Modulo 1 - Innovazione Nella Scuola e Tecnologie Didattiche
Modulo 1 - Innovazione Nella Scuola e Tecnologie Didattiche
Modulo 1 - Innovazione Nella Scuola e Tecnologie Didattiche
Percorso Formativo B
SOMMARIO
ESERCITAZIONI.................................................................................................... 15
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B1.1 Definizione di TD
In senso ampio e sintetico, tuttavia, il settore delle tecnologie didattiche non ristretto
esclusivamente alle applicazioni di queste tecnologie digitali, ma coinvolge anche e
soprattutto aspetti di metodo, di organizzazione e di progetto in relazione alle diverse
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fasi dei processi didattici ed allo studio dell'innovazione didattica attraverso la tecnologia nella
variet degli ambiti disciplinari.
Il tema, riprendendo quanto detto nella parte precedente, impone un'importante serie di
considerazioni che si sintetizzano nelle formulazioni seguenti:
Dal primo punto di vista, la storia delle TIC, su un piano strettamente tecnologico,
coincide con la ricerca nel settore delle tecnologie didattiche a supporto digitale e si
incentra oggi in modo prevalente su alcune tecnologie hardware e software che hanno
dimostrato particolare efficacia didattica o comunque la promettono come ad esempio
multimedia e hypermedia, telematica ed intelligenza artificiale.
Dal secondo punto di vista, l'aspetto pi intrigante della sfida che le nuove tecnologie
pongono quello di una strategia formativa in grado di integrare e comporre in modo
efficace gli strumenti di Information Communication Technologies con la concreta
relazione pedagogico-didattica. Ci richiede indubbiamente il superamento della mera
fascinazione e funzionalit dell'apprendere tecnico pi o meno efficientistico e modernizzante,
che rischia di svilire il compito dell'insegnante, per approdare ad una qualit dell'istruzione
centrata sulla progettazione didattica. Attraverso quest'ultima, le Tecnologie Didattiche, in
coincidenza con le TIC, operano una stretta connessione di tutti gli elementi di processo e di
prodotto che si possono mettere in campo nell'azione e educativa e che, soli, ne determinano
la qualit.
Il terzo aspetto, che correla evoluzione delle TIC e storia dei processi
conoscitivo-cognitivi, sar oggetto di approfondita analisi in molti momenti successivi.
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Per rendere concreta la comprensione dell'insieme di teorie che sono oggetto di citazione, oltre
ai materiali di approfondimento della sezione, occorre promuovere una riflessione critica
sui profondi e rapidi mutamenti in atto nei modi della comunicazione, della
costruzione, della rappresentazione e della trasmissione del sapere. In particolare, si
deve riflettere sui seguenti aspetti:
la divaricazione tra una cultura d'lite, propria della scuola, e l'affermarsi
contemporaneo di una cultura di massa dilagante, sostenuta anche dalle nuove
tecnologie dell'informazione e della comunicazione;
il mutamento in atto nell'architettura della percezione e della conoscenza con
l'avvento di quella che Raffaele Simone chiama la "terza fase" caratterizzata dalla
prevalenza del "visivo" e dalla tendenza all'abbandono del sapere "discorsivo";
i mutamenti degli scenari cognitivi e l'affermarsi di uno stile cognitivo
analogico-olistico diverso da quello, tradizionalmente scolastico,
analitico-discorsivo;
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La logica che sottende la complessit teorica del modulo in questione e che ispira lintero
percorso formativo B, si ispira ai seguenti fattori che ne costituiscono la descrizione:
La logica ipertestuale;
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Nel complesso quadro che si viene fin qui delineando, appare difficile scindere le
trasformazioni a carico dei diversi attori del sistema, proprio a causa del cambiamento
sistemico postulato.
Nondimeno, dando per scontato che taluni concetti siano gi stati richiamati in precedenza, ci
si soffermer in questa sede sulla specificit delle nuove competenze richieste alla
professione docente.
Come sempre, per esigenza di essenzialit, si delineano gli aspetti chiave della questione,
rinviando successivamente a testi di approfondimento tematico.
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Viviamo in un ambiente che gi multimediale.
In un certo senso, lo sempre stato.
Ma la rivoluzione digitale permette di integrare e coordinare linguaggi, strumenti e progetti comunicativi in maniera
per molti versi nuova, spesso pi efficace. Una eventuale chiusura del mondo scolastico a questa realt avrebbe
leffetto di allontanare la scuola da prassi comunicative (e conoscitive) che fanno ormai parte dellambiente sociale e
culturale di ogni cittadino, e in particolare dei giovani. In ultima analisi, avrebbe leffetto di allontanare la scuola dalla
vita F. Ciotti e G. Roncaglia, Il mondo digitale Introduzione ai nuovi media, Laterza 2000
http://www.educational.rai.it/corsiformazione/multimediascuola/lezione01/materiali/
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La velocit e le modalit con cui tali cambiamenti si attuano dipendono largamente, in ciascun
paese, dalle politiche nazionali, ma anche dalla capacit di innovazione delle singole
imprese che offrono prodotti e servizi per lapprendimento. In questo contesto, si inseriscono
inoltre le scuole che, sempre di pi, sperimentano nuovi modelli didattici.
Linnovazione tecnologica, portata dalla tecnologia digitale, non implica semplicemente la
sostituzione di un prodotto ritenuto obsoleto (il libro) con uno innovativo (i CD-Rom o
Internet).
Il vero problema che lintero contesto editoriale e didattico ne viene modificato e che
lutilizzo dei materiali di supporto per linsegnamento e per lapprendimento si diversifica...
tratto da progetto Esperanto Fast ed Aie Associazione Italiana Editori Via delle Erbe, 2 20121
Milano
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cognizioni teoriche in grado di farne degli utenti consapevoli delle potenzialit e dei
limiti;
possono essere raggiunti solo nella misura in cui luso delle Tecnologie
dellInformazione e della Comunicazione (TIC) nella scuola italiana non rimane
confinato allinterno di specifici ambiti disciplinari, ma diventa una pratica diffusa che
coinvolge il complesso delle attivit, didattiche e non, che si svolgono allinterno
dellistituzione scuola Dal Piano Nazionale di Formazione degli Insegnanti sulle
Tecnologie dellInformazione e della Comunicazione - Linee guida per l'attuazione del piano
1. Il Programma di sviluppo delle tecnologie didattiche ha preso il via nel 1995 con
la direttiva n. 318; 2.
2. Ad essa ha fatto seguito una serie di provvedimenti attuativi tra cui emerge la C.M.
282 del 1997 corredata dagli allegati A e B;
3. Il Piano ForTic: la circolare ministeriale n. 55 del 21 maggio 2002 ha previsto
l'organizzazione di corsi a vari livelli sull'utilizzo delle tecnologie rivolti al 20% del
personale docente (Piano Nazionale di Formazione degli Insegnanti sulle Tecnologie
dell'Informazione e della Comunicazione). I docenti in formazione sono appunto
destinatari del Percorso b della suddetta c.m. 55.
Il resto della sezione materiali evidenzia poi il corrispettivo della situazione europea
attraverso una variet di riferimenti e di esempi che, in qualche caso raccontano la storia
recente delle N.T. in rapporto ai sistemi scolastici, in altri discutono della situazione al
presente.
Sempre in rapporto alla situazione delle politiche europee, e per sottolineare la propulsione del
discorso educativo delle TIC nei vari sistemi scolastici, concludiamo questa introduzione
proponendo alcuni punti chiave del rapporto Eurydice, il cui nome raccoglie una rete di
informazione sull'educazione in Europa.
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La conoscenza delle TIC spesso non tra gli obiettivi curricolari dei tre livelli di
educazione scolastica (perch presupposta come formazione trasversale);
9. INDIRE E SCHOOLNET;
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A volte, invece, si tratta di prodotti "artigianali", perch non tutte le scuole possiedono "potenti
mezzi", ma che veicolano intuizioni didattiche originali o esperienze scolastiche di successo.
O, ancora, sono semplicemente la documentazione di esperienze e percorsi gi testati che
potrebbero essere facilmente riproposti in contesti diversi.
I PROBLEMI
Sulla scorta di meditate sintesi riflessive pedagogico-docimologiche, ci pare possibile
individuare, nellelenco di seguito indicato, le caratteristiche dei descrittori di
valutazione proposti alla scuola ed inerenti la produzione-fruizione di materiali
didattici tramite le TIC.
A questi ha sostanzialmente fatto riferimento il progetto PSTD (Progetto di Sviluppo delle
Tecnologie Didattiche) dalla fine degli anni 90:
Caratteristiche degli utenti cui diretto il prodotto (se adeguato agli studenti, di
quale preparazione debbono essere forniti, ecc.);
caratteristiche tecniche (accuratezza e qualit della costruzione e caratteristiche di
multimedialit e interattivit);
caratteristiche pedagogiche e di contenuto (se e quanto risponde alle finalit che
i programmi indicano per linsegnamento di riferimento);
caratteristiche didattiche (quali modalit didattiche e metodologiche sono
privilegiate);
caratteristiche del contesto di utilizzo (come e quanto deve o pu essere modificata
lorganizzazione dellattivit didattica a seguito dellutilizzo del prodotto)
La produzione del software didattico, inoltre come problemi specifico, coerentemente con tutto
il percorso che stato proposto, richiede che si abbia:
La sezione materiali on line ospita una nutrita serie di collegamenti cui demandato il
compito di illustrare lo stato della situazione relativa allimpegno politico nella direzione della
circolazione, fruizione, produzione ed uso dei materiali didattici.
B1.4.4 Infrastrutture
Obiettivo: identificare le infrastrutture necessarie per introdurre le TIC nella scuola e per
assistere gli insegnanti
Lintroduzione e luso delle Tic nel pianeta scolastico, (il cui inizio data con il progetto
PSTD negli scorsi anni 90), ponendo problemi di genere sistemico che coinvolgono gli ambiti
gestionale, promozionale, didattico, organizzativo e comunicativo, implicano sia la
consapevolezza della complessit infrastrutturale e delle necessit formative di
docenti, sia la presenza di consistenti mezzi di finanziari di gestione e sviluppo e di
personale tecnico specializzato.
La parziale ottemperanza di tali condizioni sino al momento attuale, anche se molto stato
fatto sul versante delle dotazioni tecnologiche, porta con s la difficolt a sostenere il peso,
senza figure specifiche di riferimento e senza unadeguata formazione, di una veloce
rivoluzione di prassi didattiche consolidate e tradizionalmente statiche.
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Allo stato attuale, il Progetto UMTS C.M.55 chiamato, in continuit con uno sforzo iniziato
dalle precedenti amministrazioni, a rispondere ai problemi sollevati soprattutto in base alla
disciplina nuova di processi formativi e di figure professionali che risultano poste in
essere. In particolare si vedano le caratteristiche introdotte dalle figure dei percorsi B e C.
Un ultimo e rilevante aspetto del quadro esaminato, riguarda lazione di monitoraggio delle
infrastrutture nella scuola che il Ministero dellistruzione, dellUniversit e della Ricerca (Miur)
sta conducendo su un campione di Istituti Scolastici nel nostro paese con lo scopo sia di
rilevare le trasformazioni sistemiche indotte dalle TIC, sia di indirizzare gli investimenti
finanziari.
.Nella scuola italiana laccelerazione prodotta dal Programma per lo Sviluppo delle
Tecnologie Didattiche (P.S.T.D.) nel quadriennio 1997 2000, insieme alla crescita del
mercato dei prodotti informatici multimediali, a vario titolo qualificati come didattici, ha fatto
emergere in tutta la sua complessit il problema della valutazione del software
didattico ed ha spinto diversi soggetti a predisporre adeguati strumenti di analisi e
valutazione della qualit, dellefficacia didattica e delle possibilit di utilizzo, in contesto
educativo, dei contenuti proposti in formato elettronico.2
2
CFR, Valutare la qualit educativa del software didattico - Daniele Castellani Istituto Comprensivo di Gonars (UD)
Gruppo Tecnologie Didattiche Universit di Bologna - Commissione di valutazione del software didattico I.N.D.I.R.E
http://www.ted-online.it/atti2002/ST/st09_1.htm
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Fare qualit. Riassumendo i tratti caratterizzanti dalla riflessione affidata ad una serie di esperti nellarea materiali on
line, emerge una nutrita serie di questioni centrate sul fare qualit,che poniamo allattenzione:
Contesto di Infrastruttura
Nel sistema scuola, a fronte di un decollo netto delle Nuove Tecnologie cui fa ancora riscontro una naturale ritardo di
affermazione capillare, previsto che nel quinquennio di spesa 2003-2007 le Tic ricevano significativi investimenti ed
una collocazione nei curricoli disciplinari, tanto da costituirne il motivo di una cambiamento (analogamente a quanto
gi accade in ambito europeo)
Contesto di Processo
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E necessario un cambio di mentalit affinch, sfuggendo alla polarizzazione degli apocalittici (le tecnologie come
nuovo problema) e degli integrati (le tecnologie come soluzioni), si persegua una via mediana che spinga il sistema
della formazione ed il corpo docente a valutare le tecnologie, di volta in volta, come nuova opportunit per lo
svecchiamento della pratica didattica, soprattutto nellintersezione tra Tic ed aree di saperi fondamentali.
Lintroduzione sistematica delle Tic nellagire didattico
se da un lato non costituisce un automatismo virtuoso nella ridefinizione del ruolo dellinsegnante, daltro canto
porta inevitabilmente con s nuove dinamiche di relazione educativa in cui lo spazio di negoziazione tra studenti e
docenti infinitamente superiore a quello presente nella tradizione monolitica della lezione frontale. La scuola pu
farsi maggiormente comunit ed aprirsi coraggiosamente ad un confronto con comunit assai pi vaste della
dimensione locale (progetti su reti di scuole; progetti in partenariato con paesi della Comunit Europea).
Contesto di prodotto
Entrando nel merito del produrre conoscenza attraverso le pratiche informatiche, impensabile che non si debba
chiedere alle Tic di presentarsi con una trasparenza di valore sia sotto il profilo del prodotto commerciale sia sotto
langolo visuale delle applicazioni costruite in laboratorio dagli studenti con i loro insegnanti. Per il primo punto
(valutare prodotti commerciali) la sezione materiali on line documenta liniziativa congiunta Indire - Miur che prevede
la sperimentazione ed il collaudo di software didattico da parte di esperti e di scuole cui spetta il compito di rilasciare
o no una certificazione di qualit secondo una scala di punteggi.
Per il secondo punto (la qualit del prodotto scolastico)
possiamo distinguere almeno tre versanti pedagogici allinterno dei quali collocare forme di attivit didattica con luso
di supporti multimediali: una caratterizzazione didattica che possiamo definire tradizionale in cui i contenuti forniti con
il supporto informatico assumono valenza informativa; una caratterizzazione costruzionista costruttivista che esalta
il ricorso alle tecnologie come cacciavite cognitivo attraverso il quale de-costruire e ri-costruire il sapere individuale;
una caratterizzazione didattica euristica in cui il percorso individuale e sociale di apprendimento assume una valenza
affettiva, diventa viaggio didattico, avventura, sogno, immaginazione, sentimento, incontro con il non visto, il virtuale
e strumento di confronto con il vissuto ed il reale.
Appare chiaro a chi legge che il punto di arrivo ed il punto di partenza di tutta largomentazione proposta, si collegano
come in un cerchio ideale.
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BIBLIOGRAFIA
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"L'educazione delle intelligenze multiple", Anabasi
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DOMENICO PARISI, [email protected]: come il computer cambier il modo di studiare dei nostri figli
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STEFANO PENGE, Storia di un ipertesto, 1996 La Nuova Italia
DONATELLA PERSICO (a cura di), Tecnologie didattiche e scuola. Atti del Convegno TED -
2001/2002 ITD CNR
RAFFAELE SIMONE, La Terza Fase: forme di sapere che stiamo perdendo, 2000 Laterza GLF
BIANCA M. VARISCO - VALENTINA GRION, "Apprendimento e Tecnologie nella scuola di base", 2000
UTET
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Esercitazioni
Lavorando in gruppo e adottando metodi cooperativi (eventualmente le tecniche del Jig Saw),
costruire una mappa condivisa dei nodi fondamentali del modulo e dei riferimenti interni pi
significativi.
Seguendo le indicazioni fornite nel nodo b_1_3_3 (Oltre il libro di testo), progettare un
intervento didattico disciplinare che dimostri l'efficacia delle TIC sotto il profilo del recupero e
del potenziamento cognitivo degli studenti in difficolt.
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