Lettere e Pensieri Di PG Frassati
Lettere e Pensieri Di PG Frassati
Lettere e Pensieri Di PG Frassati
Cari soci,
In questo momento grave attraversato dalla nostra Patria, noi cattolici e
specialmente noi studenti abbiamo un grave dovere da compiere: la formazione
di noi stessi.
Noi,che per grazia di Dio siamo cattolici, non dobbiamo sciupare i più belli
anni della nostra vita, come purtroppo fa tanta infelice gioventù, che si
preoccupa di godere di quei beni, che non arrecano bene, ma che portano per
frutto l’immoralità della nostra società moderna. Noi dobbiamo temprarci per
esser pronti a sostenere le lotte che dovremo certamente combattere per il
compimento del nostro programma e per dare così in un non lontano avvenire
alla nostra Patria giorni più lieti ed una società moralmente sana. ma per tutto
ciò occorre: la preghiera continua per ottenere da Dio quella grazia senza della
quale le nostre forze sono vane; organizzazione e disciplina per essere pronti
all’azione al momento opportuno ed infine sacrificio delle nostre passioni e di
noi stessi, perché senza di esso non si può raggiungere lo scopo.
La Fede unico potente vincolo, unica base sicura, senza di essa nulla si
può intraprendere. E questa Fede che abbiamo ricevuto nel S.
Battesimo e che speriamo ci accompagnerà fino all’ultimo giorno del
nostro viaggio terreno e serva come legame per mezzo della preghiera
a cementare spiritualmente tutti i Tipi Loschi sparsi per l’orbe
terreno. (a Laura Hidalgo, 11 agosto 1924)
Nelle mie lotte interne mi sono spesso domandato perché dovrei io essere triste?
dovrei soffrire, sopportare a malincuore questo sacrificio? Ho io forse perso la
Fede? No grazie a Dio la mia Fede è ancora abbastanza salda e allora
rinforziamo, rinsaldiamo questa che è l’unica gioia, di cui uno possa essere pago
in questo mondo.
Ogni scarifico vale solo per essa; poi come cattolici noi abbiamo un Amore che
supera ogni altro e che dopo quello dovuto a Dio è immensamente bello, come
bella è la nostra religione. Amore che ebbe per avvocato quell’Apostolo, che lo
predicò giornalmente in tutte le sue lettere ai fedeli. La Carità senza di cui, dice
S.Paolo, ogni altra virtù non vale.
Essa sì che può essere di guida e di indirizzo per tutta una vita, per tutto un
programma...
Ebbene, il mio programma sta in questo: convertire quella simpatia speciale
che avevo per Lei e che non è voluta al fine a cui noi dobbiamo pervenire, alla luce
della Carità, nel rispettoso legame d’amicizia intesa nel senso cristiano...Tu forse
potrai dirmi che è follia sperare ciò ma io credo se voi pregherete un po' per me
che in poco tempo io possa raggiungere nella preghiera questo stato.
Ecco il mio programma che io spero nella Grazia di Dio di raggiungere, anche se
mi costerà il sacrificio della vita terrena, ma poco importa.
(ad I.Bonini, 6 marzo 1925)
Carissimo,
...Ogni giorno più comprendo qual Grazia sia esser Cattolici. Poveri disgraziati
quelli che non hanno una Fede: vivere senza una Fede, senza un patrimonio da
difendere, senza sostenere in una lotta continua la Verità non è vivere ma è
vivacchiare. Noi non dobbiamo mai vivacchiare ma vivere perché anche attraverso
ogni disillusione dobbiamo ricordarci che siamo gli unici che possediamo la Verità,
abbiamo una Fede da sostenere, una Speranza da raggiungere, la nostra Patria. E
perciò bando ad ogni malinconia che vi può essere solo quando si perde la Fede. I
dolori umani ci toccano ma se essi sono visti sotto la luce della Religione e quindi
della rassegnazione non sono nocivi ma salutari perché purificano l’Anima delle
piccole ma inevitabili macchie di cui noi uomini per la nostra cattiva natura spesse
volte ci macchiamo
In questa Quaresima santa in alto i Cuori e sempre avanti per il trionfo del regno
di Cristo nella società.
Saluti cordiali in G.C.
Fra Girolamo