Relazione Impianto Elettrico
Relazione Impianto Elettrico
Relazione Impianto Elettrico
RCL S.r.L.
Via Falcone 21/A
GERENZANO (VA)
Tel. 02-96684.210
Fax 02-96684.609
E-mail: [email protected]
EDIFICIO INDUSTRIALE
Via San Martino, 14B
Turate CO
PROGETTO N. 098/14
1
098-pr-14
RCL S.r.l 2
098-pr-14
Gli schemi dei quadri, le planimetrie allegate e le indicazioni del capitolato riportano le modalit
e le tipologie degli impianti da realizzare.
Viene previsto, per la zona deposito, esclusivamente limpianto di illuminazione idoneo per uso
magazzino con la realizzazione di luce di emergenza per una facile individuazione delle vie di
fuga e US.
Per la zona uffici/servizi igienici vengono previsti gli impianti luce, luce emergenza e forza
motrice.
Nella zona deposito viene previsto un anello in canalina per consentire la posa di nuovi circuiti
una volta definito lutilizzo dello stabile.
Non viene eseguita la verifica di protezione da scariche atmosferiche mancando due dati
fondamentali, il carico dincendio ed il numero di persone abitualmente presenti nella struttura.
Alla definizione dellutilizzo deve essere eseguita verifica di protezione come richiesto da leggi e
norme vigenti.
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DATI DI PROGETTO
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SPECIFICHE TECNICHE
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Tutti i materiali e gli apparecchi impiegati negli impianti elettrici devono essere adatti
all'ambiente in cui sono installati e devono avere caratteristiche tali da resistere alle azioni
meccaniche, corrosive, termiche o dovute allumidit alle quali possono essere esposti durante
l'esercizio. tutti i materiali e gli apparecchi devono essere rispondenti alle relative norme CEI e
tabelle di unificazione CEI UNEL ove queste esistono e alla Direttiva 2006/95/CE.
raccomandata, nella scelta dei materiali, la preferenza ai prodotti con marchio di qualit IMQ.
Tutti gli apparecchi devono riportare dati di targa ed eventuali istruzioni d'uso utilizzando la
simbologia del CEI e la lingua italiana.
(Capitolato speciale - tipo per impianti elettrici del ministero dei LL.PP.).
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RESISTENZA DI ISOLAMENTO
Per tutte le parti di impianto comprese fra due fusibili o interruttori automatici successive o poste
a valle dell'ultimo fusibile o interruttore automatico, la resistenza di isolamento verso terra o fra
conduttori appartenenti a fasi o polarit diverse non sar inferiore a:
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La sezione dei conduttori di protezione, cio dei conduttori che collegano all'impianto di terra le
parti da proteggere contro i contatti indiretti, non deve essere inferiore a quella indicata nella
tabella seguente, tratta dalle norme CEI 64-8:
Sezione del conduttore di fase che Conduttore di protezione facente Conduttore di protezione non facente
alimenta la macchina o parte dello stesso cavo o infilato parte dello stesso cavo e non infilato
l'apparecchio nello stesso tubo del conduttore di nello stesso tubo del conduttore di
fase fase
mmq mmq mmq
minore o uguale a 16 sezione del conduttore di Fase 2,5 se protetto meccanicamente
4 se non protetto meccanicamente
maggiore di 35 met della sezione del conduttore met della sezione del conduttore di
di fase; nei cavi multipolari, la fase; nei cavi multipolari, la sezione
sezione specificata dalle rispettive specificata dalle rispettive norme
norme
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I conduttori che costituiscono gli impianti devono essere protetti contro le sovracorrenti causate
da sovraccarichi o da cortocircuiti. La protezione contro i sovraccarichi deve essere effettuata in
ottemperanza alle prescrizioni delle norme CEI 64.8 Sezione 4.
In particolare i conduttori devono essere scelti in modo che la loro portata ( Iz ) sia superiore o
almeno uguale alla corrente di impiego (Ib) (valore di corrente calcolato in funzione della
massima potenza da trasmettere in regime permanente).
Gli interruttori automatici magnetotermici da installare a loro protezione devono avere una
corrente nominale (In) compresa fra la corrente di impiego del conduttore (Ib) e la sua portata
nominale (Iz) ed una corrente di funzionamento minore o uguale a 1.45 volte la portata (Iz).
In tutti i casi devono essere soddisfatte le seguenti relazioni:
Ib In Iz If 1.45 Iz
La seconda delle 2 disuguaglianze sopraindicate automaticamente soddisfatta nel caso di
impiego di interruttori automatici conformi alle norme CEI 23-3. Gli interruttori automatici
magnetotermici devono interrompere le correnti di cortocircuito che possono verificarsi
nell'impianto in modo tale da garantire che nel conduttore protetto non si raggiungano
temperature pericolose, secondo la relazione It < = K S (Art. 434.3.2 Norme CEI 64-8).
tuttavia ammesso l'impiego di un dispositivo di protezione con potere di interruzione inferiore a
condizione che a monte vi sia un altro dispositivo avente il necessario potere di interruzione
(Art. 434.3.1 delle norme CEI 64.8). In questo caso le caratteristiche dei 2 dispositivi devono
essere coordinate in modo che l'energia passante It lasciata passare dal dispositivo a monte
non risulti superiore a quella che pu essere sopportata senza danno dal dispositivo a valle e
dalle condutture protette. All'inizio di ogni impianto utilizzatore deve essere installato un
interruttore generale omnipolare munito di adeguati dispositivi di protezione contro le
sovracorrenti. Detti dispositivi devono essere dimensionati secondo le disposizioni del paragrafo
precedente e devono essere in grado di interrompere la massima corrente di corto circuito che
pu verificarsi nel punto in cui essi sono installati. Devono essere protette singolarmente le
derivazioni all'esterno. Devono essere protette singolarmente le derivazioni installate in
ambienti speciali. Devono essere protette singolarmente le condutture che alimentano motori o
apparecchi utilizzatori che possono dar luogo a sovraccarichi.
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Le Parti attive devono essere completamente ricoperte con isolamento che ne impedisca il
contatto e possa essere rimosso solo mediante distruzione ed in grado di resistere agli sforzi
meccanici, termici ed elettrici cui pu essere soggetto nell'esercizio.
Vernici, lacche, smalti e similari da soli non sono considerati idonei.
Le parti attive devono essere racchiuse entro involucri o dietro barriere che assicurano almeno
il grado di protezione IP2X o IP4X nel caso di superfici superiori di involucri o barriere
orizzontali se a portata di mano.
Quando sia necessario, per ragioni di esercizio, aprire gli involucri si deve seguire una delle
seguenti disposizioni:
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Devono essere protette contro i contatti indiretti tutte le parti metalliche accessibili dell'impianto
elettrico e degli apparecchi utilizzatori, normalmente non in tensione ma che, per cedimento
dell'isolamento principale o per altre cause accidentali, potrebbero trovarsi sotto tensione
(masse).
Per la protezione contro i contatti indiretti ogni impianto elettrico utilizzatore, o raggruppamento
di impianti contenuti in uno stesso edificio e nelle sue dipendenze deve avere un proprio
impianto di terra.
A tale impianto di terra devono essere collegati tutti i sistemi di tubazioni metalliche accessibili
destinati ad adduzione, distribuzione e scarico delle acque, nonch tutte le masse metalliche
accessibili di notevole estensione esistenti nell'area dell'impianto elettrico utilizzatore stesso.
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Dove :
Idn E' il valore, in ampere, della corrente di intervento istantanea del dispositivo
di protezione differenziale
V E' la tensione massima di contatto pari a 50V
Ra E' la resistenza del circuito di guasto e della rete di terra.
Per motivi di selettivit consentito, esclusivamente sulle linee di distribuzione, utilizzare rel
differenziali di tipo S, inseriti in serie a rel differenziali con intervento istantaneo, con tempo di
intervento regolabile fino a 1 secondo.
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SPECIFICHE COMPONENTI
CAVI E CONDUTTORI
I cavi utilizzati nei sistemi di prima categoria devono essere adatti a tensione nominale verso
terra e tensione nominale (UO/U) non inferiori a 450/750 V, simbolo di designazione 07.
Quelli utilizzati nei circuiti di segnalazione e comando devono essere adatti a tensioni non
inferiori a 300/500 V, simbolo di designazione 05.
Questi ultimi, se posati nello stesso tubo, condotto o canale con cavi previsti con tensioni
nominali superiori, devono essere adatti alla tensione nominale maggiore. tutti i conduttori
devono avere i requisiti di non propagazione dell'incendio in conformit alla Norma CEI 20-22.
I conduttori posati nei cavidotti e nei tubi esterni devono essere con mescola FG7 secondo CEI
20.11 per tensioni 0.6 - 1KV, tensioni di prova 4 KV. I cavi devono essere dotati tutti del marchio
di qualit IMQ., costruiti secondo la tabella CEI - UNEL
I conduttori posati nelle tubazioni metalliche e nelle canaline devono essere previsti di guaina
antiabrasiva per tensione 0.6 1KV tipo N1VVK FG7OR
I conduttori in tubazioni isolati a vista e sottotraccia devono essere di tipo N07VK.
Tutti i conduttori dovranno essere:
Non propaganti la fiamma ( Secondo CEI 20.35 )
Non propaganti l'incendio ( Secondo CEI 20.22 II )
Ridotta emissione di gas corrosivi ( Secondo CEI 20.37 I ).
Cavo FG7R 0.6 - 1 KV per distribuzione energia
Cavo FG7R non propagante la fiamma secondo CEI 20.35 non propagante lincendio secondo
norme CEI 20.22/II e a ridotta emissione di gas corrosivi secondo norme CEI 20.37 conduttori in
rame stagnato a corda flessibile, isolati con gomma etilenpropilenica di qualit G7, protetti con
guaina in termoplastico a base di PVC di qualit RZ.
Tensione nominale 0.6/1KV
Temperatura massima di esercizio 90 C
Posa fissa entro tubazioni o canale portacavo sia allesterno che allinterno
Raggio minimo di curvatura superiore a 4 (D) dove D. diametro esterno del cavo
Norme costruttive CEI 20.11 - 20.34
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CANALI DI DISTRIBUZIONE
Sono ammessi canali in acciaio zincato tipo Sendzimer, a fondo asolato e pareti chiuse, con
sagoma bloccaggio coperchio, rispondenti a CEI 23.31
Altezza bordo 75/80/100 mm.
Giunti metallici che garantiscono la continuit elettrica
Portata minima, per staffaggio ogni 2 mt., con freccia massima pari alto 0.2% delle distanze
di ancoraggio con carico di 80 kg.
Curva a largo raggio per una posa corretta dei conduttori
Massimo coefficiente di riempimento iniziale 0.4
Le mensole portanti dovranno essere in acciaio zincato, proporzionate per reggere il
massimo carico, il loro fissaggio alla struttura dovr essere effettuato con tasselli metallici, o
mediante bulloni vietato l'uso di chiodi sparati.
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TUBI A VISTA
Per posa in vista sono ammessi tubi in plastica di tipo pesante e rigidi purch di materiali non
propagante la fiamma.
consentito l'uso di:
Tubo in PVC autoestinguente rigido serie pesante colore grigio resistente alla prova del filo
incandescente a 850 C, secondo norme CEI 23.8 - UNEL 37118/P, munito di marchio di
qualit. Completo di manicotti, curve, raccordi IP4X.
Il diametro interno dei tubi circolari sar almeno pari a 1,3 volte il diametro del cerchio
circoscritto al fascio di cavi in esso contenuti e comunque non inferiore a 16 mm.
Per i tubi di sezione diversa dalla circolare il rapporto tra la sezione interna del tubo e quella
occupata dai cavi non sar inferiore a 2.
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Riflettori industriali prodotti in conformit alle norme IEC 598 - CEI 34.21.
Installabili su superfici normalmente infiammabili.
Il riflettore industriale dovr avere le seguenti caratteristiche:
Corpo in alluminio pressofuso, a basso profilo, con ampie alettature di raffreddamento.
Attacco in alluminio pressofuso per poter ancorare larmatura con diverse angolazioni.
Dispositivo automatico controllo della temperatura, nel caso di innalzamento improvviso della
temperatura del led, il sistema deve abbassare il flusso luminoso per ridurre la temperatura di
funzionamento.
Completo di connettore stagno IP65 ed alimentatore in contenitore IP65.
Sistema di controllo integrato 1 10V.
Led ad elevata durata, 40.000 ore, ed elevata efficienza con ottica diffondente.
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Condizioni di installazione:
Installazione: allinterno a pavimento
Temperatura ambiente max 35 C
Altitudine inferiore a 500 mt. S.L.M.
Caratteristiche tecniche:
A fronte delle condizioni di esercizio il quadro dovr avere le seguenti caratteristiche:
Tensione nominale di funzionamento: 400 V
Frequenza 50 Hz
Tensione di isolamento 660 V
Tensione di prova a frequenza industriale per 1minuto 2500 V
Potere di interruzione delle apparecchiature a 400 V IEC 947.2 = ICU
QE sottocontatore 10KA
QE generale 6 KA
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CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE
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I conduttori sia per i circuiti di potenza che per i circuiti ausiliari dovranno avere tensione
nominale 450/750 V.
Le connessioni saranno effettuate mediante capocorda a compressione e ciascun conduttore
sar numerato con idonei contrassegni riportanti le sigle ed i numeri indicati sugli schemi.
Le linee in partenza faranno capo ad idonee morsettiere, vietata la derivazione dai morsetti
degli interruttori le morsettiere saranno di tipo componibile e dovranno essere separate le
morsettiere di potenza da quella dei circuiti ausiliari.
Tutte le apparecchiature sia quelle montate sul fronte che allinterno del quadro, dovranno
riportare le diciture o le sigle di identificazione riportate sugli schemi, per le apparecchiature
accessibili dal fronte quadro letichetta dovr essere applicata allesterno sul pannello.
Sul fronte del quadro dovranno essere applicati cartelli monitori di tipo adesivo relativi a:
segnalazione di pericolo per presenza tensione
divieto di usare acqua per spegnere incendi
divieto di intervento al personale non autorizzato
Sul fronte del quadro dovranno essere applicati:
targa con identificazione quadro
targa riportante caratteristiche elettriche
marchio CE
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GARANZIE E PROVE
Al termine della costruzione del quadro il costruttore del quadro dovr presentare dichiarazione
scritta di rispondenza del quadro fornito alle norme CEI e in particolare al fascicolo CEI 17.13/1,
secondo le prove riportate al capitolo 8 e in particolare:
il grado di protezione contro i contatti diretti
la sovratemperatura allinterno del quadro
la protezione e la tenuta al corto circuito
Inoltre il quadro dovr essere sottoposto alle prove individuali previste dalla norma CEI 17.13/1
in particolare:
verifica a vista della rispondenza alle prescrizioni di progetto
controllo cablaggio
prova di funzionamento elettromeccanico dei dispositivi di potenza e ausiliari
verifica dei mezzi di protezione e della continuit dei circuiti di protezione
verifica della resistenza di isolamento o prova di tensione a frequenza industriale
Il costruttore dovr con la dichiarazione di conformit del quadro allegare copia degli schemi
unifilari e degli schemi funzionali.
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Limpianto di terra deve essere eseguito con componenti ( materiali e sezioni ) riportati di
seguito. consigliabile che limpianto sia eseguito tenendo presente:
le fasi costruttive delle opere edili per coordinare gli interventi dellinstallatore dellimpianto
elettrico
(per es.: scavi a livello di fondazione o per altri servizi, collegamenti ai ferri dellarmatura del
calcestruzzo armato prima del getto, ecc.);
la modalit di posa dei vari elementi.
Nella scelta dei materiali costituenti il dispersore, ai fini di limitare gli effetti della corrosione, si
devono usare preferibilmente materiali omogenei, ma in particolare vicini nella scala di nobilt
questa precauzione deve essere osservata anche per i dispersori di fatto.
In genere sono considerati adatti alla posa diretta nel terreno per la funzione di dispersori i
seguenti materiali:
rame nudo o stagnato:
acciaio zincato a caldo.
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Le giunzioni fra i vari elementi devono essere eseguite con idonei morsetti o con saldatura forte
o alluminotecnica e devono essere ridotte al minimo indispensabile.
Le giunzioni soggette a corrosione, specialmente se posate a contatto del terreno, richiedono
una protezione contro la corrosione ad esempio mediante catramatura o nastratura.
consigliabile che i vari componenti siano, se possibile, dello stesso materiale dei dispersori o
con questi compatibili.
Nella scelta dei morsetti opportuno dare la preferenza ai tipi che non impongono il taglio del
conduttore principale e che permettono di collegare conduttori di sezioni diverse.
Per realizzare un buon dispersore si deve posare un conduttore sul fondo del piano di scavo,
costeggiando esternamente le fondazioni del fabbricato ad una profondit di almeno 0.5 mt.
dalla superficie originale del terreno in modo da realizzare un anello di perimetro uguale o
maggiore a quello del fabbricato, posto il pi possibile in intimo contatto col terreno.
Nel riempire lo scavo si deve gettare sopra l'anello, costipando bene, un primo strato di terreno
conduttore come terra, humus, ecc., e non ghiaia o ciottoli.
Nel dispersore ad anello, si dovr collegare un certo numero di picchetti:
I picchetti devono avere un diametro di d.25 ed una lunghezza di circa 1.5 mt. e l'estremit
appuntita per facilitare l'infissione nel terreno.
Le giunzioni dei picchetti al dispersore ad anello vanno effettuate con saldatura o imbullonatura.
I conduttori di terra non in intimo contatto con il terreno, che uniscono i dispersori fra di loro e al
morsetto principale di terra, devono avere una sezione di 35 mmq.
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Le vie di uscita e le uscite di sicurezza devono essere chiaramente indicate tramite segnaletica
conforme alla vigente normativa.
Tutte le vie di uscita, incluse anche i percorsi esterni, devono essere adeguatamente illuminati
per consentire la loro percorribilit in sicurezza fino alluscita sul luogo sicuro.
Nelle aree prive di illuminazione naturale od utilizzate in assenza di illuminazione naturale, deve
essere previsto un sistema di illuminazione di sicurezza con inserimento automatico in caso di
interruzione dellalimentazione di rete.
Il livello di illuminamento richiesto riferito allilluminamento in esercizio, infatti il livello
dilluminamento in esercizio diminuisce nel tempo rispetto allilluminazione di progetto (iniziale)
per linevitabile insudiciamento degli apparecchi dilluminazione e per il naturale decadimento
dellefficienza luminosa delle lampade; ci comporta un aumento del livello dilluminamento
secondo la natura delle lampade e la manutenzione prevista, in modo che in esercizio il livello
dilluminamento non scenda al di sotto dei limiti prescritti.
Per consentire levacuazione, lilluminazione di sicurezza deve permettere alle persone presenti
di riconoscere le uscite di sicurezza e di percorrere la via di esodo in modo sicuro; a tal fine, la
via di esodo deve essere identificata mediante unopportuna segnaletica di sicurezza e
adeguatamente illuminata fino al luogo sicuro.
La segnaletica di sicurezza ha il compito di trasmettere messaggi a chi si trova in condizioni di
emergenza; nel caso specifico indica la via di esodo. Lilluminazione di sicurezza vera e propria
ha il fine di illuminare le vie di esodo in modo che queste siano percorribili in sicurezza.
Gli apparecchi di emergenza, sia per la segnaletica di sicurezza sia per lilluminazione delle vie
di esodo, devono essere installati ad almeno 2 m di altezza dal piano di calpestio, in modo da
essere ben visibili.
La segnaletica di sicurezza, con i relativi pittogrammi, deve corrispondere dalla direttiva
europea 92/58 e recepita in Italia con il Decreto Legislativo 14/08/96 n. 493.
La norma UNI EN 1838, art. 4.2.1 prevede nelle vie di esodo un illuminamento minimo sul
pavimento, calcolato in assenza di riflessioni, di:
1 lx sulla linea mediana della via di esodo
0,5 lx in una fascia centrale della via di esodo pari alla met della sua lunghezza
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Ai fini delluniformit, inoltre, il rapporto fra illuminamento massimo e minimo lungo lasse
centrale della via di esodo non deve superare 40.
A tale scopo sono preferibili pi apparecchi di illuminazione piccoli, piuttosto che pochi
apparecchi con grande flusso luminoso; ci migliora anche laffidabilit dellilluminazione di
sicurezza, poich il guasto di un apparecchio produce una diminuzione minore
dellilluminamento.
Nei locali dove si svolgono attivit lavorative che in caso di mancanza dellilluminazione
ordinaria possono determinare un pericolo per gli addetti, deve essere prevista unilluminazione
di sicurezza, in base al D.L. N81 del 09/04/08 (presenza di macchine con parti in movimento o
utilizzo di movimentazione merci tramite muletti)
In detti ambienti deve essere garantito un illuminamento di sicurezza sul piano di riferimento, ad
esempio il piano di lavoro, pari ad almeno il 10% dellilluminamento necessario in condizioni
ordinarie, con un minimo di 20 lux, UNI EN 1838, art. 4.4.1.
E richiesto inoltre che luniformit di illuminamento non sia superiore a 10 lx.
Lilluminamento deve essere ottenuto con sorgenti luminose che non creino effetto
stroboscopico.
Il servizio di illuminazione di emergenza affidato a singole lampade autonome o ad
accumulatori con inverter inseriti nei corpi illuminanti ordinari che assicurino una autonomia di
funzionamento di almeno 1 ora per deposito e laboratorio e 2 ore per gli uffici. Lilluminazione di
sicurezza entrer automaticamente in servizio entro un tempo breve inferiore a 0.5 sec. e
contemporaneamente al mancare dellalimentazione principale, al ritorno dellalimentazione
principale lilluminazione di sicurezza di disinserir automaticamente. Limpianto di sicurezza
deve essere sempre inserito in condizioni di funzionamento. I circuiti di alimentazione devono
essere indipendenti dagli altri circuiti, la protezione dei circuiti contro i corto circuiti e contatti
indiretti deve essere assicurata mentre quelli contro i sovraccarichi pu essere omessa.
I conduttori di detti circuiti devono essere per tensione nominale non inferiore a 450/750V ed
essere del tipo non propagante lincendio secondo CEI 20.22.
Lilluminazione di sicurezza sar prevista in tutti i luoghi con presenza personale in modo da
garantire un adeguato deflusso anche in assenza di tensione di rete. Inoltre saranno segnalate
le uscite di sicurezza con lampade autonome e pittogramma con indicazione delle vie di fuga e
delle uscite di sicurezza.
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Si dovr provvedere a dotare limpianto di un registro dei controlli periodici in cui devono essere
riportate tutte le prove effettuate con i relativi risultati ottenuti.
Il registro deve essere affidato ad una persona responsabile indicata dal proprietario del locale
e deve essere collocato in un luogo tale da essere facilmente reperibile. Nel registro devono
essere riportate almeno le seguenti informazioni:
Data di messa in funzione dellimpianto, documentazione tecnica del progetto, incluse
certificazioni relative ad eventuali modifiche;
Data di ogni verifica o ispezione periodica;
Data e breve descrizione di ogni manutenzione, verifica o revisione effettuata;
Data e breve descrizione di eventuali difetti riscontrati e delle azioni correttive intraprese;
Data e breve descrizione di qualsiasi alterazione dellimpianto di illuminazione di
emergenza;
Se presente un sistema automatico di prova (auto-diagnosi), ne devono essere
descritte le caratteristiche principali ed il modo di funzionamento;
Numero di matricola o altri estremi di identificazione del dispositivo di sicurezza;
Identificazione (tramite ragione sociale, indirizzo, etc.) e firma leggibile del manutentore.
Il registro, che deve contenere una sorta di anagrafica degli apparecchi di sicurezza, deve
anche riportare i dettagli sui componenti da sostituire degli apparecchi di illuminazione, come il
tipo di lampada, la batteria e i fusibili.
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Verifica di funzionamento
volta ad accertare la funzionalit complessiva dellimpianto ed in particolare la corretta
commutazione e la funzionalit delle sorgenti di illuminazione. Consiste, oltre che nel rispetto di
eventuali indicazioni del costruttore e/o dellinstallatore, nelleffettuazione della seguente serie di
controlli.
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Verifica di autonomia
volta ad accertare che i dispositivi che realizzano limpianto di illuminazione di sicurezza
assicurino lautonomia di impianto, a seguito del tempo di ricarica previsto dalla legislazione
vigente.
Consiste nella misurazione dellautonomia dell'impianto di ogni singolo apparecchio di tipo
autonomo, mediante esecuzione della seguente operazione: viene simulata una interruzione
dellalimentazione ordinaria e si verifica (visivamente) lintervento e la durata in funzionamento
in modalit emergenza degli apparecchi di illuminazione e segnalazione di sicurezza, per il
tempo previsto dallambiente dinstallazione. Se gli apparecchi testati non garantiscono
lautonomia di impianto, le batterie devono essere sostituite.
Giustamente la normativa prevede, in alcuni casi limpossibilit di effettuazione della verifica
dellautonomia con esame a vista contemporaneo del momento di effettivo spegnimento di tutti
gli apparecchi installati.
In tali casi necessario limpiego di apparecchi e/o sistemi di illuminazione di emergenza
che consentono la verifica automatica delleffettiva autonomia.
La frequenza con la quale devono essere eseguite le verifiche di autonomia, secondo il nuovo
documento UNI, almeno annuale, anche se consigliata una periodicit trimestrale.
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Verifica generale
Consiste nella verifica complessiva dellefficienza degli apparecchi di sicurezza del rispetto
dei requisiti illuminotecnici di progetto, mediante la seguente serie di controlli.
La frequenza con la quale devono essere eseguite le verifiche generali, secondo il nuovo
documento UNI, almeno annuale, anche se consigliata una periodicit semestrale.
Tutti e tre i tipi di verifica periodica, funzionamento, autonomia e generale, devono essere
effettuate, cos dice la norma UNI 11222, in conformit a quanto disposto dallart. 7 della norma
CEI EN 50172.
Tutte le verifiche che prevedono la scarica completa, devono svolgersi in periodi di
basso rischio per permettere la ricarica delle batterie, oppure se non fosse possibile,
bisogna adottare adeguate misure di sicurezza fino alla ricarica delle batterie. Nel caso
della verifica dellautonomia, ad esempio, bisogna permettere la ricarica delle batterie in
tempo per il possibile utilizzo in un eventuale black-out;
Effettuare una verifica giornaliera degli indicatori di corretta alimentazione degli
apparati ( un semplice esame a vista e non necessita di prove di funzionamento);
Effettuare una verifica mensile eseguendo una prova funzionale degli apparati,
simulando un guasto dellalimentazione ordinaria per un periodo sufficiente a verificare la
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IDENTIFICAZIONE AMBIENTI
Con riferimento agli agenti esterni si riportano in tabella i vari ambienti presenti, con le norme di
riferimento, e il grado di protezione minimo da rispettare nell'esecuzione dell'impianto.
Il grado di protezione deve essere rispettato sia nella scelta dei componenti, sia nella loro
installazione.
(*): non conoscendo luso a cui verr destinato lo stabile, gli impianti previsti e predisposti dovranno essere idonei
per ambienti a maggior rischio in caso di incendio.
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RCL S.r.l 37
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DESCRIZIONE LAVORI
QUADRI DI DISTRIBUZIONE
A valle del contatore Enel, nellapposito vano, sar installato un quadro elettrico realizzato con
carpenteria in doppio isolamento, da parete con doppia porta e pannelli interni con fissaggio a
vite, dove verr installato linterruttore generale 4 x 20 A con rel differenziale selettivo con
soglia Id 1A.
Allinterno del capannone, in posizione protetta, verr posto il quadro generale, costituito da
carpenteria in PVC da parete con grado di protezione IP55.
Su questo quadro saranno montati gli interruttori a protezione delle linee di alimentazione luce e
prese di servizio capannone e le linee alimentazione servizi igienici/spogliatoi ed uffici.
Al termine dellesecuzione dei quadri si dovr produrre lo schema elettrico, la dichiarazione di
conformit dello stesso ed apporre sul fronte quadro la targhetta di identificazione come
richiesto dalla Norma CEI 17.13/1
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QUADRO SOTTOCONTATORE
RCL S.r.l 39
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QUADRO GENERALE
RCL S.r.l 40
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DISTRIBUZIONE PRINCIPALE
Dal quadro sottocontatore, con cavo FG7OR 4x10mmq., posato in cavidotto si alimenter il
quadro elettrico generale.
Dal quadro generale le utenze saranno collegate con conduttori FG7OR, posati nella canalina
dorsale fissata a parete con staffe di tipo pesante ed idonei tasselli, con percorso evidenziato
sulle tavole allegate, e con conduttori N07V-K posati nelle tubazioni a vista nella zona
uffici/servizi.
Tutti i conduttori indipendentemente dal tipo dovranno essere contrassegnati mediante fascetta
con sigla che ne identifica il servizio ad entrambi le estremit.
Tutti i conduttori prima di essere collegati alle morsettiere dovranno essere capocordati con
appositi terminali.
I conduttori giallo/verdi saranno impiegati esclusivamente quali conduttori di protezione e non
potranno essere utilizzati per nessun altro circuito.
La sezione dei conduttori da impiegare sar quello riportato sugli schemi allegati e non sar
pertanto ammessa la posa di conduttori di sezione inferiore.
RCL S.r.l 41
098-pr-14
RCL S.r.l 42
098-pr-14
Considerando la struttura e laltezza del capannone, si adottano dei corpi illuminanti IP65
secondo norme CEI 34.21 IEC598 con lampade a led a sospensione da 188W.
La distribuzione ai corpi illuminanti sar realizzata con cavi FG7OR posati in tubazione PVC
autoestinguente derivati dalla dorsale in canalina.
La protezione delle linee sar centralizzata nel quadro generale, mentre le accensioni saranno
realizzate con pulsantiere posizionate allingresso dei reparti, come da planimetrie allegate.
E previsto un quadro prese di servizio composto da presa CEE 3x16A+N+T e presa CEE
2x16A+T protette a monte da un interruttore magnetotermico differenziale con sensibilit 30mA,
posato nel quadro generale.
Tutte le prese devono essere di tipo interbloccato con protezione locale tramite fusibili, il grado
di protezione deve essere IP65, le prese devono essere montate su apposite basette che
consentiranno il cablaggio delle stesse, la derivazione della linea dorsale deve essere realizzata
rispettando il grado di protezione IP65, le giunzioni devono essere effettuate con appositi
morsetti autoestinguenti che non interrompono il conduttore principale, la tubazione in discesa
deve essere in PVC pesante autoestinguente per sopportare eventuali sollecitazioni
meccaniche.
RCL S.r.l 43
098-pr-14
LUCE EMERGENZA
RCL S.r.l 44
098-pr-14
Limpianto degli spogliatoi, servizi igienici ed uffici sar derivato dal quadro generale e verr
eseguito con tubazione sottotraccia, in cui saranno posati conduttori N07V-K con sezione
riportata sugli schemi allegati.
Sono previste delle prese di servizio nelle posizioni riportate sulle piante allegate e delle prese
per i posti lavoro composti da 2 prese bivalenti 2x10/16A+T e una presa schuko 2x10/16A+T
alimentati da linea normale e 2 prese schuko 2x10/16A+T alimentati da linea preferenziale.
Limpianto di illuminazione sar realizzato con lampade led, posati come da planimetria
allegata, ed alimentati con conduttori FG7OR in formazione 3G1.5mmq., posati nel
controsoffitto o a plafone.
Il comando delle luci realizzato allingresso degli ambienti.
In ogni ufficio sar posata una lampada autonoma di emergenza con lampada led compatta da
11W e scheda di autodiagnosi.
RCL S.r.l 45
098-pr-14
RCL S.r.l 46
098-pr-14
RETE DI TERRA
La rete disperdente da realizzare, come riportato sulle piante allegate, con corda rame nuda
1x35mmq., posata ad una profondit di 50cm dal piano di calpestio e con dispersori intenzionali
costituiti da paline a croce 2000x50x5, posate in pozzetti ispezionabili.
Dallimpianto disperdente con corda isolata 1x35mmq. si collegher il nodo equipotenziale
principale posto allinterno del quadro elettrico generale, a cui saranno collegati tutti i conduttori
di protezione e i conduttori equipotenziali principali.
Tutti i conduttori isolati della rete di terra devono essere contraddistinti in modo univoco per
tutto l'impianto del bicolore giallo-verde.
I conduttori devono essere identificati mediante targhette con idonea segnalazione.
I collegamenti equipotenziali principali sono destinati ad assicurare lequipotenzialit di tutte le
masse estranee come ad es. tubazioni metalliche o strutture entranti nelledificio ed interessanti
la base delledificio stesso.
Tutti questi collegamenti equipotenziali principali devono fare capo al collettore principale di
terra o a quello pi vicino se ne esiste pi di uno.
La norma prescrive per questi conduttori le seguenti sezioni minime:
met della sezione del conduttore di protezione di sezione pi elevata dellimpianto, con
un minimo di 6 mm; non richiesto che la sezione superi 25 mm se il conduttore
equipotenziale in rame, o presenta un sezione di conduttanza equivalente se il
conduttore di materiale diverso.
RCL S.r.l 47
098-pr-14
VERIFICHE DI COLLAUDO
Durante la costruzione o alla fine della stessa e comunque prima di essere messo in servizio,
ogni impianto elettrico deve essere verificato a vista e provato per verificare la rispondenza a :
Disposizioni di legge;
Prescrizioni dei VV.FF.;
Prescrizioni particolari concordate in fase di offerta;
RCL S.r.l 48
098-pr-14
RCL S.r.l 49
098-pr-14
Questa misura si esegue, utilizzando un dispersore ausiliario ed una sonda di tensione, con
appositi strumenti di misura col metodo volt-amperometrico.
La sonda di tensione deve essere posta in un punto sufficientemente lontano dell'impianto di
terra perch allontanandosi ulteriormente, la resistenza di terra varia in modo trascurabile.
Il dispersore ausiliario deve trovarsi a una distanza, sia dall'impianto di terra sia dalla sonda di
tensione, non inferiore alla distanza della sonda di tensione dall'impianto di terra stesso.
La sonda di tensione ed il dispersore ausiliario si possono ritenere sicuramente
sufficientemente lontani dall'impianto di terra quando sono situati a una distanza dal suo
contorno pari ad almeno 5 volte la dimensione massima dell'impianto stesso.
RCL S.r.l 50
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ESAME A VISTA
L'esame a vista deve accertare, avvalendosi anche della documentazione di progetto, che i
componenti dell'impianto elettrico siano conformi alle prescrizioni di sicurezza, siano scelti
correttamente e installati in conformit alla norma CEI 64-8, e non siano danneggiati
visibilmente in modo tale da compromettere la sicurezza.
La conformit alle prescrizioni di sicurezza pu essere accertata dall'esame di marchi,
certificazioni, dichiarazioni di conformit rilasciate dal costruttore.
L'esame a vista deve comprendere, di massima, le seguenti verifiche
Sistemi di protezione contro i contatti diretti. Tale verifica comprende la misura delle distanze,
e riguarda ad esempio la protezione mediante barriere o involucri o mediante
distanziamento;
Presenza di protezione contro la propagazione del fuoco e sistemi di protezione contro gli
effetti termici;
Scelta dei conduttori per quanto riguarda la loro portata e la caduta di tensione;
Scelta e taratura dei dispositivi di protezione e di segnalazione a funzionamento continuo;
Presenza e corretta installazione dei dispositivi di sezionamento e di comando;
Idoneit delle apparecchiature e delle misure di protezione contro le influenze esterne;
Identificazione dei conduttori di neutro e di protezione;
Presenza di schemi, di cartelli monitori e di informazioni analoghe;
Identificazione dei circuiti, degli interruttori, dei morsetti, ecc.;
Idoneit delle connessioni dei conduttori;
Agevole accessibilit dell'impianto per interventi operativi e di manutenzione.
RCL S.r.l 51
098-pr-14
PROVE
Per quanto applicabili, e preferibilmente nell'ordine indicato devono essere eseguite le prove e
le misure elencate nel seguito.
Nel caso che qualche prova indichi la presenza di un difetto, tale prova e ogni altra prova
precedente che possa essere stata influenzata dal difetto segnalato devono essere ripetute
dopo l'eliminazione del difetto stesso. i metodi di prova descritti nel seguito costituiscono metodi
di riferimento, ammesso l'uso di altri metodi di prova, purch essi forniscano risultati
ugualmente validi.
RCL S.r.l 52
098-pr-14
RCL S.r.l 53
098-pr-14
Deve essere verificato che la resistenza di isolamento tra le parti attive del circuito in prova e
quelle di altri circuiti, la terra e il conduttore equipotenziale, con tutti gli apparecchi utilizzatori
per quanto possibile collegati, non sia inferiore a quella nella tabella sopra riportata.
Prove di funzionamento
La misura della caduta di tensione deve essere eseguita fra il punto di inizio dell'impianto e il
punto scelto per la prova; si inseriscono un voltmetro nel punto iniziale ed un altro nel secondo
punto (i due strumenti devono avere la stessa classe di precisione).
Devono essere alimentati tutti gli apparecchi utilizzatori che possono funzionare
contemporaneamente: nel caso di apparecchiature con assorbimento di corrente istantaneo si
fa riferimento al carico convenzionale scelto come base per la determinazione della sezione
delle condutture.
Le letture dei due voltmetri si devono eseguire contemporaneamente e si deve procedere poi
alla determinazione della caduta di tensione percentuale che non deve essere superiore al 4%
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098-pr-14
ALLEGATI
Dimensionamento conduttori
Schema quadro elettrico sottocontatore
Schema quadro elettrico generale
Planimetria distribuzione impianti: luce ordinaria, luce demergenza, forza motrice e rete
disperdente di terra.
RCL S.r.l 55
R C L srl
Progetti e consulenze di impianti elettrici
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RCL S.r.l.
Progetti Impianti elettrici