I 50 Anni Della Galleria Del Deposito

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LESPERIENZA DELLA GALLERIA DEL DEPOSITO - incontro

Sala della Polisportiva Vignocchi via Aurora 2 Genova Boccadasse


Sabato 11 maggio 2013, ore 16,00
Intervengono: Germano Beringheli, Eugenio Carmi, Gillo Dorfles, Carlo Fedeli, Gianluca Marinelli,
Paolo Minetti, Sandro Ricaldone. Coordinano: Caterina Gualco e Giuliano Galletta

I MULTIPLI DEL DEPOSITO - mostra


Sede storica del Deposito. Piazza Nettuno 3R Genova Boccadasse
11 19 maggio 2013 (orari venerd, sabato, domenica ore 17,00-22,00)
IL DEPOSITO: IMMAGINI FOTOGRAFICHE - mostra
Sala espositiva della Pro Loco di Boccadasse. Via Aurora 8R Genova Boccadasse
11 - 19 maggio 2013 (orari venerd, sabato, domenica ore 17,00-22,00)

I 50 ANNI
DELLA GALLERIA
DEL DEPOSITO
1963-2013
Genova Boccadasse 11-19 maggio 2013

GILLO DORFLES
Non una famosa localit balneare come Portofino o Rapallo, n una ranata oasi culturale come Paraggi
o Albisola o Varigotti; ma soltanto una sassosa insenatura, alla periferia di Genova, circondata dalle
modeste abitazioni dei pescatori di Boccadasse.
l che cinquantanni orsono prese vita una delle pi curiose e avveniristiche avventure, per inziativa di
due intellettuali come Eugenio Carmi e Carlo Fedeli, in breve seguiti da alcuni dei pi interessanti e vitali
artisti italiani dellepoca come Lucio Fontana, Arnaldo Pomodoro, Achille Perilli, Emanuele Luzzati,
Flavio Costantini, e da artisti dellavanguardia straniera, tra cui Max Bill, Victor Vasarely, Jesus Rafal
Soto, e il fotografo Kurt Blum.
Oggi, a distanza di mezzo secolo, non si pu far a meno di constatare limportanza di quella prima
realizzazione che, non solo accoglieva opere, installazioni ecc. di artisti davanguardia ma proponeva
operazioni allora ignote come la realizzazione di multipli, di serigrafie e litografie.
Lincontro di artisti del concretismo zurighese (come Max Bill) con i primi aderenti al MAC milanese e
con alcuni astrattisti e strutturalisti italiani, ha fatto s che a Genova si verificasse, in anticipo su altre
citt italiane, quella collaborazione tra arte e design, tra geometrismo e decorazione, tra artigianato e
scultura, che nel nostro Paese non era ancor stato eettuato.
E non si dimentichi, a questo proposito, che uno degli artisti pi impegnati nel dar vita alla associazione,
Eugenio Carmi, proveniva da un lavoro a contatto con una grande industria locale come lItalsider:
anticipando cos quella collaborazione che ebbe ben presto a verificarsi tra arte e design, tra il mondo
della meccanica e quello dei colori e delle forme.

Le opere, mostrate quella prima volta e presentate da Gillo Dorfles, erano di Max Bill, Cagli,
Capogrossi, Castellani, Chagall, Dorazio, Duvillier, Fontana, Francis, Alviani, Honegger, Perilli, Racl,
Santomaso, Turcato, Vasarely.
Evidenti perci e largamente eterogenei i dierenti interessi culturali dei nove soci fondatori del
Gruppo Cooperativo di Boccadasse (B. Alfieri, K. Blum, E. Carmi - al quale, proprio di recente, il
Ministero per le Attivit Culturali ha assegnato un Premio di Benemerenza - F. Costantini, G. Facetti,
C. Fedeli, E. Luzzati, A. Perilli e K. Vices Vinci) e dei diciotto soci aderenti che avvertirono le succose
radicalit avverse al potere assoluto e costituito della vague Accademica che stava riproponendo il fare
artistico secondo coordinate tradizionali e ormai anomale rispetto alle soluzioni formali e strutturali
captate dalla cultura del primo Novecento.
Inizi, cos, quella lunga stagione di cinque anni di esposizioni straordinarie che ebbero il merito di
informare - assieme alle contemporanee attivit delle Gallerie La Carabaga, La Polena, la Rotta e la
susseguente La Bertesca - sulle presenze (spesso trascurate per impreparazione o per insipienza) poste in
evidenza dal moderno, particolarmente dalla ricerca cromatica di Kandinskij e dagli equilibri,
puramente visivi, del gruppo neoplastico fondato a Leida, nel 1917, dagli artisti riuniti attorno alla
rivista De Stijl.
Abbastanza per essere esemplarmente edotti ai principi delle arti concreta e ottico-percettiva e delle
significative possibilit di manifestazioni interiori o concettuali con nuovi materiali.
Per comprendere, inoltre, quanto significasse quel primo, forse unico intervento cooperativo (e perci
anche economico) di artisti, collezionisti e galleristi impegnati a considerare la vitalit artistica loro contemporanea.

EUGENIO CARMI
Allinizio del 1963 ebbi lidea di una galleria cooperativa e ne parlai con mia moglie Kiky Vices Vinci
e con lamico Popi Fedeli, con il quale iniziammo uninstancabile attivit.
Sei nostri amici si unirono a noi e con loro nacque il Gruppo Cooperativo di Boccadasse.
Nel vecchio borgo di pescatori il 23 novembre 1963 inizi il nostro lavoro con un infantile entusiasmo
e con ingenua passione.
E non immaginavamo che cinquantanni dopo la
Galleria del Deposito sarebbe stata ricordata a
Los Angeles con una mostra indimenticabile, e
nel maggio 2013 a Boccadasse con un evento
organizzato a nostra insaputa dagli amici genovesi
ai quali diciamo grazie con tutto il cuore.

MARCELLO MORANDINI
Ogni volta che sono a Genova, sono felice e riconoscente di pensare e rivivere la mia storia vissuta con
questa straordinaria citt. Per gli amici che mi hanno sempre generosamente accolto e permesso di
conoscerla e per i progetti che qui ho sempre potuto realizzare. Per le sue belle donne, per linterno
sorprendente delle sue case, cos riservate fuori e
piene di storia dentro, per il gusto intenso della sua
cucina e per tutto quel qualcosa che non c altrove!
Oltre a questo, esiste per me un luogo prezioso, al
quale sono riconoscente e che, ogni volta che ritorno
e lo rivedo, mi fa rivivere con emozione il mio primo
passo dartista, condiviso con lamico Germano
Celant. Boccadasse, un luogo senza tempo, che dovrebbe, per me e per tutti, essere sempre se stesso,
conservandone la stessa magia e il suo profumo di
mare, con al suo centro la Galleria del Deposito,
una straordinaria cooperativa darte, diretta dallirrefrenabile amico Eugenio Carmi e da Paolo Minetti.
In questo spartano e popolare luogo, si riunirono e si
form in alcuni anni uno stra-ordinario gruppo internazionale di persone di cultura, ed io, il pi
giovane, fui lultimo a farne parte. A 24 anni feci qui
la mia prima esposizione personale, che determin
poi, inequivocabilmente, la mia professione che perseguo ancora oggi, con convinzione, dopo 49 anni.
La Galleria del Deposito fu per anni un importante
e vitale centro carbonaro di proposte e di propulsione
culturale. Quanto fatto dai molti che ne fecero parte,
con le loro idee, le loro parole e i loro progetti, giustificano ancora oggi la grande emozione che ognuno
di noi intensamente prova, guardando quella piccola
porta nel cuore di Boccadasse che guarda il mare.
La Galleria del Deposito sulla spiaggia di Boccadasse, 1963. Foto Kurt Blum

CARLO FEDELI
Non chiedetemi, per favore, ricordi, aneddoti, indiscrezioni sulla nostra avventura di Boccadasse, e
tutte le altre amenit che si soliti far rievocare,
nelle ricorrenze, ai vecchi e alle memorie storiche
ambulanti.
Con Kiky, Eugenio e un bel gruppetto di carissimi
amici cooperativi di buona volont, allestimmo
nel piccolo spazio del Deposito, negli anni 60 del
secolo scorso, 38 mostre quasi tutte memorabili.
Ma realizzammo anche qualcosa di pi, che nessun
altro aveva tentato: producemmo quasi 200 tra
grafiche, multipli e oggetti ideati da grandi artisti
allora considerati davanguardia (termine oggi fuori
moda ma allepoca ancora pertinente), acquistabili,
a prezzi che oggi fanno ridere, da chi aveva pochi
soldi ma desiderava possedere opere valide come
espressione del nostro tempo.
Opere che ora fanno parte di collezioni private e
delle raccolte di musei di tutto il mondo. Le citano
nelle tesi di laurea, sono un po oggetti di culto (non so quanto sia giusto, ma cos).
FARE era la nostra parola dordine, e facemmo. Le idee non mancavano nel mondo e anche Genova era
in quegli anni una citt fertile di idee nel campo dellarte. Noi cercammo di tradurne alcune in cose
concrete, al pi alto livello, a beneficio di molti.
Dopo la bella esposizione curata nel 2003 a Villa Croce, unaltra grande mostra ha voluto ricordare un
anno fa, a Los Angeles, i 50 anni del Deposito e lesperimento artistico del Gruppo Cooperativo di
Boccadasse.
E adesso qui, dove tutto cominci, per iniziativa di generosi collezionisti e di giovani amici,
giustamente preoccupati che il futuro di un vecchio borgo di pescatori cancelli un passato
considerato degno di memoria.
PAOLO MINETTI
Cinquantanni sono velocemente passati dallapertura della Galleria del Deposito, cooperativa fondata da
Eugenio Carmi e Carlo Fedeli, amici carissimi che mi orirono accoglienza nel gruppo con lincarico di
organizzatore della galleria stessa.
Accettai subito con entusiasmo, non immaginando che tale qualifica avrebbe segnato il mio percorso
professionale futuro modesto ma aascinante.
Oggi sono qui coinvolto da una forte, gioiosa nostalgia, ricordando le giornate trascorse in questo superbo
borgo quattrocentesco, tra gli abitanti, gli artisti di tutto il mondo, le barche e lorizzonte fulgente del
mare.
GERMANO BERINGHELI
La Galleria del Deposito apr il 23 novembre 1963 con una mostra collettiva, allora del tutto inusuale, le
cui indicazioni sensibili aspiravano - presentando Sedici quadri blu - al superamento progressivo
dellastrattismo, formale o informale che fosse, l dove forme e colori assumevano in proprio le virtuosit
linguistiche discriminate non solo dalla abituale rappresentazione del veduto bens dalle gerarchie ottiche
suggerite dallInformel o dal Tachisme che, pi che correnti, sarebbero state ritenute, successivamente, un
clima (Belloli) adottato da alcuni artisti come condizione di necessit in un momento definibile poetica
della incomunicabilit (Argan).

ARNALDO POMODORO
Ricordo sempre con piacere e nostalgia lattivit della Galleria del Deposito, inventata da un
gruppo di artisti e intellettuali guidati da Carlo Fedeli ed Eugenio Carmi, che negli anni Sessanta
inaugurarono un modo diverso di presentare larte.
In quella piccola galleria-deposito in riva al mare, a Boccadasse, passarono le esperienze pi
curiose e innovative di quegli anni. Sono eventi a mio parere irripetibili, che non possono essere dimenticati soprattutto in questi momenti di grande caos e incertezza. Lantico borgo di Boccadasse,
un luogo unico di grande suggestione, deve essere conservato con impegno come un bene prezioso
per tutti noi.
GIORGIO TEGLIO
Un angusto magazzino in Boccadasse, gi deposito di attrezzi per la pesca o qualcosa di simile.
Di qui il nome di galleria del deposito.
Solo intorno al 1966 ho scoperto il luogo e, da allora, fino al termine, troppo breve, di quella
esperienza, ho frequentato la galleria con curiosit, presto divenuta passione.
Se, fisicamente, era poco pi di un antro, operativamente era una fucina di idee per la capacit
progettuale del gruppo fondatore che aveva saputo intercettare e promuovere proposte artistiche che
hanno fatto il giro del mondo. La grande attenzione alla grafica (dovuta alla professionalit altissima di
Brano Horvat) ha consentito al sottoscritto, giovane avvocato agli inizi della professione, lacquisto di
grafiche (oggi rare) di Max Bill e di Dorazio, a prezzi alla mia portata.
Inoltre, credo di essere stato forse il primo collezionista di Marcello Morandini (allora giovanissimo ai
suoi esordi proprio al Deposito) di cui poi sono divenuto amico fraterno.
Nel breve spazio concessomi per la rievocazione di quellesperienza, non posso non ricordare la serata
indimenticabile in cui quellantro aveva ospitato il magico ambiente spaziale di Lucio Fontana.
Sullimbrunire, tra le barche tirate a secco sulla spiaggia davanti alla galleria, io, timido, ma curioso e
appassionato, ho avuto il privilegio di intrattenermi a tu per tu con il grande Lucio Fontana e di
constatarne la naturale eleganza unita ad una amabile semplicit e disponibilit.
Certo non solo Lucio Fontana anche altri, ma di quella serata e di quella persona, mi rimasto un
ricordo indelebile.

EDIZIONIDEL DEPOSITO MULTIPLI

Getulio Alviani - PVC

Getulio Alviani - Colindro virtuale

Enrico Castellani - Rilievo

Gianni Colombo - Strutturazione acentrica

Marcello Morandini - Costruzione


cilindrica

Paolo Scheggi - Inter-ena-cubo

Max Bill - Mezzo cubo

Lucio Del Pezzo - La pazienza

Gianni E. Simonetti - Oggetto immaginario

Enrico Baj - Cravatte

Eugenio Carmi - Clap - Clap

Karl Gerstner - Lenscope

Enzo Mari - Struttura 495 - 1959

J. R. Soto - Inclin bleu et noir

Victor Vasarely - Procion

I 17 multipli Edizioni del deposito,


qui riprodotti, vengono inviati per posta
normale o aerea in qualunque Paese,
in tutto il mondo.

Kiky Vices Vinci - Rilievo

Kiky Vices Vinci - Cerchi

e 17 multiples Deposito Editions


here reproduced, can he sent in every part
of the world by air or surface mail.

IL DEPOSITO E I SUOI MULTIPLI


tra gli anni 50 e 60 del Novecento, in una fase in cui il sistema produttivo industriale aveva raggiunto
piena maturazione e il progresso tecnologico appariva travolgente, che la riproducibilit tecnica dellopera darte - precocemente analizzata, ventanni prima, da Walter Benjamin - passava dal cielo della
riflessione estetica al dominio terreno della sperimentazione pratica.
Nella citt del futuro scriveva nel 1955 Victor Vasarely - la funzione poetica evolver verso forme industrialmente moltiplicabili, dunque generosamente diffondibili. Lopzione fondamentale in favore di
unintegrazione dellopera alla comunit giustifica automaticamente ladozione delle tecniche di diffusione, opzione fondamentale che implica un dono. Ma la diffusione anche necessit e legge interna
della nuova estetica, letica della creazione artistica, a partire da ci, non pu essere concepita senza.
Allafflato utopico di queste affermazioni, permeato dalla concezione di unarte sociale, per e nella
comunit, tesoro comune, si legava la proposta, avanzata in quello stesso anno da Jean Tinguely e Yaacov Agam di produrre edizioni di oggetti darte tendenzialmente illimitate, da realizzare con procedimenti industriali e diffondere a prezzi contenuti. Questa idea trover sbocco in una mostra allestita nel
1962 dalla Galerie Denise Ren a Parigi. Frattanto, nel 1959, Daniel Spoerri (legato a Tinguely da uno
stretto rapporto damicizia e collaborazione) aveva dato vita alla Edition MAT, anchessa volta alla produzione di opere darte moltiplicate, un progetto che vide la partecipazione di Agam, Albers, Pol Bury,
Marcel Duchamp, Heinz Mack, Dieter Roth, Jesus Rafal Soto, Tinguely e Vasarely. Anche in Italia
questa idea venne ad affacciarsi in quel torno di tempo attraverso autori come Bruno Munari (la cui
Scultura da viaggio del 1958 fu distribuita come omaggio della Valigeria Valaguzza), Enzo Mari e il
Gruppo T, attorno alla Galleria Danese di Milano. Ma, senza dubbio, lesperienza pi articolata e complessa in questambito fu quella condotta dalla Galleria del Deposito, che fra il 1963 ed il 1968 produsse
17 multipli di Morandini, Carmi, Scheggi, Alviani, Del Pezzo, Max Bill, Vasarely, Baj, Vices Vinci,
Soto, Castellani, Gianni Colombo, Gerstner, Mari, Simonetti, Luzzati.

Comune
di Genova

La stessa nascita della galleria aveva la sua ragione essenziale nel costituire un punto dincontro tra
artisti e pubblico non solo attraverso le mostre ma anche rendendo possibile ad un pi vasto numero
di persone lacquisto a prezzo accessibile di opere di artisti contemporanei, in particolare di grafiche e
di oggetti realizzati in piccola serie con limpiego di nuove tecniche e nuovi materiali. E laver concepito sin dallinizio come funzione preminente la diffusione dellopera darte () con la produzione
di oggetti moltiplicati, senza cedimenti industriali, conseguendo perci in materia un effettivo diritto di precedenza, un autentico primato nel nostro paese, sar il tratto orgogliosamente rivendicato
nellultimo bollettino della galleria, pubblicato appena un mese prima dellesplosione del maggio 68,
come distintivo della sua attivit. Condensati delle caratteristiche stilistiche e tecniche di ogni singolo
artista (Dorfles), i multipli del Deposito hanno fatto epoca per la spiccata qualit inventiva e lintima
adesione alle svolte artistiche del loro tempo: alle tendenze ottico-cinetiche in special modo, ma non
solo a queste. Cos ai cilindri rotanti della Strutturazione acentrica di Gianni Colombo si sono accompagnati su altro versante le sgargianti cravatte in PVC di Enrico Baj; il cubo in plexiglas di Vasarely
istoriato di vuoti e pieni, in un gioco di sovrapposizioni e trasparenze ha trovato un giocoso contrappunto
nel Clap clap di cerchi bianchi, rossi e neri, di Eugenio Carmi; lillusorio Cilindro virtuale di Getulio
Alviani stato messo a confronto con il puzzle di forme metafisiche di Lucio Del Pezzo, ironicamente
battezzato La pazienza.
Oggi, con lavvento delle tecnologie digitali e della Net-Art, la moltiplicazione dellopera darte coltivata
dai membri del Gruppo Cooperativo di Boccadasse va dilagando secondo Franois Robic in una
incontenibile proliferazione. Ma a Carmi e compagni rimane il merito incontestabile di aver dato sostanza ai sogni del loro secolo e di aver provato, una volta di pi, secondo losservazione di Marshall
McLuhan, la capacit dellartista di schivare lurto violentissimo della tecnologia di qualsiasi epoca e
di parare questa violenza (e anzi, diremmo noi, a volgerla in positivo) con la propria consapevolezza.

Con il patrocinio e la partecipazione nanziaria da parte del Comune di Genova-Municipio VIII Medio Levante
Con il sostegno della Pro Loco Maris Boccadasse e della Polisportiva Vignocchi
Si ringrazia la Signora Patrizia Toscani per la concessione della sede storica della Galleria del Deposito

Sandro Ricaldone

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