Il Mistero Di Movharius - Breve Racconto Horror

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Il Mistero

di
Movharius
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attinga da questo testo pu essere perseguito per plagio ai sensi dellarticolo
624 del codice penale Chiunque s'impossessa della cosa mobile [c.p. 631]
altrui, sottraendola a chi la detiene, al fine di trarne profitto per s o per altri,
punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 154 a
euro 516 [c.p. 29] (3).
Pu contenere: errori ortografici e di sintassi causa sviste in fase di correzione.

Parte Prima
Chi muore, giace.
Chi vive, non trova pace.

Rmy Lestier aveva appena finito il suo turno di lavoro. Si occupava


di stampare le copie de la Gazette de Paris, il giornale pi influente
in tutta la Francia a quegli anni. Come al solito, le pagine fumanti e
profumate di inchiostro avrebbero parlato di Enrico XV e i suoi
segreti. Il suo nascondersi, lasciando ai suoi ministri il dovere di
amministrare Parigi e tutta la Francia. Le sue numerose amanti, che
stavano man mano facendo crollare la buona impressione che
aveva fatto sul popolo. Ormai Enrico XV non era pi il Beneamato,
non per tutti i francesi almeno. Rmy, personalmente, ammirava
molto loperato del suo sovrano, tant che aveva sempre
desiderato di incontrarlo. Sperava ancora in una sua visita agli
uffici, pronto a complimentarsi con lui per i suoi successi in terra
europea. Quel giorno il lavoro era stato duro e le copie stampate
ben oltre il milione. Rmy era stanco, desiderava soltanto sedersi
davanti al camino a fumare la sua pipa prima di coricarsi a letto con
la sua cara moglie. La sua famiglia era benestante grazie al suo
lavoro eppure vivevano in un limbo tra povert e nobilt tra le
strade di Parigi, ben lontani dalle enormi ricchezze della Reggia di
Versailles. Era perso nei suoi pensieri Rmy, mentre camminava per
i vicoli stretti e ciottolati, illuminati appena dalle luci delle lanterne.
Si muoveva a passo svelto, o almeno svelto per quello che gli
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permetteva il suo completo verdastro, giacca, panciotto e pantaloni


come un vero gentiluomo. Si controll lorologio attaccato al
panciotto. Erano le ventidue, e gi per le strade non brulicava
anima viva, fatta eccezione per qualche mendicante, qualche
ladruncolo e le cortigiane, quasi sempre vecchie e basse con un
bagaglio di lardo sotto i corsetti stretti, che speravano le facesse
sembrare snelle. Tutte le botteghe erano chiuse, le insegne
intagliate nel legno brillavano alla luce della luna mostrandosi a
Rmy: i fornai, gli artigiani, i calzolai, le banche, i sarti. Tutti chiusi a
quellora, ma forse qualcuno ancora lavorava nel silenzio della
notte, magari accompagnandosi con la luce di una candela.
Lo sguardo verdastro di Rmy si pos su una carrozza in arrivo nella
strada stretta proprio di fronte a lui. Si pass una mano tra quei
pochi riccioli grigiastri che ancora gli rimanevano sul cranio
stempiato e ricoperto di efelidi. La carrozza trainata da due cavalli
neri, si ferm proprio al fianco di Rmy.
Oh! Qualche messere richiede i miei servigi di stampa? Messere,
passi con calma nei miei uffici. Domani, a met del d. Adesso non
posso proprio aiut-... Sinterroppe, Rmy. Non perch non volesse
parlare, piuttosto perch qualcosa gli trapass cos velocemente la
gola da non dargli tempi di reagire. Forse non se ne rese nemmeno
conto. La testa cadde atterra con un tonfo, mentre il corpo da cui
colava sangue rimase in piedi ancora per qualche istante. La porta
della carrozza si chiuse e in tutta fretta svan nella nebbia. Non
cera nessun cocchiere a domare i cavalli, ne forse nessun
passeggero. Quando il corpo cadde, le urla di una cortigiana
invasero il vicolo. Si era trovata la testa di Rmy ai suoi piedi. Il
tipografo non avrebbe mai rivisto sua moglie, n avrebbe pi
coronato il sogno di incontrare Enrico XV.

Quattro ore dopo


Quante le vittime, questa notte? chiese la guardia dal farsetto
blu. Aveva laria stanca, laria di chi aveva inseguito per tutta la
notte la scia di cadaveri che un pazzo si era lasciato alle spalle. Le
strade di Parigi non erano pi sicuro da molto tempo, ma cos tanto
omicidi in una sola notte incutevano preoccupazione e paura nel
cuore di ognuno.
Quattro uomini e quattro donne. Rmy Lestier, tipografo. Vernest
Girard, ristoratore. Maul Chagnon, giovane pittore. Omer Pomeroy,
ambasciatore estero. Antonine Leclair, creditore. Isabelle Abadie,
cortigiana. Sonia Vaugevois, ancella alla corte di Versailles. Infine
Ursula Batteux e Henriette Trottier, ballerine del ComdieFranaise. rispose un'altra guardia, dal farsetto rosso. Aveva
appuntato i nomi di tutte le vittime, la loro et e la causa della loro
morte. Era difficile non conoscere ogni singolo uomo in un quartiere
cos influente di Parigi.
Che Dio ci salvi. Nessun uomo pu compiere una simile strage in
cos poco tempo.
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No, nessuno. Tutti gli omicidi sono distanti tra di loro, e tutti sono
stati commessi nella stessa maniera. Come possiamo venirne a
capo?
Noi? Oh, no. Unaltra guardia si pales allombra delle lanterne
che illuminavano la caserma. Tutte le armi tirate a lucido, erano
sistemate lungo i muri. Fucili a pietra focaia, a percussione, a
miccia. Pistole ad avancarica, a focile, a pietra focaia, a ruota.
Fioretti, stocchi, sciabole, spade, alabarde e picche. La guardia di
Parigi aveva il pi vasto assortimento di armi che ci si poteva
aspettare, quasi fossero pronti per una guerra. I corpi morti delle
nove vittime stavano coperti da bianchi teli di seta, con accanto
posta la rispettiva testa. Gli stessi medici forensi erano arrivati per
le analisi, ma attendevano il consenso di proseguire con la
necroscopia.
Capitano Hubert. esordirono in coro al cospetto del nuovo giunto.
Casi del genere non ci competono. Radunate i cadaveri e le loro
teste, saranno le sezioni speciali di Versailles a sezionarli. E un
ordine diretto dal nostro sovrano, ci arrivato dai suoi consiglieri.
Sezioni speciali?
I Cacciatori di Versailles.

Parte Seconda
Ci che bramo pi del sangue,
il tuo corpo e il mio, lamore abbondante.

Erano stati cos veloci ad appropriarsi della stanza in cui erano


custoditi i cadaveri, che le stesse guardie non avevano avuto il
tempo di spiegare loro nulla. I due membri della sezione speciale
erano arrivati alle prime luci dellalba, in fretta e furia, e si erano
subito messi a lavoro. Non avevano parlato con anima viva, erano
semplicemente entrati e si erano messi a lavorare. Nessuno faceva
domande ai Cacciatori di Versailles, creavano troppo timore. Si dice
che avessero avuto troppo a che fare con le belve e troppo poco
con gli uomini, tanto da arrivare a comportarsi come loro. Ma era
soltanto un mito, Armand Florian Baudier e Victorie Marie-Jean
Dupont erano soltanto professionisti sopravvissuti al massacro di
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Versailles. Qualche anno prima, nel 1722, belve di ogni genere


avevano tormentato la reggia ed i suoi nobili. Armand era giunto a
corte, dicendo di sapere come combattere queste creature. Enrico
XV gli permise di addestrare una grossa parte della corporazione
delle guardie reali allo scopo di abbattere queste creature lupine.
Lunica di tutte le reclute che scamp la morte per via delle belve e
seppe combatterle al pari del suo maestro, fu Victoire, fino ad allora
camuffatasi da uomo.
A cosa vi servono tutte questefiale? Una guardia irruppe nella
stanza. Era giovane, il volto puntellato di lentiggini e il portamento
insicuro, di chi era spinto dalla curiosit ma che avrebbe preferito
non parlare.
Quelle boccette verdi sono estratto di verbena. Imbeviamo
proiettili e lame con questo liquido per affrontare streghe e
succhiasangue. Le fiale rosse sono fiale di sangue di belva, ricchi di
tossine. Ce le iniettiamo endovena, al fine di divenire autoimmuni
alle trasformazioni. Distillato dassenzio, veleno di vipera, estratto
di ghiandole di tarantola. Potrei continuare per ore, e non vedo
come questo possa interessarti. Armand si sfil i guanti bianchi
imbrattati di sangue e pos il bisturi. A quanto pare il ragazzino
aveva preso di mira il suo panciotto di placche armate,
abbandonato sulla sedia nellangolo della stanza. Tra i vari tipi di
proiettili di mercurio e dargento, spiccavano numerose piccole
boccette di vari colori diversi. Sperava che la spiegazione avesse
esaurito almeno in parte le curiosit del giovane, per poterlo
distogliere dallinterrompere ancora lispezione dei corpi. Armand
era giovane, cos giovane da non sembrare a primo avviso un
cacciatore di mostri. Aveva trentanni ed un fisico ben temprato,
sembrava una statua di marmo. Il viso squadrato e pallido, era
governato da labbra carnose ed occhi piccoli, simili ad opali bianchi.
Un colore inusuale, forse dovuto allalto carico di tossine nel
sangue.
Chiedo scusa, messer Armand...il capitano mi ha mandato qui per
chiedervi se avevate bisogno del nostro aiuto. N-non ci avete fatto
nessuna domanda sulle vittime La giovane guardia si strinse
nelle spalle, abbassando il capo per limbarazzo e la paura. Avevano
mandato lui a parlare con i temibili cacciatori perch era la nuova
recluta, doveva fare esperienza.
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Una cosa ci sarebbe. La donna schiocc la lingua sul palato,


specchiandosi negli occhi vitrei della testa calva che reggeva tra le
mani. Le vittime. In quanto tempo sono morte? Erano molto
distanti tra loro? Victorie volt lo sguardo cristallino sulla recluta,
che arross. Era una dama degna dei balli di ogni reggia del mondo,
lei. Il suo viso dolce dai lineamenti perfetti lasciava ingannato
chiunque la guardasse. Era molto snella e dalle curve piene. Il
bustino che indossava le accentuava non poco la forma dei seni,
appena coperti dai boccoli doro della sua lunga chioma. La guardia
cerc di non guardare, soprattutto perch pot palpare sopra di se
lo sguardo incombente di Armand, geloso.
In circa unora abbiamo ricevuto le segnalazioni di tutte le morti.
Tutte le vittime sono state uccise nei pressi dei quartieri ricchi,
sistematicamente molto distanti e sparpagliate. E-eccoqui ho una
mappa degli incidenti. Il giovane lentigginoso allung una
pergamena ingiallita verso la donna, ma fu Armand ad afferrarla.
Ti ringraziamo, guardia. Rimani qui, ci potrai essere ancora utile.
Armand? Victorie pos la testa vicino al cadavere a cui
apparteneva e con leggiadria si port alle spalle del compagno,
cingendogli i fianchi con le mani fredde e affusolate.
Sono omicidi sparsi, senza senso. Come una belva, ma le belve
non si prenderebbero mai la briga di decapitare le vittime. Loro
sbranano i corpi, dilaniano le carni. Questo diverso. Non c una
logica negli attacchi, non la vedo mentre Armand parlava,
Victoire si allung a baciargli lincavo del collo, spostandogli i lunghi
capelli corvini che arrivavano oltre le spalle.
D-desiderate essere lasciati soli? Il colore del viso della giovane
guardia era pi acceso delle sue lentiggini, cos come il suo disagio
in quel momento.
No. Stavamo solo giocando. Puoi dirci i nomi delle vittime, in
ordine? Solo i nomi. Armand accarezz i capelli di Victorie,
lasciandosi andare indietro col collo. Dopo qualche istante la donna
si plac, tornando ad analizzare i cadaveri. Erano diventati amanti
durante gli anni delladdestramento, e come le belve cercavano la
carne umana, loro due si desideravano continuamente. Era nato
questo legame tra di loro, un amore morboso e forte che aveva
permesso loro di rimanere uniti tutti questi anni.
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Maul, Omer, Vernest, Henriette, Antonine, Rmy, Isabelle, Ursula


e Sonia. Ma non capisco perch vi servano i nomi, le vittime sono
state tutte uccise nella stessa maniera e probabilmente non si
conoscevano nemmeno. Non trovate strano il modo in cui sono stati
commessi gli omicidi?
No. Cos agisce un assassino seriale. I tagli sono cos precisi da
essere arte ai miei occhi. Analizzerei volentieri i luoghi degli omicidi,
ma vi stupide guardie li avete insozzati di sporcizia. Trascrivimi i
nomi in elenco, ragazzino. Subito. Armand mise a sedere la
giovane guardia e gli porse un calamaio ed una pergamena.
Cosa credi contengano i loro nomi?
Oh vedrai, mon cher.
Ecco fatto, messere. rispose la giovane guardia.
Cerchia tutte le iniziali. asser Armand, osservando la lista di
nomi. Il giovane, sbigottito, esegu.
Movharius. E un nome pronunci la guardia, lasciando cadere il
calamaio.
Come sospettavo. Possiamo risalire a qualche informazione in pi,
secondo te?
C-certoho sentito questo nome. Deve esserci un giornale, dei
dati storici.
Sei veramente molto sveglio, giovane guardia. Come ti chiami?
esord Armand.
Bastien, signore. Bastien Barbier.
Bene, Bastien Barbier. Noi abbiamo finito per ora. Informa le altre
guardie dei nostri progressi e cerca le informazioni su questo
Movharius, con molta discrezione. Lavora bene e vedr di mettere
buona parola con Enrico XV. Meriti di essere una guardia reale, sei
troppo sveglio per essere una semplice guardia cittadina. Ci trovi al
Goblin, lungo la Senna. Armand radun tutti i suoi oggetti,
indossando la lunga giacca.
Mon cher. chiam, e Victoire lo raggiunse. Senza che Bastien
potesse rispondere i due cacciatori lasciarono la stanza,
chiudendosi la porta alle spalle. Bastien ebbe un sussulto e
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rinvenne dalla sua muta gioia e velocemente abbandon la stanza:


rimanere con otto cadaveri decapitati in una stanza chiusa, non era
tra le sue priorit. Avrebbe cercato i vecchi articoli di giornale,
setacciato i registri di nascita e morte pur di trovare questo
fantomatico Movharius.

Mon amour? Eri geloso di quel ragazzino, vero? La soave voce di


Victoire fuoriusc dalle sue labbra morbide e piene, raggiungendo
lorecchio di Armand come un bacio passionale. La locanda Il
Goblin non era certo il miglior alloggio di Parigi e veniva per questo
poco considerato. Armand lo aveva scelto apposta, desiderava pace
e tranquillit nel legame intimo con Victoire.
Impossibile non essere geloso. Ogni lembo della tua carne pura
arte. Mi appartiene. La prima volta che fui tra le tue cosce te lo feci
presente. Ti bramo pi del sangue, pi dellebrezza di uccidere.
Armand si mosse appena, scostando le lenzuola giallognole del
giaciglio di paglia. Era nudo, mostrando alla luce delle lanterne le
numerose cicatrici che affliggevano il suo corpo. Cosce, spalle,
addome, persino linguine era ricoperto da cicatrici. Nulla di tutto
ci aveva toccato per la sua mascolinit, contro cui adesso,
furbamente, Victoire ci si stava strusciando con le natiche.
Labbraccio di Armand che la strinse al corpo la fece sorridere. Si
lasci stringere il seno dal suo compagno, sapeva che Armand
amava pi di ogni altra cosa farlo.
Oh, mon amouradoro quando mi parli cos. gemette appena,
perch la presa di Armand sul suo seno si fece pi decisa.
Ancora.
Non sei ancora sazio? Mh, va bene mon amour..ah!

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Parte Terza
Macchinare segreti,
affare umano.

I due cacciatori avevano per ore continuato ad amarsi, avvinghiati


nudi tra sudore e gemiti. Era passato cos tanto tempo, che erano
caduti nellabbraccio del sonno senza rendersene conto, e ben
presto la notte era giunta nuovamente a Parigi. La locanda a
quellora tarda era pi movimentata. Vecchi nobili ubriachi si
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appoggiavano addormentati sul bancone, lasciando incustoditi i


propri borselli che venivano, senza esitazione, rubati dalle mani abili
dei bambini ladro. Cos i malfattori raccattavano il loro denaro,
inviando i bambini, spesso orfani o, peggio, strappati dalle loro
famiglie per una richiesta di riscatto mai ricevuta, finendo a rubare
agli angoli delle strade o nelle taverne. Il piano di sopra era quasi
disabitato. Degli unici due alloggi disponibili, soltanto uno era
occupato. Questo aveva permesso ad Armand e Victoire di non
contenere loro stessi nel proprio giaciglio. Cominci a piovere. Laria
si fece presto umida, quagliandosi sui vetri scheggiati della locanda
mentre la pioggia, goccia per goccia, ticchettava dolcemente alle
finestre. Eppure in quella pioggia cera qualcosa di strano, qualcosa
di brutto. Rumori crudeli sommessi si perdevano tra le bestemmie
dei mendicanti che cercavano riparo sotto gli archi delle case dei
ricchi. Passi felini sul ciottolato delle strade parigine, passavano
inosservati nelloscurit della notte Ma Armand riusc a sentirlo. Un
sibilo dacciaio, un gesto veloce di pochi istanti. Scatt velocemente
dal letto con indosso solo lintimo, spalanc velocemente la finestra
quasi scardinandola e balz fuori, in strada. La caduta e limpatto
delle ginocchia avrebbero destabilizzato qualsiasi essere umano,
ma Armand non accus il corpo e cominci a correre. Insegu il
sibilo, lo stridore dacciaio. Corse alla cieca in cerca di qualcosa di
invisibile, che ben presto si confuse tra numerosi altri rumori. Le
risate dalle abitazioni, il ticchettare dellorologio di Notre-Dame a
segnare la mezzanotte, la musica degli artisti sul cantiere del Pont
au Doublein un istante tutti questi rumori invasero Armand, e il
sibilo scomparve.
Dannazione. esclam, stringendo i pugni con forza. Qualsiasi cosa
fosse, quel rumore aveva a che fare con gli omicidi e Movharius. Lo
sapeva, lo avvertiva.
Mon amour, potevi avvertirmi. la voce alle sue spalle lo colse di
sorpresa. Si volt a guardare Victorie, che aveva avuto tutto il
tempo di vestirsi di una camicetta scollata che le ader al corpo,
grazie alla pioggia. Ho trovato questo. Si sta rovinando per la
pioggia. Armand raccolse tra le mani la pergamena che Victorie gli
aveva allungato e cerc di leggerla mentre la proteggeva dalla
pioggia. Era un articolo della Gazette de Paris del venti ottobre
1632.
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IMPICCATO UOMO SACRILEGO ASSASSINO DI DONNE E BAMBINI


Movharius Levremont, stregone ed eretico di Parigi stato condannato a morte con
limpiccagione.
Accusato della morte di venti donne e dodici bambini, morto ieri 19 ottobre 1632.
Il suo corpo verr donato alla Senna, poich nessun cimitero pu ospitare tale
immondo uomo. Che Iddio ragguardi i suoi seguaci dal commettere simili atti.

Il resto dellarticolo sul retro della pergamena di carta era illeggibile,


ormai bagnato dalla pioggia. Ma ci che serviva alla risoluzione del
mistero era tra le mani di Armand. Nove morti, le quali iniziali
compongono il nome di un uomo morto nel 1632, impiccato per
aver ammazzato donne e bambini. Poteva un uomo morto ben 93
anni prima aver ucciso quelle persone? Forse. Potrebbe qualcuno
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aver voluto omaggiare quellassassino, tramite riti occulti?


Probabile. Lunica prova tangibile dellidentit di Movharius aveva
aperto pi domande che risposte, e una guardia era sparita.
Dovera Bastien Barbier? Era stata rapito o ucciso? Le menti di
Armand e di Victorie erano confuse.
Il pezzo di carta dove gli ho fatto stilare i nomi, nella caserma. Ha il
suo odore.
Intendi rintracciarlo cos, mon amour? Non siamo segugi,
nemmeno belve.
Noi no. Ma conosco chi pu farlo per noi. Se troviamo il povero
Bastien, sperando sia ancora vivo, troveremo anche lassassino di
quelle persone. Il mostro.
Lhai fiutato anche tu, vero, mon amour? Olezzo di belva, nellaria.
Sibilo dacciaio, artigli.
S, mon cher. Deve trattarsi per forza di una belva.
Andiamo in caserma, non perdiamo tempo. Ogni istante che
perdiamo pu essere fatale.
Vestiamoci prima, mon cher.
Chi sar il nostro segugio?
Lo scoprirai presto.

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Parte Quarta
Lempio preda delle sue iniquit,
padrone unico della sua dannazione.
Fuori Parigi, tra le campagne affollate e le dimore private dei nobili,
vi un castello che spesso passa inosservato a molti, oppure forse
viene evitato di proposito. I parigini lo chiamano Dragomir. E un
castello maestoso, circondato da ettari di terreno in cui cresce un
giardino di verbena, violette, piante tetre e ricurve su se stesse.
Lesterno del castello in rovina, appare eroso dal tempo e dalle
intemperie, i gargoyle piazzati sulle decine di torri tegolate avevano
ormai molte parti mancanti. Ledera era cresciuta su gran parte
della struttura, dimostrando ancora una volta il totale abbandono.
Gli archi rampanti e i contrafforti spiovevano da entrambi i lati della
costruzione imponente, che si stagliava alta verso il cielo. A mezzo
d, gi copriva il sole. Assomigliava alla Cattedrale di Beauvais, ma
pi grande e spaventosa. Nessuno osava entrare nella dimora per
rivendicarla, oppure metterla allasta. Storie di fantasmi
circondavano quellenorme castello e tutti i suoi ettari. La verit
per, era nel mezzo, come Armand aveva detto a Victorie.
Dallenorme recinzione dacciaio in stile gotico, si potevano
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intravedere i mosaici di tutte le finestre, mezzi rotti e coperti dalla


polvere. Armand si approcci, seguito da Victoire, ad aprire il gran
cancello per entrare nellapparente abbandonata propriet.
Non mi hai ancora detto chi stiamo per incontrare. Victoire si
tamburell un dito affusolato sulle labbra rosse e carnose.
Indossava la sua tenuta da cacciatrice, con i capelli legati da un
nastro dietro la testa per poter meglio indossare il bicorno marrone.
Al fianco destro della cintola aveva infoderato uno stocco, al capo
sinistro una pistola a pietra focaia con intarsi doro. Erano vestiti
tutti e due in modo simile, avendo anche lo stesso gusto per le
armi.
Diciamo che lultima cosa che ti manca di sapere sulla mia vita
passata. Incontrerai chi mi ha reso cacciatore di belve, chi mi ha
insegnato a combattere il male. Ma normalmente, qualcosa che tu
vorresti uccidere a prima vista. Quindi tieni basse le armi, e fidati
del mio giudizio. Armand sorrise alla sua compagna e varc il
cancello che, muovendosi, scricchiol non poco emettendo acuti
rumori di ferro arrugginito. Entrarono, attraversando la vasta
viottola ciottolata costeggiata dai fiori e dalle sterpaglie. Qui e l, nei
ciottoli, qualche radice ribelle aveva spaccato la pietra cominciando
a svilupparsi sul percorso. Victoire si perse ad osservare la
vegetazione collassare su se stessa, soffocata dai suoi stessi fiori,
da quelli nuovi e da quelli ormai appassiti. Si chiedeva chi potesse
stare per incontrare, non riuscendo per a capire. Le belve non
erano senzienti, fatta eccezione per i cacciatori ebbri di sangue. I
goul erano creature morte, le streghe erano alleate di Satananon
riusciva a connettere, nella sua mente. Avrebbe dovuto soltanto
aspettare qualche altro piccolissimo, infimo istante, poi avrebbe
saputo.
Passarono sotto grandi volte a crociera ogivale ricoperte dedera,
prima di giungere allenorme portone dacciaio che sembrava
chiudere ermeticamente laccesso, impossibile da aprire. Armand
estrasse dalla cintola che aveva in vita un piccolo bisturi, con il
quale si sfregi il palmo della mano, lasciando che il sangue
sgorgasse libero. Dopodich poggio la mano ferita sulla fenditura
della grande porta, aspettando, mentre il sangue si inerpicava tra i
rilievi della porta. Victoire not solo ora che mostravano battaglie
antiche che lei ignorava, accompagnate da due date. 2 Dicembre
1431 e 10 Gennaio 1477 . La porta cominci lentamente ad aprirsi,
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alzando una fitta nube di polvere che fece tossire entrambi i


cacciatori, quindi quando ci fu abbastanza spazio per passare,
entrarono.
Non mi dire che quello che penso, mon amour. Dovevo portare
paletti dargento.
Non come pensi. Chi vive qui, diverso da ogni altra cosa tu
abbia mai visto.
Attraversarono un lungo corridoio polveroso, agghindato con statue
e candelabri doro che, accesi magicamente, lasciavano ai visitatori
il tempo di guardarsi intorno. Sulle pareti, allombra delle statue
presumibilmente di marmo che raffiguravano un uomo nobile, vi
erano vari dipinti in successione. Uno mostrava lo stesso uomo delle
statue, ben definito. I capelli castano scuro cadevano sulle spalle
ampie e larghe, il volto asciutto era spennellato da una barba piena
e curata. Victoire aveva forse gi visto quel volto, in un museo di
storia. Un altro ritratto ritraeva una donna intenta ad allattare un
bambino, lampio seno di lei era avvolto in una veste dai colori
cangianti. Era una donna bellissima, pens Victoire, osservando le
curve del volto del dipinto su cui cadevano una cascata di riccioli
corvini. Il bimbo che stringeva al petto, per, sembrava morto e
senza vita. Pallido, color cemento, gli occhi chiusi. Vide lo stesso
bambino pi adulto in altri dipinti, assieme alle altre due figure in
vari ritratti familiari.
Vedo che la dama sa apprezzare larte, nevvero? Giunti nella
grande sala, senza accorgersene, i due cacciatori vennero accolti da
una voce profonda e marcata, molto piacevole da udire ed
inquietante allo stesso tempo. Eppure nella grande sala, Victoire ed
Armand non poterono vedre nessuno. Una grande scala adornata da
un lungo tappeto rosso si districava al centro della sala, dividendosi
in due direzioni differenti verso i piani superiori. Tutti i candelabri
della sala si accesero come per magia, e Armand invit Victoire a
sedersi accanto a lui, intorno ad un tavolo posto sotto larcata delle
scale.
Salutem ad te, princeps. Armand rispose alla voce incorporea,
rilassandosi sulla sedia. Seppur sembrava inusuale, era molto a suo
agio in quella regga, conoscendo chi la abitava. Dalle scale
cominciarono a scendere quattro figure, molto adagio. Un uomo,
una donna, un giovane ed una bambina impacciata. Victoire osserv
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attentamente la famiglia. Era chiaro che si trattava di vampiri ma


come le aveva accennato Armand percepiva che erano diversi.
Salve. disse, non sapendo bene come comportarsi.
Per favore, giovane cacciatrice. Lascia che ci introduciamo a te che
di noi nulla conosci. Parl il capofamiglia. Vestiva di un lungo abito
scarlatto daltri tempi, con protezioni presumibilmente dacciaio
sulle spalle e sul petto. Portava gambali armati come quelli dei
cavalieri, ma pi curati. Il suo volto era maturo e ampio, gli occhi
piccoli erano due gemme di sangue. Era esattamente come
mostrato sul dipinto, solo di gran lunga pi bello e di presenza.
Mi chiamo Dracul Balaur, primo vampiro, supremo signore
dellombra, impalatore di uomini. Sono il doppelgnger di Vlad III di
Valacchia, e molti miei successi sono a lui attribuiti. Sono nato e
morto con lui e lho aiutato a costruire il suo impero da voivoda. Mi
sono spostato nel cuore della Francia per proseguire la mia vita con
la mia famiglia, indisturbato, stanco di essere paragonato a quei
vermi della stirpe di Carmina, mostro che io stesso ho ucciso. il
vampiro si prese una pausa, per riverire un profondo inchino ai due
cacciatori. Come aveva raccontato, nei secoli passati aveva
collaborato con Vlad III, voivoda di Valacchia, per scacciare gli
ottomani dai suoi domini. Erano cos simili che il voivoda gli lasciava
il trono, gli permetteva di comandare, cos fino al giorno della sua
morte. Dracul avrebbe potuto abbandonare il corpo dellamico e
adottare definitivamente la sua identit, potendo creare la sua
personale stirpe di vampiri. Scelse invece di sparire nellombra, per
combattere una personale guerra contro la propria stessa razza.
Costei Anastasia Elizabetha Vladescu-Tepes, cugina alla lontana
del conte Vlad III. Ci conoscemmo a corte, nel lontano 1459, e l ci
congiungemmo. Decisi di donarle il mio sangue, cos da condividere
fino allultima era del mondo il nostro amore. la donna giunse alle
parole di Dracul, scendendo la scala mentre si reggeva il lungo
vestito sfarzoso, composto di varie sfumature violacee che
congiungevano tutte nel nero. La sua pelle era bianca come il
velluto, il suo volto tetramente bello. Gli zigomi alti, le labbra
carnose e scarlatte, erano molto pi sensuali che nel quadro.
Bentornato Armand, e benvenuta a te, giovane Victoire. la donna
parl. Conosceva il nome della cacciatrice senza che essa ne avesse
18

fatto menzione. Quella di leggere la mente ed i ricordi era una


capacit riservata ai soli pi alti vampiri.
Scese poi le scale il giovane dai capelli albini e gli occhi neri dalle
pupille giallo cangiante. Era vestito elegantemente con un farsetto
di pelle nera e gambali da cavaliere. Seguit la donna con un
inchino poi si allung verso Armand, stringendogli la mano. Si
conoscevano gi da tempo.
Questo giovane invece Volkan Valerian Balaur, sangue del mio
sangue nato dallamore con Anastasia. Nacque purtroppo morto
perch concepito dal seme infertile di un vampiro e il corpo ancora
umano di mia moglie. Il mio sangue lo resuscit qualche anno dopo,
e fu una gioia immensa.
E la piccola, Conte? Non lho mai vista. Armand avanz la
domanda, e Dracul sorrise, facendo segno alla piccola di avanzare.
La bambina avanz impacciata, vestita come una principessa in un
abito orlato di rosa. I riccioli ribelli rossi gli spiovevano sul viso
lentigginoso, nascondendo a stento due gemme rosse che aveva
come occhi.
Lei era Alice Genisia Regnard, adesso Alice Genisia Balaur. Fu
abbandonata dai suoi genitori davanti ad un bordello, nel cuore
della notte, in balia del pericolo perch ritenuta un mostro. Era nata
gi vampira, e io lho resa mia figlia condividendo con lei il mio
sangue. la piccola Alice si lanci istintivamente tra le braccia di
Victorie, che se la port in braccio seppur leggermente sbigottita e
la lasci giocare col proprio guanto. Armand aveva ragione, questi
vampiri erano molto diversi. La cacciatrice aveva completamente
abbandonato ogni pregiudizio, le era bastata quella presentazione
per capire ci che davvero erano quegli individui. Era riuscita anche
a collegare, grazie alla spiegazione di Dracul, chi egli le ricordasse:
la faccenda del doppione la incuriosiva.
Siamo qui per una vicenda alquanto strana. disse Armand una
volta che tutta la famiglia Balaur sebbe seduta al tavolo.
Le sparizioni. Ne siamo al corrente. I primi ad essere accusati sono
stati proprio i vampiri. Ci chiamano sangue vile, sangue sporco. Non
esitano a renderci la causa di ogni omicidio o sparizione, quando noi
contribuiamo solo alla morte dei nobili corrotti e dei nostri simili.
rispose Dracul, irritato. In effetti la sua famiglia, quando si trattava
19

di nutrirsi, uccidevano personalit scomode o vecchi gi condannati


alla morte.
E stupido tirare in causa i vampiri quando i nove corpi che sono
stati ritrovati hanno ancora tutto il sangue in corpo, e la testa
perfettamente decapitata. In ordine di uccisione, la prima lettera dei
loro nomi forma il nome Movharius. Ne sapete qualcosa? continu
Victoire mentre la bambina giocherellava adesso coi suoi capelli.
Dracul scosse la testa in segno di negazione. Purch sembrasse
molto tranquillo, era pur sempre il capostipite di una delle razze di
mostri pi influenti per le vie parigine, che ormai si erano mescolati
agli uomini passando inosservati. La sua tranquillit si doveva allo
stretto rapporto che aveva con Armand, in uno scontro avrebbe
dovuto essere una delle creature pi feroci al mondo.
Mai sentito costui. Non ne ho memoria. Vi serve il nostro aiuto,
quindi?
Niente al mondo ha un olfatto migliore di un vampiro. Vi chiediamo
di aiutarci a trovare una giovane guardia scomparsa, Bastien
Barbier, che ci ha aiutato a trovare indizi su Movharius. Ecco, qui c
un articolo di giornale. Armand porse il foglio a Dracul, che lo
analizz molto lentamente, lasciando scorrere i neri artigli sulle
righe stampate.
Credete sia un vampiro? Non posso escluderlo. Ma se cos fosse
questo Movharius non potete affrontarlo da solo. Hai qualcosa per
farmi rintracciare il giovane? Dracul allung nuovamente il foglio
ad Armand che gliene pose un altro, quello dei nomi delle vittime
che componevano la sigla Movharius. Il vampiro annus
attentamente il foglio.
Uhmgiovane, molto giovane. Lodore cos forte da non
lasciarmi dubbi. Posso cercarlo a Parigi e in tutta la Francia nel giro
di una sola ora. Voi due, Armand e Victoire, mi aspetterete dove pi
vi aggrada.
Posso aiutare anche io, per ridurre i tempi. Volkan si intromise nel
discorso, suo padre accenn un consenso col capo.
No! Alice parl inaspettatamente, stringendo con enorme forza
Victoire in un abbraccio, attirando su di se gli sguardi di tutti i
presenti. Era una vampira, e la sua stretta era davvero molto forte.
20

Victoire resta con me e madre!


Solo se lei vuole, piccola Alice. Chiediglielo gentilmente.
Anastasia si rivolse dolcemente alla propria bambina. Se non
fossero stati vampiri assetati di sangue, sarebbero potuto passare
per una normale famiglia umana.
Signorina cacciatrice! Resti qui con me? Per favore? Victoire non
pot non intenerirsi agli occhi scarlatti di quella piccola creatura.
Guard Armand, lui acconsent.
Certo, piccolina. Resto con te.
Dopo un breve congedo, Armand e i due vampiri dipartirono in tutta
fretta dopo aver radunato le armi.
Non temere, mia cara Victoire. Se c qualcosa di spaventoso su
questo mondo, quello mio marito. Nemmeno questo Movharius
potr niente contro lincarnazione dellincubo in persona.

21

Parte Quinta
Lessere che luomo deve temere luomo stesso,
perch non c limite alle aberrazioni che pu
compiere.

Avevano trovato Bastien Barbier molto velocemente, grazie alle


supposizioni di Dracul. Infatti, credeva che la giovane guardia non
avesse lasciato Parigi ed aveva avuto ragione. Bastien lo avevano
trovato in una casa diroccata lungo la riva gauche della Senna.
Posto che passava inosservato, siccome immischiato tra i bordelli e
i depositi di rottami. Avevano setacciato tutta labitazione, trovando
Bastien allultimo piano di essa in uno stato macabro. Era stato
crocifisso ad una parete ed era stato vivisezionato. Un grande taglio
partiva dalla base del collo fino a giungere ben sotto i genitali.
Organi e ossa erano stati esportati e non erano presenti nella
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stanza. Oltre al puzzo del cadavere che ormai si apprestava alla


decomposizione, lambiente era sterile: non cerano tracce di
sangue, muchi corporei o secrezioni. Il lavoro svolto sul corpo del
giovane era stato meticoloso e pulito, degno di un chirurgo.
Volkan, torna a casa. Riferisci laccaduto. Io e Armand cercheremo
indizi. il giovane albino annu, prima di assumere le sembianze di
una nebbia bianca che plasm un pipistrello. Questo vol fuori dalla
finestra in tutta fretta, divenendo presto un puntino indistinguibile
nel cielo di Parigi.
Un altro innocente morto. Armand stava ancora osservando il
cadavere di Bastien, ripensando a quanto quel giovane meritasse di
vivere. Forse era colpa sua se ora la guardia era morta, era stato lui
ad inviarlo a cercare indizi.
Non incolpare te stesso, stolto. Non farti coinvolgere dalle
emozioni, Armand. Te lho insegnato. Sei un cacciatore, e un
cacciatore deve cacciare. Sempre e comunque. Armand tacque,
occupandosi di recuperare il cadavere di Bastien e avvolgerlo in un
telo bianco. Dracul stava rovistando sui tavoli e nelle librerie della
dimora. Vi erano numerosi libri di alchimia, in particolar modo studi
su una certa pietra filosofale e su come questa chiave di volta
permetteva la realizzazione dellimmortalit, lonniscienza e la
possibilit di trasformare metalli vili in oro. Quelle erano
sciocchezze umane per cercare di ricreare quello che vedevano
nelle creature sovrannaturali. Luomo ricercava da sempre
limmortalit, la ricchezza eterna, il piacere ultimo, commettendo
atti riprovevoli che lo trasformavano nel pi terribile dei mostri.
Questo Movharius non faceva eccezione.
Guarda, guarda, guarda. Abbiamo una traccia. Dracul invit
Armand a raggiungerlo. Tra le mani del vampiro, un libricino rilegato
in pelle recitava come semplice titolo Appunti dImmortalit.
Nellaprirlo, vi erano lunghe e lunghe pagine di studi e speculazioni
sullessere umano, sulle belve e sullignoto, tutte firmate da
Movharius.
Una traccia che lassassino si lasciato alle spalle.
Cerchiamo di carpirne il possibile. Questo Movharius sta destando
il mio interesse. I due lessero insieme tutte le pagine, rigo per rigo,
fino a dove il libro present numerose pagine stracciate. Tutto il
23

testo vigeva sulla sperimentazione umana e il sangue misto agli


effetti della pietra filosofale, per creare una forma immortale.
Movharius professava in quelle righe di aver ingerito vari composti
creati con la suddetta pietra, cominciando ad avvertirne gli effetti.
Lultima pagina non strappata, recitava cos nelle ultime righe:
Prima Parigi, poi la Francia, poi il mondo intero. E giunto il
momento di sommergere il mondo nel sangue, negli abissi profondi.
Porter lOltre sulla terra. Porter la Pietra Filosofale tra gli uomini e
i miei figli governeranno.
LOltre. Conosci questo posto, Conte?
No. Conosco la mia Tenebra, il mondo oscuro che scaturisce dalle
mie carni, tutte le anime di coloro che ho divorato che mi scorrono
dentro. Ma lOltre non lho mai visto, n conosciuto. il primo
vampiro possedeva poteri oscuri che nessuno avrebbe potuto mai
immaginare. Tutto ci di cui si nutriva, viveva dentro di lui e a lui
era succube. Migliaia di soldati ottomani, uomini, donne, bambini e
belve: tutti loro vivevano nel suo sangue, e da esso potevano
scaturire. Assorbiva delle sue vittime non solo il sangue e lessenza
vitale, ma la loro stessa conoscenza.
Come lo troviamo, allora? Dobbiamo tornare a Dragomir ed
escogitare qualcosa. Io debbo consegnare il corpo di Bastien alle
guardie Dracul stava per rispondere al suo allievo, quando
qualcosa cattur la sua attenzione. Flebili rumori dal piano di sotto,
delicati, quasi sommessi, giunsero al suo orecchio.
Siamo in compagnia. quello che venne dopo, fu una successione
di eventi disordinati. Nella stanza si palesarono una decina di
creature deformi dallaspetto orribile. Ricordavano dei grandi
pipistrelli senza carne, con numerosi arti umani ed ali atrofizzate
sulla schiena. I loro volti rassomigliavano quelli dei licantropi, ma
privi di pelle e zanne. Obbrobri, forse gli stessi obbrobri di cui
Movharius vantava la creazione.
Attaccarono il cacciatore ed il vampiro con una foga tale che
avrebbe lasciato disorientato chiunque, ma non loro due. Armand
sfoder lo stocco dargento e lo brand in una mano sferzando le
carni vive del nemici mentre con laltra mano brandiva la sua
pistola a ripetizione, sparando ogni volta che ne aveva loccasione.
24

Larmamentario dei cacciatori era avanti secoli nella tecnologia, e


gli schemi delle loro armi venivano segretamente costruiti da
Dracul. Ma il vampiro non ne faceva uso, combatteva col suo
sangue e con i suoi artigli, brandendo la spada che fu di Vlad III, ora
permeata doscurit.
Una delle creature deformi strinse in un abbraccio il conte,
trascinandolo fuori dalla finestra della dimora. Cominciarono a
volteggiare nei cieli, fin quando il conte si liber dalla stretta presa.
Plasm dalloscurit due ampie ali membranose con cui pot lottare
alla pari col suo sfidante, nei cieli di Parigi, mentre la gente
sottostante osservava gridando.
Avanti, mostro. Avverto che eri un vampiro. Perch non reagisci?
Perch non risani le tue carni? Avanti! Dracul aveva in pugn la
creatura, dilaniandole le carni con i suoi artigli senza che lessere
potesse reagire. Sangue e secrezioni colavano a fiotti dalle sue
ferite, e ben presto il vampiro deforme capitol su un tetto tegolato
di una abitazione vicina. Le sue carni cominciarono a mutare mentre
lui urlava in preda al dolore, rivelando presto una figura umana
nuda ed esanime, ricoperta di piaghe. Dracul lo raggiunse,
avvolgendogli la fredda mano al collo e innalzandolo al cielo. Il
vampiro lo osserv con occhi vitrei, sorridendo di sbieco.
Vampiro io ero, s, ci hai visto giusto. Viktor il mio nome, ed ora
sono figlio di Movharius, padrone dellOltre. Sono ben pi di quello
che un vampiro pu aspirare ad essere. la voce rauca del vampiro
venne strozzata dalla presa di Dracul.
Stolto, debole codardo. Qualsiasi cosa sia lOltre del tuo signore,
non pu essere paragonata alla Tenebra di un vero vampiro.
Discendi da Carmina probabilmente, perch codardo sei come lei.
Per questo vi odio, luridi succhiasangue privi di senno, ebbri di
sangue. Siete dei crani vuoti, anime senza scopo! Disonorate me,
vostro Signore Unico, con le vostre gesta. Non sapete assumere
forma di nebbia, non sapete mutare il vostro corpo, non sapete
rubare lessenza delle vostre vittime, non sapete divorare la
conoscenza. Ma vedrai, tu, stolto Viktor, quello che pu fare il
Signore dei Vampiri. Conoscerai la vera Tenebra, e soffrirai in
eterno. Divorer la tua anima e la tua essenza, e di me sarai
schiavo per leternit. lesanime vampiro non sembr dar conto
alle parole di Dracul, fin quando il corpo di questi non comincio a
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mutare. Non si distinguevano le forme, ma loscurit plasm un


enorme bocca irta daguzzi canini, che inghiottirono lurlante Viktor.
Si pot udire lo scricchiolare delle sue ossa, le sue carni dilaniate
dalle fauci della bestia e le sue urla strazianti continuare per interi
istanti. Lenorme bocca deglut e loscurit avvolse nuovamente il
corpo di Dracul, che torn ad assumere il suo solito aspetto.
Lanima di Viktor url dalla disperazione e dal terrore, nel vedere in
quale inferno senza uscita era giunto. La sua essenza era stata
rubata, i suoi pensieri ed i suoi ricordi appartenevano ora ad un
altro, al Signore eterno dei vampiri. Dracul abus dellanima di
Viktor fino a dilaniarla, riuscendo a carpire cosa il vampiro sapeva
dellOltre. Quando torn nelledificio, trov Armand intento a ripulire
la sua spada dalle secrezioni dei mostri su cui era comodamente
seduto.
Conte. Lhai divorato, non vero? Le sue urla hanno destabilizzato
gli altri mostri.
Lho divorato, certo. Ed in eterno soffrir la sua insubordinazione e
la sua stoltezza nei meandri della mia anima nera. Adesso so come
accedere allOltre.
Come?
Un quadro. Nel Palazzo del Luvre sulla rive droite.
Un quadro? Com possibile?
E un portale creato col potere della Pietra Filosofale. Una porta
che potrebbe inghiottire tutta Parigi e il resto del mondo.

26

Parte Sesta
Lombra un eco di morte,
che si imprime nel cuore di chi guarda.

Il palazzo del Luvre era una distesa interminabile di padiglioni, cos


divisi dopo che Luigi XIV, il Re Sole, cambi residenza in Versailles.
27

Ledificio era un grande quadrilatero, con otto ali da otto padiglioni,


protetto da numerose guardie. Era un monumento importante per le
personalit francesi.

Non potete passare. Aveva esordito una guardia, alabarda alla


mano e calotta storta sulla testa. Non aveva laria di chi amava il
suo lavoro.
Questo il lasciapassare, firmato dal capitano delle guardie di
Parigi Patrick Moss. Se ci non bastasse, io, Armand Baudier e la
mia qui presente compagna, Victoire Marie-Jean Dupont,
apparteniamo alla guardia reale di Versailles e alla sua annessa
sezione speciale. Non ti sto chiedendo di farci passare. Lo
pretendo. Armand era stanco. Erano stati fermati da grossi
manipoli di guardie per tutta Parigi e aveva dovuto ripetere le
stesse cose. Sembra che dopo lapparizione di quei deformi
pipistrelli nel cielo, la collettivit si era allarmata scatenando un
maggior numero di ronde per le strade.
Chi questa gente che portate con voi? esord di nuovo la
guardia in tono di sfida. Dietro Armand e Victoire, lintera famiglia
Balaur aspettava impaziente. Dracul non passava di certo
inosservato con i suoi due metri daltezza e nemmeno Volkan,
albino comera e con sua sorella Alice sulle spalle. Anastasia
continuava semplicemente a comportarsi da nobildonna quale era.
La famiglia dei nobili Balaur, giunti dal sud della Francia per
visitare il palazzo che un tempo fu quartiere della monarchia. Siamo
qui per una visita culturale. Victoire colse lattimo per ingannare la
guardia e ci riusc. Questa cedette, lasciando finalmente entrare lo
strano convoglio di individui nelledificio. Senza perdersi nella
meraviglia del luogo, Dracul giud il gruppo verso lala nord-ovest,
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attraversando tutti i padiglioni che verano nel mezzo fino a


raggiungere lala Lescot, luogo dove aveva visto il quadro. Come il
nome poteva far presagire, lala Lescot era una delle otto ali che
offrivano un intervallo tra un padiglione e un altro. Essendo aree
transitorie, erano quasi spoglie: unico decoro, erano candelabri e
lunghi tappeti, qualche poltrona e, sparsi sui muri, quadri di vari
artisti passati o dellepoca. Uno in particolare, pi grande degli altri,
era anonimo. Non portava firma n una data. Persino la stessa
cornice era scarna e poco curata. Era quella la porta dellOltre,
dipinta dallo stesso Movharius con lausilio della pietra filosofale, e
rappresentava una citt sommersa. La stessa Parigi, sommersa
dalle acque e dalle alghe.

Cosa bisogna fare per entrare? Victoire imbracci la sua balestra


a ripetizione, caricata con colpi benedetti a Notre Dame. Era pronta
al peggio, quindi aveva portato la sua arma migliore. Lo stesso
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aveva fatto Armand, rifornendosi di fiale di sangue di licantropo per


poter attingere al loro potere.
Il quadro limmagine riflessa del palazzo del Luvre nel mondo di
Movharius. Basta soltanto porgere la mano ed entrare. Verremo
risucchiati al suo interno. Tutti, allora, allungarono una mano a
stringersi a Dracul, che impose cos la mano verso il dipinto.
Scomparvero allinterno di esso, come se mai fossero stati presenti
nei corridoi del palazzo e come per magia trasportati nella stessa
stanza, nello stesso luogo ma in un'altra dimensione. Il luogo era
buio, le pareti ricoperte di secrezioni e licheni marini imputriditi. Il
legno del pavimento era ricurvo per il troppo carico dacqua che
aveva assorbito. I quadri del vero palazzo del Luvre erano stati da
squarci trasudanti marcio liquido nero. I candelabri ed i divani,
sostituiti da bozzoli giganti ormai aperti e larve morte intorno ad
essi. Larve di esseri strani, deformi, amebe catramose ricoperte
bulbi oculari umani di ogni dimensione.
Non ho mai visto nulla del genere. Questa laberrazione pi
grande che luomo potesse commettere. Victoire espresse il parere
di Armand. I vampiri erano impassibili, per nulla stupiti da quel
mondo marcio che era scaturito dagli esperimenti di Movharius.
Come troviamo questo mostro? Armand si guard intorno. Ad
entrambi i lati, avevano interminabili corridoi bui da cui sarebbero
potuti arrivare, da un momento allaltro, altre creature deformi
affrontate la notte scorsa, persino qualcosa di peggio.
Da questa deformazione, Movharius controlla tutta la sua Parigi
alternativa. Dobbiamo solo raggiungere il cuore delledificio, il suo
tronoe distruggerlo. Dracul annus laria. Riusciva a sentire ogni
minimo movimento in tutto quelledificio, quanto bastava da sapere
che qualcosa si stava avvicinando da entrambe le direzioni.
Preparate le armi. Ci apriremo la strada con la forza.
Nellambiente che poco prima era rimasto silenzioso giunsero stridii
e urla da ogni direzione, anticipando larrivo dei deformi figli di
Movharius. Vi erano i vampiri deformi che Dracul e Armand avevano
gi combattuto, umani con arti di ragno, mosche giganti, amebe
melmose ed altri orrori indescrivibili, tutti accalcati in entrambi i
corridoi. Decisero di aprirsi la strada verso destra, disponendosi
strategicamente. Victoire e Armand nelle retrovie combattevano
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con i mostri giunti da sinistra, la donna sparando i dardi benedetti


della sua balestra e luomo combattendo ferocemente, mutato in
licantropo. Anastasia spalleggiava i due cacciatori: trasformatasi in
un enorme pipistrello, volava sui nemici fendendo i loro corpi marci
con le ali aguzze. Dracul brand la spada di Vlad III, sferzando le
carni di ogni nemico che gli giungeva di fronte per arrestare il suo
cammino. Chi oltrepassava il suo attacco, veniva braccato da
Volkan. Il giovane vampiro combatteva con due spade reggendo
Alice sulle spalle, che emetteva ultrasuoni acuti come una banshee
che distruggevano ludito dei mostri, disorientandoli. Cos, come
una testuggine umana, il gruppo si fece strada tra le carni dilaniate
dei mostri, attraversando gli impervi corridoi di una Luvre corrotta e
mutata. Giunsero nel fulcro delledificio, quello che era il padiglione
centrale. Alle loro spalle, rinnovate orde di mostri giungevano da
ogni direzione, sfondando persino le finestre e giungendo
dallesterno. Di fronte a loro, quello che sembrava un enorme
cervello umano, ampio quanto tutta la stanza, con due gambe e
due braccia deformi ed atrofizzate.
Movharius. il gruppo pronunci quel nome allunisono, e i
numerosi occhi dellentit si posarono su di loro, dilatandosi
macabramente.
Accettate di divenire miei servi e portare nel mondo il messaggio
della mia venuta ed avrete salva la vita. la voce dellammasso di
materia grigia era distorta, strozzata. Poteva incutere terrore in ogni
essere vivente, indurlo alla pazzia, distruggerlo, ma non fu questo
leffetto che sort al gruppo che era giunto nel suo mondo.
Rilascia il tuo esercito, marito mio. Esord Anastasia. Nonostante
tutti gli sforzi che il gruppo faceva per respingere le numerose
creature che Movharius aveva plasmato, queste continuavano a
giungere. Cos Dracul acconsent alla richiesta di sua moglie e dopo
secoli di vita immortale, evoc tutte le anime di cui si era nutrito.
Apparvero come una scia di sangue nero che sgorg dai piedi del
suo possessore fino alla mischia di mostri. Allora e solo allora,
presero forma. Soldati ottomani e rumeni, belve e licantropi, donne,
uomini e bambini nacquero dalle ombre e nelle ombre cominciarono
a combattere, contrapponendosi allorda di Movharius. Luomo che
ora era diventato un grande cervello appar disorientato, cercando
di muoversi nella stanza che a stento lo conteneva.
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Non possibile. Questo lOltre, il MIO mondo! E il risultato dei


mii esperimenti sullimmortalit, sulla Pietra Filosofale, sul sangue
degli uomini! La mia conoscenza si spinta a questo, sono risorto
dalla morte e ho asceso lessenza umana! Sono un Dio adesso, il
Dio di ogni singolo essere vivente della Terra, su cui costruir tutto il
mio regno! Mio tutto il! Dracul, senza che Movharius potesse
accorgersene, comparve sul lobo frontale dellammasso di materia
grigia, infilzando la spada nelle profondit dei recessi di
quellaccumulo di materia grigia. Questo destabilizz Movharius, e
arrest la sua parlantina. I molteplici occhi cominciarono a roteare
in preda alle convulsioni, mentre lenorme
Sei patetico. Davvero patetico. Un alchimista che crede di poter
manipolare la materia, un uomo che pretende di imporsi sul
naturale corso della natura stessa. Patetico. Un uomo che non ha
accettato la sua morte, ma si attaccato ad un potere che non
potr comprendere nemmeno tra secoli. Patetico, un uomo che
sacrifica se stesso per divenire un obbrobrio di putridume e fetore,
senza uno scopo per cui continuare a esistere. Hai inseguito
qualcosa che non ti appartiene, Movharius, e adesso ne subirai le
conseguenze. Morirai una seconda volta, da patetico essere cui sei
sempre stato. Morirai, questa volta per sempre. La spada di Vlad III
vomit buio e sangue allinterno di Movharius, e cos il grande
cervello venne distrutto e dilaniato per sempre. Nemmeno per un
istante balen nella mente di Dracul lidea di divorare quella
creatura, perch solo accumulo di stupidit mascherata da
conoscenza. Con la distruzione di Movharius, lOltre collass su se
stesso. Tutte le creature implosero, il Luvre alternativo cominci a
crollare e, come se un uragano avesse investito improvvisamente il
luogo, il gruppo di cacciatori venne risucchiato fuori dal quadro,
trovandosi sputato violentemente contro la parete dellala Lescot.
Oh, vi ho trovato finalmente. Basta bighellonare in giro, lorario di
chiusura per i visitatori giunto. Seguitemi. la guardia che li aveva
lasciati entrare nelledificio li osserv, chiedendosi come fosse finiti
tutti e sei a gambe allaria. Senza farsi domande, ne riflettere su ci
che era successo allinterno del quadro si rimisero in piedi, mentre
la guardia vagava per il corridoio. Si sofferm ad osservare il quadro
che Movharius aveva dipinto. Era diventato una cornice vuota, priva
di qualsiasi immagine al suo interno.
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E vietato porre oggetti allinterno delledificio senza consensi.


Disse la guardia, scardinando il quadro dalla parete e facendolo
cadere rovinosamente al suolo, dove si ruppe in pi parti. Nessuno
fino ad allora era riuscito a vedere quel quadro, magari forse
occultato da una illusione dello stesso pazzo alchimista. Quello che
era certo, ormai, che Movharius sarebbe rimasto sepolto nei
meandri dellinferno, per tutta leternit.

Il tempo, proseguirono le onde, immobile; non ha n inizio, n fine. Che


abbia movimento e sia la causa del mutamento solo illusione. In realt, il
tempo stesso illusione perch, a parte la visuale ristretta degli esseri delle
dimensioni limitate, non esistono cose come il passato, il presente e il futuro.
Luomo pensa al tempo soltanto in virt di ci che chiama cambiamento, ma
anche questultimo illusione. Tutto ci che era, che , e che sar, esiste
simultaneamente.
-Howard Philips Lovecraft

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