Kandinsky Il Colore Come Musica PDF
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Vasilij Kandinsky
Il colore come musica
- Indice:
La vita
pag.3
pag.7
Le opere di Kandinsky
pag.14
Bibliografia
pag.30
- La vita:
Universalmente conosciuto come il fondatore dell'arte astratta,Vasilij
Kandinsky nacque a Mosca nel 1866. Nel suo sangue si erano confusi, con
quello russo, il sangue di tedesco di una sua nonna materna e quello orientale di
una sua bisnonna paterna, che era una principessa cinese.
Questo dato pu spiegare qualcosa della sua predilezione per una certa linearit
che caratterizza buona parte della sua opera e che tradisce una sua scelta
nell'ambito del gusto.
Scelta compiuta negli anni della definizione astrattista della sua pittura con la
rinuncia all'accento popolaresco, di marca russa, evidente nelle sue prime opere,
dipinte in Germania fino alla vigilia della guerra 1914-1918.
Era il tempo del richiamo della cultura russa alle tradizioni nazionali, di tipo
popolaresco e folkloristico.
La musica aveva dato particolare impulso a queste tendenze: basti ricordare il
gruppo dei "Cinque", con i nomi di Mussorgskij, Rimskji-Korsakov, Balakirev,
Cui, Borodin.
Dopo l'infanzia trascorsa a Odessa, nel 1885 si rec a Mosca per frequentare
presso l'Universit i corsi di diritto e di economia politica, di cui si occup fin
alla soglia dei trent'anni.
Forse Monet, con il suo quadro dei "Covoni" esposto a Mosca nel 1895 gli
diede la certezza della sua vocazione: egli ricorder sempre quella tela per
l'impressione che ne aveva ricevuta d'esser la pittura in essa indipendente e
comunque assai pi forte della realt per suo mezzo raffigurata.
Nel 1901 rifiuta una cattedra universitaria e parte per Monaco, meta privilegiata
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di moltissimi artisti europei; qui entra in contatto con un tardo simbolismo che
lo accompagner in tutte le sue opere fondendosi con espressionismo ed
astrattismo.
Trasferitosi a Monaco, vi rester fino al 1914: qui vedr quindi sorgere e
svolgersi fino al colmo della sua parabola la rivolta espressionista, un
movimento culturale impegnato a rappresentare la volutt dell'immergersi
coscientemente nel dolore del mondo con un pi profondo impegno esistenziale.
Questo movimento trova la sua codificazione in uno scritto di A. Schering del
1920, secondo il quale il compito dell'arte quello di rappresentare non tanto la
natura o quello che questa provoca sui nostri sensi, ma quello di dare un volto
esteriore alle espressioni interiori, creando cos un linguaggio capace di
esprimere tutte le situazioni passionali e psicologiche della vita moderna.
Nel 1911 conosce Arnold Schnberg, pittore e musicista, dalle cui composizioni
atonali rimase profondamente influenzato.
Nel 1903 aveva conosciuto Gabriele Mnter a Murnau, dove trascorreva i mesi
invernali, e costei divenne compagna della sua vita fino a quando lui non le
prefer la bellissima Nina Andreevsky.
Gabriele Mnter gli rimase sempre fedele e seppe attraversare con spirito eroico
due guerre, l'inflazione e il Nazismo senza vendere neanche un suo quadro,
donando tutto alla vigilia della sua morte alla Stdtische Galerie di Monaco.
Negli anni fecondi di Murnau, Kandinsky scrive poesie, mentre continua a
dipingere incessantemente paesaggi, e una composizione scenica dal titolo
"Suono giallo", nettamente espressionista.
L'influenza della musica sempre pi evidente anche nelle succesive opere,
formate da paesaggi cromatici in scene sfumate, in suoni evanescenti, frammisti
con qualche parola vaga e illogica.
Nel 1910 aveva gi dipinto il suo primo acquerello astratto, ma la sua intera
opera, ricca di esuberanza, di sonorit e di luce si definisce con il passaggio
graduale dall'espressionismo figurativo all'espressionismo astratto.
I suoi quadri di questi anni sono stati da lui stesso suddivisi in tre gruppi
principali:
-Impressioni (tutte del 1911);
-Improvvisazioni (trentacinque, dipinte dal 1909 al 1914);
-Le contemporanee Composizioni.
I titoli stessi ne indicano le caratteristiche su un unico tema fondamentale, le
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fine ultimo limitazione, sia pure artistica, della natura, ma sia un creatore che
voglia e debba esprimere il suo mondo interiore vede con invidia che queste
mete sono state raggiunte naturalmente e facilmente dallarte oggi pi
immateriale, la musica. E comprensibile che si volga ad essa e tenti di ritrovare
le stesse potenzialit nella propria arte. Nasce qui lattuale ricerca di un ritmo
pittorico, di una costruzione matematica astratta; nasce di qui il valore che si da
alla ripetizione della tonalit cromatica, al dinamismo dei colori, ecc.
La sua concezione di un universo armonico di suoni e colori congiunti lo port a
stabilire una connessione tra il timbro di alcuni strumenti musicali, colori,
sensazioni;ad esempio:
- il Giallo rappresenta musicalmente la Tromba;
il suo tono squillante, deciso, chiaro ed aggressivo.
Il giallo anche simbolo splendente di vivacit e voglia di vivere.
- l Azzurro rappresenta musicalmente il Flauto, avendo un suono agile,
brillante ma al tempo stesso pastoso.
Rappresenta la freddezza ma anche la tranquillit.
- il Verde rappresenta musicalmente il Violino, dotato di un tono vibrante,
penetrante, versatile ed espressivo.
Da la sensazione di riposo, equilibrio e tranquillit.
- il Violetto rappresenta musicalmente il Fagotto, con un suono pastoso,
ritmico, struggente e penetrante.
Ma un colore malinconico che provoca solitudine, abbandono, mistero e
magia.
- l Arancio rappresenta musicalmente le Campane tubolari, forti, fiere e
solenni.
Provoca allo stesso tempo misticismo e gioia, festa.
- il Blu rappresenta infine il Contrabbasso, avente un suono basso,
profondo, cupo e freddo.
E un colore che sprofonda senza fine in tranquillit e quiete.
Kandinsky sostiene che il rosso richiama alla mente le fanfare, il rosso di
cinabro la tuba o il cembalo, larancione una campana di suono medio o un
contralto che suoni in largo. Che il viola suona come un corno inglese o come i
bassi dei legni. Dopo aver collegato ciascun colore ad un suono, un profumo,
unemozione precisa, lartista afferma che proprio grazie alle sue risonanze
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interiori, a seconda della sua diversit, ogni colore produce un effetto particolare
sullanima.
Il colore rosso per esempio pu provocare leffetto della sofferenza dolorosa, per
la sua somiglianza al sangue. Il giallo invece, per semplice associazione col
limone, comunica una impressione di acido. Alcuni colori possono avere una
apparenza ruvida, pungente, mentre altri vengono sentiti come qualcosa di
liscio, di vellutato, cos di dar voglia di accarezzarli. Ma ognuno di essi
corrisponde a delle forme che si distinguono nello spazio in modo preciso le une
dalle altre. Ogni forma a sua volta, come il colore, ha una precisa
corrispondenza: al cerchio associa il blu, al triangolo il giallo, al quadrato il
rosso.
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- Le opere di Kandinsky:
Dal centro del quadro un San Giorgio dubbioso e perplesso guarda verso di noi e
sembra interrogarsi, e interrogarci, sull'esito della battaglia... Quando, nel 1914,
Kandinsky torna in patria, l'ambiente artistico russo gi conosce le sue teorie
sull'arte astratta: il saggio Lo spirituale nell'arte era stato letto nel 1911
nell'ambito del secondo congresso panrusso degli artisti a Pietroburgo, e le sue
argomentazioni non erano rimaste prive d'effetto sugli artisti russi
contemporanei. Tuttavia, le opere di Kandinsky lasciano perplessa la critica, che
raramente ne coglie il contenuto profondo. Ecco che l'artista, ancora una volta,
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chiama in suo aiuto colui che da tempo aveva eletto a difensore della propria
arte, quel cavaliere azzurro che aveva fatto la sua prima comparsa in una tela del
1903 e che, a partire dalla fondazione del Blaue Reiter, era assurto a simbolo
della lotta dello spirito contro il materialismo, dell'interiorit contro l'apparenza.
Nell'immagine qui riprodotta, la principessa volge stizzosamente le spalle
all'eroe leggendario, visibilmente disinteressata alle sue fatiche. Il drago sembra
quasi ridere dei suoi sforzi. Ma proprio nei primi e difficili anni del periodo
moscovita, Kandinsky ribadisce con forza la necessit di "risvegliare questa
capacit di vivere lo spirituale nel materiale come nelle cose astratte" e di lottare
contro quella macchia nera del materialismo che avvolge minacciosamente il
San Giorgio.
stato difficile per Kandinsky, dopo gli anni monacensi, abituarsi nuovamente
ai ritmi rallentati della realt moscovita. Ad aggravare la situazione si aggiunge
il feroce addio a Gabriele Mnter, dopo una rapporto contrastato ma autentico,
durato ben dodici anni. un periodo di stasi produttiva; tra il 1916 e il 1921
l'artista dipinge soltanto 41 oli. Egli si dedica soprattutto all'incisione,
all'acquarello e al disegno. In una lettera del 16 novembre 1915 il pittore scrive:
"Lavoro molto all'acquarello. un lavoro minuzioso, e io imparo per cos dire
l'arte dell'orafo. Ci mi serve per i grandi quadri che si formano poco a poco nel
mio cuore". Dal 1918, inoltre, l'impegno di Kandinsky nell'amministrazione e
nella didattica del sistema culturale russo comporta un ulteriore freno all'attivit
pittorica. All'interno del Dipartimento di arti figurative (IZO), appena istituito,
l'artista si occupa del settore teatro e cinema; diventa anche professore,
ottenendo la direzione di uno dei Liberi atelier di Stato di Mosca. L'acquarello
qui riprodotto tra quelli realizzati in questo anno di "distrazione" dal lavoro
artistico. Su un fondo lattiginoso Kandinsky gioca con la linea fragile e sottile e
con tenui colori pastello che, compenetrandosi, formano una composizione
gioiosa e leggera. La freschezza dell'immagine comunica lo stato d'animo del
pittore, consapevole della momentanea impossibilit a concentrarsi sulla
creazione.
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Alcuni cerchi, realizzato nel '26, basato su una serie di possibili variazioni
cromatiche e compositive del "tema" del cerchio come forma perfetta e
immutabile. La tonalit dominante il blu, colore dello spirito, della purezza e
dell'elevazione verso il regno celeste. Lo sfondo realizzato in modo da
suggerire l'impressione di una sostanza incorporea, dove aleggiano cerchi di
varie dimensioni i cui colori presentano una stesura trasparente, che d luogo a
sfumature e tonalit diverse nei punti d'incontro e di sovrapposizione.
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Vasilij Kandinsky Il cavaliere azzurro (Der Blaue Reiter), olio su tela, 1923.
Il titolo originario dell'opera era semplicemente Der Reiter (Il cavaliere), come
risulta da alcuni manoscritti di Kandinskij, e solo successivamente essa venne
ribattezzata con il nome del movimento pittorico. Il dipinto infatti non
correlato all'atmosfera e alle istanze del Blaue Reiter, la cui nascita avvenne solo
nel 1911, rivelando ancora piena influenza del clima Jugendstil, di cui Monaco
era il centro pi vivo in Germania. La genesi del tema raccontata dallo stesso
Kandinskij, il quale nel 1889 si era recato a Vologda, localit della Russia
settentrionale: qui l'artista si era imbattuto in una serie di stampe popolari, dai
colori vivaci, che raccontavano la leggenda di un cavaliere, e ne era rimasto
impressionato. La figura del cavaliere diventer un elemento costante nella sua
pittura, quasi un simbolo della sua crociata contro i valori estetici tradizionali:
essa accompagner, non a caso, la pubblicazione del manifesto teoretico Dello
spirituale nell'arte e quella della copertina dell'almanacco Der Blaue Reiter.
Una luce magica e accecante ci catapulta in una dimensione atemporale, in un
paesaggio fiabesco. Le chiome dorate degli alberi e il prato di un verde e di un
giallo intensi, realizzati con piccoli e veloci colpi di pennello, con colori vibranti
di luce, brillano con la stessa intensit di un diadema prezioso e ci fanno pensare
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come un inno fiducioso alla vita. Sullo sfondo bruno, caldo e sobrio, nuotano
pigramente alcune delle figure biomorfe che caratterizzano gli ultimi anni di
Kandinsky. Splende immobile e solitario, nella parte superiore della
composizione, un punto rosso, simile a un accento colorato che investe con il
suo suono pieno ed energico tutte le forme circostanti. Il calore irradiato dal
rosso anima lintero microcosmo rappresentato dallartista: prossimo alla morte,
Kandinsky dipinge il raggio rosso di sole, la scintilla divina che nella notte dei
tempi ha dato inizio al mistero della vita.
manufatti aggrappandosi alla forza della sua sensibilit, alla sua capacit di
assorbire sensazioni che poi trasferisce sulla tela. L'allieva e compagna Gabriele
Mnter ha fotografato il pittore durante il faticoso lavoro di preparazione a
Composizione VII. Esistono ben trenta progetti preliminari di questo dipinto,
costituito da un proliferare di linee e segmenti colorati che dinamicamente si
dispongono attorno alla forma irregolarmente ovale al centro della
composizione. Kandinsky gioca con l'inesauribile combinazione di colori e
segni, in cui l'occhio sprofonda annegando in un vortice che lo risucchia negli
abissi dell'espressivit.
Nelle sue memorie la moglie dell'artista scrive: "Kandinsky non pot mai
realizzare il suo desiderio pi vivo: andare una volta in Cina. La Cina aveva
sempre dato le ali alla sua fantasia, ma si dovette accontentare di visitare il paese
dei suoi sogni fra quattro mura grazie all'aiuto dei libri". Per Disegno astratto
Kandinsky sembra ispirarsi proprio ai misteriosi ideogrammi della scrittura
cinese: con una grazia e una leggerezza, tipiche dell'arte e della cultura
dell'Estremo Oriente, il pennello dell'artista sfiora la carta e compone una sorta
di fiore astratto di linee. L'opera appartiene a una serie di acquarelli realizzati
dall'artista nel 1915 e catalogati nel suo inventario personale sotto la voce
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e che resa pi intensa dalla presenza invadente di accenti e angoli neri, unico
colore che in grado di rendere forte e preciso anche il suono pi flebile.
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- Bibliografia:
Itinerario nellarte volume 3 G.Cricco, F. Di Teodoro. Zanichelli
www.artv.it/LN_kandinsky/Indice.htm
it.wikipedia.org/wiki/Vasily_Kandinsky
www.francescomorante.it/pag_3/314a.htm
www.artinvest2000.com/kandinskij.htm
I classici dellarte Rizzoli con Corriere della sera, Vasilij Kandinsky.
www.lettere.unimi.it/~sf/leparole/kandinfm.htm
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