Randazzo | ||
Stato | Italia | |
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Regione | Sicilia | |
Territorio | Catanese | |
Altitudine | 767 m s.l.m. | |
Superficie | 205,62 km² | |
Abitanti | 10.599 (2019) | |
Nome abitanti | randazzesi | |
Prefisso tel | +39 095 | |
CAP | 95036 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Patrono | S. Maria Assunta e San Giuseppe | |
Posizione
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Sito istituzionale |
Randazzo è una città della Sicilia.
Da sapere
modificaQuesta città medievale ricade nel territorio di tre parchi vicini: il Parco dei Nebrodi, il Parco dell'Etna e il Parco fluviale dell'Alcantara.
Cenni geografici
modificaLa città di Randazzo si trova sul versante settentrionale dell'Etna, lambita da nord dal fiume Alcantara.
Cenni storici
modificaLa zona ha visto il passaggio di Greci, Romani e Bizantini, i Saraceni furono espulsi sotto il re normanno Ruggero I. La città fu circondata da Federico II da una cinta muraria lunga 3 km, con otto torri e dodici porte. Federico II fuggì dalla peste che scoppiò a Palermo rifugiandosi a Randazzo nel 1210 con sua moglie decidendo di cambiare la sua sede e trasferirvisi.
Dopo un breve periodo di regno Angioino e i Vespri siciliani, la casa d'Aragona prese il controllo della Sicilia e il re Pietro III d'Aragona e Pietro I di Sicilia si accamparono con l'esercito vicino a Randazzo restaurando le mura della città. La città fiorì sotto Federico II d'Aragona diventando una delle città più importanti della Sicilia dopo Palermo e Messina. L'imperatore d'Asburgo Carlo V fu l'ultimo a visitare il Palazzo Reale in quanto, con la distruzione della città a causa di un'eruzione dell'Etna nel 1536 e l'epidemia di peste del 1575/80, la città iniziò a declinare. Le conseguenze di una ribellione contro il dominio dei Borbone nel 1637 furono difficili da sopportare per la città, fino al 1860 quando giunse Garibaldi.
Nel 1943 la città fu il teatro di violenti scontri tra gli Alleati e le potenze dell'Asse. Nel 1981 una colata lavica è arrivata proprio davanti alle prime case di Randazzo fermandosi.
Come orientarsi
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La strada principale della città è 1 via Umberto
Come arrivare
modificaIn aereo
modifica- 1 Aeroporto di Catania (Aeroporto di Catania Fontanarossa "Vincenzo Bellini". IATA: CTA), Via Fontanarossa, 20, Fontanarossa, ☎ +39 0957239111. Aeroporto per voli nazionali e internazionali.
In auto
modificaDa sud, la città raggiungibile attraverso l'autostrada Siracusa - Catania uscendo a Catania ovest in direzione Misterbianco e proseguendo attraverso la a Paternò dove si svolta prendendo la Occidentale Etnea che circonda l'Etna a ovest e conduce via Bronte fino a Randazzo.
Da nord dall'autostrada Messina - Catania prendendo lo svincolo per Fiumefreddo di Sicilia e imboccata la si passa Linguaglossa per poi raggiungere Randazzo.
Il viaggio da ovest e nord-ovest è più tortuoso ma anche più piacevole: la prosegue verso ovest attraverso Cesarò e Cerami fino a Nicosia nell'ennese. Il viaggio verso la costa nord può essere effettuato da Cesarò attraverso la tortuosa fino a Sant'Agata di Militello attraverso i Monti Nebrodi o attraverso la non meno tortuosa per Capo d'Orlando (qui non c'è alcun accesso diretto all'autostrada), da entrambe le località è poi possibile accedere alla Palermo - Messina.
In nave
modificaIl porto più vicino è quello di Catania.
In treno
modifica- 2 Stazione di Randazzo (FCE - Ferrovia Circumetnea), Piazza XI Bersaglieri, 2 (Periferia sud-est). Ferrovia a scartamento ridotto della Circumetnea, che porta tramite Bronte - Adrano - Paternò. A Catania c’è un collegamento con la rete ferroviaria Trenitalia con le linee Messina - Catania - Siracusa in direzione nord-sud e la linea Catania - Motta Sant'Anastasia - Enna - Caltanissetta e il centro dell'isola verso Palermo.
La linea a scartamento ordinario tra Randazzo e Taormina è stata chiusa alcuni anni fa.
In autobus
modificaI collegamenti in autobus sono assicurati dalla FCE (Ferrovia Circumetnea).
Come spostarsi
modificaCosa vedere
modificaChiese ed edifici religiosi
modifica- 1 Basilica minore di Santa Maria Assunta (Cattedrale di Randazzo), Piazza della Basilica, 5 (nel nord della città), ☎ +39 095 921003. Dalla terrazza prospiciente la chiesa si ha una splendida vista sulla valle dell'Alcantara. L'edificio in pietra lavica scura presenta brillanti elementi decorativi, fu costruita nel 1217/39 in stile normanno, ma subì numerosi cambiamenti, solo le tre absidi risalgono al primo periodo. Pesanti colonne di pietra lavica separano le tre navate e all'interno vi sono affreschi recentemente scoperti del XV secolo e dipinti del XVII-XVIII secolo. Il campanile fu costruito nel 1852/63 insieme agli ultimi lavori sulla facciata.
- 2 Chiesa di San Nicola (Chiesa di San Nicolò di Bari), Via Duca degli Abruzzi. Chiesa del XIII secolo di cui solo alcune parti dell'abside risalgono al periodo della costruzione, venne poi ricostruita nel 1594/1603, dopo gravi danni causati dai bombardamenti nel 1943, la cupola fu ricostruita negli anni '50. All'interno della chiesa ci sono due sculture di San Nicolò e Custodia del Sacramento entrambe di Antonello Gagini, una fonte battesimale del XIV secolo e un trittico con ritratti di Madonna, Sant'Agata e Santa Lucia della scuola di Antonello di Messina.
Di fronte alla Chiesa di San Nicolò si trova la Statua del gigante Piracmone o Randazzo Vecchio .
- 3 Chiesa di San Martino, Piazza S. Martino, ☎ +39 095 921264. Questa chiesa è stato ricostruita più volte, il campanile risale al XIV secolo, la facciata ha avuto un volto rinascimentale. Dopo un recente restauro, all'interno sono esposte delle colonne di basalto scuro e numerosi tesori come: la fonte in marmo rosa di Angelo Riccio del 1447, un polittico del XV secolo con la Madonna attribuita ad Antonello da Saliba, una statua della Madonna della Misericordia della scuola di Gagini e una statua in marmo della Madonna delle Grazie di Vincenzo Gagini.
- 4 Chiesa dell'Annunziata, Via Umberto, 12. Il semplice edificio con un portale in pietra lavica risale al XVI secolo.
- 5 Chiesa del Collegio S. Basilio (SS. Salvatore), Piazza Don Guidazio, 2. Con il successivo convento fu utilizzato dall'Ordine dei Salesiani, la facciata classicista fu progettata da Giovan Battista Vaccarini e Giuseppe Venanzio Marvuglia; la chiesa non è più utilizzata a tutt'oggi.
- 6 Convento di San Giorgio, Piazza S. Giorgio (nel nord-est della città). Ex monastero benedettino, ormai un edificio in rovina è circondato dalle mura della città.
Palazzi
modifica- 7 Palazzo Reale (Casa Scala o Palazzo Scala), Via Umberto, 226 (nel quartiere di San Martino). Costruito in stile gotico sotto gli ultimi re normanni. In questo palazzo vi soggiornarono eminenti personalità storiche tra cui: Costanza d'Altavilla, Federico II di Svevia, tutta la corte aragonese e nel 1535 Carlo V d'Asburgo di passaggio per Randazzo. Dopo la demolizione del secondo piano, in seguito a modifiche le finestre del primo piano in parte furono convertite in finestroni moderni, e rimangono solo delle antiche costruzioni, due finestre a colonnine all'angolo sud-ovest e la finestra murata (su Via Lombardo) da cui si affacciò Carlo V, che in suo onore fu chiusa affinché nessuno mai più potesse servirsene.
- 8 Palazzo Lanza, Via dei Lanza, 22 (a pochi metri da Palazzo Romeo). Edificio del XIV secolo, attualmente in stato di abbandono.
- 9 Palazzo Romeo, Via Guglielmo Marconi, 60 (a pochi metri da Palazzo Lanza). Edificio medievale
- 10 Palazzo Clarentano, Via Duca degli Abruzzi, 57. Edificio del 1509 molto ben conservato. Sul prospetto principale al piano terra vi è un portale con arco a sesto ribassato e due finestre in arenaria scolpita con una cornice con iscrizione latina, ed al primo piano tre bifore con una sottile colonnina in marmo.
- 11 Palazzo municipale, Piazza del Municipio, 1. gratis. È un monastero espropriato ai francescani Minoriti dopo il 1866. Nel cortile dell'ex chiostro del XVII secolo si trova un pozzo.
Altro
modifica- 12 Randazzo Vecchio (Gigante Piracmone), piazza S. Nicolò (Di fronte alla chiesa di S. Nicola). Posta su una base rettangolare, la statua rappresenta il Gigante Piracmone. L'attuale statua fu rifatta nel 1737 dopo che quella di origine normanna era andata in rovina, venendo quindi chiamata dai randazzesi "Rannazzu Vecchiu". Il braccio destro della statua si staccò durante i bombardamenti del 1943, e vani sono risultati i tentativi di ripristinarlo. Oltre al gigante sono presenti anche tre animali: l'aquila, il serpente e il leone. Secondo molti, dietro alla statua si nasconderebbero dei significati alchemici. I resti della prima statua in arenaria (un leone, un’aquila e un berretto frigio), si trovano murati sulla parete settentrionale della vicina chiesa.
- 13 Porta Aragonese (porta o mustu), Via Duca degli Abruzzi (A est del centro storico).
- 14 Porta di San Martino, Largo Ainzara (Nella parte ovest del centro storico, a poca distanza dalla chiesa dei Cappuccini).
- 15 Porta San Giuseppe, Via Cairoli (Nella parte meridionale del centro storico).
- 16 Porta Pugliese, Via Santa Margherita e via Roma (Porta settentrionale del centro storico).
- Porta Aragonese
- Porta di San Martino
- Porta Pugliese
- Mura di cinta
- 17 Tratto della cinta muraria, Via Bonaventura (Di fronte al benzinaio). La città era circondata da delle mura medievali ancora visibili, così come lo sono le quattro porte su menzionate. In alcuni tratti sono ancora presenti le merlature.
- 18 Punto panoramico (accanto al duomo di Randazzo). Da questo punto è possibile vedere il fiume Alcantara
- 19 Via degli archi, Via archi. Questa via che conduce alla Chiesa di San Nicolo mantiene una grande suggestione medievale per la presenza di una serie di archi del XIII secolo di cui delle bifore sull’ordine superiore.
- 20 Parco Polivalente Sciarone, Via Filippo Turati (a poca distanza dal centro). Il Parco Polivalente Sciarone è il polmone verde della città. Nel parco è possibile passeggiare nel “sentiero natura” ed osservare le diverse colate laviche che hanno lambito la città, la flora composta da alberi di betulla, castagno e roverella ed anche la fauna etnea costituita da volpi, istrici, ricci e conigli selvatici che rendono questo ambiente molto suggestivo. All'interno è anche disponibile un'area attrezzata per pic-nic con 5 punti cottura, 16 tavoli (per un totale di 128 posti a sedere) acqua potabile e 4 servizi igienici.
- 21 Piramide di Randazzo, (Dalla imboccare la ). Questa struttura fa parte delle piramidi dell'Etna, ed è stata ripresa anche in una trasmissione televisiva. Si trova tra gli alberi all'interno di un terreno privato.
Musei
modifica- 22 Museo civico archeologico Paolo Vagliasindi (Castello Svevo), Via Castello, 1, ☎ +39 095 921615. Il museo è ospitato nel Castello "ex carcere", un torrione inserito nelle mura cittadine, che venne utilizzato come prigione tra il XVII secolo e il 1973. Precedentemente la sede era stata quella del Palazzo Vagliasindi, danneggiato da un bombardamento della seconda guerra mondiale nel 1943. Il museo accoglie i reperti ritrovati in contrada S. Anastasia a Randazzo dall'archeologo Paolo Vagliasindi. La collezione, comprende pezzi del VI – III secolo a.C. È suddiviso in 5 sale: la sala centrale Oinochoe, la sala Jonica con reperti di età ionica e corinzia, la sala della Ceramica Nera con esemplari di età attica ricoperti da vernice nera, la sala Attica con manifattura attica del V secolo a.C. e la sala Ellenistica.
- 23 Museo dell'opera dei Pupi, Largo S. Giuliano. Il museo, inaugurato nel 2015, ospita la collezione di Pupi Siciliani della famiglia Russo. Essa è composta da 37 marionette che rappresentano i personaggi dell'epopea storica della Chanson de Roland. La collezione fu realizzata tra il 1912 e il 1915 dallo scultore Emilio Musumeci e utilizzata dal puparo messinese Ninì Calabrese. La collezione, di grande valore, è servita per allestire una rappresentazione alla presenza del Re Umberto II.
- 24 Museo Civico di Scienze Naturali, Via Umberto, 118, ☎ +39 095 921615. Il Museo ospita la collezione Ornitologica Priolo composta da 2250 esemplari di uccelli italiani ed esotici tra i quali il Grifone dell'Etna e l'Avvoltoio dagli anelli che, ormai estinti, fino a qualche decennio fa solcavano i cieli dell'Etna e la collezione Naturalistica Lino composta da fossili, minerali, rocce e conchiglie ritrovate in Sicilia. Il Museo è suddiviso in 6 sale.
Eventi e feste
modifica- Festa di S. Giuseppe. 19 marzo. Compatrono della città. Dal 1982 si svolge una fiaccolata in ricordo di un presunto miracolo di San Giuseppe, che nel marzo 1981 salvò Randazzo dalla minaccia della lava.
- festa Maria SS. Assunta. 15 agosto. Festa patronale. Nel primo pomeriggio lungo la via Umberto viene fatta sfilare " 'a Vara" (dal latino vara, cavalletto, bastone forcuto a cui appendere le reti), un fercolo sagomato a forma di palo riccamente decorato, alto circa 18 metri e risalente al XVI secolo. Sulla Vara trovano posto circa trenta bambini che raffigurano i misteri della morte, dell'assunzione e dell'incoronazione della Vergine Maria.
Cosa fare
modificaAcquisti
modificaCome divertirsi
modificaDove mangiare
modificaPrezzi modici
modifica- 1 Pasticceria Santo Musumeci, Piazza Santa Maria, 5, ☎ +39 095921196.
- 2 Caffè del Corso, Via Umberto, 74, ☎ +39 3383407623.
Dove alloggiare
modificaSicurezza
modificaCome restare in contatto
modificaNei dintorni
modifica- 4 Grotta del gelo (Versante nordoccidentale in territorio di Randazzo), ☎ +39 095 234310. La Grotta del gelo è una grotta caratterizzata dall'avere all'interno del ghiaccio perenne, per tal motivo è ritenuta essere il ghiacciaio più meridionale d'Europa. Si trova a quota 2.030 metri s.l.m. La grotta è lunga 125 m con un dislivello di 30 m. A causa delle sue peculiari caratteristiche è monitorata da parte degli speleologi in collaborazione con il Parco dell'Etna.
- 5 Castello di Nelson (Abbazia di Santa Maria di Maniace), Corso Giorgio Maniace, 1, Maniace (Da Bronte (13 km circa) prendere la SP 17III che poi diventa la e poi svoltando a destra sulla , quindi girare a sinistra seguendo le indicazioni), ☎ +39 095 690018. Chiuso per lavori di restauro. Sulle rovine di vecchi edifici sulla riva sud del Torrente Saraceno nel 1163 sotto la Regina Margherita fu costruito un complesso monastico con una diga. Il monastero e la Torre di Guardia furono gravemente danneggiati dal terremoto del 1693. Come ringraziamento per il sostegno fornito dall'ammiraglio Horatio Nelson contro i ribelli di Napoli nel 1796, la tenuta gli fu assegnata dal re Borbone Ferdinando III e la dignità del duca concessa. Il complesso edilizio rimase di proprietà della famiglia fino al 1981 e fu poi venduto al comune di Bronte. Il Cimitero Inglese con le tombe dei duchi inglesi di Bronte rimase di proprietà della famiglia .
- 6 Spirale megalitica, contrada Balze soprane, Bronte (vicino alla Cascata delle Balze Sottane). Struttura megalitica costituita da dieci lastroni di pietra lavica sbozzati e disposti a spirale. Attorno alla struttura il cui diametro interno va da 2,60 a 3 m, vi è una sorta di corridoio largo 1.10 m delimitato da bassi blocchi appoggiati ad ovest ad una piccola altura che sovrasta la costruzione. Accanto inoltre sono presenti altri lastroni, circa dieci, di cui solo due nella posizione originaria, che potrebbero essere parte di una seconda struttura. Non esiste alcun indizio in merito alla datazione, si ritiene appartenga all’età preistorica, si per la tecnica costruttiva che per la tipologia architettonica.
- Bronte — Città famosa per il pistacchio ma anche un riferimento per visitare le località vicine.
- Parco dell'Etna — Uno dei vulcani più attivi d'Europa, un ottimo posto per fare escursioni in vetta, ammirare le frequenti eruzioni e in inverno sciare.
- Parco dei Nebrodi — Il parco più grande della Sicilia.
- Parco fluviale dell'Alcantara — È un parco che segue il corso del fiume Alcantara fino alla foce nel mar Ionio lungo il versante nord dell'Etna.
- 7 Cuba Imbischi. Costruita presumibilmente tra il V e l'VIII sec d.C., è un edificio a pianta rettangolare a è unica navata culminante con un'abside semicircolare e un catino emisferico.
Itinerari
modifica- Itinerario di Piano delle Ginestre — Un itinerario escursionistico del versante ovest dell'Etna.
Informazioni utili
modifica- 8 Proloco Randazzo, Via Giuseppe Bonaventura, ☎ +39 328 452 6965.