Numeri Complessi
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Se esistesse una tale relazione d`ordine in C, che veriIichi le due proprieta precedenti si
potrebbe ricavare una contraddizione.
La rappresentazione algebrica dei numeri complessi permette anche di deIinire la potenza di
un numero complesso, ma si rivela subito scomoda per questa operazione e ancor di piu se si
vuole aIIrontare il problema di trovare le radici di un numero complesso.
Rappresentazione geometrica dei numeri complessi
Fissato un sistema di riIerimento cartesiano ortogonale con assi x e y, e un numero complesso
: x iv = + , i numeri reali x e v si possono interpretare come coordinate cartesiane del punto P,
detto 'aIIissa o 'indice di : rispetto alle rette OU e OV.
Si osserva che : OP x iv = = +
10
dove
2 2
x v : = + = , si chiama modulo del numero complesso : e l`angolo si chiama
anomalia o argomento del numero complesso. Quindi si ha:
cos
sin
x
v
=
Il modulo e la distanza tra il punto P e l`origine degli assi e l`anomalia e l`angolo Iormato
tra il segmento OP e l`asse delle ascisse. Mentre il numero e univocamente determinato,
l`argomento e determinato a meno di un multiplo (intero) di 2.
La moltiplicazione di due numeri complessi espressi in Iorma trigonometrica diventa
particolarmente signiIicativa.
( ) ( )
1 2 1 1 1 2 2 2
cos sin cos sin : : : i i = = + +
che Iornisce:
( ) ( ) ( )
1 2 1 2 1 2
cos sin : i = + + +
Quindi i moduli si moltiplicano e gli argomenti si sommano.
Analogamente, il risultato della divisione tra due numeri complessi (
2
0 : ) espressi in Iorma
trigonometrica, sara:
( )
( )
( )( )
( )( )
1 1 1 1 1 2 2
1 1
2 2 2 2 2 2 2 2 2
cos sin cos sin cos sin
cos sin cos sin cos sin
i i i
:
:
: i i i
+ +
= = =
+ +
Dopo alcuni calcoli si ottiene:
( ) ( ) ( )
1 1
1 2 1 2
2 2
cos sin
:
: i
:
= = + .
Si deve Iare dunque il quoziente tra i moduli e la sottrazione tra gli argomenti. Quindi i
moduli hanno una struttura moltiplicativa e gli argomenti una struttura additiva.
Possiamo ora, sIruttando la Iormula della moltiplicazione, dimostrare per induzione la
Iormula per calcolare la potenza con esponente intero di un numero complesso, detta Iormula
di De Moivre (Abraham De Moivre, 1667-1754). Se ( ) cos sin : i = + , la potenza e data
da
( ) ( ) cos sin
n n
w : n i n = = +
.
Quest`ultima Iormula permette di determinare la potenza di un numero complesso in modo
piu Iacile rispetto al calcolo della potenza in Iorma algebrica (in tale caso occorre Iar uso del
triangolo di Tartaglia). Utilizzando la Iormula di De Moivre si puo dimostrare che ogni
numero complesso non nullo z e per ogni numero naturale n, esistono n radici n-esime di :,
ovvero esistono n numeri complessi w tali che
n
w : = . Se ( ) cos sin : i = + , allora si
dimostra che le radici n-esime di : sono date dalla Iormula seguente:
2 2
cos sin
n
k
k k
w i
n n
( | |
=
(
' '
con k 0, 1, 2,.., 1 n .
Se rappresentiamo tali radici nel piano complesso si ottengono i vertici di un poligono
regolare di n lati inscritto in una circonIerenza di centro l`origine degli assi O e raggio
n
.
Ad esempio le radici quinte del numero 32 sono rappresentate nei vertici del pentagono
regolare nella Iigura seguente.
11
Quindi possiamo concludere che:
ogni numero complesso 0 : ammette n radici n-esime distinte.
Nel caso particolare in cui :1, si ottengono le radici n-esime dell`unita:
,
2 2
cos sin
k n
k k
i
n n
+ +
= +
con k 0, 1, 2,.., 1 n .
Esse hanno tutte modulo 1 e argomento che e un multiplo di 2 / n e le loro immagini nel
piano di Argand-Gauss sono date dai vertici di un poligono regolare inscritto nella
circonIerenza di centro l`origine degli assi e di raggio 1.
Una delle radici e sempre 1; tutte le altre si ottengono da una potenza della radice (ottenuta
per 1 k = ):
1,
2 2
cos sin
n
i
n n
= +
.
Le usuali regole per il calcolo dei radicali devono essere riviste nel campo complesso. Ad
esempio vale la seguente regola
( )
n
n
: : = , ma non vale nell`ordine inverso; si puo soltanto
scrivere in senso insiemistico:
{ }
n n
: : .
Esempio. Si consideri il numero complesso 1 : i = . Calcoliamo la potenza quinta di z:
numero:
( )
5
5
5
1 2 cos sin 4 4
4 4
: i i i
( |
| |
= = =
(
' ' '
.
Se ora estraiamo la radice quinta di questo numero, otteniamo:
12
5 5 5
3 3
4 4 2 cos sin
20 20
: i i :
(
| |
= =
(
' '
.
Analogamente, le Iormule:
n m mn
: : =
n n n
u : u: =
non sono piu valide, ma occorre interpretarle nel senso della teoria degli insiemi:
{ }
{ }
n m mn
: : =
{ } { }
n n n
u : u: = .
Ad esempio, nell`ultima Iormula scritta, l`insieme al primo membro coincide con quello al
secondo membro. Analogamente risulta impossibile usare la notazione di radice come potenza
con esponente Irazionario. Le 'diIIicolta precedenti, che diIIerenziano il campo complesso
da quello reale, nascono tutte dal Iatto che esistono n radici n-esime di un numero complesso.
Rappresentazione vettoriale dei numeri complessi
Un altro modo di rappresentare i numeri complessi, che puo essere proposto nella scuola
secondaria superiore, e quello vettoriale. Ci si restringe alla considerazione di vettori applicati
nell`origine. Si Iissa poi nel piano l`usuale verso antiorario come verso positivo delle
rotazioni. Si Iissa anche un vettore unitario di riIerimento. Possiamo chiamare piano
complesso un piano in cui sono Iissati:
1) un punto origine O;
2) un vettore non nullo OJ
(vettore unitario);
3) il verso positivo delle rotazioni attorno al punto O (origine).
Se si moltiplica un qualunque vettore OA
.
Possiamo quindi identiIicare un numero complesso di modulo e argomento con un
operatore che ad ogni vettore OA
Ia corrispondere un vettore OB
:
: :
: : OA OB
Possiamo scrivere che OB : OA =
.
Un numero complesso e quindi costituito da una coppia di elementi:
- il primo elemento e un numero reale non negativo che indica la 'dilatazione (o
'contrazione) del modulo del vettore a cui e applicato :,
13
- il secondo e un numero reale qualunque che indica il verso e la misura (in radianti) della
rotazione che il vettore iniziale deve eIIettuare attorno all`origine degli assi.
Questa deIinizione identiIica un numero complesso una roto-omotetia, ovvero con la
composizione di una omotetia di rapporto e centro O (origine degli assi) con una rotazione
attorno all`origine ed e del tutto equivalente alla deIinizione trigonometrica di un numero
complesso.
In coerenza con quanto detto in precedenza, due numeri complessi si diranno uguali se hanno
moduli uguali e argomenti che diIIeriscono per un multiplo intero di 2. In questa
interpretazione, il modulo di un numero complesso e la lunghezza del vettore OP
che
rappresenta il numero complesso :.
Si puo ora procedere deIinendo la somma di due numeri complessi, il prodotto, la potenza e il
quoziente. L`addizione, in particolare, coincide con la 'regola del parallelogramma per
determinare la somma di due vettori.
Per il prodotto si ottiene la regola gia vista in precedenza: il modulo del prodotto e uguale al
prodotto dei moduli e l`argomento e uguale alla somma degli argomenti. Si noti pero che i
vettori devono sempre essere applicati all`origine.
In questa rappresentazione e particolarmente interessante il ruolo dell`unita immaginaria i,
che puo essere interpretata come una rotazione in senso antiorario di un angolo retto attorno
all`origine.
Questa interpretazione dei numeri complessi stabilisce un legame molto interessante tra
numeri complessi e le trasIormazioni geometriche del piano ed ha molte utilizzazioni in Iisica,
in particolare in elettrotecnica nell`analisi dei circuiti elettrici in corrente alternata.
Si noti che vi e un limite alla rappresentazione vettoriale dei numeri complessi come vettori
applicati nell`origine. Mentre l`addizione ha una perIetta analogia con la somma di vettori
(applicati in O), la moltiplicazione non possiede analogie con il prodotto scalare e il prodotto
vettoriale. La moltiplicazione di numeri complessi e un`operazione che restituisce un numero
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complesso; e quindi un`operazione che si chiama 'interna in quanto si ottiene un elemento
che e un numero complesso. Nell`insieme dei vettori e invece deIinito il prodotto scalare, che
non e un`operazione interna: il prodotto di due vettori e uno scalare e non un vettore.
Nell`insieme dei vettori del piano e anche deIinito il prodotto vettoriale di due vettori, che e
un vettore, ma tale vettore non appartiene al piano.
La forma esponenziale dei numeri complessi
Questo tipo di rappresentazione e una delle piu interessanti dal punto di vista applicativo, ma
non semplice da introdurre nella scuola secondaria superiore. In questa rappresentazione si
sIruttano le proprieta della Iunzione esponenziale per rendere piu Iacili i calcoli con i numeri
complessi.
La rappresentazione e basata sulla seguente deIinizione (ricavata dallo sviluppo in serie delle
Iunzioni seno e coseno) valida per un numero complesso di modulo unitario:
cos sin
i
e i
= + .
Generalizzando si deIinisce:
( ) cos sin
: x iv x iv x
e e e e e v i v
+
= = = + .
Queste idee e notazioni sono state introdotte da Eulero (1707-1783). Si possono ricordare
inoltre le Iormule di Eulero:
sin
2
ix ix
e e
x
i
= e cos
2
ix ix
e e
x
+
= , che introducono un legame inaspettato tra le Iunzioni
trigonometriche e quelle esponenziali nel campo complesso. In questo contesto e opportuno
ricordare una delle piu celebri equazioni della matematica, trovata anch`essa da Eulero, che
stabilisce una relazione tra le cinque piu importanti costanti della matematica (0, 1, , e, i):
1 0
i
e
+ = .
Leonhard Euler (1707-1783)
Dato un numero complesso
i
: e
. Si ottiene:
( ) i i i i
:e e e e
+
= = . La Iigura seguente suggerisce che tale
moltiplicazione determina una rotazione del vettore OA
+ = . Il numero complesso 1
i
e
=
Posto
2
2
2
4
4
b ac
w
a
=
Si ottiene quindi:
2
4
2
b b ac
:
a
= se
2
4 0 b ac =
16
2
4
2
b i ac b
:
a
= se
2
4 0 b ac = < .
Si osserva che se i coeIIicienti dell`equazione di partenza sono reali e
2
4 0 b ac = < , allora
le soluzioni sono complesse coniugate.
Nel caso in cui l`equazione di partenza sia a coeIIicienti complessi, allora per risolvere
l`equazione di secondo grado si risolve il sistema ottenuto uguagliando separatamente le parti
reali dell`equazione e le parti immaginarie tra loro.
Eserci:io. Risolvere l`equazione:
( )
2
4 2 1 0 + + = : i : i .
Si pone : x iv = + , si calcola
2
: e si separano le parti reali da quelle immaginarie.
Consideriamo ora la generica equazione di terzo grado a coeIIicienti reali:
3 2
0 1 2 3
0 a : a : a : a + + + = .
Consideriamo la trasIormazione
1
0
3
a
: x
a
= . In questo modo l`equazione si riduce alla Iorma
sempliIicata
3
0 x px q + + = .
Seguendo l`idea di Tartaglia, poniamo
x u v = + .
Si ottiene ( )
3 3 3
3 x u v uv u v = + + + . Sostituendo in
3
0 x px q + + = , si ottiene
( )( )
3 3
3 0 u v uv p u v q + + + + + = .
Se poniamo
3 3
3 0
0
uv p
u v q
+ =
+ + =
+ =
.
Risolvendo questo sistema simmetrico, tramite l`equazione risolvente:
3
2
0
27
p
t qt + =
si ottengono tre coppie di valori di u e di v.
Quindi si ottengono i valori di tre soluzioni per x (almeno una radice e sempre reale e le altre
due possono essere reali o complesse coniugate) e di conseguenza per :..
In un modo analogo si procede per la risoluzione delle equazioni algebriche di quarto grado e
si puo dimostrare che ci sono 4 soluzioni complesse.
In generale vale il seguente teorema:
Teorema fondamentale dellalgebra (generali::a:ione)
Dato un polinomio di grado n
1
0 1 1
( ) .......
n n
n n n
P x a x a x a x a
= + + + + , con
0
0 a , avente coeIIicienti appartenenti a C, esso
ha n radici in C, ciascuna contata con la dovuta molteplicita.
Eserci:io. Risolvere l`equazione
3
27 0 : + = e rappresentare le soluzioni nel piano complesso.
Eserci:io. Determinare tutte le radici complesse dell`equazione
4 2
1 0 : : + + = e rappresentarle
nel piano complesso.
Eserci:io. Calcolare le radici nel campo complesso della seguente equazione:
0
6
= +i : .
17
Rappresentare nel piano complesso le soluzioni. Trovare l`area e il perimetro del poligono
ottenuto ed il raggio della circonIerenza circoscritta.
Uso del software nello studio dei numeri complessi
Tutti i temi esposti in precedenza possono essere presentati in classe con l`uso di un soItware
di geometria dinamica, come Cabri Geometre, oppure con un soItware di manipolazione
simbolica come Derive.
Con Cabri Geometre, usando lo 'strumento vettore presente nel soItware e identiIicando un
numero complesso con un vettore applicato nell`origine, e possibile visualizzare molti dei
concetti esposti in precedenza. In particolare e possibile costruire delle macro di Cabri per
costruire il prodotto di un numero complesso per uno scalare, per visualizzare il prodotto di
numeri complessi, la potenza n-esima di un numero complesso e le radici n-esime. Tali macro
possono essere eventualmente inserite in un menu personalizzato - creato dall`insegnante - di
Cabri che puo essere usato nello studio dei numeri complessi.
Il soItware che maggiormente si presta, nella scuola secondaria superiore, per lo studio dei
numeri complessi, e Derive. Questo soItware, come tanti altri sistemi di 'computer algebra
(come ad esempio Matematica, Maple,.) possiede gia tutte le Iunzioni predeIinite sui numeri
complessi e permette Iacilmente all`insegnante di presentare in classe questo argomento e agli
studenti di esercitarsi, con indubbi vantaggi sul piano dell`apprendimento.
Tutti i sistemi di 'computer algebra citati , e le calcolatrici simbolico graIiche, sono stati
programmati in modo da utilizzare 'spontaneamente il campo complesso piuttosto che il
campo reale. E` quindi particolarmente Iacile eseguire, con questi sistemi, le operazioni con i
numeri complessi e risolvere equazioni nel campo complesso, ottenendo le soluzioni
simboliche delle equazioni algebriche di secondo, terzo e quarto grado.
Le Iunzioni riguardanti i numeri complessi presenti in Derive sono le seguenti:
RE(z) e la Iunzione parte reale di un numero complesso; . Se x e y sono reali,
RE( ) x iv + ritorna x. Ad esempio RE( 2 3i )2. RE(z) ha come dominio il
campo complesso e come codominio il campo reale;
IM(z) e la Iunzione parte immaginaria di un numero complesso; Se x e y sono reali,
IM( ) x iv + ritorna v. Ad esempio IM( 2 3i ) 3 . IM(z) restituisce un numero
reale.
ABS(z) Indica il modulo di un numero complesso z. ritorna il valore assoluto (detto
anche ampiezza o modulo) di z. Il valore assoluto di z e la distanza tra z e
l`origine del piano complesso. Un valore assoluto puo essere inserito mediante
due barre verticali che delimitano l`argomento. Se x e y sono reali,
,x iv, si sempliIica in
2 2
x v + .
PHASE(Z) Restituisce l`argomento, misurato dal semiasse positivo delle x in verso
antiorario e con la limitazione all`intervallo
] ]
, , di un numero complesso z.
CONJ(z) Restituisce il coniugato di un numero complesso z. Se x e y sono reali,
CONJ( ) x iv + ritorna x iv .
Unitcircle circle rappresenta un generico punto nel cerchio unitario nel piano complesso.
Ad esempio, 1, 1, i e i sono punti nel cerchio unitario. unitcircle e di aiuto
nella risoluzione di equazioni. Ad esempio, se z e stato dichiarato complesso,
risolvendo l`equazione ,z, 2 secondo z, si ottiene z 2unitcircle.
SIGN(z) SIGN(z) ritorna il punto del cerchio unitario nel piano complesso che ha lo
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stesso angolo di Iase di z. Ad esempio, SIGN(3 4i) si sempliIica in
3 4
5 5
i + .
Per risolvere un`equazione nel campo complesso, si usa la Iunzione Risolvi. Supponiamo ad
esempio di voler risolvere l`equazione
4 2
1 0 : : + + = . Si ottiene quanto indicato di seguito.
Per determinare le radici n-esime dell`unita, si procede come indicato nella seguente Iinestra
di Derive:
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Derive non ha una Iunzione per rappresentare geometricamente un numero complesso. Se si
vuole rappresentarlo come un punto occorre costruire una Iunzione che possiamo chiamare
INDICE(z), che a un numero complesso : Ia corrispondere il punto di coordinate
(Re( ), Im( )) : : . La Iunzione, con il linguaggio di Derive, e cosi deIinita:
INDICE(z):
[ ]
Re( ), Im( ) : : .
Volendo invece Iar corrispondere al un numero complesso : un segmento che congiunga
l`origine degli assi con il punto che rappresenta : (indice di :), si puo deIinire la Iunzione:
VETT(z): ||0,0|, INDICE(z)|. Nella Iigura seguente applichiamo la Iunzione VETT(z) al
numero complesso Si chiede poi il disegno di tale vettore e si ottiene il segmento che
rappresenta il numero complesso 2 3i + , ottenendo il vettore Iormato dai punti (0, 0) e (2, 3).
Riferimenti bibliografici e altri materiali
- AA.VV., I numeri complessi, Tecnologie e innovazioni didattiche, Quaderno n.4 del
CNR, Universita di Modena, 1990.
- G.C. Barozzi, Matematica per lIngegneria dellInforma:ione, Zanichelli, Bologna 2001.
- R. Bombelli, LAlgebra, prima ediz. integrale, a cura di U. Forti, preIazione di E.
Bortolotti, Feltrinelli, Milano 1966.
- C.B. Boyer, Storia della Matematica, Mondatori, Milano 1980.
- U. Bottazzini, P. Freguglia, L. Toti Rigatelli, Fonti per la storia della matematica,
Sansoni Editore, Firenze 1992.
- C. Citrini, Analisi matematica 1, Bollati Boringhieri, Torino 1991.
- R. Courant, H. Robbins, Che cose la matematica?, seconda edizione, Bollati Boringhieri,
Torino 2000.
- W. Dunham, Jiaggio attraverso il genio. I grandi teoremi della matematica, Zanichelli,
Bologna 1992.
20
- R. Franci, L. Toti Rigatelli, Storia della teoria delle equa:ioni algebriche, Mursia, Milano
1979.
- L.S. Hahn, Complex Numbers and Geometrv, MAA, Whashington 1994.
- M. Kline, Storia del pensiero matematico, Volumi 1 e 2, Einaudi, Torino 1991.
- L. Lombardo Radice, La matematica da Pitagora a Newton, Editori Riuniti, Roma 1973.
- E. Maor, e. The Storv of a Number, Princeton University Press, 1994.
- P.J. Nahin, An Imaginarv Tale. the Storv of 1 , Princeton University Press, 1998.
- T. Needham, Jisual Complex Analvsis, OxIord University Press 1999.
Libri di testo per la scuola secondaria superiore consultati
- C.C. Barozzi, Corso di Analisi Matematica, Zanichelli, Bologna 1989.
- L. Lombardo Radice, L. Mancini Proia, Il metodo matematico, vol. 1, 2, 3, Principato,
Milano 1979.
- L. Lamberti, L. Mereu, A. Nanni, Corso di Matematica Uno, Due e Tre, Etas Libri,
Milano 1996.
- W. Maraschini, M. Palma, ForMat Spe. La forma:ione matematica per il triennio, volumi
1, 2 e 3, Paravia, Torino 2000.
- M.A. Munem, D.J. Foulis, Trigonometria, Zanichelli, Bologna 1984.
Alcuni siti Internet sui numeri complessi
Una semplice ricerca in Internet scrivendo le parole 'numeri complessi (per cercare i siti in
italiano) oppure 'complex numbers, 'imaginary numbers, . (per cercare quelli in inglese)
permette di ritrovare centinaia di siti che riguardano i numeri complessi. Tra questi
numerosissimi siti, molti anche di notevole livello didattico, segnaliamo i seguenti.
CD-rom "Storia Fantastica de L`Algebra" di RaIael Bombelli (IRRE Emilia Romagna): Un
gioco per la Storia della Matematica. Un`avventura, con tre livelli di esercitazioni, le biograIie
dei grandi matematici del Rinascimento italiano. Vedi il sito dell`IRRE Emilia Romagna:
http://kidslink.scuole.bo.it/Iardiconto/materiali.html
Nel seguente sito e possibile trovare un breve corso sui numeri complessi:
http://www.clarku.edu/~djoyce/complex/
I numeri complessi hanno uno stretto legame con la trigonometria. Nel sito 'Il Giardino di
Archimede e possibile trovare una breve storia della trigonometria:
http://www2.math.uniIi.it/~archimede/archimede/trigonometria/trigonometria/prima.html
Si consiglia la visita del sito del McTutor oI History oI Mathematics per le biograIie dei
matematici citati e per la lettura di alcuni articoli monograIici sulla storia della risoluzione
delle equazioni algebriche:
http://www-groups.dcs.st-and.ac.uk/~history/HistTopics/Quadraticetcequations.html
http://www-groups.dcs.st-and.ac.uk/~history/HistTopics/FundtheoremoIalgebra.html
Nel sito seguente e possibile trovare ottime animazioni che utilizzano il soItware Cabri
Geometre e CabriJava per visualizzare le operazioni con i numeri complessi:
http://www.ies.co.jp/math/cabri/cabrijava/indexeng.html
Il sito seguente, gestito dalla WolIram Research, la 'soItware house del soItware
Mathematica, contiene ottime schede sui numeri complessi:
http://mathworld.wolIram.com/ComplexNumber.html