Appunti Sull'impressionismo

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Livio Lazzeri

Appunti sullImpressionismo

Dicembre 2015
Sommario

1. Le origini e levoluzione .................................................................... 3


1.1 Latelier Gleyre. ........................................................................................................... 3
1.2 Il Caf Guerbois. .......................................................................................................... 4
1.3 Il Salon ......................................................................................................................... 6
1.4 Le mostre collettive ...................................................................................................... 7
2. La storia e la societ ...................................................................... 10
2.1 Il periodo storico. ....................................................................................................... 10
2.2 Poetica e sociologia. ................................................................................................... 11

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1. Le origini e levoluzione

1.1 Latelier Gleyre.


1. Charles Gleyre era un pittore neoclassico di scarsa fama. Nacque in Svizzera nel 1806 e si
trasfer a Parigi ancora bambino. Studi allAcadmie des beaux-arts, si diplom e quindi
soggiorn in Italia per ben 6 anni. Tornato a Parigi, apr una scuola (atelier) di pittura,
ubicata nel quartiere latino.

2. Gleyre insegnava ai suoi allievi a dipingere secondo lo stile classico. I soggetti erano per
lo pi nudi di uomo e di donna, che gli allievi dipingevano ispirandosi a modelli e modelle
che posavano per loro.

3. Per frequentare latelier Gleyre bisognava pagare una retta, a cui si aggiungevano le spese
di soggiorno a Parigi per gli studenti che venivano da fuori. Gli studenti erano quindi tutti
della media o alta borghesia.

4. Nel 1862 (circa) si trovarono a frequentare latelier Gleyre 4 studenti:

1) Claude Monet (1840-1926). Il padre aveva un negozio a Le Havre


(Normandia) di forniture marittime e di drogheria. A 19 anni il padre gli dette i
soldi per andare a Parigi a studiare pittura alla scuola di Charles Suisse.
Ritornato a Le Havre, il padre gli evit il servizio militare pagando un giovane
che lo fece al posto suo. Quindi gli dette i soldi per tornare a studiare a Parigi,
questa volta allAtelier Gleyre.

2) Frederic Bazille (1841-1870). Era di una agiata famiglia protestante,


proprietari terrieri e produttori di vino di Montpellier (Mid). Il padre lo
voleva medico e lui si iscrisse a medicina alluniversit di Montpellier. Ma a
21 anni chiese e ottenne dal padre di lasciare gli studi e di trasferirsi a Parigi a
studiare pittura allAtelier Gleyre. Aveva uno studio alle Batignolles, dove
ospitava gli amici quando questi erano in ristrettezze (da cui la Scuola delle
Batignolles). Raffinato e gentilissimo, forse omosessuale. Nel 1870, allo
scoppio della guerra franco-prussiana, si arruol volontario in un reggimento
di Zuavi. Pochi mesi dopo mor a Beaune-la-Rolande, alla sua prima battaglia.
Aveva 28 anni.

3) Alfred Sisley (1839-1899). Era di unagiata famiglia inglese che si era


trasferita da Londra a Parigi, dove aveva impiantato una fiorente attivit
commerciale con il Sud America. Alfred nacque a Parigi. Terminata la scuola,
a 18 anni i genitori lo mandarono a studiare a Londra per indirizzarlo alla
carriera commerciale. Ma a 22 anni chiese e ottenne dal padre di abbandonare
gli studi e di ritornare a Parigi a studiare pittura allAtelier Gleyre.

4) Auguste Renoir (1841-1919). Il padre aveva una sartoria a Parigi. Voleva che
anche il figlio mettesse su unattivit in proprio e per questo lo mand a
imparare larte di decorare le porcellane. Ma a 21 anni, Auguste chiese ed
ottenne dal padre la possibilit di frequentare una scuola di pittura, la sua vera
passione. E fu mandato allatelier Gleyre.
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5. Questi 4 studenti, pur essendo bravi, non sopportavano lo stile classico che Gleyre
insegnava loro. Condividevano tutti le stesse idee in fatto di pittura. La loro aspirazione
era di dipingere paesaggi stando allaperto, en plein air, e non al chiuso di uno studio.

6. I 4 studenti divennero molto amici (lo rimasero per tutta la vita). Sisley, in procinto di
morire, a 59 anni, fece chiamare Monet e gli raccomand i suoi figli. Quando fu sepolto
nel cimitero di Moret-sur-Loing, erano presenti Renoir e Monet, gli amici di sempre.

1.2 Il Caf Guerbois.


1. Il Caf Guerbois era sito al numero 11 del viale di Batignolles, oggi Avenue de Clichy, a
Parigi. I 4 studenti, tutti 20enni o poco pi, si incontravano qui tutte le sere per bere una
birra e per chiacchierare.

2. Questo Caff allepoca (1862 circa) era frequentato anche da altri artisti o aspiranti tali,
con i quali i 4 studenti si intrattenevano a parlare darte. Tra di essi cerano:

a. Edouard Manet (1832-1883). Allepoca 30enne, di famiglia ricca ed


influente. Il padre era un giudice e avrebbe voluto che suo figlio intraprendesse
la sua stessa carriera. Ma il giovane douard voleva fare il pittore. Allora il
genitore lo fece imbarcare su una nave per un anno. Al ritorno, douard
ottenne finalmente il permesso di studiare arte presso l'atelier di Thomas
Couture. Dopo sei anni, insoddisfatto, pass all'cole des Beaux-Arts. Fu la
modella e pittrice Morisot che lo port al Caf Guerbois. Viaggi in Olanda,
Spagna e Italia, studiando soprattutto pittori quali Giorgione, Tiziano, gli
olandesi del Seicento, Goya e Velazquez. Intorno ai 45 anni contrasse la
sifilide, che ne segn il destino. A soli 51 anni gli fu amputato un piede, ma
questo non valse a scongiurarne la morte, che sopraggiunse pochi giorni dopo.
Pur condividendone le idee, Manet non volle mai essere identificato col gruppo
degli impressionisti, n partecip mai alle loro esposizioni.

b. Camille Pissarro (1830-1903). Allepoca poco pi che 30enne, era nato


nellisola di Saint Thomas (Antille) da padre ebreo, francese ma di origini
portoghesi, e madre indigena. Il padre aveva un
emporio a Saint Thomas. Lo fece educare a Parigi ma,
terminati gli studi, Camille torn a casa, dove lavor
come commesso nella bottega del padre. Incominci a
dipingere. A 22 anni scapp di casa e and in
Venezuela, dove visse 3 anni facendo il pittore. Con la
vendita dei suoi primi dipinti si pag il viaggio a
Parigi nel 1855, a 25 anni. Frequent l'cole des
Beaux-Arts e successivamente la scuola di Charles
Suisse, dove conobbe Claude Monet e poi Paul
Cezanne. Per il suo carattere aperto e conciliante, il
suo aspetto simile a Babbo Natale con la lunga barba
bianca, e gli incoraggiamenti che sapeva infondere nei giovani artisti, venne
visto da tutti gli impressionisti come l'anima che seppe mantenere unito il
gruppo per tanti anni.

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c. Edgar Degas (1834-1917). Allepoca era 28enne, primo di cinque fratelli di
una famiglia facoltosa e dagli spiccati interessi artistici. Il padre, nato a Napoli,
era direttore della filiale francese di una banca che il nonno aveva fondato in
Italia (dove si era rifugiato durante la rivoluzione francese), mentre la madre
apparteneva ad una famiglia francese emigrata negli Stati Uniti, a New
Orleans. La madre mor quando lui aveva solo 13 anni. Dopo aver frequentato
il liceo, Degas si iscrisse alla facolt di giurisprudenza della Sorbona, ma
attratto dalla pittura, a 20 anni diventa allievo del pittore Louis Lamothe e
l'anno dopo entra all'Ecole des Beaux-Arts. Non avendo problemi economici,
Degas pot dedicarsi completamente alla pittura, passando molto tempo a
studiare i pittori del passato. A 22 anni Degas compie il primo viaggio in Italia,
durato 3 anni. Fu a Roma, dove frequent l'Acadmie Franaise, e a Napoli,
dove dipinse i due ritratti delle cugine Bellelli. Poi a Firenze, dove ha modo
di conoscere i macchiaioli. Visita anche Viterbo, Orvieto, Perugia e Assisi. A
colpirlo soprattutto la pittura di Signorelli, Botticelli e Raffaello. Nel 1862
incontr Manet (mentre stava copiando un Velzquez al Louvre) e incominci
a frequentare il Caf Guerbois. Solitamente Degas non metteva le proprie
opere in vendita, poich ne era particolarmente geloso e non aveva necessit di
denaro. Per a 39 anni, dopo la morte del padre, si ritrov in una crisi
finanziaria che lo costrinse a vendere molte delle sue opere e ad organizzare
anche tante mostre allo scopo di vendere. Nel 1878 ricevette la visita di Diego
Martelli, patron dei macchiaioli, a cui fece un ritratto. Fu grande amico di
Manet, anche perch erano della stessa classe sociale (alta borghesia,
frequentavano corse dei cavalli, concerti, balletti). Dallet di 50 anni ebbe
gravi problemi di vista. Mor cieco a 83 anni.

d. Paul Cezanne (1839-1906). Allepoca 23enne, era di una famiglia agiata di


Aix-en-Provence. Il padre era proprietario di una fabbrica di cappelli e
fondatore, con un socio, della banca Cezanne et Cabassol. Frequent le
migliori scuole di Aix-en-Provence, ed ebbe compagno di studi Emile Zola, al
quale si leg con profonda amicizia. Da adolescenti passavano le giornate a
discutere di letteratura, affascinati da Hugo e Musset. A 19 anni, terminato il
liceo, si separarono: Zola infatti raggiunse la madre a Parigi, dove si era
trasferita alla morte del marito. Per assecondare il padre, Cezanne si iscrisse a
Giurisprudenza. A 20anni si trasfer nella casa di campagna di famiglia e vi
organizz il suo studio di pittore: la pittura era infatti lunica vera sua passione.
Dopo poco abbandon gli studi. Negli anni successivi, Czanne alterna i suoi
soggiorni tra Aix e Parigi. A Parigi frequenta Zola e la scuola di pittura di
Charles Suisse, dove fa amicizia con Pissarro. Insieme a Zola frequenta
assiduamente il Caf Guerbois e il Louvre dove ammira e copia i classici
(Raffaello, etc.). A 33 anni ha un figlio da Hortense, la sua modella, che per
sposer solo 14 anni dopo. In quellanno si trasferisce con la famiglia a
Auvers, dove rester due anni, per stare vicino a Pissarro, a fianco del quale
dipinge en plein air, a volte anche gli stessi soggetti. Questa esperienza lo
influenz positivamente. Torner spesso a dipingere ad Auvers. La stragrande
maggioranza del pubblico, per, non apprezza la sua pittura. Lasciati la moglie
ed il figlio a Parigi, Cezanne si ritira allora in Provenza dove vivr in
volontario isolamento il resto della sua vita. Nel 1882 incomincia ad arrivare
qualche apprezzamento ( ammessso al Salon). Riceve la visita di Renoir e,
lanno dopo, ancora Renoir e Monet. Nel 1886, rompe con Zola in seguito alla
pubblicazione del romanzo L'opera. Czanne si riconosciuto nel personaggio
di Claude Lantier, artista e genio fallito. Lo stesso anno muore suo padre che
gli lascia un considerevole patrimonio. Rompe anche con Manet, col quale
5
litiga spesso e duramente. Gli anni successivi espone in varie mostre
internazionali, finalmente con buon successo. Nel 1894 soggiorna qualche
tempo a casa di Monet, a Giverny. Continua ad avere un discreto successo,
specie allestero. Mor di polmonite per essere rimasto a dipingere sotto un
temporale, al vento e al freddo.

e. Emile Zola (1840-1902). Oltre che scrittore, era un autorevole critico darte.
Fu frequentatore assiduo del Caf. Descrisse il locale, i suoi frequentatori e le
discussioni che vi si tenevano in un romanzo dal titolo Lopera.

3. Altri frequentatori del Caf furono: Felix Nadar (fotografo), Edmon Duranty (scrittore, fu
sfidato a duello da Manet), Berthe Morisot (modella e pittrice, spos il fratello di Manet),
Henri Fantin-Latour (pittore e litografo), Armand Guillaumin (pittore e litografo),
Zacharie Astruc (pittore, musicista e poeta), etc.

4. Questi personaggi si incontravano tutte le sere al Caf, per bere e chiacchierare. Il gioved
per era un giorno particolare, perch gli artisti si riunivano qui per discutere di arte. Essi
avevano riservati i primi posti nel locale.

5. Di solito Manet faceva il moderatore. La discussione non di rado si faceva accesa.

6. Largomento principale delle discussioni era limpatto che avevano sulla pittura due
invenzioni dellepoca: la tinta in tubetti e la macchina fotografica.

7. La tinta in tubetti era pronta per luso e facilmente trasportabile, a differenza delle tinte
tradizionali che dovevano essere preparate nello studio. Ci spalanc ai pittori la
possibilit di dipingere allaperto. Tutti quanti uscirono dal chiuso degli studi e
praticarono, chi pi chi meno, la pittura en plein air.

8. Con lavvento della fotografia, la pittura non era pi lunico modo di rappresentare la
realt. La discussione verteva sul ruolo e sulle possibilit delluna e dellaltra. Non a caso
alle discusssioni partecipava sempre il fotografo Nadar.

9. A differenza della fotografia, che allepoca era considerata una fredda e impersonale
rappresentazione della realt, un quadro lespressione di ci che tale realt suscita nel
pittore. Il colore, di cui le fotografie dellepoca erano prive e a cui invece gli
impressionisti dettero una grandissima importanza, lo strumento principale con cui il
pittore esprime le proprie sensazioni.

10. Il Caf, dopo essere stato trasformato in una birreria, fu demolito. Nel luogo dove sorgeva,
oggi c una lapide commemorativa.

1.3 Il Salon
1. Il Salon era una mostra biennale di pittura e scultura che si teneva al Louvre di Parigi, in
una sala denominata Salon Carr (Salone Quadrato), da cui il nome. La prima edizione
del Salon risale addirittura al 1667, ed proseguita fino alla fine dell800.

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2. Inizialmente lallestimento era affidato dal re ad una persona di sua fiducia. Dopo la
rivoluzione, nel 1798 fu istituita una giuria eletta a suffragio universale, che decideva
quali opere ammettere e quali no.

3. La giuria era costituita prevalentemente da professori dellEcole des beaux-arts, i cui temi
preferiti erano quelli classici, mitologici, sacri e storici. Essendo docenti, si trovavano
spesso a giudicare opere dei loro allievi, che ben conoscevano.

4. Nell'800 il Salon divenne sempre pi importante, perch per un pittore trovare


riconoscimento dalla giuria del Salon era garanzia certa di successo.

5. Nel 1863 la giuria diede dei verdetti particolarmente severi escludendo ben 3000 quadri. Il
clamore suscitato da tale scelta fece decidere allo stesso imperatore Napoleone III di
organizzare una esposizione dei dipinti esclusi, chiamato Salon des Refuss (Salone dei
Rifiutati).

6. Tutti i pittori del Caf Guerbois provarono ad esporre i loro quadri al Salon, e molti ci
riuscirono anche: Degas (1865), Manet (1861, 1865, 1874, 1882), Pisarro (1859, 1864,
1866), Monet (1865, 1866, 1868, 1880), Sisley (1866, 1868, 1870), etc.

7. Per per essere ammessi al Salon dovevano dipingere in stile classico e non come a loro
piaceva. Significativo fu il Salon del 1963, al quale nessuno di loro fu ammesso. Tutti
quanti esposero quindi al Salon des Refus.

8. Il Salon des Refuss fu una concessione dellimperatore e non fu pi ripetuto, nonostante


le petizioni. Lunica possibilit per i pittori del Caf Guerbois di esporre i loro quadri,
troppo moderni per il Salon ufficiale, fu quella di organizzare in proprio mostre
alternative.

1.4 Le mostre collettive


1. Nel 1874 Monet, Renoir, Sisley, Pissarro, Degas, Prins e la Morisot fondano la Socit
anonyme cooprative des artistes peintres, sculpteurs et graveurs, societ a capitale e soci
variabili. La societ ha lo scopo di investire i propri fondi nellallestimento di mostre. Ne
allestir in tutto 8.

2. Il 15 aprile 1874 s'inaugura, nello studio del fotografo Nadar, al secondo piano del 35 di
Boulevard des Capucines, la prima mostra organizzata dalla Societ anonyme.

3. Lallestimento fu diretto da Renoir. Su suggerimento di Pissarro, il posizionamento dei


quadri fu tirato a sorte. Trenta artisti appesero le loro 200 opere su due file, ma lasciarono
un certo spazio fra un quadro e l'altro, diversamente da quanto veniva fatto al Salon, dove
i quadri erano appesi a contatto, cornice contro cornice. Tutti dettero molta importanza
alle cornici, che erano colorate di bianco o di un colore che riprendeva o contrastava il
colore predominante del quadro. Il catalogo della mostra fu curato da Edmond Renoir,
fratello del pittore.

4. La stampa parl di questa mostra in termini scandalistici. Tra il pubblico cera un


passaparola per andarsi a divertire a vedere quadri di pittori folli, come fossero fenomeni
da circo. Cezanne, che presentava 3 quadri, fu il pi violentemente attaccato e deriso.
7
Perfino i giornalisti repubblicani, a priori favorevoli a questa iniziativa, furono sorpresi
dalla stranezza delle opere.

5. Monet vi present alcuni quadri, tra cui una tela


dipinta due anni prima, che rappresentava una veduta
del porto di Le Havre la mattina presto, al levar del
sole. Laveva intitolata Veduta di Le Havre. Al
curatore del catalogo Edmond Renoir, questo titolo
sembr troppo generico ed anonimo, e invit Monet a
cambiarlo. Monet lo cambi in Impressione, levar del
Sole.

6. Il critico Louis Leroy pubblic su un giornale una


recensione sulla mostra. Vi raccontava di un accademico che, di fronte al quadro di
Monet, si era messo a deriderlo e a fare ironia persino sul titolo, sostenendo che ormai la
realt non esiste pi, tutta una impressione. Leroy intitol ironicamente il suo articolo La
mostra degli Impressionisti.

7. Non tutti i pittori del Caf Guerbois parteciparono a tutte le mostre collettive organizzate
dalla Societ anonyme. Pissarro lunico che partecip a tutte, la Morisot salt solo quella
dellanno della maternit. Manet non partecip mai, perch sosteneva che bisognava
esporre solo al Salon e cambiare la mentalit della giuria.

8. Parteciparono anche pittori estranei al gruppo originario. Nel 1876, Degas, Monet e
Renoir invitarono Caillebotte, pittore ma anche ricco mecenate: la sua ricchezza personale
gli permetteva infatti di acquistare opere di impressionisti e di finanziarne la terza
esposizione, nel 1877. Nel testamento don la sua intera collezione, sessantacinque dipinti
suoi e dei pi grandi impressionisti, alla stato francese.

9. Nel 1879 Pissarro e Degas invitarono Paul Gauguin. Questa presenza non fu gradita a
molti, tant che lanno seguente Monet, Renoir, Sisley e Cezanne non parteciparono.
Gauguin present una scultura. Parteciper anche a tutte le mostre successive, presentando
sia dipinti che sculture. Tuttavia non si sent mai un vero impressionista e, terminate le
mostre collettive, imboccher la sua personalissima strada che lo porter al sintetismo e
poi al simbolismo.

10. Lultima mostra fu organizzata dalla Morisot e dal marito Eugene Manet. Del gruppo
originario cerano solo Pissarro, Degas e la Morisot stessa. Furono invitati anche Seurat e
Signac, nonostante questi dipingessero in uno stile molto diverso che segn linizio del
cos detto neo-impressionismo.

11. Gi dalla penultima mostra, molti avvertivano il desiderio di lasciare lo stile


impressionista e di esplorare altre strade, portando avanti nuove ricerche, da soli o in
piccoli gruppi. Fu cos per tutti fuorch per Monet, che continuer a dipingere da
impressionista per tutta la vita. Una volta raggiunta la notoriet, nessuno partecip pi a
mostre collettive, ma solo a mostre personali, con alterni successi.

12. Le mostre impressioniste sono elencate nella tabella seguente:

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N. Anno Luogo Partecipanti

1 1874 Boulevard des Capucines Pissarro, Monet, Cezanne, Renoir, Sisley, Degas,
2 1876 Rue le Peletier Pissarro, Monet, Renoir, Sisley, Degas,Caillebotte
3 1877 Rue le Peletier Pissarro, Monet, Cezanne, Renoir, Sisley, Degas
4 1879 Avenue de lOpera Pissarro, Gauguin, Monet, Degas, Caillebotte,
5 1880 Rue des Pyramides Pissarro, Gauguin, Morisot,
6 1881 Boulevard des Capucines Pissarro, Gauguin, Morisot,
7 1882 Galerie de Durand-Ruel Pissarro, Gauguin, Monet, Renoir, Sisley, Vignon
8 1886 Rue Laffitte Pissarro, Gauguin, Degas, Morisot, Signac, Seurat

13. Nel 1881, lo stato chiuse definitivamente il Salon. Al suo posto inizi una nuova mostra
annuale, il Salon des artistes franais, che si protrae fino ad oggi.

9
2. La storia e la societ

2.1 Il periodo storico.


1. Nel 1848, quando gli impressionisti erano ragazzi o adolescenti, tutta lEuropa fu
attraversata da unondata di moti rivoluzionari. Tali moti erano contro le monarchie
assolute e miravano ad ottenere una costituzione ed un parlamento eletto a suffragio
universale. Nei territori occupati, si chiedeva anche lindipendenza. Vi furono insurrezioni
nel Regno delle due Sicilie, in Toscana, in Savoia, nello Stato Pontificio, nel Regno
Lombardo-Veneto (5 giornate di Milano), in Francia, in Austria, in Ungheria (Luigi
Kossuth), etc. Da quegli eventi ha origine il detto fare un 48. Questo periodo fu detto
anche Primavera dei Popoli.

2. A scatenare le rivolte fu la classe borghese a cui spesso si un anche la classe operaia. I


sovrani furono cacciati o costretti a concedere la costituzione, ma i vincitori erano cos
disomogenei (borghesi moderati, borghesi radicali, socialisti, operai, indipendentisti, etc.)
che non furono in grado di gestire il potere. Nel giro di un anno tutto ritorn come prima,
salvo per un importante cambiamento: le monarchie eliminarono i nobili ed il
feudalesimo e si appoggiarono sullalta borghesia finanziaria (banchieri, azionisti di
ferrovie e di miniere, etc.) escludendo per gli industriali.

3. In Francia i moti del 1848 portarono alla destituzione del re Luigi Filippo e alla
proclamazione della Seconda Repubblica. Presidente fu eletto Luigi Napoleone
Bonaparte, nipote di Napoleone I. Questi nel 1852, approfittando della debolezza della
repubblica, con un colpo di stato mise fine alla repubblica e proclam il Secondo Impero
francese, assumendo il titolo di imperatore col nome di Napoleone III.

4. Nel luglio 1870 scoppia la guerra franco-prussiana che si concluder dopo soli 2 mesi con
la sconfitta dellimperatore Napoleone III a Sedan. Tutti gli impressionisti, che allepoca
avevano 30-35 anni, ne furono coinvolti: Manet vi partecip come sottotenente nella
Guardia nazionale, Renoir fu militare a Bordeaux, Bazille mor in battaglia, Degas fu in
fanteria e poi in artiglieria, Monet e Cezanne evitarono il servizio militare pagando un
giovane che andasse al posto loro, etc.

5. A seguito della sconfitta, Napoleone III venne destituito, venne sancita la fine dellimpero
e venne proclamata la Terza Repubblica. La repubblica continu la guerra ancora per
qualche mese fino a quando, nel gennaio 1871, i prussiani conquistarono Parigi, ponendo
definitivamente fine alla guerra.

6. Nel marzo del 1871, per il timore della restaurazione della monarchia, il popolo parigino
organizz un'insurrezione contro il governo repubblicano, instaurando un governo
rivoluzionario popolare ed operaio, a forte connotazione socialista, che fu detto La
Comune.

7. La Comune dur solo 3 mesi. Il governo repubblicano mand lesercito che nel maggio
1871 entr in Parigi, dando inizio alla tristemente famosa "settimana di sangue". La
reazione borghese port all'esecuzione di 20.000 Patrioti Comunardi e all'arresto di altri
38.000, di cui migliaia furono poi deportati nella Nuova Caledonia.

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2.2 Poetica e sociologia.
1. Nella societ francese dellepoca (1870-1885) c il predominio incontrastato dellalta
borghesia.

2. Il passaggio dallimpero alla repubblica non cambia nulla. Anzi, la repubblica ancora
pi sotto il controllo borghese. Neppure la breve parentesi de La Comune, che fu
sanguinosamente e definitivamente spazzata via, intacca questo predominio.

3. In economia si assiste ad un sempre pi rapido sviluppo dellindustria a discapito


dellagricoltura e alla progressiva affermazione del grande capitalismo. Nascono
monopli, cartelli, trust, sindacati, etc.

4. La tecnica compie progressi prodigiosi, a un ritmo frenetico. Fotografia, macchina da


scrivere, macchina da cucire, telegrafo, telefono, dinamo, pastorizzazione, motore a
scoppio, lampadina, etc. Il susseguirsi delle invenzioni provoca il rapido mutamento del
modo di vivere, delle mode e perfino del gusto artistico. C nella gente una smania di
novit, del nuovo in quanto nuovo.

5. Gli imprenditori traggono profitto dalle conquiste della tecnica e alimentano ad arte questa
smania di novit, facendo nascere nuovi e falsi bisogni.

6. Vengono realizzate grandi opere: rete ferroviaria, stazioni, tunnel del Frejus (1871),
rifacimento totale di Parigi (strade larghe ed illuminate, fognature, case con acqua
corrente e gas, etc.).

7. Le cose materiali invecchiano rapidamente, ma anche quelle dello spirito (mode, gusto
artistico, etc.). Il progresso tecnologico porta ad una inaudita dinamizzazione della
concezione del mondo.

8. Questa visione del mondo tipica delle citt: l che si vive freneticamente.
Limpressionismo espressione del dinamismo urbano, delluomo moderno che
concepisce la vita come lotta e gara, che traduce in cambiamento ogni forma di vita.

9. Negli impressionisti prevale il momento sulla durata. Hanno una visione eraclitea del
mondo: la realt non un essere, ma un continuo divenire.

10. Per gli impressionisti un quadro la rappresentazione di un istante che passa nello
scorrere della vita. Per esprimere il dinamismo di una realt sempre in evoluzione si
servono di pochi ma significativi elementi stilistici:

a. Il dipingere alla prima (due ore al massimo per fare un quadro)

b. La grande importanza del colore. I contorni delle figure non sono definiti e
finiscono col dissolversi nel colore. Nei dipinti di Monet a Etretat, il mare ed il
cielo sfumano luno nellaltro e sparisce lorizzonte.

c. La rappresentazione della luce, dellaria, le superfici colorate che diventano


macchie di colore.

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11. Tutto lo stile impressionista concorre ad esprimere una realt dinamica, sempre in
evoluzione.

12. I colori cambiano con lincidenza e lintensit della luce: quelli del mattino sono diversi
da quelli del mezzogiorno e da quelli della sera. Maupassant scrive di aver visto Monet a
Etretat dipingere cinque o sei tele raffiguranti lo stesso motivo in diverse ore del giorno e
con diversi effetti di luce. Sempre di Monet, sono famose le numerose versioni della
Cattedrale di Rouen, riprodotta nelle diverse ore del giorno e in diverse condizioni
climatiche.

13. Non esiste una realt immobile, ferma nel tempo e nello spazio, che tutti possono
percepire obiettivamente, ma ciascuno ha una percezione soggettiva di ci che gli scorre
davanti, hic et nunc.

14. Il primato dellistante e del divenire si traduce, esteticamente, nel prevalere dello stato
danimo sulla vita.

15. Luomo non ha il controllo del fluire della realt, ma ne solo spettatore. Di fronte alla
vita ha un atteggiamento neutrale, di distacco, di contemplazione: esattamente lopposto
della concezione romantica di vita attiva, eroica. Il romantico combatte per cambiare la
realt, per far trionfare i propri ideali; limpressionista la contempla, un po rassegnato.

16. Questo allontanamento dalla realt si traduce in vari elementi stilistici.


a. I contorni delle figure non definiti
b. La mancanza dellelemento letterario
c. La mancanza di forma spaziale

17. Contorni non definiti. Le cose sono raffigurate con le omissioni proprie della veduta da
lontano. Nulla pi tipico per un dipinto impressionista del fatto che si debba
contemplarlo da una certa distanza.

18. Elemento letterario. Nei quadri manca lelemento letterario del soggetto, la narrazione:
non si racconta mai una storia, o un dramma, o un aneddoto. Esattamente lopposto dei
dipinti del Caravaggio, dove ad es. si narra di Giuditta che taglia la testa a Oloferne, della
crocifissione di S. Pietro a testa in gi, etc. I soggetti sono quasi sempre i soliti: paesaggio,
natura morta, ritratto. Se ci sono pi persone, come ad es. in Il balcone (Manet) e in
Colazione sullerba (Manet e Monet), queste non interagiscono tra di loro, ma ciascuno
fa i fatti suoi, ciascuno vive nel proprio mondo. Prevale lintrospezione sulla narrazione.
Ogni altro soggetto (cavalli, ballerine, etc.) viene trattato come paesaggio o natura morta.
Il soggetto non viene scelto per cosa narra, ma per i suoi colori, i suoi toni.

19. Forma spaziale. Manca completamente la prospettiva e la realt si riduce ad una


superficie bi-dimensionale. Mancano le ombre e quindi sparisce la rappresentazione
plastica, la forma spaziale tri-dimensionale.

20. Loriginalit e limportanza dellimpressionismo proprio in questo allontanamento dalla


realt. E il primo passo di un percorso che porter gradualmente alla pittura astratta,
passando attraverso Van Gogh, Modigliani, Picasso, etc. fino ad arrivare allastrattismo
totale di Pollock, etc. E ritenuto non a caso lorigine di tutta la pittura moderna.

21. Mai prima degli impressionisti la pittura si era cos allontanata dalla realt. Il pubblico ne
fu letteralmente scandalizzato. Prese la mancanza di forma come una provocazione, una
beffa. Da Giotto a Benozzo, a Raffaello, a Caravaggio fino a Courbet c evoluzione. Ma

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ora, con limpressionismo, c una frattura. Mai nella storia dellarte cera stata una cos
profonda incomprensione tra la vecchia e la nuova generazione di artisti.

22. Paradossalmente, fu proprio lostilit del pubblico che spinse i giovani artisti a formare
una coalizione difensiva e a dar luogo ad un movimento collettivo. Gli impressionisti non
furono mai aggressivi di fronte al pubblico: si difesero soltanto. Spesso fecero sforzi
disperati per ottenere il placet delle sfere ufficiali, soprattutto al Salon.

23. Eppure limpressionismo non aveva in s alcun elemento plebeo che potesse risultare
sgradito alla borghesia. Al contrario era uno stile aristocratico, elegante, raffinato,
sensibile. Gli artisti vengono tutti dalla stessa borghesia, media e alta. Nei loro dipinti ci
sono i cavalli al Bois, le feste sullerba, i vestiti eleganti, i merletti.

24. Dopo il predominio della letteratura nel 600 e 700 e quello della musica nellet
romantica, nella seconda met dell800 la pittura larte davanguardia, tant che si
potuto dire con ragione che i grandi poeti di quegli anni sono i pittori impressionisti.

25. La letteratura e la musica di quegli anni cercano di adattare il proprio linguaggio alle
forme pittoriche impressioniste. In letteratura lo stile pittorico quello nel quale
limpressione delle singole pagine pi forte di quella di tutto il libro, nel quale la frase
colpisce pi della pagina e la parola pi della frase.

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Figura 1. Monet - Etretat di giorno Figura 2. Monet - Etretat al tramonto

Figura 3. Monet - Etretat al mattino Figura 4. Monet - Etretat al tramonto

Figura 5. Livio - Etretat (foto Lug 2009)

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Figura 6. Monet - Duomo di Figura 7. Monet - Duomo di Figura 8. Monet - Duomo di
Rouen (mattino) Rouen (sole mattutino) Rouen (sole)

Figura 9. Monet - Duomo di Figura 10. Monet - Duomo di Figura 11. Monet - Duomo di
Rouen (sole) Rouen (pieno sole) Rouen (tempo grigio)

Figura 12. Monet - Duomo di Rouen


(tramonto)
Figura 13. Livio - foto Lug 2009 pom.

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