Val di Cecina
La Val di Cecina è la valle del fiume Cecina, in Toscana.
Val di Cecina (Maremma) | |
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Stati | Italia |
Regioni | Toscana |
Province | Pisa Livorno Siena Grosseto |
Località principali | |
Fiume | Cecina |
Abitanti | 57300 ({{{anno}}}) |
Altitudine | media: m s.l.m. |
Sito web | |
Geografia
modificaLa Val di Cecina si estende lungo il corso del fiume Cecina nella parte meridionale della provincia di Pisa fino a lambire alcuni territori delle province di Siena e Grosseto, e si inoltra per un breve tratto nella porzione centrale della provincia di Livorno in prossimità della foce e del tratto terminale del corso d'acqua.
Il territorio risulta prevalentemente collinare in tutto l'entroterra e pianeggiante soltanto in prossimità della foce. Dal punto di vista paesaggistico sono molto suggestivi i ripidi calanchi, noti col nome di Balze di Volterra, che si ritrovano nei pressi dell'omonima cittadina; la zona è ricca sia di fonti geotermiche che si manifestano sotto forma di soffioni boraciferi nell'area attorno alla località di Larderello, sia di due impianti eolici per la produzione di energia, situati nei comuni di Riparbella e Montecatini Val di Cecina al confine con la Valdera.
L'area della Val di Cecina interessa i territori comunali di Castellina Marittima, Riparbella, Casale Marittimo, Guardistallo, Montescudaio, Montecatini Val di Cecina, Volterra, Pomarance, Castelnuovo di Val di Cecina e Monteverdi Marittimo nell'entroterra pisano, alcune porzioni dei comuni di Radicondoli e Casole d'Elsa in provincia di Siena,il comune di Cecina lungo la costa livornese il comune di Bibbona e la frazione Vada del Comune di Rosignano Marittimo. Sommando la popolazione dei comuni che la compongono, la val di Cecina conta circa 72.000 abitanti.
La zona della Val di Cecina che si estende lungo le prime propaggini collinari che digradano verso la Maremma Livornese e la parte centrale della Costa degli Etruschi è denominata anche Maremma Pisana ed interessa i comuni di Castellina Marittima, Riparbella, Montescudaio, Guardistallo, Casale Marittimo e Monteverdi Marittimo.
L'origine del nome
modificaL'idronimo e toponimo Cecina è di origine etrusca ed è connesso al cognome di una potente gens etrusca originaria di Volterra, i Kaikna[1] (o Ceicna[2]), conosciuti in epoca romana come Caecina e variamente attestati in tutta la Val di Cecina. La terminazione in -na del toponimo e idronimo Cecina dimostrerebbe la derivazione dal nome della gens omonima, e non viceversa, in quanto -na «esprimerebbe la dipendenza e subordinazione del luogo alla gens che vi avrebbe esercitato il suo potere».[3][4]
Note
modifica- ^ Lorenzo Braccesi, Grecità adriatica, L'ERMA di BRETSCHNEIDER, 2001, p. 62, ISBN 978-88-8265-153-4. URL consultato il 6 ottobre 2023.
- ^ Aa.Vv., Gli Etruschi e Roma, atti dell'incontro di studio in onore di Massimo Pallottino, G. Bretschneider, Roma 1981, 103.
- ^ Mario Torelli, Elogia Tarquiniensia, Firenze 1975, p. 186 nota 1.
- ^ Massimo Morandi Tarabella, Prosopografia Etrusca. I. Corpus. 1. Etruria Meridionale pagina 117 nota 230, L'«Erma» di Bretschneider, 2004.«Quanto al problema del toponimo e idronimo Cecina del territorio volterrano, esso al pari di altri toponimi etruschi in -na esprimerebbe originariamente la dipendenza e subordinazione del luogo ad una gens particolarmente prestigiosa che vi avrebbe esercitato il suo potere.»
Bibliografia
modifica- Italo Moretti, Renato Stopani, Chiese romaniche in Val di Cecina, Salimbeni, 1970.
- Mario Mirri, Marco Della Pina, La città e il contado di Pisa nello stato dei Medici (XV-XVII sec.), Università di Pisa, Pacini, 2000.
- Anna Benvenuti Papi, Volterra e la Val di Cecina, Milano, Mondadori, 1999.
Voci correlate
modificaCollegamenti esterni
modifica- Portale per l'educazione ambientale in Val di Cecina, su ambientevaldicecina.it. URL consultato il 28 settembre 2008 (archiviato dall'url originale il 7 ottobre 2008).
- Sito del Polo Ambientale della Bassa Val di Cecina, su polobassavaldicecina.it. URL consultato il 12 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 14 giugno 2013).
- Portale culturale della Val di Cecina, su visitvaldicecina.com. URL consultato il 30 aprile 2021