Il Segreto in Pratica. 50 Eserc - Michael Doody
Il Segreto in Pratica. 50 Eserc - Michael Doody
Il Segreto in Pratica. 50 Eserc - Michael Doody
ISBN: 978-88-6574-083-5
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www.area51publishing.wordpress.com
“Semplicemente vivete in maniera grande.”
(Wallace D. Wattles)
LA PRATICA DEL SEGRETO
Chiedi.
Ricevi.
Ringrazia.
Cos’è il Segreto
E ancora:
“Come ho già spiegato, quando noi pensiamo emettiamo delle vibrazioni che
sono acutissime e non meno reali di quelle che caratterizzano la luce, il
calore, il suono o l’elettricità. E quando comprenderemo le leggi che ne
governano l’emissione e la trasmissione, saremo finalmente in grado di
sfruttarne la forza nella vita di tutti i giorni, così come già facciamo con le
altre forme di energia che conosciamo. Noi emettiamo costantemente
pensieri di maggiore o minore intensità e ne raccogliamo il risultato. Le onde
che azioniamo con il pensiero hanno effetto non solo su noi stessi, ma anche
sul nostro ambiente: tramite il potere di attrazione, infatti, richiamiamo non
solo pensieri altrui, ma anche cose, situazioni, persone o fortuna in sintonia
con la natura del nostro pensiero predominante. Pensieri d’amore, per
esempio, attrarranno non solo l’amore altrui, ma anche circostanze e
situazioni corrispondenti e persone che la pensano come noi. Al contrario,
pensieri di rabbia, odio, invidia, malizia e gelosia non ci porteranno altro
che i frutti inquinanti di pensieri analoghi generati da menti altrui, così come
circostanze che ci obbligheranno a manifestare questi pensieri vili e a subirli
dagli altri, e così via. La persona colma di amore vedrà amore ovunque e
attrarrà l’amore altrui. Al contrario, la persona con il cuore pieno d’odio
riceverà tanto odio quanto ne può sopportare, e l’uomo con pensieri di
guerra s’imbatterà in tutta la guerra di cui ha bisogno. E così via. Ognuno
riceve esattamente ciò di cui ha bisogno e che attiva con il pensiero.”
1. Integrazione conscio-subconcio
Tutti gli esercizi attivano l’integrazione conscio-subconscio. In altre parole,
con questi esercizi attraverso processi consci “apri le porte” del tuo
subconscio. Imprimendo gli esercizi e le credenze a livello subconscio
accelererai e farai davvero tuoi i processi di comprensione, attivazione e
costante interconnessione con la Legge di Attrazione.
2. Integrazione emisferica
Come forse sai, il nostro cervello è composto da due distinti emisferi
cerebrali (destro e sinistro, connessi dal corpo calloso), ognuno dei quali
tende a specializzarsi e a presiedere a differenti funzioni. Ogni emisfero
gestisce inoltre differenti tipi di informazioni. Tra le specializzazioni
dell’emisfero sinistro sono compresi l’uso della logica e della ragione, il
ragionamento in parti e la divisione, il pensiero sequenziale e individuale; tra
le specializzazioni dell’emisfero destro sono compresi le emozioni, le
intuizioni e la creatività, il pensiero per immagini, i processi di sintesi e
l’approccio olistico. Tutti gli esercizi proposti in questo libro favoriscono
l’integrazione emisferica, la “comunicazione incrociata” tra i due emisferi
cerebrali, con il risultato di potenziare i risultati e gli effetti su di te.
Come dice Robert M. Williams:
Uno dei modi più semplici per individuare la tua modalità sensoriale
predominante è fare attenzione alle parole e alle frasi che utilizzi. Trovi qui di
seguito un elenco di espressioni e parole (oltre ad alcuni elementi descrittivi)
che possono aiutarti.
In quale di queste tipizzazioni ti riconosci maggiormente? Ecco, quella è la
tua modalità sensoriale predominante.
Modalità visiva
Le persone che prediligono la modalità visiva generalmente vedono vivide
immagini interiori; quando parlano tendono a guardarti negli occhi, inoltre
hanno molta cura dell’ordine e sono molto attenti al look e alle combinazioni
dei colori; per comunicare prediligono strumenti visivi (mandano sms,
scrivono mail) e rispondono più allo sguardo del tuo volto che a quello che
stai dicendo.
Una persona che privilegia la modalità visiva tenderà a utilizzare
espressioni e parole di questo tipo:
“Vedo il punto del tuo discorso”
“Voglio avere un’immagine generale”
“Ci focalizzeremo sui dettagli più avanti”
“Chiaro come il sole”
“Ho avuto un’illuminazione”
“Il mio punto di vista è…”
“Mettere a fuoco”
“Vedo chiaramente il percorso”
“Guarda la cosa dal mio punto di vista”
“In prospettiva”
“Un’occhiata”
“Aspetto”
“Chiarezza”
“Mi sembra”
“Colorato”
“Scuro”
“Esaminare”
“Lampo”
“Prevedere”
“Prospettiva”
“Orizzonte”
“Guardare”
“Sbirciare”
“Fissare”
“Esaminare”
Modalità auditiva
Le persone che prediligono la modalità auditiva generalmente prestano
attenzione ai suoni, alle conversazioni e al significato delle parole.
Reagiscono con energia al tono della voce (parlano a voce alta o a voce
bassa) e imparano meglio ascoltando. Hanno forte inclinazione per la musica
(suonano a “orecchio”, hanno “l’orecchio assoluto”) e tendono a dare
importanza ai particolari, anche se ad altri non sembrano importanti. Quando
parli con loro tendono a non guardarti negli occhi ma a porgerti l’orecchio,
indirizzandolo alla fonte del suono; riconoscono immediatamente le voci e
per comunicare prediligono strumenti auditivi, per esempio parlare al
telefono.
Una persona che privilegia la modalità auditiva tenderà a utilizzare
espressioni e parole di questo tipo:
“Dimmi ancora una volta cosa intendi”
“Quest’idea suona bene”
“A portata d’orecchio”
“Siamo sulla stessa frequenza”
“Esprimi te stesso”
“In altre parole”
“Quest’idea mi fa suonare un campanello in testa”
“Esprimo la mia opinione”
“Fuori sintonia”
“Chiaro come una campana”
“Mai sentito dire”
“Ascoltami bene”
“Amplificare”
“Annunciare”
“Articolare”
“Chiedere”
“Udibile”
“Chiacchierone”
“Rumore”
“Mormorio”
“Rimarcare”
“Dire”
“Urlare”
“Vocale”
“Raccontare”
“Acuto”
“Frequenza”
“Sintonia”
“Suono”
Modalità kinestesica
Le persone che prediligono la modalità kinestesica generalmente provano
forti emozioni e utilizzano molto il corpo. Tendono a indossare vestiti
confortevoli e detestano sentirsi stretti o compressi. Sono spesso più emotivi
rispetto agli altri; non stanno fermi facilmente, si muovono in continuazione e
apprendono al meglio quando possono alzarsi e muoversi. Tendono a toccare
le cose, a sentirle, cercano nell’altro il contatto (abbracciano). Per comunicare
prediligono strumenti emozionali, come la presenza fisica e la comunicazione
uno a uno.
Una persona che privilegia la modalità kinestesica tenderà a utilizzare
espressioni e parole di questo tipo:
“Ho capito il senso di quello che intendi”
“Sento che questa è una buona idea”
“Non riesco ad afferrare questo concetto”
“Prendi questa idea e sfruttala appieno”
“Quest’idea è solida”
“Affronteremo insieme questa situazione”
“Sensazione di gola”
“Manteniamoci in contatto”
“Affilato come un coltello”
“Cerchiamo di concretizzare questa idea”
“Sento che è proprio giusto”
“Sento che è di mio gusto”
“Vado a intuito”
“Mi manda in bestia”
“Mi fa infuriare”
“Mi piace tantissimo”
“Sono a pezzi”
“Non ti seguo”
“Solido”
“Pieno”
“Concreto”
“Appuntito”
“Maneggevole”
“Attivare”
“Confortevole/Non confortevole”
“Vigoroso”
“Pesante”
“Scaldare”
“Accendere”
“Ruvido”
“Sensazione”
“Dolore/Ferita”
“Tensione”
“Stress”
“Colpire”
“Stanco”
“Percepire”
Suddivisione in parti
Il libro divide gli esercizi in queste tre fasi. Gli esercizi di uno specifico
gruppo tendono a favorire e potenziare la fase specifica. È importante
sottolineare però che le tre fasi non sono distinte o progressive: non è
necessario completare la prima fase per passare alla successiva. Non è un
processo a livelli: le tre fasi sono autosufficienti, integrate e complementari;
sono perfette in sé. La suddivisione degli esercizi è perciò puramente
funzionale. In realtà ogni esercizio contribuisce al raggiungimento di un
medesimo fine: attivare e potenziare il tuo utilizzo della Legge di Attrazione.
A queste tre parti se ne aggiunge un’altra, iniziale, che comprende 4
esercizi preliminari e propedeutici, utilissimi per attivare le tue capacità
generali e, utilizzando un’analogia informatica, per“avviare il sistema”.
Quando fare gli esercizi
“Le tue credenze diventano i tuoi pensieri. I tuoi pensieri diventano le tue
parole. Le tue parole diventano le tue azioni. Le tue azioni diventano le tue
abitudini. Le tue abitudini diventano i tuoi valori. I tuoi valori diventano il
tuo destino.”
Come fare gli esercizi
Questo è il punto essenziale. Uno degli aspetti che, nella mia esperienza,
ostacola i cambiamenti straordinari che si ottengono con gli esercizi sono le
credenze autosabotanti di chi li esegue.
La credenza autosabotante più distruttiva è il non essere in grado di
eseguire l’esercizio correttamente, la paura di non eseguire l’esercizio nel
modo giusto.
Bene ti dirò una cosa che forse ti sorprenderà: non esiste un modo giusto
per eseguire gli esercizi.
Non esiste un modo giusto né un modo sbagliato: esiste il tuo modo e quel
modo è perfetto. Se esegui gli esercizi con la migliore intenzione, con un
approccio che sia volenteroso e autentico, con l’obiettivo di utilizzare la
Legge di Attrazione per portare beneficio a te stesso, a tutti gli esseri viventi
e all’universo, non potrai sbagliare. Se farai le cose con attenzione, rispetto e
gratitudine, considerando ogni esercizio come uno strumento che accelera la
tua evoluzione e quella dell’umanità, sarà sufficiente. Il sistema farà il resto.
E funzionerà.
Se pensi di non riuscire a visualizzare bene, non preoccuparti: va bene ciò
che visualizzi. Se proprio sei convinto di non riuscire a visualizzare, esegui
ugualmente l’esercizio e immagina di riuscire a visualizzare.
Abbi sempre fiducia nel processo. Il tuo sistema sa benissimo ciò di cui hai
bisogno e agisce sempre e comunque in tuo favore.
Un’altra delle credenze più diffuse a livello sociale è che per ottenere dei
risultati occorrano anni di lavoro, fatica e sforzo e che la meta sia sempre
lontanissima.
Non è così. Questa credenza sociale si basa su un’altra convinzione errata:
che la realtà sia statica. Che ci sia un punto di partenza e uno di arrivo.
T’invito invece a cambiare punto di vista e a considerare la realtà come un
continuo divenire, una continua evoluzione, sempre perfetta in sé anche se
non completa.
Lo spiega meravigliosamente Wallace D. Wattles:
“Si deve imparare a vedere il mondo come un risultato dell’evoluzione, come
qualcosa in evoluzione e in divenire, non come un’opera finita. Milioni di
anni fa Dio plasmò forme di vita molto umili e semplici, e tuttavia ciascuna
perfetta nel suo genere. Organismi più elevati e complessi, animali e
vegetali, apparvero nelle ere successive; la terra attraversò una fase dopo
l’altra della propria evoluzione, e ciascuna fase, che sarebbe stata seguita da
un’altra più elevata, era perfetta in sé. Ciò che desidero far notare è che i
cosiddetti ‘organismi più umili’ sono perfetti nel loro genere quanto quelli
più elevati, che il mondo nell’era dell’Eocene era perfetto per l’epoca; era
perfetto, ma l’opera di Dio non era terminata. Questo dev’essere il vostro
punto di vista: il mondo e tutto ciò che contiene è perfetto, quantunque
non completo.”
“Tutto va bene sulla terra, questo è il fatto essenziale. Non c’è niente di
sbagliato nelle cose, e neppure nelle persone. Tutto ciò che riguarda la vita
va considerato partendo da questo punto di vista. Non c’è niente di sbagliato
in natura; la Natura è una grande presenza che progredisce e opera con
generosità per la felicità di tutti. Tutti gli elementi sono buoni. La Natura non
è malvagia. Non è completa, poiché la sua creazione non è ancora terminata,
ma progredisce per offrire all’uomo ancora più frutti che in passato. La
Natura è l’espressione di Dio, e Dio è amore. È perfetta ma non è completa.”
Perciò credici.
È questo l’unico Segreto per ottenere dei risultati.
ESERCIZI PROPEDEUTICI
Esercizio 1. Osserva i pensieri
Siediti comodamente; chiudi gli occhi e lascia che i tuoi pensieri scorrano
liberamente.
Porta l’attenzione ai tuoi pensieri. Guardali come se scorressero su uno
schermo davanti a te o ascolta il loro suono nella tua mente. Semplicemente,
osservali o ascoltali andare e venire.
Continua a eseguire questo esercizio per un minuto circa.
Continuando a tenere gli occhi chiusi poniti poi questa domanda: “Da dove
viene il prossimo pensiero?” Poniti la domanda più volte, mentalmente.
Domandati anche: “Di che colore sarà il prossimo pensiero?” “Quale
suono avrà il prossimo pensiero?”
Ripeti questo esercizio più volte.
Mentre ti poni queste domande porta la tua attenzione sullo scorrere dei
pensieri fino a quando non percepirai una pausa, uno spazio tra i pensieri
stessi.
Porta la tua attenzione sulla pausa tra i pensieri. Cercala, trovala,
focalizzati su di essa, ascolta il suo silenzio.
Ti accorgerai presto che i pensieri si saranno calmati e il tuo corpo si sarà
rilassato.
Quando senti che il processo è completo, riapri gli occhi.
Definisci l’obiettivo che vuoi raggiungere. Può essere qualunque cosa: una
tua nuova condizione fisica, economica, relazionale, esistenziale o spirituale.
Più l’obiettivo è chiaro, specifico e circoscritto meglio è. Scrivi il tuo
obiettivo su un foglio, poi siediti comodamente.
L’esercizio si svolge in tre fasi.
Puoi tenere gli occhi chiusi o aperti, non importa.
1. Fase Visiva
Visualizza 3 scene differenti e distinte che ti permetteranno di vedere che
nella tua vita hai raggiunto il tuo obiettivo. Ogni scena deve essere vissuta in
prima persona: sei tu che stai vedendo cosa ti accade intorno. Comincia dalla
prima scena. Focalizzati sugli elementi visivi che ti permettono di capire che
hai raggiunto il tuo obiettivo. Non stai immaginando una realtà, la stai
creando. Se vuoi una nuova casa osservati entrare e muoverti tra i vari
ambienti. Forse è il giorno del trasloco, oppure stai dando una festa di
benvenuto. Sono solo esempi, creati la tua scena personale e osservala in
prima persona. Fai attenzione ai dettagli: se ci sono persone intorno a te
contale e stabilisci un numero esatto, se ci sono oggetti descrivili
concretamente. Evita le generalizzazioni e le astrazioni, guarda e vivi
l’esperienza nel dettaglio focalizzandoti sugli elementi visivi che ti
permettono di riconoscere che hai raggiunto il tuo obiettivo.
Passa poi alla seconda scena e ripeti lo stesso esercizio.
Passa infine alla terza scena e ripeti lo stesso esercizio.
Scrivi sul foglio, se vuoi, le parole chiave delle tre scene che hai
visualizzato.
2. Fase Auditiva
Domandati ora: “Cosa sentirò dire dalle persone che mi permetterà di sapere
che ho raggiunto il mio obiettivo?” Possono essere dei complimenti (“Ce
l’hai fatta”), delle espressioni colorite (“Bingo!”, “Sei un grande!”) o altro,
quello che vuoi. Questi sono solo esempi. Immaginati di ascoltare le voci
mentre pronunciano quelle parole, poi ripetile ad alta voce.
Domandati ora: “Cosa dirò di me stesso quando avrò raggiunto il mio
obiettivo?” Identifica la frase che preferisci (“Ce l’ho fatta!” “Sono un
grande!” “Me lo merito” o tutto ciò che vuoi, questi sono solo esempi),
ripetila prima mentalmente poi ad alta voce.
Scrivi sul foglio, se vuoi, le due frasi.
3. Fase Kinestesica
Ora concentrati su come ti sentirai quando avrai raggiunto il tuo obiettivo.
Ripensa alla sensazione principale che hai provato durante le fasi visiva e
auditiva e che forse continui a provare in questo momento. Chiudi gli occhi
(o mantienili chiusi) e ricorda questa sensazione.
Quando provi questa sensazione:
1. Dove nel tuo corpo la senti maggiormente?
2. Se la sensazione ha un colore, che colore è?
3. Se la sensazione ha una forma, che forma ha?
4. Se la sensazione ha una temperatura, che temperatura è?
5. Se la sensazione ha una consistenza, cosa senti quando la tocchi?
Apri gli occhi e scrivi su un foglio, se vuoi, gli effetti della sensazione.
Resta infine qualche minuto in silenzio a ripensare all’intero processo
appena svolto.
In questo esercizio attivi tutta la tua sfera sensoriale (VAK, ossia Visiva –
Auditiva – Kinestesica) per creare la tua realtà, il tuo futuro intorno a un
obiettivo da raggiungere. Questo esercizio è anche fondamentale per fare
esperienza di tutta la tua sfera sensoriale e per esercitarti nell’individuare
non che cosa non vuoi, ma che cosa vuoi.
Il VAK al futuro è potentissimo: ti permette in modo gentile e semplice di
aprire le porte del subconscio e portare in profondità i tuoi obiettivi,
facilitando così l’attivazione della Legge di Attrazione, la credenza profonda
che ciò che pensi diventa realtà. È difficile che un VAK al futuro ti lasci
indifferente: innesca meccanismi profondi che colpiscono ed emozionano.
Esercizio 3. Il mio spazio mentale
Attiva il tuo spazio mentale una prima volta e poi, in qualunque momento
della giornata, riattivalo per qualche minuto e rivivi la tua esperienza
(quando hai pensieri negativi, incontri degli ostacoli o semplicemente vuoi
fare una bella esperienza).
Esercizio 4. La profonda percezione di sé
Siedi nella posizione più comoda oppure sdraiati. Puoi tenere gli occhi
chiusi o aperti.
Ripeti a voce alta la seguente frase:
Siedi nella posizione più comoda oppure sdraiati. Puoi tenere gli occhi
chiusi o aperti.
Ripeti a voce alta la seguente frase:
Ogni sera prima di addormentarti e ogni mattina appena sveglio chiudi gli
occhi e lascia vagare la mente per circa un minuto. Dopodiché visualizza un
elenco di parole che ti comunicano emozioni positive (felicità, pace,
successo, amore, serenità, abbondanza, infinito…) e poi scegline una.
Quando l’hai scelta, per 5 minuti focalizza il tuo pensiero su di essa.
Concentrati sulla parola: visualizzala nel dettaglio, lasciando che si modifichi
e si trasformi liberamente. Limitati semplicemente a osservarla. Poi
concentrati sul suono della parola. Ascoltala, sentila risuonare. Infine
concentrati sulle emozioni che ti dà quella parola. In quale parte del corpo la
senti maggiormente? Concentrati sulla parte del corpo in cui percepisci
l’emozione della parola.
Quando senti che il processo è completo, riapri gli occhi.
Esercizio 8. Trasformazione degli eventi
Chiudi gli occhi e immagina di avere di fronte a te due schermi, uno grande
e uno piccolo. Lo schermo grande occupa quasi interamente il tuo campo
visivo, quello piccolo è posizionato in un angolo in basso dello schermo
grande. Su entrambi gli schermi sono proiettate delle immagini. Sullo
schermo grande proietta il tuo stato negativo mentre sullo schermo piccolo
crea l’immagine del tuo stato desiderato.
Ora scambia gli schermi: lo schermo piccolo con le immagini del tuo stato
desiderato si ingrandisce sempre di più, mentre lo schermo grande, con le
immagini del tuo stato negativo, si rimpicciolisce sempre di più, fino a ridursi
alla dimensione di un piccolo schermo nell’angolo in basso del grande
schermo del tuo stato positivo.
Mantieni per qualche secondo questa nuova visualizzazione. Contempla lo
schermo grande del tuo stato positivo e lo schermo sempre più microscopico
dello stato negativo. Infine, lascia che il piccolo schermo negativo scompaia
del tutto e resta per qualche minuto a contemplare il tuo schermo positivo che
ora occupa tutto il tuo campo visivo.
Spiega Jerry Richardson: “Questo esercizio mette in rilievo il fatto che hai tu
il controllo delle immagini nella tua mente, perciò sei tu a scegliere quali
debbano essere predominanti. Sei tu che decidi quale canale dell’universo
scegliere, su quale frequenza sintonizzarti.”
Esercizio 11. Ancoraggio
Spiega Rob Nairn: “Questa è una pratica più difficile di quanto non si
immagini. Il Dalai Lama la definisce ‘la suprema realizzazione di uno yogi’.
Tuttavia, non è affatto pericoloso esercitarsi e ognuno può farlo con il suo
grado di consapevolezza e di evoluzione.”
Esercizio 14. La respirazione corretta
Definisci qualcosa che vuoi. Che vuoi diventare o di cui vuoi entrare in
possesso. Stabilisci un obiettivo chiaro e circoscritto. La cosa più importante
è che l’obiettivo sia il più definito possibile. Scrivi il tuo obiettivo su un
foglio. Poi siediti comodamente.
Esegui l’esercizio del VAK al futuro (esercizio 2).
Quando hai concluso la fase Kinestesica, ripensa all’intero processo e
domandati: c’è un’affermazione che posso trarre da questo processo?
Pensaci, prenditi tutto il tempo di cui hai bisogno e lascia andare le tue
sensazioni. Non ragionarci troppo consciamente: lascia semplicemente che
l’affermazione ti arrivi. Prova poi a scrivere l’affermazione su un foglio,
utilizzando questi cinque criteri.
1. In prima persona.
2. Breve.
3. Positiva.
4. Al tempo presente.
5. Che abbia un forte significato emozionale.
Questo esercizio riprende l’esercizio 7, “La porta dei pensieri”. Questa volta
però non utilizzerai parole-chiave astratte o ideali, bensì affermazioni
concrete e reali.
Puoi utilizzare le affermazioni dell’esercizio 20, “10 cose che vuoi”,
l’affermazione dell’esercizio 21, “Dalla volontà all’affermazione”, oppure
qualunque affermazione che trovi in questo o in altri libri, in un film, o che
crei autonomamente.
Quando hai individuato l’affermazione, ogni sera prima di addormentarti e
ogni mattina appena sveglio chiudi gli occhi e lascia vagare la mente per un
minuto. Dopodiché visualizza e contempla l’affermazione per 5 minuti.
Concentrati sull’affermazione: visualizzala nel dettaglio, lasciando che si
modifichi e si trasformi liberamente. Poi concentrati sul suono
dell’affermazione. Ascoltala, sentila risuonare. Infine concentrati sulle
emozioni che ti dà quell’affermazione. In quale parte del corpo la senti
maggiormente? Concentrati sulla parte del corpo in cui percepisci l’emozione
dell’affermazione. Infine, quando senti che il processo è completo, riapri gli
occhi.
Puoi esercitarti su una sola affermazione per volta, oppure su due o tre
affermazioni per esercizio. Puoi cambiare affermazione e ritornare
successivamente, in un’altra sessione, sull’affermazione precedente. Non c’è
una regola, sta a te decidere: sei tu il padrone dei tuoi pensieri e della tua
realtà.
Gli stati mentali ed emotivi influenzano gli stati fisici, che a loro volta
attivano meccanismi biochimici che influenzano il sistema nervoso centrale,
l’attività ormonale, digestiva, cardiaca, respiratoria, circolatoria e tutti gli
organi del corpo. Uno stato mentale negativo ha così un effetto fisico
negativo. Ma vale anche il contrario: uno stato fisico negativo influenza e
condiziona lo stato mentale. È tutto interconnesso, è tutto una continua
circolarità mente-corpo. Perciò si possono indurre reazioni biochimiche
positive partendo dall’atteggiamento.
In pratica: sei triste? Sorridi! Sorridi realmente: forza il tuo viso a un
sorriso, sforzati di simulare contentezza. Sorridi e tieni questo atteggiamento
fisico per alcuni minuti o fino a quando non sentirai che quell’atteggiamento
fisico ha cambiato i tuoi pensieri, il tuo atteggiamento psicologico e la tua
condizione generale. All’inizio ti potrà sembrare assurdo, grottesco; se
continui ti accorgerai però di una sorta di resistenza del vecchio
atteggiamento negativo nel nuovo positivo.
Insisti. Insisti a sorridere e se vuoi anche a ridere. Concentrati sugli effetti
fisici, sulle emozioni che ti trasmette il tuo atteggiamento e percepirai tutti i
benefici del sorriso, sentirai le energie positive che si irradiano in tutto il
corpo. Percepirai i benefici di quella portentosa macchina olistica che sei tu
stesso.
Ogni volta che ti senti triste, giù di corda, negativo e pessimista… sorridi!
Esercizio 25. Trasformatore Segreto
Questo esercizio è utile per prepararsi a momenti verso cui si prova tensione
o ansia, per esempio un esame, un colloquio di lavoro o quando si deve
parlare in pubblico.
Esercizio 29. Dalle cose al pensiero
Ripeti questa frase più volte, in modo sincero e positivo, ogni giorno,
almeno una volta all’ora, e in qualunque situazione richieda la tua forza di
volontà. Ripetila più volte anche prima di addormentarti. Presta attenzione a
ciò che stai dicendo e desidera davvero ciò che stai pensando. Usa le parole
aspettandoti con certezza che porteranno i loro frutti.
Questo non significa che devi strafare né buttarti a capofitto nel lavoro nel
tentativo di portare a termine il maggior numero di cose nel minor tempo
possibile. Non tentate di fare oggi il lavoro di domani, né di fare il lavoro di
una settimana in un solo giorno.
Ciò che conta non è il numero di cose che fai, ma l’efficacia di ogni
singola azione.
Perciò ripeti mentalmente a te stesso, concentrandoti sulle sensazioni che
provi:
Siediti, chiudi gli occhi o tienili aperti. Concentrati su ciò che desideri (un
desiderio preciso e circoscritto) e immagina di averlo già ottenuto.
Concentrati sulle emozioni che provi all’idea di aver già ricevuto ciò che stai
desiderando. Fai tutto il necessario per creare la sensazione di possedere già
la cosa che vuoi, e ricorda le sensazioni provate. Così attrarrai veramente la
cosa che vuoi.
Ogni volta che ti senti in difficoltà, giù di corda o che ti sembra di aver
“perso la bussola”, torna a eseguire questo esercizio, concentrati sul tuo
desiderio, immaginalo e senti di averlo ottenuto.
C’è un momento, al risveglio, in cui tutto sembra perfetto. Non c’è passato,
non c’è futuro, c’è solo un presente di consapevolezza. Il sonno ha ripulito le
preoccupazioni del giorno prima, i pensieri, le paure… È un momento che
spesso dura solo… un momento. Poi la mente conscia riapre il fiume di
pensieri che inondano la tua mente e la tua anima di passato, presente e
futuro.
È in quel momento, subito dopo il risveglio, è in quel momento in cui sei
pura consapevolezza, che puoi creare il tuo giorno.
Appena sveglio, la prima cosa a cui devi pensare e su cui concentrarti è
creare il tuo giorno. Immagina come sarà la tua giornata: immaginati e vediti
gioioso, soddisfatto di te. Ascolta i suoni di quella gioia mentre ti vedi andare
al lavoro, percepisci le sensazioni di tutto ciò che di bello e di buono stai
ricevendo e che tu stesso stai creando. Se hai un appuntamento importante,
visualizzati, ascoltati e percepisciti mentre quell’appuntamento si trasforma
in un successo.
Crea la tua giornata trasformando nella tua mente ogni potenziale
condizione di attrito o stress in una condizione di positività e di contentezza.
Crea gli eventi di quel giorno visualizzandoli, ascoltandoli e percependoli.
Fa’ di questo esercizio un’abitudine. Fallo ogni giorno della tua vita.
Crea il tuo giorno, ogni giorno.
Esercizio 35. Sono nella fase della ricezione
Seduto o in piedi, con gli occhi chiusi o aperti, ripeti questa affermazione:
Sono nella fase della ricezione. Sto ricevendo ogni bene
nella mia vita, ora. Sto ricevendo [inserisci l’oggetto del
tuo desiderio] in questo momento.
Dice Bob Proctor: “Esegui questo esercizio quando sei assalito da dubbi o ti
sembra che le cose sono difficili.”
Esercizio 38. Il miracolo della presenza mentale
Quando svolgi un compito, concentra tutto te stesso sul compito che stai
svolgendo. Porta tutta la tua attenzione e la tua presenza mentale in quelle
azioni che stai compiendo. Se lavi i piatti, lava soltanto i piatti. In altre
parole, mentre lavi i piatti diventa pienamente consapevole di stare lavando i
piatti, portando la tua attenzione unicamente su quell’azione. Se ti distrai e i
pensieri cominciano ad allontanarsi o a inseguirsi, riporta la tua
consapevolezza sulla tua azione e ripeti mentalmente:
Dice Thich Nhat Hanh: “Vedrai che è un’azione ben più difficile di quanto
immagini e percepirai cose importanti, ti si aprirà una inedita meravigliosa
realtà. Ogni cosa che stai facendo è meravigliosa, facendo quella cosa
pienamente, con tutto te stesso.”
Esercizio 39. La pratica della presenza mentale con i
suoni
Siedi tranquillo. Chiudi gli occhi. Resta semplicemente in ascolto dei suoni
che ti circondano, senza cercare di individuare un suono particolare. Lascia
che la mente rimanga quieta e qualsiasi suono attiri la tua attenzione non
inseguirlo.
Ascolta il modo in cui i suoni si susseguono; prima uno, poi un altro, e così
via. Lascia che i suoni vadano e vengano. Non soffermarti su nessun suono.
Resta semplicemente consapevole dei suoni. Non cercare niente, non
aggrapparti a niente. Quando ti accorgi che i tuoi pensieri divagano,
semplicemente lasciali andare e torna a concentrarti sui suoni. Non su un
suono in particolare: semplicemente e in modo rilassato riporta la tua
consapevolezza sui suoni che ti circondano.
Esegui questo esercizio per 5 o 10 minuti al giorno, per una settimana. Poi
puoi prolungare il tempo dell’esercizio fino a 20 minuti.
Esercizio 40. Lanciare l’intenzione
Questo è un altro esercizio utilissimo per farti prendere coscienza che sei tu
padrone di te stesso e che operi in un universo dinamico e interattivo, dove la
tua presenza è imprescindibile dalla manifestazione della realtà.
Ogni volta che devi fare una cosa o decidere qualcosa, lancia l’intenzione.
Che cosa significa? Significa questo: non fare le cose in modo avventato,
lasciandoti trascinare dagli eventi. Contempla invece la cosa che devi fare per
qualche istante, e mentalmente lancia su quell’azione l’intenzione di ottenere
il miglior risultato.
Stai leggendo questo libro? Lancia l’intenzione di leggerlo con la finalità
di padroneggiare il Segreto. Vai in palestra? Lancia l’intenzione di godere al
meglio dell’attività fisica e della tua salute. Fai la carità? Lancia l’intenzione
di farla per portare beneficio a tutti gli esseri viventi. Stai per mangiare?
Lancia l’intenzione che quel pasto nutrirà la tua vita e ti donerà salute e
benessere.
Lancia l’intenzione anche come volontà. Saluti i tuoi figli al mattino?
Lancia l’intenzione che la loro giornata sarà meravigliosa. Vai a fare la
spesa? Lancia l’intenzione che otterrai il meglio dagli altri e che donerai
gentilezza e sorrisi a tutte le persone che incontrerai. Devi fare una riunione?
Lancia l’intenzione che otterrai da quella riunione i migliori benefici per te e
per la tua azienda.
Come lanciare l’intenzione? È sufficiente che indirizzi un pensiero in
direzione dell’oggetto su cui vuoi che la tua intenzione agisca.
Ciò che conta è che tu faccia ogni cosa che reputi importante con
attenzione e con intenzione.
Esercizio 41. Liberarsi dalla paura
Dice Rob Nairn: “La paura, al pari di tutte le emozioni, è come un sogno o
un fantasma. Se la prendiamo sul serio e ci fissiamo su di essa, la
alimentiamo e le conferiamo status di realtà. La facciamo sembrare
concreta. Le diamo un potere che di per sé non ha. La paura non è altro che
una proiezione della mente.”
Esercizio 42. L’albero che cresce
Spiega Charles Haanel: “Nota che non viene posto alcun limite: ‘Tutto
quello che domandate’ significa che il tuo unico limite è la tua capacità di
pensare. Nota anche come la fede implichi il fatto di avere già ottenuto ciò
che desideri e chiedi nella preghiera. Il processo della preghiera biblica è
dunque quello di visualizzazione, di creazione del pensiero, di fede nella
riuscita e di gratitudine per aver avuto realizzato il proprio desiderio.”
Esercizio 44. Affermazione di perfezione
Siediti e chiudi gli occhi. Respira dalle narici in modo naturale. Rilassati.
Lasciati andare, sia mentalmente che fisicamente. Poi, realizza la tua unione
con la Mente Universale.
Entra in contatto con questo immenso potere, percepisci la tua intima
connessione con la Mente Infinita, con l’Energia Universale in continuo
divenire. Concentrati sulla consapevolezza che la tua capacità di pensare si
traduce nella tua capacità di agire sulla Mente Universale e di portarla a
manifestarsi nella realtà. Resta in connessione con questa incredibile energia
che si manifesta intorno e dentro di te, e di cui tu sei parte ed espressione.
Tu sei Mente Infinita.
Due o tre volte al giorno, per pochi minuti, chiudi gli occhi e ringrazia per
ciò che ancora non hai con la consapevolezza che presto lo avrai e con la fede
di averlo già ottenuto.
Ringrazia te stesso e il processo che è in azione, ringrazia l’universo
perché sta attivando quei processi che ti porteranno ogni bene.
Ringrazia per le sensazioni che provi e per la gioia e la fortuna che hai
avuto, grazie a te stesso, di aver compreso e messo in pratica il miracoloso
segreto creativo della Legge di Attrazione.
Esercizio 49. L’arte della gentilezza
Insieme alla gratitudine sviluppa anche l’arte della gentilezza. “Sii gentile”
deve diventare l’imperativo categorico della tua vita. Ringrazia gli altri
(perfino i nemici) perché ognuno di loro è un messaggero che contribuisce
alla tua evoluzione. Non scacciare il messaggero, accoglilo e ringrazialo.
Comportati in ogni situazione e in ogni relazione con gentilezza. Non
attaccare, non essere aggressivo o polemico. Cerca prima di tutto di ascoltare,
di metterti nei panni dell’altro, di capire come pensa e ricordati sempre che il
suo comportamento, anche quando ti pare ostile, non è in realtà mai
veramente rivolto contro di te, ma contro di sé.
Cerca sempre il lato positivo dell’altra persona e trattala sempre con
gentilezza. Ricordati di questa parola e ripetila ogni giorno e in ogni
situazione della tua vita, soprattutto nei momenti in cui senti crescere la
rabbia o pensi di aver ricevuto torto. Ricorda sempre che provare odio e
sentimenti negativi è come bere veleno sperando che l’altro muoia.
Sii sempre gentile, consapevole che la gentilezza porta per prima cosa un
enorme beneficio proprio a te. Agisci perciò sempre con la maggiore
delicatezza possibile in ogni momento della tua vita. Muoviti come un ospite,
pieno di premure, con delicata attenzione, in modo gentile.
Sviluppa l’arte della gentilezza e attrarrai sempre così ciò che di migliore
vi è nell’universo.
Fa’ che la gentilezza diventi il tuo stile di vita.
Esercizio 50. L’arte della contentezza
Pensa sempre a ciò che vuoi, non a ciò che non vuoi, e contempla sempre
ciò che hai, non ciò che non hai. E sii contento di te.
Ogni giorno agisci nel migliore dei modi per esprimere il meglio di te nel
modo più efficace possibile, e sii soddisfatto di ciò che hai fatto e di ciò che
sei, di aver realizzato al meglio le tue potenzialità creative, creatrici ed
evolutive.
Dai il meglio di te e sii soddisfatto di averlo dato. Non guardarti indietro o
avanti con l’ansia di non aver realizzato tutto o di non aver raggiunto ancora
il tuo traguardo: goditi i traguardi che hai già raggiunto e siine contento.
Non pensare alle mancanze, ma alle pienezze della tua vita. La vita non è
fissa, non c’è una partenza e un arrivo, i traguardi sono quotidiani nel
continuo flusso evolutivo, nel continuo cambiamento, nella continua
evoluzione dell’esistenza.
La tua vita è un flusso e non ci può essere vuoto, ma solo pieno.
Impara l’arte della contentezza iniziando da una sola azione: sii contento di
te stesso!
E CHE TUTTO L’UNIVERSO SIA LIBERO E
FELICE!
“Gli uomini e le donne che mettono in pratica queste istruzioni diventeranno
sicuramente ricchi; e la ricchezza che riceveranno sarà esattamente
proporzionale alla precisione della loro visione, alla solidità dei loro
propositi, alla costanza della loro fede e alla profondità della loro
gratitudine.”
(Wallace D. Wattles)
BIBLIOGRAFIA
Non c’è un solo esercizio di questo libro che l’autore non abbia studiato e
praticato personalmente e di cui non abbia verificato in prima persona gli
effetti. Gli esercizi selezionati per questo libro sono infatti il frutto della
lunga esperienza di ricerca e pratica dell’autore, della lettura di decine di libri
e della frequentazione di numerosi corsi e workshop.
La crescita personale di Michael Doody inizia con la pratica dello yoga e
della meditazione e l’approfondimento di tematiche psicologiche (in
particolare la psicologia transpersonale) e prosegue per oltre vent’anni con la
pratica assidua del pensiero positivo e la ricerca dell’equilibrio mente-corpo.
Con il suo lavoro, Michael Doody contribuisce a diffondere le metodologie
più avanzate per accelerare l’evoluzione psicologica e spirituale e il
raggiungimento del benessere individuale e sociale. Lavora in particolare con
PSYCH-K®, la metodologia creata dallo psicologo Robert M. Williams, con
la quale opera quotidianamente nel ruolo di facilitatore professionale e che
reputa il sistema più semplice, rapido ed efficace per cambiare le nostre
credenze autosabotanti e trasformare per sempre la nostra vita in senso
positivo.
Nel nostro catalogo trovi anche La scienza del diventare ricchi di Wallace
D. Wattles, in ebook e audiolibro.
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