Dissalazione
Dissalazione
Dissalazione
• 1 Tipi di dissalatore
o 1.1 Dissalatori evaporativi
1.1.1 Dissalatori a multiplo effetto
1.1.2 Dissalatori multiflash
1.1.3 Dissalatori a ricompressione
o 1.2 Dissalatori a permeazione
o 1.3 Dissalazione per scambio ionico
o 1.4 Impianti combinati
• 2 Voci correlate
• 3 Altri progetti
dissalazione evaporativa
dissalazione per permeazione
dissalazione per scambio ionico.
Dissalatori evaporativi
a multiplo effetto
multiflash
a ricompressione.
Dissalatori a multiplo effetto [modifica]
Dissalatore a ricompressione
I vapori separati nella camera di evaporazione EC sono portati a pressione più alta
mediante il compressore K, azionato dal motore (solitamente elettrico, ma può
essere ad esempio una turbina) M. Grazie all'aumento di pressione, si alza la
temperatura di condensazione dei vapori che quindi possono condensare nello
scambiatore HE. Esistono dissalatori di questo tipo a doppio ed anche a triplo
effetto, in cui il vapore dell'ultimo effetto, dopo compressione, viene inviato al primo,
praticamente raddoppiando (o triplicando) la resa in acqua trattata.
Dissalatori a permeazione [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Osmosi inversa.
La dissalazione per scambio ionico viene ottenuta mediante rimozione degli ioni
Na+ e Cl- su resine rispettivamente in ciclo H+ ed OH- (questo vale ovviamente per
tutti gli ioni presenti). Si ottiene in singolo passaggio un'acqua fortemente dissalata;
il rigetto è in questo caso costituito dai residui della rigenerazione delle resine.
Il tipo a scambio ionico viene impiegato per piccole e piccolissime portate,
dell'ordine di 1 m3/h massimo, o per ottenere purezze molto elevate dell'acqua
prodotta.
Impianti combinati [modifica]
Gli impianti possono ovviamente essere combinati; è una tendenza attuale
installare in serie un impianto ad osmosi inversa, relativamente semplice, seguito
da uno evaporativo atto a recuperare acqua addizionale; una parte dell'acqua
prodotta potrebbe essere ulteriormente depurata
mediante demineralizzazione a scambio ionico, ad esempio per poterla utilizzare
per alimentare una caldaia.
Indice
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• 7 Collegamenti esterni
Utilizzi [modifica]
I distillatori solari sono utilizzati dove non ci sono acquedotti o dove comunque
l'acqua potabile non è facilmente reperibile, come ad esempio in regioni remote.
In Florida ed in altre zone soggette ad uragani, dove in questi casi la corrente può
mancare per alcuni giorni, la dissalazione solare può costituire una fonte alternativa
di acqua potabile.
I distillatori solari sono utilizzati occasionalmente anche nei Paesi in via di sviluppo.
Comunque producono una quantità relativamente piccola di acqua e ancora più
piccola dove l'acqua è marina o salmastra. Se la quantità di acqua non è adeguata,
una soluzione è quella di aggiungere l'acqua dissalata all'acqua salata o salmastra
purificata con altri metodi, per avere una quantità maggiore, abbassare la salinità e
migliorare il gusto.
La costruzione di un distillatore ad energia solare è una tecnica di sopravvivenza
che può essere utile per avere acqua potabile in caso di emergenza in regioni
selvatiche. Tuttavia questi strumenti producono raramente una quantità di acqua
sufficiente per la sopravvivenza, e il sudore derivato dalla sua costruzione può
facilmente superare la quantità prodotta giornalmente.
I distillatori ad energia solare possono estrarre l'acqua dall'umidità del terreno, ma
per aumentare la quantità di umidità disponibile può essere aggiunta altra acqua
all'interno o all'esterno. Dove non ci sono sorgenti di acqua possono essere
utilizzati anche l'urina e della vegetazione lacerata.
Un metodo più semplice per realizzare un distillatore ad energia solare è stato
presentato nell'episodio Kalahari Desert della seconda stagione dello show
televisivo Survivorman, nel quale Les Stroud avvolse semplicemente una borsa di
plastica attorno ad un ramo con molte foglie di un albero. La traspirazione dalle
foglie dell'albero fornì la fonte di acqua. Non fu utilizzato alcun contenitore; l'acqua
gocciolò direttamente nella borsa. Nello stesso episodio, creò un distillatore ad
energia solare usando l'urina come fonte di acqua, posta nella sabbia accanto ad
una tazza. [1]
In un episodio dello show Man vs Wild di Discovery Channel, l'ospite Bear
Grylls mostra come costruire un distillatore ad energia solare per "distillare" l'urina e
l'acqua del mare.
Tecniche di dissalazione
I nuovi progetti
La Corea del Sud ha messo a punto un piccolo reattore nucleare progettato per la
cogenerazione di 90 MWe di energia elettrica e la produzione di 40000 m3/day di acqua
potabile. Si tratta del reattore 330 MWt SMART * (PWR),è un reattore dalla lunga vita e
deve essere rifornito solo ogni 3 anni. L'impianto di cogenerazione per la dissalazione
usa la tecnica MSF. Un altro progetto è il reattore SMART MED accoppiato a quattro
unità con la produzione totale di 40000 m3/day.
La Spagna sta costruendo 20 impianti di dissalazione che usano la tecnica RO nel sud-
est per la fornitura di oltre l'1% di acqua del territorio.
Nel Regno Unito, un impianto RO da 150000 m3/day è proposto per il più basso estuario
del Tamigi, utilizzando acqua salmastra.
Il Marocco ha completato uno studio di pre-progetto con la Cina, a Tan-Tan sulla costa
atlantica, utilizzando un reattore da 10 MWt che produrrà 8000 m3/day di acqua potabile
da distillazione (MED).
La maggior parte o tutti questi impianti hanno richiesto l'assistenza tecnica dell'AIEA
nell'ambito del suo progetto di Cooperazione tecnica sul nucleare e dissalazione. Tale
progetto di ricerca è stato avviato nel 1998, sono stati analizzati i reattori destinati a
funzionare in accoppiamento con i sistemi di dissalazione, nonché le più avanzate
tecnologie di dissalazione. Sicurezza e affidabilità sono stati i requisiti chiave progetto.
Questo programma consentirà una ulteriore riduzioni dei costi delle centrali nucleari di
dissalazione.
Fonti principali:
IAEA 1997, Nuclear Desalination of Sea Water, proceedings of 1997 Symposium.
IAEA 1998, Nuclear heat applications: design aspects and operating experience, IAEA-
TECDOC-1056.
Konishi & Misra, Freshwater from the Seas, IAEA Bulletin 43, 2; 2001.
IAEA Nuclear Desalination, paper on web.
International J of Nuclear Desalination, 2003, vol 1, 1.
UN World Water Development Report 2003.
New Scientist 10/7/04.
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Secondo gli scienziati del KACST, i due metodi più comunemente impiegati
per la dissalazione dell’acqua marina sono la tecnologia termica e l'osmosi
inversa, entrambi a un costo che varia tra i 2,5 e i 5,5 Riyal Sauditi per metro
cubo. Grazie alla combinazione offerta dall’energia solare e dalla nuova
nanomembrana, questo progetto punta a ridurre significativamente il costo
della dissalazione dell'acqua marina in questi impianti.
“L’Arabia Saudita è attualmente il più grande produttore di acqua dissalata al
mondo e continuiamo a investire per trovare modi nuovi per rendere più
economico l’accesso all’acqua dolce”, spiega il Dr. Turki Al Saud, Vice
President for Research Institutes, KACST. “L’acqua ha la priorità assoluta nel
Piano di Scienza, Tecnologia e Innovazione del Regno, supervisionato dal
KACST”.
Poiché il 97 percento dell’acqua del nostro pianeta si trova negli oceani,
trasformare l’acqua salata in acqua dolce in modo efficace in termini di costi
ed efficiente in termini di energia offre un enorme potenziale per affrontare la
crescita della domanda mondiale di acqua pulita. Uno dei mezzi di
dissalazione più efficienti è l’osmosi inversa ma sfruttare questa riserva
presenta degli ostacoli: principalmente le sfide poste dal biofouling, dalla
degradazione del cloro e dal basso flusso. La ricerca congiunta KACST e
IBM è incentrata sul miglioramento delle membrane polimeriche attraverso la
modifica delle proprietà dei polimeri su nanoscala, al fine di rendere la
dissalazione più efficiente e molto meno costosa.
“La nostra ricerca collaborativa con il KACST ha condotto a tecnologie
innovative nel campo dell’energia solare e della dissalazione dell’acqua”,
spiega Sharon Nunes, Vice President, IBM Big Green Innovations.
“Utilizzando queste nuove tecnologie, creeremo sistemi efficienti in termini
energetici che, siamo convinti, potranno essere implementati in tutta l’Arabia
Saudita e a livello mondiale”.
Nel febbraio 2008, IBM e KACST hanno sottoscritto un accordo di ricerca
collaborativa pluriennale, in base al quale gli scienziati di IBM e KACST
lavoreranno fianco a fianco presso i laboratori di IBM Research a New York e
in California e presso il KACST / IBM Nanotechnology Centre of Excellence a
Riyad, in Arabia Saudita.
Calcolando che il 97% dell'acqua del nostro pianeta si trova negli oceani,
trasformare l'acqua salata in acqua dolce in modo efficace in termini di costi ed
efficiente in termini di energia, offre un enorme potenziale per affrontare la
crescita della domanda mondiale di acqua pulita.ù
Uno dei mezzi di dissalazione più efficienti è l'osmosi inversa. Sfruttare questa
riserva presenta però degli ostacoli: principalmente le sfide poste dalla
degradazione del cloro e dal basso flusso. La ricerca congiunta ACST e IBM è
incentrata sul miglioramento delle membrane polimeriche attraverso la
modifica delle proprietà dei polimeri su nanoscala, al fine di rendere la
dissalazione più efficiente e molto meno costosa.
"Utilizzando queste nuove tecnologie - spiega Sharon Nunes, Vice President,
IBM Big Green Innovations - creeremo sistemi efficienti in termini energetici
che, siamo convinti, potranno essere implementati in tutta l'Arabia Saudita e a
livello mondiale".
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