ALLENAMENTO DELLA RAPIDITA - Pallavolo PDF
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ESERCIZI SINGOLI
ESERCIZI A COPPIE
ESERCIZI CON PICCOLI ATTREZZI
ESERCIZI AI GRANDI ATTREZZI
L’allenamento della rapidità si basa su presupposti che si differenziano per alcuni aspetti dalle altre capacità
motori, dal momento che le esercitazioni che mirano al suo miglioramento si ispirano a due criteri fondamentali.
•Durata dell’esercizio :
•Tempo di recupero :
deve essere sufficientemente lungo ed in rapporto alla durata dell’esercizio. Nelle esercitazioni di velocità, infatti,
si ha un accumulo di debito di ossigeno e l’aumentare della fatica compromette la capacità di produrre intensità
elevate e soprattutto abbassa la capacità di apprendimento del soggetto. Il tempo di riposo può essere
prolungato fino a 10 minuti per le fatiche più elevate e accorciato nelle esercitazioni acicliche e brevi ; una pausa
troppo lunga può, tuttavia, determinare una riduzione significativa della eccitabilità del sistema nervoso centrale,
che deve essere sempre predisposto ad esprimere la massima velocità.
dipende dall’età e dal grado di preparazione del soggetto e dal tipo di lavoro che si intende svolgere.
Le esercitazioni per l’allenamento della rapidità vengono preferibilmente collocate all’inizio della seduta, dopo un
buon riscaldamento (adeguato alla temperatura esterna e all’ora del giorno), durante il quale bisogna evitare un
eccessivo affaticamento e osservare, fra un esercizio e l’altro, recuperi di una certa durata (4-6 minuti), che
permettano un totale ripristino, allo scopo di creare le condizioni ideali per esprimere le massime potenzialità.
A causa delle richieste di lavoro ad intensità massimale che vengono poste ai muscoli, ai legamenti, ai tendini, la
percentuale di infortuni può essere relativamente elevata e dovuta, principalmente, ad esagerata richiesta locale,
a mancanza di versatilità, a carico a freddo od in condizioni di stanchezza, come a scarsa capacità di
distensione dei muscoli a causa insufficiente preparazione immediata (messa in azione) alle richieste. Per tale
motivo, oltre ad una accurata messa in azione prima dell’allenamento, sarebbe opportuno tener conto di alcuni
accorgimenti come rinunciare ad esercitazioni ad intensità massimale nelle prime ore del mattino, a sospendere
il lavoro nel caso in cui si manifestino dolori o contratture muscolari, ad indossare un opportuno
equipaggiamento in caso di temperatura fredda, a praticare ampiamente esercizi di allungamento.
Data la fatica che l’allenamento di questa capacità comporta la quantità del lavoro è forzatamente bassa, e la
maggior parte degli autori ritiene che non sia opportuno superare le due sedute settimanali.
E’ molto importante utilizzare allenamenti multiformi per evitare l’instaurarsi di stereotipi motori.
In questa fascia di età è possibile accertare progressi particolarmente rapidi ed evidenti nella capacità di
prestazione motoria ; tale periodo di sviluppo viene infatti indicato come "età specifica di prestazione" e come
"età della fanciullezza migliore per l’apprendimento".
Prima dei 7 anni risulta difficile ottenere progressi rilevanti, poiché nel bambino manca ancora la capacità di un
preciso e differenziato controllo motorio ; dopo i 13 anni ulteriori progressi richiedono maggiori carichi di lavoro.
Harre sostiene che in questa fase di sviluppo si manifestano "un vivace interesse per lo sport, una discreta
disposizione alla prestazione ed all’apprendimento, piacere per il movimento, spensieratezza o comportamento
coraggioso nel vincere le difficoltà del movimento, ed inoltre capacità sempre crescenti nella elaborazione delle
informazioni e quindi nella consapevolezza dell’apprendimento". Per questo motivo "i bambini di queste età
vogliono effettuare qualche cosa, vogliono che da loro qualcosa sia richiesta e pretesa". L’importante è rispettare
"la gradualità del carico" ed i "carichi più impegnativi debbono essere pretesi solo in quantità esigua e soltanto
dopo una adeguata preparazione (con particolare cura deve essere modellato l’allenamento della resistenza alla
velocità)".
Un ruolo molto importante, se non determinante (come sostiene lo stesso Harre), è rivestito dalla volontà, che
deve sempre avere una tensione massimale (forza di impulso della volontà).
ESERCIZI SINGOLI
Per la rapidità di reazione e di azione.
- se l’insegnante eleva un braccio in alto, andare in posizione raccolta ; se lo abbassa, andare in stazione eretta.
Sarebbe opportuno variare il segnale (es. una battuta di mani o un fischio) ; (fig. 1)
- eseguire saltelli a piedi pari sul posto : se l’insegnante porta le braccia avanti, andare seduti a squadra ; se
porta le mani dietro, eseguire una rullata sul dorso. Costante variazione del segnale. (fig. 2)
•Disposizione dei bambini in due o tre file :partenze da diverse posizioni o da determinati movimenti a
seguito di stimoli diversi (visivi, uditivi, tattili). Correre al comando da :
Le partenze, oltre ad essere particolarmente importanti per la reazione, possono migliorare la velocità di corsa,
qualora il ragazzo viene fatto correre alla massima intensità per circa 25- 30 metri
•Preatletismo a carico naturale con una esecuzione più veloce possibile, un carico minimo e con poche
ripetizioni. Queste esercitazioni, oltre a migliorare la rapidità dei movimenti (ciclici e aciclici), sono
particolarmente indicate per l’allenamento della forza rapida.
Per il busto :
- torsioni del busto da stazione eretta, gambe divaricate : piedi distanti, bacino e testa fermi, andata e ritorno con
arresto del repentino movimento ; (fig. 36)
- la stessa cosa da seduto a terra ; (fig. 37)
Le esercitazioni di preatletismo, oltre ad allenare la rapidità dei movimenti (ciclici e aciclici), sono particolarmente
indicate per lo sviluppo della forza veloce.
ESERCIZI A COPPIE
Per la rapidità di reazione ed azione.
superiori ed inferiori. Traslocazioni a "ragno" in sospensione con i quattro arti alla scala orizzontale. Gli esercizi
ai grandi e piccoli attrezzi sono particolarmente indicati per l'allenamento della rapidità dei movimenti e la forza
rapida.
AA.VV.