Diventato professionista nel 1990, El Aynaoui si è distinto subito per il suo gioco d'attacco, caratterizzato da un potente servizio e da un ottimo dritto piatto. Destrimane, ha dato il meglio di sé sui campi veloci, che esaltavano appunto le sue qualità tecniche.
Nella sua carriera ha vinto 5 tornei di singolare e raggiunto altre 11 finali. Nel 1992 ha rappresentato il suo Paese alle Olimpiadi estive, dove è uscito al secondo turno. Il suo periodo migliore è stato dal 2000 al 2004: nel 2000 ha raggiunto i quarti agli Australian Open, nel 2002 i quarti agli US Open, nel 2003 ancora i quarti agli Australian Open (perdendo da Andy Roddick dopo un infinito match di oltre 5 ore, conclusosi 21-19 al quinto set) e agli US Open. In quegli anni ha raggiunto il suo best ranking, ovvero la piazza numero 14 (colta per l'esattezza nel 2003): nessun tennista suo connazionale si era mai classificato così in alto.
Ritiratosi a 39 anni, all'età di 45 anni ha fatto un breve ritorno nel circuito. Dopo oltre un anno e mezzo, il 23 agosto 2020 è tornato a giocare un match. Nelle qualificazioni del torneo ITF Men's World Tennis Tour M25 di Poznań, a quasi 49 anni, è stato sconfitto da Sergo Sikharulidze.