Commedia Dell'Arte
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Commedia Dell'Arte
Roberto CUPPONE1
RIASSUNTO: Il segreto della commedia dellarte stato nel paradosso di Maschera e Improvvisazione, Tipo Fisso e Testo Variabile, Conservazione e Innovazione. Per questo stato nei secoli esaltata o denigrata: considerata reazionaria
dalla Rivoluzione francese e esaltata come rivoluzionaria dai Romantici. Nel
Novecento, Copeau, Mejerchold, Mnouchkine e Fo hanno dovuto fare i conti
con questa ambivalenza. Dunque ci che oggi si chiama commedia dellarte
reazionario o rivoluzionario? Popolareo populista?
Introduzione2
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I circa mille scenari (soggetti, canovacci) di commedia dellarte fino ad oggi conosciuti costituiscono un corpus di documenti scarsamente studiato nella sua globalit e molto eterogeneo. Appunto in questa
eterogeneit stanno la sua ambiguit e insieme la sua ricchezza: un ventaglio di exempla di scrittura teatrale che attraversa i secoli, le culture attoriche e soprattutto si articola ogni volta diversamente con la scena: in
modo riassuntivo, progettuale, allusivo, tra de-scrizione e pre-scrizione,
elaborando gerghi espliciti e impliciti, sedimentando e istituendo di fatto
una scienza della costruzione dello spettacolo che alla base della scrittura teatrale degli ultimi quattro secoli.
Dil brano in oggetto si trova oggi in Studi sul teatro veneto fra Rinascimento ed et barocca, a cura di
Maria Teresa Muraro, Firenze: Olschki, 1971; e in Flaminio Scala, Il teatro delle favole rappresentative, a cura di Ferruccio Marotti, Milano, Il Polifilo 1976, 2v.
Li quattro finti spiritati 1611
Flaminio Scala, Li quattro finti spiritati, giornata XXXIII, in Il teatro delle favole rappresentative,
overo la ricreatione comica, boscareccia e tragica, divisa in cinquanta giornate, Venezia: Pulciani
1611; ledizione completa moderna a cura di Ferruccio Marotti (F. Scala, Il teatro, cit.).
Prologo del Finto marito 1618
Flaminio Scala, Prologo, in Il finto marito, Venezia, Baba 1618; i due prologhi della commedia si
trovano oggi in Carmine Jannaco, Stesura e tendenza letteraria della commedia improvvisa in due
prologhi di Flaminio Scala, in Studi Secenteschi, I, 1960, p.195-207; in F. Scala, Il teatro, cit.
con introduzione del curatore Marotti; in Roberto Tessari, Commedia dellarte: la Maschera e
lOmbra, Milano, Mursia, 1981; lintera commedia si trova in Laura Falavolti, Commedie dei comici
dellArte, Torino, Utet, 1982.
Lateista fulminato c. 1650
Lateista fulminato, quarto scenario della raccolta Ciro Monarca. Dellopere regie, Roma, Biblioteca Casanatense, ms. 4186; pubblicato in Francesco De Simone Brower, Ancora una raccolta di
scenari, in Rendiconti della reale Accademia dei Lincei, 1901, v.10, s.V, p.391-407; di nuovo,
dalla trascrizione di De Simone Brower, in Enzo Petraccone, La Commedia dellArte. Storia, tecnica, scenari, Napoli, Ricciardi, 1927, p.374-82; in Anton Giulio Bragaglia, Commedia dellArte,
canovacci inediti raccolti e presentati da A. G. Bragaglia, Torino, Il Dramma, 1943, p.25-34; in
Giovanni Macchia, Vita avventure e morte di Don Giovanni, Torino, Einaudi, 1978.
Quattro finti spiritati XVII.
Quattro finti spiritati, terzo scenario in Scenari per il teatro San Cassiano, Venezia, Biblioteca Correr, codice 1040; oggi in Gli scenari Correr. La commedia dellarte a Venezia, a cura di Carmelo
Alberti, Roma, Bulzoni, 1996; oltre che in alcune tesi di laurea, che Alberti segnala (p.12)
Trapolaria 1699 1734.
Placido Adriani, Trapolaria, diciassettesimo scenario in Selva ovvero zibaldone di concetti comici,
raccolti da D. Placido Adriani, ms., Perugia, Biblioteca Comunale, D 16; copia dellomonimo scenario di Perrucci da Giovanni Della Porta, in Andrea Perrucci, Dellarte rappresentativa premeditata e
allimprovviso, Napoli, Mutio, 1699 (edizione moderna a cura di A. G. Bragaglia, Firenze, Sansoni,
1961).
Les vingt deux infortunes dArlequin 1738 post 1762.
[Carlo Goldoni], Les vingt deux infortunes dArlequin, Paris, Bibliothque Nationale, Fond Franais, v.9254 dei mss., ff. 1-23; oggi in Carlo Goldoni, Tutte le opere di Carlo Goldoni, a cura di G.
Ortolani, v.XII (traduzione mia).
122
Un corpus immaginario
La estensione effettiva di questo corpus variamente definibile,3 a
seconda che si comprendano o no gli scenari francesi, della Comdie Italienne o delle foires, quelli goldoniani (e, una volta superato tale spartiacque, perch non gli scenari romantici?),4 che si considerino o no i racconti, gli estratti, gli argomenti, ecc. Se poi si aggiungono la grande
variabilit di stili, di autori (professionisti e dilettanti; attori e accademici), di finalit delle raccolte manoscritte e pubblicate; che senso, storico o critico, pu avere la comparazione di questi mille scenari? Lo
stesso che parlare di una unica commedia dellarte: nessun senso,
grande interesse. La consistenza di questo corpus infatti la stessa che
viene attribuita al fenomeno storico cui si allude con lespressione commedia dellarte: un monstrum, definito e idealizzato a posteriori, fino a
diventare petizione di principio, schietta utopia, proiezione sul passato di
ombre (luci) del teatro attuale.5
Daltro canto queste scritture hanno innegabilmente molto in comune: esattamente tutto quello che non sono. Non sono (non vogliono essere) un testo disteso, che si rapporti alla scena come trans-scrizione
completa dellelemento verbale (sottintendendo che questa sia possibile,
mentre ovviamente non lo , anche nel caso del cosiddetto teatro di tes-
3 Allardyce Nicoll il primo ad elencare 760 titoli (in Masks, mimes and miracles: studies in popular
theatre, New York: Harcourt Brace, 1931); seguito da Kathleen Marguerite Lea che ne riprende 700
in Italian popular comedy: a study in the Commedia dellArte, 1560-1620, with special reference to
the English stage, Oxford: Clarendon Press, 1934; Vito Pandolfi ne pubblica un elenco leggermente
pi esteso, di cui, con poche eccezioni, d anche i riassunti e un breve commento panoramico (in La
commedia dellarte. Storia e testi, Firenze: Sansoni, 1958, v.V, cap.XIV, Gli scenari dellarte);
Thomas F. Heck, in quella che a tuttoggi la pi estesa bibliografia ragionata della commedia dellarte (con tutte le contraddizioni e le lacune che derivano dalla definizione stessa delloggetto), a
partire da Nicoll, elenca 820 titoli, con rispettiva provenienza, in Commedia dellarte. A Guide to
the Primary and Secondary Literature, New York, London: Garland Publishing, 1988 (Appendix.
Scenari of the commedia dellarte: a title index). Non si pu non citare infine limpresa incompiuta
di Zorzi, che aveva annunciato la trascrizione di tutte le principali raccolte italiane esistenti per farne
una analisi comparata, sia storica che testuale (Ludovico Zorzi, La raccolta degli scenari italiani
della commedia dellarte, in Alle origini del teatro moderno. La commedia dellarte, atti del
convegno di studi, Pontedera, 28-29-30 maggio 1976, Bulzoni, Roma 1980, p.104-15).
4 Cfr. Roberto Cuppone, L"invenzione" della commedia dellarte, Torino: C.I.R.V.I. (Centre
Interuniversitaire de Recherche sur le Voyage en Italie), 1998, 2 v. (Id., Le Thtre de Nohant; e
George Sand, Maurice Sand, Thtre indit, documents et dessins); e Id., CDA. Il mito della commedia dellarte nellOttocento francese, Roma: Bulzoni, 2000.
5 Per la revisione metodologica in atto nel campo degli studi sulla commedia dellarte, partita
ventanni fa dalle geniali intuizioni di Taviani (F. Taviani, M. Schino. Il segreto della commedia
dellarte. Firenze: La casa Usher, 1982), v. oggi R. Cuppone, CDA, cit..
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6 Vedi a questo proposito Ferdinando Taviani. La composizione del dramma nella Commedia dellArte. In: Quaderni di Teatro, IV, n.15, p.151-71.
7 Gilles Deleuze, Diffrence et rptition, Paris: Jos Corti, 1970 (Bologna: Il Mulino, 1971); con
introduzione di Michel Foucault. Se la ripetizione possibile, essa inerisce al miracolo, piuttosto che
alla legge: unaffermazione che potrebbe valere tanto per un esperimento di fisica quantistica che
per una improvvisazione teatrale.
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9 Si veda ad esempio la nota sequenza del Recueil Fossard, da alcuni riferita a un coevo spettacolo dei
Gelosi (Recueil de plusieurs fragments des premires comdies italiennes qui ont t reprsentes en
France sous le rgne de Henry III. Recueil dit de Fossard, conserv au Muse national de Stockholm,
prsent par Agne Beijer. Suivi de Compositions de rhtorique de Don Arlequin, prsentes par P. L.
Duchartre, Paris: Duchartre et Van Buggenhoudt, [1928]); o le caricature di Callot di poco posteriori (Jacques Callot, Balli di Sfessania, Nancy 1621-1622).
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10 Classico anzich classicistico; cfr. F. Taviani, La composizione del dramma. cit., p.162 e ss.
11 V. lIntroduzione di Ferruccio Marotti in F. Scala, Il teatro cit.
12 I testi di questi precedenti sono pubblicato in F. Scala, Il teatro cit.
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14 V. Gordon Craig, Towards a new Theatre. London: Dent & Sons, 1913.
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linterpretazione psicanalitica del gioco infantile del rocchetto (del nascondino). Di fatto, nel teatro delle maschere tale limportanza emotiva
delle entrate e delle uscite, che si fa subito narrativa. Esse determinano il
ritmo generale del racconto, ancora prima della (e talvolta nonostante la)
velocit delleloquio o di altre forme di scansione ritmica dello spettacolo,
tanto che la suddivisione per scene dello scenario corrisponde quasi sempre esattamente con la successione delle entrate e delle uscite.
E in questi modi che, tra fisica e metafisica della Rappresentazione,
la maschera si fa portatrice di un tertium convenzionale, di una fisiologia, intesa come comportamento tendenziale e sperimentato, che si fa
subito costituente dei meccanismi di composizione dello scenario.
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131
sempre con le cosiddette unit aristoteliche: dallo sviluppo per quadri alternati, citt/campagna, corte/covo dei banditi, che segue un andamento
epico, quasi da ballata popolare (con giustapposizioni di scene che talvolta evocano il montaggio cinematografico), si ricava come la preferenza implicita per le unit, spesso riscontrata nei canovacci, non rispetto
di un precetto ma, ogni volta, scelta consapevole di efficacia narrativa.
Don Giovanni non sarebbe tale se la sua vicenda non si modellasse sulle
occasioni che gli si presentano, che per definizione devono essere
diverse: donne di diverso ceto, condizione, cultura; incontri con nobili e
plebei, perch la sua filosofia di vita interclassista; una condizione fra
omologazione (lorigine nobile) ed emarginazione (la vita da bandito).
Ma la scrittura di uno scenario pu arrivare anche pi lontano. In
genere, si pu dire che nella stilizzazione di ogni scenario c una potenzialit non sempre espressa appieno: quella di far scivolare il racconto
nel surreale senza soluzione di continuit, e nello stesso tempo senza pretesti narrativi. Arlecchino pu finire nel mondo della luna senza la necessit che ci venga giustificato come ricordo, sogno, delirio, flashback;
ma semplicemente in battuta, o meglio proseguendo una logica di azioni.
Il mondo descritto dal teatro classico sta a quello della commedia
dellarte come quello del trasporto lineare sta a un fantastico mondo del
teletrasporto: nel canovaccio le categorie di spazio e di tempo sono convenzioni, non postulati, e come tali si possono comprimere e attraversare
dallo stargate dellinvenzione poetica.
E dunque, in questo caso, partire da una storia gi conosciuta non
un fattore di debolezza ma di forza; non solo e non tanto per il richiamo
che essa pu avere sul pubblico, ma soprattutto perch, giocando su aspettative gi esistenti, senza il vincolo di crearne ex novo, libera lenergia
creativa pi intrinseca e paradossale del racconto scenico, che si esprime
nella vertigine degli intrecci come nella inverosimiglianza delle metamorfosi; in perfetta libert e artificio, essendo lazione, lunit narrativa
base, non elemento realistico, ma appunto convenzionale.
Senza voler sfruttare le coincidenze del linguaggio oltre il lecito,
divertente notare come i due aggettivi pi frequenti nei titoli degli scenari di Flaminio Scala sono di gran lunga fido e finto: ma se fido
compare in Il pellegrino fido amante (giornata XIV), Li tre fidi amici
(XIX), Li duo fidi notari (XX), Il fido amico (XXXIX); finto invece lo
troviamo in La finta pazza (VIII), Il finto negromante (XXI), Il finto
Tofano (XXIV), Flavio finto negromante (XXVIII), Li finti servi (XXX),
Li duo finti zingari (XXXI), Li quattro finti spiritati (XXXIII), Il finto
cieco (XXXIV); senza parlare della Mancata fede (XXVII) e di Il creduto
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morto (XXII). Grande lezione di poetica per noi oggi, dopo secoli di
dibattito sul realismo nellarte. Lattore sa, per averlo sperimentato letteralmente sulla propria pelle (o su quella della propria maschera), che la
verosimiglianza di un racconto non si misura in assoluto, ma in rapporto
alle aspettative del fruitore, preesistenti o suggerite dalla narrazione
stessa.
16 Giovanni Battista Della Porta (Napoli, 1535, ivi 1615), scienziato e autore, pubblic La Trappolaria
nel 1596; sicuramente essa venne rappresentata a Ferrara nel 1614. In genere, la produzione di Della
Porta ebbe un ruolo strategico nella evoluzione del corpus degli scenari: le sue commedie, innovative rispetto alle sperimentazioni degli umanisti, si ispiravano spesso alla trame plautine e a loro
volta vennero spesso riprese negli scenari degli attori (in particolare LOlimpia, LAstrologo, La
Sorella, La Fantesca, Il Moro, La Tabernaria, con Pulcinella; La Trappolaria, appunto, Li duo
fratelli simili e La Notte); rappresentando forse cos il pi importante anello di congiunzione fra la
commedia latina e il nuovo teatro dei professionisti.
17 A. Perrucci, Dellarte cit., p.232.
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Stereotipo e Archetipo
Perfino Goldoni, cui sicuramente appartiene Les vingt deux infortunes dArlequin 1738 post 1762, esempio di scenario fra i pi tardi, pervenutoci nella trascrizione di qualche attore della Comdie Italienne,
attinse a questa immaginaria scenoteca, alla Biblioteca di Babele del
teatro, non a caso a inizio e fine di carriera, come del resto per diversi altri
suoi scenari. E la letteratura si variamente sbizzarrita a imparentare
questo scenario a La sorella di Placido Adriani, a sua volta ispirata
allomonima commedia di Della Porta, a sua volta di derivazione plautina.
Spesso si parlato di decadenza degli scenari in epoca immediatamente pregoldoniana, nel senso di uno sviluppo del lazzo da mimico a
verbale, da organico a eccentrico; di una crescente prevalenza del lazzo
sul soggetto, della digressione sulla progressione ma su questo vi
sarebbe molto da dire, essendo proprio nella digressione, che appunto
18 Dario Fo, Manuale minimo dellattore. Con un intervento di Franca Rame, Torino: Einaudi, 1987,
p.110.
134
19 Fra questi, oltre a quello studiato, Il figlio di Arlecchino perduto e ritrovato, Le metamorfosi di Arlecchino, La bague magique; oggi in Carlo Goldoni, Tutte le opere cit., vol. XII.
20 Per maggiori informazioni su questo repertorio europeo, v. R. Cuppone, I figli delle maschere, ovvero
leredit impossibile. Sipario, numero speciale Goldoni e larte scenica, set. 1993, p.32-41.
135
Appendice
Prospetto delle principali raccolte conosciute di scenari
Data Titolo vulgato
N.
XVI
[Modena, Estense, 2
Scenari modenesi]
1611
Flaminio Scala,
50
Il teatro delle
favole
rappresentative
1618, [Roma,
1622 Casanatense,
Basilio Locatelli]
c.
[Roma,
1650 Casanatense, Ciro
Monarca]
48
XVII [Firenze,
Magliabecchiana]
22
9
19
136
Continuao
51
N.
XVII [Roma, Corsiniana] 100 Raccolta di scenari pi scelti distrioni divisi in due
volumi
Roma, Biblioteca Corsiniana, mss. 45 G.5 (49) e 45
G.6. (51)
c.
[Napoli,
1700 Casamarciana]
c.
[Roma, Vaticana]
1700
12
1734 Perugia,
Comunale]
Placido Adriani
Selva ovvero
zibaldone di
concetti comici
22
137
Continuao
XVIII
Scnario
Biancolelli
80
XVIII Copie de la
traduction du
scnario...
72
39
1748, Scenari per Dresda 125 Scenari italiani, francesi e polacchi per spettacoli di CdA
1756 e Varsavia
presentati a Varsavia e/o Dresda, Dresden, Schsische
Landeshauptarchiv (loc. Dramat. 3 u), in nove volumi
intitolati Komdienzettel
elencati in Mieczyslaw Klimowicz, Commedia dellarte
Varsovie et son influence sur le dveloppement du
thtre national polonais. In: Italia, Venezia e Polonia
tra illuminismo e romanticismo. a cura di V. Branca.
Firenze: Olschki, 1973
Pandolfi elenca quelli [17] raccolti in Bohdan
Korzeniewski, Komedia dellArte w Warszawie, in
Pamietnik Teatralny, 1954, 3-4 (11-12)
Scenari isolati
16
Scenari goldoniani 29
138
Pandolfi
Il teatro delle favole rappresentative di Scala il massimo esempio
di arte spettacolare: capacit di creare unininterrotta vita scenica,
unazione che attragga lanimo dello spettatore nel suo ambito, legandolo alle sue risoluzioni (v.II, p.74) siamo come di fronte a una notazione musicale che non pu dirci nulla se non viene interpretata (v.II,
p.75). Naturalmente questo sistema pu far pensare ad un arido gioco
messo a punto quasi profittando di quelle che sono le perenni reazioni
della psiche. Eppure basta un soffio dumanit conferitogli dallattore,
perch il gioco acquisti una verosimiglianza e un convinzione che gli
rendono solidale lo spettatore, divengono strumenti vivificatori della sua
fantasia. Il formalismo viene giustificato dagli accenti che lo rendono
mezzo, e mezzo eccellentemente temprato (v.II, p.75).
Secondo V. Pandolfi (La commedia dellarte... cit., v.II, p.75), fra i
molti tipi di scrittura della commedia dellarte (a soggetto, estesa, per
la scena, commissionata, consuntiva) gli scenari, di cui alcuni riflessi si
trovano in Shakespeare, Molire, Goldoni, non si possono giudicare con
criteri letterari, essendo piuttosto paragonabili oggi alla pochade, al
circo, agli chansonniers; fin dal principio in essi si prepara levoluzione e
lattualizzazione dellerudita. Quanto alle principali raccolte, ne abbozza
una valutazione panoramica: quelle di Scala e Biancolelli sono le due
dalla paternit professionale pi certa; gli scenari polacchi furono pure di
139
professionisti ma meno affermati; i napoletani sembrano avere collegamenti con quelli di Biancolelli, tramite qualche attore; tutti gli altri sembrano o di dilettanti o di piccole compagnie. Locatelli incrementa linteresse per i moduli romanzeschi, Tirso, Lope, Calderon; Ciro Monarca
ha pi il gusto della tragedia storica, mentre la commedia vi quasi
scomparsa; la corsiniana riprende temi di entrambe; ma in generale tipica
di questo periodo la scoperta della tragedia. Le altre raccolte (vaticane,
magliabechiana, ecc.) non offrono variazioni di interesse Correr svolta
verso il larmoyant, prima dei francesi e un secolo prima di Goldoni: precorre il mlo ottocentesco I canovacci della Comdie Italienne: tutta comicit, con vene di patetico Goldoni: il sentimentale e lallusione.
Hic, nunc et ciak!
Rapporti con la scrittura per il cinema.
(scenario = soggetto + sceneggiatura)
Paragone del film, dove non dominante n il gesto n il testo, ma
lImmagine prodotta, nel senso pi lato e culturale: non fotografia, ma
fotogramma, seppure a passo ridotto; unit elementare di un racconto per
Immagini.
Lindipendenza dalla lingua
Consente lo sperimentalismo lessicale, luso anche topico dei diversi
linguaggi, la possibilit di farsi comprendere anche da uno spettatore di
madre lingua diversa.
CUPPONE, R. In this, the theater and the scenery of the commedia dellarte.
Trans/Form/Ao (So Paulo), v.24, p.121-141, 2001.
n
ABSTRACT: The secret of the Commedia dellArte lies in the paradox between
Mask and Improvisation, Fixed Character and Variable Text, Conservation
and Innovation. Therefore along the centuries it has been exalted or vilified:
considered as reactionary during the French revolution and praised by the
romantics. In the 20th century Copeau, Meierhold, Mnouchkine and Fo faced
this ambivalence. Is that which is today called commedia dellarte reactionary or revolutionary? Popular or populist?
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Da consultare
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