Esercizi Sulle Molle Ad Elica Cilindrica
Esercizi Sulle Molle Ad Elica Cilindrica
Esercizi Sulle Molle Ad Elica Cilindrica
Luca Corno
Una carrozza ferroviaria di massa M appoggia su 2 carrelli, mediante 2 molle ad elica cilindrica a sezione circolare per ogni carrello. Basandosi sulla teoria elementare per il calcolo di queste molle (vedi figura): 1) scegliere le dimensioni delle molle (in acciaio), tutte uguali fra loro, in modo da ottenere una rigidezza complessiva verso terra pari a Kt, nellipotesi che il carico sia uniformemente ripartito tra le 4 molle; 2) calcolare la freccia (rispetto alle molle scariche) corrispondente alla massa m, che deve essere tale da non portare a pacco le molle; 3) scegliere il materiale fra i tre proposti (ed eventualmente rivedere il precedente dimensionamento) in modo tale da garantire, quando le molle vanno a pacco, un ulteriore margine, rispetto a quanto previsto dalla norma, dato il particolare impiego delle molle, pari almeno a 1,25; 4) calcolare la massa aggiuntiva che porta a pacco le molle.
DATI massa M = 18000 kg Kt = 440 N/mm MATERIALI 48Si7 52SiCrNi5 60SiCr8 Rm=1.300 MPa Rm=1.400 MPa Rm=1.450 MPa Rp0.2=1.110 MPa Rp0.2=1.220 MPa Rp0.2=1.250 MPa A= 6% A= 5% A= 5%
per acciai legati e non (da UNI 8736) Per acciai legati e non (da UNI 8736).
Pag. 1 di 10
Luca Corno
d = diametro del filo della molla D = 2R = diametro di avvolgimento sul quale avvolto lasse del filo della molla p0 = passo della molla scarica = angolo di avvolgimento v = spazio interspira a molla scarica P = forza sulla molla (sullasse) i = numero di spire (e frazioni di spira) attive l = lunghezza del filo = 2 R i NORME ALLE QUALI RIFERIRSI UNI 3545-80 (materiali) UNI 7900 (calcolo molle a compressione) UNI 8525 (caratteristiche costruttive molle ad elica cilindrica a compressione)
Pag. 2 di 10
Esercitazione I 2005/2006
Luca Corno
Simboli utilizzati
D P R d i l p0 v
diametro di avvolgimento sul quale avvolto lasse del filo della molla forza sulla molla (sullasse) raggio di avvolgimento della spira (= D/2) diametro del filo della molla numero di spire (e frazioni di spira) attive lunghezza del filo = 2 R i passo della molla scarica spazio interspira a molla scarica angolo di avvolgimento dellelica
1) DETERMINAZIONE DELLA RIGIDEZZA La rigidezza di una molla la propriet che lega la forza agente sulla molla allelongazione che la molla subisce, chiamata freccia; essa definita come la tangente alla curva caratteristica, che il diagramma azione-cedimento della molla. In generale si definisce K= dP , essendo P il carico ed f la freccia della molla; df
su tutto il campo di azione dellelemento. Le ipotesi iniziali del problema che ci posto sono: 1. che la molla abbia passo dellelica costante 2. che il carico sia puramente assiale 3. che il rapporto fra il diametro di avvolgimento e il diametro del filo sia molto maggiore di 10. In particolare questo fattore prende il nome di curvatura del filo: se esso grande, il filo si comporta come una trave di De Saint-Venant, non risentendo di distorsione della distribuzione dei carichi. Pensiamo di rompere un tratto di una spira: il carico assiale, P, provoca sulla spira unazione tagliante e un momento. Possiamo proiettare le azioni in direzione normale e tangenziale alla spira, poich conosciamo langolo di avvolgimento : ne ricaviamo quattro componenti di azione interna
Pag. 3 di 10
Luca Corno
(2.)
Ricordiamo dallAnalisi Matematica che lim sin = 0 ; poich piccolo, vale sin 0 , quindi:
0
(3.)
M t = PR cos PR La molla soggetta solo a torsione e taglio; dato che il contributo di questultimo trascurabile, consideriamo solo il momento torcente.1
Pensiamo di svolgere la molla, riconducendola a un filo ad asse rettilineo, lungo l: il momento torcente provoca lo scorrimento delle superfici di base e dapice, di un angolo ; lintero filo ha una torsione indicata dallangolo . Eguagliamo il lavoro delle forze esterne al lavoro della deformazione elastica (energia accumulata nella molla)
1 1 Pf = M t 2 2 Langolo di scorrimento legato allangolo di torsione dalla relazione (4.)
r d Ricordiamo che
r = l 2Ri 4Ri = =
(5.) (6.)
(7.)
Pf = PR
4Ri d G
(8.)
lo sforzo tangenziale dovuto al momento torcente, quindi per una sezione circolare sar 16 M t 16 PR = d 3 d 3 raggruppando tutte le equazioni in una sola scrittura
(9.)
Il contributo del taglio sempre trascurabile solo per il calcolo della rigidezza; non sempre lo per la determinazione della sollecitazione nel filo.
Pag. 4 di 10
Esercitazione I 2005/2006
Luca Corno
Pf = PR
(10.) (11.)
K=
P Gd4 Gd = = 3 f 64 R i 8 c 3 i
(12.)
Si nota in questo caso che la rigidezza di una molla ad elica dipende: 1. dalle caratteristiche del materiale, tramite il modulo di elasticit tangenziale G; 2. direttamente dalla quarta potenza del diametro del filo; 3. inversamente dal numero di spire i e dal cubo del raggio di avvolgimento dellelica R Notiamo che variazioni anche piccole delle dimensioni d e R possono influenzare grandemente la rigidezza K.
2) DIMENSIONAMENTO
La molla che intendiamo dimensionare serve per la sospensione di una carrozza ferroviaria, con due carrelli ciascuno dei quali ha due molle. Il sistema equivale pertanto a quattro molle in parallelo; come noto, le loro rigidezze si compongono sommandosi, cio
K tot = K i
i
(13.)
nel nostro caso, le molle sono tutte uguali: la rigidezza di ciascuna pari a della rigidezza totale
K = 110 N/mm
(14.)
Da questo valore ricaviamo il numero di spire attive nella molla; innanzitutto imponiamo un valore di curvatura che, come si spiegato, sia maggiore di 10:
c = 11
e assumiamo un diametro di filo di primo tentativo, per esempio
(15.)
d = 58 mm
da questo discende che il diametro di avvolgimento
(16.)
D = 638mm
Sostituiamo la (16.) e la (17.) nellequazione (12.), ricavando il numero di spire:
(17.)
i=
Gd 4 = 3,92 64 R 3 K
(18.)
Pag. 5 di 10
Esercitazione I 2005/2006
Luca Corno
il numero di spire evidentemente deve essere intero: lo arrotondiamo allintero pi prossimo. La differenza che si ottiene andr ad interferire con le grandezze della molla: consentiamo una certa tolleranza sul valore di rigidezza, che varr pertanto
K = 108 N/mm
(19.)
Come si vede, uno scostamento del 2% tranquillamente tollerabile. Le altre dimensioni invece rimarranno invariate. Il proporzionamento della molla prosegue verificando due condizioni fondamentali: 1. che la freccia a pacco cio quando tutte le spire siano a contatto, sia superiore alla condizione di deformazione prodotta dal carico nominale; 2. che in condizioni di pacco, in cui il momento torcente evidentemente massimo, il filo resista, e che il carico che manda a pacco la molla sia maggiore di quello che le viene imposto in condizioni normali di esercizio. Il passo dellelica la distanza fra lasse del filo in posizioni omologhe in due spire successive: esso vale
p = 2R tan = 211 mm
(20.)
e la distanza fra le spire, quando la molla sotto carico, si riduce progressivamente. Lo spazio che si pu impiegare per la deformazione per minore del passo, e corrisponde solo allo spazio interspira:
(21.)
fmax = v i = 612 mm
La freccia generata dal carico
(22.)
f =
(23.)
Si nota che la freccia a pacco maggiore della freccia nominale: il primo confronto soddisfatto.
Pag. 6 di 10
Esercitazione I 2005/2006
Luca Corno
Il carico che manda la molla a pacco si ricava dalla (1.) imponendovi la freccia a pacco:
PP = K f p = 66096 N
(24.)
4) VERIFICA STATICA
Verifichiamo che la molla, in condizioni prossime allimpaccamento, non ceda per rottura del filo: come abbiamo dimostrato, quando le condizioni sono tali da consentire luso del metodo elementare lunica azione che sollecita la molla il momento torcente. Dobbiamo confrontare la massima dovuta alla torsione con la resistenza a rottura per torsione stabilita dalle norme: la limite in questo caso valutata in
Rm 2 essendo chiaramente Rm la resistenza a rottura a trazione del materiale.
lim =
(25.)
Vista lapplicazione del dispositivo, inoltre, chiediamo un ulteriore margine di sicurezza, passando dalla sollecitazione limite a quella ammissibile
amm =
lim
(26.)
ove posto, come si detto, pari a 1,25. Il momento torcente massimo prodotto dal carico di pacco:
M t ,max = PP R =21084,6 Nm
La sollecitazione prodotta vale
(27.)
max =
16 M t =550,4 MPa d 3
(28.)
Vediamo che il 48Si7 non permette di ottenere una molla con resistenza sufficiente. Dovremo perci costruire la molla con uno dei materiali pi resistenti.
Pag. 7 di 10
Esercitazione I 2005/2006
Luca Corno
P = 44145 N
(30.)
La differenza fra questi valori il peso della massa che si pu aggiungere per mandare la molla a pacco: P* = 21951 N Sullintera carrozza si potr aggiungere un peso di
Ptot = P * 4 = 87804 N
*
(31.)
(32.)
(33.)
Pag. 8 di 10
Esercitazione I 2005/2006
6) METODO APPROSSIMATO
Luca Corno
La molla a elica cilindrica detta di torsione perch, sotto certe condizioni, la sollecitazione prevalente al suo interno di torsione. Queste condizioni sono riconducibili sostanzialmente al fatto che si possa trascurare la curvatura, e questo possibile se il rapporto fra il diametro di avvolgimento (D) e quello del filo (d) superiore a 10: allora, il filo della molla si comporta come una trave di De Saint-Venant. Il carico applicato in asse produce un momento torcente di valore
Mt = F R
da cui segue uno sforzo tangenziale teorico
(34.)
M t d m 16 FR . = Jp 2 d m 3
(35.)
Come abbiamo detto sopra, leffetto del taglio pu non essere trascurabile: considerandolo, pur senza prescindere dalluso del metodo elementare, si ha
T =
16 F 2 3d m
(36.)
e quindi
= max + T = max
con
16 FR 2 d 1 + = K1 max d m 2 3 D
(37.)
K1 = 1 +
21 3c
(38.)
Se la molla presenta una curvatura inferiore a 10, le fibre interne alla spira sono pi corte di quelle esterne: ci provoca lo spostamento del centro di torsione verso lasse, e una conseguente sovrasollecitazione allintradosso, perch la distribuzione degli sforzi tangenziali non pi lineare. La sola torsione provoca lo spostamento del centro di torsione di valore : se r il raggio del filo,
rm
c(2c 2 + 1) 8c 4 + 2c 2 + 1
(39.)
max,I
1 rm = c c 1
16 FR d m 3
(40.)
Pag. 9 di 10
Esercitazione I 2005/2006
Luca Corno
Se si considera anche il taglio, la sollecitazione provocata dal momento torcente accresciuta di un fattore K2:
= K 2 max max
dove
(41.)
1 rm K 2 = c c 1
(42.)
Pag. 10 di 10
COSTRUZIONE DI MACCHINE 2005-2006 ESERCITAZIONE N1 DATI DEL PROBLEMA M g P Kt n K 18000 9,81 176580 440 4 110 kg m/s2 N N/mm N/mm massa della carrozza accelerazione di gravit a livello del mare peso della carrozza rigidezza complessiva verso terra numero complessivo di molle rigidezza stimata di una molla MOLLA AD ELICA CILINDRICA
27-set-05
CARATTERISTICHE MECCANICHE DEGLI ACCIAI PER MOLLE DATI COMUNI: E 206000 MPa modulo elastico longitudinale (m. di Young) 0,3 coefficiente di contrazione trasversale (m. di Poisson) G 79230,77 MPa modulo elastico torsionale DATI SPECIFICI: Sigla Rm Rp0,2 A% 48Si7 1300 1100 52SiCrNi5 1400 1220 60SiCr8 1450 1250 lim 6 5 5 amm 650 520 700 560 725 580
SCELTA DEI PARAMETRI DIMENSIONALI DELLA MOLLA Si richiede di impostare un valore di primo tentativo per il rapporto fra il diametro di avvolgimento e il diametro del filo c 11 (=D/d) d 58 mm diametro del filo della molla D 638 mm diametro di avvolgimento della spira R 319 mm raggio di avvolgimento della spira INDIVIDUAZIONE DEL NUMERO DI SPIRE
Gd 4 Gd 4 i= K= 64 R 3 i 64 R 3 K
i i K 3,923387 4 108 N/mm 2%
legame fra numero di spire e rigidezza della molla valore calcolato con la formula corretta arrotondamento all'intero prossimo rigidezza reale della singola molla, ammetto tolleranza sul valore scostamento fra il valore teorico e quello reale
p v fp f
angolo di avvolgimento della molla angolo di avvolgimento della molla passo dell'elica spazio interspira freccia a pacco freccia reale sotto carico
408,75 mm
PRIMA VERIFICA: FRECCIA IN ESERCIZIO esito del confronto fra la freccia reale e quella massima:
OK
lim
Pp mp PR
carico di rottura a torsione coefficiente di sicurezza extra norma forza che manda a pacco la molla massa corrispondente alla forza Pp momento torcente nel filo in corrispondenza del carico Pp momento torcente nel filo in corrispondenza del carico Pp relazione fra momento torcente e sforzo in una sezione circolare
M t 16 d 3
550,37 MPa
sforzo di scorrimento nella sezione del filo esito NON RESISTE RESISTE RESISTE
lim amm Sigla 48Si7 650 520 52SiCrNi5 700 560 60SiCr8 725 580
TERZA VERIFICA: MASSA AGGIUNTIVA CHE MANDA A PACCO LA MOLLA P P 1 mol Pp 1 mol Pp Pm 1 mol Pm m* 176580 N 44145 N 66096 N 264384 N 21951 N 87804 N 8950,46 kg forza dovuta alla massa propria forza che agisce sulla singola molla forza totale che manda a pacco una molla forza complessiva che si scarica sulle quattro molle forza dovuta alla massa aggiunta su una molla forza dovuta alla massa aggiunta sulla carrozza massa aggiuntiva che manda a pacco le molle