Villa Rendena

frazione di Porte di Rendena, già comune autonomo

Villa Rendena, localmente chiamato Villa, è la frazione capoluogo[4] del comune di Porte di Rendena, nella provincia di Trento.

Villa Rendena
frazione
Villa Rendena – Veduta
Villa Rendena – Veduta
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Trentino-Alto Adige
Provincia Trento
Comune Porte di Rendena
Territorio
Coordinate46°04′N 10°43′E
Altitudine608 m s.l.m.
Abitanti411[1] (2011)
Altre informazioni
Cod. postale38094 (già 38080)
Prefisso0465
Fuso orarioUTC+1
Cod. catastaleM006
TargaTN
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Cl. climaticazona F, 3 339 GG[3]
Nome abitantivillani
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Villa Rendena
Villa Rendena

Fino al 31 dicembre 2015 ha costituito, assieme alle frazioni di Javrè e Verdesina, un comune autonomo, che al momento del suo scioglimento contava 1 002 abitanti.[5]

 
Il municipio

Villa Rendena, abitata già nell'età del Bronzo, fu poi occupata dalle popolazioni retiche, alle quali seguirono i Celti e infine i Romani. Come tutto l'attuale Trentino fece parte fino al 1918 all'Impero Austroungarico. Il comune non fu risparmiato dalla peste che si abbatté sulla valle nel Seicento, e che fu causa dell'abbandono di molti abitati.

Come tutti i villaggi giudicariesi è stato ricostruito dopo i furiosi incendi, l'incendio di Villa Rendena avvenuto il 7 ottobre 1924 e quello di Javrè il 23 aprile 1910 che avevano distrutto le sovrastrutture lignee delle massicce case rendenesi.

La passata attività economica di Villa Rendena è legata ad alcune attività artigianali tradizionali. Assai rinomato era l'artigianato degli zoccoli di legno, che ebbe un forte impulso durante la seconda guerra mondiale.

Dal 1º gennaio 2016 con gli ex-comuni di Darè e Vigo Rendena forma il nuovo comune di Porte di Rendena, di cui è capoluogo.

Simboli

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Gonfalone dell'ex comune
Stemma dell'ex comune

Lo stemma e il gonfalone del comune erano stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 25 agosto 1953.[6]

«Di argento, all'abete al naturale, accompagnato da tre stelle (6) d'azzurro, poste due in capo ed una in punta. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone era un drappo partito di verde e di azzurro.[7]

 
La chiesa di San Martino

Monumenti e luoghi di interesse

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Società

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Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[8]

Amministrazione

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Variazioni amministrative

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Scorcio

Verdesina si rese autonoma da Villa Rendena nel 1788. Verso la fine dell'Ottocento i paesi di Villa Rendena, Verdesina e Javré furono contattati dal capitano distrettuale di Tione che cercava di rendere possibile la loro unione in un unico comune ma questo tentativo andò a vuoto.

Dopo la prima guerra mondiale però con la nuova politica vi fu in tutto il Trentino un sostanziale cambiamento delle suddivisioni amministrative comunali tendente ad accorpare più comuni in uno solo. Ciò avvenne anche per Villa Rendena, Verdesina e Javrè che in forza del regio decreto del 6 maggio 1928 n. 1183 si trovarono uniti in un unico ente comunale che faceva a capo Villa Rendena.

  1. ^ Censimento della popolazione e delle abitazioni 2011 (ZIP), su istat.it. Nota Bene: il dato si riferisce agli abitanti entro il comune catastale di Villa Rendena.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Statuto comunale di Porte di Rendena (PDF) [collegamento interrotto], su comuneportedirendena.tn.it.
  5. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2015
  6. ^ Villa Rendena, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 22 agosto 2023.
  7. ^ Bozzetti di stemma e gonfalone del Comune di Villa Rendena, su ACS, Raccolta dei disegni degli stemmi di comuni e città. URL consultato il 24 settembre 2024.
  8. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.

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