Tesina Illusione.
Tesina Illusione.
Tesina Illusione.
FILOSOFIA
Schopenhauer
ITALIANO
LATINO
Foscolo I Sepolcri
Leopardi A se stesso
Lucrezio De Rerum
Natura
LILLUSIONE
Quando si preferisce
immaginare la realt
migliore di quello che
INGLESE
STORIA
ARTE
GEOGRAFIA
ASTONOMICA
Impressionismo
Manet, Monet, Renoir,
Cezanne
Le stelle
Illudersi!
il mondo t'illude,
la vita t'illude,
in giochi di falsa beatitudine
t'illude anche l'uomo,
tra tutti e maggiormente illuso
sin da bambino viene a conoscere
il dolore dell'illusione,
la disprezza, la scaccia
ma non riesce a liberarsi
di questo strano modo d'essere
che come a premiar la fine della vita
si presenta anche da morte,
pi di tutte pura,
magnifica, fatiscente
illusione.
(Anonimo)
VITA
PENSIERO
Possiamo scorgere nella storia spirituale del Leopardi una lucida e continua
tendenza alla demolizione delle speranze umane, che il poeta segue, ponendo
in risalto inesorabilmente le varie ragioni che rendono infelice la condizione
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dell'uomo.
La vita gli appare avvolta dal mistero e dal dolore, che l'unica certezza per
l'uomo. Il piacere non esiste se non come pausa momentanea del male e un
uscire dalla condizione di pena, mentre la vicenda umana gli appare come
uninutile corsa verso il nulla, e la storia stessa contrassegnata dal
progressivo trionfo dell'infelicit.
La natura, vista da lui in un primo momento (fino al '23) come madre
amorosa, gli appare in seguito come matrigna; essa, secondo il poeta, crea
l'uomo ma non si preoccupa della sua felicit. L'unico conforto che pu
alleviare i mali della nostra esistenza costituito dalle cosiddette ILLUSIONI,
alimentate dal mostro sentimento e dalla nostra fantasia. La prima causa
dell'infelicit umana la ragione, che dissolve le illusioni e pone
l'uomo di fronte alla realt. Da questa presa di coscienza derivano la
delusione ed il tedio. A queste convinzioni il poeta arriv gradualmente; esse
sono infatti il frutto, oltre che della sua sensibilit, della sua stessa vicenda
umana, tormentata da incomprensioni, delusioni, sventure.
Si riscontrano tre momenti nello sviluppo del pensiero
rappresentati dal pessimismo individuale, storico e cosmico.
leopardiano
sottometto alla mia infelicit, n piego il collo al destino o vengo seco a patti
come fanno gli altri uomini..."
La sua opera si traduce perci anche in unesortazione a non cedere al fato,
ad opporre all'universo assurdo l'intatta nobilt dello spirito. Egli non tradusse
per questa energia morale in azione, come il Foscolo, ma la realizz nel
continuo approfondimento del suo pensiero.
OPERE
Lo Zibaldone: una sorta di diario intellettuale a cui affida appunti,
riflessioni filosofiche, letterarie, linguistiche. Teoria della visione: piacevole,
per le idee vaghe e indefinite, la vista impedita da un ostacolo, un albero, una
siepe, perch allora in luogo della vista lavora l'immaginazione e il fantastico
prende il posto del reale. Teoria del suono: serie di suoni suggestivi perch
vaghi.
Le Canzoni: componimenti di impianto classicistico che impiegano il
linguaggio aulico e sublime; le prime cinque (All'Italia, Ad Angelo Mai, A un
vincitore nel pallone, Nelle nozze della sorella Paolina, Sopra il monumento di
Dante) affrontano una tematica civile; nelle altre si delinea l'idea di un'umanit
infelice.
Gli Idilli: il linguaggio pi colloquiale e trattano tematiche intime ed
autobiografiche; la rappresentazione della realt esterna tutta soggettiva
(L'Infinito, La sera del d di festa, Alla luna, La vita solitaria...).
Le Operette Morali: sono prose di argomento filosofico in cui Leopardi
espone il sistema da lui trattato attraverso una serie di invenzioni fantastiche,
miti, paradossi, veri e propri canti lirici in prosa; molte delle operette sono
dialoghi i cui interlocutori sono creature immaginose o personaggi storici; altre
invece hanno forma narrativa (Dialogo della natura e di un Islandese).
I Grandi Idilli: riprendono i temi degli Idilli, ovvero le illusioni e le
speranze, proprie della giovinezza, le rimembranze; vi un equilibrio tra due
spinte che dovrebbero essere contrastanti il caro immaginar e il vero; il
linguaggio tenero e dolce (A Silvia, La quiete dopo la tempesta, Il sabato del
villaggio, Canto notturno di un pastore errante dell'Asia, Passero solitario).
Il Ciclo di Aspasia: si ha una poesia nuda, severa, quasi priva di immagini
sensibili, fatta di puro pensiero dal linguaggio aspro e dalla sintassi complessa
(Il pensiero dominante, A se stesso, Aspasia, Amore e Morte, Consalvo).
Gli Ultimi Canti: opere satiriche e la Ginestra.
VITA
Arthur Schopenhauer nasce a Danzica il 22 febbraio 1788. Il padre
banchiere e la madre una nota scrittrice di romanzi.
Viaggia in Inghilterra e in Francia e dopo la morte del
padre comincia a frequentare lUniversit di Gottinga.
Influenzano notevolmente il suo pensiero le filosofie di
Platone e di Kant. Frequenta le lezioni di Fichte a Berlino e
nel 1813 si laurea allUniversit di Jena.
Negli anni seguenti vive a Dresda dove compone lo
scritto Sulla vista e sui colori e prepara la stampa della
sua opera principale Il mondo come volont e rappresentazione che pubblica
nel dicembre 1818 e che non ebbe subito successo.
Dal 1820 al 1832 insegna come docente libero presso lUniversit di Berlino
con poca fortuna. Contemporaneamente viaggia in Francia e in Italia e, a causa
di unepidemia che lo costringe a lasciare Berlino, si trasferisce definitivamente
a Francoforte sul Reno, dove morir il 22 settembre 1861.
Molti sono gli influssi culturali di Schopenhauer: Platone e la teoria delle
idee come forme eterne ed immutabili; Kant per quanto riguarda il problema
gnoseologico della conoscenza e importanza del soggetto nel processo di
comprensione del mondo che non si muta e non si modifica ma sta al centro
organizzando la natura e il rapporto fenomeno-noumeno; lIlluminismo e il
materialismo come tecniche per smascherare e demistificare la realt
mostrando la vera essenza del mondo; il Romanticismo per il tema dellinfinito
e del dolore. Ma la critica maggiore diretta nei confronti dellidealismo
romantico: Schopenhauer disprezza questa filosofia, quella di Fichte e di Hegel
in particolar modo con il panlogismo ottimistico, definendola filosofia
dellUniversalit e farisaica.
Nellopera Il mondo come volont e rappresentazione, Arthur
Schopenhauer riprende il dualismo kantiano. Per Kant il fenomeno
(phainomenon, da phainein cio mostrare) ci che si mostra, ci che appare,
ci che accessibile alla conoscenza umana; la realt fenomenica quella gi
data, nella quale gli oggetti appaiono al soggetto ed alla conoscenza per come
si presentano. Ma esiste unaltra realt che non appare e che quindi luomo non
pu conoscere: questo il noumeno (da noein cio pensare), lincognita, la
cosa in s, la realt inconoscibile ed inaccessibile creata da unentit superiore,
la quale lunica a poterla conoscere. Il noumeno ricorda alluomo i suoi limiti.
Lio come soggetto della conoscenza diventa legislatore della natura: ordina gli
oggetti e organizza i fenomeni secondo schemi a priori.
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VITA
Tito Lucrezio Caro, nasce nel 99 a. C. probabilmente a Pompei e mor nel
55 a. C., non si sa se avvelenato o suicida. Della sua vita non si conosce quasi
nulla per il fatto che sono pervenuti pochissimi scritti. Il poema che ha lasciato
il De Rerum Natura (intorno alla natura delle cose).
Il punto di vista da cui guarda il mondo si rif alla dottrina del filosofo greco
Epicuro, l'epicureismo; Lucrezio non crede in un altro mondo, non crede nella
sopravvivenza dell'anima, ma si limita a descrivere e a esaltare la vita terrena.
La virt, la felicit, il piacere, il dolore, ecc. sono per lui sentimenti, modi di
essere, legati strettamente alla nostra esistenza fisica; rifiuta la religione
pagana e ne crea al suo posto una che non ha bisogno di di, la religione
dell'uomo e della natura. Si limita a descrivere ed esaltare la vita terrena.
Il pubblico a cui si indirizza la classe dirigente del tempo.
DE RERUM NATURA
E' un poema epico-didascalico in esametri, suddiviso in sei libri.
Suo oggetto lesposizione della filosofia epicurea, nella quale vede lunica via
per risolvere i problemi esistenziali delluomo.
Il destinatario un certo Memmio, al quale dedica lopera, forse per ottenere
da lui un qualche protettorato.
Lucrezio ribadisce il valore strumentale e divulgativo della forma poetica,
destinata a mediare in modo efficace contenuti che altrimenti riuscirebbero
ostici al lettore.
E' molto importante l'influenza di Empedocle: con quest'ultimo ha in
comune non solo la forma esametrica e l'argomento, ma anche la profonda
convinzione di una missione da compiere per il bene dellumanit.
CONTENUTO DELL'OPERA:
Il poema preceduto da un proemio ed concluso da un epilogo; i libri dispari
(I, III, V) forniscono le premesse concettuali per la spiegazione dei fenomeni
analizzati nei libri pari successivi.
I e II libro: descrizione fisica del mondo
III e IV libro: descrizione dei comportamenti dell'uomo
V e VI libro: hanno per oggetto la cosmologia che si conclude con la
descrizione della Peste di Atene.
STILE: utilizza molte figure retoriche (allitterazioni, anafore, chiasmi e
arcaismi).
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La noia in Lucrezio
La noia , per Lucrezio, come una malattia. Essa deriva dallimpossibilit
delluomo di soddisfare i propri desideri, le proprie ambizioni, passioni, impulsi.
Tutto ci crea alluomo una sensazione di profondo disagio di cui spesso non
riesce a stabilire le cause precise. Lappagamento dei singoli desideri e delle
pulsioni umane sar solo momentaneo e illusorio: appagato un desiderio ne
verr di nuovo un altro e cos via. Solo da unaccurata conoscenza della natura
delle cose, e dalladottamento della filosofia epicurea (atarassia), si pu
sconfiggere la noia ed evitare il senso di disagio.
Gli uomini si affannano perseguendo falsi scopi, miraggi illusori: gareggiano
per emergere, contendono tra loro per conquistare ricchezze e potere, che
sono fonti non di vera gioia ma di apprensioni, inquietudini e sofferenze. E non
si accorgono che la natura non richiede altro che lassenza di dolore fisico e
spirituale: condizione che si pu ottenere con la massima facilit, appagando
semplicemente i bisogni elementari.
1.
[62-65]
2.
[66-79]
Immagine di Epicuro (vincitore) ed esposizione dellopera di
Epicuro: Epicuro dapprima os sollevare gli occhi mortali contro la
religione e per primo os resisterle volle rompere per primo le porte
chiuse della natura.
3.
[80-84]
Vittoria della filosofia di Epicuro sulla religione: e percosse
con la mente e lanimo tutto luniverso da cui vincitore ci riport.
4.
[84-99]
Scena drammatica della morte di Ifigenia: quella religione di
cui ho parlato prima port ad azioni empie e sciagurate.
5.
[100-101]
religione.
14
In the english literature Blake and Dickens speak of the theme of illusion.
LIFE
William Blake was born in London in 1757 into a lowerclass family. He
took to writing poetry and published Songs of Innocence
and Songs of Innocence and of Experience. The sale of
this and other books was not a success.
The poetry expressed his belief in the poet as a prophet
and his sympathy for revolutionare movements.
For him imagination is the ability to see more deeply into
the life of things, a power which he saw as peculiar to the
poet, to the child and to the man in a state of innocence.
He described "innocence" and "experience" as the two
contrary states of the human soul.
Innocence: refers to the condition of child who has not yet exprerienced the
evils. This is a bright world of happiness and freedom. This inner state of
innocence is externalized in a world of images such as the lamb and the child
and is based on feelings of love and generosity. Innocence is an ideal to be
strugglef for in a corrupt and wicked world.
Experience: is the world of normal adult life and it is represented with
chimney sweep, the hapless soldier and the young prostitute of the poem; this
is a world oppresses.
THE LAMB = lamb is the symbol of God's innocence and a demonstration of
his love for his creatures.
THE CHIMNEY SWEEPER = a child can have visions and dreams.
Blake's view of the poet is that of a visionare man.
STYLE: Blake uses simple lexis and syntax; his poems are rich in images.
THE LAM
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LIFE
Charles Dickens was born in the south of England in
1812. He works in a shoe-blacking factory for a few months
and this experience was never forgotten. The poor and the
oppressed are present in his fiction. He travelled and wrote
accounts of his journeys.
He wrote fourteen novels: Oliver Twist, Nicholas
Nickleby (adventure novels centred around the heroes that
give title to the books), The Old Curiosity Shop
(sentimental story), David Copperfield (Dickens's most
autobiographical novel and revisits his painful childhood),
Hard Times (shows the class struggle in industrial society),
ecc...
THEME: the exploitation of child labour, the ill-treatment of pupils in
hideous schools, unsafe factory conditions, the plight of the working class.
OLIVER TWIST
Is a sort of fairy tale in which good triumphs over evil. The "workhouse"
where Oliver and his companions live is based on "charitable" institutions of
the time which treated the poor as if poverty was a crime; the aim of Dickens's
satire is to expose a form of public charity which eliminates poverty by starving
the poor.
The scene is not realistic.
Summary of Oliver Twist: Oliver is an orphan brought up in a workhouse, an
institution for poor people in London. He falls into the clutches of a thief and,
although he's natural honesty remains uncorrupted, he is arrested on suspicion
of stealing from an old gentlman; this old gentlman will discovered as his
grandfather. The novel closes with a happy ending.
L IMPRESSIONISMO
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Olympia:
Regata ad Argenteuil :
Lacqua del fiume riflette lazzurro del cielo, il rosso delle casa, il verde
della riva, il bianco delle vele;
Laccostamento dei colori primari e complementari determina una
luminosit intensa e festosa, cosicch tutto luce, tutto colore.
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I giocatori di carte :
LE STELLE
Le stelle, si sa, sono i puntini che popolano il nostro cielo ogni volta che il
sole tramonta.
Si sa anche che sono fonte di grande fascino ed in oltre sono, e sono state,
dense di significato per molte popolazioni, soprattutto in passato che le hanno
radunate in costellazioni.
Basti pensare che gli antichi credevano che le stelle fossero dei fori su
una grande sfera al di l della quale c'era una grande luce prorompente
rappresentante il Dio creatore. Erano quindi considerate come collegamento
con l'aldil. Gli antichi dedicavano molto allo studio degli astri, temevano quello
che a loro il cielo poteva celare.
RIFERIMENTI PER
INDIVIDUARE LE
STELLE
Guardando il firmamento si
ha come limpressione che la
Terra si trova in mezzo ad una
sfera cava sulla cui superficie
interna vediamo proiettate
tutte le stelle. Questa sfera si
chiama Sfera Celeste.
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LE DISTANZE ASTRONOMICHE
Le pi usate unit di misura delle distanze sono:
STELLE A CONFRONTO
La luce stellare giunge all'occhio dell'uomo come qualcosa di vacillante e
intermittente, e questo nell'antichit ha suggerito l'immagine delle stelle come
punti luminosi emananti raggi. Tuttavia, osservate con un buon cannocchiale o
con un telescopio, le stelle appaiono del tutto sprovviste di raggi. Questi
dunque non sono reali, ma frutto dell'interazione tra la luce stellare e l'occhio
umano.
Guardando la volta stellata, inoltre, ci si rende conto che la maggior parte
degli astri notturni mostra una rapida variazione di splendore che noi
percepiamo come un costante scintillio. Tale scintillazione permane anche se si
osservano le stelle a mezzo di strumenti. Ma questo non un fenomeno dovuto
alle stelle in quanto tali. La sua causa sta nell'alternarsi, nell'atmosfera
terrestre, di masse d'aria di densit e umidit differenti. La luce stellare,
attraversando questi diversi strati atmosferici in continua trasformazione, viene
rifratta. Questo fenomeno rende difficoltose le osservazioni con il telescopio
1[1]
25
IL DIAGRAMMA H-R
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quasi consumato del tutto, il nucleo delio che si formato finisce per
collassare, cio per contrarsi su se stesso; in tale processo si riscalda
progressivamente fino a temperature di 100 milioni di K, sufficienti ad
innescare nuove reazioni termonucleari, che trasformano lelio in carbonio.
La stella entrata in una nuova fase e appare come una gigante rossa,
ora la sua evoluzione seguir diverse strade secondo la sua massa iniziale.
guerra da parte dei soldati, cosa che divenne un fenomeno di massa e che
produsse diserzioni ed atti di insubordinazione collettiva. Il disfattismo dei
soldati andava di pari passo con quello delle popolazioni, travagliate dalla
miseria, dalla carestia crescente, dall'inflazione e dalle condizioni di lavoro
spesso insopportabili.
Questa situazione determin un ulteriore autoritarismo da parte dei governi
che vide la delegittimazione del Parlamento. In questo periodo prese avvio la
decisiva offensiva austro-tedesca per risolvere il conflitto prima dell'ingresso in
guerra degli USA. A farne per primo le spese fu l'esercito italiano, sconfitto a
Caporetto con gravissime perdite umane e materiali; ma l'offensiva tedesca si
aren sul fronte occidentale, dove gli eserciti franco-inglesi resistettero
strenuamente.
Con l'arrivo delle forze americane, le armate dell'Intesa passarono alla
controffensiva e nel giro di 3 mesi, da agosto ad ottobre 1918, ebbero la
meglio sugli austro-tedeschi. Si apr cos, a Versailles, la conferenza di pace.
Al tavolo delle trattative si scontrarono due diverse strategie: quella francese a
cui si adegu il resto dell'Europa animato dal desiderio di annientare la
Germania, e quella americana, propugnata dal presidente Wilson, volta a
promuovere la riorganizzazione politica e territoriale dell'Europa sulla base del
principio dell'autodeterminazione dei popoli. Purtroppo prevalse la prima
tendenza, pertanto le legittime aspirazioni nazionali di diversi popoli furono
subordinate al desiderio di imporre durissime condizioni ai vinti.
Sorsero nuove nazioni: Austria, Ungheria, Yugoslavia, Cecoslovacchia, Polonia.
L'Italia ottenne il Trentino, l'Alto Adige, Trieste e l'Istria ma non la Dalmazia.
DOPOGUERRA IN EUROPA
La fine della prima guerra mondiale lasci i paesi belligeranti stremati. Ai
contraccolpi geografici (i morti avevano superato i 10 milioni di unit) si
aggiungevano le difficolt economiche: le industrie che avevano prodotto
materiale bellico dovevano essere riconvertite mentre il bilancio pubblico era
stremato da un indebitamento vertiginoso; questa situazione aliment un forte
malessere sociale (di cui l'inflazione e la disoccupazione dei reduci erano le
cause pi rilevanti) e le conseguenze si fecero sentire sul piano politico, dove
alla domanda delle masse popolari di partecipare maggiormente alla vita
politica, fecero riscontro le tendenze di alcuni a risolvere in chiave autoritaria la
crisi del sistema liberale.
I sistemi politici dei paesi vincitori trovarono difficolt a governare ed a
risolvere la gravissima crisi economica e sociale esplosa nell'immediato
dopoguerra e trascinatasi per i primi 20 anni. Gli accordi di pace non furono in
grado di ricostruire un nuovo ordine internazionale. Tale difficolt affondava le
sue radici nel progressivo declino economico dell'Europa che divenne
economicamente tributaria di altri centri, primo fra tutti gli USA. Lo stato
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BIBLIOGRAFIA
Italiano
"Dal testo alla storia Dalla storia al testo" vol. 3 Tomo Primo/a - Baldi, Giusso,
Razetti, Zaccaria; Paravia.
Filosofia
"Protagonisti e testi della filosofia" vol. 3 - Abbagnano, Fornero; Paravia.
Latino
"Vocis imago" vol. 3 - Meringhi, Gori; Edizioni scolastiche Bruno Mondadori.
Inglese
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