7857 Vademecum Apicoltura Non Professionale PDF
7857 Vademecum Apicoltura Non Professionale PDF
7857 Vademecum Apicoltura Non Professionale PDF
PER LA RICHIESTA
DI AUTORIZZAZIONE
ALLUSO DI LOCALI
DA ADIBIRE
A SMIELATURA E
CONFEZIONAMENTO
maggio 2002
La presente pubblicazione stata realizzata nellambito
delle attivit del Centro per lAssistenza Tecnica dellIstituto
Agrario di San Michele allAdige (C.A.T.), svolte in attuazione
del Programma Provinciale 2001/2002 che d applicazione
al Reg. CE 1221/97.
Le suddette attivit sono coordinate da Angelo Pecile, Diretto-
re dellUfficio Zootecnia e produzioni foraggere del C.A.T.
Ideazione e testi:
Renato Santuliana
Coordinamento editoriale:
Angelo Pecile
Renato Santuliana
Fotografie:
Franco Gatti
Gualtiero Marcolla
Renato Santuliana
Cristiano Zambotti
Grafica e stampa:
Litografia EFFE e ERRE - Trento
6 Introduzione
13 Modalit di etichettatura
37 Allegati:
5
La presente pubblicazione si colloca fra le iniziative intra- Prefazione
prese dal Centro per lAssistenza tecnica dellIstituto Agrario
di San Michele allAdige a favore del settore apistico provinciale,
in prosecuzione di quelle gi avviate dall E.S.A.T. e realizzate
nellambito del Programma Provinciale di applicazione del Reg.
CE 1221/97.
Il coinvolgimento della consulenza tecnica pubblica in iniziative a fa-
vore degli apicoltori stato richiesto da tutte le Istituzioni che operano
nel settore e tale richiesta stata accolta nella convinzione che, pur
trattandosi di un comparto con ridotta valenza economica diretta, se
misurata con i consueti parametri, risulta al contrario molto importante
per le funzioni che svolge a favore di tutta la frutticoltura provinciale.
Si tratta daltra parte di un settore che presenta interessanti potenzialit
di crescita che vanno per alimentate sia con mirati strumenti di supporto
finanziario, sia con una costante attivit di formazione e di informazione
degli addetti sia, infine, con opportune attivit di promozione.
Tutte queste diverse attivit si stanno realizzando in modo sempre pi
concertato fra la Nuova Apitrento, la Commissione Tecnica dalla stessa
promossa, il Servizio Vigilanza e Promozione dellAttivit agricola della
P.A.T., i Servizi Veterinari e lIstituto Agrario di San Michele allAdige.
Questa pubblicazione rappresenta uno dei numerosi strumenti individuati
per favorire tale processo di crescita. In particolare, pu risultare estrema-
mente utile per favorire il miglioramento qualitativo e la conoscenza da
parte del consumatore del prodotto realizzato dai numerosi apicoltori che
operano su limitate dimensioni produttive ma che rappresentano la strut-
tura portante del settore nella nostra provincia.
Un particolare riconoscimento risulta doveroso nei confronti dellautore
Renato Santuliana, che collabora in qualit di esperto con il Centro per
lAssistenza Tecnica: tale riconoscimento dovuto sia per la qualit del
lavoro realizzato, sia anche per la essenziale attivit di sensibilizzazione
che ha svolto affinch i piccoli produttori di miele possano usufruire di
normative igienico - sanitarie adeguate alle loro possibilit economiche
ed ai loro vincoli strutturali.
Un risultato questo, ottenuto in stretta collaborazione con i Servizi
Veterinari dellAzienda Provinciale per i Servizi Sanitari e grazie alla
volont politica dellAssessore alle Politiche sociali ed alla salute,
Mario Magnani.
Michele Pontati
DIRIGENTE
Centro per lAssistenza Tecnica
Introduzione Come gli apicoltori sanno molto bene, la situazione geogra
fica e climatica della nostra Provincia non permette raccolti
costanti e ripetibili negli anni, nonostante siano possibili produ
zioni di grandissimo pregio (rododendro, millefiori di montagna).
La stragrande maggioranza degli apicoltori trentini, opera a livello
hobbistico o part-time: lo sbocco privilegiato di tale attivit sarebbe
la vendita diretta al consumatore finale. Il problema per quello di
poter commercializzare a proprio nome i prodotti dei propri apiari,
causa limpossibilit di dotarsi di strutture di lavorazione rispondenti
in tutto e per tutto ai requisiti richiesti dallAutorit sanitaria.
evidente infatti che, per buona parte degli apicoltori, il costo per la
costruzione o ladattamento dei locali per la lavorazione, il confeziona
mento e la vendita del miele cos come prescrive la normativa (D.P.R.
26 marzo 1980 n. 327 e D.L. 155/97) assolutamente sproporzionato
allutile.
8
Un apicoltore con un numero di alveari non superiore a 40 Come utilizzare
come pianifica lattivit della propria azienda apistica? questo
Cosa deve fare per poter etichettare e vendere i propri prodotti?
vademecum
Una qualsiasi azienda apistica o apicoltore che vuole produrre,
trasformare e vendere al dettaglio i propri prodotti, deve sottostare
a precise regole.
Quali sono le regole che deve seguire per ottenere dei prodotti di
qualit?
9
Quali requisiti 1. Possedere un numero di alveari NON SUPERIORE
10
Le recenti disposizioni provinciali in materia di igiene dei Requisiti
prodotti alimentari, permettono di adibire a Laboratorio di igienico sanitari
smielatura e confezionamento, anche un unico locale purch
abbia le caratteristiche di seguito indicate.
del locale
o dei locali
1. Rispondenza ai requisiti igienico sanitari previsti per i normali da adibire
locali di abitazione.
a laboratorio
2. Adeguata ampiezza, valutata sulla base del potenziale produttivo
dichiarato dallapicoltore.
11
Che durata ha La richiesta di autorizzazione del locale viene effet
lautorizzazione tuata una sola volta.
12
1. Si possono lavorare e confezionare esclusivamente Quali prodotti
i prodotti del proprio apiario. Il laboratorio non potr
essere utilizzato per il confezionamento di prodotti forniti da si possono
un altro apicoltore. lavorare e
confezionare
2. La vendita del prodotto deve essere effettuata direttamente
al consumatore. nel laboratorio
Non possibile vendere il prodotto confezionato ed etichettato a
negozi o rivenditori.
Vigilanza Veterinaria
Annualmente le competenti Strutture Veterinarie Territoriali predisporranno
un piano di controllo, a campione:
- dellattivit dei laboratori autorizzati,
- sul rispetto degli obblighi dinformazione circa il periodo di utilizzo,
- sulligienicit delle lavorazioni,
- sulla materia prima (con prelievo di campioni).
13
Modalit La domanda di autorizzazione dovr essere indirizzata
di presentazione alla Provincia Autonoma di Trento.
14
Le indicazioni obbligatorie per tutti i tipi di miele Modalit
sono le seguenti: di etichettatura
La parola miele,
Il peso netto,
Il nome e lindirizzo del produttore,
Lindicazione del lotto di appartenenza
Il sigillo di garanzia (fascetta fra coperchio e vaso)
Nota bene:
laltezza minima
che indica il peso
deve essere di 4 mm.
Esempio di indicazione
del lotto di produzione:
L = lotto;
180 = giorno dellanno
in cui stato invasettato;
02 = anno
15
Indicazioni sulla Essendo lapicoltura parte integrante delle attivit agricole
normativa IVA citate dal c.c. art.2135, gli apicoltori sono pertanto soggetti
Regime semplificato
In caso di superamento della soglia precedente, nellanno seguente si appli
cher questo regime, valido fino a 20.658 + (40 milioni Lire) di cifra daffari.
16
obbligatoria l iscrizione al registro dell A.P.I.A. (Agenzia
Provinciale Imprese Agricole).
Regime normale
Come tutte le imprese commerciali, viene applicato agli apicoltori
con cifra daffari, nellanno precedente, superiore a 20.658 + (40
milioni di Lire). Questo regime esce completamente dal contesto
dellIVA agricola e delle sue agevolazioni. Richiede lemissione
dello scontrino fiscale o ricevuta fiscale, per le cessioni al det
taglio.
17
Il decreto legislativo n. 155/97 che regolamenta tutte le Manuale haccp
problematiche concernenti ligiene dei prodotti alimentari e relative
indica che:
- il sistema da adottare per procedere allanalisi dei pericoli
linee guida
che potrebbero verificarsi in un qualsiasi processo produtti-
vo alimentare, il metodo indicato dalla sigla haccp (hazard
analysis and critical control point = analisi dei rischi e dei punti
critici di controllo).
19
Linee guida Le linee guida illustrano le tecniche apistiche pi importanti
che possono evitare qualsiasi danno al miele e garantire un
prodotto allorigine di alta qualit.
20
Conduzione degli alveari Produzione
Utilizzo appropriato di farmaci e presidi medico-chirurgici
primaria
per combattere e prevenire malattie dellalveare, in particolare
contro lacaro Varroa, principale e gravissimo problema sanita-
rio degli apiari nellultimo decennio. Per evitare contaminazioni
del miele con i residui della sostanza impiegata si adottano le
seguenti precauzioni:
1. utilizzo di prodotti registrati o comunque inseriti in piani di
intervento regionali/provinciali;
2. rispetto di modalit, dosaggi e tempi di somministrazione consi-
gliati;
3. trattamenti in assenza di melario;
4. verifica puntuale dellefficacia del trattamento ed interventi mirati
a seconda del grado di infestazione degli alveari.
21
Trasporto dei melari al laboratorio
di smielatura
Il trasporto dei melari dallapiario al laboratorio avviene utiliz-
zando i mezzi a propria disposizione:
22
Disopercolatura Estrazione
La disopercolatura rappresenta la prima fase della lavorazio-
ne del miele. Essa consiste nelleliminare gli opercoli di cera
che chiudono le cellette che lo contengono. Loperazione, che
per comodit si esegue tagliando tutta la porzione superficiale
del favo, viene eseguita manualmente con lausilio di forchette
e coltelli speciali, su banco disopercolatore o appositi contenitori
che consentano al termine delloperazione anche lo sgocciolamento
degli opercoli. Con questo sistema manuale, si ottengono frammenti
di cera molto grossolani che, inglobati nel miele nella fase di centrifu
gazione, vengono poi con estrema facilit allontanati nella successiva
fase di decantazione allinterno del maturatore. I favi disopercolati si
posizionano nello spazio libero allinterno del banchetto disopercolatore
oppure direttamente allinterno dello smielatore.
Centrifugazione
Lestrazione vera e propria viene condotta per mezzo di smelatore in acciaio
inox del tipo radiale o tangenziale a comando manuale o motorizzato.
I favi vengono caricati uno alla volta dentro lapposita gabbia. Con questo
dispositivo il miele viene estratto per forza centrifuga e i favi restano in-
tegri e disponibili per il successivo raccolto. Il diametro del rubinetto di
uscita dello smelatore di almeno 2 in modo da consentire un regolare
deflusso del miele evitando cos la contaminazione dello stesso da parte
del lubrificante del perno centrale. Il miele viene raccolto in un contenitore
posto alla base dello smielatore. Lo stesso verr vuotato allinterno del
maturatore, previa filtratura.
23
Eliminazione Lestrazione deve sempre essere seguita da operazioni che
delle impurit consentono di eliminare le particelle di cera le altre impurezze
- ccp e le bolle daria che si sono mescolate al miele nel corso della
fase di estrazione. Tale risultato si ottiene mediante la filtra-
(punto critico di controllo) zione e la successiva decantazione, sfruttando la differenza di
peso specifico fra le particelle di cera e le bolle daria ed il miele.
Filtrazione e decantazione vengono eseguite in successione per
fornire un prodotto ottimale da un punto di vista igienico.
Questa fase rappresenta un punto critico di controllo in quanto
permette di ridurre notevolmente il rischio di immettere sul mercato
miele contenente particelle estranee.
Filtrazione
La filtrazione viene eseguita PRIMA del processo di decanta
zione.
Si utilizza per questa operazione un filtro a rete posizionato sopra
al maturatore, con ampia superficie di filtrazione, attraverso il
quale viene fatto passare il miele direttamente proveniente dallo
smelatore. Durante questoperazione viene fatta la massima
attenzione per evitare lintroduzione di nuove impurit.
24
I filtri utilizzati sono perci puliti e il vestiario delloperatore
adeguato alla situazione.
Decantazione
La decantazione consiste nel lasciare il miele a riposo in un ade-
guato contenitore, chiamato impropriamente maturatore, in modo
che le impurezze dotate di un diverso peso specifico si separino dalla
massa del miele concentrandosi in gran parte in superficie (cera, inset-
ti e loro parti, bolle daria). La velocit di decantazione varia a seconda
della viscosit del miele, a sua volta in funzione della temperatura e
del contenuto di acqua, e del diametro delle particelle.
Di norma la decantazione avviene a temperature ambiente di 25-30 ed
abbastanza veloce, tant che di solito dopo due settimane il processo
completato. Durante la decantazione il contenitore deve essere tenuto
riparato da apposito coperchio per evitare contaminazioni e assorbimento
di umidit (il miele infatti un prodotto igroscopico). Nella fase di decan-
tazione, consigliabile utilizzare dimensioni del contenitore relativamente
grandi per favorire una omogeneizzazione delle caratteristiche del miele
raccolto dai diversi melari in modo da avere un prodotto il pi possibile
uniforme.
25
Confezionamento Il confezionamento si effettua direttamente nel laboratorio
- ccp di smielatura, e i contenitori utilizzati sono contenitori pre-
(punto critico di controllo) feribilmente in vetro con chiusura twist-off che garantiscono
i requisiti previsti dalla normative vigenti. Il miele cos confe-
zionato viene isolato completamente dallaria dellambiente di
magazzinaggio.
Il confezionamento ed il dosaggio possono essere effettuati in modo
manuale, utilizzando il rubinetto a taglio di cui munito il maturatore
e una bilancia per il controllo del peso. Durante questa operazione
bene evitare la presenza di tracce di miele sul bordo o allesterno del
vasetto, che pregiudicherebbero la tenuta del vaso stesso e si trasforme
rebbero in residui nerastri durante lo stoccaggio prima della vendita.
Al termine del confezionamento, prima della preparazione per lo stoc
caggio, i vasetti vanno etichettati secondo la normativa vigente.
26
Stoccaggio del prodotto finito Fasi finali
Messo nei vasetti ed etichettato, il miele viene stoccato in
attesa della vendita diretta al consumatore. I vasetti devono
essere stoccati in ambiente al riparo dalla luce solare diretta ed
a temperatura mai superiore a 25.
esempio di
27
esempio di
Manuale di
Autocontrollo
HACCP
ESEMPIO DI MANUALE DI AUTOCONTROLLO HACCP
registro di laboratorio
AZIENDA APISTICA
31
altro:
(specificare il tipo si approvvigionamento idrico)
DA ALLEGARE:
32
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
33
PRODUZIONE PRIMARIA
ESTRAZIONE
Disopercolatura
Centrifugazione
CONFEZIONAMENTO
(CCP) Punto critico di controllo
VENDITA AL CONSUMATORE
34
Data
Azioni correttive Scheda tecnica
Miele
Sostanze estranee rilevate
FILTRAZIONE e DECANTAZIONE
Lotto
Tipo
35
Data
Azioni correttive Scheda tecnica
Miele
Sostanze estranee rilevate
CONFEZIONAMENTO
Lotto
Tipo
36
Data Data Data Data Data Data Data Data Data Data
Pavimento
Sala smielatura
Magazzino
Servizi
Finestre
Sala smielatura
37
Nel caso vengano impiegati disinfettanti, indicare nella casella la lettera D
Magazzino
Scheda tecnica
Servizi
Pareti
Sala smielatura
Magazzino
Servizi
Scheda tecnica
Le operazioni di pulizia sono effettuate secondo le indicazioni del manuale di corretta prassi igienica di produzione del miele
P = PULIZIA M = MANUTENZIONE
Data
Data
Data
Data
Data
CALENDARIO PULIZIA E MANUTENZIONE ATTREZZATURE
Data
Data
Data
Data
Data
disopercolatore
Attrezzature
Smielatore
Maturatori
Banco
Filtri
38
Pagina II modello 2
Domanda di autorizzazione sanitaria per lo-
cali di smielatura
Pagina IV modello 3
autocertificazione antimafia
Pagina V MODELLO 4
DENUNCIA INIZIO ATTIVIT
39
Modello 1
Via n
Il/La sottoscritto/a
nato/a a il di cittadinanza
e siti in localit
CHIEDE
Luogo e Data
Firma del titolare o legale rappresentante
I
Modello 2
Il/La sottoscritto/a
nato/a a il di cittadinanza
in Via n frazione
DICHIARA
CHIEDE
di propriet:
Luogo e Data
Firma del titolare o legale rappresentante
II
Alla domanda in marca da bollo allego i seguenti documenti:
1) n. 3 copie planimetria in scala 1:100 del/i locale/i da autorizzare con inserite le attrezzature usate.
(per i locali facenti parte dellabitazione civile, la planimetria dovr evidenziare la collocazione del/i
locale/i allinterno dellimmobile, lubicazione del servizio igienico, e/o di altri vani utilizzati per il
deposito dei prodotti ed attrezzature).
2) Relazione descrittiva delle caratteristiche dei locali, impianti, attrezzature, modalit di lavorazione,
confezionamento e stoccaggio del prodotto.
Modalit di pulizia e sanificazione dei locali; (vedere modello n 5 allegato)
5) Autocertificazione antimafia;
(vedere modello n3 allegato)
7) Ricevuta bollettino di versamento effettuato sul c/c 15249386 a favore dellAzienda provinciale per
i servizi sanitari - Via Gilli n. 2 - Trento.
(Indicare nella causale sul retro AUTORIZZAZIONE SANITARIA PER LOCALI DI SMIE
LATURA.
III
Modello 3
autocertificazione antimafia
ai sensi dell art. 5, comma 2, DPR 3.61998, n. 252
Il/La sottoscritto/a
nato/a a il di cittadinanza
in Via n frazione
consapevole delle responsabilit penali di cui pu andare incontro in caso di false dichiara
zioni, ai sensi dellarticolo 76 del D.P.R. 445/2000
DICHIARA
Luogo e Data
Firma del titolare o legale rappresentante
IV
Modello 4
Via n
Il/La sottoscritto/a
nato/a a il di cittadinanza
in Via n frazione ,
denuncia linizio attivit di vendita al dettaglio di prodotti agricoli ai sensi delle leggi
del 9.02 n.59/63 e D.Lgs 18.05.2001 n. 228.
1. di essere produttore agricolo ai sensi dellart. 2 della legge 59/63 in qualit di: proprietario-mezzadro-
fittavolo-colono-enfiteuta (cancellare le qualifiche che non interesano)
in
3. lattivit di vendita concerne prodotti derivati dal coltura/allevamento (cancellare ci che non interessa)
e specificatamente
V
4. lattivit di vendita permanente dal al in sede fissa in
5. di essere in possesso dei requisiti morali indicati nella lettera C) dellart. 6 legge 59/63 (non aver
subito condanne negli ultimi cinque anni per delitti, previsti anche da leggi speciali, contro leconomia
pubblica lindustria, il commercio e la salute pubblica)
6. in caso di presentazione della denuncia in comune diverso da quello dove trovasi il fondo di produzio-
ne, allega: attestato del Sindaco relativa alla qualifica del richiedente come produttore agricolo per il
terreno indicato nella denuncia.
Il sottoscritto consapevole che le dichiarazioni false, la falsit negli atti e luso di atti falsi comportano
lapplicazione delle sanzioni penali previste dallart. 26 della legge n. 15/1968.
Luogo e Data
Firma del titolare o legale rappresentante
ATTENZIONE!
La firma deve essere apposta alla presenza del funzionario responsabile del ritiro della documentazione.
oppure la domanda deve essere inviata, debitamente firmata, con allegata copia di un documento di
identit in corso di validit ( esempio: Carta didentit, Patente di guida, Passaporto ).
In caso contrario la firma deve essere autenticata.
Nota: la denuncia di inizio attivit deve essere presentata in ogni comune ove il produttore intende ef
fettuare la vendita (art. 3, comma 1 legge n. 59/63)
VI
Modello 5
Luogo e Data
Firma del titolare o legale rappresentante
VII
Pianta dei locali tipo
Sezione
scala 1:100
1 PIANO
RIPOSTIGLIO
CAMERA
BAGNO
BALCONE
CUCINA
Sezione
scala 1:100
PIANO TERRA BANCO
DISOPERCOLATORE
CANTINA
MELARI
STOCCAGGIO VASI
LAVANDINO
SOTTOSCALA
LAVANDERIA
VIII
Delibera Giunta Provinciale n2622 Fonti normative
del 12.10.2001
Direttive in materia di autorizzazioni sanitarie per laboratori
e bibliografiche
di smielatura e confezionamento dei prodotti dellalveare
GAZZETTA UFFICIALE n 137 del 15.06.2002
DECRETO LEGISLATIVO n 228 18.05.2001
Orientamento e modernizzazione del settore agricolo, a norma
dellarticolo7 della legge n57 del 05.03.2001
LEGGE N59 del 09.02.1963
Norme per la vendita al pubblico in sede stabile dei prodotti agricoli
da parte degli agricoltori produttori diretti
DPR n252 del 03.06.1998
Autocertificazione antimafia
ETICHETTATURA DEI PRODOTTI ALIMENTARI:
Direttiva CEE n 75/106 del 19 Dicembre 1974
Decreto Legislativo n 109 del 27 Gennaio 1992
Decreto Legislativo n 77 del 16 Febbraio 1993
Decreto Legislativo n 68 del 25 Febbraio 2000
Decreto Legislativo n 259 del 10 Agosto 2000
normativa I.V.A. in agricoltura:
D.P.R. 633/72 e successive modifiche e integrazioni.
39
Finito di stampare nel mese di maggio 2002
dalla Litografia EFFE e ERRE di Trento
50