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3

FONDAZIONE TEATRO LA FENICE DI VENEZIA

GIUSEPPE VERDI UN BALLO IN MASCHERA

GIUSEPPE VERDI
UN BALLO
L. 1
5.0
00
(IV
7 A L. 6
IN MASCHERA
.75 00)
FONDAZIONE TEATRO LA FENICE DI VENEZIA

U N BALLO IN MASCHERA
FONDAZIONE TEATRO LA F ENICE DI VENEZIA

U N BALLO IN MASCHERA
melodramma in tre atti di
ANTONIO S OMMA

musica di

G IUSEPPE VERDI

PALAF ENICE AL TRONCHETTO


Gioved 22 aprile 1999, ore 20.30, turno A
Sabato 24 aprile 1999, ore 15.30, turno B
Marted 27 aprile 1999, ore 20.30, turno D
Mercoled 28 aprile 1999, ore 20.30, fuori abb.
Gioved 29 aprile 1999, ore 20.30, turno E
Venerd 30 aprile 1999, ore 16.30, turno C
Domenica 2 maggio 1999, ore 17.00, fuori abb.

3
Ritratto di Giuseppe Verdi (1859). Incisione da un dipinto di Domenico Morelli.

4
SOMMARIO

7
IL LIBRETTO

40
UN BALLO IN MASCHERA IN BREVE

46
ARGOMENTO - ARGUMENT - SYNOPSIS - HANDLUNG

56
GUIDO PADUANO
LA VERIT SOTTO LA MASCHERA

64
PAOLO CECCHI
QUASI UN DESIO FATAL
PASSIONE E DESTINO IN UN BALLO IN MASCHERA

75
CARMELO ALBERTI
DOLCEZZE PERDUTE TRA PIEGHE DI MANTELLI

82
UN PITTORE AL MAGGIO MUSICALE FIORENTINO

87
LA LOCANDINA

89
BIOGRAFIE

I programmi di sala del Teatro La Fenice sono a cura di Cristiano Chiarot,


collaborano Paolo Cecchi e Luca Zoppelli per la parte musicologica,
Maria Teresa Muraro per la ricerca iconografica; cura redazionale Carlida Steffan.

5
Oskar Kokoschka, bozzetto per Un ballo in maschera (III, 7). Firenze, Maggio Musicale Fiorentino 1963.

6
I L LIBRETTO

U N BALLO IN MASCHERA
melodramma in tre atti
di
ANTONIO S OMMA
(da Gustave III, ou le bal masqu di Eugene Scribe)

7
Oskar Kokoscka, figurini per Un ballo in maschera. Firenze, Maggio Musicale 1963.

8
Personaggi*

GUSTAVO III, RE DI SVEZIA (RICCARDO)

IL CAPITANO ANCKARSTRM (RENATO)

AMELIA

ARDVISON, INDOVINA (ULRICA)

OSCAR, PAGGIO DEL RE

CHRISTIAN, UN MARINAIO (SILVANO)

IL CONTE HORN (SAMUEL)

IL CONTE RIBBNG (TOM)

UN GIUDICE

UN SERVO

* LAzione riportata a Stoccolma, marzo 1792: protagonisti Gustavo III e la sua corte.

9
ATTO PRIMO Belt dimenticato?

OSCAR
SCENA PRIMA (offrendogli un foglio)
Eccovi i nomi.
il mattino. Una sala nella dimora del Re.1 In
fondo lingresso delle sue stanze. Deputati, Gen- GUSTAVO
tiluomini, Popolani, Uffiziali; sul dinanzi Horn,2 Amelia ah dessa ancor! lanima mia
Ribbng3 e loro Aderenti tutti in attesa di Gu- (leggendo, tra s)
stavo.4 In lei rapita ogni grandezza obla!
La rivedr nellestasi
UFFIZIALI e GENTILUOMINI Raggiante di pallore
Posa in pace, a bei sogni ristora, E qui sonar damore
O Gustavo,5 il tuo nobile cor La sua parola udr.
A te scudo su questa dimora O dolce notte, scendere
Sta dun vergine mondo lamor. Tu puoi gemmata a festa:
Ma la mia stella questa:
HORN, RIBBNG e LORO ADERENTI Questa che il ciel non ha!
E sta lodio, che prepara il fio,
Ripensando ai caduti per te UFFIZIALI E GENTILUOMINI
Come speri, disceso loblio Entro s stesso assorto
Sulle tombe infelici non . Con generoso affetto
Il nostro bene oggetto
De suoi pensier far.
SCENA SECONDA
HORN, RIBBNG e LORO ADERENTI
OSCAR dalle stanze del Re,6 indi GUSTAVO. (sommessamente)
Lora non ch tutto
OSCAR Qui doperar ne toglie.
Savanza il Re.7 Dalle nemiche soglie
Meglio luscir sar.
GUSTAVO
(salutando gli astanti) GUSTAVO
Amici miei Soldati Il cenno mio di l con essi attendi.
E voi del par diletti a me! (Ad Oscar.)
(Ai Deputati nel ricevere delle suppliche.)
Porgete: (Tutti sallontanano.)
A me saspetta io deggio
Su miei figli vegliar, perch sia pago OSCAR
Ogni voto, se giusto. Libero il varco a voi.
Bello il poter non , che de soggetti
Le lacrime non terge, e ad incorrotta (Verso Anckarstrm8 che savanza.)
Gloria non mira.

OSCAR
(a lui) SCENA TERZA
Leggere vi piaccia
Delle danze linvito. GUSTAVO e ANCKARSTRM

GUSTAVO ANCKARSTRM
Avresti alcuna Deh come triste appar!

10
(A parte.) GUSTAVO
Prosegui.
GUSTAVO
(tra s) ANCKARSTRM
Amelia! Un reo disegno
Nellombre si matura,
ANCKARSTRM I giorni tuoi minaccia.
(chinandosi)
Sire9 GUSTAVO
Ah! gli di ci che parli?
GUSTAVO (Con gioia.)
(c.s.) Altro non sai?
O ciel! lo sposo suo!
ANCKARSTRM
ANCKARSTRM Se udir ti piace i nomi
Turbato il mio
(accostandosi) GUSTAVO
Signor, mentre dovunque il nome suo Che importa? io li disprezzo.
Inclito suona?
ANCKARSTRM
GUSTAVO Svelarli mio dover.
Per la gloria molto,
Nulla pel cor Secreta, acerba cura GUSTAVO
Mopprime. Taci: nel sangue
Contaminarmi allor dovrei. Non fia,
ANCKARSTRM Nol vo. Del popol mio
E donde? Lamor mi guardi e mi protegga Iddio.

GUSTAVO ANCKARSTRM
Ah no non pi Alla vita che tarride
Di speranze e gaudio piena,
ANCKARSTRM Daltre mille e mille vite
Dirolla Il destino sincatena!
Io la cagion. Te perduto, ov la patria
Col suo splendido avvenir?
GUSTAVO E sar dovunque, sempre
(da s) Chiuso il varco alle ferite
Gran Dio! del popol mio laffetto?
Dellamor pi desto lodio
ANCKARSTRM Le sue vittime a colpir!
So tutto

GUSTAVO
E che? SCENA QUARTA
ANCKARSTRM OSCAR, poi un GIUDICE e detti
So tutto.
Gi questa soglia stessa OSCAR
Non t securo asilo. (allentrata)
Il primo Giudice.

11
GUSTAVO O passi l mare,
Savanzi. Voli alla guerra,
Le sue vicende
GIUDICE Soavi, amare
Sire!10 Da questa apprende
(Offrendogli dispacci a firmare.) Nel dubbio cor.
con Lucifero
GUSTAVO Daccordo ognor!
Che leggo! il bando ad una donna! Or donde?
Qual il suo nome? di che rea? GIUDICE
Sia condannata.
GIUDICE
Sappella OSCAR
Ulrica, appartiene (verso il Conte)
Alla razza dei negri.11 Ah! voi
Assolverla degnate.
OSCAR
Intorno a cui saffollano GUSTAVO
Tutte le stirpi. Del futuro lalta Ebben, tutti chiamate:
Divinatrice Or vapro un mio pensier.

GIUDICE (Anckarstrm e Oscar invitano a rientrare gli


Che nellantro abbietto usciti.)
Chiama i peggiori, dogni reo consiglio
Sospetta gi. Dovuto a lei lesiglio:
N muta il voto mio. SCENA QUINTA
GUSTAVO HORN, RIBBNG e SEGUACI, GENTILUOMINI, UFFIZIALI
(ad Oscar) e detti
Che ne di tu?
GUSTAVO
OSCAR Signori: oggi dArvidson7
Difenderla voglio. Alla magion vinvito
Volta la terrea Ma sotto altro vestito;
Fronte alle stelle Io l sar.
Come sfavilla
La sua pupilla, ANCKARSTRM
Quando alle belle Davver?
Il fin predice
Mesto o felice GUSTAVO
Dei loro amor! S, vo gustar la scena.
con Lucifero
Daccordo ognor! ANCKARSTRM
Lidea non prudente.
GUSTAVO
Che vaga coppia GUSTAVO
Che protettor! La trovo anzi eccellente,
Feconda di piacer.
OSCAR
Chi la fatidica ANCKARSTRM
Sua gonna afferra, Te ravvisar taluno

12
Ivi potra. TUTTI
GUSTAVO Teco sarem di subito
Qual tema! Incogniti alle tre
Nellantro delloracolo,
HORN, RIBBNG Della gran maga al pi.
Ve, ve, di tutto trema
(sogghignando)
Codesto consiglier.
SCENA SESTA
GUSTAVO
E tu mappronta un abito Labituro dellindovina. A sinistra un camino; il
(ad Oscar) fuoco acceso, e la caldaia magica fuma sovra
Da pescator. un treppi; dallo stesso lato luscio dun oscuro
recesso. Sul fianco a destra una scala che gira e
HORN, RIBBNG E LORO ADERENTI si perde sotto la volta, e allestremit della
Chi sa stessa sul davanti una piccola porta segreta. Nel
(sotto voce) fondo lentrata della porta maggiore con ampia
Che alla vendetta ladito finestra da lato. In mezzo una rozza tavola, e
Non sapra alfin col? pendenti dal letto e dalle pareti stromenti ed
arredi analoghi al luogo.
GUSTAVO Nel fondo Uomini e Donne del Popolo.
Ogni cura si doni al diletto, Arvidson presso la tavola; poco discosti un
E saccorra nel magico tetto: Fanciullo ed una Giovinetta che le domandano
Tra la folla de creduli ognuno la buona ventura.
Sabbandoni e folleggi con me.
POPOLANI
ANCKARSTRM Zitto lincanto non dssi turbare
E saccorra, ma vegli il sospetto Il demonio tra breve halle a parlare.
Sui perigli che fremono intorno,
Ma protegga il magnanimo petto ARVIDSON
Di chi nulla paventa per s. Re dellabisso, affrettati,
(ispirata)
OSCAR Precipita per letra
Lindovina ne dice di belle, Senza libar la folgore.
E sta ben che linterroghi anchio; Il tetto mio pentra.
Sentir se marridon le stelle, Omai tre volte lupupa
Di che sorti benefica m. Dallalto sospir;
La salamandra ignivora
GUSTAVO Tre volte sibil
Dunque, signori, aspettovi, E delle trombe il gemito
Incognito, alle tre Tre volte a me parl!
Nellantro delloracolo,
Della gran maga al pi.
SCENA SETTIMA
HORN, RIBBNG e SEGUACI
Senza posa vegliamo allintento, GUSTAVO da pescatore, avanzandosi tra la folla,
N si perda ove scocchi il momento; n scorgendo alcuno de suoi.
Forse lastro che regge il suo fato
Nellabisso l spegnersi de. GUSTAVO
Arrivo il primo!

13
POPOLANE Favella da franco soldato.
Villano, d indietro.
(Ei sallontana ridendo.) ARVIDSON
La mano.
TUTTI
Deh! perch tutto riluce di tetro? CHRISTIAN
Prendete.
ARVIDSON
(con esaltazione, declamando) ARVIDSON
lui, lui! ne palpiti Rallegrati: omai
Come risento adesso I poveri giorni mutarsi vedrai.
La volutt riardere
Del suo tremendo amplesso! (Gustavo trae un rotolo e vi scrive su.)
La face del futuro
Nella sinistra egli ha. CHRISTIAN
Arrise al mio scongiuro, Scherzate?
Rifolgorar la fa:
Nulla, pi nulla ascondersi ARVIDSON
Al guardo mio potr! Va pago.

(Batte il suolo e sparisce.) GUSTAVO


(ponendolo in tasca a Christian che non savvede)
TUTTI Mentire non de.
Evviva la maga!
CHRISTIAN
ARVIDSON A fausto presagio ben vuolsi merc.
(di sotterra) (Frugando trova il rotolo su cui legge estatico)
Silenzio, silenzio! Gustavo14 al suo caro Cristiano Uffiziale15.
Per bacco! non sogno! delloro ed un grado!

SCENA OTTAVA CORO


Evviva la nostra Sibilla immortale,
CHRISTIAN12 rompendo la calca e detti Che spande su tutti ricchezze e piacer.

CHRISTIAN (Picchiasi alla piccola porta.)


Su, fatemi largo, saper vo il mio fato.
Son servo del Re:13 son suo marinaro: TUTTI
La morte per esso pi volte ho sfidato; Si batte!
Tre lustri son corsi del vivere amaro,
Tre lustri che nulla s fatto per me. ARVIDSON
(va ad aprire ed entra un servo)
ARVIDSON
(ricomparendo) GUSTAVO
E chiedi? Che veggo, sulluscio secreto
(tra s)
CHRISTIAN Un servo dAmelia!
Qual sorte pel sangue versato
Mattende. SERVO
(sommessamente ad Arvidson, ma inteso da
GUSTAVO Gustavo)
(a parte) Sentite: la mia

14
Signora, che aspetta l fuore, vorria AMELIA
Pregarvi in segreto darcano parer. Ov?

GUSTAVO ARVIDSON
(Amelia!) Losate
Voi?
ARVIDSON
Sinoltri, chio tutti allontano. AMELIA
(risoluta)
(Il servo parte.) S, qual esso sia.

TUTTI ARVIDSON
Usciamo, e si lasci che scruti nel ver. Dunque ascoltate.
Della citt alloccaso,
(Mentre tutti sallontanano, Gustavo sasconde.) L dove al tetro lato
Batte la luna pallida
Sul campo abbominato
SCENA NONA Abbarbica gli stami
A quelle pietre infami,
AMELIA, ARVIDSON e GUSTAVO in disparte Ove la colpa scontasi
Collultimo sospir!
ARVIDSON
Che vagita cos? AMELIA
Segreta, acerba Mio Dio! qual loco!
Cura che amor dest
ARVIDSON
GUSTAVO Attonita
(da s) E gi tremante siete!
Che ascolto!
GUSTAVO
ARVIDSON (c.s.)
E voi Povero cor!
Cercate?
ARVIDSON
AMELIA Vesamina?
Pace... svellermi dal petto
Chi s fatale e desato impera! AMELIA
Lui, che su tutti il ciel arbitro pose. Agghiaccio

GUSTAVO ARVIDSON
(tra s, ma con viva emozione di gioia) E loserete?
Anima mia!
AMELIA
ARVIDSON Se tale il dover mio
Loblio v dato. Arcane Trover possa anchio.
Stille conosco duna magicerba,
Che rinnovella il cor. Ma chi nha duopo ARVIDSON
Spiccarla debbe di sua man nel fitto Stanotte?
Delle notti. Funereo
il loco. AMELIA
S.

15
GUSTAVO OSCAR
(c.s.) Ma il Sire16 ov?
Non sola: GUSTAVO
Ch te deggio seguir. (fattosi presso a lui)
Taci, nascondile che qui son io.
AMELIA (Poi vlto rapidamente ad Arvidson)
Consentimi, o Signore, E tu, sibilla, che tutto sai,
Virt chio lavi l core, Della mia stella mi parlerai.
E linfiammato palpito Di tu se fedele
Nel petto mio sopir! Il flutto maspetta,
Se molle di pianto
ARVIDSON La donna diletta
Va, non tremar, lincanto Dicendomi addio
Inaridisce il pianto. Trad lamor mio.
Osa e berrai nel farmaco Con lacere vele
Loblo de tuoi martir. E lalma in tempesta
I solchi so frangere
GUSTAVO Dellonda funesta,
(c.s.) Laverno ed il cielo
Ardo, e seguirla ho fisso Irati sfidar.
Se fosse nellabisso, Sollecita esplora,
Pur chio respiri, Amelia, Divina gli eventi:
Laura de tuoi sospir. Non possono i fulmin,
La rabbia de venti,
VOCI La morte, lamore
(dal fondo) Svarmi dal mar.
Figlia daverno, schiudi la chiostra,
(spinte alla porta.) CORO
E tarda meno a noi ti mostra. Non posson i fulmin
La rabbia dei venti
ARVIDSON La morte, lamore
(ad Amelia) Sviarlo dal mar.
Presto partite.
GUSTAVO
AMELIA Sullagile prora
Stanotte Che magita in grembo,
Se scosso mi sveglio
ARVIDSON Ai fischi del nembo,
Addio Ripeto fra i tuoni
Le dolci canzoni.
Le dolci canzoni
Del tetto nato,
SCENA DECIMA Che i baci ricordan
Dellultimo addio,
ARVIDSON apre lentrata maggiore: entrano HORN, E tutte riaccendon
RIBBNG e Seguaci, OSCAR, Gentiluomini e Uffiziali Le forze del cor.
travestiti bizzarramente, ai quali sunisce GUSTAVO Su, dunque, risuoni
La tua profezia
CORO Di ci che pu sorger
Su, profetessa, monta il treppi; Dal fato qual sia:
Canta il futuro. Nellanime nostre

16
Non entra terror ARVIDSON
No, lasciami.
CORO
Nellanime nostre GUSTAVO
Non entra terror. Parla.

ARVIDSON ARVIDSON
Chi voi siate, laudace parola (evitando)
Pu nel pianto prorompere un giorno, Te ne prego.
Se chi sforza larcano soggiorno
Va la colpa nel duolo a lavar, CORO
Se chi sfida il suo fato insolente (a lei)
Deve lonta nel fato scontar. Eh, finiscila, omai.

GUSTAVO GUSTAVO
Ors, amici. Te lo impongo.

HORN ARVIDSON
Ma il primo chi fia? Ebben, presto morrai.

OSCAR GUSTAVO
Io. Se sul campo donor, ti so grado.

GUSTAVO ARVIDSON
(offrendo la palma ad Arvidson) (con pi forza)
Lonore a me cedi. No... per man dun amico

OSCAR OSCAR
E lo sia. Gran Dio!
Quale orror!
ARVIDSON
(solennemente, esaminando la mano) ARVIDSON
la destra dun grande, vissuto Cos scritto lass.
Sotto lastro di Marte.
(Pausa.)
OSCAR
Nel vero GUSTAVO
Ella colse. (guardando intorno)
scherzo od follia
GUSTAVO Sifatta profezia:
Tacete! Ma come fa da ridere
La lor credulit!
ARVIDSON
(staccandosi da lui) ARVIDSON
Infelice (passando fra Ribbng e Horn)
Va... mi lascia... non chieder di pi! Eh voi, signori, a queste
Parole mie funeste,
GUSTAVO Voi non osate ridere,
Su, prosegui. Che dunque in cor vi sta?

17
OSCAR e CORO TUTTI
E tal fia dunque il fato (contro Arvidson)
Chei cada assassinato? Loracolo
Al sol pensarci lanima Mentiva.
Abbrividendo va.
GUSTAVO
HORN e RIBBNG S: perch la man chio stringo
(fissando Arvidson) del pi fido amico mio
La sua parola dardo,
fulmine lo sguardo, ANCKARSTRM
Dal confidente demone Gustavo!17
Tutto costei ris.
ARVIDSON
GUSTAVO (ravvisando il Governatore.)
Rinisci l vaticinio. Il Re!18
Di, chi fia dunque luccisor?

ARVIDSON GUSTAVO
Chi primo (a lei)
Tua man questoggi stringer. N, chi fossi, il genio tuo
Ti rivel, n che voleano al bando
GUSTAVO Oggi dannarti.
Benissimo.
ARVIDSON
(offrendo la destra a circostanti che non osano Me?
toccare)
Qual di voi, che provi GUSTAVO
Loracolo bugiardo? (gettandole una borsa)
Nessuno! Tacqueta e prendi.

ARVIDSON
Magnanimo tu se, ma vha fra loro
Il traditor! pi duno
SCENA UNDICESIMA Forse

ANCKARSTRM allentrata, e detti HORN e RIBBNG


(a parte)
GUSTAVO Gran Dio!
(accorrendo a lui)
Eccolo.
GUSTAVO
(E unisce la sua alla destra dellamico.) Non pi.

TUTTI CORO
desso! (da lontano)
Viva Gustavo!19
HORN
Respro: il caso ne salv. TUTTI
Quai voci?
(Ai suoi.)

18
SCENA DODICESIMA ARVIDSON
Non crede al proprio fato,
CHRISTIAN dal fondo, a suoi, e detti Ma pur morr piagato;
Sorrise al mio presagio,
CHRISTIAN Ma nella fossa ha il pi.
lui, ratti movete
Il vostro amico e padre. GUSTAVO
(Marinai, Uomini e Donne del popolo saf- E posso alcun sospetto
follano allentrata.) Alimentar nel petto,
Tutti con me chinatevi al suo piede Se mille cuori battono
E linno suoni della nostra fede. Per immolarsi a me?

CORO ANCKARSTRM
O figlio della Patria,20 Ma la sventura cosa
Amor di questa terra: Pur ne trionfi ascosa,
Reggi felice, arridano L dove il fato ipocrita
Gloria e salute a te. Veli una rea merc.

OSCAR HORNE, RIBBNG e SEGUACI


Il pi superbo alloro, (fra loro)
Che vince ogni tesoro, Chiude al ferir la via
Alla tua chioma intrecciano Questa servil gena,
Riconoscenza e f. Che sta lambendo lidolo
E che non sa il perch.

Oskar Kokoscka, bozzetto per Un ballo in maschera. Firenze, Maggio Musicale 1963.

19
ATTO SECONDO SCENA SECONDA

SCENA PRIMA GUSTAVO e AMELIA

Campo solitario appi dun colle scosceso. A si- GUSTAVO


nistra nel basso biancheggiano due pilastri; e la (uscendo improvvisamente)
luna leggermente velata illumina alcuni punti Teco io sto.
della scena.
AMELIA dalle eminenze. AMELIA
Gran Dio!
AMELIA
(Singinocchia e prega, poi si alza ed a poco a GUSTAVO
poco discende dal colle.) Ti calma:
Ecco lorrido campo ove saccoppia Di che temi?
Al delitto la morte!
Ecco l le colonne AMELIA
La pianta l, verdeggia al pi. Sinoltri. Ah mi lasciate
Ah mi si aggela il core! Son la vittima che geme
Sino il romor de passi miei, qui tutto Il mio nome almen salvate
Mempie di raccapriccio e di terrore! O lo strazio ed il rossore
E se perir dovessi? La mia vita abbatter.
Perire! ebben quando la sorte mia,
Il mio dover tal , sadempia, e sia. GUSTAVO
(Fa per avviarsi.) Io lasciarti? no, giammai:
Ma dallarido stelo divulsa Nol possio; ch marde in petto
Come avr di mia mano quellerba, Sovruman di te laffetto.
E che dentro la mente convulsa
Quelleterea sembianza morr: AMELIA
Che ti resta, perduto lamor Ah Signor,22 abbiatemi piet.
Che ti resta, mio povero cor!
Oh! chi piange, qual forza marretra, GUSTAVO
Mattraversa la squallida via? Cos parli? a chi tadora
Su coraggio e tu fatti di pietra, Piet chiedi, e tremi ancora?
Non tradirmi, dal pianto rist: Il tuo nome intemerato,
O finisci di battere e muor, Lonor tuo sempre sar.
Tannienta, mio povero cor!
(Sode un tocco dore, lontano.) AMELIA
Mezzanotte! e che veggio? una testa Ma, Gustavo,23 io son daltrui
Di sotterra si leva e sospira! Dellamico pi fidato
Ha negli occhi il baleno dellira
E maffisa e terribile sta! GUSTAVO
(Cadendo sulle ginocchia.) Taci, Amelia
Deh! mi reggi, mata, o Signor,
Risolleva il mio povero cor! AMELIA
Io son di lui,
Che dara la vita a te

GUSTAVO
Ah crudele, e mel rammemori,
Lo ripeti innanzi a me!
Non sai tu che se lanima mia

20
Il rimorso dilacera e rode, Nel mio seno: estinto tutto:
Quel suo grido non cura, non ode, Tutto sia fuorch lamor!
Sin che lempie di fremiti amor? Oh, qual soave brivido
Non sai tu che di te restera, Lacceso petto irrora!
Se cessasse di battere il cor! Ah chio tascolti ancora
Quante notti ho vegliato anelante! Rispondermi cos!
Come a lungo infelice lottai! Astro di queste tenebre
Quante volte dal cielo implorai A cui consacro il core:
La piet che tu chiedi da me! Irradiami damore,
Ma per questo ho potuto un istante, E pi non sorga il d!
Infelice, non viver di te?
AMELIA
AMELIA Ah, sul funereo letto
Deh soccorri tu, cielo, allambascia Ove sognava spegnerlo,
Di chi sta fra linfamia e la morte; Torna gigante in petto
Tu pietoso rischiara le porte Lamor che mi fer!
Di salvezza allerrante mio pi. Ch non m dato in seno
(a Gustavo) A lui versar questanima?
E tu va: chio non toda mi lascia: O nella morte almeno
Son di lui, che il suo sangue ti di. Addormentarmi qui?
(La luna illumina sempre pi.)
GUSTAVO Ahim!
La mia vita luniverso, (in ascolto)
Per un detto
AMELIA
AMELIA Sappressa alcun
Ciel pietoso! GUSTAVO
Chi giunge in questo
GUSTAVO Soggiorno della morte?
Di che mami (fatti pochi passi)
Anckarstrm!25
AMELIA
Va, Gustavo!24 AMELIA
(abbassando il velo atterrita)
GUSTAVO Il mio consorte!
Un sol detto

AMELIA
Ebben, s, tamo SCENA TERZA
GUSTAVO GUSTAVO, AMELIA e ANCKARSTRM
Mami, Amelia!
GUSTAVO
AMELIA (incontrandolo)
Ma tu, nobile, Tu qui?
Me difendi dal mio cor!

GUSTAVO ANCKARSTRM
(fuori di s) Per salvarti da lor, che, celati
Mami, mami! oh sia distrutto Lass, thanno in mira.
Il rimorso, lamicizia

21
GUSTAVO GUSTAVO
Chi son? Che qui tabbandoni?

ANCKARSTRM AMELIA
Congiurati. T libero ancora
Il passo, deh, fuggi
AMELIA
O ciel! GUSTAVO
Lasciarti qui sola
ANCKARSTRM Con esso? no, mai! piuttosto morr.
Trasvolai nel manto serrato,
Cos che mhan preso per un dellagguato, AMELIA
E intesi taluno proromper: Lho visto: O fuggi: o che il velo dal capo torr.
il Sire:26 unignota beltade con esso
Poi altri qui vlto: Fuggevole acquisto! GUSTAVO
Sei rade la fossa, se il tenero amplesso Che dici?
Troncar, di mia mano, repente sapr.
AMELIA
AMELIA Risolvi.
(tra s)
Io muoio GUSTAVO
Desisti.
GUSTAVO
(a lei) AMELIA
Fa core. Lo vo.

ANCKARSTRM (Gustavo esita, ma ella rinnova lordine colla


(coprendolo col suo mantello) mano)
Ma questo ti do.
(Poi additandogli un viottolo a destra.) Salvarlo a questanima se dato sar,
E bada, lo scampo, t libero l. Del fiero suo fato pi tema non ha.

GUSTAVO (Al ricomparire di Anckarstrm il Conte gli va


(presa per mano Amelia) incontro.)
Salvarti deggio
GUSTAVO
AMELIA (a Anckarstrm, solennemente)
(sottovoce) Amico: gelosa taffido una cura:
Me misera! Va Lamor che mi porti, garante mi sta.

ANCKARSTRM ANCKARSTRM
(passando ad Amelia) Affidati, imponi.
Ma voi non vorrete segnarlo, o Signora,
Al ferro spietato! GUSTAVO
(Dilegua nel fondo a veder se savanzano.) (collindice verso Amelia)
Promettimi, giura
AMELIA Che tu laddurrai, velata, in citt,
(a Gustavo) N un detto n un guardo su essa trarrai.
Deh solo tinvola!
ANCKARSTRM
Lo giuro.

22
GUSTAVO AMELIA
E che tocche le porte nandrai (da s)
Da solo allopposto. Mio Dio!

ANCKARSTRM ANCKARSTRM
Lo giuro, e sar. Perch tremate?
Fida scorta vi son, lamico accento
AMELIA Vi risollevi il cor!
(sommessamente a Gustavo)
Odi tu come sonano cupi
Per questaure gli accenti di morte?
Di lass, da quei negri dirupi, SCENA QUINTA
Il segnal de nemici part.
Ne lor petti scintillano dira HORN, RIBBNG CON SEGUITO, DALLE ALTURE, E DETTI
E gi piomban, taccerchiano fitti
Al tuo capo gi volser la mira AMELIA
Per piet, va, tinvola di qui. Eccoli.

GUSTAVO ANCKARSTRM
Traditor, sciagurati, son essi, Presto,
Che minacciano il vivere mio? Appoggiatevi a me.
Ah, lamico ho tradito pur io
Son colui che nel cor lo fer! AMELIA
Innocente, sfidati gli avrei; Morir mi sento!
Or damore colpevole fuggo.
La piet del Signore su lei CORO
Posi lale, protegga i suoi d! (dallalto)
Avventiamoci su di lui,
ANCKARSTRM Ch scoccata lultimora.
(staccandosi dal fondo ove stava esplorando) Il saluto dellaurora
Fuggi, fuggi: per lorrida via Pel cadavere sar.
Sento lorma dei passi spietati.
Allo scambio dei detti esecrati HORNE
Ogni destra la daga brand. (a Ribbng)
Va, ti salva, o che il varco alluscita Scerni tu quel bianco velo
Qui fra poco serrarsi vedrai; Onde spicca la sua dea?
Va, ti salva, del popolo vita
Questa vita che getti cos. RIBBNG
Si precipiti dal cielo
(Gustavo esce.) Allinferno.

ANCKARSTRM
(forte)
Chi va l?
SCENA QUARTA
HORN
ANCKARSTRM e AMELIA Non desso!

ANCKARSTRM RIBBNG
Seguitemi. O furor mio!
CORO

23
Non il Re!27 Questo insulto pagher.

ANCKARSTRM (Nellatto che tutti savventano contro Anckar-


No, son io strm, Amelia, fuori di s inframmettendosi,
Che dinanzi a voi qui sta. lascia cadere il velo.)

HORN AMELIA
Il suo fido! No: fermatevi

RIBBNG ANCKARSTRM
Men di voi (colpito)
Fortunati fummo noi: Che! Amelia!
Ch il sorriso duna bella
Stemmo indarno ad aspettar. HORN
Lei!
HORN
Io per altro il volto almeno RIBBNG
Vo a questIside mirar. Sua moglie!

(Alcuni de suoi rientrano con fiaccole accese.) AMELIA


O ciel! piet!
ANCKARSTRM
(colla mano sullelsa) HORN, RIBBNG
Non un passo: se losate Ve se di notte qui colla sposa
Traggo il ferro Linnamorato campion si posa,
E come al raggio lunar del miele
RIBBNG Sulle rugiade corcar si sa!
Minacciate?
CORO
HORN Ve la tragedia mut in commedia
Non vi temo. Piacevolissima ah! ah! ah! ah!
E che baccano sul caso strano
(La luna in tutto il suo splendore.) O che commenti per la citt!

AMELIA AMELIA
O ciel, ata! A chi nel mondo crudel pi mai,
Misera Amelia, ti volgerai?
CORO La tua spregiata lacrima, quale,
(verso Anckarstrm) Qual man pietosa rasciugher!
Gi lacciaro
ANCKARSTRM
ANCKARSTRM (fisso alla via onde fugg Gustavo)
Traditori! Cos mi paga, se lho salvato!
Ei mha la donna contaminato!
RIBBNG Per lui non posso levar la fronte,
(mentre va per istrappare il velo ad Amelia) Sbranato il core per sempre mha!
Vo finirla
(Poi riscuotendosi, e come chi ha preso un
ANCKARSTRM grave partito, saccosta a Horn e Ribbng.)
(assalendolo)
E la tua vita Converreste al tetto mio

24
Sul mattino di domani? Dunque andiam: per vie diverse
Lun dallaltro sallontani.
HORN, RIBBNG Il mattino di domani
Forse ammenda aver chiedete? Grandi cose apprender.

ANCKARSTRM ANCKARSTRM
No, ben altro in cor mi sta. (rimasto solo con Amelia)
Ho giurato che alla porte
HORN, RIBBNG Vaddurrei della citt.
Che vi punge?
AMELIA
ANCKARSTRM (tra s)
Lo saprete, Come sonito di morte
Se verrete. La sua voce al cor mi va!

HORN, RIBBNG
E ci vedrai.
(nelluscire seguiti dai loro)

Oskar Kokoscka, bozzetto per Un ballo in maschera. Firenze, Maggio Musicale 1963.

25
Oskar Kokoscka, bozzetto per Un ballo in maschera. Firenze, Maggio Musicale 1963.

26
ATTO TERZO Sangue vuolsi, e tu morrai.

AMELIA
Ah! mi sveni! ebbene sia
SCENA PRIMA Ma una grazia

Una stanza da studio nellabitazione di ANCKARSTRM


Anckarstrm. Sovra un caminetto di fianco due Non a me.
vasi di bronzo, rimpetto a cui la biblioteca. Nel La tua prece al ciel rivolgi.
fondo vha un magnifico ritratto del Re in piedi,
e nel mezzo della scena una tavola. AMELIA
Entrano ANCKARSTRM e AMELIA. (genuflessa)
Solo un detto ancora a te.
ANCKARSTRM Modi, lultimo sar.
(deposta la spada e chiusa la porta) Morr, ma prima in grazia
A tal colpa nulla il pianto, Deh! mi consenti almeno
Non la terge e non la scusa. Lunico figlio mio
Ogni prece vana omai; Avvincere al mio seno.
Salgue vuolsi, e tu morrai. E se alla moglie nieghi
Questultimo favor,
AMELIA Non rifiutarlo ai prieghi
Ma se reo, se reo soltanto Del mio materno cor.
lindizio che maccusa? Morr, ma queste viscere
Consolino i suoi baci,
ANCKARSTRM Or che lestrema giunta
Taci, o perfida. Dellore mie fugaci.
Spenta per man del padre,
AMELIA La mano ei stender
Gran Dio! Su gli occhi duna madre,
Che mai pi non vedr!
ANCKARSTRM
Chiedi a lui misericordia. ANCKARSTRM
(additandole, senza guardarla, un uscio)
AMELIA Alzati; l tuo figlio
E ti basta un sol sospetto? A te concedo riveder. Nellombra
E vuoi dunque il sangue mio? E nel silenzio, l,
E minfami, e pi non senti Il tuo rossore e lonta mia nascondi.
N giustizia, n piet? (Amelia esce.)
Non su lei, nel suo
ANCKARSTRM Fragile petto che colpir deggio.
Sangue vuolsi, e tu morrai. Altro, ben altro sangue a terger dssi
Loffesa
AMELIA (fissando il ritratto.)
Un istante, ver, lamai, Il sangue tuo!
Ma il tuo nome non macchiai. E lo trarr il pugnale
Sallo Iddio, che nel mio petto Dallo sleal tuo core,
Mai non arse indegno affetto. Delle lacrime mio vendicatore!
Eri tu che macchiavi quellanima,
ANCKARSTRM La delizia dellanima mia
(ripigliando la spada) Che maffidi e dun tratto esecrabile
Hai finito! tardi omai Luniverso avveleni per me!

27
Traditor! che compensi in tal guisa ANCKARSTRM
Dellamico tuo primo la f! Qual fu
O dolcezze perdute! O memorie La cagion non cercate. Son vostro
Dun amplesso che lessere india! Per la vita dellunico figlio!
Quando Amelia s bella, s candida
Sul mio seno brillava damor! HORN, RIBBNG
finita, non siede che lodio, (fra loro)
E la morte sul vedovo cor! Ei non mente.

ANCKARSTRM
SCENA SECONDA Esitate?

ANCKARSTRM; HORN e RIBBNG entrano salutan- HORN, RIBBNG


dolo freddamente. Non pi.

ANCKARSTRM ANCKARSTRM, HORN, RIBBNG


Siam soli. Udite. Ogni disegno vostro Dunque lonta di tutti sol una,
M noto. Voi di Gustavo28 la morte Uno il cor, la vendetta sar,
Volete. Che tremenda, repente, digiuna
Su quel capo esecrato cadr!
RIBBNG
un sogno! ANCKARSTRM
Duna grazia vi supplico.
ANCKARSTRM
(mostrando alcune carte che ha sul tavolo) HORN, RIBBNG
Ho qui le prove! E quale?

HORN ANCKARSTRM
(fremendo) Che sia dato ducciderlo a me.
Ed ora
La trama al Sire29 svelerai? RIBBNG
No, Anckarstrm: lavito castello
ANCKARSTRM A me tolse, e tal dritto a me spetta.
No: voglio
Dividerla. HORN
Ed a me, cui spegneva il fratello,
RIBBNG Cui decenne agonia di vendetta
Tu scherzi. Senza requie divora, qual parte
Assegnate?
ANCKARSTRM
E non co detti: ANCKARSTRM
Ma qui col fatto strugger i sospetti. Chetatevi, solo
Io son vostro, compagno mavrete Qui la sorte or decidere de.
Senza posa a questopra di sangue:
Arra il figlio vi do. Luccidete (Prende un vaso dal camino e lo colloca sulla
Se vi manco. tavola, Horn scrive tre nomi e vi getta entro i
biglietti.)
RIBBNG
Ma tal mutamento
credibile appena.

28
SCENA TERZA Anckarstrm.

AMELIA E DETTI ANCKARSTRM


(fremente di gioia)
ANCKARSTRM Il mio nome! O giustizia del fato:
E chi vien? La vendetta mi deleghi tu!
(incontrandola)
Tu? AMELIA
(da sola)
AMELIA Ah! del Sire31 la morte si vuole!
V Oscar che porta (Nol celr le crudeli parole!
Un invito del Sire.30 Su quel capo snudati dallira
I lor ferri scintillano gi.
ANCKARSTRM
(impallidendo) ANCKARSTRM, HORN e RIBBNG
Di lui! Sconter della Patria32 il pianto
Che maspetti. E tu resta, lo di: Lo sleal che ne fece suo vanto.
Poi che parmi che il cielo tha scorta. Se trafisse, soccomba trafitto,
Tal mercede pagata gli va!
AMELIA
(fra s) ANCKARSTRM
Qual tristezza massale, qual pena! (alla porta)
Qual terribile lampo balena! Il messaggio entri.

ANCKARSTRM
(additando sua moglie agli altri due) SCENA QUARTA
Nulla sa non temete. Costei
Esser debbe anzi lauspice lieto. OSCAR E DETTI
(traendola verso la tavola)
Vha tre nomi in quellurna: un ne tragga OSCAR
Linnocente tua mano. (verso Amelia)
Alle danze
AMELIA Questa notte, se gradite
(tremante) Collo sposo, il mio signore
E perch? Vi desidera

ANCKARSTRM AMELIA
(fulminandola dello sguardo) (turbata)
Ubbidisci non chieder di pi. Nol posso.

AMELIA ANCKARSTRM
(traendo dal vaso un biglietto che suo marito (ad Oscar)
passa a Horn) Anche il Re33 vi sar?
Non dubbio: il feroce decreto
Mi vuol parte di un opra di sangue OSCAR
Certo.
ANCKARSTRM
Qual dunque leletto? HORNE E RIBBNG
(fra loro)
HORNE Oh sorte!
(con dolore)

29
ANCKARSTRM Non fallir lo scopo:
(al paggio, ma collo sguardo a Ribbng) Sar una danza funebre
Tanto invito Con pallide belt.
So che valga.
AMELIA
OSCAR (da s)
un ballo in maschera Prevenirlo potessi, e non tradire
Splendidissimo Lo sposo mio!

ANCKARSTRM OSCAR
(c.s.) Reina
Benissimo! Delle danze sarete.
(accennando Amelia)
Ella meco interverr. AMELIA
(da s)
HORN E RIBBNG Forse potrallo Ulrica.
(a parte)
E noi pur, se da quellabito (Frattanto Anckarstrm, Horn e Ribbng
Pi spedito il colpo va. rapidamente in disparte.)

OSCAR HORN E RIBBNG


Di che fulgor, che musiche E qual costume indosserem?
Esulteran le soglie,
Ove di tante giovani ANCKARSTRM
Bellezze il fior saccoglie, Azzurra
Di quante altrice palpita La veste, e da vermiglio
Questa gentil citt! Nastro, le ciarpe al manco lato attorte.

AMELIA HORN E RIBBNG


(fra s) E qual accento a ravvisarci?
Ed io medesma, io misera,
Lo scritto inesorato ANCKARSTRM
Trassi dallurna complice, (sottovoce)
Pel mio consorte irato: Morte!
Su cui del cor pi nobile
Ferma la morte sta.
SCENA QUINTA
ANCKARSTRM
(da solo) Sontuoso gabinetto del Re. Tavolo con loccor-
L fra le danze esanime rente per iscrivere; nel fondo un gran cortinag-
La mente pia sel pingue gio che scoprir la festa da ballo.
Ove del proprio sangue
Il pavimento tinge. GUSTAVO
Spira dator dinfamie (solo)
Senza trovar piet. Forse la soglia attinse,
E posa alfin. Lonore
HORN E RIBBNG Ed il dover fra i nostri petti han rotto
(fra loro) Labisso. Ah! s, Anckarstrm
Una vendetta in domino Rivedr la sua Patria34 e la sua sposa
ci che torna alluopo. Lo seguir. Senza un addio, limmenso
Fra lurto delle maschere Ocen ne sepri e taccia il core.

30
(Scrive e nel momento di appor la firma, lascia Anco una volta lanima
cader la penna.) Damor mi briller!
Esito ancor? ma, oh ciel, non lo deggio?
(Sottoscrive, e chiude il foglio in seno.)
Ah lho segnato il sacrifizio mio! SCENA SETTIMA
Ma se m forza perderti
Per sempre, o luce mia, Vasta e ricca sala da ballo splendidamente
A te verr il mio palpito illuminata, e parata a festa.
Sotto qual ciel tu sia, Liete musiche preludiano alle danze; e gi
Chiusa la tua memoria allaprirsi delle cortine una moltitudine
Nellintimo del cor. dinvitati empie la scena. Il maggior numero
Ed or qual reo presagio in maschera, alcuni in domino, altri in costume
Lo spirito massale, di gala a viso scoperto; fra le coppie danzanti
Che il rivederti annunzia alcune giovani creole. Chi va in traccia, chi
Quasi un desio fatale evita, chi ossequia, e chi persegue. Il servizio
Come se fosse lultima fatto dai neri, e tutto spira magnificenza ed
Ora del nostro amor? ilarit.

(Musica di dentro.) CORO GENERALE


Fervono amori e danze
Ah! dessa l potrei vederla ancora Nelle felici stanze,
Riparlarle potrei Onde la vita solo
Ma no: ch tutto mi strappa da lei. Un sogno lusinghier.
Notte de cari istanti,
De palpiti e de canti,
Perch non fermi l volo
SCENA SESTA Sullonda del piacer?

OSCAR con una lettera e detto


SCENA OTTAVA
OSCAR
Ignota donna questo foglio diemmi. HORN, RIBBNG, e i loro Aderenti in domino
pel Re,35 dissella; a lui lo reca azzurro col cinto vermiglio. ANCKARSTRM nello
E di celato. stesso costume savanza lentamente.

(Gustavo legge il foglio.) HORN


(additando Anckarstrm a Ribbng)
GUSTAVO Altro de nostri questo.
(dopo letto)
Che nel ballo alcuno (E fattosi presso a Anckarstrm sottovoce)
Alla mia vita attenter, sta detto.
Ma se marresto: allora, La morte!
Chio pavento, diran. Nol vo: nessuno
Pur sospettarlo de. Tu va: tappresta, ANCKARSTRM
E ratto, per gioir meco la festa. (amaramente)
S, la morte.
(Oscar esce; Gustavo rimasto solo, vivamente Ma non verr.
prorompe.)
HORN, RIBBNG
S, rivederti, Amelia, Che parli?
E nella tua belt,

31
ANCKARSTRM OSCAR
Qui laspettarlo vano. Il Re37 qui

HORN, RIBBNG ANCKARSTRM


Come? perch? (trasalendo)
Che! dove?
ANCKARSTRM
Vi basti saperlo altrove. OSCAR
Lho detto...
HORN ANCKARSTRM
O sorte Ebben!
Ingannatrice! qual?
OSCAR
RIBBNG Non vel dir.
(fremente)
Sempre ne sfuggir di mano! ANCKARSTRM
Gran cosa!
ANCKARSTRM
Parlate basso, alcuno lo sguardo a noi ferm. OSCAR
(voltandogli le spalle)
HORN Cercatelo da voi.
E chi?
ANCKARSTRM
ANCKARSTRM (con accento amichevole)
Quello a sinistra, dal breve domino. Ors!

(Si disperdono, ma Anckarstrm viene OSCAR


inseguito da Oscar in maschera.) per fargli il tiro che regalaste a me?

OSCAR ANCKARSTRM
Pi non ti lascio, o maschera; mal ti nascondi. Via, calmati: almen dirmi del suo costume puoi?

ANCKARSTRM OSCAR
(scansandolo) (scherzando)
Eh via. Saper vorreste
Di che si veste,
OSCAR Quando l cosa
(con vivacit) Chei vuol nascosa.
Tu se Anckarstrm. Oscar lo sa
Ma nol dir,
ANCKARSTRM Tra l, l l
(spiccandogli la maschera) L l, l l.
E Oscarre tu se. Pieno damore
Mi balza il core,
OSCAR Ma pur discreto
Qual villania! Serba il secreto.
Nol rapir
ANCKARSTRM Grado o belt,
Ma bravo, e ti par dunque convenienza questa, Tra l, l l
Che mentre il Sire36 dorme, tu scivoli alla festa? L l, l l.

32
(Gruppi di maschere e coppie danzanti attra- delle coppie nel fondo, Gustavo in domino nero
versano il dinanzi della scena e separano Oscar col nastro di rosa, saffaccia pensieroso, e dietro
da Anckarstrm.) a lui Amelia in domino bianco.)

ANCKARSTRM AMELIA
(raggiungendolo di nuovo) Ah perch qui! fuggite
So che tu sai distinguere gli amici suoi.
GUSTAVO
OSCAR Sei quella dello scritto?
Valletta
Interrogarlo, e forse celiar con esso un po? AMELIA
La morte qui vaccerchia
ANCKARSTRM
Appunto. GUSTAVO
OSCAR Non penetra nel mio
E compromettere di poi chi ve lha detto? Petto il terror.

ANCKARSTRM AMELIA
Moffendi. confidenza che quanto importi Fuggite, fuggite, o che trafitto
io so. Cadrete qui!

OSCAR GUSTAVO
Vi preme assai Rivelami il nome tuo.

ANCKARSTRM AMELIA
Deggio di gravi cose ad esso, Gran Dio!
Pria che la notte inoltri, qui favellar. Su te Nol posso.
Far cader la colpa, se non mi fia concesso.
GUSTAVO
OSCAR E perch piangi mi supplichi atterrita?
Dunque Onde, cotanta senti piet della mia vita?

ANCKARSTRM AMELIA
Fai grazia a lui, se parli, e non a me. (tra singulti che svelano la sua voce naturale)
Tutto per essa, il mio sangue tutto darei!
OSCAR
(pi dappresso e rapidamente) GUSTAVO
Veste una cappa nera, con roseo nastro al petto. Ah invan ti celi, Amelia: quellangel tu sei!

(E fa per andarsene.) AMELIA


(con disperazione)
ANCKARSTRM Tamo, s tamo, e in lacrime
Una parola ancora. A piedi tuoi matterro,
Ove tanela incognito
OSCAR Della vendetta il ferro.
(dileguando tra la folla) Cadavere domani
Pi che abbastanza ho detto. Sarai se qui rimani:
Salvati, va, mi lascia,
(Danzatori e danzatrici sintrecciano al pro- Fuggi dallodio lor.
scenio; Anckarstrm scorge lontano taluno de
suoi e scompare di l. Poco dopo, al volgere

33
GUSTAVO (accorrendo a lui)
Sin che tu mami, Amelia, Oh ciel!
Non curo il fato mio,
Non ho che te nellanima, TUTTI
E luniverso oblo. (affollandosi intorno)
N so temer la morte, Ei trucidato!
Perch di lei pi forte
laura che minebria ALCUNI
Del tuo divino amor. Da chi?

AMELIA ALTRI
Dunque vedermi vuoi Dov linfame?
Daffanno morta e di vergogna?
(Veggonsi apparire nel fondo Horn e Ribbng.)
GUSTAVO
Salva OSCAR
Ti vo. Domani e con Anckarstrm andrai (accennando a Anckarstrm)
Eccol
AMELIA
Dove? (Mentre lo circondano e gli strappano la
maschera.)
GUSTAVO
Al natio tuo cielo. TUTTI
Anckarstrm!
AMELIA Ah! Morte, infamia
Unaltra terra!38 Sul traditor!

GUSTAVO GUSTAVO
Mi schianto il cor ma partirai ma addio. No, no lasciatelo.
Tu modi ancor.
AMELIA (A Anckarstrm, e tratto il dispaccio, e fatto
Gustavo!39 cenno a lui di accostarsi)
Ella pura: in braccio a morte,
GUSTAVO Te lo giuro, Iddio mascolta:
(si stacca, ma dopo pochi passi tornando a lei e Io che amai la tua consorte
con tutta lanima) Rispettato ho il suo candor.
Amelia: anche una volta addio, (Gli d il foglio.)
Lultima volta! A novello incarco asceso
Tu con lei partir dovevi
ANCKARSTRM Io lamai, ma volli illeso
(lanciatosi inosservato fra loro, lo trafigge di Il tuo nome ed il suo cor!
pugnale)
E tu ricevi il mio! ANCKARSTRM
Ciel, che feci! e che maspetta
GUSTAVO Esecrato sulla terra!
Ahim! Di qual sangue e qual vendetta
Masset linfausto error!
AMELIA
(dun grido) AMELIA
Soccorso! O rimorsi dellamore
OSCAR Che divorano il mio core,

34
Fra un colpevole che sanguina NOTE
E la vittima che muor!
Nelle note seguenti si segnalano i cambiamenti qui
apportati, rispetto alla versione del 1859:
OSCAR 1 casa del Governatore
O dolor senza misura! 2 Samuel
3 Tom
O terribile sventura!
4 Riccardo
La sua fronte tutta rorida 5 O Riccardo
gi dellultimo sudor! 6 del Conte
7 il Conte
8 Renato
GUSTAVO
9 Conte
Grazie a ognun: signor qui sono: 10 Conte
Tutti assolve il mio perdono 11 Ulrica, dellimmondo/Sangue de negri
12 Silvano
13 del Conte
(Horn e Ribbng occupano sempre il fondo
14 Riccardo
della scena.) 15 Silvano Uffiziale
16 il Conte

CORO 17 Riccardo
18 il Conte
Cor s grande e generoso
19 Viva Riccardo!
Tu ci serba, o Dio pietoso: 20 O figlio dInghilterra
Raggio in terra a noi miserrimi 21 Campo solitario nei dintorni di Boston

del tuo celeste amor! 22 Conte


23 Riccardo
24 Riccardo
GUSTAVO 25 Renato!
Addio per sempre, o figli miei per sempre 26 il Conte

Addio diletta terra 27 Non il Conte


28 M noto. Voi di Riccardo la morte
29 La trama al Conte svelerai?
(Cade e spira) 30 Un invito del Conte.
31 Ah! Del Conte la morte si vuole

AMELIA 32 Sconter dellAmerica il pianto


33 Anche il Conte ci sar?
Esso muore! 34 Rivedr lInghilterra
35 pel Conte, dissella; a lui lo reca
OSCAR 36 Che mentre il Conte dorme tu scivoli alla festa
37 Il Conte qui
Qualanima pass!
38 In Inghilterra
39 Riccardo
TUTTI 40 Addio diletta America

Notte dorrore!

35
UN BALLO IN MASCHERA IN BREVE

Nel febbraio 1857 il Teatro San Carlo di Na- sta dellopera non fosse un monarca (per
poli avvi dei contatti con Giuseppe Verdi ripiego sipotizz un duca), venne richie-
per unopera da rappresentare nel carnevale sto, fra laltro, che il ruolo dAmelia fosse
dellanno successivo; per la scelta del sogget- quello duna sorella anzich duna moglie,
to la prima idea di Verdi and al progetto, a che il tema della cospirazione non recasse
lungo coltivato, di un Re Lear, nel quale per alcuna motivazione politica, che lomicidio
loccasione coinvolse il poeta Antonio Som- avesse luogo fuori scena, che la datazione
ma. Verdi trov tuttavia inadeguati i cantanti venisse portata allepoca medievale, che si
del San Carlo ai ruoli pensati per Re Lear e lo eliminassero le scene del ballo e del sorteg-
accanton. Dopo vari tentennamenti propo- gio (quella che Verdi considerava la pi
se al San Carlo e a Somma un secondo sog- potente e la pi nuova situazione del dram-
getto: non una novit assoluta nel campo ma) Come se tutto ci non bastasse, ci si
dellopera lirica giacch, oltre ad aver mosso mise anche la politica: a complicare la non
linteresse di Bellini, era stato sperimentato felice situazione concorse, il 14 gennaio
da almeno tre compositori; si ricorda, in par- 1858, lattentato di Felice Orsini a Napoleo-
ticolare, il grand-opra del 1833 Gustave III, ne III.
ou le bal masqu firmato da due big dellope- Di fronte allinsorgere di tali e tanti proble-
ra francese come Auber e Scribe. Tale sog- mi la dirigenza del San Carlo cerc di ot-
getto sispirava a un fatto storico accaduto temperare alle nuove prescrizioni della
nel 1792: lomicidio dellilluminato monarca censura, raffazzonando alla belle meglio
svedese Gustavo III, inviso alla nobilt per la una nuova versione, intitolata Adelia degli
sua politica riformista, perpetrato da un cor- Adimari, ma per Verdi la misura era colma:
tigiano durante un ballo. In qualche modo la abbandon limpresa (In fatto darte ho le
vicenda di Gustavo III rappresentava un sog- mie idee, le mie convinzioni ben nette, ben
getto di ripiego per Verdi, che espresse con precise, alle quali non posso, n devo rinun-
chiarezza le ragioni della sua perplessit: ziare) esponendosi alla causa del teatro
grandioso e vasto; bello; ma anche questo per inadempienza contrattuale (cui rispose
ha i modi convenzionali di tutte le opere per con una querela per danni). La memoria
musica, cosa che mi sempre spiaciuta, ma stesa ad uso del proprio legale terminava
che ora trovo insoffribile. con una perorazione ai diritti calpestati del-
I tempi tuttavia stringevano, e nonostante larte: Il titolo? No. Il poeta? No. Lepo-
fosse presto ben chiaro che la censura na- ca? No. Localit? No. Caratteri? No. Si-
poletana non avrebbe accettato di veder tuazioni? No. Il sorteggio? No. Festa da
portato sulle scene lomicidio dun re, il ballo? No. Un maestro che rispetti larte
Ballo in maschera fu terminato senza tener sua e se stesso non poteva n doveva diso-
troppo da conto le avvisaglie sullatteggia- norarsi accettando per subbietto duna mu-
mento dei censori partenopei, che nelloc- sica, scritta sopra ben altro piano, codeste
casione ebbero modo di distinguersi per stranezze che manomettono i pi ovvii
uno zelo prossimo alla persecuzione ma- principii della drammatica e vituperano la
niacale. Oltre ad imporre che il protagoni- coscienza dellartista.

40
Per presentare al pubblico la sua nuova turgia operistica italiana per la quale, a dif-
opera, Verdi dovette pertanto attendere ferenza dal coevo Grand-opra parigino, i
unoccasione pi propizia: Un ballo in ma- conflitti si giuocano fondamentalmente a
schera esord il 17 febbraio 1859, al Teatro livello personale e privato (persino i mo-
Apollo di Roma; fin dalla prima il pubblico venti della congiura politica contro Riccar-
ne decret il successo che dura tuttora, no- do appaiono motivati dal desiderio di per-
nostante le manchevolezze dun cast non di sonale, privata rivalsa coltivato da due sin-
livello assoluto (sono da ricordare, special- goli: Samuel e Tom), in tal modo consen-
mente, le riserve di Verdi sulla primadon- tendo abbastanza facilmente trasposizioni
na, Eugenia Julienne-Dejean: un rinomato di tempo e di luogo.
soprano che, a quei tempi, aveva irrimedia- Solo nel nostro secolo si sono presentate
bilmente imboccato la via del tramonto). versioni svedesi del Ballo: la vicenda vie-
Da rimarcare che nemmeno la censura ne ri-ambientata a Stoccolma, nel 1792, con
romana aveva accettato di veder rappre- Re Gustavo III (Riccardo), i conti de Horn e
sentata luccisione di un re; di conseguenza Ribbing (Samuel e Tom), il capitano
Verdi e Somma apportarono allopera i Anckarstrm (Renato), lindovina Arvidson
cambiamenti destinati a rimanere definiti- (Ulrica), il marinaio Christian (Silvano), e
vi: lambientazione venne trasferita da naturalmente Oscar e Amelia, i soli a man-
Stoccolma a Boston e Gustavo III assunse i tenere immutato il proprio nome. E cos si
panni dun Riccardo Conte di Warwick e presenta anche lodierno allestimento al
governatore del Massachusetts: da un lato PalaFenice, che propone le scene ricostrui-
necessario riconoscere che della rielabo- te da Lauro Crisman sui bozzetti di Oskar
razione americana lopera non soffre poi Kokoschka, gi impiegati per lallestimento
molto, confermandosi Un ballo in masche- al XXVI Maggio Musicale Fiorentino del
ra come tipico prodotto di quella dramma- 1963.

Nellambito del catalogo verdiano Un ballo


in maschera si distingue per la stringatezza
del ritmo scenico e narrativo: quello che ad
essa sovrintende un disegno drammatur-
gico asciutto, che non concede indugio
neppure alle pagine pi intense. stata
considerata, questa, come la pi evidente
cifra dun distacco dalla materia trattata,
che ha fatto parlare di unopera dai tratti
settecenteschi (un po per questa ragione,
un po per una certa affinit dargomento,
s definito Un ballo in maschera il Don
Giovanni verdiano). Nellopera questo di-
stacco si traduce in due aspetti fondamen-
tali: innanzitutto la mancata identificazio-
ne con un personaggio-chiave che domini
sugli altri (sul tipo di Violetta o Rigoletto):
Verdi lascia che a farsi unidea dei torti e
delle ragioni in causa sia lo spettatore stes-
so; ci comporta lassunzione dei tratti co-
mici non nella prospettiva, gi rigolettiana,
che muta lironia in sarcasmo, il comico in
grottesco, ma in una dimensione puramen-
Jean-Jacques Gautier, Il capitano Jacob Johan te comica.
Anckarstrm. Incisione. Quanto tale imperturbabilit si ripercuota

41
sul tipico triangolo amoroso del melodram- innanzitutto nella felice inconsapevolezza
ma romantico (tenore-soprano vs. barito- di Oscar, il cui linguaggio musicale inte-
no) palese nelle ambiguit di comporta- ramente modellato sugli stilemi francesi; al
mento di Riccardo e Amelia pur giustifi- suo opposto sta la gravit oscura e presaga
cate dallincontrollabilit della passione di Ulrica: la maga divinatrice per la quale il
che li coinvolge cos come nel fatto che futuro certo come il presente, vanificando
Renato assuma il ruolo di cattivo (un la possibilit che luomo possegga un libe-
cattivo, perdipi, le cui ragioni sono mo- ro arbitrio; il linguaggio musicale di Ame-
ralmente tuttaltro che eccepibili) solo a lia e Renato appartiene invece alla pi spe-
partire dalla fine del secondo atto. cifica tipologia italiana, mentre il vocabola-
Non meno importante per la comprensione rio di Riccardo, cos come la caratterizza-
del Ballo il secondo aspetto che tale di- zione del personaggio trapassa dalla pas-
stacco produce nei confronti dellopera: la sionalit alla spensieratezza, in bilico tra
sua polivocit stilistica, assumibile ad un i modi espressivi dellopera italiana e di
principio di variet che a Verdi in quegli quella francese. Sorta di monarca illumina-
anni stava molto a cuore, al punto da rin- to e filantropo, Riccardo soccombe perch
negare, proprio rivolgendosi a Somma non crede allirrazionale: la magia e lamo-
che per lui aveva preparato un Sordello si- re, del quale la gelosia cieco pendant, so-
gnificativamente accantonato per sover- no i due superati che ritornano a mina-
chia monotonia lavori come Nabucco o I re il suo sereno equilibrio, illustrando la
due Foscari (presentano punti di scena in- precariet della fiducia razionale coltivata
teressantissimi, ma senza variet. una da Riccardo, ovverosia giocando a suo sca-
corda sola, elevata se volete, ma pur sem- pito uno scherzo fatale. Per questo, agli oc-
pre la stessa. [] Il poema del Tasso sar chi dello spettatore, lolimpico aplomb di
forse migliore, ma io preferisco mille e mil- Riccardo acquisisce vieppi i contorni du-
le volte Ariosto. Per listessa ragione prefe- na tragica sventatezza
risco Shakespeare a tutti i drammatici, sen- Scespiriana, comica ironia tragica, perfe-
za eccettuarne i greci). zione e coerenza della drammaturgia, pu-
Proprio da questa inclinazione alla variet lizia stilistica, profilatura dun ritmo
viene, nel Ballo in maschera, lassunzione drammatico privo dinutili scorie, sono i
di modelli formali derivati da due distinte tratti che hanno fatto ritenere a pi dun
tradizioni operistiche: il melodramma ita- commentatore Un ballo in maschera il ca-
liano e lopera francese. Verdi non ne tenta polavoro perfetto di Giuseppe Verdi; che
lassimilazione, la fusione, ma li squaderna un simile capolavoro sia nato con un sog-
belle pronti allascoltatore, per un mosaico getto di ripiego, modificato nei modi e nelle
stilistico intenzionalmente eterogeneo, che proporzioni che s detto, un fatto che pu
produce leffetto oggettivante tramite il far riflettere oltre, forse, le parole dello
quale lartefice abbandona la possibilit stesso Verdi intorno al rapporto fra ispira-
(ben altrimenti sfruttata in altri, diversi da zione e condizionamento esterno: il proble-
questo, capolavori verdiani) di guidare ma dellopera darte non di forma o di
narrativamente e moralmente la valutazio- contenuto, ma di forma del contenuto.
ne dellascoltatore: il lirismo passionale (GIANNI RUFFIN)
dellopera italiana saffianca a brillanti
aspetti francesi, nuovi per lopera italiana
non tanto per s stessi, quanto per le valen-
ze ludiche cui assolvono (si confronti, ad
esempio, il celebre coro delle risa nel finale
secondo con la grottesca e tesissima risata
dei cortigiani nel Rigoletto).
A livello di caratterizzazione la brillantezza
comique dellascendente francese si palesa

42
Pierre-Luc-Charles Ciceri, Dintorni di Stoccolma, paesaggio spaventoso e selvaggio, bozzetto per Gustave
III, ou le bal masqu (III, 1). (Parigi, Bibliothque-Muse dellOpra). In quanto alle forche del secondo
atto - scriveva Verdi - non ci pensate, che io procurer di ottenerne il permesso.

43
Giuseppe Bertoja, Una sala nella casa del Governatore, bozzetto per Un ballo in maschera (I, 1). (Venezia,
Museo Correr).

Giuseppe Bertoja, Labituro dellindovina, bozzetto per Un ballo in maschera (I, 6).
(Venezia, Museo Correr).

44
Giuseppe Bertoja, Campo solitario nei dintorni di Boston, bozzetto per Un ballo in maschera (II, 1).
(Venezia, Museo Correr).

Giuseppe Bertoja, Vasta e ricca sala da ballo, bozzetto per Un ballo in maschera (III, 7).
(Venezia, Museo Correr).

45
ARGOMENTO

GUSTAVO III, re di Svezia (RICCARDO)


IL CAPITANO ANCKARSTRM (RENATO) Nellantro dellindovina.
AMELIA Nel suo vasto abituro, cui saccede mediante due
ARVIDSON, indovina (ULRICA) porte, una scala, un uscio segreto, Arvidson sta
OSCAR, paggio del re davanti a una gran folla e leva la sua lenta e te-
CHRISTIAN, un marinaio (SILVANO) tra invocazione al Demonio [Invocazione: Re
IL CONTE DE HORN (SAMUEL) dellabisso, affrettati]. Entra Re Gustavo, e un
IL CONTE RIBBING (TOM) attimo dopo la maga esulta avvertendo lattesa
presenza del Demonio [ lui, lui! ne palpiti].
Dopo aver predetto il futuro a Christian, un mo-
desto e simpatico marinaio, Arvidson sente bat-
ATTO PRIMO tere alluscio segreto: apre, ascolta le parole di
un servo di Amelia e allontana tutti in quanto
Sala del palazzo reale a Stoccolma, marzo 1792. deve ricevere privatamente una persona di ri-
Un sollecito gruppo di ufficiali e gentiluomini at- guardo. Amelia, in preda a un amore irresisti-
tende il risveglio del Re Gustavo III, mentre un bile, cui Arvidson consiglia il rimedio di una be-
altro gruppo, di cui fan parte i conti Horn e Rib- vanda estratta da unerba da cogliersi di notte
bing, se ne sta in disparte in quanto di partito av- nel luogo delle esecuzioni capitali. Sennonch il
verso [Coro dIntroduzione: Posa in pace, a bei Re, che si era nascosto, ha sentito tutto e ormai
sogni ristora]. Annunciato dal paggio Oscar, ec- sa che lamata lo riama [Terzetto: Della citt al-
co il Re, spontaneo, affabile, provvido verso i loccaso]. Scomparsa Amelia, la scena si ripo-
sudditi. Ma subito Oscar gli consegna lelenco pola di gente. Gustavo, finto pescatore, consulta
degli invitati al ballo e Gustavo vi legge il nome Arvidson divertendosi un mondo [Canzone: Di
dellamata Amelia, per cui si concentra in s e tu se fedele] e coinvolgendo tutti i presenti, ma
simmerge nellestasi amorosa [Sortita: La rive- la maga si irrita e nella mano gli legge e prevede
dr nellestasi]. Arriva poi il capitano Anckar- che presto morr [Concertato: scherzo od
strm, marito dAmelia, che gli dichiara fedelt follia]; a provocare la sua morte sar il primo
assoluta contro i pericoli del regno, in particola- che oggi gli stringa la mano: Anckarstrm, che
re contro una congiura che si sta ordendo alle saggiunge alla folla e fa riconoscere a tutti la-
sue spalle [Cantabile: Alla vita che tarride]. mato signore. Ritorna Christian, che sprona ma-
Annunciato da Oscar, entra un Giudice che chie- rinai e popolani a inchinarsi al sovrano, e con
de di esiliare tale Arvidson, una sospetta indovi- leccezione dei congiurati tutti inneggiano
na. Ma Oscar la difende, descrivendola divertita- calorosamente a Riccardo [Inno: O figlio della
mente mentre predice il futuro [Ballata: Volta la Patria].
terrea], e allora il Re, non badando pi al Giudi-
ce, invita tutti i presenti a travestirsi e a far visi-
ta alla maga: lui sar vestito da pescatore, e ogni
affanno verr dimenticato in favore del piacere
[Stretta dellIntroduzione: Ogni cura si doni al
diletto].

46
ATTO SECONDO lezza dellamore perduto [Aria: Eri tu che mac-
chiavi quellanima!]. Entrano Horn e Ribbing:
Nel campo desolato e squallido, dove attecchisce apprendono della volont di Anckarstrm di
lerba fatale. partecipare alla congiura [Terzetto: Io son vo-
Sopra unaltura ecco Amelia che singinocchia, stro, compagno mavrete]. La sorte vuole che a
prega, si alza e scende atterrita, quasi disperata colpire il nemico comune sia Anckarstrm;
per le pene damore che va a perdere mediante il Oscar, che viene a invitare tutti a un ballo ma-
sortilegio, e allo scoccare della mezzanotte crede scherato per la sera stessa, viene anche a fornire
di vedere un fantasma per cui ricade in ginoc- il pretesto per il progetto, mentre Anckarstrm
chio a invocare la piet divina [Aria: Ma dalla- esulta e Amelia si lamenta [Di che fulgor, che
rido stelo divulsa]. Dimprovviso appare Gusta- musiche].
vo, che cerca di calmare la donna dichiarandole
amore ma anche assicurandola sul suo onore Nel palazzo del Re.
[Duetto: Son la vittima che geme]. Cos solleci- Nel suo sontuoso gabinetto Re Gustavo immagi-
tata, finalmente Amelia confessa la sua passio- na che Amelia sia illesa, ma sa che al loro dram-
ne, ma se il Re gioisce lei si dispera sempre pi ma non c onorata via duscita: rimander
[Non sai tu che se lanima mia]. Savvicina Anckarstrm e la sua famiglia nella loro patria,
qualcuno: il capitano Anckarstrm che sta come assicura firmando un atto [Finale III, ro-
sempre sulle tracce del signore da proteggere. manza: Ma se m forza perderti]. Comincian-
Amelia grida e abbassa il velo. Anckarstrm rac- do il ballo, Oscar consegna al Re un biglietto se-
conta daver visto e sentito i congiurati, che sono condo il quale durante la festa si attenter alla
davvero vicini [Terzetto: Tu qui! / Per salvarti sua vita, ma egli non si cura e si esalta unultima
da lor, che celti]. Il Re deve pertanto fuggire e volta allidea del suo grande amore [S, riveder-
sotto giuramento Anckarstrm promette che ac- ti Amelia]. Il coro grida festoso allo spettacolare
compagner lignota dama fino alle porte della ballo in maschera [Fervono amori e danze].
citt [Odi tu come fremono cupi]. I due riman- Mentre si raccolgono i congiurati, vestiti in do-
gono soli e subito dalle alture scendono i conti mino azzurro, Oscar scherza con il capitano
Horn e Ribbing e i congiurati [Finale II: Avven- Anckarstrm cui finisce capricciosamente per
tiamoci su lui]. Delusi per lassenza del Re, fan- svelare il mascheramento del Re, una cappa ne-
no dellironia e vogliono almeno contemplare la ra con nastro rosa al petto [Saper vorreste].
bella, cui nella foga malauguratamente cade il Entrambi mascherati, Gustavo e Amelia (lautri-
velo. Amelia svelata, i congiurati sorridono per ce del biglietto) si incontrano ancora un attimo e
la stravaganza dellavventura coniugale [Ve, se si salutano [Tamo, s, tamo, e in lagrime], ma
di notte qui colla sposa], ma Anckarstrm si al loro rassegnato e ardente saluto si sovrappone
gonfia dira e pensando solo alla vendetta contro quello mortale di Anckarstrm, che ferisce il
il seduttore della moglie invita i congiurati a ca- presunto rivale e viene riconosciuto. Re Gustavo
sa sua per lindomani. ordina di lasciarlo: giura sullinnocenza di Ame-
lia [Ella pura: in braccio a morte], mostra al
capitano il foglio col quale lo rinvia nella sua pa-
ATTO TERZO tria, perdona tutti, e muore da tutti compianto.

Studio in casa di Anckarstrm, con un ritratto di


Re Gustavo appeso alla parete.
Marito e moglie rientrano, ma anche se lei si
protesta innocente lui ha deciso di ucciderla. Pa-
teticamente, Amelia chiede e ottiene di abbrac-
ciare il figlioletto, e poi esce [Aria: Morr, ma
prima in grazia]. Allora Anckarstrm decide di
vendicarsi direttamente su Gustavo, di cui fissa
il ritratto: inveisce contro il traditore, ma non
pu non riandare con nostalgia alla divina bel-

47
ARGUMENT

PREMIER ACTE imprcation lencontre du Dmon [Invoca-


zione: Re dellabisso, affrettati]. Entre Ric-
Mars 1792, Stockholm, dans un salon du palais cardo et linstant daprs, la magicienne exul-
royal. te en sentant la prsence du Dmon [ lui,
Un groupe dofficiers et de gentilshommes dili- lui ! ne palpiti]. Aprs avoir prdit lavenir de
gents attend le rveil du Roi, Gustave, tandis Christian, un modeste marin dune grande
quun autre groupe - dont font partie les com- sympathie, Arvidson entend frapper la porte
tes Horn et Ribbing - se tient lcart, car il secrte; elle ouvre, elle coute les paroles dun
reprsente le parti adverse. [Coro dIntroduzio- serviteur dAmelia et elle loigne tout le mon-
ne: Posa in pace, a bei sogni ristora]. Le page de, car elle doit recevoir la visite prive dun
Oscar annonce larrive du roi, spontan, affa- haut personnage. Cest Amelia, en proie un
ble et attentionn lgard de ses sujets. Oscar amour irrsisitible, auquel Arvidson peut
lui remet aussitt la liste des personnes invites remdier en lui faisant boire une boisson
au bal; comme Gustave y lit le nom de sa bien- extraite dune herbe quil faut cueillir la nuit,
aime Amelia, il se replie sur lui-mme et sa- sur le lieu des excutions capitales. Mais
bandonne son amour [Sortita: La rive- Gustave, qui stait cach, a tout entendu et il
dr nellestasi]. Arrive ensuite le capitaine sait dsormais que sa bien-aime laime nou-
Anckarstrm poux dAmelia, qui lui dclare sa veau [Terzetto: Della citt alloccaso]. Une
fidlit absolue face aux dangers que court le fois Amelia partie, la scne se peuple nou-
royaume, et en particulier lencontre de la veau et Gustave, dguis en pcheur, consulte
conjuration qui est en train de sourdir dans Arvidson en samusant beaucoup [Canzone:
son dos [Cantabile: Alla vita che tarride]. Di tu se fedele] et en impliquant tous les pr-
Oscar annonce un juge qui demande denvoyer sents, mais la magicienne se fche; elle lui lit
en exil une certaine Arvidson, une diseuse de la main et lui prdit quil mourra bientt [Con-
bonne aventure qui est suspecte ses yeux. certato: scherzo od follia]. Sa mort sera
Mais Oscar prend sa dfense et la dcrit de provoque par la premire personne qui lui
manire plaisante, tandis quelle prdit lavenir serrera la main le jour mme: ce sera Anckar-
[Ballata: Volta la terrea]. Le roi, ne prte plus strm, qui rejoint la foule et fait en sorte que
attention au juge et invite tous les prsents tous reconnaissent leur seigneur bien-aim.
se dguiser et aller consulter la magicienne : Retour de Christian, qui incite les marins et les
lui-mme sera vtu en pcheur et le mot dor- gens du peuple sincliner devant leur souve-
dre est doublier tous les soucis et de sadon- rain et tous - lexception des conspirateurs -
ner aux plaisirs [Stretta dellIntroduzione: entonnent un hymne en lhonneur de Riccar-
Ogni cura si doni al diletto]. do [Inno: O figlio della Patria].

Dans lantre de la magicienne.


Dans un taudis, auquel on accde en franchis-
sant deux portes, un escalier et une porte
secrte, Arvidson se tient devant une foule
nombreuse et elle lve lentement une sombre

48
DEUXIEME ACTE [Aria: Morr, ma prima in grazia]. Anckar-
strm dcide alors de se venger directement sur
Dans un champ, dsol et sordide, o pousse la personne de Gustave, dont il fixe le portrait du
lherbe fatale. regard. Il lance des invectives contre le tratre
Amelia sagenouille sur une colline; elle prie et mais il ne peut pas ne pas songer avec nostalgie
descend, atterre et au bord du dsespoir, car el- la divine beaut de son amour perdu [Aria:
le songe au chagrin damour que lui fera oublier Eri tu che macchiavi quellanima]. Entrent les
cette plante magique. Lorsque sonne minuit, el- comtes le Horn et Ribbing: ils apprennent que
le croit voir un fantme; elle tombe alors nou- Anckarstrm a lintention de participer la
veau genoux en invoquant la piti divine conjuration [Terzetto: Io son vostro, compagno
[Aria: Ma dallarido stelo divulsa]. Gustave ap- mavrete]. Le sort veut que ce soit Anckarstrm
parat soudainement; il cherche la calmer en qui doive frapper lennemi commun. Oscar, qui
lui dclarant son amour mais en lassurant aus- vient inviter tout le monde pour le bal masqu
si que son honneur restera sauf [Duetto: Son la organis pour le soir, fournit par l mme un ex-
vittima che geme]. Amelia finit par avouer ses cellent prtexte pour mener bien ce projet.
sentiments mais tandis que le roi, en est trs Anckarstrm exulte, tandis quAmlia se plaint
heureux, elle sombre de plus en plus dans le d- de son sort [Di che fulgor, che musiche].
sespoir [Non sai tu che se lanima mia]. Quel-
quun approche: cest le capitaine Anckarstrm, Dans le palais royal
qui est toujours sur les traces de son seigneur Dans le roi imagine Amelia saine et sauve, mais
quil cherche protger. Amelia pousse un cri et il sait quil ny a pas dissue honorable ce dra-
baisse son voile sur le visage. Anckarstrm ra- me. Il renverra Anckarstrm et sa famille dans
conte quil a vu et entendu les conspirateurs, qui sa patrie, comme il lassure en signant un acte
sont vraiment tout prs [Terzetto: Tu qui! / Per [Finale III, romanza: Ma se m forza perderti].
salvarti da lor, che celti]. Le roi est donc con- Au moment o le bal commence, Oscar remet
traint senfuir et le capitaine Anckarstrm pr- un billet au comte lui annonant quon attentera
te serment quil accompagnera la dame incon- sa vie au cours de la fte, mais Gustave nen
nue jusquaux portes de la cit [Odi tu come fre- tient pas compte et se livre une dernire fois
mono cupi]. Les deux personnages restent lide de son grand amour [Si, rivederti Ame-
seuls. Les comtes Horn et Ribbing et les conspi- lia]. Les rideaux souvrent et le chur chante la
rateurs descendent des collines [Finale II Av- beaut spectaculaire du bal masqu [Fervono
ventiamoci su lui]. Dus par labsence de Gu- amori e danze]. Tandis que se rassemblent les
stave, ils se livrent des rflexions ironiques et conspirateurs, vtus dun domino bleu, Oscar
veulent au moins contempler la belle, qui hlas plaisante avec Anckarstrm auquel il finit par
perd son voile en senfuyant. Amelia est donc rvler malencontreusement le dguisement du
dcouverte; les conspirateurs sourient devant roi, qui consiste en une cape noire orne dun
cette inouie aventure conjugale [Ve, se di notte ruban rose la poitrine [Saper vorreste]. Gu-
qui colla sposa]. Anckarstrm entre dans une stavo et Amelia (lauteur du billet), dguiss tous
immense colre; il ne songe plus qu se venger deux, se rencontrent un instant encore et se sa-
du sducteur et il invite les conspirateurs se luent [Tamo, s tamo e in lagrime]. Mais
rendre chez lui le lendemain. leur salut ardent et rsign se superpose le salut
mortel de Anckarstrm, qui frappe son rival pr-
sum et est reconnu. Gustave ordonne quon le
TROISIEME ACTE laisse: il jure de linnocence dAmelia [Ella
pura in braccio a morte]. Il montre Anckar-
Dans le cabinet de travail du Capitain Anckarstrm, strm le billet par lequel il le renvoie en dans sa
o sur un mur est accroch un portrait de roi. patrie, il pardonne tous les prsents et il expire,
Les deux poux rentrent; mme si elle proclame regrett de tous.
son innocence, le capitaine Anckarstrm a d-
cid de la tuer. Amelia demande et obtient dem-
brasser une dernire fois son enfant et elle sort

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SYNOPSIS

ACT ONE ne: Re dellabisso, affrettati]. The King enters,


and a moment later the enchantress exults
A room in the royal palace in Stockholm, in Mar- having felt the awaited presence of the Devil [
ch 1792. lui, lui! ne palpiti]. After foretelling the future
A solicitous group of officers and gentlemen is for Christian, a modest and likeable sailor, Ar-
waiting for the King, to wake up, while another vidson hears someone knocking on the secret
group of men belonging to the rival faction, whi- door: she opens it, listens to the words of one of
ch includes counts Horn and Ribbing, stands to Amelias servants and makes everybody leave
one side [Coro dIntroduzione: Posa in pace, a because she has to receive a distinguished per-
bei sogni ristora]. Announced by the page son in private. That person is Amelia who is sei-
Oscar, in comes the King, a natural and amiable zed by an irresistible love; as a remedy Arvidson
person who has the well-being of his subjects at advises her to drink a tisane made from a herb to
heart. However, Oscar immediately hands him be picked at night in the place where executions
the list of the guests to the ball and in it the King are carried out. However the King, who was hid-
reads the name of Amelia, the woman he loves, den from sight, has heard everything and now
therefore he concentrates his mind and gives knows that his beloved returns his love [Terzet-
himself up to amorous ecstasy [Sortita: La rive- to: Della citt alloccaso]. After Amelias depar-
dr nellestasi]. Then the Captain Anckarstrm ture, the scene once again fills with people. The
arrives: he is Amelias husband and he swears King, the bogus fisherman, consults Arvidson
he will be absolutely faithful to the King in the while enjoying himself immensely [Canzone:
face of all dangers associated with his rule, in Di tu se fedele] and getting everyone present
particular in the face of a plot that is being hat- to join in, but the enchantress gets annoyed and,
ched behind his back [Cantabile: Alla vita che on reading his hand, foretells that he will soon
tarride]. Announced by Oscar, a Judge enters die [Concertato: scherzo od follia]: his
asking to exile a certain Arvidson, fortune-teller death will be caused by the first person to shake
who is under suspicion. However Oscar defends his hand on that day: that person is Anckarstrm
her, amusingly describing her as she foretells who joins the crowd and reveals the identity of
the future [Ballata: Volta la terrea], and then his well-loved master to all. Christian returns
the King, taking no more notice of the Judge, in- and urges the sailors and common people to
vites everyone present to disguise themselves bow down to their ruler and, with the exception
and pay a visit to the enchantress: he himself of the conspirators, everyone warmly sings the
will dress up as a fisherman, and may all wor- Kings praises [Inno finale I: O figlio della Pa-
ries be forgotten in favour of pleasure [Stretta tria].
dellintroduzione: Ogni cura si doni al diletto].

In the fortune-tellers den.


In her vast dwelling-place, accessible by means
of two doors, a staircase and a secret entrance,
Arvidson stands in front of a large crowd and
slowly and grimly invokes the Devil [Invocazio-

50
ACT TWO revenge directly on the King whose portrait he
stares at: he rails against the traitor but cannot
In the desolate and dismal field, where the fatal help but nostalgically think back to the divine
herb flourishes. beauty of his lost love [Aria: Eri tu che mac-
On a rise a frightened Amelia kneels down, chiavi quellanima!]. the Counts Horn and Rib-
prays, stands up and then comes down, almost bing enter: they learn of Anckarstrms wish to
in a state of despair brought on by the pains of join the conspiracy [Terzetto: Io son vostro,
love from which she is going to free herself by compagno mavrete]. Fate wills that it should
means of magic; at the stroke of midnight the be Anckarstrm who strikes the common
imagined vision of a ghost makes her fall to her enemy; Oscar comes to invite everyone to a ma-
knees to ask for divine mercy [Aria: Ma dallari- sked ball that very evening, thereby also provi-
do stelo divulsa]. Suddenly the King appears ding the opportunity to carry out the plan, while
and tries to soothe the woman by declaring his Anckarstrm exults and Amelia despairs [Di
love for her but also assuring her of his honour che fulgor, che musiche].
[Duetto: Son la vittima che geme]. Pressed in
this way, Amelia finally confesses her passion In the royal palace.
but, if the Kingrejoices, she only despairs all the In his magnificent study with curtains at the
more [Non sai tu che se lanima mia]. Someo- back, the King imagines Amelia is be safe and
ne approaches: it is Anckarstrm who is always sound, but he knows that there is no honourable
following his master in need of protection. Ame- way out of their drama: so he signs the relative
lia lets out a cry and lowers her veil. Anckar- papers thereby ensuring that Anckarstrm and
strm recounts that he has seen and heard the his family will be sent back to your land [Finale
conspirators who are really close [Terzetto: Tu III, romanza: Ma se m forza perderti]. As the
qui! / Per salvarti da lor, che celti]. Therefore ball begins, Oscar delivers the King a note whi-
the Count must flee and Renato promises under ch says that an attempt on the latters life will be
oath that he will accompany the unidentified made during the ball, but the King overlooks it
lady to the city gates [Odi tu come fremono cu- and exults for a last time at the thought of his
pi]. The two remain alone and immediately the great love [S, rivederti Amelia]. The curtains
Coumts Horn and Ribbing and the conspirators open and the chorus lets out shouts of joy at the
come down from the high ground [Finale II: spectacular masked ball [Fervono amori e dan-
Avventiamoci su lui]. Disappointed to find that ze]. While the conspirators, dressed in blue do-
the King is absent, they are ironical and at least mino, huddle together, Oscar jokes with Anckar-
want to take a look at the beautiful woman who- strm to whom he ends up by capriciously re-
se veil, by ill chance, falls in the rush. Amelia is vealing the Kings disguise, a black cloak with a
exposed, the conspirators smile at the eccentri- red ribbon on the front [Saper vorreste]. Gu-
city of the conjugal affair [Ve, se di notte qui stav and Amelia (who wrote the note), both in
colla sposa], but Anckarstrm is filled with an- disguise, meet again for a moment and greet ea-
ger and, nursing only thoughts of revenge again- ch other [Tamo, s, tamo, e in lagrime], but
st his wifes seducer, invites the conspirators to their resigned and passionate greeting gives way
come to his house on the following day. to the mortal one from Anckarstrm who
wounds his alleged rival and is recognised. The
King orders him to be released: he swears to
ACT THREE Amelias innocence [Ella pura: in braccio a
morte], he gives Anckarstrm an oder for repa-
The study in the Captain Anckarstrm. triation, he forgives everyone and, mourned by
Husband and wife enter, but even though she all, he dies.
protests her innocence, he has made up his
mind to kill her. Pathetically Amelia asks for and
is granted permission to embrace her small son
and then she goes out [Aria: Morr, ma prima
in grazia]. Then Anckarstrm decides to take

51
HANDLUNG

1.AKT die Wahrsagerin triumphierend die Prsenz des


Teufels [E lui, lui! ne palpiti]. Nachdem sie
Mrz 1792, Saal im Stockholmer Knigspalast. Christian, einem bescheidenen und sympati-
Eine Gruppe von Offizieren und Gentlemans schen Matrosen, die Zukunft vorhergesagt hat,
erwartet das Erwachen des Knigs Gustav III., hrt Arvidson an der Geheimtr klopfen: ffnet,
whrend eine Gruppe politischer Gegner, der vernimmt die Worte des Dieners Amelias und
die Grafen Horn und Ribbing angehren, etwas weist alle Anwesenden mit der Begrndung hi-
abseits steht [Coro dIntroduzione: Posa in pa- naus, da sie eine wichtige Persnlichkeit zu
ce, a bei sogni ristora]. Wie immer den ihm empfangen habe. Es ist die einer verbotenen
Untergeordneten offenherzig, vorsorglich und Liebe verfallene Amelia, der Arvidson zur Gene-
wohlwollend zugetan erscheint, von Oskar ge- sung ein, aus einem nachts unter dem Hochgeri-
meldet, der Knig. Oskar berreicht ihm die Li- cht gepflckten Kraut gewonnenes, Getrnk
ste der zum Ball geladenen Gste. Gustav liest verschreibt. In seinem Versteck hat der Knig
mit stillem Entzcken den Namen Amelias und alles mitgehrt und wei nun, da die Geliebte
versinkt in Gedanken an die heimlich Geliebte seine Liebe erwidert [Terzetto: Della citt al-
[Sortita: La rivedr nellestasi]. Hauptmann loccaso]. Amelia verlt den Ort; erneut er-
Anckarstrm, Ehemann Amelias, erscheint, scheint die Menge. Zu seinem und aller Anwe-
schwrt ihm ewige Treue und warnt ihn vor senden Vergngen lt sich der als Fischer
den Anschlgen die die Verschwrer hinter sei- verkleidete Gustav von Arvidson die Zukunft
nem Rcken anzetteln [Cantabile: Alla vita che deuten [Canzone: Di tu se fedele]. Doch die
tarride]. Ein von Oskar angekndigter Richter ber sein Verhalten erboste Wahrsagerin liest in
tritt ein und bittet um die Bevollmchtigung eine seiner Hand den baldigen Tod [Concertato:
gewisse Arvidson, verdchtige Wahrsagerin, scherzo od follia]. Derjenige der ihm heute
verbannen zu knnen. Oskar spricht fr die Be- zuerst die Hand zum Grue reiche, werde sein
schuldigte [Ballata: Volta la terrea], woraufhin, Mrder sein. Es ist Anckarstrm, der sich zu der
ohne dem Richter weiter Aufmerksamkeit zu Menge gesellt und ungeahnt der Folgen seinem
widmen und um die Sorgen zu vergessen, der Herrn die Hand reicht. Christian erscheint und
Knig alle Anwesenden einldt sich zu verklei- spornt die Matrosen und das Volk an dem Herr-
den und der Wahrsagerin einen Besuch abzu- scher Gehorsam zu leisten und sich vor ihm zu
statten: er selbst wird als Fischer verkleidet er- verneigen; mit Ausnahme der Verschworenen
scheinen [Stretta dellIntroduzione: Ogni cura lobpreisen alle Gustav [Inno: O figlio della Pa-
si doni al diletto]. tria].

In der Behausung der Wahrsagerin.


In ihrer groen, rmlichen Wohnung die man 2.AKT
durch zwei Tren, eine Treppe und einen
Geheimtr erreicht, beschwrt Arvidson, um- Auf der den und verlassenen Sttte auerhalb
standen von einer groen Zahl von Personen, Bostons, wo das Zauberkraut wchst.
den Teufel [Invocazione: Re dellabisso, affret- Auf einer Anhhe kniet Amelia nieder, betet,
tati]. Kurz nach Gustavs Eintreten, verkndet erhebt sich und verlt bestrzt den Ort. Es

52
scheint als ob der Gedanke durch eine Zauberei schtigt die Reinheit der verlorenen Liebe wie-
von ihrem Liebeskummer befreit zu werden, sie der zu vergegenwrtigen [Eri tu che macchiavi
traurig stimmt. Als es Mitternacht schlgt glaubt quellanima]. Horn und Ribbing erfahren, da
sie ein Gespenst zu sehen, fllt erneut auf die Anckarstrm entschlossen ist an der Verschw-
Knie und bittet um Gottes Gnade [Aria: Ma dal- rung teilzunehmen [Terzetto: Io son vostro,
larido stelo divulsa]. Pltzlich erscheint Gu- compagno mavrete]. Das Los entscheidet, da
stav, der ihr seine Liebe erklrt und sie zu be- es seine Hand sein wird die den gemeinsamen
ruhigen versucht [Duetto: Son la vittima che Feind ttet. Oskar, der die Einladung zu einem
geme]. Endlich gesteht Amelia ihre Leiden- am gleichen Abend stattfindenden Maskenball
schaft. Doch wenn im Knig das Glcksgefhl berbringt, liefert den Verschworenen einen gu-
immer strker wird, erfat sie zunehmend die ten Grund ihr Vorhaben auf leichte Weise in die
Verzweiflung [Non sai tu che se lanima mia]. Tat umzusetzen [Di che fulgor, che musiche].
Anckarstrm, der, um seinen Herrn zu scht-
zen, seinen Spuren folgt, nhert sich. Amelia Im Knigspalast.
kann gerade noch den schtzenden Schleier In seinem prachtvollen Arbeitszimmer denkt
ber ihr Gesicht ziehen. Anckarstrm erzhlt Knig Gustav an Amelia, die er in Sicherheit
von den in der Nhe lauernden Verschwrern whnt. Er ist sich im Klaren, da es fr ihn und
[Terzetto: Tu qui! Per salvarti da lor, che cel- die Geliebte keinen ehrenhaften Ausweg aus
ti]. Der Knig mu fliehen, verlangt aber von diesem Drama gibt und beschliet Anckarstrm
Anckarstrm den Schwur, die unbekannte Frau und seine Familie zurck nach England senden.
bis zu den Toren der Stadt zu begleiten [Odi tu Die Unterzeichnung des Dekrets besttigt sein
come fremono cupi]. Die beiden bleiben allein Vorhaben [Finale III, romanza: Ma se m forza
zurck, von den Anhhen nhern sich die Gra- perderti]. Oskar berreicht dem Knig bei Be-
fen Horn und Ribbing in Begleitung der Ver- ginn des Balls ein Briefchen, das vor drohendem
schworenen [Finale II: Avventiamoci su lui]. Unheil im Verlauf des Festes warnt, doch Gustav
Enttuscht, den Knig nicht anzutreffen verlan- nimmt es nicht ernst, begeistert denkt er ein
gen sie wenigsten das Antlitz der Schnen letztes Mal an seine groe Liebe [Si, rivederti
bewundern zu knnen. Als unglcklicherweise Amelia], dieweil der Chor lautstark den spek-
der Schleier fllt und Amelia entdeckt ist, am- takulren Maskenball lobt [Fervono amori e
sieren sich die Verschworenen ber das extra- danze]. Whrend sich die in blaue Dominoko-
vagante Eheabenteuer [Ve, se di notte qui colla stme gekleideten Verschworenen sammeln,
sposa]. Anckarstrm jedoch ist entrstet und scherzt Oskar mit dem Hauptmann Anckar-
plant Rache an dem Verfhrer seiner Frau zu strm dem er ungewollt das Geheimnis von K-
ben. Er ldt alle Verschworenen fr den morgi- nig Gustavs Kostm enthllt: ein schwarzer
gen Tag zu sich nach Haus. Kappenmantel mit einem rosa Band an der Bru-
st [Saper vorreste]. Gustav und Amelia (Ver-
fasserin des Briefchens) tauschen ein letztes Mal
3.AKT Worte der Liebe und des Abschieds [Tamo, si
tamo, e in lagrime], bevor Anckarstrm, der
Arbeitszimmer im Hause Anckarstrms, mit ei- bei seiner Tat erkannt wird, den angeblichen Ri-
nem Bild Knig Gustav III. an der Wand. valen tdlich verletzt. Knig Gustav befiehlt ihn
Das Ehepaar kehrt nach Haus zurck. Auch freizulassen: schwrt ihm die Unschuld Amelias
wenn seine Frau immer wieder ihre Unschuld [Ella pura: in braccio a morte], zeigt dem
beteuert, ist er fest entschlossen sie zu tten. Sie Hauptmann das Dekret seiner Versetzung nach
fleht ihn an noch einmal den Sohn umarmen zu England, vergibt seinem Mrder und stirbt von
drfen [Aria: Morr, ma prima in grazia], dann allen betrauert.
verlt sie den Raum. Alleingeblieben geht
Anckarstrm mit sich zu Rate und beschliet,
die Schuld nicht an seiner Frau, sondern an Gu-
stav zu rchen. Whrend er voller Ha dessen
Portrait fixiert, kann er nicht umhin sich sehn-

53
Primo Conti, Una sala nella casa del Governatore, bozzetto per Un ballo in maschera (I, 1). Firenze,
Maggio Musicale Fiorentino 1935. Allestimento ripreso al Teatro La Fenice nel gennaio 1939. (Venezia,
Archivio Storico del Teatro La Fenice).

Primo Conti, Labituro dellindovina, bozzetto per Un ballo in maschera (I, 6). Firenze, Maggio Musicale
Fiorentino 1935. Allestimento ripreso al Teatro La Fenice nel gennaio 1939. (Venezia, Archivio Storico del
Teatro La Fenice).

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Primo Conti, Campo solitario nei dintorni di Boston, bozzetto per Un ballo in maschera (II, 1). Firenze,
Maggio Musicale Fiorentino 1935. Allestimento ripreso al Teatro La Fenice nel gennaio 1939. (Venezia,
Archivio Storico del Teatro La Fenice).

Primo Conti, Vasta e ricca sala da ballo, bozzetto per Un ballo in maschera (III, 7). Firenze, Maggio
Musicale Fiorentino 1935. Allestimento ripreso al Teatro La Fenice nel gennaio 1939. (Venezia, Archivio
Storico del Teatro La Fenice).

55
G UIDO PADUANO
LA VERIT SOTTO LA MASCHERA

1. tragica: Benissimo! Ella meco interverr.


Come suggerisce il titolo, il Ballo in Ma- Subito dopo, allinquietudine dolente di
schera colloca al centro della sua strategia Amelia (Prevenirlo potessi e non tradire
significativa e al culmine del suo percorso / lo sposo mio), Oscar risponde col com-
drammaturgico unantinomia assai fre- plimento galante che per lui essenza e so-
quente nellopera ottocentesca: tra la festa e stanza: Reina / della festa sarete.
la morte, tra la leggerezza dellambiente e Quando poi la festa passa da modello men-
la pregnanza tragica dellevento, tra il be- tale e attesa emotiva a esperienza vissuta,
nessere gaio della collettivit e la lacerazio- grande la sapienza drammaturgica che
ne dellindividuo, alla cui romantica defini- articola la scena utilizzando la specificit
zione il tema indirizzato. Essa tanto pi propria delle musiche da ballo e il movi-
efficace quanto pi le opposizioni sono ra- mento delle masse festanti come referente
dicate in ununit ambigua, e da questo dellansia vendicativa e dellangoscia amo-
punto di vista il Ballo secondo forse sol- rosa.
tanto a Carmen, dove la festa (la fiesta) ha Cos si incrociano il bisogno di Renato di
istituzionalmente un contenuto di sangue, individuare la sua vittima e la canzone di
pronto a essere traslato dalla vittima ritua- Oscar Saper vorreste, quintessenza di un
le a quella tragica. mistero trasparente e frivolo, che si genera-
Nel Ballo, la relazione fra gli opposti in- lizza nella reminiscenza di Cherubino
nanzitutto funzionale: la festa mascherata (Pieno damore / mi balza il core). Suc-
indetta dal conte Riccardo loccasione ir- cessivamente il dialogo e laddio dei due
ripetibile perch il confuso maneggio poli- amanti sono accompagnati da una ma-
tico dei suoi oppositori si concreti nellas- zurka, che torner addirittura tra il colpo
sassinio una volta beninteso che gli abbia mortale e il testamento di Riccardo.
dato impulso limprevista adesione della- Ma sotto la maschera non si nascondono
mico gi fedelissimo di Riccardo, Renato, soltanto i pugnali; o meglio i pugnali sono
che ha scoperto lamore tra lui e la propria lepifenomeno grezzo di una verit che
moglie Amelia. emerge a smascherare appunto la finzione,
In questa dimensione si inquadra un con- e che si assolutizza come autenticit del do-
flitto tematico: pi che negli ossimori fin lore contro lapparenza della gioia. In que-
troppo cari al librettista (E sar un bal- sti termini, lopposizione occupa lintera
lo funebre), nellincomunicabilit tra la opera, distribuendosi e differenziandosi
gioia del paggio Oscar, messaggero e anima nella struttura portante dei suoi tre atti, di
della festa, e le eterogenee sofferenze che cui lultimo sar la summa.
accolgono il suo messaggio. Una prima mascherata infatti quella del
Al tanto invito so che vaglia, feroce ironia primo atto a casa della fattucchiera Ulrica,
di Renato, Oscar ribatte, in falsa consequen- dove Riccardo si reca in incognito per giu-
zialit, un ballo in maschera / splendi- dicare la fondatezza delle accuse contro la
dissimo!. La replica di Renato, eco pi che donna; ma questo compito etico-politico
semplice rima, chiude il cerchio dellironia subito trasceso da un progetto di svago:

56
che disperazione e divertimento investano
Ogni cura si doni al diletto, lo stesso campo e lo stesso materiale uma-
E saccorra al fatidico tetto; no: lincertezza delle vicende sentimentali,
Per un di si folleggi, si scherzi; allusa con ironia sia da Oscar (alle belle il
Mai la vita pi cara non . fin predice / mesto o felice / del loro
amor), sia dal medesimo Riccardo, nella
Diversamente giustapposti, scherzo e canzone-barcarola impostata sulla metafo-
follia diventeranno fragili difese contro la ra che omologa linstabilit del mare allin-
profezia di Ulrica che predice a Riccardo la costanza femminile.
morte imminente per mano di un amico; Anche nel terzo atto, del resto, lo spessore
n meno fragile lincredulit illuministica emotivo costantemente veicolato dalla pre-
che Riccardo esibisce come ultima frontie- senza di Amelia ad assicurare la sua rico-
ra del divertimento: noscibilit:

scherzo od follia R. E perch piangi... mi supplichi atterrita?


Siffatta profezia? Onde cotanta senti piet della mia vita?
Ma come fa da ridere A. Tutto per essa il mio sangue...tutto darei!
La lor credulit! R. Ah, invan ti celi, Amelia: quellangelo tu
[sei.
una commovente risorsa del principio di
conservazione quella che traveste volonta- Infine nel secondo atto, portatore del tema
risticamente da falso il vero temuto: la ne- dellidentit nascosta il velo con cui Ame-
gazione freudiana dellangoscia, che le pa- lia si nasconde al marito che sulle tracce
role si limitano a suggerire, prende corpo di Riccardo per proteggerlo dallagguato
nel linguaggio musicale attraverso la gran- dei congiurati li ha sorpresi insieme. Sa-
de invenzione del canto spezzato e balbet- cro impegno di fedelt impedisce a Renato
tante di Riccardo, dove si disperde alla va- di scoprire il segreto; ma quando i congiu-
na ricerca di un appiglio la fede nellio e nel rati sopravvengono, nel diverbio che segue
mondo. il velo cade accidentalmente. Tra la soffe-
Riprendendo forza dallapparente assurdit renza di Amelia e la furia agghiacciata di
di indicare lomicida nellamico pi caro, Renato, anche qui tuttavia la tematica del-
Riccardo non disdegna di ricorrere a un lincognito legata al riso: scelta innovati-
antico e rassicurante motivo antropologico, va rispetto al testo originale di Scribe, mu-
irridendo lindovina per lincompletezza sicato da Auber, e anche rispetto a quello
del suo sapere (N chi fossi il genio tuo / ti trattone da Cammarano per il bellissimo
rivel, n che voleano al bando / oggi dan- Reggente di Mercadante. I congiurati trova-
narti). no buffo che lavventura galante, per tale
Da ci si sviluppa uno slancio di euforia co- sottolineata dallambiente appartato e omi-
rale (O figlio dInghilterra), steso sopra noso, venga vissuta tra marito e moglie
gli opposti desideri e timori, ma da inter- il tema, spassosissimo in effetti, di una no-
pretarsi soprattutto alla luce del codice me- vella di Cechov.
lodrammatico, o anche pi generalmente
drammatico, per cui il finale datto (interlo- Ve la tragedia mut in commedia
cutorio) veicola un messaggio opposto al fi- Piacevolissima ah! ah! ah! ah!
nale ultimo e al senso complessivo della vi- E che baccano sul caso strano
cenda. Andr dimane per la citt!
Prima ancora della profezia, il clima legge-
ro era stato radicalmente sovvertito, quan- Ben lungi sono i congiurati dal capire che
do Amelia, anchessa in incognito, ma per la loro sorpresa, nonch appiattirsi sul no-
disperazione e non per divertimento, si era to, ha scoperchiato il pi penoso segreto.
presentata da Ulrica. Ha particolare rilievo Non leccitante alterit erotica a risolver-

57
si nel riconoscimento dellintimit familia- ste nellindebolire il valore della istituzio-
re, ma il riconoscimento dellintimit fami- ne matrimoniale offesa presentandola
liare a risolversi in gelida alterit affettiva. come il risultato di una costrizione e pre-
dunque la commedia che si muta in tra- varicazione.
gedia, e la risata dei congiurati altrettanto Amelia, gi innamorata del Reggente,
falsa oggettivamente quanto lo era gi sog- stata costretta dal padre a sposare il suo
gettivamente quella di Riccardo alla profe- ministro per motivazioni politiche. Per
zia di Ulrica: sullinsistenza pettegola si una uguale imposizione del padre ha con-
staglia, affiorando da un perturbante silen- tratto matrimonio la Lida della Battaglia di
zio, la frase di Renato che marca il suo Legnano; per un ricatto invece ai danni
chiudersi nel ruolo oltraggioso (Ho giura- del padre Imogene, la protagonista del
to che alle porte / vi addurrei della citt), e Pirata di Bellini; per una benevola impo-
le fa eco anche qui con effetto di separa- sizione della regina Elisabetta la Sara del
tezza quella di Amelia affranta: Come so- Roberto Devereux n troppo diverso,
nito di morte / la sua voce al cor mi va. Pur bench proiettato sotto i riflettori della sto-
ancora soltanto metaforico, questo senso di ria e della politica europea, il percorso che
morte ben pi vero e concreto dei confusi conduce Elisabetta di Valois a sposare
progetti di assassinio politico che lo hanno Filippo II di Spagna anzich linfante Don
prodotto in via indiretta e assolutamente Carlos. Gli esempi potrebbero moltipli-
preterintenzionale. carsi, tutti a invocare i diritti dellanterio-
Nel Ballo dunque la vis rappresentativa rit, per cui non lamore scardina listitu-
del comico tutta indirizzata ad una zione sociale, ma listituzione sociale
accentuazione contrastiva del tragico: sopravviene a violare la libert emotiva
ci rende impossibile non solo una sua let- della persona.
tura come antecedente di Falstaff, Ancor pi colpisce che il luogo delle man-
ma anche un parallelo con la pi vicina cate attenuanti sia stato preso da unaggra-
Forza del destino, dove gli elementi comici vante che contraddice a sua volta il codice
si autonomizzano a danno dellunit melodrammatico, giacch al posto dellini-
drammatica. micizia tra tenore e baritono, che per lo pi
si accumula sulla rivalit amorosa, abbia-
mo un rapporto amicale reso pi delicato e
2. vulnerabile dalla subalternit, e aggravato
La verit sotto la maschera dunque la- da un debito di gratitudine che Riccardo ha
mour passion, o meglio il sistema dialettico verso Renato.
da esso costituito assieme alle sue remore, Non basta ancora: la violazione del patto
i valori etico-sociali che governano le prin- sociale immensamente pi grave perch
cipali relazioni interumane, la famiglia e compiuta da chi, pur declassato dal rango
lamicizia. Un sistema dove le forze opposte regale che possedeva in Scribe, continua a
non si contendono un campo finito, per cui presentarsi come leader della collettivit,
il crescere delluna comporta il decrescere garante e custode del patto sociale medesi-
dellaltra, ma al contrario si potenziano vi- mo. decisiva al riguardo limmagine inci-
cendevolmente alimentandosi dal conflitto. pitaria, rimasta quella del monarca sette-
Il valore assoluto dellamore coincide allo- centesco che padre del suo popolo, che
ra con la sua trasgressivit. sovviene ai suoi bisogni inquadrandoli in
Nel Ballo in Maschera essa si manifesta un basilare giudizio etico (Io deggio / sui
innnanzitutto come rinuncia ad ogni atte- miei figli vegliar, perch sia pago / ogni vo-
nuante per ladulterio, e nella fattispecie to, se giusto), e che dal possesso di tali va-
allattenuante topica che si ripresentava lori trae fondamento per il gesto sovrano
sotto gli occhi di Verdi, essendo stata adot- della clemenza: il non voler conoscere il
tata nel Reggente di Mercadante a modifi- nome dei congiurati. Da questi stessi fon-
ca della situazione di Scribe. Essa consi- damenti discender anche la grazia finale,

58
riaffermazione piena dellautorit: Or, damore colpevole, fuggo.
La piet del Signore su lei
Grazia a ognun: signor qui sono: Posi lale, protegga i suoi di.
Tutti assolve il mio perdono.
Questo limpido momento teatrale si com-
Rispetto a questa immagine compatta la menta da solo; desidero solo notare che
presenza delleros si presenta subito come toccante quanto la nostalgia della legittima-
aliena e diversiva, essendo fonte di un dop- zione perduta la tenera premura per
pio equivoco, di una doppia opacizzazione Amelia, per cui Riccardo tra i pochi teno-
del dialogo sociale. Assorto nel pensiero di ri che non rinchiudano in un cerchio angu-
Amelia (La rivedr nellestasi), Riccardo sto il proprio narcisismo.
d invece limpressione ai cortigiani che il E tuttavia, angoscia e rimorso non impedi-
nostro bene oggetto / dei suoi pensier far. scono, anzi, per quanto dicevo prima, ac-
Viceversa, quando Renato gli dichiara di centuano un canto damore libero, pieno,
conoscere la ragione della sua segreta entusiastico, affermativo. su queste tona-
acerba cura (il latinismo singolarmente lit che limmagine tematica della notte, gi
pregnante, potendo indicare sia il disagio presente nella sortita di Riccardo prima di
privato che la devozione ai compiti di stati- riemergere nel grande duetto del secondo
sta), Riccardo preso dal panico, e poi sol- atto, richiama per opposizione il contem-
levato allidea che si tratti solo di una poraneo Tristano:
congiura politica. Lo stesso Renato non si
sottrae, a proposito della vita sentimentale Astro di queste tenebre,
del conte, a un blando moralismo, di cui li- A cui consacro il core:
ronia tragica sottolinea la penosa incon- Irradiami damore
gruit: E pi non sorga il d.

del popolo vita Solo in Amelia e interessando, direi, il solo


questa vita che getti cos. livello verbale, si produce lo slittamento
tristaniano verso il contiguo territorio figu-
In realt non irrilevanza e disturbo, ma rale della morte (O nella morte almeno /
una pi dura e profonda relazione di con- addormentarmi qui); a Riccardo la mor-
traddittoriet sussiste tra lamore e il ruolo te sopravviene come amara inutilit, una
politico. Il testo di Scribe e Auber la mette- volta che la sua decisione di rimandare in
va subito in evidenza quando lamico fede- Inghilterra Renato e Amelia ha stabilito
le riferisce al re della congiura, e lunisono una nuova relazione tra desiderio e legge
nel loro duetto omologa il peccato com- morale, e Riccardo ha celebrato quella vit-
messo contro lhonneur et lamiti dai toria sulle passioni che rientra a maggior
congiurati nella sfera pubblica e dal re stes- titolo nella deontologia tradizionale dei
so in quella privata. Invece il Riccardo ver- sovrani. Peraltro questa estrema svolta
diano differisce questa constatazione a un non fa che confermare che la crescita del-
momento pi traumatico, quando nel se- la repressione si accompagna alla cresci-
condo atto, costretto a fuggire, improvvisa- ta, e non gi allestinzione del desiderio re-
mente si vede in un ruolo inusuale per lui presso.
quanto usuale per la voce del tenore amo- Leggiamo questa equazione non tanto nella
roso: quello del fuorilegge. umanissima serie di esitazioni e ripensa-
menti che accompagnano la firma del de-
Traditor, sciagurati son essi creto che allontana Renato, quanto nel ri-
Che minacciano il vivere mio. presentarsi intatto e lucente del linguaggio
Ah, lamico ha tradito ancor io... assoluto dellamore nel dialogo con Amelia
Son colui che nel cor lo fer! al ballo:
Innocente, sfidati gli avrei;

59
Sin che tu mami, Amelia, 3.
Non temo il fato mio, Ma lamore anche la verit ultima di Re-
Non ho che te nellanima nato, preziosa sorpresa di un testo che per
E luniverso oblio. lungo tempo ne fa il principale interprete
delluniverso sociale. In esso la sua parte si
Laffermazione totalitaria ricorda le pi ag- trova ad assommare con uguale pienezza e
gressive contestazioni delluniverso etico, fierezza le precipue funzioni baritonali
quali sia distrutto / il rimorso, lamicizia / (consigliere prudente e in qualche modo
nel mio seno: estinto tutto, / tutto sia fuor- paterno; marito offeso; oppositore politico):
ch lamor! A controprova di questa equa- assommare, perch la violenza del fulmine
zione, Amelia equivoca: che lo colpisce non permette davvero di
mediarle, come non lo permette al perso-
Dunque vedermi vuoi naggio omologo di Norfolk nel Devereux.
Daffanno morta e di vergogna? Commentando ma tal mutamento / cre-
dibile appena i congiurati prevengono
Allontanando la presenza fisica di Amelia, unobiezione metalinguistica non so se
Riccardo afferma semplicemente un livel- arrivano ad esorcizzarla.
lo di rinuncia pi alto di quello che Per prima dunque si presenta una larga e
comunque esclude la consumazione del- calda funzione protettiva (Alla vita che tar-
ladulterio, e gli consente in punto di mor- ride), dove la fedelt personale sfocia nel-
te di rassicurare il marito solo spiritual- lambiziosa visione dei destini della patria,
mente tradito. Entro questi nuovi limiti, pur senza sottrarsi a pi umili prudenze,
lamore ridisegna imperiosamente il suo come sconsigliare la visita ad Ulrica. La
spazio: stessa sollecitudine porta nel secondo atto
Renato sulle tracce di Riccardo ed Amelia,
A te verr il mio palpito e approda dunque, con amara ironia, al
Sotto qual ciel tu sia, medesimo esito che se spiasse la moglie
Chiusa la tua memoria con diffidenza gelosa.
Nellintimo del cuor. Dopo la scoperta, spetta a Renato la canoni-
ca indignazione per lingratitudine e lami-
Ovvero, come dice Tannhuser: cizia violata; ma a sua volta essa deve im-
pegnarsi in un meno attendibile percorso
Nie war mein Lieben grsser, niemals wahrer di ritorno dal terreno personale a quello
als jetzt, da ich fr ewig dich muss fliehn. politico. Non solo le motivazioni della con-
giura contro Riccardo non si staccano mai
La dimostrazione e contrario ce la d Ame- dallastrattezza, ma poco persuasivo , co-
lia quando dietro a unelegiaca e quieta de- me habitat di un linguaggio comune, gi il
solazione ci fa intravedere la ben diversa cumulo degli odi privati. Grandi benefici
immagine di una vita senza amore, possibi- sono stati comunque tratti dal contaminare
le solo come risposta forzosa e meccanica la situazione di Scribe con quella di unal-
alla sua ricerca di pace: tra opera verdiana di ben diverso impegno
politico-ideologico, Ernani.
Ma dallarido stelo divulsa Torna non solo la scena del sorteggio fra i
Come avr di mia mano quellerba, congiurati, ma la sua contiguit con il can-
E che dentro la mente convulsa to patriottico (Dunque lonta di tutti sol una
Quelleterea speranza morr, corrisponde a Si ridesti il leon di Castiglia),
Che ti resta, perduto lamor, e soprattutto lo squilibrio e la tensione che
Che ti resta, mio povero cor! incrinano la ritualit neutra del caso: nel
Ballo per la presenza forzata e dolente di
Amelia, nellErnani perch lapparente ri-
valit cavalleresca tra Ernani e Silva ri-

60
condotta al loro insanabile dissidio. ta colta da Verdi con intuito fulmineo: qual-
La coerenza tonale, se non logica n psico- che anno pi tardi, ritorner nel Don Car-
logica, del personaggio ci porta fino allaria los per essere investigata nel dettaglio e nel
Eri tu che macchiavi quellanima, anzi fi- profondo.
no al suo secondo episodio.
Gi in Scribe la violenza punitiva si am-
morbidiva di fronte a una qualche piet, e
almeno di fronte alla constatazione che un
altro era il migliore bersaglio della vendet-
ta; e lopera di Mercadante dedica lungo e
appassionato spazio al tormento interiore
del baritono, alla devastazione del suo pa-
trimonio affettivo anche per linsorgere del
dubbio sulla vera paternit del figlio.
Lincipit dellaria verdiana non si scosta a
sua volta dalluniverso etico-familiare: li-
dentificazione che Renato richiama su que-
sti valori scontata e sterile, se non altro
perch tale lha resa la previa ammissione
che ne faceva il rivale, e che paradossal-
mente diventava un piedistallo funzionale
al tema della irresistibilit dellamore.
Tuttaltra forza ha invece lidentificazione
che proprio su questultimo tema si forma
nel secondo episodio, quando tocca a Rena-
to, anticipato dallorchestra con effetto di
grandissimo pathos, parlarci del bene asso-
luto con la contemporanea evocazione del
linguaggio religioso e della memoria car-
nale:

O dolcezze perdute! O memoria


Dun amplesso che lessere india!
Quando Amelia s bella, s candida,
Sul mio seno brillava damor.

Per la nitidezza della resa espressiva, e


conseguentemente per la rappresentativit
della condizione umana, linfelicit della-
more non corrisposto anzi, a maggior
strazio, non pi corrisposto rivaleggia de-
gnamente con linfelicit dellamore corri-
sposto e non realizzabile.
In ogni caso, condividere lamore, e tanto
pi loggetto damore, ci che rende gli
uomini pi mortalmente lontani e vicini: la
tesi che ai nostri giorni Ren Girard perse-
gue con lambizione di dedurne i principi
generativi della vita di relazione, e che Do-
stoevskij ha fissato nei termini limpida- Il tenore Gaetano Fraschini, primo interprete del
mente angosciosi dellEterno Marito, sta- ruolo di Riccardo. Litografia.

61
Bozzetto per Un ballo in maschera (I, 1). Propriet di Casa Sormani. Teatro La Fenice 1948. (Venezia,
Archivio Storico del Teatro La Fenice).

Bozzetto per Un ballo in maschera (I, 6). Propriet di Casa Sormani. Teatro La Fenice 1948. (Venezia,
Archivio Storico del Teatro La Fenice).

62
Bozzetto per Un ballo in maschera (II, 1). Propriet di Casa Sormani. Teatro La Fenice 1948. (Venezia,
Archivio Storico del Teatro La Fenice).

Bozzetto per Un ballo in maschera (III, 1). Propriet di Casa Sormani. Teatro La Fenice 1948. (Venezia,
Archivio Storico del Teatro La Fenice).

63
PAOLO CECCHI
QUASI UN DESIO FATALE
PASSIONE E DESTINO IN UN BALLO IN MASCHERA

In molta della copiosa letteratura critica giustapposte nella realizzarsi della cata-
dedicata a Un ballo in maschera stato pi strofe finale.
volte sottolineato come lopera viva della
commistione di elementi tragici e brillanti, Lelemento fondamentale del dramma
dellavvicendarsi di momenti di gaia legge- costituito dal divampare di una travolgente
rezza e di fatale passione, e si lodata la ca- passione amorosa che sopraff Amelia e
pacit di Verdi di inserire tratti stilistici Riccardo e distrugge i legami di amicizia e
propri dellopra-comique francese nel damore coniugale che univano rispettiva-
consueto assetto del melodramma roman- mente Renato a Riccardo e Amelia a Rena-
tico italiano, onde tratteggiare il carattere to, e il nodo conflittuale dellopera ruota at-
spensierato della corte di Boston che fa da torno al percorso interiore che porta Ric-
sfondo al dramma in cui progressivamente cardo a tradire il vincolo amicale pur di
si trovano irretiti Amelia, Riccardo e Rena- raggiungere la meta del proprio insoppri-
to. mibile desiderio, e alla trasformazione del-
Se certo tale alternanza di luce ed ombra, la amicizia di Renato in vendetta implaca-
di dramma e commedia la cifra costitu- bile. In ultima analisi infatti il mutare del
tiva di questopera straordinaria, crediamo destino dei due uomini che determina les-
per sia importante tentare di verificare senza tragica della vicenda, e Amelia, ben-
come tale cifra stilistica e drammatica agi- ch protagonista della vicenda damore,
sca concretamente nel congegno musical- tuttavia estranea allimpossibilit di conci-
teatrale ideato da Verdi, e se tale giustap- liare tale amore con il vincolo dellamici-
posizione di tinte affettive e di atmosfere zia: linsuperabile contraddizione riguarda
musicali assolva solo alla peraltro fonda- solo Riccardo e Renato, e sono loro che il
mentale necessit di creare un continuo fato sospinge ineluttabilmente verso lesito
contrasto di situazioni e ambientazioni di luttuoso di quella contraddizione.
grande effetto teatrale, o se attraverso tale Nel progressivo dispiegarsi dellazione en-
effetto lopera non riveli a chi ascolta tro cui deflagrano i conflitti appena ricor-
anche un contenuto ideale profondo, che dati, si inseriscono come detto momenti e
si dispiega progressivamente nello svol- situazioni a carattere brillante e ironico-
gersi del dramma musicalmente realizza- grottesco mutuati dalla commedia di mez-
to. zo carattere che costituiva lessenza del ge-
Per ovvie ragioni di spazio, tenteremo qui nere dellopra-comique francese. Tre le
di seguito di illustrare solo sommariamen- funzioni di tali innesti: connotare lambien-
te la natura dei conflitti affettivi dellopera, te della corte del Governatore, pervasa da
e di come Verdi li abbia musicalmente svi- unatmosfera di leggerezza e fatuit fran-
luppati nellarchitettura complessiva del cese, che culmina nella spensieratezza del
melodramma, soffermandoci poi in parti- ballo finale (e che trova in Oscar la perso-
colare sulla sezione conclusiva dellultimo nificazione dellinnocenza scherzosa ed
atto, ove le due contrastanti tinte musicali ignara, immagine gioiosa delleros, opposta
prima descritte vengono continuamente e speculare a quella fatale che avvince ine-

64
sorabilmente i tre protagonisti); illustrare, quanto a rendere palpabile la rottura fatale
nellepisodio della predizione di Ulrica, il che la passione amorosa di Riccardo ha de-
carattere impulsivo, generoso e un tantino terminato nella vita dei protagonisti della
superficiale di Riccardo; costruire infine la vicenda, rottura che tanto pi risalta nel
crudele anticlimax che conclude il secondo suo avviarsi verso lesito finale quanto pi
atto, con la beffarda irrisione da commedia posta in contrasto con lambiente ove essi
noir dei congiurati. agiscono, ambiente che continua a vivere
Ecco quindi che in tutta lopera linserzione senza avvertire il dramma tutto privato che
di situazioni antitragiche, connotate da i tre personaggi portano nel cuore. Solo la
una ben precisa tinta musicale, non tendo- morte di Riccardo porr fine alla normalit
no tanto ad una fusione di grottesco e serio, e alla quotidianit del pubblico: sino ad
di situazioni alte, sublimi, e situazioni allora lombra dellineluttabile destino dei
basse, plebee, come avviene in alcuni protagonisti e la luce della mondo che nul-
drammi di Hugo che influenzarono lesteti- la sa di tale destino si susseguono nellope-
ca teatrale del compositore di Busseto, ra paralleli e contigui, rendendo percepibi-
le in modo sempre pi intenso la solitudine
dei personaggi che il fato ha indissolubil-
mente avvinto.

Verdi organizza musicalmente la comples-


sa vicenda dellopera in una serie di unit
drammatico-musicali che di fatto superano
la concezione del numero chiuso quadri-
partito o pentapartito, proprio della solita
forma del melodramma romantico italia-
no, a favore di scene di pi ampia campata,
architettonicamente ispirate alla morfolo-
gia a catena di alcuni grandi quadri del
grand opra francese coevo (le cui conven-
zioni come noto Verdi aveva frequentato
appena pochi anni prima del Ballo nel
comporre per Parigi Les Vspres sicillien-
nes). La suddivisione in tre atti corrisponde
alle tre fasi fondamentali dello svolgersi del
dramma: antefatto e sviluppo; peripezia ed
agnizione; preparazione e svolgimento del-
la catastrofe. Nel secondo atto si manifesta
il nucleo emotivo dellopera, il divampare
dellincontenibile passione amorosa e il
tradimento del vincolo dellamicizia, ed es-
so sta per cos dire isolato al centro dello-
pera, mentre tra i due atti esterni ricorrono
una serie di corrispondenze e simmetrie
costruttive, che concorrono a determinare
la ferrea architettura dellintero lavoro,
schematicamente riassunta nella tavola
che segue:

Et tu mourras assassin!. Incisione per Gustave


III ou le bal masqu di Scribe.

65
Tavola I

(Abbreviazioni relative ai personaggi: Am = Amelia, Os = Oscar, Re = Renato, Ri = Riccar-


do, Sa = Samuel, Si = Silvano, Ul = Ulrica).

ATTO I

Una sala nella casa del Governatore


Coro introduttivo Posa in pace
Aria Ri, La rivedr nellestasi, (aria monologo, ma pubblica, con coro)
Aria Re, Alla vita che tarride (aria discorsiva rivolta a Ri)
Aria Os, Volta la terrea fronte, (aria discorsiva, romanza a couplets e refrain)
Stretta concertata Ogni cura si doni al diletto

Labituro dellIndovina
Arioso-invocazione Ul e coro, Re dellabisso
Arioso Si, Su fatemi largo
Terzetto Am, Ul, Ri, Dalla citt alloccaso
Aria-canzone Ri, D tu se fedele (Romanza a couplets con refrain del coro).
Scena della profezia e concertato, Chi voi siate scherzo od follia

ATTO II

Campo solitario nei dintorni di Boston


Aria Am, Ma dallarido stelo, (aria monologo)
Duetto Am, Ri, Teco io sto
Terzetto Am, Ri, Re, Ah, non mi inganno
Quartetto Ri, Re, Sa, Tom, Avventiamoci su lui

ATTO III

Una stanza da studio nellabitazione di Renato


Aria Am, Morr, ma prima in grazia (aria discorsiva rivolta a Re)
Aria Re, Eri tu che macchiavi (aria monologo)
Terzetto Re, Sa, Tom, Io son vostro Quartetto Am, Re, Sa, Tom, Qual tristezza
Quintetto Os, Am, Re, Sa, Tom, Alle danze questa sera

Sontuoso gabinetto del Conte Vasta e ricca sala da ballo


Aria Ri, Ma se m forza perderti (aria monologo)
Coro Fervono amori e danze
Canzone Os Saper vorreste (aria discorsiva, romanza a couplets e refrain)
Ripresa coro Fervono amori e danze
Duetto Am, Ri, Ah! Perch fuggite...
Scena finale arioso Ri, Io che amai.

66
Il primo atto costituito da due grandi se- vole spunta la luna. Lagnizione della dama
zioni, corrispondenti ai due quadri scenici, velata, che segna linnesco della fatale se-
ognuna delle quali allinea una serie di mo- quela di eventi che porter alla catastrofe,
menti musicali che si susseguono senza so- si risolve per a sorpresa non nel consueto
luzione di continuit, connessi da recitativi Largo statico di stupore, ma in una effica-
o da parlanti. Mentre la prima sezione ha cissima anticlimax dal carattere grottesco,
funzione di protasi, di introduzione - ove ove mentre Renato sbigottito e furente si
spicca laria con coro di Riccardo La rive- macera sul tradimento dellamico e della
dr nellestasi, la cui melodia ritorner in consorte, e Amelia precipita in una cupa di-
seguito nel corso dellopera -, la seconda sperazione , Samuel, Tom e gli altri con-
unit musicale, corrispondente alla scena giurati li scherniscono ferocemente into-
della antro di Ulrica, una tipica scena ri- nando una melodia dalla sulfurea allure
tuale, tutta incentrata sulla profezia che comico-sarcastica, che crea un atroce con-
anticipa la morte del govenatore. La tinta trasto con il franto periodare del canto dei
drammatica che pervade larrivo di Amelia due protagonisti.
onde liberarsi dallamore clandestino per La struttura del terzo atto presenta non po-
Riccardo, e la rivelazione di Ulrica che egli che corrispondenze con quella del primo: il
morir per mano di Renato, apparente- succedersi di due diversi quadri scenici, la
mente neutralizzata dal tono scherzoso e presenza dellepisodio della congiura il
brillante dellarioso di Silvano, della canzo- cui carattere rituale per molti versi affi-
ne di Riccardo travestito da pescatore, e ne alla scena della predizione di Ulrica , la
della stretta, introdotta dal tema alla Auber presenza delle due arie di Renato e Riccar-
intonato dal Governatore. do, affettivamente opposte e speculari alle
Il secondo atto invece fondato sul due desordio (lanelito amoroso che si mu-
progressivo intensificarsi della tensione ta in addio irredimibile per il Governatore,
drammatica nel corso dei quattro numeri la dedizione amicale che si trasforma in se-
musicali che lo compongono, caratterizzati te di vendetta nel suo segretario), infine la
dal successivo irrompere sulla scena di presenza in entrambi gli atti di una roman-
uno o pi personaggi, che con il loro in- ce intonata da Oscar, scritta nello stile del-
gresso inaspettato fanno virare brusca- lopra-comique della Restaurazione e del-
mente il corso dellazione. la monarchia orleanista (ad esempio in
Mentre il primo numero, laria di Amelia Volta la terrea fronte, Verdi, onde utilizza-
Ma dallarido stelo divulsa, di fatto una re la sincope tipica di molte melodie bril-
romanza, i successivi duetto e terzetto ob- lanti di Auber e Halevy, non esita ad altera-
bediscono sostanzialmente alla forma con- re la corretta accentuazione prosodica dei
sueta del numero operistico multisezionale versi di Somma: Vol-ta la ter-re-a, co-me
e si concludono entrambi con una cabalet- sfa-vil-la, quan-do al-le bel-le, eccetera).
ta, rispettivamente O qual soave brivido e Nellambito di tale complessa struttura la
Odi tu come fremono cupi. Il quartetto seconda sezione del terzo atto, ove ha luogo
conclusivo un pezzo dassieme di foggia la catastrofe, costituisce forse lepisodio
assai originale, del tutto diverso dalla ca- morfologicamente pi complesso dellope-
ratteristica successione Concertato-Stretta ra e una sua lettura pi approfondita potr
che conclude di tradizione latto di mezzo risultare utile per verificare sia come Verdi
del melodramma romantico italiano: gi abbia integrato in unampia architettura
allinizio del numero si raggiunge lacme priva di soluzione di continuit i vari episo-
della tensione drammatica, laddove Ame- di musicali, superando anche concettual-
lia, sino allora velata e quindi irriconoscibi- mente i limiti strutturali del numero operi-
le per il marito che la ritiene unestranea stico tradizionale, sia come concretamente
amata da Riccardo, si scopre il viso onde agiscano nellambito del meccanismo del-
salvare Renato dallaggressione dei congiu- lintreccio lalternanza e il sovrapporsi del-
rati proprio nel momento in cui tra le nu- le due citate tinte drammatico-musicali, la

67
tragica e la brillante. zione interna dei vari episodi, alla quale il
La sezione si suddivide in quattro episodi - lettore dovr far riferimento onde orientar-
laria di Riccardo, il dialogo tra Oscar e Re- si nella successiva lettura di questa sezione
nato, il duetto tra Amelia e Riccardo, la conclusiva dellopera:
morte in scena di Riccardo - tra loro stretta-
mente connessi in una piena continuit
dazione. La Tavola II sintetizza larticola-

Tavola II

G. Verdi, Un ballo in maschera, sezione finale dellatto III

1 - Aria di Riccardo

Sontuoso gabinetto del Conte [...] nel fondo gran cortinaggio che scoprir la festa da
ballo.

Riccardo decide di mandare Renato ed Amelia in Inghilterra, Amelia gli recapita un


biglietto anonimo ove lo avvisa che sta per venir ucciso e lo implora di fuggire, ma
Riccardo decide di partecipare lo stesso al ballo per rivedere per lultima volta Ame-
lia.

aria Ri Ma se m forza perderti

recitativo, Forse la soglia attinse, in orchestra il tema di La rivedr nellestasi


cantabile, Ma se m forza perderti, Do min. Lab magg./Reb magg. Do magg.

Recitativo, Ah! Dessa l..., danza 1 [banda] - Lab magg.


Arioso, S, rivederti Amelia, sul tema di La rivedr nellestasi, [orchestra] - Fa magg.

Cambio di quadro scenico: Saprono i cortinaggi, vasta e ricca sala da ballo.


Tutti i personaggi sono in costume e mascherati (Renato e i congiurati = domino azzurro, cin-
tura rossa; Riccardo = domino nero con nastro rosa; Amelia = domino bianco; Oscar = mez-
zo domino)

2 - Dialogo Renato-Oscar, canzone di Oscar

Renato e i congiurati credono che il governatore non partecipi alla festa e che la lo-
ro imboscata sia fallita, ma Oscar rivela a Renato la presenza di Riccardo al ballo e
il colore del suo costume.

Danza 1 + coro [banda + orchestra] - Sib magg.


Entrano Sa e Tom, poi Re

danza 2 [banda] colloquio Re- Sa - Tom parlante dialogico - Sol min.


danza 3 [banda] colloquio Re- Os parlante dialogico - Mib magg.
Canzone Os [orchestra] - Sol magg.

68
Ripresa danza 1 + coro [banda + orchestra] - Sib magg.

Danza 2 [banda + orchestra] Re insegue Os - Sol min.


danza 3 [banda] colloquio Re- Os, parlante dialogico - Mib magg.

Ripresa danza 1 + coro [banda + orchestra] - Sib magg.


Escono Re e Os

3 - Duetto Amelia-Riccardo

Amelia implora Riccardo di fuggire, i due si dichiarano una volta ancora il proprio
amore, quindi Riccardo annuncia laddio definitivo. Renato si avventa sul governa-
tore e lo uccide.

Entra Ri, quindi Am


Duetto Am-Ri Danza 4 (minuetto-mazurka) [banda]

Tempo dattacco, Fa magg. - Ah! perch qui! Fuggite, [banda]


Cantabile, Reb magg. - Tamo, s, tamo, [banda + orchestra]
[entra Re]
Tempo di mezzo, Reb magg. - Dunque vedermi vuoi, [banda + orchestra]

4 - Morte di Riccardo

Morte in scena di Riccardo, che rivela di non aver consumato lamore con Amelia, e
spirando perdona Renato.

Coro, Morte... infamia - La min.


Ripresa Danza 4 (minuetto-mazurka), [banda], No, no... lasciatelo - Fa magg.
Arioso Ri, Ella pura - Fa magg. Sib min.

La sezione si apre con laria di Riccardo, in- zio della seconda strofa del testo, ove Ric-
tento nel suo studio a vergare lordine di cardo viene assalito dal presagio della fine
trasferimento di Renato e Amelia in Inghil- imminente, modula da Do minore a La be-
terra. Dopo un recitativo che lorchestra in- molle maggiore attraverso la nota-pedale
tesse della reminiscenza tematica dellaria Do, che fa da perno armonico, e quindi a Re
del primo atto La rivedr nellestasi, il bemolle maggiore. Poi in corrispondenza
Cantabile dellaria presenta una sostanzia- degli ultimi due versi (Come se fosse lul-
le trasformazione dellassetto consueto del- tima / ora del nostro amor) una ulteriore
la romanza: la stroficit di tale forma viene efficacissima modulazione porta repenti-
di fatto eliminata, dato che la melodia che namente al Do maggiore con cui si conclu-
intona la seconda quartina del testo una de il Cantabile.
variazione-sviluppo della melodia della Lepisodio seguente, nel quale Oscar con-
prima stanza, e non una sua riproposizione segna a Riccardo il biglietto di Amelia, co-
letterale; mentre viene invece mantenuta mincia con la musica del ballo che provie-
lalternanza, tipica della romance francese, ne dal vicino salone ove ha avuto inizio la
tra tonica minore e maggiore. Ma Verdi uti- festa, quindi Riccardo, nuovamente posse-
lizza in modo assai personale anche tale duto dal desiderio di rivedere lamata, into-
consuetudine armonica: egli infatti allini- na una melodia che ricalca quella di La ri-

69
vedr nellestasi. La reminiscenza temati- ballo degli invitati mascherati, dallinsegui-
ca questa volta non pi affidata come du- mento di Renato, che cerca di carpire a
so allorchestra, ma torna nella linea voca- Oscar notizie di Riccardo, e dal sospettoso
le del personaggio: essa quindi non identi- aggirarsi sullo sfondo dei congiurati.
fica pi, come nel recitativo iniziale, un ri- Anche la successiva sezione, costituita dal
cordo pregno di nostalgia, un lacerto in- duetto di Amelia e Riccardo, si basa sulla
consolabile della memoria, ma diviene li- musica di scena a carattere realistico (si
cona sonora del nuovo inestinguibile di- tratta infatti di una musica che viene suo-
vampare della passione che induce il Go- nata allinterno della finzione teatrale, e ta-
vernatore, contro ogni sua razionale dispo- le sarebbe anche in un dramma di parola),
sizione, allincontro fatale. eseguita dallorchestrina che anima la fe-
La successiva sezione del finale, corrispon- sta, ma in questo caso lirruente incedere in
dente allinizio della festa da ballo e al suc- tempo binario delle tre danze precedenti
cessivo dialogo tra Samuel, Tom e Renato e viene sostituito dal pi pacato ritmo terna-
poi tra questultimo e Oscar, si regge sullos- rio di una sorta di mazurca, che per svol-
satura della musica di scena di tre diverse ge a tutti gli effetti la funzione del minuetto,
danze (nella Tabella II identificate rispetti- danza galante e amorosa per antonoma-
vamente dai numeri 1, 2 e 3). Qui Verdi ri- sia. La musica di scena, questa volta affida-
corso ad un procedimento compositivo che ta ai soli archi, focalizza lattenzione sul-
aveva gi utilizzato nellintroduzione del lultimo incontro dei due amanti, ma nel
Rigoletto e della Traviata, derivandolo fon- contempo, con la composta frivolezza del
damentalmente dalla prima scena della Lu- suo incedere, allontana lidea della morte
crezia Borgia donizettiana. Ma in questo ca- imminente, mentre in tuttaltra cornice
so luso della musica di scena destinata alle Amelia e Riccardo sembrano rievocare e
danze, oltre ad una funzione precipuamen- proseguire lappassionato duetto damore
te costruttiva (il tessuto metricamente rego- dellatto precedente.
lare della musica coreutica permette di Lirruzione di Renato, che pugnala a morte
svolgere con estrema libert metrica il dia- Riccardo, corrisponde allimprovviso inter-
logo vocale tra i personaggi in scena, nel- rompersi del minuetto-mazurca e alla bru-
lambito di un costrutto musicale continuo sca modulazione da Re bemolle maggiore a
ed assai esteso), ha anche una connotazione La maggiore: se nel secondo atto larrivo
drammatica: le danze descrivono infatti improvviso di Renato aveva impedito le-
unatmosfera brillante e gaia, creando uno stasi del congiungimento amoroso, ora il
sfondo luminoso che contrasta con il pro- suo nuovo irrompere segna invece la solu-
gressivo, cupo dispiegarsi degli avvenimen- zione ferale del dramma, e la luce inganne-
ti che portano alla catastrofe e ne attenuano vole dellincantevole minuetto viene inter-
momentaneamente la valenza tragica. Cos rotta dalla scura ombra che, con il com-
la decisiva rivelazione di Oscar a Renato piersi della vendetta, sigilla il destino di
della presenza di Riccardo al ballo avviene Riccardo.
in un carosello festoso, e il colloquio tra i Nella scena conclusiva dellopera, corri-
due si svolge liberamente incardinato sui spondente alla quarta sezione del finale,
moduli di otto battute della musica della Verdi ripropone il topos della morte del te-
banda sul palco. nore, che nel melodramma romantico ita-
Inoltre tutta questa sezione interamente liano and configurandosi come numero di
giocata sullaccorta dilatazione dello spazio grande effetto grazie ad una serie di opere
sonoro mediante la continua alternanza tra scritte da Donizetti negli anni trenta del-
la musica affidata alla sola banda e alla lOttocento, prime fra tutte Lucrezia Borgia
musica intonata anche dallorchestra: il e Lucia di Lammermoor. Dopo essere stato
mutare della prospettiva acustica imprime colpito da Renato, Riccardo agonizzante
unulteriore dinamismo allaspetto sceni- con un gesto arresta la folla degli invitati
co-visivo, caratterizzato dal volteggiare nel che si sta scagliando sullomicida, mentre

70
risuona nuovamente il minuetto del suo dorror!.
duetto daddio con Amelia. Ma la ripresa di
quella musica non ha ora pi un connotato
realistico, la danza infatti irredimibil-
mente finita: si tratta invece della musica
che solo Riccardo ode, lultimo pensiero al-
lamata e al mondo che la morte si sta por-
tando via.
Quando essa si spegne il Governatore into-
na lultimo suo Cantabile, quelleffusione li-
rica che caratterizza il topos della morte del
tenore e che dona al personaggio lultimo
fascinoso soprassalto di vita: il vibrare alato
della sua voce - la voce del tenore, la voce
delleroe perduto, di chi stato vinto da un
avverso destino -, che ne trasfigura lultimo
atto dellesistenza e ne redime il tradimen-
to.
Il cantabile conclusivo di Riccardo - che
nella sezione centrale assume per un breve
momento le caratteristiche del concertato
per lintervento di Amelia, Oscar e Renato -
, mostra una volta ancora labilit di orche-
stratore di Verdi, che in tutta la partitura
dellopera rivela un impegno fuori del con-
sueto nel curare i dettagli timbrici dellor-
chestra: ad esempio dopo linterruzione
della ripresa della mazurca-minuetto, il de-
clamato di Riccardo Ella pura, in braccio
a morte / te lo giuro, il ciel mascolta, si
staglia su un tema ad un tempo vitreo e te-
nerissimo intonato dai soli violini primi di-
visi a due, a cui si sovrappone lacciaccatu-
ra lamentosa Fa diesis-Sol intonata nel re-
gistro grave dal clarinetto solo. Leffetto di
grandissima suggestione e rinnova lammi-
razione per il divisionismo timbrico ver-
diano, che ha disseminato di preziosi cam-
mei sonori le sue partiture anche del perio-
do di mezzo (si pensi ad esempio allo
straordinario episodio orchestrale che apre
lultimo atto del Trovatore). Lopera si con-
clude con un altro episodio di grande effet-
to dal punto di vista del colore strumentale
e vocale: lentrata dellarpa sorretta dal tre-
molo delle viole e dei violoncelli che intro-
duce il luminoso e sommesso commento
del coro, pianissimo e sottovoce, alle pa-
role Cor s grande e generoso, che sfocia
poi nelladdio alla vita di Riccardo e nella
precipitosa, sgomenta chiusa finale Notte Foto di Giuseppe Verdi (1859).

71
Lorenzo Ghiglia, bozzetto per Un ballo in maschera (I, 1). Teatro La Fenice 1971. (Venezia, Archivio
Storico del Teatro La Fenice).

Lorenzo Ghiglia, bozzetto per Un ballo in maschera (I, 6). Teatro La Fenice 1971. (Venezia, Archivio
Storico del Teatro La Fenice).

72
Lorenzo Ghiglia, bozzetto per Un ballo in maschera (II, 1). Teatro La Fenice 1971. (Venezia, Archivio
Storico del Teatro La Fenice).

Lorenzo Ghiglia, bozzetto per Un ballo in maschera (III, 1). Teatro La Fenice 1971. (Venezia, Archivio
Storico del Teatro La Fenice).

73
Litografia del Focosi relativa allultima scena di Un ballo in maschera, inserita nello spartito edito da Ricordi,
Milano.

74
CARMELO ALBERTI
DOLCEZZE PERDUTE
TRA PIEGHE DI MANTELLI

Esaminando le incisioni abbastanza simi- unitario. Basta un cenno del discorso,


li luna allaltra che a partire dal 1859 ac- unallusione verbale, una tirata poetica
compagnano la stampa della partitura de perch, sullonda della compiacenza rap-
Un ballo in maschera, in particolare linci- presentativa, il palcoscenico dei teatri si
sione di Focosi relativa al finale del terzo tramuti nello spazio fantastico dellemanci-
atto nella prima edizione dello spartito, si pazione politica e morale. Perci le censure
riconoscono, quasi naturalmente, i tratti di- dei vari stati, in cui risulta divisa lItalia,
stintivi di unopera di Verdi fra le pi ap- saccaniscono a proibire spettacoli, a scom-
prezzate, divenuta esemplare sia per le mo- binare drammi, a storpiare dialoghi, consi-
dalit della sua ideazione, sia per le contro- derati perniciosi per unidea quanto mai in-
verse vicende che accompagnano la sua congrua dellordine stabilito.
realizzazione. Limmagine tende a raggela- Lidea di Un ballo in maschera sinsinua
re la conclusione del dramma nel contrasto sulla scia di una curiosa collaborazione ar-
fra latteggiamento eroico delle figure dei tistica, documentata da unampia corri-
protagonisti, ritratte in primo piano, e lo spondenza. A Venezia, al tempo della pri-
sgomento incredulo dei partecipanti alla ma rappresentazione della Traviata avve-
festa in costume. Sotto le volte di un grande nuta al Teatro la Fenice il 6 marzo 1853,
ed austero salone pare dissolversi lillusio- Verdi entra in relazione con un anomalo
ne di un amore sofferto, pi che vissuto, in- nucleo di amici; sono Antonio Gallo, musi-
sieme allimpossibile utopia del buon go- cista di poca fortuna, impresario dei teatri
verno. Luccisione del Conte Riccardo per di San Benedetto e di San Giovanni Griso-
mano del suo fido segretario Renato si af- stomo, Cesare Vigna, medico, specialista in
ferma come la sintesi necessaria in un testo malattie mentali, autore di saggi fisiologi-
dove passione amorosa e prassi politica co-musicali, ed Antonio Somma (1810-
non possono disgiungersi, semmai tendono 1864), poeta udinese, autore tra laltro di
a sovrapporsi fino a definire una curiosa Parisina, tragedia entrata nel repertorio di
procedura nellesistenza quotidiana degli Gustavo Modena e Carolina Internari, e di
uomini. Sembra che la realt si sveli come Cassandra, dramma presentato a Parigi nel
unindistinta e, persino, incomprensibile 1859 da Adelaide Ristori.
commistione di riso e di pianto, di passione I contatti fra il maestro e Somma risalgono
e di odio, di eroismo e di superstizione, di alla primavera del 1853: da una lettera spe-
vitalit e di crudezza, di candore e di colpa. dita da SantAgata il 22 aprile si comprende
Oltre tali tracce iconografiche, fin troppo con quanta considerazione si rivolga al
congeniali ad un immaginario collettivo ot- poeta, al quale dichiara le sue opinioni in
tocentesco, che ama sprofondare nelle illu- merito alla struttura di un soggetto da mu-
sorie sollecitazioni del melodramma, come sicare. Non esita, infatti, a dichiarare Rigo-
nelle trame dei romanzi dappendice o nel- letto il prototipo teatrale migliore per va-
le esaltate esibizioni dei grandi attori, si ri- riet, brio, patetico, inserendo la sua opera
compongono i valori di una nazione che af- nella linea drammatica che esalta la gran-
fronta in modo contraddittorio il processo dezza e riconosce la superiorit della tessi-

75
tura scenica di Shakespeare. Mentre affer- laborazione impari, a causa della soggezio-
ma la predilezione per una dinamicit in ne di Somma, della sua distaccata remissi-
grado di esaltare il contrasto fra i personag- vit verso un fiume di suggerimenti, detta-
gi e di salvaguardare la giusta leggerezza mi, correzioni che gli riversa addosso il
dello sviluppo rappresentativo, respinge al musicista.
mittente alcuni soggetti che Somma gli E presto si profila unulteriore inversione
propone, a cominciare da un Sordello, li- di rotta, proprio quando ladattamento del
bretto giudicato monocorde e troppo gra- Re Lear pu considerarsi concluso. Ora
ve. che avete finito il Lear scrive da Parigi nel
Il suggerimento di Verdi, nascosto dietro la marzo del 1855 sapreste voi trovarmi un
definizione di pazza chiacchierata, d altro soggetto che fareste per me con tutto
lavvio ad una esplicita proposta di collabo- vostro comodo? Un soggetto bello, origina-
razione per adattare il Re Lear, un testo gi le, interessante, con bellissime situazioni
suggerito al librettista Salvatore Cammara- ed appassionato: passioni sopra tutto! A
no. In una missiva successiva (Busseto, 22 tempo perduto cercate, cercate, cercate!.
maggio) il musicista si slancia alla ricerca Anche stavolta Verdi non esita a stabilire i
di una forma ideale per una tragedia consi- criteri della scelta: desidera uno spunto
derata edificante e insuperabile; perci, oc- drammatico che gli permetta dinoltrarsi
corre lavorare con attenzione, perch non sul terreno del sentimento, evitando le
si trascurino i suoi tratti originali. E qui si trappole della spettacolarit, una specie di
avverte la preferenza verdiana per un siste- Sonnambula, o di Linda, staccandosi per
ma tripartito dellopera, per unutile bre- da quel genere, perch gi conosciuto,
vit da cui possa trarre vantaggio il ritmo come stabilisce in un biglietto successivo,
scenico e lattenzione degli spettatori, per la che reca il timbro del 5 aprile. Ma non mo-
cura delleffetto scenico. Inoltre, affiora il stra di gradire il programma che Somma
desiderio di elaborare in modo consistente gli ha spedito a Busseto; anche stavolta giu-
la figura del fool, del matto, in modo da svi- dica il testo cupo, privo di variet, mentre
luppare nella partitura una sottile ambi- insiste sullidea di rintracciare uno spunto
guit grottesca, intrisa di amarezza e smar- teatrale quieto, semplice, tenero: una spe-
rimento. cie di Sonnambula senzessere unimitazio-
Passo dopo passo i segnali che Verdi invia ne della Sonnambula (7 aprile 1856).
al librettista appaiono come le linee di un Nella scansione dei contatti epistolari con
disegno ben chiaro nella mente del compo- Somma, traccia concreta per verificare la
sitore, al punto da voler condizionare senza tendenza di Verdi a sviluppare un ruolo ar-
tema di nasconderlo lintero sviluppo lette- tistico quanto pi completo possibile dalli-
rario, la cadenza metrica, lequilibrio tra deazione alla realizzazione, si registra un
arie e recitativi, allo scopo di costringerli vuoto fino al 6 novembre 1857, quando per
nellalveo di una teatralit prepotente la prima volta affiora la certezza che la
quanto innovativa. Ed il riferimento al- nuova opera in cantiere sia Un ballo in ma-
lampio versante dellesperienza dramma- schera. A partire da questa data, in modo
tica europea, e francese prima di tutto, che serrato, il lavoro di stesura del libretto si
guida il pensiero verdiano verso un proget- delinea anche stavolta come gi avve-
to scenico in grado di lasciare poco o nulla nuto con il Re Lear sotto le strette diretti-
al caso. Il sogno di musicare la tragedia di ve del maestro. Intanto, soccorrono le
Shakespeare ben presto si rivela una tela di informazioni che si hanno su altri fronti:
Penelope; il maestro tesse e disfa, sollecita Vincenzo Torelli, segretario della direzione
e rallenta, mentre sinsinua la priorit della del Teatro San Carlo di Napoli, sollecita or-
composizione de Les Vpres siciliennes sul mai da un anno la definizione della colla-
libretto di Eugne Scribe e Charles Duvey- borazione con Verdi. Caduto linteresse del
rier, rappresentato allOpra di Parigi il 13 musicista per la tragedia shakespeariana,
giugno 1855. Sinfittisce la trama di una col- forse per le difficolt sorte nella individua-

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zione dei cantanti, oppure perch si trova be, ineguagliabile artefice dintrecci, si ba-
per le mani un libretto non adeguato ad un sa sullipotesi che il regicidio abbia una
Lear meravigliosamente bello, si lascia motivazione sentimentale, che cio il
assorbire dal Simon Boccanegra, composto sovrano sia invaghito di Amlie, moglie del
per la Fenice di Venezia. Le pressioni del suo fido confidente Ankastrom. Fra le tro-
teatro napoletano aumentano nel settem- vate teatrali pi felici c lepisodio dellin-
bre 1857: Torelli cerca di convincerlo a da- dovina mademoiselle Arvedson, da cui si
re il via al progetto shakespeariano, il mae- recano debitamente camuffati sia Gustave,
stro ribatte tergiversando fra la riduzione sia Amlie. La maga predice al monarca
di un testo spagnolo, Il tesoriere del Re D. che presto sar ucciso da colui che di l a
Pedro, e del Ruy Blas; ma sempre senza esi- poco gli stringer la mano; alla donna, che
to. Sono nella desolazione! In questi ultimi implora un antidoto in grado di soffocare
mesi ho percorso uninfinit di drammi (fra lamore per il suo sovrano, consiglia un fil-
i quali alcuni bellissimi), scrive al segre- tro magico, preparato con la radice di una
tario il 19 settembre ma nessuno facente pianta che cresce nel luogo destinato alle
al caso mio! [...] Ora sto riducendo un esecuzioni, alla base del patibolo.
dramma francese, Gustave III di Svezia, li- Qui, di notte, fra rumori sinistri, sincontra-
bretto di Scribe, e fatto allOpra or sono no i due amanti. Mentre il re convince la
pi di ventanni. grandioso e vasto; bel- dama a dichiarare il proprio sentimento,
lo; ma anche questo ha i modi convenzio- giunge trafelato Ankastrom, preoccupato di
nali di tutte le opere per musica, cosa che sventare la trappola dei congiurati ai danni
mi sempre spiaciuta, ma che ora trova in- del suo principe. A lui Gustave affida la sal-
soffribile. vezza e lonorabilit della donna il cui vol-
La sensibilit di Verdi si misura insistente- to nascosto da un fitto velo, ordinandogli
mente con la coerenza ad una poetica tea- di condurla incognita fino alle porte della
trale volta a forzare le gabbie strutturali del citt. Il segretario, che ha indossato gli abi-
melodramma, con il rispetto di un equili- ti regali, viene fermato dai conti ribelli Rib-
brio scenico unitario, senza distinguere fra bing e de Horn. Quando costoro costringo-
testo, musica e realizzazione; nello stesso no Amlie a scoprire il volto, fra le risate
tempo, anno dopo anno sono divenuti pres- generali il marito ingannato ha ormai rapi-
santi i tempi e le modalit delle collabora- damente maturato linesorabile vendetta.
zioni produttive. La scelta cade, dunque, su Durante una festa in maschera nel palazzo
Gustave III ou le bal masqu, che Eugne reale, Ankastrom sopprime il suo padrone,
Scribe aveva tracciato, sviluppando proba- proprio quando costui ha gi deciso di ri-
bilmente uno spunto tardo-settecentesco, nunciare allamore illegittimo per un senso
per un grand-opra di Daniel Auber, realiz- di rettitudine, per non tradire la fiducia del
zata allOpra di Parigi nel 1833. Lepisodio suo fedele consigliere.
storico che sta alla base dellinvenzione Il respiro del modello, costruito con sapien-
teatrale lassassinio di Gustavo III di Sve- te misura da Scribe, supera i confini france-
zia; il sovrano illuminato, mal visto da si, attirando lattenzione di poeti e composi-
quella parte della nobilt che contraria al tori, soprattutto per il gusto patetico e, in-
suo riformismo, viene ferito, nel 1792, du- sieme, grottesco che anima la vicenda,
rante un ballo da Anckarstrm, gentiluomo mentre lattenzione verso la partitura mu-
di corte. Nonostante lagonia il re ha la pos- sicale predisposta da Auber passa in secon-
sibilit di designare un reggente, che tuteli do piano, forse per la mancanza di una par-
la successione del figlio ancora troppo gio- ticolare coloritura drammatica e per la sua
vane per governare. Lomicida, intanto, af- eccessiva uniformit. Gustave III sollecita
fronta il patibolo senza svelare n i motivi la creativit di Vincenzo Bellini, che per
del suo gesto, n la complicit di altri corti- muore prima di poterlo realizzare. Riesco-
giani. no, invece, a proporne una versione modi-
La soluzione che propone il libretto di Scri- ficata nella trama e nella fisionomia dei

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personaggi, rispettivamente, Vincenzo Ga- za, desidererei che fosse ben resa. Forse ve
bussi, che nel 1841 su libretto di Gaetano lo impedisce il metro e la rima? Se cos ,
Rossi rappresenta al Teatro La Fenice di fate di questo squarcio un recitativo. Prefe-
Venezia Clemenza di Valois, e Saverio Mer- risco un buon recitativo a delle strofe liri-
cadante, che avvalendosi della collabora- che mediocri (Busseto, 6 novembre 1857).
zione poetica di Salvatore Cammarano rea- Ma le lettere successive incalzano il poeta
lizza nel 1843 al Teatro Regio di Torino Il perch accentui il controllo della teatralit,
Reggente. un pregio che occorre raggiungere limando
Dopo la decisione di cimentarsi con la sfor- la ruvidezza delle rime, misurando la dura-
tunata biografia del sovrano svedese, Giu- ta dei versi, equilibrando la scansione delle
seppe Verdi savvia verso la definizione di scene; occorre evitare lappiattimento del-
una restituzione fedele al modello di Scri- lazione per leccessiva enfasi poetica, ri-
be, seppure non disdegni di recuperare al- spettando la corrispondenza fra ambienta-
cune varianti sviluppate da Cammarano. A zione ed espressivit. Va meglio scrive il
questo punto il telaio della nuova opera ri- 26 novembre linvocazione della Strega.
sulta predisposto su un impianto riveduto Non cos laria di Amelia: quelle due stro-
sia nella struttura, sia nel ritmo, ed orga- fette aggiunte non rialzano la situazione
nizzato su una scansione drammatica in tre che resta piccola. Non c foco, con c agi-
atti, che si presentano congegnati in modo tazione, non c disordine (e dovrebbe es-
scenicamente equivalente. Da parte sua sere estremo in questo punto).
Somma accetta di seguire con meticolosit Nel frattempo, per, mentre il poeta singe-
lo schema verdiano, al punto da sollecitare gna a seguire pedissequamente i desideri
le indicazioni necessarie, chiedendo sola- del compositore, rinunciando senza alcuna
mente di non firmare il libretto con il suo remora a difendere i suoi pensieri dram-
nome. Io assumo di verseggiare il Gustavo matici come accade con la proposta di an-
III di Svezia scrive al maestro il 13 ottobre ticipare lingresso teatrale di Amelia me-
1857 sulla versione che vi affretterete di diante una sua scena di presentazione
rimettermi. [] Vi prego di abbondare nel- monta la questione della censura, soprat-
le avvertenze. [] Di una sola cosa debbo tutto dopo che in ottobre Verdi ha inviato a
prevenirvi. Desidererei, se non vi dispiace, Napoli un prospetto della vicenda per la
conservare lanonimo per questo lavoro, o procedura del visto. La lista delle proibizio-
supplirvi con un pseudonimo. Cos scri- ni avanzate dalle autorit presuppone un
ver con pi libert. deciso rimaneggiamento del copione. Si
Limpresa sinoltra lungo un interessante tratta, intanto, di fare scivolare lazione in
procedimento di accentramento creativo; unet decisamente pi lontana, possibil-
la sua ideazione insegue il sogno di unope- mente nel XII secolo: ma il maestro giudica
ra darte unitaria, nella quale le motivazio- tale scelta incongrua alle caratteristiche dei
ni drammatiche, i tratti dei caratteri, lo personaggi, alla raffinata sensibilit di Gu-
scambio fra arie e recitativi, lo slancio tra- stavo e alla brillante ironia del paggio
gico e lo spirito di derisione coesistano e si Oscar; lo sottolinea in una lettera che spe-
compenetrino sul piano scenico; Verdi lo disce a Somma alla fine di novembre. En-
ribadisce senza equivoci in pi duna delle trambi ragionano sopra le possibili varian-
missive istruttorie. Tutto questo squarcio ti: il poeta suggerisce di presentare il duca
dice a proposito dellepisodio nellantro come un aristocratico di Stettino, nella Po-
dellindovina non abbastanza chiaro: merania prussiana, al tempo delle guerre
voi dite, vero, tutto quello che si deve di- fra cristiani e barbari. Verdi si dichiara
re, ma la parola non colpisce bene, non daccordo con il mutamento di regione, ma
evidente, e quindi non sorte abbastanza n decisamente contrario allarretramento
lindifferenza di Gustavo, n la sorpresa temporale. Il 14 gennaio il musicista a
della Strega, n il terrore dei congiurati. Napoli per la rappresentazione di Batilde di
Come la scena qui ha vivacit ed importan- Turenna, ovvero per la riedizione italiana

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dei suoi Vpres siciliennes: in tale occasio- contatti fra il maestro e gli ambienti teatra-
ne presenta alla censura lintero libretto, li romani, con lintenzione di dimostrare la
che risulta firmato per la poesia con lo pe- bont del suo progetto musicale in una citt
seudonimo di Tommaso Anoni e che reca il prossima alla capitale partenopea. Vale la
titolo di Una vendetta in domino; lazione pena di ripercorrere le tappe che conduco-
ora ambientata nella Pomerania del XVII no alla realizzazione de Un ballo in ma-
secolo. schera nel Teatro Apollo di Roma il 17 feb-
Per una strana coincidenza sono questi i braio 1859. Nella citt pontificia la compa-
giorni in cui giunge la notizia dellattentato gnia Dondini recita in quei mesi una ver-
di Felice Orsini a Napoleone III; perci la li- sione in prosa del Gustavo III, scritta da
sta delle manipolazioni richieste dallauto- Tommaso Gherardi del Testa; quando Ver-
rit di polizia di colpo sallunga, fino a di- di sincontra con limpresario Vincenzo Ja-
venire un decalogo inibitorio per un pro- covacci contesta i dubbi che costui avanza
getto fin troppo perfezionato. Lopposizione sulla possibilit di vincere le remore censo-
si amplificata a partire dalle frasi sospette rie della polizia romana, visto che si per-
per approdare alla completa contestazione mette di mettere in scena il medesimo sog-
dellimpianto: dalle parole sono venuti al- getto, seppure in prosa. Le trattative si fan-
le scene, dalle scene al soggetto. Ora i cen- no serrate sia fra i funzionari e il composi-
sori pretendono: 1- Cambiare il protago- tore, sia fra costui e Somma; finalmente si
nista in signore, allontanando affatto lidea raggiunge un compromesso sullambienta-
di sovrano; 2 - Cambiare la moglie in so- zione: La Censura di Roma comunica l8
rella; 3 - Modificare la scena della Strega luglio 1858 ha fatto nuove facilitazioni, ed
trasportandola in epoca in cui vi si credeva; io vorrei pur vedere di dare questopera, e
4 - Non ballo; 5 - Luccisione dentro le [] Roma da preferirsi a qualunque altro
scene; 6 - Eliminare la scena dei nomi ti- sito. [] La Censura permetterebbe sogget-
rati a sorte. E poi, e poi, e poi!!.. (lettera a to e situazioni ecc. ecc., ma vorrebbe tra-
Somma da Napoli, 7 febbraio 1858). sportata la scena fuori dEuropa. Che ne di-
Non resta altro che prendere insieme la de- reste del Nord dellAmerica al tempo della
cisione di non presentare lopera a Napoli; dominazione inglese? Se non lAmerica, al-
entrambi, sia Verdi, sia Somma, ribadisco- tro sito. Il Caucaso forse?.
no lamarezza per essere costretti a fare a Si assiste finalmente alla metamorfosi defi-
brani un lavoro come ribadisce il poeta nitiva del testo poetico: il protagonista si
udinese il 13 aprile 1858 che [] avrebbe chiama ora Riccardo, conte di Warwich,
corso lEuropa. La direzione del San Car- governatore di Boston; il suo segretario e lo
lo, a sua volta, tenta di arginare il rifiuto, sposo di Amelia il creolo Renato; lindovi-
suggerendo di affidare ad un altro libretti- na di razza nera ha nome Ulrica, e cos via.
sta la rielaborazione della trama, intitolan- Dopo che si sono compiuti gli ultimi aggiu-
dola Adelia degli Adimari e spostandola stamenti testuali e si definita la distribu-
nella Firenze del XIV secolo, nellambito zione dei ruoli, seppure con la consapevo-
dei contrasti fra guelfi e ghibellini. Verdi lezza che i cantanti disponibili sono di li-
inamovibile, difendendo la sua dignit di vello inferiore a quelli di Napoli, la trava-
artista. In fatto darte ho le mie idee, le mie gliata avventura di unopera fortemente vo-
convinzione ben nette, ben precise, alle luta dal suo autore scivola verso il primo
quali non posso, n devo rinunziare (lette- incontro con il pubblico, un incontro che
ra a Torelli del 14 febbraio 1858). La con- sar subito un successo.
troversia si sposta sul terreno legale, tradu- Al centro dellazione si staglia in modo niti-
cendosi in uno scambio di promemoria e di do una controversa storia damore, espres-
resoconti che registrano ogni variazione sa in forma inconsueta, quanto dirompen-
intervenuta nel corso di questi mesi sia sul te, celata nella profondit dellanimo dei
piano poetico, sia sul versante drammatico. due innamorati, eppure talmente forte da
Contemporaneamente, per, savviano i doversi comunque rivelare. Il secondo atto

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mostra la contraddittoria natura di tale sen- bente irrazionalit definisca uno sfondo
timento, trasportandolo in un luogo incon- unitario e, nello stesso tempo, ambiguo, in-
gruo, infelice e insano, quello in cui sin- dispensabile per dare risalto alle figure di
nalzano i patiboli per i rei, per gli infidi, per unopera trasferita, per volont o per caso,
i colpevoli. Limpeto passionale che attira fuori dai confini della realt. Nonostante le
Riccardo e Amelia ha i colori della tempe- trappole verbali, lampio respiro dei carat-
sta e del desiderio, perch sconvolge il teri inventati a tavolino si tramuta in un
mondo circostante, disconosce ogni vinco- soffio essenziale, che trapassa dallodio alla
lo, si nutre solamente dellattrazione reci- dedizione, dal riso alla disperazione, dalla
proca. Oltre lapertura sul fronte del demo- virt alla colpa, dalla purezza allinganno,
niaco, sviluppato nella lunga scena della dalla fedelt al tradimento, dalla vita alla
maga Ulrica, la pulsione amorosa riduce ad morte.
uninezia, quasi ad un pretesto marginale, Nel momento culminante del duetto amo-
la congiura degli oppositori. Eppure non si roso tra Riccardo e Amelia, il conte pro-
pu negare quanto pesi il motivo politico rompe nellimpetuosa descrizione di una
insito nella tessitura del dramma; basti ri- condizione lacerata, ma proprio per questo
cordare liniziale aria di Renato, che insiste necessaria.
nel volere tutelare la vita del suo principe,
perch Te perduto, - canta - ov la patria / Non sai tu che se lanima mia
Col suo splendido avvenir? (I, 3). Il rimorso dilacera e rode,
La vicenda damore accentua per contrasto Quel suo grido non cura, non ode,
lumorismo naturale, spontaneo, che viene Sin che lempie di fremiti amor?
esaltato dalla presenza lungo tutta lopera Quante notti ho vegliato anelante!
del paggio Oscar, che pi di un critico ha Non sai tu che di te restera,
accomunato alle creature rarefatte delle Se cessasse di battere il cor!
commedie shakespeariane, a Puck e ad Come a lungo infelice lottai!
Ariel. Senza la sua lievit irrazionale, che Quante volte dal cielo implorai
cancella dun colpo lestrazione cortigiana, La piet che tu chiedi da me!
non si spiegano le beffarde risate dei ribel- Ma per questo ho potuto un istante,
li, n il clima gaudente del ballo conclusi- Infelice, non viver di te? (II, 2).
vo. Lintenso impegno preparatorio ha fini-
to per scavare nella profondit del testo Anche Renato, allinizio del terzo atto, scio-
poetico e della musica, ormai fusi in un so- glie loffesa in ira, salvando la presenza
lo respiro, solchi di segrete corrispondenze, materna di Amelia e riversando sul ritrat-
pronte a dissolversi nella ricerca di unim- to-specchio del monarca la sete di vendetta.
possibile unit o di unagognata distinzio- Solo adesso il canto di un legame damore
ne, quasi lartifex voglia ribadire la perfe- perduto pu sopravvivere lungo i sentieri
zione di una soluzione tripartita. Cos Ric- della memoria, inabissandosi nel ricordo
cardo e Renato si specchiano nella comune dindicibili dolcezze perdute. Ed fra le
esaltazione della vitalit eroica, che sina- pieghe di mantelli che stravolgono i corpi
bissa presto nel reciproco e contrapposto per renderli irriconoscibili gli uni agli altri,
legame con Amelia. nella sarabanda di maschere caparbiamen-
Il gioco delle simmetrie finisce per accosta- te danzanti, che il terzetto si spezza e
re in modo paradossale e spettrale una sprofonda nellabisso della morte: un do-
negra indovina, destinata a bruciare tra le mino nero avvolge Riccardo, un manto ne-
fiamme dellinferno, che parla con accenti ro striato da un nastro rosa, un domino
innaturali, allevanescenza di un paggio, il bianco veste Amelia, quando nella fase cul-
cui ruolo consegnato ad una androginia minante della festa si trovano uno accanto
vocale, quasi costituisca un effettivo lega- allaltra, mentre Renato, ricoperto dazzur-
me fra dramma e comicit, fra demoniaco e ro, saccinge a completare una vendetta che
terreno. Sembra che una traccia dincom- rischia di svilire la trama politica dei con-

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giurati. Solamente la preghiera conclusiva
di Riccardo restaura lunit fra cielo e terra,
esalta la dedizione alla patria e ritrova la
funzione morale dellamore nel destino de-
gli esseri umani.
Ricompaiono, allora, le sagome delle figu-
re dei protagonisti, disegnate in primo pia-
no e raggelate nella fissit di quelle pose
che servono a fissarle nella memoria del
mondo fra lurto delle maschere.

Johann Gottlieb Friedrich, Ballo mascherato con lassassinio di Re Gustavo. Incisione acquarellata.
(Stoccolma, Biblioteca Reale).

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U N PITTORE AL MAGGIO M USICALE F IORENTINO

Kokoschka drammaturgo, Kokoschka sceneg- monti, di deserti. E un mondo esaltato in una in-
giatore, Kokoschka costumista, Kokoschka uo- tensit emotiva che rifiuta il raffronto con ogni
mo di teatro? Certamente lo , pi di ogni altro altro pittore. Continua a operare anche come ri-
pittore. Uomo, ha partecipato alla commedia trattista, e dipinge, disegna in unazione inces-
umana come Plauto, come Balzac, o in un altro sante in un pensare e ripensare alle ragioni e al-
modo, tutto suo. Basta ripercorrere mentalmen- la funzione dellarte, della societ e di ogni com-
te gli anni e le vicende della sua vita per vederlo portamento umano.
di continuo su un teatro che egli stesso inven- Venne il nazismo, e furono per lui anni di rivol-
tava, e che, una volta realizzato, reinventava, e ta, di lotte, di sconfitte. Dov fuggire dalla Ger-
di cui si sentiva attore. Non spettatore: perch lo mania, dove viveva, e riparare a Praga. (A Praga
spettatore gode dello spettacolo che gli si offre, seppe che 417 opere sue erano state tolte dalle
ma attore vero, attore nelle parole e nei gesti, collezioni pubbliche tedesche come esempi di
nelle reticenze e nelle esuberanze, con quella arte degenerata. 417 opere Bisognerebbe, que-
carica di vita che tutti gli spettacoli infondono ai sto numero, scriverlo anche in lettere, come si
protagonisti. il mistero di chi sente la comme- fa, per tutta sicurezza, sui titoli di credito).
dia tramutarsi in tragedia, e viceversa. In tanto Da Praga, allinvasione della Cecoslovacchia,
trapasso c la vigilanza dellartista, del poeta, nuova fuga, in Inghilterra. Non il caso, qui, di
del veggente. Kokoschka tutto questo insie- stare a dire delle vicende tristi, talvolta anche
me. tragiche della sua vita in esilio. (Ma in tanta
Seguiamolo, ora, in un percorso che accorcia la sventura ebbe il conforto amorevole e devoto
sua lunga attivit teatrale svolta sotto la luce ab- della moglie Olda Palkovska).
bacinata o offuscata dei riflettori, tra i due estre-
mi, senza soste dietro le quinte. Nel 1907, a ven- Per il Maggio Musicale Fiorentino ha realizzato:
tunanni, scrive il suo primo dramma, Assassino Un ballo in maschera di G. Verdi, 1963.
speranza delle donne, rappresentato lanno suc- Scene e costumi - Regia Herbert Graf.
cessivo al Teatro della Kunstschau di Vienna, e
che nel 1921 fu musicato da Paul Hindemith. A Rifacciamoci al nostro assunto, che quello di se-
questo seguono altri tre drammi, Orfeo e Euridi- guire O.K. (le sue iniziali e la sua sigla) nellattivit
ce, Il roveto ardente, Giobbe, pubblicati tuttin- teatrale. Nel 1950, quando il furore della guerra
sieme nel volume Quattro drammi da Paul Cas- sera spento, in Germania si torna a rappresentare
sirer, editore e mercante darte tra i pi audaci e unopera sua: Orfeo e Euridice (che gi nel 1918
attivi a Berlino. Pochi anni dopo, nel 1926, lOr- aveva illustrato con cinque incisioni). Poi, nel
feo e Euridice and in scena a Kassel, con musi- 1954, per designazione di Wilhelm Furtwngler
ca di Ernst Kr enek. prepara i bozzetti e gli scenari del Flauto magico
Da allora lattivit teatrale vera e propria di di Mozart, che si rappresenter lanno successivo
Kokoschka si ferm, ma continu il suo teatro al Festival di Salisburgo.
vissuto, la sua vita avventurosa con i viaggi in Arriviamo al 1962, anno in cui comincia a lavo-
Europa e fuori, per trarne, da pittore di cui si co- rare per il Ballo in maschera, che sar dato al
minciava a riconoscere la grandezza, le vedute Teatro Comunale di Firenze il 10 maggio 1963
di citt e paesi, i paesaggi di laghi, di fiumi, di per linaugurazione del XXVI Maggio Musicale.

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Quelledizione dellopera verdiana ebbe per di- mando e la rivelazione dellamore platonico e se-
rettore dorchestra Antonino Votto, per regista greto di Riccardo per Amelia (soprano), moglie
Herbert Graf, per direttore del coro Adolfo Fan- del segretario e amico Renato (baritono). I con-
fani, coreografa Nives Poli, direttore dellallesti- giurati di maggior rilievo sono due cortigiani, Sa-
mento scenico Piero Caliterna. Scene e costumi muel e Tom (bassi), che appaiono gi nella se-
di Oskar Kokoschka. conda scena del primo atto, e sommessamente si
Eccolo dunque Kokoschka alle prese con le esi- confidano: Dalle nemiche soglie / Meglio luscir
genze di un grande teatro, col suo palcoscenico sar. Ma tornano nella scena quinta, e stavolta
enorme, con i mezzi nuovi della tecnica, lui che cantano sogghignando. Si passa nellantro di
da giovane era stato amico di un Reinhardt non Ulrica, la negra indovina, accusata di stregone-
ancora giunto ai fastigi della regia pi sontuosa, ria, e qui si ha uno dei motivi pi belli dellopera,
e che aveva seguito le ricerche espressive di Ar- sostenuto da Ulrica contralto: Re dellabisso.
nold Schnberg, di Alban Berg, di Anton von Passano sulla scena Riccardo e Amelia sotto
Webern. Ora aveva nelle orecchie una musica mentite spoglie. Entrambi hanno la rivelazione
diversa, la musica di Verdi, che risent nelle sue del loro peccaminoso, anche se casto amore. Il
sonorit e nelle sue relazioni armoniche: una ri- primo atto si conclude amaramente con una pro-
velazione. fezia di morte.
Il Ballo in maschera si present quellanno a Fi- Agli inizi di questo primo atto Kokoschka riesce
renze con volto cambiato. Si torn alla prima idea a dare vivacit e brio alle scene di corte, ai co-
del soggetto scenico ispirato a Scribe, primo a stumi. un rutilare di colori caldi nelle architet-
trattare la tragica vicenda della morte del re di ture, nei panneggi, nelle persone. Vi appare uno
Svezia Gustavo III, ucciso nel 1792 in seguito a degli elementi tipici della sua interpretazione
una congiura di palazzo provocata non si sa se scenica, il movimento: il girare delle forme, la
dalle sue idee liberali o da intrighi amorosi. Nella loro posizione continuamente variata in spazi
stesura iniziale il librettista, Antonio Somma, po- nuovi, il loro legarsi e il suo staccarsi, il prende-
neva lazione in Svezia, alla corte di Stoccolma. re le volte e tenerle sospese, o dare, con le luci,
Lopera da rappresentarsi al Teatro San Carlo di un senso ondulatorio. Ecco che rivediamo, in
Napoli nel 1857 non ottenne lapprovazione della uninterpretazione ormai desueta, i grandi soffit-
censura borbonica, che vi ravvis lesaltazione ti e le cupole della pittura barocca austriaca.
del regicidio, e propose tali e tante modifiche che Kokoschka, nato a Pchlarn, in Austria, non lon-
Verdi si rifiut di eseguire. Ma dov accettare le tano dai grandi monasteri danubiani, ha potuto,
modifiche imposte dalla meno severa censura ro- proprio in relazione con la sua natura, con la
mana perch lopera potesse essere data a Roma, sua cultura, risentire lestasi delle antiche con-
dove fu data al Teatro Apollo il 17 febbraio 1859, templazioni, cogliere quanto di pi arioso rima-
si giunse cos alla degradazione del Re a Conte, ne di unarte appresa fin dallinfanzia e tenuta
governatore del Massachusetts, e al trasferimento con orgogliosa persistenza.
a Boston del luogo dellazione. Con tale apparato A tale arioso succede, ancora nel primo atto,
coloniale lopera verdiana cominci e continu un altro motivo dominante nellarte di Koko-
la sua vita. schka: la coscienza di unaltra condizione uma-
A Firenze, Graf regista e Kokoschka sceneggia- na: il dolore, il senso tragico della vita, le ansie e
tore ridanno alle scene e ai personaggi lambien- gli affanni di vicende incontrollabili, la solitudi-
te di corte e i costumi settecenteschi; e questo ne. La natura pu partecipare a tali temi con la
ritorno alle origini riporta lopera al suo clima, sua presenza dura, scabra, ostile. Lantro della
al suo decoro esterno. strega Ulrica uno di tali luoghi oscuri, dove le
Veniamo al libretto di Antonio Somma, uno dei maledizioni arrivano come bagliori sinistri, rin-
libretti pi truculenti musicati da Verdi []. novando altri miti, che si contrappongono ai pri-
Nel Ballo in maschera un susseguirsi di casi mi e che stanno a dichiarare unaltra fonte im-
straordinari. Si comincia con unudienza conces- maginativa: quella del romanticismo tedesco, le
sa dal tenore-governatore Conte Riccardo a uno nuvole nere su terre selvagge, gli affetti perduti,
stuolo di deputati, di gentiluomini, di ufficiali. Si il compiacimento delle situazioni disperate, il
ha subito notizia di una congiura che si sta tra- dubbio su ogni credenza, sulle verit tradite.

83
scherzo, od follia: la musica di Verdi si apre a Saper vorreste, una delle arie pi famose del-
uno dei suoi fraseggi pi vari e singolari, e lopera, che cerca di mascherare laspetto do-
Kokoschka segue la musica, anzi vi aderisce con lente del dramma in un fitto zampillare di note.
lo stesso animo turbato. Lazione precipita. Riccardo riconosciuto, la
Nel secondo atto, fuori dellantro di Ulrica, Ecco maschera sul viso non lo protegge pi, la gelosia
lorrido campo ove saccoppia / Al delitto la mor- muove il braccio di Renato, il pugnale trafigge
te!. Un altro tema del pittore, quello che, nella Riccardo, che trova ancora la forza di perdonare
pittura, lo fa maestro dellespressionismo. Le- Renato e di proclamare linnocenza di Amelia.
spressionismo porta allesterno il vedere inter- Ella pura in braccio a morte, lestrema balla-
no. Deve esserci sempre concordanza tra lagita- ta romantica di quella notte dorrore.
zione dei sentimenti e gli aspetti delle cose e del- Herbert Graf regista e Oskar Kokoschka sceno-
le persone: la conclusione del romanticismo, grafo diedero in quella memorabile edizione del
di un romanticismo ferito a morte, senza possi- 1963 un volto nuovo allopera verdiana. Sorta
bilit di consolazione, senza la speranza di as- dalla diffusa persistenza del grand-opra, Verdi
sensi, neanche letterari. Si presi nel turbine, ne aveva accettate le scene di massa, i grandi
come nella grande tela kokoschkiana, Wind- conflitti spirituali, ma seppe anche ridurre certe
sbraut, gi nella Kunsthalle di Amburgo, ora nel strutture troppo rigide dando maggiore autono-
Kunstmuseum di Basilea. Egli stesso, nel dipin- mia al pezzo chiuso, pur non rinunziando a cer-
to, appare ancora vigile, consapevole di tanta fu- ti legamenti sintattici che valessero a dare una
ria. Alma Mahler ad occhi chiusi, ignara del certa continuit narrativa anche agli impegni
travolgimento. melodici. Piegare le note, diceva, perch aderis-
Lorrido campo ci davanti con sulla destra le sero ad ogni impeto di sentimento, ad ogni tipo
rupi squarciate, nere rosse viola, sotto un cielo di passione. Come Verdi piega le note, Koko-
oscuro che tende a oscurarsi sempre pi. Sulla schka, nei disegni preparatori delle scene, piega
sinistra, un albero spoglio terminante in una le linee perch partecipino alle vicende di una
ruota su cui stanno i due corvi del malaugurio; l realt nel suo continuo farsi e disfarsi. La linea
vicino una forca, un preannuncio dellinevitabi- di Kokoschka, perci, a volte cos ferma e deci-
lit della tragedia. Questo albero e questa forca sa da apparire persino crudele nello scoprire gli
si alzano davanti a nuvole di fiamma che si in- eccessi di un carattere duomo o i misteriosi ac-
contrano col rosso della landa maledetta. Torna- cidenti naturali. Altre volte, invece, solamente
no, nel terzo atto, le belle apparenze della corte e un tratto che accenna, non un disegno com-
del ballo in maschera. C ancora tempo per piuto perch la compiutezza negherebbe a quel
guardare i costumi, di uno sfarzo che non va tratto, a quellaccenno, lesilit di una percezio-
confuso con gli arrangiamenti convenzionali di ne lirica o la rapidit di un gesto.
bottega. Qui ogni abito in funzione del perso- Non c edonismo in Verdi, scrisse Pizzetti che
naggio, interpretato nello spirito di un ambiente credo ci abbia dato sulla musica di Verdi le pagi-
ideale e dellispirazione musicale, studiato in ne pi ispirate. Non c edonismo neanche in
ogni particolare. Cos Amelia che prima si era Kokoschka, che in tutto il suo operare non ha
presentata con ampia scollatura, in abiti fatti di fatto che aprire gli occhi sul mondo, per vedere e
veli, orli con trine, colori delicati (toni di pastel- far vedere quanto si nasconde dentro di noi e
lo, specifica Kokoschka in una didascalia) allul- quanto si rivela intorno a noi.
timo atto veste una cappa nera con roseo nastro (MICHELANGELO MASCIOTTA)
al petto al dire del paggio Oscar, e che Koko-
schka fedelmente riporta. Il Conte Riccardo, i [da Scenografie. Bozzetti - Figurini e Spettacoli
gentiluomini, i capitani hanno risvolti alti e 1933-1979. (Visualit del Maggio), Firenze,
mantelli ampi, bianchi, azzurri, blu. Ma, forse, il De Luca Editore, 1979. Per gentile concessione.
costume pi originale del personaggio pi La Fondazione Teatro La Fenice rimane a dispo-
nuovo e pi strambo: il paggio Oscar, che, da so- sizione per gli eventuali aventi diritto.]
prano, commenta scherzosamente il preludio * NOTA SULLA REGIA DI UN BALLO IN MASCHERA
della tragedia. Calzoni che non toccano le cavi- (Firenze, Maggio Musicale Fiorentino 1963).
glie, a rombi come la tunica fluttuante. Canta

84
[] Allinizio del secolo Adolphe Appia, nel suo si costoro ad agire su tale grigiore di sfondi,
libro Die Musik und die Inszenierung, formul mentre in realt rappresentano lespressione
la teoria della gerarchia musicale degli ele- musicale pi vivida del dramma storico. Dun-
menti scenici (scenografia, costumi, luci e, pri- que soltanto loriginale colore locale della Corte
ma fra tutti, lazione), lordine canonico della lo- svedese di Gustavo III coi caratteristici costu-
ro dipendenza e la reciproca correlazione con lo mi di moda durante il suo regno ventennale
spartito musicale. Registi di opere, come Ernst (1771-1792) possono costituire lo sfondo effi-
Lert che lavor con Toscanini, coniarono il ter- cace sia di tanto frivolo splendore, sia della pas-
mine gestische Hermeneutik (ermeneutica del sione e del vigore drammatico viventi nella par-
gesto), secondo il principio della derivazione del titura verdiana.
gesto dalla notazione musicale della partitura. Lo stesso dicasi per lazione e, di conseguenza,
Appare ovvio, di conseguenza, che i registi tea- per lespressione musicale del dramma, che pos-
trali, i quali credono nel principio della funzio- sono essere pienamente motivati soltanto dai
nalit dellinterpretazione scenico-musicale, ri- personaggi originali: il Re liberale, che non ama
tengano assai difficile, se non impossibile, rap- solo i piaceri ma riamato dal popolo per le sue
presentare Un ballo in maschera nella forma as- riforme, e per le stesse ragioni odiato dai capi
sunta dallopera in seguito alle modificazioni su- dellopposizione aristocratica e conservatrice, i
bite per imposizione della censura. N il milieu Conti de Horn e Ribbing; il fedele soldato e se-
scenico il luogo e il tempo dellazione n il gretario del Re Conte Anckarstrm e sua moglie;
carattere dei personaggi principali offrono una il Paggio Blue-boy, il Ministro della giustizia.
base sufficiente per una rappresentazione sceni- Anche la maga Arvidson, che fu unautorevole
ca accettabile. scrittrice di cose spiritiche, realmente esistita,
La societ di Boston-Massachusetts allepoca del personaggio di gran lunga pi interessante della
dominio inglese, i caratteri del Governatore e negra (o strega) Ulrica, la quale inevitabilmente
degli ostili cospiratori, offrono soltanto una de- finisce per diventare una variante di Azucena.
bole cornice alle situazioni drammatiche e al Potrebbe forse essere troppo arrischiato suggeri-
linguaggio musicale della partitura. Come po- re che una voce autorevole, in campo musicale,
trebbero questa atmosfera puritana e il truce ripristinasse i nomi originali che Verdi ancora
temperamento del Governatore, o di chi gli sta citava nelle sue lettere ad Antonio Somma. Ma
intorno, consentire a simili mascherate di piace- pi importante il fatto che il regista del Ballo in
re e damore? Un dramma storico, fondato sul maschera dovrebbe ripristinare il luogo origina-
conflitto fra un legislatore liberale e lopposizio- le, il tempo e i costumi dellopera ad un solo sco-
ne conservatrice nel periodo stesso della rivolu- po: restituire sfondo e ragione dessere alla mu-
zione francese, come troverebbe in queste circo- sica e al dramma, cos che il loro splendore si
stanze la sua naturale ambientazione? Come po- mostri in tutta la sua vera luce.
trebbe trovarla, daltronde, la drammatica rela- (HERBERT GRAF)
zione fra il Re e la sposa del suo segretario, con
tutta la qualit espressiva che le propria e ne-
cessaria? E, pi importante ancora, dove, da
quali elementi scenici sarebbe giustificato il lin-
guaggio musicale? I frivoli ritmi musicali del
Paggio, il finale della prima scena, la ballata, la
romantica passione che incalza nellatto secon-
do, la forza drammatica della cospirazione, il
brillante colore del ballo mascherato al teatro
reale? E quel minuetto, come si pot crederlo
adatto quel minuetto che conduce alla tragica fi-
ne, in un ambiente cos distante, disadorno? Ce-
ra da chiedersi se il linguaggio melodico di
Oscar, come di Sam e di Tom, non sconfinasse
leggermente nel mondo delloperetta, trovando-

85
Ritratto di Gustavo III, Re di Svezia. (Stoccolma, Museo Nazionale).

86
LA LOCANDINA

UN BALLO IN MASCHERA melodramma in tre atti di


ANTONIO S OMMA
(da Gustave III, ou le bal masqu di Eugne Scribe)

musica di

G IUSEPPE VERDI
CASA RICORDI, MILANO
personaggi ed interpreti
Gustavo III, Re di Svezia (Riccardo) M ICHAEL SYLVESTER (22, 24, 27, 29/4 - 2/5)
MARIO MALAGNINI (28, 30/4)
Il capitano Anckarstrm (Renato) G IORGIO ZANCANARO (22, 24, 27, 29/4 - 2/5)
ANTONIO SALVADORI (28, 30/4)
Amelia F RANOISE P OLLET (22, 24, 27, 29/4 - 2/5)
ANGELA B ROWN (28, 30/4)
Arvidson, indovina (Ulrica) E LENA ZAREMBA
Oscar ETERI LAMORIS (22, 24, 27, 29/4 - 2/5)
DANIELA S CHILLACI (28, 30/4)
Christian, un marinaio (Silvano) ANDREA ZESE
Conte de Horne (Samuel) MARCO S POTTI
Conte Ribbing (Tom) P IOTR NOWACKI
Un giudice OSLAVIO DI CREDICO
Un servo MARIO G UGGIA
danzatori: SILVANA MASSACESI, NICOLETTA CABASSI, MAYLA SCATTOLA, ALESSIA CECCHI, ELENA SASSARO, FRANCESCA THIAN,
DAVIDE DE ROBERTIS, ALESSANDRO MATHIS, GIANCARLO QUADARELLA, AGOSTINO TABOGA, GIUSY CITARELLA, LISA SCANDOLO

maestro concertatore e direttore

I SAAC KARABTCHEVSKY
regia

STEPHEN LAWLESS
scene di

OSCAR KOKOSCHKA
Ricostruzione dellallestimento per il Maggio Musicale Fiorentino, 1963
a cura di
LAURO CRISMAN
assistente regia coreografia costumi
PATRICK YOUNG E LEANOR FAZAN CLAUDIA CALVARESI
pittore realizzatore luci di
DANIELE PAOLIN VILMO F URIAN

ORCHESTRA E CORO DEL TEATRO LA FENICE


direttore del Coro G IOVANNI ANDREOLI

87
direttore degli allestimenti scenici LAURO CRISMAN
direttore musicale di palcoscenico GIUSEPPE MAROTTA
direttore di palcoscenico PAOLO CUCCHI
assistente di palcoscenico LORENZO ZANONI
assistente allestimenti scenici MASSIMO CHECCHETTO
altro maestro del Coro ALBERTO MALAZZI
maestro di sala STEFANO GIBELLATO
altro maestro di sala ROBERTA FERRARI
maestro suggeritore PIERPAOLO GASTALDELLO
maestri di palcoscenico ILARIA MACCACARO, SILVANO ZABEO
maestro alle luci GABRIELLA ZEN
capo macchinista VALTER MARCANZIN
capo elettricista VILMO FURIAN
capo attrezzista ROBERTO FIORI
capo sarta MARIA TRAMAROLLO
responsabile della falegnameria ADAMO PADOVAN
capogruppo figuranti CLAUDIO COLOMBINI
costumi realizzati dalla sartoria C.T.C. Milano
realizzazione scene DECOR PAN Treviso
calzature POMPEI 2000 Roma
parrucche B.S. STUDIO Trieste
attrezzeria RANCATI Milano

88
B IOGRAFIE
a cura di P IERANGELO CONTE

ISAAC KARABTCHEVSKY discografiche di titoli operistici e concerti


diretti da Isaac Karabtchevsky alla Fenice
Dal gennaio 1995 Isaac Karabtchevsky edite in collaborazione con Mondo Musi-
Direttore Principale del Teatro La Fenice di ca di Monaco di Baviera.
Venezia e dal 1981 Direttore Artistico del
Teatro Municipale di San Paolo del Brasile,
paese nel quale nato da genitori russi. Ha STEPHEN LAWLESS
compiuto gli studi di direzione e di compo-
sizione in Germania con Wolfgang Fortner, Direttore di produzione a Glyndebourne
Pierre Boulez e Carl Ueter. Per diversi anni dal 1986 al 1991, ha debuttato alla Kirov
stato Direttore Artistico dellOrquestra Opera di Leningrado in Boris Godunov,
Sinfonica Brasileira. Dal 1988 al 1994 sta- opera che successivamente ha presentato a
to direttore del Niedersterreichischer Vienna, Venezia e San Francisco. Nel corso
Tonknstlerorchester di Vienna, orchestra della sua carriera ha realizzato diverse pro-
con la quale ha compiuto numerose duzioni: Le nozze di Figaro, Cos fan tutte,
tourne internazionali. Lattivit concerti- Il cavaliere della rosa, Carmen, Falstaff,
stica lo ha visto dirigere in tutte le pi pre- Tosca, Arianna a Nasso ed Un ballo in ma-
stigiose sedi internazionali. Dal 1990 ha di- schera proposto con successo al Festival di
retto diverse produzioni operistiche a Vien- Hong Kong e a Los Angeles. Recentemente
na, alla Staatsoper ed alla Volksoper. Note- Stephen Lawless ha diretto Wozzeck a
voli i successi ottenuti in particolare con Braunschweig, Lelisir damore nella co-
Una tragedia fiorentina e Il compleanno produzione fra Los Angeles e
dellinfanta di Zemlinsky, con Laffare Ginevra e quindi a Washington e a Madrid,
Makropoulos di Janc ek ed inoltre con Il ratto dal serraglio a Strasburgo con
Carmen ed Il barbiere di Siviglia. Ha colla- Les Arts Florissants, La finta semplice a
borato con molti dei pi grandi solisti del Potsdam, Venere ed Adone e Didone ed
nostro tempo, fra i quali Stern, Rostropo- Enea al Festival di musica antica di
vic, Argerich, Perlman, Arrau e Kremer. Innsbruck, Il trovatore a Los Angeles, Le
Tra i frutti del suo impegno alla Fenice nozze di Figaro e La Bohme a Chicago.
ricordiamo gli allestimenti di Erwartung, Il
castello del principe Barbabl, Lolandese
volante, Don Giovanni, Falstaff, Carmen, LAURO CRISMAN
Re Teodoro in Venezia, Fidelio e Aida, non-
ch i diversi concerti sinfonici: tra questi Dal 1981 direttore degli allestimenti sce-
lOttava Sinfonia di Mahler, realizzata as- nici del Teatro La Fenice dove ha realizza-
sieme allOrchestra di Padova e del Veneto. to scene e costumi per diverse produzioni
A gennaio ha diretto Boris Godunov, con dopera: Madama Butterfly (1982), Der fer-
Samuel Ramey nel ruolo del protagonista, ne Klang (1984), The Rakes Progress
al Teatro dellOpera di Washington. Un no- (1986), Lulu (1991), Wozzeck (1992), tutte
tevole successo hanno raccolto le incisioni con la regia di Giorgio Marini, Cos fan tut-

89
te con Ronconi (1983), Zaide insieme al re- Riccardo Muti, Daniel Oren, Donato Ren-
gista Graham Vick (1984), I quattro ruste- zetti, Nello Santi. Nel suo ampio repertorio
ghi (1988) con Gianfranco De Bosio e, con figurano tutti i principali ruoli verdiani
la regia di Patrizia Gracis, Don Pasquale (Battaglia di Legnano, Corsaro, Masnadie-
nel 1990; nel 1997 ha collaborato con Ry- ri, Giovanna dArco, Attila, Macbeth, Tra-
szard Peryt per Romo et Juliette e nel 1998 viata, Simon Boccanegra, Aida, Ballo in
ha curato la regia, le scene e i costumi per maschera, Don Carlo, Nabucco). Nel corso
Werther. Lauro Crisman, attivo anche in della sua carriera ha inoltre cantato in Nor-
altri teatri, ha partecipato alla creazione di ma, Carmen, Bohme, Tosca, Madama But-
prime assolute come Oberon e The Lords terfly.
Masque di Niccol Castiglioni (sempre alla
Fenice nel 1981), Il trionfo della notte di
Adriano Guarnieri al Comunale di Bologna GIORGIO ZANCANARO
nel 1987, Tristan di Francesco Pennisi a Ve-
nezia nel 1995. Compiuti gli studi a Verona, nel 1970 vince
il primo premio per Voci Verdiane di Bus-
seto e debutta al Teatro Nuovo di Milano
MICHAEL SYLVESTER nei Puritani. Ha cos inizio la sua straordi-
naria carriera che lo ha portato ad esibirsi
Considerato uno dei pi significativi inter- nelle pi importanti sedi liriche mondiali
preti odierni del repertorio tenorile, ha ini- (Scala, Metropolitan, Covent Garden, Feni-
ziato la carriera negli USA a New York, San ce, Arena) per la direzione di illustri mae-
Diego e Cincinnati. Nel 1987 ha debuttato stri quali Gianandrea Gavazzeni, Carlo Ma-
in Europa sostenendo il ruolo di Pinkerton ria Giulini, Lorin Maazel, Riccardo Muti,
a Stoccarda, quindi si esibito a Parigi in Daniel Oren. Grande interprete verdiano,
Norma, ad Amburgo in Bohme, a Fran- ha cantato Nabucco, Trovatore, Traviata,
coforte in Arianna a Nasso, a Berlino in Ai- Attila, Forza del destino, Aida, Don Carlo,
da, a Venezia in Don Carlo (1991), a Vienna Ernani, Vespri siciliani, Rigoletto, Ballo in
in Tosca. Nel 1991 approdato al Metropo- maschera, Otello, ed inoltre ha partecipato
litan dove ha ha cantato in Luisa Miller a produzioni di Carmen, Cavalleria rusti-
sotto la direzione di James Levine: succes- cana, Pagliacci, Lucia di Lammermoor, To-
sivamente vi ha cantato in Don Carlo, Ma- sca, Andrea Chnier, Tabarro, Bohme,
dama Butterfly, Aida e Turandot. Regolar- Guglielmo Tell, Le Villi, La cena delle bef-
mente ospite nei cartelloni operistici dei fe. Le sue interpretazioni sono documenta-
pi prestigiosi teatri, Michael Sylvester si te da numerose incisioni discografiche.
dedica allattivit concertistica (Beethoven,
Mahler); ha al suo attivo numerose regi-
strazioni discografiche e video. ANTONIO SALVADORI

Giovanissimo debutta nei Pagliacci, Bar-


MARIO MALAGNINI biere di Siviglia, Ballo in maschera e Rigo-
letto: savvia cos ad affrontare una carriera
Ha studiato tromba, trombone e canto. Vin- internazionale che lo ha visto interpretare
citore nel 1984 di quattro importanti con- ruoli di baritono drammatico nei principali
corsi lirici internazionali, ha debuttato alla teatri, condividere il palcoscenico con i pi
Scala nel Corsaro. Quindi ha cantato allA- celebrati artisti e collaborare con i pi im-
rena, Fenice, Scala, a Roma, Firenze, Vien- portanti direttori dorchestra (Carlos Klei-
na, Londra, Mosca, Berlino, Amsterdam, ber, Riccardo Muti, Lorin Maazel). Negli
Parigi, New York, San Francisco, Tokyo, ultimi anni ha cantato Bohme, Simon Boc-
sotto la direzione di celebri maestri fra i canegra, Cavalleria rusticana, Pagliacci,
quali Claudio Abbado, Giuseppe Sinopoli, Macbeth, Nabucco, Tosca, Aida (a Luxor e

90
nellinaugurazione del restaurato Teatro
Massimo di Palermo), Le Villi, Rigoletto e
nella scorsa stagione estiva La forza del de- ELENA ZAREMBA
stino al Teatro di Erode Attico di Atene e le
produzioni di Nabucco, Aida, Rigoletto e Ha nel suo repertorio i principali ruoli ver-
Ballo in maschera allArena di Verona. diani come Azucena e Ulrica che di recente
ha registrato anche in una produzione di-
scografica diretta da Claudio Rizzi. Le non
FRANOISE POLLET comuni doti vocali le hanno anche consen-
tito di imporsi come una delle migliori in-
Lovazione nel debutto a Lubecca con il terpreti del repertorio russo, sia a teatro
Cavaliere della rosa, vestendo i panni della che in numerose incisioni, come in quello
Marescialla, costituisce la tappa iniziale wagneriano e arrivando ad essere una del-
della sua straordinaria ed intensa carriera le Carmen pi richieste dai pi grandi tea-
che lha condotta in poco tempo a domina- tri dopera (Covent Garden, Arena e dalle
re le scene internazionali ed ad essere sedi liriche di Parigi, Vienna). Formatasi
quindi insignita di preziosi riconoscimenti. come solista del Bolsoj, nel giro di pochi
Diretta dai pi importanti direttori dorche- anni si conquistata fama mondiale, stabi-
stra (Pierre Boulez, Carlo Maria Giulini, lendo collaborazioni artistiche con direttori
Georges Prtre, Charles Dutoit, Seiji quali Myung-Whun Chung, Jos Carreras,
Osawa, Marek Janowski) nei teatri di mag- Claudio Abbado, Daniel Barenboim, Valery
gior prestigio al mondo (Teatro Colon di Gergiev, Placido Domingo.
Buenos Aires, Opra Bastille di Parigi, Me-
tropolitan di New York, Fenice di Venezia),
Franoise Pollet apprezzata per lelegante ETERI LAMORIS
musicalit e per leclettico repertorio che
comprende accanto ai classici (Verdi, Affermatasi in molti concorsi internaziona-
Wagner, Berlioz, Dukas) pure pagine di af- li, ha al suo attivo una rapida ascesa che
fermati compositori contemporanei (Bou- lha portata nei principali palcoscenici
lez, Liebermann, Messiaen, Boesmans, Flo- mondiali. Particolarmente apprezzata per
rentz). Impegnata frequentemente anche in le interpretazioni di Violetta e Musetta (al
recital ed in concerti (lo scorso anno ha San Carlo di Napoli ed al Regio di Torino
cantato al PalaFenice nellambito del ciclo insieme a Mirella Freni e Luciano Pavarot-
Berg-Mahler), ha allattivo molte registra- ti sotto la bacchetta di Daniel Oren), dal
zioni discografiche. 1994 Eteri Lamoris ha stabilito una regola-
re collaborazione con Placido Domingo e
Franco Zeffirelli. Tra le sue pi recenti in-
ANGELA BROWN terpretazioni: Romeo e Giulietta a Bonn e a
Washington, I pagliacci, le tourne con Da-
unartista eclettica, dedita allopera, alle niel Barenboim, Vladimir Spivakov, Barba-
song, al gospel ed al teatro. Ha debuttato ra Hendricks. Ambasciatrice per il Ministe-
nel 1992 in 1600 Pennsylvania Avenue di ro della Cultura della Georgia, ha allattivo
Leonard Bernstein. Ama interpretare i ruo- diverse incisioni.
li di Aida, Serena (Porgy and Bess), Arian-
na, Amelia (Ballo in maschera) e parimen-
ti impegnarsi nel repertorio sinfonico-vo-
cale, (Beethoven, Mendelssohn, Verdi e DANIELA SCHILLACI
Brahms). Si perfezionata allOakwood
College e successivamente allIndiana Uni- Appena ventiduenne, Daniela Schillaci ha
versity, dove ha studiato con Virginia Zea- iniziato la sua carriera interpretando il
ni. ruolo di Ines (Trovatore) nelle produzioni

91
andate in scena nei teatri di Pavia e Como. 1995 ha cantato nei Puritani al Teatro La
In seguito ha cantato a Palermo in Gianni Fenice, sotto la direzione di Nello Santi per
Schicchi e La lupa, vestendo i panni rispet- la regia di Graham Vick. Dal 1996 ha stabi-
tivamente di Nella e Gloria, in Werther a lito una regolare collaborazione con listi-
Venezia e Spoleto, in Cos fan tutte ed in tuzione operistica e sinfonica di Varsavia e
Socrate immaginario a Savona, in Elisir con il compositore Krzysztof Penderecki.
damore a Treviso e Rovigo.

OSLAVIO DI CREDICO
ANDREA ZESE
Ha sviluppato la sua attivit in prestigiose
Diplomatosi a Rovigo, si perfeziona con Ri- sedi liriche italiane, cantando con direttori
na Malatrasi ed Enza Ferrari e si classifica quali Gianandrea Gavazzeni, Francesco
fra i vincitori ad alcuni importanti concorsi Molinari Pradelli, Nino Sanzogno, Claudio
internazionali, aggiudicandosi riconosci- Abbado. Specialista anche nel repertorio
menti e borse di studio. Debutta nei panni contemporaneo, ha preso parte a numerose
di Sharpless, Marcello, Conte di Luna, Ger- prime assolute, tra le quali Riccardo III di
mont e Barnaba, esibendosi in molti teatri Flavio Testi alla Scala. Ha cantato nella Lu-
italiani. Nel 1995 canta in Macbeth al Teatro lu di Berg al Teatro Regio di Torino con la
di Palma di Maiorca ed in Lucia di Lam- direzione di Zoltan Pesko. Insignito del Pre-
mermoor, quindi nella Bohme, nel Trova- mio Abbiati, ha allattivo diverse incisioni
tore ed in Rigoletto (in Arena). per varie case discografiche e per la televi-
sione italiana.

MARCO SPOTTI
MARIO GUGGIA
Formatosi nel repertorio lirico verdiano
sotto la guida di Carlo Bergonzi, ha cantato Ha debuttato al Teatro Nuovo di Milano ve-
nella Traviata, in Macbeth (al fianco di Re- stendo i panni di Rodolfo nella Bohme. Vin-
nato Bruson e Maria Guleghina), ed in Ro- citore del Concorso per il Centro di Avvia-
berto Devereux diretto da Evelino Pid. Nel mento al Teatro Lirico organizzato alla Fe-
1998 ha debuttato nel Ballo in maschera nice, ha cantato in importanti teatri in Italia
andato in scena al Teatro Regio di Parma ed allestero, in particolare alla Staatsoper di
sotto la direzione di Angelo Campori, ad Vienna dove rimasto per sette anni. Sotto
una produzione del Nabucco e a numerosi la bacchetta di famosi direttori (Gianandrea
concerti promossi dalla Fondazione Artu- Gavazzeni, Herbert von Karajan, Leonard
ro Toscanini. Bernstein, Georges Prtre), ha interpretato
significativi ruoli del repertorio lirico (Ne-
morino, Elvino, il Duca, Alfredo, Rodolfo,
PIOTR NOWACKI Cavaradossi, Conte di Almaviva). Ha colla-
borato con diverse reti televisive quali la
Solista dei teatri dellopera di Lodz e di Var- RAI, la Radio Televisione Francese e la NCK
savia nei quali stato applaudito in varie di Tokyo.
produzioni, si distinto nel 1988 vincendo
il Concorso Internazionale Luciano Pava-
rotti e debuttando alla Scala nella Favola
dello zar Saltan di Rimskij-Korsakov. Da
allora partecipa regolarmente ad impor-
tanti stagioni, spaziando da Rossini fino al-
la musica contemporanea, dalle opere di
repertorio ai brani sinfonico-vocali. Nel

92
Foto di scena di Un ballo in maschera. Scene di Lorenzo Ghiglia e regia di Carlo Maestrini. Teatro La
Fenice 1971. (Venezia, Archivio Storico Storico del Teatro La Fenice).

93
FONDAZIONE TEATRO LA F ENICE DI VENEZIA

, sovrintendente Mario Messinis, sovrintendente

Paolo Pinamonti, direttore artistico Isaac Karabtchevsky, direttore principale

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
presidente Massimo Cacciari

consiglieri: Giorgio Brunetti, vicepresidente

Ferdinando Camon

Giancarlo Galan

Pietro Marzotto

,,sovrintendente Mario Messinis, sovrintendente

segretario Tito Menegazzo segretario

COLLEGIO R EVISORI DEI CONTI


presidente Angelo Di Mico

Adriano Olivetti

Maurizia Zuanich Fischer

94
segretario generale
Tito Menegazzo

direttore del personale


Paolo Libettoni

direttore di produzione
Dino Squizzato

direttore dei servizi scenici e tecnici


Lauro Crisman

capo ufficio stampa e relazioni esterne


Cristiano Chiarot

Pubblicazione a cura dellUfficio Stampa del Teatro La Fenice

fotocomposizione e scansioni immagini


Texto - Venezia

stampa
Grafiche Zoppelli - Dosson di Casier (TV)

Supplemento a: LA FENICE
Notiziario di informazione musicale e avvenimenti culturali della Fondazione Teatro La Fenice di Venezia
dir. resp. C. CHIAROT, aut. Trib. di Ve 10.4.1997, iscr. n. 1252, Reg. stampa

finito di stampare nel mese di aprile 1999

95
AREA ARTISTICA
MAESTRI COLLABORATORI
direttore musicale di palcoscenico maestri di sala maestri di palcoscenico
Giuseppe Marotta * Stefano Gibellato * Ilaria Maccacaro
Roberta Ferrari Silvano Zabeo *
maestro suggeritore maestro alle luci responsabile archivio musicale
Pierpaolo Gastaldello Gabriella Zen * Gianluca Borgonovi

ORCHESTRA DEL TEATRO LA F ENICE


I SAAC KARABTCHEVSKY
direttore principale

Violini primi Paolo Pasoli Clarinetti Gianfranco Busetto


Roberto Baraldi Stefano Pio Alessandro Fantini Marco Bellini
Mariana Stefan Katalin Szabo Vincenzo Paci Matteo Beschi
Nicholas Myall Maurizio Trevisin Renzo Bello Piergiorgio Ricci
Mania Ninova Roberto Volpato Federico Ranzato Eleonora Zanella
Pierluigi Pulese Elena Battistella Agide Brunelli
Mauro Chirico Rony Creter Ferrante Casellato Tromboni
Pierluigi Crisafulli Valentina Giovannolli Stefano Cardo Andrea Maccagnan
Loris Cristofoli Francesca Levorato Federica Ceccherini Claudio Magnanini
Roberto DallIgna Angelo De Angelis Graziano Capuzzi
Marcello Fiori Violoncelli Annamaria Giaquinta Federico Garato
Elisabetta Merlo Alessandro Zanardi Claudio Tassinari Diego Giatti
Sara Michieletto Nicola Boscaro Massimo La Rosa
Annamaria Pellegrino Bruno Frizzarin Fagotti e controfagotti Gianluca Scipioni
Daniela Santi Paolo Mencarelli Dario Marchi
Anna Tositti Mauro Roveri Roberto Giaccaglia Bombardino
Anna Trentin Renato Scapin Roberto Fardin Giovanni Caratti
Maria Grazia Zohar Marco Trentin Massimo Nalesso
Elizabeta Rotari Elisabetta Volpi
F. Dimitrova Ivanova Corni Tube
Violini secondi Luca Pincini Andrea Corsini Rudy Colusso
Alessandro Molin Konstantin Becker Andrea Zennaro
Gianaldo Tatone Contrabbassi Enrico Cerpelloni
Gisella Curtolo Matteo Liuzzi Guido Fuga Basso tuba
Enrico Enrichi Stefano Pratissoli Adelia Colombo Alessandro Ballarin
Luciano Crispilli Massimo Frison Loris Antiqua
Alessio Dei Rossi Ennio Dalla Ricca Stefano Fabris Arpa
Maurizio Fagotto Giulio Parenzan Alceo Zampa Brunilde Bonelli
Emanuele Fraschini Alessandro Pin Antonella Ferrigato
Maddalena Main Denis Pozzan Flicorni
Luca Minardi Marco Petruzzi Diego Cal Timpani e percussio-
Marco Paladin Claudio Lotti ni
Rossella Savelli Flauti e ottavini Enrico Roccato Roberto Pasqualato
Aldo Telesca Angelo Moretti Lino Rossi
Johanna Verheijen Andrea Romani Trombe Attilio De Fanti
Muriel Volckaert Luca Clementi Fabiano Cudiz Gottardo Paganin
Roberto Zampieron Franco Massaglia Mirko Bellucco Lavinio Carminati
Pietro Talamini Paolo Camurri Alberto Bardelloni
Paolo Fazio Pianoforte e tastiere
Viole Oboe e corno inglese Massimiliano Lombini Carlo Rebeschini
Ilario Gastaldello Rossana Calvi Simone Lonardi
Stefano Passaggio Marco Gironi Renato Pante
Antonio Bernardi Walter De Franceschi
Ottone Cadamuro Renato Nason Trombe egizie prime parti
Anna Mencarelli Fabiano Maniero a termine

96
CORO DEL TEATRO LA F ENICE
GIOVANNI ANDREOLI
direttore del Coro

Alberto Malazzi
altro maestro del Coro

Soprani Alti Tenori Bassi


Nicoletta Andeliero Valeria Arrivo Sergio Boschini Giampaolo Baldin
Cristina Baston Lucia Berton Salvatore Bufaletti Julio Cesar Bertollo
Lorena Belli Mafalda Castaldo Pasquale Ciravolo Roberto Bruna
Piera Boano Marta Codognola Cosimo DAdamo Antonio Casagrande
Egidia Boniolo Chiara Dal Bo Gino Dal Moro Antonio S. Dovigo
Lucia Braga Elisabetta Gianese Luca Favaron Alessandro Giacon
Mercedes C. Cerrato Vittoria Gottardi Stefano Filippi Massimiliano Liva
Emanuela Conti Lone Loll Kirsten Marco Rumori Nicola Nalesso
Anna Dal Fabbro Manuela Marchetto Salvatore Scribano Emanuele Pedrini
Milena Ermacora Misuzu Ozawa Bernardino Zanetti Mauro Rui
Susanna Grossi Gabriella Pellos Domenico Altobelli Claudio Zancop
Michiko Hayashi M. Laura Zecchetti Jacek Andrewsky Giuseppe Accolla
M. Antonietta Lago Carla Carnaghi Ferruccio Basei Domenico Alleva
Enrica Locascio Cristina Melis Roberto M. Bastianelli Carlo Agostini
Loriana Marin Orietta Posocco Eduardo Bochiccio Mario Bartoli
Antonella Meridda Antonio Ivano Costa Paolo Bergo
Validia Natali Angelo Ferrari Salvatore Giacalone
Bruna Paveggio Giuseppe Frittoli Giovanni La Commare
Andrea Lia Rigotti Enrico Masiero Simonsilvio Malusardi
Rossana Sonzogno Stefano Meggiolaro Gionata Marton
Tosca Bozzato Roberto Menegazzo Mario Piotto
Ester Salaro Ciro Passilongo Roberto Span
Luigi Podda Franco Zanette
Marco Spanu
Paolo Ventura

a termine

97
AREA TECNICO -AMMINISTRATIVA

direttore di palcoscenico responsabile ufficio regia responsabile tecnico


Paolo Cucchi Bepi Morassi Vincenzo Stupazzoni

capo reparto elettricisti capo reparto macchinisti capo reparto attrezzisti


Vilmo Furian Valter Marcanzin Roberto Fiori

capo reparto sartoria responsabile della falegnameria responsabile ufficio economato

Maria Tramarollo Adamo Padovan Adriano Franceschini

responsabile ufficio decentramento e promozione responsabile segreteria artistica


Domenico Cardone Vera Paulini

Macchinisti Sarte Attrezzisti Impiegati


Michele Arzenton Bernadette Baudhuin Sara Bresciani Luciano Aricci
Massimiliano Ballarini Emma Bevilacqua Marino Cavaldoro Gianni Bacci
Bruno Bellini Annamaria Canuto Diego Del Puppo Simonetta Bonato
Vitaliano Bonicelli Rosalba Filieri Salvatore De Vero Marisa Bontempo
Roberto Cordella Elsa Frati Oscar Gabbanoto Luisa Bortoluzzi
Antonio Covatta Luigina Monaldini Nicola Zennaro Elisabetta Bottoni
Giuseppe Daleno Tebe Amici Vittorio Garbin Andrea Carollo
Dario De Bernardin Gabriela Del Gatto Romeo Gava Giovanna Casarin
Paolo De Marchi Lucia Cecchelin
Luciano Del Zotto Elettricisti Scenografia Giuseppina Cenedese
Bruno DEste Fabio Barettin Giorgio Nordio Antonella DEste
Roberto Gallo Alessandro Ballarin Sandra Tagliapietra Liliana Fagarazzi
Sergio Gaspari Umberto Barbaro Marcello Valonta Lucio Gaiani
Michele Gasparini Alberto Bellemo Alfredo Iazzoni
Giorgio Heinz Michele Benetello Manutenzione Renata Magliocco
Roberto Mazzon Marco Covelli Giancarlo Marton Santino Malandra
Andrea Muzzati Stefano Faggian Maria Masini
Pasquale Paulon Stefano Lanzi Addetti orchestra Luisa Meneghetti
Mario Pavan Euro Michelazzi e coro Fernanda Milan
Massimo Pratelli Roberto Nardo Salvatore Guarino Elisabetta Navarbi
Roberto Rizzo Maurizio Nava Andrea Rampin Giovanni Pilon
Stefano Rosan Paolo Padoan Francesca Tondelli Francesca Piviotti
Paolo Rosso Costantino Pederoda Cristina Rubini
Francesco Scarpa Marino Perini Servizi ausiliari Susanna Sacchetto
Massimo Senis Roberto Perrotta Stefano Callegaro Angelo Sbrilli
Federico Tenderini Stefano Povolato Walter Comelato Daniela Serao
Enzo Vianello Teodoro Valle Gianni Mejato Gianfranco Sozza
Mario Visentin Giancarlo Vianello Gilberto Paggiaro Marika Tileti
Fabio Volpe Massimo Vianello Wladimiro Piva Irene Zahtila
Luca G. Mancini Roberto Vianello Roberto Urdich
Stefano Morosin Marco Zen
Cristiano Fa Biglietteria
Andrea Benetello Rossana Berti
Ivano Traverso Nadia Buoso
Pietro Bellemo Lorenza Pianon

a termine

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