Valle Siciliana

antico feudo in Abruzzo Ulteriore Primo

La Valle Siciliana fu un antico feudo posto in Abruzzo Ulteriore Primo, posto alle falde del versante orientale della catena del Gran Sasso, confinava inoltre a ovest con il contado aquilano, a nord con Roseto, il fiume Vomano e la signoria dei Poggio Ramonte, e a est con il ducato di Atri[1]. Si ritiene che il nome, risalente almeno al XII secolo, derivi dalla via Cecilia che lo attraversava a nord[2].

 
Il palazzo sede del governatore della Valle a Tossicia

Il feudo prese origine dai possedimenti teramani dei conti di Collepietro, poi noti come conti di Palearia o Pagliara, intorno al quale andarono ad aggregarsi altri territori che nel tempo soggiacquero ai conti di Manoppello, agli Orsini e ai Riccardi di Ortona; il feudo fu tolto infine a Camillo Pardo Orsini per ribellione e concesso nel 1526 dall'imperatore Carlo V con titolo di marchesato a Hernando de Alarcón e suoi discendenti che lo tennero fino all'eversione della feudalità[3].

Centri principali del territorio costituito da 41 località furono Castelli, Fano Adriano, Isola del Gran Sasso d'Italia, Pietracamela e Tossicia, dove venne edificato il palazzo sede del governatore[4].

Si ritiene per una tradizione erronea che sia stata la patria di papa Agatone e di papa Stefano III[5].

  1. ^ Bindi (1889), p. 303 e segg.
  2. ^ Bindi (1889), p. 309; Enciclopedia Italiana.
  3. ^ Bindi (1889), p. 316.
  4. ^ Ercole (1804), p. 110 e 125; Giustiniani (1805), p. 220.
  5. ^ Bindi (1889), pp. 307-308; Ercole (1804), p. 126.

Bibliografia

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Riferimenti
Approfondimenti

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