbliche e private, parcheggi plu- Autorimesse oltre Autorimesse oltre
riplano e meccanizzati di superficie comples- 1.000 m2 e fino a 3000 m2;
siva coperta superiore a 300 m2; locali adi- Autori- 3.000 m2; ricovero di natanti
75 biti al ricovero di natanti ed aeromobili di su- messe fino ricovero di natanti ed aeromobili di
perficie superiore a 500 m2; depositi di a 1.000 m2 ed aeromobili ol- superficie oltre i
mezzi rotabili (treni, tram ecc.) di superfi- tre 500 m2 e fino 1000 m2; depositi
cie coperta superiore a 1.000 m2. a 1000 m2 di mezzi rotabili

D.M. 1 febbraio 1986


Norme di sicurezza antincendi per la costruzione e l'esercizio di autorimesse e simili
(G.U. n. 38 del 15 febbraio 1986)

IL MINISTRO DELL'INTERNO
Visto l'art. 1 della legge 13/5/1961, n. 469; Visto l'art. 2 della legge 26/7/1965, n. 966; Visto l'art. 2
della legge 18/7/1980, n. 406; Visto il dPR 27/4/1955, n.547; Visto il dPR 29/7/1982, n. 577; Rilevata
la necessità di aggiornare le norme di sicurezza antincendi per la costruzione e l'esercizio di autorimesse e
simili; Viste le norme elaborate dal Comitato Centrale Tecnico Scientifico per la prevenzione incendi di cui
all'art. 10 del dPR 29/7/1982, n. 577; Visto l'art. 11 del citato dPR 29/7/1982, n. 577.
DECRETA:
Sono approvate le norme di sicurezza antincendi per la costruzione e l'esercizio di autorimesse e simili,
allegate al presente decreto.
Sono pertanto abrogate tutte le norme attualmente in vigore in materia.
Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.

1 Il testo non ha carattere di ufficialità. I testi ufficiali sono pubblicati nelle Gazzette Ufficiali della R.I.
2 La possibilità di concedere deroghe secondo la lettera circolare n. 1563/4108 del 29 agosto 1995 è
applicabile sia alle autorimesse di nuova costruzione che a quelle esistenti (Note prot. n. P118/4179
sott. 5 del 24/2/2000 e n. P1178/4108 sott.28 del 13/10/2005).
3 Applicabilità della deroga in via generale per la SCIA cat. A: Qualora integralmente rispettate le
condizioni riportate nell'allegato alla lett. circ. n. P1563/4108 del 29/8/1995, per le autorimesse in cat. A
del DPR 151/2011 (non soggette a esame progetto) si può presentare direttamente la SCIA di cui all'art. 4
del DPR 151/2011, corredata dall'asseverazione, a firma di tecnico abilitato e con esplicito riferimento alla
citata lettera circolare, attestante la conformità dell’attività stessa ai requisiti di prevenzione incendi, senza
pertanto attivare alcuna procedura di deroga (Nota DCPREV prot. n. 17223 del 20/12/2013).

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Allegato
NORME DI SICUREZZA PER LA COSTRUZIONE E L'ESERCIZIO DELLE AUTORIMESSE E
SIMILI

0. - DEFINIZIONI
Ai fini delle presenti norme valgono le seguenti definizioni:
- ALTEZZA DEI PIANI: è l'altezza libera interna tra pavimento e soffitto, per i soffitti a volta
l'altezza è determinata dalla media aritmetica tra l'altezza del piano d'imposta e l'altezza
massima all'intradosso della volta, per i soffitti a cassettoni o comunque che presentano
sporgenze di travi, l'altezza è la media ponderale delle varie altezze riferite alle superfici in
pianta.
- AUTOFFICINA O OFFICINA DI RIPARAZIONE AUTOVEICOLI: area coperta destinata
alle lavorazioni di riparazione e manutenzione di autoveicoli.
- AUTORIMESSA: area coperta destinata esclusivamente al ricovero, alla sosta e alla
manovra degli autoveicoli con i servizi annessi. Non sono considerate autorimesse le tettoie
aperte almeno su due lati.( 4)
- AUTOSALONE O SALONE DI ESPOSIZIONE AUTOVEICOLI: area coperta destinata all'e-
sposizione e alla vendita di autoveicoli.
- AUTOSILO: volume destinato al ricovero, alla sosta e alla manovra degli autoveicoli,
eseguita a mezzo di dispositivi meccanici.
- AUTOVEICOLO: veicolo o macchina muniti di motore a combustione interna.
- BOX: volume delimitato da strutture di resistenza al fuoco definita e di superficie non supe-
riore a 40 mq.( 5)
- CAPACITÀ DI PARCAMENTO: è data dal rapporto tra la superficie netta del locale e la
superficie specifica di parcamento.
- PIANO DI RIFERIMENTO: piano della strada, via, piazza, cortile o spazio a cielo scoperto
dal quale si accede.
- RAMPA: piano inclinato carrabile destinato a superare dislivelli.
- RAMPA APERTA: è la rampa aerata almeno ad ogni piano, superiormente o lateralmente,
per un minimo del 30% della sua superficie in pianta con aperture di aerazione affac-
ciantisi su spazio a cielo libero oppure su pozzi di luce o cave di superficie non inferiore a
quella sopra definita e a distanza non inferiore a m 3,5 da pareti, se finestrate, di edifici
esterni che si affacciano sulla stessa rampa.
- RAMPA A PROVA DI FUMO: rampa in vano costituente compartimento antincendio avente
accesso per ogni piano mediante porte di resistenza al fuoco almeno RE predeterminata e
dotata di congegno per la chiusura automatica in caso di incendio - da spazio scoperto o
da disimpegno aperto per almeno un lato su spazio scoperto.
- SERVIZI ANNESSI: officine di riparazione di parti meccaniche e di carrozzerie, stazioni di
lavaggio e di lubrificazione, esercizi di vendita di carburanti, uffici, guardiania, alloggio custode.
- SUPERFICIE SPECIFICA DI PARCAMENTO: area necessaria alla manovra e al parcamento
di ogni autoveicolo.

1. - GENERALITÀ
1.0 Scopo
Le presenti norme hanno per oggetto i criteri di sicurezza intesi a perseguire la tutela

4
Affinché un piano pilotis possa essere destinato ad autorimessa deve avere tale esclusiva destinazione,
e pertanto non può essere utilizzato per il transito di persone in entrata e uscita dall’edificio (Nota prot.
n. P404/4108 sott. 22 del 11/4/2001).
5 È possibile prevedere all’interno di un’autorimessa locali, per analoga destinazione d’uso, con superficie
superiore a 40 m2, a condizione che detti locali abbiano una superficie minima di aerazione (con
aperture indipendenti o verso la corsia di manovra) ≥ 1/25 della superficie in pianta (Nota prot. n.
P310/4108 sott. 22(44) del 8/5/2000 e Nota DCPREV prot. n. 13293 del 12/10/2011).

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dell'incolumità delle persone e la preservazione dei beni contro i rischi di incendio e di panico
nei luoghi destinati alla sosta, al ricovero, all'esposizione e alla riparazione di autoveicoli. I
fini di cui sopra si intendono perseguiti con l'osservanza delle presenti norme.( 6)
1.1 Classificazione
1.1.0 Le autorimesse e simili possono essere di tipo:
a) isolate: situate in edifici esclusivamente destinati a tale uso ed eventualmente adiacenti ad
edifici destinati ad altri usi, strutturalmente e funzionalmente separati da questi;
b) miste: tutte le altre.
1.1.1 In base all'ubicazione i piani delle autorimesse e simili si classificano in:
a) interrati: con il piano di parcamento a quota inferiore a quello di riferimento;
b) fuori terra: con il piano di parcamento a quota non inferiore a quello di riferimento. Sono
parimenti considerate fuori terra, ai fini delle presenti norme, le autorimesse aventi piano di
parcamento a quota inferiore a quello di riferimento, purché l'intradosso del solaio o il piano
che determina l'altezza del locale sia a quota superiore a quella del piano di riferimento di
almeno 0,6 m e purché le aperture di aerazione abbiano altezza non inferiore a 0,5 m.
1.1.2 In relazione alla configurazione delle pareti perimetrali, le autorimesse e simili possono
essere:
a) aperte: autorimesse munite di aperture perimetrali su spazio a cielo libero che realizzano una
percentuale di aerazione permanente non inferiore al 60% della superficie delle pareti stesse e
comunque superiore al 15% della superficie in pianta.
b) chiuse: tutte le altre.
1.1.3 In base alle caratteristiche di esercizio e/o di uso le autorimesse e simili si distinguono in:
a) sorvegliate: quelle che sono provviste di sistemi automatici di controllo ai fini antincendi(7)
ovvero provviste di sistema di vigilanza continua(8) almeno durante l'orario di apertura;
b) non sorvegliate: tutte le altre.
1.1.4 In base alla organizzazione degli spazi interni le autorimesse e simili si suddividono in:
a) a box;
b) a spazio aperto.( 9)(10)

6 I depositi al chiuso per la custodia giudiziale di veicoli nei quali sono previsti veicoli con carburante
e batteria collegata possono essere attività soggette a controllo VVF (ora come att. 75 del DPR
151/2011 se di superficie > 300 m2). In analogia a quanto previsto per le autorimesse, dovranno essere
applicati i criteri tecnici di cui al p.to 3 o p.to 2 del DM 1/2/1986 rispettivamente se di capacità superiore
o inferiore a n. 9 autoveicoli, oltre ai criteri generali antincendio di cui al DM 10/3/1998 e le misure
antincendio dettate in sede esame progetto dai locali Comandi VV.F. per le attività soggette a controllo
VVF. I depositi al chiuso nei quali sono previsti veicoli senza carburante e batteria non collegata
devono essere considerati come depositi e sono soggette a controllo VVF come att. 70 del DPR 151/2011
se ricorrono i requisiti (v. nota prot. n. P854/4108 sott. 22/24 del 04-09-2001).
7 Sono da considerarsi autorimesse sorvegliate, in quanto provviste di sistemi automatici di controllo ai
fini antincendio, quelle protette o da impianto fisso di spegnimento automatico o da impianto fisso
di rivelazione e segnalazione automatica degli incendi, progettati, realizzati e gestiti in conformità
alla regola dell’arte (Nota prot. n. P581 sott. 22/48 del 26/06/2002).
8 Non è rispondente alle caratteristiche richieste l’installazione di un sistema di videosorveglianza
collegato ad una centrale operativa esterna all’attività (Nota DCPREV prot. n. 8388 del 11/06/2013).
9 È accettabile un’autorimessa pubblica, sorvegliata da personale preposto alla movimentazione dei vei-
coli, ove i posti auto sono disposti in modo che una fila di autoveicoli non ha accesso diretto dalla
corsia di manovra, fermo restando l’osservanza della superficie specifica di parcamento prevista al
punto 3.3 (almeno 10 m2) (Nota prot. n. P1208/4108 sott. 22/15 del 7/11/2001).
10 Un’autorimessa privata, interrata, chiusa e non sorvegliata da personale preposto alla movimenta-
zione dei veicoli, nella quale i posti auto sono disposti in modo che una fila di autoveicoli non abbia
accesso diretto dalla corsia di manovra, non può essere accettata. Infatti, anche se il posto auto
attestato sulla corsia di manovra e quello retrostante appartengano alla stessa proprietà, ciò non costi-
tuisce elemento sufficiente per estendere al caso in esame i chiarimenti di cui alla nota di prot. n. P1208
del 7/11/2001 (Nota prot. n. P1532/4108 sott.22/15 del 12/1/2006).

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1.2.0 Le presenti norme si applicano alle autorimesse ed alle attività indicate al precedente
punto 1.0 di nuova istituzione o in caso di modifiche che comportino variazioni di classificazione
e di superficie, in più o in meno, superiori al 20% della superficie in pianta o comunque ecce-
dente i 180 m2.
Per le autorimesse esistenti o in corso di esecuzione possono essere applicate le disposizioni
in vigore alla data del provvedimento amministrativo comunale di autorizzazione a costruire.
È in facoltà del richiedente applicare le presenti norme anche per quelle esistenti.
Per le autorimesse con numero di autoveicoli non superiore a nove e per quelle a box, purché
ciascuno di questi abbia accesso diretto da spazio a cielo libero, si applicano le norme di sicu-
rezza di cui al successivo punto 2, anziché quelle di cui al punto 3.
L'indicazione circa il numero massimo di autoveicoli che si intendono ricoverare deve risultare
da apposita dichiarazione rilasciata sotto la responsabilità del titolare del diritto all'uso del locale,
al quale compete l'obbligo dell'osservanza delle norme di cui al punto 2.

2. - AUTORIMESSE AVENTI CAPACITÀ DI PARCAMENTO NON SUPERIORE A NOVE AU-


TOVEICOLI( 11)
2.1 Autorimesse del tipo misto con numero di veicoli non superiori a nove
- Le strutture portanti orizzontali e verticali devono essere almeno del tipo R 60 e, se di
separazione, almeno REI 60;
- le eventuali comunicazioni ammissibili con i locali a diversa destinazione, facenti parte dell'e-
dificio nel quale sono inserite, devono essere protette con porte metalliche piene a chiusura
automatica; sono comunque vietate le comunicazioni con i locali adibiti a deposito o uso di
sostanze esplosive e/o infiammabili;(12) (13)
- la superficie di aerazione naturale complessiva deve essere non inferiore a 1/30 della
superficie in pianta del locale;( 14)
- l'altezza del locale deve essere non inferiore a 2 metri;
- l'eventuale suddivisione interna in box deve essere realizzata con strutture almeno del tipo
REI 30;
- ogni box deve avere aerazione con aperture permanenti in alto e in basso di superficie non
inferiore a 1/100 di quella in pianta; l'aerazione può avvenire anche tramite aperture sulla
corsia di manovra, eventualmente realizzate nel serramento di chiusura del box.

2.2 Autorimesse del tipo isolato con numero di autoveicoli non superiori a nove
- Le strutture verticali e orizzontali devono essere realizzate con materiali non combustibili;
- la superficie di aerazione naturale deve essere non inferiore a 1/30 della superficie in pianta;
- l'eventuale suddivisione interna in box deve essere realizzata con strutture realizzate con

11 L’interposizione di un vano disimpegno comune d’accesso non è da ritenere condizione sufficiente per
interrompere l’unitarietà funzionale e, quindi, l’assoggettabilità ai fini della prevenzione incendi. In
ragione della comunanza dell’area coperta di accesso, i locali, rimanendo di fatto interdipendenti,
continuano a costituire un’unica attività, articolata, eventualmente, su più comparti (Nota prot.
n. P109/4108 sott. 22/15 del 19/3/2002).
Più autorimesse comunicanti tra di loro semplicemente con aperture munite di porte resistenti al
fuoco è da considerare come un'unica autorimessa suddivisa in più compartimenti (Nota DCPREV prot.
n. 3649 del 04-03-2010).
12 La porta di accesso dell’ascensore, avente sbarco al piano autorimessa, deve avere resistenza al fuoco
RE 120 in analogia a quanto previsto al punto 3.5.2, a prescindere dalla capacità di parcamento, o
quantomeno deve avere caratteristiche RE 60 in analogia a quanto previsto per le strutture di separazione
di cui al punto 2.1 (Nota prot. n. P78/4108 sott. 22/15 del 11/02/2002).
13 È vietata la comunicazione diretta tra autorimesse fino a 9 posti auto e locali di installazione degli
impianti termici (Nota prot. n. P1690/4103 sott. 22 del 27/9/1996).
14 Anche nelle autorimesse non soggette, in analogia al p.to 3.9.1 del DM 1/2/1986, una frazione della
superficie di aerazione naturale pari ad almeno 0,003 mq per metro quadrato di pavimento, deve
essere completamente priva di serramenti (Nota prot. n. P892/4108 sott. 22/19 del 10/8/2000).

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materiali non combustibili;


- ogni box deve avere aerazione con aperture permanenti in alto e in basso di superficie non
inferiore a 1/100 di quella in pianta: l'aerazione può avvenire anche con aperture sulla corsia
di manovra;
- l'altezza del locale non deve essere inferiore a 2 m.

2.3 Autorimesse miste o isolate a box affacciantesi su spazio a cielo libero anche
con numero di box superiore a nove( 15)
Tali autorimesse devono essere realizzate come da punto 2.1 se miste e 2.2 se isolate.
2.4 Nelle autorimesse a box, purché di volume netto per ogni box non inferiore a 40 m3, è
consentito l'utilizzo di dispositivi di sollevamento per il ricovero di non più di due autoveicoli.

3. - AUTORIMESSE AVENTI CAPACITÀ DI PARCAMENTO SUPERIORE A NOVE AUTO-


VEICOLI(16)
3.0 Non è consentito destinare ad autorimessa locali situati oltre il sesto piano interrato e
il settimo fuori terra.
3.1 Isolamento
Ai fini dell'isolamento le autorimesse devono essere separate da edifici adiacenti con strutture
di tipo non inferiore a REI 120. È consentito che tali strutture siano di tipo non inferiore a
REI 90 se l'autorimessa è protetta da impianto fisso di spegnimento automatico.
Le aperture dei locali ad uso autorimessa non protetti da impianto fisso di spegnimento auto-
matico, non devono essere direttamente sottostanti(17) ad aperture di locali destinati ad
attività di cui ai punti 83, 84, 85, 86 e 87 del decreto ministeriale 16 febbraio 1982.( 18)
3.2 Altezza dei piani
L'altezza dei piani non può essere inferiore a 2.4 m con un minimo di 2 m sotto trave.
Per autorimesse private, sino a 40 autovetture, ed ubicate non oltre il 1° interrato,
è consentito che l’altezza del piano sia inferiore a 2,40 m, con un minimo di 2,00 m,
a condizione che: ( 19)
a) l’autorimessa sia dotata di un sistema di ventilazione naturale con aperture di
aerazione prive di serramenti e di superficie non inferiore a 1/20 della superficie
in pianta dell’autorimessa. Almeno il 50% della suddetta superficie di ventilazione
deve essere ricavata su pareti contrapposte;
b) l’altezza minima di 2,00 m deve essere rispettata nei confronti di qualsiasi spor-
genza dall’intradosso del solaio di copertura, compresi eventuali impianti e tuba-
zioni a soffitto;

15 Le autorimesse miste o isolate (a box affacciantisi su spazio a cielo libero) e i parcheggi all’aperto o su
terrazze non sono soggetti ai controlli VV.F. (Lettera Circolare n. 1800/4108 del 1/2/1988).
16 Si applicano le norme di cui al p.to 3 per le autorimesse con capacità di parcamento > 9 autoveicoli a
prescindere dall’organizzazione degli spazi interni (Nota prot. n. P345/4108 sott. 22/15 del 3/3/2002).
17 Poiché il punto 3.1, co. 2 non specifica la distanza oltre la quale viene meno il requisito di “apertura
direttamente sottostante”, detta distanza dovrà essere valutata, caso per caso, dal Comando Provin-
ciale VV.F. tenendo conto delle specifiche caratteristiche sia dell’autorimessa che dell’attività sovra-
stante (Nota prot. n. P348/4108 sott. 22/35 del 13/5/2002).
18 Il richiamo dei numeri identificativi delle attività elencate nel D.M. 16/2/1982, presente nelle vigenti re-
gole tecniche, si ritiene sottenda un giudizio tecnico relativo al rischio antincendio rappresentato dalle
stesse attività. Pertanto, nell'applicare le specifiche regole tecniche si dovrà continuare ad operare il rin-
vio alle declaratorie delle attività del D.M. 16/2/1982, anche se abrogato. Per i casi di richiamo
generico alle attività soggette ai sensi del D.M. 16/2/1982, si ritiene necessario verificare, caso per
caso, se è possibile applicare tale principio (Nota DCPREV prot. n. 6959 del 21-05-2013).
19 Tali condizioni, tra le quali il sistema di ventilazione naturale di superficie non inferiore a 1/20 della superficie
in pianta dell’autorimessa, vanno applicate all’intera autorimessa o, se suddivisa in più compartimenti,
all'intero compartimento in cui l’altezza del piano è prevista inferiore a 2,40 m, e non solamente nella
parte di superficie ove non è rispettata l’altezza di 2,0 m (Nota DCPREV prot. n. 3649 del 04-03-2010).

Pag. 5
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c) il percorso massimo per raggiungere le uscite deve essere non superiore a 30 m.


Tale lunghezza deve essere osservata anche per le autorimesse di cui al punto
3.10.6, 2° capoverso.
Per gli autosilo è consentita un'altezza di 1,8 m. (Deroga in via generale)
3.3 Superficie specifica di parcamento( 20)
La superficie specifica di parcamento non può essere inferiore a:
- 20 m2 per autorimesse non sorvegliate;
- 10 m2 per autorimesse sorvegliate e autosilo.
Nelle autorimesse a box purché di volume netto, per ogni box, non inferiore a 40 m3 è
consentito l'utilizzo di dispositivo di sollevamento per il ricovero di non più di due autoveicoli.
3.4 Fino a quando non saranno state emanate le norme sulla resistenza al fuoco degli elementi
costruttivi previsti dalla legge 2 febbraio 1974, n. 64, dovranno essere osservate le seguenti
disposizioni:
3.4.1 Strutture dei locali( 21)
I locali destinati ad autorimessa devono essere realizzati con strutture non separanti non com-
bustibili di tipo R 90. Le strutture di separazione con altre parti dello stesso edificio devono
essere di tipo non inferiore a REI 90 e per gli autosili non inferiore a REI 180.
Le strutture di separazione con locali di edifici destinati ad attività di cui ai punti 24, 25, 51,
75, 76, 77, 78, 79, 80, 82, 84, 85, 86, 87, 89, 90 e 91 di cui al decreto ministeriale 16 febbraio
1982 devono essere almeno di tipo REI 180.
Per le autorimesse di tipo isolato e gli autosilo le strutture orizzontali e verticali non di separa-
zione possono essere non combustibili.
3.5 Comunicazioni( 22)(23)
3.5.1 Le autorimesse e simili non possono avere comunicazioni con locali destinati ad attività
di cui al punto 77 del decreto ministeriale 16 febbraio 1982.
3.5.2 Le autorimesse fino a quaranta autovetture( 24) e non oltre il secondo interrato
possono comunicare con locali di attività ad altra destinazione non elencate nel decreto mini-
steriale 16 febbraio 1982 e/o fabbricati di civile abitazione e di altezza antincendi non supe-
riore a 32 m a mezzo di aperture con porte di tipo almeno RE 120 munite di congegno di
autochiusura.

20 Si ritiene ammissibile l’introduzione di un parametro di equivalenza tra autoveicoli e motocicli o


ciclomotori nella misura di 1 a 4. Nel C.P.I. sarà indicata la capienza massima delle autorimesse
facendo riferimento ai parametri previsti dal D.M. 1/2/1986 per gli autoveicoli; un’apposita clausola
specificherà la possibilità di parcheggiare 4 motocicli o ciclomotori per ogni autoveicolo in meno (L.C.
prot. n. P713/4108 sott. 22/3 del 25/7/2000).
21 L'eventuale suddivisione interna in box deve essere realizzata con strutture almeno REI 30; infatti se
la norma ha previsto tale misura per le piccole autorimesse è indubbio che essa debba essere presente
anche per le autorimesse di maggiori di dimensioni (Nota prot. n. P891/4101 sott. 106/33 del 26/7/2000).
22 Non possono essere installate “caldaiette murali” anche all’interno di autorimesse con capacità di
parcamento ≤ 9 autovetture (Nota prot. n. 16486/4108 sott. 22 del 11/3/1994).
23 Si ritiene ammissibile la presenza, all'interno di autorimesse, di aree destinate al parcheggio di bici-
clette e di auto elettriche, senza necessità di compartimentazioni, fermo restando il rispetto degli
altri requisiti previsti dal D.M. 1/2/1986 e a condizione che la ricarica delle auto elettriche venga effettuala
all'esterno dell'autorimessa (Nota DCPREV prot. n. 17174 del 01-12-2010).
24 Le autorimesse ≤ 40 autovetture e non oltre il 2° interrato (compresi quindi singoli box e autorimesse
≤ 9 posti auto), possono comunicare direttamente con i locali di installazione di impianti termici a gas
metano di portata nominale ≤ 35 kW, con porte aventi caratteristiche di resistenza al fuoco RE 120
(L.C. prot. n. P402/4134 sott. 1 del 19/2/1997).
Le autorimesse ≤ 40 autovetture, ubicate non oltre il 2° piano interrato, possono comunicare con
ambienti destinati a cantine a mezzo di aperture dotate di porte di caratteristiche REI 120 munite di
congegno di autochiusura (Lettera Circolare prot. n. 7100/4108 del 20-05-1989).
Detta comunicazione può costituire l'unico accesso ai suddetti locali qualora per cantina si intenda,
conformemente all'interpretazione corrente, un locale di pertinenza di un appartamento avente dimen-
sioni ridotte ed utilizzato come ripostiglio (Nota prot. n. P267/4108 sott. 22 del 26/2/1997).

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Le autorimesse private fino a quindici autovetture possono comunicare con locali di


abitazione di edifici di altezza inferiore a 24 m a mezzo aperture munite di porte metalliche
piene dotate di congegno di autochiusura.
Le autorimesse fino a quaranta autovetture e non oltre il secondo interrato possono
comunicare con locali destinati ad altra attività attraverso disimpegno, anche non aerato,
avente porte di tipo almeno RE 60 munite di congegno di autochiusura con esclusione dei locali
destinati ad attività di cui ai punti 1, 2, 3, 4, 5, 7, 10, 12, 13, 14, 15, 16, 18, 19, 20, 21, 22,
23, 24, 25, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32, 33, 34, 41, 45, 51, 75, 76, 78, 79, 80, 83, 84, 86, 87,
89, 90 e 91 del decreto ministeriale 16 febbraio 1982.
Le autorimesse fino a quaranta autovetture e non oltre il secondo interrato possono comuni-
care attraverso filtri, come definiti dal decreto ministeriale 30 novembre 1983, con locali desti-
nati a tutte le altre attività con l'esclusione di quelle di cui ai punti 1, 2, 3, 4, 5, 7, 10, 12,
13, 14, 15, 16, 18, 19, 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32, 33, 34, 41, 45, 75,
76, 78, 79 e 80.
3.5.3 Le autorimesse( 25) possono comunicare attraverso filtri(26) come definiti dal decreto mi-
nisteriale 30 novembre 1983 con locali destinati ad attività di cui al decreto ministeriale 16
febbraio 1982 con l'esclusione delle attività di cui ai punti 1, 2, 3, 4, 5, 7, 10, 12, 13, 14, 15,
16, 18, 19, 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32, 33, 34, 35, 41, 45, 75, 76, 78,
79, 80 e 83.
3.5.4 Gli autosilo non possono avere comunicazione con altri locali.

3.6 Sezionamenti( 27)


3.6.1 Compartimentazione
Le autorimesse devono essere suddivise, di norma, per ogni piano, in compartimenti(28) di su-
perficie non eccedente quelle indicate nella seguente tabella:( 29)

25 Le comunicazioni tra autorimesse con più di 40 autovetture e locali destinati alle attività non
elencate nell’allegato al D.M. 16/2/82, pur se in merito vige il silenzio della norma, si ritiene che debbano
comunque avvenire tramite filtro a prova di fumo come definito al p.to 1.7 del D.M. 30/11/1983 (Nota
prot. n. P55/4108 sott. 22/11 del 4/2/2000).
26 Come previsto dagli artt. 3.5.2 e 3.5.3 si ritiene che la comunicazione fra un autosalone di superficie
maggiore di 400 mq e un’autorimessa di servizio debba avvenire tramite filtro a prova di fumo (Nota
prot. n. P1445 del 14-11-2008).
27 Le autorimesse classificate sotterranee, miste e chiuse, anche se strutturate in box, devono essere
suddivise in compartimenti di superficie non superiore a quelle indicate nella tabella contenuta al punto
3.6.1. Infatti il compartimento antincendio, che per definizione deve essere delimitato da elementi co-
struttivi di resistenza al fuoco predeterminata, prescinde dalla tipologia di organizzazione degli spazi in-
terni dello stesso compartimento (Nota prot. n. P708/4108 sott. 22(17) del 23/4/1998).
28 Per quanto concerne la misurazione delle superfici dei compartimenti: va effettuata al netto dello
spessore delle pareti perimetrali; deve tener conto della misura delle superfici delle intercapedini solo
qualora la proiezione in pianta di queste ultime sia utilizzata anche per parcare e/o movimentare auto-
veicoli; deve essere effettuata al lordo dello spessore delle pareti divisorie tra box e posti auto; vanno
detratte le superfici dei corpi scala e dei percorsi di esodo solo se le stesse non fanno parte del compar-
timento considerato; vanno detratte le superfici dei locali tecnici e dei ripostigli di servizio solo se le stesse
non fanno parte del compartimento considerato; vanno detratte le superfici delle rampe solo se di "tipo
aperto" così come definite al p.to 0 del D.M. 1/2/1986 o se compartimentate rispetto al compartimento
considerato (nota DCPREV prot. n. 2975 del 09-04-2009).
29 Tenendo conto del p.to 3.0 (consente di adibire ad autorimessa i locali ubicati non oltre il sesto piano
interrato) e del p.to 3.6.1 (fornisce indicazioni sulla massima superficie dei compartimenti delle autori-
messe con riferimento al numero dei piani), il progetto di una autorimessa di tipo non isolato com-
prendente un quarto piano interrato, potrà essere esaminato attraverso le procedure di deroga (Nota
DCPREV prot. n. 4869 del 21/04/2015).

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Fuori terra( 30) Sotterranee


Piano Miste Isolate Miste Isolate
Aperte Chiuse Aperte Chiuse Aperte Chiuse Aperte Chiuse
Terra 7500 5000 10000 7500
1 5500 3500 7500 5500 5000 2500 7000 3000
2 5500 3500 7500 5500 3500 2000 5500 2500
3 3500 2500 5500 3500 2000 1500 3500 2000
4 3500 2500 5500 3500 1500 2500 1500
5 2500 5000 2500 1500 2000 1500
6 2500 5000 1500 2000 1500
7 2000 4000

Un compartimento può essere anche costituito da più piani di autorimessa,( 31) a condizione che
la superficie complessiva sia non superiore al 50% di quella risultante dalla somma delle superfici
massime consentite per i singoli piani della precedente tabella e che la superficie del singolo
piano non sia eccedente quella consentita da quello più elevato per le autorimesse sotter-
ranee o più basso per quelle fuori terra né che le singole superfici per piano eccedano il 75%
di quelle previste dalla tabella. Limitatamente alle autorimesse situate al piano terra, primo e
secondo interrato e primo, secondo, terzo e quarto fuori terra chiuse, le superfici indicate pos-
sono raddoppiarsi in presenza di impianti fissi di spegnimento automatico; oltre il secondo
interrato e oltre il quarto piano fuori terra le autorimesse chiuse devono sempre essere
protette da impianto fisso di spegnimento automatico.
Limitatamente alle autorimesse fuori terra aperte sino al quinto piano fuori terra le superfici
indicate possono essere triplicate in presenza di impianti fissi di spegnimento automatico. Oltre
il quinto piano dette autorimesse devono essere sempre protette da tali impianti.
Le pareti di suddivisione fra i compartimenti devono essere realizzate con strutture di tipo
almeno REI 90; è consentito realizzare attraverso le pareti di suddivisione, aperture di
comunicazione munite di porte almeno REI 90, a chiusura automatica in caso di incendio.
3.6.2 I passaggi tra i piani dell'autorimessa, le rampe pedonali, le scale, gli ascensori, gli
elevatori, devono essere esterni o racchiusi in gabbie realizzate con strutture non combustibili
di tipo almeno REI 120 e muniti di porte di tipo almeno REI 120 provviste di autochiusura.
3.6.3 Le corsie di manovra devono consentire il facile movimento degli autoveicoli e devono
avere ampiezza non inferiore a 4,5 m e a 5 m nei tratti antistanti i box, o posti auto, ortogonali
alla corsia.( 32)
Nel caso in cui le corsie di manovra risultino di larghezza inferiore al minimo prescritto,
è ammesso che le corsie stesse, per tratti limitati, abbiano larghezza non inferiore a
3,00 m a condizione che sia installata apposita segnaletica che evidenzi i restringimenti
di corsia, integrata, in corrispondenza dei cambi di direzione delle corsie stesse, da ido-
nei sistemi ottici (p.e. specchi parabolici). (Deroga in via generale)

3.7 Accessi
3.7.0 Ingressi( 33)
Gli ingressi alle autorimesse devono essere ricavati su pareti attestate su vie, piazze pubbliche

30 Tenuto conto della definizione di piano di riferimento di cui al p.to 0, è possibile che tale piano di autori-
messa, anche se posto molto al di sotto della quota della strada pubblica, possa essere considerato, ai
fini della determinazione della superficie massima del compartimento, come piano fuori terra.
31 È possibile prevedere un unico compartimento su più piani, alcuni di tipo “chiuso” e altri di tipo
“aperto”, ferma restando l’osservanza delle disposizioni di cui al p.to 3.6.1 (Nota prot. n. P2336/4108
sott. 22/17 del 16/1/1998).
32 L’osservanza del raggio minimo di curvatura è richiesta unicamente nel caso di rampe curvilinee men-
tre la stessa prescrizione non è prevista per le corsie di manovra disciplinate dal punto 3.6.3 (Nota
prot. n. P1489/4108 sott. 22 (16) del 23/11/1998).
33 Anche per gli ingressi devono essere rispettate le larghezze minime di 3,0 m e 4,5 m nei casi di
rampa a senso unico di marcia e a doppio senso (Nota prot. n. P2157/4108 sott. 22/34 del 13/2/1996).

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o private, o su spazi a cielo scoperto.


Se l'accesso avviene tramite rampa, si considera ingresso l'apertura in corrispondenza dell'i-
nizio della rampa coperta.
3.7.1 Per gli autosilo deve essere previsto un locale per il ricevimento degli autoveicoli. Tale locale
di dimensioni minime 4,5 x 5,5 m, deve avere le stesse caratteristiche costruttive dell'autosilo.
3.7.2 Rampe( 34)
Ogni compartimento deve essere servito da almeno una coppia di rampe a senso unico di marcia
di ampiezza ciascuna non inferiore a 3 m o da una rampa a doppio senso di marcia di
ampiezza non inferiore a 4,5 m.( 35)(36)
Per le autorimesse sino a quindici autovetture è consentita una sola rampa di ampiezza non
inferiore a 3 m.
Per autorimesse oltre 15 e fino a 40 autovetture è consentita una sola rampa di am-
piezza non inferiore a 3,00 m a condizione che venga installato un impianto semaforico
idoneo a regolare il transito sulla rampa medesima a senso unico alternato. (Deroga
in via generale)
Diversi compartimenti, realizzati anche su più piani, possono essere serviti da unica rampa o
da unica coppia di rampe a senso unico di marcia come sopra descritto purché le rampe siano
aperte( 37) o a prova di fumo.( 38)
Le rampe( 39) non devono avere pendenza superiore al 20%( 40)(41) con un raggio minimo di cur-
vatura( 42) misurato sul filo esterno della curva non inferiore a 8,25 m per le rampe a doppio
senso di marcia e di 7 m per rampe a senso unico di marcia.

34 La rampa aperta, per la funzione che deve svolgere, deve essere mantenuta permanentemente aperta
e pertanto deve essere priva di infissi (Nota prot. n. P891/4101 sott. 106/33 del 26/7/2000).
35 La comunicazione tra il singolo compartimento (realizzato anche su più piani) e la rampa (o la coppia di
rampe a senso unico di marcia) ad esclusivo servizio di detto compartimento, può avvenire senza alcuna
protezione con porte aventi caratteristiche REI (Nota prot. n. P66/4108 Sott. 22(16) del 20-02-2001).
36 Non è consentito l’accesso a uno dei piani in elevazione, costituente il compartimento, esclusiva-
mente tramite elevatore esterno, e non a mezzo rampa, fermo restando l’accesso tramite rampa ai
piani sottostanti dello stesso compartimento. L’interpretazione corretta dei p.ti 3.7.2 e 3.6 coerente con la
“ratio” normativa, consente di poter realizzare autorimesse con compartimenti costituiti da più piani, serviti
da una sola rampa o coppie di rampe, purché sia possibile la comunicazione o meglio la mobilità nell’ambito
del compartimento, quindi tra i piani, degli autoveicoli, realizzabile a mezzo di rampe carrabili interne, le
quali non necessitano di compartimentazione (Nota prot. n. P457/4108 sott. 22/25 del 3/06/2002).
37 Se un'autorimessa è sezionata in compartimenti di cui al punto 3.6.1, i compartimenti stessi devono
essere divisi da elementi costruttivi idonei a garantire quella capacità di compartimentazione. In
tali casi è necessario garantire la compartimentazione di due piani interrati serviti da una unica
rampa aperta (Nota DCPREV prot. n. 3648 del 4/3/2010).
38 È consentito servire con un’unica rampa aperta o a prova di fumo più compartimenti ubicati a uno
stesso livello e non aventi, necessariamente, accesso diretto dalla rampa stessa, con la limitazione che
la superficie complessiva per piano non sia superiore al doppio di quella massima ammessa, in
funzione del piano, per singolo compartimento (Nota prot. n. P2059/4108 del 23/2/2005).
39 Le rampe, sia pure completamente esterne ai locali autorimessa, costituiscono parte integrante di questi
ultimi. Anche quando l’accesso all’autorimessa avviene su spazio a cielo libero, la pendenza e il raggio
di curvatura delle rampe devono essere conformi ai requisiti previsti dall’art. 3.7.2 (Nota prot. n.
P1225/4108 sott. 22/16 del 22/10/2001).
40 Il valore limite di pendenza prescritto dalla norma deve intendersi riferito come il valore massimo
locale ovvero di ciascuna livelletta (Nota prot. n. P664/4108 Sott. 22/16 del 25/7/2000).
41 In merito al sistema di vie d’uscita in presenza di persone diversamente abili nelle attività regolate
da normativa verticale, in base alle vigenti disposizioni legislative le competenze per l’eliminazione delle
barriere architettoniche sono da assegnare, in via prioritaria, all’amministrazione comunale in sede
di rilascio dell’autorizzazione/concessione edilizia, che si avvale, eventualmente, di autocertificazioni rila-
sciate da professionisti incaricati (Nota prot. n. 4975 del 19/5/2009).
42 Il tratto piano collegante due tratti inclinati (definibili rampe) non deve avere il requisito di cur-
vatura in quanto è assimilabile ad un tratto di “corsia di manovra” per la quale non è previsto tale
requisito (Nota prot. n. P1139/4108 sott. 22(16) del 13/11/2000).

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Nel caso di autorimesse interrate, con capacità di parcamento non superiore a 30 auto-
veicoli, è consentito che l’accesso avvenga da montauto alle seguenti condizioni:
- il locale per il ricevimento degli autoveicoli annesso al montauto sia ubicato su
spazio scoperto; qualora non sia garantito tale requisito il locale ricevimento sia
del tipo protetto con stesse caratteristiche del vano montauto;
- il vano montauto sia protetto rispetto all’area destinata a parcheggio con strut-
tura di separazione REI 90 e porte di caratteristiche non inferiori a RE 90;
- il sistema del montauto sia dotato di dispositivo ausiliario automatico per l’alimenta-
zione di energia elettrica in caso di mancanza di energia di rete. Il relativo generatore
abbia potenza sufficiente per l’alimentazione di tutti gli impianti di sicurezza;
- l’autorimessa sia dotata di impianto di illuminazione di emergenza con autonomia
di almeno 30 minuti;
- la movimentazione degli automezzi nel vano montauto avvenga senza persone a
bordo;
- sia esposto all’esterno, in corrispondenza del vano di caricamento in luogo idoneo
e facilmente visibile, il regolamento di utilizzazione dell’impianto, con le limitazioni
e prescrizioni di esercizio;
- l’area destinata al parcamento degli autoveicoli sia dotata di impianto fisso di spe-
gnimento automatico del tipo a pioggia (sprinkler). (Deroga in via generale)
3.8 Pavimenti
3.8.0 Pendenza
I pavimenti devono avere pendenza sufficiente per il convogliamento in collettori delle acque( 43)
e la loro raccolta in un dispositivo per la separazione di liquidi infiammabili dalle acque resi-
due.( 44)
3.8.1 La pavimentazione deve essere realizzata con materiali antisdrucciolevoli ed impermea-
bili.(45)
3.8.2 Spandimento di liquidi
Le soglie dei vani di comunicazione fra i compartimenti e con le rampe di accesso devono avere
un livello lievemente superiore (3-4 cm) a quello dei pavimenti contigui per evitare spargimento
di liquidi da un compartimento all'altro.

3.9 Ventilazione
3.9.0 Ventilazione naturale
Le autorimesse devono essere munite di un sistema di aerazione naturale costituito da aperture
ricavate nelle pareti e/o nei soffitti e disposte in modo da consentire un efficace ricambio dell'aria
ambiente, nonché lo smaltimento del calore e dei fumi di un eventuale incendio.(46)

43 Non è necessario stabilire a priori le caratteristiche dei materiali utilizzati per la realizzazione di tubazioni
di scarico delle acque. Dette tubazioni non dovranno in ogni caso compromettere, nell'attraversamento
di elementi di compartimentazione (solai, pareti, ecc.), le caratteristiche di resistenza al fuoco previste
per i suddetti elementi (Nota prot. n. P378/4108 del 9 marzo 1999).
44 La prescrizione di cui al p.to 3.8.0 è da intendersi limitata a quelle particolari aree ove, in conse-
guenza delle operazioni che vi si svolgono (es. riparazioni meccaniche e/o interventi di lavaggio), si
determinano sui pavimenti consistenti e concentrati depositi residuali e spandimenti di sostanze derivate
dagli idrocarburi (Nota prot. n. P523/4108 sott. 22/32 del 29/5/2002).
45 Il p.to 3.8.1 prevede che le pavimentazioni siano realizzate con materiali antisdrucciolevoli e impermeabili
non prescrivendo specifiche caratteristiche di comportamento al fuoco. Si ritiene quindi ammissibile l'uti-
lizzo del conglomerato bituminoso in quanto soddisfa i requisiti richiesti (Nota datata 18/5/2000).
46 Il DM 1/2/1986 per la ventilazione indica chiaramente, nel consentire un efficace ricambio d’aria am-
biente nonché lo smaltimento del calore e dei fumi di un eventuale incendio, “la prestazione” del sistema
di aerazione naturale delle autorimesse. Lo stesso decreto, per determinate situazioni, fornisce le carat-
teristiche “geometriche” degli affacci delle aperture di aerazioni. Dalle combinazioni delle diverse indica-
zioni fornite si dovrà tenere conto nella valutazione delle modalità di affaccio delle aperture di aerazione
ai fini del rispetto del DM 1/2/1986, fermo restando che, valutazioni e/o approfondimenti progettuali con

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Al fine di assicurare una uniforme ventilazione dei locali, le aperture di aerazione devono essere
distribuite il più possibile uniformemente e a distanza reciproca non superiore a 40 m.
3.9.1 Superficie di ventilazione
Le aperture di aerazione naturale devono avere una superficie non inferiore ad 1/25 della super-
ficie in pianta del compartimento. Nei casi nei quali non è previsto l'impianto di ventilazione
meccanica di cui al successivo punto, una frazione di tale superficie - non inferiore a 0,003 m2
per metro quadrato di pavimento - deve essere completamente priva di serramenti.
Il sistema di ventilazione deve essere indipendente per ogni piano.( 47)
Per autorimesse sotterranee la ventilazione può avvenire tramite intercapedini e/o camini; se
utilizzata la stessa intercapedine, per consentire l'indipendenza della ventilazione per piano si
può ricorrere al sezionamento verticale o all'uso di canalizzazioni di tipo "shunt".
Per le autorimesse suddivise in box l'aerazione naturale deve essere realizzata per ciascun box.
Tale aerazione può essere ottenuta con canalizzazioni verso l'esterno o con aperture anche sulla
corsia di manovra, prive di serramenti e di superficie non inferiore ad 1/100 di quella in pianta
del box stesso.( 48)

3.9.2 Ventilazione meccanica( 49)


Il sistema di aerazione naturale deve essere integrato con un sistema di ventilazione meccanica
nelle autorimesse sotterranee aventi numero di autoveicoli per ogni piano superiore a quello
riportato nella seguente tabella.
NUMERO AUTOVEICOLI NELLE AUTORIMESSE SOTTERRANEE:
- primo piano 125
- secondo piano 100
- terzo piano 75
- oltre il terzo piano 50
Per le autorimesse fuori terra di tipo chiuso il sistema di aerazione naturale va integrato con
impianto di aerazione meccanica nei piani aventi numero di autoveicoli superiore a 250.
3.9.3 Ventilazione meccanica. Caratteristiche
La portata dell'impianto di ventilazione meccanica deve essere non inferiore a tre ricambi orari.
Il sistema di ventilazione meccanica deve essere indipendente per ogni piano ed azionato con
comando manuale o automatico, da ubicarsi in prossimità delle uscite.
L'impianto deve essere azionato nei periodi di punta individuati dalla contemporaneità della
messa in moto di un numero di veicoli superiore ad 1/3 o dalla indicazione di miscele pericolose
segnalate da indicatori opportunamente predisposti.
L'impianto di ventilazione meccanica può essere sostituito da camini indipendenti per ogni piano
o di tipo "shunt" aventi sezione non inferiore a 0,2 m2 per ogni 100 m2 di superficie. I camini
devono immettere nell'atmosfera a quota superiore alla copertura del fabbricato.( 50)
Nelle autorimesse di capacità superiore a cinquecento autoveicoli deve essere installato un dop-
pio impianto di ventilazione meccanica, per l'immissione e per l'estrazione, comandato

metodologie ingegneristiche, se occorrono, potranno essere richieste soltanto per particolari situazioni
specifiche (Nota DCPREV prot. n. 10850 del 10/9/2014).
47 L'indipendenza della superficie di ventilazione deve essere per piano e non per compartimento
al fine di non creare collegamenti verticali non protetti tra i piani (Nota prot. n. P590/4108 sott. 22/19
del 22/12/2003).
48 Qualora le aperture di aerazione al servizio dell’autorimessa siano ricavate sulle pareti esterne dei box,
deve essere ricavata un’analoga superficie di aerazione sulle pareti interne o sul serramento
di chiusura dei box al fine di assicurare la corretta ventilazione di tutto il compartimento (Nota prot. n.
P1540/4108 sott. 22(19) del 21/12/1998).
49 Il sistema di ventilazione meccanica deve essere previsto qualora il numero complessivo degli auto-
veicoli sia superiore alla soglia stabilita per ogni piano al punto 3.9.2, indipendentemente dalle sud-
divisioni in più compartimenti (Nota prot. n. P693/4108 sott. 22/19 del 17/4/1997).
50 La quota di sbocco dei camini previsti dal punto 3.9.3 deve essere posta almeno a m 1,00 oltre la
copertura del fabbricato (Nota prot. n. P2059/4108 del 23/2/2005).

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manualmente da un controllore sempre presente, o automaticamente da apparecchiature di


rivelazione continua di miscele infiammabili e di CO.
Il numero e l'ubicazione degli indicatori di CO e di miscele infiammabili devono essere scelti
opportunamente in funzione della superficie e della geometria degli ambienti da proteggere e
delle condizioni locali della ventilazione naturale; comunque il loro numero non può essere
inferiore a due per ogni tipo di rivelazione.
Gli indicatori devono essere inseriti in sistemi di segnalazione di allarme e, ove necessario, di
azionamento dell'impianto di ventilazione.
Il sistema deve entrare in funzione quando:
a) un solo indicatore rivela valori istantanei delle concentrazioni di CO superiore a 100 p.p.m.;
b) due indicatori simultaneamente rivelano valori istantanei delle concentrazioni di CO superiori
a 50 p.p.m.;
c) uno o più indicatori rivelano valori delle concentrazioni di miscele infiammabili eccedenti il
20% del limite inferiore di infiammabilità.
Per le autorimesse aventi numero di autoveicoli inferiore a cinquecento è sufficiente l'installa-
zione di indicatori di miscele infiammabili.
3.9.4 Negli autosilo fuori terra deve essere prevista un'aerazione naturale pari ad 1 m2 ogni
200 m3 di volume. In quelli interrati deve, invece, prevedersi una ventilazione meccanica
pari ad almeno tre ricambi ora ed un impianto di smaltimento dei fumi con camini di superfici
pari al 2% delle superfici di ogni piano, convogliata a 1,0 m oltre la copertura degli edifici
compresi nel raggio di 10 m dai camini stessi. (51)

3.10 Misure per lo sfollamento delle persone in caso di emergenza


3.10.0 Densità di affollamento
La densità di affollamento va calcolata in base alla ricettività massima: ai fini del calcolo,
essa non dovrà comunque essere mai considerata inferiore ad una persona per ogni 10 m2 di
superficie lorda di pavimento (0,1 persone/m2) per le autorimesse non sorvegliate e una
persona per ogni 100 m2 di superficie lorda di pavimento (0,01 persone/m2) per le autorimesse
sorvegliate.
3.10.1 Capacità di deflusso
1) 50 per il piano terra;
2) 37,5 per i primi tre piani sotterranei o fuori terra;
3) 33 per i piani oltre il terzo fuori terra o interrato.

3.10.2 Vie di uscita


Le autorimesse devono essere provviste di un sistema organizzato di vie di uscita per il deflusso
rapido e ordinato degli occupanti verso l'esterno o in luogo sicuro in caso di incendio o di
pericolo di altra natura.
Per le autorimesse internate le vie di uscita possono terminare sotto grigliati dotati di congegni
di facile apertura dall'interno.
3.10.3 Dimensionamento delle vie di uscita
Le vie di uscita devono essere dimensionate in funzione del massimo affollamento ipotizzabile
sulla base di quanto specificato in 3.10.0 e 3.10.1.
3.10.4 Larghezza delle vie di uscita
La larghezza delle vie di uscita deve essere multipla del modulo di uscita e non inferiore a due
moduli (1,20 m).
Nel caso di due o più uscite, è consentito che una uscita abbia larghezza inferiore a quella
innanzi stabilita e comunque non inferiore a 0,6 m.( 52)

51 Anche le piccole autorimesse meccanizzate con accesso da monta auto, sono da assimilarsi agli
auto-silos e devono rispettare il p.to 3.9.4 che prevede che i camini per lo smaltimento fumi siano di 1
m più alti degli edifici compresi nel raggio di 10 m (Nota prot. n. 12853/4108 sott. 22 del 18/7/1988).
52 Il computo del numero di uscite finalizzato all'applicazione p.to 3.10.4 co. 2 è da riferirsi alle uscite di

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La misurazione della larghezza delle uscite va eseguita nel punto più stretto dell'uscita.
La larghezza totale delle uscite (per ogni piano) è determinata dal rapporto fra il massimo
affollamento ipotizzabile e la capacità di deflusso.
Nel computo della larghezza delle uscite sono conteggiati anche gli ingressi carrabili.
3.10.5 Ubicazione delle uscite
Le uscite sulla strada pubblica o in luogo sicuro devono essere ubicate in modo da essere
raggiungibili con percorsi(53) inferiori a 40 m(54) o 50 se l'autorimessa è protetta da impianto di
spegnimento automatico.
3.10.6 Numero delle uscite
Il numero delle uscite non deve essere (per ogni piano) inferiore a due. Tali uscite vanno poste
in punti ragionevolmente contrapposti.
Per autorimesse ad un solo piano e per le quali il percorso massimo di esodo è inferiore a
30 m il numero delle uscite può essere ridotto ad uno, costituita anche solo dalla rampa
di accesso purché sicuramente fruibile ai fini dell'esodo.
3.10.7 Scale - Ascensori
Per le autorimesse situate in edifici aventi altezza antincendi maggiore di 32 m, le scale e gli
ascensori devono essere a prova di fumo, mentre per le autorimesse situate in edifici di
altezza antincendi inferiore a 32 m sono ammesse scale ed ascensori di tipo protetto.
3.10.8 L'autosilo deve essere provvisto di scale a prova di fumo raggiungibili con percorrenze
interne non superiori a 60 m. Tali scale devono essere raggiungibili dalle singole celle preve-
dendo passaggi liberi, sul lato opposto dell'ingresso macchina, di almeno 90 cm oltre l'ingombro
degli autoveicoli.

4. - IMPIANTI TECNOLOGICI
4.1 Impianti di riscaldamento
Il riscaldamento delle autorimesse può essere realizzato con:
- radiatori aerotermi alimentati ad acqua calda, surriscaldata o vapore;
- impianti ad aria calda: è ammesso il ricircolo dell'aria ambiente se l'autorimessa è
destinata al ricovero di soli autoveicoli del tipo Diesel;
- generatori ad aria calda a scambio diretto; è ammessa l'installazione dei generatori all'interno
dell'autorimessa se questa è destinata al ricovero di soli autoveicoli di tipo Diesel.

5. - IMPIANTI ELETTRICI
5.1 Nei locali destinati ad autorimessa, alla vendita, alla riparazione di autoveicoli, gli impianti
e le apparecchiature elettriche devono essere realizzate in conformità di quanto stabilito dalla
legge 1 marzo 1968, n. 186. ( 55)

piano e non a quelle complessivamente presenti nell'autorimessa. Pertanto, in caso di autorimesse pluri-
piano, è consentito per ogni piano che una di esse abbia larghezza di un modulo solo se presenti due o
più uscite per ciascun piano: il percorso di esodo fino al luogo sicuro non deve presentare in ogni caso
restringimenti rispetto alla larghezza delle suddette uscite. Si richiama altresì l'attenzione sul punto 1.6.3
dell'allegato IV al D.Lgs. 81/08 che prevede una larghezza minima delle porte di 80 cm (nota DCPREV
prot. n. 2975 del 09-04-2009).
53 Indipendentemente dal tipo di organizzazione degli spazi interni (a spazio aperto o a box), i percorsi
d’esodo delle autorimesse debbono essere misurati dai punti interni più lontani rispetto alle uscite
(Nota prot. n. P1155/4108 sott. 22/31 del 12/7/2002).
54 Non sono ammessi percorsi considerando i 40 m fino all’apertura sulla scala protetta di piano,
pur se in linea con le normative emanate successivamente al DM 1/2/86 (edifici scolastici e locali di
pubblico spettacolo) (Nota prot. n. P764/4108 sott. 22/31 del 22/6/2001).
55 Qualora la realizzazione di impianti di tipo AD-PE e AD-FE1 fosse ritenuta eccessivamente onerosa, la
ventilazione permanente dell’autorimessa dovrà essere aumentata fino ai limiti consentiti

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Ing. Mauro Malizia - Prevenzione Incendi Autorimesse v4 - testo coordinato

5.2 Le autorimesse di capacità superiore a trecento autoveicoli e autosilo, devono essere


dotate di impianti di illuminazione di sicurezza alimentati da sorgente di energia indipendente
da quella della rete di illuminazione normale. In particolare, detti impianti di illuminazione di
sicurezza devono avere le seguenti caratteristiche:
1) inserimento automatico ed immediato non appena venga a mancare l'illuminazione normale;
2) intensità di illuminazione necessaria allo svolgimento delle operazioni di sfollamento e
comunque non inferiore a 5 lux.

6. - MEZZI ED IMPIANTI DI PROTEZIONE ED ESTINZIONE DEGLI INCENDI


6.1 Impianti idrici antincendio( 56)
6.1.0 Caratteristiche
Nelle autorimesse fuori terra ed al primo interrato di capacità superiore a cinquanta autoveicoli
deve essere installato come minimo un idrante ogni cinquanta autoveicoli o frazione.
In quelle oltre il primo interrato, di capacità superiore a trenta autoveicoli, deve essere installato
come minimo un idrante ogni trenta autoveicoli o frazione.
Le installazioni dovranno essere eseguite con le modalità appresso indicate.
Gli impianti idrici antincendio devono essere costituiti da una rete di tubazioni preferibil-
mente ad anello, con montanti disposti nelle gabbie delle scale o delle rampe; da ciascun mon-
tante, in corrispondenza di ogni piano dell'autorimessa, deve essere derivata con tubazione
di diametro interno non inferiore a DN 40 un idrante UNI 45 presso ogni uscita.
Le autorimesse oltre il secondo interrato e quelle oltre il quarto fuori terra, se chiuse, e oltre
il quinto piano fuori terra, se aperte, e gli autosilo, devono essere sempre protette da impianto
fisso di spegnimento automatico.
6.1.1 Custodia degli idranti
La custodia deve essere installata in un punto ben visibile. Deve essere munita di sportello in
vetro trasparente, deve avere larghezza ed altezza non inferiore rispettivamente a 0.35 m e
0.55 m ed una profondità che consenta di tenere, a sportello chiuso, manichette e lancia per-
manentemente collegate.
6.1.2 Tubazione flessibile e lance
La tubazione flessibile deve essere costituita da un tratto di tubo, di tipo approvato, di lunghezza
che consenta di raggiungere col getto ogni punto dell'area protetta.
6.1.3 Tubazioni fisse
La rete idrica deve essere eseguita con tubi di ferro zincato o materiali equivalenti protetti contro
il gelo e deve essere indipendente dalla rete dei servizi sanitari.
6.1.4 Gli impianti devono avere caratteristiche idrauliche tali da garantire al bocchello della lancia,
nelle condizioni più sfavorevoli di altimetria e di distanza, una portata non inferiore a 120 litri al
minuto primo e una pressione di almeno 2 bar. L'impianto deve essere dimensionato per una
portata totale determinata considerando la probabilità di contemporaneo funzionamento del 50%
degli idranti e, per ogni montante, degli idranti di almeno due piani.(57)

dalla norma CEI 64-2 per gli impianti a sicurezza funzionale di tenuta (Nota prot. n. P721/4108
sott. 22/12 del 24/4/1996).
56 Per gli impianti di protezione attiva contro l'incendio si applica il DM 20/12/2012 "Regola tecnica
di prevenzione incendi per gli impianti di protezione attiva contro l'incendio installati nelle attività soggette
ai controlli di prevenzione incendi". Le disposizioni del decreto si applicano agli impianti di nuova co-
struzione ed a quelli esistenti alla data di entrata in vigore (4 aprile 2013) del decreto stesso, nel caso
essi siano oggetto di interventi comportanti la loro modifica sostanziale, così come definita nella regola
tecnica allegata al decreto. Per gli “impianti esistenti” (senza modifiche sostanziali) rimangono valide le
disposizioni precedenti.
57 L’impianto idrico antincendio a servizio di un’autorimessa suddivisa in più compartimenti, deve essere
dimensionato considerando il funzionamento contemporaneo del 50% degli idranti installati nel comparti-
mento avente capacità di parcamento maggiore (nota prot. P959/4108 sott. 22/2 del 29/7/2003).

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6.1.5 Alimentazione dell'impianto


L'impianto deve essere alimentato normalmente dall'acquedotto cittadino. Può essere alimen-
tato anche da riserva idrica costituita da un serbatoio con apposito impianto di pompaggio
idoneo a conferire in permanenza alla rete le caratteristiche idrauliche di cui al precedente punto.
Tale soluzione dovrà essere sempre adottata qualora l'acquedotto cittadino non garantisca con
continuità, nelle 24 ore, l'erogazione richiesta.
6.1.6 Collegamento dei mezzi dei Vigili del fuoco.
L'impianto deve essere tenuto costantemente sotto pressione e munito di attacco per il colle-
gamento dei mezzi dei vigili del fuoco, da installarsi in un punto ben visibile e facilmente acces-
sibile ai mezzi stessi.
6.1.7 Capacità della riserva idrica
La riserva idrica deve avere una capacità tale da assicurare il funzionamento dell'impianto
per 30 minuti primi alle condizioni di portata e di pressione prescritte in precedenza.
6.1.8 Gli impianti fissi di spegnimento automatico devono essere del tipo a pioggia (sprinkler)
con alimentazione ad acqua oppure del tipo ad erogatore aperto per erogazione di ac-
qua/schiuma.

6.2 Mezzi di estinzione portatili


Deve essere prevista l'installazione di estintori portatili di tipo approvato per fuochi delle
classi "A", "B" e "C" con capacità estinguente non inferiore a "21 A" e "89 B". Il numero di
estintori deve essere il seguente: uno ogni cinque autoveicoli per i primi venti autoveicoli; per
i rimanenti, fino a duecento autoveicoli, uno ogni dieci autoveicoli; oltre duecento, uno ogni
venti autoveicoli. Gli estintori devono essere disposti presso gli ingressi o comunque in posizione
ben visibile e di facile accesso.

n. auto Estintori n. auto Estintori n. auto Estintori n. auto Estintori


Fino a 5 1 41 - 50 7 101 - 110 13 161 - 170 19
5 - 10 2 51 - 60 8 111 - 120 14 171 - 180 20
11 - 15 3 61 - 70 9 121 - 130 15 181 - 190 21
16 - 20 4 71 - 80 10 131 - 140 16 191 - 200 22
21 - 30 5 81 - 90 11 141 - 150 17 201 - 220 23
31 - 40 6 91 - 100 12 151 - 160 18 221 - 240 24

7. - AUTORIMESSE SULLE TERRAZZE( 58) E ALL'APERTO(59) SU SUOLI PRIVATI


7.1 Devono essere isolate mediante interposizione di spazi scoperti di larghezza inferiore a 1.5
m lungo i lati ove affacciano aperture di fabbricati perimetrali.
7.2 Pavimenti
7.2.0 Pendenze
Per le autorimesse ubicate sulle terrazze i pavimenti devono avere le caratteristiche di cui
al punto 3.8.0.
7.2.1 Pavimentazione
Per le autorimesse ubicate sulle terrazze la pavimentazione deve essere realizzata con materiali
antisdrucciolevoli e impermeabili.

58 È ammissibile l’utilizzo della terrazza dell’ultimo livello come parcheggio, nel rispetto delle condi-
zioni previste al p.to 7, dovendosi riferire la tabella di cui al punto 3.6.1, che limita a 7 il numero massimo
dei piani fuori terra, alle autorimesse come definite al punto 0 del decreto (Nota prot. P2336/4108 sott.
22/17 del 16/1/1998).
59 I parcheggi all’aperto, benché debbano essere rispondenti, ove realizzati su terrazze o su suoli privati,
a quanto prescritto al punto 7 del D.M. 1/2/1986, non sono attività soggette a controllo VVF (Nota
prot. n. P64/4108 sott. 22/85 del 18-01-2002).

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7.3 Misure per lo sfollamento in caso emergenza


Le autorimesse ubicate sulle terrazze devono essere provviste di scale raggiungibili con percorsi
inferiori a 80 m, atte ad assicurare il deflusso delle persone verso luoghi sicuri in caso di
incendio o di pericolo di altra natura.
7.4 Impianti idrici antincendio
Per le autorimesse sulle terrazze deve esse installato come minimo un idrante ogni cento
autoveicoli o frazione.

8. - SERVIZI ANNESSI
8.1 Generalità
È consentito destinare parti della superficie dei locali delle autorimesse a:
a) officine di riparazione annesse;
b) stazione di lavaggio e lubrificazione,
c) uffici, guardianie, alloggio custode.
8.1.0 Officine di riparazione
Le officine di riparazione annesse con lavorazione a freddo possono essere situate all'interno
dell'autorimessa, possibilmente in locali separati, con porte di comunicazione metalliche piene.
La superficie occupata dalle officine annesse non può comunque essere superiore al 20% della
superficie dell'autorimessa.
Le officine annesse possono essere ubicate al piano terra, primo piano sotterraneo o ai piani
fuori terra. Le officine di riparazione annesse con lavorazioni che prevedono l'uso di fiamme
libere o di sostanze infiammabili, purché limitate ad un solo posto di saldatura e di verni-
ciatura, possono essere situate all'interno delle autorimesse, alle seguenti condizioni:
a) devono essere ubicate al piano terra;
b) devono essere separate con porte di tipo almeno REI 30 e avere anche un accesso indipen-
dente dall'autorimessa;
c) devono essere provviste di impianto di ventilazione locale sul posto di verniciatura;
d) le operazioni di saldatura non possono essere eseguite in contemporaneità con le ope-
razioni di verniciatura, a meno che, per questa ultima operazione sia predisposta apposita
cabina ermeticamente chiusa e con aerazione indipendente;
e) la vernice, per un quantitativo massimo di 50 kg, deve essere conservata in recipienti chiusi,
in apposito armadietto metallico.
8.1.1 Stazione di lavaggio e lubrificazione
Le stazioni di lavaggio e lubrificazione possono essere situate all'interno delle autorimesse.
I lubrificanti, in recipienti chiusi, per un quantitativo massimo di 2 m3, devono essere
depositati in apposito locale, munito di porta metallica e soglia di accesso rialzata di 0,2 m.
8.1.2 Uffici - Guardiania - Alloggi custode
È consentita l'ubicazione di uffici e guardianie all'interno delle autorimesse provvisti anche di
accessi indipendenti da quelli delle autorimesse stesse.
L'alloggio del custode dovrà essere completamente isolato dai locali dell'autorimessa, salvo
eventualmente un collegamento tramite porta di tipo REI 60.

9. - AUTOSALONI( 60)
Per gli autosaloni o saloni di esposizione devono essere applicate le presenti norme quando il

60 Gli autosaloni rientrano tra le attività di cui al p.to 87 del DM 16/2/1982 qualora la superficie lorda,
comprensiva di depositi e servizi, sia superiore a 400 m2, indipendentemente dal numero di auto-
veicoli in esposizione. La normativa tecnica da rispettare è quella prevista dal D.M. 1/2/1986 per gli
autosaloni con numero di autoveicoli superiore a 30 mentre per gli autosaloni fino a 30 autoveicoli do-
vranno essere applicati i normali criteri di prevenzione incendi, come indicato al quint’ultimo capoverso
della circolare n. 2 del 16/1/1982 (Nota prot. n. P584/4108 sott. 22/21 del 25/3/1997).

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numero di autoveicoli sia superiore a trenta.

10. - NORME DI ESERCIZIO


10.1 Nell'autorimessa vietato:
a) usare fiamme libere salvo quanto previsto in 8.1.0;
b) depositare sostanze infiammabili o combustibili, salvo quanto previsto in 8.1.0 e 8.1.1;( 61)
c) eseguire riparazioni o prove di motori, salvo quanto previsto in 8.1.0;
d) parcheggiare autoveicoli con perdite anormali di carburanti o lubrificanti.
10.2 Entro l'autorimessa è proibito fumare. Tale divieto deve essere scritto a caratteri ben visibili.
10.3 Nelle autorimesse si applicando le vigenti disposizioni sulla segnaletica di sicurezza
di cui al decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 1982, n. 524(62) espressamente
finalizzate alla sicurezza antincendi.
10.4 Negli autosilo non è consentito l'accesso alle persone non addette. L'autoveicolo deve
essere consegnato al personale addetto che provvede alla successiva riconsegna in prossimità
dell'ingresso.
10.5 I pavimenti devono essere periodicamente lavati e i sistemi di raccolta delle acque di
lavaggio devono essere ispezionati e puliti.
10.6 Il parcamento di autoveicoli alimentati a gas avente densità superiore a quella dell'aria è
consentito soltanto nei piani fuori terra( 63)(64) non comunicanti con piani interrati(65).
10.7 Al fine del mantenimento dell'affidabilità degli impianti di rivelazione e spegnimento dovrà
essere previsto il loro controllo almeno ogni sei mesi da parte di personale qualificato.

11. – NORME TRANSITORIE


Per le autorimesse esistenti alla data di entrata in vigore del decreto ministeriale 20 novembre
1981 è consentito che ogni compartimento sia servito da una sola rampa di ampiezza non
inferiore a 3 m purché munita di dispositivo per la sua utilizzazione a senso unico.

12. - DEROGHE
Qualora per particolari ragioni di carattere tecnico o per speciali esigenze di servizio non fosse
possibile adottare qualcuna delle prescrizioni prima indicate, il Ministero dell'interno si riserva
la facoltà di concedere deroghe sempre che l'adozione di particolari accorgimenti tecnici possa
conferire alle autorimesse un grado di sicurezza non inferiore a quello ottenibile con l'attua-
zione integrale delle presenti norme.

61 Fermo restando il divieto imposto dal punto 10.1 di depositare sostanze infiammabili o combustibili, può
essere consentito realizzare scaffalature o soppalchi in legno all’interno dei box richiedendo per
questi ultimi, ove ritenuto necessario, idonei requisiti di resistenza al fuoco (Nota prot. n. P310/4108 sott.
22(44) del 8/5/2001).
62 Occorre far riferimento al D.Lgs 9 aprile 2008 n. 81 (testo unico in materia di tutela della salute e della
sicurezza nei luoghi di lavoro) che ha abrogato e sostituito, tra le altre, dall'Allegato XXIV all' Allegato
XXXII, le precedenti disposizioni in materia di segnaletica di sicurezza.
63 D.M. 22/11/2002 - Disposizioni in materia di parcamento di autoveicoli alimentati a gas di petrolio
liquefatto all'interno di autorimesse in relazione al sistema di sicurezza dell'impianto.
- Art. 1 co. 1 - Il parcamento degli autoveicoli alimentati a gpl con impianto dotato di sistema di sicu-
rezza conforme al regolamento ECE/ONU 67-01 è consentito nei piani fuori terra ed al primo
piano interrato delle autorimesse, anche se organizzate su più piani interrati.
- Art. 2 co. 2 - All'ingresso dell'autorimessa è installata cartellonistica idonea a segnalare gli eventuali
divieti derivanti dalle limitazioni al parcamento di autoveicoli alimentati a gpl di cui al precedente art. 1.
64 Il D.M. 22/11/2002 si applica a tutte le tipologie di autorimesse, sia pubbliche che private, indipen-
dentemente dall’assoggettabilità a controllo VVF (Nota prot. n. P580/4108 sott. 22/22 del 12/5/2004).
65 Il D.M. 22/11/2002 non esclude la possibilità di parcamento delle auto alimentate a GPL al primo piano
interrato di una autorimessa comunicante con altri piani interrati costituenti sia singoli comparti-
menti che un unico compartimento con le caratteristiche di cui al punto 3.6.1 (Nota DCPREV prot. n.
11154 del 9/8/2011).

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